Buffon: “Ritiro? L’unica verità è quella del campo”

buffon-tuttacronacaMercoledì si gioca l’amichevole Spagna-Italia e il capitano della Juventus e della Nazionale, Gigi Buffon, ha preso la parola in conferenza stampa, durante la quale ha toccato vari temi. Riguardo il presente: “E’ il momento più bello e tutte qeste responsabilità arrivano a puntino, perché credo di avere la giusta maturità per districarmi. Quello che mi interessava era recuperare dopo l’operazione e riprendere a dare continuità alle prestazioni. Questo significa che sto ancora bene”. E per quel che concerne invece il ritiro: “Per uno sportivo, l’unica verità è quella del campo. Se le prestazioni sono buone, a certe conclusioni non ci arrivi. Se qualcuno vorrà provare alternative, avrà tutto il diritto di farlo”. Ma non poteva mancare una domanda sulla polemica Conte-Prandelli: “Non sono a conoscenza di quanto accaduto nello specifico e ho un ruolo e un età che mi permette di poter limitarmi ad osservare. C’è stato sicuramente un malinteso. Ognuno cerca di tutelare la propria squadra”. Ovviamente si deve parlare anche di Nazionale e della partita in programma: “E’ sempre un’amichevole. E’ una partita importante e non vogliamo sfigurare, continuando questo processo di crescita. Poi con la Spagna non c’è sentimento di rivalsa. Sono talmente forti, che dai il massimo e se perdi, fai i complimenti all’avversario”. Infine una battuta su Balotelli: “Mario non ha bisogno di nessun consiglio, lui è uno che vuole vivere la vita al massimo. Sente perfettamente il nostro affetto, ci fa anche molto ridere”.

 

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Antonio Conte miglior allenatore italiano: seconda Panchina d’Oro per lui

panchina-oro-tuttacronacaAntonio Conte si aggiudica per il secondo anno consecutivo la Panchina d’Oro, riconoscimento FIGC assegnato al miglior allenatore del campionato italiano che viene votato dai colleghi di tutte e quattro le serie professionistiche del calcio tricolore. Al secondo posto, con 23 punti contro i 27 del bianconero, Vincenzo Montella. Al terzo, Walter Mazzarri, per il lavoro fatto al Napoli. La Panchina d’Argento, che premia gli allenatori di Serie B, è andata a Eusebio Di Francesco, l’allenatore che ha portato il Sassuolo in A e che ora, dopo l’esonero di Malesani, torna a guidare. Alle sue spalle: Mandorlini (Verona) e Nicola (Livorno). Questo quanto detto da Conte al momento della premiazione:

“Prendo in prestito una battuta del presidente federale Abete: è più facile vincere che farsi votare… Sono molto contento di aver ricevuto questo premio da parte dei miei colleghi, anche perché segue quello che ho ricevuto poco tempo fa dall’AIC, ossia dai calciatori: questo significa che il movimento calcistico capisce e apprezza il nostro straordinario lavoro, quello che c’è dietro ai nostri successi. Perché dietro alle vittorie ci sono tanta fatica, lavoro e tempo dedicato al calcio e sottratto alla famiglia. Per questo voglio dedicare il premio alla famiglia, perché mi sopporta e mi supporta, poi ai miei calciatori, collaboratori e società”.

Daniele De Rossi fatto fuori da Prandelli!

cesare-prandelli-tuttacronacaIl 5 marzo gli Azzurri disputeranno un’amichevole con la Spagna in terra Iberica e il ct della Nazionale, Cesare Prandelli, ha diffuso la lista dei convocati. Ovviamente non ci sarà Mario Balotelli: il rossonero ha problemi fisici che gli hanno impedito anche di giocare contro la Juve nel posticipo serale della 26esima giornata. Ma mancherà anche Daniele De Rossi, fuori per il codice etico. Ecco quindi la lista completa:

Portieri: Buffon (Juventus), Perin (Genoa), Sirigu (Paris Saint Germain)

Difensori: Abate (Milan), Astori (Cagliari), Barzagli (Juventus), Bonucci (Juventus), Chiellini (Juventus), Criscito (Zenit San Pietroburgo), De Sciglio (Milan), Maggio (Napoli), Paletta (Parma)

Centrocampisti: Candreva (Lazio), Giaccherini (Sunderland), Marchisio (Juventus), Montolivo (Milan), Thiago Motta (Paris Saint Germain), Parolo (Parma), Pirlo (Juventus), Verratti (Paris Saint Germain)

Attaccanti: Cerci (Torino), Destro (Roma), Gilardino (Genoa), Immobile (Torino), Insigne (Napoli), Osvaldo (Juventus).

Cesare Prandelli e il futuro da responsabile unico: il mister resta in Azzurro

prandelli-responsabile-unico-tuttacronacaL’Italia di Prandelli disputerà la settimana prossima un’amichevole contro la Spagna in terra iberica e, in occasione dell’organizzazione della prossima trasferta, ha avuto un incontro con i vertici della Figc. Il ct ha visto accettare il suo progetto: non solo diventerà responsabile unico di tutte le nazionali ma ci sarà anche la realizzazione di nuovi centri tecnici oltre a quello di Coverciano, a Milano e anche a Roma. Per questo, il mister azzurro ha mutuato l’idea dalla Germania, dalla Russia e dal Brasile. In Brasile il ct è Scolari, ma il responsabile unico di tutte le Nazionali è Parreira. Prandelli, in un futuro molto più lontano, potrà interpretare anche questo ruolo. Dopo il Brasile sarà ancora ct ma più avanti può essere responsabile unico di tutte le nazionali. Un programma, questo, che va incontro al suo desiderio di essere quotidianamente a contatto con i giocatori e non solo in vista delle sfide degli Azzurri.

Il Trap non si ferma mai! Pronto a diventare il ct della Costa d’Avorio

trapattoni-costa-davorio-tuttacronacaGiovanni Trapattoni si prepara a una nuova avventura, che prenderà il via al termine dei Mondiali di Brasile 2014: il Trap diventerà infatti il commissario tecnico della Costa d’Avorio. E’ Gazzetta.it a rendere noto che l’accordo è stato raggiunto ieri e il contratto sarà quadriennale, quindi fino al mondiale 2018 di Russia. Nel frattempo il tecnico di Cusano Milanino collaborerà con la nazionale africana a un progetto legato ai giovani. L’attuale tecnico dei Leoni d’Africa è Sabri Lamouchi, ex centrocampista di Parma, Inter e Genoa, con la squadra dal 2012. La nazionale della Costa d’Avorio con Drogba punta di diamante parteciperà al Mondiale in Brasile in un girone con Colombia, Grecia e Giappone. Lo scopo del Trap sarà sarà quello di vincere la Coppa d’Africa e portare la Costa d’Avorio al Mondiale del 2018 in Russia. Sempre Gazzetta.it spiega che è possibile che il ct porti con sè Marco Tardelli, già suo vice con la nazionale irlandese.

Clamoroso! Ecco cosa c’è nel futuro di Prandelli…

cesare_prandelli_tottenham-tuttacronacaCosa c’è nel futuro di Cesare Prandelli? Abete, presidente della Figc, ha promesso tempo fa di svelare il futuro del ct della nazionale a marzo e nel frattempo c’è chi scommette su una sua permanenza sulla panchina azzurra e chi sulla partenza alla volta della Russia. Ma TuttoMecatoWeb parla invece di una clamorosa svolta: Prandelli sarebbe a un passo dall’accordo con il Tottenham che vuole rendere sempre più made in Italy la squadra e avrebbe individuato proprio nel ct azzurro l’uomo giusto per proseguire questo percorso appena iniziato. Ancora riporta il sito:

La notizia potrebbe sembrare clamorosa ma negli ambienti vicini a Via Allegri, ormai, la danno per cosa fatta. A breve ci sarà un incontro tra Abete e Prandelli e in quella riunione dovrebbe esserci l’addio. Tutti in Brasile e poi ognuno per la propria strada.

Da Parma al Regno Unito? Ecco chi potrebbe lasciare l’Italia!

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Lo Swansea dopo aver esonerato il suo tecnico Michel Laudrup è alla ricerca di un nuovo ct che possa risollevare le sorti del club. Secondo le indiscrezioni raccolte da ‘Sport Mediaset’, il club gallese avrebbe messo anche il nome di Roberto Donadoni sulla lista dei possibili candidati alla panchina. Pronto a lasciare Parma per il piovoso Galles? Donadoni lascerà l’Italia?

