Giulia Spinello: l’ultimo saluto oggi a Santa Giustina in Colle

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E’ stata una giornata di lutto cittadino oggi, a Santa Giustina in Colle, nel Padovano, per i funerali della studentessa 21enne Giulia Spinello. La madre, dal pulpito, ha parlato alla gente che gremiva la chiesa: “Se avete conosciuto Giulia non piangete, il suo sorriso vi incoraggerà a sorridere ancora”. Le persone hanno seguito la celebrazione anche all’esterno, su un maxischermo, mentre all’ingresso della chiesa del paese è stato allestito un collage di foto della ragazza. Sopra la bara è stata appoggiata una camicia e un fazzolettone degli scout, gruppo in cui Giulia era molto attiva. Nel frattempo, il Comune ha annunciato che una delle sale della biblioteca del paese sarà intitolata alla giovane prematuramente e barbaramente scomparsa. Nel frattempo sono emersi nuovi, inquietanti dettagli su quel drammatico incidente, causato da una donna di 62 anni sotto l’effetto di psicofarmaci che, ha raccontato ai carabinieri, non si è accorta di quanto stava accadendo. chi ha visto tutto è stato un testimone, che ha visto l’auto sfrecciare ad una velocità che si rietiene essere di 100 km all’ora. Ma quello che è inquietante sono i bozzi che gli investigatori hanno trovato all’esterno dell’auto e che lasciano capire che Giulia non è morta al momento dell’impatto ma, con il polso destro incastrato tra il cofano e il fanale anteriore destro della Jeep Grand Cherokee che le è venuta addosso mentre camminava lungo il ciglio della strada in senso opposto di marcia, ha cercato di attirare l’attenzione della donna che ora è agli arresti domiciliari. Ma oggi non ci sono altre parole da aggiungere, solo un’ultimo saluto a Giulia e al suo sorriso.

Era sotto l’effetto di farmaci la donna che ha investito Giulia Spinello

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Giulia Spinello, studentessa 21enne, è stata investita da un Suv che poi l’ha trascinata, senza fermarsi, per circa tre km. La donna alla guida del mezzo, una 62enne italiana che stava rientrando a casa dopo esser stata da un parrucchiere, è stata portata in caserma dai carabinieri che l’avevano fermata. Gli investigatori ritengono probabile che la donna si fosse accorta di aver investito qualcosa e forse in preda alla shock avrebbe proseguito la corsa con il Suv senza fermarsi ad accertarsi. La donna, messa ai domiciliari, sarebbe gravemente malata e potrebbe essere stata sotto l’effetto dei farmaci che assume per la sua patologia. Questo spiegherebbe  anche lo stato confusionale in cui è stata trovata dopo l’incidente. Ora è ricoverata all’ospedale di Camposampiero, nel reparto psichiatrico. E’ accusata di omicidio colposo, omesso soccorso, guida sotto l’effetto di stupefacenti.

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Continuano le proteste al Gezi Park

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C’è un’area verde a Istanbul, il Gezi Park, che è minacciata: l’amministrazione locale ha deciso di demolire il più grande parco della città  per costruire un centro commerciale per riqualificazione l’area intorno a piazza Taksim, una delle più importanti e famose di tutta la città. Dal 28 maggio si protesta per preservarlo. I manifestanti si sono autodefiniti “Occupy Gezy Park” e secondo fonti non confermate riportate da Al Jazeera sarebbero più di 10mila. Da quando i ragazzi sono scesi in piazza, si sono verificati diversi scontri, più o meno violenti, tra forze dell’ordine e manifestanti. Venerdì mattina all’alba la polizia ha nuovamente attaccato i manifestanti accampati nei dintorni del parco, con gas lacrimogeni e idranti. Nella ricerca di una via di fuga, si è provato anche a scalare un muro nelle vicinanze, che è crollato: stando il governatore della provincia di Istanbul i feriti sarebbero 12, anche se circolano stime più alte. Secondo la stampa turca oltre 60 persone sono state arrestate.

Il quotidiano turco Hürriyet riporta che gli scontri sarebbero iniziati lo scorso giovedì,  quando le forze dell’ordine in tenuta antisommossa hanno dato fuoco alle tende dei manifestanti che si erano accampati nel parco per fermare il lavoro delle ruspe. La polizia ha usato anche gas lacrimogeni e spray urticanti per sgomberare l’area. Amnesty International, in riferimento ai fatti di Gezi Parki, ha condannato “l’uso eccessivo della forza, tra cui l’uso dello spray al peperoncino, contro dei manifestanti pacifici in un parco centrale di Istanbul”. Tra i feriti, anche Ahmet Sik, importante giornalista turco di Posta e BirGün, ed Emrah Gürel, fotoreporter di Hürriyet. Il primo ministro turco Recep Tayyip Erdoğan ha detto, rivolgendosi ai manifestanti: “Fate pure quello che volete, ma abbiamo preso la nostra decisione”.

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L’ambizioso progetto di James Shively: gli Starbucks della cannabis

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Un ex dirigente della Microsoft, Jamen Shively, dopo che nel 2009 ha lasciato l’azienda ha scelto di buttarsi in un progetto imprenditoriale alquanto originale: creare gli “Starbucks della cannabis”. E’ il New york Post a spiegare che, lasciati i computer, l’uomo si è posto come missionre la legalizzazione della marijuana, raccogliendo investimenti per un totale di 10 milioni di dollari con i quali dare vita a negozi simili a dei coffee shop ma caratterizzati da un marchio unico  da una rete di vendita. Ora come ora, il progetto è in divenire: negli Usa solo due stati, Washington e Colorado, hanno approvato leggi che consentono l’uso dell’erba a fini ricreativi, mentre il consumo medico invece è autorizzato in 18 stati. Serve quindi aumentare il numero di stati che autorizzano l’uso della cannabis. Del resto il mercato della marijuana gode di ottima salute e, legalizzandola, gli investitori potrebero aggiudicarsi la loro fetta di torta. E proprio per questo motivo Shively punta ad assicurarsi il 40 per cento a livello mondiale del mercato potenziale attraverso due marchi, uno “ricreativo” ed uno “terapeutico”. Shively avrebbe anche un “aggancio” giusto: l’ex presidente del Messico Vicente Fox, che farebbe da consulente ma non investirebbe denaro. In un incontro tenutosi lo scorso 30 maggio, hanno discusso della possibilità d’importare legalmente l’erba dal Messico, cosa che permetterebbe anche di tagliare fuori la criminalità organizzata privandola di una grossa fetta del mercato.

Sindacati e Confindustria hanno siglato l’accordo sulla rappresentanza

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Dopo quattro ore di confronto, i leader dei sindacati, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni, Luigi Angeletti ed il presidente degli industriali, Giorgio Squinzi, hanno siglato l’intesa: Cgil, Cisl e Uil e Confindustria sono quindi riusciti a raggiungere l’accordo sulla rappresentanza e la democrazia sindacale. La leader della Cigl, Susanna Camusso, ha dichiarato: “E’ un accordo storico che mette fine a una lunga stagione di divisioni e definisce le regole”. Anche il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, ha sottolineato il fatto che si tratti di un accordo storico prima di sottolineare: “Dopo 60 anni raggiungiamo le regole per la rappresentanza, che ci permette di avere contratti nazionali pienamente esigibili”. Il leader della Uil, Luigi Angeletti ha notato che “E’ un accordo importante che regolerà i rapporti, le relazioni industriali in modo più chiaro e trasparente. La dimostrazione che le parti sociali sono capaci di autoregolarsi”. Reazione positiva anche da parte del premier Letta: “Una bella notizia l’accordo appena firmato Confindustria-sindacati: e’ il momento di unire, non di dividere per combattere la disoccupazione”.

Non le affidano i figli a causa del suo lavoro: hostess di volo

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I giudici del Tribunale civile di Ariano Irpino, nell’Avellinese, dovendo dirimere la questione dellaffidamento di due bambini  di nove e sei anni di una coppia in via di separazione, si sono pronunciati in favore del padre. Una delle motivazioni è che la madre, assistente di volo per Alitalia, impiegata su tratte intercontinentali, è costretta a lunghi trasferimenti e non sarebbe quindi in grado di garantire il pieno e completo accudimento dei figli. ”Una rilevanza determinante assume l’attività lavorativa della signora – si legge nell’ordinanza – Ella, avendo sede lavorativa presso l’aeroporto di Milano Malpensa ed essendo impegnata come assistente di volo su tratte intercontinentali, pur potendo disporre di una settimana di riposo al mese, è costretta a lunghi trasferimenti dalla residenza dapprima a Napoli e poi a Milano con necessità di pernottare almeno tre notti al mese a Milano, oltre ovviamente ai pernottamenti che deve fare all’estero”. E continua: ”Non vi è dubbio, pertanto che la sua presenza nella localita’ di residenza dei figli risentirà dell’inevitabile fatica che gli spostamenti lavorativi comporteranno (…). Va precisato che, come la stessa hostess ha dichiarato, in sua assenza i bimbi vengono accuditi dai nonni materni”. ”Al contrario, il padre lavora quale socio in un negozio al piano terra ubicato nello stesso stabile ove si trova la casa coniugale, che è di sua proprietà esclusiva. Egli potrebbe pertanto assolvere alla sua attività lavorativa e contemporaneamente essere una figura di costante riferimento per i figli”. La hostess impugnerà ora la decisione.

