La madre che invita al funerale l’uomo che le ha investito la figlia

francesca-rago-tuttacronacaNon odio o rancore ma comprensione. E’ quello che sembra provare Rita Matarese, mamma di Francesca Rago, la giovane che lo scorso giovedì era stata investita alle sette del mattino. Alla guida del Fiat Doblò che seguiva il bus sul quale avrebbe dovuto salire la ragazza che frequentava la terza classe del Duca degli Abruzzi a Treviso, si trovava un 54enne che non ha trovato il coraggio di guardare in faccia i genitori della sua vittima. Ma ha lasciato loro una lettera nella cassetta della posta della casa di via Arvedi a Casier: “Perdonatemi, non vivo più”. E il suo numero di telefono. Numero che domenica la signora Rita ha composto. “Nessuno mi potrà ridare più la mia Francesca, ma mi sono anche resa conto del dramma che sta vivendo quell’uomo, che ha pure lui una famiglia. Quando l’ho chiamato è scoppiato a piangere. Non abbiamo niente in contrario se vorrà partecipare all’ultimo saluto alla nostra Francy”.

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Funerale macabro: il corpo del pugile imbalsamato sul ring

boxer-imbalsamato-tuttacronacaNon si vede certo tutti i giorni un pugile imbalsamato sopra un ring. Eppure è quanto accaduto ai funerali di un boxer 24enne di Porto Rico, Christopher “Perrito” Rivera, ucciso qualche giorno fa. Il giovane ha ricevuto l’ultimo addio da familiari e amici sul ring, dov’era stato portato il suo corpo imbalsamato, come se fosse pronto per un incontro. “E’ lui che ce lo aveva chiesto, voleva proprio essere ricordato in questo modo”, hanno precisato i familiari del pugile. Il cadavere di Rivera è stato vestito coi guantoni, le scarpe e i tipici pantaloncini della boxe, oltre a degli occhiali neri che gli coprivano una parte del volto. I media locali ricordano inoltre che, Porto Rico, da qualche anno vanno di moda macabri funerali con la modalità dei “muertos parados” (morti in piedi) e precisano che Rivera è stato ucciso con undici colpi d’arma da fuoco.

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A.A.A. sacerdote cercasi, l’anziana resta senza funerale

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Una storia quasi incredibile quella che sta accadendo in queste ore a Ponza dove un’anziana di 88 anni è deceduta mercoledì sera  e non c’è la disponibilità di nessun sacerdote affinché si possa celebrare il funerale. I due parroci in servizio infatti, sono infatti impegnati in questi giorni in un ritiro spirituale presso Arcidiocesi sulla terraferma e il maltempo non permette i collegamenti tra Formia e le Isole. La salma dell’anziana è stata portata  nella chiesa di  Santa Maria Assunta in Cielo a Le Forna e vegliata per un giorno e mezzo dai suoi congiunti. Ora il comune, che non dispone di cella frigorifera, ha provveduto a portare il corpo all’obitorio del cimitero e a chiudere il feretro. I familiari hanno chiesto e ottenuto di attendere sino a domani nella speranza che le condizioni meteo migliorino e un sacerdote possa recarsi a celebrare il funerale, in caso contrario la salma sarà sepolta e la cerimonia religiosa potrà essere solo postuma.

 

