No Tav a Roma, Cruciani “Cafoni, violenti…”

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Il 20 novembre scorso, Giuseppe Cruciani, in diretta su Radio 24 ha invitato i poliziotti a picchiare duro i No-Tav, ora scoppia la polemica per le parole dette da il conduttore de La Zanzara:

“Cafoni, violenti, come quelli che stanno manifestando a Roma, sono cafoni, peggio che cafoni, peggio che cafoni, quelli che adesso stanno rompendo i co***oni pure loro a Roma, alla gente normale, che deve tornare in città, che deve tornare a casa dopo il lavoro, che sta guidando, e vede i No-Tav, i No-Tav, che oltre a rompere i co***oni in Val di Susa, fanno la stessa identica cosa a Roma. Scontri… la solita roba. Prendeteli! Questa volta non fate come quel poliziotto che stava così col casco inerme, di fronte a quella signorina dell’altro giorno, non fate così: picchiate duro! Picchiate duro! Se uno tira i sassi… bisogna picchiare duro! Che bisogna fare? Oppure prendere e portare in galera”.

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Apertura al dialogo in casa Barilla, l’ennesimo spot di scuse!!!

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Non sa più come scusarsi Barilla, dopo le gravi affermazioni del suo presidente alla trasmissione radiofonica La Zanzara. Ora tenta con un post sulla pagina Facebook ufficiale del marchio:

È da qualche giorno che sulla nostra pagina Facebook ha preso vita un dibattito su temi importanti che toccano le sensibilità di tantissime persone. Dopo giorni di silenzio in cui vi abbiamo ascoltato, sentiamo il desiderio di farvi arrivare la nostra voce, quella di persone che da anni lavorano in un’azienda che ha sempre valorizzato le nostre aspirazioni personali e rispettato le diversità di tutti. Oggi vogliamo riprendere le attività. Siamo certi che qui troverete sempre persone con cui dialogare apertamente.

Due ragazze scrivono a Guido Barilla: “sponsorizzaci il matrimonio”

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Guido Barilla aveva postato video in cui ammetteva ”E’ chiaro che ho molto da imparare dal dibattito in corso sull’ evoluzione della famiglia: ho sentito le numerose reazioni in tutto il mondo alle mie parole che mi hanno rattristato e depresso” e ora due ragazze di Manfredonia, Francesca ed Angelica, danno l’opportunita a Guido Barilla di iniziare ad apprendere l’evoluzione della famiglia e a realizzare il loro sogno: sponsorizzare il loro matrimonio!

“Siamo insieme da circa sette anni – hanno scritto in una lettera a Guido Barilla – e affrontiamo immense difficoltà: una casa in affitto, le bollette che spregiudicatamente arrivano con puntualità, il condominio, la rata della finanziaria per l’acquisto della nostra camera da letto… Insomma tutte quelle difficoltà “tipiche” della famiglia italiana all’ombra della crisi violenta che stiamo vivendo. A tutto ciò si aggiunge il fatto che Angelica lavora presso una coop sociale per la modica somma di 450 euro circa al mese, mentre io (Francesca, n.d.r.) sono disoccupata. Come vede, nulla di meno “tradizionale” delle altre famiglie. L’anno prossimo pronunceremo il nostro sì sotto lo sguardo dei nostri cari, degli amici, delle istituzioni cittadine e dell’intera cittadinanza che volesse prendere parte alla cerimonia. Si tratterà chiaramente di un rito “simbolico” per certi aspetti, perché come lei sa, in Italia l’ordinamento giuridico attuale non ci consente di avere alcun diritto. Ma noi un segnale vogliamo darlo. E lo daremo. Abbiamo deciso – continuano le due ragazze nella lettera – di lanciarle una piccola “sfida”, ambiziosa ed ingenua come ci ha detto qualche amico, e con la contrarietà, o meglio la sfiducia di molti, le chiediamo di dare un segnale vero e schierarsi a favore delle nozze gay: vorrebbe essere la Barilla lo sponsor ufficiale per il nostro matrimonio?”

Le riceverà Guido Barilla?

#guerrieri, la campagna Enel diventa un tormentone nel web

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#guerrieri la nuova campagna promozionale di Enel tende a fare eroi le persone comuni. Con questo messaggio le aziende cercano sempre più di veicolare i loro prodotti facendo sentire l’azienda vicina alle difficoltà dei consumatori. Senza voler disquisire sul termine “guerriero” che richiama l’uso della forza e della violenza (magari sarebbe stato molto più logico parlare di “idealista” o di “sognatori” o ancora “creativi”),  quello che lascia sconcertati è il richiamo alle atmosfere “realismo sovietico”. L’uomo al centro del mondo capace di lottare per piegare la realtà che non gli piace, forte e possente al centro della scena.

L’ironia però non è tardata ad arrivare:

C’è chi su YouTube come gra giolle ha commentato:  “Domani mattina quando ti alzi, guerriero, (mentre io dormo) paga mutuo, medicine e benzina e non dimenticare l’alabarda spaziale“.

