Fan in protesta contro la scelta del Vasco: “i migliori al mondo non si cambiano”

vasco-solieri_tuttacronacaVasco Rossi torna sul palco per il suo Kom Live ed è subito successo: due anni lontano dai fan non hanno intaccato nè l’affetto dei supporters nè l’energia del cantante. Vasco non delude, è una certezza. Almeno non sul palco. Perchè poi può fare delle scelte che i fan non approvano, come il fatto di aver dato l’addio allo storico chitarrista Maurizio Solieri, con il quale già dal 2012 il rapporto non era dei migliori. Al suo posto, arriva alla chitarra Stef Burns, e non tutti gli ammiratori del Blasco approvano. L’annuncio della nuova formazione per Vasco arriva dal post “Cambiamenti” pubblicato sulla sua pagina Facebook:

“La decisione di aggiornare la formazione della band che accompagnerà Vasco Rossi nei sette concerti evento dell’estate 2014 è stimolata dalla “urgenza artistica“ di ottenere rinnovati arrangiamenti con sonorità più heavy riff-oriented. La batteria, il basso e la chitarra ritmica dovranno interagire e muoversi come una cosa sola, essere ancora di più le fondamenta su cui costruire musicalmente lo spettacolo. Nasce da questa volontà di rinnovamento l’esigenza di avere in formazione una sola chitarra solista oltre ad avvalersi di un batterista più in linea con la nuova direzione dello show.

La band:

Per la batteria abbiamo chiesto in prestito a Zakk Wylde (Black Label Society) e agli Evanescence Will Hunt, che porterà on stage il suo set personalizzato con tanto di doppia cassa.

Al basso ci sarà Claudio Golinelli che ha sempre tenuto prestazioni di grande impatto. Dotato di un innato senso del ritmo e di un suono inconfondibile, è una colonna portante della band.

Alla chitarra solista Stef Burns ci farà ancora sognare con i suoi assoli melodici e stilisticamente impeccabili. Dove serve saprà anche potenziare ed incalzare il tessuto ritmico dei brani oltre a produrre arpeggi di grande atmosfera.

Alla chitarra ritmica una nuova entrata: Vince Pastano. Oltre ad avere una cura maniacale del suono e una particolare e aggiornata predisposizione per le divisioni ritmiche, è un ottimo chitarrista acustico.

Ad Alberto Rocchetti sono affidati il pianoforte e le tastiere. Quest’anno si presenterà con un set rinnovato e avrà la possibilità di esibirsi in assoli di orientamento progressive.

Frank Nemola è colui che tranquillizza tutti, è un bravo corista, tastierista e un eccellente trombettista.

Clara Moroni è la tessitrice dei cori che adornano le canzoni, oltre a cantare lei stessa con grande intensità.

Sassofonista e flautista di grande qualità, Andrea Innesto completa a meraviglia le parti corali perché dotato di un tipo di voce molto utile ad assecondare quella di Vasco”.

Tra i commenti dei fan, non tutti sembrano aver preso bene il cambiamento, come riporta il Corriere della Sera:

“«Quando presentavi la tua band, dicevi che erano i migliori al mondo….e i migliori al mondo non si cambiano…» lo rimprovera un fan, Mauro Camera. « Le tue scelte non si discutono, si amano e basta», dice Alessio Peloso. «Solieri antipatico, Solieri simpatico… resta il fatto che è un grande musicista e mancherà», scrive Ivan Maria Spadacenta. «Ben vengano le aperture verso nuove scelte stilistiche e musicali e un benvenuto alla nuova band» lo assolve, invece, Patrizia Federici. E conclude: «L’unica cosa che non cambierà saranno i brividi infiniti che solo tu sai dare»”.

Ma ormai il cambiamento c’è stato e Vasco è pronto a ripartire con sette concerti: il 25, 26, 30 giugno sarà a Roma, mentre il 4, 5, 9, 10 luglio a Milano. E in un tweet annuncia anche l’arrivo di un nuovo singolo:

“La sorpresa di primavera che Vasco vi ha promesso si intitola “Dannate nuvole” e sarà on air in tutte le radio dal 14 marzo”.

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E’ tornato! Vasco all’Olimpico di Torino fa scordare la pioggia

vasco-concerto-tuttacronacaDue anni di malattia lasciati alle spalle: ieri sera, all’Olimpico di Torino, Vasco Rossi è tornato a riallacciare “un discorso” e continuare “un percorso” con i suoi fans. Perchè, l’ha detto lui, il ritorno del Komandante è anche “Per riportare un pò di Gioia!! Live Kom 2013”. Il nuovo percorso è iniziato con qualche passo di danza e “L’uomo più semplice”, quasi una specie di manifesto della sua nuova condizione: “Siamo ancora vivi”. Nulla cambia il fatto che la pioggia continui a scendere: i 40mila presenti si lasciano trasportare dalla sua musica. “Il mio è sempre un concerto molto fisico, fatto di movimenti, io interpreto il personaggio della canzone, è chiaro che ci sono sempre io, ma ogni canzone parla di un aspetto, di una rabbia, o di un amore o di una storia e ogni volta in cui canto devo ritornare a quel personaggio”. Una volta, Vasco aveva detto: “Bisogna far divertire e divertirsi possibilmente. E’ sempre la stessa sensazione, non ci si abitua mai, eccitazione, ansia, senso di responsabilità, l’adrenalina che sale, ma si deve tenere sotto controllo l’emozione perché sennò ti schiaccia. Poi tutto va a posto quando comincia la musica, perché è tutto lì il segreto, quando parte la musica tutto va in un certo senso”. E questo, è solo il nuovo inizio!

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Suicida a 17 anni, si butta sotto il treno nel Padovano

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Un 17enne di Este, ha aperto le braccia sui binari e ha atteso che il treno, un Freccia Bianca, lo investisse. Non si conoscono i motivi del gesto del giovane, am sembra che avesse già tentato di togliersi la vita in passato. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Este e la Polfer di Rovigo. Gravi disagi su tutta la linea da Bologna a Mestre essendo l’incidente avvenuto fra Monselice e Rovigo. Solo dopo le 17 il traffico lentamente è tornato alla normalità.

Britney Spears e lo show a Las Vegas: il corpetto slacciato

britney-spears-tuttacronacaAbiti di scena esplosi sul palco. E’ quanto è successo a Britney Spears, che sembra aver detto addio al fisico longilineo di un tempo, e che si è vista aprirsi il corsetto mentre si esibiva a Las Vegas. Gli abiti non sono sembrati adeguati ai movimenti energici della cantante ed è apparso evidente il 31 dicembre, il giorno “dell’incidente” con il corsetto. Fortunatamente uno dei due ballerini se n’è accorto e ha risolto il problema prima che accadesse il peggio.

Make a Wish e la realizzazione di un sogno: Taylon balla con Beyoncè

beyoncè-taylon-tuttacronacaE’ stata la fondazione Make a Wish, che nel 2013 ha realizzato oltre 14mila desideri, a realizzare il sogno di Taylon, una undicenne affetta da un tumore inoperabile al cervello. La piccola aveva un grande sogno: ballare al fianco di Beyoncè e la settimana scorsa l’ha potuto realizzare a Las Vegas. Taylon, mentre assisteva allo spettacolo, ha visto la cantante dirigersi verso di lei per poi abbracciarla e darle un bacio. Il tutto accompagnato dalle note di “Survivor”. La ragazzina non ha potuto resistere all’emozione ed è scoppiata in lacrime. Poi, raccogliendo tutte le sue forze, si è alzata e ha ballato davanti a migliaia di persone.

Jovanotti annuncia: stop per un anno

lorenzo-jovanotti-tuttacronaca“Ora mi fermo, almeno un anno, sono in zona sviluppo-ricerca. È uscito un pacco di roba, anche troppo”. A parlare è Jovanotti, a Trieste in occasione del secondo anniversario della morte di Francesco Pinna, il ragazzo travolto mentre allestiva il palco di un suo concerto. In occasione della commemorazione, Jovanotti ha anche cantato insieme ai ragazzi disabili della onlus Calicanto. Il cantante è reduce da due anni “infuocati” a livello professionale: la trasfera americana nella seconda metà del 2012, il “best of” venticinquennale e il tuor estivo senza contare Gratitude, il libro che lo racconta. “Sto scrivendo roba nuova e sto vivendo perché per scrivere una canzone bisogna vivere: è la vita che ti ispira in qualche modo”, ha spiegato Lorenzo ai giornalisti. “Sono molto contento di quello che è uscito, abbiamo fatto un anno strepitoso, abbiamo fatto il più grande tour italiano e quindi è stato un anno pieno, spero di rilanciare ancora meglio la prossima volta”. La sua visita a Triente, dove ha cantato con i ragazzi della onlus alcuni dei suoi brani oltra a “Il vecchio e il bambino” di Guccini, è stata privata, annunciata solo questa mattina. Il cantante ha incontrato anche la famiglia Pinna. In seguito, ha spiegato di avere “un legame speciale con Trieste e la Calicanto: ci ha uniti purtroppo un fatto tragico, non ho mai incontrato Francesco e me lo ritrovo nella mia vita”. Ai ragazzi ha più volte ripetuto: “Quando avete bisogno di me, fate un fischio, e se avete bisogno di fondi ci metteremo al lavoro per trovarli”. Durante la giornata sono stati raccolti fondi a favore dell’ospedale infantile Burlo Garofolo.

Ramazzotti e Del Piero sul palco: il cantante “lancia l’appello” alla Juve

ramazzotti-delpiero-tuttacronacaLive in Australia per Eros Ramazzotti che, sul palco di Sidney, si è trovato ad ospitare Alex Del Piero sul palco. Il cantante, da sempre grandissimo tifoso bianconero, ne ha approfittato per una dedica all’ex capitano, modificando il testo di “Un Angelo disteso al sole” con un appello al club bianconero: “la Juve ti dovrebbe riprendere”. E per concludere la parentesi… palleggi sul palco!

“Non ci sono solo immigrati onesti”: Renato Zero e l’Italia

renato-zero-tuttacronacaRenato Zero è impegnato in questi giorni nella promozione del suo nuovo album Amo – Capitolo II e per l’occasione ha anche rilasciato una lunga intervista all’Huffington Post in cui parla dell’attuale situazione italiana, trattando anche il tema dell’immigrazione. “Non possiamo continuare ad assorbire l’arrivo di persone da altri paesi non avendo le strutture adeguate per riceverle: case, lavoro, assistenza. Noi, in quanto italiani, abbiamo tutto il diritto di preservare i nostri figli garantendo loro un’istruzione ed un’assistenza sanitaria adeguate, ma dall’altro lato c’è questa Europa che fa tanto la signora, soprattutto tedeschi e francesi, che però si defilano davanti al problema: perché non si accollano anche loro l’assorbimento di questi flussi migratori di extracomunitari? Onestamente noi abbiamo da risanare delle situazioni talmente arretrate che non ce la facciamo ad accogliere tutte queste persone”. Crisi, giovani, razzismo, speranza, futuro e mancanza di futuro. Zero, da sempre impegnato a favore dei diritti dei detenuti, risponde anche a domande inerenti il sovraffollamento carcerario: “Anche le carceri hanno cominciato ad affollarsi grazie alla presenza degli stranieri, si parla tanto di persone che vengono da noi che lavorano e che sono oneste e ben integrate, ma ce ne sono tante altre che non hanno percorso la stessa strada”, continua il cantante. “Tutto questo porta ad una situazione, per le condizioni in cui ci troviamo, ingestibile. Stiamo parlando di un paese dove in questi giorni è venuta fuori la notizia di un ospedale in Abruzzo che cade a pezzi perché è stato fatto con il cemento impoverito…queste sono cose gravissime. Se avessi le soluzioni in tasca avrei fatto un altro mestiere nella vita, ma so per certo che questa classe politica deve prendere seriamente coscienza di come siamo messi, deve ricompattare l’Italia perché non ci può essere una sanità di serie A e una di serie B in base alla geografia del paese”.

