“Via l’India dall’Expo”: quell’Italia che si ribella per questione dei marò

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I due marò italiani restano in India e, dopo l’ennesimo rinvio della loro udienza, il loro caso si sta trasformando in una rissa nazionalistica, come dimostrano le centinaia di lettere e mail recanti offese e volgarità che arrivano all’ambasciata indiana a Roma, dove ieri è stata recapitata anche una busta contenente un proiettile. In India vedono l’azione di alcuni privati cittadini che si accaniscono contro l’ambasciata come una scelta di tutto il Paese e i media rafforzano l’idea. Il Times of India ha intitolato un pezzo: “L’Italia ora ricorre a tattiche di intimidazione” mentre una televisione ha aggiunto che “c’è stata una escalation nello scontro tra i due paesi e ora Roma ricorre a una tattica di intimidazione per ottenere la scarcerazione dei due militari”. Ma gli attacchi non si limitano all’ambasciata e ora è stato preso in mezzo anche l’Expo, con i capi lombardi di Fratelli d’Italia e di Forza Italia che hanno iniziato a lanciare un nuovo slogan: “Vietiamo all’India di partecipare all’Expo”. A sobillare FdI c’è l’ex ministro della Difesa Ignazio La Russa che vorrebbe far dimenticare le sue  responsabilità politiche nella legge che mise i militari a bordo delle navi mercantili senza le garanzie più opportune. Ma Fratelli d’Italia deve fare i conti con il presidente della Regione Roberto Maroni. Il leader leghista ha detto “di essere convinto che dobbiamo salvaguardare l’Expo rispetto alle altre vicende: quella dei marò è una vicenda grave, ma non deve portare a ripercussioni sull’Expo”. Anche il commissario unico di Expo 2015, Giuseppe Sala è contrario al boicottaggio proposto da La Russa e Riccardo De Corato: “La mia opinione è che bisogna essere freddi e lucidi. Il tema è di carattere politico e lo lascio alla Farnesina”.

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La mail di Wanda Nara a Maxi Lopez: mi hai tradito 7 volte

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Altro che la vita dorata delle mogli dei calciatori, quella raccontata da Wanda Nara in una mail indirizzata a Maxi Lopez e resa pubblica dai media sudamericani sembra più un inferno. All’interno della mail infatti la showgirl argentina ripercorre i tradimenti che aveva subito dall’ex marito e parla di almeno 7 “scappatelle” usando un linguaggio molto duro e colorito:

“Come quando ci hai lasciato a me e i tuoi figli in un hotel di Barcellona per scappare con un’altra donna. Come quando ho dovuto parlare con quell’italiana che mi raccontò di due anni fa e di quando ci sei andato a letto. Hai smesso solo quando è nato nostro figlio ma poi hai continuato a cercarla (ho le prove di questo)”. E ancora e ancora altre scappatelle rinfacciate in maniera aspra e la Nara ricorda che prima di mettersi con Icardi: “L’unica cosa che ho fatto è stata accudire i miei bambini, piangere, soffrire e provare a salvare la mia famiglia. Adesso è tutto finito”.

Hacker all’attacco delle mail di Yahoo! Rubati i dati a migliaia di utenti

Yahoo-Mail-tuttacronacaYahoo! sotto attacco degli hacker che hanno rubato le password di migliaia di utenti del servizio di posta elettronica della compagnia di Sunnyvale. Ad annunciarlo, la stessa società che su Tumblr, tuttavia, non specifica quanti account sono stati compromessi anche se nel frattempo gli utenti sono stati invitati a modificare le proprie password. Yahoo! sottolinea che le credenziali potrebbero essere state rubate non direttamente dai suoi server, ma da un database terzo. Non è la prima volta che il colosso ha problemi per quel che riguarda il servizio di posta. Lo scorso dicembre Marissa Mayer, l’amministratore delegato, si era dovuta scusare per un ‘blackout’ di alcuni giorni del servizio di posta, seguito tra l’altro a un problema simile che aveva interessato Flickr, la piattaforma per condividere foto. “Non abbiamo prove – spiega la compagnia – che le password siano state ottenute direttamente dai nostri sistemi”.  A novembre la stessa Mayer aveva annunciato che Yahoo! Mail avrebbe adottato protocolli di sicurezza più avanzati e un sistema per criptare le informazioni degli utenti in transito sui suoi data center. Tale novità non era stata pensata solo in chiave anti-Datagate, ma anche per mettersi al riparo da intrusioni degli hacker.

