Il sospetto: il parroco ha abusato di dieci ragazzine della sua parrocchia?

parroco-abusi-tuttacronacaIl paese di Agordino, in provincia di Belluno, se ne parla da tempo: alcune ragazzine che frequentano la parrocchia sarebbero state vittime di presunti atti di violenza sessuale ad opera del parroco che da alcuni anni è a capo della chiesa locale. Il suo predecessore se ne andò, costretto dai continui dispetti da parte di ignoti che minarono profondamente la sua resistenza. Per questo motivo, un giorno fece le valige e non tornò più. Ora il sospetto si è di nuovo impossessato del paese, dopo l’audizione, da parte dei carabinieri, di ben dieci mamme di altrettante bimbe.

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Paura sulle Dolomiti: la valanga inonda la strada

valanga-giau-tuttacronacaEra il pomeriggio di martedì 25 febbraio quando una valanga ha raggiunto la strada del passo Giau, in località Zonia, nel Bellunese. A venire coperta una settantina di metri: la neve ha raggiunto un’altezza di tre metri. Al momento, per fortuna, non c’erano auto in transito e si è esclusa la presenza di vetture o persone. La massa nevosa è stata bonificata da una squadra del Soccorso alpino della Val Fiorentina, con l’aiuto dei vigili del fuoco. I mezzi di Veneto Strade hanno quindi provveduto allo sgombero della slavina. Appena scattato l’allarme era intervenuto anche l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore, che ha sbarcato tecnico del Soccorso alpino e unità cinofila per una prima verifica.

Post-it per i guidatori: ricordarsi il freno a mano! 2 incidenti in Veneto

freno-a-mano-tuttacronacaNei giorni scorsi era circolata la notizia di una donna “tamponata da un chihuahua alla guida”. In realtà, si è scoperto che il proprietario dell’auto, e del cagnolino, aveva lasciato l’animale in auto senza tirare il freno a mano. E sembra non essere l’unica persona che ha questa dimenticanza. Il Gazzettino tratta ben due casi oggi. A Treviso, poco dopo la mezzanotte, un’auto è stata parcheggiata in via Alzaia, a pochi passi dal Sile. Solo che, lasciata in folle e senza freno a mano tirato, il velicolo, una Fiat Stilo, è finito nel fiume e sono dovuti intervenire i vigili del fuoco con una autogru, tre mezzi ed un gommone. Una distrazione costata cara, considerati i danni subiti dalla vettura. Ma non solo. Nel Bellunese, riporta sempre il Gazzettino, la circolazione ferroviaria è stata sospesa questa mattina dalle 7 sulla linea ferroviaria Padova-Calalzo per un’auto senza persone a bordo che è caduta sui binari da un parcheggio situato amonte della sede ferroviaria fra le stazioni di Longarone e Ponte nelle Alpi. Sei i convogli coinvolti e altri 3 quelli che hanno accumulato un rirtardo medio di 45 minuti. La rimozione è durata circa 4 ore. Sul posto sono intervenute le squadre tecniche di Rete Ferroviaria Italiana, i Vigili del fuoco e l’autorità giudiziaria per tutte le verifiche.

“In considerazione dell’impossibilità di accesso stradale al luogo dell’incidente – informa Treniitalia – le operazioni sono state complesse ma alle 11 sono state ripristinate le normali condizioni di circolazione”. Nel frattempo era stato attivato un servizio di bus sostitutivi fra Belluno e Longarone. Il veicolo era alimentato a gas quindi con potenziale pericolo di esplosione. Non è stato reso noto il nome del proprietario che – con ogni probabilità – ha lasciato l’auto senza il freno a mano su un terreno in leggera discesa ed ora rischia pesanti conseguenze. La vettura infatti ha lentamente preso velocità schiantandosi poi sulla linea Fs.

Il Presepe va in corto… e prende fuoco un condominio!

presepe-tuttacronacaUltimo giorno di feste e la tentazione di accendere le luci del Presepe è forte. E sembra proprio che un cortocircuito partito dalla rappresentazione con le statuine della Natività sia la causa di un incendio che, in mattinata, ha colpito un’abitazione nella prima periferia di Belluno, in via Feltre, dove due appartamenti sono stati gravemente danneggiati. Dei quattro abitanti, in tre sono stati portati in ospedale in seguito all’intossicazione da fumo. Si tratta di un’anziana di 83 anni, un uomo di 56 e un giovane di 22, attualmente in osservazione al pronto soccorso del San Martino. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, la polizia e un’ambulanza inviata dal Suem.

