“Stima la vita al suo giusto valore chi l’abbandona per un sogno”

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C’è del marcio nell’Università italiana. Lo scandalo nella cultura!

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C’è del marcio nelle Università italiane da sempre terra di conquista e di segnalazione, ma questa volta non si tratta di un singolo docente o di una facoltà, ma di una “rete criminale dei professoroni” come l’ha definita Antonio Massari sul Fatto quotidiano.

35 gli indagati e 5 “saggi” del Governo Letta, al servizio dei cittadini. Chi dovrebbe riscrivere la Costituzione, stando alle intercettazioni della Guardia di Finanza, riscriveva invece gli esiti dei concorsi. Pressioni e minacce erano all’ordine del giorno, come le suppliche e la richiesta di favori. Da nord a sud, da Trento a Bari, passando per la Capitale e arrivando a Benevento questa sembra essere la mappa dell’Italia corrotta nella più alta istituzione culturale. E se all’estero l’Università diventa luogo di ricerca, di interazione tra diverse generazioni, con gli studenti che portano nuova linfa a chi ha l’esperienza poi per indirizzare le potenzialità verso un risultato, in Italia sembrerebbe essere solo divenuto un covo di scambio favori se non anche “peggio”.

“Lo scenario disegnato dall’inchiesta “do ut des”, condotta dal pm barese Renato Nitti in collaborazione con la Guardia di finanza, supera le peggiori fantasie: tradimenti, scambi, pressioni. La preoccupazione del sistema – secondo gli investigatori – non è garantire un futuro alla ricerca scientifica ma reclutare “burattini” che, nei futuri concorsi, asseconderanno gli interessi dei baroni”.

Le intercettazioni poi evidenziano il coinvolgimento di Giorgio Lombardi, professore di Diritto pubblico comparato all’Università di Torino morto nel 2010, che lascia un “testamento orale”, scrive Massari:

“L’inchiesta riguarda gli esami di prima e seconda fascia nei rami di Diritto costituzionale, pubblico comparato, canonico ed ecclesiastico: l’esito finale – è l’accusa – non ha avuto nulla a che vedere con il merito. Gli inquirenti parlano di una “rete criminale”, che coinvolge alcuni tra i docenti più autorevoli, e mira a far prevalere la logica del “favore” su quella del “merito” e della “giustizia””.

Tra i denunciati anche i saggi Augusto Barbera, Giuseppe De Vergottini, Beniamino Caravita di Toritto, Carmela Salazar e Lorenza Violini. Loro e altri 35 indagati avrebbero aggirato, secondo le accuse, la riforma Gelmini per l’ottenimento di commissioni imparziali:

“La riforma Gelmini, con il sorteggio dei commissari, doveva eliminare le “raccomandazioni” ma il “sistema” si attrezza immediatamente per neutralizzarla: orienta la formazione della rosa, affinché siano sorteggiati commissari “arrendevoli”. Quella rosa, secondo l’accusa, non s’è trasformata nella “libera elezione” di “giudici” che devono valutare il candidato “più meritevole”. E per chi non s’adeguava c’erano minacce e intimidazioni”.

Bufera sui saggi, piovono accuse sui concorsi truccati?

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Se mai dovessero essere confermate le accuse a carico di 5 saggi che scelti da Napolitano per studiare le riforme costituzionali si sarebbero però “macchiati”, secondo quanto riporta l’articolo uscito su La Repubblica a firma di Carlo Bonini e Giuliano Foschini, di “traffico di cattedre” e concorsi universitari truccati. I 5 saggi sarebbero: Augusto Barbera, Lorenza Violini, Beniamino Caravita di Toritto, Giuseppe De Vergottini e Carmela Salazar.

La ricostruzione de La Repubblica è la seguente:

Nelle università di Bari, Trento, Sassari, Milano Bicocca, Lum, Valle d’Aosta, Roma Tre, Europea di Roma. Secondo l’antica regola del “do ut des” (come per altro è stata battezzata l’indagine che, si scopre ora, li ha investiti), un format in ragione del quale in questo Paese si diventa professori per cooptazione e scambio, in un Monopoli del sapere dove i concorsi sono davvero imparziali solo per chi ha voglia di crederci. E lo hanno fatto — documenta ancora l’accusa nelle intercettazioni telefoniche — con la dotta e allusiva circospezione di chi maneggia Shakespeare e i brocardi latini.

Inoltre il quotidiano scrive:

Consona al prestigio degli interlocutori, denunciati a vario titolo al pm barese Renato Nitti per associazione a delinquere, corruzione, falso, truffa aggravata. Trentacinque professori ordinari, cinque dei quali nell’elenco dei 35 saggi scelti da Enrico Letta per accompagnare il progetto di riforma costituzionale. Parliamo di Augusto Barbera (Università di Bologna), Beniamino Caravita di Toritto (La Sapienza di Roma), Giuseppe De Vergottini (Università di Bologna), Carmela Salazar (Università di Reggio Calabria), Lorenza Violini (Università di Milano).