Ma se difende i diritti dei carcerati, “Tutto questo fa parte della vita, ci sono da considerare gli sbagli che si possono commettere, ed è giusto che si sconti una pena, però non è accettabile che non si prendano provvedimenti per rendere questi spazi più decorosi e vivibili”, mette in discussione l’indulto e l’amnistia: “Credo che bisogna essere abbastanza saggi ed equi per non commettere errori né da una parte né dall’altra: chi deve scontare una pena è giusto che lo faccia, ma se nel corso del tempo mantiene un comportamento tale da meritare una riduzione è giusto concedergliela, del resto si sta lì per recuperarsi, non per essere bollato a vita. D’altra parte, fare di tutta l’erba un fascio non credo che sia corretto, nel senso che quando c’è un dolo vuol dire che c’è qualcuno che piange, che chiede giustizia, quindi svuotare le carceri in modo così indiscriminato non mi sembra la soluzione giusta. Una cosa del genere non rende giustizia neanche a chi sta dentro, nel senso che magari chi è appena uscito dopo aver scontato tutta la pena vede altri detenuti uscire così per decreto, non è corretto e non è un buon insegnamento né per i giovani né per gli uomini in generale. Bisogna guardare caso per caso e applicare riduzioni della pena in base al comportamento dei detenuti, svuotare un carcere per il sovraffollamento non è un modo per risolvere il problema”. Il problema è che in Italia “le amministrazioni azzerano quello che è stato fatto prima e ricominciano da capo, non si è portati a proseguire un lavoro, magari iniziato da altri, per conseguire dei risultati.” E il problema si riflette sulla politica: “non ci si può assumere la responsabilità di governare se non si tiene conto di lasciare, alla fine di un mandato, un percorso coerente che gli altri possano proseguire”. Ma Zero, che non vuole entrare nel merito della questione Cancellieri-Lingresti perchè “se ci sono state delle responsabilità personali verranno accertate, non sta a me dirlo”, parla dei dimenticati: “L’ultimo occupa una posizione che non è certo invidiabile, però chi ha veramente fatto la storia sono sempre gli “ultimi”, quelli che non vengono creduti, che non agganci e spintarelle. Gli ultimi non fanno paura, ma alla fine sono loro che riescono a modificare certi aspetti della società e della vita. Se avessi dato retta ai detrattori che mi apostrofavano come “nullità”, costringendomi ad adottare lo pseudonimo di Zero, non avrei combinato niente, invece ho alimentato con la passione e l’impegno le grandi aspettative che avevo riposto su di me e sul mio rapporto con la musica. Oggi posso dire di aver ricevuto affetto e stima sincera da parte del pubblico italiano, quindi penso che gli ultimi – con grande sorpresa e meraviglia – sono quelli destinati a vincere”.

L’artista passa quindi a sottolineare come non si parli più con i giovani, o lo si faccia in maniera insufficiente, sia a casa che a scuola, e che comunque “la politica deve impegnarsi di più per i giovani, troppi ragazzi non vanno all’università perché pensano che tanto non troveranno lavoro, l’unico pensiero è sopravvivere. Invece è necessario investire di più sulla cultura, non sono solo i soldi che fanno felice la gente, se ci fosse più cultura in Italia si spenderebbe meno in sanità perché le persone sarebbero più appagate e più sane”. Ma parlando di giovani, non si può non pensare alle baby prostitute del Parioli o al ragazzo gay che si è tolto la vita: “Tutto questo è imbarazzante, come ho detto prima questi giovani sono lasciati soli, in tutto: nelle loro scelte, nella loro voglia di avere un’identità, sono diritti che reclami anche a 14 anni. Oggi i ragazzi si pongono delle domande: chi sono? Cosa voglio diventare? Noi li vogliamo belli cresciuti e attivi, appena un figlio si ammala lo si riempie di antibiotici per rimetterlo su in due giorni…forse dico un’eresia, ma prima quando ci si ammalava si stava a casa una settimana e questo ti dava l’opportunità di mantenere acceso il dialogo con i tuoi genitori, di riscoprire la tenerezza o un semplice consiglio. Oggi c’è troppa distanza tra genitori e figli e non c’è dialogo. Ma poi che il razzismo arrivi a lambire fasce così giovani è gravissimo, sono gli stessi ragazzini che feriscono e mostrano cattiveria verso i loro coetanei…ma mi chiedo: da chi la imparano? L’apporto educativo va dato proprio a quell’età, quando sei ancora in tempo per raddrizzare una spina dorsale, altrimenti certi atteggiamenti con il tempo diventano una regola”.

Del resto anche lui, a inizio carriera, ha subito diversi attacchi,ma venivano da persone adulte, non da ragazzini come me. Poi all’epoca certi comportamenti erano normali perché non c’era l’abitudine a navigare su internet e vedere che il mondo è a colori, si veniva da due guerre e se ti imbattevi in un personaggio come me ti infastidivi perché mentre cercavi di rimettere insieme i cocci c’era chi si divertiva e viveva sereno. Ma in realtà non ero forse così felice, magari i lustrini servivano per fare in modo che la felicità si accorgesse di me. Oggi, dagli anni ’70, molte impalcature sono crollate e l’umanità è andata avanti, eppure si rimettono in moto certe forme di razzismo e violenza gratuita che dovrebbero essere cancellate per sempre. Mancano i buoni esempi e i ragazzi inseguono il “qualunque” brutto e privo di aspirazioni”. Il cantante ha anche una parola per Papa Francesco: “È soprattutto un uomo di fede che incarna l’uomo qualunque, una novità assoluta. Sta smontando tutte le infrastrutture che tengono lontano i fedeli dalla chiesa, il suo è un invito totale e senza condizioni…è una cosa magnifica. Conosce la pazienza, il sacrificio, l’abnegazione: sono tutte doti che in una figura così importante come un pontefice fanno un certo effetto”. Quindi, per concludere, una parola sui suoi due ultimi capitoli discografici, Amo I e II: “La cosa che mi piace di questo lavoro è che se noi cancellassimo il mio nome dalle copertine e ci mettessimo il nome di un emergente sarebbe perfettamente uguale: è un complimento che faccio a me stesso e al mio modo di rimanere adeguato alle esigenze dei giovani. Credo che il pregio di questo lavoro sia proprio una giovinezza ritrovata”.

Concerto dei Pooh con “effetti speciali”: ferito uno spettatore

opera-seconda-pooh-tuttacronacaSuonavano a Belluno, la scorsa domenica, i componenti dei Pooh, in scena con l’Opera Seconda in tour e Roby Facchinetti raccontava un aneddoto risalente ai primi anni ’70: “Voi non lo sapete ma abbiamo rischiato di incendiare il vostro bel teatro c’era una vasca dietro le quinte contenente lanciafiamme e polvere da sparo, materiale per gli effetti speciali dello spettacolo. Il tutto si è acceso prima che il sipario si alzasse”. Poco dopo, al Teatro Comunale termina il primo tempo e, mentre il sipario nasconde alla vista chitarre e tastiere di Dodi Battaglia, Roby Facchinetti, Red Canzian e la Ensemble Symphony Orchestra, si riaccendono le luci. E arriva l’incidente: un uomo viene colpito da qualcosa e i vigili del fuoco scoprono “il colpevole”: una lampadina del rosone centrale è scoppiata nel momento dell’accensione e le schegge sono cadute in sala. La lesione è lieve e lo spettatore, accompagnato al Pronto Soccorso, dopo venti minuti è di nuovo al suo posto, pronto a seguire il resto del concerto. Nel frattempo  la squadra di vigilanza controlla il lampadario e rassicura i presenti. Ha speigato il caposquadra dei vigili del fuoco: “Abbiamo controllato l’integrità e la stabilità del rosone, tutto è a posto, si è trattato probabilmente di una lampadina vecchia o difettata”.

Bieber colpito da una bottiglietta sul palco, se ne va

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Cosa sta succedendo a Bieber? Ieri la pop star mentre si stava esibendo in Brasile sul palco di San Paolo è stata colpita da una bottiglietta d’acqua e ha deciso di interrompere il concerto deludendo le fans che erano accorse per assistere all’evento. Per molto tempo hanno atteso che il cantante tornasse sul palco, ma il 19enne non si è fatto vedere. Solo qualche giorno prima Bieber era stato al centro di molti settimanali di gossip perché trovato all’interno di un bordello a Rio de Janeiro. Periodo decisamente difficile per l’idolo delle adolescenti.

Svaligiato il van dei Negrita, il concerto di domani a Lecce è a rischio

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Giovedì si erano esibiti a Cagliari e domani, sabato 2 novembre, sarebbero dovuti salire sul palco di Lecce, ma durante il trasferimento degli sconosciuti hanno saccheggiato il furgone usato per il trasporto delle valige con gli effetti personali e degli hard disc con le basi musicali. L’episodio occorso ai Negrita è stato denunciato nel pomeriggio di oggi al commissariato di polizia di Ostia. Il tecnico incaricato del trasporto che aveva ritirato le valigie all’aeroporto di Fiumicino, ha dichiarato di essersi assentato pochi minuti all’ora di pranzo intorno alle ore 13,00 mentre il van era parcheggiato sul lungomare della Salute. Al suo ritorno, l’uomo ha trovato il portellone del van scassinato e le valigie che erano state portate via. Ora i componenti della band, sperano di riuscire in ogni modo a fare il concerto domani a Lecce, al Teatro Politeama Greco, e a portare a termine quella che ora sta diventando una corsa contro il tempo per recuperare le basi.

Mengoni e il suo disinteresse per le tecnologie!

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24 anni e il disinteresse per le tecnologie. Dallo smartphone a Facebook Mengoni, star del nuovo pop, rifiuta le comunicazioni digitali.  “Ma non sono un anti-tecnologico”, tiene a sottolineare, “il mio non è certo un atteggiamento snob. Anzi, capisco che le nuove tecnologie siano una cosa positiva per la comunicazione, e che servano a molte persone per vincere la paura di un faccia a faccia. Mi sto avvicinando sempre più, quindi, anche a queste cose, ai social network in particolare. Ma di certo non arriverò a stare collegato ore e ore, non mi diverte far sapere agli altri cosa ho mangiato oggi o far vedere la foto del solito gattino. Leggo, osservo, se ho qualcosa davvero da condividere scrivo, o segnalo una musica, una poesia, un libro. Con queste tecnologie sono un bradipo, mi adatterò, ma con lentezza…”.

