Possedeva un telefono cellulare uno straniero detenuto nel carcere di Marassi, a Genova. L’uomo è stato scoperto, mentre era al bagno, dal personale della Polizia Penitenziaria, insospettita dal suo strano atteggiamento. A rivelare l’episodio è il sindacato Sappe.
I poliziotti penitenziari sono stati bravi ad intercettare il comportamento anomalo del detenuto. Al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria chiediamo interventi concreti come, ad esempio, la dotazione ai Reparti di Polizia Penitenziaria di adeguata strumentazione tecnologica per contrastare l’indebito uso di telefoni cellulari o altra strumentazione elettronica da parte dei detenuti nei penitenziari italiani”, dichiara Roberto Martinelli, segretario generale aggiunto del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe.
A nostro avviso – conclude Martinelli – appaiono indispensabili interventi immediati compresa la possibilità di ‘schermare’ gli istituti penitenziari.
Il 18 dicembre era evaso dal carcere Marassi di Genova, approfittando di un permesso premio, il serial killer Bartolomeo Gagliano. L’uomo è stato in seguito catturato a Nizza e ora, secondo quanto riportato dal sito internet di Nice Matin, sconterà dieci mesi di prigione senza condizionale. Il killer di Savona era stato arrestato venerdì scorso dalla polizia francese a Mentone, in Francia.
E’ stato il legale di Bartolomeo Gagliano, il serial killer evaso da Genoa e catturato a Mentone in Francia, a rendere note le prime parole del 55enne appena riconsegnato allo giustizia: “Sono dispiaciuto per aver tradito la fiducia della dottoressa Verrina e del dottor Mazzeo”.Le due persone a cui Gagliano fa riferimento sono rispettivamente il magistrato di sorveglianza che ha disposto il permesso premio e il direttore del carcere, entrambe finite nella bufera per l’evasione.
E’ stato catturato a Mentone, in Francia, il serial killer Bartolomeo Gagliano, evaso dopo un permesso premio. A riferirlo il ministro Cancellieri, che stamane ha riferito sul caso alla Camera e ha annunciato un’indagine approfondita. “Una circostanza che intendo chiarire subito è che sia il magistrato di sorveglianza che il carcere di Genova erano a conoscenza dell’intero percorso giudiziario del detenuto”. Così il ministro della Giustizia nel corso dell’informativa nell’aula della Camera, sulla vicenda di Bartolomeo Gagliano. E aggiunge: “Si tratta di un episodio gravissimo che richiede un accertamento molto rigoroso. Inutile negare che questo rischia di essere un duro colpo a quanto stiamo facendo per rendere il carcere un luogo più civile e in grado di assolvere alla propria funzione rieducativa. Faremo chiarezza ed individueremo eventuali responsabilità. Fatti di questo genere non possono e non devono accadere.” La prima risposta giunta da Genova è stata quella del giudice di sorveglianza Daniela Verrina che ha firmato il permesso premio. Un provvedimento – ci tiene a spiegare – preso “su basi legittime, dopo un lungo studio delle relazioni che riportavano da tempo una compensazione del disturbo psichiatrico, lucidità, capacità di collaborare, tranquillità e nessun rilievo psicopatologico”. Aggiunge: “È il caso più studiato di questo tribunal”». Intanto è stata avviata un’azione disciplinare per il direttore del carcere di Marassi Salvatore Mazzeo . Per lui si profila un trasferimento. A breve sarà disposto il suo spostamento presso il Provveditorato regionale per la Liguria dell’Amministrazione Penitenziaria.
Bartolomeo Gagliano, il serial killer 55enne evaso durante un permesso dal carcere genovese di Marassi e ora ricercato “in tutta Italia”, sarebbe anche armato. L’uomo ha utilizzato una Fiat Panda Van verde targata CV848AW per darsi alla fuga. Il ministro della giustizia Anna Maria Cancellieri, al riguardo, ha parlato di un “duro colpo” aggiungendo che serve “individuare le responsabilità. L’uomo, del quale si contavano già almeno cinque evasioni, ha ucciso due donne e una transessuale. L’uomo è sempre stato giudicato infermo di mente. Il direttore del carcere ha sostenuto di non essere stato a conoscenza dei suoi precedenti.