E poi tra i nomi spunta anche Francesco Pizzetti, ex garante della privacy:

accade anche che vengano segnalati nell’indagine l’ex Garante per la privacy Francesco Pizzetti e l’ex ministro per le politiche europee Anna Maria Bernini (concorso da ordinario di diritto pubblico comparato dell’Università europea di Roma). De Vergottini trasecola. «Non ho ricevuto né avvisi di garanzia, né avvisi di proroga delle indagini — spiega — E comunque, l’ultima commissione di cui ho fatto parte è del’99. Sono fuori ruolo dal 2009 e posso serenamente escludere di aver mai pilotato un concorso o aver avuto interesse recente in un mio allievo. Ritengo dunque probabile, che qualcuno abbia fatto il mio nome al telefono».

La Urbinati lascia la commissione per le riforme. Polemica con Quagliariello

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Il “casus belli” sono state “le vicende politiche legate alla condanna di Silvio Berlusconi e la sua eventuale decadenza da Senatore” come ha scritto nella lettera in cui annuncia le dimissioni, indirizzata al ministro per le Riforme Istituzionali Gaetano Quagliariello. Sono state proprio alcune dichiarazioni del ministro, nonché presidente della Commissione dei 34 saggi, a fornire “ragioni sufficienti per rassegnare le dimissioni”. Il riferimento è a quanto il ministro Quagliariello aveva dichiarato un paio di giorni fa in un’intervista rilasciata a Il Foglio. “Se si dovesse trasformare la Giunta del Senato – aveva detto tra le altre cose Quagliariello – da luogo della meditata ponderazione al teatro di un plotone di esecuzione, il centrodestra avrà il suo dramma da affrontare ma l’Italia non ne uscirebbe indenne”. “Hai espresso opinioni e usato argomenti – gli rimprovera la Urbinati – che non ritengo si adattino al tuo ruolo di Presidente della Commissione per la riforma della Costituzione”. “Opinioni e argomenti – continua la Urbinati – che rivelano una concezione delle Istituzioni tesa a favorire o non nuocere il potere di un leader di partito invece che le ragioni del diritto e dell’uguaglianza del cittadino innanzi alla legge. A essere messa in discussione è in conseguenza delle tue dichiarazioni la leggitimità stessa della Commissione che tu rappresenti in qualità di suo Presidente”.

Nella risposta a Urbinati, Quaglieriello evidenzia che ”dalla lettura del mio intervento sul Foglio del 21 agosto, che ti allego integralmente perché riassume ciò che penso rispetto alla deliberazione cui è chiamata la giunta del Senato, potrai ricavare una interpretazione dello spirito e del dettato costituzionale certamente diversa dalla Tua, ma non per questo meno legittima”. I principi ”da Te richiamati non vengono infatti negati – anzi, si auspica una valutazione che abbia a cuore l’equilibrio del sistema costituzionale a prescindere dalle circostanze contingenti! -, ma semplicemente sono coniugati con altri principi altrettanto importanti che i Padri costituenti posero parimenti a fondamento della nostra architettura istituzionale”.

“E’ evidente che tu ed io la pensiamo diversamente, ma credo che l’esistenza di legittime visioni differenti sia un presupposto e non un impedimento per sedersi intorno a un tavolo e discutere di riforma dello Stato”. Così il ministro per le Riforme Gaetano Quagliariello replica a Nadia Urbinati che ha lasciato la commissione di esperti per le riforme in polemica con le posizioni del ministro su Silvio Berlusconi.

”A meno di non ritenere che – aggiunge il ministro – il confronto ideale sia quello con chi condivide le nostre opinioni: che sia più comodo è fuor di dubbio, sul fatto che sia più proficuo mi permetto di dissentire. E in questa convinzione mi conforta la qualità del contributo che hai fin qui portato ai lavori di una Commissione eterogenea per idee ed estrazioni culturali, e per il quale, anche a nome di tutti i colleghi, ti ringrazio”.

I saggi non hanno commissariato il Parlamento! Così la Boldrini.

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”Assolutamente no”, Cosi’ la presidente della Camera, Laura Boldrini, risponde a chi le chiede se ritenga il Parlamento commissariato dai saggi. ”L’avvio delle riforme muove i primi passi e tutti i lavori verranno fatti in ambito parlamentare. Il governo ha diritto a sostenre lo sforzo: non vedo nessun commissariamento”.

Dentro il ring dei Saggi? Iniziano così le riforme in Italia?

