Quel bacio durante la partita che proprio non t’aspetti!

bacio-wnba-tuttacronacaSembrava stesse per iniziare una rissa… è arrivato un bacio! E’ accaduto durante un incontro della WNBA (la NBA femminile), quando Diana Taurasi ha sorpreso tutti dando un bacio sulla guancia alla sua avversaria Seimone Augustus. In un momento di tensione le due cestiste, che giocano assieme nella nazionale statunitense, hanno iniziato un’animata discussione durante la quale si sono anche date alcune spinte. Prima che qualcuno potesse separarle… la Turasi ha schioccato il bacio!

La crisi e le possibili soluzioni: verso un Governo di Scopo?

governo-scopo-grasso-tuttacronacaLe dimissioni di massa del Pdl spianano la strada alle ipotesi su quelle che potrebbero essere le decisioni di Napolitano riguardo il governo e torna in auge una prospettiva paventata già lo scorso marzo, quando l’alternativa a Bersani più quotata era quella di un mandato a Pietro Grasso. Il Presidente della Repubblica potrebbe dunque puntare su un esecutivo di scopo che avrebbe in agenda due soli obiettivi, ma fondamentali: la riforma elettorale, per superare il Porcellum e non ritrovarsi, una volta tornati alle urne, in una situazione come quella attuale, e la ex Finanziaria. Nel frattempo però il senatore pentastellato Morra, nell’edizione straordinaria del TgLa7 ha fatto sapere che “Il M5S non ha suo dna la possibilità di realizzare accordi o alleanze né per Governi normali, né per Governi di scopo”. E ha precisato: “Dovremmo valutare fra di noi le situazioni che matureranno ma dal nostro punto di vista non c’è niente di più democratico che un ritorno alle elezioni”. Anche con questa legge elettorale? “Noi siamo stati gli unici insieme a Sel a votare la mozione Giachetti, se loro avessero voluto cambiarla l’avrebbero votata: perché  invece non l’hanno fatto?”

Al voto, al voto!!! Grillo vuole le elezioni, ma difficilmente le avrà

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Al voto! Al voto! Il blog di Grillo con il post dal titolo Rien ne va Plus è un inno alla gioia e l’auspicio di elezioni subito. Porcellum o non porcellum l’M5S invoca solo le urne sperando che, aiutati anche da una legge elettorale davvero “sui generis”, l’M5S possa davvero spiazzare gli altri partiti raccogliendo non solo i delusi del Pd, ma anche quanti, avevano creduto a un centro-destra diverso. Grillo ci ha abituato ai toni forti e alle uscite esagerate e anche questa volta non fa circonlocuzioni per raccontare, dal suo punto di vista, lo stato attuale della politica italiana e dettare, quello che a suo dire, possono essere le soluzioni per uscire da tutte le crisi che hanno strangolato l’Italia.

“Non era necessario un indovino per prevederlo. L’Italia non può più reggersi sulle spalle di un ultra ottuagenario che sta, volontariamente o meno non importa, esercitando poteri da monarca che nessuno gli ha attribuito. Napolitano deve rassegnare le dimissioni”,

così esordisce il Semplice Portavoce del M5S che poi aggiunge:

“L’Italia ha perso un anno a gingillarsi mentre l’economia stava precipitando. Rinvio dopo rinvio questi parassiti hanno tirato a campare mentre l’Italia tirava le cuoia. L’ultimo regalo l’assurdo aumento dell’IVA che colpirà le classi sociali più deboli. Un cambiamento immediato è necessario”.

E dopo il preambolo arriva il colpo di grazia:

“Bisogna tornare al voto. Gli italiani devono poter decidere se vivere o morire. Napolitano non si opponga. I prossimi mesi saranno per cuori forti. In alto i cuori”.

Ma quanti saranno i dissidenti tra le file del M5S? Nell’ultimo conteggio c’era chi avrebbe messo la mano sul fuoco su almeno 15 persone… ma poi l’aula si sa, è come il campo da calcio e la partita è tutta da giocare voto su voto!!!

  

I rossoneri conquistano tre punti importantissimi: 1-0 contro la Samp

milan-sampdoria_tuttacronacaSono due squadre che hanno disperatamente bisogno di punti quelle che si affrontano nel secondo anticipo della sesta giornata di campionato. La stagione è appena iniziata ma la classifica impone sia agli uomini di Allegri che a quelli di Rossi di portare a casa una vittoria. E se i blucerchiati al momento hanno una media da rischio retrocessione, per i rossoneri la situazione non è molto più rosea tra infortuni e la pesante assenza di Balotelli.

milan-sampdoriaAllegri schiera un 4-3-1-2 composto da Abbiati; Zaccardo, Zapata, Mexes, Constant; Poli, De Jong, Muntari; Birsa; Robinho, Matri. Risponde Delio Rossi con un 4-4-2 che vede in campo Da Costa; De Silvestri, Mustafi, Regini, Costa; Gavazzi, Palombo, Obiang, Wsolek; Sansone, Gabbiadini.

Primo tentativo dopo tre minuti di gioco da parte dei blucerchiati con De Silvestri che s’inserisce, palla in mezzo e nessun problema per Abbiati. Risponde al 6′ Zaccardo con un cross troppo sul portiere: Da Costa esce tranquillo. Non c’è altro da segnalare fino al 14′, quando Da Costa viene ammonito per aver atterrato Zaccardo che si stava involando sulla destra. Un minuto dopo Birsa mette in mezzo, ma Robinho non ci arriva per un pelo. Al 17′ Constant riceve da Robinho e tira al volo: palla fuori. Altri 120 secondi e i blucerchiati lamentano un fallo di Zapata su Sansone che l’arbitro non ha sanzionato: il rossonero sembra colpire il blucerchiato.

milan-sampdoria4Al 24′ punizione dal limite per Birsa, che non inquadra lo specchio. Gli spalti intanto si stanno scaldando: non paghi della chiusura della Curva Sud per un turno, i tifosi dal primo anello blu intonano ancora cori contro Napoli. Occasione per la Samp al 27′: Zapata si perde Costa che di testa manda di pochissimo a lato. Sette minuti e arriva la seconda ammonizione: Gavazzi per trattenuta su Constant che lo aveva saltato. Punizione per i rossoneri con Matri che sfiora di testa e Mexes sul secondo palo cerca la deviazione che non riesce però a indirizzare. Al 44′ ci prova Gavezzi dalla distanza ma non riesce a inquadrare lo specchio. Termina senza brividi il primo tempo con un Milan che non ha concesso molto ma non è stato neanche in grado di creare grandi azioni.

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Alla ripresa Allegri effettua un cambio: fuori Muntari sostituito da Emanuelson. I rossoneri non perdono tempo, già al primo minuto Birsa calcia dal limite dell’area e piazza nell’angolino trovando Da costa leggermente fuori posizione. 1-0!

Due cambi in rapida successione tra le fila dei blucerchiati: prima esce Wszolek ed entra Soriano, poco dopo Krsticic sostituisce Palombo. Nel frattempo il Milan sfiora il raddoppio con Robinho che ha sbagliato un facile tap-in. Al 18′ pasticcio nella difesa blucerchiata di cui approfitta Matri che arriva davanti a Da Costa ma non riesce ad angolare: l’estremo difensore salva con i piedi. Al 20′ l’autore del gol, Birsa, cede il posto a Niang. Al minuto successivo sostituzione anche tra le fila della Samp: fuori Gabbiadini, dentro il baby Petagna. Matri e Obiang cercano lo specchi avversario ma senza esito e al 30′ Poli cede il posto a Nocerino. Al 37′ spreca un’opportunità Sansore, che calcia altissimo. A quattro minuti al termine del tempo regolamentare, cross di Zaccardo, Zapata prende il tempo a Mustafi ma manda alto. Al 45′ ci prova Da Costa: il tiro viene deviato. Al primo minuto di recupero Niang fa tutto da solo: scende sulla destra e cerca il secondo palo, Da Costa devia in angolo. Altri due minuti e arriva il triplo fischio: i rossoneri conquistano tre punti fondamentali mentre per i blucerchiati di Delio Rossi la situazione è sempre più tragica.

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La tesi shock dello sceicco: guidare nuoce all’apparato riproduttivo

arabia-saudita-donne-guida-tuttacronacaIn Arabia Saudita le attiviste sono da tempo impegnate nella lotta per l’abolizione del divieto delle donne al volante e hanno lanciato una campagna in rete per invitare le connazionali a guidare il 26 ottobre. Nel frattempo sono oltre 11mila le firme raccolte dalla petizione oct26driving.com che chiede “di consentire alle donne di accedere agli esami di guida per il rilascio delle patenti”. Nel tentativo di dissuadere le attiviste dall’idea di proseguire con la loro campagna, lo sceicco saudita Salah al Luhaydan ha sostenuto una tesi a dir poco scioccante, come riportato dal sito panarabo Al Arabiya. Lo sceicco ha spiegato che la guida “potrebbe avere un impatto fisiologico. La medicina ha studiato il caso dimostrando che ha un impatto automatico su ovaia e pelvi”. Salah al Luhaydan, che è stato anche presidente della Suprema Corte di Giustizia saudita, ha inoltre parlato di bambini nati con “problemi clinici”. Ovviamente una simile presa di posizione non poteva non avere ripercussioni sui social network dove sono stati in molti a ironizzare sulle “grandi scoperte scientifiche”.

