Assessore disabile denuncia le barriere architettoniche

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Mario Melazzini, affetto da Sla, assessore lombardo alle Attività Produttive, è uno dei tanti diversamente abili costretti ogni giorno a dover combattere le difficoltà che una disabilità comporta. Nella foto, pubblicata sul suo profilo Facebook si legge tutta l’impotenza di fronte a una situazione che vivono in silenzio in tanti. I suoi collaboratori oggi lo hanno dovuto portare a braccia, sulla sua carozzina, al primo piano del l Circolo della stampa di Milano:

«Con tenacia si può superare tutto, anche la scalinata del Circolo della stampa di Milano», ha scritto Melazzini, che stamani ha partecipato alla conferenza stampa del Pdl sui referendum in materia di giustizia. «C’è molto da fare, ma riusciremo ad essere liberi», ha quindi aggiunto. «Mi dispiace molto per quello che è accaduto», ha spiegato la presidente del Circolo della stampa milanese, Daniela Stigliano, interpellata in proposito. «Siamo ospitati in un palazzo storico che è vincolato», ha aggiunto riferendosi a Palazzo Bocconi, «quindi ci rendiamo conto che non c’è la piena agibilità, ma questo non significa che il nostro palazzo non sia aperto alle persone disabili, le cui associazioni spesso ospitiamo per le loro riunioni». L’ascensore, ha aggiunto, «può ospitare carrozzine ma fino alla misura di 58 centimetri».

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Bambina disabile costretta a viaggiare sola in gita scolastica?

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Chiara ha 10 anni ed è costretta su una sedia a rotelle. Sua madre Fiammetta ha deciso quest’anno di farla partecipare alla gita scolastica e si è preoccupata per tempo insieme alla scuola, l’Istituto Comprensivo Marco Fulvio Nobiliore a Cinecittà, Roma, di comunicare al Comune che serviva un mezzo idoneo per far viaggiare la bambina. Il mezzo effettivamente arriva, ma non è un pullman dotato di pedana, è solo un mezzo per Chiara che quindi si sarebbe trovata a viaggiare da sola, isolata dal resto dei suoi compagni che erano sul pullman normale. A questo punto, la madre e l’insegnante insistono affinché la bambina possa salire sul pullman con gli altri bambini e sedere con l’insegnante di sostegno al suo fianco. L’autista all’inizio non fa obiezioni, ma poi è costretto a riferire alla ditta questo cambio di programma. La ditta di trasporti non permette a Chiara di viaggiare su quel pullman, problemi di assicurazioni, così dopo 400 metri, la bambina viene fatta scendere. E’ la madre a portare chiara sino alla fattoria, luogo di destinazione della gita scolastica, è ancora una volta il genitore che deve sopperire alle mancanza del Comune.

La città eterna non è vivibile per i disabili!

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Roma non è per tutti… o forse, ultimamente Roma non è di nessuno. Ma c’è qualcuno che viene ancora più emarginato in questa città eterna, spettro degli antichi splendori e fasto di presenti orrori. La Roma incivile, quella raccontata da chi come Fiamma Satta, storica voce di Radio 2, giornalista e scrittrice, conosce da vicino e vive ogni giorno sulla sua pelle. Dal 1993 la Satta è costretta a vivere con Sua Molestia, la Sclerosi Multipla che l’ha colpita duramente costringendola su una sedia a rotelle.  Roma è una città complessa, difficile, distratta e crudele. Negli anni sicuramente non è migliorata e ogni giorno la sceneggiatrice, candidata al David di Donatello per la sua collaborazione alla stesura di “Ma che colpa ne abbiamo noi” di Carlo Verdone, cerca di richiamare l’attenzione sui temi della disabilità.

Fiamma Satta ha un blog, e una rubrica su Vanity Fair che si chiama Ritorno di Fiamma e una,”Diversamente affabile”, sulla Gazzetta dello Sport  dove conia due termini per descrivere gli abili incivili inconsapevoli (coloro che ad esempio parcheggiano in un posto per invalidi per distrazione) e gli abili incivili inconsapevoli (ossia coloro che parcheggiano consapevolmente in un posto per invalidi): gli Abilioni e gli Abilioti. Poi ci sono i Disabilioti, forse la specie peggiore, che, pur essendo abili, girano indisturbati per la capitale con un permesso invalidi di un parente o amico, oppure, ancora peggio, con un permesso falso. Come scrive Dacia Maraini nella prefazione al libro, gli incivili esistono per la mancanza di immaginazione “la sola che ti fa capire e intuire la sofferenza altrui”. Questa assenza a volte sfocia nella ferocia: un Abiliota è riuscito a scrivere sul parabrezza della Satta, a seguito di un biglietto di protesta, “Paralitico di merda crepa sulla tua sedia a rotelle”.