Come prendere bonus da 30mila euro? Basta mandare mail… ed essere dirigenti!

bonus-mail-tuttacronacaE’ Federico Fubini che, sulle colonne di Repubblica, parla dell’ennesimo spreco made in Italy: i dirigenti di prima fascia della presidenza del Consiglio hanno ricevuto un premio da trenta mila euro semplicemente per inviare mail. Il giornalista aggiunge che, nel 2011, questo bonus è spettato al 98% dei funzionari più alti di Palazzo Chigi mentre nel 2012 ne ha beneficiato 99% dei dirigenti. I premi di rendimento vanno dai 26.600 euro ai 31.600. Bonus che si aggiunge allo stipendio che spetta ai 104 dirigenti della presidenza del Consiglio i quali guadagnano circa 180mila euro all’anno. Il governo ha fatto sapere di aver già pensato di cambiare le carte in tavola per quanto riguarda il 2013. Tuttavia, guardando la documentazione e le prerogative necessarie a raggiungere i premi di produttività si legge che tra gli obiettivi ci sono “il miglioramento dell’organizzazione del lavoro, la riduzione dei tempi di lavorazione e la diminuzione del flusso cartaceo” nonché un “ampliamento dell’uso delle tecnologie della comunicazione”. Meno lettere e più mail, nell’era 2.0, per i dirigenti equivale a dire soldi in più.

Angela Celentano: svolta nelle indagini?

Angela-Celentano-Messico-tuttacronacaNel 2010 Celeste Ruiz, ragazza messicana, disse di essere Angela Celentano e di non voler essere più cercata. Stando alle indiscrezioni, Josè Manuel Vazquez Valle vrebbe confessato di essersi finto Celeste e di aver poi contattato la famiglia di Angela Celentano. Ora, contattato via mail dalla redazione di Quarto Grado, il 35enne messicano risponde alle domande di Simone Toscano e afferma: “Ho raccontato tutto ai magistrati, ai giornalisti non devo alcuna spiegazione”. Ha inoltre invitato i giornalisti a non divulgare immagini che lo ritraggano. Ha anche aggiunto di aver raccontato ai magistrati messicani la sua verità su Celeste Ruiz. A questo punto, la chiave del mistero va cercata nei verbali dell’interrogatorio in cui Vazquez avrebbe finalmente deciso di raccontare tutto. A breve, la procura della Repubblica di Torre Annunziata dovrebbe ricevere le copie di tali verbali e quindi decidere o di archiviare il caso o di proseguire con le indagini. Angela Celentano scomparve nel 1996 durante una gita sul monte Faito. Nel 2010, la fantomatica Celeste Ruiz contattò via mail la famiglia Celentano dicendo di essere Angela, di stare bene e di non voler essere cercata. La procura di Torre Annunziata aprì immediatamente un fascicolo. Un’indagine che, alla luce dei recenti sviluppi, potrebbe essere giunta finalmente ad una svolta.

Svelati i misteri di Mps? Arriva la mail sul contratto Alexandria

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C’è una mail di 32 righe che spiega come fu scoperto il contratto dell’operazione “Alexandria”, nascosto “in cassaforte”, con la banca giapponese Nomura per far risultare in attivo il bilancio 2009 della banca senese.

La email con il “mandate agreement” venne spedita il 30 ottobre del 2012 da Valentino Fanti, segretario di presidente e amministratore delegato, a Fabrizio Leandri, responsabile dei controlli interni.