Lui d’altra parte controtendenza lo è stato sempre. Dal look stravagante e anti-conformista, che cerca di scrivere la storia in modo originale “Ma non sono un passatista”, tiene a dire, “anzi sono a favore della tecnologia, soprattutto se mi aiuta nel mio mestiere. Però per quello che riguarda la comunicazione, soprattutto sui social network, non riesco ad essere come molti miei colleghi. Leggo osservo, ma di scrivere banalità non me ne frega niente. Lo faccio se ho qualcosa davvero da dire, da condividere. Cose che abbiano un senso, un motivo” e poi aggiunge “È il rapporto con il pubblico che mi spinge a fare musica, suonare dal vivo è la cosa che ti fa andare avanti, ti rende felice di fare questo mestiere. Per me è la cosa più fica che c’è. Essere in studio per registrare va bene, è ovvio, ma dopo un po’ mi sento un po’ stretto. Invece quando suono dal vivo ogni sera è diversa, ogni concerto è come se fosse l’ultimo, non sai cosa succederà domani e quindi dai tutto quello che hai. Ogni sera quando salgo sul palco per me è l’ultima volta, e quindi cerco di dare tutto, di sgolarmi, di triturarmi le mani sulla chitarra…” e conclude: “Ho iniziato come tutti, bussando a tante porte che, ovviamente, non si sono aperte. Poi X Factor e questa rapidissima corsa che mi ha portato dove sono oggi. È un mondo curioso quello che mi sono trovato ad affrontare, me l’aspettavo diverso, magari un po’ più buono, ci sono tanti meccanismi che non capisco, tanti disequilibri, e devi sempre stare attento a come ti muovi, a quello che fai. Non è come dieci o quindici anni fa, oggi la musica è vento, passa rapidamente, è un vento forte e veloce, devi fare in modo che non ti scompigli i capelli e basta”. Dubbi, incertezze? “Tante, è ovvio, ma raggiungo anche picchi di felicità che non vanno sottovalutati. È una cosa sana dubitare di se stessi, e del lavoro che hai fatto. Se non avessi dubbi sarei già finito, non avrei limiti da superare, obbiettivi da raggiungere… “.

Forse un atteggiamento da hipster? “Amo il vinile assolutamente”, conferma lui, “sono un fan dell’analogico. La differenza di suono è abissale, il calore è diverso. E io cerco questo calore in quello che registro, quel calore che da piccolo sentivo nei dischi di Billie Holiday. Il che non vuol dire che non scarico le canzoni di Billie Holiday su iTunes, ma che, se posso, ascolto i dischi in vinile. E poi penso che sia giusto che la musica nata per essere registrata in maniera analogica sia ascoltata dai dischi in vinile. La musica di oggi invece è pensata per il digitale, ed è giusto che venga ascoltata in un altro modo”.

E al giornalista di Repubblica che gli chiede se un compromesso in favore della tecnologia odierna si può fare, risponde “Si deve fare, io mica posso costringere la gente a comprare un mio album in vinile. Ma anche se il risultato finale è digitale, io registro ancora su supporto analogico, su bobine, come si faceva un tempo”.

Ma chi è Marco Mengoni?

“Non mi ritengo un artista, non lo sono. Sono sicuramente un impiegato della musica, non mi posso attribuire una definizione così importante. Sono un impiegato che dignitosamente fa il suo lavoro, al meglio delle sue possibilità. Certo che l’arte mi piace, mi attira, io vengo da un istituto d’arte, mi piace essere onnivoro, prendere esempio dagli artisti con la “A” maiuscola. Ma io per adesso sono solo un servo della musica, non posso fare altro, lei decide per me”.

In metro a Buenos Aires: Funiculì Funiculà fa ballare e cantare tutti! VIDEO!

funiculì-funiculà-tuttacronacaIn metro può accadere di tutto. Incrociare un ragazzo che canta il suo curriculum, un “banchiere” che chiede l’elemosia per mantenere il suo alto tenore di vita, ma anche musicisti che improvvisano una melodia. A Buenos Aires, in Argentina, un normale viaggio sulla linea B si è trasformato in un party improvvisato quando un giovane ha imbracciato i suoi strumenti iniziando a suonare Funiculì Funiculà. La reazione? Persone che hanno iniziato a ballare e cantare in allegria!

Il sindaco di Venezia che offende i mestrini: “campagnoli”

giorgio-orsoni-tuttacronaca-campagnoliIn Italia, le diatribe non sono solo fra Nord e Sud, fra città confinanti o tra tifosi di due squadre di una stessa località. Spesso le ruggini si trovano anche tra “centro” e “periferia/provincia”. E’ il caso di Venezia, dove i cittadini lagunari spesso si sentono superiori agli abitanti di Mestre. E proprio per questo pesa “l’insulto” che il sindaco della città ha rivolto ai mestrini, definendoli “campagnoli” (offesa principe dei veneziani in questi scontri). L’esclamazione di Orsoni, primo cittadino del capoluogo veneto, è arrivata alla fine di un concerto della Fenice al Duomo, tenutosi il 1 ottobre. Il sindaco si aspettava di prender posto in prima fila e al primo posto a sinistra, come da cerimoniale. Invece si è trovato sì in prima fila, ma sulla seconda sedia, visto che il posto che tanto desiderava era occupato dal padrone di casa, monsignor Fausto Bonini che, tra l’altro, ha ringraziato il vice del sindaco, cioè Sandro Simionato, per le manifestazioni di “Mestre in centro”. Del resto, era stato solo il vice ad organizzare la manifestazione. Ma questi sono dettagli rispetto alla “doppia offesa” arrecata a Orsoni che, forte del suo principio che bisogna essere sinceri, ha dato dei “campagnoli” a chi l’aveva ospitato. La ruggine tra il primo cittadino e i mestrini, spesso rappresentati dalla più alta carica religiosa di Mestre, non data da oggi.

Quando gli strumenti fatti con gli alimenti servono per combattere la fame

no_hunger-orchestra-tuttacronacaCercherà di sensibilizzare al problema della fame del mondo, domani, l’ONG Action Against Hunger (Azione contro la fame), che ha organizzato un evento per risvegliare le coscienze, visto che “è inaccettabile che 3.1 milioni di bambini muoiano ogni anno a causa della fame in un mondo che saprebbe come prevenirla e produce abbastanza cibo per tutti.” Domani a Madrid, Parigi e Londra, si terranno dei concerti nell’ambito dell’inziativa No Hunger Orchestra per mostrare che “la musica e il cibo muovono il mondo” e questo perchè entrambe “hanno il potere d’ispirare le persone”.

Cos’hanno di particolare i musicisti che si esibiranno? Insegnano che si può fare musica con qualsiasi oggetto, come spiega il liutaio Alberto Mengs. “Con qualsiasi cosa abbiate in casa si possono fabbricare strumenti musicali”. Nel caso specifico, hanno creato degli strumenti con prodotti che vengono direttamente dall’Africa, il continente dove il problema della fame è più sentito. Lorenzo Puy, uno dei musicisti, ha spiegato che “La musica parla direttamente a chi l’ascolta e qui stiamo parlando di fame”.

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Paul McCartney stupisce New York: concerto a sorpresa a Times Square

mccartney-times-square-tuttacronacaSono state poche centinaia, tra passanti e turisti, i fortunati che hanno potuto assistere a un concerto improvvisato da Paul McCartney ieri alle ore 13 locali (le 19 in Italia) a Times Square, nel cuore di Manhattan. L’ex Beatle ha annunciato la performance con una sola ora d’anticipo, via Twitter, dicendo di essere “molto eccitato di suonare a Times Square oggi all’una di pomeriggio”tweetLa performance, durata circa quindici minuti, aveva lo scopo di promuovere il nuovo album dell’artista 71enne, “New”, che la settimana prossima uscirà negli Usa.

McCartney ha suonanto dal vano di carico di un pick-up, esibendosi in un’unica canzone dei Beatles, “Being for the Benefit of Mr. Kite!”, un tributo all’amico John Lennon, ucciso da un folle l’8 dicembre del 1980 New York e che lo scorso 9 ottobre avrebbe compiuto 73 anni.

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Le directioner bruciano 80mila biglietti in 15 minuti!

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Le directioner bruciano 80mila biglietti in 15 minuti ed è sold-out per il concerto dei One Direction, boy band nata nel 2010 all’XFactor inglese, che si terrà a Milano il 28 giugno 2014. Live Nation, l’agenzia che cura l’evento meneghino, visto l’afflusso alle biglietterie ha deciso di organizzare una seconda data per il giorno successivo. Le giovanissime fan della boy band si erano messe in fila già nella notte e hanno atteso le 13 cantando le canzoni dei loro idoli per far scorrere il tempo che le separava dall’agognato biglietto, molte di loro, stretto nella mano il tagliando che permetterà l’ingresso al concerto, sono scoppiate a piangere di gioia… la One Direction mania.

“Mi siete mancati” nel boato Mengoni saluta i suoi fan!

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Quello che stiamo per raccontare non è solo la cronistoria di un concerto, ma la passione di chi la musica la interpreta in forma di vita. Al Teatro degli Arcimboldi, Marco Mengoni riparte con L’Essenziale Tour 2013 nella versione autunnale e dopo le serate che si sono svolte il 25 e il 26, Mengoni chiuderà la tournée con due appuntamenti nel mese di ottobre: il 20 e il 22.

Come riporta la Fonte HTTP500 2.0: Ad accompagnare Marco sul palco Luca Colombo (prima chitarra e direttore musicale), Gianluca Ballarin (piano tastiere e programmazioni), Peter Cornacchia (chitarra), Giovanni Pallotti (basso), Andrea Pollione (organo e tastiere) e Davide Sollazzi (batteria).

La scaletta subisce solo qulche “ritocco”, per esempio ha scelto di eleiminare i brani dell’album precedente come Tonight e Solo, così come la cover di I Need a Dollar. Ma d’altra parte Mengoni non ha mai ripetuto pedissequamente le scalette ha sempre variato qualcosa, quindi si attendono ulteriori variazioni nelle prossime due date.

Tra le note si mescolano le emozioni e il pubblico si lascia trascinare dalla voce dell’artista che saluta i suoi fan con “Esercito: mi siete mancati”. Tra ansia, gioia ed emozione parte Intro, poi ci si scatena al ritmo di Pronto a correre, per essere trascinati dentro Evitiamoci e Bellissimo. Poi le note, dritte al cuore dei suoi fan, diventano più intimiste con  Non passerai e Avessi un altro modo. Dopo questo momento più lirico, irrompe sul palco il rock che si sprigiona dalla chitarra di Luca Colombo e si parte con Dall’Inferno. Luci, colori e il boato del pubblico quando Mengoni imbraccia la sua chitarra e interpreta I Got the Fear.

Per chiudere la prima parte del concerto Marco sceglie Spari nel deserto e 20 sigarette.

