Lui è Piercarlo Morello, ha 33 anni e vive a Volgapo del Montello, in provincia di Treviso. E da questa mattina è il primo studente autistico laureatosi all’università di Padova. Piercarlo è stato infatti proclamato dottore grazie alla sua tesi su “inclusione e benessere” che gli ha permesso di ottenere una laurea magistrale in Scienze umane e pedagogiche con il voto di 96/110. Lo studente trevigiano, affetto da “autismo non verbale”, ha discusso la sua tesi attraverso la tastiera di un computer a scrittura facilitata. Immensa la soddisfazione dei genitori: si tratta di un “punto di arrivo e allo stesso tempo di punto di partenza nella battaglia per l’inclusione”, hanno detto.
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“Inclusione e benessere”: Piercarlo, il primo laureato autistico di Padova
Pubblicato da tdy22 in marzo 3, 2014
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Prima il suicidio del titolare, ora il maxi furto: le difficoltà della Zanardi Editore
Il 13 febbraio Giorgio Zanardi, uno dei titolari dell’azienda padovana “Zanardi Editore”, strangolata dai debiti, si toglieva la vita. E mentre i dipendenti ancora soffrono per il lutto, ci pensano i ladri ad assestare un pesantissimo colpo: hanno strappato la “dorsale di fabbrica” della legatoria, ovvero l’impianto elettrico di 45-50 quintali di cavi di rame che alimentava tutto il reparto produzione. Mario Grillo, amministratore unico dell’azienda, ha commentato: “È come fossimo stati accoltellati alla schiena. Il morale è molto basso ma ci rimboccheremo le maniche per le 100 persone che lavorano qui e le loro famiglie”. L’azienda si sta ora riorganizzando con qualche generatore esterno per non perdere le commesse ma in molti temono che questo possa essere il colpo di grazia per un’azienda già da tempo in difficoltà.
Pubblicato da tdy22 in marzo 3, 2014
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Nicola Tincani: trovato il cadavere del 17enne scomparso nel Padovano
Era scomparso sabato sera, dopo una festa con gli amici in un locale, il 17enne Nicola Tincani. Il giovane, di Monselice, in provincia di Padova, aveva trascorso la serata al Crash Pub di via Cà Oddo, dove si era trattenuto. Dopo di che, nessuno ha più saputo nulla di lui. Ieri i carabinieri avevano trovato la sua bicicletta, senza ammaccature, abbandonata alla fine di via Tiziano, nel quartiere di San Giacomo, proprio sotto l’argine del Bisatto, il corso d’acqua che attraversa il paese. Oggi, il tragico ritrovamento: il corpo del giovane era nelle acque di quello stesso canale, poco distante dal luogo dov’era stata rinvenuta la bici. Ora i carabinieri hanno avviato le indagini per capire se si sia trattato di un incidente o di un suicidio. Gli amici raccontano: “Sabato sera Nicola stava bene ed era tranquillo. Ci stavamo divertendo. È stato l’ultimo ad andare via dal locale, così non sappiamo a che ora sia uscito”. E ancora spiegano: “Escludiamo nel modo più assoluto l’ipotesi del suicidio. Non ha particolari problemi. E quindi anche l’allontanamento volontario ci sembra poco plausibile. Però non avrebbe dovuto fare quella strada per tornare a casa. Non ha senso”.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 24, 2014
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Un prelievo sbagliato e un ragazzo finisce per non camminare più
Un normale prelievo del sangue che diventa un’odissea per un giovane padovano tossicodipendente che si era rivolto al Sert. F.C. il 6 aprile del 2011, si presenta al centro dove l’infermiere Massimiliano Zambon ha difficoltà a inserire un ago per il prelievo essendo le vene del giovane molto lesionate. Così avrebbe autorizzato a fare da sé l’utente, che avrebbe colpito però l’arteria al posto della vena nella regione femorale destra provocando un’iniziale tumefazione inguinale. Il ragazzo si rivolge quindi alla struttura ospedaliera Sant’Antonio, nove giorni dopo con dolori lancinanti e qui un primo chirurgo interpellato avrebbe raccomandato al paziente solo riposo, ghiaccio sull’ematoma e una terapia antinfiammatoria. Il 28 aprile, a fronte di un ulteriore peggioramento, il ragazzo torna in ospedale dove un secondo chirurgo avrebbe preso sotto gamba il suo quadro clinico, non prescrivendo i necessari approfondimenti. Il risultato, per il giovane è un indebolimento permanente della gamba e della capacità di deambulare causato dalla lacerazione all’arteria femorale che appunto non sarebbe stata curata a dovere. Ora dovranno rispondere di lesioni colpose il dottor Alberto Previato Schiesari e il collega Giacomo Sarzo, oltre l’infermierre del Sert.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 18, 2014
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Gli immigrati nascosti in un vagone di cereali: alcuni sono in fin di vita
In un’azienda di San Martino di Lupari, in provincia di Padova, che oggi doveva ricevere un carico di cereali, è stata fatta un’inaspettata scoperta. All’interno di un vagone merci, infatti, sono stati trovati una quindicina di immigrati, tutti provenienti dalla Costa d’Avorio. I clandestini sono stati immediatamente soccorsi e trasportati in ospedale. Alcuni di loro si troverebbero in gravissime condizioni. Sul luogo sono arrivi i carabinieri e le ambulanze del Suem.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 17, 2014
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Problemi economici e di salute: un imprenditore si toglie la vita
Drammatica scoperta per gli operai di un’azienda tipografica-editoriale che questa mattina hanno trovato il cadavere di Giorgio Zanardi, uno dei titolati della Zanardi editoriale di via Venezuela a Padova, azienda prestigiosa nel mondo dell’editoria, che stampava per diversi editori. L’imprenditore 73enne si è tolto la vita per impiccagione: ha scelto il suo ufficio nella zona industriale di Padova per compiere il gesto estremo. Sembra che l’uomo abbia lasciato alcuni scritti nei quali fa ricondurre la sua decisione di suicidarsi a motivi finanziari e di salute. Si legge sul Mattino di Padova:
«Una montagna di debiti»: così Mario Grillo, amministratore unico, inquadra la situazione finanziaria dell’azienda tipografica-editoriale di Padova, il cui titolare e fondatore, assieme ai fratelli, si è ucciso stamani. L’uomo, Giorgio Zanardi, è stato trovato con una corda legata al collo, dentro la sua azienda, poco lontano dal suo ufficio. Sul tavolo un biglietto che parlava di ragioni economico-finanziarie all’ordine del suo gesto.
L’azienda in pochi anni era passata da 300 a 110 dipendenti (la stragrande maggioranza dei quali oggi in cassa integrazione) e proprio pochi giorni fa, il 9 gennaio, aveva presentato richiesta di concordato. L’imprenditore lascia una moglie e due figlie, entrambe dipendenti dell’azienda di famiglia ed entrambe in cassa integrazione. Lascia anche i due fratelli co-titolari dell’azienda: Antonio e Rodolfo. A trovare l’uomo privo di vita è stato questa mattina il capo reparto.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 13, 2014
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Campagne allagate? Facciamo kitesurf!
