E’ il Daily Mail a parlare dell’idea venuto all’artista Cheyenne Randall, che si è chiesta come sarebbero alcuni personaggi famosi se solo avessero sposato la cultura hipster. Ecco allora che Kate e Willi, Marilyn Monroe, John Lennon e perfino John e Jakie Kennedy, tra gli altri, appaiono tatuati, con i capelli colorati e vestiti con le magliette con le immancabili citazioni:
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La seconda vita dei personaggi famosi: diventano hipster!
Pubblicato da tdy22 in febbraio 28, 2014
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La casa… che nasconde una sorpresa!
Sembra una casa prefabbrica, con un aspetto gradevole. Misura 27 metri quadri, un camera da letto, una cucina, un portico e altri architettonici. Una casetta da campagna o come si possono trovare in montagna. Ma… c’è il trucco! Come spiega l’Huffington Post nell’edizione francese, è molto di più. L’architetto Kelly Davis, infatti, in collaborazione con il Wisconsin’s Canoe Bay, l’ha voluta costruire come una casa mobile: può infatti essere collegata con un veicolo ed essere trasportata. L’abitazione si chiama ESCAPE e costa circa 58mila euro.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 23, 2014
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Colore e modernità: l’archistar presenta il Biomuseo di Panama
Ha aperto le porte al pubblico, dopo dieci anni di lavoro, il Biomuseo di Panama. Firmato dall’archistar Frank Gehry, non passa certo inosservato per i suoi colori e le sue forme, tanto originali quanto contemporanei e che rappresentano il valore aggiunto della struttura. Scopo del Biomuseo è quello di ripercorrere gli eventi geologici che hanno portato alla creazione dell’Istmo di Panama e diffondere l’importanza delle biodiversità. Ad arricchire ulteriormente il complesso ci sarà inoltre un giardino botanico all’esterno mentre, all’interno, 4.000 metri quadrati verranno dedicati alla scienza e all’arte e ospiteranno otto gallerie permanenti progettate assieme agli scienziati dell’istituto di ricerca Smithsonian.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 18, 2014
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La casa Vittoriana… che cela una sorpresa “futuristica”

Pubblicato da tdy22 in febbraio 16, 2014
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La necropoli scoperta sotto gli Uffizi: viene alla luce il segreto nascosto
Straordinaria scoperta mentre si scavava per il cantiere dei nuovi Uffizi, a Levante della famosa struttura fiorentina. Si tratta di una piccola porzione di un’area cimiteriale più vasta ma sufficiente a dare il quadro di una catastrofe che colpì la Firenze altomedievale. Si sono infatti trovati gli scheletri di sessanta persone vittime della peste o di un altro micidiale contagio, sepolte in una necropoli dell’alto Medioevo, tra il V e il VI secondo dopo Cristo.I cadaveri sono affiancati testa-piedi, sistemazione che indicherebbe fretta di sepoltura e necessità di ottimizzare lo spazio per seppellire molti cadaveri, probabilmente in concomitanza con l’insorgere di un’epidemia. Andrea Pessina, sovrintendente archeologico per la Toscana, ha spiegato: “Ora i resti, su cui non sono stati riscontrati traumi mortali da ferita, e che sono stati portati alla luce con un lavoro di cinque mesi, saranno sottoposti all’analisi del Dna e, per l’esatta datazione, all’esame del carbonio 14. Si potrà quindi accertare la causa della morte ovvero l’agente patogeno che la provocò e potremo ottenere anche molte altre informazioni sugli abitanti dell’epoca, alimentazione, patologie e stress da lavoro”. Tutta l’operazione è ripresa in 3D per un futuro utilizzo museale.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 12, 2014
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L’operaio che stucca “il buco” senza accorgersi che è un’opera d’arte!
Davide Salvadei, in arte Eron, aveva reazlizzato un’opera per una mostra del progetto “Critica in arte”, svoltasi al Mar, il Museo d’Arte di Ravenna. Ma lo street-artist è stato talmente bravo nel disegnare un buco sul muro che, vedendolo e credendolo reale, un operaio addetto a lavori di muratura lo ha stuccato. E’ stato lo stesso artista a raccontare, al Resto del Carlino, di aver disegnato su una delle pareti l’ombra lasciata da un grande specchio, posizionato sul pavimento come se fosse caduto. Per rendere ancor più realistica la scena aveva realizzato persino il buco del chiodo che avrebbe dovuto sostenere la cornice dello specchio. In molti, tra i visitatori, si erano chiesti se il foro fosse vero o dipinto. Quando la mostra si è chiusa, poco meno di un mese fa, lo specchio è stato rimesso al suo posto e non restava che ridipingere la parete con il buco. Eron e il museo avevano già concordato che a quel punto non c’era più bisogno di mantenere il disegno del buco, che era propedeutico all’installazione. Ma quando l’operaio incaricato di sistemare le sale del Mar, in vista della nuova esposizione, ha cominciato a riverniciare, di fronte al buco non ha avuto dubbi: ha preso lo stucco bianco e lo ha coperto. Eron ha commentato:
“Ci sarei rimasto peggio se l’operaio si fosse accorto che era un buco finto. Stuccandolo, invece, in un certo senso mi ha aiutato a ‘completare’ l’opera”.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 8, 2014