E’ shock in Liguria per l’evasione del serial killer di Savona. Il 55enne Bartolomeo Gagliano, che era in permesso premio dal carcere di Marassi, non è rientrato alle 9 del mattino come avrebbe dovuto fare. L’uomo che si è già macchiato di tre omicidi, di due donne e di un transessuale durante i precedenti “permessi premio” dal carcere, non è nuovo all’evasione: già in precedenza era fuggito cinque volte. Secondo le prime ricostruzioni, questa mattina, alle 6, è uscito dalla casa di sua madre a Savona e ha bloccato la Fiat Panda chiara di un commesso che stava ultimando le consegne in città. Gli ha puntato contro la pistola e lo ha costretto a raggiungere Genova. E’ salito in auto trascinandosi dietro tre borse. Giunti in via De Marini, a Sampierdarena, a ponente del capoluogo, ha fatto scendere il commesso ed è fuggito con l’auto.
Scricchiolava già prima della sfida contro il Napoli la panchina del tecnico rossoblù Fabio Liverani ed è bastata la doppietta di Pandev per farla saltare definitivamente. Il presidente Preziosi opta così per un ritorno al passato richiamando Giampiero Gasperini: l’ufficialità è attesa per le prossime ore. Ma il passo indietro riguarda anche lo staff dirigenziale: Capozucca, altro uomo della “vecchia guardia”, prenderà il posto di Delli Carri. E’ stato Carlo Landoni per TgCom a riferire che il presidente del Grifone ha lasciato lo stadio attorno alle 21.40 dopo un colloquio con Liverani il cui destino è praticamente segnato. Ma se Gasperini sembra il tecnico su cui puntare tutto, tanto che si parla addirittura di un accordo per un contratto di un anno con opzione sul secondo, non possono comunque essere ancora completamente escluse le piste Delneri e Juric.
Anticipo delle 18 valido per la sesta giornata di campionato al Marassi di Genova da dove gli uomini di Benitez contano di ripartire per tornare in vetta alla classifica dopo lo stop imposto loro dal Sassuolo (1-1 al San Paolo nel turno infrasettimanale). Da parte loro i padroni di casa hanno assoluto bisogno di intascare una vittoria dopo la terza sconfitta in 5 giornate incassata martedì. Senza contare che la panchina di Liverani scricchiola pericolosamente e il presidente Preziosi conta di vedere una squadra brillante in campo.
E’ subito il Napoli a cercare la via del gol prima con Zapata e poi con Pandev ma già al 6′ il Genoa prova a farsi pericoloso con cross di Vrsaliko che i difensori azzurri riescono a contenere con un po’ di fortuna. Due minuti dopo il gioco si ferma per qualche istante: sangue dal naso per Britos dopo uno scontro con Gilardino. Il giocatore si rimette subito in piedi. I rossoblu fanno un bel gioco di pressing ma i partenopei riescono a recuperare palla. Al 12′ Pandev sbaglia un passaggio in area ma si fa perdonare due minuti dopo prendendo gli avversari in contropiede: s’invola verso la porta del Genoa e batte Perin con un sinistro all’angolino: 0-1!
Al 18′ Inler tenta una conclusione da circa 40 metri di Inler: la palla sfiora il palo sinistro. Al 25′ arriva la doppietta di Pandev che allunga le distanze con un gran destro a incrociare da posizione defilata su assist di Insigne: 0-2!
Al 32′ primo cartellino giallo: ammonito Matuzalem per un fallo su Behrami. Qualche minuto di gioco e arriva il primo cambio tecnico del Genoa che con l’uscita di Gamberini e l’ingresso di Stojan passano da un 3-5-2 a un 4-3-3. Al 38′ ci prova Gilardino con un colpo di testa sugli sviluppi di un calcio piazzato ma la sfera finisce sul fondo. Gli ultimi minuti del primo tempo scorrono su ritmi molto più lenti e dopo un minuto di recupero le squadre tornano negli spogliatoi. Il Genoa ha cercato in qualche modo di reagire seppure senza esito.
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All’inizio della ripresa arriva il secondo cambio nel Genoa: fuori Antonini e dentro Santana. Sostituzione anche tra le fila del Napoli con Albiol che ha accusato un problemino muscolare: al suo posto entra Cannavaro. Dopo 4′ punizione per gli uomini di Benitez: Callejon batte dalla distanza e Perin non ha problemi a bloccarla. Due minuti dopo risponde Kucka, che non è al meglio, ma la sfera passa di poco sopra la traversa. Ci riprova subito dopo con una punizione ma la palla s’infrange sulla barriera azzurra. Al 10′ ci prova Santana: troppo alto. Tre minuti dopo Higuain prende il posto in campo di Duvan Zapata e al 16′ rovina un contropiede del Napoli: sbaglia la misura del passaggio per Callejon che era pronto a calciare in porta con tutto lo specchio a sua disposizione.
