Gli Agnelli proprietari di Chrysler: raggiunto l’accordo con Veba

Fiat-Chrysler-tuttacronacaSergio Marchionne e il fondo Veba hanno raggiunto l’intesa: il fondo otterrà 3,65 miliardi di dollari per cedere a Torino il 41,5 per cento della Chrysler, accordo che rende gli Agnelli i proprietari dell’intera casa automobilistica di Detroit. Marchionne commenta: “Un accordo importante di quelli che rimarranno nei libri di storia”.  Come spiega Repubblica, l’accordo prevede che Fiat paghi 1,75 miliardi di dollari cash. Altri 1,9 miliardi di dollari arriveranno sotto forma di un dividendo straordinario Chrysler istituito con l’accordo. Torino rinuncia alla sua quota di quel dividendo, pari a 1,1 miliardi mentre i restanti 800 milioni spettano a Veba come secondo socio della casa di Detroit. Fiat non avrà bisogno dunque di varare alcun aumento di capitale per arrivare al 100 per cento di Chrysler. A questo punto è ovviamente inutile la prevista quotazione in Borsa di Chrysler. Inizialmente le banche avevano ipotizzato un prezzo di 4,2 miliardi di dollari mentre il fondo assistenziale del sindacato ne aveva chiesti 5. Fiat spende tra azioni e cash un totale di 2,9 miliardi di dollari ai quali si aggiungono gli 800 di cash pagati dall’inizio dell’alleanza. In tutto il Lingotto spende meno di 4 miliardi per ottenere il 100 per cento di un’azienda che nel 98 i tedeschi di Daimler avevano pagato 36 miliardi di dollari. John Elkann ha mostrato una grande soddisfazione: “Aspetto questo giorno sin dal primo momento, sin da quando nel 2009 siamo stati scelti per contribuire alla ricostruzione di Chrysler”, ha commentato il presidente di Fiat. “Il lavoro, l’impegno e i risultati raggiunti da Chrysler negli ultimi quattro anni e mezzo sono qualcosa di eccezionale”. Marchionne ha inoltre sottolineato che l’acquisto “ci permetterà di realizzare pienamente la nostra visione di creare un costruttore di auto globale con un bagaglio di esperienze, punti di vista e competenze unico al mondo”. E ancora: “Nella vita di ogni grande organizzazione e delle sue persone ci sono momenti importanti, che finiscono nei libri di storia. L’accordo appena raggiunto con Veba è senza dubbio uno di questi momenti per Fiat e per Chrysler. Sarò per sempre grato al team di leadership per il sostegno e per il loro incessante impegno nel realizzare il progetto di integrazione che oggi assume la sua forma definitiva”.

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Spending review? La casta si compra 210 auto blu blindate!

auto-blu-tuttacronacaE’ Luca Romano per Il Giornale a parlare di come “il Palazzo si blinda” e a spiegare che, lo stesso giorno della protesta dei Forconi, la Consip ha indetto una gara per la fornitura in acquisto di autovetture blindate. Tali auto saranno destinate alle esigenze dei soggetti istituzionali incaricati di tutelare l’ordine e la sicurezza pubblica.

La gara è strutturata in due lotti: il primo prevede la fornitura di un massimo di 150 berline a tre volumi (con una base d’asta di 18.075.000 euro Iva esclusa), il secondo 60 vetture a 5 porte a trazione integrale (con una base d’asta di 7.230.000 euro Iva esclusa). Il tutto avviene mentre il governo sottolinea i progressi nella riduzione delle auto blu per le amministrazioni centrali e locali. Per ciò che concerne lo Stato centrale, al primo dicembre 2013 sono 1663, il 7,6% del totale della P.A., 288 in meno rispetto a fine 2012 (-14,8%). Ridotte le auto di servizio nei Ministeri: sono 1290, ridotte di 201 unità rispetto a fine 2012 (-13,5%), la maggior parte delle quali (1128) concentrate nei dicasteri cui sono affidati servizi istituzionali di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica. Sono poi 4.557 le auto blu a disposizione delle amministrazioni regionali e locali.