Il dentista offre le cure gratis: non ci va nessuno!

dentista-gratis-tuttacronacaSembra incredibile, eppure in Italia accade anche questo: un dentista di Belluno si è offerto di curare gratuitamente chi non ha possibilità economiche e nessuno si fa vivo per due anni.  Il professionista, saputo che i suoi concittadini rinunciano alle cure dentali a causa della crisi, ha deciso di mettersi a disposizione gratuitamente di chi ne ha bisogno. Per farlo, si è rivolto alla Caritas: “Ho sempre pensato che in un paese civile ognuno debba fare la propria parte e del proprio meglio – racconta -. Anche se il lavoro certo non mi manca ho semplicemente pensato di dover fare qualcosa. Ma come? Se avessi fatto scrivere sul giornale ‘curo i poveri’ sarei stato subissato di richieste di chi non ha bisogno ma vuole solo fare il furbo (e questo è il motivo per cui manteniamo l’anonimato, ndr), ciò che mi serviva era un referente istituzionale che scegliesse i casi veramente bisognosi. Così telefono alla Caritas dando la mia disponibilità a curare gratuitamente i bisognosi: otturazioni, estrazioni, igiene, devitalizzazioni, ortodonzia gratis col solo pagamento delle spese vive (ricevuta del tecnico alla mano) odontotecniche (dentiere, capsule, ponti) perché non posso pretendere da altri ciò che io sono disposto a dare. Risultato? Zero”.  Due settimane fa, finalmente, la svolta: “Ricevo una telefonata dal servizio di Farmacia dell’Immacolata dell’oratorio Don Bosco cui il mio nominativo è stato segnalato dalla Caritas. Ci accordiamo e decidiamo che lui sarà il mio filtro”.

Il maltempo non lascia tregua: ora l’allarme riguarda il Veneto

allagamenti-tuttacronacaRischio idrogeologico nella maggior parte della regione per il Veneto a partire dalle 12 di giovedì e fino alle 16 di venerdì. Il rischio di attenzione riguarda in particolare l’Alto Piave in provincia di Belluno, l’Alto Brenta e Bacchiglione nelle province di Vicenza, Belluno e Treviso, il Basso Piave, il Sile e il bacino che scola in laguna, nelle province di Venezia, Treviso e Padova, la zona di Livenza, Lemene e Tagliamento nelle province di Venezia e Treviso. Come ricorda il Gazzettino, le amministrazioni locali dovranno porre in atto le procedure di allerta dovute a conclamate criticità o particolari sofferenze idrogeologiche e idrauliche presenti nel territorio di competenza. In particolare i Comuni caratterizzati dalla presenza di fenomeni di colate rapide dovranno attivare azioni di controllo del territorio in quanto tali fenomeni di dissesto sono particolarmente sensibili alle precipitazioni temporalesche intense.

Multa da 7.600 euro: gli era squillato il cellulare in cabina elettorale

cellulare-elezioni-tuttacronacaDurante la consultazione elettorale politica della primavera scorsa, un cittadino di Feltre, nel Bellunese, si era dimenticato di lasciare il cellulare prima di entrare nella cabina elettorale. Ma proprio mentre stava votando, il telefono ha iniziato a squillare e subito sono scattati i controlli. Anche se l’uomo ha tentato di spiegare che si trattava di una semplice dimenticanza, una specifica legge pone il divieto al fine di evitare il cosiddetto voto di scambio, ovvero “tu dai il voto a me, poi mi provi con una foto che l’hai fatto, e io ti pago” e così è stato denunciato. Ieri l’uomo ha scelto di patteggiare, ottenendo così uno sconto di pena: 1 mese e dieci giorni di reclusione, convertiti poi in pena pecuniaria pari a 7.600 euro. Il suo difensore ha ora invocato la sospensione della pena, disposta dal giudice per l’udienza preliminare.

