Inglesi e tedeschi temono l’invasione di romeni e bulgari

unione-europea-tuttacronacaRomeni e bulgari, comunitari dal 2007, si vedono cadere gli ultimi paletti e da ora possono girare in ogni Paese d’Europa per lavorare fuori dai propri confini. A temere un’invasione sono principalmente Gran Bretagna e Germania. A Londra la paura è che arrivino decine di migliaia di persone che potrebbero riversarsi sul mercato del lavoro nel Regno Unito ancora provato dalla crisi, nonostante le prime indicazioni di ripresa. Le rassicurazioni, del resto, non sono servite a molto, nonostante alcuni dicano che tale invasione non si verificherà mentre altri tentano di tranquillizzare sottolineando che come la presenza di più vaste comunità di romeni e bulgari in Italia e Spagna per esempio, renderà questi tra i Paesi più appetibili. Il primo giorno dell’anno è stato il Times a mettere in evidenza come in realtà di lavoratori romeni nel Paese ci sia bisogno per quegli impieghi che ai britannici risultano meno attraenti, almeno stando alle cifre. Si tratta di impieghi come quelli dell’assistenza domestica a minori e anziani, tassisti, persone da impegnare nel settore alberghiero, fino al servizio sanitario nazionale, agricoltura e costruzioni. Si calcola che oltre 62mila posti di lavoro sono stati pubblicizzati su siti web romeni specializzati nel 2013, quasi 42mila in più rispetto all’anno precedente. Ma anche la Germania è preoccupata dal rischio del “turismo del welfare” e le proteste arrivano sia dai comuni tedeschi che dalla CSU bavarese. ”Con i principi attuali non riusciamo a integrare i migranti poveri alla società”, ha affermato sulla ‘Faz’ il presidente della federazione dei comuni Stephan Articus, spiegando che l’apertura del mercato del lavoro a bulgari e romeni rappresenta ”sfide nuove” con costi elevati per le amministrazioni locali. Da qui la richiesta di ”aiuti da parte dello stato federale e dei laender” sia finanziari che ”anche sul piano legislativo e organizzativo”. E per questo i democristiani di Baviera, insieme all’Unione cristianodemocratica (Cdu) presieduta dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, hanno fatto un piano politico per evitare che i romeni e bulgari viaggino in maniera massiccia in Germania per trovare lavoro e allo stesso tempo, godano del generoso sistema sociale che il paese offre ai suoi lavoratori. I democratici della Baviera (Csu) hanno redatto un documento dove propongono misure che limitano l’accesso degli immigrati al futuro sistema sociale tedesco, in una mossa che ricorda la politica del governo britannico. Come spiega L’impronta L’Aquila:
Le autorità tedesche ritengono che circa 200 mila lavoratori rumeni e bulgari arriveranno nel paese durante l’anno, attratti dalla prosperità economica, ma anche per le generose prestazioni sociali che ricevono tutte le persone che hanno un permesso di lavoro in Germania. Ad esempio, la chiamata Kindergeld, un compenso di 184 euro pagati dallo stato alle famiglie per ogni bambino.
“La polemica è stata scatenata dal capo del governo bavarese Horst Seehofer”, scrive il quotidiano El pais, che ha qualificato i potenziali immigrati come “turisti sociali pericolosi”. Sotto lo slogan “Chi inganna deve essere espulso”, la Csu ha preparato un documento che propone di eliminare i benefici sociali nei primi tre mesi di soggiorno e permette l’espulsione di tutte le persone che hanno truffato, per esempio con documenti falsi alle autorità per ottenere un lavoro.

Ambasciator non porta pena? Nel Regno Unito lo linciano!

