“Quando penso a Pasolini, …

pasolini

… a come agiva rispetto alla società, alle cose, mi stimo molto poco.”

-Massimo Troisi-

Uno sguardo a… Spaghetti alle vongole veraci

La ricetta puoi trovarla QUI!

spaghetti vongole

Massimo Troisi… in Il postino

Massimo Troisi… Dialogo con Dio

Massimo Troisi… in Non ci resta che piangere

Gente di San Giorgio a Cremano… Massimo Troisi

massimo troisi

Uno sguardo a San Giorgio a Cremano… Villa Vannucchi

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Uno sguardo a San Giorgio a Cremano… piazza Massimo Troisi

san giorgio a cremano piazza massimo troisi

Uno sguardo a… SAN GIORGIO A CREMANO (Napoli)

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E ora Grillo se la prende con le fondazioni!

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Beppe Grillo tiene un comizio a Riesi, nel Nisseno, e per l’occasione individua un nuovo bersaglio. La sua accusa è per le fondazioni, colpevoli di ostacolare la democrazia e d’impedire la libertà di stampa in Italia. Questo deriverebbe dal fatto che sono controllate da multinazionali come l’Enel, l’Eni, l’Edison e la Nestlè. Il leader del M5S elenca inoltre elenca i ministri che occuperebbero i posti nei consigli di amministrazione, partendo dal premier Enrico Letta, per proseguire con Alfano, Orlando, Lupi, Lorenzin, Carfagna e alcuni giornalisti.

L’ultimo saluto di Figo al suo compagno e “amico a due gambe”

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Cosa c’è di più puro dell’amore che lega un cane al suo “amico a due gambe”? Nulla sembra, soprattutto a guardare questa foto. Figo è un pastore tedesco in forza nell’unità cinofila k-9, che ha appena perso il suo padrone e compagno di lavoro, l’agente 31enne Jason Ellis. Figo ha partecipato ai funerali dell’uomo e gli ha porto il suo ultimo saluto, appoggiando la zampa sulla bara. Forse, con il suo olfatto sopraffine, il cane percepisce Ellis, l’amato compagno ucciso in servizio, durante una sparatoria in Kentucky. “Figo e Jason erano due partner veri e propri”, ha commentato il capo della polizia. Ora, il pastore tedesco sarà affidato alla vedova e ai due figli adolescenti dell’agente.

Giovane picchiato brutalmente, perde un testicolo

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Tutto è iniziato per una banale lite su una motozappa. Un 50enne sardo avrebbe accusato un 30enne di Sinnai di avergli rubato lo strumento da lavoro. Il giovane ha negato e l’uomo lo ha riempito di calci tanto che si è reso necessario il ricovero del ragazzo presso l’ospedale  Brotzu di Cagliari. Qui i medici sono stati costretti ad asportargli un testicolo a causa delle lesioni riportate nella colluttazione.

 

Preziosi e le violenze contro un giornalista.

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La notizia inizia a circolare già nelle prime ore di oggi: si vocifera di una possibile cessione del Genoa. Così un  giornalista del Secolo XIX cerca di avvicinarsi a Enrico Preziosi, presidente della squadra ligure, mentre questi sta uscendo da un ristorante di Pegli. Il giornalista, munito di telecamera, va incontro a Preziosi, ma il presidente lo blocca dandogli un calcio e riuscendo alla fine della colluttazione a strappargli la telecamera di mano e a sbatterla a terra.

 Così si è giustificato Preziosi «Se mi vogliono riprendere devono chiedermi il permesso: è la mia privacy, avrei potuto denunciarlo. Ma la telecamera gliela ripago. Ero nervoso perché sui giornali locali erano apparse foto del nuovo presidente del Genoa. Potrei dire “magari”, per i soldi che avrei incassato. Ma non è così. Sono sbalordito dalle fandonie che si raccontano. Ci sarà semplicemente un inserimento nel nostro organico di Rosati, che si dimetterà da presidente del Varese. Ci sarà una collaborazione nella conduzione della società. Sostituisco la figura di Lo Monaco con quella di Rosati». Quanto poi alla sua reazione afferma:

“La mia reazione che può essere criticata quanto si vuole, è quella di una persona infastidita. Personalmente dico che la violenza che ho subito all’uscita di un ristorante è maggiore. Io quel gesto, in quel contesto lo rifarei, perchè quello che ho subito è una agguato, un modo subdolo di fare informazione”.

Ma se c’è una violazione della privacy non si può ricorrere a un tribunale senza farsi giustizia da soli? Forse sarebbe davvero un bene se il Genoa passasse di mano?  Quantomeno non ci sarebbero più telecamere rotte per mano di un presidente.

“Fottere la magistratura è la cosa più bella che uno possa fare”, l’avv. Taormina

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Carlo Taormina ai microfoni de “La Zanzara”, su Radio24, fa un attacco alla magistratura in piena regola:

“Quale è il più grande criminale che ho difeso? Un parlamentare democristiano della Prima Repubblica. E’ ancora vivo ed era un grande criminale, l’ho fatto assolvere“. L’avvocato ed ex parlamentare di Forza Italia non vuole però rivelare il nome del politico: “Non dico chi è, altrimenti vado in galera. Vi assicuro che era un criminale e lo sapevo benissimo. Ora non è più in Parlamento”. E aggiunge: “Sono molto contento che sia stato assolto, perchè quando posso fottere i giudici sono tranquillo“.

Naturalmente scatta l’indignazione da parte di un radioascoltatore, P. di Novara, che decide di telefonare in trasmissione e attaccare l’avvocato  “Sono stanco di sentire in questa trasmissione i soliti falliti” – protesta Paolo – “persone che non fanno altro che ripetere le solite cazzate. Taormina vada da Barbara D’Urso a fare il buffone“.

A queste parole Taormina reagisce con una violenza verbale inaudita “vada a morì amazzato due volte”, “che ca…o dice”, “chi ca..o sei” e “testa di ca…o”. Poi raddoppia la dose “Ci dici che ca..o di lavoro fai? Fai l’imbecille? Sei un morto di fame e invidioso. Ma vaff…, và. Questo è uno str…zo, lasciamolo perdere”. E ribadisce: “Fottere la magistratura è la cosa più bella che uno possa fare”

Perché la magistratura non si difende da questi sproloqui? E soprattutto perché nessuno difende un cittadino che s’indigna per queste frasi? Perché dai media apprendiamo anche quando la showgirl si lava i denti, ma non riportano gli attacchi alla magistratura?

Si può ancora parlare di trasmissione radiofonica? L’ascoltatore non avrebbe il diritto di ascoltare un opinione alla volta invece di dover abbassare il volume per le voci che si sovrappongono?

La Santanchè prevede: dopo la sentenza Unipol, l’esercito di Silvio insorgerà!