Trasformare la tragedia del maltempo che sta provocando danni immensi in tutta Italia in un momento di divertimento. Ci hanno pensato in provincia di Padova, a Piacenza d’Adige, dove c’è stato chi ha approfittato del fatto che le campagne fossero allagate per dedicarsi al kitesurf, sport acquatico che consiste nel farsi trascinare da un aquilone. Il filmato è stato diffuso dalle tv e dai giornali locali e ora spopola anche in rete:
Pubblicato da tdy22 in febbraio 11, 2014
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Il benzinaio si suicida e l’avvocato fa causa al Governo
La crisi non ha lasciato scampo a Giovanni Zampieri, benzinaio di 56 anni suicidatosi mercoledì scorso lasciando un biglietto «La crisi mi ha tolto il sorriso», ma ora l’avvocato Gian Mario Balduin, del Coordinamento micro imprese per la tutela e lo sviluppo, ha presentato ai carabinieri di Abano una denuncia «per istigazione al suicidio» contro l’attuale Governo e quello precedente. Un’azione clamorosa. Balduin se l’è presa in modo particolare con il presidente del Consiglio Enrico Letta e il suo Esecutivo. Oltre che con l’ex premier Mario Monti. «Anche i deputati e i senatori hanno assistito incuranti al volgere della crisi – spiega lo stesso avvocato – . Le conseguenze sono drammatiche». La Procura di Padova viene invitata «a procedere alla individuazione delle persone che si sono suicidate o hanno tentato di farlo in Italia negli ultimi tre anni. Da quando cioè si è sviluppata in maniera virulenta una crisi economica senza precedenti con politiche recessive dei Governi». Secondo Balduin «i suicidi per crisi negli ultimi anni sono stati una vera e propria strage silenziosa. Questo tema è finito al centro del dibattito politico, ma non si è giunti ad una conclusione. I nostri governanti si sono dimostrati sordi e insensibili a quanto successo». E non è finita qui. «Purtroppo le croci aumentano giorno dopo giorno – continua l’esponente del Comitas – I politici non hanno fatto alcunché per arginare questo fenomeno». Zampieri si è buttato mercoledì mattina dal decimo piano dell’ospedale di Padova. «La crisi mi ha tolto il sorriso» ha lasciato scritto in un biglietto rinvenuto nel suo ufficio, al distributore Eni di via Gattamelata della città. Il funerale di Zampieri verrà celebrato domani alle 10 nella chiesa parrocchiale di Cornegliana. Oggi alle 19, sempre nella chiesa della frazione, verrà recitato un rosario in suo ricordo. Zampieri era conosciutissimo a Due Carrare. Fra le altre attività, è stato presidente del patronato di Carrara San Giorgio. Aveva sempre una buona parola e un incoraggiamento per tutti. Viene descritto come una persona dal cuore d’oro. L’intera comunità si sta stringendo attorno alla sua famiglia. Le origini del tragico gesto sarebbero da imputare a dei crediti non ancora riscossi. In realtà, non avrebbe mai parlato con nessuno delle sue difficoltà economiche. Nemmeno con gli amici di sempre. «Lunedì scorso, per la prima volta nella vita, non mi aveva sorriso – racconta un suo coetaneo – Non ero al corrente di particolari problemi in termini di soldi avanzati. In questo momento non sappiamo cosa pensare. Si tratta di un fatto inspiegabile». Ieri al suo distributore dell’Eni sono comparsi dei fiori. Sono stati portati dai suoi amici. Hanno anche esposto un cartellone con tutte le indicazioni riguardanti una manifestazione di protesta in programma dal prossimo 10 febbraio in piazza Montecitorio a Roma. «Per la sovranità popolare e per i nostri figli – recita lo stesso cartellone – Uniti sotto un’unica bandiera, senza simboli né violenza». E poi ancora: «Uniti si può e uniti vinceremo. Anche per te Giovanni e per il tuo sorriso».
Pubblicato da tdy22 in febbraio 8, 2014
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10 anni di filmati hard, anche con minorenni
Un commercialista di 75 anni di Padova per circa 10 anni ha filmato i suoi incontri con donne dai 35 ai 45 anni, ma nella “trappola” dell’uomo sarebbero finite anche minorenni dai 15 ai 17 anni. Le ragazze venivano ricompensate con 200 euro e oggetti o abbigliamento griffato. A denunciare l’uomo sarebbe stata una studentessa di 22 anni che dopo aver avuto rapporti sessuali con il commercialista avrebbe deciso di troncare la relazione, ma a questo punto l’anziano l’avrebbe minacciata di rendere pubblici i filmati hard, di cui la ragazza, come le altre donne, non era a conoscenza. Gli agenti avrebbero rinvenuto almeno 50 filmini e un migliaio di foto. Il commercialista-tributarista euganeo ora dovrà rispondere di violenza sessuale, molestie telefoniche, minaccia e tentata estorsione.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 2, 2014
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Resti di coccodrillo vicino a un cassonetto a Padova
Raccolta differenziata? Di certo tanto stupore per quelli che sembrerebbero a occhio nudo resti di un coccodrillo. Tali resti sarebbero stati fotografati, come racconta Il Mattino di Padova da due ragazzi vicino a un cassonetto nei nei pressi della Despar tra via Vergerio e via Fermi. Ora c’è da verificare, attraverso attente analisi, se si possa trattare di un animale imbalsamato o quale possa essere la provenienza dei resti dell’animale. Nelle prossime ore si spera di far luce su questo giallo che ha già allarmato molti cittadini.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 30, 2014
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Attenzione, piovono libri, computer e un divano! Il ragazzo e la defenestrazione
I netturbini di Padova questa mattina, al lavoro a Piazza della Frutta, hanno assistito a una scena che difficilmente dimenticheranno. Da una finestra all’angolo fra via Gorizia e via Oberdan, infatti, hanno iniziato a “piovere” libri. In seguito seguiti da un computer. Ma il ragazzo che li ha lanciati dalla finestra, in preda a una crisi nervosa, ha gettato via anche pezzi di divano e di mobili, l’archivio e i giornali. Erano le sei di mattina e i presenti hanno chiamato la Polizia Municipale, i cui agenti hanno provato ad entrare nell’appartamento dall’interno del quale continuavano a volare oggetti. Nel frattempo erano stati allertati anche i Vigili del Fuoco, visto che dall’abitazione del giovane arriva ai piani di sotto e sulle scale un rivolo di acqua, come se qualcuno avesse rotto delle tubature. Ad un certo punto, mentre anche gli ambulanti che stavano sistemando i loro baracchini si erano fermati, incuriositi, il giovane è uscito in maglietta, correndo. E’ stato allora che gli agenti lo hanno fermato e lo hanno convinto a salire in ambulanza.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 25, 2014
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Il mentolo per dimagrire? I ricercatori di Padova ne sono sicuri!
Ci potrebbe essere una nuova dieta e stavolta per dimagrire, almeno secondo lo studio appena pubblicato sulla rivista Molecular and Cellular Endocrinology da un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Medicina dell’Università di Padova, potrebbe servire il mentolo.
«Una delle molecole in grado di indurre questa trasformazione è il mentolo – spiega il dottor Marco Rossato, della Clinica Medica 3, coordinatore del gruppo di ricercatori – noto a tutti per la capacità di evocare una sensazione di freddo una volta a contatto con cute e mucose. Questa sostanza di derivazione vegetale e nota da migliaia di anni, stimola le cellule del tessuto adiposo bianco a consumare i grassi producendo calore».
Il mentolo, ricorda Rossato, è utilizzato diffusamente nell’industria alimentare, cosmetica e farmaceutica e sembra privo di effetti collaterali nell’uomo e rappresenta pertanto una possibile nuova strategia per la cura dell’obesità.