Nuova Sars: primo caso segnalato in Toscana

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Il Ministero della Salute ha reso noto che, in Toscana, è stato segnalato un primo caso di Coronavirus, la Nuova Sars. Ad esserne colpito un 45enne straniero che vive in Italia e che era stato di recente in Giordania dove uno dei suoi figli sembra soffrisse di una forma influenzale non specificata. L’uomo, che ha febbre ala e tosse, si trova ora in isolamento, ma è in buone condizioni. Il virus si trasmette con “stretto contatto” e sono sufficienti le normali misure igieniche che vengono usate anche contro linfluenza per fare prevenzione. “Per quanto riguarda i viaggi internazionali e le rotte commerciali, l’Organizzazione Mondiale della Sanità non raccomanda test né altre restrizioni ai viaggiatori all’ingresso nei Paesi membri della Regione Europea”, sottolineano al Ministero.

Ritrovato l’aereo di Amelia Earhart?

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Amelia Earhart scomparve misteriosamente senza lasciar traccia a 39 anni, il 2 luglio 1937, mentre volava sul Pacifico cercando di portare a termine il giro del mondo. Da allora le ricerche, rivelatisi inutili, sono sempre continuate, per questa donna che era un simbolo dell’emancipazione e della donna capace di cavalcare la modernità al pari dell’uomo. L’investigazione non è mai terminata grazie alla TGHAR (The Internationale Group for Historic Aircraft Recovery), associazione che ha come missione risolvere il mistero e che ha investito milioni di dollari per svelarlo ed ora è certa di essere vicina al traguardo. Il punto dove cercare sarebbe attorno all’isola di  Nikumaroro, dove in passato sono stati recuperati una confezione di crema per il viso degli anni ’30, la cerniera di un giubbotto da aviatore e dei bottoni, che, nel caso fossero appartenuti alla pilota, dimosterebbero come lei o il suo navigatore siano sopravvissuti al precipitare dell’aereo. Il sonar indica la presenza di un velivolo sui fondali intorno all’isola,  a circa 200 metri di profondità, e secondo il gruppo potrebbe trattarsi proprio di quello della donna assurta a mito. Se davvero si trattasse dell’Elettra, si potrà finalmente dare le risposte a un mistero durato 76 anni.

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Caso Ragusa: la testimonianza di Sara, l’amante di Logli

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Si torna a parlare del caso Ragusa, a Quarto Grado, e ci si sofferma sulla recente testimonianza di Sara Calzolaio in procura. La donna ha confermato in tutto e per tutto la versione del suo uomo, Antonio Logli, il marito di Roberta Ragusa. Parlando del testimone Loris Gozi, ha affermato che è tutto falso, tutto sbagliato, e che lui mente. Rifiuta di parlare con i giornalisti, perchè ha “parlato con chi di dovere”. Ha anche spiegato che le telefonate di quella notte erano la loro routine, prima una di 50 minuti, poi una di 40, infine una terza, di soli 17 secondi, “forse perchè è caduta la linea, forse è morta la batteria”. E per quel che riguarda Roberta? Ancora una volta appoggia la tesi di Logli, che la donna si sia allontanata e, anzi, si augura che torni presto. Da parte loro gli inquirenti si sono dettti soddisfatti dell’interrogatorio, durante il quale la donna si è mostrata a parte remissiva e altre più aggressiva. Il procuratore le ha chiesto se vivesse con Logli due volte, ricevendo risposta negativa. Quando le è stato ricordato che potrebbe essere incriminata di falsa testimonianza, la donna ha ammesso che sì, vivono assieme ha quando la madre l’ha cacciata da casa dopo la morte del padre per problemi circolatori e della quale la accusa. Sara ha anche dichiarato che Logli le sta preparando un appartamento dove lei si trasferirà. Si sono conosciuti nel 2005, lei e Logli, e per questa relazione è stata anche cacciata dalla sua comunità di Testimoni di Geova. Una sua amica racconta che lei era davvero innamorata di quest’uomo, che probabilmente per lei è stato il primo e che ora è l’unico affetto che le è rimasto. Così come lo sono i suoi figli, ai quali lei aveva fatto da baby-sitter diventando anche amica di Roberta.

Berlusconi tuona contro i pm

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Bisognerà attendere il 12 luglio per avere la sentenza nei confronti di Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti, imputati a Milano per il processo “Ruby 2” e per i quali sono stati chiesti oggi 7 anni di carcare. A quella data infatti è fissata l’ultima udienza, riservata alle eventuali repliche ed alla camera di consiglio. Nel frattempo, Berlusconi ha manifestato i suoi pensieri circa la riquisitoria odierna. “Le argomentazioni utilizzate dai Pubblici Ministeri Milanesi nel processo Minetti, Mora, Fede, in relazione a quanto sarebbe accaduto nella mia casa, sono quanto di più lontano dalla realtà sia possibile immaginare”, ha affermato il Cavaliere. “Decine e decine di testimonianze hanno asseverato la assoluta normalità delle cene presso la mia residenza e la totale assenza di qualsiasi connotazione men che corretta. La fantasia dell’accusa – sottolinea l’ex premier – appare davvero senza confini e si spinge ad una patologia giuridica che non può che destare indignazione e preoccupazione. Sono certo che la forza della verità dimostrerà la totale infondatezza di tali incredibili ed inaccettabili ricostruzioni”.

Quei quadri “da vertigine” di Fabio Giampietro

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Due serie del 39enne Fabio Giampietro, artista milanese, “Vertigo” e “24h”, permettono di provare l’impressione di sentire il vento sulla faccia mentre si precipita in caduta libera. Si tratta di opere ad olio su tela. In queste opere l’artista immagina il suo studio ai piani più alti di edifici di grandi metropoli, a volte mettendo in campo la sua immaginazione, altre rappresentando edifici riconoscibili. Ma non si deve pensare ad un omaggio di tipo architettonico, quando a una sua esperienza meditativa: “Le opere nascono dalla riflessione su città ormai morte – spiega l’artista – dove la vita è rappresentata dalle sole automobili. L’aria è apocalittica. La città non è natura, è costruita dall’uomo, che cerca di rendere vivibile uno spazio che non lo è più”.

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La Melandri e lo stipendio… Maxxi! Ma non ci andava “gratuitamente”?

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Giovanna Melandri, bisogna ammetterlo, è stata lungimirante: immaginando che, dopo cinque legislature e non aver brillato come ministro dei Beni Culturali, difficilmente ci sarebbe stato ancora un seggio per lei in Parlamento, si è guardata intorno, trovando un modo per assicurarsi un posto nella schiera degli intellettuali. Ad aiutarla, il professor Ornaghi, suo successore al Ministero che, nell’ottobre 2012, l’ha nominata presidente del Maxxi, il museo di arte contemporanea di Roma che, nelle giornate della Festa del Cinema, ospita una sezione del festival. Come riporta La notizia: “Una scelta che aveva subito fatto storcere la bocca a quasi tutti, suscitando più di un legittimo interrogativo sulla congruità del suo curriculum per un incarico così delicato.” La Melandri ha avuto la risposta pronta: “Vado gratuitamente a rilanciare un’istituzione pubblica e da oggi querelo tutti quelli che parlano di spese folli. Voglio trasformare questo museo nella Tate Modern italiana. Ai miei detrattori do appuntamento fra tre anni per valutare insieme i risultati”.Ma cosa ancora ci si può aspettare se, come ha fatto notare Dagospia, già in pochi mesi si è rimangiata la parola? Perchè, negli ultimi giorni di vita del governo Monti, il ministro Francesco Profumo ha cambiato la destinazione d’uso della struttura: il Maxxi non è più solo un museo, ora si avvale anche del titolo “ente di ricerca”, proprio come aveva proposto la Melandri, e creando così le premesse perchè potesse incassare quello stipendio che aveva giurato di non volere. E’ stata lei stessa a confermare l’indiscrezione parlando di “un’ottima soluzione per il Maxxi, che così può ampliare la sua rete di rapporti con analoghe istituzioni internazionali e sviluppare la sua innata vocazione di centro di studio e ricerca, anche nel contesto europeo”. E lo stipendio? “Personalmente avevo promesso al ministro Ornaghi che avrei regalato un anno del mio lavoro per il rilancio del Maxxi. E così sarà”. Praticamente: da ottobre arriva la busta paga! Sempre La Notizia fa sapere che “la sua addetta stampa Beatrice Fabbretti, sorpresa dalla polemica mentre si trovava a Venezia, dichiara che «la questione dello stipendio non è mai stata posta all’ordine del giorno del consiglio di amministrazione. Escludo quindi che sia mai stato stabilito l’ammontare di un eventuale compenso per la presidente Melandri. Da quanto ne so, non se n’è mai parlato. Posso aggiungere qualcosa?» Prego. «Io credo che una persona che si occupa del Maxxi 24 ore su 24 e non solo per partecipare di sfuggita ai consigli di amministrazione meriti un compenso. Si sbatte, briga, fa, studia, incontra, cerca sponsor… Perché non può avere uno stipendio?».” Forse solo perchè l’aveva detto lei?

L’Italia è dipendente dalla Cina e dall’Est Europa?