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Oggi è stato il giorno della sentenza Unipol, un anno per Silvio Berlusconi e questa sera Saniela Santnchè, ospite a Otto e Mezzo con Marco Travaglio, ha tenuto a ribadire la posizione sua e del partito di cui fa parte. L’accusa è per la magistratura politicizzata, perchè “il problema non e’ la tenuta del governo, il problema sono gli otto milioni di persone che hanno votato Silvio Berlusconi e che reagiranno”. Ha poi aggiunto: “Sappiamo che il popolo italiano è sostanzialmente moderato, quindi non andrà di certo a spaccare le vetrine per questo, ma probabilmente, se una cosa del genere dovesse realmente accadere, credo potrebbe rifiutarsi di rispondere allo stato, ad esempio non pagando le tasse”. C’è da chiedersi se davvero l’esercito di Silvio sia davvero così moderato, considerato che ieri il suo ispiratore, Diego Volpe Pasini, è arrivato ad affermare che “Esiste il diritto alla sberla o a tirare un calcio nel c**o”.

Letta quasi quadruplica i saggi: da 10 a 35… saggezza infinita!

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Il presidente del Consiglio, Enrico Letta, ha scelto i 35 componenti della commissione per le riforme costituzionali. Tra loro figurano Valerio Onida, Angelo Panebianco, Luciano Violante (che dopo esser stato in corsa per la premiership ora si ripresenta sotto forma di saggio). I “saggi” saranno ricevuti giovedì pomeriggio dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al Quirinale:

– Michele Ainis – Università Roma 3

– Augusto Barbera – Università di Bologna
– Beniamino Caravita di Toritto – Università la Sapienza Roma
– Lorenza Carlassare – Università di Padova
– Elisabetta Catelani – Università di Pisa
– Stefano Ceccanti – Università Roma 3
– Ginevra Cerrina Feroni – Università di Firenze
– Enzo Cheli – Presidente Emerito Corte Costituzionale
– Mario Chiti – Università di Firenze
– Pietro Ciarlo – Università di Cagliari
– Francesco Clementi – Università di Perugia
– Francesco D’Onofrio – Università La Sapienza Roma
– Giuseppe de Vergottini – Università di Bologna
– Giuseppe Di Federico – Università di Bologna
– Mario Dogliani – Università di Torino
– Giandomenico Falcon – Università di Trento
– Franco Frattini – Presidente Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale
– Maria Cristina Grisolia – Università di Firenze
– Massimo Luciani – Università La Sapienza Roma
– Stefano Mannoni – Università di Firenze
– Cesare Mirabelli – Presidente Emerito Corte Costituzionale
– Anna Moscarini – Università della Tuscia
– Ida Nicotra – Università di Catania
– Marco Olivetti – Università di Foggia
– Valerio Onida – Presidente Emerito Corte Costituzionale
– Angelo Panebianco – Università di Bologna
– Giovanni Pitruzzella – Università di Palermo
– Anna Maria Poggi – Università di Torino
– Carmela Salazar -Università di Reggio Calabria
– Guido Tabellini – Università Bocconi di Milano
– Nadia Urbinati – Columbia University
– Luciano Vandelli – Università di Bologna
– Luciano Violante – Università di Camerino
– Lorenza Violini – Università di Milano
– Nicolò Zanon – Università di Milano.
Ma non erano inutili i saggi secondo il Grande Saggio Valerio Onida? E ora di nuovo a fare il Saggio inutile?

Veltroni non digerisce l’incontro Renzi-Briatore… e l’imprenditore risponde!

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Sembra che un incontro a base di pesce tra Renzi e Briatore, conosciutisi di persona per la prima volta grazie all’organizzazione del manager Lucio Presta, abbia fatto discutere e non sia stato apprezzato da tutti. Il primo a mostrare il pollice verso è stato Walter Veltroni: “Io e Renzi su Briatore non ci capiamo più”. Commento non chiaro ma che l’imprenditore non ha fatto passare indifferente, visa la serie di cinguettii inanellati in Twitter, del tenore di: “Caro Valter dei nostri successi ne parlano anche in Cina, e dei tuoi” o ancora “Questo Veltroni (tipo melandri) dopo le sconfitte politiche non doveva andare in Africa (sempre stipendiato da noi)” e così via…

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Rugbista urina in campo e il club rischia la multa

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Durante una gara di rugby l’australiano Russell Packer stella dei New Zealand Warriors, è stato sorpreso dalle telecamere a urinare in campo durante la sfida di rugby a XIII a Brisbane vinta 56-18 contro la squadra locale dei Broncos. La Lega rugby australiana ha pesantemente stigmatizzato l’episodio definendo «questo tipo di condotta inaccettabile»: i Warriors rischiano un’ammenda di 15 mila dollari australiani (14.600 dollari americani). Il giocatore si è scusato con un tweet definendo un «incidente» che «ha offeso qualche persona per le quali io sono dispiaciuto». I Warriors hanno cinque giorni di tempo per fornire spiegazioni dell’accaduto prima che scatti la sanzione.

15enne stuprata dal padre… l’uomo è libero, è giallo!

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A Latina, nella zona di Tor Tre Ponti, una ragazzina di appena 15 anni è stata stuprata dal padre. La giovane poi si è presentata all’ospedale Santa Maria Goretti raccontanto quanto accaduto poco prima. I medici immediatamente hanno avvertito i carabinieri che hanno raggiunto l’uomo portandolo in Procura per interrogarlo. L’uomo avrebbe confessato lo stupro. E qui avviene il giallo, perché  il 38enne nonostante sembrerebbe avere anche dei precedenti, è stato rilasciato. Ci auguriamo che siano in corso delle verifiche in grado di confermare il quadro indiziario, per poi procedere con misure restrittive.

 

Una birra letale: l’amico vuole fargli uno scherzo, lui muore

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Jason Wood, 30enne affetto da nanismo, è morto per uno scherzo macchinato da un suo amico, Lee Webster, di 26 anni. Il ragazzo ha pensato di preparargli un cocktail un po’ speciale per ravvivare la serata: 27 pillole di antidepressivo nella birra. Jason è morto tre ore dopo, ritrovato accasciato in casa da un altro amico. Prima di bere la birra letale, Jason aveva anche fatto notare che il sapore gli sembrava strano, ma Lee l’ha rassicurato. Il suo avvocato ha poi ammesso: “E’ vero, è stata una cosa stupida. Ma Lee e Jason erano buoni amici. Non voleva ucciderlo”.

Imprenditori in slip protestano a Montecitorio.