Lo studio padovano ha dimostrato come il tessuto adiposo bianco abbia dei sensori in grado di «sentire» direttamente il freddo senza la mediazione del sistema nervoso. Questi sensori, attivabili dal mentolo e da altre molecole simili, sono in grado di aumentare il metabolismo del tessuto adiposo bianco portando al consumo dei grassi depositati al suo interno e alla produzione di calore.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 24, 2014
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Sesso a tre sull’autobus a Padova
Pubblicato da tdy22 in gennaio 8, 2014
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A Padova presi di mira i fedeli: multe dopo la messa
E’ tradizione, a Padova, recarsi a messa il primo gennaio al Santo. La funzione inizia alle 17 e in Prato della Valle, nell’area a davanti alla pizzeria Zairo, c’è la sbarra del parcheggio aperta. Si tratta di area pedonale ed è presente il cartello di divieto d’accesso, che tuttavia non viene rispettato nei giorni di mercato. Un giorno di festa forse potrebbe godere dello stesso privilegio. Se si arriva e si vedono già altre auto, senza tante domande si parcheggia. Peccato che i fedeli, al termine della funzione, hanno trovato la multa di 40 euro, che può scendere a 28 euro se si paga entro tre giorni. Sono stati un centinaio a trovare la sorpresa che ha rovinato il primo giorno dell’anno e c’è stato, spiega il Gazzettino, chi l’ha persa. Anche perché non è al lavoro la solita pattuglia appiedata. Gli automobilisti notano ben 4 auto della Polizia municipale con almeno 7-8 agenti in azione, praticamente tutti quelli in servizio in città. Nascono discussioni, una madre con un bambino piccolo attacca: “Ieri ho lavorato per tutto il giorno per prendere questi soldi”. La rabbia sale. I cittadini, molti quelli venuti da fuori, dal Veneziano soprattutto, contestano la modalità. “Questo è un agguato. Se c’erano così tanti agenti, perché non ne potevano mettere solo due prima, davanti alla sbarra, per segnalare che non si poteva entrare? Oppure tenere la sbarra abbassata?” Dalla centrale operativa la sola replica è che il segnale stradale c’è, e si vede, che quella è area pedonale e che l’intervento è stato effettuato proprio a seguito di segnalazioni di cittadini che avevano visto il Prato della Valle intasato di macchine.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 2, 2014
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Torna Caterina e fa gli auguri di buon anno!
«Buon giorno a tutti e buon anno! Mamma mia che buffo aprire Fb di nuovo e sentire i “tuttologi” che conoscono meglio la mia vita di me stessa» così Caterina Simonsen, la 25enne padovana, studentessa di Veterinaria a Bologna rimasta vittima di insulti su Facebook. . Lunedì la sua pagina Facebook era diventata irraggiungibile:«Scusate ma mi serve un po’ di pace», aveva scritto il 30. «Anche se siete tanti che mi stanno vicino non ce la faccio più tra accettare tag e vedere commenti di persone che continuano ad insistere di fare esperimenti sui carcerati. Chiuderò l’account per qualche giorno, forse x tutto il ricovero. Ho bisogno di un pò di pace». Oggi Caterina è tornata su Fb e ha aggiornato anche sulle sue condizioni di salute: «Cmq io sto pian pianino meglio – ha aggiunto dall’ospedale di Padova, dove è ricoverata per una serie di malattie che combatte da anni – Ora aspetto solo la data x quando mi posizionano il catetere nuovo e in teoria potrò andare a casa verso inizio settimana prossima». Il suo post ha ricevuto decine e decine di auguri dal popolo della rete, per il nuovo anno e per la sua salute.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 1, 2014
https://tuttacronaca.wordpress.com/2014/01/01/torna-caterina-e-fa-gli-auguri-di-buon-anno/
Si fa una lampada abbronzante: finisce in sedia a rotelle per 45 giorni
Desiderava solo apparire un po’ abbronzato, non si sarebbe mai aspettato di finire per un mese e mezzo in sedia a rotelle solo per fare una lampada. Eppure è stata questa la disavventura di un uomo che si è recato a un centro estetico in centro a Padova. La procedura è la solita: un lettino abbronzante dove rimanere per 7 minuti in posizione prona e altrettanti in posizione supina. Ma terminato il tempo un quarantenne padovano ha iniziato ad accusare un male crescente, soprattutto ai piedi e, nel giro di qualche minuto, gli si sono formate ferite profondissime, che il Pronto soccorso centrale dell’Azienda ospedaliera universitaria ha certificato. L’uomo ha riportato ustioni ai piedi tra il secondo e il terzo grado oltre a escoriazioni al volto e alle gambe. Il quarantenne è rimasto un mese e mezzo in sedia a rotelle, per recuperare la salute e la piena funzionalità di quei piedi martoriati.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 29, 2013
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Parcheggia il motorino: multa perchè non ha messo il disco orario!
Può il proprietario di uno scooter venir multato perchè non ha messo il disco orario? Ebbene sì! Una 20enne si è infatti trovata a fare i conti con una multa da 41 euro dopo aver lasciato le sue due ruote in una piazzola normalmente usata dalle auto senza il cronosegnale. La giovane era certa di aver sistemato a dovere il proprio ciclomotore al parcheggio scambiatore di via Marza, a Montegrotto Terme, in provincia di Padova, prima di andare a prendere il treno. Il comandante della polizia locale, Roberto Ponchio, ha spiegato: “Se ha preso il posto di un veicolo la moto è soggetta allo stesso trattamento di un veicolo a quattro ruote. Obbligatoria era quindi l’esposizione del disco orario”. La domanda a cui i proprietari di due ruote, a questo punto, dovranno rispondere è: dove apporre il cronosegnale? Sul sellino? Sul manubrio?”Non è colpa dei ragazzi che raggiungono la stazione in motorino per andare a scuola – spiega l’esponente della civica Giampaolo Tibaldi – se il progettista del nuovo parcheggio di via Marza, ha incredibilmente dimenticato gli spazi di sosta destinati alle due ruote. Voler fare cassa con multe a dir poco originali nei confronti dei pendolari, è davvero odioso. Dica allora il primo cittadino dove i nostri ragazzi debbono andare a parcheggiare, per non finire nel mirino dei vigili”.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 26, 2013
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Il 28enne suicida a Padova: si scava nel passato
Ieri la drammatica notizia: R.L., 28enne residente a Padova, dopo un pomeriggio trascorso a girovagare in zona, mentre sulla cittadella delle scienze l’oscurità s’infittiva, è salito all’ottavo piano del palazzo della facoltà di Chimica, in via Marzolo, e si è gettato nel vuoto. Il motivo del gesto è sconosciuto e il ragazzo non ha lasciato biglietti. Il suo corpo è stato trovato attorno alle 18.30, in una pozza di sangue. Una ragazza che era stata nelle aule studio l’ha visto e ha lanciato l’allarme. Inutile l’intervento del 118: per quel neolaureato in farmacia non hanno potuto fare nulla. La tessera sanitaria ha permesso di identificarlo e contattare in tarda serata la famiglia, che però non ha fornito spiegazioni sul gesto estremo. Nei prossimi giorni verranno esaminati il cellulare e il computer del ragazzo, alla ricerca di una traccia utile a capire. Cosa si cerca, lo spiega il Corriere del Veneto:
“a scavare nel passato del ragazzo suicida, si torna all’estate di tre anni fa, quando era stato protagonista di un episodio di cronaca nera. Era il 12 agosto 2010 quando R.L. venne trovato, attorno alle 4.30 del mattino, riverso nel giardino vicino a Pediatria, dentro l’ospedale di Padova. Aveva una vertebra e il bacino rotti, il volto tumefatto e diversi problemi ai polmoni e ai reni. Lui non ne aveva mai voluto parlare, né alla famiglia né tantomeno ai carabinieri, che all’epoca stavano indagando su quello che sembrava un pestaggio in piena regola. Ma chi lo avesse picchiato, e perché poi lo avesse abbandonato nel giardinetto interno all’ospedale, è sempre rimasto un mistero. Tre anni fa, prima che il caso finisse nel dimenticatoio, l’Arma in mancanza di testimoni aveva tentato di ricostruire la serata del giovane, allora 24enne, che la sera prima era uscito di casa in bicicletta dicendo che sarebbe tornato per cena, senza poi dare sue notizie fino al ritrovamento da parte di una guardia giurata. Non si era mai arrivati ad una soluzione anche perché lui non aveva voluto dire alcunché sull’intera vicenda. Che ora ritorna come un boomerang dalle ombre del passato.”