Non è reato! La Cassazione assolve l’uomo che fa pipì in strada

uomopipc3acstradaNon è reato! Lo ha deciso la Cassazione accogliendo il ricorso dell’avvocato dell’uomo che all’1,30 del 2 gennaio 2009 era stato scoperto a orinare in una stradina  vicina a un ristorante in piazza a Lamon, in provincia di Belluno. La Corte di Cassazione ha cancellato la condanna di 200 euro e assolto il 55enne A.T., dipendente pubblico del Comune al quale era stata contestata l’accusa di atti contrari alla pubblica decenza.

«Sono dispiaciuto – cercò di spiegare il 55enne – ma sono stato costretto a usare questa stradina buia come toilette. I tentativi di utilizzare i servizi del ristorante sono falliti». L’avvocato ha commentato: «La condanna, seppure insignificante, aveva inoltre causato una serie di problemi al 55enne che, quale dipendente pubblico, si era visto precludere la partecipazione ad alcuni concorsi, non essendo più incensurato».

Non sarà reato, non saranno atti contrari alla pubblica decenza, ma il degrado resta.

Concerto dei Pooh con “effetti speciali”: ferito uno spettatore

opera-seconda-pooh-tuttacronacaSuonavano a Belluno, la scorsa domenica, i componenti dei Pooh, in scena con l’Opera Seconda in tour e Roby Facchinetti raccontava un aneddoto risalente ai primi anni ’70: “Voi non lo sapete ma abbiamo rischiato di incendiare il vostro bel teatro c’era una vasca dietro le quinte contenente lanciafiamme e polvere da sparo, materiale per gli effetti speciali dello spettacolo. Il tutto si è acceso prima che il sipario si alzasse”. Poco dopo, al Teatro Comunale termina il primo tempo e, mentre il sipario nasconde alla vista chitarre e tastiere di Dodi Battaglia, Roby Facchinetti, Red Canzian e la Ensemble Symphony Orchestra, si riaccendono le luci. E arriva l’incidente: un uomo viene colpito da qualcosa e i vigili del fuoco scoprono “il colpevole”: una lampadina del rosone centrale è scoppiata nel momento dell’accensione e le schegge sono cadute in sala. La lesione è lieve e lo spettatore, accompagnato al Pronto Soccorso, dopo venti minuti è di nuovo al suo posto, pronto a seguire il resto del concerto. Nel frattempo  la squadra di vigilanza controlla il lampadario e rassicura i presenti. Ha speigato il caposquadra dei vigili del fuoco: “Abbiamo controllato l’integrità e la stabilità del rosone, tutto è a posto, si è trattato probabilmente di una lampadina vecchia o difettata”.

Bimba di 8 anni uccisa da una polmonite fulminante

bimba-morta-polmonite-tuttacronacaDrammatica domenica a Belluno dove una bimba di soli 8 anni, portata al pronto soccorso pediatrico dell’ospedale San Martino, è morta tre ore dopo il suo arrivo nonostante tutti gli sforzi per strapparla alla febbre che la stava divorando. Spetterà all’autopsia stabilire le cause del decesso, ma una prima diagnosi parla di polmonite fulminante. La piccola, che frequentava la terza elementare a Bolzano Bellunese, è stata portata alla struttura verso le 11 del mattino, soffriva per una febbre altissima e i medici non hanno esitato nel mettere in moto le procedure di diagnosi e di cura, ma in poco tempo le condizioni della piccola sono drammaticamente peggiorate, rendendo vani tutti gli sforzi.

Appello shock di un sindaco: “Immigrazione incontrollata, armiamoci”

andrea-de-bernardin-tuttacronacaAndrea De Bernardin, sindaco di Rocca Pietrole, in provincia di Belluno, è preoccupato per i frequenti raid di furti che vengono compiuti nell’Agordino e per questa “immigrazione incontrollata”, come riporta il Gazzettino, “servono le pistole”. Il primo cittadino invita quindi i cittadini a installare un allarme e a farsi il porto d’armi. “Alla gente onesta che vive nelle nostre valli non posso che dire di iniziare a difendersi da soli, appunto con un impianto domestico antifurto e facendosi il porto d’armi. Non resta che questo se ci sta a cuore la nostra incolumità e quella delle nostre famiglie”. De Bernardin racconta anche una sua esperienza personale: “Io stesso sono stato vittima di questi furti: i ladri hanno sfondato la prima porta che conduce al mio museo di passo Fedaia, per poi fermarsi davanti a una seconda porta, probabilmente perché hanno visto che c’era il sistema di allarme. Comunque se fossero entrati io avrei difeso la mia persona e la mia proprietà senza pensarci due volte. Ma che paese è, mi chiedo, quello che non tutela i propri cittadini lasciando scorrazzare queste bande di malviventi senza dare alle forze di polizia gli strumenti essenziali per intervenire? C’è poi il paradosso che se queste scorribande avvengono in casa mia e io mi difendo c’è il rischio che ad andare in galera sono io piuttosto che il malvivente. Ma siamo impazziti?”.