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Equitalia li ha ridotti in mutande e così si presentano a Montecitorio per protestare contro il sistema fiscale italiano. Capitanati dall’associazione ‘Io cambio’ e Cobas, gli impreditori oggi hanno portato in piazza le loro ragioni:  “Fino ad agosto non avremo il parere della Suprema Corte – sottolinea il presidente di ‘Io cambio’, Angelo Alessandri – L’obiettivo è tornare alla riscossione comunale perché i comuni non hanno interesse a perdere tributi, ma hanno anche interesse a fare finire l’ondata di suicidi”. Il fisco oggi è diventato “uno strumento vessatorio impossibile da gestire – osserva ancora Alessandri – così si aprono tre strade: fallire, delocalizzarsi andando all’estero, per chi può permetterselo, suicidarsi. Tutto ciò va contrastato. Questo palazzo – prosegue – indicando uno dei due rami del Parlamento, non è più in grado di capire l’urgenza e ancora perde tempo sulla legge elettorale. Il cambiamento deve venire dal basso. Attraverso una mobilitazione politica , ma popolare. Il Parlamento non ci farà fare il referendum, ma cambierà le regole e allora avremo vinto”.

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Quello scalo aeroportuale in odore di massoneria che finisce nello scandalo MPS!

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Nello scandalo del “Monte” c’è anche uno scalo aeroportuale. la struttura che entra nello scandalo MPS è l’aeroporto di Siena-Ampugnano, una piccola struttura dalla quale decollavano e atterravano poche migliaia di persone: più che altro, vip e sportivi, con charter e velivoli  privati. Eppure c’era chi nel 2007 voleva trasformare lo scalo in hub internazionale e tra gli sponsor del progetto figura naturalmente MPS, che deteneva il 20%  capitale azionario della società della quale facevano parte anche il comune e la provincia di Siena, la Camera di commercio di Siena e il comune di Sovicille, dove sorge l’aeroporto. Sul mega-progetto di ampliamento e privatizzazione dello scalo è intervenuta però la Procura senese che ha rinviato a giudizio 9 persone per falso ideologico e turbativa d’asta. Tra queste naturalmente figura anche Giuseppe Mussari, oltre a due ex presidenti della stessa società aeroportuale: Lorenzo Biscardi ed Enzo Viani, quest’ultimo a sua volta ex Mps e definito come una sorta di tesoriere del Grande Oriente d’Italia, la maggiore osservanza massonica in Italia con i suoi 22 mila iscritti.

 

Pistorius: se ne riparla ad agosto

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Si è recato al tribunale di Pretoria, in Sudafrica, Oscar Pistorius, per la prima udienza sulla morte della sua fidanzata Reeva Steenkamp, uccisa nella notte di San Valentino. Numerosi giornalisti del posto hanno però riferito che il processo è stato aggiornato al 19 agosto: accolta quindi la richiesta della Procura di un rinvio per effettuare ulteriori indagini. E’ invece di ieri un’intervista rilasciata dal suo manager al settimanale tedesco Der Spiegel, durante la quale ha raccontato che l’atleta paralimpico soffrirebbe di gravi problemi psicologici: “Oscar non dorme, mangia male. Certi giorni va meglio, altri sono terribili. Piange spesso – ha raccontato Peet van Zyl, rivelando che l’ex campione di atletica vede una psicologa due-tre volte a settimana – La psicologa è dura con lui. Ogni volta che lo incontro dopo una seduta sembra completamente svuotato”.

Stramaccioni “scaricato” anche dalla Roma

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L’ha sempre portata nel cuore la Roma, Andrea Stramaccioni, ne ha anche allenato le giovanili. E ora che è stato esonerato dai nerazzurri e i “suoi” giallorossi hanno ricevuto diversi no da allenatori importanti come Mazzarri e Allegri che hanno deciso di accettare le offerte di Inter e Milan, ha pensato di proporsi proprio al club che per un po’ è stato la sua casa. Il d.s. Sabatini, però, non ha neanche perso tempo a pensarci: il giovane Strama ha bisogno di maturare ancora e a loro serve qualcuno con esperienza e bravo a gestire lo spogliatoio. Nessuna speranza dunque per lui: i giallorossi vogliono assolutamente trovare il tecnico giusto e, al momento, si parla molto di Laurent Blanc.

Il tavolo dell’umanità!

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Il tavolo dell’umanità non è altro che la risposta alla domanda “e se raccontassimo il mondo dai semi?” Esatto, partiamo da dove tutto a origine e proviamo a raccontare la storia dell’umanità! Come aghi, le innumerevoli fialette spuntano dal tavolo e compongono la mappa dei continenti incisa su di esso. il tavolo è stato ideato da un pool di architetti dello studio Nowa, che ha voluto tracciare la “rotta” di un giardino globale con le interconnessioni tra un continente e l’altro, tra una nazione e un’altra. “La storia del giardino ci racconta di movimenti attraverso i continenti e di miracolosi ibridazioni e innesti”, spiegano gli architetti siciliani nella presentazione che ne è stata fatta al Festival del verde e del paesaggio all’Auditorium di Roma. “I viaggi di semi hanno contribuito ad ampliare la varietà e arricchire la bellezza dei nostri paesaggi”. Come spiega poi uno degli autori, Antonio Rizzo, “Il progetto è nato a partire dalle banche di semi che erano state costruite in Norvegia e in America prima dell’eventuale esplosione di una bomba atomica, a tutela della biodiversità, per generare nuovi paesaggi futuribili all’uscita dai bunker. Ogni seme veniva conservato in un cassettino, con la regione geografica di appartenenza. Noi abbiamo preso questo spunto visionario d’epoca, e l’abbiamo contestualizzato, diciamo narrativamente, come nostra riflessione sul significato del paesaggio. Su come l’uomo possa partire per rifondarlo”

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Da maestro di kung-fu a femminicida, shock in Spagna per Aguilar!

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Juan Carlos Aguilar. Lui fino a qualche ora fa era noto per essere  uno dei più famosi maestri di arti marziali di tutta la Spagna,ma al momento il suo nome è associato al femminicidio di una o più donne e al tentato omicidio di una prostituta africana. Quando nella sua palestra, Zen 4, sono stati rinvenuti resti di ossa presumibilmente umani e appartenenti a uno o vari cadaveri, solo allora, l’uomo ha confessato. Così da campione del mondo, primo occidentale ad essere diventato monaco ‘shaolin’ ( il grado superiore di kung-fu), il 47enne di Bilbao è ora sospettato di essere invece un feroce serial killer. Aguilar ha è reo confesso al momento dell’aggressione alla prostituta africana (ridotta in fin di vita per i colpi ricevuti) e dell’omicidio di uan donna avvenuta la settimana scorsa. La Spagna è sotto shock!

 

Si teme per il mare e le spiagge a Gela: sversamento di petrolio

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E’ scattato l’allarme ambientale oggi a Gela, in sicilia, a causa di una consistente perdita di petrolio da una tubazione dell’impianto Topping, nella raffineria Eni. Il greggio, dopo essersi riversato sul canale di scarico dell’acqua marina usata per il raffreddamento di talune apparecchiature della fabbrica, ha raggiunto la foce del fiume Gela. Ora il timore è che vengano inquinati il mare e la spiaggia a est della città Già mobilitate le imbarcazioni antinquinamento da parte della Capitaneria di porto e si è provveduto distendere le panne galleggianti per impedire al petrolio di espandersi nelle acque attorno alla foce del fiume mentre le idrovore tentano il recupero a bordo dei natanti appositamente attrezzati. La situazione sembra sotto controllo anche se si cerca di eliminare una parte di greggio già trascinata dalla corrente prima dell’intervento dei mezzi. Nel frattempo, all’interno dell’impianto è stata bloccata la perdita e si cerca di comprendere la causa della perdita. La direzione aziendale ha avviato un’ndagine, mentre un’inchiesta è stata aperta dalla procura della Repubblica del tribunale di Gela.

