Anche nel mondo del calcio Italia=mafia? La contestazione a Cellino

tifosi-leeds-tuttacronacaIl club inglese del Leeds United sta per passare definitivamente nelle mani del presidente del Cagliari Massimo Cellino e che i tifosi non fossero entusiasti era chiaro. Ma sabato pomeriggio hanno lanciato un messaggio particolarmente forte: a Londra, in occasione della partita contro il Queens Park Rangers, si sono infatti presentati vestiti da mafiosi. Spiega Il Fatto Quotidiano:

Camicia e borsalino neri, cravatta bianca, pantaloni e giacca gialla è l’insolito modo con il quale hanno sfilato per le vie di Londra verso le tribune del Loftus Road, lo stadio del QPR. Una rappresentazione stereotipata del boss italiano messa in scena per protestare contro l’acquisto del 75 per cento delle quote del club da parte di Cellino, condannato nel 2001 per falso in bilancio a 1 anno e 3 mesi (sospesi con la condizionale).

Tale pena, tuttavia, non rappresenta per la Football League un ostacolo per l’imprenditore sardo: può comunque acquistare il club, visto che risale a oltre dieci anni fa. Lo fu tuttavia in passato, visto che lo stesso Cellino non potè sedersi sulla poltrona del Wes Ham.

Ma se per le regole della seconda lega inglese, dieci anni senza “peccati” bastano, non la pensano allo stesso modo i tifosi del Leeds, uno dei club più gloriosi del calcio inglese, che proprio non ci stanno ad avere come presidente chi in passato ha avuto problemi con la giustizia. E così ora, quando salvo colpi di scena l’ok definitivo della Fl dovrebbe essere questione di due settimane al massimo, hanno messo in piazza uno dei grandi classici della peggior italianità vista dall’estero. Si tratta solo dell’ultima protesta contro l’arrivo dell’imprenditore sardo alla guida del Leeds. Nell’ultimo giorno di calciomercato, quando Cellino decise l’esonero dell’allenatore Brian McDermott, i tifosi tentarono di bloccarlo all’interno dello stadio Ellan Road per evitare il completamento della trattativa.

Ostruzionismo duro e puro con il via libera definitivo della lega inglese ormai alle porte. Alcuni giorni fa un portavoce della Football League ha dichiarato che ormai una notevole quantità d’informazioni richieste sono state fornite dalla GFH, la banca del Bahrein proprietaria del Leeds, e dalla Eleonora Sport, la società attraverso cui Cellino controllerà il club. Ma ci sono ancora delle questioni aperte che richiedono maggiori approfondimenti e “c’è anche la prospettiva realistica che non ci saranno ulteriori domande derivanti da queste osservazioni a cui saranno tenuti a rispondere”. Il prossimo incontro sull’affare Leeds-Cellino è previsto per il 13 marzo “a meno che tutte le questioni rimanenti possano essere risolte in modo soddisfacente prima di questa data”, ha concluso il portavoce. Il lasciapassare per la tribuna d’onore di Ellan Road è ormai prossimo, quindi. Per il benestare dei tifosi, Cellino pare invece che debba attendere ancora molto.

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L’idea geniale di una ragazzina di 15 anni: vende biscotti sfruttando la “fame chimica”

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Si chiama “fame chimica” e sono le grandi abbuffate che seguono dopo aver assunto cannabis. In realtà il fenomeno è ben noto ed è dovuto all’azione  del Thc, cioè il principio attivo contenuto nella marijuana, che si lega al cervello con alcuni recettori chiamati Cb1, o recettori cannabinoidi, tale reazione chimica provoca la sensazione di fame. Gli ultimi studi effettuati dall’agenzia francese Inserm e pubblicati sulle pagine della rivista Nature Neuroscience, dimostrano che un ruolo fondamentale in questo fenomeno è giocato dal senso dell’olfatto, il quale viene potenziato sotto effetto del Thc, aumentando in questo modo la sua capacità di risvegliare l’appetito. Se i risultati, ottenuti per ora su topi, verranno confermati, potrebbero aiutare a sviluppare farmaci in grado di trattare diversi tipi di disturbi alimentari, come l’obesità o la perdita di appetito. Ma nel frattempo c’è chi sfrutta questa caratteristica. Lei, si chiama Danielle, è una scout di quindici anni di San Francisco, in California che come molte sue coetanee si è lanciata nella vendita dei biscotti. A differenza delle sue amiche che li vendevano nei parchi, davanti ai luoghi simbolo della città e in occasione di eventi, Danielle, ha scelto invece di vendere davandi a un dispensario di marijuana medica, in modo da approfittare della cosiddetta ‘fame chimica’. Nel giro di poche ore la ragazzina ha venduto 117 scatole di Dulce de Leches e biscotti Tagalong al cioccolato, tanto che la sua impresa poi è arrivata anche sui principali media nazionali e internazionali

 

“Vendeva” posti di lavoro al Ministero degli Esteri!

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Una delle truffe più vecchie del mondo ma che soprattutto in tempo di crisi, con la disoccupazione che ha raggiunto livelli record trovava un terreno fertile. B. L. 60 anni, è stato incastrato per la seconda volta con la stessa accusa: truffa aggravata, millantato credito e falso. Gli investigator di Torpignattara sono partiti da una denuncia presentata da 7 persone nei confronti di un dipendente del Ministero Affari Esteri, il quale aveva promesso loro un posto di lavoro alla Farnesina in cambio di 1665 euro a testa. L’uomo con una scusa si era anche fatto “prestare” 1000 euro da una delle sue vittime con la promessa, mai mantenuta, di restituirli in breve tempo. La vittima però ha capito di essere stata raggirata e quindi ha sporto denuncai insieme agli altri. Quando il dipendente del ministero ha chiesto altri documenti e soprattutto altri soldi è scattata la trappola. All’incontro la vittima si è presentata con registratore e videocamera nascosta fornita dal Commissariato e l’uomo è stato colto in flagranza di reato.