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Il monolite che fa la sua apparizione al Circo Massimo: “spazio all’arte”
Tre giorni fa, al centro del Circo Massimo, ha fatto la sua apparizione un’opera colorata, “Il monolite bifronte” di Francesco Visalli. Un omaggio a Mondrian che ha conquistato, senza che nessuno dicesse nulla, uno dei palcoscenici più prestigiosi di Roma. Una provocazione artistica, certo, un esperimento urbano, ma anche, spiega lo stesso artista, una denuncia nei confronti dell’amministrazione capitolina e delle istituzioni culturali “impotenti” davanti al materializzarsi della scultura. Per intere settimane, racconta Visalli, nessuno è andato infatti a bussare alla sua porta per chiedere conto di quell’installazione così moderna a due passi dal Colosseo, di fronte agli antichi Palazzi Imperiali: niente verifiche, nessuna denuncia, nessun controllo. Né sulle autorizzazioni, né sul versante sicurezza. E l’artista sul suo sito avverte: “Pronti i disegni per un totale di 4 installazioni in altrettante piazze”. L’opera è alta oltre tre metri, pesa più di due tonnellate, ha due facce, una bianca e l’altra nera, elementi dai colori accesi e un ampio basamento: e il Campidoglio non ne sapva nulla. Mesi di lavoro, in un posto più che in vista a Roma, che si è trasformato in un test: vedere quando avrebbero impiegato le autorità per accorgersi della nuova “presenza”. “Il monolite – dice Francesco Visalli – è un monito per l’amministrazione comunale e per quella nazionale perché recuperi il principio fondatore del Paese più bello del mondo, cioè l’arte. Arte che ha segnato la storia di millenni, arte che se fosse valorizzata, basterebbe da sola a sanare definitivamente il deficit pubblico. E tutto questo non ha colori di partito politico, è universale, vale per tutti”. Monumento e operazione sono stati economicamente sostenuti interamente dall’artista, senza aiuti economici o sponsor. E non finisce qui: a giorni il monolite potrebbe prendere “voce” grazie alla partecipazione di alcuni nomi noti del mondo dello spettacolo. Un manifesto per dire basta alla disattenzione sull’arte. Nel frattempo, mentre nessuno si è mosso per mesi , ora il sottosegretario ai Beni Culturali Ilaria Borletti Buitoni, che in un tweet ha scritto: “Abbiamo chiesto ai vigili la rimozione”. Spiega l’artista: “Non sono contento del risultato ottenuto, lo sarei stato molto di più se il Comune se ne fosse accorto dopo due giorni. È ovvio che debba essere rimosso. Mi rattrista che la reazione sia arrivata dopo due mesi e perché ho divulgato la notizia. Io stesso non ho piacere di vedere il monolite davanti al Circo Massimo, la sua collocazione potrà essere un’altra ma volevo dare un segnale forte. L’arte e la cultura non trovano più spazio, quindi lo occupano”.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 29, 2014
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Da scuolabus a casa su ruote: la tesi di un architetto
Hank Butitta, studente di architettura dell’Università del Minnesota ha presentato una tesi di laurea intitolata “Hank Bought A Bus” dove racconta il suo acquisto di uno scuolabus che ha poi trasformato in un ambiente dove vivere. Il ragazzo ha comprato il veicolo per 3 mila dollari e ne ha spesi altri 6 mila per riadattarlo, impiegandoci 15 settimane di lavoro e curando ogni singolo dettaglio, dalle finestre oscuranti per la privacy al materiale delle pareti, dall’illuminazione a led al riscaldamento. Il vecchio veicolo è stato diviso in quattro unità, che comprendono bagno, cucina, salotto e zona letto, con ingresso dalla parte posteriore. E non mancano le sorprese: i sedili nascondono vani portaoggetti e le panche si possono modificare, creando lungo il corridoio nuovi posti letto o un tavolo per mangiare. Se poi ci si vuole godere il viaggio da un punto di vista diverso, è possibile affacciarsi dalla finestra sul soffitto. Ma la sua “tesi” ha anche permesso ad Hank di vivere un’avventura on the road: nell’agosto 2013, con degli amici, è partito dal Minnesota e ha viaggiato per l’America con il suo autobus-camper. Dopo un mese e 8 mila chilometri percorsi è tornato a casa.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 27, 2014
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Quando ad essere usato come sedia è un ragazzo bianco
Appena qualche giorno fa si era scatenata la polemica per una foto che ritrae la compagna del magnate russo Roman Abramovich seduta su una sedia dalle sembianze di una donna di colore. La risposta a quello scatto è già arrivata ed è opera del fotografo gay russo Alexander Kargaltsev, che ha ritratto un uomo di colore seduto su un uomo bianco. Parti invertite quindi dopo l’immagine che la rivista Boro24/7 aveva pubblicato su Instagram (poi rimossa) proprio nel giorno del Martin Luther King Day.L’attivista gay, che ora vive a New York, ha spiegato all’Huff Post Usa: “Sono stato costretto a lasciare la Russia a causa della discriminazione che ho vissuto come gay”. Aggiungendo: “Sono molto deluso dal fatto che la xenofobia sia così forte nel mio paese e che una tale immagine della signora Zhukova possa apparire quasi fosse normale e insignificante. I russi non sembrano dare peso alle offese verso il principio di non discriminazione per ragioni di razza, nazionalità, orientamento sessuale e così via.”
