Gialappa’s invitata nella Terra dei Fuochi…

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E’ stato il sindaco di Caserta Pio Del Gaudio che intervenendo nella polemica sollevata dall’ “ironia” della Gialappa’s sulla canzone di Rocco Hunt ha ufficialmente invitato il Trio a visitare la Terra dei Fuochi: “Penso che l’euforia sanremese – ha proseguito il primo cittadino – abbia lasciato spazio ad un bicchiere di troppo e la battutaccia è scappata colpendo nel vivo centinaia di persone; ma condanno allo stesso tempo l’eccessiva reazione di chi oggi minaccia questi professionisti addirittura di morte”.

Il sindaco ha poi continuato dicendo: “Spiace che la satira sempre gradita della Gialappa’s sia caduta nell’errore, o meglio orrore, di ironizzare su terre martoriate e vite dilaniate da mali incurabili”. Da Del Gaudio parte  quindi “l’invito ufficiale al Trio Gialappa’s, che ha segnato una svolta nella televisione italiana, a venire nella nostra città per affrontare insieme temi più o meno seri”. “Sono convinto che se loro regalassero una risata ai miei cittadini la questione sarebbe risolta”.

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Il bolide della camorra: la uno raggiungeva i 300 km/h

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Motore modificato e un auto in grado di raggiungere i 300 km/h questa è stata la scoperta da parte degli agenti della squadra di Caserta e della polizia stradale che hanno sequestrato una Fiat Uno nel corso di un controllo in un’autofficina, a Casapesenna, il cui titolare è attualmente detenuto. Fra l’altro alla Fiat era stato modificato anche il colore essendo originariamente, nel 2008, di colore scuro mentre oggi è bianca. L’auto secondo gli agenti sarebbe rimasta in officina a disposizione delle corse clandestine ceh vengono effettuate tutti i weekend sulla Nola-Villa Literno, in particolare nel lungo tratto della statale 7 bis che da Castel Volturno va verso Pozzuoli. Oltre all’auto nell’officina vi erano diverse anomalie anche sui motori e in particolare sui telai.

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Un pitone reale usato come intimidazione, si spacca la mandibola contro un finestrino!

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Un’intimidazione che non è andata a buon fine e soprattutto a rimetterci è stato un pitone, per l’esattenza un pitone reale, conosciuto anche con il nome di pitone palla, una specie protetta che è stata scagliata contro l’auto di uomo come segnale di minaccia. Ma nell’operazione il pitone si è fratturato la mandibola e il proprietario dell’auto lo ha trovato ferito sul sedile posteriore della sua vettura, parcheggiata sotto casa a Villa Literno, in provincia di Caserta. Così, l’uomo ha allarmato le forze dell’ordine, le quali hanno poi chiamato la Forestale ed è stato fatto curare da un veterinario.

Strage di cuccioli nel casertano: fiamme appiccate da ignoti

incendio-allevamento-tuttacronacaIeri la notizia di un rogo nel capannone di un allevamento di cani di razza pregiata ad Aversa, nel Casertano, che ospitava 199 cuccioli, 17 dei quali hanno perso la vita. Per gli investigatori potrebbe trattarsi di un rogo di origine dolosa. Sul posto, oltre ad una scala appoggiata al tetto dei box e che avrebbe consentito l’accesso alla struttura, mai notata dai proprietari, sono state trovate anche alcune polpette, su cui verranno effettuate analisi per stabilire la presenza di veleno; il cibo era destinato probabilmente ai cani da guardia della struttura. Gli investigatori ritengono dunque che c’era qualcuno estraneo all’attività nella tarda serata di venerdì nel perimetro esterno dell’azienda World PetCenter ed è probabile che l’obiettivo fosse quello di distruggere solo il furgone da cui sono divampate le fiamme che però, assieme al fumo, si sono propagate per il vento coinvolgendo anche il capannone che ospitava altri box e le gabbie dei cuccioli di cane.

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Incendio in un allevamento: muoiono 15 cuccioli

allevamento-incendio-tuttacronacaDrammatico incendio in un capannone di 240 metri quadrati appartenente alla società import-export di cani di razza “World PetCenter” di Aversa, in provincia di Caserta, dove si trovavano 200 cuccioli di cane di varie razze. Sul posto sono intervenuti i carabinieri che hanno accertato che le fiamme si sono sviluppate per cause non ancora verificate, dal furgone di proprietà della stessa società che è andato completamente distrutto, per poi propagarsi alla struttura dove erano custoditi in diversi box 200 cuccioli. 15 cuccioli hanno perso la vita soprattutto per le esalazioni dei fumi mentre gli altri 185 sono stati salvati e ora sono in attesa di una sistemazione. Oltre ai carabinieri e ai vigili del fuoco, sul luogo anche i veterinari dell’Asl di Caserta che stanno curando i cagnolini rimasti intossicati, alcuni dei quali rischiano di morire.  I vigili del fuoco di Caserta intanto sono al lavoro per accertare l’eventuale origine dolosa o accidentale delle fiamme, partite dal furgone usato dai titolari della società per il trasporto dei cani. Dagli accertamenti effettuati non sono inoltre emerse irregolarità a carico dell’azienda.

Amara sorpresa per una bimba: ogiva di proiettile nel succo

succo-frutta-tuttacronacaIn una scuola elementare di Aversa, in provincia di Caserta, una piccola alunna di 8 anni ha trovato l’ogiva di un proiettile all’interno di un succo di frutta. La maestra ha immediatamente avvertito la polizia e i genitori della bimba, subito accompagnata  in ospedale per motivi precauzionali. Il commissariato di Aversa indaga per capire come il proiettile sia finito nel tertrapak contenente la bevanda.

Il pm accusato di concussione: “Pretendeva sesso dalla moglie di un accusato”

deceglie-tuttacronacaDonato Ceglie, pm simbolo della lotta all’ecomafia del casertano e che indaga da anni sui veleni nascosti sotto terra, pretendeva e otteneva sesso dalla moglie di un condannato. Sono questi i veleni con cui ora ha a che fare. E dallo scorso dicembre su di lui pende una richiesta di rinvio a giudizio formulata dal pubblico ministero Barbara Sargenti di Roma. Le accuse sono di concussione e violenza sessuale, perché “induceva — si legge nell’atto — Maria Rosaria Granata, 46 anni, moglie di Gaetano Ferrentino, a instaurare e proseguire una relazione sentimentale che gli procurava indebitamente rapporti sessuali”. Abuso che sarebbe iniziato a Santa Maria Capua Vetere e proseguito anche dopo che Donato Ceglie, era il 2011, viene trasferito alla procura generale di Napoli. Accuse fermamente respinte dall’indagato, a cominciare da quella di violenza. Per la difesa, la relazione con la Granata sarebbe un evento successivo al rinvio a giudizio del marito.

