Il bimbo di tre anni morto a Edimburgo: incriminata la madre

bimbo-morto-edimburgo-tuttacronacaEra scomparso dalla sua cameretta la notte di mercoledì il piccolo Mikaeel Kular, il cui corpo senza vita è stato trovato nella notte tra venerdì 17 e sabato 18 nei pressi di Edimburgo, in Scozia. Ora la madre, Rosdeep Kular, 33enne di origine sudafricana, è stata incriminata per la morte di suo figlio, di appena tre anni. A renderlo noto i media britannici. Era stata la donna a denunciare la scomparsa di Mikaeel raccontando di averlo messo a letto alle ore 9 la sera di mercoledì 15 gennaio, per poi trovare la stanza vuota la mattina successiva.

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Mikaeel, il bimbo scomparso a Edimburgo: trovato il suo cadavere

Mikaeel-Kular-tuttacronacaLo scorso mercoledì era scomparso dalla sua casa a Edimburgo, nella notte, il piccolo Mikaeel Kular, bimbo di appena tre anni. La madre lo aveva messo a dormire alle 9 di sera, ma la mattina dopo sembrava dissolto nel nulla. Mancavano anche il suo cappotto, i guanti e le scarpe e la madre aveva spiegato che non sarebbe stato in grado di allontanarsi da solo. Ora, il cadavere del piccolo è stato rinvenuto dalla polizia nella regione del Fife. Sarebbe stata arrestata una persona, forse la madre, ma le indagini continuano. Le forze dell’ordine hanno spiegato che il corpo di Mikaeel è stato recuperato poco prima di mezzanotte. Centinaia di volontari della comunità locale si erano uniti ai servizi di emergenza per trovarlo. Un agente ha riferito: “Una persona è stata detenuta in relazione alla morte. Vorrei ringraziare sinceramente tutti coloro che ci hanno assistito per le ricerche”. Il corpo è stato trovato nel Fife , una regione a nord di Edimburgo, ma la polizia non ha rivelato in quale luogo preciso è stata fatta la scoperta.

Bimbo di 7 anni muore d’infarto: era appena stato dimesso dall’ospedale

pronto soccorso-tuttacronacaIl piccolo Giordano Coppa, di appena 7 anni, lo scorso sabato era stato accompagnato dai genitori all’ospedale Grassi di Ostia a cauda di forti dolori alla pancia. Il piccolo è stato poi rimandato a casa con una diagnosi di colica addominale ma il bimbo è tornato in pronto soccorso già la sera del giorno successivo. Viste le sue condizioni, che erano apparse subito gravissime, è stato trasferito all’ospedale Bambin Gesù, dove arriva ormai incosciente. Giordano è morto poco dopo, per arresto cardiaco. Tania Mortella, la madre, ha presentato denuncia contro l’ospedale Grassi: si vuole accertare se ci siano state negligenze da parte dei medici che la sera di sabato avevano visitato il bambino e lo avevano dimesso.

Bimbo di 8 mesi portato a 3000 metri: morto

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Un bimbo di 8 mesi che si trovava con i genitori nel Rifugio degli Angeli, in Valgrisenche (Aosta), a quota 3.000 metri, dopo aver accusato un malore, era stato portato d’urgenza a Torino in eliambulanza. Le condizioni erano apparse subito gravi e nella giornata di ieri il piccolo è morto per le conseguenze lasciate dai quattro arresti cardiocircolatori che aveva subito.

 

Un litigio per un parcheggio si trasforma nella morte di una bimba

parcheggio-lite-pechino-tuttacronacaStava aspettando l’autobus con la sua bimba di due anni una donna, quando ha iniziato a discutere violentemente con un automobilista che pretendeva di occupare lo spazio con l’auto. I media cinesi raccontano la tragedia che si è compiuta in seguito. L’uomo ha afferrato la bambina, strappandola dalla carrozzina e gettandola violentemente a terra per poi iniziare a picchiare violentemente la madre che stava tentando di soccorrere la figlia. L’episodio è accaduto martedì, a Pechino, e la piccola, che ha riportato gravi lesioni, è deceduta giovedì. Ora l’uomo, arrestato assieme al passeggero della sua auto che lo avrebbe aiutato a picchiare la donna, rischia la pena di morte.

Il padre del piccolo Luca chiede perdono in rete alla moglie

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Il dolore per la morte del piccolo Luca non si placa. Il piccolo di due anni ha perso la vita perchè il padre l’ha scordato per otto ore in auto, al sole, mentre era al lavoro. E’ stato l’uomo ad aprire in Facebook il gruppo “Mai più morti come Luca” con cui vuole lanciare una proposta di legge che preveda l’installazione obbligatoria su tutti i veicoli di un dispositivo sonoro che avverta il conducente che scende dall’abitacolo della presenza di altre persone presenti nella vettura. Sulla stessa pagina, Andrea Albanese ha scritto un messaggio per la moglie Paola: ”Non vi ho mai parlato di mia moglie, l’ho conosciuta da ragazzo e siamo sempre stati una cosa sola. La perdita di Luca l’ha distrutta e “perdonarmi” sarà l’atto d’amore più forte che le dovrò chiedere. Non vuol comparire, non ha un account Facebook, ma e’ sempre accanto a me, nonostante tutto, e io l’amo con tutte le mie forze”.

