RIP Laura Pausini… ma è una bufala! E lei risponde con un #VivaLauraPausini

Laura-Pausini-tuttacronacaLe bufale prosperano su Internet e oggi è stato il turno della presunta morte di Laura Pausini. Ha infatti fatto il giro della rete la notizia di un incidente mortale che avrebbe vista coinvolta la cantante. E’ stata lei stessa smentirla con ironia, tramite la sua pagina Facebook:

“Carissimi…ebbene si, sono ancora viva…! ahahhaha chi si inventa ste cose non ha proprio nulla da fare. La cosa che mi fa più impressione è che sono entrata nelle tendenze mondiali perchè mi davano per morta… come minimo vorrei entrare come #VivaLauraPausini”.

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“La musica è un sogno”: addio alla pianista Alice Herz-Sommer

alice-herz-sommer-tuttacronacaEra la più anziana tra i sopravvissuti agli orrori del lager nazista la pianista ebrea cecoslovacca Alice Herz-Sommer, che si è spenta a Londra all’età di 110 anni. Alice, che nella sua città natale, Praga, aveva avuto anche modo di frequentare lo scrittore Frank Kafka, si era salvata durante la guerra grazie al suo talento e alla passione per la musica, nonostante fosse confinata nel campo nazista a Theresienstadt. E’ stato il britannico The Guardian Online a dare la notizia della sua morte, citando fonti della sua famiglia. La pianista, dopo aver vissuto l’orrore del lager e aver fatto rientro a Praga nel 1945, quattro anni più tardi emigrò in Israele e lavorò come insegnante di musica a Gerusalemme. Nel 1986 si trasferi’ a Londra assieme al figlio nella zona di Hampstead. Ariel Sommer, il nipote, ne ha annunciato la morte: “Alice Sommer si è spenta in pace questa mattina e la famiglia era riunita al sua capezzale. Molto è stato scritto su di lei, ma per noi che l’abbiamo conosciuta meglio rimane la nostra cara ‘Gigi'”. Il nipote ha voluto ricordare alcuni episodi della vita passata con la nonna: “Ci ha amato molto e con noi ha condiviso la passione per la musica, ridendo anche insieme. Ci mancherà molto”. La vita di Alice ha ispirato un film documentario dal titolo: “The Lady In Number 6: Music Saved My Life”. Della durata di 38 minuti, la pellicola è candidata agli Oscar il prossimo 2 marzo.

Simona Riso si suicidò. Ora s’indaga sugli abusi subiti dallo zio in Calabria

simona-riso-tuttacronacaEra la fine dell’ottobre scorso quando la 28enne Simona Riso veniva trovata, agonizzante, nel cortile della sua abitazione, nel quartiere Appio, a Roma. La giovane era arrivata in fin di vita in ospedale e, prima di spirare, è stata in grado di dire solo una cosa: “Sono stata violentata”. Su tali parole si è indagato per mesi, nel tentativo di ricostruire quello che poteva essere accaduto quella drammatica notte. Il dubbio: Simona aveva scelto di gettarsi dalla terrazza condominiale o qualcuno l’ha spinta, macchiandosi di omicidio? Nel frattempo, però, si sono scoperti anche errori medici, con i dottori che, colpiti da quella frase, al pronto soccorso del San Giovanni non si accorsero che la giovane aveva il bacino fratturato e due costole rotte e la portarono nel box ginecologico. Il medico legale che ha eseguito l’autopsia, Giorgio Bolino, parla di un errore “grave e penalmente rilevante”. E spiega: “se fosse stata soccorsa tempestivamente, la ragazza, forse, si sarebbe salvata”. Sul corpo di Simona, tuttavia, non sono stati riscontrati segni di aggressione, di abusi sessuali recenti. Ma un abuso c’è stato e arriva dal suo passato, come emerso nell’inchiesta. Ora, in un’informativa dei carabinieri, viene reso noto il colpevole: si tratterebbe di uno zio che abusò di lei in Calabria. Ora le indagini proseguono prendendo visione dei diari degli psicologi che negli anni hanno parlato con la giovane. Si cercano le tracce di quella violenza che tanto ha segnato quella giovane vita.

Ritrovato il cadavere di Christiane Seganfreddo, era in un ruscello vicino ad Aosta

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E’ stato ritrovato in un ruscello ad ad Arpuilles, frazione sulla collina di Aosta, il cadavere di Christiane Seganfreddo, insegnate di 43 anni di Aosta scomparsa di casa alla fine di dicembre.  Secondo il questore di Aosta, Maurizio Celia, “al 99% è il corpo di Christiane”. A scoprire il cadavere, in un terreno dell’Institut aagricole regional, è stato un addetto alla cura delle vigne verso le 11.30. Sul posto è giunto anche il pm, Pasquale Longarini.

Letta diventa Marius, la giraffa di Copenaghen

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“E’ anche normale che Letta non partecipi alla direzione – ha detto Pippo Civati -. Lo stanno trattando come la giraffa dello zoo di Copenaghen. Io in qualunque caso voterò no, i nostri elettori sono furibondi per quello che sta accadendo”. Con queste parole ieri Pippo Civati aveva commentato la proposta di un governo Renzi, assimilando il Premier Letta a quella giraffa giustiziata senza colpa né peccato ma solo per “sovraffollamento” che ha fatto scalpore in tutto il mondo. Uccisa in pubblico e data in pasto ai leoni, i leoni di letta però sono suoi “consaguinei”, il suo Pd che lo ha sfiduciato in un contesto davvero di fantapolitica.

La lite di coppia che finisce nel sangue: accoltellata una donna a Milano

femminicidio-tuttacronacaOmicidio a Milano dove, al culmine di una lite di coppia, un egiziano di 44 anni ha ucciso, accoltellandola nell’appartamento dove viveva, una 48enne ecuadoriana con cittadinanza italiana. Il 118 è intervenuto sul posto ma non ha potuto salvare la donna, che è morta a causa delle gravi e numerose ferite. Per il suo omicidio è stato fermato il compagno, che all’arrivo della polizia si trovava ancora nell’appartamento di piazzale Accursio.

Addio “Riccioli d’oro”: è morta l’attrice Shirley Temple

shirley-temple-tuttacronacaE’ stata la famiglia a dare la notizia della morte di Shirley Temple, l’attrice che è stata la più famosa baby star di tutti i tempi, avvenuta il 10 febbraio 2014 a Woodside, negli Stati Uniti. Figlia del banchiere George Francis Temple e della ex ballerina Gertrude Amelia Krieger, la Temple era nata il 23 aprile 1928 ed è spirata all’età di 85 anni per cause naturali. “Le rendiamo omaggio per una vita di notevoli successi come attrice, come diplomatica e come nostra amata madre, nonna e bisnonna” ha dichiarato la famiglia in un comunicato pubblicato dalla Bbc.

Attrice, ballerina e cantante ha iniziato la sua carriera nello spettacolo ad appena 3 anni, sullo schermo tv nel 1932, con un cortometraggio di una serie per bambini “Our gang”. Tra le sue interpretazioni più note Riccioli d’oro (1935), Shirley Aviatrice (1936), Zoccoletti olandesi (1937) e Rondine senza nido (1938). Nel 1935, a soli sei anni si aggiudicò l’Oscar giovanile: , primo nella storia degli Academy Awards, inventato appositamente per lei.In totale la Temple interpretò 43 film, molti dei quali contribuirono al salvataggio della Twenty Century Fox dalla bancarotta per i postumi della Grande depressione.

Si ritirò dal set a soli 22 anni. Dopo il secondo matrimonio nel 1950 con l’uomo d’affari californiano Charles Black, da cui ha avuto due figli, Shirley si era candidato al Congresso con i repubblicani e poi era stata ambasciatore degli Usa all’Onu, in Ghana e in Cecoslovacchia. In America fu anche il primo personaggio famoso a raccontare pubblicamente di aver avuto un tumore al seno. Delegata degli Stati Uniti all’Assemblea Generale dell’Onu nel 1969, la Temple è diventata ambasciatrice Usa in Ghana nel 1974 e due anni dopo, capo del protocollo alla Casa Bianca dal presidente Gerald Ford. L’ultimo suo incarico è stato quello di ambasciatrice Usa in Cecoslovacchia tra il 1989 e il 1992.