La vita da incubo di Rosaria Aprea, incidente stradale: gravissima!

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Davvero una vita molto difficile, quasi un incubo, quella della giovane miss di Macerata Campania, Rosaria Aprea, che già vittima dell’aggressione subita dall’ex fidanzato Antonio Caliendo il 12 maggio scorso, ora è rimasta coinvolta in un incidente stradale sull’A1, sul tratto Napoli-Caserta. La ragazza viaggiava infatti a a bordo di un’auto con alcuni amici, di ritorno, sembra, da locale partenopeo nel quale aveva trascorso la serata di ieri. Per circostanze ancora da chiarire, la vettura ha prima sbandato, poi si è ribaltata, finendo la corsa vicino a un’area di sosta. I ragazzi sono stati soccorsi da un’ambulanza: per tutti il ricovero d’urgenza alla clinica «Villa dei Fiori» di Acerra, il presidio ospedaliero più vicino, dove Rosaria è tutt’ora ricoverata. Secondo le prime notizie che sono trapelate, la 21enne, avrebbe riportato traumi in diverse parti del corpo. Tra i primi a raggiungerla in clinica, l’avvocato Carmen Posillipo, allertata da alcuni paramedici che avevano necessità di avvertire la famiglia.

Tragedia all’università: Gaetano muore durante un esame

ingegneria-studente-muore-tuttacronacaSi trovava alla sede di Piazzale Tecchio dell’Università Federico II di Napoli il 19enne Gaetano Piccirillo, originario di Maddaloni ma residente a Caserta, dove doveva sostenere un esame quando è morto. Secondo quanto riferito da alcuni testimoni presenti nella Facoltà di Ingegneria, il ragazzo avrebbe avuto un malore mentre si trovava in aula A e si è accasciato al suolo perdendo i sensi. Il padre, che lo stava aspettando in una sala adiacente, ha riferito che il figlio soffriva di problemi cardiaci. Gaetano avrebbe compiuto 20 anni il prossimo mese di febbraio.I soccorsi sono arrivati poco dopo, ma il loro intervento è stato vano: il giovane era già morto. Sull’episodio procede la polizia.  Pietro Salatino, presidente della Scuola Politecnica, ha detto: “È stata una tragedia, si è accasciato ed è morto. Siamo senza parole”.

La Reggia di caserta chiude per blackout!

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La Reggi di Caserta è stata chiusa a causa di un blackout al pubblico. La mancanza dell’energia elettrica, come reso noto dalla Sovraintendenza l’interruzione dell’erogazione è stata causata dal guasto verificatosi la scorsa notte nella cabina dell’Enel che alimenta la Reggia di Caserta.

Questo il comunicato:

“Dalle ore 4.30 del mattino sono in corso lavori per il ripristino dell’erogazione della corrente. Si prevede, stando a quanto riferito da personale Enel alla Soprintendenza, che i lavori di riparazione potranno essere conclusi, salvo imprevisti, solo nel tardo pomeriggio”, prosegue la nota. Quindi ”a causa dell’inagibilità dei servizi igienici, il complesso vanvitelliano è stato chiuso al pubblico”.

Hogan taroccate per gli alluvionati sardi

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Un regalo per gli alluvionati della Sardegna? In tempo di crisi, la Guardia di Finanza ha messo a disposizione dei sardi, duramente colpiti dal Ciclone Cleopatra, lo scorso 18 novembre, 2000 paia di scarpe Hogan taroccate. Le scarpe, prodotte vicino Caserta col falso marchio, passavano dai produttori campani ai grossisti cinesi che poi le rivendevano ai dettaglianti della capitale per collocarli sul mercato. La Guardia di Finanza aveva intercettato un carico di 57mila calzature, per un valore complessivo stimato di 1,4 milioni. Nel carico spedito ai sardi dalla Guardia di Finanza, sono finiti anche sandali con il tacco 12 o baby doll che in condizioni di alluvione non sono del tutto pratici. Non è certo la prima volta che la merce contraffatta in Italia viene donata in beneficenza, perché far rovinare della merce in magazzino  quando ci sono delle persone che hanno bisogno dei beni di prima emergenza!

 

I danni del terremoto nel Sannio

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Danni e disagi per la popolazione dopo il terremoto che ieri ha colpito il Matese e si è avvertito anche a Napoli e a Roma. Il sisma infatti ha provocato la rottura di una conduttura del servizio idrico di San Gregorio Matese, in provincia di Caserta, lasciando così circa un migliaio di persone senz’acqua. Sul posto sono presenti autobotti dei vigili del fuoco mentre i tecnici sono al lavoro per riparare il danno e ripristinare il servizio idrico.

Appello della miss nella giornata contro la violenza alle donne: “aprite la porta”

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Rosaria Aprea, la miss di Macerata Campania, in provincia di Caserta, massacrata dall’ex, rimasta priva di milza e d’ombelico a causa delle botte del suo “amore malato” per Antonio Calendo oggi, in occasione della giornata contro la violenza femminile, lancia un appello: “Aprite la porta di casa e denunciate!”

Accoltellata in casa! Ragazza ricoverata dopo il ferimento

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Una ragazza spagnola,  Tania Tamai di 27 anni è stata trovata sul balcone della sua abitazione,  in via Delle Querce, nel parco Cerasole, a Caserta, accoltellata. Sul posto sono giunti i sanitari del 118 per portare la ragazza in ospedale. Le sue condizioni sarebbero gravi. Non si sa ancora se in casa ci siano altri feriti, sul luogo è giunta la polizia scientifica. Intanto gli inquirenti cercano il convivente della donna.

Farmaci antitumorali abbandonati in un campo, circa 3 milioni di euro

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Farmaci antitumorali, costosissimi, per un valore di circa 3milioni di euro, sono stati abbandonati in un campo a Capodrise e ritrovati dai carabinieri del Nas. I Nas di Caserta, insieme ai colleghi della compagnia di Marcianise, su segnalazione di un agricoltore hanno fatto poco fa l’inquietante scoperta. Si tratta di centinaia di pacchi confezionati, in via Interponderale Santa Luciella. In totale circa 50.000 confezioni integre di specialità medicinali antitumorali, antibiotici e vaccini trivalenti, tutti per uso ospedaliero ed in corso di validità, prodotte da note case farmaceutiche. I farmaci sono stati sottoposti a sequestro e trasportati presso l’azienda sanitaria locale di Caserta, ove saranno custoditi ed inventariati. Il valore dei medicinali è di circa 3 milioni di euro. Negli ultimi tempi ci sono state numerose razzie di farmaci da ospedali e depositi delle Asl. Non è la prima volta che Caserta si dimostra crocevia di un traffico di medicinali rubati. Le indagini dei carabinieri sono appena all’inizio ma non dovrebbe essere difficile, in base ai codici a barre e alle etichettature dei medicinali, risalire alla loro provenienza.