todd_jonathan
La Stampa parla del fatto che: “La Commissione Ue ha deciso ieri di portare la Gran Bretagna davanti alla Corte di giustizia europea per applicare un sistema sociale ”discriminatorio” nei confronti dei cittadini Ue non britannici residenti sul suo territorio, privandoli di una serie di benefici a cui avrebbero invece diritto in base alle norme Ue. Londra, che ha da tempo intrapreso una ‘guerra’ contro quello che ha definito ‘turismo del welfare’, non ha, secondo i calcoli di Bruxelles, dato i benefici sociali a 28mila persone tra il 2009 e il 2011.” Nessuna sorpresa: c’è un regolamento approvato all’unanimità da tutti i 27 stati membri dell’Unione europea, quindi va rispettato. Non si possono fare eccezioni e non sarebbe corretto: se un governo non rispetta le regole, danneggiando lavoratori legali e le loro famiglie, bisogna prendere provvedimenti. Tanto più che, qualora siano i suoi cittadini ad andare all’estero, non viene loro negato lo stesso diritto. Ragionamento lineare. Ma il governo britannico si trova anche a che fare con l’Ukip, il partito indipendentista anti Bruxelles, e sono in molti a valutare la possibilità di uscire dall’Europa. L’ondata euroscettica sta dilangando nel Regno Unito, è un dato di fatto, però resta un dato incontrovertibile: 28mila lavoratori apparentemente discriminati. Fatto che ha portato la Commissione europea a prendere posizione. Dopo di che, è stato un portavoce inglese, Jonathan Todd, ex giornalista, ad illustrarla al pubblico inglese. Come riporta Marco Zatterin: “Con coraggio ci ha messo la faccia, è andato davanti alle camere della Bbc a illustrare cosa stava succedendo. Con grande calma. Sapeva a cosa stava andando incontro.” Forse però non s’aspettava che la reazione di tutti gli euroscettici sarebbe stata così violenta: mail e sms gli hanno scagliato addosso tutta l’insoddisfazione, la rabbia, l’odio e la maleducazione vigenti. Il germe della rete, quello che ti fa perdere ogni traccia d’umanità perchè “sei celato da uno schermo” torna a colpire. E, al solito, si mira al bersaglio più facile, il più visibile, quello che non è altro che un portavoce, mentre le decisioni sono state prese altrove. Ecco tre delle mail ricevute, a cui non servono altri commenti.

La prima riporta:

Sir, lei è davvero così fuori dal mondo nella sua torre d’avorio?

Nel nostro paese abbiamo attacchi terroristici, disoccupazione, un sistema previdenziale che crolla, gente che vive in mezzo alla strada, scuole stracolme, anziani che muoiono di freddo…

Lei, come cittadino britannico, deve anteporre gli interessi dei suoi concittadini.

Lei è ovviamente fuori di testa e ha perso il contatto con la gente qualunque.

Quando il Regno Unito deciderà di abbandonare lo stato comunista dell’Europa, la gente come lei non sarà più in grado di decidere come noi nel Regno Unito possiamo vivere. Non sarà mai abbastanza presto..

Lei, signore, è un peso per tutte le libertà per le quali i nostri antenati hanno combattuto.

Io, come altri, sono disgustato dal suo comportamento.

Dovrebbe impiccarsi per la vergogna.

MS XXXXX

Ps. Con le sue stupide azioni, lesi sta piantando gli ultimi chiodi nella bara dell’Ue. Per questo, dovrei ringraziarla.

Una seconda mail rincara la dose:

Trovo oltraggioso assistere a un comportamento così palesemente da traditore di un cosiddetto britannico. Io so che lei non avrà onta delle sue decisioni perché la fedeltà e l’empatia sono estranee al suo distorto modo di ragionare. Ricordi che quando si avvicinerà ai suoi anni del tramonto, che verranno per lei come per tutti noi, e la sua stagione sarà finita, lei sarà ricordato soltanto come un traditore. Si goda la vita che le resta, io spero davvero che lei si ammali.

Le auguro una cattiva salute e una mente disturbata dai tormenti.

Kieron XXXX

(Un patriota che ama il suo paese e la sua gente)

Una terza mail, inoltre riporta:

Sir,

ho appena visto al sua intervista alla BBC sugli attuali problemi fra Ue e Regno Unito sui benefici ai lavoratori stranieri 

Posso darle un consiglio? Quando sei in un buco, è meglio non scavare.

Con degli idioti come lei, l’Ukip sarà al potere dopo le prossime elezioni.

Non ha pensato che nel concedere un’intervista avrebbe causato irritazione ovunque nel paese?

Lei, Sir, è un traditore del suo paese, dovrebbe essere arrestato per tradimento.  

Questo paese è sull’orlo della catastrofe e il crollo economico e tutto che voi pazzi volete fare e dare a tutti il MIO DENARO.  

Se fossimo nella seconda guerra mondiale le sarebbe messo al muro e fucilato per quello che ha fatto.

La prego, Signore, di restare a Bruxelles e non tornare mai nel Regno Unito.

Prima l’Ukip andrà al potere e prima ci porterà fuori dalla fogna puzzolente in cui a lei piace vivere.

yours

A XXXXXX

chelmsford

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