Lutto in famiglia per Julia Roberts: muore Nancy. Probabile overdose

sorellastra-julia-roberts-tuttacronacaAveva 37 anni Nancy Motes, la cui morte per probabile overdose ha i contorni di un giallo, dopo che per tutta la vita ha combattuto con la depressione indotta dall’obesità: era arrivata a pesare anche 136 kg. Lo scorso agosto, dopo che nel 2010 aveva subito un intervento di bypass gastrico per riuscire a dimagrire, aveva descritto come fosse difficile vivere “all’ombra” della star di Pretty Woman. Perchè Nancy era la sorellastra minore di Julia Robers da parte di madre, l’attrice Betty Lou. La famiglia si è limitata a poche righe di commento: ”E’ con profonda tristezza che apprendiamo questa tragica notizia. Siamo tutti scioccati e devastati”.

La donna uccisa da uno spinello: “Avvelenamento da cannabis”

morta_cannabis-tuttacronacaGemma Moss, madre di 31 anni e praticante cattolica, utilizzava spesso la cannabis soprattutto la sera prima di dormire come calmante a seguito della rottura con il suo compagno. E proprio la marijuana l’ha uccisa: si tratta presumibilmente della prima donna a morire nel Regno Unito per avvelenamento da cannabis.   La donna è morta nel suo letto dopo aver fumato uno spinello, nella casa doveva viveva con i due figli: un ragazzino di 15 anni e una bimba di 8. A notare il corpo e a chiamare i soccorsi è stata la fidanzatina del più grande. L’autopsia non ha evidenziato alcuna lesione ai suoi organi interni. La morte di Gemma, dunque, sarebbe stata causata da un arresto cardiaco dovuto alla tossicità della cannabis.  David Raynes , del National Drug Prevention Alliance, ha dichiarato al Daily Mail, che morire per intossicamento da cannabis è veramente inusuale: “La cannabis solitamente non causa morte, motivo per cui sono in molti a non ritenerla una droga pericolosa. Il caso di Gemma deve però mettere in allerta”.La famiglia inizialmente ha negato che la donna facesse uso di droga, ma gli esami tossicologici hanno dimostrato le tesi dei medici.

Per vivere, nasconde il corpo della madre morta nel congelatore!

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La crisi, la disoccupazione e una figlia “costretta” a nascondere il cadavere della madre morta, da circa 4 anni secondo una prima ipotesi formulata dal medico legale, nel congelatore per continuare a percepire le pensione. Il corpo dell’anziana era avvolto in un sacco della spazzatura ed è stato scoperto solo perché la figlia ha accusato un malore e ha chiamato il 118. I soccorritori non riuscendo a entrare nell’elegante palazzina di  Borgomanero, in provincia di Novara, hanno chiamato i vigili del fuoco. Sono stati quest’ultimi a fare la macabra scoperta. La donna soccorsa non è in condizioni gravi.

Addio a Carla Ravaioli, muore a 91 anni. Suicidio?

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E’stata la badante che non riusciva a contattare la giornalista al telefono ad allertare la polizia. Gli agenti entrando nell’abitazione romana in via del Seminario, vicino a Fontana di Trevi,  hanno trovato il corpo della giornalista e saggista Carla Ravaioli, riverso in cucina. Proprio ieri la ex senatrice della Sinistra Indipendente aveva compiuto 91 anni. La polizia non esclude ceh possa trattarsi di suicidio essendo state rinvenute sul tavolo numerose scatole di medicinali. La Ravaioli ha sempre portato avanti le sue lotte per i diritti civili  e in particolare per la condizione femminile, l’ambiente e il rapporto economia.  Partecipò anche all’esperienza di Controparola, gruppo femminista composto da note scrittrici e giornaliste, che collaborò con l’Associazione per il Rinnovamento della Sinistra, con “Rosso-Verde” e con Sinistra Europea.

Muore la madre della Ballarin, stroncata dal monossido di carbonio

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Una notizia che l’altra notte sembrava dovesse essere relegata alla cronaca locale. Una donna di 53 anni morta a causa di un’intossicazione provocata da monossido di carbonio sprigionato da una caldaia nella sua casa a Vergiate in provincia di Varese. La vittima però è Cristina Lonardoni, la madre di Elisabetta Ballarin, la ragazza condannata e detenuta nel carcere di Brescia dopo essere stata giudicata colpevole per i delitti della setta delle Bestie di Satana, avvenuti tra il 1998 e il 2004 nel Varesotto. Elisabetta Ballarin ha ricevuto la notizia della morte della madre dai parenti e dal suo legale Francesca Cramis. A chiamare i soccorsi, stamani, è stato un conoscente preoccupato perchè non riusciva a contattare la donna. I vigili del fuoco, i carabinieri e il personale del 118, dopo avere sfondato la porta dell’appartamento hanno trovato il cadavere sul divano, nel soggiorno, davanti alla televisione ancora accesa. Secondo i primi accertamenti, il monossido si sarebbe sprigionato a causa del mal funzionamento della caldaia nella casa dove la donna viveva sola.

Scrive alla se stessa adulta: una 12enne muore, i genitori trovano la lettera

taylor-tuttacronacaAlcuni giorni fa, in Tenessee, moriva una 12enne, Taylor Scout Smith, stroncata da una polmonite. La ragazzina, che ancora vedeva tutta la vita davanti a sè, aveva scritto una lettera alla “se stessa adulta”, da non aprire prima di 10 anni, che i suoi genitori, Tim ed Ellen, hanno trovato mentre pulivano la sua stanza. “Cara Taylor, come va la vita? Adesso è molto semplice, ma è 10 anni fa”. Inizia la missiva.  “Oggi vorrei essere un avvocato – scriveva Taylor – sei riuscita a diplomarti? Se sei al college probabilmente sì”. I genitori si affidano ora alla fede per andare avanti. “Se Dio ha detto che era il suo tempo, era il suo tempo. Lui l’ha amata e l’amerà più di quanto avremmo potuto amarla noi”.

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Addio alla “povera ma bella” Lorella De Luca

lorella-de-luca-tuttacronacaEra nata a Firenze il 17 settembre 1940 Lorella De Luca, famosa presso il grande pubblico grazie alla sua interpretazione di Marisa in Poveri ma belli. L’attrice 73enne è morta oggi. Il suo esordio risale al 1955, ne Il bidone di Fellini. L’anno successivo fu Dino Risi, che le assegnò il ruolo di Marisa, a portarla al successo mentre nel 1957 fu la volta di Padri e figli di Mario Monicelli. In tre anni girò 23 pellicole, da Domenica è sempre domenica di Camillo Mastrocinque a Primo amore di Mario Camerini, a L’ultima violenza di Raffaello Matarazzo. E Dino Risi, dopo il successo di Poveri ma belli, la volle in Belle ma povere (1957) e in Poveri milionari (1959). Lorella De Luca si concesse anche una parentesi televisiva, nel 1958, quando fece la valletta nel Musichiere di Mario Riva. All’inizio degli anni 60 iniziò a lavorare meno. Era il 1965 quando incontrò il regista Duccio Tessari, con il quale poi si sposò. Sempre in quegli anni apparve sul grande schermo con lo pseudonimo di Hally Hammond. L’occasione furono alcune pellicole dirette dal marito, come Una pistola per Ringo e Il ritorno di Ringo. Allontanatasi nuovamente dal mondo del cinema, ritornò dopo un’assenza di 25 anni. Il suo ultimo film fu l’opera seconda di Vito Zigarrio, Bonus Malus, con Claudio Bisio, Leonardo Pieraccioni, Massimo Ceccherini, nel 1993. Una grave malattia la colpì l’anno successivo, lo stesso in cui morì il marito.

L’omicidio dell’attrice Monica Spears: i ministri venezuelani si dimettono

Thomas-Henry-Berry-Monica-Spear-tuttacronacaDue giorni fa l’ex Miss Venezuela Monica Spear Mootz e il marito Thomas Henry Berry, sono stati uccisi da dei ragazzini che volevano compiere una rapina ai danni della coppia approfittando di un guasto dell’auto sulla quale stavano viaggiando. Nel Paese sudamericano si sta vivendo un periodo di grande commozione e tutti i ministri hanno presentato le dimissioni al presidente Nicolas Maduro “per facilitare il rinnovo del governo in questo nuovo anno appena iniziato”. Lo ha reso noto lo stesso Maduro su Twitter.