Le sorgenti dell’acqua Lete e dell’acqua Ferrarelle

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Dopo l’emergere delle complesse problematiche legate alla “Terra dei Fuochi”, in nessuna testata nazionale è stato sollevato il problema. Solo alcuni siti di informazione indipendente si sono posti la domanda: ma l’acqua Lete e la Ferrarelle dove sono imbottigliate? Pur essendo entrambe acque della Provincia di Caserta, la prima  ha la sua sorgente a Pratella, 51 km da Caivano, l’altra la Ferrarelle sgorga a Riardo, 31 km da Caivano.  Stante la distanza dai centri inquinati non ci dovrebbero essere collegamenti, tenuto anche conto che le competenti autorità non ne hanno fatto cenno. e che le analisi sulle acque minerali sono frequenti.

E’ solo per dovere di cronaca quindi che riportiamo quanto scrive il sito Signoraggio sull’argomento: Forse le falde sono così profonde da non essere state nemmeno sfiorate dai veleni? È una possibilità. Forse quelle aree non sono mai state interessate da sversamenti di liquami e/o porcherie simili? Non ci resta che sperarlo. Certo, sarebbe auspicabile ricevere una comunicazione al riguardo, in grado di archiviare ogni forma di dubbio o perplessità.

Anziana trovata morta in casa… Rapina? Giallo nel Casertano

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E’ giallo nel Casertano dove  un’anziana signora di oltre 70 anni è stata trovata senza vita nella sua abitazione nel centro storico di Maddaloni in provincia di Caserta. Sul posto, dopo una segnalazione, sono intervenuti i carabinieri che hanno trovato la casa a soqquadro. Il corpo era riverso sul pavimento. Al momento non si esclude alcuna ipotesi sulle cause della morte della donna, neanche il tentativo di rapina finito in tragedia.

12enne incinta, 5 mesi per fermare il pedofilo

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Lei ha solo 12 anni è stata violentata almeno per 5 mesi da un presunto pedofilo di 38 anni e ha tentato il suicidio. Questa è l’odissea di una ragazzina ghanese, nata in Italia e residente a Castel Volturno, in provincia di Caserta. Ora è ricoverata a Napoli. La polizia basandosi anche sulla denuncia presentata dal patrigno della minore, ha accertato che l’uomo, anch’esso ghanese, avrebbe incontrato la 12enne fuori da un istituto scolastico di Castel Volturno, fingendo di avere 24 anni; l’avrebbe inoltre corteggiata assiduamente riuscendo poi a portarla nella sua abitazione, dove l’avrebbe violentata.

Volevano picchiare Sofia Loren…

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Cinzia Simonelli, giudice di sorveglianza a Santa Maria Capua Vetere, da 6 anni ha lasciato la magistratura e oggi si occupa, insieme al marito, di arte, con l’associazione «Art 1307» attiva tra Napoli e Los Angeles. Eppure quei lontani giorni del 1982 li ricorda ancora.

Dottoressa Simonelli, che incarico aveva nel maggio del 1982?
«Lavoravo al tribunale per la sorveglianza ed ebbi quindi competenza sulla detenzione della signora Loren».

Perché era competente lei?
«Era pendente una condanna definitiva a 17 giorni per un reato di evasione fiscale. L’arrivo in Italia, per scontare la pena, era stato concordato. A Roma ci fu l’arresto formale, poi si ritenne che il luogo più tranquillo per quella detenuta speciale fosse il carcere di Caserta. Sbagliando».

Perché sbagliando?
«In quel carcere erano detenute diverse terroriste. Un carcere incandescente. Solo quindici giorni prima, ero stata costretta ad affrontare una protesta. Alcune detenute erano salite sui tetti del carcere, per rivendicare le loro ragioni. In quel contesto, arrivava la signora Loren».

Come gestì la detenzione?
«Chiesi alla direttrice del carcere di sistemare in isolamento la signora. Una decisione motivata da esigenze di sicurezza. In quel periodo, la Loren era al massimo della notorietà, simbolo di potere, fascino, ricchezza, successo. Una situazione di promiscuità con le detenute politiche poteva diventare occasione di episodi sgraditi, mettendo in pericolo l’incolumità dell’attrice».

Temeva pericoli concreti?
«Sì, chi avrebbe potuto risarcire una violenza, uno sfregio sul volto ad esempio, all’attrice premio Oscar di fama mondiale?».

“Sono vivo per miracolo”, brutto incidente per Tony Maiello

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“Sono vivo per miracolo”.

Quando posta su Facebook il suo racconto Tony Maiello è reduce da un tremendo incidente stradale, nei pressi di Squille, in provincia di Caserta, che poteva davvero finire in modo tragico per il partecipante di XFactor e vincitore di Sanremo.

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Ancora incredulo il cantante ha decritto il suo terrore sul social network allegando anche le foto della sua auto distrutta:

“Ancora non credo di avere la fortuna di raccontare quello che mi è successo questa notte – ha scritto sul social – Per rispondere a qualcuno, posto semplicemente queste foto per testimoniare che puoi essere prudente quanto vuoi, puoi andare anche a 20 Km/h, ma se poi ti ritrovi schizzato in aria da una macchina sparata a più di 100 Km/h in un tratto dove il limite consentito era circa 60-70 Km/h a ridosso di un imbocco autostradale, capisci che la follia umana non ha limiti e che tu dipendi sempre di più dall’attimo e dalla fortuna. Grazie a tutti per i messaggi, e per citare il Big Vasco: “io sono ancora qua…eh già”.

Tony ha aggiunto in un post successivo: “Dopo un incidente nel 2006 partecipai ad X Factor, dopo essere stato derubato in casa nel 2010 vinsi Sanremo… Caro il mio destino, potresti anche far meno rumore quando mi devi dà ‘na bella notizia…”.

I manichini con i tumori, così si protesta nella Terra dei Fuochi

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Sono fatti con bottiglie di plastica e parti annerite all’altezza del seno, dello stomaco e dei polmoni, i manichini con i tumori che sono stati installati per protesta la scorsa notte nelle piazze di alcuni Comuni tra le provincie di Napoli e Caserta. Le opere, realizzate da Giovanni Pirozzi, sono una chiara protesta verso il degrado ambientale e l’aumento di cancro nella zona ormai tristemente denominata come Terra dei Fuochi. Per realizzare queste opere sono servite 5 mila bottiglie di plastica e tra i tanti manichini figurano anche tre neonati colpiti dalle neoplasie.

