Quel 12enne travolto e ucciso da un romeno senza patente

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Matteo Battaglia aveva 12 anni ed è stato ucciso da un suv guidato da un operaio romeno di 26 anni a cui era stata sospesa la patente perché, nei mesi scorsi, era risultato positivo all’alcoltest. Il bambino stava sistemando delle cassette di frutta e verdura davanti al negozio dei nonni sulla strada statale 106 a Sellia Marina (Catanzaro), quando il suv, è piombato come un razzo all’ingresso dell’esercizio commerciale centrando il bambino che non ha avuto scampo. La folle corsa del mezzo, che ha travolto il tendone del negozio, si è arrestata solo a poche decine di metri di distanza, all’altezza di un bivio che conduce nella frazione di Calabricata, nello scontro con un’altra vettura in attesa di immettersi sulla statale.

Oltre a uccidere il 12enne il romeno ha causato anche un altro ferito: l’altro automobilista che ha riportato seri danni ed è attualmente in coma farmacologico anche se non dovrebbe essere in pericolo di vita. Il conducente del suv è stato ricoverato con una ferita alla spalla.   

Sempre secondo quanto accertato dai militari non sarebbe chiara al momento la proprietà del fuoristrada che risulta essere in una fase di passaggio dal concessionario all’acquirente. Intanto, gli investigatori dell’Arma attendono i risultati degli esami emato-chimici cui il giovane romeno è stato sottoposto. La tragica morte del piccolo Matteo, figlio di un carabiniere, ha destato impressione e sconcerto nella comunità di Sellia Marina.  

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9 capi d’accusa per Pistorius, ma il processo ci sarà l’anno prossimo

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Le indagini sono chiuse e sono 9 capi d’accusa per Oscar Pistorius, sospettato dell’omicidio della  fidanzata Reeva Steenkamp. Secondo quanto riferito da portavoce della South Africa’s National Prosecuting Authority, citato da Abc News, è stata la procura sudafricana a deciderlo redigendo la stesura definitiva dell’atto d’accusa che sarà reso pubblico nel corso dell’udienza del 19 agosto, il giorno il cui Reeva avrebbe compiuto 30 anni. Il processo vero e proprio potrebbe prendere il via all’inizio dell’anno prossimo, dal momento che il caso dovra’ essere trasferito alla North Gauteng High Court.

Pistorius in pista per prepararsi al processo!

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Pistorius ancora in pista. Si tratta di “allenamenti a bassa intensità” come ha annunciato il suo portavoce, ma stupisce che ad appena 4 mesi dall’omicidio della fidanzata, la 29enne modella  Reeva Steenkamp, l’atleta riesca a concentrarsi in pista. Lo stesso portavoce ha specificato che  Pistorius “non prevede un rientro vero e proprio nell’agonismo né si pone come obiettivo la preparazione in vista di riprendere a gareggiare”, giacché “al momento la sua priorità continua a rimanere l’iter processuale”. Non la disperazione per la donna che amava e che “accidentalmente”  ha ucciso?

Il portavoce ha spiegato ancora che sono stati “I familiari, e coloro che gli stanno vicino”,  che “lo hanno incoraggiato a trascorrere in pista qualche ora la settimana, affinché questo lo aiuti a recuperare l’equilibrio mentale ed emotivo necessario a superare il trauma, e a prepararsi per il giudizio”.

Oscar e Claudia: insieme, ma solo per allenarsi!

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Una bionda nella vita di Oscar? Per ora il campione paralimpico in attesa di processo per l’omicidio della fidanzata s’incontra tutti i giorni con la 24enne Claudia Viljoen, ma si tratta di lavoro. La ragazza è infatti la sua nuova preparatrice personale e sta aiutando Oscar sia a livello fisico che mentale nella villa dello zio dell’atleta sudafricano, dove è stata allestita una palestra. In Sudafrica, la Viljoen è nota per essere stata nazionale dei 100 ostacoli e ora si ritrova a fare il trait-d-union con il coach del campione paralimpico, Ample Louw, al quale riferisce quotidianamente sullo stato fisico e psicologico di Pistorius. Una fonte vicina alla famiglia di Blade Runner ha raccontato al Daily Mail che: “Claudia e Oscar si allenano ogni mattina, spesso insieme allo zio Arnold e alla sua famiglia, sono veramente amici”. Come Reeva, anche Claudia, felicemente fidanzata con il 30enne manager James Heunis, ha avuto esperienze come modella posando tra l’altro come “Miss Luglio” in un calendario delle atlete sudafricane indossando solamente degli slip e una medaglia.

