Il sistema che Guy Fawkes, il protagonista di V per Vendetta, vuole combattere sembra invece aver inglobato anche la sua faccia. Fawkes è l’ennesima vittima del consumismo e del capitalismo oppure è icona pop? Il disegnatore britannico David Lloyd, inventore della maschera propende per la seconda ipotesi e si è dichiarato felice di aver contribuito a creare l’icona di una certa cultura popolare che “si oppone alla tirannia”. Time Warner, una delle più grandi società editoriali americane, è la proprietaria dei diritti dell’immagine e incassa una percentuale su ogni maschera venduta. C’è quindi chi si sta facendo ricco sfruttando il protagonista del film? C’è chi fa diventare la ribellione un business, la disubbidienza marketing e la protesta spot pubblicitario? La fabbrica a São Gonçalo, nell’area metropolitana di Rio De Janeiro, in Brasile, produce circa 800 maschere al giorno di Fawkes, moltissime di esse vengono vendute a Brasilia e Belo Horizonte, mentre altre sono per l’esportazione, in particolare in Europa o in Nord America. Sicuramente quella in Brasile non è l’unica fabbrica, ne esistono anche in Cina. La maschera già ha un “curriculum” di tutto rispetto essendo diventata il simbolo di Occupy Wall Street e della cosiddetta “primavera araba” per poi approdare alle proteste in Turchia, in piazza Taksim. Ma forse Fawkes deve la sua popolarità anche agli attacchi degli hackers di Anonymous che la usato come simbolo di lotta contro il potere.