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Slittano due date dello spettacolo di Giulio Cavalli: nuove minacce per lui

cavalli_minacciato-tuttacronacaNuove minacce per l’attore antimafia Giulio Cavalli: nel giardino della sua abitazione romana ieri è stata rinvenuta una pistola carica e il 36enne oggi è stato trasferito in una località protetta. Da tempo sotto scorta, l’attore doveva andare in scena oggi al Nuovo Teatro Sanità di Napoli con lo spettacolo “L’innocenza di Giulio – Andreotti non è stato assolto”, rappresentazione in programma anche domani a Caserta. Cavalli, vista la situazione, ha chiesto e ottenuto dal teatro partenopeo di procrastinare le date dei due spettacoli.

Sospiro di sollievo per i tifosi del Napoli: non devono emigrare!

sanpaolo-napoli-tuttacronacaIl San Paolo resta “la casa” del Napoli. Nei giorni scorsi il presidente De Laurentiis aveva minacciato il sindaco De Magistris di trasferire la squadra a Caserta se non avesse avuto risposte, ma dall’incontro di ieri con il primo cittadino è uscito soddisfatto: “Abbiamo stilato una agenda di appuntamenti e di lavoro – ha detto De Laurentiis -. Partirà a breve un tavolo permanente sullo stadio con il Napoli da una parte ed il Comune dall’altra. Vogliamo valorizzare il San Paolo. Il San Paolo resterà la casa del Napoli. Mi auguro che alla fine l’impianto diventi di proprietà del club, ma l’aspetto importante è che lavoreremo nell’interesse della città”. Anche De Magistris conferma il buon esito della riunione: “Incontro proficuo. Abbiamo deciso la costituzione di una commissione bilaterale tra Comune e club, che affronti tutti i temi dello stadio”.

De Laurentiis al sindaco di Napoli: “mi venda lo stadio o vado a Caserta”

aurelio-de-laurentiis-stadio-tuttacronacaHa parlato a Radio Kiss Kiss il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis da dove ha lanciato il suo messaggio al sindaco di Napoli: “Mercoledì chiederò a De Magistris di vendermi il San Paolo”. E ha spiegato: “Sono molto preoccupato perché il sindaco disse che mi avrebbe venduto lo stadio, ma con i tempi biblici ai quali sono abituati al Consiglio Comunale io non credo che saranno in grado di farlo. Quindi io mercoledì stesso, dopo l’incontro, monterò in macchina e farò l’accordo con il sindaco di Caserta e da gennaio comincerò a costruire il nuovo stadio a Caserta”.

Ritrovamento macabro nel casertano: donna con il cranio sfondato

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Nei pressi della stazione ferroviaria di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) è stato rinvenuto il cadavere – in avanzato stato di decomposizione – di una donna con la parte superiore del cranio parzialmente sfondata. Il medico legale, da un primo esame ha constatato che la  lesione potrebbe essere compatibile con una ferita da corpo contundente. Sul posto gli agenti della polizia ferroviaria di Caserta e del Commissariato di Santa Maria Capua Vetere.

Aggiornamento 4 settembre, ore 10.09

Secondo le indagini della Polizia, il cadavere, rinvenuto in una zona che si trova a circa venti metri dai binari della stazione e che viene utilizzata come deposito dalle Ferrovie dello Stato, potrebbe essere quello della 50enne Antonietta Afieri, della cui sparizione si era occupata la trasmissione “Chi l’ha visto?”. Il corpo della donna era stato nascosto sotto alcune traversine di legno, mentre il viso era stato coperto da alcuni stracci.

Taranto: la città malata d’inquinamento

taranto-inquinamento-tumori-tuttacronacaL’altro giorno si era parlato dell’incidenza di tumori infantili nella Terra dei Fuochi, ma non è l’unica zona in Italia dove l’inquinamento influisce in maniera così pesantemente negativa sugli abitanti. A Taranto, come denuncia il movimento ambientalista Peacelink, che evidenzia anche il rapporto tra tumori e inquinamento industriale dopo “essere entrata in possesso dei dati attuali degli ammalati di cancro della città”, come ha spiegato l’attivista Alessandro Marescotti, nei quartieri più vicini agli impianti industriali, un abitante su 18 è affetto da patologie tumorali. Per quel che riguarda l’intera città, invece, sono 8.916 “le persone che hanno l’esenzione dal ticket per malattie tumorali” (191.848 sono gli abitanti di Taranto, dati dell’ultimo censimento). Secondo quanto riporta Peacelink, “nel distretto sanitario 3, che comprende i quartieri più vicini all’area industriale (quartiere Tamburi, Paolo VI, Città vecchia e parte del Borgo), c’è un malato di cancro ogni 18 abitanti. Per la precisione, 4.328 malati su 78mila abitanti”. Sempre gli ambientalasti affermano che invece, in base ai dati citati, “nei restanti quartieri, quelli più lontani dalle industrie, c’è un malato di cancro ogni 26. Infatti nel distretto sanitario 4 che comprende il resto della città vi sono 4.588 malati di tumore su 120mila abitanti. Ovviamente tali dati non possono calcolare tutti coloro che potrebbero avere un tumore latente o non diagnosticato”. Ma l’associazione ha sottolineato anche che “Il sindaco di Taranto, che è un medico avrebbe potuto compiere questa ricerca. Perché non lo ha fatto? Facciamo appello all’Ordine dei medici perché venga compiuto un opportuno approfondimento su questi dati in modo da individuate le categorie di persone più esposte”. Per Peacelink, infatti, “è venuto i momento di avere dati istantanei su tutte le malattie gravi, le diagnosi e i ricoveri”.