 

Clamorosa marcia indietro di Cellino!

tifosi_cagliari_calcio-tuttacronacaIncredibile colpo di scena in terra sarda! Si era parlato dell’esonero di Lopez e che Ivo Pulga l’avrebbe sostituito, ma ora il Cagliari di patron Cellino ha fatto una svolta clamorosa: sarà l’allenatore in seconda a dare l’addio alla società. Il club ha, infatti, emesso un comunicato con il quale annuncia “di aver sollevato dall’incarico l’allenatore in seconda Ivo Pulga”.

Doppia grana per Cellino?

Massimo-Cellino-Cagliari-tuttacronacaE’ stato esonerato ieri, dopo la sconfitta contro il Livorno, il tecnico del Cagliari Diego Lopez, già in discussione da diverse settimane. A sostituirlo, Cellino ha chiamato Ivo Pulga, che la squadra la conosce avendo rivestito lo stesso ruolo proprio a fianco di Lopez quando quest’ultimo era ancora sprovvisto del patentino Figc. Il fatto che la decisione sia stata presa dallo stesso patron rappresenta un segnale forte dal punto di vista societario, visto che da tempo si parla di un passaggio di mani della proprietà, con Cellino che aveva annunciato un passaggio di consegne il 14, fatto che non si è verificato. O almeno, non ci sono state comunicazioni al riguardo nonostante il patron avesse in precedenza affermato: “Ho venduto il 98% delle azioni”. Nel frattempo è diventato il proprietario del club di Championship, la serie B inglese, Leeds United. Per quel che riguarda la squadra sarda, si era parlato di un gruppo arabo o di una cordata di imprenditori americani con i quali Cellino ha già fatto affari negli USA. Mancano tuttavia le conferme, se si eccettua un’affermazione di una società del Qatar che ha fatto sapere di “essere disponibile a investire nel calcio italiano”. Sportmediaset spiega oggi che Cellino si sarebbe confidato con degli amici spiegando che la trattativa per la cessione del Cagliari si sarebbe complicata. Il nodo sarebbe rappresentato dalla questione stadio, per il cui futuro non c’è certezza. Chi dovesse acquistare il club isolano ora, dovrebbe sborsare circa 90 milioni di euro, troppi per i potenziali acquirenti che ora potrebbero definitivamente defilarsi lasciando Cellino con due club da gestire solo con le proprie forze.

“Guidavo una 500, ora ho una Ferrari”: Cellino e il Leeds

massimo-cellino-tuttacronacaLa rivista Sunsport pubblica un’intervista a Massimo Cellino, patron del Cagliari che ora inizia l’avventura con il Leeds, e il titolo è emblematico: ”Prometto di comprare l’Elland Road, di tenere l’allenatore McDermott e di far lavorare con me i miei due figli”. Sul nuovo stadio Cellino spiega: “Appena avrò ottenuto l’ok della Football League, il giorno successivo andrò in banca a comprare l’impianto”. Poi, una frase che già sta facendo discutere i tifosi rossoblù: “In Italia stavo conducendo una Fiat 500. Ora ho la chance di guidare una Ferrari“. E ancora racconta: “Mi sento come quando ventidue anni fa ho comprato il Cagliari. O come quando mio padre mi comprò la prima bicicletta”. Il Sunsport scrive che il presidente comprerà presto una casa nello Yorkshire e che nell’attività saranno coinvolti anche i due figli: “Li sto portando con me a imparare e lavorare, parlano inglese, spagnolo, tedesco, italiano. Si sono laureati nelle università americane”. Cellino annuncia anche di voler investire tanto sul club, anche sui giocatori: “Se si investe poco – sottolinea – si raggiunge poco”. E se anche non parla delle trattative per la vendita del Cagliari, sembra avere le idee molto chiare: “Il calcio inglese è meglio del calcio italiano”.

Cellino shock: “Ho praticamente venduto il Cagliari”

cagliari-cellino-vendita-tuttacronacaMassimo Cellino invia un sms da Miami e fa esplodere una bomba: “22 anni sognando l’impossibile. Sono un povero romantico sognatore, scusatemi se non ci sono riuscito. Ho praticamente venduto il Cagliari, ora quando i legali dei compratori avranno assicurazioni dal sindaco (di Cagliari, ndr) che avranno dove disputare le partite firmano e pagano anche domani. Sono brava gente, ma ho paura che si “sbrunchino” (che pestino il muso, ndr) con la nostra triste realtà. Notte”. Il Cagliari è stato ceduto quindi, anche se non è noto a chi. Al riguardo, ricorda il Corriere dello Sport:

 

nei giorni scorsi sono circolate diverse voci: una collegherebbe la nuova proprietà alla Qatar Foundation della famiglia regnante del Paese asiatico, già nel calcio a Parigi con il Psg e sponsor del Barcellona.

L’altra a una società americana piuttosto potente che si occupa di costruzione di grandi stadi. Niente di più indicato, nel caso del Cagliari quindi. Ma c’è anche qualcuno che sostiene che le due entità sarebbero fuse in una operazione che darebbe a uno dei gruppi la maggioranza. Se ne saprà di più nelle prossime ore.

La clamorosa notizia: arrivano le Marlboro M, le sigarette con la marijuana

marlboro-m-cannabis-tuttacronacaLa clamorosa notizia arriva dagli Stati Uniti e segue di poco quella sulla legalizzazione della marijuana in Colorato: la Philip Morris, il più grande produttore di sigarette al mondo, ha annunciato che produrrà sigarette alla cannabis. Come si legge su ArticoloTre: verrà  commercializzato  il marchio ” Marlboro M” , nei punti vendita di marijuana con licenza nello stato del Colorado, e nello stato di Washington. Serafin Norcik , Sr. Vice President Phillip Morris ‘ per il Marketing ha dichiarato in un’intervista che il marketing cannabis è ritenuto strategico dall’azienda. Dal momento che solo i prodotti derivati dal tabacco sono attualmente vietati in pubblicità e promozioni negli Stati Uniti , Phillip Morris avrebbe stanziato un enorme budget pubblicitario proprio per promuovere il nuovo ” Marlboro M”. Le azioni Phillip Morris hanno raggiunto il massimo storico a seguito delle notizie sulla  marijuana, con il sito americano “Abril Uno” che ha diffuso la notizia.