Clamoroso! Sirene “italiane” per Alex Del Piero?

delpiero-leeds-tuttacronacaIl Sydney FC, dopo la sconfitta in casa dell’Adelaide, inizia a mostrare ufficialmente la crisi in cui naviga la squadra. Gli uomini di Frank Farina ora si trovano in sesta posizione, ultima valida per l’accesso ai play off, con il Perth a solo un punto di distanza. Alex Del Piero s’impegna, sfiora il gol, ma non basta il capitano a fare la squadra. Pinturicchio anche oggi è andato vicino al gol due volte, ma non ha potuto nulla contro il portiere avversario. L’ex numero 10 bianconero è ora in quella che dovrebbe essere la seconda ed ultima stagione con la maglia del Sydney ed è naturale che ci s’interroghi sul suo futuro. Non è da eslcudersi un trasferimento nel campionato indonesiano, pronto a ricoprirlo d’oro pur di avere un personaggio del suo calibro come sponsor per attirare l’attenzione su di un calcio ‘minore’. Certo, alla soglia dei 40 l’ex campione del Mondo potrebbe anche decidere di dire addio al campo e lui stesso, in una recente intervista, ha confermato di avere sempre tra i propri pensieri un ritorno alla Juventus da dirigente, ma ha anche affermato per la prima volta di essere affascinato dal ruolo di allenatore. E proprio una panchina potrebbe apparire nel suo prossimo futuro: si tratterebbe di quella del Leeds United, che da ieri è ufficialmente di proprietà di Massimo Cellino, ex presidente del Cagliari. “Giovedì compro anche lo stadio Elland Road e partiamo con il rilancio della società”, ha dichiarato ancora una volta via Sms Cellino.Stando a quanto riportano dall’Inghilterra, il passo successivo sarebbe quello di contattare Alex per proporgli il ruolo di manager del Leeds, o se lo volesse, anche quello di allenatore-giocatore. Una soluzione a sorpresa che potrebbe far drizzare le antenne del capitano del Sydney, che avrebbe l’occasione di studiare da tecnico e pensare magari ad un futuro da allenatore bianconero. Certo, quando Conte deciderà di migrare su altri lidi!

Ricovero in ospedale per Antonio Cabrini!

antonio-cabrini-malore-tuttacronacaNotte in ospedale per il campione del mondo 1982, Antonio Cabrini. L’attuale ct della nazionale italiana femminile è stato ricoverato d’urgenza all’ospedale Maggiore di Novara dopo un malore. Per Cabrini dovrebbe essersi trattato di una forte colica renale mentre si trovava al centro sportivo Novarello in ritiro con le ragazze azzurre da mercoledì scorso, in vista della partita contro la Repubblica Ceca, quarto match di qualificazione ai Mondiali di Canada 2015.  Dal Maggiore confermano: “I medici stanno valutando la situazione per procedere con terapie o con altre ipotesi anche chirurgiche”. Prima di intraprendere l’avventura azzurra, Cabrini era stato anche sulla panchina del Novara stagione 2005-06.

E’ ufficiale, Cellino compra il Leeds, ma viene bloccato allo stadio

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Il Leeds United, club che milita nella serie B inglese, è nelle mani della famiglia Cellino. E’ stata la stessa società inglese a renderlo noto sul suo sito che ha confermato il passaggio dalla GFH, vecchia proprietaria del club alla Eleonora Sport Ltd, società del patron del Cagliari. La speranza è che ora il Leeds possa riconquistare la Premier League e riacquistare lo stadio Elland Road.  Nel frattempo la gestione Cellino ha immediatamente fatto cambiare rotta al club con una decisione lampo: l’esonero dell’allenatore Brian McDermott. I tifosi non hanno gradito , si sono radunati attorno a Elland Road e hanno chiesto in modo acceso un confronto col nuovo patron, impedendone di fatto l’uscita   dallo stadio. Così  Cellino per abbandonare la struttura sportiva ha dovuto far ricorso alla polizia locale. Cellino, per il Leeds, che naviga a metà classifica in Championships, avrebbe già scelto il nuovo allenatore, che dovrebbe arrivare nei prossimi giorni. si tratta di un tecnico italiano, Gianluca Festa, che ha giocato per Cellino con la maglia del Cagliari.

L’altra faccia di Seedorf, quella raccontata dal papà di Gabriele

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E’ Giorgio Sandri, il papà di Gabriele, ucciso l’11 novembre 2007 a ricordare uno spiacevole episodio dell’allora giocatore del Milan Seedorf e oggi nuovo allenatore dei rossoneri. Quando il ragazzo fu ucciso dall’agente Spaccarotella molte partite furono rinviate e quando si tornò in campo quasi tutti i giocatori indossarono la fascia nera in segno di lutto, ma Sedorf si rifiutò:  “Non abbiamo indossato il lutto per la morte del fratello di Kaladze non mi sembra giusto indossarlo per una persona che non conosciamo e che non sappiamo perché è morta”. Oggi quindi lo sfogo di Giorgio Sandri:

“Allegri sostituito sulla panchina del Milan da Seedorf… Seedorf chi?”.

Il nuovo allenatore del Milan tornò sul caso rilasciando un’intervista a GQ: “Non lo feci per mancanza di rispetto. Quando andammo in campo non si sapeva nulla: chi fosse, che cosa fosse successo. Niente. E se fosse stato un mafioso?”.

Ma fino a prova contraria in Italia non si è sempre innocenti? Forse Seedorf non lo sa? Su quali dati, visto che nons i sapeva nulla di questo ragazzo può venire in mente a un campione di calcio che possa trattarsi di un mafioso?

Quell’offesa ha scatenato l’ira del papà di Gabriele: “Ho sentito la notizia dell’arrivo di Seedorf, è stato un raptus di rabbia. Il Milan portò il lutto, lui si rifiutò. E’ stato un campione, non voglio considerarlo come persona. Sensibilità zero”.

Clamorosa marcia indietro del Catania: torna Maran!

maran-tuttacronacaIl Siena, una categoria in meno e durante la sosta della categoria, ha punito il Catania con 4 reti, eliminando gli etnei dalla corsa per la Coppa Italia. Una sconfitta di troppo per Antonino Pulvirenti che ha deciso di correre, nuovamente, ai ripari. Per salvare il possibile con una classifica non propriamente drammatica e un girone di ritorno ancora da giocare per intero. E così Luigi De Canio, arrivato in Sicilia il 20 ottobre, cede nuovamente il posto a Rolando Maran, esonerato dopo la sconfitta a Cagliari. De Canio non ha portato quel quid che ci si aspettava e forse non è del tutto colpa sua, con uno spogliatoio che non l’ha seguito e la tifoseria scettica. Due vittorie, contro Udinese e Bologna, due pari contro Sassuolo e Verona, e sette sconfitte oltre a quella di ieri. Bottino troppo magro per restare in panchino. Come ricorda Calcioblog parlando di Maran, il tecnico di Rovereto, arrivato alle falde dell’Etna nel giugno 2012 e l’anno passato capace di condurre la squadra fino a uno storico ottavo posto, aveva lasciato Catania non senza rammarico, così come dispiaciuti erano i giocatori che sembra abbiano appreso il ritorno del mister con moderata gioia e ottimismo. L’ex Brescia e Varese conosce l’ambiente e soprattutto ritroverà Francesco Lodi, nello scorso campionato artefice della cavalcata in campionato e ben a conoscenza dei dettami tattici di mister Maran; nonostante non si fosse lasciato bene con Pulvirenti, ha accettato per cogliere il guanto di sfida e per amore verso città e giocatori: domenica contro la Fiorentina il primo atto di una rincorsa, quella verso la salvezza, che a oggi appare da perdifiato.

Delio Rossi e il pugno a Ljajic: la storia continua…

delio-rossi-ljajic-tuttacronacaEra il maggio 2012 e Delio Rossi, durante il match tra Fiorentina e Novara, aveva un diverbio con il suo attaccante Ljajic, ora alla Roma. Il giocatore non prese bene la sostituzione e disse qualche parola di troppo al mister che reagì aggredendolo ecolpendolo con un un pugno. Dopo qualche ora la Fiorentina licenziò il tecnico per giusta causa e ora lo stesso Delio Rossi chiede ai Della Valle 1 milione e 300 mila euro come risarcimento per danni d’immagine e lavorativi. La risposta del club viola è chiedere all’allenatore i danni d’immagine causati alla società. E’ ripresa così la querelle tra l’allenatore, che qualche settimana fa è stato esonerato dalla Sampdoria, e l’ex squadra. E’ stato il Tgr Toscana a diffondere la notizia spiegando che Delio Rossi sostiene che, nonostante il brutto gesto ai danni di Ljajic, non ci fossero gli estremi per il licenziamento per giusta causa. Il tecnico quindi chiede, oltre al milione e 100 mila euro per l’anno di contratto non rispettato, altri 200 mila euro per il danno di immagine per “la perdita di chance lavorative”. Ma si è risolta con un nulla di fatto la prima udienza in tribunale perchè i viola hanno risposto, tramite i loro legali, che l’allontanamento era ben motivato dallo scontro fisico con un tesserato andato in onda in mondovisione. Gesto che costò al tecnico una squalifica di tre mesi. La contro richiesta della società viola nei confronti del tecnico è di 1 milione di euro.

Quando la sportività… perde a tavolino! Birindelli beffato dal giudice!

