La presidente Boldrini querelata dal M5S

Laura-Boldrini-e-Roberta-Lombardi-tuttacronacaLa presidente della Camera Laura Boldrini è stata querelata dalla deputata M5S Roberta Lombardi per aver affermato, nel corso della trasmissione “Che tempo che fa” dopo gli scontri in Aula seguiti all’applicazione della cosiddetta ‘ghigliottina’ sul dl Imu-Bankitalia, che il partito dei pentastellati è una forza politica “eversiva”. Nella stessa occasione, la Boldrini, con riferimento a commenti contro di lei sul blog di Grillo, etichettà gli utenti del sito “potenziali stupratori”. Nella denuncia, un documento di 6 pagine in possesso dell’Adnkronos, alla terza carica dello Stato viene contestato come, “nel manifestare la propria avversione nei confronti dei deputati del Movimento 5 Stelle e di tutti gli appartenenti al Movimento”, abbia “rilasciato dichiarazioni e formulato delle accuse molto gravi, diffamatorie e non consone al ruolo che riveste di garanzia degli equilibri democratici all’interno del ramo del Parlamento che presiede”. Si parla di una vera e propria “vena denigratoria e gravemente offensiva per tutti gli appartenenti al Movimento” e “ai deputati del gruppo”. Si legge ancora nella querela: “Boldrini non ha esitato ad usare espressioni lesive dell’onore e del decoro delle persone e di ciascun appartenente al M5S al fine di screditare e danneggiare nella reputazione collettivamente e singolarmente tali soggetti, oltre che usare la sua posizione per attaccare un avversario politico”. Vengono inoltre riportate alcune frasi pronunciate dalla presidente, “frasi ingiuriose e denigratorie atte ad offendere e screditare l’operato dei deputati del M5S”. E tali frasi sono state pronunciate, si sottolinea, “su un’emittente televisiva pubblica, in prima serata, in una trasmissione con uno share altissimo qual è ‘Che tempo che fa’ di Fabio Fazio seguita da milioni di italiani e di elettori, usando l’autorevolezza e il prestigio che una carica come quella da lei ricoperta, la terza carica del nostro Stato per importanza, gode agli occhi dei telespettatori. Con queste affermazioni ha ingenerato in tutti quelli che non seguono sul web, dove sono ampiamente documentate, le attività del M5S e che si informano solo attraverso i canali della tv generalista un sentimento di paura e diffidenza nei confronti di una forza politica che viene definita eversiva, procurando un danno di immagine e reputazione enorme”.  Ancora, nella denuncia viene sottolineato come, nel corso della trasmissione, Boldrini non abbia mai accennato all’aggressione, nell’Aula di Montecitorio, del questore Stefano Dambruoso ai danni della deputata M5S Loredana Lupo. “È evidente – secondo l’accusa mossa – l’obiettivo della Boldrini di denigrare, diffamandolo, un Movimento democratico con i suoi rappresentanti in tutti i livelli elettivi che non è inserito, nè vuole essere ricompreso, negli attuali schemi e assetti politici». Per questo, «il presidente della Camera Laura Boldrini dovrà rispondere in sede penale per i reati che ha commesso e che non sono coperti da alcuna immunità perchè dichiarazioni rese extra moenia”. Alla denuncia sono stati allegati il dvd con la registrazione della trasmissione della puntata di ‘Che tempo dà del 2 febbraio scorso, oltre al testo dell’istruttoria dei questori di Montecitorio sugli scontri in Aula del 29 gennaio. Oltre a Lombardi, a quanto si apprende, altri parlamentari del M5S sarebbero intenzionati a sporgere denuncia contro la presidente della Camera per le frasi pronunciate da Fazio.

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Crisi vs lauto pasto: i buoni pasto alla Camera

ristorante-camera-tuttacronacaE’ libero che segnala che non solo Laura Boldrini, alla Camera, pranza al ristorante e non più al maggiormente economico self service, com’era invece sua abitudina a inizio mandato, ma avrebbe fatto anche un deroga per il suo staff. Al ristorante infatti possono sedere solo i parlamentari, i dirigenti ai massimi livelli e i giornalisti parlamentari accreditati.

Non solo, ma ha accreditato con una deroga al regolamento al ristorante dei deputati anche il suo staff immagine: pasto garantito con tovaglia di broccato anche per il portavoce Roberto Natale, e le addette stampa e immagine del presidente sui social network, Valentina Loiero e Giovanna Pirrotta. Al ristorante poteva già pranzare un altro membro dello staff della Boldrini, Carlo Leoni, essendo ex deputato.

I buoni pasto che può utilizzare chi mangia al ristorantee della Camera sono a spese della comunità e ora valgono di più che in passato. Nel 2012, infatti, questo buono valeva 19,36 euro. Per avere una minima proporzione basti pensare che un impiegato ha buoni basto da 7-8 euro, alle Poste ci sono buoni da 5 euro. Ma non bastava: nel 2013 la somma del buono pasto è stata aumentata a 21,44 euro. Per quel che riguarda la spesa complessiva, su base annua il costo per la Camera è stato nel 2012 di 939.346,90 euro per il ristorante dei deputati e di 558.062,99 euro per il self service dei dipendenti (cui possono accedere anche giornalisti accreditati e deputati), dove il buono pasto pagato dalla amministrazione è circa la metà: poco superiore agli 11 euro. La previsione per il 2013 è quindi di un costo per le casse della Camera intorno al milione e 800 mila euro.

Crozza: tra Berlusconi e Casini come Albano e Romina e Toti come il Gabibbo

crozza-copertina-tuttacronacaMaurizio Crozza presenta la sua copertina a Ballarò, la trasmissione condotta da Giovanni Floris su Rai3 ed esordisce con una domanda: “Scusa Giova, ma tu, con la Boldrini in auto, cosa faresti? (…). Che domanda è? E’ come se io la sera scrivo sul mio profilo: ‘Ho un cetriolo in mano, cosa ne faccio’. Quanti saranno quelli che mi danno la ricetta dei sottaceti?” Nel suo riassunto della settimana, il comico ripercorre i fatti salienti partendo dai grillini che insultano le deputate del Pd e la presidente della Camera, Laura Boldrini, all’alluvione a Roma, al falò dei libri di Corrado Augias. Morale: “Seguire un tg è come far fare zapping a un babbuino”. Ma non poteva mancare una battuta sul ritorno di Casini da Berlusconi, come Albano e Romina Power in “Felicità”. Dopo di che, anche una battuta per Giovanni Toti, presente in studio: “Pensi, Toti: Berlusconi ha lanciato prima Gianfranco Fini, poi Angelino Alfano e ora lei. Non ci vogliamo grattare un po’?” Senza contare che Toti è stato da sempre in Mediaset, come lui, solo il Gabibbo.

Il giallo del tweet di Laura Boldrini postato da Grillo su Fb

laura-boldrini-tuttacronacaE’ falso il tweet di Laura Boldrini postato da Beppe Grillo sul proprio profilo facebook? Si tratta di un tweet della presidente della Camera che riprende quanto da lei detto a Fabio Fazio durante la trasmissione “Che tempo che fa”: “Chi segue il blog di Grillo non si confronta sui contenuti ma offende in modo sessista. Sono dei potenziali stupratori”.

tweet-boldriniNel corso della trasmissione, Laura Boldrini aveva infatti detto, facendo riferimento a un video postato sul blog di Grillo, in cui si domandava agli inteernauti che cosa avrebbero fatto se si fossero ritrovati in auto con Boldrini: “Quella era istigazione alla violenza sessista. La cosa più sconsolante è che i commenti che ci sono sul blog sono a sfondo sessista. Chi va su quel blog, chi partecipa a questi sondaggi non ha interesse al confronto ma a insultare. Questi sono tutti potenziali stupratori”. Ma Repubblica ha interpellato lo staff della Presidente che ha negato di averlo mai scritto. I presunti ritwittatori negano di averlo mai ritwittato. E Giornalettismo analizza possibili falsificazioni del tweet della terza carica dello Stato. Il tutto, come sottolinea Blitz Quotidiano, apre la strada all’ipotesi del falsoreato penale.

Laura Boldrini vs M5S: il nuovo capitolo

CLAUDIO-MESSORA-tuttacronacaNuovo capitolo dello scontro a distanza tra Laura boldrini e il Movimento 5 Stelle. Dopo che ieri il presidente della Camera ha detto: “I commentatori sul blog di Grillo sono potenziali stupratori“, il responsabile comunicazione grillina Claudio Messora s’impegna per alimentare le polemiche. Gli è stato sufficiente un tweet: “Cara Laura, volevo tranquillizzarti.. Anche se noi del blog di Grillo fossimo tutti potenziali stupratori, … tu non corri nessun rischio!” Travolto da commenti e critiche l’autore rimuove il messaggio dal proprio profilo. Basterà per placare le polemiche?

“Commenti su blog di Grillo da potenziali stupratori”: così la Boldrini

laura-boldrini-vs-5stelle-tuttacronacaUn movimento “eversivo” che vuole “spazzare via tutto”, pur invitando tutti i partiti “a tornare sulla strada del rispetto reciproco”. E’ questo il pensiero del presidente della Camera Laura Boldrini nei confronti dei grillini che, da parte loro, sostengono di non sentirsi più “rappresentati” e “garantiti dal suo ruolo non più super partes” e, di fatto, ne chiedono le dimissioni. Lo scontro si fa sempre più acceso e dilaga anche sul web anche per un post di Grillo che ha incassato commenti ricchi di insulti sessisti e violenti rivolti proprio alla Boldrini che afferma: “E’ istigazione alla violenza. Vuol dire che chi partecipa al quel blog non vuole il confronto ma offendere e umiliare: sono potenziali stupratori”. Come riporta l’Huffington Post, nel pomeriggio la terza Carica dello Stato telefona in diretta a ‘L’Arenà di Massimo Giletti su Rai 1 e torna a condannare gli scontri in Aula sul decreto Imu-Bankitalia con toni durissimi. Punta l’indice contro i cinque stelle responsabili di “un attacco eversivo contro le istituzioni che deve essere respinto da tutte le forze democratiche”. Poi aggiunge: “Ho visto tanta rabbia e odio come in dittatura”. Ma l’attenzione mediatica è rivolta soprattutto agli insulti sessisti di cui è stata vittima. Così le viene chiesto un commento su un fotomontaggio ritwittato da Grillo nel quale la stessa Boldrini viene definita “ipocrita” e “cieca solo quando le conviene”: le si rinfaccia di non aver preso posizione contro alcuni slogan sessisti adottati dal Pd (si mostra alle sue spalle l’immagine di una sfilata di moda nella quale due ragazze indossano un costume succinto con una scritta pro-Renzi). Lei non si sottrae alla provocazione e controbatte: “Mi chiedo come le deputate e le sostenitrici del M5S possano accettare quello che accade”. In studio, pochi minuti dopo, interviene la deputata Loredana Lupo che si scusa per le offese sessiste (“Sono donna e madre e posso capire”) ma replica a sua volta alla Boldrini: “Ha solidarietà per tutti, ma non per me”, afferma riferendosi allo schiaffo che ha ricevuto in Aula da parte del questore Stefano Dambruoso durante il trambusto sul dl Imu-Bankitalia. In ambienti del M5S non si escludono una sanzione interna per Massimo De Rosa, l’autore dell’offesa alle deputato Pd che poi lo hanno denunciato. “Se qualcuno dei nostri sbaglia, tutti chiediamo scusa. Invece, dal Pd e dalla Boldrini non mi è arrivata alcuna solidarietà”, afferma la Lupo. Ma l’attacco più duro alla Boldrini arriva dal vicepresidente della Camera Luigi Di Mario. “Sentirsi dire eversori, vuole dire che per noi Laura Boldrini non è più la presidente di tutte le forze politiche della Camera. Lei fa soltanto gli interessi della maggioranza. Ormai non è super partes ma è scesa in campo”. “Da oggi, con quale spirito ci rivolgeremo a lei per vedere garantiti i nostri diritti di minoranza?”, prosegue Di Maio. Trascorre un po’ di tempo e la sera la presidente della Camera è ospite di Che tempo che fa su Rai 3. La replica è dura. “Di Maio dovrebbe collaborare con la Presidenza così come scritto nel regolamento. Se avessi voluto fare un piacere al mio elettorato avrei fatto decadere il decreto Imu-Bankitalia, ma sono una figura di garanzia”, spiega. Poi descrive un particolare non ancora conosciuto del caos in Aula: “Sono venuti sotto la presidenza due deputati M5s che mi hanno detto qualsiasi ingiuria e insulto: non erano più in grado di fermare questa loro azione violenta”, racconta. Infine, rassicura i cinque stelle sul caso Lupo-Dambruoso. “Io condanno la violenza a 360 gradi, e particolarmente quando c’è di mezzo una donna. La mia condanna è totale. C’è una istruttoria in corso e nessuno sarà escluso. I deputati cinque stelle devono stare tranquilli: non ci saranno due pesi e due misure”.