Le “Marlboro M”, secondo il sito americano “Abril Uno” – che ha un motto significativo: “Vi teniamo aggiornati” – verranno vendute nei punti di vendita autorizzati, inizialmente in Colorado e lo Stato di Washington, nella costa East. Da un punto di vista legale, si dovrà aspettare il “via libera” delle autorità federali e di quelle statali. Insomma, una notizia eclatante. Poi però cercando maggiori informazioni s’incappa sul sito The Horsemoon Post che spiega:

 La pubblicità delle sigarette è vietata negli Stati Uniti, ma sulla marijuana si aprirebbero scenari interessanti di marketing, visto il campo ampiamente inesplorato. La legalizzazione della marijuana starebbe peraltro sortendo effetti sul recupero sociale dei trafficanti, se verranno confermate le notizie anticipate da dirigenti del gruppo statunitense, secondo i quali sono stati già contattati ex produttori internazionali di droga in Messico e Paraguay, per allacciare interessanti partnership, utili a fare uscire dalla clandestinità economica questi ex criminali, reinserendoli nella società civile attraverso l’organizzazione di una rete di distribuzione legale in tutto il continente americano, da Nord a Sud.

L’avvio della commercializzazione è prevista dal 2015, inizialmente dal Colorado e dallo Stato di Washington, poi in tutti gli Stati Uniti. La notizia – come è immaginabile – ha destato profondo interesse nei consumatori europei, che ora rivendicano il diritto di seguire gli americani in questo processo di legalizzazione.

In effetti, la notizia è scioccante. Tanto scioccante da essere infondata, perché il sito Abril Uno è un sito satirico, che ha voluto ironizzare sul processo di liberalizzazione della marijuana in corso negli Stati Uniti. Non ci sarà alcun pacchetto di “Marlboro M” in commercio e la Phillip Morris non avrà alcun contatto con ex trafficanti di droga messicani e paraguaiani. È una fandonia, ma una fandonia visibile, riscontrabile, verificabile: chi non lo fa scambia l’informazione per un recinto di maiali, in cui ogni grugnito è considerato degno di nota e meritevole di un editoriale. Non è così.

Una  notizia che rimbalza (c’a rimbalza, direbbero a Roma…) dagli Stati Uniti sta mettendo in subbuglio il mondo della finanza, per le enormi ricadute che avrà la decisione della Philip Morris, il più grande produttore di sigarette al mondo, che ha annunciato qualche giorno fa la decisione di sfruttare il nuovo orientamento impresso dalla legalizzazione della marijuana. Con il brand “Marlboro M” sarà prodotta una sigaretta con base la nota “erba” con cui molti usano trastullarsi e tal’altri si curano, sfruttando le note proprietà della marijuana in serissimi procedimenti medici soprattutto in oncologia.

Le “Marlboro M”, secondo il sito americano “Abril Uno” – che ha un motto significativo: “Vi teniamo aggiornati” – verranno vendute nei punti di vendita autorizzati, inizialmente in Colorado e lo Stato di Washington, nella costa East. Da un punto di vista legale, si dovrà aspettare il “via libera” delle autorità federali e di quelle statali.

La pubblicità delle sigarette è vietata negli Stati Uniti, ma sulla marijuana si aprirebbero scenari interessanti di marketing, visto il campo ampiamente inesplorato. La legalizzazione della marijuana starebbe peraltro sortendo effetti sul recupero sociale dei trafficanti, se verranno confermate le notizie anticipate da dirigenti del gruppo statunitense, secondo i quali sono stati già contattati ex produttori internazionali di droga in Messico e Paraguay, per allacciare interessanti partnership, utili a fare uscire dalla clandestinità economica questi ex criminali, reinserendoli nella società civile attraverso l’organizzazione di una rete di distribuzione legale in tutto il continente americano, da Nord a Sud.

L’avvio della commercializzazione è prevista dal 2015, inizialmente dal Colorado e dallo Stato di Washington, poi in tutti gli Stati Uniti. La notizia – come è immaginabile – ha destato profondo interesse nei consumatori europei, che ora rivendicano il diritto di seguire gli americani in questo processo di legalizzazione.

In effetti, la notizia è scioccante. Tanto scioccante da essere infondata, perché il sito Abril Uno è un sito satirico, che ha voluto ironizzare sul processo di liberalizzazione della marijuana in corso negli Stati Uniti. Non ci sarà alcun pacchetto di “Marlboro M” in commercio e la Phillip Morris non avrà alcun contatto con ex trafficanti di droga messicani e paraguaiani. È una fandonia, ma una fandonia visibile, riscontrabile, verificabile: chi non lo fa scambia l’informazione per un recinto di maiali, in cui ogni grugnito è considerato degno di nota e meritevole di un editoriale. Non è così.

– See more at: http://www.horsemoonpost.com/2014/01/25/clamorosa-notizia-dagli-usa-la-phillip-morris-produrra-sigarette-alla-marijuana/#sthash.4AuLhpcU.dpuf

Poco più di 4 milioni per vivere come Jimi: la casa di Hendrix in vendita

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Marijuana a scopo terapeutico: New York dice sì!