 

birindelli-tuttacronacaAveva riportato negli spogliatoi i suoi giocatori, una squadra di Esordienti, a causa di una lite scoppiata tra genitori sulle tribune. L’Italia intera ha applaudito il gesto… punito invece da Federcalcio: sconfitta a tavolino per 3-0, un punto di penalizzazione in classifica e una multa di 100 euro, dovuta però al comportamento tenuto dai genitori sugli spalti. Non sono invece stati presi provvedimenti nei confronti dell’ex terzino bianconero, anche se il suo comportamento è ancora sotto osservazione. Il Giudice Sportivo ha prose la decisione in linea con il regolamento, il quale prevede che, in caso di abbandono della partita, prevede sconfitta e penalizzazione: “Il giudice sportivo territoriale – si legge nel comunicato della Federcalcio provinciale – esaminati gli atti ufficiali da cui si rileva che la gara è stata sospesa al 14’ del 2º tempo in quanto il Pisa 1909 ha rinunciato al proseguimento della disputa della stessa, visto l’articolo 53 comma 2 delle norme federali, decide di infliggere al Pisa 1909 la punizione della perdita della gara per 0-3, nonché la penalizzazione di 1 punto in classifica”. La multa inflitta alla società è invece simbolica, ma significativa: “per intemperanze dei propri sostenitori”, soprattutto perché nei confronti dell’allenatore non è stato preso alcun provvedimento. Multa e penalizzazione erano inevitabili, ma il valore del gesto di Birindelli, che ha fatto discutere e riflettere tutto il nostro calcio, è stato riconosciuto, mentre sono stati indirettamente puniti i genitori protagonisti della lite.

Sugli spalti si litiga? I giocatori tornano agli spogliatoi!

birindelli-tuttacronacaL’educazione allo stadio passa anche per i genitori, quindi meglio iniziare a educare gli adulti, di modo che i giovani abbiano un buon esempio a cui far riferimento. Un esempio in tal senso l’ha offerto nei giorni scorsi l’ex difensore della Juventus di Lippi Alessandro Birindelli, che attualmente ricopre la carica di allenatore degli esordienti del Pisa. L’ex terzino ha riportato i suoi giocatori negli spogliatoi abbandonando la partita valida per il campionato regionale esordienti della Toscana tra la sua squadra e Ospedalieri a seguito di un battibecco tra due genitori sugli spalti che stava per sfociare in contatto fisico. Come riporta Calcioblog:

secondo la ricostruzione fatta da chi era al campo di gioco, il tutto è iniziato quando uno dei bambini della squadra del Pisa commette una serie di errori: all’ultimo sbaglio, uno dei genitori presenti in tribuna chiede animatamente a Birindelli di toglierlo dal campo, mentre il padre del ragazzino, sentitosi offeso, ha cominciato a replicare all’esagitato. Alessandro Birindelli, a quel punto, chiede al direttore di gara di interrompere momentaneamente la partita e si rivolge ai genitori presenti in tribuna invitando alla calma.

Nulla da fare, la lite continua e a quel punto, dopo aver avvisato il direttore di gara, l’ex calciatore della Juve invita i suoi esordienti a ritornare negli spogliatoi. Una presa di posizione forte, quella del tecnico dei giovani del Pisa, che pare sia stata approvata anche dalla maggior parte delle persone presenti nella tribuna del campo di gioco. La società nerazzurra, dal canto suo, subito dopo l’accaduto ha appoggiato in pieno la decisione di Birindelli. Queste le parole del ds Umberto Aringhieri:

E’ un gesto educativo e formativo. Se non si comincia a educare i genitori, i bambini, che sono i giocatori del futuro, non impareranno mai.

Il Trap e Strunz insieme 15 anni dopo la “famosa” conferenza… e arrivano le femen!

trap-strunz-femen-tuttacronacaChi potrebbe mai dimenticare la storica conferenza stampa durante la quale il Trap, con il suo tedesco molto approssimativo, si scagliò contro Strunz, suo giocatore al Bayern Monaco?

Sono trascorsi 15 anni da allora e Markus Lanz, conduttore della rete televisiva Zdf, è riuscito a riunirli nella sua trasmissione, all’inizio della quale i due si sono scambiati un caloroso abbraccio. Nel corso della stessa è stato anche trasmesso il celebre filmato ma a interrompere la festa c’hanno pensato due attiviste del Gruppo Femen, che contestavano l’assegnazione al Qatar dei Mondiali del 2022. Le due sono arrivate mentre Lanz chiedeva a Trapattoni cosa avesse provato nel pronunciare l’immortale “Was erlaube Strunz”, (“Cosa vuole questo Strunz”) e i due palloni di calcio grondanti sangue dipinti sui seni e sulla pancia con le scritte “Sangue e giochi” e “Non giocate con i diritti umani” hanno preso il posto della risposta. Per diversi secondi, sotto gli occhi esterrefatti dei presenti e lo sguardo divertito del Trap, le due hanno scandito i loro slogan mentre il conduttore, impassibile, ha fatto avvicinare un ragazzo che ha spiegato i motivi della protesta. “Tra pochi anni il Mondiale di calcio si svolgerà in Qatar – ha ricordato – dove i lavoratori vengono trattati come schiavi”.

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Mihajlovic verso la Samp? Sembrerebbe di sì…

mihajlovic-samp-tuttacronacaPrima la notizia che Mihajlovic avrebbe raggiunto Genova per sedere sulla panchina della Samp in veste di allenatore, poi la smentita da parte dell’ex blucerchiato, impegnato in questi giorni con la Nazionale serba, sul raggiungimento dell’accordo, ora le parole del presidente della Federcalcio serba, Tomislav Karadzic, a poche ore dall’amichevole della nazionale con la Russia di Fabio Capello, terminata 1-1. Da Dubai, ha fatto sapere: “Non sono più molto ottimista sulla possibilità che Mihajlovic possa rimanere alla guida della nazionale, anche se non ho ancora parlato con il presidente della Sampdoria, Garrone. Neppure io riesco a capire cosa voglia fare Sinisa: tornare in Italia, o rimanere alla guida della nazionale”. Considerato che Garrone non era stato turbato dalle dichiarazioni di Sinisa, sembra che le parole del presidente siano una premonizione sul fatto che l’ex centrocampista sia pronto per tornare in Italia. Sembra quindi probabile che dopo l’amichevole della nazionale Serva contro una selezione di giornalisti che si disputerà martedì, Mihajlovic faccia rotta su Bogliasco, a soli quattro giorni dall’impegno della Samp contro la Lazio. Karadzic ha anche spiegato ai giornalisti serbi che “il futuro di Mihajlovic sulla panchina della nazionale non dipende assolutamente dal mio come presidente federale. Nè si tratta di un problema di soldi”. Come spiega la rosea, “In attesa dell’annuncio ufficiale, che non potrà comunque arrivare prima della prossima settimana, inizia a prendere forma lo staff di Mihajlovic in versione blucerchiata. I vice saranno Nenad Sakic, altro ex doriano, che ricopre lo stesso incarico in nazionale ed Emilio De Leo (concittadino di Salsano: quanta vecchia Samp…), esperto di tattica, ex vice allenatore del Banik Ostrava.”

Samp chiama Mihajlovic? Il serbo nega di aver trovato l’accordo

Mihajlovic-tuttacronacaE’ di ieri la notizia che il serbo Sinisa Mihajlovic avrebbe trovato l’accordo con la Sampdoria per diventare il nuovo allenatore dei blucerchiati almeno fino a giugno 2014. Il tecnico, però, smentisce che tale accordo sia stato ragginto: “Non è vero quello che scrivono i giornali italiani. Non ho un accordo con la Sampdoria. Sono ancora l’allenatore della Serbia e finchè lo sarò non voglio fare discorsi su un’altra possibile squadra”. La squadra ha esonerato Delio Rossi, ma al momento l’ex doriano è concentrato solo sulla sfida con la Russia di Fabio Capello. “Il massimo impegno è rivolto alla sfida di venerdì -spiega il ct sul profilo facebook della federcalcio serba- perchè giochiamo contro una squadra molto forte. La Serbia avrà sempre una priorità rispetto alla Sampdoria o a qualsiasi altro club. Dopo i due incontri amichevoli parlerò con i dirigenti della Federcalcio serba, e vedremo cosa succede”.

La Samp ha il suo nuovo mister: Sinisa Mihajlovic

sinisa-fiorentina-tuttacronacaEra sempre stato considerato la prima scelta e ora la società doriana ha il suo nuovo mister: Sinisa Mihajlovic è il nuovo allenatore della Sampdoria, suo ex club, dove resterà fino al termine della stagione, con automatico rinnovo di altri dodici mesi in caso di salvezza e con un compenso di circa novecentomila euro netti a stagione. Il contratto sarà firmato nei prossimi giorni. Unico dettaglio ancora da definire, il fatto che fino al 30 novembre ha un’intesa con la federcalcio serba: Mihajlovic incontrerà il presidente Karadcic giovedì mattina per chiedere una risoluzione consensuale. Appena libero, potrà firmare a Genova il contratto, probabilmente a fine settimana, dopo aver guidato per l’ultima volta la Serbia venerdì 15 a Dubai contro la Russia in amichevole.

Per un Allegri salvo, c’è un Delio Rossi che dice addio alla panchina!

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Un vertice lungo 5 ore e poi la decisione di esonerare l’allenatore. Così Delio Rossi dice addio alla panchina della Samp. Al vertice presente il presidente Garrone,  l’amministratore delegato Sagramola, il direttore sportivo Osti e il componente del Cda Remondini. Decisivo il post Sampdoria-Sassuolo di due domeniche fa, quando lo stesso Rossi aveva dichiarato che sarebbe stato davvero difficile far cambiare rotta alla squadra.