#Fazioalzalatesta nasce la polemica sul web per l’intervista alla Boldrini

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Ospite da Fabio Fazio a “Che tempo che fa” questa sera c’è la Presidente della Camera Laura Boldrini,che mancava dalla trasmissione da marzo 2013, quando a pochi giorni dall’elezione, aveva accettato l’invito di Fazio. Oggi, in un clima rovente per la politica italiana, in una domenica che precede una delle settimane più difficili per il Parlamento, Laura Boldrini dopo le contestazioni in Aula e sul web da parte del M5S appare nella tv pubblica. Immediata la reazione di Grillo che chiede a Fazio con un post di fare giornalismo e lancia l’hashtag #Fazioalzalatesta.

Questo il post di Grillo sul suo Blog:

La Boldrini in questi giorni sta occupando la RAI raccontando il falso agli italiani.

Non è vero che i cittadini avrebbero pagato l’IMU se avessimo fatto decadere il decreto Bankitalia. Bastava scorporare il decreto come chiesto dal M5S. La Boldrini ha la responsabilità di non essersi imposta al governo, ai burocrati di Palazzo e ha subito la volontà dei poteri forti che hanno voluto saccheggiare7,5 miliardi di euro dalle riserve della Banca d’Italia – soldi di tutti i cittadini – regalandoli a banche private e assicurazioni.

La Boldrini mente in tv e a Montecitorio sulla ghigliottina: è uno strumentonon previsto né dal Regolamento né dalla Costituzione.

Oggi, dopo aver imposto un suo intervento su Rai 1 nella trasmissione dove interveniva la deputata M5S Loredana Lupo, sarà ospite di Fabio Fazio.

E’ capitato già in passato di fronte alle bugie di Letta che Fazio abbia detto di non poter sapere tutto quello che accade in parlamento.

Ci teniamo quindi a informare Fazio.

La Boldrini ripeterà – mentendo agli italiani – che la ghigliottina è democratica e il m5s antidemocratico. Ricordiamo a Fazio cosa disse nel 2009 sulla ghigliottina il capogruppo del Pd alla Camera:http://www.beppegrillo.it/2014/02/la_coerenza_pd_nel_2009_era_contro_la_ghigliottina.html

Può Fazio fare informazione pubblica e imparziale e chiedere conto alla boldrini di questa incoerenza a distanza di pochi anni?

Può Fazio fare informazione pubblica e imparziale e chiedere in quale articolo del Regolamento della Camera e della Costituzione è prevista la ghigliottina? Può chiedere conto alla Boldrini dell’assenza di solidarietà alla portavoce Loredana Lupo aggredita in Aula e quali provvedimenti intende prendere nei confronti del suo aggressore?

Può Fazio fare informazione pubblica e imparziale e chiedere conto alla Boldrini delle sue parole eversive contro l’opposizione che invece dovrebbe tutelare in qualità di presidente della camera?

Può Fazio fare informazione pubblica e imparziale e chiedere conto alla Boldrini della sua responsabilità nel passaggio del decreto legge contro la Costituzione e ai danni degli italiani?

Può Fazio fare informazione pubblica e imparziale e chiedere conto alla boldrini della sua volontà di cambiare il regolamento della Camera per zittire definitivamente le opposizioni?

Può Fazio fare informazione pubblica e imparziale e chiedere conto alla Boldrini della presenza inusitata e incontrollata di lobbisti alla Camera che influenzano e manipolano i deputati del pd come nel caso Sorgenia e Tivelli?

Può Fazio fare informazione pubblica e imparziale e chiedere conto alla boldrini delle irregolarità avvenute in Commissione affari costituzionali prima del passaggio in Aula della legge elettorale firmata Renzi-Berlusconi?

Può Fazio oggi distinguersi nel panorama della stampa italiana e guadagnarsi il suo stipendio milionario pagato dai cittadini?

Immediata la reazione dei simpatizzanti M5S e scoppia la polemica in rete!

 

La Boldrini e l’altolà a Letta?

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Laura Boldrini, ha deciso di scrivere al Premier per fargli presente la sua preoccupazione circa l’uso frequente da parte del Governo dello strumento del decreto legge che da prassi straordinaria è diventata ormai una pratica quotidiana. In questo momento sono ben 9 i decreti legge alla Camera e 6 sono in scadenza nel mese di febbraio. Ecco il testo che il presidente della Camera a inviato a Letta:

“Caro Presidente, desidero rappresentarLe una forte preoccupazione istituzionale derivante dalle oggettive difficoltà – se non impossibilità – di organizzare i lavori della Camera dei deputati a causa del ricorso sempre più frequente allo strumento del decreto legge da parte del Governo. E ciò anche alla luce delle misure cui sono stata costretta a far ricorso nella giornata di mercoledì scorso al fine di garantire, nel rispetto dei principi costituzionali, la messa in votazione del disegno di legge di conversione del decreto legge n. 133 del 2014, prima della scadenza del termine di efficacia del provvedimento previsto dall’articolo 77 della Costituzione. Allo stato, pendono presso le Camere complessivamente 9 disegni di conversione di decreti legge; di questi, ben 6 hanno il termine di scadenza nel mese di febbraio 2014. E’ noto che tale situazione, unita al carattere spesso eterogeneo del contenuto dei decreti, genera tensioni nel rapporto tra maggioranza e gruppi di opposizione; essa incide anche – come è sotto gli occhi di tutti in questi giorni – molto negativamente sull’ordinato svolgimento dei lavori parlamentari, rendendo di fatto assai difficile una razionale programmazione dei lavori stessi, anche alla luce dell’attuale assetto regolamentare che disciplina la procedura di esame dei decreti stessi.  Tutto ciò, peraltro, come ripetutamente rilevato anche da parte dei gruppi parlamentari, costringe di fatto l’Assemblea – chiamata a convertire entro il termine costituzionale una mole così ingente di decreti legge – a concentrarsi pressoché esclusivamente nell’esame dei provvedimenti di urgenza, a scapito dell’esame di altri progetti di legge, anche di iniziativa parlamentare. Ho inteso rappresentarLe quanto sopra, affinché il Governo possa valutare l’opportunità di un uso più appropriato dei vari strumenti normativi a sua disposizione”.

Inedito! Laura Boldrini chiude a chiave l’ufficio della presidenza alla Camera

chiuso-chiave-tuttacronacaIeri rissa alla Camera dei deputati scatenata dal Movimento 5 Stelle, oggi la chiusura degli uffici. Laura Boldrini, che ieri per la prima volta ha fatto ricorso alla “ghigliottina”, oggi ha chiuso a chiave parte degli uffici delle Commissioni di Montecitorio, a partire dal suo. E anche in questo caso si tratta di una prima volta. Forse la presidente della Camera ha preso la decisione per evitare ”occupazioni” della presidenza dopo quella che si è verificata in una commissione a Montecitorio. Ma ai grillini il fatto non va giù. Dice il deputato Nuti:

“La presidente Boldrini ha chiuso tutte le commissioni. E’ una cosa incredibile. Questa mattina alla Camera i commessi ci hanno detto che non è possibile entrare fino a quando non lo stabilisce la Boldrini. Inoltre, il collega Vittorio Ferraresi è stato chiuso a chiave all’interno della commissione Giustizia”.

“Mettiamoci in gioco”, la Boldrini contro il gioco d’azzardo

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Il calciobalilla al circolo Arci di San Niccolò a Firenze diventa il simbolo della lotta contro il gioco d’azzardo alla quale partecipa anche la Presidente della Camera, Laura Boldrini. Dopo l’incontro, la presidente della presidente della Camera ha ‘sponsorizzato’ i ‘giochi puliti’ cimentandosi in una partita a calciobalilla. Suo compagno di squadra è stato don Armando Zappolini, un sacerdote che porta avanti l’iniziativa contro il gioco d’azzardo. Contro di loro si sono schierati l’assessore regionale Salvatore Allocca e quello comunale fiorentino Caterina Biti. La squadra del presidente della Camera ha perso 3-2: “Ho perso ma abbiamo vinto tutti”, ha scherzato Laura Boldrini che, poco prima, aveva simbolicamente chiuso a chiave la stanza con le slot machine che il circolo presto rimuoverà.
Poco dopo il presidente della Camera si è intrattenuto con un gruppo di giocolieri di strada, che avevano organizzato dei giochi per lei, mettendosi alla prova con alcune bacchette colorate. “Le associazioni – ha detto Laura Boldrini durante il suo intervento all’iniziativa – hanno la capacità di leggere la società meglio della politica, perché più della politica, ci stanno dentro. Per questo devono essere ascoltate”.
“La associazioni e la società civile possono rappresentare una lobby sana” contro il gioco d’azzardo “ed è quello che stanno facendo nell’interesse della società civile”,  ha detto il presidente della Camera.  Questa campagna ha aggiunto la presidente della Camera a margine dell’iniziativa “ha voluto accendere i riflettori su quello che sta diventando un fenomeno davvero allarmante. L’Italia purtroppo è il primo paese dell’Ue per il gioco d’azzardo”.
Riferendosi al testo di legge ad hoc “la commissione alla Camera – ha concluso Boldrini – sta lavorando bene. Dobbiamo solo calendarizzare il prima possibile il provvedimento”.