Maurizio Canovaro, l’ufficiale morto durante il varo di una nave

fincantieri-tuttacronacaSi chiamava Maurizio Canovaro il primo ufficiale della società Oro Mare, con sede nel porto di Genova, morto oggi durante la preparazione della cerimonia di consegna di una nave alla Marina militare algerina. Sulla morte del 51enne, nato a Camogli e residente ad Avegno, la Procura di Genova ha aperto un fascicolo, affidato al sostituto procuratore Giovanni Arena e nel frattempo carabinieri e capitaneria di porto stanno svolgendo i primi rilievi. Il corpo dell’uomo è ancora sulla spiaggia, in attesa degli accertamenti e del nulla osta del magistrato. L’incidente è avvenuto in mare, nello specchio d’acqua antistate il cantiere Fincantieri, mentre era in corso la manovra d’attracco della chiatta Atlante che doveva trasportare la nave, denominata Kalaat Ben Abbes, al cantiere di Muggiano (La Spezia). Canovaro è stato colpito in pieno petto da un gancio dopo che una cima che lo tratteneva si era rotta. L’uomo è quindi caduto in mare e, sembra, è stato successivamente colpito dall’elica del rimorchiatore. In una nota Fincatieri, che ha annullato la cerimonia del varo, si legge: “Questo grave lutto colpisce profondamente tutta la famiglia di Fincantieri. La società ha ritenuto per rispetto della vittima e dei suoi familiari di annullare la cerimonia prevista per questa mattina e ha annunciato che sarà vicina in ogni maniera alla famiglia”. La notizia si è sparsa rapidamente a Genova e durante la manifestazione dei sindacati confederali contro la legge di stabilità, al Teatro della Corte, è stato osservato un minuto di silenzio. Bruno Manganaro, segretario della Fiom Cgil, ha detto: “E’ morto un lavoratore, uno di noi”. E ancora: “Cercheremo di capire quello che è successo poi decideremo se fare iniziative con gli altri stabilimenti di Fincantieri e con gli altri porti italiani”. Manganaro ha riferito che “tutti i lavoratori sono sconcertati, amareggiati” in una giornata “che doveva essere di festa e invece è di lutto”. Anche la Giunta e il Consiglio regionale della Liguria hanno espresso il loro cordoglio alla famiglia di Maurizio Canovaro,  a tutti i lavoratori di Fincantieri e al territorio. Avendo appreso “con grande tristezza e con sgomento la notizia del decesso del Primo Ufficiale del rimorchiatore che avrebbe dovuto assistere alle operazioni di varo della nave algerina”, la senatrice Roberta Pinotti (Pd), sottosegretaria alla Difesa, si è dichiarata “profondamente addolorata per il tragico evento, che è avvenuto nella giornata che sarebbe dovuta essere di festa”.

“One more funeral”, il video del funerale di Fast and furious

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“One more funeral”, doveva essere il trailer di Fast and Furious, capitolo 7, girato prima della morte di Paul Walker. Nelle immagini tutti i protagonisti, compreso Paul Walker partecipano a un funerale. Il video è stato pubblicato nelle scorse ore e immediata è stata la reazione del web… quelle immagini per i fan della saga e dell’attore che interpretava Brian O’Connor, morto sabato scorso, sono come un tremendo presagio di un ineluttabile destino che ha colpito la star hollywoodiana.

Addio Rombo: l’ultimo saluto al pilota morto al Sic Day

romboni-funerali-tuttacronacaSabato scorso, durante il Sic Day, in un tragico incidente in pista ha perso la vita il pilota Doriano Romboni, di cui oggi si sono tenuti i funerali in provincia di La Spezia, a Ceparana. Oltre 2mila persone si sono riunite per un ultimo saluto e tra questi i vecchi rivali, gli amici e chi non gli ha mai fatto mancare il supporto dagli spalti. C’è stato anche chi, all’arrivo del carro funebre davanti alla chiesa, ha fatto rombare la moto in suo onore. Tra chi l’ha voluto accompagnare in quest’ultimo viaggio, Max Biaggi, che su Twitter ha scritto: “Oggi ti abbiamo onorato caro Doriano. Ti ho toccato un’ultima volta”. Presente anche Loris Capirossi, che non è riuscito a trattenre le lacrime e che era arrivato questa mattina a Follo per la camera ardente. “Doriano è stato un rivale, ma soprattutto un amico sincero – ha affermato commosso -. Quante sportellate che ci siamo dati, lui si arrabbiava, ma alla fine ci si capiva”.  E ancora per dire addio a Rombo sono arrivati Marco Lucchinelli, Ezio Gianola e Alessandro Gramigni, che a stento sono riusciti a trattenere le lacrime quando hanno visto la storica Honda del team Hb, quella degli anni d’oro della 250, posizionata assieme alla tuta e al casco di Rombo nell’androne del Comune dov’era allestita la camera ardente. C’erano anche Loris Reggiani e Andrea Dovizioso. “Una delle persone più vere che abbia conosciuto nell’ambiente delle corse, e che lascia un vuoto grande”, afferma il primo. “Persona emotiva e sanguigna, ma tanto buona. Ero a Latina sabato, ci tenevo a essere qua” afferma invece il pilota Ducati.  Fuori dalla chiesa, nel piazzale addobbato con striscioni, c’è anche Paolo Simoncelli, padre di Marco, scomparso nel 2011. “Le parole sono superflue. È il destino, non c’è nulla da fare. Ognuno ha il suo percorso e quando arriva, arriva”. Anche Paolo Sesti, presidente della Federazione, è arrivato in Liguria: “Non mancheremo di aiutare la famiglia di Doriano – spiega – che era un grande uomo che stava dando tanto a questo mondo”.

