Ricerca in California: più energia da una fusione nucleare rispetto a quella bruciata

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La ricerca in california sull’energia nucleare ha fatto un passo avanti, quando lo scorso autunno al Livermore National Laboratory in California, laboratorio di ricerca del dipartimento dell’energia degli Stati Uniti, gli scienziati sono riusciti per la prima volta a ottenere più energia da una fusione atomica rispetto a quella bruciata per innescarla, creando una sorta di piccola stella artificiale. La suione, diversamente dalla fissione che è alla base della bomba atomica, è il processo che alimenta il Sole e le altre stelle e avviene plasmando i nuclei degli atomi che in tal modo rilascaiano energia. Gli atomi quindi non vengono scissi e ciò evita molti effetti indesiderati rispetto alla fissione. I ricercatori hanno sparato 192 raggi laser su una minuscola sfera la quale ha generato una reazione di fusione che ha scatenato un’enorme quantità di energia per una piccola frazione di secondo. Anche se in versione ridotta, hanno creato in questo modo condizioni simili a quello che accade di continuo alle stelle. “Per la prima volta in assoluto abbiamo ottenuto più energia dalla combustione rispetto a quanto è stato impiegato per la combustione” da quando si usa questa tecnica, ha detto Omar Hurricane, principale autore dello studio. Nel team anche un italiano Riccardo Tommasini. Lo stesso Hurricane ha dichiarato che pur essendo ancora  un risultato “modesto” è tuttavia superiore alle stime e più vicino rispetto a “qualunque altro risultato ottenuto prima”. La ricerca è però ancora lontana dal raggiungimento di quella fase che viene chiamata tecnicamente “accensione”, dove si genera più energia di quanta se ne consumi nel contesto generale dell’esperimento: cosa che accadrebbe solo con reazioni a catena autosufficienti, senza le quali l’energia prodotta dalla fusione non sarebbe conveniente.

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Maxiblitz antimafia: duro colpo ai Messina Denaro

dia-tuttacronacaImponente operazione congiunta di polizia di stato, carabinieri, guardia di finanza e della Dia nella provincia di Trapani, per l’esecuzione di una trentina di ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip di Palermo che riguardano esponenti di spicco del clan di Matteo Messina Denaro, considerato numero uno di Cosa nostra. Le manette sono scattate  per associazione di tipo mafioso, scambio elettorale politico-mafioso, intestazione fittizia di beni ed estorsione. In carcere, tra gli altri, sono finiti la sorella del boss, Patrizia, il cugino Francesco ‘Ciccio’ Guttadauro e il nipote Mario Matteo. Il provvedimento colpisce, in particolare, le famiglie mafiose di Castelvetrano e di Campobello di Mazara, che da anni esercitavano un controllo tipicamente mafioso sulle attività economiche ed imprenditoriali del trapanese, con ingenti interessi nel settore dell’edilizia. Erano in particolare Francesco Guttadauro, nipote del boss, e la sorella Anna Patrizia Messina Denaro, a controllare, precisa una nota diffusa, “un articolato circuito imprenditoriale, che assicurava di fatto il controllo quasi monopolistico nel settore dell’edilizia e relativo indotto”, oltre a un vasto giro di estorsioni, come ha precisato la polizia. Tra i familiari arrestati, anche i cugini del boss Giovanni Filardo, Cimarosa Lorenzo e Mario Messina Denaro. “Le indagini hanno confermato il ruolo dirigenziale tuttora rivestito dal latitante Matteo Messina Denaro all’interno del mandamento e nella provincia mafiosa, accertandone la funzione di direzione tra le varie articolazioni dell’organizzazione e di collegamento con le altre strutture provinciali di Cosa Nostra”. Gli affari, però, venivano gestiti in gran parte direttamente dai parenti e, in particolare, “con riferimento all’attività di sostegno economico al circuito familiare del latitante, sono emersi la contiguità e il ruolo di responsabilità decisionale raggiunto in seno al sodalizio mafioso da Patrizia Messina Denaro e da Francesco Guttadauro”. Ancora nella nota, si legge che gli affari dell’edilizia venivano gestiti “mediante la realizzazione di importanti commesse, tra cui opere di completamento di aree industriali, parchi eolici, strade pubbliche e ristoranti. L’organizzazione era, infatti, in grado di monitorare costantemente le opere di maggiore rilevanza del territorio, intervenendo nella loro esecuzione con una fitta rete di società controllate in modo diretto o indiretto da imprenditori mafiosi ed elementi di spicco del sodalizio”. A fianco di queste attività “è stata inoltre accertata la diffusa pressione estorsiva esercitata sul territorio anche ai danni di imprese concorrenti e perfino di privati cittadini che avevano ereditato una rilevante somma di denaro”. Tra le persone arrestate anche alcuni “insospettabili”, con due ingegneri del Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria finiti in manette a Palermo. Uno di loro è figlio di un giudice. Secondo le indagini, avrebbero intascato mazzette per favorire una ditta legata alle cosche. Non solo, si è anche scoperto che, temendo di essere pedinato, un mafioso di Campobello di Mazara ogni tanto chiedeva aiuto ad una vigilessa di Paderno Dugnano, nel Milanese. L’agente della polizia locale controllava le targhe che le venivano segnalate come “sospette”. Nel quadro delle complessive attività, la Guardia di Finanza sta procedendo al sequestro preventivo di complessi aziendali riconducibili al latitante intestati a prestanome, costituiti da società operanti nel settore dell’edilizia, per un valore complessivo di circa 5 milioni di euro.