La morte dell’attrice di Pasion Prohibida, telenovela mandata in onda in Italia dalla Rai, ha acuito l’emergenza nazionale su sicurezza ed economia.  “Ringrazio tutti i ministri per lo sforzo e per la lealtà dimostrate in questi tempi di Rivoluzione. Chavez vive! La Patria continua!”, ha aggiunto Maduro sul social network.

Il duplice omicidio, avvenuto davanti agli occhi della figlioletta di appena cinque anni, ha riacceso i riflettori sul tema della sicurezza, una delle maggiori sfide del Venezuela, tra i più violenti Paesi del mondo per tasso di omicidi. Esecutivo e opposizione hanno così deciso di unire le forze, aprendo un gabinetto di crisi per predisporre un piano di emergenza contro la criminalità dilagante. In nove mesi al potere, Maduro ha poi dovuto fare i conti con un’evidente crisi economica interna, culminata in un’inflazione che ha raggiunto il 56% nel 2013.Nel frattempo, cinque ragazzi sono stati fermati in relazione al delitto.

2 medici denunciati per la morte di Simona Riso: poteva essere salvata

simona-riso-tuttacronacaSono stati denunciati con l’accusa di omicidio colposo due medici, uno del  Pronto soccorso e uno del reparto di ginecologia, dell’ospedale San Giovanni di Roma a seguito della morte di Simona Riso. Gli investigatori, infatti, sostengono che la 28enne poteva sopravvivere a quel volo dal terrazzo condominiale del palazzo in cui viveva a San Giovanni, forse buttata da qualcuno, più probabilmente lanciandosi lei stessa. A finire sotto indagine sono le procedure adottate appena la ragazza è arrivata in ambulanza in ospedale presentando graffi, lividi e ossa rotte. L’autopsia lo dirà poi: bacino fratturato e costole incrinate. Sono state queste ultime a perforere i polmoni alla giovane, morta poco dopo. Simona ai medici aveva detto solo una cosa: “Sono stata violentata”. Quella violenza, tuttavia, non c’era sta e forse quella confessione si riferiva a uno stupro subito da bambina e che la tormentava ancora. Fatto sta che venne subito indirizzata al reparto di ginecologia, visitata come una vittima di stupro. Ma, è quello che sostengono i carabinieri che hanno sporto denuncia, nè il medico del pronto soccorso nè il ginecologo si sono accorti dell’entità delle ferite e delle fratture di Simona.

Derby tra ragazzini: dieci espulsi e un ferito

calcio-junior-tuttacronacaSi giocava un match valido per il campionato regionale juniores nel Napoletano quando, durante il derby tra Sibilla Soccer e Puteolana 1909, sul campo Tony Chiovato di Baia, quando una maxi rissa ha causato l’interruzione dell’incontro. Si trattava di una partita valida per il primo posto in classifica, ma anche molto sentita per il tradizionale antagonismo delle fazioni. Al 70′, un fallo di reazione da parte di un giocatore della Puteolana su un atleta della Sibilla, come spiega Repubblica, ha fatto saltare gli instabili equilibri. Il grave gesto ha scatenato contestazioni e ritorsioni tra giocatori e tecnici in campo e l’arbitro si è visto costretto ad espellere dieci calciatori, cinque per parte, mettendo così fine al match. Nel contempo sugli spalti i genitori degli atleti non si sono risparmiati nello scambiarsi invettive e “cortesie”, accendendo ancor più gli animi. Lasciato il campo, la rabbia si è riversata negli spogliatoi e sono dovuti intervenire i carabinieri di Bacoli e Pozzuoli, che ora stanno indagando sull’accaduto. Un giocatore della Puteolana ha dovuto far ricorso alle cure mediche del Pronto Soccorso dell’ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli per le contusioni riportate nella rissa.

Addio alla moglie di Amedeo Minghi!

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Dopo 40 anni di vita condivisa Amedeo Minghi ha dovuto dire addio a sua moglie Elena. Immediato il messaggio di Esoardo Vianello che ne ha comunicato la morte su Twitter con questo messaggio: “Un abbraccio al mio amico di sempre @MinghiAmedeo per la perdita inaspettata della sua dolce Elena. Un abbraccio alle figlie Alma e Annesa”.

“Vestiva in maniera estrosa e bizzarra. Raccontava che non erano lontani i giorni in cui indossava scarpe dai colori differenti. Fu amore a prima vista e ci sposammo in fretta, di lì a pochi mesi sarebbe nata Annesa (la primogenita,ndr) e poi venne Alma”. Questo è uno dei ricordi che il cantante aveva dato della moglie in un’intervista a Famiglia Cristiana. Un amore a prima vista e un matrimonio rocambolesco che però ha resistito negli anni portandoli a diventare anche nonni. Trent’anni di matrimonio per un amore nato, ricorda sempre Famiglia Cristiana, “negli uffici della casa discografica Apollo Records”.

Debutto con giallo: la protagonista della nuova serie Rai è stata uccisa

monica_spear-tuttacronacaLa nuova telenovela di RaiDue, Pasion Prohibida, ha debuttato all’insegna della tragedia: la sua protagonista, la star venezuelana Monica Spear, è morta ieri sera in circostanze ancora da chiarire. La 29enne, incoronata Miss Venezuela 2004, è stata uccisa assieme al marito 44enne, Thomas Henry Berry, lungo un tratto dell’autostrada Puerto Cabello Valencia nello stato del Carabobo in Venezuela. Gravemente ferita, invece, la figlia della coppia di 5 anni. L’attrice è stata uccisa da un colpo di pistola, probabilmente nel corso di una rapina finita male. A confermare la notizia all’emittente televisiva Globovision, fonti di polizia che hanno detto che il veicolo era rimasto coinvolto in un incidente e proprio in quel momento è stata tentata la rapina. La Spear si trovava in vacanza con la famiglia durante la pausa natalizia. In questi ultimi tempi lavorava per l’internazionale Telemundo. La Spear, originaria di Maracaibo, nello stato di Zulia, ha vinto la corona di Miss Venezuela nel 2004 e ha partecipato a Miss Universo 2005 a Bangkok, in Thailandia, piazzandosi al quarto posto. Ha raggiunto la popolarità in Patria con Mi prima Ciela, La Mujer Perfecta e Pasión Prohibida (nel ruolo di Bianca) che ha debuttato oggi, sugli schermi Rai.

46enne muore nel Veneziano per un virus misterioso

luana-ormenese-tuttacronacaE’ il Gazzettino a parlare della morte della 46enne Luana Ormenese, di Vigonovo, in provincia di Venezia, dopo una quindicina di giorni trascorsi in ospedale a causa di continui attacchi di febbre altissima che ne hanno minato gravemente il fisico, già debilitato da problemi di carattere immunitario apparsi da circa tre mesi. La donna, un’operaia nel settore serigrafia dell’azienda di materie plastiche Lumson spa di via delle Industrie 3 a Santa Maria di Sala, è deceduta sabato mattina nel reparto di medicina dell’ospedale di Dolo per cause ancora tutte da chiarire. Spiega il quotidiano:
Inizialmente le era stata diagnosticata la malattia di Still (una variante dell’artrite reumatoide dell’adulto) e per tale motivo doveva prendere continuamente dei farmaci specifici. Per una ulteriore e più precisa diagnosi sulla sua infermità, però, avrebbe dovuto eseguire lo scorso 17 dicembre all’ospedale di Padova altri controlli medici. Per tale motivo e sempre su disposizione dei medici, ha sospeso prima a metà per una settimana e poi interamente per altri sette giorni la cura farmacologica.
Due giorni prima degli esami Luana ha iniziato a soffrire di febbre altissima e nonostante il ricovero all’ospedale di Dolo, dove i medici hanno tentato di tutto per vincere il male oscuro, è deceduta nel corso della mattinata di sabato senza mai perdere conoscenza.
Luana Ormenese era sposata e da 15 anni viveva a Santa Maria di Sala. Non aveva figli. Da quando tre mesi fa erano apparsi i primi sintomi della malattia era tornata a vivere con i suoi genitori a Tombelle di Vigonovo in via Piovego 7. La data dei funerali non è ancora stata fissata. Al momento si sa solo che le esequie religiose verranno eseguite nella parrocchia di Tombelle di Vigonovo.