Pubblicato da tdy22 in gennaio 25, 2014
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Un autobus? No, un hotel su ruote
Dà l’impressione di libertà il Big Green Bus, l’hotel su quattro ruote pensato dal carpentiere Adam Collier-Woods che ha acquistato un autobus a due piani per 4.500 su eBay per poi, con una spesa di 10.ooo sterline, trasformarlo completamente. Il veicolo ha viaggiato per 30 anni tra Coventry, Birmingham e Hull, in Inghilterra. Una volta in pensione il suo destino ha però incrociato quello di Collier-Woods che gli ha donato una seconda vita rendendo il veicolo vintage in un curioso hotel attrezzato con due stanze da letto, una cucina e può ospitare fino a sei persone.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 24, 2014
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Quando il set… è di carta!
Nostalgia del telefilm Friends? Sicuramente la prova l’artista brasiliana Bruna Salvador Conforto, che ha creato una replica perfetta dell’appartamenti di Monica Geller. L’opera è stata creata interamente con la carta e poi dipinta a mano, con una cura dei dettagli a dir poco estrema, con tanto della foto del matrimonio di Monica e Chandler e il famoso spincino della porta.
“Sono una grande fan della serie e adorerei vivere in un appartamento come quello di Monica. Visto che non posso, me ne sono creato uno di carta”, ha spiegato l’artista, che, a Deviantart, ha spiegato che ha impiegato due anni per terminare l’opera. E ancora mancano le camere da letto! Ecco una galleria del più seguito soggiorno della televisione, e non scordatevi di visitare tumblr per altri dettagli sull’artista!
Pubblicato da tdy22 in gennaio 17, 2014
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Il biologo che gioca con i colori
Antonio Iacobelli è un biologo presso l’Università di Bari che però coltiva anche la passione della fotografia e ora ha ripreso in mano la sua Nikon principalmente per immortalare i colori. “Ho ripreso a fotografare nel 2012 dopo anni di pausa. Sono felicissimo”, spiega. E i suoi scatti sono all’insegna proprio dei colori, che per lui esplodono, schizzano e si mescolano arrivando anche a uscire dal rubinetto dalla doccia o a finire spalmati sul pane. Tra l’irreale e il reale, ecco alcuni dei suoi lavori:
Pubblicato da tdy22 in gennaio 11, 2014
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In 99, tra predatori e prede, a un’unica pozza: la metafora della vita
Si chiama Heritage ed è esposta alla Queensland Gallery of Modern Art di Brisbane, in Australia, l’istallazione dell’artista cinese Cai Quo-Qiang che, con le sue 99 repliche di animali selvaggi, predatori e prede, ha voluto creare una potente metafora. Le sue creature, infatti, si dissetano pacificamente nello stesso specchio d’acqua, come se fosse l’ultimo rimasto a disposizione sulla Terra e tutti sono concentrati sulla sopravvivenza piuttosto che sull’eliminazione l’uno dell’altro. E dovrebbe essere questo, secondo l’artista, anche lo scopo degli uomini: restare uniti per prendersi cura del pianeta. “Preferisco esprimere le mie idee attraverso gli animali. Quest’ultimi sono molto più poetici degli esseri umani”. Un’altra stupefacente installazione di Cai Quo-Qiang ha il titolo Head On e ha per protagonista un branco di 99 lupi che va a “sbattere” contro una lastra di vetro, completa la mostra permanente di Brisbane dedicata a Quo-Qiang e chiamata “Falling Back to Earth”.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 10, 2014
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Il David di Firenze diventa “superdotato”: provocazione per Renzi
E’ stato l’artista Pep Marchegiani a realizzare un David di Michelangelo, simbolo di Firenze, ha farne una caricatura superdotata che è poi apparsa in diversi in diversi luoghi della città. La performance è intitolata ‘Fu’renze’ e l’artista voleva lanciare una provocazione a Matteo Renzi per invitarlo a svecchiare la città con l’arte contemporanea che dovrebbe affiancare le bellezze rinascimentali di cui il capoluogo toscano è da sempre rinomato in tutto il mondo.
Il David di Michelangelo dalle dimensioni falliche smisurate è comparso nei luoghi di maggior interesse e più turistici: da piazza della Signoria a piazza del Duomo fino all’ingresso della Galleria degli Uffizi, proprio nel giorno in cui c’è stata l’inaugurazione dell’evento di moda Pitti Uomo.
“L’arte a Firenze – spiega l’artista abruzzese a FirenzeToday – si è fermata al David ed è proprio dal David che deve ripartire. L’iniziativa odierna, seguita incredibilmente da tantissime persone e soprattutto da tanti giovani, è stata volutamente una provocazione. Un’atipica lettera aperta al sindaco Matteo Renzi per esortarlo a far sì che Firenze diventi culla dell’arte contemporanea oltre che, ovviamente, del Rinascimento”.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 9, 2014
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E se nella mappa si nascondesse… un volto?