L’Italia apre la crisi e la Germania trova la grande coalizione

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Solo poche ore fa arrivava il via libera ad Angela Merkel da parte del Spd e si prospettavano nuove alternative in Europa. Anche se per parlare di un nuovo orientamento europeo di tempo ce ne vuole ancora, ma la grande coalizione che va delineandosi in Germania avrà sicuramente un respiro diverso rispetto alla precedente. Ma se in Germania si costruisce in Italia si demolisce. A poche ore arriva la crisi di governo, nonostante l’apertura di Napolitano, Berlusconi, a pranzo con i falchi, allontana le colombe e fa dimettere i suoi ministri. Il discorso probabilmente se l’è preparato da tempo si cercava solo il momento più opportuno ed ecco che arriva (sotto la minaccia di una verifica di fiducia che potrebbe essere facile preda dei falchi tiratori) e il Cavaliere può affermare “Quello che ci propongono è una trappola per incastrarmi. Non c’è nessuna garanzia in questa proposta sull’amnistia e sulla giustizia. A questo punto rompiamo. E voglio vedere se arrestano il capo dell’opposizione”. E poi fa la mossa che Letta ha definito rovesciafrittata: “Non scaricheranno su di me l’aumento delle tasse, anzi sarò io a scaricarlo su di loro”.

Ma la rabbia del Cavaliere viene da lontano. Da Verdini, che alla storia dell’amnistia non ci ha mai creduto e che oggi ha chiamato: “la presa per il c…”. Ma oggi su Berlusconi, secondo alcune fonti vicino a Palazzo Grazioli, c’è stato un vero e proprio bombardamento che ha instillato la paura più ancestrale e ha portato Berlusconi a dichiarare la crisi di governo. Sempre parlando dell’amnistia, c’è chi era convinto che ammesso anche che la facciano, chi metterebbe tra i reati da cancellare quello della frode fiscale? Il Pd sicuramente non lo farebbe mai, così come quella riforma della giustizia di cui tanto si parla, ma che nessuno davvero vuole. L’idea che si è fatta spazio quindi era un panorama buio e torno intorno a Berlusconi accerchiato dai processi e con un piede fuori dal Parlamento. In questo clima si sarebbe consumato l’ultimo pasto prima della crisi di governo.

Intanto sui social network e in particolare sulle pagine di Berlusconi piovono gli insulti degli italiani:

https://twitter.com/leonellidaniele/status/384048727054622720

https://twitter.com/clpausini/status/384042357227667456

Fantasma Troika, ora l’Italia deve evitare il commissariamento

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E’ la Repubblica dalle sue pagine a scrivere “La crisi di governo evoca lo spettro Troika per l’Italia”. Mancano solo due settimane alla presentazione della legge di stabilità e la dimissione dei ministri del Pdl potrebbe portare ad un commissariamento del nostro Paese. Quello che per anni è stato evitato ora sembra invece essere un rischio tangibile. A lanciare l’allarme è stato il Tesoro pochi minuti dopo la crisi aperta dal Pdl. Ad arginare le voci ci ha pensato Stefano Fassina viceministro dell’Economia che si è detto sicuro che in Parlamento ci sia una nuova maggioranza.

“Un altro giro di elezioni con l’attuale legge elettorale ci restituirebbe un Parlamento impallato e questo succederebbe con 200-300 punti di spread in più rispetto ad oggi e con la Troika a fare la legge di stabilità al posto nostro. Temo – ha osservato Fassina – che sia uno scenario abbastanza realistico che dobbiamo fare di tutto per evitare”.

Tuttavia per ora il rischio Troika fino a dicembre 2013 sarà scongiurato grazie al “meccanismo automatico” che farebbe tornare in vigore l’Iva e la seconda rata dell’Imu quindi al momento ci sarebbero risorse necessarie per coprire la Cassa Integrazione in deroga e riportare il deficit/ Pil sotto la soglia del 3%. Ma nel 2014? Ci sarebbe una nuova caduta nella recessione e aquesto punto sarebbe quasi impossibile far fronte alle esigenze del Paese che potrebbe quindi essere commissariato già dal prossimo anno se non si trovano soluzioni concrete nei prossimi mesi.

Letta punta il dito: “Berlusconi rovesciafrittata”

letta-attacco-berlusconi-tuttacronacaMentre il Pdl annuncia le dimissioni dei suoi ministri, il premier Enrico Letta scrive in Twitter per avvisare gli italiani e ricordare loro che il mancato stop all’aumento dell’Iva è “colpa dimissione parlamentari che ha provocato crisi e reso impossibile continuare. Berlusconi rovesciafrittata, italiani non abbocchino”.

letta-tweetNel frattempo, i siti d’informazione internazionali fanno rimbalzare la notizia delle dimissioni: “Berlusconi ministers ‘resign posts'” (i ministri di Berlusconi lasciano gli incarichi) si legge sulla versione online della Bbc mentre su Le Monde scrivono: “Italie : Les ministres du parti de Berlusconi dèmissionnent”. Similmente, su Le Figaro, “Italie : les ministres du parti de Berlusconi dèmissionnent”. La notizia è in primo piano anche sul tedesco Die Welt, “Via i ministri di Berlusconi, governo rischia la caduta” mentre lo spagnolo El Pais sostiene che “i ministri di Berlusconi assestano un duro colpo al governo Letta”. Sguardo puntato sull’Italia anche da Oltreoceano, con il sito del New York Times che informa i propri lettori delle “dimissioni dal governo dei ministri di Berlusconi”.

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Il tapiro d’oro a Laura Boldrini nel giorno della crisi di Governo

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Nessuno lo poteva immaginare che il governo sarebbe caduto, neppure Laura Boldrini che era regolarmente presente, secondo gli impegni della sua agenda al Festival del Diritto di Piacenza. Ed è qui che ha fatto irruzione Valerio Staffelli che ha cercato di consegnarle il Tapiro d’Oro. Staffelli però è riuscito solo a lasciare il premio sul tavolo dei relatori  e ha gridato “mi auguro che lei a casa si comporti bene, meglio di come si sta comportando qui” poi l’inviato di Striscia è stato accompagnato fuori dalle forze dell’ordine fra le urla di molti cittadini ( “Vattene, buffone”) che non avevano gradito il fuori programma.

 

Shock a teatro: Zuzzurro e il tumore “molto aggressivo” al polmone

zuzzurro-tumore-malato-tuttacronacaSta lavorando alla preparazione del nuovo spettacolo “Non c’è più il futuro di una volta 2.0”, che andrà in scena al teatro Leonardo di Milano per tre settimane a partire dal 15 ottobre, Andrea Brambilla, in arte Zuzzurro, che però trova il tempo di raccontare uno spaccato della sua vita e fare una confidenza shock: “Lo scorso febbraio ero in tournée e tossivo sempre. Ho fatto un controllo. Presto, la diagnosi: tumore al polmone. Molto aggressivo. Con linfonodi”. E continua:  “Una brutta botta. Poi ho pensato che si può guarire, son guariti in tanti. Certo ti distrugge fisicamente. Ho cominciato la chemioterapia che alterno alla radioterapia. E ho capito che sto meglio se lavoro. Sono debilitato, ma bisogna reagire. Penso sia doveroso provarci. Vorrei dirlo a tutti, specie ai malati giovani: occorrono volontà e ottimismo”. Quello che si è chiesto è stato: “Perché dovrei smettere di far ridere la gente?” Come riporta il Gazzettino, non ci sono molte certezze sulla via di guarigione: “Sono molto vaghi. Sulla guarigione, tacciono. Io faccio lo gnorri e loro cambiano discorso. Ma sono meravigliosi all’Istituto dei Tumori di Milano. Competenti e molto attenti all’aspetto psicologico. Ho invitato il mio oncologo alla prima teatrale del 15 ottobre e gli ho detto: ‘Guardi che se non faccio più ridere, la colpa è sua’”. L’attore, celebre per il duo Gaspare e Zuzzurro, spiega della sua malattia: “Ci sono giorni in cui mi sento bene e giorni in cui sono stanchissimo. Capisco che il fisico non mi segue e questo dà un senso di frustrazione. Ma bisogna reagire. È una questione anche psicologica. Io spero di farcela a recitare tutte le sere, anche il giorno dopo la chemio. Ho sempre cercato di far ridere la gente e continuerò a farlo. Ma se proprio dovessi saltare una recita, so che la gente e gli addetti ai lavori mi capirebbero. Per questo voglio raccontare pubblicamente la mia malattia: per rispetto al pubblico e alle persone che lavorano con me. Perché sappiano che se mi fermo non è per un capriccio. Ho anche avuto paura che qualcuno pensasse che parlo del mio tumore per farmi pubblicità, per attrarre spettatori. Ma alla fine ho deciso di fregarmene. Per me l’importante è continuare a far ridere. E non sbagliare le battute sul palco: questo mi preoccupa. Tutt’al più reciterò seduto”. Perchè la forza per guarire lui la cerca nell’ottimismo e nel lavoro e non importa se lui e Nino Formicola, in arte Gaspare, sono considerati “vecchi, superati, teatranti.Ma a noi la tv di oggi non piace. Quindi sì, siamo un po’ dispiaciuti, ma più di noi, il nostro direttore di banca. Non ci piace questa equazione per cui se non sei in televisione non sei nessuno. Noi per fortuna continuiamo a riempire i teatri. Zelig? È stato bello tornare come ospiti per qualche puntata e non ci aspettavamo una accoglienza così calorosa da parte del pubblico. Si vede che qualcosa di bello abbiamo fatto negli anni”.

Nella notte si rovescia un’autocisterna: fiume di benzina in A25

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Nella notte, verso le 3,20, si è rovesciata un autocisterna sull’A25, un fiume di benzina ha invaso l’autostrada tra i caselli di  Scafa-Alanno e Chieti-Pescara. Nell’incidente sono rimaste coinvolte anche 3 vetture: i guidatori e i passeggeri hanno riportato solo ferite lievi. Quasi illeso anche il conducente dell’autocisterna. L’autocisterna trasportava 10mila litri di benzina e 15mila di gasolio, nell’incidente si è girata completamente e dai boccaporti è uscito un fiume di combustibile. L’autostrada è rimasta chiusa al traffico in entrambi i sensi di marcia e il traffico stato deviato sulla Tiburtina fino al termine delle operazioni, in tutto circa otto ore. Alle 11,25 è stata riaperta la carreggiata nord, mentre alle ore 13,05 sono terminate le operazioni di rimozione dell’autocisterna.