marijuana-uso-curativo-tuttacronacaIl governatore di New York, Andrew Cuomo, si appresta ad annunciare un uso limitato della droga per chi è seriamente malato. Il piano che, riporta il New York Times, il governatore annuncerà mercoledì, in occasione del suo discorso sullo stato dello Stato, sarà molto più restrittivo delle leggi che vigono in Colorado, dove l’uso ricreativo è autorizzato dal primo gennaio, e in California, dove la marijuana medica è disponibile anche per coloro che accusano condizioni di salute non gravi, come dei semplici mal di schiena. Cuomo consentirà a 20 ospedali nello Stato di New York di prescrivere la droga a pazienti con il cancro, il glaucoma e altre malattie che dovranno rispettare gli standard fissati dal New York Department of Health, il locale ministero della Sanità.Anche se la cannabis non verrà completamente legalizzata, si tratta comunque di un notevole passo avanti e rappresenta per il governatore democratico una svolta, con la quale potrebbe accrescere la propria popolarità, di recente offuscata dal nuovo sindaco di New York, il liberal Bill de Blasio. Cuomo torna così sui propri passi, e lo fa in un anno elettorale a fronte di sondaggi che indicano come l’82% degli abitanti di New York sia favorevole alla marijuana curativa.Ma secondo lo staff di Cuomo il governatore, da sempre contrario alla legalizzazione della marijuana anche medica, sarebbe invece tornato sui propri passi solo perchè convinto che il piano messo a punto possa aiutare coloro che ne hanno bisogno, limitando gli abusi.  Non è ancora chiaro quando le nuove norme di Cuomo entreranno in vigore: secondo indiscrezioni, il governatore punta ad avere l’infrastruttura necessaria per distribuire la marijuana medica entro l’anno, ma è ancora troppo presto per dire quando sarà realmente disponibile per i pazienti.  Negli ultimi tempi si sono intensificate le pressioni sulle autorità dello Stato per allentare le norme sulla marijuana, la cui applicazione si è tradotta fra il 2002 e il 2012 in 450.000 violazioni in un contesto in cui il resto degli Stati Uniti si apriva. Sono infatti già 20 gli Stati americani che consentono la marijuana medica, anche il vicino New Jersey, dove è stato dato il via libera alla droga leggere per motivi curativi dall’ex governatore democratico Jon Corzine, anche se la norma è entrata ufficialmente in vigore con Chris Christie.

Marijuana legalizzata in Colorado: tutti in fila per comprarla

colorado-marijuana-tuttacronacaDa ieri, 1° gennaio, in Colorado è stata legalizzata la vendita di marijuana e subito si sono formate lunghe file davanti ai rivenditori. Si tratta del primo esperimento statunitense di droghe leggere libere per uso ricreativo, ch e sarà osservato attentamente in tutto il mondo, per capire se la depenalizzazione, come molti pensano, porti più benefici del proibizionismo.  I negozi che hanno presentato la richiesta di autorizzazione per la vendita sono stati oltre cento ma solo 12, a Denver, sono riusciti ad aprire il primo giorno utile. Quello che non ha deluso le previsioni sono le lunghe file, con addirittura bus turistici giunti per celebrare il via libera alla vendita legale. La marijuana può essere acquistata solo in contanti.  Le autorità del Colorado cercano intanto di districarsi fra le carte per le autorizzazioni e nel frattempo adeguare la normativa: una delle ultime misure approvate è quella che prevede l’abolizione del divieto per gli adulti di fumare nelle proprie verande. Il consiglio comunale di Denver ha anche fissato il numero di piante di marijuana a uso ricreativo che ogni famiglia può coltivare: sono 12. Il consiglio comunale ha affermato: “In pochi giorni l’immagine della città e dello stato cambierà. Alcuni saranno contenti delle nostre decisioni, altri meno”. La legalizzazione è stata approvata dagli elettori nel novembre 2012 e negli ultimi sei mesi le autorità hanno cercato di definire le norme per il consumo e la pubblicità.  “È chiaro che si tratta di un territorio non ancora esplorato. Altri stati non sono dovuti passare attraverso questo processo. La marijuana a uso ricreativo – aveva detto allora il governatore del Colorado, John Hickenlooper – è un’entità del tutto nuova”.

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In vendita la supervilla a Malibù di Leo Di Caprio

villa-di-caprio-tuttacronacaAnno nuovo… villa nuova? L’attore Leonardo Di Caprio ha iniziato il 2014 mettendo in vendita la sua villa vista mare di Malibù, in California. L’abitazione, che conta 7 camere e 6 bagni, ha un grande giardino e non manca neanche l’accesso alla spiaggia privata. Per quel che riguarda il prezzo, di certo non si può dire che si tratti di una casa economica: è sul mercato a 17.35 milioni di dollari.

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Catene e paletti: guerra ai venditori abusivi a Napoli

catene-marciapiedi-tuttacronacaI commercianti di via Epomeo, a Napoli, hanno acquistato di tasca propria dei sostegni per catene in plastica e li hanno posti al limite della strada al fine di contrastare i venditori abusivi che stazionano con le loro bancarelle a pochi metri dai loro negozi. Si tratta dell’ultima iniziativa dei commercianti che lamentano, come spiega il Mattino, la scarsa forma di contrasto al fenomeno della vendita abusiva che, soprattutto nel periodo di Natale, produce disagi al commercio. “Questa iniziativa – spiega uno dei commercianti – nasce dall’esigenza di contrastare la concorrenza degli extracomunitari e consentire ai passanti di passeggiare liberamente, per una delle strade più frequentate di Napoli”. Aggiunge un suo collega: “Si tratta di una idea di ‘resistenza all’abusivismo’ che deriva anche dalla sensazione di essere abbandonati dalle istituzioni che dovrebbero garantire sicurezza ed ordine”.

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Stop al pelo d’angora, conigli torturati in cina

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Stop ai vestiti con il pelo d’angora dopo la pubblicazione di un video postato da un gruppo di animalisti che hanno evidenziato il modo brutale, assimilabile a una vera e propria tortura, a cui sono sottoposti i conigli che lo producono.

+++ Immagini sconsigliate a un pubblico sensibile +++

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La tosatura, effettuata in Cina, infatti avviene in modo violento senza rispetto alcuno per l’animale. «Abbiamo interrotto la produzione dei vestiti che richiedono l’impiego di conigli d’angora», ha detto la portavoce della casa di moda H & M Camilla Emilsson Falk. «Dobbiamo controllare se i nostri produttori sono conformi ai nostri standard». Non solo H&M, a produrre quei capi di abbigliamento ci sarebbero anche altre case come MQ e Gina Tricot, che sono pronte ad allinearsi alla presa di posizione del colosso svedese.