L’intervallo non è una vera e propria pausa ma piuttosto uno scambio di quell’energia che si è accumulata durante la prima parte del concerto. Quando le luci si riabbassano e Mengoni torna sul palco il pubblico balza in piedi e si riversa sotto il palco sulle note di La vita non ascolta. E dopo la pausa melodica di Natale senza regali, si torna a saltare su Come ti senti. Poi una dopo l’altra, quasi intersecate insieme arrivano Gag del Pass, La Valle dei Re, Un’altra botta e la versione reggae di Questa notte. Poi il pubblico in ovazione può immergersi In un giorno qualunque e ballare con Non me ne accorgo. Mengoni rimane invece seduto, con gli occhi chiusi, mentre il suo pubblico intona L’essenziale. Un regalo tra magia ed emozione che il pubblico di Milano fa a Marco. Un momento che il cantante conserverà tra i suoi ricordi di un anno davvero eccezionale.

Sempre la fonte HTTP500 2.0 riporta che la grande novità del tour arriva con la versione inglese di Pronto a Correre, Put the Light On, scritta da Mark Owen con Benjamin Mark Weaver, Jamie Norton e David James Harvey Gibson. La chiusa è affidata al pezzo dance del repertorio di Mengoni, Una parola: luci psichedeliche e pubblico in delirio.

Un live di oltre due ore termina quindi con la musica che continua a risuonare nelle teste mentre la magia avvolge i fan che pian piano lasciano  Il Teatro degli Arciboldi.

Il mega concerto in Lego, ospita 20mila minifigure

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Un’opera monumentale, una vera e propria architettura riprodotta con il lego. I numeri parlano da soli: sono occorsi 13 trilioni di mattoncini Lego a Mario Fabrio per costruire un palcoscenico degno di uno stadio da 20mila minifigure. Che comprende backstage – con tanto di camion e ambulanze – team di lavoratori che hanno allestito la struttura, tecnici del suono, e pure un tappeto rosso per gli ospiti più esclusivi. E in scena non potevano mancare schermi video, schiere di altoparlanti, ma anche un tunnel sotterraneo con piattaforme idrauliche che fanno alzare il palco. Poi, ovviamente, una piattaforma rotante per portare il batterista al centro della scena.

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Quando il ritmo interiore diventa musica: Caro Emerald

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Quell’aria densa di fumo e quelle note che trovavano la profondità nei locali polverosi: il jazz. Non è solo una parola, è un ritmo interiore, è uno stile di vita. Il 5 ottobre è attesa al Teatro Nuovo di Milano Caro Emerald, una leggenda del jazz contemporaneo, che rilasciando un’intervista a Panorama ha confidato:

 ‘Ho scoperto il mio talento per il canto, quando mi è stata offerta una parte nel musical della scuola dove ho avuto modo di cantare un assolo. La canzone era Dream a Little Dream dei Mama’s and Papa’s e ancora oggi, ogni tanto canto quel brano durante i miei spettacoli’.

Nonostante il successo mondiale, Caroline, vero nome dell’artista, è rimasta una ragazza semplice: ‘In alcuni aspetti la mia vita è molto cambiata, viaggio molto, mi esibisco di fronte a grandi palchi e sperimento cose che non avevo mai fatto prima, come servizi fotografici e spettacoli televisivi. Ma fondamentalmente sono rimasta la stessa persona di un tempo, quando non ero ancora famosa, ho ancora gli stessi amici con cui trascorro il tempo insieme quando non sono in tour, cosa che adoro e che mi aiuta a rimanere quella che sono adesso. Inoltre amo cucinare o semplicemente restare a casa da sola, perché a volte è bello non avere nulla da fare (ride)’.

Riguardo al suo secondo album The Shocking Miss Emerald, uscito lo scorso maggio, ci racconta: ‘I miei produttori Jan e David non solo hanno scritto e prodotto la musica, ma dirigono anche la mia etichetta (Grandmono Records) e quando abbiamo iniziato a lavorare sul nuovo album, avevamo scritto alcune canzoni, ma abbiamo trovato molto difficile trovare un momento per concentrarci solo sulla musica. Così ho pensato che dovevamo scappare da tutto in modo da poterci dedicare esclusivamente sulle canzoni e allora li ho portati a casa mia in Francia. Ho perso un sacco di tempo per convincerli che a casa mia avremmo potuto realmente concentrarci sul lavoro senza alcuna distrazione perché la casa è in una zona molto tranquilla, ma quando siamo arrivati abbiamo scoperto che nelle settimane precedenti aveva fatto un freddo incredibile che aveva congelato tutti i tubi dell’acqua. Inoltre non c’era più legna per il riscaldamento, quindi non abbiamo potuto fare una doccia calda o avere l’acqua corrente! Ero così imbarazzata, non potevamo usare il bagno e siamo rimasti bloccati in una casa gelida. Dopo qualche giorno i tubi si sono scongelati ma abbiamo scoperto che erano scoppiati per il gelo, allagando completamente il soggiorno’ spiega

‘Ci siamo dovuti alzare nel cuore della notte per asciugare l’acqua e pulire tutta la casa. Ci sono voluti circa 4 giorni per riportarla in ordine e quando l’abbiamo fatto abbiamo iniziato a cercare ispirazione.Siamo andati in un negozio di cose usate e abbiamo trovato un vecchio giradischi degli anni 60 con degli altoparlanti di pessima qualità, ma che producono un grande suono e abbiamo passato un giorno intero a campionare vecchi dischi. Alla fine di questi sample abbiamo trovato un disco di tango molto oscuro e così è nata Tangled Up” racconta.

‘E’ stato molto divertente lavorare su un nuovo album, dopo tanto tempo di tour e promozione’ continua Caro ‘ci siamo divertiti un sacco in studio, durante le registrazioni. Abbiamo iniziato facendo una mood-board con un sacco di foto che ci hanno aiutato a decidere una direzione per la musica.Abbiamo finito per raccogliere un sacco di fotografie di moda raffiguranti donne vestite con bellissimi abiti. Così ci siamo subito resi conto che l’ispirazione sarebbe la fashion scene parigina nella prima metà del 20° secolo’.

Caro Emerald, reduce da un mini tour americano conclude: ‘Onestamente non avevo grandi aspettative perché il mercato ed il pubblico statunitense sono difficili, ma non vedevo l’ora di partire. Siamo stati a New York e Los Angeles e gli spettacoli sono stati sorprendenti. I concerti sono andati subito sold out e le persone hanno viaggiato per lunghe distanze per venirmi a sentire. È stata una magnifica esperienza che mi ha lasciato molti bei ricordi’.

Moreno torna a casa: il concerto alla Festa del Pd a Genova… senza politica!

moreno-donadoni-festa-pd-tuttacronacaDomani sera si terrà il concerto di chiusura della Festa nazionale del Pd a Genova, all’Arena del Mare. Sul parco allestito a Porto antico salirà il rapper Moreno Donadoni, vincitore della scorsa edizione di Amici e da più di tre mesi in vetta alle classifiche di vendita con l’album “Stecca”. Il 23enne genovese con un passato da parrucchiere trasformatosi nel golden boy del rap italiano, intervistata da Repubblica ha spiegato: “Fa un po’ ridere che si dica che io suono alla Festa del Pd. Il mio concerto e la Festa democratica sono due cose diverse: la festa dell’Unità è alla Foce, il mio concerto è al Porto antico. Sono entrambi a Genova, ma in due zone distinte, ci vogliono due autobus per andare da una all’altra. Io vado al concerto di Moreno, cioè al mio show”. Del resto chi sale oggi sul palco di quella Festa, che non si chiama più dell’Unità, lo fa senza bisogno d’identificarsi con un partito ma vivendolo come un qualsiasi palasport in cui esibirsi. Cole lui spiega: “Nessun tipo di segno, assolutamente nessuno, anzi, mi fa un po’ sorridere tanto clamore. In queste settimane sono in giro a far concerti e la sesta tappa del mio “Confusione tour” si tiene a Genova. Sono a casa, finalmente faccio la data a casa mia e non ho bisogno di essere appoggiato da un partito, qualunque sia. Non mi sento sotto nessun cappello, posso ringraziare ma una data a Genova l’avrei fatta comunque, sono convinto che la gente aspettasse da tempo il mio concerto, non c’è bisogno di altro”. Nessun messaggio politico dunque, solo tanta musica per un giovane talento che vuole esprimere le sue idee in maniera libera, parlando di amore, amicizia, “sapore di sale” e… “stecca”!

Jovanotti e le facce “allegramente disorientate”

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Un cantante, Jovanotti, che guarda le facce dei propri fan sul computer. Volti di persone che erano lì ai suoi concerti e che sono stati ritratti in attimi diversi. Persone! Non numeri, non share, non sbigliettamento.  «Sono facce senza rancore. Allegramente disorientate. Ma chi ci parla, con loro? Con queste facce dovrebbero farci la carta da parati di Palazzo Chigi», così esordisce Lorenzo in un’intervista rilasciata a La Stampa. Al giornalista che gli chiede chi è il suo pubblico, chi sono le persone che hanno riempito gli stadi quest’estate durante il suo tour, Jovanotti risponde:

«Ho iniziato venticinque anni fa con i bambini. Uscivano da Cristina D’Avena e incontravano me. Ma alla fine il tuo pubblico sei sempre tu».

Ma poi anche Lorenzo quando smette i panni di cantante e diventa un “fan” ha le sue preferenze:

«A me piacciono cose che non stanno insieme nella stessa compilation, Elton John e De André, il pop e Miles Davis. Ricordi quel film dove Nanni Moretti diceva ironicamente: “Ve lo meritate Alberto Sordi”? Il guaio è che a me piacciono sia Moretti sia Sordi».

Intanto è scattato il countdown per “In questa notte fantastica”, l’evento televisivo di inizio stagione che proporrà su Raiuno una serata musicale con il meglio del tour estivo negli stadi di Lorenzo Jovanotti.

Operato d’urgenza Massimo Ranieri!

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A causa di un improvviso problema di salute non si terrà sabato prossimo il concerto di Massimo Ranieri a Celano. L’artista napoletano è stato operato d’urgenza a causa di un fastidioso problema intestinale.

Lo fa sapere l’ufficio stampa del Comune di Celano.
L’intervento chirurgico è riuscito, ma l’artista è ovviamente indisponibile per sabato sera.

I promo di Jovanotti: “In questa notte fantastica”, 2 settembre, Rai 1

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Arrivano i promo per lo speciale di Jovanotti che andrà in onda su Rai 1 il 2 settembre. “In questa notte fantastica”, si annuncia già con spot e video virali, che anticipano l’ingresso di Lorenzo nelle case degli italiani. E se su Rai 1 è previsto solo uno spot ufficiale, sul web ne sono già reperibili tantissimi, tra cui questi che vi proponiamo:

E anche in versione con Saturnino “sirenetto” postato poco fa:

Il Re di Ferragosto è Jovanotti!

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Il re delle classifiche di Ferragosto è Jovanotti che sull’onda del suo tour e con il suo Backup 1987-2012 il Best, nei negozi da 37 settimane, si aggiudica la vetta della classifica. Superato anche Max pezzali che fino a una settimana fa era al primo posto con Max 20 e Moreno scende al terzo posto. Si riconferma invece singolo più scaricato  Wake Me Up di Avicii, mentre nei dvd la star è sempre Mina con InDVDbile.