Pubblicato da tdy22 in dicembre 17, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/12/17/il-28enne-suicida-a-padova-si-scava-nel-passato/
Dramma a Padova: suicidio all’Università
Ieri, lunedì 16 dicembre, a Padova, un 29enne, studente fuoricorso della facoltà di Farmacia, si è tolto la vita gettandosi dall’ottavo piano del palazzo che ospita la facoltà di Chimica dell’Università. Il suo corpo è stato rinvenuto da un passante che si trovava in via Marzolo e ha immediatamente lanciato l’allarme. Il suicidio è avvenuto nel pomeriggio.
Aggiornamento 17 dicembre:
Pubblicato da tdy22 in dicembre 16, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/12/16/dramma-a-padova-suicidio-alluniversita/
Condizioni disperate! E’ grave il commesso ferito alla testa durante una rapina
E’ stato sottoposto a una delicatissima operazione neurochirurgica alla testa nella notte Andrea Furlan, commesso del discount Prix di Albignasego, in provincia di Padova, dove ieri sera è stato colpito da un colpo di pistola nel corso di una rapina. Il giovane si trova attualmente in rianimazione nel reparto di neurochirurgia dell’ospedale di Padova e la prognosi resta riservata: le sue condizioni sarebbero disperate. Nel frattempo, i carabinieri di Padova proseguono le indagini per far luce anche su una dinamica ancora incerta: i malviventi non hanno portato via nulla dalle casse del supermercato. Il ragazzo, incensurato, era stato assunto da poco e aveva iniziato a lavorare il 1° ottobre scorso. Il proiettile che l’ha raggiunto era un calibro 7.65, perforante. Pare che il supermercato non sia dotato di telecamere di sicurezza. I malviventi, secondo una prima ricostruzione, avrebbero incrociato Furlan mentre scendeva dalle scale. e’ stato allora che uno di loro gli ha sparato un colpo di pistola che l’ha raggiunto alla fronte. Il proiettile è fuoriuscito dalla scatola cranica, andandosi a conficcare nella parete. Il direttore, udito lo sparo, si e’ precipitato verso le scale, sorgendo il corpo del collega a terra, in una pozza di sangue. I rapinatori sono fuggiti senza portare via nulla.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 15, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/12/15/condizioni-disperate-e-grave-il-commesso-ferito-alla-testa-durante-una-rapina/
Rapina in un supermercato: grave un commesso colpito da un proiettile
Rapina al supermercato della catena Prix ad Albignasego, in provincia di Padova, all’orario di chiusura di questa sera, verso le 20.30. Durante la rapina è stato sparato un colpo che ha raggiunto alla testa un commesso del discount. L’uomo è rimasto gravemente ferito e si trova attualmente in ospedale, in condizioni critiche.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 14, 2013
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Ladri disperati? Non sanno più che rubare! Anche un deambulatore va bene
Per essere dei ladri non devono avere una gran morale ma a Padova si è avuta la dimostrazione che la degenerazione non ha limiti. Un’anziana signora di 88 anni si è recata in banca per effettuare alcuni pagamenti ed ha lasciato il suo deambulatore, senza il quale non può muoversi, all’esterno. Quando è uscita, però, questo non c’era più. La donna si è quindi dovuta rivolgere alla vicina stazione dei carabinieri diretta da Giancarlo Merli dove hanno raccolto la sua denuncia e poi l’hanno riaccompagnata a casa.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 14, 2013
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Cosa accadrà a Padova? Si spengono i semafori alla Stanga
Causa lavori urgentissimi dell’Enel, sarà spenti i semafori a Padova. In particolare sarà il piazzale della Stanga. Il luogo è famoso perché sembra che nell’Alto Medioevo qui si tenessero duelli di campioni e bravi, due categorie di spadaccini. Oggi a impedire contese e incidenti ci sarà il presidio dei vigili urbani. La Stanga è il più grande incrocio della città e si teme che ripercussioni di traffico si possano verificare in tutta Padova.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 13, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/12/13/cosa-accadra-a-padova-si-spengono-i-semafori-alla-stanga/
Le mozzarelle color puffo… tutta colpa di un batterio!
Le mozzarelle color puffo hanno la loro causa in un un ceppo batterico, che per la prima volta è stato isolato dai ricercatori dell’Università di Padova. Secondo tali ricerche il batterio sarebbe “figlio” di un pesticida usato in agricoltura. Lo studio sarà pubblicato sulla rivista scientifica Food Microbiology il cui Editor in Chief è Mary Lou Tortorello, responsabile del dipartimento di microbiologia degli alimenti della Food and Drug Administration (Fda) americana. Il lavoro del gruppo di ricercatori del dipartimento Bca di Padova ha permesso di caratterizzare i ceppi batterici responsabili dell’alterazione in modo molto dettaglio grazie ad un metodo molecolare appositamente sviluppato per la loro identificazione rapida.
«I risultati di questo studio danno un significativo contributo alla comprensione delle reali cause del fenomeno delle mozzarella blu – spiega Barbara Cardazzo, autrice dello studio – e allo stesso tempo forniscono agli operatori del settore e all’autorità competente uno strumento rapido e affidabile per la tracciabilità e l’identificazione dei ceppi batterici causa della colorazione blu con ricadute altrettanto importanti per comprendere la loro provenienza e stabilire adeguate misure di controllo».
Pubblicato da tdy22 in dicembre 11, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/12/11/le-mozzarelle-color-puffo-tutta-colpa-di-un-batterio/
Il maltempo non lascia tregua: ora l’allarme riguarda il Veneto
Rischio idrogeologico nella maggior parte della regione per il Veneto a partire dalle 12 di giovedì e fino alle 16 di venerdì. Il rischio di attenzione riguarda in particolare l’Alto Piave in provincia di Belluno, l’Alto Brenta e Bacchiglione nelle province di Vicenza, Belluno e Treviso, il Basso Piave, il Sile e il bacino che scola in laguna, nelle province di Venezia, Treviso e Padova, la zona di Livenza, Lemene e Tagliamento nelle province di Venezia e Treviso. Come ricorda il Gazzettino, le amministrazioni locali dovranno porre in atto le procedure di allerta dovute a conclamate criticità o particolari sofferenze idrogeologiche e idrauliche presenti nel territorio di competenza. In particolare i Comuni caratterizzati dalla presenza di fenomeni di colate rapide dovranno attivare azioni di controllo del territorio in quanto tali fenomeni di dissesto sono particolarmente sensibili alle precipitazioni temporalesche intense.
Pubblicato da tdy22 in novembre 20, 2013
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Giornata dei prematuri, il record è di Lorenzo 535 grammi
Il bambino che è quasi un miracolo e pesa poco più di una piuma. Centoventisette giorni di ricovero, in un’altalena di ansia, angoscia, rabbia, paura, speranza: Lorenzo venuto al mondo all’ospedale di Padova il 27 novembre 2012 dopo 24 settimane di gestazione, peso 535 grammi, lunghezza 32 centimetri, è il simbolo di questa domenica, celebrata come la Giornata mondiale della prematurità.