Svendita totale! L’Italia al discount per ripianare il debito pubblico

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Svendita totale! L’Italia è pronta per finire su uno scaffale del discount? Sembra che tutto sia pronto e il governo ha annunciato un primo pacchetto di dismissioni da 10-12 miliardi che prevede, tra l’altro, la cessione di quote di controllo e non di controllo di alcune società, e la cessione del 3% di Eni con una operazione di buyback, cioè con un’operazione di acquisto di azioni proprie da parte di una società per azioni.

Durante il Consiglio dei ministri “c’è stata una discussione – spiega il premier – sul tema di un primo pacchetto di privatizzazioni, di cessioni di quote di società pubbliche finalizzato a dare una prima risposta al tema di avere nel 2014 non solo il deficit sotto controllo ma che il debilito pubblico inizi un percorso di discesa dopo 5 anni di salita”. Operazione che secondo le intenzioni del governo dovrebbe valere 10-12 miliardi. Privatizzazioni che riguarderebbero il 60% di Sace e Grandi stazioni oltre al 40% di Enav e Fincantieri.

Questo è quanto affermato dal premier, Enrico Letta, che è intervenuto spiegando i punti salienti previsti per gli introiti che deriveranno dalla vendita di società e immobili e che  “andranno metà alla riduzione del debito 2014 e metà alla ricapitalizzazione della Cassa depositi e prestiti”.

Aspettando i nuovi iPhone… notte bianca e persone in fila da stamattina!

iphone-attesa-tuttacronacaTutti pazzi per i nuovi iPhone 5s e 5c, in vendita da domani, e per essere sicuro di poterlo stringere finalmente tra le mani c’è chi questa mattina si è presentato a Oriocenter, il centro commerciale di Orio al Serio, nel Bergamasco, mettendosi in fila davanti all’Apple Store. 24 ore di attesa per i fan della mela dunque, che stanno distribuendo biglietti numerati perchè non si verifichino problemi con la fila. E se il negozio aprirà solo alle 8, la galleria dello shopping center verrà aperta, eccezionalmente, alle 4. Ma gli appassionati scalpitano in tutta Italia e Vodafone non vuole deludere i suoi clienti. Per questo lungo tutta la nostra Penisola questa notte si parlerà di Notte Bianca, con le vendite che inizieranno allo scoccare della mezzanotte (qui potete vedere i negozi che partecipano all’iniziativa). Non è da meno Tim, con 18 negozi in altrettante città (Roma, Milano, Napoli, Firenze, Torino, Bologna, Genova, Bari, Cagliari, Palermo, Catania, Verona, Brescia, Salerno, Padova, Bergamo, Caserta e Cosenza) che apriranno le porte alle 23.30. Infine, son ben 300 gli esercizi 3 che partecipano all’iniziativa. Chi sarà il primo italiano a stringere tra le mani l’oggetto del desiderio?

Italia in vendita? Cercasi acquirenti per l’isola di Santo Stefano

carcere-santostefano-tuttacronacaE’ appena stata venduta all’asta l’isola di Budelli e ora anche quella di Santo Stefano potrebbe trovare un nuovo proprietario: è infatti tornata in vendita sul sito di annunci immobiliari online Immobiliare.it. L’isola, un paradiso naturalistico che sorge di fronte a Ventotene, nel litorale laziale, rappresenta uno dei luoghi simbolo della storia italiana: vi si trova infatti un antico carcere borbonico dove furono rinchiusi, tra li altri, l’anarchico Gaetano Bresci e nel periodo fascista il futuro Capo dello Stato Sandro Pertini. Il carcere occupa circa 3 dei 28 etteri dell’isola, appartiene al Demianio e non è naturalmente in vendita. Il notaio napoletano proprietario di Santo Stefano che ora ha messo in vendita l’isola, che è inserita in una zona marina protetta, vuole restare anonimo.

Sospiro di sollievo per i tifosi del Napoli: non devono emigrare!

sanpaolo-napoli-tuttacronacaIl San Paolo resta “la casa” del Napoli. Nei giorni scorsi il presidente De Laurentiis aveva minacciato il sindaco De Magistris di trasferire la squadra a Caserta se non avesse avuto risposte, ma dall’incontro di ieri con il primo cittadino è uscito soddisfatto: “Abbiamo stilato una agenda di appuntamenti e di lavoro – ha detto De Laurentiis -. Partirà a breve un tavolo permanente sullo stadio con il Napoli da una parte ed il Comune dall’altra. Vogliamo valorizzare il San Paolo. Il San Paolo resterà la casa del Napoli. Mi auguro che alla fine l’impianto diventi di proprietà del club, ma l’aspetto importante è che lavoreremo nell’interesse della città”. Anche De Magistris conferma il buon esito della riunione: “Incontro proficuo. Abbiamo deciso la costituzione di una commissione bilaterale tra Comune e club, che affronti tutti i temi dello stadio”.

Chiuso Silk Road, il sito – mercato nero delle droghe

silkroad-tuttacronacaL’Fbi è da mesi impegnata in un’offensiva contro i siti internet che commerciano farmaci, sostanze, prodotti e servizi proibiti (tra questi ultimi la pedopornografia). Nel loro mirino è finito anche l’eBay delle droghe illegali: Silk Road è stato chiuso e il suo fondatore, Ross William Ulbricht, arrestato. Le accuse per lui sono pesanti, si tratta di traffico di stupefacenti – tra cui eroina, cocaina e marijuana – e riciclaggio di denaro sporco, oltre ad altri reati minori. Al sito, un mercato nero della droga, si accedeva coperti da anonimato grazie al programma Tor, utilizzato anche da diversi attivisti per la difesa dei diritti umani che possono così portare avanti le loro battaglie sul web senza essere individuati. Ulbricht, che era riuscito a creare un vero e proprio impero, con un giro di affari che si aggira sui due milioni di dollari l’anno, è stato arrestato all’interno di una biblioteca pubblica di San Francisco. Le autorità americane hanno confiscato 3.6 mln di dollari di bitcoin, una moneta virtuale sulla quale stanno indagando da tempo con il sospetto che copra affari loschi.