Vittima di due stupri aveva denunciato gli aggressori: muore data alle fiamme

india-ragazza-violentata-tuttacronacaMartedì una ragazza indiana, di appena 16 anni, è morta a causa delle ustioni riportate dopo che un gruppo di uomini le avevano dato fuoco. Si trattava delle stesse persone che l’avevano stuprata lo scorso 25 ottobre nel sobborgo Madhyamgram a Calcutta per poi abbandonarla in un campo vicino alla sua casa. La giovane aveva denunciato il fatto alla sede della polizia locale e mentre rientrava a casa lo stesso gruppo di uomini l’aveva prelevata con la forza, stuprandola nuovamente. Era stata trovata gravemente ferita e priva di coscienza vicino ai binari del treno, nella stessa zona. La famiglia, a quel punto, si è trasferita in una zona diversa e sei uomini erano stati arrestati, grazie anche agli abitanti della zona che hanno protestato vivacemente spingendo così le autorità ad agire. La famiglia ha poi denunciato che il 23 dicembre persone vicine al gruppo di uomini ha rivolto minacce se la denuncia non fosse stata ritirata e che lo stesso giorno la 16enne è stata data alle fiamme, riportando le gravi ustioni che le sono poi state fatali. Ora sono stati incriminati per omicidio due principali accusati del doppio stupro di gruppo. La giovane, hanno fatto sapere i medici secondo quanto riporta The Indian Express, al momento del decesso era incinta. Intanto, i familiari hanno denunciato di essere stati minacciati dalla polizia se non lasceranno la città.

Il mistero intorno alla scomparsa di Janet, a Chioggia è shock

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Shock a Chioggia per la scomparsa di janet Wahid,marocchina 33enne, che aveva lavorato in diversi ristoranti della città dal «Fontego» al «Bersagliere» per poi passare alla pizzeria «Ra Stua» di Sottomarina. A  Novembre la ragazza, dopo aver fatto alcuni acquisti da portare in dono nella sua terra era partita, salutando i suoi datori di lavoro che le avevano anche riservato un posto per la prossima stagione, ma la ragazza aveva improvvisamente smesso di dare notizie. Poi l’allarme è scappato quando un suo amico marocchino ha dichiarato che la ragazza sarebbe stata trovata morta dalla madre nel suo letto. Il mistero così si è intensificato, dopo che anche i datori di lavoro hanno notato che il profilo Facebook della ragazza non veniva più aggiornato. L’ipotesi più probabile, come ha raccontato l’amico della ragazza, è che Janet sia stata vittima di un malore, ma c’è chi, a Chioggia, ancora s’interroga su come una ragazza che si era mostrata sempre in salute e piena di voglia di fare, possa essere stata stroncata da un male così improvviso. La notizia ha avuto un gran eco ed è presto rimbalzata sui quotidiani locali e sui blog cittadini che continuano a interrogarsi sulla misteriosa scomparsa di Janet.

Morire per amore: si cala dal balcone per raggiungere l’ex ma precipita

Cuore-Spezzato-fine-amore-tuttacronacaTragedia all’alba di sabato a Cinisello Balsamo, nel Milanese, dove una 28enne peruviana si è calata dal balcone per raggiungere l’ex fidanzato in un altro appartamento, per non farsi aprire la porta di casa chiusa dall’interno. La donna però ha perso la presa sulla grondaia ed è caduta in cortile, atterrando sulla testa e morendo praticamente sul colpo, come accertato dal medico legale. La tragedia per un amore tormentato è avvenuta in un condominio di viale Emilia. La 28enne, come stanno tentando di accertare i carabinieri della stazione di Cinisello Balsamo e del comando di compagnia di Sesto San Giovanni, probabilmente aveva ricevuto una chiamata di quell’uomo con cui da tempo aveva una relazione tormentata e ormai conclusa ha deciso di uscire per incontrarlo. Invece l’ha trovata ore dopo un vicino di casa, che ha subito dato l’allarme, ma per lei ormai non c’era più nulla da fare.

Quando il troppo lavoro uccide: muore una 27enne

morire-lavoro-tuttacronacaAveva solo 27 anni Pradnya Paramita, morta dopo aver lavorato per 30 ore senza interruzione. Mita, questo il suo nickname in Twitter, aveva cinguettato che era orgogliosa di quanto era riuscita a fare ma poco dopo si è sentita male. E’ stata uccisa dalla fatica e dallo stress accumulato. La giovane pubblicitaria indonesiana è svenuta mentre si trovava a cena in un ristorante ed è entrata in coma, a causa di un infarto e di un ictus cerebrale dovuto all’abuso di caffeina e bevande energetiche utilizzate per rimanere sveglia durante la maratona lavorativa. La 27enne lavorava presso la multinazionale Young & Rubicam che ha concesso un giorno di riposo ai suoi dipendenti per il funerale della ragazza. Su Twitter il cordoglio per la giovane Pradnya a cui si unisce la denuncia per le condizioni in cui sono costretti a lavorare tanti giovani in molte parti del mondo.

Scontro mortale tra un’ambulanza e un’auto: perde la vita un 22enne

ambulanza-incidente-tuttacronacaSi è rivelato fatale per un giovane di 22 anni, residente a Balangero, in provincia di Torino, uno scontro frontale tra la sua auto e un’ambulanza. Stando alle prime indiscrezioni, sembra sia stata la vittima a perdere il controllo della vettura. Il conducente dell’ambulanza e un infermiere che si trovava a bordo hanno invece riportato ferite lievi. L’incidente è avvenuto sulla strada provinciale 2 a Mathi.

Lutto in casa Tremonti: è morta la moglie dell’ex ministro dell’Economia

tremonti-tuttacronacaLa moglie dell’ex ministro dell’Economia, all’epoca del governo Berlusconi, Giulio Tremonti, è morta questa mattina a Pavia. Fausta Beltrametti, che da tempo era seriamente malata e in cura al Policlinico San Matteo, aveva portato il saluto dei malati a Papa Ratzinger. Era il 22 aprile del 2007 e Papa Benedetto XVI era in visita alla città lombarda e proprio lei, durante il passaggio del pontefice nell’ospedale pavese, aveva presentato il saluto: il testo di quel suo intervento è inciso in una lapide del nuovo padiglione del San Matteo nel quale (proprio in questi giorni) è in corso il trasferimento dei reparti.

Addio a Joan Fontaine, la star premio Oscar di Hitchcock

joan-fontaine-tuttacronacaE’ morta all’età di 96 anni la star di Hollywood degli anni 40 Joan Fontaine. L’attrice Oscar nel 1942 per il film “Il sospetto” di Alfred Hitchcock si è spenta per cause naturali nella sua casa di Carmel, in California.

Nata il 22 ottobre 1917 a Tokyo, cittadina britannica naturalizzata americana nel 1943, era la sorella minore di Olivia de Havilland, con cui visse una grande rivalità artistica. Dopo un’infanzia segnata da problemi di salute e dalla separazione dei genitori, si trasferì negli Stati Uniti con la madre, della quale adottò il cognome d’arte, e la sorella Olivia. Il suo debutto sul grande schermo risale al 1935 e nel 1941 fu voluta da Alfred Hitchcock accanto a Laurence Olivier per il suo film d’esordio americano, ‘Rebecca, la prima moglie’ che le valse la prima nomination all’Oscar.

Molti furono i grandi registi con i quali lavorò, tra questi: Billy Wilder (“Il valzer dell’imperatore”), Fritz Lang (“L’alibi era perfetto”), George Cukor (“Donne”) e Nicholas Ray (“La seduttrice”). Sposata quattro volte, ha avuto due figlie. Il suo nome è iscritto nella Hollywood Walk of Fame di Los Angeles. L’Oscar vinto per “Il sospetto”, film nel quale recitava accanto a Cary Grant, la rese l’unico interprete di un’opera del regista inglese, donna o uomo, a ottenere l’ambita statuetta. Nello stesso anno, riuscì a battere la sorella, a sua volta candidata con “La porta d’oro” di Mitchell Leisen. Olivia De Havilland si sarebbe poi rifatta nel 1946, imponendosi con “A ciascuno il suo destino”, sempre per la regia di Leisen, e doppiando il successo tre anni dopo con “L’ereditiera” di William Wyler.