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Si diceva “braccia rubate all’agricoltura” oggi potremmo dire “l’agricoltura rubata agli italiani”. L’Italia è sempre più dipendente dalla Cina e dall’Est Europa per quanto riguarda il settore del primario. E pensare che se c’era una nazione a vocazione agricola era la nostra, dove l’eccellenza del cibo ben si sposava con i prodotti localmente prodotti che diventavano materie prime di alta qualità. Il bel tempo che fu? Ora rimangono alcuni grandi prodotti, restano le tipicità del luogo che si sono salvaguardate o che sono state protette, ma la grande diffusione di ortofrutta si svolge altrove, ben lontano dai nostri terreni.  L’abbandono dei campi, la cementificazione dei suoli fertili rimasti, la mancanza di cambio generazionale, le difficoltà di accesso da parte dei giovani e di avvio di nuove imprese sono solo alcuni problemi legati alla moria delle aziende agricole. Eppure ci sarebbe veramente tanto su cui investire… pensiamo solo alla domanda di prodotti biologici o di colture particolari le cui sementa sono ormai di difficile reperimento. Eppure le strade sembrano interrompersi e il mercato italiano viene invaso da prodotti agricoli cinesi (come il pomodoro) e provenienti dall’Est Europa (il grano). Ma se in Italia di industria e di manifatturiero si parla, l’agricoltura spesso è relegata in secondo piano. Troppo poco spazio viene dato dai media e dai giornali al fenomeno che sta portando sull’orlo del baratro migliaia di aziende agricole che ogni giorno combattono contro un terreno sempre più inquinato e con i costi per la produzione che lievitano vertiginosamente. Quando finalmente il problema arriva all’opinione pubblica si parla di nicchie di mercato… come se mangiar bene potesse essere qualcosa da maniaci del cibo o da palati sopraffini. In realtà ogni cittadino avrebbe il diritto di mangiar sano! Spesso le etichettature sono assenti o incomplete, scritte con caratteri minuscoli e scoloriti, inaccessibili a molti consumatori. Per le scadenze bisogna ormai essere molto fantasiosi le date vengono apposte ovunque e solo sempre meno comprensibili. Non parliamo poi della qualità. Nelle grandi città si vedono esposti sui banchi dei supermercati peperoni esangui e lattughe ormai prossime al collasso. Le arance siciliane arrivano prima a Milano e poi tornano a Palermo, nel migliore dei casi… quando non siamo costretti a distruggerle. Sulle quote latte ormai abbiamo gettato la spugna… non se ne parla neppure più! Chi ha ucciso l’agricoltura italiana? L’Europa o la nostra incapacità spesso di essere competitivi senza rinunciare alla qualità? Probabilmente ancora una volta si sono sbagliate le politiche agricole e si è lasciato spazio per l’invasione di prodotti esteri senza tutelare i nostri agricoltori e le nostre eccellenze. Un’altra scommessa persa!

Amici e la denuncia di Paolini: “vincerà Greta!”

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Domani ci sarà l’attesissima finalissima di Amici 2013 e, a contendersi il titolo, ci saranno Moreno Donadoni, Veridiana Zangaro, Nicolò Noto e Greta Manuzi. Proprio su quest’ultima cantante, però, sono scoppiate le polemiche, a causa di un video-denuncia in cui il disturbatore tv Gabriele Paolini annunciava il complotto e dichiarava di essere “matematicamente certo” della vittoria della concorrente. Il ragazzo non ha dubbi: a vincere sarà Greta, per un accordo stipulato a tavolino tra Mediaset e la casa discografica Carosello Records. Insomma, gli altri tre finalisti stanno solo perdendo tempo: non c’è speranza. Per difendere la sua tesi, Paolini parla di alcune “conoscenze” da cui avrebbe ricevuto la soffiata e ricorda che già una volta aveva indicato il futuro vincitore, ossia Emma Marrone, in una edizione precedente del talent, così come aveva rivelato in anticipo i nomi dei vincitori di altri concorsi televisivi. Paolini, che dice di aver querelato il programma, tenta anche di aizzare tutti i fan degli altri te concorrentie manda una appello: che protestino sul web contro quella che ritiene “una truffa progettata a tavolino per decidere le sorti del talent”. Certo, conoscendo il personaggio Paolini, che ha fatto della polemica e degli “scandali” televisivi il suo pane quotidiano, il dubbio che sia in cerca di un po’ di pubblicità è più che legittimo. Del resto lui stesso si definisce un affezionato seguace del talent show della De Filippi che, a sua volta, ha dichiarato di aver rifiutato la proposta di una casa discografica interessata a comprare il format, a differenza di altri talent che sono dichiaratamente affiliati alle case discografiche che producono e distribuiscono i lavori dei concorrenti.

Bambina disabile costretta a viaggiare sola in gita scolastica?

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Chiara ha 10 anni ed è costretta su una sedia a rotelle. Sua madre Fiammetta ha deciso quest’anno di farla partecipare alla gita scolastica e si è preoccupata per tempo insieme alla scuola, l’Istituto Comprensivo Marco Fulvio Nobiliore a Cinecittà, Roma, di comunicare al Comune che serviva un mezzo idoneo per far viaggiare la bambina. Il mezzo effettivamente arriva, ma non è un pullman dotato di pedana, è solo un mezzo per Chiara che quindi si sarebbe trovata a viaggiare da sola, isolata dal resto dei suoi compagni che erano sul pullman normale. A questo punto, la madre e l’insegnante insistono affinché la bambina possa salire sul pullman con gli altri bambini e sedere con l’insegnante di sostegno al suo fianco. L’autista all’inizio non fa obiezioni, ma poi è costretto a riferire alla ditta questo cambio di programma. La ditta di trasporti non permette a Chiara di viaggiare su quel pullman, problemi di assicurazioni, così dopo 400 metri, la bambina viene fatta scendere. E’ la madre a portare chiara sino alla fattoria, luogo di destinazione della gita scolastica, è ancora una volta il genitore che deve sopperire alle mancanza del Comune.

Vasco, tra il M5S e il pensiero suicida

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Vasco Rossi ha rilasciato un’intervista a Repubblica, dove, parlando di politica, ha dichiarato: “I Cinquestelle hanno voluto mantenere questa purezza del ‘tutti a casa’. E invece avrei fatto una distinzione tra il Pd e il Pdl, perche’ non sono mica la stessa cosa. Lo dico da cittadino. Mica da politico, anche se io sono radicale”. Passa poi a raccontare dei momenti difficili della sua vita, quello che ha passato e come sta ora, quando il ritorno sul palco è ormai imminente: “Negli ultimi tempi ero stanco di tutto, le dimissioni da rockstar erano figlie di questo sentimento. In realta’ volevo decostruire, volevo tornare al VascoRossi che scrive le canzoni, abbandonare il ruolo della rockstar, che e’ fatto di gesti e modi di essere, di luci. Volevo tornare ad essere il cantautore che sono. Ho pensato anche al suicidio. Ma non ho visto la luce nella fede, mi ha aiutato l’affetto della mia famiglia, dei fan, mi e’ stato di conforto Internet”.

Si può tornare a fumare in volo?

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Fumare in volo è vietato… ma ora arriva la Shisha Room, ovvero la camera del narghilè. Un lounge creato appositamente per fumare la pipa ad acqua sui superjumbo della Emirates Airlines. Il primo ad averla sarà l’Airbus 380 e la sala sarà riservata solo ai clienti della business class che potranno rilassarsi durante il volo respirando profumi d’oriente che sceglieranno attraverso un apposito menu.

La Emirates Airlines è già famosa per aver dotato di Spa i suoi voli e ora con questa nuova offerta si pone in top tra le linee aeree che offrono i servizi più differenziati per andare incontro alle esigenze dei propri clienti.

Fumare a 10mila metri d’altezza non è più un tabù.

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Gli inglesi e le detenzioni illegali in Afghanistan

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Bbc afferma di avere le prove delle detenzioni illegali operate dalla Gran Bretagna in Afghanistan. Al centro delle polemiche finisce la base militare Camp Bastion che si trova nel sud del Afganistan nella provincia di Helmand.

Ma cosa è Camp Bastion?

Trentamila persone tra personale militare britannico e statunitense, in una base che si estende per circa venti chilometri quadrati in un’area desertica. Al suo interno anche un ospedale e un grande aeroporto. Una base autosufficiente che più volte è stata attaccata dai talebani. La stessa base in cui ha prestato servizio il principe Harry.

Quali sono le accuse? Essenzialmente la BBC dice di aver avuto la possibilità di visionare documenti che sono sicussi alla  Corte Suprema britannica. In particolare ci sarebbero 85 cittadini afghani che senza accuse formalizzate e senza processo sono detenuti a Camp Bastion, alcuni di essi si trovano in carcere da più di 14 mesi. 8 hanno deciso di ricorrere alla  Corte Suprema del Regno Unito e hanno paragonato il loro trattamento a quello dei prigionieri rinchiusi nella base di Guantanamo a Cuba.

Come si difende il Regno Unito?

E’ stato un portavoce del ministero della Difesa a contestare l’innocenza e l’estraneità ad atti criminali di queste persone dicendo che le persone coinvolte  sono «sospetti assassini di soldati britannici o note per essere coinvolti nella preparazione, nell’aiuto o nella posa di IED». Le IED (improvised explosive devices) sono bombe artigianali poste lungo le strade afghane e hanno come obiettivo quello di colpire i convogli militari. Gli arresti sono perciò legittimi e le persone sono trattenute in attesa di essere consegnate alle autorità afghane per ulteriori indagini e per il processo.

