Si è rotto lo schermo dell’iPhone? Sarà possibile ripararlo all’Apple Store

danbo_iphone_tuttacronacaSembra che Apple si stia organizzando per offrire alla sua clientela la possibilità di riparare sia lo schermo che altri particolari dei device direttamente negli Apple Store. Da quello che rivelano le fonti, come riporta Tech Genius, l’azienda di Cupertino “fornirà delle speciali macchine per sostituire e calibrare  i touchscreen, sia su iPhone 5s e iPhone 5c. La sostituzione dello schermo costerà 149 dollari per ogni dispositivo , un prezzo sicuramente conveniente per Apple, visto che non sarà più costretta a sostituire l’intero device.” Altre cose che si potranno sostiture direttamente negli Store sarebbero i tasti del volume, il motore della vibrazione, la fotocamera posteriore e il sistema di altoparlanti per iPhone 5s e iPhone 5c. Non dovrebbe mancare molto al lancio ufficiale di questo servizio, visto che le macchine per la sostituzione degli schermi dovrebbero arrivare a giorni.

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Apple, abbiamo un problema! La batteria difettosa di alcuni iPhone 5S

iphone-batteria-tuttacronacaEra il 20 settembre quando sul mercato facevano la loro apparizione gli iPhone 5S e 5C. Riguardo alla batteria, si parlava di un’autonomia di carica pari a 250 ore in standby, a 10 ore di playback video e 40 di playback audio. Poco più di un mese e i modelli che hanno riscosso un successo record arrivano anche in Italia. Ma nel frattempo c’è chi lamenta i primi problemi. Era inizio ottobre quando iniziava a circolare la voce che i sensori del 5S fanno cilecca , restituiscono risultati improbabili e comunque incompatibili con quelli degli altri iPhone (e degli strumenti di misurazione analogici). Come ricorda Panorama, è allora che si comincia a parlare di sensor-gate, si teme che il problema abbia a che fare con l’hardware. Ma poi Apple rilascia l’aggiornamento di iOS 7.03 e i sensori prendono a lavorare correttamente. Tutto a posto quindi? No, perchè alcuni utenti notano che i tempi di caricamento in certi casi sono eccessivamente lunghi. Si tratta con ogni probabilità di difetti di produzione, che riguardano solo una porzione minima di dispositivi. La squadra di Tim Cook preferisce però non attendere che la faccenda si gonfi e così invia un comunicato ufficiale al New York Times spiegando che Apple ha riscontrato problema e garantisce un immediato intervento: “Abbiamo recentemente scoperto un difetto di produzione che interessa un numero molto limitato di iPhone 5S che potrebbe determinare un tempo di caricamento della batteria maggiore del normale o portare a un minore tempo di vita” spiega Teresa Brewer, portavoce Apple “Entreremo in contatto con i nostri clienti in possesso di un telefono difettoso e gliene forneremo uno sostituitivo.” Si parla di un problema che riguarda alcune migliaia di esemplari, non molti a fronte dei 9 milioni venduti, ma comunque abbastanza per mettere in difficoltà Apple. Del resto i fan degli iPhone hanno sempre un occhio di riguardo per la batteria, che non possono sostituire, e sono particolarmente sensibili all’argomento.

E se lo smartphone andasse… a fulmini? L’esperimento della Nokia

E se uno smartphone si ricaricasse grazie all’energia elettrica dei fulminu? Il progetto è di Nokia, realizzato in merito a consumi e risparmi energetici. Un originale esperimento è stato condotto sul nuovo Lumia dallo scienziato Neil Palmer del Tony Davies High Voltage Laboratory della britannica Università di Southampton che spiega “abbiamo inviato oltre 200.000 V attraverso uno spinterometro di 300 mm, generando calore e luce simili a quelli di un fulmine. Il segnale è stato poi trasferito a un secondo trasformatore di controllo, permettendoci di ricaricare il dispositivo”. Nel corso dell’esperimento “riuscito”, stando a quanto ha detto il professor Palmer, il circuito Nokia ha risposto al segnale ed è riuscito a stabilizzarlo. Ovviamente al momento è solo un progetto e la strada che conduce alla sua realizzazione è lunga, ma potrebbe rivelarsi rivoluzionario qualora si riuscisse a mettere a punto.