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Trovato un bimbo morto in auto alla periferia di Piacenza

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Ha pochi anni il bambino trovato morto in un’auto posteggiata in Strada Borgoforte, alla periferia est di Piacenza. Gli uomini del 118 hanno cercato con ogni mezzo di rianimarlo, ma i tentativi sono stati inutili. Ora i carabinieri stanno indagando sulle cause del decesso, dalle prime analisi sembrerebbe che il padre se lo sia dimenticato in auto sotto il sole.

Il bambino di due anni si chiamava, Luca Albanese ed è stato dimenticato in auto alle 8 del mattino nella Citroen che il padre, 39enne, ha parcheggiato all’esterno della ditta di catering Copra, dove lavora. L’uomo è stato interrogato a lungo dalle forze dell’ordine e si è difeso dicendo che “Ero convinto di averlo portato all’asilo”.  Inoltre sembra che sia stato proprio il padre, al termine del suo turno di lavoro, alle 17.00 a dare l’allarme, ma ormai per il piccolo non c’era nulla da fare. Subito dopo il ritrovamento l’uomo è stato colto da malore così i sanitari intervenuti sul posto per cercare di rianimare il bimbo, hanno soccorso anche l’uomo.

Le bombe di Boston erano pentole a pressione!

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In una conferenza stampa con l’Fbi, il governatore del Massachussets, Deval Patrick, ha affermato che non c’erano altri ordigni oltre ai due esplosi durante la maratona a Boston. Per il resto sono stati ritrovati solo pacchi sospetti. “Solo due bombe” quindi, costituite da pentole a pressione piene di schegge metalliche, chiodi e cuscinetti a sfera, collegate a detonatori e all’interno di buste di nylon nere o zaini. Sono state poi rinvenute tracce di circuiti elettronici che farebbero pensare all’uso di timer. Mentre sembrano non esserci nuove minacce, l’Fbi prosegue le indagini a 360° e chiede la collaborazione della gente pregando tutti di consegnare eventuale materiale fotografico o video da visionare in cerca di tracce. Nel frattempo il capo del Pentagono ha usato il termine “terrore”, che fino a ieri nessuno, neanche il presidente, aveva utilizzato. Oggi Obama però non ha più potuto mantenere il riserbo: “E’ stato un atto di terrorismo, ma gli americani rifiutano di farsi terrorizzati, ma al momento il motivo e le persone dietro all’attentato di Boston restano sconosciuti” ha detto. In seguito ha fatto presente che non si sa ancora chi abbia organizzato l’attentato e perchè, l’unica cosa certa è che sono esplose delle bombe che hanno provocato dei danni. Nel frattempo la scena del delitto, al traguardo della maratona, è diventata una grande scena del crimine, ampia 12 isolati, transennata. “Arriveremo fino alla fine del mondo per trovare i responsabili di questo atto di cattiveria così grande –  dice Deslauriers -. La nostra missione è chiara è portare i responsabili di fronte alla giustizia, ma ci vorrà tempo” per chiarire scoprire gli autori della strage che ha commosso il mondo.

Mentre ancora resta resta sconosciuta la matrice, la Cnn riporta che una dottoressa saudita, ferita a una gamba e ricoverata in un ospedale di Boston, starebbe collaborando con la polizia mentre è stato smentito il fermo  di un giovane saudita rimasto ferito e piantonato in ospedale dagli agenti.

L’appoggio alla cittadinanza di Boston arriva da tutto il mondo (tra gli altri Papa Francesco, Putin ma anche Egitto, Afghanistan e Cina) e anche Napolitano ha inviato un messaggio al presidente Barack Obama ricordando che “nessun atto di violenza ci impedirà di tenere fede ai nostri valori e alla nostra fiducia nella libertà, nella democrazia e nello stato di diritto”. E nel frattempo sono state innalzate le misure di sicurezza con un’allerta che comprende gli obiettivi sensibili, come ambasciate, consolati, sedi diplomatiche, porti e aeroporti con particolare attenzione nei confronti delle sedi Usa.

Le strane coincidenze dell’attentato alla maratona di Boston!

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“Our hearts go out to those that are hurt or killed #Boston marathon – but this thing stinks to high heaven #falseflag”.