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35 grandi menti eccellenti che però iniziano a scontrarsi ancor prima di salire al Quirinale per essere ricevuti dal Presidente della Repubblica. La prima a minacciare le dimissioni è Lorenza Carlassare “Forse ho sbagliato, alla fine, ad accettare, nelle mie perplessità, A questa aspirazione autoritaria io non ci sto e quindi la mia idea sarebbe di portare la mia voce dissidente, ma forse ho sbagliato perché questa voce dissidente non avrà alcuno spazio”. Ma se i lavori devono ancora iniziare su che cosa si dissente oppure sono iniziati e non ce ne siamo resi conto?

“Se vedo – continua la professoressa emerita di diritto costituzionale all’Università di Padova – che questi argomenti trovano sordi gli altri io immediatamente mi dimetto”. “Cambi alla forma di governo assolutamente no – conclude – perché non si possono scaricare sulla Costituzione le incapacità della classe politica, i partiti hanno perso la bussola e hanno dimenticato tutto quello che c’è nella Costituzione e che in qualche modo già segnava un programma. Io vorrei che la attuassero la Costituzione”. Augusto Barbera, uno dei 35, in un’intervista al Quotidiano Nazionale ammette: “Noi non siamo ministri. Possiamo dunque permetterci di lavorare nell’ombra”. In ogni caso, “fossimo rimasti 25 sarebbe stato meglio, ma siamo comunque la metà dei 70 che scrissero la Costituzione”. Ma pensano di dover riscrivere tutta la Costituzione oppure solo le riforme?

L’idea dei saggi delle riforme non piace invece a Massimo Villone, ordinario di Diritto costituzionale dell’Università Federico II di Napoli, secondo cui la commissione dei 35 saggi è comunque un “inutile paccotto”, dove peraltro, alcuni “sono sconosciuti” mentre “mancano nomi eccellenti, come quelli di Zagrebelsky, Rodotà e Amato, per citarne qualcuno. Scelta – si chiede Villone – o dimenticanza?”.

Letta quasi quadruplica i saggi: da 10 a 35… saggezza infinita!

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Il presidente del Consiglio, Enrico Letta, ha scelto i 35 componenti della commissione per le riforme costituzionali. Tra loro figurano Valerio Onida, Angelo Panebianco, Luciano Violante (che dopo esser stato in corsa per la premiership ora si ripresenta sotto forma di saggio). I “saggi” saranno ricevuti giovedì pomeriggio dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al Quirinale:

– Michele Ainis – Università Roma 3

– Augusto Barbera – Università di Bologna
– Beniamino Caravita di Toritto – Università la Sapienza Roma
– Lorenza Carlassare – Università di Padova
– Elisabetta Catelani – Università di Pisa
– Stefano Ceccanti – Università Roma 3
– Ginevra Cerrina Feroni – Università di Firenze
– Enzo Cheli – Presidente Emerito Corte Costituzionale
– Mario Chiti – Università di Firenze
– Pietro Ciarlo – Università di Cagliari
– Francesco Clementi – Università di Perugia
– Francesco D’Onofrio – Università La Sapienza Roma
– Giuseppe de Vergottini – Università di Bologna
– Giuseppe Di Federico – Università di Bologna
– Mario Dogliani – Università di Torino
– Giandomenico Falcon – Università di Trento
– Franco Frattini – Presidente Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale
– Maria Cristina Grisolia – Università di Firenze
– Massimo Luciani – Università La Sapienza Roma
– Stefano Mannoni – Università di Firenze
– Cesare Mirabelli – Presidente Emerito Corte Costituzionale
– Anna Moscarini – Università della Tuscia
– Ida Nicotra – Università di Catania
– Marco Olivetti – Università di Foggia
– Valerio Onida – Presidente Emerito Corte Costituzionale
– Angelo Panebianco – Università di Bologna
– Giovanni Pitruzzella – Università di Palermo
– Anna Maria Poggi – Università di Torino
– Carmela Salazar -Università di Reggio Calabria
– Guido Tabellini – Università Bocconi di Milano
– Nadia Urbinati – Columbia University
– Luciano Vandelli – Università di Bologna
– Luciano Violante – Università di Camerino
– Lorenza Violini – Università di Milano
– Nicolò Zanon – Università di Milano.
Ma non erano inutili i saggi secondo il Grande Saggio Valerio Onida? E ora di nuovo a fare il Saggio inutile?

Sono solo 8 i saggi del Papa… spending review di Francesco?

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Un gruppo di 8 cardinali che dovranno consigliare Papa Francesco nel governo della Chiesa e studiare un progetto di revisione della ‘Pastor Bonus’, la costituzione sulla curia romana”. Insomma, non è solo lo Stato italiano ad avere  bisogno di una spinta al rinnovamento, ma anche la Chiesa sta cercando nuove formule di governo e di costituzione. E’ stato lo stesso portavoce padre Federico Lombardi a spiegare come sia nelle intenzioni del Papa voler allargare il potere decisionale che fino a oggi è sempre appartenuto solo al Pontefice e che ora verrà condiviso, almeno in fase consultiva, con altri 8 cardinali. La prima riunione del gruppo è fissata per ottobre. Nella lista dei saggi vi sono solo due europei  il tedesco Marx e l’italiano Bertello, gli altri nomi sono quelli dell’arcivescovo di Kinshasa Pasinya, dell’australiano Pell, dell’indiano Gracias e dei rappresentati americani O’Malley (Usa), Errazuriz Ossa (Cile) e Maradiaga (Honduras).