L’energia elettrica che va a batteri!

batteri_energia_elettrica-tuttacronaca

Arriverà forse il giorno che riusciremo attraverso i batteri ad avere l’energia elettrica? Forse quel giorno, per alcuni versi è già arrivato, poiché un gruppo di bioingegneri dell’università di Stanford sono riusciti a costruire un prototipo di batteria azionata proprio dai batteri. Per riuscire nell’impresa hanno immerso i batteri in una vasca di acqua inquinata (quindi ambienti privi di ossigeno) e quando questi digeriscono tali sostanze  rilasciano energia elettrica. Lo studio è stato descritto dalla rivista Pnas.

La batteria consiste di due elettrodi (poli) collegati a un contenitore di acqua inquinata in cui sono immersi i batteri. Gli ingegneri sono riusciti a ‘collegare’ i microrganismi come se fossero dei fili elettrici, di dimensioni di millesimi di millimetro, ad uno dei due elettrodi della batteria (al polo negativo). Digerendo le sostanze inquinate presenti nelle acque reflue i, batteri hanno prodotto energia che è stata poi immagazzinata all’altro polo, quello positivo.

Si tratta ovviamente solo di un prototipo ancora non pronto all’uso fuori dal laboratorio, ma la batteria azionata da microrganismi costituisce un importante passo verso la creazione di nuovi sistemi che permettano di depurare le acque inquinate e produrre energia.

Esplode la batteria di un Samsung Galaxy S4: casa in fiamme

galaxy_s4_fire-tuttacronacaUn sito cinese, Xianguo.com, riporta la storia del signor Du, residente a Hong Kong. L’uomo stava seguendo la televisione quando la batteria del suo Samsung Galaxy S4 è esplosa. “Stavo guardando un programma, la batteria è esplosa, istintivamente l’ho presa e lanciata sul divano, il divano ha preso fuoco e poi sono scappato.” Da quel momento, le fiamme sono divampate incendiando l’abitazione. Ma non è il primo incidente causato dalle batterie di questi cellulari. Una ragazza svizzera, il cui Galaxy S3 le era esploso in tasca, ha riportato ustioni di terzo grado, mentre l’anno scorso un uomo di Dublino ha dichiarato che il suo Galaxy S3 aveva preso fuoco mentre era appoggiato sul cruscotto della sua auto. Secondo Samsung, la colpa è da imputare all’utilizzo di prodotti non ufficiali ma il signor Du ha dichiarato che il suo cellulare il caricabatterie e la batteria erano tutti autentici. Non è solo questa marca, però, ad essere vittima di incidenti: nel mese scorso una donna cinese è stata uccisa da una scarica elettrica partita dal suo iPhone 5.

Musicista tailandese suona la batteria disegnata sul muro.

Weerachat Premananda Jr-batteria disegnata-tuttacronaca

Weerachat Premananda Jr. è un musicista tailandese di 29 anni, che ha avuto un’idea geniale: ha postato il clip che lo raffigura mentre suona una batteria che in realtà dipinta sul muro, ma l’effetto è alquanto realistico tanto che dall’inizio del mese ha già raggiunto 200 mila visite.  La musica che Weerachat “mima”, proviene da uno stereo posizionato all’interno della sua casa. Per disegnare la batteria sul muro, il musicista ha riprodotto un disegno realizzato sul suo computer.