Una terza candidatura per la Fontaine risale al 1943, per “Il fiore che non colsi” diretto da Edmund Goulding. Dai suoi quattro matrimoni, si sono sempre conclusi con un divorzio, Fontaine ebbe una figlia, Deborah Leslie, e nel 1952 ne adottò una seconda, Martina, di origini peruviane, che però se ne andò di casa già nel 1963. Una delle vicende più dolorose per l’artista, come lei stessa raccontò nell’autobiografia data alle stampe nel 1978: “No Bed of Roses”, nessun letto di rose per lei.

E’ morta la mamma del Telefono Rosa, Giuliana Dal Pozzo

giuliana-dal-pozzo-tuttacronacaEra il 1988, il termine femminicidio non era di moda e non si parlava della violenza sulle donne, specie di quella domestica. Eppure Giuliana Massari Dal Pozzo era lungimirante e decise ugualmente di fondare, a Roma e come sportello temporaneo del Comune, il Telefono Rosa: lo scopo era raccogliere le richieste di aiuto. Ora il Telefono Rosa è una realtà autorevole, con sedi in tutta Italia e un’attività che da accoglienza telefonica (oltre al proprio numero gestisce anche l’istituzionale 1522) è diventata più in generale di formazione alla cultura anti-violenza di genere. Ma oggi è un giorno triste: la giornalista dalla parte delle donne, nominata Grande Ufficiale della Repubblica da Napolitano nel 2007, è morta all’età di 91 anni. Nata a Siena, dopo qualche tempo nelle redazioni dell’Unità e di Paese Sera, tra la fine degli anni ’60 e i ’70 aveva affiancato e poi preso il posto di Miriam Mafai nella direzione del settimanale Noi Donne. L’organo ufficiale dell’Unione Donne Italiane, fondato nel ’44, viveva a partire da quegli anni il picco di diffusione, autorevolezza, punto di riferimento per le donne militanti. Lei riuscì a renderla una rivista in grado di anticipare i temi del femminismo ancora sotterraneo. Per più di vent’anni, nella sua rubrica di posta delle lettrici, affrontò le questioni del divorzio, dell’aborto e degli anticoncezionali in un’epoca in cui era addirittura reato parlare di quella che veniva definita ‘interruzione della maternita«.  Nel 1969 un’inchiesta sul maschio di sinistra rompeva un altro tabù, mettendo in luce le ipocrisie della parte progressista. Quindi il Telefono Rosa, per aiutare le donne vittime di violenza e un libro sull’argomento, Così fragile, così violento. Parlava di una violenza che era ancora più sommersa di quanto lo è oggi, di cui nessuno parlava. Ma lei e le sue volontarie, grazie a quel telefono, offriva una nuova forma di servizio sociale. Premio Saint-Vincent per il giornalismo, è stata anche autrice dell’enciclopedia La donna nella storia d’Italia, di vari saggi, di un romanzo, Ilia di notte, scritto con Elisabetta Pandimiglio (Editrice Datanews), e del diario La Maestra. Una lezione lunga un secolo (Memori).

La donna morta nell’ambulanza con il portellone bloccato: il figlio “niente medici”

polizia-ospedale-tuttacronacaDelia Re, una 84enne, è morta all’interno dell’autoambulanza che l’aveva trasportata in ospedale perchè, una volta giunta a destinazione, il portellone non si apriva. Ora si sta svolgendo l’autopsia sul suo corpo e intanto la Procura, come atto dovuto, ha iscritto nel registro degli indagati cinque tra medici e paramedici. Il figlio della donna, Vincenzo Lattanzi, si sfoga: “Mia madre era da codice rosso, ma a casa è arrivata un’ambulanza con a bordo solo un’infermiera”. La donna aveva accusato una grave aritmia la mattina di martedì e il figlio ha chiamato il 118 chiedendo l’intervento a casa, a San Claudio di Corridonia. Spiega l’artigiano 56enne: “L’ambulanza è arrivata in ritardo, ho fatto due chiamate al 118, a distanza di mezzora. Nella prima chiamata, alle 8,30, ho spiegato ai sanitari che mia madre aveva 192 battiti al minuto, sudorazione e affanno. Mia madre era cardiopatica e aveva una grave aritmia. Nella seconda ho chiesto se avessero sbagliato via perché non sentivo le sirene e dopo altri cinque minuti è giunta l’ambulanza”.  A casa della donno sono arrivati “l’autista e un’infermiera. Mi sono informato con altri medici mi hanno detto che per stabilizzare mia madre serviva un’iniezione di cordarone, farmaco che si può somministrare solo in presenza di un medico. Doveva venire un’auto medica e poi l’ambulanza, mia madre era un codice rosso – ripete – Mia madre era cosciente, prima di salire in ambulanza mi ha detto: ‘Ho freddo, copritemi’. Non so se si sarebbe salvata o meno, ma qualcosa è andato storto fin dall’inizio”. Il legale della famiglia Lattanzi-Re, Sandro Giustozzi, aggiunge: “I figli di Delia Re sono provati, hanno visto morire la mamma perché si è rotta una maniglia dell’ambulanza. Sono disperati, hanno negli occhi quei drammatici momenti, la mamma in ambulanza che stava morendo e i vigili del fuoco che facevano un gran rumore per cercare di aprire il portellone”. Alla domanda se la donna poteva essere salvata: “Secondo me sì, il reparto di rianimazione a Macerata è eccellente”. Poi prosegue: “Posso portare l’esperienza diretta di mio padre, arrivato in ospedale in arresto cardiaco è stato subito ricoverato e curato in Rianimazione ed è vissuto altri due anni. Anche Delia secondo me poteva essere salvata. Abbiamo chiesto alla magistratura di accertare la verità e vogliamo sapere perché a casa non è stato mandato un medico, la donna era grave, aveva un’aritmia seria e doveva essere soccorsa più prontamente” conclide il legale.  Il direttore dell’Area Vasta 3 di Macerata, Enrico Bordoni dice: “Da un punto di vista dell’assistenza la donna è stata curata al meglio e, come da protocollo, è stata rianimata in ambulanza. Ci dispiace per ciò che è successo. Facciamo centinaia di interventi al giorno e mediamente diamo una risposta soddisfacente con operatori preparati”.

La morte della fotografa Kate Barry, figlia dell’attrice Jane Birkin

kate-barry-tuttacronacaAveva 46 anni la fotografa Kate Barry, figlia dell’attrice e cantante Jane Birkin e del compositore John Barry, morta ieri a Parigi dopo essere caduta da una finestra della sua casa al quarto piano, nel sedicesimo arrondissement. L’appartamento, in cui la donna era sola, è stato trovato chiuso dall’interno e sul posto c’erano degli antidepressivi. Gli inquirenti dovranno accertare se si sia trattato di suicidio. La fotografa aveva esposto le sue opere fino allo scorso 20 novembre  in una galleria parigina. Aveva collaborato con molte famose riviste come Elle e Vogue e anche per il Sunday Times e il Telegraph. Lascia un figlio, Roman, nato nel 1987. Dopo l’unione con John Barry, autore tra l’altro di diverse musiche originali per i film di 007, Jane Birkin ebbe altre due figlie, Charlotte Gainsbourg e Lou Doillon.

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Muore una donna all’interno di un’ambulanza: non si apriva il portellone

ambulanza-donna-morta-tuttacronacaL’ambulanza era giunta al parcheggio dell’ospedale, a Macerata, dove stava accompagnando una donna di 85 anni. Ma il personale non è riuscito ad aprire il portellone del mezzo, forse per colpa di un guasto alla maniglia. L’anziana è rimasta intrappolata nella vettura per circa 15 minuti, mentre un medico l’ha raggiunta entrando dalle porte anteriori, ma le manovre di rianimazione si sono rivelate inutili. Sono dovuti intervenire i vigili del fuoco per aprire il portellone, bloccato probabilmente per la rottura della serratura, dopo che il personale, come racconta Il Resto del Carlino, le ha provate tutte, compreso un tentativo di “scasso” con un piede di porco, prima di arrendersi e chiamare il 115. Per la donna si è rivelato fatale un arresto cardiaco, a lei che in passato era stato impiantato un pacemaker. Sul posto è intervenuta anche la polizia. Al momento non risulta aperto alcun fascicolo sull’accaduto e non vi sarebbero indagati.