Su quanto accaduto è intervenuto anche Crocetta: “L’ennesimo episodio di sversamento a mare di petrolio proveniente dalla raffineria di Gela, all’indomani di una giunta di governo che proprio a Gela ha stabilito di potenziare nelle aree industriali siciliane le strutture di prevenzione sanitaria e cura sulle malattie tipiche dell’industrializzazione, obbliga il governo della Regione ad elevare il livello di soglia dei controlli da effettuare in quei siti». Lo ha detto in una nota il presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta. “Ritengo – continua il governatore – che in questi siti bisogna organizzare in loco task force specifiche composte da Arpa, Genio civile, Asp e uffici ambientali delle province, per esercitare un’azione continua e costante di controllo. Da tempo, per Gela, sono state concesse le autorizzazioni ambientali, regionali e nazionali, necessarie per rafforzare la sicurezza degli impianti. Convocherò – conclude il governatore – immediatamente l’Eni, l’Asp, l’Arpa, l’assessorato alla Salute e al Territorio e Ambiente per giovedì prossimo, per approfondire le ragioni di questo ennesimo incidente ambientale, su quali investimenti immediati intende promuovere la raffineria per risolvere la situazione in maniera definitiva”.

ALEMANNO CONTESTATO ALLA GARBATELLA, INTERVIENE LA POLIZIA

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Una contestazione dura quella fatta dai cittadini del quartiere Garbatella di Roma. Il sindaco Gianni Alemanno in tour per il quartiere per la sua campagna elettorale si è trovato ricoperto di insulti. Al grido di «Vattene a casa. Non ti ci vogliamo qui. Alemanno pezzo di m…»  e «Fuori i fascisti», i cittadini hanno alzato la voce per gridare il loro dissenso. Ma il primo cittadino ha proseguito secondo la sua agenda arrivando anche al bar dei Cesaroni, la famosa serie Tv, dove alla fine è dovuta intervenire la polizia a scopo precauzionale per proteggere il sindaco.

 

Pizza calda dal… cielo!

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Il dramma di quando si ordina una pizza a domicilio è che spesso viene recapitata fredda, ma da adesso le cose potrebbero cambiare.

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La seconda più grande catena di pizzerie degli Stati Uniti, la Domino’s, sta sperimentando la consegna della pizza tramite drone, in modo da evitare il traffico e farla arrivare sempre calda… che ne sarà dei fattorini? Altri posti di lavoro persi o riconvertiti per far volare i droni?

Unipol. Berlusconi decisivo: voleva danneggiare Fassino

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Nella vicenda dell’intercettazione Fassino-Consorte, quella della fatidica domanda “abbiamo una banca?”, il ruolo di Berlusconi fu decisivo: “Senza l’apporto in termini di concorso morale di Berlusconi, non si sarebbe realizzata la pubblicazione”. E ancora: “La qualità di capo della parte politica avversa a quella di Fassino, rende necessario il suo benestare alla pubblicazione della famosa telefonata”. E’ quanto si legge nelle motivazioni della condanna dell’ex premier a un anno di reclusione. Stando alle motivazioni, infatti, Berlusconi, la sera della vigilia di Natale del 2005, ad Arcore, ascoltò “attraverso il computer, senza alcun addormentamento”, la registrazione audio della telefonata, poi pubblicata sulle pagine del “Giornale”. Non viene quindi accettata la versione secondo la quale il leader del Pdl aveva gli occhi chiusi nel momento in cui si ascoltava la telefonata stessa. “Deve ritenersi – scrivono i giudici – che Berlusconi abbia ricevuto quella sera a casa sua, ad Arcore, la visita di Favata e Petessi (coloro i quali gli portarono materialmente il nastro registrato), insieme col fratello, essendo ben consapevole del motivo per cui si svolgeva quella visita, in parte destinata a fargli sentire la famosa telefonata, nella chiara prospettiva della sua pubblicazione, di peculiare interesse in quel periodo pre-elettorale, tenuto conto della già sottolineata portata politica di quella conversazione”. In quanto “pubblico ufficiale” e considerata la “lesività della condotta nei confronti della Pubblica amministrazione”, i giudici non hanno ritenuto di concedere le attenuanti generiche. Oltre a questo, “va considerato il periodo in cui venne effettuata la pubblicazione, a 4 mesi dalle elezioni e nel pieno delle vacanze natalizie, periodo di scarsa affluenza di notizie politiche più importanti: l’interesse politico delle intercettazioni era pertanto evidente così come la volontà di darvi risalto”. “Il ruolo precipuo del premier – proseguono i giudici – era collegato certamente alla strenua richiesta di Raffaelli di incontrarlo per potergli presentare personalmente il suo progetto e ottenere l’appoggio, atteso che, secondo quanto lui stesso ha affermato, non avrebbe ceduto la chiavetta se non in quella occasione. Inoltre la sua qualità di capo della parte politica avversa a quella di Fassino, rende logicamente necessario il suo benestare alla pubblicazione della famosa telefonata, non potendosi ritenere che, senza il suo assenso, quella telefonata, che era stata per altro a casa sua, fosse poi pubblicata, a prescindere dalle espressioni di soddisfazione riferite da Favata a Petessi all’epoca dei fatti”.

 La replica dei legali di Berlusconi, Ghedini e Longo, è stata secca: “Le motivazioni della sentenza dimostrano ancora una volta la impossibilità di celebrare dei processi a Silvio Berlusconi a Milano. Tale decisione appare ancor più straordinaria visto che a un incensurato si negano non solo le attenuanti generiche ma anche la sospensione condizionale, confermando vieppiù il pregiudizio”. Secondo gli avvocati “il Presidente Berlusconi viene condannato per concorso morale e quindi non già per aver posto in essere qualche condotta specifica ma per aver rafforzato il proposito del fratello Paolo proprietario ed editore del Giornale. Mai nessuno ha potuto prospettare alcunché in proposito e anzi colui che ha consegnato l’intercettazione ha affermato che il Presidente Berlusconi non l’ha mai ascoltata. Parimenti Paolo Berlusconi ha ripetutamente ribadito che Silvio Berlusconi mai se n’era interessato. E’ una sentenza dunque basata sull’incredibile principio del ‘cui prodest’, che non potrà che essere riformata nei gradi successivi”.

C’è chi ha il gatto e chi la tigre!