Giulia Oblach, l’ennesima vittima del Pd?

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Pluricampionessa 19enne non vedente tra le liste del Pd. Giulia Oblach è una candidata piuttosto speciale del Pd in Friuli, oltre ad essere una tra le più giovani.
Giulia vuole battersi per migliorare i percorsi protetti per bambini, anziani e disabili.Se siederà nei banchi del consiglio comunale di Spilimbergo (Pordenone), la cittadina alle cui amministrative è candidata, si batterà contro le barriere architettoniche.
La giovane è cieca dalla nascita ma da sempre ha dimostrato grande forza di volontà e svolge diverse attività, tra cui il canto e lo sci. Ma la sua passione è il ciclismo su pista di cui è campionessa italiana. Ha inoltre un normale brevetto (non specifico per i ciechi), di istruttrice di Nordik Walking.
A 19 anni, lottando contro la sua disabilità, impegnata tra le gare e il canto, non sarebbe meglio farle godere la giovinezza piuttosto che farla sedere sui banchi del consiglio comunale? E’ l’ennesima vittima di una sponsorizzazione selvaggia del Pd alla ricerca del cambiamento?

Ana combatte contro la leucemia

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ana

Messaggio della madre di Ana del 3 febbraio 2013

“Ieri sera alle 10 di sera siamo tornati in ospedale, ad Ana è improvvisamente salita la febbre a 38,1 … Quando non siamo arrivati ​​in ospedale (dopo circa 20 minuti) aveva già raggiunto i 38,8. Un’altra “fantastica” reazione alla chemioterapia … Tuttavia ha deciso di continuare la chemio: è molto pericoloso interrompere la cura perché facendolo potrebbe non sortire alcun effetto. Dopo la chemio di oggi la temperatura le è salita nuovamente a 39 gradi. Per fortuna i test non indicano un’infezione nel sangue. Ora siamo a 37,8 e domani ci sarà una nuova seduta di chemioterapia, poi una pausa per tre giorni … Che Dio ci aiuti rendendo possibile il trattamento di domani. Tuttavia Ana m’insegna cosa significa aver coraggio e mi dimostra quanto è forte la mia principessa. La sua temperatura sale a 39, lei si alza in piedi nella culla e mi dice “Non essere triste mamma, andiamo a cantare e ballare” … E ho cantato la canzone degli Aristogatti: “Com’è bello, com’è bello, come è bello essere gatto” …. poi vede le immagini del Cenacolo in TV e mi parla … Senza bisogno di dire nulla: “Mamma, prega affinché Ana stia meglio” … E’ molto difficile tenere tutto insieme, ma devo. Vi abbracciamo e baciamo tutti!”

Puoi salvare la vita di Ana:

  • Con un versamento a:

RO59BRDE426SV55718444260 – EURO

RO63BRDE426SV55718364260 – RON

BIC code: BRDEROBU

Account holder: SOARE BOGDAN VIRGILIU

  • Donando il sangue:

Institute of Hematology Transfusion Prof. Dr. CT Nicolau:
Bucharest, District 1, Constantin Caracas Street, no. 2-8;
Telefono: 0040-021-319-31-62, 0040-021-212-81-26
Fax: 0040-021-319-17-79
E-mail: hemtransro@astral.ro

Orario di apertura: Lunedì-Venerdì dalle 7:30 alle 14:00 p.m.

I donatori devono specificare che il sangue è per Ana Elena Soare (presso l’ospedale Fundeni, sezione pediatrica 2, piano 6, Dr. Anca Colita).

  • Condividete il messaggio.

Per saperne di più: UNITE AND FIGHT LEUKEMIA – Ana Elena Soare. Grazie.

Sessualità e disabilità: Max Ulivieri fa emergere il problema.

Max Ulivieri, 42enne toscano, affetto da distrofia muscolare, è ideatore della petizione per l’istituzionalizzazione della figura dell’assistente sessuale.

Cosa è un assistente sessuale? Max Ulivieri risponde così

“L’assistenza sessuale è un servizio che consiste nell’avere a disposizione un team di specialisti: da psicologi o sessuologi all’assistente sessuale vero e proprio che permette al disabile di entrare in contatto con la propria sessualità. Il modo è deciso caso per caso: ci sono situazioni in cui la persona ha bisogno di vivere un’esperienza per essere spronato, in altri c’è la necessità di soddisfare un bisogno sostanzialmente fisico. L’assistente sessuale non promette di essere il principe azzurro: permette solo di entrare in contatto con questa parte di sé”.

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