Shopping per le vie di Milano per Mauro Icardi e Wanda Nara. Ma al ritorno alla loro Lamborghini, parcheggiata in maniera irregolare, l’amara sorpresa: ad attenderli sul cruscotto c’era infatti una multa, anche se fortunatamente hanno scampato il carro attrezzi. Evidentemente però non valeva la pena rovinarsi la giornata per una sanzione e così la modella argentina ha optato per l’indifferenza: la multa è finita accartocciata!
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Francesco parla ai fedeli dallo smartphone
Non ne ha mai fatto mistero Francesco di essere un Ponteficere aperto alle nuove tecnologie e ai social network e così oggi per mandare il suo messaggioal mondo per l’unità dei cristiani ha scelto un video realizzato con uno smartphone. E’ stato un suo amico, un vescovo non cattolico ha realizzare il video. “Ho scelto la lingua del cuore”. Comincia così Papa Francesco il suo messaggio al mondo. Parte in inglese ma ammette le sue difficoltà e prosegue in italiano. “E’ una lingua semplice e autentica”.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 21, 2014
https://tuttacronaca.wordpress.com/2014/02/21/francesco-parla-ai-fedeli-dallo-smartphone/
Mamma omofoba: vieta al figlio la festa dell’amichetta che ha genitori gay!
Lo avevano invitato alla festa di compleanno della compagna di classe, ma Tommy, non ci può andare, la mamma glielo ha vietato perché la bambina ha genitori gay. Così la madre di Tommy ha scirtto un messaggio da far recapitare alle mamme dell piccola Sophia che compierà 7 anni il prossimo 1 marzo:
“Tommy non parteciperà. Io non credo in quello che fate e non voglio esporre il mio figlio innocente al vostro ‘stile di vita’. Mi dispiace che Sophia debba crescere in questo modo. Se avete un problema o se ne volete parlare, fatelo con me…”.
Il messaggio è stato scritto a mano sul biglietto ricevuto dal figlio con data e luogo della festa che si terrà a Long Island, ma l’immagine è stata poi postata sulla pagina di una radio locale che ha diffuso la notizia.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 14, 2014
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Il marito sigla un patto con la moglie e l’amante di lei: poi picchia entrambi
Alcuni giorni fa si era parlato di un contratto particolare siglato a Casoria, in provincia di Napoli, firmato da un marito, la moglie e l’amante di lei. Il tutto era nato perchè lei non sapeva chi scegliere e per questo aveva deciso di avere una relazione con entrambi, “in attesa di fare chiarezza”. Ma l’accordo ha funzionato solo per pochi giorni, dopo di che la gelosia del marito si è fatta accecante e li ha minacciati di morte. Spiega il Messaggero:
Nella scrittura privata, Lina, 38 anni, il 18 dicembre, ha spiegato bene come stavano le cose: «Nelle mie piene facoltà di intendere e di volere dichiaro di voler bene appassionatamente sia al mio marito legittimo…sia…, pertanto decido di avere una relazione con entrambi». Il marito ha firmato: «accetto questa situazione». E anche l’amante ha firmato: «accetto anche io questa situazione». Ma no, non vissero però tutti felici e contenti, perchè la gelosia è venuta fuori. Se, infatti, durante i primi giorni al marito è andato bene anche che la moglie smettesse di chiamare ‘Annamarià il suo amante e facesse liberamente smancerie al telefono, il giorno di Natale le smancerie sono durate troppo e, così, è scattata la lite. Prima l’uomo ha offeso la donna, poi ha iniziato a picchiarla. L’ha inseguita in tutte le stanze del loro appartamento, dicendole che se ne doveva andare. Una lite durante la quale a prendere le difese della donna ci ha pensato perfino il primo dei loro quattro figli, 14 anni, anche lui al corrente del “patto”. Un accordo che secondo il ragazzino il papà doveva rispettare visto che l’aveva firmato. E così, mamma e figlio sono stati inseguiti dai calci e pugni del “capo famiglia”, perfino in strada. E non è finita qui.