Kanchanaburi, in Tailandia-tuttacronaca

In fondo sono tutti felini che differenza fa se si tratta di gatti o di tigri? Forse questo è il pensiero dei monaci buddisti del tempio di Kanchanaburi, in Tailandia. Qui ci si prende cura dei cuccioli di tigre che restano orfani e li si tratta come se fossero dei gattoni, quindi non gli si fa mancare né cibo né coccole…

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Trovato un bimbo morto in auto alla periferia di Piacenza

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Ha pochi anni il bambino trovato morto in un’auto posteggiata in Strada Borgoforte, alla periferia est di Piacenza. Gli uomini del 118 hanno cercato con ogni mezzo di rianimarlo, ma i tentativi sono stati inutili. Ora i carabinieri stanno indagando sulle cause del decesso, dalle prime analisi sembrerebbe che il padre se lo sia dimenticato in auto sotto il sole.

Il bambino di due anni si chiamava, Luca Albanese ed è stato dimenticato in auto alle 8 del mattino nella Citroen che il padre, 39enne, ha parcheggiato all’esterno della ditta di catering Copra, dove lavora. L’uomo è stato interrogato a lungo dalle forze dell’ordine e si è difeso dicendo che “Ero convinto di averlo portato all’asilo”.  Inoltre sembra che sia stato proprio il padre, al termine del suo turno di lavoro, alle 17.00 a dare l’allarme, ma ormai per il piccolo non c’era nulla da fare. Subito dopo il ritrovamento l’uomo è stato colto da malore così i sanitari intervenuti sul posto per cercare di rianimare il bimbo, hanno soccorso anche l’uomo.

Lucia Riina dipinge pesci e li vende su internet… vena artistica?

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Lei è la figlia più piccola del boss di Cosa nostra Salvatore Riina. Lo dice sin dalle prime righe della sua presentazione sul sito che ha allestito per vendere i suoi “quadri”. Una vera “galleria d’arte” dominata dai pesci multicolore che sembrano quasi ossessionare “l’artista”. Ma visti tutti insieme si scopre che forse qualcosa di inanimato questi pesci la contengono… nonostante i colori allegri appaiono tutti morti. La sua attività è anche sponsorizzata su Facebook e anche qui non nasconde la sua identità, ma anzi grida a gran voce le sue origini ‘Mi chiamo Lucia Riina – scrive – sono la figlia piu’ piccola di Salvatore Riina e Antonina Bagarella…”.

Sonia Alfano a nome dell’Associazione nazionale dei familiari delle vittime della mafia, in occasione del matrimonio di Lucia Riina con Vincenzo Bellomo, aveva scritto: «Ci auguriamo che Lucia Riina e il marito Vincenzo Bellomo, segnalato nei pizzini ritrovati nel covo di Provenzano, siano consapevoli che la loro nuova famiglia si fonda sul dolore inferto a centinaia di altre famiglie di familiari delle vittime della mafia. I due sposi – dice ancora l’Alfano – non solo non si sono mai dissociati dalla barbarie mafiosa e dalla scia di sangue operata dai propri parenti ma ringraziano anche, in spregio al dolore delle vittime della ferocia di Riina, il boss padre della sposa. Noi non ci auguriamo certo che le loro coscienze vengano in qualche modo mosse da queste nostre parole, sarebbe ingenuo augurarselo. Siamo però certi che una famiglia fondata sul dolore delle famiglie degli eroi morti in nome della lotta alla mafia non potrà mai trovare pace».

E invece pace la trova! I disegnini di Lucia Riina appaiono quanto di più banale e copiato dai fumetti addomesticati alla Walt Disney anni ’40 e dimostrano, inoltre un infantilismo e una povertà d’idee che francamente sembrano escludere ogni vena artistica. E’ lecito supporre che il fatto che li venda derivi dalla malsana curiosità per un cognome tristemente famoso.

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L’orso investito che si rialza senza un graffio

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E’ successo in Russia su un tratto di strada che attraversa una vasta distesa di foreste. E’ qui che un orso bruno attraversa improvvisamente la strada e viene investito da un auto. Dopo alcuni capitomboli sul bordo della strada l’orso si rimette a quattro zampe come se nulla fosse accaduto e se ne torna tranquillamente tra gli alberi. Forse i più sconvolti restano gli occupanti del veicolo che ha investito involontariamente l’animale.

Tra Letta e la Costituzione, Rosy Bindi sceglie la seconda

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“Io non scambio il governo Letta e la sua tenuta con la Costituzione, che deve durare ben oltre le larghe intese”. Con queste parole Rosy Bindi ha messo una pietra sopra ad ogni trattativa a tutti i costi. Presidenzialismo e governissimo? Non per lei che non vuole compromessi. L’ha dichiarato anche a Repubblica: “Con il bicameralismo perfetto e mille parlamentari, con una riforma federalista incompleta, con il cambiamento delle leggi elettorali in senso maggioritario, senza pesi e contrappesi, il nostro assetto democratico non funziona”, ha spiegato, aggiungendo che il suo partito ha sempre combattuto per difendere la Costituzione: “Cambiamenti quindi sì, ma per rendere efficiente la forma di governo e di Stato nella cornice costituzionale. Il Pd è stato in prima linea in questi anni contro i tentativi di stravolgere la Costituzione e ha vinto un referendum contro la destra. L’Assemblea del partito nel 2011 ha detto ‘no’ a ogni forma di presidenzialismo”. Ecco allora che “la scelta del semipresidenzialismo è quella più innaturale per la nostra Costituzione e per il nostro Paese perché indeboliremmo la figura di garanzia del capo dello Stato”. La sua proposta, al contrario, è “di fare come prima riforma il conflitto d’interessi in Costituzione. Vediamo se il centrodestra ci sta, e mettiamo poi mano al resto”. Per quel che riguarda i recenti accadimenti, infine, guarda in casa dem: “la settimana di calvario per l’ultima elezione del capo dello Stato non è dipesa dalla mancata riforma della Costituzione, ma da inadeguatezza delle forze politiche ed errori del Pd”.

L’economia tedesca annega nelle alluvioni

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Le alluvioni sconvolgono la vita delle persone, le fanno sentire precarie e quella che ha investito nelle ultime ore la Germania non è diversa dalle altre. Anche il motore d’Europa ha dovuto piegarsi alle intemperie ed è preoccupato dell’economia. Le fabbriche sono chiusi e i negozi con le serrande abbassate, nelle strade c’è solo acqua alta e fango e città sono spettri di se stesse. Quasi un apocalisse che ha travolto anche lo stabilimento della Volkswagen di Zwickau, oggi nessuna auto verrà prodotta e per la prima volta gli operai del primo turno non sono arrivati in fabbrica, non sono riusciti a superare il muro d’acqua che li divideva dal luogo di lavoro. Impossibile portare i rifornimenti, ma il portavoce dell’azienda spera di far ripartire la produzione durante la notte. In questo stabilimento, dove lavorano circa 8000 persone, si producono Golf e Passat.