E’ stato l’illustratore gallese Ed Fairburn ad accorgersi che le rughe e i tratti del viso sono adatti per essere tracciati sulle antiche mappe topografiche. Da qui l’idea del progetto di realizzare ritratti rintracciando le somiglianze dei suoi soggetti lungo arterie stradali, linee ferroviarie, fiumi, laghi e rilievi. Il risultato è a dir poco stupefacente, come dimostra questa galleria:
Pubblicato da tdy22 in gennaio 8, 2014
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Da mangiare… con gli occhi! La food art di Hong Yi
L’artista malesiana Hong Yi, nome d’arte Red, utilizza gli alimenti per creare le sue opere a misura di piatto e sbizzarrirsi con la fantasia. In questo modo del nero di seppia serve a riprodurre un graffito di Bansky e dei pomodirini si trasformano in palloncini. “Un giorno guardando gli avanzi in un piatto ho avuto l’impressione di scorgerci un volto, da lì è nata l’idea. Ho pensato che ogni pietanza avesse un colore e una forma che poteva diventare altro. Così ho deciso che per un mese avrei ‘costruito’ un piatto al giorno”, ha spiegato l’artista.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 5, 2014
https://tuttacronaca.wordpress.com/2014/01/05/da-mangiare-con-gli-occhi-la-food-art-di-hong-yi/
Favoloso ritrovamento a Parigi: l’appartamento dimenticato
Era dal 1942 che nessno entrava più in quell’appartamento parigino, vicino all’Opèra Garnier, in cui un tempo viveva la socialista e attrice Madame de Florian, che fu costretta ad abbandonarlo durante la seconda guerra mondiale. La donna non fece più ritorno alla capitale francese ma continuò a pagare la casa fino all’età di 91 anni, quando morì. E nell’occasione la polizia parigina ha riaperto quell’appartamento rimasto chiuso per 70 anni. Il Commissario che ha fatto la scoperta ha raccontato che “C’era un odore di antico, di polvere”. All’interno, tra la tappezzeria polverosa, tutti gli oggetti là abbandonati hanno una loro storia da narrare e rendono l’abitazione un viaggio nel passato. Tra gli altri oggetti, uno struzzo impagliato, un vecchio Mickey Mouse, vestiti e quadri. Tra questi è stato scoperto anche dipinto di Giovanni Boldini, che, in un abito rosa e in una posa elegante, raffigura la proprietaria Madame de Florian.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 2, 2014
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A volte… meglio non credere ai propri occhi! Quando l’illusione diventa virale
Piccolo o grande che sia, da solo o con altri Tyrannosauros rex (tutti rigorosamente in cartone), continua a seguirti con lo sguardo girando la testa per seguire i tuoi spostamenti. Almeno così sembra. Ma per rendersi conto che non si tratta di un dinosauro in 3D bisogna guardare il video fino alla fine… quando si scopre che si tratta solo di un’incredibile illusione ottica!
Pubblicato da tdy22 in dicembre 28, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/12/28/a-volte-meglio-non-credere-ai-propri-occhi-quando-lillusione-diventa-virale/
Rapina in banca: sequestrano tre dipendenti e intascano 50mila euro
Presa di mira una banca in provincia di Padova, questo pomeriggio, da due malviventi che poi si sono dati alla fuga con un bottino da 50mila euro. L’assalto è avvenuto a Battaglia Terme, alla filiale della Banca Popolare Friuladria, in via Maggiore. Come spiega PadovaOggi: “I due ladri sono penetrati in banca facendo un foro in una parete. Hanno aspettato che l’istituto chiudesse e poi con una spallata hanno buttato giù quel che rimaneva della parete, quindi hanno bloccato i tre dipendenti chiudendoli in uno stanzino e hanno aspettato l’apertura della temporizzazione della cassaforte per arraffare i soldi. Il bottino è di 50mila euro. Il direttore e i due impiegati non sono stati legati e nemmeno chiusi a chiave, si sono attenuti alle prescrizioni dei rapinatori: chiamare i carabinieri solo dopo 15 minuti. Così hanno fatto, sul posto per i rilievi sono intervenuti i militari dell’arma.”
Pubblicato da tdy22 in dicembre 16, 2013
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Architettura o volti? Entrambi! Lo spirito di Milano catturato in foto
“Concettualmente volevo comunicare un messaggio preciso. Ogni città ha due anime: da una parte l’anima architettonica e dall’altra l’anima vera e propria, quella viva, pulsante, determinata da tutte le persone che abitano la città. Milano nei profili architettonici di una città storica e moderna allo stesso tempo, Milano nei profili delle persone che la vivono ogni giorno”. Così il 20enne Francesco Paleari, studente di Design e Comunicazione al Politecnico, ha spiegato le sue composizioni fotografiche nelle quali unisce dodici edifici simbolo di Milano ai profili dei suoi abitanti. Le immagini sono state presentate al concorso ‘Obiettivo Milano. Scatti di una città che cambia’, indetto da Ramazzotti e vinto da Davide Fanton. Il contest, rivolto agli studenti tra i 18 e i 25 anni, chiedeva di realizzare un reportage su Milano, interpretando lo spirito di una città in continua evoluzione.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 16, 2013
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Quando la street art… si tinge d’amore!
Parla d’amore, amicizia ed emozioni la street art del brasiliano Alex Senna, che porta i suoi cuori in giro per i muri del mondo. Coppie che si baciano, abbracciano, tengono per mano, momenti tra amici o di relax. Questi sono i temi preferiti dell’artista che ha realizzato nuove e romantiche illustrazioni a Miami in occasione dell’Art Basel 2013.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 11, 2013
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L’arte, io non lo so se sia eterna o provvisoria…
…se la forma d’arte nella quale viviamo per molti secoli ci si sia connaturata come sangue, ma so che questa carica, che noi abbiamo oggi, è una carica di comprensione della vita.