A lutto il cinema, si tinge di nero la settima arte per la morte della Podestà!

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E’ morta l’icona dei film soprannominati “peplum”, sottogenere cinematografico dei film storici in costume, ambientati in contesti biblici o greco-romani, che spesso univano elementi mitologici, con il fantastico e l’azione. Il cinema è in lutto per Rossa Podestà, classe 1934, era nata a Tripoli e divenne protagonista del cinema italiano soprattutto per il ruolo di Giorgia in “Sette uomini d’oro” diretta da Marco Vicario che fu anche suo marito. L’anno successivo, il 1966, Vicario produsse e diresse il sequel, Il grande colpo dei 7 uomini d’oro (1966), ancora con la Podestà nel cast. Ma l’attrice non fu solo la femme fatale, ma divenne in breve tempo anche una delle protagoniste del “Neorealismo rosa” girando film come  Guardie e ladri di Steno e Mario Monicelli (1951), Gli angeli del quartiere di Carlo Borghesio (1952), Le ragazze di San Frediano di Valerio Zurlini (1954). A metà degli anni ’80 decise di ritirarsi dalle scene per passare la sua vita con il compagno, Walter Bonatti, alpinista e giornalista, deceduto nel 2011.

81enne morta a San Felice Circeo, vittima di una rapina? E’ giallo

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E’ ancora avvolta nel mistero la morte di Anna Vastola, 81enne di san felice Circeo in provincia di Latina, trovata questa mattina morta all’interno della sua abitazione. Sul corpo della vittima ci sarebbero segni di violenza e in particolare una ferita alla testa che potrebbe essere la causa del decesso. Secondo gli inquirenti l’anziana, probabilmente sarebbe stata uccisa durante un tentativo di rapina.  A dare l’allarme un vicino di casa della donna, preoccupato per non averla vista.

Michele Marangon sul Corriere della Sera scrive:

“Anna Vastola viveva in una modesta casa alla strada d’ingresso del cimitero di borgo Montenero, a San Felice Circeo. La donna è morta in quella che pare essere una rapina degenerata in omicidio. Davanti la sua abitazione la figlia ed i conoscenti del piccolo borgo, mentre gli investigatori – sul posto anche il comandante provinciale dell’Arma Giovanni De Chiara – stanno verificando se in casa manchino oggetti e se vi siano segni di effrazione. L’anziana, in passato, si guadagnava da vivere vendendo la verdura”.

Il pilota sospettato di aver ucciso la moglie, arrestato a Londra

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Lui Sean Emmett, 43 anni, campione di motociclismo, era stato fermato negli Emirati Arabi dopo che sua moglie, Abbie, 27 anni, sposata pochi giorni prima, con la quale era in viaggio di nozze era volata giù dal balcone di un hotel grattacielo, febbraio scorso. A Emmett fu ritirato il passaporto e lui non potè far rientro in Gran Bretagna. Fino a quando Emmett, qualche giorno fa aveva postato su Twitter una foto del suo passaporto, appena restituitogli, descrivendolo come “il miglior regalo di Natale mai ricevuto“… non sapeva che attenderlo in aeroporto ne avrebbe trovato un altro… molto molto meno piacevole.La polizia britannica lo ha arrestato in attesa che venga chiarita la sua posizione. Ora Sean si difende: “E’ stato un incidente, non è colpa mia”.  Nella tarda mattinata poi Sean Emmett è stato rilasciato su cauzione. Le Autorità inglesi stanno indagando sulla vicenda che venne risolta come un tragico suicidio dal Tribunale dell’Emirato arabo, ma che ora sembra avere nuovi risvolti.

Rifiuta le avances di un amico: Georgina muore strangolata

vittima1_killer-tuttacronacaLo scorso maggio la 17enne Georgia Williams era sparita: dopo alcuni giorni trovarono il suo corpo in un bosco. La giovane era stata strangolata, uccisa da un amico che compare in una foto scattata loro poco prima della morte della ragazza. Lui è il 23enne Jamie Reynolds, che ne era innamorato ma non era stato in grado di accettare di essere rifiutato. Dopo la sparizione di Georgina, del ragazzo si erano perse le tracce salvo poi trovarlo in Scozia. A lungo ha negato di essere coinvolto nel delitto ma oggi è crollato ed ha confessato il suo gesto. Ad aiutare le forze dell’ordine nelle ricerche sono stati gli amici della vittima anche grazie a Facebook. Ora il ragazzo rischia l’ergastolo. vittima_killer-tuttacronaca

“Aiuto, sto annegando”, perde la vita una donna nel Pescarese

maltempo-donna-morta-tuttacronacaErano le 5.30 di questa mattina quando una donna, una 57enne originaria di Santa Teresa di Spoltore, in provincia di Pescara, chiamava il marito chiedendo aiuto e riferendo di stare annegando. Le ricerche sono subito state avviate e il comandante della polizia municipale di Pescara, Carlo Maggitti, aveva confermato che proseguivano a tutto campo per appurare la reale presenza dell’automobile in uno dei sottopassaggi. Sul posto anche i sommozzatori dei Vvf. Ma tutto è stato inutile: la donna, Anna Maria Mancini, è morta nel sottopassaggio allagato alle porte di Pescara a causa delle piogge della notte. Lo conferma il sindaco di Spoltore, Luciano Di Lorito.

Piange il mondo della letteratura: addio a Doris Lessing

dorislessing-tuttacronacaE’ in lutto il mondo della letteratura per la morte della scrittrice britannica Doris Lessing, spentasi all’età di 94 anni. Il premio Nobel per la Letteratura del 2007 era nata nell’attuale Iran nel 1919,  quando era ancora protettorato britannico. Nella motivazione del premio si legge: “cantrice dell’esperienza femminile che con scetticismo, passione e potere visionario ha messo sotto esame una civiltà divisa”. Nella sua lunga vita, l’autrice ha vissuto gli sconvolgimenti mondiali, tanto da giungere a chiedersi: “Mi rendo conto di aver vissuto momenti della storia che sembravano immortali. Ho visto il nazismo di Hitler e il fascismo di Mussolini, che sembravano destinati a durare mille anni. E il comunismo dell’Unione Sovietica, che si credeva non sarebbe finito mai. Ebbene tutto questo oggi non esiste più. E allora perché mi dovrei fidare delle ideologie?”

All’età di sei anni, la Lessing si trasferì con la famiglia, il padre, un ufficiale britannico reduce della prima guerra mondiale, dove aveva sofferto diverse amputazioni, e la madre infermiera, nella colonia britannica della Rhodesia del Sud (l’odierno Zimbabwe) nel 1925, dove tentarono di diventare coltivatori di mais ma con scarso risultato. La giovane frequentò una scuola cattolica femminile, pur non essendo cattolica, ma l’abbandonò a soli 15 anni, scegliendo la strada dell’autodidatta. La sua infanzia fu quindi infelice e costellata da difficoltà, un’esperienza che trasformerà in compassione nelle sue opere sulla vita nell’Africa britannica, sia per le infruttuose vite dei coloni venuti dal Regno Unito sia per le sfortune degli indigeni.

Dopo un primo matrimonio fallito, sposò l’emigrante tedesco Gottfried Lessing dal quale divorziò nel 1950, anno in cui venne pubblicato il suo primo romanzo, “L’erba canta”, dal quale venne tratto un film nel 1981. In quegli anni già si era trasferita in Europa, continente che non abbandonerà più. Un altro suo libro indimenticabile, che viene considerato un classico della letteratura femminista da molti studiosi ma non da lei, è “Il taccuino d’oro”, del 1962, che la fece entrare nella rosa dei possibili candidati al Premio Nobel, ma i suoi successivi romanzi di fantascienza la screditarono, eliminandola dalla selezione. Ma Doris Lessing non ha mai amato l’idea di essere considerata un’autrice femminista e anzi, tra i suoi libri preferiti annovera la serie fantascientifica di “Canopus in Argos”.