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La denuncia dei grillini alla Camera: ci spiano!

m5s-spiato-tuttacronacaIl gruppo del M5S alla Camera ha invitato la presidente Laura Boldrini a farsi garante della sicurezza, visto che denunciano di essere stati spiati. Come spiegano il presidente Riccardo Nuti e il capogruppo Federico D’Incà, che hanno accompagnato il direttore amministrativo a sporgere denuncia alla polizia di Montecitorio sulla violazione degli uffici del gruppo parlamentare: “Durante le feste natalizie l’ufficio del direttore amministrativo del gruppo parlamentare alla Camera è stato aperto, sono stati rotti i sigilli del pc. È altamente probabile che sia stato asportato l’hard disk per essere copiato e reinserito”. E sottolineano: “Chiediamo alla presidente della Camera, Laura Boldrini, di farsi garante della sicurezza degli uffici dei gruppi parlamentari. E’ la terza volta che avviene. Era già accaduto col pc del capo del legislativo e un’altra volta nei confronti di un impiegato ed è scandaloso che ciò succeda in un Palazzo che dovrebbe fare della sicurezza il suo pilastro principale”.

La vignetta con Mussolini che attacca la Kyenge e la Boldrini

vignetta_mussolini-tuttacronacaE’ stato il consigliere regionale delle Marche Enzo Marangoni (FI) a condividere in Facebook una vignetta con Mussolini che dice: “Gli italiani muoiono di fame e voi non fate altro che pensare agli immigrati! Boldrini e Kyenge andate a fare… voi e gli immigrati!” Critiche e contestazioni, soprattutto da parte del Pd, non si sono fatte attendere ma il consigliere, sempre sul social network, ha ribattuto che “i politici devono occuparsi del popolo italiano e solo dopo di tutti gli altri popoli”.

Napolitano e la lettera contro i decreti legge con dentro qualsiasi cosa

Boldrini,_Napolitano_and_Grasso_tuttacronacaIl Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha inviato oggi venerdì 27 settembre una lettera al presidente del Senato Pietro Grasso e al presidente della Camera Laura Boldrini, con la quale invita il Parlamento a “verificare con il massimo rigore l’ammissibilità degli emendamenti ai disegni di legge di conversione” rispettando criteri di attinenza e omogeneità dei provvedimenti. Napolitano fa riferimento al decreto cosiddetto “salva Roma” e, in genere, agli esiti dell’ingolfamento parlamentare. Come quello che si èverificato in questi ultimi giorni,  durante i quali il Parlamento ha introdotto nei decreti una serie di emendamenti che non c’entravano più nulla con lo scopo originale dei provvedimenti. Ecco il testo della lettera come riportato dal Post:

Le modalità di svolgimento dell’iter parlamentare di conversione in legge del decreto legge 31 ottobre 2013, n. 126 recante misure finanziarie urgenti in favore di Regioni ed Enti locali ed interventi localizzati nel territorio – nel corso del quale sono stati aggiunti al testo originario del decreto 10 articoli, per complessivi 90 commi – mi inducono a riproporre alla vostra attenzione la necessità di verificare con il massimo rigore l’ammissibilità degli emendamenti ai disegni di legge di conversione.

Numerosi sono stati i richiami formulati nelle scorse legislature da me – in presenza di diversi Governi e nel rapporto con diversi Presidenti delle Camere – e già dal Presidente Ciampi alla necessità di rispettare i principi relativi alle caratteristiche e ai contenuti dei provvedimenti di urgenza stabiliti dall’articolo 77 della Costituzione e dalla legge di attuazione costituzionale n. 400 del 1988.

Come è noto questi principi sono stati ribaditi in diverse pronunce della Corte Costituzionale. In particolare nella sentenza n. 22 del 2012 la Corte ha osservato che “l’inserimento di norme eterogenee rispetto all’oggetto o alle finalità del decreto spezza il legame logico-giuridico tra la valutazione fatta dal Governo dell’urgenza del provvedere e i provvedimenti provvisori con forza di legge”, valutazione fatta sotto la propria responsabilità e sottoposta a giudizio del Capo dello Stato in sede di emanazione. Conclude la Corte affermando che “la necessaria omogeneità del decreto legge deve essere osservata anche dalla legge di conversione”, riservandosi la facoltà di annullare le disposizioni introdotte dal Parlamento in violazione dei suindicati criteri.

Proprio a seguito di questa sentenza il 22 febbraio 2012 ho inviato ai Presidenti pro-tempore delle Camere una lettera nella quale avvertivo che di fronte all’abnormità dell’esito del procedimento di conversione non avrei più potuto rinunciare ad avvalermi della facoltà di rinvio, pur nella consapevolezza che ciò avrebbe potuto comportare la decadenza dell’intero decreto legge, non disponendo della facoltà di rinvio parziale. Esprimevo inoltre l’avviso che in tal caso fosse possibile una parziale reiterazione che tenesse conto dei motivi posti alla base della richiesta di riesame. La stessa Corte Costituzionale, del resto, fin dalla sentenza n. 360 del 1996, ha posto come limite al divieto di reiterazione la individuazione di nuovi motivi di necessità ed urgenza.

Rinnovo pertanto nello stesso spirito di collaborazione istituzionale l’invito contenuto in quella lettera ad attenersi, nel valutare l’ammissibilità degli emendamenti riferiti ai decreti legge, a criteri di stretta attinenza allo specifico oggetto degli stessi e alle relative finalità, anche adottando – se ritenuto necessario – le opportune modifiche dei regolamenti parlamentari.

I nostri 7 giorni… aspettando il Natale!

7giorni-tuttacronacaNei prossimi giorni si attende la tempesta di Natale: freddo, ghiaccio e neve accompagneranno la Vigilia e il giorno di festa più atteso dell’anno. E viene spontaneo sperare che almeno quel manto bianco possa “coprire” almeno per qualche ora tutto quello che c’è di sbagliato in questa Italia. Come ogni settimana si è parlato molto di politica, a iniziare dagli auguri per le feste del Presidente Napolitano, passando per la soddisfazione di Letta per essere riuscito “a mangiare il panettone” anche quest’anno, fino al taglio delle province. Mentre fiumi d’inchiostro si spendono per aggiornare costantemente su quello che accade nelle Aule del potere, tra le polemiche alla Boldrini, le proteste del Movimento 5 Stelle e le vicessitudini di Berlusconi, tuttavia, la crisi che sembra essere sempre “quasi alla fine” pesa con tutta la sua tragicità sui cittadini. Ma gli italiani devono fare i conti anche con i terremoti, con quella speranza di un futuro migliore che spesso si trasforma in fuga all’estero (dal quale, capita anche questo nell’Unione Europea, si può essere cacciati). Non lo si vede più il futuro e per questo ci si concentra sulle tragedie quotidiane e su chi è migrante in Italia: non possono passare sottovoce le vicende dei Cei: da Lampedusa a Roma. E se protesta dev’essere, ormai coinvolge tutta la popolazione, con le manifestazioni dei Forconi, che siano a piazza del Popolo o a San Pietro, degli studenti e di chiunque s’indigna. In tutto questo, il Belpaese resta “macchiato” da fiumi d’odio e vede spuntare nuove campagne shock contro  la violenza sulle donne. Allora ben venga anche quella tempesta natalizia tanto attesa: forse “ripulirà” se non gli animi almeno l’aria…

7giorniPer fortuna, tuttavia, sarà che il Natale si avvicina e i bimbi scrivono lettere a Babbo Natale, sarà che i nostri cieli sono solcati dalla cometa Lovejoy che ci indica il cammino, non smettiamo di sperare, di proseguire, di credere in qualcosa. Ci saranno dei cambiamenti nel 2014? E’ quello che tutti noi ci auguriamo, che siano per il meglio. Sicuramente lo sperano i tifosi di calcio, visto che sta per aprirsi la nuova sessione di mercato e già si fa il totonomi e si controlla chi potrebbe lasciare e chi giungere sulle panchine. Perchè quel pallone alla fin fine, lo si voglia o no, crea un legame, permettendo a tutti di estraniarsi per 90 minuti da tutto quello che accade e, nel migliore dei casi, rallegrarsi. Manca pochissimo ormai a Natale, lo sanno anche i giocatori dell’Atalanta che nella sfida contro la Juve hanno indossato una maglia creata appositamente per lanciare i loro auguri. Anche i bianconeri non hanno però scordato i tifosi: i loro auguri sono arrivati via video, con un cartone animato creato apposta per l’occasione. Non c’è nulla da fare: Natale è il tema di questa settimana, sia che si unisca alla cronaca presentando un Presepe in cui appaiono i due marò, ancora in India, sia che si programmi il pranzo (fosse anche a base di panini… però speciali!), sia che si tratti di un cagnolino che intona la famosa canzone “Tu scendi dalle stelle”. Anche noi vogliamo concentrarci sul Natale e su quell’anziano signore vestito di rosso che sfreccia nei cieli. Perchè alla fin fine, accada quel che accada, dev’essere innanzitutto un sentimento, un’emozione. Il mondo è illuminato da infinite luci e ci auguriamo che possano tingere le vite di tutti noi. A questo punto resta solo una domanda: chi sarà il regista del vostro Natale?

GOOD NIGHT, AND GOOD LUCK!

La Russa paladino di Laura boldrini: “questione sessista”

la-russa_tuttacronacaSe il premier Letta aveva indirizzato una lettera a Vittorio Feltri spiegando che il ‘caso Boldrini’ e del suo viaggio in Sudafrica con il suo compagno non sussisteva in quanto non erano stati spesi soldi pubblici, anche Ignazio La Russa ora ha preso le parti della Presidente della Camera. Il leader di Fratelli d’Italia scrive sulle colonne de Il Giornale la sua opinione, ossia che la Boldrini ha usato per recarsi ai funerali di Mandela, non è stato gravato di un solo euro in più per la presenza del “fidanzato” di quest’ultima. A sua volta, sottolinea il fatto che è prassi comune che le mogli delle più alte cariche dello Stato, accompagnino i mariti in occasioni di eventi importanti, nessuno scandalo quindi se la Presidente della Camera ha fatto lo stesso. Anche La Russa, quindi, appoggia la tesi della “questione sessista”, ritenendo che se si fosse trattato di una convivente rispetto a un convivente, non vi sarebbe stata questa discriminazione.

Enrico Letta e la lettera a Feltri sul ‘caso Boldrini’: “pregiudizio sessista”

boldrini-letta-tuttacronacaSi continua a parlare del fatto che Laura Boldrini abbia preso parte alla commemorazione di Nelson Mandela in compagnia del compagno, ospite come lei di un volo di Stato. Anche il premier ha preso la parola al riguardo, inviando una lettera al Giornale diretto da Vittorio Feltri con la quale spiega che la presenza della presidente della Camera fosse “pienamente” legitti. Feltri aveva criticato la boldrini per aver “sperperato denaro pubblico” e non aver ricevuto lo stesso trattamento di Clemente Mastella, che nel 2007 approfittò di un volo di Stato con il figlio per andare al gran premio di Formula 1 di Monza. La presidente aveva allora risposto:

“Al di là di inesistenti ragioni economiche, credo proprio che il problema sia un altro, nelle polemiche di queste ore. A fare “scandalo” è il fatto che una donna delle istituzioni sia accompagnata da suo marito o dal suo compagno. Nessuno si sogna di contestare la presenza di una moglie o di una compagna al fianco dei vertici istituzionali di genere maschile (…) Non ho voluto ignorare le polemiche: perché penso che non riguardino solo me, ma lo spazio che a noi donne viene “concesso” nell’Italia di oggi. C’è ancora molta strada da fare”.

