Grasso e il suo tenore di vita medio!

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Piero Grasso interviene al  festival Internazionale a Ferrara, per l’incontro “La democrazia e il potere”, ma non appena prende la parola fa rumoreggiare il pubblico. Appena qualcuno gli chiede infatti quanto dovrebbe  guadagnare un parlamentare, il presidente del Senato si limita a un laconico “quel tanto che basta per renderlo indipendente”. Ma quale dovrebbe essere la cifra incalzano i giornalisti e Grasso ribatte “tra i 5 mila e i 7 mila euro”. Il pubblico in sala non la prende bene e lui ribatte “ci sono dirigenti d’azienda che percepiscono anche 30mila euro al mese” e poi aggiunge che non è qui per “difendere una categoria” ma solo il riconoscimento del “mio tenore di vita medio” che “mi permette di essere indipendente”.

Quindi meno stipendio e più possibilità di “dipendenza”? E cosa intendiamo con “dipendenza”? I soldi limitano davvero i rischi di “dipendenza” o forse potrebbe essere il potere e l’uso distorto che se ne fa a non rendere indipendenti i politici?

Il colpo di stato è vicino e Morsi è pronto alla morte!

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Il presidente egiziano, Mohamed Morsi, parlando in diretta tv, ha detto che non farà nessun passo indietro e proteggerà la democrazia con la “sua vita”. “Non lasciatevi rubare la vostra rivoluzione”. “L’esercito egiziano deve tornare alle sue normali funzioni”, ha aggiunto, invitando gli egiziani a non attaccare le forze armate, la polizia e a non scontrarsi tra di loro.

Il colpo di stato è vicino e Morsi è pronto alla morte. Parole che pesano come macigni su una situazione insostenibile, nelle prossime ore ci saranno sicuramente sviluppi in questo braccio di ferro che sembra ormai all’epilogo.

E ora Grillo se la prende con le fondazioni!

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Beppe Grillo tiene un comizio a Riesi, nel Nisseno, e per l’occasione individua un nuovo bersaglio. La sua accusa è per le fondazioni, colpevoli di ostacolare la democrazia e d’impedire la libertà di stampa in Italia. Questo deriverebbe dal fatto che sono controllate da multinazionali come l’Enel, l’Eni, l’Edison e la Nestlè. Il leader del M5S elenca inoltre elenca i ministri che occuperebbero i posti nei consigli di amministrazione, partendo dal premier Enrico Letta, per proseguire con Alfano, Orlando, Lupi, Lorenzin, Carfagna e alcuni giornalisti.

La manifestazione… porta in piazza gli slip!

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In Venezuela continuano le proteste dopo il risultato delle elezioni che hanno fatto seguito alla morte di Chavez e durante le quali Henrique Capriles ha perso contro Nicolas Maduro la cui vittoria non è però stata riconosciuta dalla coalizione all’opposizione. Ora è il momento per le donne di scendere in strada, in modo… femminile. Il partito del leader dell’opposizione, infatti, ha organizzato un flashmob e ne ha sparso la voce tramite social networks. Quella di domani però non sarà una protesta come se ne vedono molte: la “gran smutandata nazionale”, ideata dall’ex direttrice del Consiglio Nazionale Elettorale Ana Mercedes Díaz. Il programma è semplice: le donne devono riunirsi nella piazza principale della propria città e depositare delle mutande, a rappresentare ulteriori voti per Capriles.Per chi non potesse essere presente, c’è noltre la possibilità di appendere un paio mutandine al finestrino della propria auto o alla porta di casa. Ancora una volta, quindi, si vuole ridicolizzare le forze armate venezuelane e denunciare così la mancanza di “uevos” della classe dirigente. Una simile protesta era già avvenuta in precenza, quando delle donne hanno “affrontato” i militari mostrando loro delle uoma e affermando che i loro frigoriferi ne avessero più degli uomini armati. Ma la protesta di domani sarà anche un modo per rendere omaggio alle donne che hanno lottato per la libertà del Venezuela e per le madri che hanno perso i propri figli in nome della democrazia.

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“La differenza tra Democrazia e Dittatura …

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… è che in Democrazia prima si vota e poi si prendono ordini; in una Dittatura non c’è bisogno di sprecare il tempo andando a votare.”
Charles Bukowski (Compagno di sbronze, 1972)

La differenza tra Democrazia e Dittatura…

… è che in Democrazia prima si vota e poi si prendono ordini; in una Dittatura non c’è bisogno di sprecare il tempo andando a votare.

(Charles Bukowski)

 

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NAPOLITANO RICORDA MORO!

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”Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel 35° anniversario del rapimento di Aldo Moro, ha disposto la deposizione di una corona di fiori in via Mario Fani dove le Brigate Rosse sequestrarono l’allora Presidente della Democrazia Cristiana uccidendo cinque agenti della sua scorta”. E’ quanto si legge in un comunicato della Presidenza della Repubblica.

