Andrà in scena questa sera, a partire dalle 22, l’amichevole di preparazione a Brasile 2014, l’amichevole tra Spagna e Italia, in programma al Vicente Calderon di Mardid. Gli uomini di Del Bosque scenderanno in campo con un 4-3-3 composto da Casillas, Juanfran, Albiol, Sergio Ramos, Jordi Alba, Xabi Alonso, Xavi, Busquets, Iniesta, Diego Costa, Silva. Risponde Prandelli con 4-3-2-1 che vede schierati in campo Buffon, Maggio, Paletta,Barzagli, Criscito, Montolivo, Thiago Motta, Marchisio, Cerci, Candreva, Osvaldo. Le sorprese, vista la formazione, non mancano e Buffon, capitano degli Azzurri, dribbla: ”Alle polemiche siamo abituati, abbiamo le spalle larghe. Sarà che questa volta non mi riguardavano…”. L’unica indicazione dell’allenatore, Prandelli, è invece: ”Useremo la formula consolidata dei quattro centrocampisti e delle due punte. Cerci giocherà. Per il resto vedrete dall’allenamento”. E in quell’occasione, distribuendo le pettorine, ha chiarito la situazione: fuori dai titolari Andrea Pirlo, che pure per il turno di domenica con la Fiorentina è squalificato, Paletta in difesa al fianco di Barzagli, un centrocampo con Montolivo centrale e Marchisio esterni, Thiago Motta play centrale. Cerci all’ala destra fa da contraltare a Candreva a sinistra, con Osvaldo unica punta vera. Il mister deve fare a meno di De Rossi, Balotelli e Rossi e sceglie così la strada della sperimentazione, anche per capire cosa può effettivamente offrire Cerci. Parlando ancora in conferenza stampa, Buffon ha voluto sottolienare: ”Contro la Spagna non parlate di rivincita, per favore perchè quando affronti una squadra così forte, la metti in difficoltà e perdi solo ai rigori, esci senza risultato ma con tanto orgoglio: è un’amichevole, vale per l’onore. Ve lo confesso: baratterei volentieri una vittoria con un risultato lì dove conta davvero”. Da parte sua Prandelli avrebbe evitato volentieri questo match perchè, in caso di sconfitta, scatterebbero gli allarmi, altrimenti degli entusiasmi eccessivi. Del resto i paragoni tra le due squadre sono improbi: anche solo per il ricambio generazionale che vanta la Spagna: ”Che effetto mi fa vedere che Puyol alla mia stessa età fa i conti con i malanni e in parte molla? Penso che i fogli del calendario cadono anche a casa mia, ma a lasciare io non penso: quattro anni dopo un’operazione pesante, sono ancora qui a giocarmi uno scudetto e a essere protagonista con la nazionale”.
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