La scelta del coordinatore del gruppo è ricaduta proprio sull’arcivescovo delle Honduras il quale aveva dichiarato, in occasione del conclave, che il prossimo Papa avrebbe portato avanti “l’opera di pulizia iniziata da Ratzinger debba continuare perché nel Vangelo c’è scritto che la libertà rende liberi. Si deve presentare una Chiesa con un volto trasparente, sereno e di pace”. Si ha quindi l’impressione che i cambiamenti annunciati possano veramente essere eclatanti, anche se ogni decisione poi dovrà comunque passare alla Curia come prescritto dalla Costituzione Vaticana.

Intercettazioni telefoniche… limitiamole! I saggi non vanno disturbati.

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Le intercettazioni telefoniche vanno limitate e devono essere uno strumento di “ricerca della prova” e non del “reato”, tesi cara al fronte berlusconiano. Ma forse a condividere questa ipotesi c’è anche l’inquilino uscente del Colle dopo che le sue intercettazioni con Mancino hanno fatto il giro del mondo.

I debiti si devono pagare… parola di grandi saggi. Come?

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«Alla luce dell’entrata a regime della modifica costituzionale sul vincolo di bilancio strutturale, vanno riviste le modalità attraverso cui opera il cosiddetto “Patto di stabilità interno”». «In questi anni la difficile comprimibilità della spesa pubblica corrente ha finito col sacrificare gli investimenti pubblici: la spesa in conto capitale ha raggiunto un minimo storico. Ne va subito almeno rafforzata la qualità e l’efficacia». «Dopo il decreto legge varato nei giorni scorsi dal Governo, va completato il pagamento, per la parte ancora da versare, del debito pregresso accumulato fino al 31 dicembre 2012». Con quali fondi? Operare in tempi rapidi, tagliando ancora di più sanità e scuola, visto che i privilegi vergognosi come il finanziamento pubblico ai partiti è ineliminabile? A chi prendiamo i soldi? Iniziano a darci il buon esempio i saggi svuotando i loro conti così che magari salviamo qualche piccola azienda o sono saggi poveri anche economicamente oltre che di spirito?

I saggi che proteggono i privilegi!

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I grandi saggi che hanno prodotto un bella relazione di carta straccia fra le altre “perle di saggezza” che ci hanno propinato affermano anche che “Il Finanziamento pubblico delle attività politiche, in forma adeguata e con verificabilità delle singole spese, costituisce un fattore ineliminabile per la correttezza della competizione democratica e per evitare che le ricchezze private possano condizionare impropriamente l’attività politica”.

In un Italia in crisi profonda l’apparato difende i suoi privilegi, schiacciando completamente la volontà popolare. Si perde tempo e si umiliano i cittadini? E’ questo il nuovo ruolo della politica? Siamo talmente stanchi che non riusciamo neppure a protestare?  E’ una mossa per mandare Bersani al Parlamento con le sue regole?

Gli inutili saggi e l’agonia della politica.

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Oggi gli “inutili” saggi hanno portato il documento redatto al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ha spiegato che il governo “non poteva nascere per impulso del presidente della Repubblica uscente ripercorrendo un sentiero analogo a quello battuto con successo nel novembre 2011”. Ora quindi “la parola e le decisioni toccano alle forze politiche e starà al mio successore trarne le conclusioni”. Perso solo del tempo?

Naturalmente no! Perchè le relazioni, continua il capo dello Stato, “saranno rese disponibili sul sito del quirinale e potranno essere dunque valutate obiettivamente da tutti. Mi auguro- prosegue- che al di là di dubbi e riserve che hanno accompagnato lo stesso annuncio della istituzione dei due gruppi, si riconosca la serietà del lavoro compiuto, pur nella piena libertà, come ovvio, di giudizio critico da parte di chiunque”.

Poi c’è la chiusa finale con i ringraziamenti di Napolitano ai saggi per “l’eccellente ed esemplare lavoro”.