Per combattere la crisi… il marito in affitto!

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In precedenza c’era stato Marco Zotti, prof precario 48enne di Montebelluna, in provincia di Treviso, che per affiancare un’altra fonte di possibile guadagno all’insegnamento, è diventato “marito in affitto”. Nessuna prestazione sessuale, ma “Faccio tutto ciò che un marito non è in grado di fare – aveva spiegato Zotti al Gazzettino -: aggiusto tapparelle, cambio le spine, monto il mobile appena acquistato, ma accompagno anche le donne in difficoltà ad acquistare un computer piuttosto che una lavatrice. Posso perfino cucinare: la mia passione. Il tutto per 20 euro senza diritto di chiamata”. Un modo come un altro per combattere la crisi, iniziato al termine di una relazione durante la quale, però, essendo lei un’albergatrice, per darle una mano aveva imparato a destreggiarsi con tutte quelle piccole incombenze che ci possono essere in una casa. Sulla stessa scia si è inserito il 38enne Sergio dal Molin, di Feltre, nel Bellunese: separato, con tre figli da mantenere, l’uomo si è armato di buona volontà e di cassetta degli attrezzi. E ora è pronto a risolvere ogni problema delle casalinghe in difficoltà. Da luglio ha aderito alla società in franchising “Il marito in affitto“, una rete di persone che, complice la crisi, si sono unite per offrire servizi. L’adesione ha un costo: “un’iscrizione di 500 euro. Ti mettono nel sito, ti aprono una pagina Facebook e ti danno dei volantini da distribuire nei locali di solito frequentati da donne come gelataie, estetiste, parrucchiere. Ci sono anche persone che lavorano per conto proprio e che, per acquisire nuovi clienti, si spacciano per mariti in affitto”. Riguardo il suo lavoro, spiega che in media riceve un paio di chiamate al giorno: “Dipende, a volte una, altre 5 per lavoretti veloci, facciamo una media di 2 chiamate al giorno”.

Muore solo un clochard milionario. Ora però arrivano gli eredi…

guido_ricci-clochard-milionario-tuttacronacaGuido Ricci è morto a 77 anni, lo scorso mercoledì, in un ricovero per malati terminali vicino all’ospedale San Martino, a Belluno. L’uomo era noto agli abitanti della città, a cui chiedeva magari un piatto caldo o un caffè, quando non un bicchiere di vino, e sempre presente agli eventi cittadini, dove approfittava del buffett. Un clochard. Che morendo ha lasciato un patrimonio stimato in circa 20 milioni di euro tra conti correnti e proprietà immobiliari, fra cui un appartamento a Belluno, uno in San Marco e altri al Lido di Venezia e uno ad Acapulco, in Messico.. Solo, non ha lasciato alcun testamento, se si eccettua quello che un medico indagato per circonvenzione era riuscito a farsi intestare. Ma ora quei documenti, dal momento che c’è un’inchiesta della magistratura, sono bloccati. Ora che si sono tenuti i funerali, puntuali spuntano gli eredi. Tra i primi a comparire dei perenti del Padovano, il figlio di una cugina con il quale non risulta ci fossero rapporti, che rientrerebbero nei possibili eredi essendo di sesto grado: l’eredità, in mancanza di testamento, spetta ai parenti fino al sesto grado. Ma poco dopo sono arrivati dei parenti che lo scalzano in linea di successione: Antonio Fanna (Junior), figlio di Antonio Fanna (Senior), fratello del nonno materno dell’ultramilionario bellunese. Ergo, cugino di quinto grado. Al momento è lui l’erede delle sostanze di Ricci. Nato il 7 aprile 1926, residente a Villorba (Treviso), Fanna non ricorda molto del cugino. In cimitero, subito dopo il funerale, confessa sottovoce di non aver avuto grandi occasioni per conoscere Ricci. Gli ultimi incontri si fermano all’infanzia, o quasi. “Conoscevo poco Guido, anzi pochissimo”. Il figlio è comparso al funerale: un ultimo saluto, per chi non conosceva ma che potrebbe fargli piovere addosso una fortuna.