Morire a 6 anni e mezzo per un tumore: la malattia colpisce nella Terra dei Fuochi

tumore-infantile-acerraLa chiamavano la leonessa la piccola Tonia, sempre pronta a tuffarsi nella vita. Sua madre Giuseppina racconta: “Mia figlia era la vita in persona. L’essenza della vita”. Ed è così che la vuole ricordare, allegra anche nei momenti più avversi: “Ha subito sette interventi. Radioterapia e chemioterapia a due anni e mezzo. Non si è mai arresa, mai un capriccio, mai nemmeno una lacrima per il mal di testa. Io le dicevo: Tonia dobbiamo fare la terapia. Lei mi rispondeva: ok facciamo la terapia. Tonia ora avrai un po’ di dolore qui. Sì mamma, va bene mamma, non ti preoccupare mamma”. Aveva solo sei anni e mezzo, eppure ” A volte si meravigliava perché qualche altro bimbo scoppiava a piangere. Lei invece no, sempre buona, responsabile, obbediente. Era un angelo, forse per questo Dio se l’è presa”. E il piccolo angelo ora non ce più, le sue ali spezzate da un medullo blastoma, un tumore al cervello. La stessa patologia ha colpito altri due bimbi di Acerra, il paese di Tonia, un comune tra Napoli e Caserta, nella Terra dei Fuochi. “L’inquinamento ha causato la malattia di mia figlia? Io non lo posso dire con certezza. Ma certo qui da noi stanno succedendo cose terribili. Non possiamo continuare a stare zitti e qualcuno deve dirci costa sta succedendo”, dice la madre della piccola. “Sono convinta che, in qualsiasi altro posto, mia figlia non si sarebbe mai ammalata – spiega -. Ovunque andassi, da Roma a Pordenone, nei reparti di oncologia degli ospedali incontravo soltanto bambini della nostra zona. Tra Napoli e Caserta. A qualche medico ho chiesto come mai, se in qualche modo si spiegassero questa strage di innocenti. Loro allargavano le braccia. Non rispondevano. O forse non potevano farlo”. Ma come ricorda il Corriere, i tumori nell’età infantile sono molto rari, e se anche la patologia da cui era affetta Tonia è uno dei più comuni, l’incidenza annua è comunque stimata in 0,5 casi ogni 100.000 bambini. Per questo non si può non porsi domande se tre bambini ne vengono colpiti in uno stesso comune da 56mila abitanti. Anche perchè si tratta di una pizzola area, nota come la Terra dei Fuochi, racchiusa tra le province di Napoli e Caserta. Qui la pressione ambientale è altissima: c’era la Montefibre, si trovano i cementifici,  le acque inquinate dei Regi Lagni e le discariche abusive, senza dimenticare il termovalorizzatore. Acerra è uno dei vertici del cosiddetto triangolo della morte, il territorio a più alta incidenza tumorale d’Italia, analizzato dal primo storico studio di Lancet del 2004. Ma di tumori se ne parla, così come si fa con la diossina, ma non si fa nulla. Ci sono le istituzioni immobili e i veleni della camorra stoccati nel sottosuolo. Ci sono i roghi di rifiuti tossici e le oltre cinquemila discariche abusive e non. E non si possono scordare le piramidi di sette milioni di ecoballe nelle campagne di Giugliano, i pozzi inquinati, la diossina e i metalli pesanti.L’Istituto Pascale ha recentemente rilevato che tra Napoli e Caserta la mortalità per tumore è aumentata del 15-20 per cento. In alcuni comuni, tra cui Acerra, l’aumento supera il 30 per cento. Si raggiungono anche picchi del 47%. In 7 anni sarebbero 9969 le vittime dell’inquinamento, come riporta il dossier Sentieri sulle aree contaminate: si tratta di tumori al sistema respiratorio, leucemie, malattie cardiovascolari. Nel corriere del Mezzogiorno si era invece letta un’inchiesta di Roberto Russo che svelava, tra le altre cose, che nei comuni di Frattamaggiore, Frattaminore, Grumo Nevano, Casandrino e Sant’Antimo, negli ultimi cinque anni le richieste di «esenzione ticket per neoplasia» sono aumentate del 300%. Ma le conferme arrivano anche dal ministero della Saluto che, lo scorso gennaio, riportava: “Per quanto riguarda i tumori maligni nel loro complesso, la mortalità in Campania tra gli uomini è superiori ai valori dell’intera Italia per il contributo delle province di Caserta e Napoli”. Ma il ministero cerca le cause, principalmente, nello stile di vita della popolazione locale e non nell’avvelenamento del terreno: “In assenza di studi adeguati il ministero non poteva rispondere diversamente”, spiega Antonio Marfella, ricercatore di medici per l’ambiente. “Il nodo è come sempre il nesso di causalità – aggiunge Marfella -. Ovvero il collegamento scientificamente dimostrato tra inquinamento e patologie correlate. In Campania non è stato accertato perché, ad oggi, nessun istituzione lo vuole cercare”. Negli ultimi vent’anno, il numero di bambini affetti da tumore è in costante crescita. Secondo i medici ambientali a causa dell’esposizione dei genitori ad agenti esterni, che spesso comportano danni a livello epigenetico. Determinano cioè un’impronta negativa che influenza la crescita dell’embrione. Ma in Campania mancano dati affidabili. Gaetano Rivezzi, presidente casertano e campano di Medici per l’Ambiente, ha affermato: “Ad un’osservazione empirica, i casi di bambini affetti da tumore sembrano corrispondere ai comuni dove è stato accertato un pesante impatto sull’ambiente. I tumori infantili, soprattutto in provincia di Caserta, sono la spia di una modifica delle patologie cliniche associabili o correlabili all’inquinamento. Purtroppo abbiamo un aumento spaventoso dei casi che si stanno moltiplicando a dismisura”. Nel 2011, l’associazione italiana oncologi scriveva: “L’aumento di incidenza di diverse neoplasie giovanili ed in particolare dei tumori infantili è un segnale che fa pensare che la nostra generazione stia consegnando a quelle future un Ambiente gravemente ammalato”. E a farne le spese, tra i molti, troppi altri bambini, anche la piccola Tonia, che ha iniziato la sua lotta a 2 anni e mezzo. Anche la sua dottoressa, Roberta Migliorati, oncologa del Santobono di Napoli, ha spiegato che “la sua malattia, il medullo blastoma, è tra i più frequenti tumori cerebrali in età infantile. Ma tutto è relativo, dal momento che i tumori pediatrici sono molto rari”. Rari, ma lei in cura anche un altro piccolo di Acerra mentre in passato ha assistito due bambini di Grumo Nevano, paese di 20mila abitanti, entrambi affetti da neuro blastoma. “Ma sono dati empirici che non dicono nulla sul piano scientifico – aggiunge -. Noi che operiamo sul campo avvertiamo il bisogno di un registro epidemiologico che copra l’intera regione. Esistono singoli registri di tumori pediatrici di singole Asl, la Napoli 2 o la Salerno uno, ad esempio. E noi viviamo di estrapolazioni”. E il registro della fascia pediatrica, ancora manca.

Taglia la strada all’ambulanza, questa si ribalta e la paziente muore

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Un’ambulanza a sirene spiegate, con a bordo una donna di novantacinque anni in grave condizioni di salute, stava percorrendo la via Domiziana a Castel Volturno, in provincia di Caserta, quando un auto le ha tagliato la strada. Il conducente del mezzo di soccorso nel tentativo di evitare l’auto ha sterzato violentemente e l’autoambulanza si è ribaltata su se stessa  finendo contro il guard rail. La paziente è morta sul colpo, feriti anche il conducente e i due paramedici a bordo. Illeso il conducente dell’auto.

