13enne stuprata in Chiesa durante la Messa

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Ha appena 13 anni la piccola vittima della violenza subita in Chiesa a Rio de Janeiro mentre si stava celebrando la messa. Secondo una prima ricostruzione la ragazzina è andata in bagno nella sacrestia della Chiesa di Sao Pedro ed è stata seguita da un uomo che assisteva alla funzione dall’esterno della chiesa, osservando i fedeli.

“Ci ha detto che quando ha aperto la porta l’uomo l’ha spinta dentro facendola cadere a terra”, ha raccontato la nonna della ragazzina alla stampa locale. L’adolescente è stata ricoverata nell’ospedale di Arraial do Cabo, nella regione dei laghi di Rio. “E’ in stato di shock e ha ancora dei vuoti di memoria”. ”E’ molto comune quando ragazzine di quella età subiscono crimini del genere. Anche la sua famiglia è molto provata. Nelle prossime ora la polizia proverà a interrogarla di nuovo”, ha detto l’assistente sociale che segue il caso, Isabel Pimentel.

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Scappa di casa e incontra due nomadi: cercano di violentarla

Violenza-donne-tuttacronacaUna 20enne della provincia di Roma, affetta da alcuni disturbi psicologici del comportamento, dopo una discussione con i genitori era fuggita di casa per iniziare a vagare in stazione. Qui ha conosciuto due nomadi di 31 e 16 anni che l’hanno invitata a dormire nella loro auto. Ma nella notte sono iniziate avances, molestie e diversi tentativi di violenza dopo aver bloccato lo sportello. La ragazza è stata spogliata e palpeggiata mentre i nomadi tentavano ripetutamente di avere con lei un rapporto sessuale ricevendo l’opposizione della 20enna. Giunta la mattina, infine,gli agenti di una pattuglia hanno notato dei movimenti nell’auto, parzialmente coperta dall’esterno con un telo e hanno aperto lo sportello sul lato guida: i due nomadi si sono immediatamente rivestiti mentre la giovane, sconvolta, ha cercato di allontanarsi. Solo in seguito, tranquillizzata dagli agenti, ha raccontato l’accaduto. Per quel che riguarda i due uomini, il romeno di 31 anni ha diversi precedenti di polizia per reati contro il patrimonio e colpito da decreto di allontanamento dal territorio nazionale. Al termine degli accertamenti per lui è scattato l’arresto per rispondere di violenza sessuale ed atti osceni in luogo pubblico, mentre il minorenne è stato portato in un centro di accoglienza.

Lo strano caso della cartomante che fa arrestare lo stupratore

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Lei una ragazzina di 16 anni, lui, 35 anni, era un amico di famiglia, nonché marito della cugina. Una persona di fiducia al di sopra di ogni sospetto che però è stato smascherato da una cartomante che alla zia della ragazzina disse che all’interno della sua famiglia c’era una minore violentata e che lo stupratore si annidava proprio tra i parenti. Il giudice ora l’ha condannato a due anni di reclusione per aver abusato della ragazzina all’interno della rimessa per attrezzi della casa di campagna.

“Ti accompagno per un pezzo”. E la violenta nel tragitto

violenza-sessuale-tuttacronacaLo conosce solo di vista e, quando casualmente l’ha incontrato la notte tra venerdì e sabato, ha accettato di farsi accompagnare per un tratto di strada da lui. Che però ha approfittato di un passaggio discosto per trascinarla a terra e abusare di lei. E’ accaduto in centro a Trento e la vittima, residente in città, ha ora fornito ai Carabinieri un vago identikit del suo aggressore, dando così il via alle indagini per assicurare il responsabile alla giustizia. La donna, proprio a causa di una conoscenza solo superficiale, non è stata in grado di rivelare le generalità del suo aggressore-stupratore.