De Laurentiis al sindaco di Napoli: “mi venda lo stadio o vado a Caserta”

aurelio-de-laurentiis-stadio-tuttacronacaHa parlato a Radio Kiss Kiss il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis da dove ha lanciato il suo messaggio al sindaco di Napoli: “Mercoledì chiederò a De Magistris di vendermi il San Paolo”. E ha spiegato: “Sono molto preoccupato perché il sindaco disse che mi avrebbe venduto lo stadio, ma con i tempi biblici ai quali sono abituati al Consiglio Comunale io non credo che saranno in grado di farlo. Quindi io mercoledì stesso, dopo l’incontro, monterò in macchina e farò l’accordo con il sindaco di Caserta e da gennaio comincerò a costruire il nuovo stadio a Caserta”.

Un altro gioiello italiano che passa in mano straniera: lo zoo safari di Fasano

zoofasano-cinesi-tuttacronacaSta per passare di mano lo zoo safari di Fasano, il parco faunistico più grande d’Italia e il più ricco per varietà di specie animali in Europa. Sembra essere già stata avviata infatti una trattativa che potrebbe far passare il gioiello tra i parchi faunistici italiani in mano straniera. Ad essere interessatata all’acquisto la National Investment Company, attraverso una sua controllata che opera nel campo della multimedialità, la Shangai Creative City Technology Development, che potrebbe mandare domenica prossima una prima delegazione a esaminare la struttura. Lo zoo safari sorge  nel cuore della Puglia e ed è un importante snodo del turismo tra le province di Bari e Brindisi che ora potrebbe finire in mano cinese. Si tratterebbe di una cessione fatta per necessità, visto e considerato che a quanto si apprende il Gruppo Zoosafari ha problemi economici e che quindi la decisione del management è alquanto forzata e non si vorrebbe giungere a tanto ma, come si legge tra le righe nelle parole del responsabile della comunicazione e delle public relation, Gianfranco Delle Rose, ma non vi sarebbe alternativa. Anche perchè mancherebbero altre proposte interessanti da valutare. Quello che si sottolinea è la mancanza di un aiuto dello Stato, che lascia sempre più soli gli imprenditori e l’assenza di investitori italiani che abbiano a cuore la causa. Ancora una volta, quindi, si svende un tesoro italiano cedendolo in mani straniere: “In questo ‘out-let’ Italia da tempo è aperta la stagione dei saldi e società d’affari straniere acquistano a buon prezzo le nostre migliori aziende”, scrive il responsabile della comunicazione dello zoo che aggiunge: “Pur sapendo che passerà nella indifferenza generale, segnaliamo un’altra di queste vendite obbligate e con rammarico diciamo che, un gioiello di efficienza organizzativa e di qualità superiore come lo zoosafari sta passando di mano”.

Casinò di Venezia in “svendita” ai privati per rispettare il patto di stabilità

casino-di-venezia-vendita-tuttacronacaEra partita da 300-400 milioni di euro per trent’anni di contratto di appalto la base di offerta per il Casinò di Venezia. Ora però la Casa da gioco della laguna, la cui gestione è destinata a passare in mano a privati, è oggetto di una delibera del Comune che parla di 140 milioni, fatto che fa rabbrividire il PdL: “Non si tratta della vendita del Casinò per un futuro migliore ma semplicemente della vendita del Casinò per coprire le perdite del Comune di Venezia, com’è successo con la svendita delle quote Save dell’aeroporto. Che convenienza c’è a regalarlo?” Ma sia il Sindaco che la Giunta sono intenzionati ad accelerare il più possibile il percorso in modo da arrivare al bando di gara internazionale e alla vendita ai privati entro la fine dell’anno: in caso contrario ad essere a rischio non sarà solo l’immagine ma il Bilancio comunale. Come spiega il Gazzettino, l’operazione serve infatti anche a salvare l’Actv: come ha sottolineato Orsoni, infatti, il piano complessivo punterebbe a mettere in salvo il Comune permettendogli non solo di rispettare il patto di stabilità ma rendendo anche più solide le società partecipate, soprattutto l’Actv. Di conseguenza, si potrà continuare a garantire ai veneziani i servizi attuali e ai costi attuali. Della delibera si parlerà oggi, nella riunione congiunta delle due commissioni competenti, con la partecipazione del sindaco e dei sindacati. Come ricorda Grindcasino, però, al momento non trapelano nomi di possibili pretendenti, mentre “fino ad un anno fa si facevano i nomi della nota multinazionale statunitense Caesars Ent. (proprietaria del Caesars Palace e del Rio di Las Vegas e di circa trenta casinò negli States) e di un gruppo russo”.

Cuscino a grembo di donna, dal Giappone per i singles!

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Forse si potrà gridare al sessismo e al cattivo gusto, ma intanto il cuscino per singles, Himazakura, va a ruba sul sito online su cui è stato messo in vendita con uno slogan che davvero racconta meraviglie dell’oggetto: “Morbido ed elastico al tocco, e perfettamente adatto per posarvi il capo. Rimarrete sorpresi di quanto sia comodo e reale!” Progettato per replicare e ricordare la sensazione riposante di appoggiare la testa sulle gambe di una donna, in ginocchio alla maniera giapponese, è la nuova tendenza dello shopping in Giappone.

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Ci siamo svendendo! Loro Piana ai francesi è questa la ripresa?