Nas al lavoro in Veneto: sequestrate 13 vasche per la fish pedicure

fish-pedicure-tuttacronacaNas di Treviso al lavoro nei centri estetici del Veneto. In tre strutture del veneziano hanno sequestrato 13 acquari con i pesci esotici della specie “Garra Rufa”, utilizzati per la “fish pedicure”, pratica estetica tradizionale nei Paesi asiatici ma non ammessa in Italia. Nel corso di una serie di controlli tra le province di Treviso, Venezia e Belluno, sono stati sequestrati anche sette centri estetici, cinque dei quali gestiti da cittadini cinesi, perchè privi delle prescritte autorizzazioni e condotte da personale non abilitato. Delle 12 strutture sottoposte a controlli, in ben 11 sono state riscontrate irregolarità, come in 2 centri dove sono stati sottoposti a sequestro 4 locali abusivamente utilizzati come cabine estetiche e 5 apparecchiature “solarium” non autorizzate. Complessivamente, ai contravventori sono state elevate sanzioni amministrative per un ammontare di oltre 14 mila euro. Il valore delle attività sequestrate è pari a circa un milione e 500 mila euro.

Stagista 16enne incornato da un toro, è in rianimazione

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Stava seguendo uno stage, lo studente di agraria 16enne che ieri mattina poco dopo le 7, a Busche, nella stalla di Germano De Bortoli, vicepresidente di Lattebusche, a Cesiomaggiore (Belluno), è stato cariato da un toro di due anni. Il ragazzo è stato immediatamente soccorso e trasportato in ospedale on un trauma addominale ed è stato sottoposto a intervento chirurgico per evitare il diffondersi di emorragie interne. Ora si trova in rianimazione.

I treni per Lourdes “traslocano” da Belluno a Treviso ed è caos!

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Il motivo come spiega Gino Zornitta, vicepresidente dell’Unitalsi (Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali) di Belluno  è di natura tecnica: «…Sono state modificate le chiusure delle porte, centralizzate dalla carrozza di testa. Questo però è possibile solo con treni elettrici, mentre a Belluno arrivano solo locomotrici diesel». Quindi i treni per Lourdes partiranno esclusivamente da Treviso e dal 5 settembre, data simbolo del tradizionale viaggio al santuario francese, i fedeli, in maggiorparte persone anziane o ammalate dovranno spostarsi e arrivare alla nuova stazione di partenza. Disagi e caos sono già immaginabili.

Piper visto precipitare e prendere fuoco sulla Marmolada

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Il 118 è stato allertato da un testimone che ha visto precipitare e prendere fuoco un «Piper» lungo un ghiaione della Marmolada, nella zona del bivacco Dal Bianco, in territorio trentino. Verso la zona stanno portandosi l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore (Belluno) e quello dell’Aiut Alpin Dolomites. A bordo c’erano 4 persone e sono tutte morte. Le cause dell’incidente sono al momento sconosciute.

Droga-party: 16enne rischia la vita, 8 minori coinvolti

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Una bravata che poteva diventare tragedia per una giovanissima leccese di appena 16 anni che, in stato di shock, è stata ricoverata all’ospedale di Pieve di Cadore (Belluno) per una presunta intossicazione da stupefacenti dopo un droga-party. Durante l’indagine investigativa sono stati ascoltati dai carabinieri anche otto minori, amici della giovane, tutti ospiti di un campeggio in zona, dove si sarebbe improvvisata la notte brava. Le forze dell’ordine vogliono accertare chi abbia approvvigionato il gruppo di ragazzi per risalire alla fonte.  La ragazza, fortunatamente, non sarebbe in pericolo di vita, ma è  stata segnalata alla Prefettura come assuntrice di stupefacenti e affidata ai genitori, anch’essi presenti in zona per trascorrere le ferie, ma ignari degli eccessi della figlia.