La sera di Natale, poco dopo le 23, il picco della lite. La donna ha deciso di incontrare l’amante, dieci anni più giovane, in un comune vicino, ad Afragola. Ma mentre lei stava raccontando delle botte ricevute e del patto saltato, è arrivato il marito che al suo rivale ha assicurato “morte e persecuzione”. Gli ha detto che non li avrebbe fatti stare tranquilli, che gli avrebbe mandato degli uomini che lo avrebbero «sciolto». E giù calci e pugni all’automobile e alla donna. Una storia, quella tra i tre, iniziata nero su bianco e finita pure nero su bianco. Questa volta, però, non in un patto d’amore ma in una denuncia che Lina ha presentato ai carabinieri. No, questa volta non ha scritto di voler bene «appassionatamente» al marito. Lo ha piuttosto accusato: di maltrattamenti e di perseguitarla. E ha suggellato ben altro rispetto ad un “happy end”.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 30, 2013
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Triangolo amoroso… per contratto!
Triangolo amoroso? Non è certo una novità. Ma quello che ha preso vita a Casoria, nel Napolitano, è quantomeno particolare. Un “lei, lui, l’altro” con tanto di patto scritto dove tutte e tre le persone coinvolte accettano la situazione, con tanto di firma, e di attendere fino a quando la lei non prenderà una decisione. La notizia la riporta il Mattino:
Il patto moglie, marito e amante, esiste per davvero. Con tanto di firma. Una sorta di scrittura privata dove la donna, una casalinga di trentotto anni di Casoria, pur ribadendo di «voler bene appassionatamente sia il marito legittimo che l’amante (dieci anni più giovane di lei) decido di avere una relazione con entrambi, in attesa di fare chiarezza con me stessa». Segue la firma.
E chi ora, si fosse aspettato uno sfracello del marito, resterà deluso. Perché in calce a questa singolare dichiarazione seguono poche righe, vergate dal marito che scrive: «Io, accetto questa situazione», con tanto di firma. Più stringata la dichiarazione dell’amante, che in uno stentato stampatello scrive : «Accetta questa situazione anche(nome e cognome)» con tanto di firma. Crolla un mondo.
Davanti a questo patto che cancella secoli di drammi e tragedie amorose, persino Otello scompare e con lui tutti i gelosi, compresi quelli da cabaret.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 28, 2013
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Messaggio e polemica. Contro Napolitano il M5S
La lettura al Senato del messaggio inviato dal Presidente della Repubblica alle camere non è passato in maniera indolore. Immediatamente dai banchi del M5S, Manlio Di Stefano ha commentato duramente:
“Napolitano – scrive il deputato M5s su Facebook – interviene a gamba tesa sulla vita del Parlamento. Chi avrà da salvare? Siamo alle barzellette. Questo governo e questo Presidente della Repubblica non agiscono mai sulle cause, sempre sulle conseguenze e sempre in malafede”.
La risposta di Napolitano non si è fatta attendere: “Quelli che, come i grillini -dice alzando il tono della voce – mi accusano di volere un’amnistia pro-Berlusconi sono persone “che fanno pensare a una sola cosa, hanno un pensiero fisso e se ne fregano dei problemi della gente e del Paese. E non sanno quale tragedia sia quelle carceri. Non ho altro da aggiungere”.
Intanto il Pdl applaude e spera nell’indulto per il Cavaliere e Pd frena ed esclude provvedimenti di clemenza per il reato di Berlusconi: “Amnistia e indulto possono arrivare solo al culmine di un percorso che prevede misure strutturali che incidano definitivamente sul problema del sovraffollamento carcerario e concretizzino la funzione rieducativa della pena”, dice Danilo Leva, responsabile giustizia del Partito Democratico.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 8, 2013
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Le sbarre bollenti: il messaggio del Presidente alle Camere
Ecco il messaggio di Giorgio Napolitano alle Camere:
“l’affollamento delle carceri è una questione scottante… una situazione drammatica da affrontare in tempi stretti”, bisogna quindi “porre la massima determinazione e concretezza” per la risoluzione del problema, si apre così il messaggio di Napolitano alle Camere sulla questione carceri.
In un altro passaggio fondamentale il Capo dello Stato Giorgio Napolitano sottolinea tra l’altro la “perdurante incapacità del nostro Stato nel garantire i diritti dei detenuti in attesa di giudizio e in esecuzione di pena” e poi sottolinea “ho dovuto mettere in evidenza come la decisione della Corte di Strasburgo rappresenta la mortificante conferma della perdurante incapacità del sistema italiano di garantire i diritti elementari e la sollecitazione pressante ad imboccare una strada efficace”.