Enrico Letta riprende gli stessi argomenti e parla di pregiudizio sessista:

Caro Feltri,

solo poche righe a commento del suo articolo di ieri sull’utilizzo del volo di Stato da parte del presidente della Camera, Laura Boldrini, e del suo compagno, Vittorio Longhi. Com’è ampiamente noto, entrambi hanno volato con l’aereo della Presidenza del Consiglio per partecipare a Johannesburg alla cerimonia in memoria del presidente della Repubblica Sudafricana, Nelson Mandela.

Come forse è meno noto, il viaggio non ha comportato alcun alloggio in albergo, visto che entrambi i pernottamenti sono avvenuti in volo, né spese aggiuntive a carico del bilancio pubblico. Laura Boldrini è la terza carica della Repubblica. Come lei, alla cerimonia erano presenti altri presidenti di Parlamenti di Stati sovrani. La sua partecipazione era, dunque, pienamente legittima. Resta il pregiudizio sessista, indizio di un doppiopesismo palese, qualunque sia la matrice politico-culturale.

Nessuna polemica, mai, sulle mogli accompagnatrici di uomini delle istituzioni. Levata di scudi, invece, se l’accompagnatore è uomo, a maggior ragione se non ufficialmente coniugato. Non c’è bisogno delle «quote azzurre». Basterebbe un minimo di buonsenso, purtroppo merce rara di questi tempi. Con i migliori saluti.

Il Codacons denuncia Laura Boldrini: il suo compagno era sul volo di Stato

laura-boldrini-funerali-tuttacronacaLaura Boldrini ancora nel centro delle polemiche per il viaggio in Sudafrica, in occasione della commemorazione di Nelson Mandela, nel quale l’ha accompagnata il suo compagno. Nonostante Montecitorio abbia smentito che sia stato effettuato a spese dello Stato, questa mattina il Codacons ha inviato  un esposto alla Procura della Repubblica di Roma e alla Corte dei Conti contro il Presidente della Camera. L’associazione dei consumatori non è nuova a questo tipo di denunce, che in passato avevano colpito anche Mastella e Berlsuconi e ora ritiene che

non si comprende a che titolo la Boldrini abbia usufruito con il proprio compagno di un volo pagato dai cittadini e diretto ad un evento riservato a leader mondiali e capi di Stato.

Per il Codacons,

è necessario accertare se vi siano stati sperperi di risorse pubbliche a danno della collettività.    Certo non si comprende – sostiene il Codacons nella denuncia – cosa ci facesse il compagno della Boldrini su un volo di Stato per una cerimonia cui erano stati invitati esclusivamente capi di Stato e di Governo. Ma soprattutto a spese di chi.  

Il Codacons ha dunque chiesto alla Procura e alla Corte dei Conti di accertare se

possano configurarsi sprechi di denaro pubblico a danno della collettività e conseguentemente sanzionare le eventuali scelte dannose per la collettività stessa ivi comprese le ipotesi di illeciti fonte di danno erariale, e di predisporre tutti i controlli necessari per accertare e verificare se nei fatti esposti  possano celarsi fattispecie penalmente rilevanti, ivi compreso quello di utilizzo illegittimo di fondi e/o risorse pubbliche.  

 Le risposte sul presunto sessismo fornite dal Presidente della Camera a chi in queste ore l’ha criticata, appaiono obiettivamente inaccettabili, soprattutto se si considera che in passato altri esponenti istituzionali di sesso maschile furono denunciati per situazioni assolutamente identiche – spiega il Presidente Carlo Rienzi – Ora si dovrà verificare se vi siano stati costi a carico della collettività legati alla presenza su un volo di Stato del compagno della Boldrini e, in tal caso, il Presidente della Camera e il suo fidanzato saranno chiamati a risarcire personalmente i cittadini.

Commemorazione di Mandela: Laura Boldrini risponde al M5S, “Attacco sessista”

laura-boldrini-tuttacronacaIl sito Lettera 43, poi ripreso da Il Giornale, aveva fatto emergere il fatto che la Presidente della Camera avrebbe viaggiato con il proprio partner a spese dello Stato in occasione delle commemorazioni di Nelson Mandela in Sud Africa, versione che Montecitorio ha smentito. Su Facebook, la stessa Laura Boldrini ha risposto: “Al di là di inesistenti ragioni economiche, credo proprio che il problema sia un altro, nelle polemiche di queste ore. A fare ‘scandalo’ è il fatto che una donna delle istituzioni sia accompagnata da suo marito o dal suo compagno. Nessuno si sogna di contestare la presenza di una moglie o di una compagna al fianco dei vertici istituzionali di genere maschile”. E precisa: “Per me e per il mio staff  non c’è stata nessuna spesa di viaggio a carico del bilancio della Camera: siamo stati ospiti sul volo del presidente del consiglio dei ministri. Né ci sono state spese di soggiorno: la delegazione ha viaggiato di notte, sia all’andata che al ritorno, anche perché urgeva essere di ritorno a Montecitorio per non tralasciare i lavori d’aula. Infine, nessuna indennità di missione”. E aggiunge: “Ma le critiche si sono concentrate sulla partecipazione del mio compagno, ed è soprattutto a queste che intendo replicare. Dov’è il problema, posto che la sua presenza non è costata un euro, per le ragioni che ho spiegato? ed è bene che si sappia che, quando nei mesi scorsi ha avuto la possibilità di accompagnarmi in qualche altra missione, si è sempre pagato di tasca sua, come è giusto, il viaggio in aereo di linea o in treno (i mezzi che uso più frequentemente per spostarmi)”.

Michele Riccardi, in carcere per tentata estorsione alla Boldrini, si è ucciso

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Michele Riccardi aveva tentato di ricattare la famiglia di Laura Boldrini, in particolare si era rivolto al fratello Ugo, segretario comunale chiedendo 3500 euro per non diffondere un dossier sulla famiglia e in particolare sulla sorella. Oggi è stato trovato morto, secondo quanto riportato dalla polizia penitenziaria del carcere di Ancona, dove l’uomo era detenuto, Riccardi è stato trovato impiccato a un lenzuolo nel bagno della sua cella. Inutili i soccorsi, quando il 118 è arrivato l’uomo era già morto. “Sono 90 i detenuti morti in carcere dall’inizio dell’anno – commenta il segretario del sindacato di polizia penitenziaria Spp Aldo Di Giacomo -, 46 i suicidi. Questo è il secondo caso nelle Marche”.

Scritte delle Br contro Letta e Boldrini in centro a Roma

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Scritte delle nuove Br contro il Premier Letta e contro il presidente della camera Laura Boldrini sono apparse in centro a Roma nei pressi di largo Chigi. Qui è stata rinvenuta una scritta di colore nero di dimensioni 50×20: «Br ammazzate Enrico Letta», una analoga anche in via Dei Sabini. Mentre in via S. Maria si leggeva  «Ammazzate Laura Boldrini». Sulla vicenda sono in corso verifiche del Commissariato Trevi.

La “conversione” arcobaleno di Guido Barilla

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Guido Barilla avrà davvero avuto la conversione sulla vita della pasta? Oggi si presenterà dalla Boldrini, con le ceneri in fronte e a capo basso per ricevere l’assoluzione e il perdono? Guido Barilla oggi si troverà a quattr’occhi con la donna che definì patetica e apostrofò “parla di pubblicità senza averne le competenze”. Dopo un mese di polemiche, di ironie, di scuse e di perdita di immagine e di mercato torna alla ribalta il tema della donna nella pubblicità, della comunità gay e dell’impegno delle aziende di includere anche le diverse tipologie di famiglie all’interno del marketing. E così da questa settimana è nato il percorso di redenzione di Barilla: lunedì tramite comunicato stampa l’annuncio della creazione di un board per “diversità e inclusione” con all’interno esponenti Lgbt e Alex Zanardi, oggi alle 17 l’incontro con la Boldrini. Basterà?

 

La Santanchè all’attacco di Napolitano: “E’ un traditore”

danielasantanchéarena-napolitano-tuttacronacaEra ospite a L’Arena, su Rai Uno, il falco del Pdl Daniela Santanchè. La fedelissima di Berlusconi ha attaccato pesantemente il Capo dello Stato con parole che non potevano passare inosservate. “In Italia ci sono dei traditori, il primo è il Pd perché è venuto meno ai patti. Poi c’è il Capo dello Stato che sta facendo il suo secondo mandato perché lo ha proposto Berlusconi, ma la pacificazione di cui aveva parlato non c’è”. E ha proseguito: “Io l’ho votato ma oggi non lo voterei più”. Lui “deve mantenere la parola data ed essere arbitro della Costituzione, non un giocatore”. Tra i primi a prendere le distanze dalla deputata del Pdl sono stati i due capigruppo del partito di Camera e Senato Schifani e Brunetta. In na nota congiunta hanno sottolineato come “le gravi affermazioni della Santanchè’’ non sono “condivise dai Parlamentari del Pdl. Le sue sono valutazioni personali”. Maurizio Lupi, ministro per le Infrastrutture, oltre a difendere il Capo dello Stato ha contestato la collega di partito le parole della quale reputa “gravi e dannose”. Ma ne ha anche ne approfittato per fare un richiamo anche interno al Pdl: “Documentano – avverte – purtroppo, il tipo di partito che noi non vogliamo che il Popolo della libertà divenga”. Critiche arrivano anche dal Pd, con i parlamentari dem che, in una nota, hanno chiesto l’intervento del presidente della Camera Laura Boldrini: “Se le sue dichiarazioni non sono smentite sono di una gravità assoluta”. E ancora”Valuti se siamo di fronte ad un caso di vilipendio delle Istituzioni. Chiederemo che il presidente di Montecitorio si occupi del caso”.