Higgs ed Englert vincono il Premio Nobel per la Fisica

nobel-fisica-tuttacronacaAssegnato a Stoccolma il Premio Nobel per la Fisica 2013: il riconoscimento ha premiato Peter Higgs e Francois Englert per la scoperta del Bosone di Higgs. Entrambi gli studiosi, il primo dell’università di Edimburg, il secondo della Libera Università di Bruxelles, hanno previsto l’esistenza della particella grazie alla quale esiste la massa. Nelle motivazioni si legge che il Nobel è stato assegnato loro “per la scoperta teorica di un meccanismo che contribuisce alla nostra comprensione dell’origine della massa delle particelle subatomiche e che di recente è stato confermato attraverso la scoperta della particella fondamentale predetta dagli esperimenti Atlas e Cms al Cern”. Era il 1964 quando entrambi, in modo indipendente, hanno proposto questa teoria, alla quale Englert aveva lavorato assieme al defunto Robert Brout. Nel 2012 le loro idee sono state confermate dalla scoperta del cosiddetto bosone di Higgs nel laboratorio del Cern di Ginevra, in Svizzera. La loro teoria è al centro del modello standard, la teoria fisica che si occupa di descrivere il funzionamento dell’universo e secondo la quale ogni cosa è fatta con gli stessi mattoncini: le particelle di materia, a loro volta governate da forze che fanno sì che tutto funzioni.

E se lo smartphone andasse… a fulmini? L’esperimento della Nokia

E se uno smartphone si ricaricasse grazie all’energia elettrica dei fulminu? Il progetto è di Nokia, realizzato in merito a consumi e risparmi energetici. Un originale esperimento è stato condotto sul nuovo Lumia dallo scienziato Neil Palmer del Tony Davies High Voltage Laboratory della britannica Università di Southampton che spiega “abbiamo inviato oltre 200.000 V attraverso uno spinterometro di 300 mm, generando calore e luce simili a quelli di un fulmine. Il segnale è stato poi trasferito a un secondo trasformatore di controllo, permettendoci di ricaricare il dispositivo”. Nel corso dell’esperimento “riuscito”, stando a quanto ha detto il professor Palmer, il circuito Nokia ha risposto al segnale ed è riuscito a stabilizzarlo. Ovviamente al momento è solo un progetto e la strada che conduce alla sua realizzazione è lunga, ma potrebbe rivelarsi rivoluzionario qualora si riuscisse a mettere a punto.

La Grecia al buio! Migliaia di turisti senza elettricità.

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E’ emergenza sull’isola di Santorini, nel mare Egeo, dove è stata  tagliata oggi la fornitura dell’energia elettrica in seguito a un incendio divampato nella principale centrale di produzione di corrente. L’isola che ospita migliaia di turisti e altri sono in arrivo per passare il ferragosto in Grecia si trova ora a dover correre ai ripari. Il sindaco di Santorini, Nikos Zorzos, ha detto che in nottata arriveranno sull’isola generatori elettrici inviati dal continente. Per l’aeroporto invece, il primo cittadino, ha confermato che non ci sono problemi e che il black out non riguarderà lo scalo greco che resterà comunque attivo e funzionante.

AAA agenti segreti cercasi?