Quello che le femministe vogliono da me è qualcosa che loro non hanno preso in considerazione perché proviene dalla religione. Vogliono che sia loro testimone. Quello che veramente vorrebbero che io dicessi è “Sorelle, starò al vostro fianco nella lotta per il giorno in cui quegli uomini bestiali non ci saranno più”. Veramente vogliono che si facciano affermazioni tanto semplificate sugli uomini e sulle donne? In effetti, lo vogliono davvero. Sono arrivata con grande rammarico a questa conclusione.

Anziana trovata morta in casa… Rapina? Giallo nel Casertano

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E’ giallo nel Casertano dove  un’anziana signora di oltre 70 anni è stata trovata senza vita nella sua abitazione nel centro storico di Maddaloni in provincia di Caserta. Sul posto, dopo una segnalazione, sono intervenuti i carabinieri che hanno trovato la casa a soqquadro. Il corpo era riverso sul pavimento. Al momento non si esclude alcuna ipotesi sulle cause della morte della donna, neanche il tentativo di rapina finito in tragedia.

Dramma a Firenze: muore scivolando dal bus e sbattendo la testa

Piazza_di_San_Marco_tuttacronacaE’ morta nei giorni successivi al drammatico incidente che l’ha vista protagonista una turista peruviana di 50 anni in visita a Firenze. La donna, lo scorso venerdì, ha battuto violentemente la testa scivolando mentre scendeva la scaletta di un autobus, in piazza San Marco. La turista è stata trasportata in ospedale, mentre il bus sul quale viaggiava ha proseguito il suo viaggio, giungendo a Milano. In seguito alla morte della donna, però, il pm fiorentino Concetta Gintoli ha ordinato alla questura di Milano di svolgere accertamenti sul mezzo: è risultato in regola, con anche la tappezzeria antiscivolo delle scalette a norma. Pur non essendoci ipotesi di reato, il pm ha comunque disposto comunque l’autopsia.

Moana Pozzi, il mistero s’infittisce: le foto strappate

moana-pozzi-tuttacronacaContinua a infittirsi di particolari il mistero sulla morte di Moana Pozzi e ieri, a Domenica Live, Debora Attanasio, segretaria storica dell’agenzia diva Futura, ha aggiunto un nuovo tassello, si tratta di quattro foto, strappate, sul retro di ognuna delle quali compaiono delle scritte, vergate dalla mano della stessa Pozzi: “disintegrare”, “non mi piace”, “tagliare all’altezza del braccio”. Spiega la segretaria: “Moana è morta nel settembre del 1994 e io ho lavorato lì dentro fino al 2001. Quelle foto le ricordo bene perché erano venute davvero male, ed erano intere fino a quando sono rimasta lì. In dieci anni non ho mai visto in giro queste copie strappate, saltate fuori solo ora che Riccardo è morto ed Eva Henger, sua moglie, sta riordinando l’archivio personale. E se Moana fosse ancora viva e le avesse strappate di recente, senza che Riccardo abbia fatto in tempo a disfarsene, colto dal peggioramento della malattia?”. Assieme all’ex segretaria, in studio anche Eva Henger e il giornalista Marco Gregoretti, indagatore dei misteri di Moana. Sempre nel corso della trasmissione è stato anche commentato un filmato in cui Schicchi veniva intervistato pochi minuti dopo l’annuncio della morte di Moana, dove appariva troppo tranquillo. “Non avevo mai visto questa intervista, in quei giorni il dolore ci aveva travolti e non si guardava molta tv. Schicchi andava in coma diabetico per ogni dispiacere che gli capitava: vederlo così compassato quando la sua artista più famosa e grande amica era appena morta è davvero bizzarro”.

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“Voglio morire correndo”: Joy Johnson ha realizzato l’ultimo sogno

joy-johnson-tuttacronacaAl Wall Street Journal, l’86enne Joy Johnson, aveva confidato: “Voglio morire correndo. Questa è la mia meta”. Ed è riuscita a raggiungerla, così come ha superato il traguardo della maratona di New York. Perchè la donna, che era diventata il simbolo della gara, si è spenta nel sonno, dopo neanche ventiquattr’ore dalla sua ultima corsa. Durante l’evento, Joy Johnson era caduta al 36° km, sbattendo la testa, ma ai medici che l’hanno soccorsa ha detto che non aveva intenzione di ascoltare i loro consigli. Ha così intrapreso gli ultimi 6 chilometri che la separavano dal traguardo, completando l’intero percorso in 7 ore, 57 minuti e 41 secondi. La figlia, Diana Boydson, ha affermato: ”Almeno stava correndo, è così che voleva andarsene”. Per la donna, si trattava della 25esima corsa della Grande Mela a cui aveva preso parte.

Anziana sgozzata ad Avellino, shock dei familiari

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Scena tragica quella che si è presentata ai familiari della donna trovata morta nel bagno della sua abitazione a San Potito Ultra. La 67enne è stata ritrovata in un bagno di sangue con una profonda ferita alla gola. Il 118 e i carabinieri allertati dai parenti ritengono possibile che l’anziana abbia deciso di compiere un suicidio dopo essersi chiusa in bagno.

Il mistero di Moana: “non è morta il 15 settembre”

moana-pozzi-tuttacronacaEva Henger torna a parlare di Moana Pozzi e del mistero della sua scomparsa. Lo fa intervenendo alla trasmissione Domenica Live dove rivela: “Ho pianto Moana perchè ero convinta fosse morta, poi ho saputo che il giorno della morte non era quello dichiarato”. Potrebbe essere viva? “Potrebbe essere qualsiasi cosa dopo tanto tempo. Di certo Antonio non c’entra nulla, quel giorno, quando si è svegliato il corpo di Moana già non c’era più”. E ancora: “Moana stava male. Stava uscendo la notizia che stava dimagrendo tantissimo e lei non voleva, temeva che uscissero delle brutte foto. Si disse che era morta il 15 settembre, ma tempo dopo, quando ne celebrai l’anniversario, Antonio, il marito, mi disse che non era quello il giorno in cui se ne era andata”.

Luce sulla morte violenta di Simona Riso?

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Qualche luce con il passare delle ore sembra emergere e dei sospetti nascono tra i famigliari e gli amici che Simona la conoscevano bene. La 28enne trovata agonizzante nel cortile della sua abitazione a Roma, soccorsa da una vicina che aveva lanciato l’allarme, potrebbe essere stata uccisa da un conoscente. La procura ora sta indagando per omicidio volontario dopo che l’autopsia ha evidenziato che la ragazza sarebbe stata colpita da calci e pugni. E’ stata quindi esclusa la caduta accidentale o il tentato suicidio, come era stato ipotizzato in un primo momento. Si è esclusa anche la violenza sessuale. La morte invece sarebbe sopraggiunta per un trauma che ha compresso le costole e i polmoni e ha provocato una crisi respiratoria. Nel corso dell’esame autoptico sono anche emerse una frattura del bacino e qualche altra escoriazione. I carabinieri hanno acquisito le immagini di alcune telecamere.

 “Non cerchiamo vendette. Ciò che vogliamo è soltanto giustizia per la morte di Simona, che non si è suicidata ma è stata uccisa”. E’ uno dei passaggi più significativi della lettera che una cugina della 28enne ha letto nel corso dei funerali di Simona Riso a San Calogero. Il parroco, don Antonio Farina, nell’omelia, non ha affrontato il tema delle cause della morte della giovane, esortando i familiari della ragazza a rifugiarsi nella fede per superare il loro dolore. “Invito soprattutto voi a farvi forza”, ha detto il sacerdote, rivolgendosi, in particolare, ai genitori, Antonio e Caterina, ed ai tre fratelli di Simona Riso.

“Mia sorella è stata uccisa e tra le piste c’è anche quella dell’omicidio da parte di un conoscente, quindi una persona con la quale Simona aveva avuto dei contatti”. Lo ha detto Nicola Riso, fratello di Simona. “Alle 4.30 mia sorella ha sentito al telefono la madre dalla Calabria”, ha aggiunto. “Poi c’è un buco di due ore. In ogni caso non può essersi trattato di suicidio perché il corpo di mia sorella è stato trovato con jeans e maglietta e le chiavi con sé, quindi Simona era uscita da casa. Probabilmente è stata uccisa altrove e qualcuno l’ha portata nel posto dove poi è stata trovata”.