In base a quelle poche righe, scrive Il Corriere della Sera, il contratto nascosto nella cassaforte dell’ex direttore generale Mps, Antonio Vigni, sarebbe stato scoperto il 20 settembre 2012.

In mandate aggreement collegava due operazioni finanziarie del 2009 formalmente distinte: la ristrutturazione del derivato “Alexandria” e un acquisto di 3 miliardi di Btp trentennali finanziati da Nomura.

Sulla base di quel contratto, scrive Corsera, Mps ha riscritto a febbraio 2013 i bilanci con una perdita ulteriore di 700 milioni.

Il Corriere della Sera riporta alcuni brani di quella email:

Scrive Fanti: “In data 20 settembre (così mi sembra di ricordare, giorno più giorno meno) il dir. Mingrone (Bernardo, direttore finanziario, ndr ) mi ha chiesto di verificare se presso la mia struttura risultassero atti e/o contratti con Nomura”. Le prime verifiche nella segreteria di presidenza furono negative. Allora invitò una collaboratrice a ricercare nel «protocollo». E in quello dell’ex segreteria di direzione, sempre quel giorno, venne scoperto: “Foglio con indicato in alto “signatories” (pag.1); mandate agreement 31/7/2009 Nomura International plc and Banca Monte Paschi di Siena, (pag. 49); due mail (pag. 2)” tra Baldassarri e altri funzionari della banca e Francesco Cuccovillo di Nomura“; l’annotazione «conservato in cassaforte». “Detto materiale è stato stampato e subito dopo consegnato brevi manu al dottor Alessandro Ierardi della segreteria del cfo dir. Mingrone. Nel consegnare tale documentazione notai che il foglio informazioni sul documento protocollato … riportava nelle note “documento conservato in cassaforte”. Ritenni pertanto opportuno avvertire il dir. Leandri affinché lo stesso, come responsabile dell’area revisione interna, effettuasse una verifica presso detta cassaforte”. Per l’occultamento del contratto alla Banca d’Italia sono sotto processo per ostacolo alla vigilanza l’ex presidente Giuseppe Mussari, Vigni e l’ex capo dell’area Finanza, Gianluca Baldassarri, in uno stralcio dell’inchiesta sull’acquisizione di Antonveneta.

Quel contratto firmato venne trovato in cassaforte il 10 ottobre del 2012, secondo l’esposto dell’amministratore delegato di Mps, Fabrizio Viola. Da quell’esposto partì l’inchiesta che chiarì le operazioni che servirono per far chiudere il bilancio 2009 in utile. Ma secondo Nomura quel mandate non collegava i due contratti: il collegamento, come sostiene anche Bankitalia, era già chiaro prima del ritrovamento del contratto dai riferimenti negli ordini di acquisto dei Btp.

Scrive Massaro:

A chiarire i vari aspetti del ritrovamento del mandate potrà essere lo stesso Viola, al processo a Siena: tra questi, l’indagine interna su chi in banca sapesse del mandate. Una mail del 13 dicembre 2012 di Mingrone a Viola individua sei funzionari, tra i quali Gianni Contena, manager dell’area Finanza: «Sembra che almeno questi lo avessero».

Lo stalking colpisce Luisa Corna

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Luisa Corna, artista bresciana 48enne, è stata vittima di stalking. La Corna avrebbe ricevuto numerose mail anonime con toni offesivi e minacce tanto da essere indotta a denunciare presso le forze dell’ordine il comportamento di un maniaco anonimo. Inoltre l’artista si è detta allarmata quando ha capito che lo stalker conoscerebbe perfettamente i suoi spostamenti. La Corna non ha nascosto i sospetti quindi che possa trattarsi di una persona del suo ambiente di lavoro, qualcuno che possa con facilità reperire informazioni sul suo conto. LA Corna ha ricevuto sin dal 2012 insulti del tipo: “Povera provincialotta” o  “sei una vipera”, ma ultimante sembra che siano più frequenti e meglio dettagliate le mail che riceve.  La Procura ha aperto un fascicolo contro ignoti per atti persecutori e stalking.