Americani violenti, 1 su 10 tra i 14 e 21 anni ha abusato di una ragazza

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E venne il giorno che l’America aprì gli occhi e si scoprì sull’orlo del default, in shutdown, con una disoccupazione elevata, con gli aumenti delle assicurazioni sanitarie che stanno falcidiando la classe media e con la violenta che dilaga. Da sogno a incubo? Un ragazzo su dieci in età compresa tra i 14 e i 21 anni ha commesso almeno una volta un abuso sessuale ai danni di una ragazza o di una donna. Questo è l’allarmante studio pubblicato su Jama Pediatrics.
“La violenza può essere perpetrata nei confronti di chiunque: un partner, un’amica o una persona che non si conosce”, ha spiegato Michele Ybarra, presidente del Center for Innovative Public Health Research, l’organizzazione non profit con sede in California che ha condotto lo studio.
“Riconoscere che quasi un giovane su dieci con meno di 21 anni ha compiuto una sorta di violenza sessuale – ha aggiunto – è un invito a fare di più, sia nelle scuole che in famiglia”.

 

Donna segregata in Chiesa: “mi hanno violentato”, s’indaga

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Una 39enne nigeriana è stata liberata dalla polizia all’interno di una struttura ecclesiastica: «The Apostolich Church» di via delle Amazzoni, nella zona Casilino a Roma. La polizia era stata allertata dalla stessa vittima che aveva approfittato di un attimo di distrazione dei carcerieri e aveva preso un cellulare per chiamare il 113. La donna sarebbe rimasta all’interno della Chiesa per 10 giorni rinchiusa da un pastore nigeriano perché si è rifiutata di avere rapporti sessuali con lui. Tra i carcerieri anche due connazionali uno di 39 anni e l’altro di 31 e due donne poste ora agli arresti domiciliari.   I poliziotti hanno suonato ripetutamente al portone della chiesa ma non ricevendo risposte hanno scavalcato il muro e sono entrati nel giardino. Alla fine è stata una coppia che vive in un locale adiacente alla chiesa ad aprire la struttura. Lì, gli agenti hanno trovato anche altre due persone, marito e moglie, che abitavano nella struttura religiosa. Davanti a una porta chiusa gli agenti hanno chiesto spiegazioni e gli è stato detto che viveva una connazionale con problemi e che dovevano tenere la porta chiusa per non farla fuggire di notte. Gli agenti hanno chiesto di aprire la porta e lì hanno trovato la vittima visibilmente scossa. I poliziotti hanno chiamato il 118 e la 39enne è stata ricoverata in ospedale dove ha dichiarato di essere stata violentata dagli uomini presenti nella struttura religiosa. La polizia sta indagando sull’intera vicenda.

 

Milano da bere? Non più, c’è troppa violenza! La città è insicura.

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Milano non è più la città degli anni ’80 con i suoi vizi e le sue virtù. La città ormai è insicura e per una tunisina di 21 anni, la notte milanese è diventata un incubo. La giovane, in compagnia di due amici e un marocchino appena conosciuto,  in piazza IV novembre, di fronte alla Stazione Centrale di Milano, si è allontanata un attimo per andare a cercare un distributore di bibite. All’altezza di via Tonale l’uomo le si para di fronte, minacciandola con un coltello e strappandole un portafogli contenente 350 euro. Dopo la rapina scattano anche le minacce di natura sessuale: l’uomo conduce la vittima contro una siepe nei pressi della Stazione Centrale, si abbassa i pantaloni e le impone di fare lo stesso, sempre sotto la minaccia del coltello. La ragazza riesce a scappare e si rifugia in un hotel, dal quale riesce a chiamare le forze dell’ordine per chiedere soccorso.  Gli agenti hanno rintracciato il molestatore poco distante, basandosi tanto sulle descrizioni della vittima che sui filmati delle telecamere circostanti, che hanno confermato la versione della ragazza: si tratta di un cittadino marocchino, 32 anni, senza fissa dimora e senza documenti. Ora l’uomo è stato denunciato, con l’accusa di tentata violenza e rapina aggravata.