Un “abisso separa la realtà carceraria di oggi dai principi posti dall’articolo 27 della costituzione”. E’ la denuncia del Capo dello stato Giorgio Napolitano nel messaggio e ribadisce che “L’Italia viene a porsi in una condizione umiliante sul piano internazionale”inoltre il Capo dello stato richiama anche l’attenzione su “la stringente necessità di cambiare profondamente le carceri in Italia non solo come imperativo giuridico e politico, bensì come imperativo morale. Le istituzioni non devono scivolare nell’indifferenza convivendo con una realtà di degrado civile e sofferenza umana”
E rilancia l’idea di un intervento radicale “ritengo necessario intervenire nell’immediato con il ricorso a rimedi straordinari” come l’indulto e l’amnistia.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 8, 2013
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La morte del 17enne nel Frusinate: Francesco Pede ha scelto il suicidio?
Erano stata alcuni amici che lo stavano cercando nel cantiere della ex Tomassi a Sora a trovare ieri dopo le 17, il corpo senza vita di Francesco Pede, 17enne di Isola Liri, nel Frusinate. I ragazzi erano soliti ritrovarsi lì, in quel cantiere di un centro commerciale fermo da anni, quando decidevano di non andare a scuola. Stando alle prime informazioni, Francesco potrebbe essere morto a seguito di una caduta da circa 35 metri d’altezza, forse per sua stessa volontà. E’ solo un’ipotesi, ma la pista del suicidio resta quella più plausibile da seguire per gli investigatori dei carabinieri di Sora, comandati dal capitano Ciro Laudonia e coordinati dal sostituto procuratore di Cassino Francesco Cerullo. A seguito di un meticoloso e serrato lavoro da parte degli uomini del Nucleo Operativo di Sora e del Nucleo Investigativo provinciale, è stata reperita, come riporta TG24.info, “una serie di inequivocabili indizi che porterebbero a ritenere che il giovane abbia potuto compiere l’insano gesto. Tra questi anche alcuni scritti ritrovati sul luogo della tragedia e nascosti in un’intercapedine”. Nel frattempo, il corpo del giovane è giusto all’ospedale di Cassino dove domani si svolgerà l’autopsia.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 3, 2013
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Stadio chiuso a San Siro? Dopo la manifestazione di ieri… è possibile
Non è stata sufficiente la chiusura di una parte della Curva Sud per cori di stampo razzista in occasione della partita del Milan contro la Sampdoria. Ieri i tifosi rossoneri sono tornati a farsi sentire con slogan ancori più pesanti all’esterno dello stadio. Cè infatti stata una contestazione contro la decisione di chiudere il secondo anello verde del Meazza e durante la quale sono stati anche appesi striscioni contro il Napoli e i suoi tifosi. Anche il Vesuvio è stato tirato in ballo: stando ai cori degli ultrà rossoneri dovrebbe bruciare tutti gli abitanti della città campana. E ancora: “La chiusura del settore non cancella l’odore. Napoli m…”. All’interno dello stadio, anche lo speaker si è appellato ai tifosi chiedendo fossero evitati cori discriminatori, ma per tutta risposta è stato fischiato. Ora però chi rischia di andarci di mezzo è la società: San Siro potrebbe chiudere per una giornata: tutto è in mano al giudice sportivo e la possibilità non appare certo remota.
Pubblicato da tdy22 in settembre 29, 2013
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Curva Sud chiusa? I tifosi manifestano in segno di protesta!
Il giudice sportivo ha deciso di chiudere per una giornata il secondo anello blu di San Siro a seguito dei cori razzisti contro i napoletani e i tifosi della Curva Sud, dopo che il ricorso è stato respinto, fanno sentire le loro voci di protesta. Nella notta San Siro è stato tappezzato con 3mila manifesti con stampato il coro anti-Napoli alla base della squalifica e hanno già avvisato che oggi, prima dell’avvio dell’incontro con la Samp, terranno una manifestazione all’ingresso 14 dello stadio. Si legge nel comunicato: “In tanti si chiedono come reagiremo di fronte alla chiusura della nostra amata Curva. Il ritrovo per la Curva Sud è alle 19.00 davanti al cancello 14, porteremo colore, cori e tutta la nostra rabbia davanti allo stadio nel momento in cui più sarà importante farci sentire, quando la gente starà affluendo agli ingressi. Distribuiremo un volantino con un comunicato che riguarderà tutta la tifoseria, perché quello che sta accadendo è assurdo. Chiunque abbia a cuore la Curva Sud, chiunque abbia a cuore il Milan, chiunque pensa che questa decisione sia folle, è invitato ad esserci per far sentire la sua voce: facciamo sentire tutti insieme quanto tutto questo ci faccia schifo! Resteremo davanti ai cancelli fino al fischio d’inizio, dopodiché lasceremo lo stadio nella tristezza e la desolazione ovvia e unica conseguenza di queste decisioni che calpestano ogni diritto. Un’ora e mezza per NOI un’ora e mezza per la NOSTRA LIBERTA’!!! C’erano una volta, megafoni tamburi e colore… C’era un tifo fatto di passione e non di televisione… Quello che ci avete tolto… Quello che ci riprenderemo!!! USURPATORI BAST***I!!!!”