Grazie Presidente, grazie!  L’Italia ora è stata analizzata dai sapienti…

Quello che non ci siamo persi questa settimana…

riassunto settimanale - tuttacronaca

Nonostante l’immobilità politica che contraddistingue l’Italia del post-elezioni, il tempo continua a scorrere inesorabile e noi cerchiarmo di tenervi sempre aggiornati su tutto quello che sta accadendo nella frenesia di un’epoca che sembra muoversi sempre più rapidamente… verso dove? Le notizie questa settimana non sono state confortanti, tra natura che si ribella e la Terza Guerra Mondiale che sembra avvicinarsi inesorabilmente. Ci sono stati terremoti e, anche se in Italia non hanno provocato danni, la mente ritorna agli ultimi due sismi che hanno messo in ginocchio la nostra penisola: il terremoto in Emilia e quello dell’Aquila, di cui, questa settimana, c’è stato l’anniversario. Ma non è solo la terra a ribellarsi, anche gli animali a volte attaccano e l’articolo che più è stato letto negli ultimi sette giorni è la tragica storia di una ragazza di Oristano dilaniata dai suoi stessi cani. Forse saremo stanchi di tutte le parole vuote dei politici e troppo amareggiati per tutte le atrocità che accadono nel mondo, forse, più semplicemente, siamo degli italiani nostalgici del vecchio calcio quando i giocatori facevano parlare di sè più per le partite che non fuori dal campo, fatto sta che al secondo posto degli articoli più letti c’è la storia dell’ex interista Taribo , con i suoi 12 anni in più rispetto quelli che dichiarava di avere. Restando in tema calcio, ancora nerazzurro, ci ha commossi la storia di un tifoso blucerchiato che è morto durante il recupero di Samp-Inter. Ovviamente non poteva mancare la Champions, anche se la Juventus è stata costretta a piegare la testa di fronte al campione di Germania Bayern: la prossima settimana la gara di ritorno si terrà allo Juventus Stadium e potete scommeterci che noi ci saremo, per tenervi aggiornati! La cronaca nera si aggiudica il terzo gradino della vostra attenzione, con un uomo che spuntò dal bosco la stessa notte in cui sparì Roberta Ragusa. Restando sullo stesso tema, questa settimana è apparso in tv, per la prima volta, Loris Gozi, il supertestimone che vide Logli lungo la strada in quelle stesse ore: non poteva non catalizzare l’attenzione una persona che i giudici ritengono affidabile e potrebbe portare nuove svolte nell’indagine. La verità su quello che accadde Roberta non è l’unica che vorremmo finalmente venisse a galla: la piccola Sarah ancora attende giustizia e questa settimana il legale di Sabrina Misseri ha concluso il suo intervento, chiudendo con un affresco di vita paesana che rende tutte le persone coinvolte personaggi quasi farseschi: quello che mette in dubbio è la credibilità di tutti… anche della sua stessa cliente. Altro tema caldo è il destino dei due marò e non poco scalpore ha destato la notizia che, stando agli esami balistici, i proiettili che uccisero i due indiani non provenivano dalle armi di Girone e Latorre: perchè allora lasciare alla giustizia indiana i due militari? Fatto sta che le voci non si placano ed ora anche Repubblica lancia accuse. Restando in tema di “bombe”, sono giorni che monitoriamo la situazione, calda, in Corea del Nord, con le minacce che giungono da Pyongyang circa l’imminente attacco nucleare: sembra il 10 aprile possa esssere il giorno in cui si darà il via libera all’azione. Sembra incredibile che tutto il passato, tutta la Storia, possa essere passato inosservato in modo così palese: non possono non tornare in mente le parole di Einstein “L’uomo ha scoperto la bomba atomica, però nessun topo al mondo costruirebbe una trappola per topi“. Viene voglia di mettere seriamente in discussione l’intelligenza umana… Anche noi però, nel nostro piccolo, abbiamo avuto delle detonazioni. Una su tutte? Le dichiarazioni di Onida circa l’inutilità dei saggi. Plauso alla sincerità che ha reso palese a livello ufficiale quello che noi pensavamo fin dall’annuncio di Napolitano! Crisi, guerre, violenza, immobilità, suicidi… Lo sappiamo, viene voglia di ibernarsi e risvegliarsi quando la razza umana sarà scomparsa. Però c’è qualcosa che ancora ci fa sperare, se non nei “potenti”, in noi stessi, nella voglia di tornare a sognare e di avvicinarsi alle stelle. Lo vogliamo interpretare così il fatto che abbiate apprezzato l’idea di The Pin: la torre dell’Arizona. In questo periodo di discesa libera c’è ancora chi ama pensare in grande ed ha voglia, letteralmente, di toccare il cielo con un dito: noi ripartiamo da qui!

Non sappiamo cosa ci aspetterà nei prossimi 7 giorni, ci auguriamo risposte e soluzioni a livello italiano e mondiale. Non scordate però, per quanto possa apparire senza uscita una situazione, a volte riderci su è la cosa migliore!

GOOD NIGHT, AND GOOD LUCK!

Parla la Hack… quella vera!

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La burla della Zanzara al costituzionalista Valerio Onida è ‘da denuncia: se l’avessero fatto a me, un giochetto così forse ci avrei pensato, scherzi da prete del genere non si fanno e non vanno fatti a nessuno, non si puo’ spacciarsi per qualcuno con le persone cercando di far uscire loro di bocca cose che mai si sarebbero sognate di dire’. Cosi’, oggi, l’astrofisica Margherita Hack interviene sulla vicenda, osservando pero’ anche, come ‘la sua imitazione fosse buona, hanno replicato la mia voce abbastanza bene’.