 

Il palco condiviso… Jovanotti e Saviano

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Non sembra un concerto, non sembra una lettura, è solo un momento in cui due amici di vecchia data s’incontrano e si scambiano delle idee… tutto questo avviene però di fronte ai tanti spettatori che sono venuti a vedere le prove dell’incontro tra Jovanotti e Saviano a piazza Signorelli a Cortona. Un duetto, dove si comunica fra musica e parole… ma forse a volte bastano gli sguardi!

“La coca la sta usando chi è seduto accanto a te ora in treno e l’ha presa per svegliarsi stamattina o l’autista al volante dell’autobus che ti porta a casa… Fa uso di coca chi ti è più vicino. Se non è tuo padre o tua madre, se non è tuo fratello, allora è tuo figlio. Se non è tuo figlio, è il tuo capoufficio… Se non è lui, è l’infermiera che sta cambiando il catetere di tuo nonno e la coca le fa sembrare tutto più leggero, persino le notti. Se non è lei, è l’imbianchino che sta ritinteggiando la stanza della tua ragazza, che ha iniziato per curiosità e poi si è trovato a fare debiti. Chi la usa è lì con te. La usa il portiere del tuo palazzo, ma se non la usa lui allora la sta usando la professoressa che dà ripetizioni ai tuoi figli… Il sindaco da cui sei andato a cena. Il costruttore della casa in cui vivi, lo scrittore che leggi prima di dormire… Ma se, pensandoci bene, ritieni che nessuna di queste persone possa tirare cocaina, o sei incapace di vedere o stai mentendo. Oppure, semplicemente, la persona che ne fa uso…”

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Oltre che essere l’incontro con Saviano, oggi è anche la giornata dell’edizione 2013 del  Cortona Mix Festival  che quest’anno ha toccato il record di 20.000 presenze complessive raddoppiando gli spettatori del 2012 e ponendosi ormai come evento di riferimento dell’estate culturale italiana in cui riescono a convivere musica, cinema, letteratura, enogastronomia.

E’ lì la festa! A Cortona con Saviano e Jovanotti!

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“Mix Festival” è al suo secondo appuntamento a Cortona ! E resta appena il ricordo di quel “Tuscan Sun” venato di esotismo americano, nell’originale incrocio di musiche a e danze.  Ma stasera non ci sarà posto per alcun rimpianto perché gli ospiti saranno di eccezione….. Lorenzo Cherubini, che nella sua patria natia può anche sfoggiare il suo nome d’anagrafe, che qui conoscono tutti e… Roberto Saviano. Ognuno correrà alla performance dell’altro…  Lorenzo voleva cantare del tutto gratis, ma ha dovuto accettare  ben d 2 euro di ingaggio  perché si potessero  distribuire i biglietti che  riempiranno la Piazza sino alla sua saturazione. Per molti, ma non per tutti…  lo spazio è quello che è, ma altrove ci sono i maxi schermi…Sembra siano stati venduti 2.300 biglietti.
“Domani si suona a Cortona, concerto a sorpresa, non lo sa nessuno. Andremo incartati e salteremo fuori”. Così ha detto ieri il cantante  mentre su   su youtube cominciavano a circolare le prove in studio per la serata, con la solita  band  di  cui eccezionalmente farà parte Max Weinberg, il batterista di Springsteen,
In tutta segretezza e per vie sconosciute Jovanotti  arriverà  in piazza Signorelli, nella cornice di pietra medievale  dell’intero Mix Festival. Il concerto inizierà alle 21 e 30, proprio appena comincerà la notte. Quasi assieme a lui per farsi spettatore, ma per percorsi ancora più blindati arriverà Roberto Saviano… Salirà sul palco solo al termine del concerto e Lorenzo rimarrà lì a far da spettatore a sua volta all’intervento dell’ amico Saviano. E buon Festival a tutti!

La Rai riparte da Jovanotti: il film del concerto a settembre

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Una serata evento dedicata a Lorenzo negli stadi, il tour 2013 di Jovanotti, riaprirà la stagione di Rai1. Lo annuncia il cantante su Twitter: ”allora all’inizio di settembre #lorenzoneglistadi il film del concerto sulla RAI! appena confermato! appena lo saprò vi dico il giorno”. ”Sarà un grande evento che andrà in onda nella prima settimana di settembre”, spiega il direttore di rete Giancarlo Leone. Il film sarà il racconto del tour ”montato con immagini dal backstage e altre sorprese”.

Poco dopo arriva un upnews dove si annuncia che lo show andrà in onda lunedì 2 settembre 2013 alle 21.20. La concessionaria, che punta a 6.000.000 di spettatori e al 26% di share, presenta lo show così:

25 anni di carriera raccolti in una scaletta musicale che ha travolto i suoi fan nelle tappe del tour 2013; un’estate coinvolgente, come il ritmo delle sue canzoni e come l’emozione che solo i suoi testi sanno trasmettere. Questo è Lorenzo negli stadi, in esclusiva su Raiuno!

Dalle prove al concerto la gallery di Marco Carta nel napoletano

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Marco Carta, ex allievo di Amici non si è certo risparmiato per le sue fan che erano corse numerose per assistere alle prove e al concerto a Polvica di Nola, in provincia di Napoli. Una piazza gremita e urlante che non ha mai perso la voce per far sentire il proprio sostegno al cantante.

Se non è solo una leggenda metropolitana c’è anche chi sostiene che un gruppetto di fan abbia prestato il disco di “Necessita’ lunatica” al bar di fronte la piazza, per poter far risuonare le note dei brani di Mister Paper fin dalle prime ore della mattina.  Anche quanto il caldo torrido si è abbattuto sulla piazza Carta non si è trovato mai solo. Dalle prove al concerto il successo è stato indiscutibile…

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Operazione asciugatura! Jovanotti “stende” gli strumenti dopo il concerto a Padova

jovanotti-padova-tuttacronacaHa tenuto il suo concerto ieri a Torino Jovanotti, in questi giorni in giro per l’Italia. Ma prima di salire sul palco si è resa indispensabile una pratica particolare: “stendere” al sole gli strumenti, proprio come si fa con il bucato, per rimediare alla pioggia che ha colpito con violenza anche il palco dello stadio Euganeo a Padova, dove sabato si è dovuto procedere con la sospensione causa nubrifagio improvviso. Ed è stato lo stesso cantante a pubblicare le foto sul suo profilo Facebook commentando: “operazione asciugamento al sole di Torino!!! i nostri strumenti stesi al sole dopo la nuotata di Padova… in attesa di riaccendersi!!!”

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Continuano le polemiche per il concerto sospeso da Jovanotti a Padova

jovanotti-concerto-tuttacronacaSi continua a parlare di quanto successo sabato sera al concerto di Jovanotti all’Euganeo di Padova, sospeso per nubifragio e poi ripreso. E’ stato lo stesso cantante a commentare l’accaduto in Facebook: “Grazie Padova! Una tempesta vera e propria si è abbattuta sullo stadio di Padova poco dopo l’inizio del concerto e abbiamo dovuto interrompere per motivi di sicurezza e perchè gli strumenti sono andati fuori uso. Siete rimasti ad aspettare la ripresa del concerto e dopo oltre un’ora siamo riusciti a riavviare parte delle nostre macchine per permetterci di riprendere lo show. E’ stato uno dei concerti più incredibili di tutta la mia vita e questo lo devo a voi che avete reso anche un diluvio occasione per vivere una grande esperienza. Notte da lupi e serenate! Notte fantastica! Grazie infinite! E’ proprio vero…a volte…ci vuole pioggia, vento…ma specialmente sangue nelle vene! ecco qualche foto di Maikd scattate poco prima dell’interruzione (che mi ha appena detto “mi sono fot***o due reflex stasera ma ne è valsa la pena”). Quelle dopo le ha fatte col cellulare…e me le manderà presto!”. Ma com’è stato dall’altra parte del palco? Come riporta il Gazzettino: “Spettatori che hanno chiesto di aprire i cancelli per poter andare al coperto delle tribune e che si sarebbero aspettati che fosse la security a farlo; portatori d’handicap rifugiati alla bell’è meglio anche dentro ai bagni chimici per disabili oltre che nel posto medico avanzato.” E se si son resi necessari una trentina d’interventi per il freddo, non c’è stata alcuna ospedalizzazione. Ma le polemiche di chi se n’è andato proseguono. Anche perchè, così raccontano, gli addetti ai lavori hanno riferito che era rinviato. Salvo poi scoprire, una volta a casa all’asciutto, che Jovanotti aveva ripreso a cantare. Stando a una delle tante mail, inoltre: “L’organizzazione Zed non ha dato indicazioni”, senza contare che “La polizia ci ha assicurato che Jova non si esibiva più. Io e le amiche siamo tornate in Emilia, bagnate e convinte in un rinvio per la prossima settimana”. Per la Zed Entertainment, la società organizzatrice, parla Diego Zabeo: “È stato lo stesso Jovanotti a dire al pubblico quando ha avvisato dell’interruzione, di rimanere finchè non si verificava la praticabilità. Noi in accordo con la Produzione di Jovanotti, abbiamo sempre detto che lavoravamo per il ripristino. Per dichiarazioni fatte da altri, non possiamo rispondere. Nessun sito meteo dava la previsione di un evento simile, c’era il 20% di probabilità di pioggia, pioggia però”. E sottoliena: “Qualcuno dice che abbiamo fatto il concerto per non perdere soldi. Niente di più falso. Siamo abbondantemente assicurati e da un certo punto di vista sarebbe stata per noi la soluzione più facile. Avremmo però creato costi e problemi al pubblico che abbiamo voluto salvaguardare come sempre”.

E se, come avevamo puntualmente riportato, Jovanotti ha twittato per avvisare di quanto stava accadendo, c’è anche chi le informazioni le ha cercate altrove, senza esito. Racconta Luca Sciro: “Sono partito in scooter da casa con mia moglie e ho fatto appena in tempo a rifugiarmi al distributore di via Vicenza quando è arrivata la tempesta. Sempre al distributore ho incontrato altre due ragazze in moto che hanno chiamato dei loro amici all’interno dello stadio che ci hanno detto che tutto era sospeso e che in ogni caso si sapeva poco. Sul sito di Zed non c’erano comunicazioni, su Facebook idem. Così ho deciso di chiamare il numero della Polizia municipale e l’operatore mi ha detto che il concerto era stato annullato. Alle 23 abbiamo deciso di far ritorno a casa, per poi scoprire, verso l’una di notte, che il concerto era ricominciato, insomma una vera vergogna”. Ma c’è anche chi è rimasto più a lungo, come Costanza Moretti: “Quando il concerto è stato sospeso io e un gruppo di amici siamo stati ‘dirottati’ sotto gli spalti. Ad un certo punto un microfono ha annunciato che il concerto era definitivamente sospeso e siamo stati invitati a lasciare lo stadio. Dopo quasi un’ora, abbiamo sentito che il concerto era ripreso, abbiamo provato a tornare, con i biglietti alla mano, ma la polizia ci ha bloccati e fatti ritornare indietro. Non vogliamo con ciò fare un processo nessuno ma chiedere spiegazioni, per un concerto tanto atteso a cui non ci hanno permesso di partecipare e per centinaia di euro buttati al vento. Non si prendono in giro persone così, tuttalpiù che tutti i disabili sono stati allontanati appena dopo la sospensione del concerto. Non avevano il diritto anche loro di vedere e gustarsi un concerto?” Ma c’è anche chi ha resistito ed è rimasto… correndo per riprendere posto sotto il palco!