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La nuova moda agghiacciante: selfie al funerale

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Forse è solo per esorcizzare il dolore, forse è di cattivo gusto, forse è solo per stupire o chissà quali motivazioni ci possono essere per scattare un selfie al funerale della nonna o per controllare l’abito prima di prendere parte alla cerimonia. Sul web la moda c’è e si fa sentire:

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La morte… si fa sexy: il calendario che unisce bare e modelle

calendario-bare-tuttacronacaUltimi mesi dell’anno e scoppia la guerra dei calendari, che possono anche nascere dalla volontà di pubblicizzare i propri prodotti. Nulla di strano, ma sicuramente si trasforma in un’idea bizzarra quando il prodotto in questione sono bare mortuarie e vengono utilizzate delle modelle super sexy. Zbigniew Lindner, titolare dell’azienda e ideatore della campagna pubblicitaria, ha spiegato: “Abbiamo voluto mostrare la bellezza delle fotomodelle polacche insieme alla bellezza delle nostre bare e dimostrare che una cassa da morto non è un simbolo religioso, ma un contenitore”.

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La bara con le scarpe: Jason “il burlone”, tifoso di calcio per sempre

bara-scarpe-tuttacronacaEra conosciuto come “il burlone” il 40enne Jason Calvert, grande supporter della squadra locale, lo Stockport Country Forball Club. Jason voleva dare il suo ultimo saluto al mondo in un modo tutto suo: sulla sua bara, in bella vista, dovevano esserci sia la bandiera che la sciarpa della sua squadra. E non potevano mancare gli scarponi che era solito indossare. E sia i suoi compagni di tifo che i giocatori della squadra si sono attivati per realizzare le sue ultime volontà, raccogliendo 3500 sterline per il suo funerale, dove ha fatto la sua apparizione la bara con le scarpe.

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In 2000 per salutare l’avvocato: commozione al funerale di Silvia Gobbato

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In 2000 per salutare l’avvocato. Silvia Gobbato è stata salutata da amici, parenti e semplici cittadini che si sono commossi sul sagrato della chiesa Arcipretale di San Michele al Tagliamento. Tanti coloro che hanno partecipato al funerale e molti che continuano a non darsi pace per la morte di una ragazza uccisa mentre faceva jogging. Un paese intero fermo a interrogarsi mentre  Don Andrea Vena, vicario foraneo a San Michele al Tagliamento, ha lanciato un monito di speranza: «Non guardiamo questa bara, perchè Silvia è viva in cielo».

Tragica morte per un infermiere: si schianta con il parapendio

schianto-parapendio-tommaso-zuzzi-tuttacronacaTragico incidente in provincia di Udine dove l’infermiere 30enne Tommaso Zuzzi, di Majano, ha perso la vita questa mattina attorno alle 8 schiantandosi contro il muro di una fabbrica a Rivoli di Osoppo mentre volava con il suo parapendio a motore. Zuzzi era decollato poco prima, dal locale campo, per poi perdere rapidamente quota fino a scontrarsi contro il muro posteriore di un negozio di mobili, morendo sul colpo. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco mentre sono in corso di accertamento le cause dell’incidente. I carabinieri hanno già ascoltato alcuni testimoni oculari. L’ispezione cadaverica si terrà a Gemona, mentre non è stato disposto alcun sequestro.

