
Laura Boldrini, presidente della Camera, ha incontrato, alla Casa internazionale delle donne di Roma, le associazioni che si occupano di violenza contro le donne e hanno sottoscritto la Convenzione No More.
“Non è una situazione emergenziale ma strutturale, le vostre istanze sono le mie, non è più possibile continuare come se nulla fosse. Che cosa si può fare, stabiliamo insieme una tabella di marcia, il mio impegno voglio che sia dimostrabile”. Così la Boldrini si è messa in gioco in prima persona per cercare soluzioni pratiche a un problema che sta dilagando in Italia e nel mondo. Dal femminicidio alla violenza sessuale, dalla violenza domestica alla violenza psicologia, dalla discriminazione sul lavoro al problema della maternità che diventa spesso motivo di licenziamento. La presidente della Camera ha anche aggiunto ho visto lo stupro di guerra, le donne nei campi della ex Jugoslavia, trattenute fino all’ottavo mese di gravidanza per partorire il figlio dello stupratore, noi donne non saremo mai emancipate fino a che non ci saremo tirate dietro quei tre quarti di donne che stanno peggio di noi.” Spazia a 360° con un discorso che tocca anche il grave e diffuso uso delle donne oggetto ancora troppo presenti all’interno della pubblicità a livello internazionale.
Si chiede un piano violenza e un finanziamento permanente per i centri che si occupano di debellare sul territorio discriminazione e abuso sulle donne. Le associazioni hanno chiesto anche che ci sia una “volontà politica” per combattere il problema, anche con la promozione di una cultura che permetta di rivalutare il ruolo centrale della donna nella società. Purtroppo i dati parlano chiari 7 donne su 10 che sono state uccise avevano denunciato una persecuzione, un ossessione del partner nei loroconfronti, ma non sono state ascoltate, non sono state aiutate, sono solo state lasciate sole con il loro problema, indifese e facile preda della brutalità maschile.
Boldrini scrive, annuisce, e al termine traccia alcune azioni : “Farò in modo che la commissioni Esteri quando insediata si occupi dell’inter della Convenzione di Istanbul”. Al governo invierà un atto di indirizzo sulla Convenzione e al Viminale una circolare, perché si seguano le buone pratiche, “per chiedere maggiore attenzione alle denunce di violenza”.
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