 

Il contro canto di Cicchitto che punta il dito verso Forza Italia

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Un contro canto quello di Fabrizio Cicchitto che sembra lontano da quell’orchestra di Forza Italia che sta suonando un Requiem per lo Stivale. Cicchitto critica il suo partito e le modalità con cui si è arrivati alle dimissioni di massa. In particolare per il parlamentare Forza Italia sarebbe mancata “una discussione approfondita negli organismi dirigenti e nei gruppi parlamentari del Pdl”.

“Apprezzo la decisione dei ministri sul terreno di una cristallina condotta scevra da ogni preoccupazione di potere – che ribadisce una netta distinzione dalla sinistra che anche in questa occasione si è assunta gravissime responsabilità – così come ho apprezzato la loro azione di governo”, ha assicurato Cicchitto. “Ma ritengo che una decisione di così rilevante spessore politico avrebbe richiesto una discussione approfondita e quindi avrebbe dovuto essere presa dall’ufficio di presidenza del Pdl e dai gruppi parlamentari, il cui ruolo in questa così difficile situazione politica andrebbe esaltato, sia sul piano delle scelte politiche da prendere sia su quello dell’iniziativa politica”, ha concluso.

 

Nel Napoletano si grida al miracolo: sul tronco di un albero appare Padre Pio

padrepio-albero-tuttacronacaLunghe file di fedeli a Secondigliano, in provincia di Napoli, dove si attende di poter osservare quella che si ritiene l’immagine di Padre Pio che è comparsa sulla corteccia di una pianta in via Monte Faito, nel rione Berlingieri. Un residente, sceso in strada per segnalare l’accaduto, ieri ha raccontato: “È apparsa poco dopo le 17 l’immagine di Padre Pio sul tronco di un grosso albero”. Il ritratto del Santo di Pietrelcina, secondo le ricostruzione dei presenti, si è manifestato via via in maniera più nitida davanti ai loro occhi increduli. Immediatamente si è gridato al miracolo e una folla si è radunata nei giardinetti davanti allo stabile al confine con il Comune di Casavatore. Sono trascorse solo poche ore prima che in centinaia si riversassero sul posto bloccando il traffico per fotografare con i telefonini la “sacra visione”. Una donna, che ha deposto un fiore ai piedi dell’immagine e il cartello “vietato toccare”, ha detto:  “È un segnale per il nostro quartiere dove troppo spesso succedono cose brutte, vuole dire che lassù ci sono vicini”. L’aiuola è stata poi delimitata con del nastro, onde evitare che la calca potesse rovinarla.

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Le directioner bruciano 80mila biglietti in 15 minuti!

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Le directioner bruciano 80mila biglietti in 15 minuti ed è sold-out per il concerto dei One Direction, boy band nata nel 2010 all’XFactor inglese, che si terrà a Milano il 28 giugno 2014. Live Nation, l’agenzia che cura l’evento meneghino, visto l’afflusso alle biglietterie ha deciso di organizzare una seconda data per il giorno successivo. Le giovanissime fan della boy band si erano messe in fila già nella notte e hanno atteso le 13 cantando le canzoni dei loro idoli per far scorrere il tempo che le separava dall’agognato biglietto, molte di loro, stretto nella mano il tagliando che permetterà l’ingresso al concerto, sono scoppiate a piangere di gioia… la One Direction mania.

Doppietta per Pandev: il Napoli torna alla vittoria a Genova

genova-napoli-tuttacronacaAnticipo delle 18 valido per la sesta giornata di campionato al Marassi di Genova da dove gli uomini di Benitez contano di ripartire per tornare in vetta alla classifica dopo lo stop imposto loro dal Sassuolo (1-1 al San Paolo nel turno infrasettimanale). Da parte loro i padroni di casa hanno assoluto bisogno di intascare una vittoria dopo la terza sconfitta in 5 giornate incassata martedì. Senza contare che la panchina di Liverani scricchiola pericolosamente e il presidente Preziosi conta di vedere una squadra brillante in campo.

genoa-napoliE’ subito il Napoli a cercare la via del gol prima con Zapata e poi con Pandev ma già al 6′ il Genoa prova a farsi pericoloso con cross di Vrsaliko che i difensori azzurri riescono a contenere con un po’ di fortuna. Due minuti dopo il gioco si ferma per qualche istante: sangue dal naso per Britos dopo uno scontro con Gilardino. Il giocatore si rimette subito in piedi. I rossoblu fanno un bel gioco di pressing ma i partenopei riescono a recuperare palla. Al 12′ Pandev sbaglia un passaggio in area ma si fa perdonare due minuti dopo prendendo gli avversari in contropiede: s’invola  verso la porta del Genoa e batte Perin con un sinistro all’angolino: 0-1!

Al 18′ Inler tenta una conclusione da circa 40 metri di Inler: la palla sfiora il palo sinistro. Al 25′ arriva la doppietta di Pandev che allunga le distanze con un gran destro a incrociare da posizione defilata su assist di Insigne: 0-2!

Al 32′ primo cartellino giallo: ammonito Matuzalem per un fallo su Behrami. Qualche minuto di gioco e arriva il primo cambio tecnico del Genoa che con l’uscita di Gamberini e l’ingresso di Stojan passano da un 3-5-2 a un 4-3-3. Al 38′ ci prova Gilardino con un colpo di testa sugli sviluppi di un calcio piazzato ma la sfera finisce sul fondo. Gli ultimi minuti del primo tempo scorrono su ritmi molto più lenti e dopo un minuto di recupero le squadre tornano negli spogliatoi. Il Genoa ha cercato in qualche modo di reagire seppure senza esito.

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All’inizio della ripresa arriva il secondo cambio nel Genoa: fuori Antonini e dentro Santana. Sostituzione anche tra le fila del Napoli con Albiol che ha accusato un problemino muscolare: al suo posto entra Cannavaro. Dopo 4′ punizione per gli uomini di Benitez: Callejon batte dalla distanza e Perin non ha problemi a bloccarla. Due minuti dopo risponde Kucka, che non è al meglio, ma la sfera passa di poco sopra la traversa. Ci riprova subito dopo con una punizione ma la palla s’infrange sulla barriera azzurra. Al 10′ ci prova Santana: troppo alto. Tre minuti dopo Higuain prende il posto in campo di Duvan Zapata e al 16′ rovina un contropiede del Napoli: sbaglia la misura del passaggio per Callejon che era pronto a calciare in porta con tutto lo specchio a sua disposizione.

genoa-napoli2Un minuto dopo i rossoblu rispondono con Gilardino: di testa manda la palla fuori di un soffio. Subito dopo arriva il secondo cartellino giallo del match: Kucka ha protestato eccessivamente dopo un fallo fischiato dall’arbitro. Al 23′ protesta tra le fila del Genoa: fuorigioco dubbio sbandierato a Gilardino. Senza la segnalazione del guardalinee ci sarebbe stato calcio di rigore per gli uomini di Liverani ed espulsione di Cannavaro che aveva steso Gilardino in area di rigore. Entrambe le squadre fanno parecchi errori in questa fase di gioco ma si distingue De Maio che riesce a impedire a Higuain di tirare in porta. I rossoblu sono alla costante ricerca del gol, ma senza esito. Al 33′ Fetfatzidis a impegnare in tuffo Reina con un bel tiro dal limite. Al 37′ è Calaio a farsi pericoloso sugli sviluppi di un calcio d’angolo: il suo colpo di testa termina di poco fuori dalla porta. Ci riprova due minuti dopo di sinistro, ma Britos mura in scivolata. A tre minuti al termine dei tempi regolamentari arriva la terza ammonizione: giallo per Higuain per proteste. Al 45′ ci prova Gilardino: Reina blocca a terra. L’incontro termina dopo tre minuti di recupero: il Napoli torna, momentaneamente, in vetta alla classifica, la panchina di Liverani sembra sempre più instabile.

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Il Sabato delle Dimissioni ovvero perché Berlusconi ha giocato d’anticipo?

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Letta invoca il Parlamento, ma Berlusconi non permette la verifica e gioca d’anticipo. Questo potrebbe essere stato dettato dalla paura del leader di Forza Italia di non avere un fronte compatto… stavolta i franchi tiratori potrebbero annidarsi nel partito di centro destra. Il Premier o meglio da qualche minuto ex tenta ancora che la crisi venga compiuta “alla luce del sole e di fronte ai cittadini”, in modo da cercare i voti dei dissidenti di Forza Italia che sicuramente avrebbero permesso di continuare fragilmente e in costante bilico l’avventura del governo Letta. Il Presidente Napolitano sta in queste ore in diretto contatto con Letta e stanno vagliando diverse ipotesi, anche se la più remota sembra essere quella di tornare alle urne.

Il Pd non è pronto, non ha fatto il Congresso e l’unico che forse avrebbe potuto battere l’indebolito Pdl è Matteo Renzi che in questo momento si trova in attesa di primarie che lo possano investire del ruolo di segretario candidato alla Premiership. L’alternativa M5S è tutta da vagliare, se mai qualcuno vorrà sondare il terreno che in questo momento però potrebbe nascondere molte insidie. Quanti potrebbero votare un governo M5S? Forse se con uno scenario da fantapolitica, il Presidente Napolitano chiedesse al Pd un atto di responsabilità, forse la strada sarebbe percorribile.

L’ipotesi di un governo con i fuoriusciti del centro-destra

Si sta facendo spazio l’ipotesi di un governo più stabile anche se sembra che i segnali di ottimismo lanciati dal civico Olivero al momento debbano essere poi valutati e sostenuti in Aula se mai si arriverà a dichiarare una nuova coalizione di governo:

“Ed è chiaro – dice Olivero – che il punto non è il tradimento di Berlusconi ma la creazione di un progetto più forte, per dar vita ad un soggetto moderato che superi l’attuale bipolarismo. Un progetto che ha una prospettiva e non si limiterà ad accogliere transfughi”.