Pubblicato da tdy22 in settembre 28, 2013
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Paura in Kenya: si minacciano nuovi attacchi
Paura in Kenya dove ancora non ha avuto fine l’orrore dell’attacco al centro commerciale Westgate di Nairobi da parte degli integralisti islamici somali Shabaab. Ora un loro portavoce ha minacciato nuovi blitz nello stato africano. “Noi lanciamo un avvertimento al governo keniano e a tutti coloro che lo sostengono, se vogliono la pace che lascino il nostro territorio”, ha detto in un messaggio web.
Pubblicato da tdy22 in settembre 24, 2013
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Il padre del piccolo Luca chiede perdono in rete alla moglie
Il dolore per la morte del piccolo Luca non si placa. Il piccolo di due anni ha perso la vita perchè il padre l’ha scordato per otto ore in auto, al sole, mentre era al lavoro. E’ stato l’uomo ad aprire in Facebook il gruppo “Mai più morti come Luca” con cui vuole lanciare una proposta di legge che preveda l’installazione obbligatoria su tutti i veicoli di un dispositivo sonoro che avverta il conducente che scende dall’abitacolo della presenza di altre persone presenti nella vettura. Sulla stessa pagina, Andrea Albanese ha scritto un messaggio per la moglie Paola: ”Non vi ho mai parlato di mia moglie, l’ho conosciuta da ragazzo e siamo sempre stati una cosa sola. La perdita di Luca l’ha distrutta e “perdonarmi” sarà l’atto d’amore più forte che le dovrò chiedere. Non vuol comparire, non ha un account Facebook, ma e’ sempre accanto a me, nonostante tutto, e io l’amo con tutte le mie forze”.
Pubblicato da tdy22 in giugno 16, 2013
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Io speriamo che me la cavo? Il tweet di Renata Polverini!
Scivolone sull’italiano che crea non poco imbarazzo per la deputata Pdl ed ex presidente della Regione Lazio Renata Polverini. Per lanciare la nuova vesta grafica del suo sito personale ha infatti cinguettato un messaggio da matita blu delle maestre delle elementari. Sulla sua pagina Twitter si legge infatti: “E’ in linea il nuovo sito renatapolverini.it con una veste grafica completamente rinnovata. Spero che vi piace“.
Pubblicato da tdy22 in giugno 12, 2013
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Mettere in comunicazione India e Pakistan: il discusso spot della Coca-Cola
Il nuovo obiettivo del colosso della Coca Cola è risolvere uno dei più spinosi conflitti politici nel mondo? Questo è il messaggio che passa vedendo il nuovo video della campagna “Open Happiness”, realizzato in collaborazione con Leo Burnett. “Small World Happiness Machine”, che a prima vista sembra un semplice distributore di lattine, in realtà è un “portale” di comunicazione diretta per avvicinare le persone dell’India e del Pakistan e dimostrare che “ciò che ci unisce è più forte di ciò che ci distingue”. Due sono infatti le macchine, collegate tra loro e collocate in sue diversi centri commerciali, uno a Nuova Delhi, in India e l’altro a Lahore, in Pakistan. Dotate ambedue di webcam e monitor touch screen, che permette la trasmissione in streaming di quello che accade dall’altra parte, mettono in comunicazione e permettono di “fare amicizia” a persone delle due diverse nazionalità spingendole ad interagire. Insomma, si vuole far passare l’idea che le piccole cose uniscono quando ci si sente divisi e che le persone si assomigliano più di quanto credono. Ma quando una pubblicità fa discutere c’è sempre un’altra interpretazione, e i detrattori sono convinti che la campagna sia un meschino sfruttamento di un grave conflitto solo a fine commerciale.