Donna uccisa di botte a Roma, parla il fratello

simona-riso-tuttacronaca

E’ il fratello di Simona Riso, Nicola, a parlare della tragica morte della sorella. Secondo lui «Non ci sono molti dubbi: è stata picchiata, selvaggiamente, l’autopsia lo ha confermato. Mia sorella in passato aveva sofferto di depressione, ma ora stava bene. Ed era felice per il lavoro nell’hotel. Ci spiace che qualcuno abbia parlato di uso di farmaci e di tentato suicidio. Una follia: Simona non aveva preso medicinali, l’autopsia sta confermando anche questo». Quando Il Messaggero chiede a Nicola se secondo lui, la sorella conosceva il suo aggressore, il giovane ingegnere risponde così:  «Io sono convinto che chi l’ha picchiata e uccisa, l’abbia colpita vicino a casa, poi però abbia sollevato il corpo e l’abbia portato nel retro, nel cortile. Questa modalità mi fa pensare che sia stato qualcuno che conosceva Simona, che l’aspettava. Certo, possiamo ipotizzare anche a una rapina, qualcuno che volesse rubarle il portafogli. Ma perché allora picchiarla con tale cattiveria? C’è un assassino, feroce, che ha agito in una zona centrale come San Giovanni e che è ancora in libertà».

Perché secondo lei Simona, chiede ancora il giornalista de Il Messaggero, prima di morire, ha detto ai medici che era stata violentata? Gli esami lo hanno escluso.«Probabilmente era in stato confusionale, probabilmente l’assassino ha provato a violentarla».

Questa frase, chiede ancora il quotidiano, può avere rallentato l’operato dei medici del pronto soccorso del San Giovanni. «Dobbiamo capire perché i medici del pronto soccorso, invece di affrontare il problema delle gravissime lesioni interne, abbiano trasferito mia sorella in ginecologia. Senza accusare nessuno, speriamo che la procura svolga verifiche anche sull’operato dei medici. I miei genitori sono arrivati dalla Calabria. Chiediamo sia fatta luce sull’omicidio di Simona. Era una ragazza molto allegra, aperta, forse troppo ingenua. Aveva superato un momento difficile e proprio ora che era più serena è stata uccisa in modo tanto crudele».

Giallo a Roma, 28enne muore in ospedale. Forse violentata e vittima della malasanità?

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Una ragazza di 28 anni, Simona Riso, è stata trovata agonizzante vicino alla sua abitazione nel quartiere Appio di Roma. E’ stata portata all’ospedale San Giovanni dove è deceduta dopo un’ora. La Regione Lazio è intervenuta chiedendo al Direttore Generale della struttura ospedaliera della Capitale una relazione dettagliata. 

«Ci segnalano un caso che se confermato andrebbe inserito nel lungo elenco di disservizi della sanità, con risvolti tragici, dovuti spesso a problemi organizzativi e scarsità di risorse umane, ma che altrettanto spesso trovano quale unico capro espiatorio un medico che si trova a lavorare in condizioni insostenibili – dice Agostini – Pare che una donna, giunta in codice rosso al pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni di Roma con segni di percosse sul corpo e sospetta violenza sessuale sia stata trasferita presso il pronto soccorso ginecologico, così come prevedrebbe una discutibile metodologia dell’ospedale, trascurando così le lesioni dovute alle percosse, lesioni che poi avrebbero portato al decesso della paziente». Al momento, da ulteriori verifiche effettuate all’ospedale non risulterebbero segni di violenza carnale. «Una drammatica storia tutta da verificare ma che, se confermata, solleverebbe interrogativi inquietanti – insiste Agostini – perché spostare la paziente per essere visitata al pronto soccorso ginecologico, e non invece chiamare il ginecologo presso il pronto soccorso generale? Forse perchè ce n’era solo uno in servizio, a fronteggiare decine di emergenze? – dice ancora – E, anche in questo caso, perché un rianimatore non ha seguito la paziente, che era già entrata in codice rosso? Forse perchè anche il rianimatore era da solo a fronteggiare altre emergenze e non poteva muoversi? Interrogativi che certamente, se il caso fosse confermato, saranno oggetto di accurate indagini da parte della magistratura e da parte della Regione Lazio». «Il problema degli ospedali sottorganico, dei pronto soccorso ingolfati, con pochi eroici medici e infermieri a dover fronteggiare carichi di lavoro oltre l’umano – aggiunge il consigliere Pd – si conferma in tutta la sua drammaticità. Spero che stavolta non cominci la solita spasmodica ricerca del capro espiatorio singolo e che il Governo metta finalmente in discussione un Piano di rientro fatto solo di numeri, che mortifica e rende impossibile il lavoro di tanti bravissimi medici che si dannano l’anima per superare tutte le difficoltà e, soprattutto, espone i pazienti a rischi gravissimi».

  

Finzione? No, Google Street View!

googlestreetview-tuttacronacaA guardare alcune foto raccolte dalle automobili che Google Street View utilizza per girovagare per la Terra e catturare immagini per ricostruire il mondo virtuale della mappa online, viene da pensare che le scene più assurde riescano ad immortalarle tutte loro. L’imprevedibile, l’assurdo, il terrificante… tutto finisce nei loro obbiettivi e viene mostrato nelle nostre case. Non sfugge la bambola aliena, il cane che si scuote dall’acqua creando un’ombra che fa pensare a un cadavere, una gang che punta la pistola. E ancora una città fantasma, un bambino che gattona davanti a un negozio di Gucci, un anziano con il dono dell’ubiquità e un animale che si rotola per strada. Ecco una galleria per farci un’idea di quello che accade nel mondo…

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Non ha i soldi per pagare il parto: muoiono madre e bimbo

parto-pagmanento-tuttacronacaE’ stata l’organizzazione China Aid a raccontare la drammatica storia della 28enne Cao Xingjuan. Lo scorso 5 ottobre la donna, residente nella provincia cinese dello Jiangsu, si era recata all’ospedale per partorire. Ma l’ospedale, per prestarle assistenza, ha richiesto il pagamento dell’intera somma prevista, cifra di cui la famiglia, al momento, non disponeva. In mancanza dei soldi, però, la struttura si è rifiutata sia di farla partorire che di curarla. A quel punto i familiari si sono attivati per raccogliere la cifra e in tre ore, anche grazie all’aiuto di parenti e amici, hanno raggiunto l’importo richiesto. Ma ormai la donna vessava in condizioni critiche e a nulla è valso il tentativo dei medici di sottoporla a un cesareo d’urgenza: sia la madre che il piccolo sono morti. L’ospedale ha tentato di mettere a tacere la faccenda, offrendo un risarcimento di 2.500 euro che la famiglia ha rifiutato. I parenti, al contrario, hanno organizzato una manifestazione di protesta, a cui hanno preso parte anche amici e conoscenti, dinanzi all’ospedale. La polizia è intervenuta, picchiando alcuni dei manifestanti e minacciando di sequestrare il cadavere della donna, in modo da impedire i funerali. Per evitarlo, la manifestazione sarebbe dovuta cessare subito.

La madre la rimprovera per i compiti, lei si getta dalla finestra. Muore una 12enne

ragazza-suicida-firenze-tuttacronacaMartedì sera, in un appartamento al quarto piano nella zona di Campo di Marte, a Firenze, una madre avrebbe rimproverato la figlia 12enne perchè non aveva ancora fatto i compiti di matematica. Nessuna lite furiosa, una semplice strigliata. Ma la ragazzina, poco dopo, si è rifugiata in camera per poi gettarsi dalla finestra cadendo sull’erba del cortile erboso. L’urto, seppur attutito dal manto erboso, è stato comunque talmente violento da procurarle lesioni interne che i medici non sono stati in grado di curare. A lanciare l’allarme, la stessa madre, che ha udito prima l’urlo della ragazzina e poi il tonfo. Dopo quattro giorni di coma, nel pomeriggio di oggi la giovane è morta. Ora la procura di Firenze ha aperto un fascicolo sull’accaduto, anche se non ci sono nè indagati nè ipotesi di reato.

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*A day in the life of the Vixen, a blog about EVERYTHING & ANYTHING: Life advice, Sex, Motivation, Poetry, Inspiration, Love, Rants, Humour, Issues, Relationships & Communication*

lazylauramaisey

The Adventures of Danda and Yaya

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