I nostri 7 giorni: guardando sempre altrove… dimentichiamo noi stessi?

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Settimana bagnata settimana fortunata? Non per tutti! L’Italia, che da nord a sud continua a tremare causa terremoto, sta facendo i conti con i flash storm. A farne le spese, ieri sera, i fan di Jovanotti radunati a Padova per il concerto allo Stadio Euganeo. Dopo ore di attesa sotto il sole rovente, quando finalmente il cantante ha dato il via allo spettacolo, sono stati travolti da una pioggia torrenziale che ha provocato la momentanea sospensione dell’evento. In molti, bagnati, infreddoliti e certi che la musica non sarebbe ripresa, hanno lasciato l’area salvo poi scoprire che Lorenzo aveva twittato per comunicare la ripresa. Ora non resta che attendere e scoprire se ci sarà la replica tanto richiesta dal pubblico datosi alla fuga. Pazienza quindi. Del resto si sa, la fretta è una cattiva consigliera e a volte fa compiere gesti avventati. E’ il caso della donna che, scoperto il tradimento del marito, ha tappezzato i muri di una via di Siracusa con le immagini inequivocabili dell’infedeltà del marito. Peccato solo che l’amante del fedifrago l’abbia denunciata per diffamazione! Chi invece sembra ragionare (certo non a torto visto le somme di cui si parla) a lungo sulle decisioni da prendere sono le società calcistiche e i giocatori. Quello che non è facile prevedere è cosa scaturirà dalle decisioni che si prendono. Come immaginare, ad esempio, che la vendita di Giaccherini possa spingere un giovane tifoso bianconero a tentare il suicidio? Al contrario, le contestazioni alla Roma a Trigoria sicuramente c’era chi se le aspettava… anche se non sempre davanti agli attacchi ci si riesce a trattenere e si risponde impulsivamente, come ha dimostrato la reazione di Osvaldo. Del resto gli esseri umani sono imprevedibili: ad esempio un uomo che ha scoperto che la moglie aveva recitato in un film hard guardando un porno avrebbe potuto infuriarsi o chiedere spiegazioni… invece è svenuto!

reactionE se invece è la coppia a “finire” in un filmato hard? Dipende da dove e quando viene girato… e se i protagonisti ne sono consapevoli! E’ shock per i filmati hard che, si dice, sono stati registrati dalle videocamere del circuito chiuso della metro di New Delhi e poi finiti in rete. Si vedono coppie in momenti d’intimità nei vagoni vuoti e l’opinione pubblica ne è rimasta sconvolta. Intimità violata o esposta volontariamente? Di certo chi non gode di privacy in questi giorni è qualcuno che… ancora non è nato e infiamma gli animi del popolo inglese: si tratta del royal baby: da mesi se ne parla e ora è scattata l’ora x. Già alcuni giorni fa si diceva che Kate fosse in travaglio ma l’erede ancora non ha visto la luce… nè i flash accecanti dei fotografi. Nel frattempo il futuro padre, il principe William, si è rilassato con una partita a Polo per ingannare l’attesa. Con tutto quello che accade, non ci dimentichiamo però che ormai l’estate è in pieno svolgimento e rappresenta un buon momento per staccare la spina e prendersi un po’ cura di se stessi. Nonostante la crisi e i rincari che colpiscono proprio gli alimenti più amati in estate, frutta e verdura, non possiamo (nè dobbiamo) rinunciare a nutrirci nel migliore dei modi. Ecco allora che un’alternativa fresca e sfiziosa alla solita cucina ci arriva dal raw food, una fonte di vitamine e sali minerali che ci permettono di superare indenni la stagione calda e di rinvigorire il fisico. L’importante, come sempre, è non esagerare con le privazioni e i regimi carenti di elementi indispensabili nè affidarci a pillole “miracolose”: anche il famoso nutrizionista Dunkan ora ha pagato lo scotto delle sue prescrizioni. Ma l’estate non è solo la stagione ideale per pensare a rimettersi in forma, le notti calde sono adatte anche per scrutare il cielo e, magari, immaginare mondi lontani, altri pianeti dove incontrare forme di vita nuove, magari che a loro volta guardano a noi… e se fosse stato davvero un ufo l’oggetto volante che si è schiantato a Rooswelt anni fa? A google hanno ripensato all’evento e ne hanno anche creato un doodle su misura! Ma davvero dobbiamo sempre guardare altrove? E se per una volta approfittassimo delle vacanze per osservarci e imparare a conoscerci meglio?

GOOD NIGHT, AND GOOD LUCK!

I Negramaro a San Siro: la festa per i 10 anni di musica

Negramaro-SanSiro-tuttacronaca25 brani e più di due ore di spettacolo: hanno festeggiato così i 10 anni di carriera i Negramaro, con un concerto allo Stadio San Siro che sarà replicato il 16 a Roma, all’Olimpico. La voglia di far festa è stata chiara fin da subito, quando la band è apparsa in mezzo al pubblico, sul secondo palco, ed ha rotto il ghiaccio con tre cover di Modugno: “Estate”, “L’immenso” e “Meraviglioso”. Subito dopo è il tempo di imbracciare gli strumenti sul palco con i brani “Ti è mai successo”, “La giostra”, Nuvole e lenzuola” e “Via le mani dagli occhi”, accompagnati dai primi ospiti dell’evento: i Sud Sound System. L’esecuzione della parte rap di “Una storia semplice”, è affidata a Big Fish mentre subito dopo arrivano gli archi dei Gnu Quartet, per “Io non lascio traccia”, “Cade la pioggia”, “Un passo indietro” e “Solo tre minuti” mentre “Sole” e “Gommapiuma” vengono eseguiti da un quintetto di fiati. Le note scivolano e sul palco si affaccia Elisa, che duetta con Giuliano in “Basta così” e “Ti vorrei sollevare”, in versione punk. La chiusura è con “Mentre tutto scorre” e “Voglio molto di più” in un tripudio di chitarre mentre per il bis si susseguono 5 brani: “Ottobre rosso”, “Sing-Hiozzo”, “E’ tanto che dormo”, “Parlami d’amore” e “Una storia semplice”.

Sangiorgi, prima dello show, ha spiegato: “Per quattro mesi abbiamo preparato lo show tra registrazioni e canzoni nuove per il prossimo disco che stanno nascendo in maniera naturale. Tra palco e luci è stata nostra volontà ricreare i colori del nostro disco. Il fatto che abbiamo suddiviso tutta la scaletta tra due palchi e tra rock e momenti più intimi con i fiati e gli Gnu Quartet è stato un po’ per ricreare in modo fedele anche tutta la nostra storia di dieci anni di musica. La nostra seconda volta a San Siro (si erano già esibiti nel 2008, ndr) non è assolutamente un punto di arrivo ma solo voglia di condividere la gioia con i nostri fan, a cui dobbiamo tutto. Spesso mi blocco quando penso a spazi così grandi ma pensando ai fan rimasti in fila per ore e che sono fuori per noi, tutto d’un tratto scompare tutta la paura”. Dopo il saluto all’Olimpico, i Negramaro torneranno in tour a novembre, nei palazzetti italiani, con sedici date tra cui quella del 16 novembre al MediolanumForum di Assago (Milano).

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Concerto sospeso a Padova e Jovanotti twitta tra 15 minuti si riprende!

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Il maltempo ferma il concerto di Jovanotti a Padova previsto per questa sera e il cantante su Twitter invia due messaggi:

stiamo verificando eventuali danni appena mi dicono qualcosa vi informo. Sorry. Ammazza che tempesta!

mi dicono che riprendiamo lo show (entro 15 min ve lo confermo). Tempesta sembra passata.

Intanto c’è chi mette su Twitter le prove a Padova del concerto di Jovanotti prendendole dal profilo YouTube ufficiale del cantante:

Poi continua a dare aggiornamenti sempre tramite il social network:

Il tempo di strizzare chitarre basso mixer e computer e riprendiamo dai!

Pochi minuti dopo ringrazia il suo pubblico:

Comunque il mio pubblico è il più bello del mondo

E ancora twitta:

Riprendiamo da dove ci siamo fermati e facciamo tutto! (oggi è sabato domani non si va a scuola…). Quasi pronti.

E conclude:

Io mi preparo a risalire sul palco. Grazie ragazzi e scusate. 

Quando ritorna sul palco Jovanotti ringrazia chi ha atteso che passasse il flash storm che ha colpito Padova proprio nella serata del concerto: “Io vi ringrazio per essere rimasti, mi dispiace moltissimo. Faremo lo spettacolo anche se qualcosa non funzionerà”

Il concerto termina con il bis di “Io penso positivo” e dopo una serata tempestosa come quella che questa sera si è abbattuta su Padova è un augurio affinché domani splenda il sole. E pensare che la giornata era cominciata sotto i migliori auspici…

“Grazie Roma, te amo”: il Boss saluta l’Italia

springsteen-roma-tuttacronacaIl Boss incanta e travolge con la sua musica, come sempre. Tanto da riuscire a far dimenticare il suo ingresso in ritardo di 45 minuti aul palco del Rock In Roma, dov’è entrato in scena accompagnato da C’era una volta in America di Morricone.

In delirio la folla che ha riempito l’Ippodromo: Springsteen prima ha fatto ballare tutti per poi eseguire alcuni brani dell’ultimo album, Wrecking Ball, preferendo un tuffo nel passato con canzoni tratte da dischi meno recenti. Il saluto è stato un “Grazie Roma, te amo”. E l’Italia ricambia… e aspetta il prossimo tour!

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L’ultima vergogna italiana… non ci sono bagni al concerto

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Lui, Manu Chao, non ha bisogno di presentazioni, è uno dei più grandi interpreti di musica folk e latinoamericana viventi. Bologna è una città da sempre culla della cultura e degli eventi live. L’atmosfera era quella dei grandi eventi con il pubblico corso in massa per divertirsi e scatenarsi al suono delle note che ci portano dal Parco Nord del capoluogo emiliano  immediatamente nella colorata America Latina… poi la costernazione. Mancano i servizi sanitari? Da non credere ma succedere. Il pubblico costretto a  una latrina a cielo aperto sotto gli occhi di tutti… come è possibile che nessuno abbia pensato aportare i bagni chimici? Questa è l’estate italiana dei grandi eventi?

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San Siro sold out… curiosità di vedere Bon Jovi senza Sambora?