Fermi  anche i cantieri perché come ha riferito presidente dell’associazione dell’industria  edile tedesca “nelle zone colpite dall’alluvione le fondamenta degli edifici sono allagate”. Il turismo immediatamente ne ha risentito, chi era in vacanza nelle zone colpite ha chiesto di far ritorno o si è barricato in hotel, gli altri hanno annullato le partenze.

Ma le case danneggiate chi le ripagherà? Solo il 30%  dei proprietari è assicurato per l’alluvione, chi ha un’assicurazione base rischia di non aver riconosciuti i danni. Chi invece sicuramente sarà risarcito sono quei cittadini che vivono in alcune città della ex DDR dove tutte le abitazioni erano assicurate.

Passau è una delle città più colpite dalle alluvioni: infatti si trova sulla confluenza tra tre fiumi. Nella giornata di ieri il livello dell’acqua è arrivato a superare i 12, 5 metri, cosa che non succedeva da più di 500 anni. Iniziano a registrarsi i primi problemi con l’acqua potabile. In Turingia,  a Gera e Greiz fino ad ora sono state portate in salvo circa 2.000 persone. Nel sud della Turingia centinaia di persone hanno dovuto abbandonare la propria abitazione e presto vi saranno altre evacuazioni. Meno drammatica è la situazione del Nordrhein Westfalel, Hessen e  Mainz.

Se è vero che chi ben comincia… si naviga in brutte acque!

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Un varo, si sa, è sempre un evento importante e come tale va immortalato. Peccato che quello in questione non sia andato esattamente come ci si aspettasse. In Winsconsin una nave stava scivolano verso l’acqua quando si è inclinata in mode decisamente imprevisto e si è piegata su un lato, provocando un’ondata che ha preso in pieno sia lgi spettatori che il cameraman presente.

Ramona Badescu truffata dai falsi Cavalieri dell’ordine di Malta

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I carabinieri di Roma hanno arrestato nove persone, tra cui anche un docente universitario, che, fingendosi cavalieri dell’ordine di Malta. Per tutti, le accuse sono di associazione per delinquere finalizzata alla commissione dei reati di truffa, conferimento illecito di onorificenze e decorazioni cavalleresche e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Sono stati i militari della Compagnia di Trastevere e della stazione Monteverde Nuovo a eseguire l’operazione che ha comportato arresti e perquisizioni nel Lazio, Abruzzo, Calabria e in Veneto. Gli arrestati operavano sotto l’egida di una seconda associazione di volontari della Protezione Civile e procuravano illegalmente l’ingresso in Italia, con la motivazione formale di frequentare un corso per l’uso del defibrillatore, di 350 cittadini tunisini che dovevano versare tra i 2.000 e i 5.500 euro con la promessa dell’ingresso in Italia per un successivo lavoro. Alle vittime era stato fornito un falso visto collettivo del Ministero degli Esteri, oltre a falsi cartellini di appartenenza al Sovrano Ordine Ospitaliero Melitense di San Giovanni da Gerusalemme Cavalieri di Malta, in qualità di volontari, e pettorine catarifrangenti con le insegne del falso ordine. Sono decine le persone truffate in Italia, dove la truffa prevedeva anche l’ordinazione di nuovi cavalieri in chiese e abbazie, soprattutto in Puglia, con tanto di cerimonie utilizzando spade e falsi costumi, anche in celebrazioni pubbliche di paese molto suggestive. Le vittime pagavano anche fino a 10mila euro per essere insignite e tra loro si ritrova anche la showgirl e delegata del Campidoglio ai rapporti con la comunità romena di Roma Ramona Badescu. Non solo, anche agenti delle forze dell’ordine e militari.

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C’è chi la famiglia ce l’ha nel cuore e chi sulle scarpe… come Balo!

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Chi l’ha detto che Fanny e Mario si erano lasciati? I due sembrano essere sempre più uniti, tanto che sugli scarpini di Mario Balotelli compare la scritta ricamata del nome della modella. Ma sull’altro scarpino? Naturalmente ci mette mamma e papà (Franco e Silvia)… così da poter portare tutta la famiglia in campo!

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Una nuova testimonianza su Marianna: si continua a cercare

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E’ sparita il 27 febbraio Marianna Cendron e da allora sono giunte molte sengalazioni, ma senza esito. L’ultima è giunta ieri pomeriggio, alla Questura di Belluno: un cittadino ha chiamato convinto di averla riconosciuta in una ragazza seduta per terra, rannicchiata, che aspettava il treno alla stazione di Bribano, nel comune di Sedico. All’arrivo della polizia, la ragazzza era già sparita, ma l’avviso della sua probabile presenza su uno dei treni che dalla stazione di Bribano proseguono per Padova o per Treviso è stato diramato alle polizie ferroviarie. L’uomo aveva pensato di riconoscere la ragazza attorno alle 18, il tempo di rientrare a casa e, alle 18.30, ha inviato la segnalazione. Altro tempo è stato necessario alla Volante per raggiungere la stazione di Sedico. “Non abbiamo alcun riscontro – dicono dall’ufficio di Gabinetto della Questura – può anche darsi che non sia stata lei”. Nel frattempo continuano le ricerche e i carabinieri non trascurano alcuna traccia. La procura di Venezia ha disposto l’esame del dna nel tentativo di dare un volto e un nome al cadavere in avanzato stato di decomposizione ripescato a fine maggio in laguna, tra Sacca Fisola e la Marittima: è probabile che sarà fatto un raffronto anche con il dna di Marianna. I primi riscontri effettuati grazie ai genitori della diciottenne sono stati finora negativi: il cadavere rispecato in laguna non sembrerebbe essere quello di Marianna.

L’esercito israeliano si continua a spogliare…

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Dopo le insegnanti 18enni dell’esercito israeliano che si erano fotografate nude… anche le reclute devono aver preso esempio e così dentro una camerata hanno deciso di mostrarsi in slip, casco e armi alla mano per emulare ciò che in precedenza avevano fatto le loro superiori!

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Naturalmente anche per loro sono scattati immediatamente dure sanzioni disciplinari… tra letti disfatti e pose volgari anche qui lo squallore non ha nulla da invidiare alle precedenti foto… chissà se anche questa volta lo scatto diventerà virale? Intanto però tutti gli scatti sono stati inseriti in un filmato e la raccolta completa è stata postata su Youtube…

Il nuovo caso Abu Omar è targato Kazakistan?