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L’Italia è in svendita e non è una novità, il problema però è sull’ampiezza del fenomeno e sulle case di qualità che stanno passando a investitori stranieri. Se si auspica che ci sia chi investe in Italia, bisogna anche preservare i marchi che hanno fatto al storia del nostro paese e invece è notizia delle ultime ore che Loro Piana  (oltre 130 punti vendita in tutto il mondo e un fatturato nel 2011 superiore al mezzo miliardo di euro) è stata acquistata dal prestigioso marchio francese Lvmh che ha rilevato l’80% dell’azienda. La leader mondiale del cashmere si aggiunge così all’ormai lunga lista di prestigiosi marchi  che non hanno più nulla, a parte il nome, di italiano: Bulgari, Fendi, Acqua di Parma ed Emilio Pucci, sono tutti nel grande business di  Arnault. Anche se i due leader, i fratelli Sergio e Pier Luigi Loro Piana, a cui resta il 20% dell’azienda si dicono fieri di  “associare oggi il nostro nome al gruppo Lvmh”  e aggiungono “Il gruppo diretto da Bernard Arnault è quello maggiormente in grado di rispettare i valori della nostra azienda, la sua tradizione e il desiderio di proporre ai suoi clienti dei prodotti di qualità ineccepibile” per gli italiani rimane l’amaro in bocca.

In fondo è solo un acquisizione, qualcosa che avrebbe interessato solo gli analisti economici e invece è balzata alla cronaca e alla politica come una bomba lanciata nel mezzo di una manifestazione. Come mai? Perché l’Italia è fragile, spaventata e depressa nonostante gli annunci del Premier che gridano alla ripresa e alla felicità per il cambio di rotta in Europa, l’italiano sà benissimo che quella ripresa se ci sarà sarà lenta, dolorosa e suonerà all’inizio come un ennesima agonia a cui sottoporre i cittadini e le imprese. Così i grandi marchi che hanno la possibilità di avere a disposizione ricerche di mercato competenti e internazionali, decidono di vendere. E’ un segnale per tutti, è una misura concreta del malessere italiano e non di un solo marchio, ma di un economia che non regge e non ha prospettive.

Che fare?

«Il governo avvii un’indagine, magari con un gruppo di studi interministeriale, per comprendere i motivi che portano alla fuga di grandi aziende simbolo del Made in Italy e della produzione italiana, con i casi che si stanno moltiplicando esponenzialmente» hanno ad esempio chiesto il deputato Michele Anzaldi e il presidente della commissione Cultura Andrea Marcucci (entrambi ndel Partito democratico). «Il presidente del Consiglio Enrico Letta da sempre ha mostrato grande sensibilità per la difesa del nostro sistema produttivo, ne conosce a fondo le potenzialità. Per questo è opportuno che utilizzi tutti gli strumenti in possesso del governo per comprendere le motivazioni che portano alla vendita all’estero dei pezzi pregiati del nostro sistema. Occorre capire se si tratta solo della legittima volontà di fare cassa o se ci sono cause ulteriori che portano gli imprenditori italiani a ritirarsi dal fare impresa».

Ma quale è la situazione reale? Facciamo un passo indietro e vediamo quali marchi sono stati acquisiti all’estero:

Lamborghini, Ducati, Valentino, Bulgari, Fendi, Ferrè, Emilio Pucci, Gucci, Bottega Veneta, Parmalat.

Dall’alta moda, alla meccanica, passando per la gioielleria e arrivando all’alimentari tutte le nostre eccellenze sono state vendute e a volte svendute. Sono investimenti o sono un sintomo di un’economia che sta minando le basi dei grandi marchi? Siamo diventati terra di conquista o attiriamo investitori? La ripresa parte dall’Expo2015, intanto le nostre eccellenze, che non sono un evento ma una realtà quotidiana, affondano… c’è qualcosa che ci sfugge!

 

Chi offre di più per il borgo su Ebay?

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L’antico borgo disabitato di Valle Piola, nel cuore del Parco Nazionale Gran Sasso Monti della Laga, a Torricella Sicura, nel Teramano, è di nuovo su Ebay in attesa di un acquirente. Il borgo, disabitato dal 1977, si trova ad una altitudine di circa 1000 metri sul versante nord-est del Monte Farina, un bacino naturale da cui sorge il Rio Valle. Un luogo unico, di rara bellezza  che potrebbe davvero diventare un gioiello per un turismo d’elite trasformandolo in un albergo diffuso.  Il complesso posto in vendita include 3800 mq di superficie calpestabile e 6 ettari di terreni agricoli. Le superfici sono ripartite in 15 edifici da restaurare tra cui un mulino ad acqua. Costa “solo” 550mila euro esclusa la chiesa di San Nicola.

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Quando l’orco è in casa: i nonni pedofili

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Hanno perpetrato orrendi abusi sui loro nipotini, un bimbo di sette anni e una bimba di otto i due nonni arrestati oggi: un uomo di 65 anni e una donna di 50. Con loro in manette anche una terza persona, un 30enne. Le piccole vittime sono state violentate, vendute per pochi euro ad amici, fotografate durante gli squallidi incontri e segregate in casa. La polizia di Messina ha posto infine termine a queste atroci sevizie, accusando i tre adulti di violenza sessuale, pedopornografia e riduzione in schiavitù. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa dal gip Vermiglio su richiesta del pm Liliana Todaro e l’inchiesta ha messo in luce lo stato di miseria e profondo degrado in cui vivevano i due fratellini, affidati ai nonni nel 2009, dopo la morte della madre, mentre il padre aveva problemi di droga.

La sigaretta elettronica è solo per adulti!

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Renato Balduzzi, ha firmato oggi un’ordinanza con la quale si è innalzato il divieto di vendita delle sigarette elettroniche: dai 16 anni siamo passati ai 18!