Anziano fa avances a ragazzini e loro lo picchiano

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E’ successo ieri pomeriggio nei giardini di via Fabio Filzi, a Quinto, nel levante di Genova. Un pensionato di 73 anni ha fatto delle avances sessuali ad un gruppo di ragazzini che lo hanno poi preso a calci e pugni. L’anziano ha riportato una prognosi di 25 giorni dopo che si era recato al pronto soccorso dell’ospedale San Martino. E’ stato qui che l’anziano ha confessato di aver avvicinato un gruppo di ragazzini che stavano chiacchierando su una panchina e poi ha chiesto loro di avere un rapporto orale a pagamento. A quel punto è scattata la reazione dei ragazzi che lo hanno pestato.

Judmira, violentata per anni dal marito: non cucinava o puliva bene

_1judmira_ruqi-tuttacronacaRacconta la sua tragica storia Judmira Ruqi, per gli amici Mira. Lei ha 31 anni, origini albanesi e due figli. Vive a Casale sul Sile, in provincia di Treviso, e la sua storia è fatta di violenze domestiche. Perché è stata “Violentata per anni dal mio ex marito. Mi prendeva anche a calci e pugni perché per lui non cucinavo o pulivo bene. Ha pure tentato di uccidere il bimbo più piccolo scaraventandolo sul divano quando aveva 8 mesi. Diceva che era nato contro la sua volontà”. Per oltre 6 anni ha sopportato le violenze del marito, un kosovaro 12 anni più vecchio di lei che ha denunciato più volte, l’ultima nel 2005. Ora di lui non sa più nulla.”Non ero una moglie, ero una schiava. La sua schiava. Lui musulmano, io ortodossa: una volta mi ha presa a pugni in faccia dopo che mi ero fatta il segno della croce. Le violenze sono iniziate un mese dopo il matrimonio. Avevo 17 anni, in famiglia eravamo poveri. Mi sono sposata per questo: ma altrettanto presto sono dovuta crescere, scoprendo che miei sogni di ragazza non esistevano più”. Ora Mira ha raccontato la sua storia e spera di aprire un centro antiviolenza. “Per aiutare le donne concretamente”. Lei, a sua volta, era stata aiutata da due persone: “I miei due angeli custodi: il comandante dei vigili di Casale con tutta la sua famiglia e Martina Scarpa, anche lei vigilessa. Non hanno mai smesso di infondermi coraggio e soprattutto darmi fiducia e aiutarmi”. Oltre ai dolori fisici, Mira, all’epoca delle violenze, era stata colpita anche da una forte depressione: “L’assistente sociale voleva portarmi via i bimbi perché una volta querelato mio marito ero rimasta sola. Senza una casa, senza un lavoro. Completamente in balìa di me stessa. Avevo anche pensato di farla finita buttandomi nel Sile”. Lei stessa s’interroga su come possa essere sopravvissuta: “Non so come ho fatto a sopravvivere. Penso mi abbia aiutata Dio. Sono molto credente”. E lancia il suo appello a tutte le donne che silenti subiscono torture e violenze: “Donne abbiate fiducia, io ce l’ho fatta. Se vi sentite tradite e non credute anche da chi promette e poi non dà il suo aiuto, vi prego non mollate. Credete in voi stesse. Siete forti e potete farcela. Io ce l’ho fatta. Potete salvarvi”.

Giovane indiano 25enne tenta di stuprare turiste a Roma

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Per ben due volte un giovane 25enne indiano ha tentato ieri di stuprare due turiste a Roma, nel quartiere Esquilino, in via Principe Eugenio. Il giovane brandendo una bottiglia di vetro rotta ha prima preso di mira una giovane filippina che, afferrata per il collo, ha cercato di spingere all’interno di un portone. La ragazza ha però reagito, restando ferita a una mano. Il secondo tentativo di violenza invece il giovane lo ha perpetrato ai danni di una turista tedesca, toccandola nelle parti intime e trascinandola sul cofano di un’auto parcheggiata. I passanti hanno immediatamente allertato la polizia che è sopraggiunta per fermare il giovane indiano.

Aggredite da uno spacciatore due ragazze costrette a spogliarsi.