Sospiro di sollievo per i tifosi del Napoli: non devono emigrare!

sanpaolo-napoli-tuttacronacaIl San Paolo resta “la casa” del Napoli. Nei giorni scorsi il presidente De Laurentiis aveva minacciato il sindaco De Magistris di trasferire la squadra a Caserta se non avesse avuto risposte, ma dall’incontro di ieri con il primo cittadino è uscito soddisfatto: “Abbiamo stilato una agenda di appuntamenti e di lavoro – ha detto De Laurentiis -. Partirà a breve un tavolo permanente sullo stadio con il Napoli da una parte ed il Comune dall’altra. Vogliamo valorizzare il San Paolo. Il San Paolo resterà la casa del Napoli. Mi auguro che alla fine l’impianto diventi di proprietà del club, ma l’aspetto importante è che lavoreremo nell’interesse della città”. Anche De Magistris conferma il buon esito della riunione: “Incontro proficuo. Abbiamo deciso la costituzione di una commissione bilaterale tra Comune e club, che affronti tutti i temi dello stadio”.

De Laurentiis al sindaco di Napoli: “mi venda lo stadio o vado a Caserta”

aurelio-de-laurentiis-stadio-tuttacronacaHa parlato a Radio Kiss Kiss il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis da dove ha lanciato il suo messaggio al sindaco di Napoli: “Mercoledì chiederò a De Magistris di vendermi il San Paolo”. E ha spiegato: “Sono molto preoccupato perché il sindaco disse che mi avrebbe venduto lo stadio, ma con i tempi biblici ai quali sono abituati al Consiglio Comunale io non credo che saranno in grado di farlo. Quindi io mercoledì stesso, dopo l’incontro, monterò in macchina e farò l’accordo con il sindaco di Caserta e da gennaio comincerò a costruire il nuovo stadio a Caserta”.

5.44 miliardi di euro: e la Microsoft compra Nokia

nokia-microsoft-tuttacronaca5.44 miliardi di euro: a tanto ammonta la cifra con cui Microsoft acquisterà la divisione di Nokia che produce telefoni cellulari. L’acquisizione include i suoi brevetti e una licenza per l’uso delle sue mappe per quattro anni. Stephen Elop, attuale amministratore delegato di Nokia, rientra quindi in Microsoft, dove aveva già lavorato mentre verrà scelto un nuovo CEO per la società finlandese. Nonostante s’ipotizzasse da tempo che Microsoft potesse mirare a Nokia al fine di rafforzare la propria presenza nel settore degli smartphone, le recenti dimissioni di Ballmer, attuale CEO, entro un anno, aveva fatto immaginare il rinvio di una simile decisione. Nokia, che fino a qualche anno fa rappresentava il più importante produttore di cellulari a livello mondiale, era in ritardo sulla produzione di telefoni di nuova generazione, motivo per il quale si è vista sorpassare da iPhone e dagli smartphone che utilizzano Android, il sistema operativo di Google. Era il 2011 quando Elop, ex dirigente Microsoft diventato CEO di Nokia, decise di adottare il sistema operativo Windows Phone, ma il gap non è ancora stato colmato. Per la conclusione dell’accordo bisognerà attendere il primo trimestre dell’anno prossimo e sarà soggetto ad approvazione da parte degli azionisti di Nokia. Anche le autorità antitrust saranno coinvolte visto che dovranno anche verificare la legittimità dell’accordo e dare il loro consenso. In breve tempo, circa 32mila impiegati Nokia diventeranno dipendenti Microsoft, oltre 18mila di questi sono coinvolti direttamente nella produzione dei cellulari. Nokia si trasformerà quindi in una società più piccola, forte delle sue altre divisioni, e si occuperà di reti e infrastrutture, dello sviluppo del servizio di mappe HERE e di nuove tecnologie, quindi della produzione di nuovi brevetti. Ballmer ha parlato dell’acquisizione come di un “passo importante nel futuro” e di una vittoria per tutti, dagli impiegati agli azionisti passando per quelli che comprano smartphone: “Portando questi due grandi gruppi di lavoro insieme, potremo incrementare i profitti di Microsoft nel settore del telefono, e rafforzare le opportunità per Microsoft”.