Pistorius: se ne riparla ad agosto

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Si è recato al tribunale di Pretoria, in Sudafrica, Oscar Pistorius, per la prima udienza sulla morte della sua fidanzata Reeva Steenkamp, uccisa nella notte di San Valentino. Numerosi giornalisti del posto hanno però riferito che il processo è stato aggiornato al 19 agosto: accolta quindi la richiesta della Procura di un rinvio per effettuare ulteriori indagini. E’ invece di ieri un’intervista rilasciata dal suo manager al settimanale tedesco Der Spiegel, durante la quale ha raccontato che l’atleta paralimpico soffrirebbe di gravi problemi psicologici: “Oscar non dorme, mangia male. Certi giorni va meglio, altri sono terribili. Piange spesso – ha raccontato Peet van Zyl, rivelando che l’ex campione di atletica vede una psicologa due-tre volte a settimana – La psicologa è dura con lui. Ogni volta che lo incontro dopo una seduta sembra completamente svuotato”.

Aspettando il processo: Pistorius a corto di soldi e notorietà

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Cento giorni fa il giudice Nair del Tribunale di Pretoria ha concesso ad Oscar Pistorius la libertà su cauzione, in attesa del processo che lo vedrà alla sbarra per aver ucciso la fidanzata, Reeva Steenkamp. I suoi avvocati si sono subito messi all’opera: libertà su cauzione prima, passaporto poi, senza contare che l’atleta ha anche potuto far ritorno nella sua abitazione, il luogo del delitto. Ma, nonostante le sue uscite, molto discusse per via del suo atteggiamento, il periodo di gloria, per lui, sembra essere tramontato. Oscar ha messo in vendita tutto il possibile, dai cavalli alle macchine alle case, per poter pagare le parcelle dei suoi avvocati: quasi 5 mila dollari al giorno. Certo, molto dipende da quanto durerà il processo, ma intanto si può prevedere che, la somma finale, sarà prossima a qualche milione di dollari. Se non bastasse quello che dovrà sborsare ai legali, però, ci si è messo di mezzo pure il fisco: multa per circa 75 mila dollari per non aver dichiarato un immobile a Johannesburg. Potrebbe non essere un problema per il campione paralimpico. Se non fosse che, dopo l’omicidio, gli sponsor hanno stracciato i contratti e lui non gareggerà per tutto il 2013. Certo, la sua è una famiglia tra le più ricche di Petroria, ma il colpo non è dei più facili da digerire. Ma questi 100 giorni non sono stati solo salassi economici, “Blade Runner” ha rinunciato sia alla notorietà che, soprattutto, agli allenamenti: è stato visto una volta sulla pista di atletica dell’Università di Pretoria e una seconda durante la criticatissima serata in un ristorante di Johannesbug. dopo di che, mentre nel mondo si scrivono libri, e-book e sceneggiature sulla sua vita, il nulla. Bita blindata la sua, fatta di rari spostamenti in macchina e possibilmente con qualche amico o familiare a “coprirgli le spalle” e che su di lui, al massimo, si lasciano sfuggire un  “Oscar è sempre Oscar, sta bene per le circostanze in cui si trova” (l’amico Mike Azzie). E mentre il campione si limita a qualche allenamento in una palestra-garage la mattina presto, lo zio Arnold racconta: “Un uomo distrutto, circondato dalle foto dell’amore della sua vita. Si è fatto crescere la barba per non essere riconosciuto, non esce mai, sta chiuso in casa”.

 Accusa e difesa hanno chiesto che il processo venga posticipato e slitterà probabilmente ad agosto, in modo che ci sia più tempo per le indagini. Ma martedì 4 giugno sarà comunque un giorno importante perché Pistorius dovrà tornare nell’aula C del Tribunale di Pretoria e mostrarsi nuovamente agli occhi dei media, mentre le polemiche su come vengono condotte le indagini non si placano. Solo ieri sono state rese note le foto del bagno insanguinato dove Reeva è stata uccisa e che potrebbero rivelarsi un problema non da poco per la difesa: la scientifica ha indicato due dei quattro proiettili sotto la maniglia della porta del bagno, che potrebbero dimostrare, come sostiene l’accusa, che gli spari sono stati esplosi dall’alto verso il basso. In questo caso, Pistorius avrebbe avuto le protesi addosso e quindi ci sarebbe stata premeditazione. Ma le foto mostrano anche un inquietante particolare, l’impronta di una scarpa, molto probabilmente quella di Hilton Botha, il primo investigatore del caso Pistorius, poi rimosso dalle indagini per essere implicato in un vecchio caso giudiziario. Tornano così d’attualità una serie di gravi errori commessi dalla scientifica sul luogo del crimine, che potrebbero complicare non di poco il lavoro dell’accusa nelle prossime settimane.