 

Lo studente che invita Kurt Cobain e i Nirvana a girare un video…

-kurt-cobain-invito-tuttacronacaLa Sub Pop Record, casa discografica dei Nirvana, band simbolo degli anni 90 e che cessò la produzione musicale nel 1994, dopo il suicidio del leader del gruppo Kurt Cobain, ha ricevuto una mail che non ha esitato a rendere nota. A inviarla uno studente dell”Istituto Politecnico della Virginia, noto come Virginia Tech. Il giovane ha ricevuto dal direttivo l’incarico di contattare le celebrità al fine di raccogliere brevi clip di buon augurio per proiettarle in occasione della festa di benvenuto delle matricole 2013. “È possibile far partecipare al nostro evento anche i Nirvana? Qui li amiamo molto, sarebbe un’ottima occasione di rilancio, per loro”. Il video, spiega lo studente, può essere “anche realizzato con un Iphone andrebbe benissimo”. Ma non basta, nella missiva si riferisce al cantante con il pronome “her”, di genere femminile. Una volta che la missiva è stata pubblicata sul sito della casa discografica, dopo aver cancellato il nome del mittente, ed è subito diventata bersaglio di scherno da parte dei fans della band.

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I servizi tedeschi “vanno a letto” con quelli americani?

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Le ultime dichiarazioni si Snowden innescano un altra bomba. La talpa infatti avrebbe rivelato che i servizi tedeschi collaborassero con la Nsa e che le persone da sorvegliare venissero selezionate in base ai loro profili Facebook e alle loro mail. In una intervista al giornale tedesco Der Spiegel, talpa avrebbe usato l’espressione inequivocabile che gli Usa ”vanno a letto con i tedeschi”

Nella Nsa – precisa Snowden, c’è una direzione degli Affari Esteri e la cooperazione con gli altri pesi è concepita in modo da ”isolare i leader politici dalle ripercussioni” nel caso in cui venisse svelato ”con quale ampiezza stanno violando la privacy globale”.

L’intervista è stata condotta da un esperto americano in crittografia, Jacob Applebaum, e dalla regista di documentari Laura Poitras, con l’aiuto di email criptate, poco prima che Snowden uscisse allo scoperto.

Secondo Der Spiegel, la collaborazione tra la Nsa e i servizi tedeschi del Bnd è più stretta di quanto si sapesse finora, con gli americani che forniscono agli alleati ”strumenti di analisi”, in particolare per il Medio Oriente.

Angela Celentano e la lettera dagli Usa

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Arriva dagli Usa la lettera che riapre una speranza sul caso di Angela Celentano, la bambina scomparsa nel 1996 sul Monte Faito. Il mittente è Salvatore Cioffi, originario di Vico Equense (Napoli), ma residente da 40 anni negli Usa. Il messaggio è stato recapitato alla redazione dell’online Positanonews.it, molto seguito dai campani all’estero.
Queste le parole del messaggio:

Questo messaggio è per i genitori di Angela Celentano. Mi chiamo Salvatore Cioffi, sono di Vico Equense e vivo negli Stati Uniti da circa 40 anni. Ho seguito la storia di Angela dall’inizio ed è scorcentante quello che state passando, sempre con la speranza che Angela possa riapparire da un momento all’altro. Ho seguito la storia del Messico, con pochi risultati, penso che fin dall’inizio, se qualcuno avesse contattato IL CANALE TELEVISIVO UNIVISION, si sarebbero avuti risultati migliori e la verità sui fatti, se fosse vero che Angela stia lì. Per la UNIVISION lavorano 2 giornaliste molto conosciute in Messico e negli Stati Uniti, conducono investigazioni di alto livello, una si chiama MARIA ELENA SALINAS e l’altra TERESA RODRIGUEZ. Se Voi mi autorizzate, io potrei fare tutti gli sforzi necessari e contattare queste 2 giornaliste.