 

18enne ustionata dal Galaxy S3 esploso

smartphone-brucia-tuttacronacaBrutta avventura per una 18enne svizzera che lavora come apprendista imbianchina a La Chaux-de-Fonds, nel cantone svizzero di Neuchatel. Fanny Schlatter stava caricando delle latte di vernice sul furgone del suo capo quando ha sentito uno scoppio dietro di sé e, subito dopo, uno strano odore di qualcosa di chimico che bruciava. La ragazza si è resa conto della situazione quando la tasca posteriore dei suoi pantaloni da lavoro ha preso fuoco e le fiamme hanno cominciato a lambirle le spalle. Terrorizzata, ha chiamato l’attenzione del suo capo, Stephane Kubler. L’uomo le ha sfilato i pantaloni e, portantdola in braccio, l’ha trasportata in bagno per bagnarle le ferite. In ospedale, i medici hanno diagnosticato a Fanny ustioni di secondo e terzo grado alla mano e alla coscia destra. Proprio la gamba soffre ora di una momentanea perdita di sensibilità e presenta una bruciatura piuttosto estesa, tanto che non si esclude la necessità, in futuro, di un intervento plastico. Causa di tutto è stato il cellulare che la ragazza aveva nella tasca della divisa, un Samsung Galaxy S3 che, esplodendo, ha provocato l’incendio. “La batteria dello smartphone era completamente carbonizzata – ha raccontato la ragazza a Le Matin, spiegando anche di aver acquistato il telefonino vecchio di un anno da una conoscente poche settimane prima e che le batterie erano originali -, e aveva triplicato di volume, mentre l’acido che conteneva era fuoriuscito e questo ha probabilmente aggravato le mie ustioni. Fortunatamente però avevo i capelli legati e la mia maglia non ha fatto in tempo a prendere fuoco, sennò sarei andata letteralmente in fumo!” Ora la ragazza, che dovrà restare a casa saltando tanto il lavoro che le ferie già prenotate, sta riflettendo sulla possibilità di denunciare la Samsung. “Siamo molto dispiaciuti per l’accaduto – ha spiegato Mirjam Berger, portavoce Samsung per la Svizzera, alla stampa –, e non appena riusciremo a contattare la signorina Schlatter ci faremo consegnare il telefonino, che verrà probabilmente inviato in Corea per essere esaminato, e lanceremo un’approfondita indagine per cercare di stabilire le cause dell’incidente. Vogliamo però rassicurare la clientela che tutti i nostri prodotti vengono sottoposti a rigorosi e sistematici controlli di qualità, per garantirne la sicurezza”. Forse questi non controlli non bastano? Le batterie dello stesso modello non sono infatti nuove a simili epslosioni: a maggio un utente aveva postato infatti sulla piattaforma Reddit la foto di un telefonino dello stesso modello completamente distrutto da un’improvvisa combustione notturna, arginata grazie ad un provvidenziale bicchiere d’acqua.

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Non far morire il tuo cellulare: è in arrivo la super batteria!

Eesha_Khare-batteria-cellulare-tuttacronaca

Il cellulare, croce e delizia. Soprattutto per quel che riguarda la batteria: “muore” quando non dovrebbe e le servono ore per ricaricarsi. Ma questo potrebbe entrare presto a far parte del passato grazie all’invenzione della 18enne Eesha Khare. La californiana, che con la sua creazione si è aggiudicata i 50 mila dollari messi in palio da Intel in occasione di un concorso per giovani scienziati, ha infatti ideato una accumulatore di energia che può essere caricato in 20 secondi. Il supercapacitor riesce infatti ad accumulare rapidamente energia in uno spazio ristretto, nonchè mantenerla per un tempo molto lungo. Inoltre, questa batteria permette di completare 10 mila cicli di ricarica, un’enormità se si considera che le ricaricabili tradizionali ne permettono un migliaio. Queste nuove batterie potranno essere utilizzate per tutti i cellulari e per qualunque altro strumento elettronico portatile, rivoluzionando così le nostre tempistiche di autonomia dalle prese elettriche.

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