La professoressa ha poi difeso il ruolo della commissione di saggi istituita dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: ‘potrebbe essere utile, serve una mano da parte di teste brillanti in questo momento di impasse, al posto di Napolitano l’avrei creata anch’io’. L’astrofisica ha anche lanciato un appello ‘ai politici perche’ usino il buonsenso e ci facciano uscire dal vicolo cieco in cui siamo finiti’, ha detto. ‘Basterebbe che Grillo e Bersani si mettessero d’accordo per fare un governo di scopo con tre obiettivi comuni prima di tornare alle elezioni: legge elettorale, conflitto d’interessi e riduzione degli scandalosi costi della politica. Sarebbe necessario che Pd ed M5S si assumessero questa responsabilita’; serve trovare lavoro ai giovani, serve che gli enti paghino le imprese, bisogna far ripartire l’economia e non si puo’ piu’ aspettare o si finisce diritti nel baratro’.

L’intervista-confessione di Onida… L’Italia dalle urne alle bare!

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Il Grande Saggio era pronto a dimettersi, ma il Presidente della Repubblica ha fatto cambiare idea a Valerio Onida. Secondo Giorgio Napolitano alle provocazioni si risponde con la responsabilità. Così arriva quella nota che dovrebbe togliere Napolitano dall’imbarazzo, ma che probabilmente ne crea ancor di più, anche perchè si continua a parlare del caso e quello che era evidente a tutti gli italiani ora è stato confermato. Far scorrere il tempo e poi passare il testimone. Un’ intervista-confessione  quella di Onida che arriva poche ore dopo che Renzi rimproverava al suo partito lentezza e immobilismo… esattamente quello che si evince nelle parole del Grande Saggio… Nemo Propheta in patria è anche vero che il Sindaco di Firenze può essere l’eccezione.

Sicuramente c’è chi avrebbe voluto le dimissioni di Onida e c’è chi invece preferisce perdonare… dall’altra parte c’è il popolo che si suicida, le aziende che chiudono e la crisi che avanza, mentre la ripresa si allontana sempre di più insieme alla speranza di un governo… Dalle urne alle bare, questo è il futuro dell’Italia?

L’audio del Grande Saggio… poi le scuse a Napolitano e Berlusconi!

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“C’è possibilità di cambiare la legge elettorale?”, chiede sempre la finta scienziata. ”Cercheremo di fare una proposta – risponde Onida – quello sarebbe un bel risultato. Penso che andremo a votare ancora, presto o prestissimo. E’ un parlamento bloccato, Grillo non ne vuol sapere, il Pdl vuole solo garantirsi di essere in campo, Berlusconi naturalmente spera sempre di avere qualche vantaggio o protezione, il Pd ha fatto questo tentativo di buttarsi con Grillo e non ce l’ha fatta. E c’è il blocco” .

E per il Quirinale che succede? “Si fanno tanti nomi, ma non c’e’ accordo – risponde il costituzionalista – personalmente dico che Amato sarebbe un ottimo presidente della Repubblica, fosse per me lo farei subito…”. Quindi ancora una critica a Berlusconi: “E’ anziano, speriamo si decida a godersi la sua vecchiaia, è un mio coetaneo. Potrebbe andare a godersi la sua vecchiaia e lasciare in pace gli italiani”.

”Esprimo il mio rammarico per l’imbarazzo che la pubblicazione può aver creato al Presidente, e le mie scuse a Berlusconi perché un mio giudizio privato, espresso in chiave ironica e autobiografica – ho detto che sono un suo coetaneo – diventando pubblico potrebbe averlo ingiustamente offeso”. Così Valerio Onida in una nota, in cui precisa: “Rimango al mio posto, a dimostrazione che il lavoro dei saggi non è inutile”.

“Sono stato ingenuo nel pensare che l’autrice della telefonata provocatoria fosse davvero la professoressa Hack. La pubblicazione del contenuto di una conversazione privata, nella quale l’interlocutore falsifica la propria identità, costituisce una grave violazione della libertà e segretezza delle comunicazioni garantita dalla Costituzione”, prosegue. “Ciò detto, che non sia inutile il lavoro che stiamo facendo, lo dimostra il fatto che sono qui con gli altri colleghi a lavorare. Esprimo il mio rammarico per l’imbarazzo che la pubblicazione può aver creato al Presidente della Repubblica, e le mie scuse al Presidente Berlusconi perché‚ un mio giudizio privato, espresso in chiave ironica e autobiografica – ho detto che sono un suo coetaneo – diventando pubblico potrebbe averlo ingiustamente offeso”.