Come mai ancora non sono state trasferite? La situazione in Afghanistan è complessa e lo stesso ministro della Difesa britannico  Philip Hammond proibì, nel novembre del 2012, di consegnare queste persone alle autorità afghane poichè si temevano torture e violazione dei diritti umani perpetrati nelle carceri del paese. Intanto il problema sollevato dalla BBC è stato ripreso dall’ambasciatore afghano nel Regno Unito Mohammad Daud Yaar che ha chiesto che questi detenuti venissero immediatamente consegnati alle autorità locali, qualora non venisse effettuato il trasferimento si rischierebbe di infrangere “il principio della sovranità nazionale”. Così lo stesso ministro Hammond ha affermato che ormai sono superati i problemi con il “sistema giudiziario afghano” e che i detenuti saranno affidati alle carceri afghane, già dalle prossime settimane. 

 

 

La biblioteca che manda in pensione i testi cartacei: arriva la Bibliotech

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10mila titoli, 300 e-book, 25 tablet, 25 portatili e 50 computer. Sono questi i dati della Bibliotech, la biblioteca che aprirà quest’estate ia San Antonio, in Texas, e avrà sede nella periferia sud della città. Le cifre sono state comunicate nel Wall Street Journal, che ha parlato di un costo iniziale del progetto è 1,5 milioni di dollari, ma che le autorità contano sul fatto che, una volta a regime ,i costi di gestione saranno inferiori rispetto a quelli di una biblioteca tradizionale, pur non fornendo le cifre esatte. Uno dei promotori del progetto, il giudice della contea Nelson Wolff, bibliofilo amatoriale ha affermato che “il mondo sta cambiando, e questo è il modo più efficace per fare un servizio alla nostra comunità”. In un’altra intervista ha anche detto di essersi ispirato a Steve Jobs e che concepisce la biblioteca di San Antonio come “una specie di Apple Store”. Importante anche il sostegno della University Of Texas at San Antonio, la cui facoltà d’Ingegneria aprì, tre anni fa, la prima biblioteca senza libri cartacei. Il 1 maggio di quest’anno, il New York Times ha pubblicato un articolo in cui Anthony Marx, presidente della New York Public Library, ha spiegato la direzione verso cui si sta muovendo il servizio delle biblioteche pubbliche: “rimangono essenzialmente posti dove si trovano moltissimi libri, riviste e studi scientifici, ma anche dove puoi controllare le email, navigare, imparare a usare un computer, cercare un lavoro e avere informazioni riguardo le agevolazioni fiscali che puoi richiedere. La questione degli ebook può non sembrare una priorità, ma l’approccio alla lettura sta cambiando: deve cambiare anche l’accesso ai libri, se vogliamo che le biblioteche restino dei posti vitali”. Anche per questo, dal 2003, la New York Public Library ha attuato un processo di digitalizzazione grazie al quale ha reso disponibili per il prestito circa 100mila copie di 37mila testi diversi. Resta però un problema per quanto riguarda le licenze e le case editrici.

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Città che vai, panino che trovi!

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Chi dice che l’hot dog è solo senape e ketchup? Ogni città ha il suo e ne fa un piatto “tipico”. Dalle cipolle al peperoncino, dalla lattuga al prosciutto, passando per cheddar e olive. Si va dal salutistico hot dog di San Francisco a quello speziato di  Detroit. A ciascuno il suo e a voi la scelta!

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Al telegiornale greco… un film hard in diretta

porno_greciaTelegiornale con un video “intruso” in Grecia. Gli spettatori sintonizzati si sono infatti ritrovati a seguire un video quanto meno inusuale: il tg ha infatti mandato in onda, durante la diretta, un film porno. Mentre i conduttori continuava a fare informazione, infatti, sugli schermi alle loro spalle stava andando in onda una scena di sesso. L’emittente ha riferito che ovviamente c’è stato un errore tecnico: sono state trasmesse le immagini che stavano andando in onda, in quel preciso istante, in un altro canale, ma alcune fonti locali hanno invece riderito che non si sarebbe trattato affatto di un errore ma di una burla ad hoc messa in atto da qualche simpaticone: il televisore alle spalle dei giornalisti infatti era sintonizzato su un altro canale della stessa emittente, ET1, che stava mandando in onda un film hard

Zingaretti e la lettera delle BR

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Strana lettera è oggi arrivata al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. La busta, contenente polvere bianca, riportava accuse e minacce alla classe politica e la firma delle BR. La polizia sta indagando ma sembra che già i carabinieri siano indirizzati a ritenere che possa trattarsi di un mitomane. Ma come è pervenuta la lettera sino alla segreteria del presidente? Sembra che sia stata consegnata all’ora di pranzo e poi arrivata direttamente in segreteria. Per precauzione la persona che ha aperto la busta è stata portata all’ospedale Spallanzani.

 

Processo Ruby, la requisitoria. La Minetti compì “atti sessuali retribuiti”

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Nicole Minetti non ebbe solo un ruolo di “intermediazione”, ma partecipò alle feste di Arcore “compiendo anche atti sessuali retribuiti”. A dirlo è stato il pm Antonio Sangermano in uno dei passaggi della sua requisitoriaal processo sul caso Ruby a carico di Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti. Riguardo gli altri due imputati, il magistrato ha affermato che, come “due sodali”, “saggiavano la gradevolezza delle ragazze, facevano l’esamino per vedere se avevano anche una capacità socio-relazionale e poi le immettevano nel circuito delle serate ad Arcore, un circuito a cui non è sfuggita nemmeno Ruby”. Riguardo alle ragazze, entrate nel “complesso sistema prostitutivo”, sarebbero state “assatanate di soldi”. Il pm ha anche letto alcune intercettazioni di dialoghi tra giovani che hanno partecipato ai presunti festini a luci rosse e che, secondo il magistrato, “volevano ottenere vantaggi economici e di carriera ed erano disponibili a fare sesso a pagamento”. Sono questi alcuni dei passaggi chiave di una requisitoria durante la quale il pm ha anche ricostruito l’inizio delle indagini sul caso Ruby: “Abbiamo ricevuto una macroscopica notizia di reato, riguardante una ragazza minorenne che girava per le strade di Milano con pacchi di denaro, che frequentava alberghi di lusso, che viveva con una prostituta e andava a casa di un uomo ricco e potente da cui diceva di ricevere denaro dopo essere fuggita da una comunità”. “C’e’ qualcuno che, indossando come noi la toga, a fronte delle dichiarazioni di una minorenne, delle oggettive anomalie della notte del 27 maggio 2010, che sentendo Lele Mora dire nelle telefonate di inghindarsi con biancheria intima e la Minetti retribuire le ragazze, c’e’ qualcuno, ripeto, che avrebbe riattaccato la cornetta e si sarebbe tappato le orecchie senza indagare?”. E’ così che il pm di Milano Antonio Sangermano ha sottolineato che “la legge impone di indagare ed esercitare l’azione penale”. Sangermano, riguardo a Ruby, ha parlato di “immaturita’ e vulnerabilita”, ricordando che, durante la sua testimonianza “si e’ contraddetta” e aggiungendo: “l’unico dato certo e’ che Ruby ha sempre negato di essersi prostituita e di avere avuto rapporti a pagamento con Silvio Berlusconi”. Ha quindi proseguito: “Come in un videogame Ruby ha calato persone vere e immaginarie tentando una impresa ragguardevole: discreditare se stessa miscelando verita’ e bugie” e dire di avere inventato “cavolate”. Sempre nel corso della requisitoria del cosiddetto Ruby 2, il pm ha spiegato che Emilio Fede fu colui che “portò ad Arcore” Ruby e “da quel momento in poi, Mora ebbe il compito di prendersene cura” aggiungendo che, nel selezionare le ragazze da “immettere nel circuito prostitutivo delle serate di Arcore”, erano come “assaggiatori di vini pregiati”. Ma “gli eventi organizzati ad Arcore avevano certamente una natura prostitutiva” e quindi “Il bunga bunga non e’ il parto della torbida mente degli inquirenti, ma un contesto dell’ attivita’ di prostituzione”. Parlando di Nicole Minetti, inoltre, Sangermano ha spiegato che non ebbe solo un ruolo di “intermediazione”, ma partecipo’ alle feste di Arcore “compiendo anche atti sessuali retribuiti”. In seguito, il procuratore aggiunto di Milano Piero Forno ha ha parlato di “ambiente orgiastico” e nel descrivere le feste nella villa di Silvio Berlusconi le ha paragonate a una “orgia bacchica”. Lo stesso ha poi formulato la richiseta di pena: sette anni per Fede, Minetti e Mora. Il pm ha inoltre chiesto che i tre imputati siano condannati a una multa di 35 mila euro ciascuno. Le accuse sono di induzione e favoreggiamento della prostituzione anche minorile in quanto alle feste nella residenza milanese di Silvio Berlusconi partecipava, questa è l’ipotesi, anche Ruby quando era minorenne. Nella sua requisitoria ha citato anche Veronica Lario, la ex moglie di Silvio Berlusconi. Il pm ha ricordato quando nel 2009, prima di chiedere la separazione dall’ex premier, dichiarò che ”per la sua dignita’ non poteva tollerare un sistema in cui le vergini venivano date in pasto per la loro ambizione e i lori interessi”.