“Equitalia d’alta quota”: gli aerei da soccorso a pagamento

aerei-soccorsoalpino-tuttacronacaE’ polemica a Cortina. L’azienda sanitaria di Belluno l’ha chiamata “Equitalia d’alta quota”: è la decisione di far pagare agli escursionisti il costo dell’utilizzo dei mezzi. Coloro che, per avventurarsi in posti pericolosi, hanno la necessità di venire recuperati con l’elisoccorso dovranno fare, letteralemnte, i conti con le tariffe dell’operazione. Si parla di tariffe dai 200 ai 7550 euro, a seconda delle difficoltà dell’intervento. Prezzo “fisso” in Trentino invece, dopo si applicherà un tassametro: 140 euro per ogni minuto di volo. Le cifre sono da capogiro, ma il costo per gli Sos in montagna è altissimo per i comuni, spesso dovuto a gruppi di persone inesperte o poco attrezzate.

Bimbo si punge con una siringa al centro di Belluno. Shock dei cittadini

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Belluno è una città tranquilla, con un centro anche interdetto al traffico delle autovetture e dove il problema dei gruppetti di soliti noti che amano trascorrere le giornata tra ozio, alcol e stupefacenti sembrava in parte scongiurato con la telecamera posizionata in piazza dei Martiri. Ma invece il pericolo è sempre in agguato e il dramma di una famiglia si è consumato in pochi istanti sotto gli occhi del padre. Un bimbo di 7 anni, giocando intorno alla fontana di piazza Duomo ha trovato una siringa, l’ha raccolta incuriosito e ci si è punto. Immediata la corsa del padre che era insieme al bambino verso l’ospedale più vicino, ma per analisi e controlli si dovrà attendere e la tensione e l’ansia nella famiglia sale.

«Mio figlio stava passeggiando in piazza Duomo insieme al papà – racconta la madre – quando ai piedi della fontana ha trovato una siringa. Non doveva raccoglierla, certo, ma l’ha fatto e si è punto. Io non ero presente, perché stavo lavorando».

«Purtroppo non emerge subito se si è contratto qualcosa – prosegue la madre -. E comunque il bambino dovrà sottoporsi a controlli e analisi per un anno».

«In dati posti della città – aggiunge la madre – ci si attenderebbe di trovare le siringhe e simili ma in altri no. E uno di questi era sicuramente piazza Duomo».

Dopo l’incidente, i cittadini sono rimasti shockati e si chiedono se davvero la loro città è sicura per i propri figli… il caso ha aperto una riflessione alla quale le istituzioni dovranno rispondere in tempi brevi.

 

Precipita un aereo da turismo: due morti

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E’ precipitato sui monti tra il Friuli Venezia Giulia e il Veneto un aereo da turismo Piper PA28, con a bordo tre francesi. Il velivolo era partito da Locarno e diretto a Portorose (Slovenia) ma il suo volo è terminato nella zona tra Barcis e la Val Salatis, a cavallo tra le province di Belluno e Pordenone. Due passeggeri sono morti nell’impatto mentre un terzo è grave ma non in pericolo di vita e l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore (Belluno) l’ha recuperato all’esterno dell’aereo per trasportarlo all’ospedale di Belluno. Il mezzo è stato localizzato grazie al sorvolo di un aereo dell’Aeronautica Militare decollato dalla base di Istrana (Treviso), che per primo ha notato il ferito nella zona, molto boscosa. La zona è stata raggiunta via terra dai Vigili del Fuoco di Maniago e dal Suem 118 del Friuli Venezia Giulia. Il velivolo stava operando secondo le regole del volo e ora l’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (ANSV) ha aperto un’inchiesta inviando un investigatore sul luogo.