– Cesare Zavattini –
Pubblicato da tdy22 in dicembre 10, 2013
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Questa NON è una foto di Morgan Freeman
Sembra incredibile, eppure è così: non si tratta di una foto di Morgan Freeman ma di un disegno creato “a dito” con un iPad Air. L’artista che l’ha realizzato è l’iperrealista Kyle Lambert, solito a questo tipo di opere. Lambert è partito da uno scatto del fotografo Scotto Gries (qui trovate la foto originale) ed ha spiegato a Mashable che gli è stato necessario un mese per realizzare l’immagine. Il video in timelapse dell’intero processo è stato pubblicato su Youtube appena due giorni fa, ma ha già superato 5,5 milioni di visualizzazioni.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 4, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/12/04/questa-non-e-una-foto-di-morgan-freeman/
Incidente mentre fugge dopo un furto: fa causa all’assicurazione
Il 50enne Moreno Major, di Signoressa, nel Trevigiano, si trova su una sedia a rotelle a causa di un incidente stradale: era finito in un fosso mentre stava scappando dopo aver effettuato un furto. L’uomo, che ora si trova in carcere a Pisa e deve scontare 5 anni e 6 mesi per rapina, ha deciso di fare causa a Zuritel Assicurazioni per svariate centinaia di migliaia di euro, si parla di 700mila euro. Il giudice civile ha ora disposto una perizia. Major, per ottenere il risarcimento del danno subito nell’incidente mentre scappava dopo un furto, in zona industriale a Villorba, sempre in provincia di Treviso, aveva presentato il conto a Zurich Assicurazioni che però aveva ritenuto inaccoglibile tale richiesta: l’uomo era infatti rimasto ferito in seguito a una condotta fuorilegge. Il suo avvocato sostiene che era un terzo trasportato, perché durante la fuga l’auto era guidata dall’amico Renato Dell’Innocenti e Major non aveva alcun controllo sul mezzo.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 1, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/12/01/incidente-mentre-fugge-dopo-un-furto-fa-causa-allassicurazione/
Le tasse nascoste nel bilancio comunale: colpiti i liberi professionisti e l’arte
Ci sono aumenti dovunque nella nuova legge di Stabilità. Lievi? A volte non molto lievi, altre il rincaro sarà soft ma scoraggerà quanti sarebbero entrati in un museo o in una mostra. Tali modifiche sono state ieri vagliate al consiglio comunale di Roma. ra le delibere propedeutiche al bilancio ci sono:
ZTL: l’aumento da 593 a 610 euro della tariffa per l’accesso in centro storico per rappresentanti di commercio, giornalisti, partiti politici, enti locali, sindacati, ambasciate, ordini professionali. Passa da 75 a 76 euro la tariffa Ztl per le Forze di polizia, gli operatori sanitari, i medici convenzionati e da 55 a 56,38 euro quella per le auto del Vaticano. Ritocchi anche per le tariffe Ztl dei residenti, che passano da 77 a 78 euro e da 92 a 94 euro per i residenti con auto di potenza superiore ai 20 cavalli. Per i residenti che richiedono un secondo permesso Ztl, la tariffa passa da 322 a 331 euro (da 103 a 105 per i residenti di San Lorenzo e Testaccio) e da 386 a 397 per chi ha un’auto con più di 20 cavalli (da 124 a 126 euro per i residenti di San Lorenzo e Testaccio). Il provvedimento prevede anche l’introduzione di un costo per le riprese all’interno del museo della Repubblica romana: 666,67 euro per riprese di carattere scientifico-divulgativo e 2.083,33 per riprese di carattere pubblicitario.
MUSEI: Ritocchi per il biglietto di ingresso al Museo civico di zoologia: la tariffa ridotta passa da 3,5 a 4,5 euro mentre viene introdotta una variante tra tariffa residenti (che resta fissata a 6 euro) e tariffa non residenti, che sale a 7 euro. Viene poi proposta la modifica di alcune spese di istruttoria per il rilascio di licenze per il Trasporto pubblico non di linea: nei procedimenti più complessi il costo d’istruttoria passa dai 21 a 60 euro. Negli altri procedimenti, il costo resta invariato a 21 euro. Cambia anche il costo per le riprese fotografiche di beni culturali. La tariffa per ogni singola foto passa da 51,67 a 66,12 euro, quella da pagare per la duplicazione e l’uso editoriale diffuso passa da 103,33 a 247,93.
LOCULI: Infine, vengono modificate alcune tariffe cimiteriali. In particolare, il costo dei loculi passa da 2.040 euro a 2.099 per la prima fila e da 3.248 a 3.342 per la seconda fila. La cremazione per i residenti passa da 318 a 327 e per i non residenti da 460 a 473
COMMERCIO:Novità sono in arrivo anche sul fronte attività produttive, dove, ad esempio, le spese di istruttoria per l’avvio di attività di vendita di alimenti e bevande restano invariate a 305 euro. Viene però introdotta una specifica per le attività temporanee superiori ai cinque giorni, per le quali il costo di istruttoria della Scia (Segnalazione certificata di inizio attività) sarà pari a 350 euro (150 se l’attività è inferiore a cinque giorni). Nuovi costi anche per chi chiude questo genere di attività (16 euro) e per chi la reintesta o la modifica (60 euro). Per l’apertura di grandi centri commerciali viene introdotta una progressività nel sistema tariffario delle spese di istruttoria da versare agli uffici tecnici capitolini: si pagherà ancora 1.550 euro se la struttura commerciale non supera i 4 mila metri quadrati e si salirà di prezzo al crescere della superficie, arrivando fino ai 20 mila euro di spese di istruttoria che saranno da sostenere per i centri commerciali con superficie totale superiore ai 100 mila metri quadrati.
Si aiuta così la ripresa? Tassando i liberi professionisti, il commercio e alzando le tariffe sui loculi e sulla cultura?