Un minuto dopo i rossoblu rispondono con Gilardino: di testa manda la palla fuori di un soffio. Subito dopo arriva il secondo cartellino giallo del match: Kucka ha protestato eccessivamente dopo un fallo fischiato dall’arbitro. Al 23′ protesta tra le fila del Genoa: fuorigioco dubbio sbandierato a Gilardino. Senza la segnalazione del guardalinee ci sarebbe stato calcio di rigore per gli uomini di Liverani ed espulsione di Cannavaro che aveva steso Gilardino in area di rigore. Entrambe le squadre fanno parecchi errori in questa fase di gioco ma si distingue De Maio che riesce a impedire a Higuain di tirare in porta. I rossoblu sono alla costante ricerca del gol, ma senza esito. Al 33′ Fetfatzidis a impegnare in tuffo Reina con un bel tiro dal limite. Al 37′ è Calaio a farsi pericoloso sugli sviluppi di un calcio d’angolo: il suo colpo di testa termina di poco fuori dalla porta. Ci riprova due minuti dopo di sinistro, ma Britos mura in scivolata. A tre minuti al termine dei tempi regolamentari arriva la terza ammonizione: giallo per Higuain per proteste. Al 45′ ci prova Gilardino: Reina blocca a terra. L’incontro termina dopo tre minuti di recupero: il Napoli torna, momentaneamente, in vetta alla classifica, la panchina di Liverani sembra sempre più instabile.
41 anni aveva la donna cubana che questa mattina è stata colpita alla schiena a colpi di pistola nel quartiere di Marassi a Genova. La dinamica dell’incidente, da una prima ricostruzione, potrebbe essere che la donna stesse viaggiando con un 58enne, e durante un’animata lite, sarebbe stata gettata fuori dalla vettura e poi l’uomo le avrebbe sparato alla schiena prima di fuggire. L’italiano è stato fermato con l’accusa di tentato omicidio. La donna invece è stata ricoverata all’ospedale San Martino e sottoposta a una delicata operazione, le sue condizioni sono gravissime e si teme che non possa più muovere le gambe.
Al Marassi l’Atalanta si avvicina alla salvezza mentre il Genoa dimostra di non saper più vincere rendendo ancora più dura la sua situazione. Il Genoa, privo di Rossi, infortunato, e degli squalificati Vargas e Borriello, va in campo con il 4-3-1-2. Anche Colantuono soffre per problemi di formazione: deve fare i conti con 8 defezioni tra squalifiche e infortuni.
La partita si gioca tutta nei primi minuti, con una partenza sprint da parte di entrambe le squadre. I grifoni vanno in vantaggio al 6′ con Floro Flores. La reazione bergamasca è immediata: Del Grosso batte Frey e annulla il vantaggio dei padroni di casa. Per il resto confusione, calci e ammonizioni confezionano una partita non bella più giocata dal Genoa che dalla squadra ospite. Floro Flores ci prova ancora, ma senza fortuna. Le squadre vanno negli spogliatoi e, al rientro, Jankovic ci prova subito ma il tentativo si conclude con un nulla di fatto. Stessa sorte per Cigarini. L’ingresso, per il Genoa, di Immobile e Nadarevic non cambia la situazione. Nell’ordine, ci provano Bertolacci, Matuzalem e Kucka. Consigli rischia rinviando su Immobile e, al terzo minuto di recupero, i liguri chiedono un rigore per un presunto fallo di mano di Lucchini. Al triplo fischio il risultato è invariato: 1-1.
Un ecuadoriano di 35 anni in stato di ebbrezza ha tentato di arrampicarsi in un palazzo di via Fereggiano per raggiungere l’appartamento della sua ex fidanzata, ma ha perso l’equilibrio ed è precipitato morendo sul colpo. La tragedia si è consumata questa mattina alle 10 nel quartiere genovese di Marassi.
Sul posto sono giunti i soccorsi che hanno constatato il decesso dell’uomo. Secondo quanto ricostruito dalla polizia, che sta cercando di accertare le cause e l’esatta dinamica dell’accaduto, il giovane, incensurato, avrebbe battuto la testa sul selciato dopo un volo di 4 metri. Nella notte il 35enne aveva già cercato di raggiungere l’abitazione dell’ex fidanzata, che è stata ascoltata dagli inquirenti.
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