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Taglio ai partiti? No, grazie! Si prospetta un raddoppio del budget?

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Cambia il finanziamento ai partiti, ma forse i benefici sperati non arriveranno mai. La bozza presentata oggi delinea un sistema tale e quale a quello previsto per la Chiesa Cattolica a cui può essere devoluto l’otto per mille. E come nel caso della Chiesa Cattolica, a meno di diversa indicazione del contribuente i soldi finiranno direttamente ai partiti secondo le proporzioni che rispettino i dati elettorali. In questo modo si passerebbe dai 160 milioni di euro attuali per legislatura a i 330 milioni all’anno. Chi può parlare di tagli? Dove è scritto? Come è stato possibile? Semplice! Poche righe sotto “lo spot pubblicitario” che recita l’abolizione dell’art 1 cioè “È abolito il finanziamento pubblico dei partiti”, arriva l’art. 4  del testo entrato oggi in Consiglio dei ministri:    

“A decorrere dall’anno finanziario 2014 ciascun contribuente può destinare il due per mille della propria imposta sul reddito (IRE) a favore di un partito o movimento politico iscritto nella seconda sezione dell’elenco di cui all’articolo 9”.

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“In caso di scelte non espresse, la quota di risorse disponibili, nei limiti di cui al comma 4, è destinata ai partiti ovvero all’erario in proporzione alle scelte espresse”. Calcoli alla mano, considerando il gettito Ire totale del 2012 – 165 miliardi euro – il conto è presto fatto: circa 330 milioni di euro.

Inoltre c’è anche l’ennesimo escamotage:  la quota di risorse verrà individuata “nei limiti di cui al comma 4”. Quale è il limite? “Per le finalità di cui al presente articolo è autorizzata la spesa nel limite massimo di XXX milioni di euro a decorrere dal 2014”, si legge nel comma 4.

Quindi non viene stabilito un limite a priori, ma viene lasciato al governo il compito di inserire dei numeri al posto delle XXX. Già leggere milioni e vedere tre X fa intendere quali saranno da ora in poi le somme. Quando il testo sarà in parlamento saranno proprio i partiti a decidere quanti soldi ricevere… insomma non parleremo più di finanziamento pubblico, né di rimborso spese… ma la sostanza non cambia: i partiti vogliono i soldi e nessuno si permetta di toccare quelle somme! L’Italia, la crisi, le tasse, la ripresa economica, i suicidi… tutto deve attendere e tutto deve essere sottoposto a quelle XXX che decideranno come spartirsi la torta?

Abbiamo cambiato solo la nomenclatura?

Altra postilla sarà obbligatoria per ciascun partito o movimento la presentazione di uno Statuto. Quindi una vera e propria guerra al M5S… Pd e Pdl affilano le armi?

Poliziotti che stuprano le prostitute.

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Poliziotti che minacciano severi controlli ai negozianti solo per avere un prodotto gratis, questa l’accusa che avrebbe coinvolto alcuni rappresentati delle forze dell’ordine secondo “Il Messaggero”. Ora però arriva un “dettaglio” importante secondo cui alcuni di loro sarebbero sotto accusa anche per aver stuprato alcune prostitute:

Dalle indagini, però, è emerso un altro dettaglio preoccupante: i poliziotti avrebbero minacciato alcune prostitute, arrivando anche alla violenza sessuale. Le ragazze venivano contattate telefonicamente dagli uomini in divisa, per concordare un incontro. E, di fronte alla minaccia di essere arrestate, o trovandosi senza motivo con le manette già strette intorno ai polsi, erano praticamente costrette a subire rapporti sessuali, in cambio della libertà.

La tragica fine di una ragazza nel padovano: trascinata per 3 km da un Suv

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Non si è accorta di nulla la conducente di un Suv, una 63enne di San Giorgio delle Pertiche, in provincia di Padova. E’ rientrata a casa e ha parcheggiato davanti alla sua abitazione di Arsego, poco lontano. Non si è resa contro della tragedia che si stava svolgendo, è stato un passante a raccontare quanto accaduto ai carabinieri. Giulia Spinello di 22 anni, era stata colpita dal Suv della donna che l’ha investita e trascinata per 3 km, qualcuno dice anche di più. I militari hanno trovato il corpo della giovane, ancora intero, incastrato sul muso dell’auto. La ragazza, studentessa alla scuola di aeronautica, questa mattina era uscita a piedi per recarsi dalla nonna ed è stata rinvenutà così, dopo aver perso tutti i vestiti, strappati nella corsa mortale, mentre le sue scarpe da ginnastica sono rimaste sul luogo dell’investimento. Il corpo, a quanto sembra, non e’ neppure finito sotto le ruote e potrebbe essere che la morte sia sopraggiunta all’istante dell’impatto. I carabinieri non hanno dovuto far altro, letteralmente, che seguire una via di sangue e di vestiti strappati che li ha portati alla casa della proprietaria del Suv. I familiari della giovane si sono recati all’ospedale per il riconoscimento, mentre sono in corso le indagini per stabilire l’esatta dinamica dell’incredibile vicenda.

1998 QE2: l’asteroide in arrivo questa notte

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Alle 22.59 di questa notte, l’asteroide “1998 QE2”, con i suoi 2.7 km di diametro, farà il suo massimo avvicinamento alla Terra, a circa sei milioni di chilometri dalla Terra, oltre 15 volte la distanza dalla Luna. Non c’è nessun rischio di collisione dunque, come ha spiegato anche la NASA. Una vera fortuna, considerate le sue dimensioni, che sarebbero in grado di spazzare via la vita dal nostro Pianeta, qualora ci fosse un’ipotetica collisione. Ma non ci sarà alcun rischio. Gli astronomi, tuttavia, avranno la possibilità di studiare le caratteristiche dell’asteroide grazie a telescopi ad alta risoluzione. Il loro obiettivo è quello di comprendere sia le origini dell’oggetto celeste che di migliorare la precisione dei dati orbitali, numeri indispensabili che permetteranno di comprendere se non ci siano, in futuro, rischi potenziali e prevedere la traiettoria che assumerà il corpo. Certo, rimane un’operazione complicata quella ci comprendere quali siano i corpi celesti che possono rappresentare una minaccia futura. Questo perchè gli asteroidi, a causa della loro bassa capacità di riflessione sono di solito invisibili all’occhio dei telescopi nonchè troppo piccoli per causare effetti gravitazionali osservabili. L’ipotesi di un impatto di un asteroide dalle misure rilevanti, ossia oltre i 45 metri di diametro, resta comunque rara: accade solo tre volte nell’arco di circa ogni mille anni.  Resta comunque fondamentale raccogliere il maggior numero di informazioni possibili, così che sia possibile prevedere i movimenti dei cinque  asteroidi individuati dalla NASA come possibile minaccia, sempre in ambito potenziale, con una probabilità di collisione su un milione. Tornando al passaggio di “1998 QE2”, l’asteroide è stato scoperto  nel 1998 dal Massachusetts Institute of Technology e, per questa notte, la NASA ha previsto una diretta streaming: sarà Charles Bolden, capo dell’agenzia spaziale, a raccontare in diretta il passaggio dell’asteroide.  L’astronomo Lance Benner del Jet Propulsion Laboratory della NASA di Pasadena ha spiegato l’importanza di una simile osservazione: “E’ possibile capire in modo dettagliato la sua dimensione, forma, rotazione, così come le caratteristiche superficiali e la sua origine”. Ma non solo: “Il passaggio di questi oggetti rappresenta un modo per esplorare un’intera classe di corpi del sistema solare”, ha spiegato l’astronomo. Non si conosce ancora quale sia la forma esatta di “1998 Qe2″. Dalla NASA si è invece saputo che l’asteroide ha con sè un satellite, una “luna” che gli ruota attorno ed ha una lunghezza di circa 600 metri, scoperto dagli scienziati del Jet Propulsion Laboratory di Pasadena guidati da Marina Brozovic. Le concavità osservate sulla sua superficie, secondo la Nasa, potrebbero essere crateri causati da precedenti collisioni: è stato poi stabilito come compia una veloce rotazione su se stesso in meno di quattro ore.

Arrestato 60enne per pedopornografia: si fingeva padre di un bimbo thailandese

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Viveva con un bambino di 10 anni di origine thailandese che aveva portato in Italia dopo aver falsamente attestato di esserne il padre all’ambasciata di Bangkok e averlo fatto naturalizzare, un 60enne arrestato oggi a Milano con l’accusa di pedopornografia. L’uomo aveva portato sul nostro Paese il piccolo quando aveva appena tre anni e oggi, quando è stato arrestato su ordinanza di custodia cautelare da parte degli investigatori del Nucleo investigativo di Milano, il bambino è stato affidato a dei “parenti”. Sull’imprenditore grava ora l’accusa di detenzione di materiale pedopornografico e di altrerazione di segni dello Stato dopo che un altro giovane, insieme agli accertamenti su internet, aveva messo gli investigatori sulle sue tracce. Il ragazzo in questione avrebbe detto di “non volere che quel bambino passasse quel che ha passato lui”, adducendo molestie subite dallo stesso uomo. Al momento, tuttavia, non ci sono prove dirette di abusi compiuti dal falso padre sul bambino, che verrà sentito con metodologie opportune, ma si attenderà un po’, per ora ci si preoccupa solo di tutelarlo dopo le recenti rivelazioni sulla sua identità e per il fatto che il “padre” è stato arrestato.

