Una scoperta eccezionale è avvenuta nella Grotta del Rio Secco in Friuli dove un team di ricercatori composto da Matteo Romandini, Marco Peresani, Sem Scaramucci e Nicola Nannini, ha messo in evidenza una documentazione dell’uso di pelli e carne d’orso da parte delle popolazioni del Paleolitico medio di cui finora non si conoscevano le reali capacità di una pratica venatoria così pericolosa e complessa. Un articolo dal titolo “L’orso e i Neanderthal. Incontri ravvicinati sull’altopiano di Pradis”, spiega come per le popolazioni del Paleolitico medio dare la caccia all’orso era una vera e propria necessità legata alla sopravvivenza. La ricerca archeologica a Pradis è parte di un ampio progetto sul Paleolitico dell’Italia settentrionale coordinato da Università di Ferrara, Neanderthal Museum di Mettmann (Germania) e Università Rovira y Virgili di Tarragona (Spagna), in collaborazione con il Centro di catalogazione e restauro della Regione Friuli-Venezia Giulia, su concessione del ministero dei Beni culturali tramite la Soprintendenza del Friuli-Venezia Giulia.