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La bimba che a 14 mesi si aggiudica un’auto su eBay

bimba-ebay-macchina-tuttacronacaLei si chiama Sorella Stoute e il mese scorso si è aggiudicata per 200 dollari, poco più di 150 euro, una Austin Healey del 1962 partecipando a un’asta su eBay. Nulla di strano… se non si trattasse di una bimba di 14 mesi che, nonostante sia ancora insicura quando cammina, gioca con disinvoltura con il cellulare del papà. La piccola, che abita con la famiglia a Portland, nell’Oregon, toccando inavvertitamente l’icona dell’applicazione mobile di eBay sullo smartphone del padre, ha fatto sì che una vecchia auto sportiva britannica, non in ottime condizioni, fosse recapitata a casa sua. I genitori hanno scoperto il fatto solo dopo aver ricevuto da eBay la mail di congratulazioni per l’affare concluso. A quel punto non è restato altro che trovare un modo per risolvere la situazione, innanzitutto racimolare i soldi per pagare il fortuito acquisto. Paul, il padre, ha aperto una pagina su un sito di fundraising per farsi aiutare online, ha raccontato la storia alla stampa, si è fatto intervistare con Sorella e ha poi portato l’auto nel giardino di casa dei nonni, a Milwaukee. Ora alla piccola non resta altro che godersi l’infanzia sapendo che allo scoccare dei 16 anni la sua auto l’aspetta. Ma per evitare altre spese pazze, il padre ha cambiato la password di eBay e attivato il riconoscimento facciale per accedere alle transazioni.

L’erede di Del Piero? A Tevez la maglia numero 10

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Hanno proposto la maglia numero 10, quella che fu del capitano Alex Del Piero, a Carlitos Tevez, arrivato oggi in casa juventina e che ha esordito con un “Sono contento di essere qui. La Juventus mi ha voluto più del Milan”. L’affetto dei tifosi l’ha travolto fin da subito, appena atterrato a Malpensa, poi è stato il momento delle alte sfere, con il presidente Agnelli e l’intero staff dirigenziale ad attenderlo a Torino, mentre i supporter, grazie al tam tam mediatico, si sono radunati davanti alla sede di corso Galileo Ferraris che hanno potuto assistere al classico saluto dal bancone.


L’incontro con Antonio Conte, con tutta probabilità, avverrà domani, quando il giocatore sarà impegnato, in gran parte alla clinica Fornaca, negli esami medici di rito. I tifosi hanno due motivi per festeggiare: aver battuto il rivale Milan, che godeva di una corsia preferenziale nell’acquisizione, e la certezza che la squadra ora si sia notevolmente rinforzata, una prospettiva che infonde fiducia anche in vista della prossima Champions. La maglia che ora indosserà l’argentino sicuramente dimostra il carico di aspettative che vengono riposte in lui: eredita infatti il numero di Pinturicchio, diverso da lui calcisticamente ma dotato della stessa classe.

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La Juve a un passo da Tevez: manca solo l’ufficialità!

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Ultime battute e poi Carlitos Tevez dovrebbe entrare definitivamente nelle fila bianconere: manca solo l’ufficialità. Raggiunto oggi l’accordo con il Manchester City, che incasserà 9 milioni di euro più 3 di bonus facilmente raggiungibili. Alla fine il club bianconero ce l’ha fatta: ha battuto il Milan e portato a casa il suo top player. Già in mattinata erano arrivati dei segnali positivi, con Tevez che ha risolto alcune pendenze con i Blues permettendo a Marotta e Paratici di precipitarsi a Londra in anticipo rispetto alla data preventivata. Ad attenderli Ferran Soriano, CEO del Manchester City, con il quale la trattativa si è prolungata per tutto il giorno.  Alle 18.30 le prime notizie, arrivate dal sito del quotidiano argentino Olè, a cui ha fatto seguito la fumata bianca. Galliani non ce l’ha fatta, perchè non riesce a vendere Boateng Robinho e quindi ad avere la cifra sufficiente, e così Tevez firmerà un contratto triennale a 5/5,5 milioni a stagione. Ma la Juve potrebbe non accontentarsi e mirare a un altro attaccante, prferibilmente Jovetic che al momento è preferito a Higuain. Durante il summit di Londra sarebbero state buttate inoltre altre basi per arrivare a Kolarov. Ma al momento la priorità sarà quella di far ancora cassa.