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Ivan Melis, 26 anni di Mamoiada  era gia’ stato arrestato nel novembre scorso per spaccio di cocaina e attualmente era sottoposto all’obbligo di dimora, ma questo non ha impedito al giovane di aggredire due ragazze di 24 e 26 anni. Melis avrebbe fatto forti rumori fuori della casa delle due giovani, La Caletta di Siniscola, tanto da costringerle ad aprire la porta per vedere cosa stesse succedendo all’esterno. L’uomo, con violenza si è quindi introdotto in casa delle ragazze con l’intento di abusare di loro e coltello alla mano le ha costrette a spogliarsi. Una delle due ragazza è riuscita però a difendersi rimanendo ferita alla mano e insieme all’amica è fuggita lanciando l’allarme.

Questo è il regime di pene alternative? Violenza, stupri, droga cosa resta a un ragazzo sbandato che non ha una struttura come il carcere che possa indirizzarlo a una corretta re-integrazione nella società? Perché esporre la popolazione a questi rischi?

Quella pornografia che diventa stupro…

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Basta a quelle simulazioni di stupro che troppo spesso invadono i siti porno. La proposta, inviata al premier britannico Cameron da un centinaio di cittadini e associazione,  mira a prevenire la violenza sulle donne. La legge inglese infatti non tutela e non considera reato quella pornografia considerata estrema, simile a uno stupro, anche se in definitiva entrambe le parti sono consenzienti. Il messaggio però che ne deriva può essere pericoloso nel dilagare delle violenze sessuali ai danni delle donne. Ancora più agghiacciante quando si apprende che i primi 50 siti di “porno-stupri” reperibili tramite google pubblicizzano video in cui le ragazze sono presentate come minorenni: “Stupro di una studentessa”, “Brutale stupro”, fino ad arrivare  a  “Vero stupro”.

Ma dove la finzione sconfina nella realtà? Quando il messaggio è davvero violento? Quando vietare e quando invece lasciar liberi i cittadini di usufruire di un materiale pornografico forte ? Il problema non sussisterebbe se ci fosse le basi di una corretta educazione sessuale… cosa che in Gran Bretagna è ancora un tabù. Dove si può parlare di rapporto violento consenziente e dove invece si veicola l’attenzione non tanto sul rapporto sessuale, ma sulla violenza di cui esso si compone? In ogni caso il buco legislativo c’è e bisognerà colmarlo anche a costo di risultare impopolari o bigotti… non si può pubblicizzare la violenza sulle donne e soprattutto sui minori.

 

15enne stuprata dal padre… l’uomo è libero, è giallo!

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A Latina, nella zona di Tor Tre Ponti, una ragazzina di appena 15 anni è stata stuprata dal padre. La giovane poi si è presentata all’ospedale Santa Maria Goretti raccontanto quanto accaduto poco prima. I medici immediatamente hanno avvertito i carabinieri che hanno raggiunto l’uomo portandolo in Procura per interrogarlo. L’uomo avrebbe confessato lo stupro. E qui avviene il giallo, perché  il 38enne nonostante sembrerebbe avere anche dei precedenti, è stato rilasciato. Ci auguriamo che siano in corso delle verifiche in grado di confermare il quadro indiziario, per poi procedere con misure restrittive.

 

Stupro nei bagni di un locale: succede a Roma

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E’ stata data notizia solo ora di uno stupro avvenuto ieri sera a Roma. La vittima, una ragazza di 21 anni originaria di Albano Laziale, è stata aggredita da un romeno di 24 anni che è già stato arrestato dalla polizia con l’accusa di violenza sessuale aggravata. L’uomo avrebbe conosciuto la sera stessa la giovane ed avrebbe abusato di lei dopo averla fatta ubriacare. La  ragazza si è poi recata alla stazione Termini, dove è salita su un autobus il cui autista ha notato che stava piangendo ed era in stato confusionale. Venuto a conoscenza di quanto accaduto, l’uomo ha chiamato il 113 e la vittima è stata trasportata al policlinico Umberto I, dove l’abuso sessuale è stato accertato. La 21/enne era sotto effetto dell’alcool e della cannabis. La polizia ha raccolto delle testimonianze secondo le quali la ragazza era stata portata nel bagno del locale dall’aggressore, dopo che lo stesso l’aveva fatta bere. A incastrare il romeno sono state le immagini delle telecamere nella stazione Termini, che hanno permesso agli agenti del commissariato Viminale di rintracciare gli aggressori.