Una nuova testimonianza su Marianna: si continua a cercare

marianna

E’ sparita il 27 febbraio Marianna Cendron e da allora sono giunte molte sengalazioni, ma senza esito. L’ultima è giunta ieri pomeriggio, alla Questura di Belluno: un cittadino ha chiamato convinto di averla riconosciuta in una ragazza seduta per terra, rannicchiata, che aspettava il treno alla stazione di Bribano, nel comune di Sedico. All’arrivo della polizia, la ragazzza era già sparita, ma l’avviso della sua probabile presenza su uno dei treni che dalla stazione di Bribano proseguono per Padova o per Treviso è stato diramato alle polizie ferroviarie. L’uomo aveva pensato di riconoscere la ragazza attorno alle 18, il tempo di rientrare a casa e, alle 18.30, ha inviato la segnalazione. Altro tempo è stato necessario alla Volante per raggiungere la stazione di Sedico. “Non abbiamo alcun riscontro – dicono dall’ufficio di Gabinetto della Questura – può anche darsi che non sia stata lei”. Nel frattempo continuano le ricerche e i carabinieri non trascurano alcuna traccia. La procura di Venezia ha disposto l’esame del dna nel tentativo di dare un volto e un nome al cadavere in avanzato stato di decomposizione ripescato a fine maggio in laguna, tra Sacca Fisola e la Marittima: è probabile che sarà fatto un raffronto anche con il dna di Marianna. I primi riscontri effettuati grazie ai genitori della diciottenne sono stati finora negativi: il cadavere rispecato in laguna non sembrerebbe essere quello di Marianna.

Arrestato il sindaco di Cortina d’Ampezzo

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Il sindaco di Cortina d’Ampezzo, Andrea Franceschi (Scelta Civica) è stato arrestato dalla Guardia di Finanza di Belluno. L’arresto è avvenuto nel pomeriggio in esecuzione di un’ordinanza emessa dal gip di Belluno Giorgio Cozzarini, su richiesta del pm Antonio Bianco. Al momento non si conosce l’ipotesi di accusa.

Sedava i pazienti e li stuprava!

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Sedava i pazienti che si affidavano alle sue cure, negli studi di Belluno e Varese, e sarebbero almeno 150 le persone che avrebbero subito violenza sessuale dal falso fisioterapista e medico sportivo Roberto Benatti. Per l’impostore il pm di Busto Arsizio, Raffaella Zappatini, ha chiesto una condanna a 14 anni di carcere.
Le accuse a carico di Benatti sono molteplici: violenza sessuale, esercizio abusivo della professione medica e detenzione di stupefacenti. Questi ultimi erano somministrati ai pazienti spacciandoli per medicinali da integrare alla terapia.
La prima denuncia a carico di Benatti risale al 2007, quando uno dei pazienti si accorse che il falso medico lo stava violentando nonostante fosse stato narcotizzato. Dopo quell’episodio il massaggiatore è stato arrestato dai carabinieri, che analizzando il suo computer hanno anche trovato un archivio con le foto delle vittime.
A oggi ci sono circa 20 parti civili che hanno chiesto risarcimenti a partire dai 70 ai 200mila euro ciascuno.
Il 24 aprile, data della prossima udienza, in aula ci sarà solo l’avvocato di Benatti, poiché una volta fuori dal carcere il pornoterapista è scappato a Santo Domingo.

Morire a 13 anni travolti da un tir!

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Una ragazzina di soli 13 anni, Martina Bonavera, è morta dopo essere stata investita questa mattina non lontano da casa a Giamosa, alle porte di Belluno. La giovane, studentessa di terza media, stava attraversando la statale del Grappa per raggiungere la fermata dell’autobus che l’avrebbe portata a scuola a Belluno quando è stata travolta da un furgone diretto verso Feltre. La tragedia si è consumata in uno dei punti più pericolosi dalla strada, già oggetto di denunce da parte di cittadini e amministratori.

Quando si dice… una casa di legno!

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Dalla cucina alla caffettiera, dalle posate alle tovaglie. Tutto in questa casa è in legno. Pezzi unici intagliati dall’artista Livio De Marchi per la sua casa di vacanza a Belluno. Lo scultore veneziano 69enne ha passato tutta la vita a creare oggetti utilizzando solo martello, scalpello e i suoi tipi di legno preferiti. Così ha arredato e decorato la sua residenza delle ferie con centinaia di libri sempre nello stesso materiale, allineati sugli scaffali, con giacche che stanno appese al muro come pronte ad essere indossate. La stessa sala da pranzo è perfettamente funzionante con vasellame e posate sempre ricavato dai tronchi degli alberi. Sul tavolo troneggia persino una pagnotta che verrebbe voglia di addentare.

 

Orso svegliato dai botti di capodanno nel bellunese

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Si attende l’arrivo della neve in Veneto, anche a basse quote

7 gradi in meno per le minime rispetto la media stagionale, con punte a Passo Cimabanche di -21 gradi e -20 a Pian di Marcesina. -14 gradi ad Asiago, Arabba e Sappada e -12 a Cortina. A Belluno -6.

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