Il Ministro Balduzzi aveva chiesto all’Istituto Superiore di Sanità un parere sul rischio legato all’utilizzo delle sigarette elettroniche, in particolare sui minori, sulla base degli ultimi aggiornamenti scientifici, dai quali erano emersi possibili pericoli, soprattutto per i giovani. L’Istituto superiore di sanità ha fornito le proprie valutazioni il 20 dicembre 2012: anche per i prodotti a bassa concentrazione, la dose quotidiana accettabile di nicotina – come determinata dall’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (EFSA) – è superata anche solo con un uso moderato delle sigarette elettroniche. Ciò appariva ancora più evidente negli adolescenti. «Quindi – si legge nella nota del ministero – non si possono escludere effetti dannosi per la salute». Il Ministro Balduzzi ha chiesto in seguito un ulteriore parere al Consiglio Superiore di sanità. In particolare, il Consiglio superiore di sanità dovrà valutare lo studio condotto dall’Istituto superiore di sanità in merito alla pericolosità delle sigarette elettroniche nonchè stabilire se le sigarette elettroniche, e le ricariche contenenti nicotina o altre sostanze, possano ricadere nella definizione di «medicinale per funzione», pur in assenza di un’esplicita destinazione d’uso in tal senso da parte del responsabile dell’immissione in commercio. Il CSS ha iniziato l’esame della questione in 19 marzo scorso.

Case in vendita… ora tocca a “Il Grande Freddo”

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Ci vogliono quasi 4milioni di euro per acquistare la villa di Beaufort, nella Carolina del Sud, dove fu girato il film cult del 1983 “Il grande freddo”. L’abitazione, diventata negli anni una meta turistica per i numerosi fan del film diretto da Lawrence Kasdan, è stata messa in vendita al prezzo di 4,5 milioni di dollari. La villa, conosciuta come Tidalholm, fu costruita nel 1853 in stile italiano nei pressi del fiume Beaufort. Qui fu girato anche il film del 1979 “Il grande Santini” .

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Un vulcano in vendita!

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Va in vendita la casa futuristica del famoso comico Bob Hope. Prezzo di mercato 50 milioni di dollari. La dimora a forma di vulcano, di oltre duemila metri quadrati abitabili, si trova a Palm Springs in California ed e’ stata disegnata dall’architetto John Lautner.
Situata nei pressi della Coachella Valley, la casa ha un enorme giardino, campo da tennis, un laghetto e due piscine, una con la forma del profilo del comico morto dieci anni fa a cento anni.

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Che vergogna quella maglietta!

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Keep calm and carry on, il motto fatto stampare dal governo inglese prima della Seconda Guerra Mondiale su centinaia di manifesti, si è prestato ultimamente a innumerevoli rivisitazioni da parte del web con esiti più o meno divertenti. Non fa ridere la proposta apparsa sul sito di e-commerce Amazon e stampata su una t-shirt: “Keep calme and rape a lot”, ovvero “mantieni la calma e stupra molto”, declinata anche in altre forme violente come “stuprale” o “picchiala”. La maglietta che ha suscitato un enorme dissenso ed è stata definita scandalosa dai media britannici è prodotta dal negozio online “Solid Gold Bomb” e venduta a un prezzo compreso tra le 15 e le 17 sterline.

“Non immaginate come possano sentirsi le vittime di violenze sessuali con questa trovata”, ha commentato un utente sulla pagina del negozio. L’inserzione è presto sparita, e così si è difesa la compagnia: “Non appena ce ne siamo accorti, abbiamo subito cancellato l’annuncio. Ci scusiamo.”

Ma se nessuno faceva notare la vergognosa scritta Amazon non avrebbe mai rimosso l’annuncio, anzi ci avrebbe guadagnato sulle vendite!

SCANDALO ITALIANO: L’ILVA CHIEDE LA CIGS! Il RICATTO CONTINUA

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Seimilacinquecento cassa integrati per il gruppo Ilva. E’ questa la richiesta dell’azienda. Si tratta di cassa integrazione straordinaria per ristrutturazione nell’ambito della procedura per la bonifica degli impianti. La cassa dovrebbe iniziare il 3 marzo e avere durata di 24 mesi. Il piano di ristrutturazione aziendale presentato oggi prevede anche la chiusura di alcune linee, in particolare l’altoforno 1 che è già chiuso, e l’altoforno 5.

«Non sono previsti esuberi almeno secondo quanto dichiara l’azienda e sono previsti investimenti per la bonifica», spiega Rocco Palombella, segretario generale della Uilm. «Si parla in particolare di due miliardi e mezzo di euro di investimenti». La cassa interesserebbe 6417 addetti nello stabilimento di Taranto su 6507, il totale della richiesta. Altri addetti andranno in cassa negli impianti di Novi Ligure e Pratica di Mare.

«Sono numeri drammatici. Adesso si aprirà la trattativa sindacali per attenuare la cifra per la rotazione, la formazione e eventuali contratti di solidarietà. Sono numeri che prevedono per due anni lacrime e sangue, ma è anche vero che investimenti per la bonifica significano che l’Ilva non chiuderà e quindi tra due anni ci sarà nuovo lavoro», dice Palombella. In questi due anni la produzione, che a regime ammontava a 30mila tonnellate giorno, e che attualmente è a 18mila tonnellate giorno con la chiusura dell’ altoforno 1. Con la chiusura dell’altoforno 5 passerà a diecimila tonnellate giorno.

Via libera alle merci dell’Ilva, ma l’incasso rimarrà vincolato!

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La Procura della Repubblica di Taranto ha dato oggi ordine di esecuzione ai quattro custodi giudiziari dei beni sequestrati all’Ilva per procedere alla vendita dei prodotti finiti e semilavorati sotto sigilli dal 26 novembre scorso e giacenti sulle banchine dell’area portuale, cosi’ come disposto con ordinanza dal gip Patrizia Todisco il 14 febbraio scorso. Il ‘controvalore’ dei prodotti, il denaro incassato dalla vendita, restera’ sotto sequestro, sempre per disposizione del gip.

L’Usb (Unione sindacale di base) ha proclamato uno sciopero a oltranza dei lavoratori dello stabilimento di Taranto a partire da oggi e sino a quando non sara’ revocato l’accordo Ilva-sindacati del 10 novembre 2010 relativo alla riorganizzazione del lavoro nel reparto Movimento ferroviario, dove il 30 ottobre scorso e’ morto il locomotorista Claudio Marsella.

Non si vende! Da alimentari ad abbigliamento consumi a picco in Italia

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Oltre 1.200 prodotti alimentari sequestrati nel casertano: scaduti anche da due anni, erano esposti per la vendita

 

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