31enne uccisa nella sua abitazione nel Casertano

omicidio-strangolata-tuttacronacaLa 31enne Katia Tondi è stata trovata senza vita nel corridoio della propria abitazione di San Tammaro, in provincia di Caserta. A fare la macabra scoperta il marito della donna, il 31enne Emilio Lavoretano, rientrato a casa al quarto piano di un palazzo del Parco Laurus, in via Ferdinando Borbone. La donna potrebbe essere stata strangolata. Il marito ha riferito agli investigatori di essere uscito a fare la spesa e, tornato, ha trovato la porta d’ingresso semi aperta e la moglie riversa a terra nel corridoio mentre la casa era stata messa a soqquadro. L’uomo avrebbe cercato inutilmente di rianimare la moglie, poi è corso dai vicini che hanno avvertito la polizia. Sul posto sono intervenuti gli agenti del commissariato di Santa Maria Capua Vetere e della squadra mobile della Questura di Caserta. Le cause della morte saranno chiarite dall’autopsia, ma da un primo esame del medico legale sembrerebbe che il decesso sia stato causato da strangolamento. La coppia si conosceva da molto tempo. Non risultano liti tra la coppia, che si conosceva da lungo tempo.

Scossa tra Isernia e Caserta, si muove la penisola italiana

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Una lieve scossa di terremoto, di magnitudo 2,5, è stata registrata alle 0.23 nelle province di Caserta e Isernia, senza che siano stati segnalati danni. Le località più vicine all’epicentro sono: Capriati a Volturno e Ciorlano, in provincia di Caserta, e Venafro (Isernia).

Lite al mare: due ragazzi feriti in condizioni serie

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Una lite scoppiata per futili motivi tra giovani in uno stabilimento balneare di Castelvolturno, nel casertano, ha portato al ferimento di due ragazzi.  V.P. originario di Casal di Principe (Caserta), di 21 anni, e D.V.E. di 26 anni, nativo di Formia (Latina), sono stati accompagnati al pronto soccorso   e posti in stato di osservazione per le ferite da taglio riportate durante la rissa. Pur non essendo in pericolo di vita le condizioni dei ragazzi sarebbero serie.

 

Il coraggio di una figlia: denuncia il padre per abusi sessuali

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E’ finito in carcere su ordine del gip di Santa Maria Capua Vetere un uomo di 42 anni del casertano, con l’accusa di violenza sessuale e maltrattamenti. Vittime erano le sue due figlie, delle quali ha abusato sessualmente fino a quando la più giovane delle due, una minorenne, ha trovato il coraggio di denunciarlo alla polizia. L’uomo, residente sul litorale domizio insieme alla moglie, alle due ragazze e ai figli maschi, ha già un analogo precedente, anche se la vittima, in quel caso, non apparteneva alla sua famiglia. La vicenda è emersa quasi per caso quando, nel marzo scorso, una volante della polizia ha notato una ragazzina piangere per strada. Avvicinata dagli agenti, racconta di non farcela più a subire le attenzioni sessuali del padre e di essere scappata di casa. L’adolescente, condotta presso gli uffici della Mobile di Caserta alla presenza della funzionaria Rosa Cimmino che si occupa proprio di reati sessuali, viene tranquillizzata, conferma le violenze subite e dichiara che ne è vittima anche la sorella maggiore. Entrambe vengono allontanate dalla casa dei genitori finendo in una casa-famiglia e anche la maggiore trova il coraggio di confessare gli abusi subiti. Con il proseguire delle indagini, viene quindi accertato il profondo degrado sociale e morale in cui vive la famiglia delle due ragazze. Si appura inoltre che l’uomo tenta di orientare le testimonianze della moglie e dei figli maschi per far apparire poco credibili le due figlie.

Arrivano i contatori d’acqua dopo anni di bollette non pagate

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Come può l’esposizione debitoria di un Comune attestarsi attorno ai 14 milioni di euro? Basta che nessuno si colleghi alla rete pubblica. Ecco allora che in provincia di Caserta, a Casal di Principe, dopo anni di bollette dell’acqua non pagate, arrivano i contatori. Lo annuncia il commissario prefettizio del  paese, Silvana Riccio: ”Entro un mese al massimo inizieremo ad installare i contatori dell’acqua sanando cosi’ una situazione di illegalita’ che va avanti da molti anni. Nessuno residente a Casal di Principe e’ collegato alla rete pubblica”.

Picchia selvaggiamente la moglie la prima notte di nozze

 

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E’ iniziato nel peggiore dei modi il matrimonio di una donna di Caserta. Dopo le nozze, mentre si trovava in un hotel del Beneventano con il neo-sposo, in un momento d’intimità avrebbe pronunciato il nome di un altro uomo scatenando l’ira del marito che ha reagito aggredendola e picchiandola selvaggiamente. E’ stato poi l’uomo stesso a scendere alla reception: “Potete dare una mano a mia moglie?”, avrebbe cheisto ai dipendenti del lussuoso hotel. Il personale, accorso subito in camera, ha poi raccontato che anche la suite prenotata per la prima notte da sposi è stata completamente devastata. Marito e moglie, laureati, apparterrebbero a famiglie benestanti e particolarmente note nella proprio zona.

Rosaria Aprea e i ripensamenti: tornare o non tornare?

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Se fino a ieri era tutto abbastanza chiaro per quello che riguarda Rosaria Aprea, la miss ventenne picchiata dal fidanzato Antonio Caliendo, padre di suo figlio. Ora che la ragazza è stata dimessa dopo due interventi chirurgici resi necessari dalle percosse ricevute, la trama sembra ingarbugliarsi. Quello che si sapeva era che lei stessa eveva sporto denuncia contro l’uomo e che non desiderava tornare con lui. Si era anceh venuti a sapere che non era il primo episodio di violenza. In seguito la ragazza ha cambiato idea e manifestato la volontà di tornare con Caliendo, al quale aveva anche inviato un messaggio via social network. A seguito di questa sua decisione, l’avvocato che la seguiva, Carmen Posillipo, ha rinunciato al mandato. Oggi però la Aprea è intervenuta a Pomeriggio 5 dove ha raccontato una sua versione dei fatti: “Io non l’ho mai fatta la denuncia. Ci sto ancora pensando”, dice la giovane dopo che il suo legale ha deciso di rinunciare al caso “in quanto le scelte dell’assistita collidono con la mia etica professionale”. Di una cosa Rosaria è certa: “Io e Antonio non possiamo tornare insieme”. La D’Urso, che conduce il programma, interpella quindi la Posillipo, alla quale cita una sua dichiarazione rilasciata al Corriere della Sera: “Poi la ventenne dice che avrebbe volentieri rilasciato un’intervista a pagamento da qualche parte in modo da procurare i soldi della cauzione per l’uomo che l’ha percossa”. “Questo non è assolutamente vero, io non l’ho detto, il giornalista ha capito male”, replica il legale.