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Dalle nozze al funerale, festa di matrimonio finisce in tragedia

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Una festa di matrimonio che si trasforma in tragedia con 27 persone morte e oltre 41 disperse a causa di un alluvione nel sud dello Yemen. Al momento della tragedia le vittime, in maggioranza donne e bambini, viaggiavano su tre veicoli, attraverso il Wadi Nakhla, una valle tra le province di Taiz e Ibb, e stavano accompagnando la sposa alla sua nuova casa. I media di stato riferiscono che otto persone sono state salvate, tra queste la sposa.

 

Strade insanguinate in Veneto: perdono la vita 3 motociclisti, 2 feriti

-moto-incidente-tuttacronacaSono morti tre motociclisti, e altri due sono rimasti feriti, sulle strade venete nell’arco di sole 40 ore. La prima vittima delle due ruote è stata Michele Lunardi, 32enne di Rosà, in provincia di Vicenza. Alle 7.30 di venerdì mattina, mentre si trovava in sella al suo scooter per recarsi a lavoro, non ha visto un fuoristrada che si era fermato per girare a sinistra. La Yamaha del giovane si è schiantata sulla fiancata della Mercedes. Il 23  è volato in aria per poi sbattere contro un palo della luce e finire4 ore più tardi, nonostante gli sforzi dei sanitari, è morto all’ospedale di Bassano. Nello stesso giorno, alle 23, ha perso la vita il 28enne Diego Giacometti, a Meledo di Sarego, sempre nel Vicentino. Il giovane cuoco stava percorrendo la provinciale “500” sulla sua Kawasaki 1000, quando si è trovato di fronte una Ford Fiesta, guidata da una albanese di 21 anni, che stava svoltando a sinistra per immettersi in una laterale. Il motociclista è piombato sull’asfalto spegnendosi sul colpo. Solo poche ore dopo, alle 10 di sabato, un 22enne albanese residente a Rosà ha sbattuto contro una Peugeot, non avendo visto che l’auto stava svoltando. Il giovane è stato portato al San Bassiano e ricoverato in Rianimazione in prognosi riservata con un trauma cranico e uno sfondamento toracico con vasta lesione ai polmoni. Ancora nel Vicentino, a Rossano Veneto, tre ore più tardi il 43enne B.C., di Castelfranco Veneto, in provincia di Treviso, in sella a una moto e con un passeggero, S.P., 17, di Bassano, si è scontrato con un’auto. L’uomo è poi finito contro un muro, riportando diverse lesioni: successivamente è stato trasferito nell’Unità di terapia intensiva di Vicenza, in prognosi riservata. Solo contusioni per il 17enne. L’ultima vittima di questo week-end di strade sanguinate si è avuta alle 23.30 di sabato sera, sempre sulla Sp 500, a Pedocchio di Brendola, il 47enne Luca Grison, di Schio, con la sua Harley Davidson, forse in sorpasso, ha toccato lo specchietto retrovisore di un’Alfa Romeo condotta da un immigrato, ha perso il controllo della moto, ed è precipitato nel fosso che costeggia l’arteria e si è schiantato contro il muro di sostegno di un ponticello: morte istantanea.

Ancora non c’è una tomba per Franco Califano. Solo burocrazia?

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Forse la tomba non sarà pronta neppure per il 14 settembre, data di nascita dell’artista romano. Sembrano esserci infatti stati innumerevoli problemi burocratici che hanno fatto slittare la data di realizzazione della tomba. Secondo La Repubblica  il contratto tra la Tac (la società incaricata della gestione della sepoltura e del pagamento) e il Comune di Ardea per realizzare la tomba privata, dal valore di 25mila euro, sarebbe stato firmato solo una settimana fa.

«Ci sono stati dei problemi di soldi – sostiene il sindaco Luca Di Fiori – ho dovuto aspettare che la Tac incassasse i proventi di una polizza fideiussoria, stipulata dall’artista, prima di scrivere l’ordinanza di permesso». Il regolamento comunale infatti prevede che chi non è cittadino di Ardea non possa essere seppellito lì.

L’ordinanza di deroga è stata emessa a metà giugno, quando il sindaco ha avuto le necessarie garanzie. Una versione però opposta a quella dell’avvocato del ‘Califfo’, Marco Marcacci. «La Tac aveva i soldi fin dal giorno del funerale – sostiene – Dunque l’ordinanza poteva essere fatta prima».