Ha lottato per 15 giorni la bimba stuprata in India: non ce l’ha fatta

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Aveva quattro anni e per 15 giorni hanno provato a tenerla in vita, ma tutti i tentativi di rimettere in funzione il suo sistema cardio polmonare sono falliti. La bimba era stata violentata a Ghansor, in India, ed aveva riportato gravi danni cerebrali che ne hanno causato il coma. Due presunti responsabili sono già nelle mani della polizia: un dei due è un 28, amico dello zio della piccola.  Ancora una volta si torna a puntare gli occhi sull’ondata di violenza sessuale che sta sconvolgendo l’India in questi ultimi tempi. L’attenzione mediatica mondiale si è focalizzata sulla situazione da quando, il 16 dicembre, una studentessa 23enne fu violentata a New Delhi da un branco su un autobus. Anche quella volta l’incapacità maschile di amare e portare rispetto si risolse con la morte della vittima. Ora alla popolazione indiana non resta che seguire la lotta per la vita di un’altra bambina di cinque anni, sequestrata e violentata da un branco il 17 aprile in un quartiere della classe media della capitale.

Alla casa delle donne la Boldrini parla della condizione femminile

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Laura Boldrini, presidente della Camera, ha incontrato, alla Casa internazionale delle donne di Roma,  le associazioni che si occupano di violenza contro le donne e hanno sottoscritto la Convenzione No More.

“Non è una situazione emergenziale ma strutturale, le vostre istanze sono le mie, non è più possibile continuare come se nulla fosse. Che cosa si può fare, stabiliamo insieme una tabella di marcia, il mio impegno voglio che sia dimostrabile”. Così la Boldrini si è messa in gioco in prima persona per cercare soluzioni pratiche a un problema che sta dilagando in Italia e nel mondo. Dal femminicidio alla violenza sessuale, dalla violenza domestica alla violenza psicologia, dalla discriminazione sul lavoro al problema della maternità che diventa spesso motivo di licenziamento. La presidente della Camera ha anche aggiunto ho visto lo stupro di guerra, le donne nei campi della ex Jugoslavia, trattenute fino all’ottavo mese di gravidanza per partorire il figlio dello stupratore, noi donne non saremo mai emancipate fino a che non ci saremo tirate dietro quei tre quarti di donne che stanno peggio di noi.” Spazia a 360° con un discorso che tocca anche il grave e diffuso uso delle donne oggetto ancora troppo presenti all’interno della pubblicità a livello internazionale. 

Si chiede un piano violenza e un finanziamento permanente per i centri che si occupano di debellare sul territorio discriminazione e abuso sulle donne. Le associazioni hanno chiesto anche che ci sia una “volontà politica” per combattere il problema, anche con la promozione di una cultura che permetta di rivalutare il ruolo centrale della donna nella società. Purtroppo i dati parlano chiari 7 donne su 10 che sono state uccise avevano denunciato una persecuzione, un ossessione del partner nei loroconfronti, ma non sono state ascoltate, non sono state aiutate, sono solo state lasciate sole con il loro problema, indifese e facile preda della brutalità maschile.

Boldrini scrive, annuisce, e al termine traccia alcune azioni : “Farò in modo che la commissioni Esteri quando insediata si occupi dell’inter della Convenzione di Istanbul”. Al governo invierà un atto di indirizzo sulla Convenzione e al Viminale una circolare, perché si seguano le buone pratiche, “per chiedere maggiore attenzione alle denunce di violenza”.

Abuso su figlie di 3 e 5 anni. 38enne a Sondrio arrestato.

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L’incubo delle prostitute! Arrestato l’uomo che le strupava e rapinava

Antonino Messana, 45 anni, avvicinava le prostitute, poi, puntava una pistola alla tempia e le stuprava, alla fine le rapinava.

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Milano: 20enne marocchina segregata e violentata in casa per 3 giorni

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