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La storia si ripete… e già si parla di nuovo caso Abu Omar, anche se servirà del tempo per capire veramente cosa sia accaduto a una cittadina del Kazakistan, moglie di un dissidente politico kazako, con regolare permesso di soggiorno Ue, che con la figlia di sei anni sono state trasferite con la forza su un aereo austriaco, prenotato dallo stesso ministero degli Interni di Vienna, che le ha portata in Kazakistan. Ora sono affidate alle autorità locali, pur non avendo commesso nessun reato. La vicenda accade a Roma, nel quartiere residenziale di Casal Palocco, dove Alma Shalabayeva, moglie dell’uomo d’affari (e oppositore politico) Mukhtar Ablyazov, vive. In realtà l’operazioen della Digos doveva essere proprio volta a riportare in patria il dissidente e non la moglie e la figlia, ma non trovando il marito, hanno espulso la Alma Shalabayeva e sua figlia. La versione ufficiale è che la donna sarebbe stata espulsa dall’Italia in quanto in possesso di un falso passaporto africano. Ma chi è Mukhtar Ablyazov?  è un avversario del regime di Nursultan Nazarbayev, già sottoposto in passato a violente misure di detenzione, denunciate anche da Amnesty International. Il governo nega tali misure e ribatte invece che Ablyazov ha derubato una delle principali banche del paese. L’uomo però ha deciso di fuggire alla persecuzione nei suoi confronti ed è scappato a Londra ottenendo anche  un visto di rifugiato politico. A questo punto è scoppiata l’ira del  governo di Astana che è arrivato anche a minacciare le rappresaglie contro le imprese britanniche attive nel paese. Intanto nel 2009 la famiglia si è dovuta dividere e la moglie di Ablyazov ha ottenuto dalla Lettonia un regolare permesso Ue che le consentiva quindi di vivere in Italia, insieme alla figlia. Ma quando sembrava che la tranquillità fosse stata raggiunta… è stata invece rispedita nel suo paese d’origine dove ora si trova agli arresti domiciliari insieme alla bambina di 6 anni.

Ora che i kazaki hanno nelle mani la famiglia di  Ablyazov è chiaro che l’uomo diventa più ricattabile. L’intento sarebbe quello di liberare la moglie e la figlia, se l’uomo d’affari si consegnasse al governo kazako per essere condannato.

Spray urticante in aula: manda all’ospedale 10 compagni

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Un’alunna di prima dell’istituto comprensivo Ilaria Alpi, in via Salerno a Milano, durante la ricreazione ha spruzzato dello spray urticante in aula. I suoi compagni di classe, poco distanti da lei, hanno cominciato ad avvertire bruciori a labbra, gola e occhi e alcuni di loro faticavano a respirare. Allertati i socccorsi, davanti all’istituto sono arrivate quattro ambulanze del 118 e un’auto medica che hanno accompagnato dieci ragazzi in ospedale per accertamenti: le loro condizioni non sembrano comunque preoccupanti. Da scuola fanno sapere che “Ancora non si capisce se voleva essere uno scherzo pericoloso o se è successo per sbaglio”.

Lo spettacolare fiume di neve!

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Una valanga spettacolare, probabilmente causata dalle precipitazioni dei giorni passati, che è scesa a valle nell’area sciistica Nordkette – Innsbruck del Tirolo nella giornata di sabato e che ha creato un vero e proprio “torrente nevoso” lungo il percorso. Il fenomeno è conosciuto come valanghe di neve bagnata e si verifica quando si formano grani di neve di medie dimensioni, tra i quali si infiltra l’acqua, che favorisce il loro spostamento verso valle. L’effetto lo si può ammirare in questo video.

Il sindaco che nega l’acqua alla polizia turca!

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Dice “no”, dice “basta al massacro”, dopo 3 morti in altre città della Turchia, il sindaco di Antalya, ha negato l’acqua del comune per rifornire gli idranti della polizia. Così Mustafa Akaydin, primo cittadino del paradiso turistico della costa mediterranea della Turchia e membro del partito all’opposizione, si è schierato apertamente contro il governo del premier Recep Tayyip Erdogan. Il diniego è stato motivato con una nota in cui il sindaco chiariva che concedere i rifornimenti di acqua alla polizia sarebbe stato svuotare le riserve della città e non avere poi acqua a sufficienza in caso di futuri incendi che ogni estate si verificano nella zona.

L’amante si rompe la gamba tentando la fuga dal marito

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Forse l’aveva visto fare come ognuno di noi centinaia di volte nelle commedie all’italiana e ha pensato che non dovesse poi essere così difficile calarsi dalla finestra con un lenzuolo annodato per sfuggire all’ira del marito della donna con cui era stato sorpreso. Così a Forlì un uomo ha tentato di calarsi dalla finestra nella maniera più classica… ma il nodo si è sciolto e l’uomo è precipitato rompendosi una gamba. Forse un avvertimento per la prossima volta.

Chi tradisce una volta, tradisce per sempre. Bossi sul piede di guerra

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Gad Lerner, per Repubblica, ha intervistato un UmbertoBossi sul piede di guerra. Lui che si ritrova solo con villa Gemonio dove vive con la moglie Manuela: “Una volta qui fuori c’era sempre qualcuno a vigilare,ora può passare un pazzo e buttare una bomba in giardino”, racconta il fondatore di un Carroccio che non lo riconosce più come guida, ruolo ora di Roberto Maroni, un vero e proprio oppositore interno e che cambiando drasticamente il partito che è stata una sua creazione. “Lui non ha i nostri ideali. Quando uno tradisce una volta – e Maroni quando ruppi con Berlusconi nel 1994 gli sedeva di fianco, si opponeva – poi tradisce sempre. Si illude di diventare il plenipotenziario di berlusconi al Nord, ma il Pdl non rinuncia a presentare le sue liste in casa nostra, come fa la Cdu tedesca con la Csu in Baviera”. Quello che più contesta al governatore, inoltre, è la retromarcia sulle grandi battaglie identitarie del Carroccio: “Mi fa rabbia che Maroni cancelli la Padania e si rammollisca con “Prima il nord” proprio quando era maturo il tempo di farci forza del diritto internazionale”. Il Senatur scaglia quindi il colpo più duro, l’accusa di affondare il partito: “Maroni sta distruggendo la Lega, butta fuori la gente. Quel mio colpo di genio con cui avevamo preso la guida di Piemonte e Veneto, con Zaia e Cota, di questo passo al prossimo giro ce lo sogniamo. Tosi in Veneto porta via voti alla Lega e fa accordi con i fascisti: il suo progetto a Verona non mi è mai piaciuto”. Ma Bossi approfitta dell’intervista anche per ribadire la propria estraneità rispetto alle accuse mosse in merito alla gestione delle risorse economiche del Carroccio: “La Lega a me e alla mia famiglia non ha mai dato soldi che non servissero per la militanza”, spiega. “Semmai è stato il contrario. Quando la Lega è nata e magari c’era da comprare un’automobile, i soldi ce li mettevo io di tasca mia. A questo partito ho dato tutto, nessuno osi dire il contrario”. Al riguardo, sottolinea anche il suo rapporto con la famiglia, in particolar modo con i figli, che possono sbagliare, come Renzo: “Si è dimesso per motivi da niente”, dice del figlio Renzo, ma vengono anche accusati ingiustamente, “Era una gran balla dei nostri diffamatori che Riccardo si fosse comprato una barca”. Ora il Senatur ha un nuovo progetto però da far partire, un nuovogiornale, “La lingua padana”. Insomma, Bossi non molla e le idee le ha chiare, infatti: “Scusi Bossi,ma le ce l’ha la salute per rimettersi a battagliare?” ha chiesto Lerner, e la risposta decisa: “Ce l’ho, ce l’ho la foza io. A me non mi ammazza nessuno, e stavolta mi hanno fatto incazzare. Il capo della Lega resto io”.

