Diventa un eroe… salvando un’anatra in un lago gelido

salva-anatra-tuttacronacaE’ diventato un eroe… a suon di click! Lui si chiama Kenth Rehn ed è un ragazzo svedese che, sfidando le temperature polari, si è spogliato per gettarsi nelle acque di un lago vicino a Stoccolma dopo aver visto un’anatra intrappolata in una rete. Il video dell’eroico svedese è già stato visto migliaia di vote su Youtube:

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Neanche le caramelle si salvano dall’accusa di razzismo! Haribo le ritira

caramelle-razziste-tuttacronacaLa Haribo, colosso tedesco produttore delle caramelle gommose più famose del mondo, ritira dai mercati svedese e danese le confezioni, in vendita da diversi anni, di Skipper Mix. Le liquirizie presenti nelle confezioni, infatti, gli sono valse un’accusa di razzismo. Questo perchè raffigurano maschere ispirate all’arte primitiva, dai tratti afro e asiatici che, secondo alcuni, rappresenterebbero stereotipi negativi legati a quelle popolazioni. La Haribo ha annunciato il ritiro con un comunicato ufficiale, nel quale precisa tuttavia di non avervi mai visto alcuna connotazione negativa.

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Vivere in 10 metri quadri: la casa per gli studenti è mini

10mq-tuttacronacaSono eco-friendly e sembra avranno anche un prezzo accessibile le Smart Student Units. Progettate dallo studio di architetti Tengbom, in collaborazione con l’Università di Lund, nel sud della Svezia, proprio qui faranno la loro comparizione, nel corso di quest’anno, le 22 unità abitative destinate agli studenti universitari. E anche se misurano appena 10 metri quadrati, sono perfettamente attrezzate per accogliere gli inquilini. Ecocompatibili, sono completamente in legno e dotate di angolo cottura con mensole,  bagno, tavolo, sedie, zona notte soppalcata e anche un piccolo giardinetto. Tutto con un design ricercato e raffinato che privilegia la luce naturale.

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Arriva la busta arancione… così ognuno saprà la sua pensione!

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Sembra che dopo tanti annunci, anche del passato, ormai manchino veramente poche settimane alla cosiddetta “busta arancione” che permetterà a ogni cittadino di sapere con quanto andrà in pensione. Ciascun lavoratore iscritto all’Inps conoscerà così il suo futuro previdenziale e potrà riflettere su come migliorarlo o che decisioni prendere. Il sistema della “busta arancione” è nato in Svezia alla metà degli anni ’90, subito dopo l’introduzione del sistema di calcolo contributivo, ma ora sembra che verrà introdotto anche nel nostro Paese. La primavera scorsa, in particolare, sulla scorta del via libera dell’allora ministro Elsa Fornero, i tecnici dell’Inps avevano messo a punto un servizio, ribattezzato SimPol (Simulazione pensione on line), che altro non era se non la versione elettronica della busta arancione. In pratica, i cittadini, muniti di pin, si sarebbero potuti collegare al sito dell’Istituto e seguendo le istruzioni via via indicate nelle maschere, avrebbero potuto non solo verificare lo stato del loro conto previdenziale — cosa che è già possibile attraverso l’estratto conto — ma determinare in via previsionale sia la data di pensionamento sia l’importo della pensione, sulla base dei contributi versati ma anche sulla scorta di ipotesi relative ai versamenti futuri e, dunque, al proseguimento dell’attività lavorativa. Naturalmente questa sarebbe stata solo una proiezione indicativa-orientativa, ma all’improvviso tutto si bloccò, come troppo spesso accade nella burocrazia italiana. A impedire il decollo furono i timori  sull’impatto dell’operazione in piena campagna elettorale, in primo luogo per quanto riguarda la copertura pensionistica delle fasce giovanili del lavoro precario. Ora, dopo le riserve iniziali sulla capacità degli italiani di avere a che fare con la matematica, anche l’attuale ministro del Welfare, Enrico Giovannini, ha annunciato che il 2014 sarà l’anno della busta arancione. Forse ci si riuscirà!

 

Non dormire fa male al cervello: il nuovo studio

insonnia-tuttacronacaLo scorso giugno, una ricerca condotta dagli scienziati della University of Pittsburgh School of Medicine and Western Psychiatric Institute and Clinic spiegava gli effetti nocivi per la salute provocati dalla mancanza di sonno. Una nuova conferma al fatto che la mancanza di sonno nuocia all’uomo arriva ora da un nuovo studio effettuato presso l’Università di Uppsala, in Svezia, che dimostra come anche una sola notte di privazione di sonno aumenti la concentrazione mattutina nel sangue di Nse e di S-100B negli uomini giovani e sani. Si tratta di molecole che si trovano nel sangue quando si verifica un danno cerebrale. Il loro aumneto dimostra che la mancanza di riposo può indurre una perdita di tessuto cerebrale, come mostrano i risultati pubblicati sulla rivista ‘Sleep’. Lo studio è stato condotto su 15 uomini normopeso che sono stati   invitati a non dormire per una notte, mentre quella successiva hanno riposato per circa 8 ore. Christian Benedetto, del dipartimento di Neuroscienze, ha guidato lo studio. Lui stesso ha spiegato: “abbiamo osservato che una notte di perdita di sonno è seguita da un aumento delle concentrazioni ematiche di Nse e S-100B, che segnalano danno cerebrale. Pertanto, i nostri risultati indicano che la mancanza di sonno può favorire processi neurodegenerativi”. E aggiunge: “In conclusione, il nostro studio suggerisce che una bella dormita può essere fondamentale per mantenere la salute del cervello”.

Un bimbo disabile affidato a pedofilo

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Pedofilo già condannato per aver molestato una bambina di cinque anni ha avuto in affido un bambino disabile  di 10 anni, figlio di primo letto di sua moglie appena deceduta. L’uomo è anche stato sospettato di aver violentato una 14enne e condannato per oltre 90 truffe. La commissione affari sociali della città svedese, ha dato semaforo verde all’adozione, perché ha giudicato molto basso il rischio di recidiva. Nove membri su dieci della commissione si sono detti favorevoli. La direttrice dei servizi sociali di Helsingborg Dinah Abinger ha lanciato l’allarme sul caso, parlando con l’agenzia di stampa Tt: “Questo via libera all’adozione deve essere stoppato. Sono state condotte ricerche in modo troppo superficiale. Ci sono troppi punti che non sono stati trattati in modo esauriente. Ho intenzione di presentare il caso all’Ispettorato della salute e dell’assistenza sociale”.

La “maledizione” di Ibra

zlatan-ibrahimovic-tuttacronacaSplendida doppietta di Zlatan Ibrahimovic contro il Portogallo ma non è stata sufficiente per l’attaccante per scrollarsi di dosso quella che sembra essere la sua maledizione: Ibra e il Mondiale non vanno d’accordo. La sua Svezia quest’anno si vede negato l’accesso a Brasile 2014 e, a sentir parlare il giocatore, potrebbe essere stata l’ultima occasione per vederlo in Nazionale. Lui stesso, in conferenza stampa, ha annunciato che “per me è stato probabilmente l’ultimo tentativo per provare a raggiungere il Mondiale con la Nazionale”; in questo senso l’attaccante svedese ha aggiunto che “sicuramente d’ora in poi quando giocherò non penserò alla Nazionale”. Quanto va preso sul serio? Probabilmente lo rivedremo agli Europei del 2016 e non è detto che non possa ritornare in campo al Mondiale 2018, anno in cui compirà 36 anni. Ma, dicevamo, per Ibra questa competizione sembra essere una bestia nera: nelle sue due partecipazioni, nel 2002 e nel 2006 ha collezionato 5 presenze non andando mai in rete. A ciò si aggiungano le due mancate qualificazioni ai tornei del 2010 e, appunto, del 2014. Tutto questo, però, non ha scalfito la sua “umiltà”. Dopo essersi recentemente paragonato a Dio, l’attaccante del Psg a fine gara ha rilasciato la seguente dichiarazione a TV4:

Quello che posso dire è che un Mondiale senza di me è poca cosa, non c’è davvero nulla da guardare e non vale nemmeno la pena aspettarlo con ansia. Complimenti al Portogallo, ma entrambe le squadre avrebbero meritato di essere in Brasile.

Che fine faranno i 90mila metri cubi di rifiuti nucleari radioattivi?

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Dove saranno stipati i 90mila metri cubi di  di rifiuti nucleari radioattivi prodotti in Italia? Al momento si trovano in Francia, Gran Bretagna e Svezia, ma sono pronti a tornare nello Stivale.

Stefano Agnoli sul Corriere della Sera spiega che non sarà facile trovare un luogo:

“Dieci anni dopo Scanzano, un luogo deputato a ospitare il deposito nazionale (e il parco tecnologico) ancora non esiste. A differenza di allora, però, non si tratterà di scavare il sottosuolo, ma di costruire una struttura di superficie che possa comunque resistere per duecento anni e che dovrà ospitare le scorie a bassa e media attività (in modo permanente), e per qualche decennio quelle ad alta attività, in attesa di trasferirle a un deposito europeo di profondità di cui, peraltro, ad oggi non c’è traccia”.

La ricerca di un luogo idoneo non è nemmeno iniziata e già ci sono regioni che ne vietano la costruzione, scrive il Corriere della Sera:

“ai primi di novembre la Regione Emilia-Romagna ha già approvato una risoluzione presentata dalla Lega che dice «no» all’installazione del deposito a Caorso, il sito della centrale (e del reattore noto come «Arturo») spenta nel 1987. Ma anche se tutto filasse liscio sarà difficile rispettare le scadenza”.