Quelle insalate in busta… condite con batteri e muffe?

 

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Le insalate confezionate sono pratiche: lavate e pronte per il consumo, perfette per la frenesia dei tempi moderni. Quello che spesso s’ignora è che possono essere anche nocive per la salute. Una serie di analisi effettuate dalla fondazione tedesca Warentest ha fatto infatti emergere che molti di questi prodotti contengono batteri e muffe. Giovanni D’Agata, fondatore dello “sportello dei Diritti”, ha portato all’attenzione questo studio tedesco che è chiarissimo nella sua conclusione: “Nel test, nessuno dei prodotti aveva una buona qualità microbiologica alla data di scadenza”. In nove casi su 19, le insalate avevano livelli troppo alti di saccaromiceti o di muffa. Questi germi, in persone sensibili e nei soggetti più deboli come bambini e anziani, possono causare problemi intestinali. Per quel che riguarda l’Italia, il Parlamento ha varato, il 13 maggio 2011, una normativa (legge 77/2011) sulla produzione e commercializzazione delle insalate in busta, il cui scopo era di regolamentare un settore privo di disposizioni specifiche. Tale legge è poi stata attuata da un decreto ministeriale che definisce i limiti microbiologici per tali tipi di prodotti. Si specifica comunque che al consumatore vengono proposte insalate in busta di ottima qualità per le quali non sarebbe necessario il lavaggio prima di essere portate in tavola, ma ne esistono anche altre, di minore qualità, per le quali è consigliato un’accurata pulizia. Lo “Sportello dei Diritti” raccomanda, in ogni caso, di:

– Scegliere produttori e distributori affidabili che indicano sulla confezione oltre alla data di scadenza, quella di raccolta e confezionamento e descrivono il sistema di produzione.

– Consumare l’insalata entro 3-4 giorni dal confezionamento (tenendo conto che la scadenza viene fissata dopo 7 giorni d’inverno e 5 d’estate). Se si tratta di cicorino tagliato sottile è meglio anticipare di un giorno.

– In caso di dubbi si può sempre fare un veloce lavaggio con mezzo bicchiere di aceto bianco diluito in due litri di acqua per un minuto nella centrifuga di casa. Un sistema efficace e indolore, anche se ci sembra un’esagerazione, il bello dell’insalata pronta è che si travasa nel piatto, si condisce e si mangia.

Dove andremo a finire? Giù negli abissi il potere d’acquisto.

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Giù negli abissi il potere d’acquisto.

Anche tenendo conto dell’inflazione nel 2012, rispetto all’anno precedente si è ridotto il nostro potere d’acquisto almeno del 4,8%. Lo dice l’Istat ma ce ne accorgiamo ogni giorno facendo la spesa o pagando una bolletta (nonostante ci dicano che l’energia ci costerà di meno per qualche mese).  Si può vedere dai dati rilasciati dall’Istat che il quarto trimestre del 2012 sia stato il più dilaniato con una flessione pari a -5,4%. Naturalmente se si abbassa il nostro valore di acquisto si abbassa anche la nostra propensione al risparmio, quindi ci saranno meno soldi nelle banche… insomma la nostra stabilità bancaria sta risentendo pesantemente della perdita di potere d’acquisto, non siamo più le piccole formichine che accumulavano in banca e compravano titoli di stato… oggi non si arriva a fine mese e chi ci arriva ha paura di non farlo più tra qualche mese…

 Allarme sociale? Rinviamolo al prossimo governo!

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