Ma dopo una simile critica, dalla Lega arriva una risposta, è Matteo Salvini, vicesegretario, a prendere la parola: “Umberto Bossi, a cui va il mio rispetto e la mia eterna riconoscenza per quello che ha creato, sbaglia. Facendo così fa il male del Movimento. Non capisco perché lo abbia detto quando Maroni sta facendo bene il suo lavoro”.

Quelle benedette… o “maledette” auto blu?

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A volte le auto blu rendono più efficiente il lavoro dei dirigenti e dei parlamentari… a volte! Più spesso sono alla base di un sistema di sprechi e abusi… sarebbero circa 500 viaggi per un totale di 122.000 chilometri quelli effettuati dalla dirigente regionale della Formazione Anna Rosa Corsello, che ogni giorno faceva la spola tra Palermo e Cefalù. Il percorso però è tra casa e ufficio, quindi non ci sarebbe nulla di strano, almeno a quanto emerso fino a questo momento, rientrando il percorso perfettamente in quanto previsto dalla normativa vigente. Tuttavia la dirigente è stata rinviata a giudizio, possibile che tra le carte ci sia qualche dettaglio che ancora non è emerso. I viaggi sono stati effettuati fra il 14 gennaio 2004 e il 23 febbraio 2011 e non rientrerebbero tra quelli consentiti e disciplinati dalla delibera della giunta regionale numero 398 del 1992. Non essendo però disciplinato non è vietato quindi bisognerà vedere se le motivazioni che darà la dirigente saranno sufficienti per chiarire quanto ora le viene contestato. La Corsello, infatti, si difende sostenendo che si è trattato di spostamenti per raggiungere i luoghi di lavoro. Sempre e comunque all’interno delle esigenze di servizio.

Caso ben diverso invece è quello del vicepresidente della giunta provinciale Christian Tommasini che, a quanto sembra, utilizzasse invece l’auto blu per andare a far jogging .

Marco Caruso, consigliere circoscrizionale di Unitalia, attacca il vicepresidente della Provincia di Bolzano:  ” Scandaloso che il vice Presidente della Giunta Provinciale usi l’auto blu con tanto di autista di domenica e in un giorno festivo per farsi accompagnare a correre. Vergogna!”.

Ma se si legge bene la difesa del vicepresidente anche qui qualche dubbio sulle accuse sembra sorgere: “Domenica 2 Giugno, vista la mole di impegni istituzionali da onorare come Vicepresidente della Provincia, ho legittimamente usufruito dell’auto di servizio. La giornata è iniziata con l’alzabandiera presso il parco Petrarca. Alle 10.30 ho partecipato alla Bolzano di corsa -dove e´stata scattata la foto- fino al Parco delle Semirurali. Da lì mi sono recato a Laives dove ho partecipato alle manifestazioni ufficiali prendendo la parola dopo il Prefetto. Alle 14.45 sono andato a Bronzolo alla Pinara per la manifestazione “Camminiamo insieme” degli amici degli handicappati”.

Se la corsa a cui ha partecipato  è un impegno istituzionale anche in questo caso sarebbe stato legittimato a usare l’auto di servizio. D’altra parte è facilmente riscontrabile se il  vicepresidente si trovasse alla Bolzano di corsa come rappresentate delle istituzioni… forse, con tutto il marcio che c’è in Italia,  forse sarebbe il caso di sollevare i casi seri e non quelli fittizi.

Parlamento deserto… a nessuno interessa la crisi economica?

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Mario Monti è il grande assente con una sola partecipazione su 17, collezionando il 94,12% di assenze. A contendergli il primato c’è Silvio Berlusconi… insomma epidemia da ex premier? I più presenti risultano Pd e M5S. I capigruppo che si contengono la “medaglia delle presenze” sono Bitonci della Lega e Susta di Scelta Civica, entrambi sopra il 90% di presenze. A seguire Zanda, mentre non si fa quasi vedere Schifani (appena 52%). Invece un buon primato di presenze lo ha Vito Crimi che ha votato 12 su 17.

Promossi a pieni voti – o meglio, a piene presenze – Laura Puppato e Felice Casson per il Pd, Roberto Calderoli per la Lega Nord, Carlo Giovanardi per il Pdl e Alessandro Maran per Scelta Civica, oltre a una folta pattuglia di grillini.

Grillini che alla Camera sfiorano il 100% di presenze, nonostante le 19 assenze su 72 votazioni della capogruppo Roberta Lombardi (molte, a dire il vero, per motivi di salute), compensate da una serie di en-plein da Agostinelli a Barbanti, dal dissidente Tommaso Currò al neo capogruppo Villarosa.

Per tanti big sempre presenti durante tutte le 72 votazioni a Montecitorio, tra cuiStefania Prestigiacomo per il Pdl, Claudio Fava per Sel, Mario Catania per Scelta civica, Matteo Orfini e Ivan Scalfarotto per il Pd, ci sono anche tanti disertori. I deputati di Scelta civica sono quelli che seguono di più la scia del proprio leader e fanno segnare ben il 20% di assenze a Montecitorio.

Il peggiore in assoluto, però, è l’imprenditore Antonio Angelucci del Pdl, presente solo in un’occasione. Non stupirà che solo una, due o al massimo tre presenze sono attribuite ai ministri Bray, Carrozza e De Girolamo, quasi sempre impegnati in missioni.

Senza giustificazioni Michela Vittoria Brambilla (quasi 90% di assenze), Catia Polidori (77%), Rocco Buttiglione (61%), Pier Luigi Bersani (59%).

Si avvicinano a una soglia accettabile di partecipazione alle votazioni il neo segretario del Pd Guglielmo Epifani, Lorenzo Cesa e Ignazio La Russa (60% di presenze a testa). A Montecitorio la gara tra i capigruppo più presenti la vince nettamente Renato Brunetta, fuori dall’aula solo 9 volte su 72.

Quando l’asfalto cede. Morto un camionista

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Ha ceduto la strada questa mattina, attorno alle 10,  lungo la strada panoramica che  da Savona  porta a Naso di Gatto, all’altezza delle pale eoliche, all’intersezione tra via Ranco e la Provinciale 12. Il fondo stradale è mancato e un camion, che trasportava catrame, è precipitato in una scarpata, prima ribaltandosi e poi facendo un volo di circa dieci metri. Sul posto sono intervenuti 118 e vigili del fuoco, con autoambulanza ed elicottero oltre agli uomini del Soccorso Alpino. Il conducente, di cui non si conoscono ancora le generalità, è morto sul colpo e, per ricostruire la dinamica dell’incidente, è intervenuta anche la polizia stradale.

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