Gli spot sono sicuramente realizzati con grande tecnica, ma forse ormai il web riesce a fare un processo di “demolizione ironica” a cui la pubblicità ancora non ha trovato le difese per tutelarsi e rendere efficace il proprio spot. D’altra parte in pubblicità l’errore è sempre dietro l’angolo basta pensare all’autogol di Barilla 

Il mulino diventerà arcobaleno? Marcia indietro di Barilla

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Alla fine le scuse sono arrivate. Dopo che tutto il mondo si era indignato per le parole di Guido Barilla sui gay, l’imprenditore ha dovuto fare marcia indietro. Ha postato quindi un video su Facebook in italiano e in inglese (soprattutto per il pubblico internazionale dove il consumo dei prodotti Barilla è da sempre sinonimo di made in Italy, ieri sentire quelle parole era stato uno shock soprattutto nei paesi anglofoni). Nel messaggio Guido Barilla ha dichiarato: ”E’ chiaro che ho molto da imparare dal dibattito in corso sull’ evoluzione della famiglia: ho sentito le numerose reazioni in tutto il mondo alle mie parole che mi hanno rattristato e depresso”.

”Nella mia vita – sottolinea Barilla – ho avuto rispetto nei confronti di tutte le persone che ho incontrato, inclusi i gay e le loro famiglie, senza alcuna distinzione”.

Precisa poi di non aver mai discriminato nessuno. ”Ho sentito le innumerevoli reazioni alle mie parole in tutto il mondo, e mi hanno reso molto triste . E’ chiaro che ho molto da imparare sul vivace dibattito sull’evoluzione della famiglia”.

Per questo, ha affermato che nelle prossime settimane incontrerà alcuni “membri dei gruppi che rappresentano nel modo migliore l’evoluzione della famiglia, inclusi coloro che ho offeso con le mie parole”.

Barilla nel centro del mirino: tra boicottaggio e petizione di Dario Fo

-barilla-pubbicità-gay-tuttacronacaSolo ieri Guido Barilla, con la sua affermazione che l’azienda non farà mai pubblicità gay perché  “preferiamo la famiglia tradizionale”, ha fatto scoppiare la polemica in rete e la notizia, e il boicottaggio, ha già fatto il giro del mondo, apparendo sulle principali testate internazionali. E se nel web appaiono le immancabili vignette e le frasi di scherno, Dario Fo utilizza internet per lanciare una petizione su Change.org con la quale chiede a Barilla di rappresentare, nelle sue prossime campagne pubblicitarie, tutti i tipi di famiglia. Del resto il premio Nobel l’azienda la conosce, essendone stato testimone negli anni Cinquanta.
Nella lettera aperta al presidente dell’azienda emiliana, Fo lo invita a diventare “ambasciatore di integrazione e voce del presente”:

Ricordo i primi spot televisivi di Barilla, a cui ho partecipato non solo come attore ma anche come autore dei testi e della sceneggiatura nonché del montaggio. Ebbero un enorme successo e, in quel tempo, ho avuto anche l’occasione di conoscere Pietro, vostro padre. […] In quegli spot abbiamo raccontato di prodotti che sono diventati simbolo dell’Italia e degli italiani tutti, nelle nostre case e nel mondo. La pasta soprattutto è sinonimo d’Italia, di casa e di famiglia. Per tutti. Ecco: oggi il nostro Paese è fatto di tante famiglie unite solo dall’amore delle persone che ne fanno parte. Amore che non è in grado di discriminare, che non ha confini: e l’amore, in tutto il mondo, può nascere tra un uomo e una donna, due donne, due uomini. […] Ecco, Guido. La sua azienda rappresenta l’Italia: nel nostro Paese e in tutto il mondo. Un’Italia che è fatta anche di coppie di fatto, di famiglie allargate, di famiglie con genitori omosessuali e transgender. Ecco perché le chiedo di cogliere questa occasione e di ritornare allo spirito di quegli spot degli anni ’50 dove io stesso interpretavo uno spaccato della società in profondo mutamento. Ecco perché le chiedo di uscire dalla dimensione delle polemiche e farsi ambasciatore della libertà di espressione di tutti.

E conclude con un appello:

E chiedo quindi che lo faccia con le prossime campagne pubblicitarie del gruppo Barilla, dove la famiglia potrà finalmente essere rappresentata nelle sue infinite e meravigliose forme di questi nostri tempi. Come ho già scritto: “Buttiamoci con la testa sotto il getto del lavandino e facciamo capire ai briganti che qui siamo ancora in molti in grado di dimostrare di far parte di un contesto di uomini e donne libere e pensanti”.