L’atto vandalico del consigliere comunale

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Un Consigliere del Pdl che non gradisce il risultato elettorale e distrugge l’ufficio, questa è la notizia shock uscita stamane sul quotidiano Il Messaggero che riporta l’episodio ripercorrendo quanto è avvenuto in via delle Vergini, martedì sera:

“Il day after da sconfitta è andato in scena martedì sera, in una delle sale del gruppo Pdl in via delle Vergini, quando ormai i numeri definitivi dello spoglio avevano spento le speranze di molti consiglieri comunali di tornare in aula Giulio Cesare.

Dentro quella stanza che oggi reca sulla porta un cartello con la scritta «inagibile», raccontano alcuni testimoni, si sarebbe scatenata l’ira di un consigliere furibondo per la mancata rielezione.

Urla, vetri rotti, oggetti lanciati in terra, liti e accuse ai colleghi. Un parapiglia che ha lasciato esterrefatte, e anche un po’ intimorite, le persone che hanno assistito alla scena e quelle che si trovavano nelle stanze adiacenti.

«A giudicare dai rumori e dalle urla – racconta chi passava di lì – sembrava stesse accadendo il finimondo». E oggi, a due giorni di distanza, la stanza è ancora chiusa per motivi di sicurezza.”

La stanza in questione, come si vede dalle foto, è la numero 335 posta al terzo piano del palazzo di via delle Vergini e assegnata all’ex consigliere comunale Patrizio Bianconi, eletto nel 2008. Il consigliere era già noto per una singolare risposta data a un cittadino della capitale. Al centro della richiesta un cittadino di Prati che chiedeva  il riposizionamento dei bidoni della spazzatura che secondo lui erano stati messi in maniera illogica. Bianconi si era reso disponibile a spostare i cassonetti se il cittadino avrebbe stretto un “patto di sangue” e votato nel 2013. Naturalmente tale risposta fece scalpore e sulla stampa locale della capitale fu dato risalto ai metodi molto “eccentrici” di Bianconi di procurarsi voti. Sembra che nonostante la sua richiesta il consigliere non sia stato rieletto: i suoi 3621 voti non sono stati sufficienti, così ha deciso di farsi “giustizia da solo”?

Questo atto vandalico, ancor più grave perché, da quanto si evince dall’articolo de Il Messaggero,  l’artefice è un consigliere comunale, ci sarà una sanzione per l’autore? Qualcuno pagherà i danni? O ancora una volta saranno i cittadini a dover sostenere la spesa?

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Al “No tabacco day” si protesta in stile Femen

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E’ la giornata mondiale senza tabacco, oggi, e, mentre si svolgeva un convegno dedicato all’Istituto superiore di sanità, sui gradini del palazzo tre ragazze dell’associazione Articolo 32 hanno scoperto il seno, mostrando così la scritta “Seno sano se non fumo”. Durante la protesta, sostenuta dall’Associazione dei consumatori per la tutela della salute, è anche stato distribuito un volantino per ricordare che “2,2 milioni di italiani vivono con diagnosi di tumore”, per la metà donne, di cui oltre 500mila con tumore al seno. Ancora, si legge che il fumo uccide una persona ogni 6 secondi e tra i 6 milioni di morti causati nel mondo dal fumo, 600mila vittime sono non fumatori. Le tre ragazze, Luna, Sara e Alessia, hanno ricordato anche che il fumo “fa male soprattutto alle donne in gravidanza. Quindi, se non volete uccidere i vostri bambini non fumate!”.

Le foto del bagno di casa Pistorius dove è stata uccisa Reeva.

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Sky News ha ottenuto le immagini scattate all’interno della casa del campione paraolimpico Oscar Pistorius, dove si è consumato il delitto della sua amante Reeva Steenkamp. In particolare l’emittente televisiva è entrata in possesso degli scatti che riguardano il bagno dove la modella è stata uccisa dai colpi di pistola sparati da Oscar. Le immagini sono a sostegno della tesi secondo cui a casa del corridore sarebbe “misteriosamente” scomparso un orologio.  L’immagine è la prima volta che viene mostrata al pubblico e mostra come sulla porta della toilette ci siano due marcatori applicati dalla polizia, che mostrano i fori dei proiettili che hanno poi ucciso la giovane vittima.

 L’atleta ha sempre insistito sul fatto che lui e Steenkamp aveva passato una notte tranquilla, nella sua abitazione che si trova in un comprensorio sicuro a Pretoria. L’atleta, secondo quanto è stato affermato dalla difesa, alle prime ore dell’alba, avrebbe sentito un refolo di vento che proveniva dal balcone. A quel punto Oscar si sarebbe alzato e quando è tornato in camera da letto, nel buio pesto, avrebbe sentito un rumore. Così avrebbe afferrato la pistola per paura che ci potesse essere un ladro.  Poi sentendo rumori nel bagno avrebbe fatto fuoco senza vedere chi ci fosse all’interno. Solo in un secondo momento avrebbe realizzato che in quel bagno si trovava la sua fidanzata Reeva. Secondo l’accusa i fatti sono andati diversamente. Dopo una notte di urli, dovuti forse alla gelosia di Pistorius e probabilmente a qualche bicchiere di troppo, l’uomo avrebbe preso la pistola, infilato le protesi e sparato intenzionalmente sulla modella.

Altre fotografie mostrerebbero impronte nel sangue. Il poliziotto che stava indagando sul caso, il maresciallo Hilton Botha, ha già ammesso di aver camminato sulla scena del crimine senza indossare le coperture di protezione del piede, e di aver così compromesso e contaminato le prove. Il maresciallo è stato rimosso dall’incarico e anche perché su di lui già erano pendenti 7 capi di imputazione per tentato omicidio. Botha da allora si è ritirato dalla polizia.

Due differenti fonti hanno però poi confermato a Sky News che anche altri ufficiali sono stati indagati, in particolare alcuni sarebbero coinvolti con la scomparsa degli orologi dalla casa dell’atleta.

La Polizia del Sud Africa ha preferito non commentare.

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Alessandro Pansa è capo della polizia!

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Chi è e da dove viene?

Un curriculum importante quello di Alessandro Pansa, nato a Eboli il 1951 (da non confondere con il direttore generale e finanziario del Gruppo Finmeccanica Alessandro Pansa figlio del noto giornalista Giampaolo Pansa), il nuovo capo della polizia, sostenuto e voluto da Angelino Alfano. Laureatosi all’università di Napoli nel 1975 entra in polizia e opera inizialmente in Calabria contro la criminalità organizzata e il terrorismo. Dal 1982 viene trasferito a Roma e svolge attività investigative contro il traffico di stupefacenti e si specializza anche nella criminalità economica internazionale e nazionale. Tra le attività investigative svolte ci sono numerose operazioni contro le organizzazioni mafiose e la cattura di latitanti pericolosi.E’ nominato poi prefetto nel 2000 e assume l’incarico di direttore centrale della polizia stradale, ferroviaria, postale, di frontiera. Dal 6 luglio al 31 dicembre 2007 ricopre anche l’incarico di Commissario di governo per l’emergenza rifiuti nella Regione Campania e dal 31 maggio 2008 anche di Commissario delegato per l’emergenza degli insediamenti di comunità nomadi nel territorio della regione Campania.

La decisione arriva dopo mesi di scontri tra Pd e Pdl. Il Pd che voleva Franco Gabrielli attuale capo della Protezione Civile e il Pdl che premeva per  il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro. Alla fine s’era creato l’impasse che ha lasciato la sede vacante per oltre due mesi. Anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano era intervenuto per cercare di sollecitare una decisione condivisa, che alla fine è arrivata su un nome proposto da Angelino Alfano e che ha trovato il Pd non contrario alla nomina.

A Leonardo la spallata all’arbitro costa nove mesi di squalifica! Ancelotti ci va di mezzo

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La commissione disciplinare francese ha deciso nove mesi di squalifica per il ds del Psg Leonardo per aver spinto con una spallata all’arbito, mentre il Paris Saint-Germain rischia una penalizzazione di 3 punti nel prossimo campionato in caso di recidiva. La sentenza è stata emessa dopo aver visionato la prova video, dove di vede come il manager brasiliano, già allenatore di Milan e Inter, prima di approdare in Francia, abbia colpito con una spallata l’arbitro Alexandre Castro nel tunnel dello stadio Parco dei Principi al termine della partita che il Psg pareggiò per 1-1 con il Valenciennes lo scorso 5 maggio. La panchina dei neo campioni di Francia non aveva digerito alcune decisioni arbitrali, tra cui l’espulsione di Thiago Silva. Ma ad andarci di mezzo potrebbe essere lo stesso Ancelotti, intenzionato ad andare al Real Madrid. Il d.s. brasiliano, infatti, era il più probabile sostituto di Carlo, ma ora Leonardo non può esercitare funzioni ufficiali, quindi il club ha bloccato il tecnico. Passaggio congelato dunque quello di Ancelotti in Spagna, dove intanto si fa il nome di Heynckes, fresco vincitore della Champions col Bayern Monaco. Il tedesco, però, potrebbe anche prendere il posto di Ancelotti, qualora il Real riuscisse a convincere i parigini a liberare il tecnico italiano.