Pubblicato da tdy22 in Maggio 26, 2013
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L’ultimo messaggio di Califano!
La camera ardente per Franco Califano sara’ aperta oggi in Campidoglio dalle 10 alle 19, mentre i funerali si terranno domani alle 11 nella Chiesta degli artisti in Piazza del Popolo. Nella villetta ad Acilia, protetta da un piccolo cancello in legno, sono potuti entrare solo gli amici e gli affetti più cari del Califfo. Ma nel quartiere romano lo conoscevano in tanti e la notizia della sua morte ha scosso tutti.
Poco prima che la morte lo raggiungesse nella sua villetta di Acilia, Franco Califano invio’ un sms ai Negramaro. “Che il Sig vi protegga nel vostro viaggio nella vita“. Lo racconta, in un twitt postato nella tarda serata di ieri, il leader della band tanto cara al cantautore, Giuliano Sangiorgi.
“Ho i brividi – aggiunge in altri -. Mi mancheranno i suoi messaggi notturni sempre carichi di entusiasmo e di vita. Fa male non dirsi l’ultimo ciao”.
Pubblicato da tdy22 in aprile 1, 2013
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Quel suicidio misterioso di David Rossi… con volo all’indietro!
Si blocca il tentativo di “chiudere” rapidamente la vicenda del suicidio di David Rossi, capo della comunicazione in Mps. Ora l’autopsia si è fatta.
L’avevamo scritto subito: strano che i magistrati abbiano immediatamente escluso di disporre un’autopsia. E’ praticamente una proceduta obbligata in ogni morte violenta.
Ma c’è voluta la ripresa di una telecamera, posta sul vicolo dietro Rocca Salimbeni per far loro cambiare idea. Nelle riprese si vede David Rossi cadere all’indietro. Che è certo uno dei tanti modo possibili di gettarsi da una finestra, ma non proprio il più frequente. Era così sconvolto da togliersi la vita, ma così lucido da farlo dando le spalle alla finestra e lanciarsi di sotto?
L’orario della caduta è impresso sulle immagini: 19,59. E Rossi non sarebbe neppure morto sul colpo, dopo un volo di quasi venti metri, con la testa verso il basso e di spalle.
Ultima seria incongruenza, dunque: alle 19 ha chiamato la moglie per dire che stava per rientrare e un’ora dopo si uccide. C’è materia per farsi domande. E le risposte vanno per forza cercate tra i fogli di carta, i file sul computer, le telefonate recenti, i rapporti con il resto del gruppo dirigente di Mps.
Perchè si voleva subito archiviare il caso David Rossi?
Pubblicato da tdy22 in marzo 11, 2013
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Il video del dramma di David Rossi!
Una telecamera ha filmato il suicidio di David Rossi, il dirigente Mps, che si è lanciato dalla finestra del suo ufficio dopo aver ricevuto una misteriosa telefonata ora al vaglio degli inquirenti. Poi fogli di appunti, forse un inizio di lettera che David Rossi voleva lasciare alla moglie, ma che non è riuscito neppure a iniziare. Mentre continuano le indagini per cercare un motivo che possa far comprendere il gesto del dirigente, si formulano ipotesi e si fanno congetture su ciò che possa aver sconvolto David Rossi. Si ritiene che il dramma sia iniziato con la nuova inchiesta sulle responsabilità di MPS avviate nei confronti degli ex manager e delle banche straniere.
Mercoledì notte era stato sentito Bernardo Migrone, direttore finanziario di Mps per cercare di capire cosa avesse spinto Rossi a lanciarsi dalla finestra. Ieri, invece, sono stati ascoltati il fratello e la cognata che hanno conferamto come il David fosse da tempo scosso per tutte le vicende che avevano sconvolto l’Istituto di credito. Dal lungo interrogatori di Alessandro Profumo e da quello di Fabrizio Viola è arrivata invece la smentita sull’ipotesi di un licenziamento che avrebbe rimosso Rossi dal suo posto. Anzi, da quanto si è appreso, era stata appena rinnovata la fiducia al dirigente che era visto come un punto chiave che potesse arginare il discredito sulla banca in un momento così delicato nella vita di Monte Paschi.