L’ultimo saluto a Vincenzo Cerami: oggi i funerali a Roma

Vincenzo-Cerami-funerali-tuttacronacaSi sono svolti alla Chiesa degli Artisti i funerali di Vincenzo Cerami, lo scrittore e sceneggiatore che ci ha detto addio mercoledì dopo una lunga malattia. Alla cerimonia, sobria e intensa, hanno preso parte, tra gli altri, Roberto Benigni con Nicoletta Braschi, Ettore Scola, Nicola Piovani, Marco Bellocchio, Raffaele La Capria, il sindaco di Roma Ignazio Marino, Walter Veltroni, Antonio Albanese, Laura Morante, il ministro dei Beni culturali Massimo Bray.


Durante la funzione Mariano Rigillo ha letto un brano dal Vangelo, Silvia Siravo ha recitato la preghiera degli artisti, mentre Norma Martelli, moglie di Piovani e interprete di molti spettacoli di Cerami, ha letto alla fine alcuni suoi versi concludendo: “Grazie poeta da tutti gli attori per tutte le parole con le quali ci hai fatto giocare”. Erano circa 200 le persone che, all’esterno, hanno riservato un ultimo applauso all’autore che tanto da dato alla nostra arte. Il feretro è tumulato al cimitero Flaminio.

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Il mondo del cinema e della cultura piange: è morto Vincenzo Cerami

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Lutto nel mondo del cinema italiano: è morto lo scrittore, sceneggiatore e drammaturgo italiano Vincenzo Cerami. Era stato candidato all’Oscar nel 1999 per “La Vita è bella” con Roberto Benigni. Cerami era malato da tempo. Nato a Roma il 2 novembre 1940, figlio di genitori siciliani, alla scuola media era stato allievo di Pier Paolo Pasolini, un incontro che ha sempre ritenuto determinante per le sue scelte successive. Nel 1976 ha fatto il suo debutto nel mondo letterario con il romanzo Un borghese piccolo piccolo,satira delle frustrazioni piccolo-borghesi da cui verrà tratta anche una fortunata trasposizione cinematografica. In seguito, tra le altre opere, ha scritto Addio Lenin (1981), il romanzo fantastico La lepre (1988) e il racconto musicale realizzato con Nicola Piovani Il signor Novecento (1994). Nel 1996 pubblica Consigli a un giovane scrittore (1996), divertita escursione nel mondo della scrittura mentre in Fattacci (1997)racconta e analizza quattro delitti saliti alla ribalta della cronaca italiana. Cerami ha scritto anche racconti, raccolti in La sindrome di Tourette. La sua ultima opera è stata Vite bugiarde, uscita nel 2007

Ma Cerami non si è dedicato solo alla letteratura: ha scritto per il cinema, collaborando con registi quali Bellocchio, Amelio e Benigni. Come commediografo lo ricordiamo quale autore di L’amore delle tre melarance; L’enclave des Papes, 1984; Sua maestà, 1986 e Ring, 2000. In gioventù Cerami si era dedicato anche all’attività sportiva in qualità di rugbista, salvo poi interrompere la carriera nel Frascati a causa di un incidente di gioco. Fino al 2009 ha inoltre ricoperto l’incarico di Ministro dei Beni Culturali del governo ombra del PD al Governo Berlusconi IV. Nello stesso anno, nel mese di giugno, ha ricevuto l’incarico di assessore alla cultura al Comune di Spoleto. La posizione era condizionata  all’elezione a sindaco di Daniele Benedetti, elezione poi effettivamente avvenuta. La sua decennale esperienza, che ha prodotto pagine e sceneggiature che s’imprimono nella storia culturale del nostro Paese, l’ha poi condivisa con gli studenti della scuola di cinema di Cinecittà ACT MULTIMEDIA, dove ha lavorato come docente.