Rosaria Aprea torna dal compagno che l’ha picchiata: l’avvocato abbandona

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L’aspirante Miss Rosaria Aprea, che era stata picchiata dal suo uomo e ricoverata d’urgenza all’ospedale dove le è stata esportata la milza, dopo esser stata dimessa ha scritto una lettera al compagno Antonio, che già in precedenza aveva difeso e perdonato. Il suo avvocato, Carmen Posillipo, presidente dell’associazione per i diritti civile di Marcianise, ha quindi deciso di abbandonarla. “Soltanto ieri ho capito che Rosaria aveva cambiato idea. Devo seguire la mia etica professionale, non condivido le sue scelte. E non voglio assistere all’anteprima di un omicidio”. Rimette il suo mandato dunque l’avvocato, ma il gesto è soprattutto uno scontro di mentalità: non può passar sopra a una simile violenza, nè accettare una scelta che, ne è certa, sarà solo l’anticamera di un dramma. E’ una situazione paradossale quella che si è delineata, proprio nei giorni dell’allarme femminicidi, con casi gravissimi avvenuti anche nelle ultime ore con la morte delle vittime. La 21enne Rosaria, mamma di un bimbo di un anno, era finita in carcere il 12 maggio scorso a segioto dei calciti inflittigli dal suo fidanzato, il 27enne  Antonio Caliendo. E’ lei ad accusarlo e la squadra mobile lo arresta per lesioni gravissime. Per giunta lui non l’ha neanche soccorsa dopo l’aggressione. 15 giorni in ospedale, due interventi, il ricordo di violenze precedenti. Poi le dimissioni e quel messaggio sul social network: “Mi manchi, puffo”. Intanto il suo avvocato poco più che trentenne la lascia, lei che è una tosta e non riesce neanche a concepire l’ipotesi della violenza su una donna. “Sono specializzata in diritto di famiglia — spiega la legale — e l’idea che in questa storia può andarci di mezzo un bambino di un anno mi fa venire i brividi. A questo punto dovremmo presentare la querela di parte e chiedere i danni oppure costituirci parte civile. E invece Rosaria vuole essere seguita come dice lei e continua a ripetere che ama Antonio e che lo perdona. Continua a chiedere quando uscirà dal carcere e a minimizzare l’accaduto”. Son svanite nel nulla le ultime due settimane, tace anche la madre Carla, che fino a qualche giorno fa era decisa ad affrontare il padre del nipote se avesse ancora osato riavvicinarsi a Rosaria. Ma la ragazza ama Antonio, quell’uomo violento per gelosia che l’ha picchiata anche ad un concorso di miss a Pesaro ma l’ha anche colmata di attenzioni e doni costosi, come un’auto Smart con la carrozzeria personalizzata con i pupazzi di “Hello Kitty”. A “fare” la coppia c’è un figlio, una convivenza progettata ma non realizzata, agressioni e la famiglia di lui che, eccettutata una visita della sorella avvocato, non si è mai scusata per l’accaduto. L’avvocato rinuncia vedendo come la sua assistita sia voltata di nuovo verso Caliendo salvo, ieri sera, presentarsi di nuovo allo studio dell’avvocato Posillipo, la implora di continuare a seguire il suo caso. Ma il legale non può: la scelta deontologica è fatta.Cos’è scattato nella mente della ragazza? Cosa spinge una donna a tornare tra le braccia del suo aguzzino? Che speranze o vane illusioni può ancora maturare?

La docente fa togliere la maglia all’alunno: ma è anti-berlusconismo?

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All’istituto Michelangelo Buonarroti di Caserta un alunno è stato umiliato dalla sua professoressa che l’ha costretto a indossare al contrario una t-shirt con impresso il volto di Silvio Berlusconi. Al momento di sporgere denuncia, i genitori del ragazzo hanno anche riferito le frasi pronunciate dall’insegnante, riportate testualmente nella querela:  “Ti dovresti impiccare tu e Berlusconi” e “Ti ucciderei a te e pure a lui”. (Ci auguriamo non con questa grammatica, altrimenti sarebbe il caso di preoccuparsi più quanto già non lo siamo per il livello delle scuole italiane!). Appresa la notizia, i politici dell’area dell’ex Presidente del Consiglio hanno dimostrato la loro insofferenza per simili atteggiamenti. Ad esempio Elena Cementero ha sottolineato che “a scuola mi è capitato di vedere miei alunni o giovani che indossavano maglie con, ad esempio, l’immagine di Che Guevara, ma non mi sono mai permessa d’intervenire come risulta aver fatto l’insegnante di Caserta. Mentre Mara Carfagna, portavoce dei deputati Pdl, ha biasimato l’accaduto: “Ciò che preoccupa maggiormente non è il fatto in sé, piuttosto che il germe  dell’intolleranza, di qualunque genere, venga inculcato nelle giovani generazioni che, per costruzione, sono post ideologiche e dovrebbero essere invece educate al rispetto e alla tolleranza”.Ma le critiche hanno continuato a susseguirsi, lamentando la presenza di un clima “antiberlusconiano” nelle scuole, e la presenza di professori prevenuti contro il PDL. Ecco allora che Danilo D’Angelo, riferimento del Pdl a Casagiove, che conosce bene la famiglia, ha diramato una nota durissima: “E’ un caso che ci fa pensare molto e rabbrividire: cercare di manipolare e gestire la mente di un sedicenne è plagio. Più grave è la mancanza di rispetto che l’educatrice dovrebbe insegnare agli alunni, futuri protagonisti di questa terra. Ha sfruttato il ruolo rivestito all’interno della Pubblica Amministrazione per denigrare un uomo di largo spessore politico, presidente del mio partito. Ma non è da meno Nitto Palma, che a Libero ha dichiarato:  “Il clima si è fatto pesante, l’antagonismo politico ha raggiunto livelli inaccettabili: tra adulti, in un certo senso, si può tollerare ma che si scarichi tutto su un ragazzino, nel contesto della scuola pubblica tra l’altro, è il segno di un vero e proprio impazzimento. Mi auguro che la ovvia ispezione del Ministero che ne seguirà faccia definitivamente chiarezza”. Pronta la risposta della preside del Buonarroti, Antonia Di Pippo, che ha già dichiarato di aver avviato un’inchiesta per appurare le responsabilità e che entro il 10 giugno si farà chiarezza. “Non mi risulta che la prof si interessi di politica” ha aggiunto ieri sotto il fuoco incrociato dei media: il che non vuol dire che non abbia un suo modo di pensare e di immaginare le libertà altrui.