In definitiva Scelta Civica cerca di distogliere l’attenzione dalla crisi italiana e rilanciare su un nuovo progetto. Ma cosa succederà alla riapertura dei mercati di lunedì? La Borsa di Milano che ripercussioni avrà? La crisi italiana come sarà presa dai Paesi dell’Eurozona? Si accetterà un rimpasto di governo o, soprattutto per il buon nome dell’Italia, sarebbe auspicabile tornare alle urne anche se la legge elettorale non è stata cambiata?

Gli interrogativi restano mentre si sonda il terreno. Casini da New York ha appena dato la sua disponibilità. Sulla stessa rotta sembrano essere i dissidenti di Forza Italia Gaetano Quagliariello e Carlo Giovanardi. Tra questi si potrebbe aggregare anche Maurizio Sacconi, nonostante le dimissioni firmate a Berlusconi. Altra pedina che potrebbe staccarsi dal centro-destra è  Guido Viceconte, senatore della Basilicata. Al momento se ne conterebbero, ma poi bisogna vedere come si comporterebbero in aula, più o meno una decina. Altri dieci, ma anche qui tutti da verificare, sarebbero i fuoriusciti o in “procinto di distacco” del M5S.

Il Letta bis sarà un governo appoggiato dai “dissidenti M5S” e dai “pentiti Forza Italia”? Sarà il governo dei delusi dei partiti a dare stabilità nei prossimi mesi a un progetto politico capace di traghettare l’Italia fuori dal tunnel, lontano dallo spettro della Troika?

Carri armati in transito nel porto di Napoli… svelato il mistero?

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Ieri era circolata la notizia sulle pagine de Il Mattino con una foto gallery che lasciava molto spazio all’immaginazione e poneva invece domande. Sulle pagine del quotidiano venivano sollevate molte perplessità per i  carri armati fotografati da Laura Bismuto, consigliera della III Municipalità nel porto di Napoli che raccontava: «Ieri mattina, intorno alle 11,30, mi trovavo a casa di un amico, in un palazzo di via Duomo ad angolo con via Marina: vedere tre carri armati trasportati nel porto mi ha angosciato».

L’Autorità portuale poi aveva chiarito che si trattava di un inusuale, ma regolare imbarco di  merce e ribadiva che tutte le merci, quindi anche i carri armati, sono sottoposte ai controlli doganali.

Allarme rientrato sul fronte della sicurezza, «ma il chiarimento lascia aperti i principali interrogativi: da dove arrivano i carri armati e a chi sono destinati?». La Bismuto in serata spiega di aver scritto al sindaco Luigi De Magistris.

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Rivoluzione in Facebook: da ora è possibile modificare i post

modifica-post-facebook-tuttacronacaPossono festeggiare gli utenti Facebook che da tempo attendevano l’arrivo dell’opzione per modificare i post anche dopo la loro pubblicazione. Ora non sarà più necessario eliminare quanto condiviso e ricominciare da capo, basterà cliccare sulla freccia rivolta verso il basso che appare quando si passa il puntatore del mouse su un post e selezionare la funzione “Modifica”. A questo punto si aprirà un campo di testo dov’è possibile effettuare il cambiamento del post che va infine salvato. Per evitare che l’opzione venga utilizzata in modo improprio, come stravolgendo il senso di quanto scritto dopo che in molti hanno commentato e condiviso il post, accanto ai post modificati appare la scritta “Modificato” cliccando la quale appare la cronologia che indica tutte le modifiche effettuate.

Tutti giù per terra? Alfano: ministri Pdl si dimettono!

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Tutti giù per terra? Il Pdl non ha resistito e sembra aver dato il colpo finale al governo Letta. Nonostante questa mattina uno spiraglio lo avesse aperto il Presidente della Repubblica, che da Napoli, aveva proposto l’indulto o l’amnistia, le condizioni del Pd e in particolare del Premier che aveva chiesto una verifica sembrano però aver minato il terreno irreparabilmente.

«I ministri del Pdl rassegnano le proprie dimissioni». Lo fa sapere Angelino Alfano – tramite la sua portavoce -, dicendo di parlare a nome di tutta la delegazione del Popolo della Libertà.

Dimissioni di massa… cosa succederà nelle prossime ore?

A Vittorio Brumotti va meglio con le bici… scassinata l’auto di ‘A Bombazza’

brumotti-auto-tuttacronacaSiamo talmente abituati a vederlo fare acrobazie sulle due ruote che risulta quansi difficile immaginaris Vittorio Brumotti, alias ‘A Bombazza’, alla guida di un’auto. Quello che è certo è che non è molto fortunato per quel che riguarda le quattro ruote. Sembra proprio i ladri l’abbiano preso di mira e il campione di bike trial ha deciso di postare in Twitter lo stato della sua auto dopo il passaggio dei malfattori, commentando: “La mia quinta auto in un anno che viene derubata! belin cari ladri, ricordo che lavoro a Mediaset non ne sono il capo”.brumotti-tweet

La Città Eterna in bancarotta, Marino chiede aiuto al governo per Roma

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Roma, la città eterna, oggi potrebbe non esserlo più. La città rischia di essere ingoiata, non dalla piena del tevere, bensì dalla bancarotta dei conti comunali. A dirlo è proprio il sindaco Ignazio Marino che si appella al governo affinché “salvi Roma”.

Il sindaco Marino  in una conferenza stampa sul bilancio cittadino ha detto:

“L’analisi ci dice che abbiamo 867 milioni di debiti. Noi vogliamo un confronto con il governo affinché la Capitale abbia ciò che le spetta”

“Faccio un appello a chi ha senso di responsabilità – ha aggiunto Marino – l’obiettivo è salvare Roma e lo dobbiamo fare insieme. O si è con Roma o contro. Il governo deve fare gli stessi sforzi che stiamo facendo noi”.

“Nelle prossime ore chiederò a tutti i parlamentari eletti a Roma di aiutarci nel dialogo con il governo. La Capitale d’Italia non può fallire e non fallirà”. “Stiamo comunque lavorando su diverse ipotesi – aggiunge – da un lato senza aiuti del governo, dall’altro con”.

Il sindaco ha poi tenuto a sottolineare che non aumenteranno le tasse:

 “Non aumenteremo l’Irpef – ha detto il sindaco in una conferenza stampa – così come non siamo intenzionati ad aumentare la Tares. Stiamo però riflettendo se aumentare l’Imu, ma una decisione non è stata ancora presa. C’è una discussione in corso perché, nonostante la cancellazione dell’Imu, alcune città hanno deciso di innalzare l’aliquota che verrà rimborsata dal governo. Prenderemo una decisione nelle prossime settimane”.

Frontale a Vicenza, la sopravvissuta è la donna ubriaca che l’ha causato

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Un impatto violento sulla Nuova Gasparona, in comune di Mason (Vicenza), non ha lasciato scampo al 59enne torinese Gennaro Cosentino e a una 40enne vicentina originaria di Monticello Conte Otto, Paola Morbin. Ricoverata in gravi condizioni al reparto rianimazione la moglie dell’uomo, Antonella Riccio.  Questo è il tragico incidente che secondo i primi rilievi sarebbe stato provocato da S.C., una 38enne di San Vito di Leguzzano (Vicenza) trovata poi positiva all’alcoltest: 2,34 grammi litro contro il limite massimo di 0,5.

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Secondo una prima ricostruzione S.C. alla guida di una Mercedes avrebbe centrato in pieno l’auto, una Ford Fiesta, guidata da Paola Morbin sulla quale viaggiavano anche i coniugi torinesi Cosentino. La mercedes avrebbe finito la sua corsa nei campi adiacenti la carreggiata mentre la Fiesta, sventrata, sarebbe rimasta al centro strada.

Le foto mostrano la Ford Fiesta dopo l’incidente:

E se lo smartphone andasse… a fulmini? L’esperimento della Nokia

E se uno smartphone si ricaricasse grazie all’energia elettrica dei fulminu? Il progetto è di Nokia, realizzato in merito a consumi e risparmi energetici. Un originale esperimento è stato condotto sul nuovo Lumia dallo scienziato Neil Palmer del Tony Davies High Voltage Laboratory della britannica Università di Southampton che spiega “abbiamo inviato oltre 200.000 V attraverso uno spinterometro di 300 mm, generando calore e luce simili a quelli di un fulmine. Il segnale è stato poi trasferito a un secondo trasformatore di controllo, permettendoci di ricaricare il dispositivo”. Nel corso dell’esperimento “riuscito”, stando a quanto ha detto il professor Palmer, il circuito Nokia ha risposto al segnale ed è riuscito a stabilizzarlo. Ovviamente al momento è solo un progetto e la strada che conduce alla sua realizzazione è lunga, ma potrebbe rivelarsi rivoluzionario qualora si riuscisse a mettere a punto.

“E’ troppo tardi”, la sintesi di Franceschini sull’Iva… e sull’Italia?

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“E’ troppo tardi a questo punto”, lo ammette il ministro per i Rapporti con il Parlamento Dario Franceschini chiamato a rilasciare una dichiarazione sull’aumento Iva. Sembra che però la frase possa essere anche una sintesi perfetta del momento drammatico che sta vivendo politicamente, e di conseguenza, anche economicamente lo Stivale.

Poi precisa i quattro punti che il Pd vuole condividere con il Pdl:

  • “legge di stabilità coraggiosa”,
  • “separazione delle vicende della Giunta da quelle Governo”,
  • nuova legge elettorale
  • “un programma che dichiaratamente arrivi al 2015, almeno per riuscire a superare il bicameralismo”.

“Si vada avanti per cambiare, non per campare”, ha poi aggiunto il ministro per i Rapporti con il Parlamento.

Ai microfoni di Sky Tg24, sempre Franceschini ha puntato il dito contro il Pdl che annunciando le dimissioni di massa ha fatto una scelta sciagurata e ora non ci sono, secondo il ministro, i tempi tecnici per evitare l’aumento Iva, neppure se si “anticipasse il voto a lunedì”.

Immediata la replica del capogruppo alla Camera del Pdl ( o Forza Italia secondo la “nuova” denominazione) Renato Brunetta: “se vogliono essere un prendere o lasciare, un gioco per far aumentare l’Iva e ripristinare l’Imu dando la colpa al Popolo della Libertà, noi non ci stiamo”.