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John Bon Jovi fa sold out a San Siro, ma su questo non c’erano grandi dubbi, mentre c’è molta curiosità di vedere la band come interpreterà alcuni brani storici senza Richie Sambora. L’alter ego di John Bon Jovi, non sarà sul palco dopo l’uscita (volontaria?) del chitarrista-playboy con quel grande problema di alcol che tuttavia era una presenza importante nella band. Su chi si accenderanno i riflettori quando non saranno sulla star indiscussa della serata? Chi è ora il numero 2?  Già nel 2011 Sambora era stato costretto a saltare alcuni show americani per una rehab, ma poi si era riunito al gruppo giusto in tempo per il varo a Zagabria del tour europeo. Stavolta invece, dall’aereo sono scesi solo Jon, il batterista Tico Torres e il tastierista David Bryan.

Jon sul caso ha tagliato corto: “Richie rientrerà nei Bon Jovi quando sarà in condizione di salire sul palco ogni sera”.

Ma Sambrora non ci sta: “Al momento non ho grosse difficoltà. Amo i fans e mi dispiace molto per loro. La mia opinione è che Jon voglia vedere se ce la fa a reggere da solo gli stadi. Faccia quel che crede ma la smetta di parlar male di me; sto bene e attualmente sono molto impegnato dalla mia azienda di moda Nikki Rich, tutto il resto è roba privata”.

Botte e risposte… ma stasera la vera risposta Jon Bon Jovi la dovrà al suo pubblico!  

Quando Rossi… raddoppia!

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Stava tenendo il suo concerto allo stadio Dall’Ara di Bologna davanti a quasi 40mila Vasco Rossi quando… è raddoppiato! Di fronte a lui, infatti, c’era Valentino Rossi, il pilota Yamaha in MotoGP e subito il Komandante  ha voluto salutarlo. Vale ha poi postato su Twitter la foto della stretta di mano dimostrando il suo entusiasmo: “Rossi-Rossi #vasco#bologna” ha scritto il Dottore.

Terminato in tragedia il concerto dei Kiss ad Assago: un morto

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E’ finito in tragedia il concerto dei Kiss al Forum di Assago, alle porte di Milano. Durante le operazioni di smontaggio del palco un operaio egiziano 34enne, Khoaled Farouk Abd Elhamid, si trovava all’interno di un montacarichi quando è stato travolto dal materiale che trasportava, caduto probabilmente a causa del sovraccarico. Il 118, il cui intervento è stato inutile nel caso del 34enne da anni residente a Milano, parla anche di due feriti. Secondo quanto accertato dai carabinieri, l’uomo è salito con altri due operai su un montacarichi pieno di carrelli e impalcature.

Come ti “suono” la Tour Eiffel

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La Tour Eiffel compie 125 e, per festeggiare l’evento, il compositore Joseph Bertolozzi ha deciso di trasformare il monumento in strumento musicale. Il progetto, che porta avanti con il suo team, si chiama “Tower Music” e prevede la realizzazione di un concerto celebrativo per l’anniversario della torre. Per effettuarlo, sono stati realizzati campioni sonori registrando i vari suoni emessi dalla torre sotto lo stimolo di martelli di varie dimensioni e materiali.

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Bruce Springsteen: un Boss per San Siro

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Dopo Napoli e Padova, il Boss ha conquistato, per la quinta volta, San Siro, dove mancava da un anno. L’ultima volta aveva suonato per quasi quattro ore senza pause, dopo che nel 2008 con ‘Magic’ il suo show finì anche in Tribunale per venti minuti di sforamento dell’orario imposto dal Comune. Prima, nel 2003, con The rising, in una notte di pioggia incessante, ha fatto quello che ha personalmente inserito nei suoi dieci migliori concerti di sempre. Per lui 60mila fan, per una notte inserita nel tour mondiale di Sringsteen iniziato oltre un anno fa. Ma il rapporto tra l’artista e San Siro è iniziato molto prima, il 21 giugno 1985. Quello di oggi è un Boss molto diverso rispetto ad allora, ma non certo perché sia invecchiato. L’energia con il passare degli anni sembra moltiplicarsi e la lunghezza dei concerti, anziché contrarsi, si dilata, con il Boss che sembra godere della resistenza del maratoneta. Ancora quattro ore di musica e un intero stadio che ha ballato scatenato sull’infinito rock’n’roll finale di Twist & Shout e Shout. Alle sue spalle la E Street Band, che ha perso Danny Federici e Clarence Clemmons e che quasi “si perde” nel gruppo allargato che affolla il palco, tra sezioni fiati, coristi e violiniste, lasciando ai membri storici quasi un ruolo più di presenza e coreografico. Ma questo è solo un dettaglio di un concerto non è un semplice greatest hits: la gente balla e si esalta di fronte ai brani dell’ultimo album, Wrecking Ball, o di quelli, sempre recenti, della riscoperta folk, così come The River e Born To Run. La chiusura, poi, è di quelle che lascia i brivi impressi sulla pella. Lo stadio che si ammutolisce con Thunder Road, suonata in solitaria dopo aver congedato la band. Il Boss, il pubblico, la musica. Non serve altro.

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Raduno di star: tempo di Wind Music Awards

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Al Centrale del Foro Italiaco va in scena un raduno di star stasera. L’occasione è la nuova edizione del Wind Music Awards. E’ dal 2007 che gli Oscar della musica ospitano tutti coloro che hanno avuto il maggior successo discografico, che hanno vinto un Disco d’Oro, un Disco di Platino o di Diamante, più alcuni special guest e un gruppo di giovani in gara al concorso Wind Music Award Next Generation, dedicato agli artisti emergenti. Sul palco, presieduto da Carlo Conti e Vanessa Incontrada, sfileranno dunque gli artisiti, in una staffetta rapida: il tempo di qualche chiacchiera e un po’ di buona musica, anche se non tutti si esibiranno, prima di passare il testimone. Ad aprire ci sarà Claudio Baglioni con il suo E vai, ma la lista è lunga: Renato Zero, Biagio Antonacci, Francesco De Gregori, Malika Ayane, Mario Biondi, Emma Marrone, i Club Dogo, Tiziano Ferro, i Negramaro, Emis Killa, Fedez, Fiorella Mannoia, Max Gazzè, Marco Mengoni, i Modà, Gianna Nannini, Max Pezzali, Eros Ramazzotti, Antonello Venditti, Chiara Galiazzo e così via. Non solo Italia però. La musica non conosce barriere e quindi a Roma arriveranno anche gli inglesi Bastille, il cantautore e pianista britannico Jamie Cullum e Olly Murs, nuova scoperta dell’X Factor UK  (anche lui inglese e diventato famoso grazie a X Factor UK. Ma ricordiamo anche i dieci emergenti che, grazie al voto in rete, si sono conquistati il diritto di giocasi “la finale”: Daniel Adomako, Niccolò Agliardi & Bianca Atzel, Caponord, Marco Castelluzzo, Arianna Cleri, Coez, Donatella, Erica Mou, Le Rivoltelle e Renzo Rubino. Buon divertimento.

The sound of change: la musica che dice NO alla violenza sulle donne

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Si chiama The Sound of Change il Live Aid al femminile che si è svolto al Twickenham Stadium di Londra, promosso dalla fondazione Chime for Change e benedetto da uno speech del principe Harry, che è il presidente di questo tempio del rugby. L’evento, che ha per scopo raccogliere fondi e creare consapevolezza affinché donne e bambine possano godere in questo mondo di pari opportunità, vanta l’organizzazione di tre donne d’eccezione: Frida Giannini, Beyoncé e Salma Hayek Pinault. Cast di grandi nomi che sono sfilati sul palco, tra gli altri Madonna, Jennifer Lopez, John Legend e Simon Le Bon. Unica italiana Laura Pausini che, prima di salire sul palco ha commentato: “Una delle ragazze ammazzate negli ultimi giorni era iscritta al mio fan club. Non voglio rivelare il suo nome per rispetto alla famiglia”. Racconta anche la sua esperienza con l’evento: “Non riuscivo a credere che avessero pensato a me. Non ho esitato un attimo, immediatamente conquistata da uno degli impegni della fondazione, l’educazione dei piccoli. La maternità mi ha resa più sensibile di fronte a queste problematiche; non è facile fare delle scelte per un figlio e se sono qui è perché mi piace pensare che Paola fra vent’anni possa essere in mezzo a un pubblico come questo a far casino per una giusta causa. Ho una fiducia totale nelle madrine di questo evento; con Salma Hayek ho già partecipato a Los Angeles a una raccolta di fondi per l’iniziativa Colombia Sin Minas”. Poi confessa: “Mia figlia è stata concepita proprio qui a Londra, dopo il concerto alla Royal Albert Hall  –  una bambina molto rock; questa serata è la chiusura di un periodo magico della mia vita e della mia carriera”. La Pausini ha deliziato il pubblico con Io canto, in italiano, incredibilmente ben accolta dalla platea, e It’s not goodbye, la versione inglese di In assenza di te. “Ce n’è voluto di coraggio!”, esclama Laura. “Non è mica facile affrontare la platea cantando nella nostra lingua. Ma l’ho voluto fare per ribadire chi sono, non ho partecipato a questo evento con l’ambizione di aprirmi un nuovo mercato ma con l’entusiasmo di appoggiare un progetto in cui credo fermamente. Ne conosco di donne sfortunate, tante ragazze che mi scrivono e che non denunciano le violenze subite perché non hanno fiducia nella giustizia  –  cosa succede dopo? ci sono pene adeguate per chi commette questi reati? le donne che denunciano sono tutelate da ulteriori ritorsioni? Non credo, come dicono, che la violenza sulle donne sia aumentata negli ultimi anni. Per decenni, secoli, questa è stata una realtà sommersa, non se ne parlava, le famiglie facevano muro affinché nulla trapelasse all’esterno  –  e in molti casi è ancora così; un problema di educazione, dunque”.

Frida Giannini farà invece il suo ingresso sul palco con Salma Hayek prima dell’esibizione di Beyoncé, il gran finale. “Siamo qui per urlare le nostre istanze. Questa è l’emergenza e l’opportunità di oggi”, dice direttore creativo di Gucci e dell’intero progetto, co-fondatrice di Chime for Change. “Ci troviamo in un momento storico importante per quanto riguarda la situazione delle bambine e delle donne, ed è giunta l’ora di un cambiamento. Penso sia essenziale per noi vedere e celebrare le nostre possibilità. La mia speranza è che attraverso Chime si possano aiutare le voci che rivendicano il cambiamento a diventare così forti da non poter più essere ignorate”. Come lei la pensano anche i presentatori della serata, che ricordano i numeri dell’emergenza. Tra loro ci sono Madonna e James Franco, Jessica Chastain e Freida Pinto, Desmond Tutu e Blake Lively: “Vogliamo un mondo dove ogni bambina abbia diritto alla scolarità, poiché i due terzi degli analfabeti del mondo sono donne; il 60 per cento dei bambini che non frequentano le scuole dell’obbligo sono donne; il 70 per cento delle donne ha subito almeno una volta nella vita violenze fisiche o sessuali; solo il 21 per cento delle donne occupa in politica ruoli prominenti; 800 donne al giorno muoiono di parto o di gravidanza; l’80 per cento degli 800mila esseri umani che ogni anno vengono venduti o scambiati come schiavi sono donne; ogni anno 10 milioni di ragazze sotto i 18 anni devono accettare un matrimonio combinato”. Anche la Hayek ha dato il suo contributo: “Nell’era dell’informazione nessuno può essere spettatore disinteressato. La tecnologia ci connette come mai prima d’ora. Ciò significa che abbiamo l’opportunità, la responsabilità di fare qualcosa. Non è solo ciò che sappiamo che ci definisce ma anche quel che facciamo, questa è la filosofia di Chime for Change”. Infine parola alla “single lady”, Beyoncé: “Sono sempre stata una fiera sostenitrice delle pari opportunità. Le ragazze devono imparare da giovani che sono forti e in grado di ottenere ciò che vogliono dalla vita. E’ nostro compito cambiare le statistiche che riguardano le donne di tutto il mondo. Sono onorata di far parte di questa campagna insieme ad altre donne che vivono la vita in modo coraggioso e danno l’esempio alle nuove generazioni”. Sperando che sia solo il primo passo di un lungo cammino.

