Giulia Spinello: l’ultimo saluto oggi a Santa Giustina in Colle

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E’ stata una giornata di lutto cittadino oggi, a Santa Giustina in Colle, nel Padovano, per i funerali della studentessa 21enne Giulia Spinello. La madre, dal pulpito, ha parlato alla gente che gremiva la chiesa: “Se avete conosciuto Giulia non piangete, il suo sorriso vi incoraggerà a sorridere ancora”. Le persone hanno seguito la celebrazione anche all’esterno, su un maxischermo, mentre all’ingresso della chiesa del paese è stato allestito un collage di foto della ragazza. Sopra la bara è stata appoggiata una camicia e un fazzolettone degli scout, gruppo in cui Giulia era molto attiva. Nel frattempo, il Comune ha annunciato che una delle sale della biblioteca del paese sarà intitolata alla giovane prematuramente e barbaramente scomparsa. Nel frattempo sono emersi nuovi, inquietanti dettagli su quel drammatico incidente, causato da una donna di 62 anni sotto l’effetto di psicofarmaci che, ha raccontato ai carabinieri, non si è accorta di quanto stava accadendo. chi ha visto tutto è stato un testimone, che ha visto l’auto sfrecciare ad una velocità che si rietiene essere di 100 km all’ora. Ma quello che è inquietante sono i bozzi che gli investigatori hanno trovato all’esterno dell’auto e che lasciano capire che Giulia non è morta al momento dell’impatto ma, con il polso destro incastrato tra il cofano e il fanale anteriore destro della Jeep Grand Cherokee che le è venuta addosso mentre camminava lungo il ciglio della strada in senso opposto di marcia, ha cercato di attirare l’attenzione della donna che ora è agli arresti domiciliari. Ma oggi non ci sono altre parole da aggiungere, solo un’ultimo saluto a Giulia e al suo sorriso.

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La sorella e il fratello di Giulia, tra dolore e rabbia!

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Sono ancora sotto shock i familiari di Giulia Spinello la ragazza che ieri è stata travolta da un Suv e trascinata per oltre 3 km da una donna che stava guidando sotto effetto di farmaci. C’è lo stupore e la rabbia di chi a perso una persona con cui aveva condiviso l’intera esistenza. Perché quell’auto non si è fermata? Perché quella donna stava alla guida se era sotto trattamento? Come si può morire a 21 anni travolti da un Suv che ti trascina per 3 km senza che nessuno possa intervenire?

«Non doveva andarsene così presto, era una persona stupenda. Io non ce la farò mai senza lei. Non auguro a quella persona che me l’ha portata via cattiverie, perchè non è giusto, ma spero che pensi a quello che ha fatto. Forse se si fosse fermata avrebbero salvato mia sorella» queste le  parole rilasciate ai microfoni di Tgcom24 da Sara Spinello, la sorella della giovane.

Anche il fratello aveva rilasciato una dichiarazione: «Giulia era buonissima, era un pezzo di pane. Era altruista, era buona, lei pensava sempre agli altri, sempre e solo agli altri. Era felice, nella sua semplicità era felice. Per me, personalmente, in questo momento, non conta come sia successo, conta che lei non c’è più, purtroppo. È una cosa incredibile che non si riesce ad accettare».

Era sotto l’effetto di farmaci la donna che ha investito Giulia Spinello

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Giulia Spinello, studentessa 21enne, è stata investita da un Suv che poi l’ha trascinata, senza fermarsi, per circa tre km. La donna alla guida del mezzo, una 62enne italiana che stava rientrando a casa dopo esser stata da un parrucchiere, è stata portata in caserma dai carabinieri che l’avevano fermata. Gli investigatori ritengono probabile che la donna si fosse accorta di aver investito qualcosa e forse in preda alla shock avrebbe proseguito la corsa con il Suv senza fermarsi ad accertarsi. La donna, messa ai domiciliari, sarebbe gravemente malata e potrebbe essere stata sotto l’effetto dei farmaci che assume per la sua patologia. Questo spiegherebbe  anche lo stato confusionale in cui è stata trovata dopo l’incidente. Ora è ricoverata all’ospedale di Camposampiero, nel reparto psichiatrico. E’ accusata di omicidio colposo, omesso soccorso, guida sotto l’effetto di stupefacenti.

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Berlusconi tuona contro i pm

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Bisognerà attendere il 12 luglio per avere la sentenza nei confronti di Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti, imputati a Milano per il processo “Ruby 2” e per i quali sono stati chiesti oggi 7 anni di carcare. A quella data infatti è fissata l’ultima udienza, riservata alle eventuali repliche ed alla camera di consiglio. Nel frattempo, Berlusconi ha manifestato i suoi pensieri circa la riquisitoria odierna. “Le argomentazioni utilizzate dai Pubblici Ministeri Milanesi nel processo Minetti, Mora, Fede, in relazione a quanto sarebbe accaduto nella mia casa, sono quanto di più lontano dalla realtà sia possibile immaginare”, ha affermato il Cavaliere. “Decine e decine di testimonianze hanno asseverato la assoluta normalità delle cene presso la mia residenza e la totale assenza di qualsiasi connotazione men che corretta. La fantasia dell’accusa – sottolinea l’ex premier – appare davvero senza confini e si spinge ad una patologia giuridica che non può che destare indignazione e preoccupazione. Sono certo che la forza della verità dimostrerà la totale infondatezza di tali incredibili ed inaccettabili ricostruzioni”.