A Francoforte va in scena la protesta di Blockupy

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“L’Umanità prima del Profitto”, è questo lo slogan dei manifestanti a Francoforte. Sono migliaia di militanti del movimento anticapitalista “Blockupy” che hanno bloccato l’accesso alla sede della Banca Centrale Europeaper protestare contro le misure di austerità imposte nella gestione della crisi del debito pubblico. Hanno marciato sotto la pioggia, per occupare le strade che conducono al distretto finanziario, fino a che la folla, che la polizia stima attorno alle 2500 persone, è poi stata fermata dalle transenne della polizia, schierata in assetto antisommossa e con, alle spalle, camion dotati di cannoni ad acqua ed elicotteri. La protesta è iniziata ieri sera e durerà tre giorni, durante i quali si contesteranno le politiche anti-crisi della Bce. A parte qualche tafferuglio, per ora si sta svolgendo in maniera “pacifica” e rispecchia lo scopo per il quale è nata. Martin Sommer, il portavoce, ha spiegato: “Il nostro obiettivo è semplice: bloccare le normali attività (della Bce, ndr)”. Ad esempio, ha aggiunto Sommer, impedendo agli impiegati delle strutture finanziarie di raggiungere il loro posto di lavoro, come sta accadendo oggi a Francoforte. Per domani, primo giugno, è previsto un corteo di protesta per il quale, come l’anno passato, è attesa la partecipazione di migliaia di persone da tutta Europa.

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Le Femen attaccano Heidi Klum!

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Il nuovo attacco a suon di topless, organizzato dalle Femen, ha preso di mira il palco del Germany’s Next Top Model, il popolare show condotto da Heidi Klum. La protesta è stata organizzata nella maniera standard: seno nudo e scritte sulla pelle. In particolare la scritta riportava la dicitura: “Heidi Horror Picture Show”. La protesta, organizata sul palco della trasmissione, una delle più seguite in Germania, era per contestare l’uso delle donne in televisione. Le due manifestanti sono state allontanate dai bodyguard mentre l’ex modella e presentatrice, fasciata in un lungo abito rosa di Versace, manteneva una calma imperturbabile. E considerato che The show must go on… la finale del reality è poi proseguita come se nulla fosse accaduto.

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Il grande abisso della Lega Nord… un partito condannato a morte?

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Le ultime elezioni comunali sono state un disastro per la Lega Nord ed è stato raggiunto uno dei minimi storici più drammatici della storia del partito. Sembra che, nonostante un anno fa ci sia stata la rivoluzione delle scope, la segreteria di Roberto Maroni non sia riuscita a far dimenticare lo scandalo dei fondi del partito. La Lega era, con molte diversità ma anche con notevoli similitudini, una sorta di M5S del nord. S’inneggiava a “Roma ladrona”, ma poi i ladri sembra proprio che invece fossero in casa, in quelle casse del Carroccio spolpate, a quanto pare, dai figli di Umberto Bossi e dal “Cerchio magico” che ruotava intorno all’ex segretario.

 In Piemonte, in Lombardia e nel Veneto il partito di Maroni ormai è solo quarto, il Pdl sta crescendo, ma molti voti sono andati anche al Pd e sicuramente, anche se con risultati minori alle aspettative, in parte al M5S che ora si attesta come terzo partito in quei territori da sempre votati al sostegno al Carroccio. In Piemonte il dato peggiore, proprio nella regione guidata da Cota, si  è registrata una caduta libera e a Ivrea e Orbassano il partito di Maroni supera di poco il 2%. Vicenza, da sempre territorio favorevole ai padani si ferma a 4,5% con una flessione di quasi 10 punti. Ma il dramma del Carroccio è a Treviso dove la sconfitta è molto più cocente, nella provincia del presidente del veneto Luca Zaia, la riconferma non è per nulla certa. L'”esercito padano” è dimezzato anche a Brescia, città governata da Roberto Maroni e che vede i consensi stabilizzarsi su un 8%.

I motivi sono molti… ma le cure sembrano poche! Si è rotta l’alleanza con Berlusconi e questo ha fatto allontanare molti simpatizzanti che votavano Carroccio, ma strizzavano l’occhio al Popolo della Libertà. Ora la Lega è all’opposizione in un governo di larghe intese in cui il gioco forza è proprio in mano al Pdl. I militanti della Liga si trovano così “spezzati” nella loro identità: quella etnica e padana che ben si conciliava con la politica industriale priva di remore portata avanti dal Cavaliere negli anni scorsi.

Ma per un’analisi completa del calo del Carroccio è necessario anche trovare le cause proprio in quegli scandali che hanno disilluso gli elettori che da sempre si professavano vittime dei “ladri della politica romana” e che invece si sono dovuti ricredere… la politica centro, sud e nord compreso è un covo di “illeciti” e di “segnalazioni”   che inevitabilmente porta le casse in rosso e a pagare sono sempre i cittadini.

La crisi economica poi non ha aiutato la Lega. Un popolo di industriali che si è visto, nel caso migliore, dimezzare i profitti e spesso ha condotto le aziende sull’orlo del baratro. A chi appellarsi quindi? Non certo a chi ha scelto di stare contro il governo e ha poco o nulla da poter pretendere nelle larghe intese che sono già frutto di un compromesso costante. Meglio votare per chi in quel governo ci sta e può dire la sua a gran voce. Ecco che il Pdl esce come vincitore e Maroni deve fare i conti con una condanna a morte decisa dagli elettori e perpetrata con faide interne al partito.

Dove è il futuro? Difficile poter parlare di una ripresa, difficile credere che questo movimento possa ricompattarsi. Bossi era un gran comunicatore per quel popolo che sentiva in lui una valorizzazione di certe tradizioni e il piglio del grande leader capace di trascinare le folle. Maroni è una persona più moderata, più cerebrale e dal carisma non sempre efficace. Troppe liti, troppi scandali, troppa vecchia politica che si riaffaccia tra le file di quel movimento che ormai è ombra di se stesso. Quella rabbia contro Roma è andata via via scemando e si è sostituita con la rabbia per la politica, per la casta che sia del nord o del sud a questo punto poco conta. Ma gli “arrabbiati” si riconoscono più nel M5S, in un partito nuovo, “pulito” e non da ripulire fino all’osso… per tutti gli altri c’è il Pdl e le promesse di Berlusconi sono ancora l’ultima speranza in un deserto devastato dal “tifone” della crisi economica. 

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Ambasciator non porta pena? Nel Regno Unito lo linciano!

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La Stampa parla del fatto che: “La Commissione Ue ha deciso ieri di portare la Gran Bretagna davanti alla Corte di giustizia europea per applicare un sistema sociale ”discriminatorio” nei confronti dei cittadini Ue non britannici residenti sul suo territorio, privandoli di una serie di benefici a cui avrebbero invece diritto in base alle norme Ue. Londra, che ha da tempo intrapreso una ‘guerra’ contro quello che ha definito ‘turismo del welfare’, non ha, secondo i calcoli di Bruxelles, dato i benefici sociali a 28mila persone tra il 2009 e il 2011.” Nessuna sorpresa: c’è un regolamento approvato all’unanimità da tutti i 27 stati membri dell’Unione europea, quindi va rispettato. Non si possono fare eccezioni e non sarebbe corretto: se un governo non rispetta le regole, danneggiando lavoratori legali e le loro famiglie, bisogna prendere provvedimenti. Tanto più che, qualora siano i suoi cittadini ad andare all’estero, non viene loro negato lo stesso diritto. Ragionamento lineare. Ma il governo britannico si trova anche a che fare con l’Ukip, il partito indipendentista anti Bruxelles, e sono in molti a valutare la possibilità di uscire dall’Europa. L’ondata euroscettica sta dilangando nel Regno Unito, è un dato di fatto, però resta un dato incontrovertibile: 28mila lavoratori apparentemente discriminati. Fatto che ha portato la Commissione europea a prendere posizione. Dopo di che, è stato un portavoce inglese, Jonathan Todd, ex giornalista, ad illustrarla al pubblico inglese. Come riporta Marco Zatterin: “Con coraggio ci ha messo la faccia, è andato davanti alle camere della Bbc a illustrare cosa stava succedendo. Con grande calma. Sapeva a cosa stava andando incontro.” Forse però non s’aspettava che la reazione di tutti gli euroscettici sarebbe stata così violenta: mail e sms gli hanno scagliato addosso tutta l’insoddisfazione, la rabbia, l’odio e la maleducazione vigenti. Il germe della rete, quello che ti fa perdere ogni traccia d’umanità perchè “sei celato da uno schermo” torna a colpire. E, al solito, si mira al bersaglio più facile, il più visibile, quello che non è altro che un portavoce, mentre le decisioni sono state prese altrove. Ecco tre delle mail ricevute, a cui non servono altri commenti.

La prima riporta:

Sir, lei è davvero così fuori dal mondo nella sua torre d’avorio?

Nel nostro paese abbiamo attacchi terroristici, disoccupazione, un sistema previdenziale che crolla, gente che vive in mezzo alla strada, scuole stracolme, anziani che muoiono di freddo…

Lei, come cittadino britannico, deve anteporre gli interessi dei suoi concittadini.