Intanto a partire dal 2019 il materiale radioattivo tornerà in Italia da Sellafield, in Inghilterra, e tra il 2020 e il 2025 arriveranno anche i rifiuti radioattivi da La Hague, in Francia:

“I contratti con gli inglesi, che risalgono ai tempi dell’Enel, sarebbero più flessibili, e pagando qualche salata penale consentirebbero di prendere tempo. Più difficile, a quanto pare, potrebbe essere «spostare» quelli con i francesi, sempre più preoccupati che la decisione tedesca di uscire dal nucleare possa moltiplicare in futuro le richieste di ritrattamento dei combustibili radioattivi. C’è poi qualche via alternativa: con gli inglesi, ad esempio, è stato sottoscritto un accordo («swap») in virtù del quale l’Italia eviterà il rientro di seimila metri cubi in cambio di mille metri cubi di residui ad alta attività. Meno volume (che si paga caro) a parità di radiazioni. Nel 2006 circa due tonnellate di uranio naturale e impoverito sono state addirittura cedute al Kazakhstan”.

Inglesi e francesi poi potranno tenere per sé, come da accordi, solo le scorie radioattive di uranio e plutonio ancora utilizzabili, destinate però al solo uso civile. E 90mila metri cubi sono i rifiuti italiani all’estero, alcuni si trovano ancora in Italia, spiega Agnoli:

“La rimozione del combustibile dalle quattro centrali nucleari italiane (Latina, Garigliano, Trino e Caorso) e dagli altri impianti (Saluggia in provincia di Vercelli, Rotondella-Matera, Casaccia-Roma, Bosco Marengo-Alessandria) non è del tutto completa. Il combustibile di Latina (la prima entrata in esercizio nel 1963) già dai primi anni Novanta è a Sellafield, nella contea britannica di Cumbria. Il materiale della piacentina Caorso è stato trasferito in Francia tra il 2007 e il 2010. A Trino Vercellese, invece, il combustibile esaurito è in parte confinato nella piscina della centrale (39 elementi di uranio e 8 di mox, una miscela di uranio e plutonio). Quello del Garigliano è nel Regno Unito dal 1987, ma 63 elementi sono parcheggiati nel deposito Avogadro di Saluggia con destinazione Francia”.

Anche il costo di questa operazione non sarà indolore per le finanze italiane:

“La Sogin (che con Zollino e Casale si è impegnata alla «massima trasparenza») fino a tutto il 2012 ha speso 2,1 miliardi di euro. Per arrivare al «prato verde» conta di aver bisogno di altri 3,8 miliardi. In questo conteggio non sono compresi deposito e parco tecnologico, altri 700 milioni-1 miliardo. La Sogin costa agli italiani (in bolletta) circa 220-230 milioni l’anno. Ma la scommessa è alta: nei prossimi anni il mercato mondiale del «decommissioning» potrebbe creare un giro d’affari di 600 miliardi. Prendendone solo l’1% il conto sarebbe già in pareggio”.

Ibra si sente Dio! L’umile conferenza stampa di Zlatan

zlatan-ibrahimovic-tuttacronacaSi avvicinano i Mondiali 2014 ma alcune squadre ancora non sanno se potranno atterrare o meno in Brasile. Tra queste Portogallo e Svezia, che si affronteranno nello spareggio d’accesso. Questo significa anche un faccia a faccia tra Zlatan Ibrahimovic contro Cristiano Ronaldo. Il bomber del PSG, in conferenza stampa, ha rilasciato delle dichiarazioni che non possono certo passare inosservate e nelle quali dimostra il suo “stato di grazia”. “Non sarà solo una sfida fra me e Cristiano Ronaldo – ha dichiarato Ibra -. A scendere in campo saranno la Svezia contro il Portogallo. Non mi sono mai sentito così bene nella mia carriera. So che ho 32 anni ma non ho mai giocato meglio di come sto facendo adesso”. Ha poi continuato: “Nel confronto contro il Portogallo non partiremo con il ruolo di favoriti. Loro sono più forti ma noi proveremo a dare del filo da torcere. Se ho paura di Pepe e Bruno Alves? Loro sono giocatori aggressivi, forti fisicamente. Per me non sarà facile. Pallone d’Oro? Molti giocatori possono vincerlo. Vedo favoriti Ribery, Messi e Ronaldo. Il primo è stato fantastico visto che ha vinto tutti i trofei, l’argentino è un talento puro, nato per vincere, Ronaldo anche sta viaggiando su livelli molto alti. Vedremo”. Ma soprattutto il siparietto conclusivo, quando ha dichiarato: “Chi vincerà stasera? Solo Dio lo sa”. Al che un giornalista gli ha fatto notare: “Beh, è un po’ difficile chiederglielo”. Ibra ha quindi sfoderato tutta la sua umiltà: “Stai parlando con lui in questi istanti”.

Sex toys a rischio, riscontrate sostanze nocive

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Attenzione ai sex toys che potrebbero nascondere brutte sorprese. Secondo le autorità sanitarie svedesi infatti vibratori e dildo possono contenere ftalati (sotto accusa dal 2003 in quanto alcuni studi sembrerebbero mostrare che siano in grado di produrre effetti analoghi a quelli degli ormoni estrogeni, causando quindi una femminilizzazione dei neonati maschi e disturbi nello sviluppo dei genitali e nella maturazione dei testicoli).  Inoltre i ftalati studiati sui roditori mostrano, in presenza di elevate concentrazioni, che ci potrebbero essere danni al fegato, ai reni, ai polmoni.

Anna Lofstrom, del gruppo di ispettori ambientali nella città svedese di Malmoe, ha dichiarato: “Ciò che si sa di queste sostanze è che hanno effetti importanti quanto a inibizione della riproduzione, ma non sappiamo in che modo le persone sviluppano problemi utilizzando i sex toys che le contengono”.

Christian Lindh, dell’Università di Lund, a chi gli chiedeva perché solo ora le autorità sanitarie entrino nelle camere da letto degli svedesi, ha risposto: “Immagino che finora sia stato considerato un tema troppo delicato”.

Assegnato il “Nobel” dell’Economia a Fama, Hansen e Shiller

economia-nobel-tuttacronacaE’ stato assegnato ai docenti Eugene F. Fama, Lars Peter Hansen e Robert J. Shiller, delle Università di Chacago e Yale, il Premio per le Scienze Economiche istituito dalla Banca centrale di Svezia, la Sverige Riksbank, assegnato dalla Fondazione Nobel. Come riferisce la motivazione dell’Accademia delle Scienze svedede, gli economisti hanno ottenuto il riconoscimento per le “analisi empiriche dei prezzi degli asset”. Grazie ai loro studi, Fama, Hansen e Shiller hanno trovato e raffinato il modo per prevedere l’andamento dei prezzi delle azioni di borsa e dei titoli di stato nel medio periodo (3 – 5 anni), nonostante sia sostanzialmente impossibile fare previsioni sugli stessi nel brevissimo termine (giorni e settimane).

Il Premio Nobel per la Pace assegnato all’Opac

nobel-pace-opac-tuttacronacaL’aveva anticipato la tv norvegese NKR sul suo sito internet e, un’ora dopo, la conferma: il Premio Nobel per la Pace 2013 è stato assegnato all’Opac, l’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche fondata nel 1997 per dare attuazione al Trattato di interdizione all’uso delle armi chimiche firmato nel 1993. Nelle motivazioni si legge: “Grazie al lavoro dell’Opac l’uso delle armi chimiche è un tabù.” E ancora la Commissione spiega: “Quanto accaduto in Siria, dove sono state usate queste armi, riporta in primo piano la necessità di incrementare gli sforzi per eliminare questi armamenti”. Il presidente del Comitato ha aggiunto che il premio “è un messaggio ai Paesi che non hanno ratificato il Trattato di bando delle armi chimiche”, siglato nel 1993, e un invito “a firmare”. Il direttore generale dell’organizzazione, il turco Ahmet Uzumcu, rivolgendosi ai rappresentanti dei 41 membri dell’ esecutivo, di cui l’Italia ha la vicepresidenza, ha spiegato: “Per 15 anni abbiamo fatto il nostro dovere contribuendo alla pace del mondo. Le ultime settimane hanno dato ulteriore impulso alla nostra missione. Accetto con umiltà il premio Nobel per la Pace e con voi mi impegno a continuare a lavorare con immutata determinazione”.

Nobel-Pace-2013Alcuni candidati tra i 259 proposti al Comitato del Nobel erano stati resi noti, tra questi anche il presidente della Russia, Vladimir Putin. E per quanto la nomina possa sorprendere, non è la più shoccante tra quelle pervenute nella storia del premio, anche se da subito è parso difficile che potesse imporsi tra i favoriti, tra i quali Malala Yousafzai, la giovane pachistana di 16 anni ferita dai talebani per la sua lotta a favore dell’educazione femminile nel suo Paese. La lista dei candidati al Nobel viene resa nota 50 anni dopo la premiazione, quindi per conoscere tutti i papabili di quest’anno dovremo attendere il 2063. Ma chi aveva corso per il premio in passato? Alcuni nomi non possono non destare meraviglia. Il candidato più sorprendente, senza dubbio, è stato Hitler, nominato nel 1939, anno dell’invasione della Polonia. A fare il suo nome, un membro del parlamento svizzero. Ma nel 1993 alcuni docenti tedeschi di diritto avevano candidato anche Benito Mussolini, mentre si fece il nome di Stalin in ben due occasioni, nel ’45 e nel ’48 per “i suoi sforzi per porre fine alla Seconda Guerra Mondiale”.

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Ad Alice Munro il Nobel per la Letteratura 2013

Alice-Munro-nobel-tuttacronacaL’Accademia di Svezia ha annunciato il vincitore del premio Nobel per la Letteratura 2013. Si tratta della scrittrice canadese Alice Munro, che diventa così la dodicesima donna a ricevere il riconoscimento dal 1901. Ed essere stati nominati per il premio erano stati 195 di cui, ha reso noto la Fondazione, 48 per la prima volta. La rosa è stata ridotta a cinque nomi nel mese di maggio. L’Accademia ha motivato la decisione parlando dell’autrice come di una “Maestra del racconto breve contemporaneo”. L’82enne è nota in Italia per le sue numerose raccolte di racconti, tra cui “Chi ti credi di essere”, “Segreti svelati”, “In fuga”. Considerata uno dei maggiori scrittori di racconti vivente, Alice Murno, tre volte vincitrice del più importante premio canadese, il Governor General’s Award, è nota e apprezzata in tutto il mondo. Le sue storie, per la maggior parte ambientate nel Southwestern Ontario, indagano le relazioni umane che l’autrice analizza attraverso la lente della vita quotidiana.