Anche gli immortali tremano… Berlusconi ha paura della croce!

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L’idea di mettere a ferro e fuoco il Palazzo di Giustizia di Milano era stata bocciata, o almeno così pareva, dallo stesso Silvio Berlusconi, consigliato dal vicino Gianni Letta. I pidiellini della prima ora, spinti dalle ex ministre Gelmini e Bernini, però non hanno obbedito. “A tutto c’è un limite”, hanno spiegato. La guerra alla magistratura non doveva essere la strada da intraprendere di fronte all’attuale quadro politico e non avrebbe giovato all’incontro programmato con Giorgio Napolitano.
Lo stato maggiore del Pdl, il segretario Alfano e i capigruppo uscenti Cicchitto e Gasparri, infatti, oggi vedranno il capo dello Stato per denunciare «la persecuzione giudiziaria» nei confronti di Berlusconi. I piani moderati dei fedelissimi del Cavaliere, tuttavia, sono saltati a causa del no al legittimo impedimento, della seconda visita fiscale a Berlusconi e dell’annuncio di processo immediato a Napoli per compravendita di parlamentari.
In realtà Berlusconi non avrebbe bocciato affatto l’iniziativa dei suoi parlamentari, tutt’altro. Secondo il quotidiano di via Solferino, infatti, l’ex premier si sarebbe lasciato andare a uno sfogo che di pacato non aveva più nulla, dopo la doppia visita fiscale in ospedale: «Ma basta con questi moderatismi, non ne posso più di queste cautele! Vogliono arrestarmi, farmi fuori, dovete reagire! Vi voglio tutti a palazzo di Giustizia, vogliono crocifiggermi!». Il Cavaliere ha paura di morire? Ma non era uno degli immortali?
Nel Pdl si attende di capire quale sarà oggi l’atteggiamento di Giorgio Napolitano. Ci si attende «un interessamento del presidente», dice scegliendo bene le parole la Gelmini. Qualcosa di concreto anche se di riservato, un’attenzione, un intervento da «presidente del Csm» come aggiunge Cicchitto, perché spiega Quagliariello «pretendiamo che quello che chiediamo merita una risposta: Berlusconi deve essere trattato come un imputato normale. Basta con l’accanimento, con decisioni assurde e minacciose come quella dei pm di Napoli». Il Pdl ripone fiducia nell’attuale capo dello Stato ed è per questo che auspica una sua rielezione al Quirinale.

Il CAV INDAGATO? TUTTI IN STRADA… VS LA MAGISTRATURA!

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Angelino Alfano, coordinatore del partito chiama alla mobilitazione : “in piazza a difesa della democrazia”.
“Non sono ancora esauriti i commenti sui giornali dei successi elettorali e già ricomincia l’aggressione della magistratura nei confronti di Silvio Berlusconi”, attacca Alfano. “Tutto ciò – prosegue – mentre il Paese vive una delicatissima fase di transizione istituzionale nella quale il presidente Berlusconi sarà chiamato ad esercitare grandissima influenza come leader del Pdl”. “Questa circostanza rende chiara l’azione politica della magistratura e noi – anticipa – renderemo chiara ed evidente la difesa della sovranità popolare e ci batteremo con tutte le nostre forze perche questa sovranità venga rispettata”. Di qui, appunto l’annuncio fin da ora di “una grande manifestazione di piazza a difesa della sovranità del Popolo della Liberta e della democrazia italiana”.

Il 5 marzo Silvio Berlusconi è atteso a Napoli!

Obelix picchia i cronisti francesi… ancora guai per Gerard!

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Ha cacciato via i due reporter francesi che volevano documentare le sue prime reazioni dopo avere ottenuto ufficialmente la sua nuova residenza in Russia. Gerard Depardieu, che da gennaio è un cittadino russo, si è scagliato contro i due giornalisti chiedendo loro di cancellare le registrazioni video. Il tutto è avvenuto a Saransk, capitale della regione della Mordovia, in via della Democrazia al numero 1, dove da oggi risiede l’attore. Depardieu ha poi compilato un documento e ha ottenuto il suo nuovo passaporto russo timbrato da un funzionario nel corso di una cerimonia ufficiale al teatro nazionale della città. L’attore di 64 anni si era visto offrire la nazionalità russa dal presidente Vladimir Putin in persona, dopo una polemica con il premier francese Jean-Marc Ayrault, che aveva definito “meschina” la sua decisione di lasciare la Francia per questioni fiscali. In quella occasione l’attore aveva definito la Russia una “grande democrazia” e aveva criticato l’opposizione russa e il gruppo punk delle Pussy Riot.

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Scacco matto alla democrazia: distrutte le intercettazioni di Napolitano!

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