Bieber padre? La bimba ha 3 anni? Speculazione o verità?

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Sarà l’ennesima speculazione ai danni di una star oppure la pura e semplice realtà? L’idolo di milioni di ragazzine potrebbe essere padre di una bimba di quasi 3 anni. A incastrare la star ci sarebbe una ragazza statunitense di 25 anni, che ha preferito rimanere anonima, che sostiene di aver incontrato Justin nel febbraio del 2010 in un ristorante a Miami in Florida. Dopo una notte di passione, la ragazza avrebbe scoperto di essere rimasta incinta. Ora afferma di essere sicura che Bieber sia il padre  “Secondo me – ha aggiunto la donna riferendosi a sua figlia – assomiglia moltissimo a come era Justin alla stessa età”. Il portavoce del cantante 19enne afferma che quanto dichiarato dalla ragazza è “completamente falso ed è triste che qualcuno possa perdere tempo con queste s*******e”. E’ la seconda volta che il cantante viene colpito dalle dichiarazioni di presunte paternità da parte di una fan. la prima fu Mariah Yeater che aveva affermato che Justin era il padre del figlio di 4 mesi. Solite speculazioni da star?

 

Vasco, tra il M5S e il pensiero suicida

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Vasco Rossi ha rilasciato un’intervista a Repubblica, dove, parlando di politica, ha dichiarato: “I Cinquestelle hanno voluto mantenere questa purezza del ‘tutti a casa’. E invece avrei fatto una distinzione tra il Pd e il Pdl, perche’ non sono mica la stessa cosa. Lo dico da cittadino. Mica da politico, anche se io sono radicale”. Passa poi a raccontare dei momenti difficili della sua vita, quello che ha passato e come sta ora, quando il ritorno sul palco è ormai imminente: “Negli ultimi tempi ero stanco di tutto, le dimissioni da rockstar erano figlie di questo sentimento. In realta’ volevo decostruire, volevo tornare al VascoRossi che scrive le canzoni, abbandonare il ruolo della rockstar, che e’ fatto di gesti e modi di essere, di luci. Volevo tornare ad essere il cantautore che sono. Ho pensato anche al suicidio. Ma non ho visto la luce nella fede, mi ha aiutato l’affetto della mia famiglia, dei fan, mi e’ stato di conforto Internet”.

Aspettando Milano… gli One Direction hanno fatto sognare le fan a Verona!

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Twitter ribolle dei ricordi delle directioners presenti ieri sera all’Arena di Verona per la prima delle due tappe italiane del Take Me Home Tour. E’ bastato che Harry dicesse “Questa è la città di romeo e giulietta. io sono Romeo, e voi siete tutte le mie Giuliette” per infiammare i cuori delle ragazzine presenti, che a loro volta hanno riversato “imperituro amore” sui cinque della bando anglo-irlandese. Posti in piedi in Paradiso? Ieri è stato così, un concerto che in migliaia ricorderanno come la notte più bella della loro vita, in cui hanno vissuto una passione travolgente ed inarrestabile che è volata in alto, sorretta dalle note e dalle voci di cinque ragazzi che sanno quello che fanno. X Factor è stata la loro palestra e la lezione è stata appresa: riempiono il palco e comunicano, giocano a far innamorare chi li ascolta e riescono a divertire. Niente effetti speciali, niente cori di meraviglia, nessun balletto predefinito: puntano sulla spontaneità e come effetti speciali spruzzano ogni tanto un po’ di fumo. E in tutto questo, l’attenzione è tutta per loro, il pubblico è incantato e canta con loro, tanto che durante Moments le uniche voci che si sono udite, ad un certo punto, sono state solo quelle delle directioners. Giocano facile gli One Direction: parlano d’amore e amicizia e riescono a far ballare ed urlare a squarciagola i presenti, senza interruzione. Questi 5 che potrebbero benissimo essere i ragazzi della porta accanto o i compagni di classe, che appaiono semplici e spontanei, sono riusciti anche a cacciare la pioggia e a Verona la nota stonata è stata solo una: in molte non sono riuscite a varcare i cancelli dell’Arena: proteste per per voucher non validi o problemi con i biglietti regolarmente acquistati. Pop, rock, dance, il tutto condito da amicizia e tanto amore: questa è stata l’Arena e, c’è da scometterci, a Milano, questa sera, si replicherà. Il gruppo sa di non essere solo:  “Voi avete reso possibile questo”, dicono di continuo, ringraziando, leggendo i tweet dal pubblico e rilanciandoli sugli schermi, scherzando in una “chicken dance” dal sapore improvvisato, seguita da una That’s amore abborracciata, dovuto omaggio all’Italia. E quando la festa finisce, gli occhi sono pieni di tutti quei momenti, i cuori saturi di gioia, la vita reale lontan anni luce. Perchè non saranno i Beatles, ma con le adolescenti di oggi ci sanno comunicare, eccome!

Gli One Direction sono arrivati: doppia data a Verona e Milano

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Sono arrivati gli One Direction in Italia e le directioners non stanno più nella pelle: due tappe tutte per loro, oggi a all’Arena di Verona e domani al Forum di Assago di Milano. Biglietti sold out in dodici minuti dall’apertura delle vendite per il concerto della boy band che raggruppa Louis Tomlinson, Harry Styles, Liam Payne, Zayn Malik e Niall Horan. Il Take Me Home Tour, che in Europa è partito il 23 febbraio a Londra e terminerà il 29 maggio a Istanbul, emigrerà poi in Nord America, Oceania e Asia e sarà seguito, l’anno prossimo, da Where We Are Tour, che porterà il giovane gruppo anglo-irlandese, che ha iniziato la sua avventura nell’X-Fractor inglese, nei più grandi stadi di tutto il mondo. Ma le directioners made in Italy, dopo queste date, non rimarranno orfane a lungo: entro la fine dell’anno arriverà infatti anche il terzo album, caratterizzato da “un sound più rock ed estremo” nochè “il più maturo e personale” della carriera degli One Direction. Ma non è tutto: i cinque approderanno anche nei cinema il 5 settembre con This Is Us, film in 3D diretto da Morgan Spurlock: per scoprire chi sono davvero questi ragazzi da 12 milioni di copie.

E aspettando stasera? Le adolescenti italiane si accalcano ed i loro idoli twittano:

Liam: Verona are you ready for tonight though 🙂 exciteddd 🙂

Harry: Can’t wait to play Verona tonight. It could rain. Which would make things interesting.

Niall posta anche una foto sul suo profilo: The best scenes I’ve seen! Oh my god! Best fans on the planet is an understatement

Le directioners li amano? Questa è la prova!

 

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Justin Bieber aggredito durante il concerto!

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Justin si stava esibendo al piano durante il concerto a Dubai quando un fan impazzito è salito sul palco e l’ha afferrato alle spalle. Il ragazzo è stato bloccato dagli uomini della sicurezza, ma Bieber era comunque riuscito a sottrarsi alla sua presa, defilandosi poi verso la zona laterale del palco per continuare il suo show mentre le guardie trattenevano l’aggressore. Mentre le ragazze presenti al concerto continuavano a gridare il nome del loro idolo, come impazzite dall’idea che qualcuno potesse fargli del male, la popstar, scossa ma illesa, ha fatto sfoggio di disinvoltura cantando Boyfriend’ e ‘Baby’. Non smette quindi di stupire con colpi di scena il tuor Believe, iniziato lo scorso aprile. Bieber era stato criticato per aver aggredito un paparazzo e, in seguito, per una battuta infelice su Anna Frank quando si trovava ad Amsterdam. Però è stato anche in grado di stupire positivamente durante i suoi spettacoli in Medioriente, quando ha deciso di fare un intervallo per permettere ai ragazzi di pregare nonchè di lasciare fuori dalla scaletta le canzoni che avrebbero potuto offendere i musulmani.

Emma e il calcio a Miguel!

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Dopo tante polemiche forse emerge la verità ed è tra le più sconcertanti. L’alterco di “Amici” fra Miguel Bosé ed Emma Marrone sarebbe degenerato dietro le quinte e dalle frecciatine reciproche si sarebbe passati ai fatti: un calcio che Emma avrebbe dato a Miguel si era già parlato, ma ora emergono i particolari e quel calcio sarebbe andato a finire  proprio sul fondoschiena di Bosé. A quel punto il coach avrebbe deciso di abbandonare la trasmissione, forse sarà felice anche Maria De Filippi che ancora non gli ha perdonato l’eliminazione di Emanuele…

Justin tra Selena e… Maria!

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Se c’erano ancora dubbi sul ritorno di fiamma tra Justin e Selena, il cantante canadese li ha definitivamente rimossi: ha postato infatti una sua foto che lo ritrae al computer, a torso nudo, mentre Selena alle sue spalle lo abbraccia. Subito il web si è infiammato: prima le bielebers si sono divise in due schieramenti, chi dichiarandosi felice per il cantante, chi dando contro al ritorno di Selena “rea” di averlo ridotto in lacrime quando aveva interrotto la loro relazione. Poi nel dibattito si sono intromesse anche le directioner accusando le fan del canadese di egoismo e invitandole ad essere felici per lui, eventualmente continuando a godere della sua musica evitando d’intromettersi nella vita privata del ragazzo. Bieber però appare sereno, tanto da sfoggiare un tattoo che ritrae un angelo che assomiglia molto a Selena. Lei nel frattempo, impegnata nella promozione del suo nuovo album, ai microfoni di “Elvis Duran and the Morning Show” ha spiegato: “Sono nei miei vent’anni. Voglio divertirmi. Voglio essere felice nella mia vita e non dovermi preoccupare di ogni singola cosa” non entrando molto nel merito del suo rapporto con Justin. Se la Gomez la prende “alla leggera”, Bieber non smette di far parlare di sè anche in negativo. Il portavoce della polizia di Stoccolma, Lars Bystrom, ha riferito che degli agenti hanno perquisito l’autobus di Bieber per un forte odore di marjuana che ne proveniva. All’interno del veicolo è stato trovata trovata non solo una modica quantità di marijuana, ma anche un taser senza licenza.

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