I saggi sono inutili… parola di Grande Saggio!

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I saggi? Inutili, servono a coprire questo periodo di stallo. Andremo a votare presto. Parola di “saggio”: Valerio Onida, uno dei “facilitatori” nominati dal presidente della repubblica Giorgio Napolitano. Intercettato da una finta Margherita Hack per il programma “La zanzara” su Radio 24, l’ex presidente della consulta si lancia a viso aperto: “Berlusconi vuole solo protezione, è anziano e speriamo decida di godersi la vecchiaia lasciando in pace gli italiani. Poi, per il Quirinale: “Fosse per me metterei Giuliano Amato”.

“Questa cosa dei saggi, a me sembra sinceramente una cosa inutile”, esordisce l’imitatore dell’astrofisica toscana, come riporta un comunicato dell’emittente. “Ma guardi, sì – conviene Onida – è probabilmente inutile… Serve a coprire questo periodo di stallo, dovuto al fatto che dal parlamento non è venuta fuori una soluzione mentre l’elezione del nuovo Presidente è tra quindici giorni… Allora il nuovo presidente potrà fare nuovi tentativi o al limite sciogliere le camere, cosa che Napolitano non può fare. Dunque questo periodo di stallo è un po’ coperto, diciamo così, da questo tentativo (ride)..Questa cosa…Sono d’accordo che non servirà nella sostanza…”.

Un grande saggio che non ha saputo riconoscere la voce di Margherita Huck?

Alle borse i “saggi” non dispiacciono?

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Dopo il ponte pasquale e le consultazioni del governo, che tra ‘saggi’ e critiche non ha ancora raggiunto una vera stabilità, i mercati aprono in maniera ‘debole’, senza dimenticare il “caso Cipro” che tiene in ansia l’economia dell’Eurozona.

Borse europee in leggero rialzo dopo il ponte pasquale con l’eccezione di Milano (-0,3%), che sconta le incertezze sulla situazione politica e la debolezza del comparto bancario. Prima dell’incontro tra il governo cipriota e i rappresentanti della Ue e dell’Fmi sui termini del rimborso degli aiuti, Londra, Parigi e Francoforte salgono dello 0,4%. A dispetto di un quadro politico ancora fluido in Italia, migliora lo spread tra btp e bund, sceso a 341 punti.

Dopo un avvio in lieve rialzo, in area 347 punti, lo spread imbocca la strada del ribasso e scende a quota 340 punti. Il rendimento è pari al 4,7%.

Valerio Onida, uno dei 10 saggi, è scettico!

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”Al momento e’ tutto molto aleatorio, non si puo’ essere molto ottimisti sul risultato di questa operazione”: cosi’ Valerio Onida, uno dei saggi indicati dal presidente della Repubblica per il gruppo riforme, a Otto e mezzo.

Domani la “saggezza” sale al Colle!

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Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, riunirà domattina al Quirinale le personalità invitate a far parte, in funzione dell’impegno già svolto o del ruolo attualmente ricoperto, dei due gruppi di lavoro di cui ha promosso la costituzione indicando le motivazioni e i compiti”. E’ quanto si legge in una nota del Quirinale. “Il gruppo di lavoro economico-sociale ed europea si riunirà alle 11, quello sui temi istituzionali alle ore 12”.

”Risulteranno evidenti sia il carattere assolutamente informale e il fine puramente ricognitivo dell’iniziativa assunta dal Presidente della Repubblica sia i limiti temporali, d’altronde ovvi, dell’attività dei due gruppi”. Si legge ancora nella nota del Quirinale.

”A quanto si apprende, le riunioni dei gruppi di lavoro al Quirinale offriranno anche l’occasione per ogni ulteriore chiarimento opportuno, di fronte a commenti nei quali ai più larghi apprezzamenti si sono accompagnati non solo legittimi dubbi e scetticismi ma anche timori e sospetti artificiosi e del tutto infondati”, precisa il Colle.

I magnifici 10 gettano la spugna prima d’iniziare!

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“C’è stata un’esagerazione nell’attribuire a questo gruppo – spiega al Tgcom24 l’ex presidente della Regione Basilicata – compiti che il Presidente della Repubblica non ha annunciato di voler dare. Credo che si tratti di accompagnare quelle decisioni urgenti e non rinviabili per dare qualche segnale positivo al paese”.

Secondo Bubbico infatti, l’intricato nodo istituzionale lo potranno sciogliere solo i partiti. “Si è esagerato – dice – nell’ipotizzare che questo gruppo potesse risolvere problemi che solo i partiti e i gruppi parlamentari potranno risolvere con le modalità ordinarie”. Per il saggio fresco di nomina “la politica deve tornare in campo, è questa la verità. Il nostro paese – aggiunge – ha bisogno di interventi immediati, se riusciamo a condividere le priorità fondamentali avremo già adempiuto a un compito che la politica deve assumere con maggiore responsabilità”. Bubbico poi spiega che per i saggi “Napolitano non allude a un compito di arbitri o negoziatori del conflitto politico quanto a un protagonismo che serve a svolgere compiti immediati e urgenti”.