Il club tuttavia non ha ancora deciso il nome del suo successore, anzi si è riservato 24/36 ore per la scelta definitiva. Alla ripresa degli allenamenti, martedì pomeriggio, la squadra sarà quindi affidata al mister degli Allievi Nazionali, Francesco Pedone. I nomi in lizza comunque restano due, Mihajlovic e Zeman, con il primo, attuale ct della Serbia, in pole position. Il problema è che l’ex sampdoriano non è ancora riuscito ad ottenere il via libera dalla federazione del suo Paese, e non è soltanto questione degli impegni imminenti: venerdì a Dubai c’è la sfida con la Russia, il 19 una sgambata con una selezione di giornalisti serbi.

“Sto aspettando un segnale dalla mia federazione, visto che il contratto scade a fine anno. Vedremo cosa succede. Sampdoria e Lazio? Non è corretto parlarne”, ha detto Mihajlovic in conferenza stampa dai Balcani. All’allenatore è arrivata la proposta di rinnovo,

già rifiutata, e questo potrebbe anche portare ad un irrigidimento della Serbia, che da un punto di vista contrattuale è legittimata a non liberare il coach fino al termine del mandato.

Se le cose con Mihajlovic dovessero andare troppo per le lunghe, il nome di Zeman resta sempre attuale. Il boemo ha ancora un anno di contratto con la Roma, ma qui non dovrebbero esserci problemi. Soltanto nel caso in cui le due candidature cadessero per problemi “logistici”, entrerebbero in gioco i nomi di Corini e Reja.

Zeman alla Samp? Ora è possibile, sviluppi nelle prossime ore

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Zdenek Zeman potrebbe tornare su una panchina di Serie A. L’allenatore boemo potrebbe svincolarsi dal contratto con la Roma per approdare alla Sampdoria. Zeman ha rifiutato la scorsa estate la proposta del Pescara perché non voleva ‘scendere di categoria’. La Sampdoria potrebbe decidere di puntare su di lui ed esonerare Delio Rossi (autore di una partenza di campionato da zona retrocessione). Sono previsti ulteriori sviluppi nelle prossime ore.

CLAMOROSO! Shevchenko in panchina al posto di Allegri?

Shevchenko-milan-tuttacronacaIl Milan non è riuscito ad andare oltre il pareggio ieri contro la Lazio e la panchina di Allegri si fa sempre più instabile tanto che ormai si rincorrono le voci su chi potrebbe sostituire il tecnico rossonero. In genere si pensa a nomi della storia del club, come Van Basten, Rijkaard, Donadoni e così via. Ma se anche da via Turati continuano a giungere smentite, secondo Sportmediaset, in caso di esonero di Allegri, potrebbe prendere il suo posto in panchina Andry Shevchenko. L’ipotesi è stata alimentata anche dalla presenza del bomber ucraino ieri sera a San Siro. Ma per quanto sia suggestiva e allo stesso tempo affascinante, bisogna comunque mettere in conto che di certo non è di facile realizzazione. Sempre la testata sportiva spiega che Sheva potrebbe guidare la squadra fino a giugno, quando subentrerebbe Pippo Inzaghi, già apprezzato in ambiente rossonero. Come spiega Milannewstime, “Vuoi perché la situazione, in caso di esonero di Allegri, necessiti eventualmente di un tecnico esperto e vuoi perché Shevchenko sarebbe alla primissima esperienza su una panchina, vedere a breve l’ucraino al posto di Allegri, al momento rimane solo un’affascinante idea. Certamente la posizione dell’attuale tecnico non è delle più solide e in caso saltasse ci sarebbe pronto Tassotti, che si porrebbe come scelta più semplice logisticamente parlando. Di sicuro Inzaghi è il favorito a guidare la formazione rossonera dal prossimo anno, perché a detta di tutti è un predestinato, perché sta facendo bene con la Primavera, perché è stimatissimo da Galliani.”

Cadono le teste nella Lazio: Vladimir Petkovic rassegna le dimissioni?

Vladimir Petkovic-tuttacronaca-dimissioni

E’ “La domenica sportiva”, in diretta su Rai 1, ad aver annunciato che  Vladimir Petkovic avrebbe consegnato ad Igli Tare una lettera con le sue dimissioni. La notizia, che in poco tempo ha fatto il giro del web, è stata smentita due ore dopo dalla Lazio con un comunicato stampa pubblicato sul suo sito internet ufficiale dove si spiega come la notizia sia priva di fondamento perchè Petkovic è ancora il mister dei biancocelesti.

Esonerato l’allenatore del Catania: addio Maran, benvenuto De Canio

de canio-catania-tuttacronacaDopo otto giornate di campionato, il Catania è ancora fermo a 5 punti. Risultati che non arrivano e che non sono graditi alla dirigenza a quanto pare, visto che oggi il sito ufficiale della società ha reso noto che Rolando Maran non è più l’allenatore della squadra. Ma il colpo di scena è un altro. Già ieri, dopo la sconfitta contro il Cagliari al Sant’Elia, s’ipotizzava un possibile esonero del ct e si facevano i nomi di Siniša Mihajlović e Sensini. Invece, già da domani, a cercare di rimettere in piedi la squadra ci sarà Luigi De Canio, lo scorso anno al Genoa. La società non ha mancato di ringraziare Maran per il lavoro svolto lo scorso anno augurandogli un radioso futuro.

Alessandro Nesta: addio ai tacchetti da calcio

alessandro-nesta-tuttacronacaUltima stagione, questa, per l’ex rossonero Alessandro Nesta, attualmente in forze all’Impact Montreal: è stato lo stesso 37enne ad annunciare che, terminata la carriera da calciatore, inizierà una nuova avventura, da allenatore. Il difensore, uno dei più grandi della storia del calcio italiano nonostante i tanti infortuni in cui è incappato, aveva esordito in serie A con la Lazio, vincendo il primo scudetto nel 2000. Nel 2002 è quindi approdato al Milan, dove assieme a Maldini forma un’imbattibile coppia difensiva: con loro in campo i rossoneri vincono in Italia e in Europa. L’ultimo successo con il Diavolo, per Nesta risale al 2011, l’anno dello scudetto. Ma il difensore ha portato prestigio anche alla Nazionale, con la quale ha vinto la Coppa del Mondo in Germania nel 2006. Una carriera prestigiosa insomma… che ora cercherà di bissare dalla panchina.

Attentato all’allenatore di Tripoli

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E’ sfuggito a un agguato l’allenatore egiziano  Hossam El-Badry, che attualmente guida il club della massima serie libica Al Ahly, di Tripoli. L’attentato è avvenuto ieri sera mentre l’allenatore stava rientrando in auto nella capitale dopo un incontro di campionato disputato a Misurata. Tre persone hanno aperto il fuoco contro la vettura dell’allenatore El-Badry, mandando in frantumi il lunotto posteriore.

L’allenatore è riuscito a non perdere il controllo dell’automezzo e a restare sulla strada e, quindi, a raggiungere un vicino posto di polizia. El Badry, 53 anni, viene considerato uno degli allenatori più vincenti del Continente.

Al suo attivo anche un Coppa dei campioni africana vinta lo scorso anno alla guida del club cairota dell’Al Ahly, omonimo di quello di Tripoli che allena dallo scorso maggio.

Anche Pep Guardiola ha un lato debole… una bionda!

pep-guardiola-tuttacronacaL’Oktoberfest è probabilmente l’evento più atteso dagli amanti della birra e neanche Pep Guardiola, allenatore del Bayern Monaco, è riuscito a resistere alla tentazione di una bionda: in compagnia della moglie e degli uomini della sua squadra, a loro volta accompagnati dalle famiglie. L’ex tecnico del Barcellona ha perfino indossato la caratteristica ‘divisa’ formata dal cappello e dai pantaloncini Lederhosen. Bayern Karl-Heinz Rumenigge, presidente del club tedesco, ha esortato i suoi: “Festeggiate liberamente. Il nostro prossimo incontro non è che tra due settimane. Possiamo goderci la birra”.

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Questa domanda non s’ha da fare: Mourinho s’arrabbia e se ne va

mourinho-conferenzastampa-tuttacronacaDifficile annoiarsi durante le conferenze stampa di Mourinho: lo Special One è sempre in grado di sorprendere, fosse anche perchè, indispettito da una domanda, saluta e se ne va. E’ quanto successo a Bucarest, in occasione della conferenza stampa della vigilia di Champions tra Steaua e Chelsea. Dopo che un giornalista gli chiede il motivo dell’esclusione del belga Kevin De Bruyne, il Mou si irrita: “Mi chiedete sempre di chi non viene convocato, sembra che non siate interessati a chi gioca. Cerco di fare le mie scelte basandomi su quello che vedo in allenamento, in campo vanno solo in 11, ma a voi stanno a cuore solo gli assenti”. Il tecnico, dopo aver sottolineato che “Mi avete chiesto per settimane di Mata che non giocava, e ora che lo spagnolo ha più spazio siete passati a De Bruyne. Ma non vi interessa chi gioca? Ne posso far giocare 11 e altri 7 vanno in panchina”, se n’è andato con un laconico “Ok, ci vediamo domani”, lasciando solo Frank Lampard ad affrontare i giornalisti.