Lutto nel mondo della musica: è morta Carlotta Nobile

carlotta_nobile_morta-tuttacronacaSolo pochi mesi, sul suo profilo Facebook, la 24enne Carlotta Nobile aveva scritto “Ci sono battaglie che non abbiamo scelto. Poi c’é la vita. E io quella non smetterò mai di sceglierla”. Ma la malattia ha scelto per lei e se l’è portata via velocemente, troppo presto. Carlotta era la giovanissima direttrice dell’orchestra da camera dell’Accademia Santa Sofia già dal 2010, dopo aver conseguito il Diploma di Violino in Conservatorio con il massimo dei voti a soli 17 anni, continuando in seguito a perfezionarsi nelle più prestigiose accademie europee e vincendo numerosi premi.

La gru è troppo alta per superare il cavalcavia: tragedia nel Modenese

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Simone Peraro, 38enne di Signoressa di Trevignano, ha trovato ieri una tragica morte a Castelfranco Emilia, in provincia di Modena, ieri mattina attorno alle 11. L’uomo è rimasto stritolato nella cabina del camion che stava guidando quando, passato sotto un cavalcavia, la gru si è accartocciata sul mezzo perchè troppo alta. Dipendente della Sartor Montaggi di Montebelluna, Simone doveva recarsi nei pressi della zona industriale La Graziosa per recuperare una piattaforma e spostarla in un cantiere vicino. Tutto va nel migliore dei modi e, verso le 11, si prepara a rientrare. Prende allora la tangenziale, così come aveva fatto in passato e consapevole che il ponte era troppo basso per permettere alla gru di passare, ma lui ha proseguito. Un uomo, in sella al suo scooter, si rende conto che il camion di Simone non può farcela e inizia a inseguirlo, tentando di avvisarlo dell’impossibilità di proseguire. “Ma non ce l’ho fatta”, spiegherà dopo. Simone non si accorge di nulla e basta un attimo perchè la tragedia si consumi: la gru sbatte contro la spalletta in cemento armato e poi crolla sopra la cabina, senza lasciare scampo all’uomo che muore sul colpo, incastrato tra l’ammasso di lamiere. Ci vorrà un’ora ai vigili del fuoco per estrarre il suo corpo mentre un testimone racconterà di aver incontrato l’uomo in precedenza: Simone appariva disorientato mentre si guardava attorno cercando una “via di uscita” verso Modena. Il testimone aggiunge che, una volta ottenute le informazioni, avrebbe imboccato la tangenziale ad alta velocità sbagliando di nuovo direzione: verso Bologna anziché Modena. Originario di Zero Bianco, nel 2004 Simone si era trasferito a Signoressa in via Risorgimento con la moglie Jessica e le due figliolette.

Dolore a Civitanova: una 26enne si suicida con la pistola del padre

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Si è consumata una tragedia lunedì pomeriggio, in un’abitazione di corso Garibaldi, a Civitanova. Una ragazza di 26 anni, Diletta Marinelli, si è tolta la vita puntandosi alla tempia destra il revolver del padre che, secondo le indagini dei carabinieri, era riposto sopra l’armadio nella sua camera da letto. E’ un amico di famiglia che riferisce che di solito la “pistola era gelosamente custodita in una cassetta, sempre rigorosamente sigillata”. Ma chi non si dà pace è il padre della ragazza, l’ex An Giancarlo Marinelli che in casa aveva anche un fucile da caccia, detenuto legalmente così come la pistola e ora parimenti sequestrato: “Se n’è andato un pezzo di me. Non troverò mai pace, mi sento in colpa per quello che è accaduto, non potevo prevederlo”. Non era la prima volta che la giovane pensava alla morte, già in passato avrebbe tentato il suicidio e da tempo era seguita dalla Asl per problemi legati alla depressione. Viene descritta come introversa, magra, all’apparenza dark e vicina alla musica metal, ma anche dolce e sensibile. “L’impegno era alla base del suo modo di lavorare”, spiega Cristian Lanari, titolare della gelateria Pistacchio Curioso dove la ragazza, che tempo fa aveva lasciato gli studi nonostante l’ottimo profitto, ha lavorato fino a settembre. Poi “ha dovuto interrompere per motivi di salute – continua Lanari – ma sarebbe tornata presto. Eravamo sempre in contatto, c’era un rapporto di fiducia tra noi, lei mi raccontava dei suoi progetti, era autoironica, le piaceva l’arte e voleva seguire un corso di disegno”. Figlia unica, gli amici la ricordano come “Deliziosa, attenta all’abbigliamento e riservata”. Il funerale avrà luogo venerdi alle ore 17 nella chiesa di San Pietro di Civitanova.