Processo Ruby, la requisitoria. La Minetti compì “atti sessuali retribuiti”

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Nicole Minetti non ebbe solo un ruolo di “intermediazione”, ma partecipò alle feste di Arcore “compiendo anche atti sessuali retribuiti”. A dirlo è stato il pm Antonio Sangermano in uno dei passaggi della sua requisitoriaal processo sul caso Ruby a carico di Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti. Riguardo gli altri due imputati, il magistrato ha affermato che, come “due sodali”, “saggiavano la gradevolezza delle ragazze, facevano l’esamino per vedere se avevano anche una capacità socio-relazionale e poi le immettevano nel circuito delle serate ad Arcore, un circuito a cui non è sfuggita nemmeno Ruby”. Riguardo alle ragazze, entrate nel “complesso sistema prostitutivo”, sarebbero state “assatanate di soldi”. Il pm ha anche letto alcune intercettazioni di dialoghi tra giovani che hanno partecipato ai presunti festini a luci rosse e che, secondo il magistrato, “volevano ottenere vantaggi economici e di carriera ed erano disponibili a fare sesso a pagamento”. Sono questi alcuni dei passaggi chiave di una requisitoria durante la quale il pm ha anche ricostruito l’inizio delle indagini sul caso Ruby: “Abbiamo ricevuto una macroscopica notizia di reato, riguardante una ragazza minorenne che girava per le strade di Milano con pacchi di denaro, che frequentava alberghi di lusso, che viveva con una prostituta e andava a casa di un uomo ricco e potente da cui diceva di ricevere denaro dopo essere fuggita da una comunità”. “C’e’ qualcuno che, indossando come noi la toga, a fronte delle dichiarazioni di una minorenne, delle oggettive anomalie della notte del 27 maggio 2010, che sentendo Lele Mora dire nelle telefonate di inghindarsi con biancheria intima e la Minetti retribuire le ragazze, c’e’ qualcuno, ripeto, che avrebbe riattaccato la cornetta e si sarebbe tappato le orecchie senza indagare?”. E’ così che il pm di Milano Antonio Sangermano ha sottolineato che “la legge impone di indagare ed esercitare l’azione penale”. Sangermano, riguardo a Ruby, ha parlato di “immaturita’ e vulnerabilita”, ricordando che, durante la sua testimonianza “si e’ contraddetta” e aggiungendo: “l’unico dato certo e’ che Ruby ha sempre negato di essersi prostituita e di avere avuto rapporti a pagamento con Silvio Berlusconi”. Ha quindi proseguito: “Come in un videogame Ruby ha calato persone vere e immaginarie tentando una impresa ragguardevole: discreditare se stessa miscelando verita’ e bugie” e dire di avere inventato “cavolate”. Sempre nel corso della requisitoria del cosiddetto Ruby 2, il pm ha spiegato che Emilio Fede fu colui che “portò ad Arcore” Ruby e “da quel momento in poi, Mora ebbe il compito di prendersene cura” aggiungendo che, nel selezionare le ragazze da “immettere nel circuito prostitutivo delle serate di Arcore”, erano come “assaggiatori di vini pregiati”. Ma “gli eventi organizzati ad Arcore avevano certamente una natura prostitutiva” e quindi “Il bunga bunga non e’ il parto della torbida mente degli inquirenti, ma un contesto dell’ attivita’ di prostituzione”. Parlando di Nicole Minetti, inoltre, Sangermano ha spiegato che non ebbe solo un ruolo di “intermediazione”, ma partecipo’ alle feste di Arcore “compiendo anche atti sessuali retribuiti”. In seguito, il procuratore aggiunto di Milano Piero Forno ha ha parlato di “ambiente orgiastico” e nel descrivere le feste nella villa di Silvio Berlusconi le ha paragonate a una “orgia bacchica”. Lo stesso ha poi formulato la richiseta di pena: sette anni per Fede, Minetti e Mora. Il pm ha inoltre chiesto che i tre imputati siano condannati a una multa di 35 mila euro ciascuno. Le accuse sono di induzione e favoreggiamento della prostituzione anche minorile in quanto alle feste nella residenza milanese di Silvio Berlusconi partecipava, questa è l’ipotesi, anche Ruby quando era minorenne. Nella sua requisitoria ha citato anche Veronica Lario, la ex moglie di Silvio Berlusconi. Il pm ha ricordato quando nel 2009, prima di chiedere la separazione dall’ex premier, dichiarò che ”per la sua dignita’ non poteva tollerare un sistema in cui le vergini venivano date in pasto per la loro ambizione e i lori interessi”.

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La tragica fine di una ragazza nel padovano: trascinata per 3 km da un Suv

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Non si è accorta di nulla la conducente di un Suv, una 63enne di San Giorgio delle Pertiche, in provincia di Padova. E’ rientrata a casa e ha parcheggiato davanti alla sua abitazione di Arsego, poco lontano. Non si è resa contro della tragedia che si stava svolgendo, è stato un passante a raccontare quanto accaduto ai carabinieri. Giulia Spinello di 22 anni, era stata colpita dal Suv della donna che l’ha investita e trascinata per 3 km, qualcuno dice anche di più. I militari hanno trovato il corpo della giovane, ancora intero, incastrato sul muso dell’auto. La ragazza, studentessa alla scuola di aeronautica, questa mattina era uscita a piedi per recarsi dalla nonna ed è stata rinvenutà così, dopo aver perso tutti i vestiti, strappati nella corsa mortale, mentre le sue scarpe da ginnastica sono rimaste sul luogo dell’investimento. Il corpo, a quanto sembra, non e’ neppure finito sotto le ruote e potrebbe essere che la morte sia sopraggiunta all’istante dell’impatto. I carabinieri non hanno dovuto far altro, letteralmente, che seguire una via di sangue e di vestiti strappati che li ha portati alla casa della proprietaria del Suv. I familiari della giovane si sono recati all’ospedale per il riconoscimento, mentre sono in corso le indagini per stabilire l’esatta dinamica dell’incredibile vicenda.

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