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Assegnato il Premio Nobel per la Chimica a Karplus, Levitt e Warshel

Nobel-Chimica-tuttacronacaDopo i Nobel per la Medicina e per la Fisica, l’Accademia reale svedese delle scienze ha assegnato oggi il Premio Nobel per la Chimica 2013 a Martin Karplus, Michael Levitt e Arieh Warshel per i loro studi “sullo sviluppo di modelli multiscala per i sistemi chimici complessi”. I tre studiosi hanno posto le basi per i programmi usati oggi in tutto il mondo per comprendere e prevedere i processi chimici. Tali modelli, realizzati al computer, rappresentano per la chimica una risosrsa fondamentale per quanto concerne la ricerca, soprattutto negli ultimi anni. Essi permettono infatti di osservare al rallentatore le reazioni chimiche, prevedendo anche la loro evoluzione. In precedenza, e per lungo tempo, la mappatura di ogni singolo passaggio di un processo chimico ha rappresentato un’operazione impossibile da realizzare. Questo perchè le reazioni chimiche si verificano ad altissima velocità, che gli elettroni che in pochi millisecondi si spostano da un nucleo atomico all’altro.

Higgs ed Englert vincono il Premio Nobel per la Fisica

nobel-fisica-tuttacronacaAssegnato a Stoccolma il Premio Nobel per la Fisica 2013: il riconoscimento ha premiato Peter Higgs e Francois Englert per la scoperta del Bosone di Higgs. Entrambi gli studiosi, il primo dell’università di Edimburg, il secondo della Libera Università di Bruxelles, hanno previsto l’esistenza della particella grazie alla quale esiste la massa. Nelle motivazioni si legge che il Nobel è stato assegnato loro “per la scoperta teorica di un meccanismo che contribuisce alla nostra comprensione dell’origine della massa delle particelle subatomiche e che di recente è stato confermato attraverso la scoperta della particella fondamentale predetta dagli esperimenti Atlas e Cms al Cern”. Era il 1964 quando entrambi, in modo indipendente, hanno proposto questa teoria, alla quale Englert aveva lavorato assieme al defunto Robert Brout. Nel 2012 le loro idee sono state confermate dalla scoperta del cosiddetto bosone di Higgs nel laboratorio del Cern di Ginevra, in Svizzera. La loro teoria è al centro del modello standard, la teoria fisica che si occupa di descrivere il funzionamento dell’universo e secondo la quale ogni cosa è fatta con gli stessi mattoncini: le particelle di materia, a loro volta governate da forze che fanno sì che tutto funzioni.

Ping pong sì… ma con coltelli al posto della pallina!

coltelli-ping-pong-tuttacronacaArriva dalla Svezia un video che sta spopolando in rete facendo sorgere l’amletico dubbio: fake o non fake? Nel filmato si mostra l’abilità di due quantomeno originali giocatori di ping pong che, al posto delle palline, usano degli affilati coltelli da cucina. Un ragazzo alla battuta, una ragazza che riceve, parando i lanci ancora una volta con le palette. I dubbi sorgono a causa della precisione millimetrica dei lanci mentre il sito “tumba ping pong show”, la performance sarebbe stata eseguita da un gruppo di “acrobati” della racchetta.

La partita viene rinviata: il calciatore deve partecipare al Talent Show!

KevinWalker-tuttacronacaKevin Walker canta in tv. Ma Kevin Walker gioca anche a calcio in seconda divisione. E la doppia vita di questo 24enne, che partecipa al talent show Idols e viene schierato nel campionato della Serie B svedese con la maglia del GIF Sundsvall sta appassionando la Svezia. Sia la trasmissione che le partite vengono trasmesse da TV4 che ora sta cercando di organizzare il calendario in modo che gli impegni del calciatore/cantante non coincidano. E così, perchè possa prender parte alla puntata del talent del 20 ottobre, l’emittente avrebbe spostato una partita della sua squadra, il match contro l’Assyriska. Note o pallone? Chissà se il derby finirà in pareggio…

Torna il libro nero? Rom schedati in Svezia

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Si chiama “itineranti” è un file e non un libro, ma la sostanza non cambia: sembrerebbe proprio, per alcuni versi, simile agli archivi della Gestapo. La Svezia usa la tecnologia e “scheda” i rom con nomi, indirizzi (quelli di cui orami si conosce la stanzialità), documenti di riconoscimento e gradi di parentela. E’ stato il giornale Dagens Nyheter (DN) a pubblicare la lista completa. La polizia svedese che fa? Prima nega, poi sottolinea che è uno strumento solo “informativo” poiché non sono stati adottati provvedimenti dopo la schedatura. Quindi secondo la polizia si tratterebbe solo di una sorta di registro anagrafico. Ma è stato il Premier svedese Frederik Reinfeldt,  a sottolineare invece che la procedura è illegale su tutto il territorio svedese. Anche se ormai si è fatta strada e dilaga l’idea che in Svezia, la schedatura su base etnica si una prassi consolidata per limitare i disordini. Della notizia si è occupata anche un’altra testata l’ Aftonbladet che, intervistando un agente in pensione che ha preferito rimanere anonimo, avrebbe scoperto che la schedatura sarebbe iniziata 8 anni fa quando la polizia si è occupata di una grande quantità di reati commessi e attribuiti alla comunità rom. L’agente si è dichiarato pentito di aver partecipato alla schedatura, ma secondo il suo parere, altre stazioni di polizia avrebbero fatto lo stesso.

MAFIOZO: il vino prodotto in Svezia che fa indignare la Puglia

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Dopo la pubblicità “ironica”  contro l’Italia con i bambini in lacrime perché costretti ad andare in d’estate a passare le vacanze nello Stivale, arriva l’ennesimo fango sul nostro Paese. Ha perpetrarlo ancora una volta è la Svezia con un’azienda, la Concealed Wines, che propaganda un vino, il “Mafiozo”, realizzato con uno Zinfandel della Puglia. Sull’etichetta anche  l’immagine del noto malavitoso Lucky Luciano e la denominazione di prodotto Igp “Salento”.

Alla Regione guidata da Nichi Vendola non basta che il produttore, in seguito alle polemiche, abbia deciso di cambiare nome al vino, come riporta il Corriere Salentino:

“A comunicarlo è stato direttamente l’amministratore aziendale e responsabile del marketing dell’azienda vinicola “Concealed Wines” di Stoccolma Calle Nilsson che, contattato via mail, ha spiegato come l’azienda abbia deciso di cambiare il nome al vino, «ma di non avere ancora scelto quale sarà quello nuovo. In ogni caso – scrive Nilsson – sarà un nome che non sarà inteso come offensivo, ma non è escluso che l’azienda decida di smettere di vendere il “Mafiozo”, piuttosto che cambiargli il nome»”.

Per questo il responsabile dell’Assessorato regionale alle Risorse Agroalimentari, Fabrizio Nardoni, ha scritto all’ambasciatore italiano in Svezia Elena Basile:

“Mentre la Puglia chiede e ottiene il riconoscimento internazionale dei suoi prodotti di qualità (vedi il marchio prodotti di qualità Puglia – marchio di qualità collettivo comunitario con indicazione di origine che garantisce la qualità e l’origine del prodotto – ndr) c’è chi pensa ancora – spiega l’assessore regionale – di poter sfruttare il Puglia sounding e più in generale il riferimento all’Italia del malaffare per farsi un po’ di volgare pubblicità ai danni di un comparto che invece da tempo è sinonimo di grande correttezza, sviluppo e modernità”.

“Un fatto increscioso – si legge nella nota della Regione – al vaglio già da alcuni giorni del Ministero e ora posto all’attenzione dell’ambasciatore d’Italia in Svezia. Ho ritenuto opportuno – aggiunge Nardoni – avvertire il nostro ministro plenipotenziario in Svezia perché questa operazione di marketing di bassa lega ferisce più di una volta il comparto vitivinicolo italiano e salentino in particolare. E non è solo l’accostamento inaccettabile e deplorevole di personaggi e fenomeni criminali alle produzioni nazionali di qualità ad offenderci – scrive Nardoni – ma anche l’ennesimo svilente episodio di agro pirateria compiuto ai danni di una filiera produttiva, quella enologica, per la quale l’Italia e la Puglia lavorano da anni in nome della qualità, della sicurezza e della tracciabilità”.

L’assessore Nardoni pone dunque dei dubbi anche sull’indicazione geografica riportata sull’etichetta:

”La Igp – dice – deve rispettare rigide norme comunitarie e nazionali e dubito che nella miscela di uve utilizzate da questa azienda svedese, ci siano solo vitigni autoctoni salentini. Tale iniziativa – scrive Nardoni nella lettera all’ambasciatore – danneggia quindi gravemente il sistema produttivo che ha fatto notevoli sforzi, puntando sulla qualità e l’immagine dei prodotti del territorio, ma anche la reputazione dello Stato italiano e dei suoi cittadini. La Regione Puglia – conclude – è intenzionata a perseguire le eventuali violazioni e a chiedere le azioni necessarie per sanzionare il produttore per il torto subito”.

Tremano i nudisti, arrivano i Pacu!

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Il Pacu in Europa fino a poco fa non si sapeva neppure cosa fosse, ora però l’allarme è stato lanciato e sono arrivate le prime raccomandazioni proprio dall’Università di Copenhagen dopo che, nei scorsi, un esemplare di Pacu è stato pescato nello stretto che separa la Svezia dalla Danimarca.