Uno spiraglio di ottimismo invece arriva da Alberto Giorgetti, sottosegretario al ministero dell’Economia, che ha spiegato all’Adnkronos che “in linea teorica si può ancora fare”, anche se “i tempi sono strettissimi”. Ha anche detto che “questo rinvio rappresenta un grave problema perché il rischio è di danneggiare le prospettive di ripresa. L’aumento dell’Iva è una gabella che blocca la crescita e mi auguro che possa essere scongiurato”.

 

Curva Sud chiusa? I tifosi manifestano in segno di protesta!

milan-tifosi-protesta-tuttacronacaIl giudice sportivo ha deciso di chiudere per una giornata il secondo anello blu di San Siro a seguito dei cori razzisti contro i napoletani e i tifosi della Curva Sud, dopo che il ricorso è stato respinto, fanno sentire le loro voci di protesta. Nella notta San Siro è stato tappezzato con 3mila manifesti con stampato il coro anti-Napoli alla base della squalifica e hanno già avvisato che oggi, prima dell’avvio dell’incontro con la Samp, terranno una manifestazione all’ingresso 14 dello stadio. Si legge nel comunicato: “In tanti si chiedono come reagiremo di fronte alla chiusura della nostra amata Curva. Il ritrovo per la Curva Sud è alle 19.00 davanti al cancello 14, porteremo colore, cori e tutta la nostra rabbia davanti allo stadio nel momento in cui più sarà importante farci sentire, quando la gente starà affluendo agli ingressi. Distribuiremo un volantino con un comunicato che riguarderà tutta la tifoseria, perché quello che sta accadendo è assurdo. Chiunque abbia a cuore la Curva Sud, chiunque abbia a cuore il Milan, chiunque pensa che questa decisione sia folle, è invitato ad esserci per far sentire la sua voce: facciamo sentire tutti insieme quanto tutto questo ci faccia schifo! Resteremo davanti ai cancelli fino al fischio d’inizio, dopodiché lasceremo lo stadio nella tristezza e la desolazione ovvia e unica conseguenza di queste decisioni che calpestano ogni diritto. Un’ora e mezza per NOI un’ora e mezza per la NOSTRA LIBERTA’!!! C’erano una volta, megafoni tamburi e colore… C’era un tifo fatto di passione e non di televisione… Quello che ci avete tolto… Quello che ci riprenderemo!!! USURPATORI BAST***I!!!!”

Torna il libro nero? Rom schedati in Svezia

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Si chiama “itineranti” è un file e non un libro, ma la sostanza non cambia: sembrerebbe proprio, per alcuni versi, simile agli archivi della Gestapo. La Svezia usa la tecnologia e “scheda” i rom con nomi, indirizzi (quelli di cui orami si conosce la stanzialità), documenti di riconoscimento e gradi di parentela. E’ stato il giornale Dagens Nyheter (DN) a pubblicare la lista completa. La polizia svedese che fa? Prima nega, poi sottolinea che è uno strumento solo “informativo” poiché non sono stati adottati provvedimenti dopo la schedatura. Quindi secondo la polizia si tratterebbe solo di una sorta di registro anagrafico. Ma è stato il Premier svedese Frederik Reinfeldt,  a sottolineare invece che la procedura è illegale su tutto il territorio svedese. Anche se ormai si è fatta strada e dilaga l’idea che in Svezia, la schedatura su base etnica si una prassi consolidata per limitare i disordini. Della notizia si è occupata anche un’altra testata l’ Aftonbladet che, intervistando un agente in pensione che ha preferito rimanere anonimo, avrebbe scoperto che la schedatura sarebbe iniziata 8 anni fa quando la polizia si è occupata di una grande quantità di reati commessi e attribuiti alla comunità rom. L’agente si è dichiarato pentito di aver partecipato alla schedatura, ma secondo il suo parere, altre stazioni di polizia avrebbero fatto lo stesso.

Vuole i soldi: accoltella il fratello e ne prende in ostaggio la moglie

accoltella-fratello-tuttacronacaAd Arzignano, in provincia di Vicenza, un kosovaro di 21 anni ha accoltellato il fratello maggiore prima di trascinarlo fuori casa e chiuderlo all’esterno dell’abitazione. Dopo di che ha preso in ostaggio la cognata e il figlio di questa minacciando di ucciderli entrambi se la vittima non gli avesse consegnato 5mila euro. Una volta avuti i soldi, è scappato dal balcone. La donna a quel punto ha avvisato i carabinieri che hanno dato il via a una battuta che ha portato all’arresto del 21enne che si era già procurato un biglietto ferroviario diretto in Francia. Il fratello, di 31 anni, è stato sottoposto ad un intervento chirurgico e si trova ricoverato in prognosi riservata all’ospedale di Vicenza ma non è in pericolo di vita.

Gli inquilini che chiedono il pizzo al proprietario…

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Hanno affittato tre abitazioni al Vomero, a Napoli,  e poi hanno minacciato il proprietario di consegnare loro 50 mila euro se non voleva aver distrutti (e quindi inservibili) gli appartamenti. Così tre persone dello stesso nucleo famigliare sono finite ai domiciliari. La polizia ha dovuto recuperare il denaro e ha posto ai domiciliari: F. M., 56 anni, R.P. di 46 e N. M., di 24 anni.

Pestato a sangue: la denuncia dell’aggressione passa per Facebook

ercole-gay-picchiato-tuttacronacaUna denuncia corre su Facebook, dopo che sul social blu la foto che testimonia delle violenze subite da Ercole: un pestaggio gratuito, solo perchè l’omosessualità ancora fa paura.

ercole-facebookA raccontare quanto è successo il sito “La Fenice Gay“, che ha denunciato la vicenda. L’aggressione, stando a quanto viene riportato, sarebbe avvenuta il 22 settembre scorso a Roma, la sera, quando Ercole si trovava su una panchina, impegnato a scrivere sul suo taccuino, alla fermata della metro Cipro. Ora l’associazione La Fenice, presieduta da Sergio Attanasio, sta fornendo assistenza legale alla vittima dell’ennesimo pestaggio omofobo. Il volto tumefatto è il risultato di incontro con una testa rasata. Nella ricostruzione si legge:

Seduto su una panchina vicino la fermata della metro Cipro sentendo qualcuno che mi rivolgeva la parola, smetto di scrivere.

-” scusa hai una sigaretta?“. Non distolgo lo sguardo dal mio taccuino e con noncuranza rispondo: ” mi dispiace non fumo”.

L’individuo che non avevo neanche focalizzato incalza: “ beh che stai a fare a quest’ora qui da solo seduto su questa panchina?“.

La mia voce esce con naturalezza così come la risposta .. Non ci penso neanche un istante.

-” prendo degli appunti frattanto che aspetto il mio compagno“.

La voce dell’individuo si trasforma divenendo minacciosa venate di rabbia .. Frustrazione di un essere di un essere incompleto.

A questo punto arriva l’insulto e Ercole alza lo sguardo e vede una testa rasata e degli occhi di ghiaccio. Tutto si svolge in un attimo: un pugno all’occhio destro che spacca l’arcata sopracciliare e il volto che si riempie di sangue, mentre altri tre pugni lo raggiungono a naso, nuca e viso. E gli insulti non si placano. Alla fine sopraggiungono “altri due individui” che si complimentano con l’aggressore per averlo picchiato “prima che arrivi qualcuno”. Il loro è un “hai fatto bene fratello”.

Conclude la ricostruzione:

I tre si allontanano, gasati, sento, da lontano le loro voci divertite. Io restò immobile dolorante e zuppo del mio sangue, li fermo, perso nella cognizione del tempo solo il dolore e il sangue che scorre a scandirlo. Non ho idea di quanto tempo io sia rimasto li accasciato prima del sopraggiungere del mio compagno.. Di sicuro so che per un attimo la mia stessa esistenza veniva riportata a cinquant’anni fa quando essere un omosessuale era una discriminante che si pagava nei casi più estremi con la vita stessa.

#guerrieri, la campagna Enel diventa un tormentone nel web

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#guerrieri la nuova campagna promozionale di Enel tende a fare eroi le persone comuni. Con questo messaggio le aziende cercano sempre più di veicolare i loro prodotti facendo sentire l’azienda vicina alle difficoltà dei consumatori. Senza voler disquisire sul termine “guerriero” che richiama l’uso della forza e della violenza (magari sarebbe stato molto più logico parlare di “idealista” o di “sognatori” o ancora “creativi”),  quello che lascia sconcertati è il richiamo alle atmosfere “realismo sovietico”. L’uomo al centro del mondo capace di lottare per piegare la realtà che non gli piace, forte e possente al centro della scena.

L’ironia però non è tardata ad arrivare:

C’è chi su YouTube come gra giolle ha commentato:  “Domani mattina quando ti alzi, guerriero, (mentre io dormo) paga mutuo, medicine e benzina e non dimenticare l’alabarda spaziale“.

Gli spot sono sicuramente realizzati con grande tecnica, ma forse ormai il web riesce a fare un processo di “demolizione ironica” a cui la pubblicità ancora non ha trovato le difese per tutelarsi e rendere efficace il proprio spot. D’altra parte in pubblicità l’errore è sempre dietro l’angolo basta pensare all’autogol di Barilla 

Il contro-slogan della Coop che mira alla Littizzetto

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Tra ironia e tragica realtà il sindacato Usb lancia il contro-slogan della Coop che mira proprio a minare lo spot televisivo di Luciana Littizzetto, testimonial della nota catena di supermercati.

Nel contro-slogan viene sconvolta quell’atmosfera da sogno descritta nello spot ufficiale e vengono alla luce le scomode domande: “Sai che una cassiera della Coop guadagna 700 euro al mese? Sai che i contratti part-time sono l’unica opzione per essere assunti? Sai che ci cambiano il turno con una telefonata? Ma la Coop non eri tu?”.