Quel bug di Facebook che mette a rischio mail e numeri di telefono

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E’ stato Techcrunch a parlare di un bug il cui effetto è stata la pubblicazione di una serie di e-mail ad utenti “suggeriti” dal Social Network che ha interessato sei milioni di utenti e del quale i tecnici di Menlo Park si sono accorti ieri. E’ stato lo stesso social blu a spiegare che l’errore è stato suo, visto che ha inavvertitamente messo insieme i dati sensibili degli utenti con le informazioni base del social. A quel punto, i sistemisti hanno usato questi dati per generare i suggerimenti di amicizia che compaiono a destra della pagina. Facebook ha scelto la carta della trasparenza spiegando in dettaglio quale sia stato il problema tecnico e come questo si sia manifestato, confermando quelli che sono stati i dati sensibili esposti al pubblico. A Techcrunch, un’utente ha raccontato di come l’azienda avesse “compromesso” un suo indirizzo web che non è più attivo e quindi, secondo la donna, Facebook raccoglierebbe i dati degli utenti attraverso le comunicazioni e lo scambio d’informazioni tra gli stessi. Questa pratica permetterebbe all’azienda di raccogliere quante più informazioni possibili al fine di generare suggerimenti di amicizia. Giornalettismo propone un sunto in italiano della lettera inviata da Facebook:

La vostra privacy è per noi incredibilmente importante e per questo vogliamo proteggerla. Molti di noi lavorano a tempo pieno per tutelare i vostri dati ma nonostante questo un problema informatico ha fatto si che il vostro numero di telefono o il vostro indirizzo mail siano stati resi visibili anche a terzi. Probabilmente il problema è stato di lieve entità ed ha portato a mostrare i vostri dati a persone che già conoscete al di fuori di Facebook ma sappiate che abbiamo preso la cosa molto seriamente.

Nell’occasione vorremmo anche spiegarvi cos’è successo. Quando un utente aggiorna i propri dati sulla nostra piattaforma, usiamo questi per generare le raccomandazioni di amicizia, i cosiddetti “persone che potreste conoscere”. Il problema ha fatto si che queste informazioni venissero archiviate nei loro account dopo l’aggiornamento. Per questo motivo se la persona suggerita avesse consultato il vostro profilo attraverso lo strumento “Download your information”, Dyi, avrebbe visto i numeri di telefono e le caselle e-mail segrete. Ci rendiamo conto dell’errore e ci scusiamo, confermando che per noi la vostra privacy è importante. Per questo c’impegniamo ogni giorno per garantirvi il servizio che meritate.

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Alex Schwazer: atleta scorretto e un po’ “razzista”…

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Ha giurato e spergiurato di non usare sostanze illecite Alex Schwazer, nel tentativo di evitare i controlli antidoping. E mentre i Ros di Trento conducono da mesi, con i Nas di Firenze e Trento, le indagini per capire quando abbia iniziato a doparsi, emergono particolari interessanti che gettano nuove ombre sull’atleta. E’ così che è stata trovata una mail che il marciatore ha inviato il 28 giugno 2012 al medico della Fidal, la Federazione italiana di atletica leggera, Pierluigi Fiorella, dove si legge: “Posso giurare che non ho fatto niente di proibito… ti ho dato la mia parola e non ti deluderò. Sono altoatesino, non sono napoletano”. Un’affermazione che per molti è stata indigesta. Tra questi, il campione olimpionico di boxe Patrizio Oliva, napoletano, ripreso dall’Ansa, ha risposto per le rime: “Ma come si permette? Penso che Schwazer dopo quello che ha fatto dovrebbe chiudersi in casa e non uscire piu’ per la vergogna. E invece dimostra non solo di essere uno sportivo scorretto ma anche un razzista. I napoletani vincono le medaglie d’oro con le proprie forze, senza doping. Gente come i fratelli Porzio, Massimiliano Rosolino, Diego Occhiuzzi, Pino Maddaloni e il sottoscritto, si sono fatti il mazzo tanto per vincere una medaglia e sono campioni autentici, non come lui che non lo e’ mai stato. Noi -conclude il pugile medaglia d’oro a Mosca- siamo campioni veri, non accettiamo lezioni da lui, noi non abbiamo mai alterato le nostre prestazioni pur di vincere. Lui, invece, per dirla alla Eduardo De Filippo, ha dimostrato di essere la schifezza degli atleti”. Intanto, nel decreto di perquisizione della Procura di Bolzano, si legge:

“I dati testimoniano come l’atleta dai primi anni di attività, cioè dall’agosto 2005 fino al settembre 2007, manifestasse valori ematici molto più bassi rispetto a quelli che verranno riscontrati negli anni successivi […] La polizia giudiziaria giunge pertanto a ritenere che non possa escludersi che Schwazer Alex, già durante la preparazione per i Giochi Olimpici di Pechino 2008 (e forse ancor prima), sia stato sottoposto a trattamenti farmacologici o a manipolazioni fisiologichecapaci di innalzare considerevolmente i suoi valori ematici”

Come dire, negli anni Schwazer si sarebbe costruito il suo profilo ematologico facendosi testare in maniera autonoma. Ma continuando a scorre le mail emergerebbe che, già a marzo del 2012, aveva assunto sostanze proibite. A  Pierluigi Fiorella ha scritto infatti: “Le cazzate le ho fatte a marzo, ma… ho imparato la lezione”.

Ambasciator non porta pena? Nel Regno Unito lo linciano!

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La Stampa parla del fatto che: “La Commissione Ue ha deciso ieri di portare la Gran Bretagna davanti alla Corte di giustizia europea per applicare un sistema sociale ”discriminatorio” nei confronti dei cittadini Ue non britannici residenti sul suo territorio, privandoli di una serie di benefici a cui avrebbero invece diritto in base alle norme Ue. Londra, che ha da tempo intrapreso una ‘guerra’ contro quello che ha definito ‘turismo del welfare’, non ha, secondo i calcoli di Bruxelles, dato i benefici sociali a 28mila persone tra il 2009 e il 2011.” Nessuna sorpresa: c’è un regolamento approvato all’unanimità da tutti i 27 stati membri dell’Unione europea, quindi va rispettato. Non si possono fare eccezioni e non sarebbe corretto: se un governo non rispetta le regole, danneggiando lavoratori legali e le loro famiglie, bisogna prendere provvedimenti. Tanto più che, qualora siano i suoi cittadini ad andare all’estero, non viene loro negato lo stesso diritto. Ragionamento lineare. Ma il governo britannico si trova anche a che fare con l’Ukip, il partito indipendentista anti Bruxelles, e sono in molti a valutare la possibilità di uscire dall’Europa. L’ondata euroscettica sta dilangando nel Regno Unito, è un dato di fatto, però resta un dato incontrovertibile: 28mila lavoratori apparentemente discriminati. Fatto che ha portato la Commissione europea a prendere posizione. Dopo di che, è stato un portavoce inglese, Jonathan Todd, ex giornalista, ad illustrarla al pubblico inglese. Come riporta Marco Zatterin: “Con coraggio ci ha messo la faccia, è andato davanti alle camere della Bbc a illustrare cosa stava succedendo. Con grande calma. Sapeva a cosa stava andando incontro.” Forse però non s’aspettava che la reazione di tutti gli euroscettici sarebbe stata così violenta: mail e sms gli hanno scagliato addosso tutta l’insoddisfazione, la rabbia, l’odio e la maleducazione vigenti. Il germe della rete, quello che ti fa perdere ogni traccia d’umanità perchè “sei celato da uno schermo” torna a colpire. E, al solito, si mira al bersaglio più facile, il più visibile, quello che non è altro che un portavoce, mentre le decisioni sono state prese altrove. Ecco tre delle mail ricevute, a cui non servono altri commenti.

La prima riporta:

Sir, lei è davvero così fuori dal mondo nella sua torre d’avorio?