Ora finalmente Lorenzo è fuori pericolo a casa e si prepara a festeggiare tra dieci giorni il suo primo compleanno e la mamma ha deciso di regalargli un diario che racconta la sua storia così da grande lo potrà leggere e capire quanto forte è stato. «Mesi interminabili, provanti, ma la forza che ti nasce dentro è linfa per tuo figlio. Sono stata ricoverata a 21 settimane per infezione e rottura del sacco, 20 giorni a letto, la stanchezza e soprattutto il non sapere cosa sarebbe successo mi portavano a grande sconforto. Mi sentivo – racconta mamma Antonella – incapace di proteggere la mia creatura. “È nato”: sentii solo queste parole, non lo vidi, non lo sentii, mi misero in una stanza con un pesante fagotto di ghiaccio sulla pancia, sola, non sapevo, non potevo piangere perché mi faceva male. Poi arrivò mio marito, con gli occhi gonfi, gli chiesi solo se era vivo, sì lo era, mi sentii sollevata, c’erano speranze. Al rientro in reparto, giorni terribili, le altre mamme si prendevano cura dei loro bambini, io aspettavo». «Vidi Lorenzo per la prima volta attraverso il video di mio marito, mi sembrava così grande, in realtà pesava poco più di un pacco di pasta». Poi un giorno lo vide davvero, nel reparto di terapia intensiva neonatale: «Mi mostrarono l’incubatrice, la nuova “pancia”, lui era molto piccolo, magro, intubato, con la parenterale. Siamo stati in terapia intensiva tanto tempo, poi ho cominciato a fare la marsupio terapia: emozionante, finalmente provavo qualcosa di simile alla gioia, il suo profumo, il suo cuoricino, e la sua vocina». Problemi agli occhi, una difficile scalata grammo dopo grammo, finchè il 13 marzo scorso, giorno dell’elezione di Papa Francesco, «portammo a casa il nostro campione».
Pubblicato da tdy22 in novembre 17, 2013
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Evacuati i passeggeri di un treno: fiamme a bordo!
Sono ancora al vaglio delle forze dell’ordine le cause per le quali il vagone di un treno che percorreva la tratta Padova-Calalzo, attorno alle 16, ha preso fuoco nei pressi di Nemeggio, nella frazione di Feltre, nel Bellunese. Il macchinista si è immediatamente fermato e rapido è stata anche l’evacuazione dei passeggeri, che si sono riuniti nella piazza del paese in attesa dei soccorritori anche se, dai primi rilievi, pare non ci siano feriti.
Pubblicato da tdy22 in novembre 16, 2013
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Sentenza prima di sentire la difesa: processo per pedofilia da rifare
Davide Zago è un 37enne di Limena, in provincia di Padova, docente di Educazione fisica e allenatore con la tessera Figc (Federazione italiana gioco calcio), accusato di violenza sessuale continuata e aggravata su tre bambini di 10, 5 e 4 anni. Il procedimento nei suoi confronti era iniziato il 5 ottobre 2010, alla presenza del gup Sonia Bello. Prima vari rinvii e poi, il 13 novembre 2012, si conclude la discussione delle parti. Come spiega il Mattino di Padova, “alla vigilia della sentenza, Sonia Bello si è assentata dal lavoro per gravi e giustificati motivi. Al suo posto, dopo alcuni mesi, viene applicato il giudice Chiara Bitozzi che, la scorsa estate, eredita una valanga di fascicoli da smaltire. Tra cui quello sul caso di Davide Zago”. A questo punto, nonostante il giudizio abbreviato sia quasi concluso e manchi solo la sentenza, vista la presenza di un nuovo gup “si impone di rifare la discussione e si fissano due udienze. Il 25 ottobre il pm Benedetto Roberti pronuncia la sua (seconda) requisitoria, reclamando di nuovo la condanna a 4 anni e otto mesi. Ieri la parola doveva passare ai legali della parte civile (gli avvocati Roberto De Nicolao e Fabio Greggio) e al difensore (l’avvocato Paolo Marson), poi si attendeva la sentenza del gup Chiara Bitozzi, chiamata a pronunciarsi nell’ambito di un giudizio abbreviato che si svolge ‘allo stato degli atti’ in camera di consiglio (non è pubblico) e consente di ottenere lo sconto di un terzo della pena per legge.” Ma ieri mattina, appena entrata in aula, il giudice ha fatto l’appello, si è alzata in piedi e ha iniziato a leggere la sentenza. Gli avvocati hanno fatto in tempo ad ascoltare l’articolo del codice di procedura che annunciava il verdetto di colpevolezza. Poi l’hanno interrotta. Sia i legali di parte civile, gli avvocati Roberto De Nicolao e Fabio Greggio, che il difensore dell’imputato, il penalista Paolo Marson, le hanno fatto notare di non aver ancora avuto la parola. “Signor giudice, si fermi… Non è ancora stata data la parola alla parte civile e ai difensori”. Il gup si blocca. “Mi scuso. Mi sono sbagliata ero convinta fosse stata completata la discussione… Diamo atto nel verbale che è stata iniziata erroneamente la lettura del dispositivo…” ammette e subito dichiara la propria astensione. Spetterà a un altro gup pronunciarsi perché lei, avendo anticipato la sentenza (di colpevolezza), non ha più la veste d’imparzialità. L’avvocato Marson non nasconde l’amarezza: “È mortificante… Indica la considerazione che può avere l’intervento della difesa tra i giudici. Non vale proprio la pena di pensare a quanto dicono i difensori? Mi spiace che sia accaduto con un giudice che è sempre molto attenta e scrupolosa”. Da parte loro, i genitori di una delle vittime: “Siamo devastati. Sono anni che attendiamo la sentenza e giustizia”. La svista è stata colossale e ora è tutto da rifare.
Pubblicato da tdy22 in novembre 13, 2013
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Quel misterioso cerchio apparso sull’erba nel Padovano
Mario Bellucco è un pensionato di 74 anni che dove vive, a Mezzavia, una frazione di Due Carrare, nel Padovano, tutti considerano una persona seria e affidabile. E che non crede ai marziani. Eppure qualche sospetto gli è venuto quando, nel terreno adibito a frutteto, si è visto apparire un misterioso disegno nel terreno: un cerchio perfetto del diametro di sette metri. “All’inizio credevo che fosse stato mio cognato, dal momento che di mestiere fa il geometra, ma appena l’ho chiamato a vedere anche lui è rimasto stupito. Lì per lì abbiamo pensato persino che fosse uno scherzo degli operai che in quei giorni ci stavano facendo dei lavori, ma loro non sono stati. Insomma, proprio non so spiegarmelo, c’è chi dice che sia un fungo, ma un fungo di sette metri così perfetto io non l’ho mai visto”. Il mistero s’infittisce perché, stando al racconto che Bellucco ha fatto al Mattino di Padova, la terra scavata dal cerchio aveva uno spessore di circa trenta centimetri e un colore tendente al rossastro. “Non credo agli ufo o a cose strane, ma ripeto che non so spiegarmi quella figura così perfetta e persino colorata. Abbiamo portato un campione di terra ad analizzare e a questo punto siamo curiosi di sapere cosa sia. Di certo prima lì non c’era niente, perché guardo sempre il frutteto e me ne sarei accorto”. Così ricorda il giorno della scoperta: “Avevo sentito dei forti rumori provenienti dal giardino ma pensavo che fossero gli operai impegnati a ristrutturare una parte delle mia casa. Quando sono uscito, non ho visto nessuno. Se non un perfetto cerchio dal diametro di sette metri sul prato. L’erba aveva assunto un colorito diverso dal verde circostante. Sembrava che il “tondo” fosse stato riempito di un’ocra smagliante. Né il più bravo dei geometri, né il più abile dei verniciatori sarebbero sicuramente stati in grado di compiere un’opera del genere”.