Deriva razzista in Facebook: gli insulti alla Kyenge e l’appello di Baruffi

cecile-kyenge-dimissioni-tuttacronacaDimissioni di Cecile Kyenge è una pagina Facebook nata lo scorso agosto e con oltre quarantamila seguaci sorta con lo scopo di “evidenziare la non idoneità al ruolo di ministro” del ministro dell’Integrazione ma trasformatasi rapidamente in un ricettacolo d’insulti spesso razzisti, quasi sempre volgari. Questo nonostante, come spiega l’immagine di copertina, “non se ne fa una questione di pelle”. E poco importa se si legge: “eventuali interferenze operate da organizzazioni politiche, estremisti violenti o razzisti di ogni colore e parte, verranno censurati”: tutti i commenti sono in bella vista. Il deputato del Pd Davide Baruffi ha annunciato che sta “valutando se segnalare la pagina all’amministrazione di Facebook stessa, per chiederne il controllo” considerato che “dentro c’è di tutto, dalla critica politica, fino a commenti di una volgarità aberrante”. Baruffi ha quindi suggerito ai gestori della pagina di “cominciare a mettere mano agli accessi” prima che la pagina venga segnalata per i suoi contenuti volgari e offensivi. Ma intanto nuovi commenti si sommano, dalle semplici osservazioni alle invettive e prendendo in mezzo anche altri politici come Laura Boldrini, Enrico Letta e Angelino Alfano. C’è anche chi, però, mette in evidenza l’odio di quanto viene scritto e in molti hanno risposto a un post che lo stesso Baruffi ha inserito nel suo profilo sul social blu, invitando “ad accendere il cervello e ricordati che pensare è il miglior antidoto contro la stupidità”, preoccupato per l’ennesimo elemento che contribuisce al “clima di esasperazione” che grava sul Paese. Purtroppo “su 40mila persone, poi, il defici***e del gruppo lo trovi sempre”, conclude  e, pur senza voler “censurare una forma di critica politica come può essere quella del commento sui social credo che almeno chi apre una pagina di questo genere abbia l’obbligo di controllare cosa vi viene inserito”.

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Le aspiranti miss e la contestazione alla Boldrini: libertà di apparire zitte e svestite!

miss-italia-mute-nude-tuttacronacaLa polemica sul ruolo delle miss in tv non si placa e oggi le 186 aspiranti miss hanno posato per contestare la presidente della Camera Laura Boldrini che, dopo la scelta della Rai di non mandare in onda il concorso di bellezza, aveva commentato: ”Una scelta moderna e civile. Solo il 2% delle donne in tv parla, il resto è muto e svestito”. Il messaggio delle ragazze, arrivate ieri a Jesolo e che hanno indossato delle t-shirt con la scritta “Nè nude nè mute”, è semplice: “Fra i diritti delle donne ci deve essere anche la libertà di apparire in televisione poco vestite e partecipare ad una gara il cui metro di giudizio principale è il proprio aspetto fisico”. Il sindaco della località veneta Valerio Zoggia, che  ospiterà il concorso anche per i prossimi tre anni, ha sottolineato che l’obiettivo è di garantire un giusto rapporto tra costi e benefici. La patron Patrizia Mirigliani ha osservato: “Il sindaco ha fatto un grande atto, un atto d’amore: ha voluto Miss Italia quando ancora non avevamo chiuso accordi con nessuna ‘casa televisiva’. Siamo ad Ottobre, abbiamo avuto numerose difficoltà ma ci tengo a dire che questa edizione entrerà nella storia del Concorso perché ci permette di metterci in gioco e di fare nuove scommesse. Jesolo è nel cuore della famiglia Mirigliani” ha aggiunto ricordando che Jesolo ha, nel passato, Miss Italia nel Mondo. “E ora, finalmente, abbiamo portato qui anche Miss Italia. Sarà un’edizione che rispecchia come non mai la crisi attraversata dal Paese, per i disagi incontrati dagli imprenditori che vogliono investire in questo momento. Noi siamo qui grazie alle aziende sponsor del Concorso, che sono la benzina senza la quale non potremmo sostenere il nostro progetto. Il loro ruolo è fondamentale”.

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Le accuse shock di un marinaio “ci hanno impedito di salvarne altri”

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Lui si chiama Marcello Nizza, ha 41 anni ed è un marinaio o meglio il marinaio che ieri per primo all’alba è arrivato con la sua imbarcazione sul luogo del tragico naufragio. Le sue dichiarazioni destano immensa meraviglia, perché, secondo quanto ha dichiarato, gli è stato impedito di salvare altre persone a causa di un protocollo:

“Avevamo la barca con decine di immigrati, ci siamo avvicinati a un gommone della Guardia costiera chiedendo se potevamo trasbordarli sul loro natante per cercare di salvarne altri. Ci hanno risposto: dobbiamo rispettare il protocollo”.

Apertura al dialogo in casa Barilla, l’ennesimo spot di scuse!!!

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Non sa più come scusarsi Barilla, dopo le gravi affermazioni del suo presidente alla trasmissione radiofonica La Zanzara. Ora tenta con un post sulla pagina Facebook ufficiale del marchio:

È da qualche giorno che sulla nostra pagina Facebook ha preso vita un dibattito su temi importanti che toccano le sensibilità di tantissime persone. Dopo giorni di silenzio in cui vi abbiamo ascoltato, sentiamo il desiderio di farvi arrivare la nostra voce, quella di persone che da anni lavorano in un’azienda che ha sempre valorizzato le nostre aspirazioni personali e rispettato le diversità di tutti. Oggi vogliamo riprendere le attività. Siamo certi che qui troverete sempre persone con cui dialogare apertamente.

Kyenge ribatte a Pini, la tragedia diventa disputa politica?

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“Imputare la responsabilità morale di quanto sta succedendo a me e alla presidente Boldrini non solo è offensivo verso di noi ma lo è per le vittime. Il primo pensiero è per le vittime. È offensivo anche per la coscienza dei cittadini italiani, e degli abitanti di Lampedusa che si stanno prodigando. Questa è una mia presa di posizione, un punto di non ritorno verso questa forza politica. Non dobbiamo creare paura, ma avvicinare le persone”. Così il ministro dell’Integrazione Cecile Kyenge, nel corso di una conferenza stampa, risponde al deputato leghista Gianluca Pini che le aveva addossato la “responsabilità morale” della tragedia di Lampedusa.

Lampedusa shock, parla Pini e incolpa Kyenge e Boldrini

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«La responsabilità morale della strage che sta avvenendo nelle acque di Lampedusa è tutta della coppia Boldrini-Kyenge. La loro scuola di pensiero ipocrita che preferisce politiche buoniste alle azioni di supporto nei paesi del terzo mondo porta a risultati drammatici come questi. Continuando a diffondere senza filtri messaggi di accoglienza si otterrà la sola conseguenza di mietere più vittime di una guerra. Tanto la Boldrini quanto la Kyenge hanno sulla coscienza tutti i clandestini morti in questi ultimi mesi». Così Gianluca Pini, vicepresidente del Gruppo Lega Nord a Montecitorio.

Due ragazze scrivono a Guido Barilla: “sponsorizzaci il matrimonio”

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Guido Barilla aveva postato video in cui ammetteva ”E’ chiaro che ho molto da imparare dal dibattito in corso sull’ evoluzione della famiglia: ho sentito le numerose reazioni in tutto il mondo alle mie parole che mi hanno rattristato e depresso” e ora due ragazze di Manfredonia, Francesca ed Angelica, danno l’opportunita a Guido Barilla di iniziare ad apprendere l’evoluzione della famiglia e a realizzare il loro sogno: sponsorizzare il loro matrimonio!

“Siamo insieme da circa sette anni – hanno scritto in una lettera a Guido Barilla – e affrontiamo immense difficoltà: una casa in affitto, le bollette che spregiudicatamente arrivano con puntualità, il condominio, la rata della finanziaria per l’acquisto della nostra camera da letto… Insomma tutte quelle difficoltà “tipiche” della famiglia italiana all’ombra della crisi violenta che stiamo vivendo. A tutto ciò si aggiunge il fatto che Angelica lavora presso una coop sociale per la modica somma di 450 euro circa al mese, mentre io (Francesca, n.d.r.) sono disoccupata. Come vede, nulla di meno “tradizionale” delle altre famiglie. L’anno prossimo pronunceremo il nostro sì sotto lo sguardo dei nostri cari, degli amici, delle istituzioni cittadine e dell’intera cittadinanza che volesse prendere parte alla cerimonia. Si tratterà chiaramente di un rito “simbolico” per certi aspetti, perché come lei sa, in Italia l’ordinamento giuridico attuale non ci consente di avere alcun diritto. Ma noi un segnale vogliamo darlo. E lo daremo. Abbiamo deciso – continuano le due ragazze nella lettera – di lanciarle una piccola “sfida”, ambiziosa ed ingenua come ci ha detto qualche amico, e con la contrarietà, o meglio la sfiducia di molti, le chiediamo di dare un segnale vero e schierarsi a favore delle nozze gay: vorrebbe essere la Barilla lo sponsor ufficiale per il nostro matrimonio?”

Le riceverà Guido Barilla?

Il tapiro d’oro a Laura Boldrini nel giorno della crisi di Governo

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Nessuno lo poteva immaginare che il governo sarebbe caduto, neppure Laura Boldrini che era regolarmente presente, secondo gli impegni della sua agenda al Festival del Diritto di Piacenza. Ed è qui che ha fatto irruzione Valerio Staffelli che ha cercato di consegnarle il Tapiro d’Oro. Staffelli però è riuscito solo a lasciare il premio sul tavolo dei relatori  e ha gridato “mi auguro che lei a casa si comporti bene, meglio di come si sta comportando qui” poi l’inviato di Striscia è stato accompagnato fuori dalle forze dell’ordine fra le urla di molti cittadini ( “Vattene, buffone”) che non avevano gradito il fuori programma.

 

#guerrieri, la campagna Enel diventa un tormentone nel web

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#guerrieri la nuova campagna promozionale di Enel tende a fare eroi le persone comuni. Con questo messaggio le aziende cercano sempre più di veicolare i loro prodotti facendo sentire l’azienda vicina alle difficoltà dei consumatori. Senza voler disquisire sul termine “guerriero” che richiama l’uso della forza e della violenza (magari sarebbe stato molto più logico parlare di “idealista” o di “sognatori” o ancora “creativi”),  quello che lascia sconcertati è il richiamo alle atmosfere “realismo sovietico”. L’uomo al centro del mondo capace di lottare per piegare la realtà che non gli piace, forte e possente al centro della scena.

L’ironia però non è tardata ad arrivare:

C’è chi su YouTube come gra giolle ha commentato:  “Domani mattina quando ti alzi, guerriero, (mentre io dormo) paga mutuo, medicine e benzina e non dimenticare l’alabarda spaziale“.

Gli spot sono sicuramente realizzati con grande tecnica, ma forse ormai il web riesce a fare un processo di “demolizione ironica” a cui la pubblicità ancora non ha trovato le difese per tutelarsi e rendere efficace il proprio spot. D’altra parte in pubblicità l’errore è sempre dietro l’angolo basta pensare all’autogol di Barilla 

Il mulino diventerà arcobaleno? Marcia indietro di Barilla

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Alla fine le scuse sono arrivate. Dopo che tutto il mondo si era indignato per le parole di Guido Barilla sui gay, l’imprenditore ha dovuto fare marcia indietro. Ha postato quindi un video su Facebook in italiano e in inglese (soprattutto per il pubblico internazionale dove il consumo dei prodotti Barilla è da sempre sinonimo di made in Italy, ieri sentire quelle parole era stato uno shock soprattutto nei paesi anglofoni). Nel messaggio Guido Barilla ha dichiarato: ”E’ chiaro che ho molto da imparare dal dibattito in corso sull’ evoluzione della famiglia: ho sentito le numerose reazioni in tutto il mondo alle mie parole che mi hanno rattristato e depresso”.