Il sospetto di alcuni pm è che Rossi, da uomo onesto quale era, temesse di rimanere coinvolto nell’inchiesta giudiziaria sulla fuga di notizie della scorsa settimana. Pietra dello scandalo probabilmente la decisione del cda di Mps di chiedere i danni a Mussari a Vigni e alle banche d’affari Nomura e Deutsche Bank, (partner nelle spericolate operazioni Alexandria e Santorini), era stata pubblicata da un quotidiano prima che il consiglio la comunicasse ufficialmente. E, soprattutto, prima che la causa civile fosse iscritta al Tribunale di Firenze.
Pubblicato da tdy22 in marzo 8, 2013
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David Rossi: una telefonata gli ha abbreviato la vita?
Gli inquirenti, durante il sopralluogo nella stanza del capo della comunicazione di Mps, hanno sequestrato il cellulare dell’uomo, alcuni files dal computer e del materiale cartaceo. Il cellulare rinvenuto a Rocca Salimbeni ha permesso di ricostruire le ultime ore di vita dell’uomo ed ha portato alla luce che, prima di compiere il gesto estremo, Rossi ha ricevuto una lunga telefonata, anche se non è stata resa nota l’identità dell’interlocutore. Già ascoltato dagli inquirenti Profumo, presidente dell’MPS. Intanto l’amministratore delegato della banca, Viola, ha commentato così, al palco di un incontro promosso da Progetto Citta’ del presidente Ceccherini, la morte di David Rossi: “Siamo qui per ricordare che questo evento e’ stato voluto con forza da Davide. Questo e’ uno dei motivi per cui, con una certa fatica, lo abbiamo voluto confermare, nel rispetto della sua persona e della sua professionalità”, ribadendo la completa fiducia in lui riposta, e ha proseguito: “Una fiducia basata su solide fondamenta, costituite da una grande professionalità, grande attaccamento alla banca e grande sensibilità e dedizione. […] qualsiasi tipo d’illazione sotto questo profilo e’ priva di ogni fondamento”.
Intanto è stato reso noto che Mps ha chiesto un totale di 1,2 miliardi di euro di indennizzo agli ex dirigenti Mussari e Vigni e le banche Nomura e Deutsche Bank, in quanto parte lesa.
A seguito del suicidio di Rossi, che era stato perquisito ma non era iscritto nella lista degli indagati, la sua contrada, della Lupa, ha posto la bandiera a mezz’asta all’ingresso della sua sede, ad un centinaio di metri in linea d’aria dal vicolo in cui ha trovato la morte l’uomo. Nella bacheca della chiesa della contrada, l’Oratorio di San Rocco, è affisso invece un messaggio che lo ricorda: la tradizione senese vuole che prevede che i funerali di ogni contradaiolo si svolgano nella chiesa della contrada di appartenenza.
Pubblicato da tdy22 in marzo 7, 2013
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Nuovo sopralluogo nell’ufficio di David Rossi ed Mps chiede il silenzio
Non solo il biglietto indirizzato alla moglie Antonella, Rossi avrebbe tentato di scriverle una lettera prima di suicidarsi ma i fogli sono finiti accartocciati. I pm Nastasi, Natalini e Grosso sono oggi tornati nell’ufficio che era stato sequestrato secondo le direttive del pm Nicola Marini per effettuare un nuovo sopralluogo mentre il professore Gabbrielli sottoponeva il corpo di Rossi ad un’autopsia, inizialmente non prevista, durata circa due ore. Nella “fase più difficile della storia” della più antica banca d’Italia, Mps ha chiesto, in una nota, “il silenzio come forma di rispetto nei confronti di David Rossi”.
E’ giusto rispettare il silenzio e stringersi attorno alla famiglia ed agli amici del Responsabile della comunicazione, la morte di un giovane professionista è sempre una tragedia, ciò non toglie che questa storia lascia attoniti e gli italiani vogliano sapere cosa si nasconde davvero nei recessi di questa roccaforte. Quante persone stanno tremando?
Pubblicato da tdy22 in marzo 7, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/03/07/nuovo-sopralluogo-nellufficio-di-david-rossi-ed-mps-chiede-il-silenzio/
L’AUTOPSIA IN MPS, DAVID ROSSI!