Pubblicato da tdy22 in novembre 13, 2013
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Ostaggi dei rom in treno: “Se protesti ti insultano e sputano”
Sono molti i pendolari che ogni giorno salgono in treno per recarsi al lavoro, così come tanti sono gli studenti che utilizzano questo mezzo per raggiungere la loro scuola. Anche a costo di sacrifici perchè, in un periodo di crisi, per permettersi biglietti e abbonamenti spesso bisogna rinunciare ad altro. Ma ci si aspetta anche che tutti paghino per usufruire del servizio, che i controllori svolgano il proprio dovere e che chi si muove su rotaie conosca le regole basi del rispetto. Ma siamo in Italia e sembra a volte chiedere la normalità sia troppo. E’ Facio Miotti, assessore allo sport e alle politiche giovanili di San Giorgio in Bosco, nel Padovano, a sfogarsi in Facebook con un lungo post. “Prendere il treno a Padova, non trovare posto e quindi sapere di dover stare in piedi per 40 minuti fino a Venezia. Alla stazione di Ponte di Brenta veder salire una famiglia di zingari che entrando sul treno in ciabatte e senza biglietto usa il bagno per lavarsi lasciando disordine ovunque, vedere che il loro cane sporcare e loro che non puliscono, vedere che usano le prese carica cellulare facendo spostare persone che come me pagano più di 600 euro di abbonamento all’anno…fa davvero innervosire. Così sono sceso dal treno e ho preso il successivo”. E incalza: “Sui treni regionali non vengono fatti sufficienti controlli e molte persone approfittano di ciò per viaggiare senza biglietto”. Secondo quanto riferisce l’assessore, questa famiglia di zingari (padre, madre, due ragazzi e un cane al seguito) sale ogni mattina in treno senza biglietto, cerca posto a sedere nelle carrozze centrali e dispensa foglietti ai passeggeri chiedendo l’elemosina. “Tempo fa una ragazza ha chiesto al controllore di far scendere questi zingari senza biglietto, ricevendo però in cambio dai nomadi insulti e sputi. Sono stanco di vedere controllori che chiedono i biglietti agli italiani e non agli stranieri. Se accadrà di nuovo chiederò nome e numero di matricola al controllore e lo segnalerò ai superiori. Il mio non è razzismo verso gli stranieri, è l’atteggiamento dei controllori che denota razzismo nei confronti di noi italiani. Le autorità competenti sanno benissimo dov’è il problema, e quindi possono risolverlo perché gli zingari di cui sto parlando sono sempre gli stessi che salgono a Ponte di Brenta. Dimostratemi che sbaglio e iniziate a verificare anche il loro di biglietto, non solo il nostro!”
Pubblicato da tdy22 in novembre 9, 2013
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Assedio a Equitalia di Mestre
Un vero e proprio assedio quello operato da Federcontribuenti alla sede di Equitalia di Mestre che ha organizzato un sit-in per ottenere dilazioni con i debiti di un imprenditore. L’uomo infatti se non fosse riuscito a ottenere una proroga non avrebbe più potuto incassare i crediti che vanta. Il 53enne infatti titolare di un’impresa di portierato e di servizi fiduciari di Casale di Scodosia in provincia di Padova, rischiava di dover chiudere l’azienda e non avrebbe potuto più pagare i propri dipendenti: «L’azienda è di quelle che ha sempre fatturato tutto e non ha mai licenziato nessuno – spiega il presidente dei Federcontribuenti Marco Paccagnella dalla sede di Padova – purtroppo in Italia è così: quelle che fatturano tutto e pagano arrivano prima o poi ad avere un debito nei confronti dello Stato, quelle che si salvano sono quelle che fanno un pò di nero». Federcontribuenti è riuscita ad ottenere una dilazionare di 72 mesi (i primi 24 a rata ridotta) il debito dell’imprenditore. «È un buon risultato, certo – ha spiegato Paccagnella – purtroppo è bene che i cittadini sappiano che i 120 mesi di dilazione di cui il governo ha parlato sono soltanto uno spot, visto che al momento manca il decreto attuativo e non è nemmeno in discussione. Andrà a finire che, come al solito, a questo “privilegio” potranno accedere soltanto i soliti amici».
Pubblicato da tdy22 in novembre 4, 2013
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La donna misteriosa della Feltrinelli: ecco chi è!
E’ il Gazzettino che ha dato un nome all’anziana che ogni pomeriggio, da dieci anni, cerca rifugio nella Feltrinelli di Padova, sfoglia alcuni libri, poi dorme per un po’ su uno dei divani a disposizione dei clienti. Si chiama Giuliana e viene descritta con un rosso in testa, capelli ordinati a incorniciarle il volto da ultrasessantenne, gonna a fiori, scarpe comode, un giaccone beige con i risvolti grigio scuro, si aiuta a camminare con un bastone. Lei stessa racconta: “Ho il diploma magistrale, mi piace leggere, sì, adoro la matematica soprattutto. Ma sono qui per dormire un po’”. Verso le due la donna entra, riconosciuta dai dipendenti per i quali ormai è “di casa”, si osserva un po’ attorno e carezza con lo sguardo i volumi esposti, passando tra grandi classici, letteratura, poesia e teatro e si lascia rapire dai titoli dei racconti per ragazzi, . Quindi raggiunge la scala che conduce al piano ammezzato, dove si trovano due divani scuri su uno dei quali prende posto. “Arrivo in autobus, qualche volta in tram”, dice. “Tutti i giorni sì, tranne le domeniche e le feste. Oggi è sabato sì, certo, anche il sabato. Domani no, domenica non vengo”. Perchè ha scelto questo luogo? “Ah, io giro tutto il giorno per la città. Esco di casa la mattina presto, abito nella prima periferia di Padova. Cammino un po’, poi prendo i mezzi pubblici. Il centro, le piazze, la spesa, la farmacia. Questa è una tappa obbligata. È un posto bellissimo, accogliente, tranquillo. C’è la musica. Si sta davvero bene”. E ancora: “Un’insegnante? No, non lo sono. Anche se ho studiato alle magistrali ho fatto per tanti anni l’impiegata. Poi sono andata in pensione e ho cominciato a trascorrere le mie giornate così, tra la città e la libreria. Un pisolino qua, su questa poltrona, due orette per riposarmi. Poi riprendo il bus e torno a casa. La sera mi piace guardare la tv, lo show di Carlo Conti. Lo vede lei quel gioco in cui la gente deve dire le tabelline a memoria? Ecco, mi fa tanto ridere osservare che ormai le persone non sanno più fare neppure i conti più banali. Io sono appassionata di matematica, sì, ogni tanto vengo qui per leggere, la cultura è importante sa, altrimenti dove andiamo senza libri, senza cultura? Ma scusi è tardi, è ora di dormire”. Giuliana termina il breve racconto della sua giornata e quindi chiude gli occhi. A proteggere i suoi sogni, quelle migliaia di pagine, tutte quelle storie, tutte quelle nozioni che fanno grande l’animo umano. Perchè se non in questi mondi, dove cercare rifugio?
Pubblicato da tdy22 in novembre 3, 2013
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Mistero sulla morte di Giulio, ora si attende l’autopsia
L’ipotesi dell’attacco d’asma sembra non aver del tutto convinto gli inquirenti e, sembrerebbe, ma è tutto ancora da confermare, che alcuni amici del ragazzo abbiano a più riprese confermato che Giulio quella sera avrebbe fumato uno spinello e assunto droga. Solo l’autopsia prevista per domani potrà però, tramite l’esame tossicologico chiarire i misteri di una morte che ha sconvolto un’intera comunità. Ancora sotto shock anche il proprietario dell’agriturismo dove Giulio aveva scelto di festeggiare i suoi 18 anni e la festa di Halloween. Fra l’altro il giovane, nonostante l’asma, giocava a calcio ed era una promessa della squadra del suo paese, il Bagnoli. I carabinieri ispezionando l’agriturismo non hanno trovato tracce di stupefacenti.
Secondo quanto ricostruito Giulio Piva, dopo mezzanotte, si sarebbe sentito male e sarebbe stato soccorso immediatamente da una sua amica che conosceva bene la patologia, sarebbe stato poi adagiato all’interno di un auto nel parcheggio dell’agriturismo. Qui l’amica di Giulio avrebbe chiamato i genitori, anche perché sembrerebbe che il ragazzo si fosse dimenticato a casa il farmaco per ridurre il broncospasmo.