”Nella mia vita – sottolinea Barilla – ho avuto rispetto nei confronti di tutte le persone che ho incontrato, inclusi i gay e le loro famiglie, senza alcuna distinzione”.

Precisa poi di non aver mai discriminato nessuno. ”Ho sentito le innumerevoli reazioni alle mie parole in tutto il mondo, e mi hanno reso molto triste . E’ chiaro che ho molto da imparare sul vivace dibattito sull’evoluzione della famiglia”.

Per questo, ha affermato che nelle prossime settimane incontrerà alcuni “membri dei gruppi che rappresentano nel modo migliore l’evoluzione della famiglia, inclusi coloro che ho offeso con le mie parole”.

Barilla nel centro del mirino: tra boicottaggio e petizione di Dario Fo

-barilla-pubbicità-gay-tuttacronacaSolo ieri Guido Barilla, con la sua affermazione che l’azienda non farà mai pubblicità gay perché  “preferiamo la famiglia tradizionale”, ha fatto scoppiare la polemica in rete e la notizia, e il boicottaggio, ha già fatto il giro del mondo, apparendo sulle principali testate internazionali. E se nel web appaiono le immancabili vignette e le frasi di scherno, Dario Fo utilizza internet per lanciare una petizione su Change.org con la quale chiede a Barilla di rappresentare, nelle sue prossime campagne pubblicitarie, tutti i tipi di famiglia. Del resto il premio Nobel l’azienda la conosce, essendone stato testimone negli anni Cinquanta.
Nella lettera aperta al presidente dell’azienda emiliana, Fo lo invita a diventare “ambasciatore di integrazione e voce del presente”:

Ricordo i primi spot televisivi di Barilla, a cui ho partecipato non solo come attore ma anche come autore dei testi e della sceneggiatura nonché del montaggio. Ebbero un enorme successo e, in quel tempo, ho avuto anche l’occasione di conoscere Pietro, vostro padre. […] In quegli spot abbiamo raccontato di prodotti che sono diventati simbolo dell’Italia e degli italiani tutti, nelle nostre case e nel mondo. La pasta soprattutto è sinonimo d’Italia, di casa e di famiglia. Per tutti. Ecco: oggi il nostro Paese è fatto di tante famiglie unite solo dall’amore delle persone che ne fanno parte. Amore che non è in grado di discriminare, che non ha confini: e l’amore, in tutto il mondo, può nascere tra un uomo e una donna, due donne, due uomini. […] Ecco, Guido. La sua azienda rappresenta l’Italia: nel nostro Paese e in tutto il mondo. Un’Italia che è fatta anche di coppie di fatto, di famiglie allargate, di famiglie con genitori omosessuali e transgender. Ecco perché le chiedo di cogliere questa occasione e di ritornare allo spirito di quegli spot degli anni ’50 dove io stesso interpretavo uno spaccato della società in profondo mutamento. Ecco perché le chiedo di uscire dalla dimensione delle polemiche e farsi ambasciatore della libertà di espressione di tutti.

E conclude con un appello:

E chiedo quindi che lo faccia con le prossime campagne pubblicitarie del gruppo Barilla, dove la famiglia potrà finalmente essere rappresentata nelle sue infinite e meravigliose forme di questi nostri tempi. Come ho già scritto: “Buttiamoci con la testa sotto il getto del lavandino e facciamo capire ai briganti che qui siamo ancora in molti in grado di dimostrare di far parte di un contesto di uomini e donne libere e pensanti”.

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Barilla omofoba, niente gay nelle sue pubblicità

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Guido Barilla non usa mezzi termini o circonlocuzioni e afferma che la Barilla non farà mai pubblicità gay perché  “preferiamo la famiglia tradizionale”. Loro la preferiscono ma c’è chi sul web immediatamente la boicotta e sotto l’hashtag #boicottabarilla la mobilitazione ha una forte aderenza:

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Sembra proprio che Guido Barilla stavolta abbia fatto un clamoroso autogol che alla Zanzara  su radio 24 ha affermato:

“Non faremo pubblicità con omosessuali, perché a noi piace la famiglia tradizionale. Se i gay non sono d’accordo, possono sempre mangiare la pasta di un’altra marca. Tutti sono liberi di fare ciò che vogliono purché non infastidiscano gli altri”.

E poi ha aggiunto:

“La pubblicità è una cosa molto seria  e va discussa in genere da persone che ne capiscono di pubblicità. Laura Boldrini non capisce bene che ruolo svolge la donna nella pubblicità. E’ madre, nonna, amante, cura la casa, cura le persone care, oppure fa altri gesti e altre attività che comunque ne nobilitano il ruolo. E’ una fondamentale persona per la pubblicità, non solo italiana. In tutti i Paesi del mondo la donna è estremamente usata. Ho pensato che il Presidente della Camera che si abbassa a parlare di pubblicità quando peraltro non ha le competenze è abbastanza patetico. La comunicazione è una leva fondamentale per il commercio e ognuno la fa come meglio crede, nel rispetto delle regole. Ci sono i giurì che controllano la qualità dei comunicati, se qualcuno fa male viene ripreso e ampiamente multato. La Boldrini dicendo quelle cose danneggia se stessa, non l’azienda, perché la gente reale quando va a comprare bada alla qualità dei prodotti, al costo, a soddisfare i bisogni. Tutto il resto sono frottole”.

Laura Boldrini in visita all’Università di Foggia: flash mob e striscioni di protesta

flashmob-foggia-boldrini-tuttacronacaIl presidente della Camera Laura Boldrini è arrivata a Foggia in occasione dell’inaugurazione del Polo Bio-Medico e del dipartimento degli Studi Umanistici dell’università cittadina. Ad accoglierla, flash mob e striscioni affissi nelle vicinanze dell’Università di Foggia e all’ingresso del CUS di via Napoli. Sullo striscione preparato da militanti di Forza Nuova, Nuovo Ordine Nazionale e Lotta studentesca, la scritta: “La Boldrini pensa agli immigrati, ma i foggiani muoiono disoccupati”. I movimenti, riguardo l’inaugurazione, dicono: “Una bella notizia, seppur alla vigilia di due campagne elettorali, quella comunale e della regione Puglia, dove il Rettore Volpe si è autocandidato alla guida della città, e dove Vendola, suo concittadino di Terlizzi, dopo averlo messo di sana pianta a Foggia, ne sarà il suo sponsor naturale”. Da parte loro “dissentono dal tono adulatorio e servile di tutta la politica foggiana” e rincarano la dose “è la vecchia tattica democristiana di fare quattro anni di danni per mano della sanità pugliese, con scandali, sperpero di denaro pubblico, lista di attese annuali per esami di vitale importanza, aumenti dei ticket, e decine di disservizi, salvo poi gli ultimi mesi tagliare nastri con tanta bella gente che batte le mani, ma non è di questo che vogliamo parlare, perlomeno non ora”. Ecco quello che interessa loro: “Ognuno ha le sue priorità, le nostre sono quelle degli Italiani, delle famiglie italiane e quelle dei giovani una volta precari, ora solo disoccupati, quelle della Boldrini, è solo e comunque quella degli immigrati, altro non esiste, ed anche in occasione di inaugurazioni di un polo universitario, s’inventa un percorso tortuoso per ignorare i problemi italiani, ed ancor di più foggiani; La Boldrini rappresenta un autogol clamoroso per le istituzioni italiane, ed è comunque libera di dare le priorità che meglio crede. Noi dal canto nostro siamo altrettanto liberi di contestarne le scelte, in quanto lo stipendio del presidente della Camera è anche pagato con i nostri soldi, quelli degli italiani”

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#esigorispetto Grillo e l’attacco a Laura Boldrini sul blog

beppe-grillo-boldrini-tuttacronacaDuro attacco contro la presidente della Camera Laura Boldrini da parte di Beppe Grillo oggi, che pubblica un lungo post nel suo sito sottolineando come “Laura Boldrini non è stata eletta, ma nominata da Nichi Vendola“. La presidente viene inoltre definita “un oggetto di arredamento del Potere”. Il post, dal titolo “Rispetto #esigorispetto”, arriva il giorno dopo le polemiche a Montecitorio durante le quali un deputato pentastellato, Cristian Iannuzzi, accusando la Boldrini di non essere imparziale, ha affermato “Se non riesce a esserlo, si dimetta“. Di seguito il testo del post:

“Il Sistema, quel coacervo di partiti, lobby e interessi che sono spesso contigui con poteri occulti come la massoneria e occasionalmente compagni di viaggio di organizzazioni criminali non si è ancore reso conto, non vuole ammettere che il MoVimento 5 Stelle è il primo movimento italiano. L’unico democratico. I partiti, nessuno escluso, non lo sono. Hanno ignorato il referendum sull’abolizione del finanziamento pubblico, hanno nominato i loro rappresentanti in Parlamento con il Porcellum sottraendo la decisione ai cittadini, questo dal 2006, per due legislature con buona pace degli attuali proclami e pruriti presidenziali. Per i partiti gli italiani non devono avere alcuna voce. Quasi nove milioni di italiani hanno votato per il M5S per un cambiamento. Queste persone meritano rispetto. Vogliono cambiare democraticamente il Paese. Tra loro ci sono anche le 350.000 che hanno firmato nell’ormai lontano 2007 per la legge popolare Parlamento Pulito che nessuno di questi sedicenti rappresentanti del popolo ha neppure voluto discutere.

Rispetto, non voglio sentire i queruli rimproveri di una signora che dal suo scranno tratta i nostri rappresentanti come degli scolaretti. Chi le dà questa autorità? La Boldrini, un oggetto di arredamento del Potere, non è stata eletta, ma nominata da Vendola. Il suo partitino è entrato in Parlamento solo grazie alla truffa della coalizione con il pdmenoelle, alleanza subito rinnegata dopo le elezioni in un eterno gioco delle parti che esautora il cittadino da ogni decisione.

Rispetto. Esigiamo rispetto. I tafani della Repubblica, i saggi, discettano di Costituzione? Chi gli ha dato l’autorità per farlo? Non è previsto dalla nostra Costituzione che un presidente della Repubblica spogli il Parlamento delle sue decisioni con un gruppetto extraparlamentare con personaggi squalificati del calibro di Quagliarello e di Violante, lo smemorato di Palermo. Il M5S, la prima forza del Paese, non è stata neppure considerata. In questi cosiddetti saggi non è stato inserito neppure un nome del M5S. Per me è un vanto, ma è l’ennesima riprova che non c’è più alcun limite alla spregiudicatezza istituzionale.

E che dire della RAI, questo organismo politicamente modificato, prostituitosi ai partiti come una vecchia sgualdrina senza più pudore? Strumento di propaganda dei Casini, dei Monti, dei Renzi che vomita veleno sul M5S ogni minuto? Chi autorizza questi giornalisti ad agire indisturbati contro la prima forza democratica del Paese? Come è possibile questo scandalo? La Tarantola, Gubitosi, il cda , i direttori di testata? Signori, voi siete servizio pubblico, siete responsabili di fronte al Paese di disinformazione, è un reato gravissimo. Rispetto. Lo pretendiamo e ce lo prenderemo democraticamente, ma implacabilmente. Non accettiamo lezioni da chi si pone fuori dalla democrazia”.