“I nostri cuori vanno con i feriti e con gli uccisi della maratona di Boston, ma questa cosa puzza, puzza fino in cielo”. Tweet firmato da Alex Jones, conduttore radiofonico e regista che da anni cerca di svelare “i segreti di stato” dell’America. Alex Jones o lo ami o lo odi… non hai vie di mezzo. Ma se anche alcune teorie a volte sono discutibili poichè presentano scenari troppo “sopra le righe”, gran parte del lavoro di Jones non va poi molto lontano dalla realtà.

False Flag? Cospirazione? Complotto? Questo scrive Jones nel suo messaggio e solleva un caso mediatico.

Fbi, Cia, chi è stato e perché? Il conduttore radiofonico nel suo programma ha collegato l’attentato al recente calo del prezzo dell’oro, ma non ha aggiunto nulla che potesse spiegare ulteriormente questa sua teoria che appare quindi abbastanza evanescente. Mentre più probabile, anche se ancora da provare, sarebbe la tesi dell’importanza che Boston ha nella storia americana e non solo in quella della guerra d’indipendenza come stestimoniato dalla Patriots’ Day, ma anche in quella più tragicamente recente come 11 settembre. Uno degli aerei che si schiantarono sulle Twin Towers era partito da Boston.

Ma Alexnon è l’unico a dare una versione “diversa” da quella che sembra in queste ore più accreditata (la pista islamica). Anche la versione inglese di “Pravda.ru” parla di un evento creato proprio dall’amministrazione Obama per poi aver un pretesto per attaccare Iran e Siria.

Altro nodo cruciale sarebbe l’esplosivo usato. Il Semtex, è relativamente difficile da reperire sul mercato e viene di solito usato in ambito civile per demolizioni controllate e in alcuni ambiti strategici-militari.

Il Boston Globe invece, scrive che per 15 aprile era “in programma a Boston un’esercitazione con detonazione controllata (“Funzionari: Ci sarà un’esplosione controllata di fronte alla biblioteca entro un minuto come parte delle attività della squadra dinamitarda”.

Una strana, stranissima coincidenza…

Il messaggio di Giorgio Napolitano a Barack Obama

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Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha inviato un messaggio di solidarietà al presidente americano Barack Obama, definendo l’attentato a Boston come “un potente monito anche per l’Italia”.

“Per il nostro Paese – ha scritto Napolitano – che vive una complessa transizione istituzionale, l’attacco terroristico di ieri è un potente monito sulle incertezze e le insicurezze di un mondo complesso e interdipendente. Nessun Paese – prosegue il presidente nel suo messaggio – può isolarsi e l’Italia è parte di uno stesso quadro europeo, atlantico e internazionale. Siamo quindi chiamati a rispondere in modo coerente alle diverse istanze e sfide del mondo esterno se vogliamo assicurare il benessere del nostro popolo”.

La deflagrazione di Boston, 2 le piste che stanno seguendo gli investigatori

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Due sono le piste che stanno seguendo in queste ore l’Fbi, la Cia e l’ente nazionale anti terrorismo che si stanno coordinando con le autorità locali per riuscire a far luce sull’attentato che ieri ha sconvolto l’America e ha portato morte e distruzione a Boston in una giornata che doveva essere all’insegna della festa e del patriottismo statunitense. Le indagini si stanno addensando su i gruppi del radicalismo anti governativo, quei razzisti legati alla supremazia della razza ariana o di anarchici conservatori in lotta con i poteri federali. L’altra pista che non viene esclusa è quella del terrorismo di matrice islamica. Ieri un giovane saudita rimasto ferito durante la deflagrazione è stato interrogato in un ospedale della città. La data scelta per l’attentato, il 15 aprile, il giorno in cui si pagano le tasse negli Usa e Festa de Patrioti in Massachusetts, corrobora il sospetto su un attentato di matrice interna.

 

Chi era il bimbo di 8 anni morto alla maratona di Boston?

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Si chiamava Martin Richard, aveva 8 anni ed è rimasto ucciso nell’attentato alla maratona di Boston perché voleva attendere il papà, William Richard, al traguardo e abbracciarlo subito dopo la corsa. Nell’esplosione sono rimaste gravemente ferite anche la madre e la sorella, la quale purtroppo ha subito l’amputazione di una gamba. I Richard avevano anche una terza figlia, che sarebbe illesa. La famiglia viveva a Dorchester, un quartiere periferico di Boston, dove William “Bill” Richard era un uomo molto conosciuto e stimato all’interno della comunità. Quando finiremo di massacrarci, quando diremo basta alla violenza, quando deporremo le armi in tutto il mondo? BASTA CON LE STRAGI DI INNOCENTI! A chi servono? Al potere per rafforzarsi e negarci altri diritti? Quando potremo espletare il diritto fondamentale di ogni essere umano sulla terra? A quando il diritto alla vita?

 

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