Nel nostro paese abbiamo attacchi terroristici, disoccupazione, un sistema previdenziale che crolla, gente che vive in mezzo alla strada, scuole stracolme, anziani che muoiono di freddo…

Lei, come cittadino britannico, deve anteporre gli interessi dei suoi concittadini.

Lei è ovviamente fuori di testa e ha perso il contatto con la gente qualunque.

Quando il Regno Unito deciderà di abbandonare lo stato comunista dell’Europa, la gente come lei non sarà più in grado di decidere come noi nel Regno Unito possiamo vivere. Non sarà mai abbastanza presto..

Lei, signore, è un peso per tutte le libertà per le quali i nostri antenati hanno combattuto.

Io, come altri, sono disgustato dal suo comportamento.

Dovrebbe impiccarsi per la vergogna.

MS XXXXX

Ps. Con le sue stupide azioni, lesi sta piantando gli ultimi chiodi nella bara dell’Ue. Per questo, dovrei ringraziarla.

Una seconda mail rincara la dose:

Trovo oltraggioso assistere a un comportamento così palesemente da traditore di un cosiddetto britannico. Io so che lei non avrà onta delle sue decisioni perché la fedeltà e l’empatia sono estranee al suo distorto modo di ragionare. Ricordi che quando si avvicinerà ai suoi anni del tramonto, che verranno per lei come per tutti noi, e la sua stagione sarà finita, lei sarà ricordato soltanto come un traditore. Si goda la vita che le resta, io spero davvero che lei si ammali.

Le auguro una cattiva salute e una mente disturbata dai tormenti.

Kieron XXXX

(Un patriota che ama il suo paese e la sua gente)

Una terza mail, inoltre riporta:

Sir,

ho appena visto al sua intervista alla BBC sugli attuali problemi fra Ue e Regno Unito sui benefici ai lavoratori stranieri 

Posso darle un consiglio? Quando sei in un buco, è meglio non scavare.

Con degli idioti come lei, l’Ukip sarà al potere dopo le prossime elezioni.

Non ha pensato che nel concedere un’intervista avrebbe causato irritazione ovunque nel paese?

Lei, Sir, è un traditore del suo paese, dovrebbe essere arrestato per tradimento.  

Questo paese è sull’orlo della catastrofe e il crollo economico e tutto che voi pazzi volete fare e dare a tutti il MIO DENARO.  

Se fossimo nella seconda guerra mondiale le sarebbe messo al muro e fucilato per quello che ha fatto.

La prego, Signore, di restare a Bruxelles e non tornare mai nel Regno Unito.

Prima l’Ukip andrà al potere e prima ci porterà fuori dalla fogna puzzolente in cui a lei piace vivere.

yours

A XXXXXX

chelmsford

Attacco e risposta! M5S pubblica un video di denuncia agli hacker!

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Un gruppo di hacker, che si definiscono vicini al PD, ha pubblicato in rete un link da cui sarebbe possibile scaricare il contenuto della casella di posta elettronica privata dei deputati del M5S. La prima ade esser stata presa di mira è Giulia Sarti, seguita da Stefano Vignaroli. Assieme al comunicato, gli hackerdelpd hanno pubblicato una minaccia:  “Se Grillo e Casaleggio non renderanno pubblici i loro guadagni, continueremo ad hackerare le caselle di posta dei deputati e a pubblicarne il contenuto”. Il Partito democratico ha immediatamente preso le distanze dall’atto, così come le crew di Anonymous, mentre la procura di Roma ha avviato un’inchiesta. Da un simile lavoro di spionaggio informatico, che richiederebbe un notevole dispiegmento di forze, sarebbe emerso che “Nelle mail spiate si trovano anche messaggi ricevuti da altri esponenti politici o contatti dei titolari della casella”. L’interessata Giulia Sarti, che in un primo tempo aveva dichiarato si trattasse di un bluff e che i files fossero vuoti, ha poi dovuto ritrattare:  “Purtroppo è tutto vero ed io ho appena finito di sporgere denuncia”. E spiega: “Sono molto arrabbiata e vorrei vedere voi se ci fosse qualcuno che sta leggendo i fatti vostri degli ultimi anni”.  Stando ad una nota del sito dell’Espresso, il primo ad aver reso nota la vicenda, “Nei GrilloLeaks ci sono più di 7.600 mail. Il primo blocco di file rilasciato dal sedicente gruppo ‘hacker del Pd’ contiene una quantità gigantesca di scambi tra la deputata Giulia Sarti e altri esponenti del Movimento 5 Stelle, tra cui lo stesso Beppe Grillo. Sono messaggi che vanno dal novembre 2007 al 18 aprile 2013”. Ma i deputati pentastellati, in particolare quelli emiliani, non sono nuovi all’hackeraggio, visto che già nei giorni scorsi la posta di alcuni esponenti di punta era stata resa pubblica. In seguito c’era stata anche la denuncia di Grillo dell’attacco alle Quirinarie ed al suo blog, anche se nel primo caso la società di certificazione aveva parlato di anomalia e, nel secondo, gli Anonymous hanno smentito.