Polemiche a Montecitorio con l’M5S che attacca la Boldrini: “Si dimetta”

boldrini-m5s-tuttacronacaAccusandola di non essere imparziale, il deputato pentastellato Cristian Iannuzzi ha chiesto le dimissioni del presidente della Camera Laura Boldrini. Dice il “cittadino” 5 stelle: “Se non riesce ad esserlo si dimetta”. A Montecitorio si stava discutendo del provvedimento sull’omofobia quando sono iniziate le polemiche. A difesa del presidente sono intervenuti gli esponenti di Pdl, Pd e Sel. Roberto Giacchetti, si è poi rivolto ai deputati 5 stelle dicendo: “La presidente può sbagliare come tutti noi, perché siamo fallibili, ma rappresenta l’istituzione. La rappresenta anche fuori. Come tutti noi, può sbagliare, ma mettere in discussione che sia super partes è grave, anche per voi”.

“Il Napoletano… una sorta di Chernobyl premeditata” così la Boldrini

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Il territorio a nord di Napoli, nell’area del Giuglianese secondo il presidente della Camera, Laura Boldrini è  «un fatto imperdonabile, una sorta di Chernobyl premeditata. Si tratta  di un crimine contro quella popolazione» i cui responsabili devono essere individuati.

La Boldrini ha poi aggiunto in merito alla richiesta giunta nei giorni scorsi di desecretare le dichiarazioni del pentito di camorra Carmine Schiavone sul traffico illecito di rifiuti nocivi in alcune aree della Campania «In Italia troppo spesso si è messo il segreto per nascondere situazioni che non erano proprio nell’interesse dei cittadini»

Boldrini ha detto che è stata aperta l’istruttoria e l’incarico è stato affidato al vicepresidente Sereni. «Ci sono però due esigenze – ha aggiunto – quella di dare risposte ai cittadini ma anche quella di non interferire nel lavoro della magistratura».

Ricatto al fratello del presidente della Camera!

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“Paga o spiffero ai giornali i segreti su tua sorella e sulla tua famiglia”. Un uomo di circa 40 anni,  originario di San Marino, dopo aver messo insieme una sorta di dossier con notizie totalmente prive di fondamento ha contattato Ugo Boldrini – fratello del presidente della Camera, Laura Boldrini –  e ha minacciato di rivelare le fantomatiche notizie raccolte ai giornali. Per il silenzio chiedeva qualche migliaio di euro. Il ricattatore è stato infine arrestato venerdì pomeriggio in flagranza di reato a Monte Roberto (Ancona). L’uomo si trova ora nel carcere di Montacuto a disposizione del magistrato inquirente.

 

Sospesa la seduta alla Camera: “arrestate i ladri”

camera-costituzione-art138-tuttacronacaLaura Boldrini, presidente della Camera, ha sospeso la seduta dopo che l’Aula ha approvato il ddl che istituisce il Comitato parlamentare dei 40 per le riforme costituzionali e prevede una deroga all’articolo 138. I deputati pentastellati avevano organizzato un flash-mob proprio in occasione della votazione: nell’Aula sono stati esposti dei manifestini tricolori con la scritta “No deroga art 138” prima del voto, poi rimossi dai commessi su indicazione della Boldrini. A quel punto i deputati di M5S sono rimasti con le mani in alto, ben visibili, mostrando la scritta “ART 138” e mantenendo la posizione per tutto il tempo della votazione. Dopo di che, il presidente è stato costretto a sospendere la seduta:  “Così non si può continuare, convoco la conferenza dei capigruppo”. Durante la protesta, da più parti si sono innalzate grida di “buffoni, buffoni!”, con un acceso Bianconi (Pdl) che è stato richiamato. Dopo il voto, un applauso dai banchi del Pd, cui i grillini hanno risposto con un ironico battimani. Viste le polemiche, anche a seguito della protesta dei 5 Stelle sul tetto di Montecitorio, alcuni pentastellati hanno mimato il gesto delle manette rispondendo “arrestate i ladri”, fatto che ha fatto infuriare ulteriormente il popolo pidiellino. Ora Laura Boldrini deciderà se applicare delle sanzioni. Nel frattempo i grillini continuano a ripetere: “Il M5S non è contrario a ogni riforma costituzionale. Sogniamo un Paese in cui il popolo comandi e il governo obbedisca. Ma le riforme costituzionali che vogliono fare i partiti vanno esattamente nel senso opposto: togliere ulteriori poteri a un Parlamento già esautorato e conferirli nelle mani di pochi”.

Poche ferie per i parlamentari, la Boldrini li richiama in Aula

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“E’ prevedibile che Montecitorio debba riunirsi già dopo il 20 agosto per la presentazione di un decreto. In ogni caso, la prossima seduta è fissata il 6 settembre”. Lo scrive la presidente della Camera, Laura Boldrini, sulla sua pagina Facebook. Con ogni probabilità ad essere presentato in aula sarà il dl sul femminicidio, che dovrebbe essere pubblicato sulla Gazzetta ufficiale domenica 18 o lunedì 19. Sempre la presidente della Camera fa notare come le vacanze dei nostri deputati siano brevi, anzi brevissime se confrontate con quelle di altri politici europei: “Se facciamo un confronto con gli altri Parlamenti europei, questa volta l’Italia dà il buon esempio”, scrive la Boldrini su Facebook. “L’emiciclo di Strasburgo – aggiunge – si è fermato il 4 luglio per riaprire i battenti il 9 settembre, i due rami del Parlamento francese sono chiusi da metà luglio e i lavori riprenderanno il 10 settembre, la Camera dei Comuni del Regno Unito ha tenuto l’ultima seduta il 17 luglio e la prossima è convocata il 30 settembre. L’ultima seduta del Bundestag è stata il 28 giugno scorso e la riapertura non è stata ancora fissata”.

Forse però all’estero non si trovano con l’acqua alla gola tra scadenze urgenti e tensioni interne che rischiano di mettere in crisi il governo…

La Notte dei Fori e le proteste contro la discarica: Alemanno in prima linea

-nottefori-alemanno-tuttacronacaLa Notte dei Fori interrotta da chi protesta contro la discarica al Divino Amore e, tra i manifestanti, appare anche Gianni Alemanno, che finisce sotto accusa nelle parore del governatore del Lazio: “E’ lui a fomentare la folla”. Nicola Zingaretti, in una nota, scrive: “Non mi sorprende Alemanno che fa il sabotatore. Non ha mai amato, nè pensato a Roma, ma solo a se stesso. La città l’ha usata e continua oggi con questa aggressione contro la voglia dei romani di riappropriarsi della propria città. Una vicenda penosa”. E sempre nei confronti del predecessore, è duro il commento di Marino: “Non faccio e non farò mai polemica politica, ma apprendere che rappresentanti che provengono legittimamente da una storia culturale che risale al fascismo, come Gianni Alemanno e il senatore Augello, che hanno avuto percorsi di vita ispirati a quelli della dittatura, oggi si comportano con uno stile che dimostra la loro diversità culturale. L’aver capeggiato la protesta credo che sia un fatto positivo ed emblematico perché marca la differenza tra chi ama Roma e quando parla di potere lo usa come un verbo, poter fare e migliorare, e chi lo usa, come loro, come un sostantivo: il sostantivo ‘potere”’. Rispetto ai manifestanti che lo hanno ‘accompagnato’ nella passeggiata in via dei Fori Imperiali, il sindaco ha parlato di ”gruppetti di tre o quattro persone rispetto a una folla di 100-150 mila persone”. A non rimanere è stata il presidente della Camera Laura Boldrini che, dopo aver fatto una passeggiata in via dei Fori Imperiali con il sindaco Ignazio Marino, è andata via, senza fare il previsto intervento per l’inaugurazione. “Mi dispiace, ma vai avanti così” ha detto rivolta al primo cittadino prima di allontanarsi. E se il neo eletto ha assicurato ad alcuni dei manifestanti che li incontrerà lunedì mattina alle 11 in Campidoglio, Donatella Scafati, comandante facente funzione dei vigili urbani di Roma, è rimasta ferita alla testa da uno stendardo agitato da un manifestante. L’urto le avrebbe procurato un’ecchimosi con tumefazione. Scafati non si è recata in pronto soccorso ed è ora a casa dove ha ricevuto una chiamata da parte del sindaco di Roma Marino.

Il pentastellato Colletti: Napolitano è l’Innominabile

napolitano-innominato-tuttacronacaBagarre in Aula per un intervento del deputato 5 Stelle Andrea Colletti, iniziato con un riferimento alla Presidenza della Repubblica prima di essere stoppato dalla presidente dalle Camera Laura Boldrini che, come aveva fatto la settimana scorsa Pietro Grasso, invita il M5S a “non tirare in ballo il Presidente della Repubblica”. Il grillino ha quindi chiosato: “Non avevo fatto nomi, comunque diciamo che non si può fare riferimento all’Innominabile, chiamiamolo così”. La battuta, per le recondite implicazioni, dà origine a un fortissimo brusio di disapprovazione nell’emiciclo ma poco dopo Colletti ripete il concetto, ripescando dai classici e sostituendo “Innominabile” con “Innominato”. La confusione in Aula però resta e obbliga la Boldrini a bacchettare l’emiciclo dicendo che “non è un bello spettacolo, vi posso assicurare”. Sempre il presidente rivolge poi “si contenga” al deputato Cera.

L’Italia appesa al filo dell’Expo?

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Giorgio Napolitano lancia l’esca e il premier Letta abbocca e restituisce l’amo? Sicuramente il duetto a Monza del Presidente della Repubblica e del Capo del Consiglio faranno parlare a lungo nei prossimi giorni.

L’expo 2015 a Milano è  “un’occasione straordinaria per un nuovo sviluppo dell’Italia per il superamento della crisi che stiamo vivendo” che sta “mettendo a dura prova l’economia e la società” così Napolitano che poi ha aggiunto: “Siamo un Paese che ha fiducia in se stesso, che deve averne anche più di quanta ne dimostri, percorso com’è ancora da nervosismi destabilizzanti e da tendenze al pessimismo”

Attraverso “l’impegno” per realizzare l’Expo a Milano bisogna riuscire ad uscire “dalle diatribe domestiche” dimostrando che l’Italia non intende “ripiegarsi su se stessa”. Secondo il Presidente della Repubblica sfide come questa dimostrano come, “nonostante le tensioni e i fattori di instabilità” che ci sono, le forze politiche sanno dimostrare “una feconda coesione sociale e istituzionale” sulle “esigenze vitali” del Paese. Queste sono state le parole di Giorgio Napolitano che poi sono state riprese da Enrico Letta che ha affermato:
“Expo 2015 sarà fondamentale, leghiamo ad Expo l’obiettivo della ripresa economica del nostro Paese” e questo “vuol dire impegnarsi tutti. L’Expo sarà di tutti o non sarà. Per questo garantisco l’impegno totale del governo”, ha aggiunto. “L’Italia deve uscire dalla cappa di sottovalutazione e autolesionismo e l’Expo sarà l’occasione per uscirne perché è una cappa che stona con la nostra storia e le nostre capacità”.
Come si può legare la ripresa di un paese ad un evento? Per quanto l’Expo rappresenti un’opportunità sicuramente il suo indotto sarà molto importante per la Lombardia e per il nord Italia, ma sicuramente non si può pensare che sia la bacchetta magica con la quale riattivare l’intera economia italiana. Davvero il futuro italiano è legato all’Expo?
Qualche giorno fa però  Beppe Grillo aveva condannato l’Expo scrivendo su Twitter che “Una delle ‘emergenze’ finanziate con l’aumento dei bolli, è l’Expo 2015 di Milano” e aveva aggiunto “sono entrati in vigore i rincari del 10%” di quelle che definisce “marche da Expo”.