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Che cosa è un Pacu?

Un pesce simile al Piranha ma dalla dentatura differente e con una predisposizione che fa paura ai bagnanti: morde i testicoli dell’uomo. Come ha spiegato  Henrik Carl, biologo marino al Museo di Storia Naturale danese  «Mordono perché sono affamati e i testicoli si adattano alla loro bocca». Solitamente si trova nelle acque del fiume Orinoco, in Amazzonia, ma è stato avvistato anche in Nuova Guinea e Texas. L’esemplare pescato misurava 21,5 centimetri, ma possono arrivare ai 90 per un peso di 45 kg.

Quali sono le raccomandazioni?

Naturalmente di fare il bagno con il costume…

Si risveglia dal coma… convinto di essere svedese

coma-cambio-lingua-tuttacronacaNel mese di febbraio la Cnn ha raccontato la storia di Michael Thomas Boatwight. L’uomo era stato trovato in un motel californiano privo di sensi. La polizia, grazie ai suoi documenti, aveva appreso che si trattava di un veterano della Marina americana nato in Florida 61 anni fa. In ospedale, l’uomo si è risvegliato dal coma dichiarando di chiamarsi John Ek e parlando soltanto svedese. L’uomo ha infatti perso completamente la memoria e da mesi è in cura al Desert Regional Medical Center di Palm Springs, in California. Mentre lui è convinto di essere svedese, le autorità hanno scoperto che, dopo aver lasciato la Marina, Boatwright/Ek ha insegnato inglese per 10 anni in Giappone, dove si è sposato e ha avuto un figlio che ora ha 12 anni.Dopo il divorzio ha proseguito con il suo lavoro come insegnante in Cina per altri quattro anni. E’ stato anche in Svezia, ma solo per un’esperienza lavorativa risalente al 1987 per una società di consulenza, la Kultur Konsult Nykoping. Ora si vorrebbe dimetterlo ma ancora ignorano dove abiti: l’unica cosa che Boatwright ricorda del suo passato è di essere stato un buon giocatore di tennis.

Canta (in coro) che ti passa… lo dice la scienza!

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Lo si intuiva ma ora arriva la conferma scientifica, grazie a una ricerca dell’università di Goteborg, in Svezia: cantare in coro allunga la vita, riduce lo stress e ha per l’organismo umano gli stessi benefici di una seduta di yoga grazie al controllo della respirazione che il canto lirico non amplificato da microfoni richiede. Gli scienziati, monitorando le reazioni dell’organismo di un gruppo di giovani coristi, hanno scoperto che il battito del cuore di ogni membro del gruppo si sincronizza con gli altri già dopo le prime note. Il responsabile della ricerca, il professor Bjorn Vichoff, ha spiegato: “Il canto è una forma di respirazione controllata, che in sostanza come lo yoga insegna ai polmoni a respirare meglio”. Grazie a una buona ossigenazione si riduce lo stress, ci si rilassa, si rafforza il sistema immunitario, si attenua la fatica, si migliora l’umore e persino gli inestetismi della pelle vengono combattuti con efficacia. Era il 2004, del resto, quando il “Journal of Music Therapy” elencava diverse terapie musicali che si potrebbe adottare in ospedali e ospizi facendo cantare insieme i pazienti. Vi sono anche alcune malattie senili, tra le quali la demenza, che si possono combattere un coro serale, abituando i pazienti a ricordare sia le parole che i tempi dei brani. Una ricerca della Yale University, inoltre, ha svolto una ricerca nel Connecticut grazie alla quale ha dimostrato che nelle cittadine dov’era presente un coro l’età media della popolazione era più alta.  Ma il canto corale apporta anche benefici psicologici: non solo viene bandito il narcisismo, ma stare in gruppo fa percepire un senso di rilassamento e protezione: in genere, infatti, grazie al coro si crea un gruppo tanto omogeneo quanto solidale. E forse questo è il motivo per il quale s’instaura uno stretto legame tra l’abitudine a cantare insieme e la coesione dei cittadini di un Paese: dove lo si fa, l’identità nazionale è molto forte. Come dimostrano Irlanda e Inghilterra.

Riporta la Stampa: “Per averne una prova, basta andare una volta alla serata finale dei Proms della BBC, alla Royal and Albert Hall di Londra. I Proms sono la stagione concertistica che si tiene tutte le estati a South Kensington con l’orchestra filarmonica della BBC, e l’ultima giornata, il secondo sabato di settembre, è quella dedicata ai canti patriottici e tradizionali. Niente mette i brividi e fa venire la pelle d’oca più del vedere decine di migliaia di persone, all’interno della Albert Hall e sul prato di Hyde Park, dove il concerto finale viene trasmesso su grandi schermi, cantare «Land of Hope and Glory», «Jerusalem» e «Rule Britannia». Si tengono tutti per mano, hanno le lacrime agli occhi, sventolano orgogliosi la Union Jack e sono meravigliosamente intonati. Mescolandosi alla folla, uno storico potrebbe finalmente capire come questa gente abbia trovato nei secoli la forza per sconfiggere l’Invincibile Armada, Napoleone, il Kaiser Guglielmo II e Hitler: cantando insieme.”

In Svezia si sterilizzavano i trans: chiesto risarcimento

trans-svezia-tuttacronacaNon è passato molto da quando in Svezia, per essere riconosciuti dal governo, i transessuali erano obbligati a sottoporsi a sterilizzazione. Ora, lo riporta il sito queer.de, 142 vittime di questa legge, che dal 1972 prevedeva che venisse concesso lo stato di cittadine alle trans solo se accettavano di non essere in grado di riprodursi, hanno presentato denuncia al ministero della giustizia per quanto accaduto tra il 1972 e il 2012. Il movimento LGBT riporta che i querelanti chiedono un risarcimento di 300 mila corone a testa (circa 34 mila euro) per un totale di 4,8 milioni di euro. Oltre a questo, sono richieste le scuse ufficiali da parte dello stato. Già negli anni passati il dibattito riguardo la legge era stato molto acceso, ma la legge è stata abolita solo l’anno scorso, a causa di un piccolo partito cristiano che fa parte della coalizione guidata dal primo ministro Reinfeldt. E’ stato lo stesso premier conservatore a rifiutare però di porgere le scuse: “Il governo non può porgere le porprie scusa ogni volta che gli viene chiesto”. Pronta la risposta dell’attrice Aleksa Lunderberg, una delle vittime di questa legge e che lunedì si è unita al gruppo dei querelanti: “Onestamente,  qual è il problema?”. Solo nel dicembre 2012 il governo ha abolito tale pratica disumana, a seguito di quanto stabilito da un tribunale di Stoccolma secondo il quale la legge che regolava la sterilizzazzione forzata andava contro tutti i diritti garantiti dalla costituzione svedese e contro la convenzione europea de idiritti dell’uomo. Il movimento LGBT riporta che, in circa 30 anni, sono stati sterilizzati forzatamente almeno 500 transessuali. Ma tra il 1934 e il 1976, in questo stato, l’obbligo di sterilizzazione era allargato anche a chiunque presentasse difetti genetici, come i down, così come per i cirminali e addirittura per quelle ragazze che, stando alle autorità, avevano dei comportamenti asociali, come per esempio poteva essere andare in discoteca troppo spesso. In totale, simile legge ha mietuto 63mila vittime e solo nel 1999 il governo ha risarcito ognuna di loro con 175 mila corone.

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Incredibile gol in Svezia: lo segna il portiere!

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Un gol incredibile quello segnato nell’incontro nella seconda divisione svedese durante la partita che ha visto schierato in campo il Falkenbergs contro il Verbergs, vinto 4-0 dalla prima. L’estremo difensore Otto Martler rinvia la palla dalla sua area e infila direttamente la porta avversaria. Immediata la festa dei compagni di squadra!

Quella palla che sfugge di mano a Ibra… e finisce in faccia all’avversario!

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Nel web piovono critiche su  Zlatan Ibrahimovic che si sarebbe macchiato di un “brutto gesto” durante la gara della sua Svezia contro le Isole Far Oer valevole per le qualificazioni ai Mondiali brasiliani. Dopo uno scontro co un avversario, avvenuto nel finale di partita, Ibra, secondo la versione che si legge, andrebbe a protestare con l’arbitro e mentre il direttore di gara non guarda lancerebbe la palla in faccia all’avversario. Eppure a guardare il video qualche dubbio sorge: ma siam sicuri che l’ex Milan si sia accorto del giocatore in arrivo? Voi che ne pensate?

La Svezia vieta gli shorts e il personale si presenta in gonna

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I macchinisti della compagnia ferroviaria Arriva, in Svezia, hanno risposto al divieto di indossare i pantaloncini sul lavoro presentandosi in gonna. Il problema è infatti la calura che c’è a bordo dei vagoni. Il direttore della comunicazione di Arriva, Thomas Hedenius, è stato però aperto alla proposta/protesta dei lavoratori:

“Il regolamento che riguarda l’abbigliamento dei nostri dipendenti vuole il suo personale pulito e ordinato, ritenendo i pantaloncini trasandati e casual. Ma se un uomo preferisce portare un abito da donna, come la gonna, per noi è ok”. La compagnia Arriva ha anche annunciato che in autunno verranno rivisti i criteri relativi alle divise.

 

In Svezia calano un po’ le tensioni ma si continua ad appiccare il fuoco

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Ancora scontri nei quartieri poveri della periferia di Stoccolma, anche se la tensione sembra essere diminuita anche a seguito dell’arrivo  nella capitale di rinforni di polizia. Ad essere presi di mira, in quattro quartieri, ancora una volta i veicoli, uno di questi sarebbe stato dato alle fiamme nella zona di Tensta. A Oerebro, città a 160 chilometri dalla capitale, oltre ad alcune autovetture è stata incendiata una scuola.