Sarà fatta l’autopsia nel pomeriggio di oggi sul corpo di David Rossi, il capo area di comunicazione di Monte dei Paschi, suicidatosi ieri sera. Lo ha confermato il pm Nicola Marini che, poche ora fa aveva invece detto che ci sarebbe stata solo “un’ispezione esterna”. Marini ha affidato l’incarico per l’autopsia al professore Mario Gabbrielli.
La finestra era aperta e Giancarlo, il segretario di David Rossi, il capo dell’area comunicazione di Banca Monte dei Paschi, ha subito capito cosa era successo. Rossi si era gettato poco prima da quella finestra e il suo corpo, ormai senza vita, giaceva nel vicolo senza sfondo che è dietro Rocca Salimbeni. Subito è scattato l’allarme ma per Rossi, 51 anni, sposato senza figli, non c’era più niente da fare. Nel suo ufficio gli inquirenti hanno trovato un biglietto, indirizzato alla moglie: “ho fatto una cavolata”, ha lasciato scritto.
La tragica morte di Rossi arriva nel mezzo dell’inchiesta che scuote il Monte dal 9 maggio dello scorso anno, quando una sessantina di finanzieri entrarono nell’istituto mentre altri perquisivano la sede della Fondazione Mps, il Comune e la Provincia, e altri uffici a Siena ma anche a Milano e a Roma. Lo stesso Rossi era stato perquisito il 19 febbraio scorso, quando gli uomini del nucleo valutario della gdf tornarono anche nelle abitazioni dell’ex presidente Giuseppe Mussari e dell’ex dg Antonio Vigni al centro dell’inchiesta sull’acquisizione di Antonveneta e dei diversi filoni che negli ultimi 10 mesi sono stati aperti dai pm Antonino Nastasi, Aldo Natalini e Giuseppe Grosso. Ma al contrario di Mussari e di Vigni, Rossi non era indagato. Gli accertamenti sulla morte del capo della Comunicazione sono affidati al sostituto procuratore Nicola Marini, l’unico dei quattro pm della procura di Siena che non si occupa dell’inchiesta sulla banca. Era lui, mercoledì sera, di turno per le urgenze. Con Marini sul posto, tuttavia, sono arrivati anche Nastasi e Natalini. Rossi, da sempre, era considerato uomo vicino all’ex presidente Mussari, anche se era rimasto al suo posto pure dopo l’arrivo del nuovo presidente Alessandro Profumo e dell’ad Fabrizio Viola. Il sodalizio con Mussari era cominciato nel 2001, quando questi era arrivato alla presidenza della Fondazione. David diventò il responsabile della comunicazione dell’Ente e nel 2006 lo seguì a Rocca Salimbeni, quando Mussari assunse la presidenza della banca. Non andò con lui, invece, quando l’ex presidente del Monte passò all’Abi. Era rimasto molto colpito dalla perquisizione, anche se a qualche amico aveva confidato che pensava che presto i magistrati potessero chiamarlo. Niente lasciava immaginare il drammatico epilogo: ai colleghi che lo avevano contattato nei giorni scorsi per le ultime notizie sull’istituto di credito aveva risposto con la stessa professionalità di sempre. Al suo impegno di dirigente della banca, univa anche quello di vicepresidente del Centro internazionale di arte e cultura di Palazzo Te e di membro del consiglio di amministrazione di Vernice per i progetti culturali, mettendo a frutto anche i suoi studi classici. E’ possibile che quando i magistrati hanno ordinato la perquisizione nella sua abitazione e nel suo ufficio cercassero di verificare se ci fossero ancora rapporti con Mussari. L’inchiesta sulla banca partì dall’acquisizione di Antonveneta. Il Monte la comprò da Banco Santander per 9,3 miliardi: l’istituto spagnolo tre mesi prima l’aveva acquistata per 6,6 mld. Un’inchiesta che poi ha puntato gli occhi sui derivati presenti nelle casse dell’istituto, in particolare quelli dell’operazione Alexandria sottoscritta da Mussari con la banca giapponese Nomura, e su una presunta “banda del 5 per cento”: tale sarebbe stata la quota di spettanza ad alcuni dirigenti della banca in alcune operazioni. Al centro di questa parte dell’inchiesta ci sarebbe Gianluca Baldassarri, ex responsabile dell’area Finanza, l’unico indagato finito in carcere: secondo i pm stava cercando di fuggire all’estero quando venne arrestato lo scorso 14 febbraio. Le perdite accertate fino ad ora sono state stimate in 730 milioni per i soli derivati. Truffa, turbativa, ostacolo agli organi di vigilanza, false comunicazioni e manipolazione del mercato i reati ipotizzati, a vario titolo, agli indagati, che in tutto dovrebbero essere una quindicina.