I nostri 7 giorni: chi vincerà la partita?

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Chi vincerà la partita? Sul tavolo la famosa palla 7 è stata lanciata, ma quale palla andrà in buca? Sarà quella del Premier a finire schiacciata dalla crisi aperta dal Pdl e chiudere l’esperienza di Enrico Letta? O sarà una palla boomerang che finirà di isolare Silvio Berlusconi e si concluderà con una scissione dei dissidenti dal Pdl? Le steccate non mancano ne è una prova anche gli auguri inviate oggi da Letta al leader del Pdl che auspicava “serenità”. Ma le steccate, anzi parliamo proprio di bacchettate sono arrivate anche alla Barilla dal web dopo la polemica contro i gay. A spingere in buca la palla di Bruno Longhi è stata invece la frase infelice pronunciata in diretta. Ma c’è anche chi è scomparso dal biliardo per qualche giorno come l’allenatore del Brescia che ha tenuto tutti con il fiato sospeso… Fortunatamente poi è riapparsa la sua palla e il fiato sospeso si è trasformato in fiato sul collo in attesa della prossima partita. Tiro pessimo anche quello di Balotelli e dei tifosi del Milan, 3 turni di squalifica al primo e la curva chiusa per i secondi. Sul tavolo poi è apparsa anche una nuova palla… quell’isola nata dal nulla dopo il terremoto e che ora minaccia l’esplosione prima di scomparire di nuovo… anche perché chi resterebbe a vedere l’oblio del mondo?  Per abbandonare la partita basterebbe la denuncia shock del disastro del Vajont o l’allarme lanciato per Fukushima. 

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Per fortuna che poi qualche curioso arriva e infila il naso negli affari altrui, trova qualche notizia divertente  e ci regala un attimo di allegria proprio quando vorremmo mollare tutto, spegnere la tv e ritirarci su un monte. Magari meglio su un Colle, ma che non sia quello del Campidoglio, già occupato da Marino che sta cercando di appellarsi al governo che non c’è per salvare la città Eterna dalla bancarotta. Per fortuna che almeno una parte di cittadini, i tifosi giallorossi, si consolano nel vedere la Roma in vetta alla classifica. Per fortuna quindi che le buone notizie arrivano anche quando non te le aspetti, come quando nel bel mezzo di una partita si scatena una rissa e si risolve con un bacio, come quando il gol capolavoro, Tevez lo dedica a Ciudad Oculta, il quartiere amato dal Papa… e forse sarà stato per questo gesto inaspettato che la statua della Madonna si sarà illuminata e Padre Pio è apparso su un albero a Napoli?

Chissà chi ha in mano la partita? Chissà chi farà la prossima mossa? Chissà se alla fine ci saranno vincitori o solo vinti? In ogni modo l’importante è giocarsela fino in fondo… poi comunque vada sarà un successo e vinca il migliore!

GOOD NIGHT, AND GOOD LUCK!

L’asso nella manica di Garcia fa l’angelo in tribuna: Frederic Bompard

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La Roma segna sempre nel secondo tempo, la Roma d’invola nella ripresa e colpisce a morte i suoi avversari. E’ successo così quando i giallorossi hanno vinto 2-0 a Livorno, 3-0 con il Verona, 3-1 a Parma e 2-0 con la Lazio: rimasti a bocca asciutta per 45 minuti, le dieci reti romaniste hanno segnato le ripartenze dopo il quarto d’ora di pausa. Strano? No Merito non solo di Garcia ma anche dell’angelo in tribuna: Frederic Bompard. Il collaboratore più fidato del tecnico giallorosso Rudi Garcia, osserva dall’alto la partita e nell’intervallo riferisce, in questo modo Garcia può prendere le contromosse e spostare le pedine. Per il momento la strategia funziona alla grande.

 

Il Giornale e Allegri attaccano gli arbitri ma non difendono Balotelli

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“Contro il Napoli, Mario Balotelli ha subito falli che se subiti da un altro gioca­tore, forse, sarebbero stati fischia­ti tutti”.

Così Massimiliano Allegri. Ma oggi al coro di giustificazioni per l’attaccante milanista arriva anche il quotidiano Il Giornale che tenta una difesa pur non assolvendo Balotelli.

Il Giornale scrive:

Le espressioni riportate nel referto sono state considerate «indifendibili»: non «te la farò pagare» o «ti ammazzo», come sostenuto da qualche lettore del labiale, ma addirittura molto più gravi. Il Milan e Allegri hanno messo in riga Balotelli ma non lo hanno lasciato solo. «L’atteggiamento di Mario verso gli arbitri è sbagliato. Nell’ultima riunione è stato chiesto un comportamento riguardoso verso gli arbitri e i giocatori del Milan debbono averlo. Mario ha sbagliato, ha penalizzato squadra, società e tifosi ed il mancato ricorso è un segnale importante. Però bisogna anche tutelarlo: contro il Napoli ha subito falli che se subiti da un altro giocatore, forse, sarebbero stati fischiati tutti» la stoccata riservata alla classe arbitrale. Allegri è stato lucido: Balotelli si deve prendere tutto il castigo ma basta con la comprensione per i suoi picchiatori.
Questa volta non è in gioco il buon nome di Mario e della sua deliziosa famiglia: è in gioco il futuro calcistico del giovanotto che è una risorsa del Milan e del calcio italiano, nei mesi che anticipano il mondiale brasiliano. Sul punto Allegri è stato esplicito: «Non è più un bambino, ha 23 anni e deve cambiare. Potenzialmente è un campione, lo vede anche un cieco, ma il suo valore non è testimoniato solo dagli 8 tiri in porta fatti col Napoli». Ora o mai più, insomma: ecco la rischiosa scommessa lanciata dal Milan che si ritrova con una squadra dimezzata (continua a perdere pezzi, acciacco di Saponara al ginocchio sinistro), si ritrova con gli uomini contati e ha davanti una striscia terribile, Bologna stasera, sabato la Samp, quindi viaggio ad Amsterdam in Champions e la sfida con la Juve il 6 ottobre. «Piaccia o non piaccia, Mario deve fare questo: sono convinto che imparerà la lezione, sono convinto di riuscire ad aiutarlo ma bisogna anche che si aiuti da solo» la conclusione, inflessibile come una bacchettata sulle mani, di Allegri che tiene al riparo il resto del gruppo (solo Amelia, Nocerino e De Jong intorno a Balotelli per placarne i bollenti spiriti, nessuna traccia del capitano Abbiati) da censure meritate. E a complicare la situazione di Mario anche il sospetto di un infortunio al ginocchio: ieri effettuata una risonanza magnetica.
Senza Balotelli, per il Milan tutto diventa ancora più difficile fin da stasera a Bologna dove «bisogna supplire da squadra» il suggerimento del livornese pronto a far entrare Robinho, Nocerino e Constant per rendere meno precaria la classifica e il presente del Milan e del suo tecnico convinto che finora «il gruppo si sia espresso al 50% delle sue possibilità» e che il rendimento sia «del 4%, pari ai punti in classifica».

Stasera ci sarà il test definitivo per Allegri e il Milan e sembra che in casa rossonera la tensione sia al massimo. Si concretizzerà in risultato o giocatori sentiranno la pressione di una gara che potrebbe anche essere l’ultima per l’allenatore?

Giampaolo, Chi l’ha visto? Il fratello! Risolto il giallo dell’allenatore scomparso

Giampaolo-trovato-tuttacronacaNei giorni scorsi Federico Giampaolo, fratello dell’allenatore del Brescia Marco e tecnico della Primavera del Pescara, aveva spiegato telefonicamente all’ANSA “So che è ancora a Brescia, che dovrebbe vedersi con la società, che gli ha respinto le dimissioni, ma non so altro”. Aggiungendo: “Ha il cellulare spento e non riesco a parlargli ma comunque sta accadendo qualcosa di poco logico: i tifosi volevano Calori? Ma siamo solo all’inizio della B, non dipende dai risultati, sono ancora lì…: si vede che è un rapporto incrinato, ma per altri motivi. Brescia è una piazza importante, Marco è un tipo serio, a volte anche troppo per il mondo del pallone”. Oggi, sempre all’ANSA e mentre il presidente Coroni confessava la sua preoccupazione per la scomparsa del tecnico, ha detto: “Marco mi ha chiamato – riferisce all’Ansa Federico – per dirmi che è tutto a posto. È a casa a Giulianova”. Nessuna scomparsa quindi, si è solo nascosto. Può dirsi dunque risolto il giallo di Brescia, un caso che aveva catturato l’attenzione anche della trasmissione “Chi l’ha visto” che stava preparando un servizio dedicato. Dalla redazione spiegano che ora ” è stato smontato: l’ufficio stampa della squadra ci ha tranquillizzato e ha gettato acqua sul fuoco, spiegando che Giampaolo è scomparso ‘soltanto per loro'”.