23 giorni al processo: Pistorius si avvicina ai blocchi di partenza

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Martedì 4 giugno Oscar Pistorius dovrà apparire davanti al giudice: inizerà il processo per la morte della fidanza, Reeva Steenkamp, a cui l’atleta paralimpico ha sparato, in casa sua, la notte di San Valentino, affermando poi di averla scambiata per un ladro. Nonostante l’attesa, l’attenzione mediatica su di lui non è scemata e, mentre in rete ci si divide tra innocentisti e colpevolisti, sono in produzione tre libri sull’evento ed è già stato pubblicato un instant-book. Ad Hollywood si programma un film e una foto di Pistorius può arrivare a costare fino a 40 mila euro (tanto era stato offerto ai poliziotti arrivati per primi sul luogo del delitto dalle testate giornalistiche). Ma se per un eventuale film servirà attendere, il vero “show” del processo sta per aprire i battenti e la Holding Pistorius si è già attivata per monetizzare l’evento con libri, cd, pubblicità, ospitate in tv e quant’altro. E l’atleta, nel frattempo, che fa? Dopo 7 giorni di cella, il 22 febbraio il giudice Desmond Nair gli concesse la libertà su cauzione sostenendo che le prove contro Pistorius erano “tutte indiziarie” e lui si ritrovò libero dopo aver pagato una cauzione di 85 mila euro. Qualche giorno a basso profilo e a marzo gli viene concessa la libertà di viaggiare all’estero dal giudice Bert Bam e la possibilità di far rientro alla sua casa a Petroria, luogo dell’omicidio. Da allora Oscar non si è mai recato all’estero per gareggiare, motivo per il quale gli era stato restituito il passaporto, ma non disdegna le uscite con gli amici. Serate, per lo più, chiacchierate visto il suo atteggiamento “sorridente e rilassato”, tanto da arrivare a festeggiare il compleanno in un locale alla moda di Johannesburg. Come racconta il Sunday Times, il resoconto dell’a serata non è edificante: “Molti invitati si sono meravigliati degli atteggiamenti disinvolti di Pistorius. Beveva cocktail e si dava delle arie. Non sembrava proprio uno che, appena due mesi prima, aveva perso l’amore della sua vita” considerato anche che “papeggiava con una bella ragazza”. Gli atteggiamenti inappropriati, però, vengono smentiti dalla sua portavoce, Anneliese Burgees: “Non c’è un giorno in cui Oscar non pianga la sua fidanzata. La famiglia di Reeva e tutti quelli che le erano vicini sono sempre nei suoi pensieri” mentre gli atteggiamenti assunti dall’atleta non sarebbero altro che “un tentativo di riallacciare i rapporti con gli amici suoi e di Reeva. È deplorevole che questo episodio venga gonfiato a dismisura per motivi sensazionalistici”. Incidente o omicidio premeditato, Pistorius tra 23 giorni comparirà in tribunale: ultimo capitolo?

La foto ritirata di Pistorius!

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A scattare la foto di Oscar Pistorius con le protesi da corsa in pista a Pretoria, pubblicata  sul quotidiano sudafricano Beeld, è stata la studentessa Lisa Smith, con il suo BlackBerry. È quanto riferisce Charmaine Koekemoer, allenatrice della squadra di hockey su prato di cui Lisa fa parte e che il 24 marzo, il giorno in cui è stata fatta la foto, stava visitando le strutture sportive dell’università di Pretoria, dove Pistorius si allena abitualmente. Koekemoer ha raccontato che, mentre stava guidando il bus della squadra, ha sentito le ragazze urlare “c’è Oscar, c’è Oscar!” “Le ragazze erano molto agitate, è un’esperienza forte vedere un’icona mondiale nella vita di tutti i giorni. La questione non ha nulla a che fare con il caso in cui Pistorius è coinvolto”, ha detto Koekemoer. “Non lo abbiamo visto correre sulla pista. Stava solo camminando verso il traguardo dei 100 metri nel rettilineo principale. Sembrava che stesse per togliersi le protesi”, ha concluso. Ma l’ Associated Press che aveva messo nel circuito ha ritirato lo scatto e oscurato con un cerchio rosso l’atleta. La famiglia nel frattempo ha smentito la ripresa degli allenamenti dell’atleta paralimpico. Certo vedere così presto Pistorius su un campo di allenamento, così presto, dopo l’omicidio di Reeva, è quanto meno inaspettato… Dove avrà trovato la forza Oscar distrutto dal dolore di tornare a pensare alle gare?

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