Una mail per salvare Lasi!

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Doveva morire, condannata a morte a causa di una malformazione del muso: il cosìdetto naso “a fucile”. Nel canile dove era ospitata in Spagna a Saragozza quell’anomalia l’aveva fatta sempre restare dietro le sbarre, tutti gli adottanti preferivano cani più “normali”. Così fu deciso di abbattere l’animale. Salvata in extremis da un gruppo di volontari italiani, che era venuto a conoscenza del caso, ora è stata portata a Gorgonzola in provincia di Milano. Ora si cercano dei padroni che abbiano voglia di prendersi cura di lei. Laura, una delle volontarie che l’hanno salvata spiega: “Lasi ha due anni e mezzo, scoppia di salute e il suo è solo un difetto estetico”. Basta  una mail per accoglierla in casa: nineter@teletu.it

 

ANGELA CELENTANO, la pista messicana è un fake!

angela celentano
La pista messicana è un “fake”. Dietro la foto di Celeste Ruiz, la 20enne che tre anni fa aveva ridestato le speranze della famiglia di Angela Celentano, la bimba scomparsa il 10 agosto del 1996 durante un picnic sul Monte Faito, ci sarebbe un mitomane. Altro non è che l’amica di Facebook del figliastro di un magistrato di Acapulco, che non si sa ancora per quale motivo abbia voluto alimentare il caso contattando la sorella della piccola scomparsa.
Tutto ha inizio tre anni fa (il 25 maggio 2010) quando qualcuno scrive sul sito ufficiale della famiglia Celentano: “Sono Angela, sono in Messico e sono felice”. Nei giorni successivi la presunta “Angela” torna a farsi viva e chatta con una delle due sorelle della piccola scomparsa, inviandole anche una foto. Per i Ris però non è compatibile. La famiglia viene inghiottita dalle (false) speranze e continua a credere nella pista messicana. Nel novembre del 2011 gli scambi di email si interrompono. L’Interpol decide così di intervenire per una missone in Messico.

Le ricerche prima sono effettuate a Cancun dove la ragazza dice di trovarsi, poi ad Acapulco da dove partono le email. Il segnale proviene dalla casa di un magistrato, Cristino Ruiz Guzman, e della moglie Norma Hilda Valle Fierro, una dipendente del ministero della Giustizia. Il dna della figlia della coppia non coincide. Infine, gli investigatori scoprono che quella casa è spesso frequentata da uno dei tre figli del primo matrimonio della Valle Fierro: dal figliastro del magistrato. Per i pm non ci sono più dubbi, è lui che ha inviato le email. Spinto forse dal racconto di qualcuno…

George H. Bush sotto attacco hacker… lette mail!

Oltre alle mail, divulgate anche foto del suo ricovero e altre informazioni personali. Tra i dati rubati anche i codici di sicurezza della casa di W. Bush e i numeri di telefono.

heker

Arriva Drive, l’applicazione gratuita che permette di inviare fino a 10Gb con Gmail

 

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