Milan nel caos: Inzaghi prenderà il posto di Allegri?

filippo_inzaghi_tuttacronacaTempi duri in casa rossonera e a farne le spese potrebbe essere l’allenatore. La squadra di Allegri è in crisi nera, lontana dalle prime in classifica con otto punti di distacco e, dopo la sconfitta a San Siro contro il Napoli, devono ritrovare la grinta necessaria per affrontare Bologna, Sampdoria e Juventus. Senza poter fare affidamento su SuperMario che vedrà palla solo la settimana prossima in occasione della sfida con l’Ajax in Champions League. Ma Allegri si trova anche con il problema della rosa: praticamente ha disponibili solo le riserve mentre sono infortunati Kakà, El Shaarawy e Pazzini. Saponara dovrebbe essere convocato domani e si prova a rimettere in sensto Montolivo per Amsterdam. In bilico però è il futuro di Massimiliano Allegri: in mancanza di una serie di risultati positivi nelle prossime gare, Berlusconi, come spiega il Corriere dello Sport, potrebbe sancire la fine della gestione tecnica, e affidare la panchina a quello che è il suo erede designato per la prossima stagione, quel Filippo Inzaghi salito dagli Allievi alla Primavera e, ultimamente, immagine di tutte le iniziative commerciali del club.

Caos nel Brescia: Giampaolo riaccende il cellulare, ma squilla a vuoto

MARCO-GIAMPAOLO-tuttacronacaCaos e angoscia tra le fila del Brescia, che questa sera sfiderà il Carpi mentre in panchina prenderà posto il trio Corioni-Maifredi-Micarelli, quest’ultimo vice di Giampaolo, l’allenatore che è scomparso senza nessuna parola e risulta irreperibile. L’uomo si era verbalmente dimesso sabato dopo la sconfitta per 2 reti a 1 contro il Crotone. Un incontro durante il quale i tifosi l’avevano contestato con cori e “vattene”. A sera inoltrata, telefona al presidente Corioni e gli comunica la volontà di andarsene e si sente rispondere di pazientare: “Ne parleremo”. Domenica il suo cellulare risulta staccato e lui non si fa vedere agli allenamenti. Lo stesso accade lunedì. Dice Corioni: “E’ una cosa che non ho mai visto in 40 anni di calcio. Lasciare senza dire nulla che giustifichi una scelta così pesante. Non so cosa sia succeso a Giampaolo”. Oggi la “svolta”: il cellulare ricomincia a squillare, solo che non ci sono risposte. To continue…

Marco Giampaolo scomparso! Perse le tracce dell’allenatore del Brescia

giampaolo-brescia-scomparso-tuttacronacaDa oltre 24 ore se ne sono perse le tracce. Marco Giampaolo, l’allenatore del Brescia, non si è presentanto nè ieri questa mattina all’allenamento della sua squadra. E’ da domenica mattina, il giorno dopo la sconfitta con il Crotone e il confronto con una rappresentanza di tifosi, che l’uomo, spento il cellulare, si è reso irreperibile al presidente Gino Corioni, ai suoi collaboratori, ai giocatori. La squadra non ha perso le speranze di recuperare la situazione in campionato ed è stato diramato un comunicato: “La società Brescia calcio, in considerazione dell’assenza temporanea agli allenamenti della prima squadra dell’allenatore Marco Giampaolo, affida momentaneamente al suo staff la conduzione tecnica, nella speranza che mister Giampaolo riprenda più in fretta possibile l’attività effettiva. La società ribadisce la piena fiducia nel lavoro del mister e il totale gradimento che riscuote da parte dell’intera squadra, del presidente e di tutto lo staff dirigenziale”. Mentre la squadra si preparava prima della sfida di domani sera, al centro sportivo lo staff dirigenziale era tutto presente, con il  vice presidente Luca Saleri impegnato a parlare con i giornalisti: “Sono fiducioso nel ritorno di Giampaolo. Vogliamo sentire che cosa è successo di così grave per farlo agire in questo modo. Non risponde a nessuno, non sappiamo cosa gli passi per la testa. Forse è solo un po’ stanco e noi lo aspettiamo. Magari una bella vittoria domani sera potrà aiutare…Ad ogni modo non abbiamo contattato altri tecnici”. Ma le informazioni che trapelano, in realtà, dicono che la società si starebbe tutelando e sembra abbia avviato sondaggi con Carmine Gautieri e Devis Mangia.

“Finocchio, mettila fuori”, il tecnico viene espulso per un cognome!

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Si stava giocando Bologna – Parma tra le formazioni giovanili quando a pochi minuti dal fischio finale un giocatore rossoblu cade e l’allenatore del Bologna urla a un giocatore del Parma “Finocchio, mettila fuori”. L’arbitro,  Donati di Ravenna, scatta verso la panchina ed espelle il tecnico… ma il giocatore si chiamava Finocchio, Francesco Finocchio.

Il tecnico prova a spiegare, protesta, ma l’arbitro resta irremovibile. Alla fine della partita , il ct, Paolo Magnani, non ci sta  intervistato dice la sua: “Se non lo chiamavo Finocchio come avrei dovuto chiamarlo?”. Ma la squalifica per una giornata viene confermata per  “avere, al 45° del secondo tempo, rivolto all’allenatore della squadra avversaria espressioni irriguardose”.

Giustizia sportiva?

 

Rudi Garcia, l’allenatore della Roma va ad abitare nella casa della Shalabayeva.

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L’allenatore della Roma Rudi Garcia è andato ad abitare nella casa della Shalabayeva.

L’ha vista e se n’è innamorato. E’ stato un colpo di fulmine. Si tratta della casa in cui solo due mesi prima la polizia italiana aveva  prelevato e fatto rimpatriare la moglie del dissidente kazako Mukhtar Ablyazov.

Ne parla Matteo Pinci in un articolo pubblicato su ‘La Repubblica’, citiamone alcune parti:

“La villa, una struttura immersa nel verde su via di Casal Palocco, è stata offerta a Garcia alla fine di luglio, quando l’allenatore aveva deciso di trovare un appartamento in una zona residenziale ma non troppo esposta e vicina ai campi da gioco. I contratti d’affitto sono stati formati prima della partenza per la tournée negli States, a viverci l’allenatore è andato poco prima di Ferragosto. Non prima di aver rinfrescato gli ambienti con qualche lavoro di pittura affidato a persone di fiducia, per rendere più accogliente quella casa apparsa ai suoi occhi tanto spoglia. In fondo, quegli stessi muri solo poche settimane prima assistevano al ratto in piena notte della Shalabayeva e di sua figlia Alua: certamente lo scandalo istituzionale dell’estate, che ha raggiunto in fretta eco internazionale.

Non poteva immaginare di certo, l’allenatore, che la casa presa d’assalto in quella notte di paura da cinquanta poliziotti fosse la stessa in cui oggi si trova a vivere, e in cui solo pochi giorni fa ha anche ospitato le proprie figlie, in occasione di una visita romana del suo nucleo familiare: uno come lui, maniaco della discrezione al punto da pretendere anche a Trigoria serrande abbassate durante l’allenamento per evitare sguardi indesiderati intorno alla sua squadra, probabilmente non l’avrebbe tollerato”.

Tensione al massimo e tutto pronto per Milan-Psv anche le formazioni!

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Milan-Psv (ore 20.45), formazioni della partita valida per il ritorno dei preliminari di Champions League. 1-1 nella gara d’andata in virtù dei gol di El Shaarawy e Matavz.

Milan (4-3-3): 32 Abbiati, 20 Abate, 17 Zapata, 5 Mexes, 2 De Sciglio, 18 Montolivo, 34 De Jong, 16 Poli, 10 Boateng, 45 Balotelli, 92 El Shaarawy.

(1 Amelia, 21 Constant, 26 Silvestre, 4 Muntari, 23 Nocerino, 37 Petagna, 7 Robinho). All.: Allegri.

Psv Eindhoven (4-3-3): 21 Zoet, 26 Brenet, 5 Bruma, 3 Rekik, 15 Willems, 10 Wijnaldum, 8 Schaars, 6 Maher, 33 Park, 9 Matavz, 22 Depay.

(1 Tyton, 2 Zanka, 13 Arias, 7 Toivonen, 14 Jozefzoon, 19 Bakkali, 11 Locadia). All.: Cocu. Arbitro: Clattenburg (Inghilterra).

Massimiliano Allegri giura di non sentirsi affatto in pericolo. ”Dopo tre anni al Milan, non può bastare un secondo tempo sbagliato per farmi sentire sulla graticola”, sorride l’allenatore due giorni dopo la figuraccia con l’Hellas Verona, ma sa bene che ”giocare la Champions è differente dall’Europa League” e che i prossimi 90 minuti indirizzeranno il futuro, suo e della squadra.

Per questo ha chiesto ai suoi di mettere da parte ogni presunzione contro il Psv Eindhoven (1-1 all’andata una settimana fa) e ”pedalare”, per poi ripartire con almeno un paio di rinforzi, Matri in attacco e Astori in difesa sarebbero l’ideale.

”E’ inutile raccontare chiacchiere, attraverso la partita di stasera passa anche il mercato del Milan”, ha ammesso Allegri, che alla vigilia a Milanello sfoggia serenità e ottimo umore dopo aver messo in riga i suoi giocatori ed essersi parte delle responsabilità per la falsa partenza in campionato.