Pubblicato da tdy22 in dicembre 1, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/12/01/le-tasse-nascoste-nel-bilancio-comunale-colpiti-i-liberi-professionisti-e-larte/
Emojinal Art Gallery: l’arte si trasforma in emoji
Se vi vantate di essere sempre aggiornatissimi su quanto accade in rete non potete assolutamente perdervi Emojinal Art, tumblr che in questi giorni sta spopolando in rete. La sua particolarità? Riunisce tutte le opere d’arte “rivisitate” in con gli emoji, ossia lo stadio avanzato delle emoticon. Nella galleria si ritrovano alcune delle opere più famose al mondo e non c’è epoca che sia sfuggita a questa seconda vita. Dalla “Primavera” di Sandro Botticelli alla “La persistenza della memoria” di Salvador Dalì, passando per “La Gioconda” di Leonardo Da Vinci e tanti altri capolavori della storia dell’arte.
Pubblicato da tdy22 in novembre 30, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/11/30/emojinal-art-gallery-larte-si-trasforma-in-emoji/
Chiude un panificio e muore un pezzo d’arte italiana… l’ennesimo!
Il panificio storico, un gioiello architettonico dall’insegna liberty realizzata a mosaico e fotografata da turisti di tutto il mondo, nonché citata nelle migliori guide che portano gli stranieri alla scoperta di Palermo ha chiuso i battenti. Il panificio Morello in via Cappuccinelle, al Capo ora è ancora più a rischio. Già il prezioso mosaico era danneggiato dalla mancanza di manutenzione, ma oggi sembra in pericolo di estinzione proprio per la chiusura del negozio e per il degrado che sempre più si sta diffondendo in Italia cancellando i nostri tesori… ma tutti sono indifferenti? Come si può sperare di rilanciare l’economia se non conserviamo la nostra arte? E’ giusto, ancora, pensare che la ripresa inizi dalle fabbriche o è ora di realizzare un nuovo modello economico in Italia basato su turismo, cultura, arte e civiltà?
Pubblicato da tdy22 in novembre 30, 2013
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Prima e dopo: compare l’oro sulla Porta Nord del Battistero di Firenze
E’ stata l’Opera di Santa Maria del Fiore a dare all’Opificio delle pietre dure l’incarico di restaurare la Porta Nord del Battistero di Lorenzo Ghiberti, a Firenze. E il restauro, che sta ripulendo l’opera da 600 anni di sporco e incrostazioni, sta dando risultati insperati: è infatti tornata alla luce la doratura originale presente nei rilievi scultorei delle 28 formelle, nelle testine di Profeti e Sibille e nel bellissimo fregio a motivi vegetali brulicanti di piccoli animali. Tutto questo offre la definitiva conferma al fatto che il Ghiberti aveva dorato anche la prima porta monumentale del Battistero, realizzata tra il 1403 e il 1424. Come sottolinea Repubblica, tuttavia, a differenza della successiva Porta del Paradiso la doratura ad amalgama di mercurio fu eseguita solo sui rilievi scultorei lasciando il fondo bronzo.
Pubblicato da tdy22 in novembre 30, 2013
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E se Marge si trasformasse in un’icona della moda?
Se anche ci provasse, Marge Simpson non riuscirebbe mai a passare inosservata, fosse solo per quella sua chioma azzurra che tocca il cielo. Però c’è chi, come il designer di origini italiane AlexSandro Palombo, ha voluto tentare di trasformarla in un’icona di stile. Come? Facendola sfilare come una modella con addosso gli abiti che hanno segnato la moda di otre 20 anni dettando stile ed eleganza. L’artista ha spiegato a Vogue Uk che “C’è una Marge Simpson in ogni donna. Con questo omaggio ho voluto accendere la magia, la forza, la femminilità, l’eleganza, l’erotismo e la bellezza che è in ciascuna”. Tra gli altri modelli che Marge ripropone, il tailleur rosa di Dior che indossava Jackie Kennedy, il corpetto firmato Yves Saint Laurent con cui spesso viene ricordata Madonna, l’abito blu che Kate Middleton portava il giorno dell’annuncio del fidanzamento e il modello di Valentino con cui Julia Roberts ha sfilato la notte degli Oscar, quando vinse la statuetta.
Pubblicato da tdy22 in novembre 23, 2013
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Sulla pelle: le illusioni ottiche di Hikaru Cho
Ha appena 19 anni il giapponese Hikaru Cho, ma è già in grado di creare delle incredibili illusioni ottiche grazie ai suoi dipinti. Sono talmente reali che si fa fatica ad accettare che, sulla pelle, ci siano solo colori acrilici e non lacci per le scarpe, cerniere o delle batterie: le sue creazioni sembrano davvero far parte integrande della persona. Ecco alcune immagini per rendere l’idea della maestria di questo giovane.
Pubblicato da tdy22 in novembre 17, 2013
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Aprire gli occhi e trovarsi a tu per tu con i pesci: l’hotel “vista acqua”
C’è chi ama svegliarsi ai primi raggi di sole e con un uccellino che dà il buongiorno fuori dalla finestra. E poi c’è chi vorrebbe aprire gli occhi e scoprirsi attorniato da pesci. Per chi desidera realizzare questo sogno, è imperdibile l’offerta del Manta Resort al al largo di Pemba Island, in Tanzania. Per i fortunati che possono permettersi di spendere ben 1500 euro a notte per alloggiare nell’esclusiva stanza doppia immersa nel mare, il panorama mozzafiato è assicurato: pesci, coralli e tutti i riflessi delle acque cristalline.