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Sarà online il 18 giugno il nuovo sito ufficiale dei servizi segreti italiani, con l’obiettivo di migliorare la conoscenza dell’operato degli agenti segreti di casa nostra. Responsabile ne è Paolo Scotto di Castelbianco e potrebbe rappresentare una sorta di “chiamata alle armi” per aspiranti spie e hacker. Sul sito, infatti, si troverà anche una sezione “lavora con noi”, in cui in profili più ricercati saranno quelli di professionisti specializzati nei settori dell’energia, dell’informatica, della finanza e dell’economia.

Il re del vento… la più grande confisca di beni mafiosi 1mld e 300mln!

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Un miliardo e trecento milioni di beni confiscati – e che quindi diventano proprietà dello Stato – all’imprenditore considerato il “re dell’eolico”. Vito Nicastri, 57 anni, di Alcamo (Trapani) sarebbe un uomo vicino alla primula rossa dei latitanti: Matteo Messina Denaro. E per questo che la Direzione investigativa antimafia sta mettendo i sigilli alle sue proprietà. L’operazione, la più cospicua mai effettuata in Italia, “colpisce al cuore l’aria grigia di Cosa Nostra”. Gli investigatori sono entrati in azione questa mattina all’alba in Sicilia, Lombardia, Lazio e la Calabria. Nicastri, leader nel settore della produzione di energia fotovoltaica ed eolica,  si sarebbe “relazionato costantemente con esponenti di Cosa nostra”.

Le indagini economico-finanziarie avrebbero permesso, secondo l’accusa, di stabilire che la posizione di vertice nel settore dell’energia alternativa da parte dell’imprenditore sia stata acquisita grazie alla “contiguità consapevole e costante agli interessi della criminalità organizzata”. Nicastri secondo la Direzione investigativa antimafia “attraverso una tumultuosa dinamica degli affari ha intrattenuto rapporti anche con società lussemburghesi, danesi e spagnole”. Per gli inquirenti “tale vicinanza ai più noti esponenti mafiosi, ha favorito la sua trasformazione da elettricista a imprenditore specializzato nello sviluppo di impianti di produzione elettrica da fonti rinnovabili, facendogli assumere una posizione di rilievo nelle regioni del Meridione”. Nicastri è proprietaro di 43 società. Secondo le indagini condotte dalla Dia di Palermo l’imprenditore sarebbe stato vicino  non solo a Messina Denaro nel trapanese, ma anche a Salvatore e Sandro Lo Piccolo, entrambi in carcere, nel palermitano.

Il provvedimento di confisca contiene anche l’applicazione della misura di prevenzione personale nei confronti di Nicastri la sorveglianza speciale con obbligo di dimora nel comune di residenza (Alcamo), per la durata di tre anni, sostenuta anche dalla Procura della Repubblica di Trapani e dalla Dda di Palermo. Il Tribunale di Trapani ha disposto la confisca della totalità delle quote sociali e dei beni aziendali delle società, nonché dei beni mobili, immobili e delle disponibilità bancarie riconducibili a Nicastri ed al suo nucleo familiare: 43 tra società e partecipazioni societarie; 98 beni immobili (palazzine, ville, magazzini e terreni); 7 beni mobili registrati (autovetture, motocicli ed imbarcazioni); 66 disponibilità finanziarie (rapporti di conto corrente, polizze ramo vita, depositi titoli, carte di credito, carte prepagate e fondi di investimento).

Benvenuta ora legale!

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Torna l’ora legale: nella notte tra sabato santo e la domenica di Pasqua si dormirà 60 minuti di meno. Alle due del mattino di domenica 31 marzo scatterà infatti lo spostamento delle lancette degli orologi, che dovranno essere regolati un’ora avanti. Si tornerà all’ora solare domenica 27 ottobre. Un’ora di sonno in meno, dunque, ma un’ora di luce in più: domenica, ad esempio, il sole tramonterà attorno alle 18.30, ma grazie all’ora legale gli orologi segneranno le 19.30.

Medioevo prossimo venturo… mega blackout in Pakistan!

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Un mega blackout ha colpito il Pakistan nella nottata, lasciando al buio tutte le principali citta’, da Karachi fino a Peshawar, e scatenando il panico nella popolazione. L’interruzione di corrente, provocata da un guasto sulla rete di trasmissione, ha colpito diverse parti delle province del Punjab, Sindh e Khyber Pakhtunkhwa. Un portavoce del ministero dell’Energia ha detto che le due centrali idroelettriche di Mangla e Tarbela sono andate in tilt.

La Germania dice NO al nucleare: entro il 2022 spenti i reattori

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