”Sicuramente ho commesso errori anche io, perché dopo tre anni per la prima volta la squadra è partita con l’atteggiamento sbagliato – ha ammesso alla vigilia del ritorno del playoff di Champions -. Ho ragazzi responsabili, hanno capito che il loro atteggiamento a Verona è stato sbagliato, non deve succedere più. La presunzione è sinonimo di ignoranza, siamo una squadra giovane ma bisogna crescere e in modo veloce, altrimenti si diventa vecchi e non si è combinato nulla. Balotelli? Non mi rivolgo solo a lui, a Verona per lui è stata una partita difficile a livello mentale”.

Il discorso non vale solo per i ventenni, come ha sottolineato Riccardo Montolivo, che forse per la prima volta deve far valere il suo ruolo di capitano nello spogliatoio. Della sconfitta di Verona ”abbiamo iniziato a parlare dal fischio finale – ha raccontato l’erede di Ambrosini – eravamo delusi e arrabbiati con noi stessi, non siamo stati all’altezza della situazione: abbiamo sbagliato tutti, giovani e veterani, io per primo. E’ stata una partita troppo brutta per essere vera, soprattutto per l’atteggiamento. C’è poco da fare proclami, bisogna dimostrare sul campo ciò che sappiamo fare, è l’unica cosa che conta”. In ballo ci sono 30 milioni di euro: con o senza, il futuro prossimo del Milan cambia sensibilmente.

”Ci rendiamo conto di tutto, non siamo scemi – ha chiarito Montolivo -. Sentiamo la responsabilità ma dobbiamo giocare soprattutto per il nostro orgoglio, per dimostrare che non siamo quelli di Verona e per giocare la Champions League. Al di là delle dinamiche economiche e di mercato dobbiamo dimostrare quello che abbiamo dentro”.

L’esperienza in questi casi ”conta e non conta” a sentire Allegri, che medita qualche cambiamento. Muntari o Poli a centrocampo, El Shaarawy o Robinho in attacco sono i dubbi principali dell’allenatore, che è ottimista:

”I ragazzi non tradiranno le aspettative di tutti, mie, della società e dei tifosi. Poi, ci vuole un po’ di fortuna”.

 

Paura nella villa dell’ex allenatore: Marchioro rapinato, la moglie imbavagliata

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Armati di fucile tre uomini, a viso coperto e con guanti di lattice per non lasciare impronte, si sono introdotti nella villa dell’ex allenatore del Milan e della Reggiana, Pippo Marchioro, 77 anni. Da Tempo Marchioro si era stabilito in località Le Silerchie, nel comune di Camaiore (Lucca). Secondo quanto appreso, quando i banditi sono entrati in azione, nella casa c’erano Marchioro e la moglie Liliana Aveni, 74. In un primo momento i ladri hanno tentato di portar via la cassaforte, non riuscendoci, hanno preso l’argenteria e alcuni oggetti che erano in casa. Prima di andarsene hanno imbavagliato e rinchiuso la coppia di coniugi in uno stanzino. Marchioro e la moglie sono poi riusciti a liberarsi e a dare l’allarme. I due coniugi avrebbero anche riportato ferite lievi e un forte stato di choc. Non è la prima volta che Marchioro viene rapinato:  il 7 febbraio del 2008 fu rapinata in casa la moglie di Marchioro: in quella occasione i banditi portarono via 300 euro.

La juve si blinda, ha paura delle spie!

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La Juve ha paura e si blinda in vista della Supercoppa di domenica contro la Lazio. Un allenamento  a prova di spia quello che la Juventus di Conte ha tenuto questa mattina nella Capitale. Dopo aver bocciato ieri il campo della Borghesiana, Antonio Conte ha portato i suoi giocatori ad allenarsi nel centro sportivo Principale/Agonistico Nazionale della Marina Militare ‘Paolo Cavoli’ di Tor di Quinto.

L’unico dubbio per problemi fisici è quello legato al difensore Andrea Barzagli, alle prese con una tendinopatia che lo ha costretto a rinuciare all’amichevole Italia-Argentina. La sua disponibilità sarà valutata nelle prossime ore, ma dovrebbe riuscire a scendere in campo accanto a Bonucci e Chiellini. A centrocampo, con Pirlo che non ha giocato con la Nazionale mercoledì sera all’Olimpico contro l’Albiceleste, sembra Pogba a dover partire dalla panchina. Così come Llorente: Conte, infatti, avrebbe deciso di schierare in attacco Tevez e Vucinic.

Prandelli, la nazionale e il Papa: Francesco allo stadio? “Speriamo”!

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Cesare Prandrelli fra qualche ora incontrerà il Pontefice e spera davvero che Francesco possa andare allo stadio a vedere la partita Italia Argentina che si disputerà al’Olimpico di Roma proprio in onore del Papa. Il ct della Nazionale non ha neppure celato la sua emozione per questo incontro:  ”l’emozione dell’incontro con il Papa è più forte di una partita, perché in campo ci andiamo quasi ogni giorno, ma certe occasioni capitano una volta nella vita”.   Prandelli ha così risposto a una domanda sulle parole di Balotelli, che all’arrivo a Roma aveva risposto a chi gli chiedeva se considerasse l’incontro col Santo Padre più importante della più importante delle sue partite: ”Non so cosa abbia detto Mario, ma non sono d’accordo con l’idea che una partita conti più di un incontro del genere”.

Shock sulla panchina del Barcellona: Vilanova lascia per malattia

tito-vilanova-lascia-tuttacronacaAncora problemi di salute per il tecnico del Barcellona Tito Vilanova. Il club catalano ha convocato per questa sera alle 20.30 una conferenza stampa alla quale interverranno anche il presidente Rosell e il d.s. Zubizarreta durante la quale verrà comunicata la notizia ai media. Vilanova si ferma quindi per dedicarsi completamente alle cure e verrà sostituito da Joan Francesc Ferrer, noto come Rubi, nell’ultima stagione al Girona.

L’istruttore pedofilo: invitava i ragazzi a casa dopo gli allenamenti

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Ha 44 anni ed è originario di Recanati (MC) l’ex insegnante di ginnastica di una scuola elementare di Ancona, oggi allenatore che ora è stato arrestato con l’accusa di detenzione di materiale pedopornografico, violenza sessuale e pedofilia.  Sembra inoltre che avesse avuto rapporti anche con un minore disabile. La “tecnica” utilizzata dall’allenatore sarebbe stata quella di invitare qualche suo giocatore a casa sua dopo gli allenamenti. Qui aveva installato anche  varie microtelecamere nascoste nel bagno in maniera tale che quando glielo faceva utilizzare affinche’ potessero farsi una doccia, ne approfittava per filmarli di nascosto.

Devis Mangia e l’addio all’Under 21

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Ha portato i suoi ragazzi alla finale del Campionato Europeo contro le Furie Rosse spagnole, Devis Mangia, e ora ha deciso di dare una svolta al suo percorso. L’allenatore ha così deciso di lasciare la guida della Nazionale Under 21, che ora verrà diretta da Luigi Di Biagio, già allenatore dell’Under 20. “Ringrazio il presidente Abete e tutta la FIGC per la straordinaria esperienza che mi hanno consentito di fare in questi mesi alla guida dell’Under 21”. Ha dichiarato Mangia prima di motivare la sua decisione: “Dopo uno splendido Europeo desidero tornare all’attività quotidiana sul campo e arricchire ulteriormente il mio bagaglio professionale. Ho motivato al presidente Abete la mia scelta di rinunciare alla proposta di rinnovo del contratto come tecnico dell’U.21, ma la FIGC resta per me un punto di riferimento umano e professionale. A 39 anni desidero fare un’esperienza diversa, il giorno per giorno del campo, l’unica cosa che manca a un selezionatore delle Nazionali”. Della decisione consensuale parla anche Giancarlo Abete, numero uno delle Federcalcio: “Ho incontrato Mangia nei giorni scorsi, una chiacchierata franca e cordiale, e se da un lato ci dispiace perdere un tecnico di qualità umane e professionali non comuni, dall’altro capiamo perfettamente che a 39 anni Mangia voglia rimettersi in gioco e maturare nuove esperienze”. E sempre il presidente annuncia la scelta di Di Biagio come successore al mister: “D’intesa con il presidente del Club Italia Demetrio Albertini e con il coordinatore delle Nazionali giovanili Arrigo Sacchi ho deciso di affidare la responsabilità dell’Under 21 a Luigi Di Biagio”.

Miracolosa Italia: recupera lo svantaggio e vola in semifinale

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Volano verso la semifinale contro il Brasile padrone di casa e in stato di grazia i ragazzi di mister Prandelli, dopo una partita sofferta che sembrava fosse già chiusa a favore dei nipponici dopo poco più di mezz’ora di gioco. Si è iniziata a vedere negli ultimi 10 minuti del primo tempo, l’Italia di Prandelli, dopo che i giapponesi hanno imperversato per gran parte del parziale portandosi in netto vantaggio per due reti a zero. Al 20′ fallo di  Buffon che cerca di rimediare a un passaggio sbagliato di De Sciglio e regala così un rigore che Honda realizza. Al 34′ il Giappone raddoppia grazie a una girata al volo in area di rigore di Kagawa, che deve ringraziare la pessima difesa azzurra. Soffre la superiorità dell’avversario e l’umidità la nostra Nazionale, ma la squadra non molla. De Rossi spezza la supremazia nipponica con un colpo di testa calibratissimo su calcio d’angolo di Pirlo al 41′. Poco dopo Giaccherini va vicino al pareggio ma la sfera colpisce con forza il palo. Al termine del primo tempo l’Italia è sotto di una rete, ma lo spirito in campo è nettamente cambiato. Nuova determinazione azzurra nella ripresa, con Uchida che al 50′ segna un autogol che regala il pareggio agli avversari: 2-2. Passano solo due minuti e Balotelli realizza un rigore che porta la squadra in vantaggio. Il Giappone soffre e risente della stanchezza soffrendo il gioco italiano. Nonostante tutto, al 69′ Okazaki riesce ad annullare il vantaggio: 3-3. Bisogna aspettare l’86’ per avere il gol che regala la vittoria alla squadra azzurra: lo sigla Giovinco. Complimenti agli avversari e al loro allenatore, l’italianissimo Andrea Zaccheroni.