Pubblicato da tdy22 in novembre 15, 2013
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La casa sull’albero più grande del mondo… per ispirazione divina!
Si trova in Tennessee, a Crossville, la più grande casa sull’albero del mondo ed è stata progettata dal ministro Horace Burgess che ha tratto ispirazione da una visione che racconta di aver avuto nel 1993: “Stavo pregando Dio e lui mi ha detto: ‘Se mi costruirai una casa sull’albero, ti procurerò tutto ciò di cui hai bisogno’ “. Burgess non ha esitato e ora l’edificio, costato 12 mila dollari, circa 9 mila euro, si regge su sei querce che costituiscono la base per sostenere ben cinque piani per un totale di 29,5 metri di altezza. Per realizzarlo, si sono usati per lo più materiali riciclati nel corso di 14 anni e sono stati impiegati esattamenti 258mila chiodi. Al suo interno si trovano 80 camere tra le quali anche un santuario, una chiesa e il campanile, senza dimenticare un’antica panca, una vetrata di Gesù e un coro mentre dal tetto è possibile osservare il campo vicino sul quale spicca la parola “Gesù”. Quest’anno l’edificio è entrato a far parte del Guinness Book of World Record.
Pubblicato da tdy22 in novembre 12, 2013
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Questa notte va in scena “l’asta dei record”

Pubblicato da tdy22 in novembre 12, 2013
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Lo sguardo ferito dei giovani
Sono testimoni, sono vittime. Sono i giovani che hanno vissuto o visto violenze e discriminazioni. Il fotografo franco-canadese Benoit Paillé li ha ritratti, osservando i loro occhi e riproponendo quelle ferite nello sguardo, quegli incancellabili graffi sottili. Gli scatti dell’artista, che prima di trovare la sua strada nell’arte aveva studiato per tre anni biologia, appaiono all’interno di un progetto per il Towada Art Center di Aomori, Giappone
Pubblicato da tdy22 in novembre 6, 2013
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I Pupi Siciliani ricevono la targa: sono ufficialmente patrimonio Unesco
Già nel 2008 l’Unesco aveva iscritto l’Opera dei Pupi tra i Patrimoni Orali e Immateriali dell’Umanità ma ora, a distanza di cinque anni, l’ufficialità è totale: il professor Gianni Puglisi, presidente della sezione italiana dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, ha infatti consegnato a Mimmo Cuticchio, figlio del puparo Giacomo, fondatore nel 1973 del Teatro dei Pupi di Santa Rosalia e, nel 1977, dell’Associazione figli d’Arte Cuticchio, la targa Unesco. Nel comunicato si legge: “Il riconoscimento dell’Unesco è frutto della passione del medico mecenate, Antonio Pasqualino del Museo internazionale delle marionette che ospita infatti una importante raccolta di pupi, burattini e marionette provenienti da tutto il mondo. Unica nel suo genere, realizzata da Antonio Pasqualino, in collaborazione con la moglie Jeanne Vibaek”.
Pubblicato da tdy22 in novembre 5, 2013
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L’arte di latta!
Riciclare le lattine di alimenti e bibite? Perché non farle invece diventare arte? Una mostra interattiva dove chiunque viene invitato a portare la propria lattina per poi vederla comporre, insieme a molte altre, una faccia di un personaggio, un movimento o anche un comics. Contribuire all’arte e ripulire il pianeta, il tutto con premi “morali” agli artisti che producono le opere più originali e donazione delle componenti delle opere – lattine che l’organizzazione chiede vengano portate “di alta qualità, non deperibili” ad organizzazioni non profit che le distribuiscono ai bisognosi della città. A New York è in corso la 21ma edizione locale, ma il progetto Canstruction si dipana attraverso l’intero Nordamerica, Canada incluso.
Pubblicato da tdy22 in novembre 5, 2013
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Così gli italiani rispettano il patrimonio: l’arte sfregiata
Nel 2005 è stato inaugurato il percorso tra le opere in pietra lavica Creator Vesevo, lungo la strada che conduce al cratere del Vesuvio. Ora il museo realizzato sul versante di un vulcano, unico nel suo genere, è stato sfregiato da i soliti vandali ignoti. Per la precisione ad Ercolano, nel Napoletano, da Gli occhi di Napoli, questo il nome della scultura che ritrae il volto di Pulcinella, non solo è scomparso il neo, ma sono apparse scritte più o meno volgari con lo spray rosso. La scultura, ideata da Lello Esposito e realizzata dai maestri scalpellini del consorzio per la tutela della pietra lavica fa parte di quel percorso che, per citare Nino Daniele, sindaco di Ercolano quando il museo fu inaugurato, “è la ricerca dell’equilibrio perfetto tra natura e cultura che segna un legame tra passato, presente e futuro”. Ma quest’attrazione artisitica da preservare e tramandare alle future generazioni, costata circa 650mila euro tra fondi ministeriali e comunali, ora non solo è abbandonata a se stessa ma anche alla maleducazione e all’ignoranza artistica. L’incuria del luogo ha infatti trasformato le sculture in, all’apparenza, blocchi lavici deturpati dal tempo e dall’incuria. L’opera di Esposito era perfettamente integrata nell’area protetta e molti erano i turisti che vi posavano accanto sorridendo agli obbiettivi. Come spiega il Mattino:
Ora invece la vernice rossa occupa buona parte dell’opera, dando vita a simboli e scritte: è stato staccato persino il neo posto originariamente sulla guancia. La strada, poi, versa nel degrado: contribuiscono anche le coppiette che – nonostante le storiche campagne lanciate dall’ex presidente dell’Ente Parco, Amilcare Troiano – continuano ad utilizzare le piazzole del Vesuvio come alcova. Nel 2006, a cinque mesi dall’inaugurazione del percorso di visita che si compone di dieci opere progettate da artisti internazionali, e poi nel 2010 anche l’opera dell’olandese Mark Brusse «Listening with the eyes», che raffigura tre occhi visibili dalle strade che portano al Vesuvio e ai centri abitati, fu coperta di vernice. Sempre uguale la tecnica: spray rosso che risalta sulla pietra lavica e poi disegni, appellativi e in alcuni casi, persino la firma del writer di turno.