Ora, a parte che forse è “un po’” esagerato voler fare un paragone con l’immagine di Che Guevara e del Cav, però a vedere l’immagine stampata ci si chiede se fossero davvero necessarie delle critiche così aspre. La scuola, in quanto luogo pubblico, ha, o dovrebbe avere, un codice di abbigliamento, a parte questo, l’immagine raffigura Berlusconi che mostra il suo “famoso” gesto a tringolo delle dita, che da sempre si è prestato a interpretazioni maliziose, mentre una didascalia reca la scritta “I am the illuminated” (Sono l’Illuminato, ndr), che può benissimo essere interpretato come un gesto offensivo nei confronti delle donne, tanto più grave nel clima attuale visto che è tutt’ora argomento di discussione l’uso del corpo della donna sia in pubblicità che nel caso di episodi di violenza. Oltretutto non dà l’impressione di essere tanto “pro-Silvio” quanto piuttosto un insulto, visto che l’espresione è “spiritata”: insomma, raffigura, se non un pervertito, un pazzo. Naturale quindi chiedersi se chi ha commentato l’accaduto abbia prima visionato la t-shirt o si sia limitato a commentare un episodio “per sentito dire” .

Folla a Benevento ai funerali del carabiniere morto… “Tiziano, sei un eroe!”

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Folla e cori ”Tiziano, sei un eroe” nel Duomo di Sant’Agata dei Goti (Benevento) ai funerali dell’ appuntato dei carabinieri Tiziano Della Ratta, ucciso il 27 aprile durante un tentativo di rapina in una gioielleria di Maddaloni (Caserta). Presenti i ministri della Difesa Mario Mauro, delle Politiche agricole Nunzia De Girolamo ed il comandante dell’ Arma, Leonardo Gallitelli. Il rito e’ stato celebrato dall’ Ordinario Militare Mons. Vincenzo Pelvi.

Arrestati i killer dell’appuntato Tiziano Della Ratta

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Sono stati fermati i due rapinatori che ieri hanno ucciso, durante una sparatoria, l’appuntato Tiziano della Ratta a Maddaloni, in provincia di Caserta. I fermati sono Rosario Esposito Nuzzo, di 20 anni, e Giuseppe De Rosa, di 22 anni, entrambi di Napoli. Trattenuti in stato di fermo anche Vincenza Giaglione, di 30 anni, e Angelo Covato, di 19, componenti del gruppo che ha partecipato alla rapina in gioielleria e alla sparatoria che ne è seguita. Entrambi piantonati da ieri nell’ospedale di Caserta.

Tiziano Della Ratta: morire per combattere il crimine

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L’appuntato 35enne Tiziano Della Ratta stava svolgendo il suo lavoro oggi, assieme al maresciallo Domenico Trombetta, quando verso le 17 ha risposto ad una chiamata. L’allarme era scattato in una gioielleria di via Ponte Carolino di Maddaloni, in provincia di Caserta: quattro banditi, armi in pugno, avevano intenzione di rapinare il negozio quando sul posto è giunta una pattuglia del Nucleo operativo della Compagnia di Maddaloni. Della Ratta ed il collega, in borghese, hanno intimato ai quattro di fermarsi: la risposta è stata l’apertura del fuoco. Pronta la risposta dei militari che hanno ferito e bloccato due banditi, mentre gli altri, che hanno continuato a sparare all’impazzata, sono riusciti a guadagnare l’uscita per poi dileguarsi a bordo di una Fiat Uno. Anche un cliente è rimasto ferito ad una gamba, fortunatamente in maniera lieve. Subito è scattata la caccia all’uomo con posti di blocco, decine di pattuglie e due elicotteri. Ma intanto per Della Ratta, che proveniva dalla provincia di Benevento e, dopo alcuni anni di servizio a Roma era stato trasferito nel Casertano, non c’era più nulla da fare. Il maresciallo è invece stato portato all’ospedale di Caserta, dove le sue condizioni non destano preoccupazione. Presso la struttura sono ricoverati anche i due rapinatori, due italiani, che sono stati ascoltati a lungo dagli investigatori.

I commilitoni, accorsi sul luogo del delitto, hanno mostrato la loro commozione, loro che tanto stimavano l’uomo che ha lasciato la moglie ed un figlio di un anno.

Lite fra ragazzi… accoltellato a morte un 15enne!

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Quella che era nata come una banale rissa fra adolescenti finisce in tragedia. Ad Aversa, provincia di Caserta un 15enne ha perso la vita dopo che è stato raggiunto da una coltellata sferrata da un ragazzo di 17 anni. Lo scontro è avvenuto vicino all’ufficio postale e insieme alla giovane vittima c’erano altri cinque minori, quattro dei quali sono stati feriti. Poco dopo la mezzanotte, è scoppiata la lite che ha portato poi alla tragedia Due ragazzi sono stati già dimessi dall’ospedale, mentre altri due sono stati trattenuti anche se le loro condizioni non sono preoccupanti.

UFO? QUESTA VOLTA SEMBRA PROPRIO DI SI’

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Un oggetto volante dal colore giallo acceso è stato immortalato nei cieli di Castel Volturno (Caserta), da un appassionato di fotografia che ha inviato l’immagine al Centro Ufologico Mediterraneo per capire se è possibile che si tratti proprio di un ufo. Secondo le analisi del Centro, la foto non appare manipolata e l’oggetto non sembra riconducibile né a quelli attribuiti ad altri avvistamenti né a velivoli convenzionali.

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Assicurazioni fantasma! Scattano a Caserta 17 arresti

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Scoperto un capannone-discarica con tetto in eternit degradato. Benvenuti a Caserta!

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A Caserta si muore per un parcheggio!

Ucciso durante una lite per il parcheggio di un motorino così un uomo di 66 anni ha ucciso un 53enne a coltellate!

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Il boss Setola fu aiutato da un avvocato e da un medico. Arrestati!

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Caserta vs droga, 35 arrestati vicini al Clan Fragnoli – Gagliardi!

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Oltre 1.200 prodotti alimentari sequestrati nel casertano: scaduti anche da due anni, erano esposti per la vendita

 

Polizia a caccia di banditi nel casertano

 

Questa mattina quattro banditi hanno rapinato l’azienda ‘Foreste Molisane’ in provincia di Caserta. Seguiti dalla polizia, hanno fatto fuoco colpendo il parabrezza dell’auto delle forze dell’ordine. La polizia indaga.

 

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