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Aspettando Italia-Giappone: le probabili formazioni

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Mancano ormai poche ore e per Prandelli è tempo di parlare dell’incontro che i suoi ragazzi si preparano a disputare contro il Giappone: “L’ultimo allenamento sarà importante per capire la condizione, ma ci saranno dei cambi. I nipponici sono allenati da un grande allenatore come Zaccheroni, non sarà facile, hanno una grande preparazione fisica”. In Nazionale Balotelli sembra diverso: “E’ motivato e ha un granpotenziale, ma ci deve mettere del suo”. In conferenza stampa, il ct spiega che attenderà l’ultimo allenamento prima della formazione ufficiale: “Per il modulo bisogna proporre una squadra in grado di attaccare come contro il Messico”. L’esordio negativo del Giappone non fa star tranquillo Prandelli: “Di loro temo la preparazione fisica e le capacità di Zaccheroni che è un grande tecnico. Le difficoltà che incontreremo saranno simili a quelle contro il Messico. Non conta quante punte metterò in campo, ma l’atteggiamento”. Ma la ‘ricaduta’ su Balotelli è sempre in agguato, e Prandelli affronta l’argomento delicato con il sorriso: “Abbiamo già superato l’argomento nello spogliatoio, guardiamo avanti. Deve modificare qualche comportamento, ma crediamo molto in lui. Ha un grande potenziale, ma ci deve mettere del suo. Parlare di lui però è sempre difficile, perché da un momento all’altro può combinarti qualcosa”. In conferenza stampa, l’allenatore parla anche di De Rossi, dopo la polemica tra il centrocampista e la Roma: “A noi non importa . Come ho già detto, quello che gli chiediamo noi sono cose che un centrocampista come lui può, anzi deve, fare. Non pretendiamo che sia l’unico costruttore di gioco. Il resto non ci importa”. Sull’impegno del calciatore, del resto, non c’è da preoccuparsi, come lo stesso atleta ha spiegato ieri: ”Il mio futuro è domani, poi la partita con il Brasile e spero semifinale e finale. Quanto alla Roma, ho fatto dichiarazioni chiare e che ribadisco, ma sono convinto sarebbe irrispettoso se io mi distraessi troppo dalla Nazionale pensando alla Roma e al futuro”.

LE PROBABILI FORMAZIONI
Italia (4-3-2-1): Buffon; Maggio, Barzagli, Chiellini, De Sciglio; Aquilani, Pirlo, De Rossi; Montolivo, Giaccherini; Balotelli.
Giappone (4-2-3-1): Kawashima; Uchida, Yoshida, Konno, Nagatomo; Hasebe, Endo, Okazaki, Honda, Kagawa, Maeda.

Chissà se dopo l’incontro di oggi i tifosi giapponesi chiederanno ancora autografi a Pirlo!

S’infrange contro la Spagna il sogno dell’Under 21

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Si è infranto al Teddy Stadium di Gerusalemme il sogno dei ragazzi di mister Mangia, contro gli spagnoli che hanno bissato il successo del 2011 per 4-2, con una tripletta di Thiago Alcantare che ha sfavillato nei 90′. Nulla da ridire sugli azzurrini, se non per qualche disattenzione in difesa: si sono battuti generosamente, ma la differenza in campo era notevole, con una superiorità netta delle Furie Rosse, che sin dal fischio d’inizio hanno preso d’assalto la porta di Bardi che ha capitolato già al 6′ con un colpo di testa ravvicinato di Alcantara. Immobile pareggia dopo soli quattro minuti e il portiere difende il risultato con tre grandi interventi. Ma al 31′ arriva l’errore in difesa: Caldirola e Regini chiudono male su un pallone alto e Thiago Alcantara non si lascia sfuggire il gol del 2-1. Cinque minuti più tardi invece, l’arbitro si inventa un rigore per un intervento di Donati su Tello: il difensore prima tocca il pallone, poi l’esterno. Dal dischetto il numero 10 realizza. Nella ripresa la stanchezza si fa sentire e a nulla vale lo sforzo d’Insigne di riaprire la partita. Il 4-1 lo firma Isco, grazie a un rigore dopo che Regini atterra Montoya in area. Borini vuole almeno salutare l’Europeo con una rete e l’impresa gli riesce, ma è troppo poco. Gli iberici continuano a dominare la scena, che si parli di nazionale maggiore o di giovanili, ma gli azzurrini possono essere fieri del loro torneo e di esser stati gli unici a violare la porta di De Gea.

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Il biglietto da visita degli Azzurri in Brasile: 2-1 contro il Messico

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L’Italia inizia con il piede giusto l’avventura in Confederations Cup al Maracanà di Rio de Janeiro. O meglio. Con i piedi giusti, quelli più attesi, di Pirlo e Balotelli, autori delle due reti che hanno regalato la vittoria alla squadra del Mister Prandelli. L’Italia ha iniziato bene, con una formazione 4-3-2-1, creata su misura per il torneo. Parte subito all’attacco Balotelli, troppo centrale e facile per Corona. Il Messico risponde con Guardado che centra la traversa. Dopo di che, è Pirlo-show. L’arbitro non concede un rigore evidente, la difesa messicana tentenna, ma SuperMario, solitario in avanti, tira ogni volta che gli è possibile. al 27′, Pirla festeggia a modo suo la centesima presenza in Nazionale con una punizione che fa in modo che tutto lo stadio inneggi il campione. Poco dopo, Barzagli pasticcia con Dos Santos e regala agli avversari un rigore che Hernandez realizza. All’intervallo, si torna allo spogliatoio sull’1-1. La ripresa inizia con Montolivo  che spreca su una punizione di Pirlo mentre Balotelli s’innervosisce per un fallo appena fuori area, ricevendo insulti e fischi dagli spalti. Per tutta risposta, in un secondo tempo dal ritmo basso che costringe Prandelli a rivedere la formazione, segna al 78′ il gol partita: dai fischi si passa ai cori.

Gli azzurrini conquistano la finale! Battuta l’Olanda 1-0

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Sono passati nove anni dall’ultima volta in cui gli azzurrini hanno agguantato la finale in un Europeo Under 21. Quest’anno ce la fa, dopo una partita sofferta contro un’Olanda organizzata sia sul piano tattico che su quello fisico. Già al 5′, su punizione, gli avversari avevano centrato un palo con Maher, ma è l’ex Roma Borini, un fedelissimo di Mangia, a consegnare la sfida contro la Spagna alla squadra. Dopo aver tenuto la palla per meno del 40% e cercando di giocare bene sulle rapide ripartenze, l’Italia ha difeso bene e Bardi ha compiuto almeno un paio di miracoli. Solo una volta ha rischiato, ma il palo è accorso in suo aiuto. Maher ha imperversato per tutto il primo tempo, senza però violare la rete azzurra. Al 78′, ad un passo da quelli che sembravano degli inevitabili supplementari, c’ha pensato Borini a chiudere l’incontro. Insigne ha servito la punta in area, che a sua volta ha eluso l’intervento di Van der Hoorn e battuto con un piattone Zoet. Il triplo fischio è stato accolto dai festeggiamenti in casa azzurra, più che meritati.

Per incontrare il Messico, Prandelli si affida al Cristo Redentore!

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Preferisce far dell’ironia il ct della Nazionale Prandelli, ripensando alla figuraccia rimediata nell’amichevole contro Haiti, terminata 2-2. ”Con Haiti abbiamo fatto beneficenza in tutti i sensi…”. E’ anche salito in visita sul Corcovado, dove c’è il Cristo Redentore, e qui ha recitato una preghiera quanto mai originale: ”Abbiamo bisogno di protezione dall’alto e sono sicuro che l’avremo. Questo pellegrinaggio ci farà sicuramente bene. Vedo che i ragazzi hanno già rivolto l’attenzione alla gara con il Messico e sono fiducioso”. L’allenatore ha apprezzato il cambio di prospettiva: ”Il Brasile è anche questo, non solo il calcio. Siamo venuti anche per fare queste cose che servono per ritemprare lo spirito e formare il gruppo. Ma ora torneremo sul campo a lavorare soprattutto sulle motivazioni”. Nel pomeriggio poi, allenamento regolare in vista dell’esordio in Confederation Cup. Assente El Shaarawy, rimasto fermo a causa di un sovraccarico muscolare.

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