Pubblicato da tdy22 in marzo 7, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/03/07/lautopsia-in-mps-david-rossi/
MPS e David Rossi: il fantasma di Tangentopoli si affaccia, insanguinato
L’Italia si è appena recata alle urne. Il Pd ha pagato lo scotto degli errori commessi in campagna elettorale e, soprattutto, lo scandalo MPS portato alla luce. Tra giaguari e tacchini, tra rivoluzioni e “fuori tutti”, quella porta è rimasta socchiusa, ma qualcosa continuava a ribollire. Nel migliore stile italiano, ci deve “scappare il morto” perché l’attenzione mediatica torni a puntare l’attenzione. Bersani ha rinnovato oggi i suoi otto punti, e tra questi spiccano: conflitti d’interessi e legalità, temi cari a tutti gli italiani che ogni giorno escono di casa per recarsi ad un lavoro che permetta loro di arrivare degnamente a fine mese (gli “eletti” che ne hanno la possibilità, almeno, perché al giorno d’oggi un contratto è un lusso). Ed ecco che una manciata di ore dopo una vita viene stroncata, schiantata sull’asfalto, schiacciata da una storia di cui molto resta ancora da scoprire. David Rossi era una figura di spicco del Monte Paschi, braccio destro di Mussari per anni, capo della comunicazione, colui che è riuscito a creare l’aura glamour per il quale la banca era conosciuta. Ora si è girato lo specchio: dopo innumerevoli piccoli imprenditori che si sono tolti la vita a causa della gestione delle banche, per la prima volta è qualcuno dell’”altra parte” a compiere il gesto estremo. Non un indagato, nonostante da giorni si rincorrano le voci di un suo possibile inserimento nel registro della procura, ma una persona che ha subito le perquisizioni della Guardia di Finanza. Rossi ha lasciato solo poche parole di spiegazione: “Ho fatto una cavolata”, ma ancora non è dato sapere di cosa si tratti e le supposizioni sono inutili. Il suo sangue brilla ora in questo buco nero che ha inghiottito la legalità delle alte sfere italiane mentre il fronte giudiziario continua ad allargarsi. Alberto Monaci, presidente del consiglio regionale della Toscana, è stato ascoltato ieri come persona informata dei fatti e si scava sul presunto patto di spartizione siglato dal coordinatore del Pdl Denis Verdini e dall’ex sindaco di Siena del Pd, Franco Ceccuzzi. Come se non bastasse, si sentono le prime voci di intercettazioni telefoniche scottanti anche se dalla procura di Siena non ci sono state fughe di notizie. I politici ora si dividono fra chi freme e chi teme, tra uno “che viene dalla benzina” e un altro che gira mascherato e ha costruito parte della sua campagna elettorale sul prestito da 4 miliardi di euro sottoscritto dallo Stato per salvare Rocca Salimbeni, in questo sì, in accordo con un Pdl che da parte sua scende in piazza contro la magistratura. L’unica cosa certa, ora, è che dopo “lacrime e sangue” richiesti ai cittadini, ora c’è stato il primo sangue versato da chi sta dall’altro lato della barricata, qualcuno che forse ha solo riposto fiducia nelle persone sbagliate. Tangentopoli potrebbe essere di nuovo in mezzo a noi, e non abbiamo più nessuno in cui riporre fiducia, perché ce l’hanno succhiata tutta in questi anni.
Pubblicato da tdy22 in marzo 7, 2013
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L’ultimo messaggio di David Rossi!
Gli investigatori avrebbero trovato nel cestino dell’ufficio un foglietto accartocciato. Sopra, secondo quanto si apprende, sarebbe stato vergato: ‘Ho fatto una cavolata‘. L’ufficio, ora sotto sequestro, è stato trovato aperto, il computer acceso e la giacca sulla sedia. Tutte le carte che erano sul tavolo sono state sequestrate. Cosa intendeva il dirigente? Di cosa aveva paura? Quale era quella cavolata? Ora si sta indagando su cosa ha spinto David Rossi a lanciarsi dalla finestra del suo ufficio.
Pubblicato da tdy22 in marzo 6, 2013
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