Apocalypse Now in Svezia: la rivolta dei disperati e gli insulti razzisti

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Da domenica gli scontri non si placano a Stoccolma. Le rivolte degli immigrati, molti dei quali senza lavoro a causa della crisi, stanno mettendo a fuoco e fiamme la città. Sono ormai 15 quartieri (quasi tutti periferici) a essere diventati il teatro delle rivolte. La protesta va avanti a Alvsjo, nel sud di Stoccolma, dove è stata assaltata una stazione di polizia e alcune auto sono andate a fuoco. La scorsa notte è stato dato alle fiamme anche un ristorante a Skogas – sempre nel sud della città – e tre agenti sono rimasti feriti. Ma se il sud della città di rivolta a nord non va poi meglio. A Kista, un quartiere settentrionale,  i ‘rioter’ hanno appiccato il fuoco a una scuola e a una trentina di macchine. La guerriglia urbana  ricorda le proteste delle banlieue parigine, e la Svezia s’interroga. Il modello scandinavo con il suo generoso stato sociale non sembra essere riuscito a garantire a tutti gli stessi diritti, né a integrare alcune fasce della popolazione. Basta leggere alcuni numeri, che mostrano come se il tasso di disoccupazione giovanile superi di poco il 20 per cento, ma come soltanto il 51% degli abitanti extra-europei hanno un lavoro (contro l’84% degli svedesi).

“Nonostante la Svezia – spiega Theweek.com –  abbia accolto centinaia di migliaia di richiedenti asilo a Svezia ha negli ultimi dieci anni ha accolto centinaia di migliaia di richiedenti asilo provenienti da Iraq, Afghanistan, Siria, Somalia e dai Balcani, il modello d’integrazione portato avanti negli anni sembra essere fallito. Molti si riuniscono in aree già abitate da altri immigrati, dove la disoccupazione tocca le quote più alte, lasciando molti giovani immigrati con un senso di disillusione e disperazione per il futuro. E non è un caso che siano soprattutto i giovani a guidare le rivolte di questi giorni. Il governo svedese – mentre l’Europa mediterranea era inghiottita dalla finanziaria e dei debiti sovrani – veniva elogiato per la sua gestione dell’economia, ma non è più lo stato sociale degli anni ’70, quando la socialdemocrazia covava il sogno di offrire una casa per tutti. Anche a Stoccolma c’è un problema di alloggi, gli homeless sono in aumento e la disoccupazione giovanile, soprattutto tra gli immigrati, sta diventando insopportabile.

Inoltre si è assistito negli ultimi tempi ad episodi xenofobi in cui gli insulti sono stati anche molto pesanti nei confronti degli stranieri definiti “barboni” e “scimmie”.

Forse quella pubblicità da molti definita razzista nei confronti dell’Italia, della Spagna e della Grecia, lo era davvero. Altrimenti perché definire barboni e scimmie immigrati che stanno cercando solo di costruirsi un futuro negato nei loro paesi d’origine?

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La protesta dilaga: quarta notte di scontri a Stoccolma

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Ancora scontri a Stoccolma, per la quarta notte consecutiva. Le violenze, che stanno assumendo la connotazione della protesta contro la crisi economica e la disoccupazione, oltre che contro la mancata integrazione degli immigrati, hanno ormai investito 15 distretti periferici e non sembra voler cessare. Stando a quanto riporta l’agenzia svedese TT, infatti, anche nel corso della scorsa notte centinaia di giovani, in diversi quartieri, hanno dato alle fiamme auto parcheggiate, lanciato sassi contro la polizia e infranto finestre. Nella zona sud, inoltre, a Ragsved, una stazione di polizia è stata data alle fiamme, ma non vi è notizia di feriti. Diversa la situazione ad Hagsatra, dov’è stata attaccata una pattuglia della polizia ed un agente è rimasto ferito in modo grave. Ancora nella zona sud, a Skogas, è stato dato alle fiamme un ristorante mentre altri scontri si sono verificati a Husby, nel nord,  il quartiere da dove domenica era partita la rivolta in seguito all’uccisione, la settimana scorsa, di un uomo di 69 anni da parte della polizia. Secondo altre fonti, inoltre, due auto sono state date alle fiamme nella città meridionale svedese di Malmö, fatto che sembra sostanziare l’allarme lanciato in questi giorni dalle autorità svedesi su una possibile estensione delle violenze.

Stoccolma a ferro e fuoco: continuano gli scontri

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E’ da lunedì che si protesta nelle strade di Stoccolma. Tutto è iniziato nel quartiere Husby, nel nord della città, abitato principalmente da immigrati provenienti da Turchia, Libano, Siria, Iraq e Somalia. La miccia è stata innescata dall’uccisione da parte della polizia, il 13 maggio, di un uomo di 69 anni, del quale non è ancora stata rivelata la nazionalità.  La scorsa notte, centinaia di giovani hanno danneggiato negozi, bruciato automobili e preso d’assalto le stazioni di polizia in vari quartieri della capitale svedese e ammonta a otto il numero degli arresti. Quello contro cui si protesta è la brutalità degli agenti, stando alle affermazioni di Rami al Khamisi, studente di legge e fondatore del movimento giovanile Megafonen: “Bisogna vedere quello che sta succedendo da un punto di vista più ampio. Queste reazioni avvengono quando non c’è uguaglianza tra le persone, ed è quello che sta succedendo in Svezia”. L’invito a ripristinare la calma è invece arrivato dal primo ministro Fredrik Reinfeldt: “Invitiamo tutti ad aiutare a riportare la calma. Gli abitanti di Husby devono riprendere il controllo del loro quartiere. Ci sono gruppi di giovani che pensano di dover cambiare la società con la violenza. Dobbiamo essere chiari: questo non va bene. Non possiamo essere dominati dalla violenza”. ;a quanto sta accadendo ha anche acutizzanto, nell’opinione pubblica, lo scontento per le attuali leggi sull’immigrazione.

Leggi anche “La protesta dilaga: quarta notte consecutiva di scontri”

Una camicia, due “stili”: la pubblicità sessista che infiamma gli animi in Svezia

pubblicità sessiste

Ancora accuse di sessimo per la catena di abbigliamento Usa American Apparel, che si vanta di nutrire particolare attenzione per i diritti dei lavoratori e per la sostenibilità sociale e ambientale della sua produzione ma sembra destinata ogni volta a naufragare quando si parla di pubblicità, dove appaiono sempre ragazze poco coperte mentre, per quel che riguarda il settore maschile, i modelli sono sempre perfettamente abbigliati. Dopo i recenti attacchi partiti dalla Gran Bretagna, ora è una giovane blogger svedese ad accendere la miccia. La 24enne Emelie Eriksson, confrontando i due diversi usi di una stessa camicia a quadri, una di quelle care ai boscaioli americani, ha notato che, mentre un giovane con la barbetta chiara la indossa educatamente, una ragazza bionda la porta aperta sul seno nudo e accompagnata esclusivamente dagli slip. Ancora una volta, insomma, “un’immagine degradante della donna” da parte dell’azienda americana. Ma basta scorrere il sito della catena con sede a Los Angeles e di proprietà di Dov Charney per vedere quanto sia “affezionata” a questa mentalità: una pubblicità di leggings da discoteca è interpretata da  ragazze a seno nudo  e che assumono pose provocanti.  Dopo la segnalazione, il blog della ragazza è stato letto da centomila persone e le associazioni dei consumatori svedesi hanno chiesto l’intervento delle autorità che dovrebbero vigilare sulla pubblicità che però hanno negato la possibilità di oscurare il sito per ragioni pratiche e legali. Ma non c’è da augurarsi che il cattivo gusto lasci le prossime campagne, dato che lo stesso Charney ha affermato che il sesso è un elemento che rientra nelle caratteristiche del prodotto. Ancora una volta un becero maschilismo fa capolino e non è possibile contrastarlo, visto che i ripetuti attacchi non portano ad alcun cambio di rotta. L’importante è che se ne parli? Anche se è offensivo per l’intera società? 

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L’imperdibile della settimana: quello che ha catturato l’attenzione!

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Una settimana è terminata ed al solito non abbiamo smesso di stupirci, preoccuparci, indignarci o sorridere. E voi con noi. Nella settimana che sta per iniziare ci attendono il processo Ruby, il ritorno dei Letta e dei ministri dall’abbazia, forse una risposta chiara su che ne sarà di noi per quel che riguarda l’Imu, ma anche il termine del campionato e… chissà che altro entrerà nelle nostre vite. Quello che possiamo dire con certezza è che i sette giorni appena trascorsi sono stati ricchi di avvenimenti, purtroppo non positivi. Ma cos’ha catturato maggiormente la vostra attenzione?  In primo piano, nella nostra personale classifica, c’è stato il malore di Berlusconi che, come riportato da Repubblica, ha colto il Cavaliere al termine della giornata di ieri e che sembrerebbe essere dovuto al nervosismo post-manifestazione. Perchè la marcia su Brescia è stata luogo di contestazioni e scontri che non potevano passare inosservate. Ma nel nostro piccolo anche noi abbiamo ricevuto le nostre recriminazioni, perchè a quanto pare il dibattito sulle pubblicità razziste in Svezia continua a imperversare. E per restare in tema di pubblicità… ci interesserebbe sapere cosa ne pensate dell’idea del Presidente della Camera Boldrini circa il fatto che serva una norma per quel che riguarda l’esposizione del corpo femminile sui manifesti. Parlare di donne, in questo periodo, equivale, purtroppo e spesso, a ritrovarsi a trattare temi quali violenza e omicidi. Uno dei casi risolti riguarda questa settiamana l’omicidio di Alessandra Iacullo, il cui assassino ha confessato: si tratta di Mario Broccolo, il cui passato era già macchiato di sangue. Ma anche all’estero gli italiani perdono la vita: il cuoco Alex Bertoli è stato ucciso in Messico, dove si era recato con la moglie per costruirsi una nuova vita. Ma questa settimana è stata anche l’incidente al porto di Genova, quando la Jolly Nero ha causato il crollo della torre dei piloti: la città piange ora i suoi morti ed è impossibile non mandare là il nostro pensiero. E’ trascorso circa un anno dal terribile terremoto che ha piegato l’Emilia e, mentre si avvicina l’anniversario, la terra ha ripreso a tremare: una notizia che a sua volta ha attirato l’attenzione, probabilmente perchè abbiamo ancora tutti negli occhi quelle terribili immagini. Ma non è solo questo territorio a tremare, anche la provincia di Perugia ha avuto a che fare con i sismi. La Terra continua a parlare, il suo cuore batte forte e sembra stia urlando il suo dolore.