Lei è ovviamente fuori di testa e ha perso il contatto con la gente qualunque.

Quando il Regno Unito deciderà di abbandonare lo stato comunista dell’Europa, la gente come lei non sarà più in grado di decidere come noi nel Regno Unito possiamo vivere. Non sarà mai abbastanza presto..

Lei, signore, è un peso per tutte le libertà per le quali i nostri antenati hanno combattuto.

Io, come altri, sono disgustato dal suo comportamento.

Dovrebbe impiccarsi per la vergogna.

MS XXXXX

Ps. Con le sue stupide azioni, lesi sta piantando gli ultimi chiodi nella bara dell’Ue. Per questo, dovrei ringraziarla.

Una seconda mail rincara la dose:

Trovo oltraggioso assistere a un comportamento così palesemente da traditore di un cosiddetto britannico. Io so che lei non avrà onta delle sue decisioni perché la fedeltà e l’empatia sono estranee al suo distorto modo di ragionare. Ricordi che quando si avvicinerà ai suoi anni del tramonto, che verranno per lei come per tutti noi, e la sua stagione sarà finita, lei sarà ricordato soltanto come un traditore. Si goda la vita che le resta, io spero davvero che lei si ammali.

Le auguro una cattiva salute e una mente disturbata dai tormenti.

Kieron XXXX

(Un patriota che ama il suo paese e la sua gente)

Una terza mail, inoltre riporta:

Sir,

ho appena visto al sua intervista alla BBC sugli attuali problemi fra Ue e Regno Unito sui benefici ai lavoratori stranieri 

Posso darle un consiglio? Quando sei in un buco, è meglio non scavare.

Con degli idioti come lei, l’Ukip sarà al potere dopo le prossime elezioni.

Non ha pensato che nel concedere un’intervista avrebbe causato irritazione ovunque nel paese?

Lei, Sir, è un traditore del suo paese, dovrebbe essere arrestato per tradimento.  

Questo paese è sull’orlo della catastrofe e il crollo economico e tutto che voi pazzi volete fare e dare a tutti il MIO DENARO.  

Se fossimo nella seconda guerra mondiale le sarebbe messo al muro e fucilato per quello che ha fatto.

La prego, Signore, di restare a Bruxelles e non tornare mai nel Regno Unito.

Prima l’Ukip andrà al potere e prima ci porterà fuori dalla fogna puzzolente in cui a lei piace vivere.

yours

A XXXXXX

chelmsford

Napolitano: bisogna farsi carico della questione sociale

giorgio-napolitano

Si rivolge ai Prefetti, in occasione della Festa della Repubblica, il Presidente Giorgio Napolitano, e li sollecita affinchè lo Stato presti “la massima attenzione” al disagio sociale per cercare di evitare altri “episodi tragici”. E’ un appello il suo: “Vi chiedo, nell’ambito della generale attività di prevenzione, la massima attenzione alle situazioni di maggior disagio e bisogno, promuovendo iniziative di ascolto, di sostegno e di integrazione per evitare il più possibile episodi tragici come quelli verificatisi di recente”. Il Capo dello Stato si è focalizzato sul tema della fiducia, che deve rinascere, in particolar modo nei giovani: “La fiducia potrà rinascere, ed essere a sua volta volano di migliori risultati, se le risposte saranno coerenti e mirate in uno sforzo continuo, volto a razionalizzare e semplificare gli apparati e l’azione amministrativa ed a riorientare l’utilizzo delle risorse pubbliche perché possa concretamente avviarsi una nuova fase di sviluppo e di coesione sociale”. Ed è proprio alla società nella sua interezza a cui bisogna guardare, cercando soluzioni tempestive: “Come tutti coloro che esercitano pubbliche funzioni sul territorio, Voi siete interpellati quotidianamente dalle ansie e dalle aspettative di persone, famiglie ed imprese in gravi difficoltà. Di questa vera e propria ‘questione sociale’ – che si esprime soprattutto nella dilagante disoccupazione giovanile – bisogna farsi carico ponendola al centro dell’azione pubblica, che deve connotarsi per un impegno sempre più assiduo nella ricerca di soluzioni tempestive ed efficaci alle pressanti istanze dei cittadini”. In chiusura, un ringraziamento per aver recepito il richiamo alla sobrietà in vista delle celebrazioni del prossimo 2 giugno: “Ho vivamente apprezzato – spiega il capo dello Stato – la convinta adesione che avete riservato all’invito a celebrare la solenne ricorrenza della Festa della Repubblica con la sobrietà che il momento richiede, riaffermandone, comunque, il profondo significato nel rinnovato richiamo ai valori sui quali si fonda la nostra Comunità nazionale”.

The Voice of Italy incorona Elhaida Dani

 

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L’Italia ha la sua “The Voice”: viene dall’Albania e con il suo inedito When Love Calls your Name ha stregato il pubblico. Festeggia quindi il successo il Team Cocciante, partito in sordina ma che, grazie a Elhaida Dani, si può ora godere il titolo della prima edizione dello show. Il secondo posto va invece all’unico ragazzo arrivato in finale, quel rocker bello e buono che è rapidamente diventato il pupillo di Pelù: Timothy Cavicchini. Terzo posto per Veronica De Simone, del Team Carrà, mentre è uscita alla prima votazione Silvia Capasso, la protetta di Noemi. Una serata ricca di emozioni, che si è aperta con un omaggio dei quattro diudici con l’omaggio a Lettle Tony e la sua Cuore matto. Un format “nuovo” in Italia per il semplice fatto che tutti sono andati “d’amore e d’accordo”: protettivi i coach con i membri del loro gruppo e, soprattutto, educati, gentili e complici tra loro. Tra tutti Pelù è spiccato grazie alla sua verve toscana e una travolgente simpatia. Accanto a lui l’intramontabile Raffaella Carrà, che ancora riesce a scatenarsi sul palco come ha sempre fatto.

Ospiti della serata Psy e i Modà, con i quali i concorrenti hanno duettato nel corso delle sfide. La tensione per la finale c’era, si è notata anche in qualche stecca presa, ma Pelù ha trovato il modo per allentarla indossando parrucche con le capigliature dei suoi compagni di avventura: da Raffaella Carrà a Noemi, fino a un comico casco riccio ‘simil Cocciante‘. Così spiazzante da strappare un commento ‘scorretto’ a Raffa: “Questa parrucca l’hai comprata dai cinesi perché fa schifo”. Altra caratteristica del format, lo stretto contatto con la rete, che non solo ha influito sul voto dell’ultima puntata, ma è stata parte attiva dello show, con i commenti riportati dalla veejay Carolina di Domenico “leggitrice di tweet”. Proprio da Internet sono arrivate le critiche maggiori al conduttore, l’attore Fabio Troiano, unico punto debole di una trasmissione per il resto perfettamente calibrata. Infatti, in vista della prossima stagione, il suo è l’unico nome che non appare certo, mentre si pronuncia sempre più di frequente quello di Francesco Facchinetti, già testato per anni con X-Factor, come possibile sostituto.

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Picchia selvaggiamente la moglie la prima notte di nozze

 

Prima notte di nozmatrimonio-rissa

E’ iniziato nel peggiore dei modi il matrimonio di una donna di Caserta. Dopo le nozze, mentre si trovava in un hotel del Beneventano con il neo-sposo, in un momento d’intimità avrebbe pronunciato il nome di un altro uomo scatenando l’ira del marito che ha reagito aggredendola e picchiandola selvaggiamente. E’ stato poi l’uomo stesso a scendere alla reception: “Potete dare una mano a mia moglie?”, avrebbe cheisto ai dipendenti del lussuoso hotel. Il personale, accorso subito in camera, ha poi raccontato che anche la suite prenotata per la prima notte da sposi è stata completamente devastata. Marito e moglie, laureati, apparterrebbero a famiglie benestanti e particolarmente note nella proprio zona.

All’Università di Urbino, il prof scrive “Ti amo” alla studentessa

università-di-urbino

Una studentessa dell’Università Carlo Bo di Urbino ha ricevuto un bigliettino dal suo profossore, docente di un corso del quale lei era spesso l’unica presente e che aveva scelto come esame opionale, con la scritta “Ti amo: devo vederti da sola”. Indignata, la ragazza, che non aveva mai avuto sospetti circa un eventuale interesse dell’uomo per lei, d’accordo con il suo fidanzato, ha fotocopiato la frase per poi distribuirla per i corridoi della facoltà, per mostrare la moralità degli insegnanti. Immediatamente, il Senato accademico ha istituito una commissione interna che ha ascoltato il docente. Il ragazzo della studentessa ha poi inviato una mail al professore che, secondo quest’ultimo, presentava contenuti diffamatori, per inoltrarla ad altri. Fatto che ha spinto il sessantenne a presentare querela contro il giovane. L’istruttoria dell’università dovrebbe concludersi a breve con un richiamo pubblico per il professore, un provvedimento previsto dal Codice etico dell’ateneo, mentre continuerà la vicenda giudiziaria che vede come protagonista il ragazzo

“So che la notte non è come il giorno: che tutte le cose sono diverse, …

notte

… che le cose della notte non si possono spiegare nel giorno perché allora non esistono, e la notte può essere un momento terribile per la gente sola quando la loro solitudine è incominciata.”

-Ernest Hemingway- (Addio alle armi, 1929)

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