Tra sarcasmo, ironia e dramma sociale le domande sembrano condannate a non aver risposta.

Il video postato a luglio 2013 è tornato in questi giorni nel mirino dopo che il web si è scatenato contro la pubblicità di Enel: #guerrieri.

 

I sotterranei… della vodka: scoperto il “vodkadotto”

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Una scoperta incredibile è stata fatta dalla polizia di frontiera del Kirghizistan durante un pattugliamento. Prima si è ritenuto che fosse una conduttura illegale per il passaggio di petrolio, poi invece si è scoperto che lì dentro passava vodka. Un vero e proprio vodkadotto che trasportava migliaia di litri di alcol. Lunga circa 500 metri e con un diametro di 20 cm, il vodkadotto passava anche otto il fiume Cu che fa da frontiera tra Kirghizistan e Kazakistan.  secondo alcune fonti la conduttura sarebbe stata costruita mesi fa. Probabilmente il Kazakistan inviava al Kirghizistan la vodka poiché c’è una forte richiesta del liquore nella regione, ma il prezzo spesso non è alla portata di tutti.

De Laurentiis al sindaco di Napoli: “mi venda lo stadio o vado a Caserta”

aurelio-de-laurentiis-stadio-tuttacronacaHa parlato a Radio Kiss Kiss il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis da dove ha lanciato il suo messaggio al sindaco di Napoli: “Mercoledì chiederò a De Magistris di vendermi il San Paolo”. E ha spiegato: “Sono molto preoccupato perché il sindaco disse che mi avrebbe venduto lo stadio, ma con i tempi biblici ai quali sono abituati al Consiglio Comunale io non credo che saranno in grado di farlo. Quindi io mercoledì stesso, dopo l’incontro, monterò in macchina e farò l’accordo con il sindaco di Caserta e da gennaio comincerò a costruire il nuovo stadio a Caserta”.

Mai le chiavi in mano ai bambini: bimba si chiude in auto

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E’ stato solo per qualche istante che la madre le ha lasciato le chiavi dell’auto in mano, ma tanto è bastato affinché una bambina di 20 mesi riuscisse a chiudersi dentro l’auto. Così a Reggio Emilia, in via Sardegna è iniziato il calvario della madre che spaventata ha chiesto aiuto al 113. Poi sono arrivati anche i pompieri e hanno provato a forzare la serratura, ma non ha ceduto. Così hanno deciso di rompere un finestrino. Sul posto presente anche il 118 che ha immediatamente visitato la bimba, trovandola in perfette condizioni fisiche. Per sicurezza esami più accurati sono stati svolti anche presso il Pronto Soccorso Pediatrico e anche qui non è stato riscontrato nulla.

 

Pdl all’attacco: Berlusconi chiede la ricusazione della Giunta

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Berlusconi ha chiesto la ricusazione dei componenti della Giunta presentando la memoria difensiva al Senato. Si ripete quindi la richiesta già ampiamente espressa alla Corte Europea per i diritti dell’uomo di Strasburgo. Come riportato nel dossier pubblicato da La Stampa si ribadiva come la Giunta non avesse ritenuto necessario mandare gli atti alla Consulta né aspettare il giudizio della Corte d’Appello sull’interdizione di Berlusconi: la giunta delle immunità «sospenda il giudizio in attesa della decisione della Corte Europea» presso la quale è stato presentato un ricorso contro la legge Severino e che dovrebbe decidere «in tempi assai ravvicinati, ovvero nell’ordine di pochi mesi». 

Intanto il presidente della giunta Dario Stefàno, dando l’annuncio della memoria difensiva depositata oggi ha dichiarato: «Spero che questa scelta del senatore Berlusconi possa servire a svelenire il clima», afferma. «Presentare una memoria difensiva, nel rispetto dei termini regolamentari, mi auguro che indichi la scelta, nel solco della strada sinora tracciata e seguita nei lavori della Giunta delle elezioni e delle immunità, di tutelare le proprie ragioni nella sede istituzionale propria e nell’ambito delle prescritte procedure», si legge nella nota di Stefàno. «Ho chiesto e ottenuto dal Presidente Grasso – spiega – l’autorizzazione alla diretta audio-video della seduta pubblica del 4 ottobre, anche perché le ragioni della difesa possano essere conosciute direttamente da tutti, dai cittadini e dalla stessa comunità dei giuristi». «Il mio auspicio – conclude il senatore di Sel – è che si possa proseguire a lavorare con serenità e con l’impegno responsabile di tutti, a partire da me quale Presidente della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari».

Nel testo, in possesso dell’ANSA, si legge: «Nessuna utilità vi potrebbe essere nel partecipare a un giudizio del quale si sia già previamente conosciuta la sua conclusione. La presenza delle parti, dell’interessato o di un avvocato non sarebbe che una mera sceneggiata in un copione già ampiamente scritto». Così Silvio Berlusconi, nel chiedere la ricusazione della giunta.

La tassa in tavola… ecco pronto il pesce fritto!

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Lo denuncia la Coldiretti:

Senza interventi normativi, infatti, scatterà una norma, introdotta furtivamente nella Finanziaria del dicembre 2006 dal governo Prodi, che moltiplica per mille gli attuali canoni demaniali per gli impianti (sostanzialmente le gabbie a mare dove vengono tenuti ad ingrassare i pesci). E visto che le imprese del settore non avranno altra strada che chiudere i battenti, o migrare. i pescatori (o meglio allevatori del mare), come estremo gesto di protesta hanno pensato di incatenarsi alle strutture in mare aperto per tentare di sventare il boom insostenibile dei canoni demaniali marittimi.

Sempre secondo la Coldiretti:

La tassa sul fritto di pesce – secondo le stime della Coldiretti – per come è stata impostata probabilmente costringerà le imprese di acquacoltura italiane a chiudere i battenti. Condannando così un settore – che vale oggi circa 400 milioni di euro di fatturato complessivo – a morte certa e lasciando mano libera ai grandi operatori internazionali che possono piazzare le gabbie di accrescimento in acque territoriali meno esose fiscalmente. La protesta – promossa da Coldiretti Impresa pesca nel Golfo di Alghero, in Sardegna – ha il volto di un imprenditore, Mauro Manca, titolare di un impianto di acquacoltura che giorni fa si è letteralmente incatenato a una delle gabbie per l’allevamento del pesce, a un km e mezzo dalla costa.

In definitiva sedersi a un ristorante e mangiare un piatto di pesce fritto diventerà davvero un lusso tra l’Iva che aumenta e le tasse “nascoste” che ricadono sui consumatori.

Esplosione a Reggio Calabria: opera della ‘ndrangheta?

bomba-mary-reggiocalabria-tuttacronacaE’ stato distrutto, attorno alle 23 di venerdì sera, il Cafè Mary in via Ravagnese, a Reggio Calabria. Proprietaria della pasticceria-panetteria è la 40enne Maria Grazia Ficara, moglie di Domenico Ecelestino, considerato il “factotum” del cognato,  il boss e trafficante di droga Orazio Ficara, detto il “Coccodrillo”, da anni in carcere per traffico di droga. La squadra mobile della città sta concentrando le indagini sugli ambienti della criminalità organizzata visto che dietro l’esplosione potrebbe esserci la mano della ‘ndrangheta, date anche le modalità del danneggiamento. Vicina all’aeroporto, la zona è altamente frequentata ed è stato un caso che l’esplosione non abbia provocato feriti. Il Cafè Mary, davanti al quale è necessario transitare per raggiungere lo scalo, sorge a meno di 50 metri dal luogo in cui, nel gennaio 2010, è stata trovata un’auto imbottita di armi il giorno della visita del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Stando ai primi rilievi effettuati dalla Scientifica, sembrerebbe che qualcuno si sia introdotto nel locale cospargendolo di benzina, dopo di che i vapori del carburante avrebbero saturato l’ambiente fino a provocare un esplosione. Al momento si sta cercando di capire se l’esplosione vada inquadrata in un contesto mafioso, di estorsioni subite dai familiari di Orazio Ficara o se il movente non sia piuttosto da ricercarsi negli ambienti del traffico di sostanze stupefacenti.

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La mamma di Sarah e la lettera a Sabrina

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Ieri sera, a Quarto Grado, Concetta Serrano madre di Sarah Scazzi ha lanciato il suo appello pubblico tramite una mail.

“Vorrei incontrare Sabrina: mi piacerebbe aiutarla ad iniziare un cammino giusto agli occhi di Dio”. Nella missiva indirizzata a uno dei legali della famiglia, Antonio Cozza, Concetta non parla di perdono ma invita Sabrina a intraprendere un cammino di fede.

“Vorrei incontrarla, – aggiunge Concetta – non per chiederle se ha ucciso Sarah, anzi… sarà un discorso che non farò mai, se lei non lo vorrà”. Per me sarebbe davvero bello rivedere le due cugine nel Nuovo Mondo’, governato da Cristo Gesù, – conclude la donna – che si abbracciano, dimenticando il male che ha portato a questa tragica situazione”.

Lo stalking colpisce Luisa Corna

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Luisa Corna, artista bresciana 48enne, è stata vittima di stalking. La Corna avrebbe ricevuto numerose mail anonime con toni offesivi e minacce tanto da essere indotta a denunciare presso le forze dell’ordine il comportamento di un maniaco anonimo. Inoltre l’artista si è detta allarmata quando ha capito che lo stalker conoscerebbe perfettamente i suoi spostamenti. La Corna non ha nascosto i sospetti quindi che possa trattarsi di una persona del suo ambiente di lavoro, qualcuno che possa con facilità reperire informazioni sul suo conto. LA Corna ha ricevuto sin dal 2012 insulti del tipo: “Povera provincialotta” o  “sei una vipera”, ma ultimante sembra che siano più frequenti e meglio dettagliate le mail che riceve.  La Procura ha aperto un fascicolo contro ignoti per atti persecutori e stalking.