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Barilla omofoba, niente gay nelle sue pubblicità

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Guido Barilla non usa mezzi termini o circonlocuzioni e afferma che la Barilla non farà mai pubblicità gay perché  “preferiamo la famiglia tradizionale”. Loro la preferiscono ma c’è chi sul web immediatamente la boicotta e sotto l’hashtag #boicottabarilla la mobilitazione ha una forte aderenza:

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Sembra proprio che Guido Barilla stavolta abbia fatto un clamoroso autogol che alla Zanzara  su radio 24 ha affermato:

“Non faremo pubblicità con omosessuali, perché a noi piace la famiglia tradizionale. Se i gay non sono d’accordo, possono sempre mangiare la pasta di un’altra marca. Tutti sono liberi di fare ciò che vogliono purché non infastidiscano gli altri”.

E poi ha aggiunto:

“La pubblicità è una cosa molto seria  e va discussa in genere da persone che ne capiscono di pubblicità. Laura Boldrini non capisce bene che ruolo svolge la donna nella pubblicità. E’ madre, nonna, amante, cura la casa, cura le persone care, oppure fa altri gesti e altre attività che comunque ne nobilitano il ruolo. E’ una fondamentale persona per la pubblicità, non solo italiana. In tutti i Paesi del mondo la donna è estremamente usata. Ho pensato che il Presidente della Camera che si abbassa a parlare di pubblicità quando peraltro non ha le competenze è abbastanza patetico. La comunicazione è una leva fondamentale per il commercio e ognuno la fa come meglio crede, nel rispetto delle regole. Ci sono i giurì che controllano la qualità dei comunicati, se qualcuno fa male viene ripreso e ampiamente multato. La Boldrini dicendo quelle cose danneggia se stessa, non l’azienda, perché la gente reale quando va a comprare bada alla qualità dei prodotti, al costo, a soddisfare i bisogni. Tutto il resto sono frottole”.

La caduta di un grande… Dario Fo attacca Brunetta!

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Ci sono personaggi che nella vita hanno dimostrato la loro grandezza, si sono posti senza paura e senza timore all’apice della cultura, spesso scomoda, attirando su di sè critiche ingiustificate. Poi la ruota cambia, il cerchio gira ed è un peccato vedere che nella trappola cade anche chi, come Dario Fo, è sempre stato ai vertici non solo del pensiero, ma anche dello stile. Sentire alcune dichiarazioni rilasciate su Renato Brunetta da un uomo di grande cultura come Dario Fo, oggi ospite, alla Zanzara su Radio 24, è veramente triste. E’ una fitta al cuore perché l’ironia non può mai prevaricare sul rispetto umano. Non c’è nulla di divertente nel mettere in ridicolo una diversità fisica, è solo svilente per chi lo fa. Impariamo a dialogare sulle idee, sulla politica… Cerchiamo in questo momento così tragico del paese di unire le forze di tutti per trovare soluzioni non per assumere atteggiamenti goliardici che finiscono per essere grotteschi. Un comico, una personalità come Dario Fo, è fondamentale in questo momento per darci la forza di sognare un futuro diverso, un mondo migliore e non importa se sarà delegato qualcuno dell’opposizione, dobbiamo solo tenere la testa allenata e gli occhi aperti per cercare di dare anche a lui la visione del domani che vorremmo vedere. Anche l’opposizione può realizzare i nostri desideri, magari con vie diverse, con compromessi di percorso, ma dobbiamo imparare a disegnare un nuovo futuro per tutti. Aiutateci a uscire fuori dal tunnel… basta con le bastonate insulse a destra e a sinistra… iniziamo a collaborare tutti.

Ma quante bugie racconta Giannino?

oscar giannino

“Ho verificato su un annuario tutti i nomi dei bambini che hanno partecipato allo Zecchino dal ’61 in poi e non c’é nessuno che si chiama Oscar Giannino. E non è possibile presentarsi sotto falso nome”. Così Cino Tortorella, alias il Mago Zurlì, storico conduttore dello Zecchino D’Oro, alla Zanzara su Radio 24, a proposito della partecipazione del leader dimissionario di Fare per fermare il declino allo storico concorso.

Un nuovo ‘incidente’ dopo quello del falso master. “C’é stato solo un caso, con la figlia di Ugo Tognazzi – prosegue Zurlì – presentata sul palco solo con il nome, senza il cognome, per non favorirla in alcun modo. Ma se uno avesse verificato avrebbe scoperto facilmente chi era. A quanto mi risulta Giannino non ha partecipato allo Zecchino D’Oro. E poi é una cosa seria, non un giochetto da laureati”.

Giannino e il suo master… incastrato da “La Zanzara”!

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Nuova puntata della saga “Giannino e il master del declino”. Il leader di “FARE”, infatti, lasciato solo sul più bello dall’economista padovano Luigi Zingales per il famoso master mai conseguito alla Chicago Booth School of Business, in un’intervista del 1 dicembre 2012, mandata in onda da “La Zanzara”, trasmissione radiofonica di Radio24, diceva chiaramente di aver ottenuto quel titolo di studio.  Quindi cade l’ipotesi di fraintendimento di altri sui suoi titoli di studio, visto che è stato proprio Giannino ad affermare di averlo conseguito.

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