Sull’Expo si sono pronunciati anche i parenti del giovane che oggi si è tolto la vita. Un 26enne muratore disoccupato che ha deciso di farla finita. Sicuramente le parole dei parenti sono frutto della rabbia e della disperazione del momento, ma in un momento così delicato per la popolazione italiana bisogna prestare ascolto proprio alle voci che si sollevano da chi quotidianamente vive sulla propria pelle il dramma della disoccupazione.

“È una vergogna, questo ragazzo aveva sempre lavorato, era abituato ad avere responsabilità e a mantenersi – dice con rabbia Giuseppe Neletti, lo zio, – adesso si lamentava con la sorella che non aveva più nemmeno i soldi per comparsi le sigarette. Questo Stato è incapace”.

“Ma quale Expo – gli fa eco un altro parente – tanti milioni di euro spesi e qui non si lavora, le aziende che prendono i subappalti sono tutte dello stesso giro e gli operai vengono dal sud o da fuori, pagati in nero. Quali controlli? E cosa deve fare un ragazzo che cerca un lavoro onesto?”.

Pagheremo o pagherà l’Expo?

L’ultimo annuncio di Letta: sulla cultura invertiremo rotta

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“Quelli sulla cultura sono tagli precedenti che danno effetti ora. Nella legge di stabilità, come ho promesso, invertiremo la rotta”. Questo l’ennesimo annuncio del premier Enrico Letta, su Twitter, in risposta a un follower che gli chiedeva perché, nonostante il suo impegno, siano stati tagliati i fondi al ministero dei Beni Culturali.

Il governo di servizio è diventato il governo degli annunci? E come pensa il Premier di invertire la rotta se solo non si riesce a eliminare l’Imu? Che significa invertire rotta, affondare? 

Imu chi colpirà? Una proposta per la stangata sui villini.

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Imu così si chiama il nuovo incubo italiano. Un governo che cerca soluzioni al bilancio e che non può però rinunciare alla tassa più odiata dagli italiani (anche perché probabilmente c’è chi su questa tassa ci impiantato un’intera campagna elettorale e ha concorso a farne lo stendardo di ogni lotta). Che la tassa, così come era formulata, non potesse essere riproposta era sotto gli occhi di tutti, il problema era trovare come rideterminare l’Imu e consentire comunque un afflusso di risorse nelle casse statali. Sembra proprio che non ci possa essere nulla che garantisca allo stato in tempi brevi e con flussi certi di sostituire la tassa sulla casa. Così tra le tante ipotesi al vaglio c’è anche quella che esenterebbe i cittadini che pagano meno di 600 euro. E chi colpirà? I proprietari di villini! In questo modo nove italiani su dieci sarebbero esentati, ma ci sarebbero coloro che pagherebbero quasi il doppio. Alla prossima proposta chi sarà colpito?

Aggiornamento: 

Sembrerebbe scongiurato il pericolo di una stangata sui villini, almeno da quanto si apprende dalle fonti di palazzo Chigi. Al centro della polemica c’è il Pdl con Brunetta che sembra deciso a non voler abbandonare la lotta dietro cui si decide gran parte del futuro delle larghe intese.

«Solo con una terapia d’urto di questo tipo si può finalmente invertire la rotta», è la parola d’ordine del capogruppo del Pdl, Brunetta.

Mentre il presidente della commissione Esteri di Montecitorio, Fabrizio Cicchitto snocciola gli ultimi «dati odierni sul calo dei consumi e sul livello elevatissimo di pressione fiscale» per dimostrare ancora una volta che «c’è un problema di domanda e che in questo contesto va affrontato e risolto il problema dell’Imu».

I falchi del Pdl, per tenere alta la bandiera, non rinunciano poi ad andare all’attacco del ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni, che per cancellare del tutto l’Imu dovrebbe trovare una copertura di circa 4 miliardi. Il ministro, affonda Maurizio Gasparri, è «assolutamente inadeguato al ruolo, il governo deve affrontare sfide difficili, che vanno sostenute con lealtà, e proprio per questo dico che ci vuole un ministro dell’Economia, non una figura grigia e inadeguata».

Attacco alla casta: la dura lotta di Letta al finanziamento pubblico ai partiti

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Ultimatum dal premier Letta se il ddl sull’abrogazione del finanziamento pubblico ai partiti non viene approvato almeno alla Camera entro l’estate (prima della pausa estiva) o al massimo entro fine agosto (alla ripresa dei lavori) il governo varerà un decreto legge. Pugno di ferro dopo che sul tema sono stati effettuati continui rinvii e slittamenti e sembra ancora lontana l’approvazione. Inoltre il premier ha sottolineato che l’abolizione del finanziamento non è solo dovuta alla crisi economica, ma soprattutto al cambiamento che la politica si deve dare in cui i cittadini, sentendosi nuovamente partecipi alla vita politica del paese, decidano liberamente a chi dare un contributo volontario e che non vengano più lesi da un sistema imposto attraverso un uso smodato del finanziamento pubblico.

Intanto è proprio in casa Pd a sorgere il problema, dove  il tesoriere del Pd, Antonio Misiani, viene accusato dai renziani di voler stoppare il ddl Letta con forme surrettizie di finanziamento alla politica come il modello canadese, si difende: «Il sistema canadese prevede il credito d’imposta per le donazioni private, lì il finanziamento pubblico è stato abolito. L’approccio ideologico alla questione induce i miei avversari in errore. I finanziamenti a progetto esistono invece in Gran Bretagna». Misiani nega volontà dilatorie sul ddl del governo: «Ma per qualche giorno in più non casca il mondo…».

Giorno dopo giorno è la storia italiana che si ripete da 50 anni? Quando smetteranno le forze politiche di operare rinvii e si inizierà a dare un servizio ai cittadini? Forse per il tesoriere un giorno in più non sarà nulla, ma per l’Italia potrebbe essere la salvezza o baratro?

I Vigili del Fuoco in piazza contro gli F35

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«L’Italia spenderà 500 mila euro per ogni casco da pilota degli F-35 mentre i nostri si deformano a contatto con il calore».

Quindi anche i Vigili del Fuoco scenderanno in piazza per la Notte bianca contro i super-caccia. E stata l’Unione sindacale di base (Usb) nazionale ad aderire alla manifestazione del comitato No-F35 in programma sabato 13 luglio nella piazza del municipio di Bellinzago (Novara). All’evento prenderanno parte Vigili del Fuoco di tutta Italia proprio per protestare contro le attrezzature che vengono fornite ai Vigili:

«Sono di qualità scadente come il resto della nostra attrezzatura – commenta Antonio Jritano, coordinatore nazionale dei vigili del fuoco aderenti all’Usb -. Ci siamo bruciati le mani e poi abbiamo visto che sui guanti c’era scritto che non dovevano entrare a contatto con il fuoco. I caschi si sono deformati: alcuni sono stati proprio ritirati. Il Governo faccia un atto di coraggio e destini i fondi degli F-35 al lavoro, al soccorso e allo Stato sociale».

Cultura in crisi: a Palermo il Biondo agonizza

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Lenta agonia del Teatro Stabile Biondo di Palermo:

Il commissario straordinario della provincia di Palermo Domenico Tucci ha comunicato al direttore del Teatro Biondo Stabile di Palermo Pietro Carriglio «che i pesanti tagli ai trasferimenti statali e regionali alle Province, impediscono la formulazione immediata del proprio bilancio e quindi non consentono di poter autorizzare il direttore a iscrivere nel bilancio dello Stabile la quota associativa prevista dallo Statuto».

Tuttavia il Commissario si impegna ad intraprendere «ogni possibile iniziativa – afferma una nota – per consentire al Biondo di continuare a svolgere la sua apprezzata attività che rappresenta per il nostro territorio un punto di riferimento insostituibile. In tal senso farà il possibile per assicurare in sede di approvazione del bilancio risorse, anche se più limitate, in quanto tra gli obiettivi principali del Commissario rimane comunque quello di tutelare la cultura siciliana in tutti i suoi aspetti».

Il Biondo non è l’unico a dover chiudere i battenti a causa dei tagli alla cultura, nella città siciliana infatti sono diversi gli enti culturali che hanno chiuso o sono in procinto di serrare i cancelli e per fortuna qualche mese fa Enrico Letta a Che tempo che fa aveva detto che si sarebbe dimesso se ci fossero stati altri tagli alla cultura… quali taglia ci possono essere se non ci sono fondi per questo settore?

 

L’attacco alle istituzioni di Brunetta va diretto a Grasso e Boldrini

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Torna a tuonare la voce di Renato Brunetta, capogruppo del Pdl alla Camera, contro Piero Grasso e Laura Boldrini:

“Le presidenze delle due Camere sono oggi totalmente dissonanti rispetto al sentimento di una larghissima maggioranza, non solo del Parlamento ma dell’intero Paese”

Poi Brunetta ha aggiunto:

“Rischiano di vanificare così il cammino difficile, ma produttivo, che la grande coalizione di Letta e Alfano sta intraprendendo. Non abbiamo certo bisogno di massimi rappresentanti delle istituzioni che lavorino per disegni organici a minoranze estremiste”.

Brunetta in particolare ha ricordato alcuni episodi specifici:

“Nei giorni scorsi il presidente Boldrini si è schierata senza nemmeno un velo di pudore dalla parte della Fiom rifiutando di incontrare non tanto l’ad di Fiat Marchionne, quanto la grandissima parte dei lavoratori di Val di Sangro, quasi che la cittadina presidente debba rispondere non al popolo italiano ma a Landini e Vendola”.

E contro il Presidente del Senato, Brunetta afferma:

“Il presidente Grasso, a sua volta, domenica scorsa aveva di fatto preconizzato una nuova maggioranza sostenuta dai grillini, costringendo il capo dello Stato a riparare i danni minimizzando”.

L’intervento del capogruppo del Pdl alla Camera si conclude:

“In fondo capiamo Boldrini e Grasso: sono esito di uno momento politico temerario, allorchè Bersani coltivava sogni di maggioranze strampalate. Ma quella stagione è finita, ed è bene che la strana coppia recuperi il senso delle istituzioni e la finisca di coltivare velleità non in linea con il proprio compito di rappresentanza democratica”.

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