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Ma la cronaca non è tutto, nella vita c’è anche dell’altro. Quello che vi ha particolarmente incuriosito è stato un evento che si terrà a Philadelphia a fine mese: la maratona della masturbazione, per ricordare che non c’è nessuna perversione nell’autoerotismo. Essendo poi un popolo di appassionati di calcio, la questione della settiamna altra non poteva essre se non: che farà Cavani nel prossimo futuro? Quello che è certo è che al momento ha al suo fianco la sua amante Maria Rosaria. E per quel che riguarda la televisione… ieri è andato in onda il serale di Amici e, poco prima della conclusione, la notizia shock: Miguel Bosè lascia il programma ed al suo posto, a far da coach alla squadra Blu, ecco arrivare Eleonora Abbagnano.

In attesa della prossima alba, vi salutiamo con un monologo, tratto dal film Big Kahuna, che ricorda a tutti noi il senso della vita.

GOOD NIGHT, AND GOOD LUCK!

I nostri sette giorni… tra polemiche, attualità e curiosità!

7 giorni

E’ terminata un’altra settimana densa di eventi e ci siamo sbizzarriti nel commentare le notizie più disparate. Una su tutte ha catturato l’attenzione generale e scatenato la vostra reazione: la pubblicità di un parco giochi svedese che mostra dei bambini piangenti perchè “costretti” a trascorrere le vacanze in Italia, a Maiorca o a Creta invece che nell’attrazione locale. Tranne poche eccezioni, sembra quasi che noi di Tutta la pensiamo più come gli svedesi che non come gli italiani. Infatti, in molti, non sempre spiccando per educazione, hanno ritenuto ironico e simpatico un progetto che la stessa popolazione svedese ha definito “di cattivo gusto” tanto da far partire una controcampagna e da convincere il parco a ritirare la pubblicità. Dalla reclame… all’edificio fallico! Come può non incuriosire la notizia che la Cina si sente in imbarazzo, tanto da bloccare in internet le immagini, per un edificio che, in fase di costruzione e con le impalcature sulla sommità assomiglia così tanto ad un organo sessuale maschile? Ma siamo pur sempre in Italia, quindi chiaro che “le vergogne nostrane” vengono tenute sotto controllo. Al terzo posto degli articoli più letti, infatti, si è classificato il pezzo su Gloria Ibatici, vigilessa della provincia di Reggio Emilia che sembra continuare a scivolare nella “cattiva strada”. Già agli arresti domiciliari perchè coinvolta in un caso di traffico di droga, lla Ibatici ora si è ritrovata anche con una denuncia per truffa ai danni dello stato: sembra infatti abbia fatto richiesta per i venti giorni di licenza matrimoniale… senza contrarre matrimonio, o quantomeno, non in forma legale! Se una donna in divisa in Italia si comporta in questo modo… forse meglio spogliarsi di ogni abito! Ecco allora che a Dusseldorf una donna ha attraversato la città sui mezzi pubblici indossando solo scritte: per la serie “il corpo di una donna è un’opera d’arte”. La lei in questione è una modella e ha indossato solo occhiali, borsa e scarpe per realizzare la nuova opera di Milo Moire. Incredibile, sembra che gli altri passeggeri dei vari mezzi non si siano quasi accorti di lei.

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Ma la settimana, purtroppo, non è stata solo “arte”, riuscita o meno che fosse, sembra odio e morte continuino a visitare la nostra Terra. Ecco allora che seguiamo quello che accade e ci sentiamo coinvolti quandosi tratta di scoprire la verità sulla morte: accade con il caso della piccola Yara: le indagini ora si spostano anche in Svizzera, dove potrebbe vivere la madre del suo assassino. Ma se ancora non si conosce la verità sul suo omicidio, altri due casi sono stati aperti, altre due giovani vite spezzate e, in entrambi i casi, si è parlato di femminicidio: Ilaria Leone e Alessandra Iacullo.   Ma non solo Italia, per quello che riguarda la cronaca mondiale, in particolare ha catturato la vostra attenzione un probabile attentato che ha fatto precipitare un boeing 747 in Afghanistan.

In tutto questo poteva essere che non ci fosse nulla d’interessante in campo politico? E’ arrivata l’ennesima notizia che potrebbe coinvolgere il Cavaliere: il decreto legge anti corruzione, infatti, così come spiegano gli esperti, potrebbe mandare in fumo l’intero processo che riguarda il caso di Ruby Rubacuori. E’ l’ennesimo caso in cui gli italiani pagano per un processo che finisce in un nulla di fatto? Non preoccupiamoci troppo: in Germania sono arrivate le banconote da 30 euro!

Ma tutto è già alle spalle, in questi tempi così rapidi, e il prossimo futuro inizia ora. E allora vogliamo chiudere dando il benvenuto al mondo a una piccola giraffina nata allo zoo di Los Angeles: possiamo provare a guardare alla vita con gli occhi di chi non ha perso la sua innocenza?

GOOD NIGHT, AND GOOD LUCK!

Svezia e Norvegia… vogliono la nostra spazzatura!

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Chi troppo e chi troppo poco: se in Campania, Sicilia e nella discarica romana di Malagrotta l’emergenza rifiuti è una di quelle piaghe a cui sembra non si riesca a trovare soluzione, Svezia e Norvegia li osservano come se fossero giacimenti pretoliferi. I due Paesi del Nord Europa, infatti, vantano uno dei sistemi di raccolta differenziata tra i più efficenti dell’intero Continente, tanto da non saper più come fare per alimentare i termovalorizzatori che riscaldano le case delle loro città. Da Oslo e Stoccolma allora arriva un appello: mandateci i vostri rifiuti! Svedesi e norvegesi, infatti, bruciano immondizia e ne ricavano energia e, stando agli studi, grazie all’impiego dei termovlorizzatori riescono a risparmiare 1,1 milioni di barili di petrolio all’anno. Questa tecnica diventa così un modo per abbattere i gas serra… ammesso che ci siano rifiuti da utilizzare. Sul mercato si parla, a seconda che la spazzatura sia umida o secca, di prezzi che vanno dalle 100 alle 150 euro e il suo smaltimendo a caldo fa risparmiare alla Terra 500 kg di anidride carbonica rispetto ai rifiuti smaltiti in discariche, cose che avviene in molte aree del nostro Paese dove non sono previste politiche per una simile gestione!

Insorge Rimini contro i manifesti svedesi e prega Bray d’intervenire.

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Una campagna pubblicitaria come quella svedese del parco Liseberg non poteva certo passare inosservata dagli albergatori e dai ristoratori  riminesi. Sicuramente il settore turismo italiano può ricevere danni ingenti da una campagna così denigratoria. Gli stessi svedesi hanno commentato su Facebook che trovavano di pessimo gusto quella pubblicità soprattutto nei confronti di tutti quei bambini che non si possono permettere nemmeno una giornata al luna park.

Viktor Ragnemar, regista freelance di Göteborg, ha realizzato un contro-manifesto sulla falsa riga di quelli affissi della città: sulla faccia della bimba in lacrime campeggia la scritta: “242.000 bambini svedesi non possono neanche andare a Liseberg: a chi importa il divertimento garantito?”.

 Alla fine Liseberg ha deciso di ritirare tutti i manifesti. In Italia poi si è mosso Fabio Galli, assessore provinciale di Rimini che ha immediatamente scritto al neoministro  del Turismo Massimo Bray per invitarlo a prendere una posizione a riguardo. Secondo Galli si tratta, oltre che di un’offesa, anche di concorrenza sleale e prega il ministro di associarsi alle dichiarazioni di sdegno della Spagna che ha immediatamente reagito con vigore a questa provocazione.  Galli nella sua nota ha sottolineato anche come ci sia da parte dell’Italia una inadeguatezza a promuovere il proprio territorio tanto da lasciare che gli altri lo possano discriminare e denigrare:

“Se l’essere di fatto scomparsi da alcuni mercati, quello scandinavo, appunto è già di per sé una sciagura in termini economici e d’immagine, la beffa si aggiunge con simili episodi per i quali, comunque, gli altri due Paesi danneggiati in qualche modo si sono già mossi a difesa – si legge nella missiva a Bray – La scelta, percorsa più o meno coscientemente negli ultimi due decenni, di non provvedere ad alcuna promozione all’estero del marchio Italia a favore di uno ‘spezzatino’ regionale a volte contraddittorio va senz’altro radicalmente e tempestivamente mutata. Certo, campagne folli come questa sono difficilmente parabili ma un Paese con una barra forte, dritta e riconoscibile sul fronte della promozione saprebbe difendersi al meglio e meglio. Mi auguro che il Ministro Bray possa intervenire”.

Forse non siamo stati gli unici a non trovare nulla di ironico e di divertente in una pubblicità che discrimina le spiagge del Sud Europa, mostra bambini disperati e inneggia a un divertimento privo di ogni stimolo culturale e storico cosa che invece possono regalare le città della Spagna, della Grecia e dell’Italia. 

 

Le pubblicità razziste della Svezia quanto pesano sulla nostra economia?

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E’ da giorni aperto un dibattito in rete sulla pubblicità razzista proposta dalla Svezia per sponsorizzare un proprio parco giochi. Tra colpevolisti e innocentisti il popolo della rete si divide e dialoga animatamente sostenendo le proprie tesi.