Un’altra ipotesi, che nelle ultime ore si sta vagliando, è che Giulio abbia mangiato o bevuto qualcosa che possa avergli procurato una reazione allergica. Uno choc anafilattico talmente immediato e potente da ucciderlo. Infine l’ultima ipotesi: il diciottenne forse soffriva di una rara patologia cardiaca congenita. Probabilmente simile a quella che ha stroncato in campo il giocatore del Livorno Piermario Morosini. Ma al momento queste, come l’assunzione di sostanze stupefacenti, restano solo supposizioni.
Pubblicato da tdy22 in novembre 3, 2013
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Quando l’amore… spezza un ramo!
La festa dei morti scelta come notte per mettere fine alla propria vita. Perchè continuare ad esistere se si ha il cuore spezzato? E un ventinovenne ha così deciso di uccidersi, per amore. E di farlo nel cimitero di Pontevigodarzere, nel Padovano, impiccandosi ad un albero. Verso l’una di notte, una donna che abita proprio davanto al camposanto l’ha visto arrivare con in mano una corda ed ha avvisato i carabinieri. Che sono accorsi ma comunque troppo tardi. Non per il giovane però, ma per salvare il povero albero. Il 29enne, infatti, dopo aver attaccato il cappio ha tentato di compiere il gesto estremo ma il ramo non ha retto il suo peso e si è spezzato. Il giovane, a terra, è stato soccorso e trasportato all’ospedale.
Pubblicato da tdy22 in novembre 3, 2013
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La Feltrinelli e la donna del mistero
Che si tratti di grandi città o di piccoli centri, in Italia non è insolito imbattersi in qualche personaggio stravagante o particolare. A Padova, il suo “personaggio personale” ce l’ha anche la libreria Feltrinelli. Ogni pomeriggio una donna anziana, con la testa in un’aureola di capelli bianchi e indossando abiti semplici ma puliti e curati, con i suoi modi garbati varca le soglie del negozio alla stessa ora e sfoglia qualche raccolta di poesie, ogni tanto guarda i classici e altre volte si concentra sulle filastrocche per bambini. Dopo di che raggiunge un divanetto, si mette comoda e si regala una dormita di un’ora o un’ora e mezzo, durante la quale spesso russa. Lo fa ormai da dieci anni e nessuno gli ha mai chiesto chi sia. Da Feltrinelli, dice senza troppa meraviglia il direttore Carlo Galuppo, vige la democrazia. “È una buona signora, non dà fastidio a nessuno: si mette in un angolo appartato, su una poltrona al piano terra, vicino alle scale”.
Pubblicato da tdy22 in novembre 1, 2013
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La discoteca Sugar Reef distrutta dalle fiamme
E’ il Mattino di Padova a riportare la notizia di un incendio devastante che, la scorsa notte, ha completamente distrutto la discoteca Sugar Reef di Piombino Dese. Il pericolo era che le fiamme si propagassero a un vicino supermercato e a un bar: per scongiurarlo, sono intervenuti vigili del fuoco anche da Castelfranco e da Mestre che hanno preso parte all’intervento durato 40 minuti. Stando a una prima stima, i danni ammonterebbero a due milioni di euro. Era la mezzanotte quando le fiamme si sono sprigionate, si pensa a causa di un corto circuito, nella parte centrale della discoteca, dietro le cucine. Spiega il quotidiano che “Paradossalmente, proprio la cucina è l’unica parte del locale di mille metri quadrati che si è parzialmente salvata.”
A dare l’allarme per primi, dei ragazzi che si trovavano nel bar vicino. Il locale, che ieri era chiuso, avrebbe ospitato questa sera una festa per Halloween. “E’ il locale numero uno del Veneto, il più grande di tutta la zona – dice Cristian Simioni, uno dei quattro soci – potete ben immaginare il nostro stato d’animo”. Un altro socio, Fabio Volpato, racconta: “Mi hanno avvisato poco dopo che l’incendio si era sprigionato e sono subito accorso da Padova mentre vedevo mezzi dei vigili del fuoco diretti verso la discoteca. Non sappiamo quali possano essere le cause, lasciamoli lavorare”. Il bar che sorge vicino alla discoteca ha subito a sua volta dei danni, essendo stato parzialmente allagato dall’acqua impiegata dai vigili del fuoco per spegnere l’incendio.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 31, 2013
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Sciopero dei bancari: dopo 13 anni uniti e in piazza
Giornata storica per i bancari italiani, giovedì tutte le sigle del credito scenderanno in piazza, dopo 13 anni, uniti per lo sciopero di categoria che sfilerà a Ravenna, città del presidente Abi Giovanni Patuelli (numero uno della locale Cassa di Risparmio) e manifestazioni a Roma, Genova, Padova e Milano. L’evento sarà anche preceduto il 30, in occasione della giornata del Risparmio dell’Acri, da un presidio a Roma e a Milano. Lo sciopero è proclamato contro la disdetta anticipata del contratto collettivo consegnata dall’Abi.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 28, 2013
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Inghilterra: patria ospitale per gli stranieri o no? Parla chi ce l’ha fatta
In Italia si parla in questi giorni dell’Inghilterra per la morte del 19enne Joele Leotta, massacrato di botte una settimana fa a Maidstone, in Kent. Ma sono molti i giovani italiani che decidono di trasferirsi sul suolo inglese per costruirsi un futuro. Molti ci riescono, partendo da lavori umili e crescendo giorno per giorno. Arrivano nelle banche della City, negli hedge fund, negli studi legali, nelle università. E’ il Gazzettino a raccontare le storia del 43een padovano Marco Liviero da Padova. Appena diventato padre, è finito a Eton, una delle scuole più prestigiose del mondo, la fabbriche di re e primi ministri. Diciannove premier hanno studiato sui banchi dell’austero istituto fondato nel 1440 da re Enrico VI. E innumerevoli esponenti dell’aristocrazia britannica, tra i quali anche i principi William e Harry. Qui l’uomo insegna letteratura inglese. Così racconta la sua storia e la “sua” Inghilterra, e ci tiene a sottolineare che le opinioni sono personali e che non parla a nome della scuola. “Io ero come Joele, un ragazzo normale – insiste -. Sono arrivato qui 20 anni fa, per tre ho lavorato in un piccolo supermercato. Ho studiato all’università di Padova, ho fatto l’Erasmus in Irlanda e ho vinto una borsa di studio all’università di Birmingham. Ho avuto la fortuna di fare qualche supplenza a Cheltenham e poi ho ottenuto la cattedra a Eton. Non ho nulla di speciale, ho solo sfruttato le opportunità che ti regala questo Paese”, spiega. Liviero, dopo quanto accaduto a Joele, si sente di rassicurare tutti: “Quello che è successo a Maidstone è scioccante, un evento che deve far riflettere tutta la Gran Bretagna. Ma spero non dia un’impressione sbagliata di questa nazione che è aperta e tollerante. Gli italiani che vengono qui hanno sicuramente qualcosa da imparare. Ci sono ottime occasioni di lavoro per chi ha voglia di rimboccarsi le maniche. Qui vige la meritocrazia. Proprio come a Eton. I ragazzi per entrare sostengono un esame. E non ci sono solo privilegiati. Perché uno su cinque viene finanziato da una borsa di studio. Tutti lavorano sodo. Non ci sono pregiudizi e la mentalità è molto liberal”. Ma è quindi solo l’Italia la patria del nepotismo? “Non la metterei così. Non esistono solo gli inciuci e le spintarelle. E non è vero che a Londra non esista il nepotismo. C’è anche qui, solo che gli inglesi, a differenza degli italiani, non si rassegnano, non girano la testa dall’altra parte e lo combattono perché non è insito nella loro cultura”. Lati positivi, il Belpaese li ha: “L’istruzione universitaria è eccellente, il nostro è un Paese meraviglioso ma frustrante. Non incoraggia i giovani a fare esperienze all’estero. Mi era stato offerto un lavoro in università, ma prima io avrei voluto trascorrere un periodo in Gran Bretagna. Mi è stato fatto chiaramente intendere che se me ne fossi andato il posto non sarebbe più stato mio in futuro. Quindi capisco la fuga dei cervelli, oggi più che mai perché il lavoro manca. Se fossi rimasto in Italia magari avrei avuto una buona carriera, chi lo sa. Ma sarebbe stato più difficile. Alcuni miei colleghi molto in gamba stanno facendo ancora supplenze alle medie”. Infine, un consiglio ai giovani che sognano l’Inghilterra: “Bisogna essere adattabili e tenere presente che anche se si inizia come pizzaioli non significa rimanere piazzaioli a vita. Qui non ci sono percorsi professionali già segnati. Chi studia latino e greco finisce spesso nella City e per essere un avvocato non serve neppure avere una laurea in Legge». Ritornerà mai in Italia? «Non credo, ormai il mio mondo è questo, mio figlio è nato qui, sarà inglese e italiano”.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 27, 2013