Ci si chiede allora cosa stiamo aspettando per dar vita a un Governo? Insomma i magnifici 10 gettano la spugna ancor prima di iniziare?

I saggi, ritorno alla Grecia… antica?

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Li chiamiamo saggi… ma all’estero che impressione fanno?

Un ritorno alla Grecia in tutti i sensi? C’ erano una volta 10 generali con a capo il Polemarco, il comandante supremo delle forze armate. I dieci generali erano scelti tra un centinaio di ufficiali eletti ed erano quelli più in vista… I nostri saggi erano un po’ meno noti… nessuno li conosceva fino a quando non sono stati scelti.

L'”esercito” di Napolitano, sembra una squadra allo sbando ancor prima di essere messa in campo per una partita! Personaggi con qualche ombre e poche luci che per 15 giorni studieranno, parleranno… perderanno tempo… mentre i mercati che faranno? Oscilleranno! La casta perde potere, ma con un atto “irrituale” Napolitano la ricostituisce. Il popolo vuole cambiamento? Il Presidente sceglie un “Vecchio Consiglio”, quasi un richiamo alla tribù. Per lasciare le cose al loro posto? Re Giorgio non scongela neppure Bersani… Lo tiene pronto lì per quando i saggi avranno esaurito la loro perdita di tempo! Sarà l’ultimo atto finale di un Presidente immobile nel suo “credo”, che sembra insensibile al grido di dolore di un’Italia dilaniata…

Dove risiede il potere politico ci si chiede all’estero? In un governo dimissionario? Nell’aborto goverantivo di Bersani ? O in 10 “servi saggi” al servizio del Re?

Dove sta il rinnovamento? Schiacciato dal peso degli anni! Nel congelamento del voto in una formula maschilista?

Una storia alla “Savoia”? Ci lasceranno un disco con il  “Governo si farà”? Non abbiamo speranza di avere un video su YouTube… un bel vinile non ce lo leverà nessuno.

Come spiegarlo a un inglese, a un francese, a un americano, a un australiano, a un cinese… a chiunque sulla faccia della Terra si chiede cosa sta capitando in Italia? Non ci sono precedenti, non ci sono accenni nella Costituzione, quella bella, bellissima decantata da Benigni, non contiene la formula dei saggi… Un motivo ci sarà? Naturalmente sì! L’Italia era una Repubblica… Ora sembra l’arca di Noè con 10 saggi… e il Paese affonda!

Che ne sarà di noi? La Grecia è ancora più vicina!

La cultura è al sicuro… c’è Quagliariello tra i saggi!

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“Posso dire che Marcello Dell’Utri ha dato tanto alla cultura politica di questo Paese: appassionato bibliofilo, è stato presidente della commissione Biblioteca del Senato per tanti anni. Stimato dai colleghi di tutti i gruppi…”

Peccato che lo abbiano appena condannato… altrimenti anche lui  sarebbe stato un “Saggio del Presidente”?

La cultura è salva!  Eravamo tanto preoccupati perché i cinema chiudono, i teatri hanno calato il sipario da tempo immemore, la tv è solo talent e reality, inframezzati da opere d’arte pubblicitarie! Di scultura, di pittura, di arti minori sono colmi i sotterranei e i magazzini dei musei… L’architettura è una “Nuvola” bloccata da Alemanno. Ma ora  almeno siamo stati rassicurati sulla cultura… c’è chi, come, Quagliarello, colto fra i Saggi ha una particolare sensibilità!

Mario Mauro, deluso da B. fece il gran rifiuto! Ora è MacGyver.

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Colui che fece il gran rifiuto e dal Pdl traghettò a Scelta Civica quando Berlusconi si alleò con la Lega. Un volto storico anche  all’Europarlamento essendo stato anche  a capo della delegazione italiana del Ppe che ora si troverà a dover lavorare fianco a fianco con Giancarlo Giorgetti capogruppo del partito di Maroni alla Camera dei Deputati.

Inoltre in un intervista, subito dopo l’esito elettorale, Mauro dichiarava “Oserei dire che si tratta di un voto sul quale si è riversata l’ironia di Dio e l’ironia della storia per molti versi. Durante la campagna elettorale, noi ci siamo affannati a spiegare che tornare alla sfida Berlusconi-Bersani avrebbe significato riportare il Paese nello stallo e cioè prendere il paese in ostaggio senza fare riforme e sacrificarlo a una cultura del conflitto, dove l’aspetto della rendita politica è fine a se stesso”.

Quindi l’Onorevole Mauro dovrà essere un MacGyver capace di sciogliere il nodo (e l’ostaggio) che si è formato con il voto voluto dall’ironia di Dio?

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