Abbiamo raccolto tre voci dissidenti che ci accusano di faziosità nell’aver dato una notizia che di per sè non è razzista proprio per dar voce a chi, a differenza di noi, trova la pubblicità un omaggio o solo frutto di un’ironia intelligente:

“Ma vi siete bevuti il cervello? Questa pubblicità gioca sul fatto che anche le mete più ambite svaniscono al confronto del loro parco giochi. E’ ironica e simpatica. L’Europa probabilmente tace del silenzio rassegnato che si prova davanti ad articoli idioti come questo. Siete davvero degli sfigati”.

“E’ esattamente il contrario di quanto dice l’articolo. La pubblicità chiaramente si basa sul paradosso che i bambini svedesi preferiscono il parcogiochi a quelle che sono ritenute le mete più belle in Europa per le vacanze. Altro che razzismo, è un omaggio, possibile in un paese culturalmente evoluto come la Svezia, forse meno in Italia, dove il razzismo c’è di sicuro, e quindi c’è malafede. Il tono dell’articolo, e anche i successivi commenti di tuttacronaca sui “bimbi che piangono che fanno tristezza” indicano una mancanza di ironia, e, alla peggio, una punta di ipocrisia. Per questo gli italiani capiscono solo le pubblicità con tette e culi. Siamo, in definitiva, provinciali, bigotti e ignoranti. Sicuramente più degli svedesi”.

“Hanno ragione in fin dei conti …. Un luogo dove spiagge e luoghi di villeggiatura pieni di wucumprà, zingari, cingalesi e altra gente che oltre a proporre merci trova il tempo per scippare e spacciare con una certa facilità rimanendo impunita non si presta per una bella vacanza…”

C’è anche chi invece poi la pensa in maniera diversa:

“Gli Scandinavi un po’ razzisti nei nostri confronti lo sono eccome. Spiace dirlo, ma è purtroppo la verità e denigrare l’Italia e considerarla un Paese quasi sottosviluppato è nella loro corde. Molti la amano, per contro, ne apprezzano la cultura, la cucina, il clima e la gente, ma si tratta dei più aperti. E loro stessi ammettono quanto pregiudizio diffuso ci sia nei confronti del Sud Europa. Poi, si può discutere quanto di questo ci meritiamo e quanto sia frutto di una loro buona ignoranza. E quanto noi abbiamo lo stesso atteggiamento con altri Paesi, come quelli del Nord Africa. Ma sinceramente, anche senza gridare allo scandalo, ironia in queste pubblicità non ne vedo molta. Ed essere consapevoli delle cose fa bene a tutti”.

Ringraziando tutti del contributo che ci lasciano in bacheca e soprattutto per il dialogo, a volte a tinte forti, che ci permette un confronto vorremmo solo far riflettere su un altro aspetto della pubblicità svedese.

Quanto una pubblicità del genere danneggia l’economia turistica italiana?

In Italia pur avendo introdotto, tramite recepimento della normativa europea, la pubblicità comparativa, abbiamo però posto dei limiti ben specifici:

1) usa nomi o segni distintivi idonei a produrre confusione con i nomi o con i segni distintivi legittimamente usati da altri, o imita servilmente i prodotti di un concorrente, o compie con qualsiasi altro mezzo atti idonei a creare confusione con i prodotti e con l’attività di un concorrente;

2) diffonde notizie e apprezzamenti sui prodotti e sull’attività di un concorrente, idonei a determinare il discredito, o si appropria di pregi dei prodotti o dell’impresa di un concorrente;

3) si vale direttamente o indirettamente di ogni altro mezzo non conforme ai principi della correttezza professionale e idoneo a danneggiare l’altrui azienda.

Come si può vedere la pubblicità svedese mina alla radice il punto 2 della normativa e lo fa non nei confronti di un azienda italiana (il che già sarebbe stato grave), ma di un intera nazione.

In Italia cerchiamo di fare una pubblicità “celebrativa” di un marchio non denigrando altri prodotti… perchè gli svedesi lo devono fare con le nostre spiagge o con quelle dei paesi del sud Europa? Inoltre per celebrare il nostro paese perchè non hanno messo una foto del golfo di Napoli, una caletta sarda o un lungomare siciliano? Perché non hanno messo le nostre città d’arte o un parco naturale?

Perché poi continuare a dividere… a contrapporre… a dare “punteggi” alle nazioni che compongono l’Europa? Quando ci sentiremo veramente cittadini degli Stati Uniti Europei? Quando in Svezia promuoveremo le bellezze italiane, pur facendo pubblicità a quelle locali? Quando non parleremo più di sud e di nord, ma di Europa? E ancora quando ci sentiremo fratelli e sorelle di un mondo che non ha confini se non nella testa dei potenti che lo hanno voluto relegare a regole e numeri per far credere che ci sono i più degni e i più indegni di farne parte?

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Le pubblicità razziste contro l’Italia su cui l’Europa tace

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Bambini in lacrime perché costretti ad andare in Italia d’estate. Così un parco divertimenti svedese cerca di farsi pubblicità.  I manifesti sotto accusa ritraggono bambini in lacrime, gli slogan chiariscono il motivo di cotanta disperazione: i poveri bimbi “rischiano” di venire strappati dalla loro amata Svezia per trascorrere le vacanze in “postacci” come Maiorca, Creta e Italia… Casualmente tutti stati del sud d’Europa. Un razzismo che viene sopratutto propagandato alle nuove generazioni, per “educarli all’odio” da grandi.

E l’Europa non interviene…

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L’Italia attaccata dalla Svezia!

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Dalla Svezia, fuori dall’Euro, un duro attacco all’Italia. Altroché Cipro, il maggior pericolo per la ripresa dell’area euro è costituito dall’Italia, ha affermato il ministro delle finanze della Svezia Anders Borg, paese che come detto non fa parte dell’euro. “E’ importante capire quanto sia profonda la crisi europea”, ha detto durante una conferenza a Stoccolma, secondo quanto riporta Dow Jones. Secondo Borg per quanto le situazioni di Spagna e Cipro siano preoccupanti, lo sono meno di quella dell’Italia che deve ancora riuscire a formare un nuovo governo.

Per questo secondo il ministro svedese la penisola rappresenta il “maggiore fattore di rischio” a carico dell’economia di eurolandia. Indirettamente Borg ha invece ridimensionato il caso Cipro, affermando innanzitutto che fronteggia problemi simili a quelli che hanno avuto, e superato, paesi vicini della Svezia come Islanda e Lettonia. Peraltro vista la mole di Cipro e dell’Ue il salvataggio dell’isola sarebbe comunque un “problema limitato”. Semmai Stoccolma vede in questa vicenda una conferma del suo scetticismo a partecipare all’unione bancaria a cui puntano i paesi Ue, ha concluso Borg.

Visoni uccisi barbaramente: video shock!

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Per più di 18 mesi le organizzazioni ‘essereAnimali’ e ‘Nemesi Animale’ hanno documentato la realtà dei visoni in Italia negli allevamenti dove ogni anno 170 mila animali vengono uccisi e scuoiati. Entrando negli allevamenti, si legge sul sito Visoniliberi, piazzando telecamere nascoste e tramite un infiltrato è stata documentata,con un video shock, l’uccisione dei visoni con camere a gas, la loro vita in gabbia e la loro sofferenza.

Lo scopo di questo documento, che si inserisce in un contesto europeo che ha visto altri report condotti da organizzazioni di attivisti in Norvegia, Svezia, Finlandia, Danimarca e Spagna è il primo passo per una campagna di sensibilizzazione e pressione con l’obiettivo di giungere all’abolizione della pratica dell’allevamento di animali per la produzione di pellicce. In Italia ci sono 16 allevamenti di visoni, riferiscono gli ambientalisti, e un allevamento di cincilla. Queste aziende rinchiudono in totale circa 200 mila animali. Il numero di queste attività è drasticamente calato dagli anni ’90, in cui circa 125 allevamenti erano segnalati alla Camera di Commercio e la produzione era arrivata a 400 mila animali uccisi ogni anno.

La Svezia in lutto, muore la principessa Lilian. Aveva 97 anni.

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La principessa svedese Lilian è morta a 97 anni, 15 anni dopo suo marito Bertil, che riuscì a sposare solo dopo 30 anni, a causa dalle regole della monarchia.
Conobbe il principe nel 1943, ma le nozze erano impossibili, perché per farlo il principe avrebbe dovuto rinunciare alla successione. Alla morte del fratello di Bertil, re Gustav VI Adolf, nel 1973, Carl VI Gustaf fu incoronato. E tre anni più tardi fu lui a dare il permesso a Bertil di sposare Lilian.

Il marito diventa donna… il matrimonio continua!