Lello Esposito è stato già contattato dall’Ente Parco: «Il presidente Ugo Leone mi ha informato che l’opera è stata imbrattata. L’azienda Fiengo, nelle cui cave fu realizzata la maschera, si è resa disponibile a ripulirla e a ripristinare il neo che è stato sottratto ed io seguirò queste riparazioni. Sono rammaricato perché queste sculture sistemate sulla strada del Vesuvio piacciono molto ai turisti».
Pubblicato da tdy22 in novembre 3, 2013
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La ragazza con l’orecchino di perla a Bologna: le mostre “monoquadro”
La ragazza con l’orecchino di perla di Vermeer verrà esposta a Bologna a partire dall’8 febbraio 2014 e già sono previsti migliaia di visitatori. Il dubbio che sorge è che si tratti, per molte persone, del richiamo di un’opera famosa molto più che una vera e propria cultura artistica. Fenomeno che accomuna l’arte mondiale ma che forse è più duro da digerire in un Paese che dell’Arte è stato culla e che pure ha eliminato dalle scuole l’insegnamento della Storia dell’Arte. Un evento quindi, come spiega La Repubblica:
A volte di opera ne basta una sola ed è un evento. Il San Giovanni Battista di Leonardo, a fine 2009, partì dal Louvre per arrivare a Milano. In un mese appena, il risultato furono 182mila visitatori. L’anno dopo, la Velata di Raffaello lasciò il fiorentino Palazzo Pitti per un tour americano on the road: Portland, Reno, Milwaukee. Come tappe del concerto di una stella pop. Nel 2011 il Narciso, che una parte della critica non attribuisce più a Caravaggio, si divise con mostre flash tra Montenegro (20mila biglietti in 13 giorni) e Cuba, dove ad aspettarlo erano in 60mila. In questo momento a Gerusalemme la star è l’Annunciazione di Botticelli, arrivata dagli Uffizi su un cargo. E c’è ancora chi raccoglie firme per “rimpatriare” per poco la Gioconda, sognando il grande happening. Il Vermeer di New York, che dall’8 febbraio 2014 sarà esposto a Bologna (a Palazzo Fava), è solo l’ultimo caso dell’opera d’arte nell’epoca della sua riduzione a feticcio.
E’ il critico d’arte Achille Bonito Oliva a spiegare: “Il pubblico ha bisogno di icone da cui partire. La ragazza con l’orecchino di perla è un’opera “interattiva”, una “acchiappasguardi” per visitatori che non necessitano di autorizzazione culturale. Vederla per loro è un atto liberatorio. Questo Vermeer sintetizza tutto il senso della luce dell’arte fiamminga, restituisce una visione tersa del mondo che il contemporaneo ha scompaginato e messo in crisi. Serve a sedare il nostro caos, ripristina un ordine visivo e psicologico. Facendo la fila per visitarla, si esprime il desiderio di trovare un rifugio mentre si vive in un’epoca opaca, controluce, ambigua”. Si cerca quindi un porto sicuro in un’epoca caratterizzata dall’incertezza, ma l’arte non dovrebbe essere solo questo, come precisa Gabriella Belli, direttore dei Musei Civici Veneziani che quest’anno ha portato a Palazzo Ducale l’Olympia di Manet per una mostra dedicata al pittore francese e al suo rapporto con l’arte italiana: “Le mostre devono essere occasioni di esperienza emozionale sì, ma anche di crescita culturale”. Riguardo all’Olympia: “In quel caso, l’opera ha trovato nuova vita perché innestata in una storia mai raccontata prima: era esposta per la prima volta con il suo modello di riferimento, la Venere di Urbino di Tiziano. Estrapolare un dipinto per “iconizzarlo” a me non interessa. Cristallizzarlo significa farlo morire, adorando il feticcio. Può essere divertente per qualcuno, ma il rischio è confinare l’arte in un’urna tombale. Un rischio, per altro, che in Italia si corre troppo spesso. Questo stile di mostra ha rovinato la storiografia e la museografia italiana”. E anche Tomaso Montanari, professore alla Federico II di Napoli, tiene a sottolineare come possa essere nocivo il creare dei feticci: “Dovremmo educare i cittadini a una dimensione contestuale e ambientale dell’opera d’arte. Ogni opera nasce da una relazione. Qui, invece, si distrugge il contesto e si tirano fuori i feticci. Che poi sono sempre quelli: un canone di 12 nomi con cui mettere in scena lo spettacolo. Così la missione dello storico dell’arte viene tradita. Per organizzare questo tipo di mostre-show basta una buona ditta di traslochi”.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 31, 2013
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