 

Scossa di terremoto sul Gargano

terremoto-gargano-tuttacronacaLa Rete sismica nazionale dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), ha registrato una scossa di terremoto di magnitudo 2.1 alle ore 6:38 sul promontorio del Gargano. Non sono stati registrati danni nè a persone nè a cose. La scossa, che ha avuto ipocentro a una profondità di 3.7 km, è stata localizzata nel territorio di San Nicandro Garganico,e ha interessato nel raggio di 20 chilometri anche i centri di Apricena, Lesina, Poggio Imperiale, Rignano Garganico e San Marco in Lamis, tutti in provincia di Foggia.

Che ripercussioni ha l’indulto e l’amnistia su Berlusconi?

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Dell’indulto Silvio Berlusconi ne ha già beneficiato perché nel processo Mediaset la condanna a 4 anni è stata già condonata di 3 anni. Con l’amnistia invece sarebbe estinto il reato. Se dovesse passare uno dei disegni di legge depositati in Senato da Pd e Pdl oltre alla cancellazione di parte della pena (nel caso d’indulto) si avrebbe anche uno “sconto” sulla pena accessoria cioè sull’interdizione dai pubblici uffici, pena che fra l’altro deve essere riformulata dalla corte d’Appello di Milano il 19 ottobre. Insomma sarebbe un meraviglioso regalo di compleanno al Cavaliere… che sicuramente è disposto ad accettarlo anche con qualche giorno di ritardo, visto che domani è domenica!

Marquez chiama Spagna: dal 2014 via tre italiani dal team, arriva la vecchia squadra

marquez-teamspagnolo-tuttacronacaMarc Marquez ha dimostrato di essere in grado di essere il dominatore assoluto in motoGp e se avanza richieste… la Honda risponde, anche in tempi brevi. Ora lo spagnolo ha deciso di cambiare in parte il suo staff. L’anno prossimo arriveranno il telemetrista Hugo Bucher, Javier Ortiz e Jordi Castilla, tecnici attualmente al lavoro con il fratello Alex ma che prima lavoravano con Marc in Moto2. Per tre che arrivano tre devono però lasciare i box ed ecco che a prepararsi ai saluti sono gli italiani. Se Roberto Clerici, Andrea Brunetti e Carlo Luzzi restano nel dream team del campione, la stessa sorte non tocca a Bruno Leoni,  il capomeccanico, Giulio Nava e Filippo Brunetti, che però non dovrebbero avere troppi problemi in futuro visto che Livio Suppo, team principal della Honda, ha assicurato che saranno dirottati verso altri ambiti “e non saranno lasciati a piedi”. Gpone.com ha riportato un’intervista in cui Marquez ha spiegato: “Non metto in dubbio la loro professionalità ma anche quelli che li sostituiranno lo sono altrettanto. Glielo avevo promesso che sarebbero tornati con me, è quello il mio ‘dream team’. Una sorta di famiglia. Non sono insoddisfatto del lavoro dei miei attuali tecnici, non c’è una motivazione particolare per questo cambio, è solo una questione di sensazioni”.

I No Tav alzano il tiro: buste con proiettili

notav-proiettili-tuttacronaca“No Tav No Terzo Valico – alzare il tiro pagherete caro pagherete tutto”. E’ quanto recita il messaggio recapitato assieme a dei proiettili calibro 7.65 in tre buste spedite alle sedi torinesi di Cgil, Cisl e Uil. I desitnatari sono dei funzionari dei sindacati che si sono detti favorevoli alla Tav. I carabinieri, i cui investigatori assieme alla Digos hanno aperto un’indagine coordinata dal pool anti-terrorismo della procura di Torino, hanno provveduto a sequestrare le tre buste.

“La dieta dello spinello”, un etto e 70 grammi di marijuana al mese

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La dieta dello spinello che ha scagionato un operaio ferrarese di 36 anni, incensurato, che era stato fermato nell’agosto 2012 dai carabinieri di Copparo per un controllo mentre era in bici: addosso aveva uno spinello e i militari avevano così eseguito una perquisizione domiciliare. A casa l’operaio aveva consegnato spontaneamente due barattoli con la marijuana che teneva in cucina, convinto peraltro che rientrassero nel limite del consumo personale. In realtà da quella quantità si sarebbero potute ricavare, appunto, ben 1.380 dosi. Le accuse però sono cadute quando l’operaio, assistito adl suo legale, ha potuto dimostrare che si trattava di una dieta trovata sul web. Nella dieta era prevista una tisana di marja alla sera e 8 canne al giorno. Per questo motivo il 36enne aveva necessità di fare scorte di marijuana. Per rifornirsi l’uomo era un assiduo frequentatore di  Baluardi, zona di spaccio a Ferrara, ottenendo anche sconti dai pusher. L’imputato non faceva assolutamente spaccio della marijuana e nonostante detenesse dosi massicce, l’uso era esclusivamente terapeutico e personale.

L’ITALIA IN MANO A UN PREGIUDICATO? AMNISTIA!

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Il presidente dal carcere di Poggioreale propone l’amnistia:

“Pongo al parlamento anche l’interrogativo se esso non ritenga di prendere in considerazione la necessità di un provvedimento di clemenza, di indulto e di amnistia” e poi ha aggiunto: “Questo è un provvedimento che non può prendere d’autorità il Presidente della Repubblica che non ne ha i poteri, che non può prendere il governo da solo e che ha bisogno di un consenso molto ampio del Parlamento, forse troppo ampio secondo quanto stabilito”. Serve “una maggioranza di due-terzi, ma questo non può essere un freno a esaminare fino in fondo la necessità e la possibilità di questo provvedimento se si è convinti”, ha insistito.

“Non serve che il Parlamento ogni tanto si scioglia. Non abbiamo bisogno di campagne elettorali a getto continuo, ma di continuità”. Il Capo dello stato aggiunge: “Abbiamo un obbligo giuridico come ci impone la corte di Strasburgo per dare una risposta soddisfacente all’affollamento delle carceri”.

E poi ha ribadito il concetto: “Mi auguro che il clima politico sia sufficientemente svelenito perché il mio messaggio alle Camere possa avere un’accoglienza serena e garantire che il Parlamento lavorerà nei prossimi mesi”.

Al Presidente della Repubblica fa eco il Guardasigilli che nell’intervento che ha inviato al Congresso straordinario dell’Unione delle camere penali ha dichiarato che il sovraffollamento nelle carceri “è una vera e propria emergenza civile, oltre che etica e morale, che ci allontana sempre più inesorabilmente dalla funzione di rieducazione che il costituente ha assegnato alla pena”, “un prioritario terreno di intervento”  segnalando “l’eccesso di carcerazione che ancora connota la nostra legislazione” e concludendo  che bisogna fare “sempre più far leva sulle misure alternative alla detenzione carceraria, ovviamente senza trascurare le altrettanto forti esigenze di sicurezza”,  Così si è espresso il Guardasigilli, che pone tra priorità anche la questione della “durata irragionevole dei processi”.

Sulla stessa riga anche Valerio Spigarelli, presidente dell’Unione delle camere penali  “Fa piacere che il presidente della Repubblica chieda finalmente il coraggio al Parlamento per una cosa straordinaria, l’amnistia e l’indulto”. Spigarelli ha anche sottolineato la “felice consonanza” con la posizione dei penalisti: “Anche l’avvocatura penale chiede l’amnistia, assieme a riforme strutturali”.

L’Italia potrà cadere nelle mani di un pregiudicato? E AMNISTIA SIA!

Aggiornamento: Nonostante questa mattina lo spiraglio Napolitano lo aveva aperto, ora invece si è aperta la crisi con le dimissioni dei ministri Pdl. 

Vita dura per i paparazzi: la California dice basta ai flash

paparazzi-california-tuttacronacaUn anno fa le attrici Halle Berry e Jennifer Garner iniziarono una crociata affinchè venisse limitata l’invedenza dei fotografi nella vita dei figli delle star californiane, per lo più hollywoodiane, ma anche appartenenti al mondo della politica e dell’economia. Ora Jerry Brown, governatore della California, ha promulgato il “Bill 606”, una nuova legge che eleva a un anno di prigione la pena per i fotografi che “molestano un minore a causa della professione di uno dei genitori”. Oltre a questo, arrivano le sanzioni finanziarie in cresita: 10 mila dollari alla prima violazione, 20 mila alla seconda, 30 mila alla terza. Inoltre i “genitori famosi” potranno chiedere al “paparazzo molestatore” risarcimenti civili per i danni causati con i suoi scatti. A seguito della promulgazione della legge, Halle Berry ha dichiarato: “Ho incominciato a battermi in difesa della piaga inflitta ai bambini a causa della celebrità dei genitori ma ora mi rendo conto che questo è l’inizio della fine dell’aggressività dei paparazzi”. Infatti ora i fotografi si troveranno ad aver a che fare con una ridotta capacità d’inseguire i vip non potendosi più avvicinarsi ai loro figli e, essendo la definizione di “intrusione” alquanto ambigua, possono rientrare nel novero anche le stesse foto scattate. Proprio per questo motivo le organizzazioni che rappresentano i fotografi americani, i network della California e i produttori cinematografici si sono opposte alla nuova legge. Secondo tali organizzazioni, infatti, si tratterebbe di una “limitazione della libertà di espressione” tutelata dal Primo Emendamento Costituzione. La legge, che è passata perchè “alla fine ha prevalso la necessità di tutelare i bambini da comportamenti estremi da parte di estranei” come ha spiegato il senatore Kevin de Leon, entrerà in vigore il primo gennaio 2014 e per molte star rappresena una prima vittoria in vista della riconquista della loro privacy.

“Cosa nostra” sui set cinematografici, registi in fuga dalla Sicilia

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Persone che non sono in grado di far nulla, che rallentano il lavoro dei professionisti e che fanno innalzare il costo delle produzioni, ma se qualcuno come quell'”attrezzista venuto da Roma” prova a dire che quei collaboratori non sono graditi sul set in quanto incapaci di svolgere il lavoro ecco che a Palermo il furgone degli attrezzi viene svaligiato. “Loro” sono quelli che decidono dove far mangiare la troupe, dove alloggiarla e che acqua si deve bere sul set. “Loro” decidono le comparse, “Loro” decidono dove affittare i mezzi, o si fa come vogliono “Loro” o si rischia!