Non c’è pace per il Califfo nessuno vuole seppellirlo…

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“Non escludo il ritorno” aveva dichiarato Franco Califano, ma forse escludeva questa agonia in cerca di una degna sepoltura. L’artista romano morto lo scorso 30 marzo ed ora ospitato in un loculo pubblico del cimitero di Ardea dopo che nessun altro cimitero si è fatto avanti per accoglierlo. Si muove quindi la Siae e il direttore generale Gaetano Blandini, ha offerto la sua piena disponibilità a occuparsi di questo problema. La Siae ha anche aggiunto: “Sentito il Commissario straordinario Gian Luigi Rondi e il presidente designato Gino Paoli, il direttore generale della Siae è intenzionato ad offrire un contributo economico sia per risolvere il problema della tumulazione sia per ogni necessità del futuro museo dedicato all’autore di La musica è finita, E la chiamano estate e tanti altri importanti successi”.

 

Ressa al funerale di Califano!

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I funerali di Franco Califano sono previsti alle 11 nella Chiesa degli Artisti in piazza del Popolo a Roma ma è già ressa per entrare nella chiesa dovè è stato portato il feretro dell’artista scomparso il 30 marzo. Sono state messe delle transenne per gestire le centinaia di persone che tentano di partecipare alle esequie di Califano e le persone entrano molto lentamente, cinque alla volta, mentre l’organizzazione cerca di gestire la forte affluenza di romani e non, complicata anche dalla pioggia di questa mattina a Roma.

2 funerali eccellenti: Antonio Manganelli e Pietro Mennea

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A Santa Maria degli Angeli è il giorno dei funerali di Antonio Manganelli. Il feretro del capo della Polizia, portato in spalla dagli agenti, è stato fatto entrare nella basilica romana sulle note della marcia funebre dopo il saluto del picchetto d’onore. Il rito funebre è presieduto dal Cardinale Agostino Vallini, vicario del Papa per la diocesi di Roma.

Presenti il presidente del Consiglio Mario Monti, il leader del Pd Pierluigi Bersani e il governatore della Lombardia Roberto Maroni. Tra le altre personalità politiche che continuano ad arrivare alla basilica romana per la messa che sarà presieduta dal cardinale Agostino Vallini, il sindaco di Roma Gianni Alemanno, il capogruppo Pdl alla Camera Renato Brunetta, l’ex premier Giuliano Amato.

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Mentre è stato un «Arrivederci a festeggiare la tua vittoria al traguardo del cielo» per Mennea. Questo cartello e un lungo applauso hanno accolto nella basilica romana di Santa Sabina il feretro del velocista, poco prima della cerimonia funebre, cominciata alle 10 e officiata da padre Antonio Truda.

Nell’antica basilica, per l’ultimo saluto all’olimpionico scomparso giovedì’ a 60 anni, si sono ancora uniti ai famigliari tanti altri campioni dello sport, amici, autorità e molta gente comune.

Michelle va a dare addio ad Hadiya Pendleton!

C’era anche Michelle Obama a dare l’addio alla quindicenne uccisa da un colpo di pistola alla testa. la ragazza, Hadiya Pendleton, aveva preso parte ai festeggiamenti per la rielezione di Barack Obama. Aveva sfilato con la scuola all’Inauguration Day. L’addetta stampa che ha parlato a nome di Michelle ha detto  “Come madre e come cittadina di Chicago la First Lady ha appreso con il cuore spezzato della morte di Hadiya, vittima di una insensata violenza”.

Hadiya Pendleton

Il figlio torna a casa dopo 10 giorni dal funerale!

In India un giovane creduto morto è tornato a casa dopo 10 giorni che i genitori avevano celebrato il funerale. Nel fiume era stato rinvenuto il corpo di un giovane e i genitori avevano riconosciuto il corpo… ma non era quello del figlio.

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