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Non si può escludere il legame affettivo tra i coniugi e quindi il proseguimento del matrimonio solo perchè il marito ha cambiato sesso, restando però maschio all’anagrafe: lo ha stabilito, con un’ordinanza del 9 febbraio, il Tribunale di Reggio Emilia. Il Tribunale ha infatti accolto il ricorso di un cittadino brasiliano transessuale, che è diventato donna ma risulta ancora anagraficamente registrato come maschio. Il brasiliano è sposato con una cittadina italiana da circa sei anni ed era ricorso contro il diniego del permesso di soggiorno per motivi familiari.
Dopo le nozze l’uomo si è sottoposto a una rettificazione del sesso e ha assunto comportamenti e aspetto di donna. La questura quindi gli ha negato il rinnovo del permesso di soggiorno per ricongiungimento familiare: secondo la polizia, il brasiliano avrebbe contratto un matrimonio fittizio e il cambio di sesso ne sarebbe la dimostrazione. Il transessuale, che è stato quindi espulso, il 23 novembre 2012 si è opposto in tribunale dove il giudice civile Annamaria Casadonte ha accolto il suo ricorso riconoscendo il diritto al permesso di soggiorno.
Nella sentenza il giudice ricorda che la Corte Costituzionale tedesca, nel 2008, definì illegittima una norma che imponeva lo scioglimento del matrimonio prima del cambio di sesso e sottolinea «la non infrequente ipotesi di soggetti che pur identificandosi nel genere opposto mantengano orientamento sessuale nei confronti dello stesso genere opposto; è, cioè, appurato che  possano avere in alcuni casi orientamento sessuale diretto nei confronti delle persone appartenenti non al genere da cui provengono ma al genere col quale si identificano».
Il giudice è perentorio anche sulla validità del matrimonio: «È pacifico che il ricorrente sia legalmente coniugato con la cittadina italiana, non sussistendo dubbi in ordine alla celebrazione del loro matrimonio». «Nel nostro ordinamento è certamente consentita la permanenza del matrimonio pregresso anche dopo l’avvenuta rettificazione del sesso con intervento chirurgico. Soltanto la rettificazione anagrafica di attribuzione di sesso, disposta con sentenza passata in giudicato, può essere causa di divorzio».
Il giudice inoltre fa notare che i testimoni hanno confermato «la convivenza fra i coniugi», e un «rapporto affettivo evidente ed intenso». «In letteratura», scrive ancora il giudice Casadonte, «è riscontrata la non infrequente ipotesi di soggetti che pur identificandosi nel genere opposto mantengano orientamento sessuale nei confronti dello stesso genere opposto.  Ne consegue che se la relazione affettiva è condivisa dal coniuge, non si può affermare la carenza di convivenza more uxorio».
In altri passaggi della lunga sentenza, il giudice rammenta decisioni della Corte europea dei diritti umani, della Corte costituzionale tedesca e austriaca e altri casi in Svezia dove di fatto si considera «incostituzionale» lo scioglimento del matrimonio che viola «il diritto a proseguire nel matrimonio nonostante il mutamento del sesso».
In sostanza, nonostante il cambio di sesso, se i coniugi si amano e la moglie non ha intenzione di separarsi – e il transessuale non ha cambiato il sesso sulla carta di identità -, non si può separare la famiglia. Fra l’altro, il giudice ricorda che la questura non può entrare troppo, facendo indagini, su presunti matrimoni fittizi nella privacy e negli affetti di una famiglia. «Ogni ulteriore indagine sui sentimenti dei coniugi, sulla loro relazione, sul loro menage quotidiano, appare poco compatibile con la tutela che la Carta costituzionale all’articolo 29 assicura ai coniugi nel matrimonio».

Tante medaglie all’indoor per l’Italia, arriva l’oro per Greco!

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Ancora medaglie per l’Italia agli Europei indoor di atletica leggera. A Goteborg, in Svezia, il primo oro della spedizione azzurra l’ha portato Daniele Greco, che si è fregiato del titolo di salto triplo, vinto con 17,70 metri. Battuti i russi Samitov (17,30) e Fyodorov (17,12 ). Bronzo, invece, per Michael Tumi, terzo nei 60 metri col tempo di 6″52 alle spalle del francese Vicault, primo, e dell’inglese Dasaolu, secondo, entrambi con 6″48.

Le polpette di cavallo dell’Ikea!

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C’è, non c’è, c’è di nuovo! Le polpette dell’Ikea sono sotto stretta osservazione da alcuni giorni. Test che smentiscono e affermano. Alla fine c’è la conferma definitiva: tracce di carne di cavallo sono state trovate nelle polpette Ikea. Lo ha comunicato il produttore svedese delle polpette di Ikea, secondo quanto fa sapere l’Agenzia svedese della sicurezza alimentare. I test fatti dal fornitore, Dafgaard, hanno confermato la presenza di tracce di carne equina nei prodotti.La quantità rilevata sarebbe tra 1% e il 10%.

Dopo l’esplosione dello scandalo la compagnia svedese aveva deciso di ritirare i prodotti dagli store in 25 Paesi, Polonia, Austria, Ungheria, Repubblica dominicana, Gran Bretagna, Portogallo, Finlandia, Germania, Italia, Danimarca, Paesi Bassi, Belgio, Romania, Repubblica slovacca, Repubblica ceca, Svezia, Thailandia, Spagna, Bulgaria, Grecia, Hong Kong, Francia, Cipro, Irlanda e Malaysia.

Al di là del caso Ikea, nel solo Portogallo le autorità hanno requisito 79 tonnellate di prodotti a base di manzo che contenevano carne di cavallo negli ultimi giorni e hanno deciso di aprire un’indagine penale nei confronti di cinque aziende locali. I sequestri, rende noto l’Agenzia per la sicurezza alimentare portoghese, sono stati eseguiti in compagnie che lavorano, impacchettano e distribuiscono carne alle grandi catene della vendita al dettaglio. In un comunicato sul proprio sito web, l’Agenzia rende noto inoltre di avere anche richiamato dai negozi quasi 19mila confezioni di cibi precotti come lasagne, hamburger e polpette dopo avervi trovato carne equina.

NIENTE CAVALLI PER L’IKEA… I TEST SULLE POLPETTE SONO NEGATIVI!

polpette ikea carne equina

Nessuna traccia di carne equina nelle nostre polpette. Il produttore svedese delle polpette di carne vendute all’interno degli store di Ikea in tutto il mondo respinge le accuse di contaminazione del prodotto con carne equina. «Su 320 test effettuati nelle ultime tre settimane sul nostro prodotto – ha detto Ulf Dafgaard, amministratore delegato della Dafgaar, la ditta che produce le polpette per conto di Ikea – nessuno ha rilevato la presenza di carne di cavallo». Oltre a eseguire le analisi in proprio, ha aggiunto Dafgaard, ci siamo rivolti anche a un laboratorio esterno e l’esito non è cambiato.

 

L’azienda, ha aggiunto Dafgard, sta continuando i suoi test, affidati ad un laboratorio esterno. Ikea ha accolto con favore la notizia dei risultati della Dafgard, ma «continua i propri test», ha detto la portavoce Ylva Magnusson. «Le autorità ceche – puntualizza – hanno concluso che c’erano tracce di carne di cavallo» nelle polpette, «ma non è stata in grado di indicare la quantità perchè impossibilitate a eseguire i test. Abbiamo quindi proceduto noi inviando un campione» del lotto «incriminato» «a un laboratorio in grado di gestire la quantificazione». I paesi coinvolti dallo stop alle vendite delle polpette sono a ora Austria, Belgio, Gran Bretagna, Cipro, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Irlanda, Italia, Paesi Bassi, Portogallo, Slovacchia, Spagna e Svezia, così come Thailandia. I negozi Ikea in Norvegia, Svizzera, Russia, Stati Uniti e Australia non sono stati coinvolti perchè ricevono le polpette da fornitori locali.

 

Carne di cavallo in polpette Ikea… ritirate dalla vendita!

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Gli ispettori della Repubblica Ceca hanno trovato carne di cavallo nelle polpette preparate in Svezia per il gruppo Ikea. Lo riferisce l’agenzia locale Ctk, precisando che i servizi veterinari hanno segnalato la scoperta all’Agenzia europea per l’allerta sui cibi. L’Ikea ha sospeso le vendite dell’alimento in Italia e Svezia.
Ikea blocca polpette in Italia – Le tracce di carne equina sono state scoperte in campioni di polpette, preparate da un unico fornitore svedese, la Familjen Dafgard, e non ancora messe in vedita al pubblico in un’Ikea di Brno. Intanto, mentre resta da appurare se la carne equina è presente anche nei negozi Ikea degli altri Paesi europei, il gruppo ha annunciato di aver bloccato in Italia la vendita del lotto di polpette prodotto dalla stessa Familjen Dafgard da cui proveniva la partita “anomala” in questione. “Abbiamo bloccato il lotto di quel produttore nei punti vendita in Italia”, ha detto un portavoce. “Le nostre polpette devono essere fatte di carne di manzo e di maiale”, ha puntualizzato. Ikea condurrà delle analisi sulla partita sospetta sia “sulla consistenza dei componenti che sulla eventuale presenza di tracce di Dna”, ha aggiunto. Secondo Nbc, Ikea ha bloccato la vendita delle polpette anche in Svezia.

Unusual Hotels… The Treehotel, Svezia.

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Un hotel composto di tre differenti moduli… sospesi nel bosco. Un cubo,dai vetri che riflettono l’ambiente,una casa giocattolo, un grande nido!

Muppets e la canzone nata per un film porno softcore italiano!

Era il 1954-55 e Jim Henson inventò i Muppets, un gruppo di pupazzi e personaggi in costume, che divennero popolari fra i bambini.  Forse però pochi sanno che la canzone che molti collegano ai simpatici pupazzi, “Mahna mahna“, era stata ideata in origine come colonna sonora di un film porno softcore di un italiano, Luigi Scattini. Il film in questione è Svezia, inferno e paradiso, del 1968, una sorta di documentario sulle abitudini sessuali in Svezia. Anche la canzone stessa è stata composta da un italiano, Piero Umiliani. Il film ebbe subito grande successo in Italia, d’altronde era il ’68. Gli ottimi risultati al box office fanno sì che il film venga distribuito anche all’estero e, dopo Giappone e Francia, arriva l’accordo con la Avco Embassy Pictures per il mercato americano. Così la canzone, ribattezzata Mahna Mahna per renderla più internazionale, ha varcato i confini nazionali ed è giunta in America, e poi non si è più fermata. La canzone non ha nessuna parola di senso compiuto è solo un motivo molto orecchiabile e per questo ha avuto una larga diffusione all’estero. Di recente il comico Maurizio Crozza ne ha realizzato una sua versione con Maroni e Bossi, che lo canzona dicendogli “Maroni al nord!”.

Troppi immigrati in Svezia, il governo corre ai ripari!

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Secondo Hollande Francia e Germania sono motore dell’Ue

Certo schiacciando gli altri qualcuno prevale… Ma Svezia, Norvegia e i Paesi del Nord, che sono il fanalino di coda?

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