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Viaggi nell’era 2.0: il pacchetto comprende un giro all’Ikea
Son sempre molte le persone che trascorrono ore nei centri commerciali: un modo per approfittare dell’aria condizionata in estate e non camminare nel gelo quando arrivano i primi freddi. Si guardano le vetrine, magari si beve un caffè, c’è chi acquista qualcosa, molti si limitano ad osservare. Ma che dire se un’agenzia viaggi pubblicizza una gita “a Padova, tra cultura e shopping all’Ikea quota 66 euro a persona (pranzo incluso)”? L’annuncio comparso sulla pagina facebook dell’agenzia di viaggi Dart Travel di Pergine Valsugana. Forse chi conosce Padova potrebbe far notare che in una giornata difficilmente sarà possibile ammirare le bellezze della città, ma che la visita alla Basilica del Santo, prevista nel pacchetto, venga appaiata a un giro nel centro commerciale del mobile per eccellenza sicuramente non lascia indifferenti. Daniela Giardullo, dell’agenzia che ha organizzato la gita, spiega: “L’idea è arrivata da alcune clienti affezionate. Volevano organizzarsi per andare all’Ikea, visto che i mariti non le riuscivano ad accompagnare. Ci hanno interpellato ed è venuta fuori questa offerta”. A quanto pare, la risposta è stata entusiasta: “Avevamo già provato ad organizzare alcune uscite nei grandi outlet, ma non si erano concretizzate. Questa volta invece abbiamo già oltre venti partecipanti”. Una fortuna che comunque è limitata ad un segmento ben definito di persone. “Sono tutte donne, gruppi di amici oppure coppie composte da madre e figlia. Non abbiamo uomini o coppie di sposi”. L’organizzatrice conclude: “Andiamo all’Ikea soprattutto per cercare qualcosa di natalizio. Non abbiamo previsto acquisti ingombranti, tipo armadi o tavoli”.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 23, 2013
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Guaribile in 8 giorni: 18enne picchiato a Padova da un nordafricano
Arrivato a Padova in corriera, un 18enne stava attraversando l’area davnti la stazione ferroviaria per raggiungere la sua scuola, l’Einaudi di via delle Palme, vicino piazza Mazzini. Lungo il tragitto, come ha spiegato ai carabinieri, ha urtato per sbaglio un cittadino nordafricano, che stazionava sul marciapiede con due connazionali. L’uomo, innervositosi, l’avrebbe aggredito raggiungendolo al colpo e al volto con una serie di pugni per poi darsi alla fuga con gli amici. Il giovane, contuso e sotto shock, ha raggiunto il suo istituto dove ha raccontato quanto gli era capitato a un insegnante. Dalla scuola è stato contattato suo padre e in un secondo momento il 112 i cui uomini, giunti sul posto, hanno ascoltato il racconto dello studente che poi è stato accompagnato dal padre al pronto soccorso dell’ospedale civile. La sua è una prognosi di 8 giorni. Il giovane ha fornito ai militari di Prato della Valle un parziale identikit di chi lo ha colpito al volto ma al momento non è stato individuato nessun nordafricano simile alla descrizione fornita dal diciottenne aggredito. L’unica certezza, per ora, è il fatto che il ragazzo è stato realmente aggredito, per il resto, c’è la sua testimonianza.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 23, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/10/23/guaribile-in-8-giorni-18enne-picchiato-a-padova-da-un-nordafricano/
Getta il mastice in faccia alla moglie e poi fugge
L’ennesima violenza di un marito nei confronti della moglie. Questa volta è stato un imprenditore di 47 anni proprietario di un laboratorio di calzature a Vigonovo, nella riviera del Brenta, a gettare in faccia alla donna di 35 anni del mastice industriale, poi ha appiccato il fuoco prima di darsi alla fuga. Sono stati i parenti della donna a sentire le urla strazianti e precipitarsi a soccorrerla, nel tardo pomeriggio di domenica. Ora la 35enne è stata portata d’urgenza in ospedale a Dolo e poi al centro grandi ustionati di Padova. Le sue condizioni sono gravissime e la prognosi è riservata.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 21, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/10/21/getta-il-mastice-in-faccia-alla-moglie-e-poi-fugge/
La mala-amministrazione a Padova: indagini e arresti a tutto campo
L’operazione si chiama “Pantano” ed erano mesi che si indagava su funzionari pubblici e imprenditori in provincia di Padova. Le amministrazioni pubbliche interessato sono: Comune, Provincia, Ater ed Esercito italiano. Nella bufera anche l’ex deputato pdl Filippo Ascierto, la sua compagna, e il sindaco di Villafranca Padovana Luciano Salvò (ex assessore provinciale di Padova) e funzionari del Comune, della Provincia, dell’Ater, un ufficiale dell’Esercito e numerosi imprenditori edili, tra questi anche Roberto Unizzi, Andrea Caporello, Manuel Marcon. L’ipotesi di reato è associazione a delinquere finalizzata a numerosi reati contro la Pubblica amministrazione.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 21, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/10/21/la-mala-amministrazione-a-padova-indagini-e-arresti-a-tutto-campo/
Cyberbullismo made Fb: invia la foto di uno ‘sfigato’, vinci una ricarica telefonica
Si chiamava “Persone sfigate di Padova” ed era un gruppo nato su Facebook appena 5 giorni fa e non più raggiungibile. Scopo: mettere alla gogna i teenager ‘sfigati’ della città veneta. Nella pagina si prometteva che ogni persona che avrebbe postato la foto di un adolescente degno di esser preso in giro per un difetto fisico o un atteggiamento non alla moda avrebbe ricevuto una ricarica telefonica da 10 euro. In poco tempo sulla gallery hanno fatto la loro apparizione giovani con l’apparecchio o ragazzine paragonate a cavalli e così via. Gli amministratori della pagina, che ora sembra esser stata cancellata, garantivano che era stata “creata per far ridere le persone”.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 18, 2013
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Andiamo a magiare un gelato… con Fido?
Ha aperto oggi i battenti a Padova, in via del Santo, il Ruggi Ice Cream 6 Bubble Tea. Cos’ha di così particolare? Non solo mette a disposizione un Dog Park, spazio esterno al negozio, dotato di ciotole di acqua fresca e di ogni confort dove il cane potrà giocare mentre il padrone gusta il suo cono, ma anche gelati creati appositamente per i nostri amici a quattro zampe più golosi!
Pubblicato da tdy22 in ottobre 12, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/10/12/andiamo-a-magiare-un-gelato-con-fido/
Poesie e racconti: i colori della fantasia
Two sides of God (dog)
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NON SONO ACIDA, SONO DIVERSAMENTE IRONICA. E SPARGO INSINCERE LACRIME SU TUTTO QUELLO CHE NON TORNA PIU'
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