Nonostante un anno fa abbia fatto scalpore la clamorosa estorsione alla casa cinematografica Magnolia, quarantuno esponenti del clan della Noce sono stati arrestati, la mafia non ha smesso di allungare la sua ombra sul mondo del cinema mentre il numero delle produzioni in Sicilia è in calo: se in Piemonte la Film commission ha finanziato 51 opere, l’Isola l’anno scorso si è fermata a 10.

“Le produzioni cinematografiche hanno ormai abbandonato la Sicilia a causa di attività illecite perpetrate da alcune famiglie mafiose”, denuncia in una lettera un direttore di produzione di Cinisi, Vincenzo Cusumano, che ha scritto al presidente della Regione Rosario Crocetta. La sua lettera è stata firmata da una decina di artisti, da Leo Gullotta a Tony Sperandeo, da Luigi Burruano a Ernesto Maria Ponte. “Chiunque arrivi in Sicilia deve scendere a compromessi  –  denuncia Cusumano che ha lavorato tra gli altri con registi come Marco Tullio Giordana, Ricky Tognazzi e Renato Di Maria  –  tutti lo sanno e nessuno ne parla, mentre la nostra regione rischia di uscire definitivamente dai circuiti cinematografici”.

Come riporta La Repubblica:

“Questo è un grido di dolore e di allarme”, dice Leo Gullotta. I dati non sono confortanti: se nel 2008 in 257 hanno presentato domanda di finanziamento alla Film commission siciliana, nel 2012 le istanze sono state 190. Colpa  –  dicono attori e produttori  –  sia della disorganizzazione che della malavita. “La mafia  –  racconta un addetto ai lavori  –  impone comparse e operai, ma anche le ditte dalla quali rifornirsi per acquistare i materiali che servono ad allestire i set. In cambio assicura il quieto vivere per tutta la durata delle riprese”. Uno scenario drammatico svelato dall’inchiesta che un anno fa ha portato all’arresto di 41 affiliati al clan della Noce che avevano imposto il pizzo anche ai produttori di Magnolia fiction, che nel 2010 stavano girando a Palermo la serie televisiva “Il segreto dell’acqua”, con Riccardo Scamarcio nelle vesti di un vicequestore. In manette sono finiti pure i figli di Enzo Castagna, Tommaso e Gaetano, da trent’anni procacciatore di comparse a Palermo. I due fratelli erano diventati “capogruppo di set”.

La Regione sa che il racket strozza le produzioni e ha varato un protocollo di legalità, intitolandolo a Carlo Alberto Dalla Chiesa: “Chi riceve soldi dalla Film commission si impegna a rendere trasparente ogni subappalto  –  dice l’assessore al Turismo Michela Stancheris  –  pena la revoca del finanziamento”. Per Antonio Piazza, regista di “Salvo” applaudito a Cannes, bisogna scegliere con cura i collaboratori sul territorio: “Nel nostro caso  –  racconta dal Brasile dove sta per uscire il film  –  pur avendo girato in una borgata, l’Arenella, non abbiamo avuto alcuna difficoltà. Ma sono tante le produzioni che hanno paura di venire in Sicilia”. Il regista Giuseppe Tornatore al festival di Taormina aveva già lanciato l’allarme denunciando che la Regione ha perso il treno del cinema: “Le poche produzioni che arrivano nell’Isola stanno qui alcune settimane e vanno via. Perché spesso sono costrette a pagare il pizzo”.

La Film commission, che ha sei dipendenti, serve solo da salvadanaio e peraltro ormai è in grado di distribuire solo spiccioli: se nel 2008 per i finanziamenti c’erano 5 milioni, nel 2012 non sono arrivati a 2. “La Film commission è inutile se non concede servizi  –  denuncia Cusumano  –  le poche produzioni che arrivano in Sicilia non la contattano nemmeno e sono costrette ad affidarsi al territorio con il grosso rischio di illegalità che conosciamo”. Il presidente della Film commission, Pietro Di Miceli, promette il rilancio: “Rendiamola una struttura operativa”.

Napolitano al Maschio Angioino tra fiducia e incertezza!

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Dopo il rientrato allarme bomba che nella mattinata aveva sconvolto la visita del Presidente della repubblica a Napoli, Giorgio Napolitano, durante le celebrazioni del 70esimo anniversario delle Quattro Giornate di Napoli svoltesi al Maschio Angioino ha detto che le Quattro Giornate di Napoli “ci debbono dare convinta fiducia in quel che di qui può ancora venire – nelle critiche circostante attuali e nell’incerto prospettarsi del futuro – alla causa comune dell’Italia e dell’Europa”.

Sesso spesso ma troppo breve: gli italiani insoddisfatti tra le lenzuola

sesso-italiani-tuttacronacaDoxaPharma ha condotto una ricerca, che sarà presentata l’8 ottobre contemporaneamente al congresso nazionale della Società Italiana di Urologia (Siu) e dell’Associazione Ginecologi Ospedalieri Italiani (Aogoi), su un campione di 3mila tra uomini e donne di età compresa tra i 18 e i 55 anni, che ha rilevato l’insoddisfazione a livello sessuale degli italiani. In media, i nostri connazionali dichiarano di avere 9 rapporti sessuali al mese, numero che è più alto della media mondiale, ma si rivelano anche essere tra i più insoddisfatti: per una coppia su quattro, il rapporto avrebbe una durata massima di due minuti. Dalla ricerca emerge inoltre che 800mila coppie sono a rischio infedeltà e rottura proprio a causa dei problemi nella sfera sessuale. Vincenzo Mirone, Segretario Generale Siu, spiega: “L’eiaculazione precoce è il disturbo sessuale maschile più comune e comporta molta frustrazione in entrambi i partner. Lui diventa insicuro e perde l’autostima, lei reagisce con rabbia e aggressività. Tutto ciò crea tensioni che possono portare alla crisi della coppia”. Gli esperti hanno anche sottolineato che gli uomini affetti da tale problema, nonostante per la maggioranza dichiarino di voler migliorare la situazione, raramente si rivolgono al medico: sarebbe solo uno su dieci a farlo. Gli altri preferiscono affidarsi a internet, in cerca di rimedi “fai da te”. In occasione dei congressi verrà annunciata la creazione dei ‘Dipartimenti per la Salute sessuale della coppia, in cui urologi e ginecologi agiranno insieme.

Vola colomba: a loro la speranza della tenuta di governo!

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Solo un miracolo, anzi una colomba può salvare l’Italia dal baratro ed sventare la crisi di governo. Ora che Enrico Letta ha dato il suo aut aut con “prendere o lasciare”, il lavoro spetta alla linea “soft” del rinato partito di Forza Italia, appena disseppellito dal Cavaliere.

Intanto Berlusconi vola ad Arcore per festeggiare un compleanno sotto tono, il primo da pregiudicato.

«Molti nemici molto onore» sembra essere questo l’ultimo slogan di Berlusconi  che identifica ormai in Napolitano il suo acerrimo nemico, anzi «il regista della congiura» e lo vede protagonista della sua tesi sull’«operazione eversiva orchestrata ai danni del leader politico del centrodestra».

Berlusconi barricato ormai ha iniziato la sua guerra in cui gioca spesso a cambiar ruolo: da carnefice a vittima: «Mi limito per ora a ricordare solo il modo in cui è stata composta la sezione feriale della corte di Cassazione, apparecchiata come un plotone di esecuzione contro di me. Di quella sentenza tutta la magistratura dovrebbe vergognarsi».

Gianni Letta, ci prova! Si fa carico, forse anche per “obbligo familiare”, di tentare l’ultima mediazione diplomatica  è il terminale di una rete diplomatica che si fa carico dell’ultimo tentativo diplomatico e almeno ieri riesce a scongiurare il pericolo. Ma ormai sembra che la sua battaglia sia agli sgoccioli e Berlusconi rilancia: “Se non fermano questo piano per eliminarmi – ripete – io non ho paura di aprire la crisi di governo” e poi sottolinea che Letta lo ha voluto lui più che il Pd. Forse lo aveva scelto anche per la sua parentela con Gianni, ma sembra che il Cavaliere ora sia lontanod alle posizione di Letta zio e nipote. Gianni Letta lo sa che si sta però andando verso il baratro e cerca di mettere il freno a mano all’auto impazzita guidata da Berlusconi.

Perché ammesso che si apra la crisi le elezioni non sono affatto scontate: “Al Senato – dice Letta (zio) al Cav – non li teniamo tutti”. Nel gruppo è iniziato lo smottamento. Oltre a Castiglione sarebbero una decina i parlamentari del Pdl pronti a andarsene, in nome di un sussulto di responsabilità. Se a questi si sommano i pentastellati “dissidenti” si arriva a 20.

Ed ecco che Gianni Letta invoca la calma, la riflessione e per ora auspica un “congelamento” delle dimissioni dei ministri:  “Finché i nostri stanno nel governo – dice una fonte autorevole – è aperta la discussione sul voto di fiducia. Che facciamo, votiamo contro un governo di cui facciamo parte e di cui esprimiamo il ministro dell’Interno? Se si ritiravano era finita, mentre così c’è ancora uno spiraglio”.

Alle colombe serve però un appiglio, Serve che Enrico Letta metta nei suoi piani anche la giustizia, che si esca in sostanza da quell’idea che in Italia ormai “giustizia” è considerato un tabù da nono nominare. E forse una frase potrebbe anche essere inserita nel discorso di Letta sulla fiducia, anche perché la stessa Europa ha aperto una  procedura di infrazione sulla mancanza della responsabilità civile dei magistrati.

Per il momento a volare restano le colombe sul destino dell’Italia che sembra segnato! Mentre si attende la decisione, non ci deve dimenticare di augurare “happy birthday” al leader pregiudicato di Forza Italia!

 

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