Il pilota sospettato di aver ucciso la moglie, arrestato a Londra

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Lui Sean Emmett, 43 anni, campione di motociclismo, era stato fermato negli Emirati Arabi dopo che sua moglie, Abbie, 27 anni, sposata pochi giorni prima, con la quale era in viaggio di nozze era volata giù dal balcone di un hotel grattacielo, febbraio scorso. A Emmett fu ritirato il passaporto e lui non potè far rientro in Gran Bretagna. Fino a quando Emmett, qualche giorno fa aveva postato su Twitter una foto del suo passaporto, appena restituitogli, descrivendolo come “il miglior regalo di Natale mai ricevuto“… non sapeva che attenderlo in aeroporto ne avrebbe trovato un altro… molto molto meno piacevole.La polizia britannica lo ha arrestato in attesa che venga chiarita la sua posizione. Ora Sean si difende: “E’ stato un incidente, non è colpa mia”.  Nella tarda mattinata poi Sean Emmett è stato rilasciato su cauzione. Le Autorità inglesi stanno indagando sulla vicenda che venne risolta come un tragico suicidio dal Tribunale dell’Emirato arabo, ma che ora sembra avere nuovi risvolti.

Addio Rombo: l’ultimo saluto al pilota morto al Sic Day

romboni-funerali-tuttacronacaSabato scorso, durante il Sic Day, in un tragico incidente in pista ha perso la vita il pilota Doriano Romboni, di cui oggi si sono tenuti i funerali in provincia di La Spezia, a Ceparana. Oltre 2mila persone si sono riunite per un ultimo saluto e tra questi i vecchi rivali, gli amici e chi non gli ha mai fatto mancare il supporto dagli spalti. C’è stato anche chi, all’arrivo del carro funebre davanti alla chiesa, ha fatto rombare la moto in suo onore. Tra chi l’ha voluto accompagnare in quest’ultimo viaggio, Max Biaggi, che su Twitter ha scritto: “Oggi ti abbiamo onorato caro Doriano. Ti ho toccato un’ultima volta”. Presente anche Loris Capirossi, che non è riuscito a trattenre le lacrime e che era arrivato questa mattina a Follo per la camera ardente. “Doriano è stato un rivale, ma soprattutto un amico sincero – ha affermato commosso -. Quante sportellate che ci siamo dati, lui si arrabbiava, ma alla fine ci si capiva”.  E ancora per dire addio a Rombo sono arrivati Marco Lucchinelli, Ezio Gianola e Alessandro Gramigni, che a stento sono riusciti a trattenere le lacrime quando hanno visto la storica Honda del team Hb, quella degli anni d’oro della 250, posizionata assieme alla tuta e al casco di Rombo nell’androne del Comune dov’era allestita la camera ardente. C’erano anche Loris Reggiani e Andrea Dovizioso. “Una delle persone più vere che abbia conosciuto nell’ambiente delle corse, e che lascia un vuoto grande”, afferma il primo. “Persona emotiva e sanguigna, ma tanto buona. Ero a Latina sabato, ci tenevo a essere qua” afferma invece il pilota Ducati.  Fuori dalla chiesa, nel piazzale addobbato con striscioni, c’è anche Paolo Simoncelli, padre di Marco, scomparso nel 2011. “Le parole sono superflue. È il destino, non c’è nulla da fare. Ognuno ha il suo percorso e quando arriva, arriva”. Anche Paolo Sesti, presidente della Federazione, è arrivato in Liguria: “Non mancheremo di aiutare la famiglia di Doriano – spiega – che era un grande uomo che stava dando tanto a questo mondo”.

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Doriano Romboni e quel retroscena che gli cambiò la vita

doriano-romboni-tuttacronacaSepang in Malesia, Sagittario a Latina. Due piste così distanti unite da un unico destino fatale. Romboni come il Sic, dalla pista non torna a casa. Doriano è morto ieri, durante una corsa che era di beneficienza, per raccogliere soldi per la Fondazione Simoncelli. Ma non era nuovo agli incidenti, in passato uno gli aveva cambiato la vita. Erano i primi anni Novanta e lui, con Loris Capirossi e Max Biaggi, faceva parte del terzetto dei piloti più forti del mondo nella 250. Tutti e tre guidavano una Honda, sempre in competizione per aggiudicarsi quella ufficiale. Il retroscena di Assen, quello che gli cambiò la vita e la carriera, accadde nel 1993. Così lo racconta Giorgio Belleggia sul Gazzettino: “Era il 1993 e ad Assen con Capirossi e Biaggi era il solito assalto al podio. Doriano cadeva spesso e così il suo team decise di far costruire carenature più robuste per resistere meglio alle abrasioni, e più economiche. Quelle ufficiali della Honda sostituite con una copia fai da te. Pronti via ad Assen, Capirossi anticipa la frenata, diciamo per sbilanciare chi insegue. Biaggi riesce a frenare, ma Rombo tampona Biaggi. Lo spillo della marmitta della Honda di Biaggi si piega e Biaggi deve ritirarsi. Romboni continua, ma alla Esse del curvone il manubrio si incastra nella carena: Doriano cade e si rompe di brutto la gamba destra. Per lui il campionato finì lì e con questo anche la sensibilità alla gamba, che non riacquisterà più completamente. La carena della Honda gialla 250 avrebbe dovuto bucarsi nell’urto con la marmitta di Biaggi, ma irrobustita dal team resse. Si piegarono invece i supporti che la reggevano e che erano rimasti gli stessi della versione più leggera. I supporti si piegarono e il manubrio di Doriano, in quella Esse velocissima, si incastrò. Non doveva andare così. Doriano Romboni aveva provato mille volte a rimettersi in piedi. Aprì un pub a Imola con Marco Lucchinelli, tornò alle corse con l’Aprilia 400 e poi nella Superbike. Non riuscì mai più a ottenere risultati in linea con il suo talento. Una moglie e due figlie bellissime erano il presente e futuro, accogliente e sicuro. Su facebook giorni fa aveva messo una foto della legna appena accatastata: «ora siamo pronti per l’inverno», scriveva. Si sentiva bene nella sua casa rifugio. Il destino, la fortuna, erano stati in debito con lui. Ora lo saranno per sempre.”

La Polita contro i piloti dopo la morte di Romboni: “vi prenderei a schiaffi”

doriano-romboni-tuttacronacaIeri la morte, a causa di un incidente in pista, del pilota Doriano Romboni, impegnato nel SIC Supermoto Day. Dopo un primo momento in cui si era detto che la manifestazione sarebbe stata annullata, in serata è stato dato l’annuncio opposto: viste le finalità benefiche dell’evento, e ricevuto il via libera dalla famiglia del 44enne di Lerici e dei genitori di Simoncelli, si sarebbe corso ugualmente. Max Biaggi, in Twitter, aveva ribadito: “D’accordo con Paolo Simoncelli si è deciso di fare la manifestazione domani (domenica, ndr) a Latina per sostenere la famiglia di Romboni che ha tre figli”. E mentre il Corsaro difendeva la scelta, spiegando che la priorità è quella di aiutare i familiari, sulla sua pagina Facebook arrivava il forte attacco di Alesia Polita, la campionessa italiana rimasta vittima di un incidente in pista il 15 giugno scorso a Misano e che ora sta lottando per ritrovare l’uso delle gambe:

“Io mi chiedo… Con quale spirito, con quale cervello si può continuare una manifestazione dopo quanto accaduto. Oggi più che mai capisco, che noi siamo e saremo sempre burattini che cadono, che muoiono, che si feriscono…Ma non importa a nessuno. L’importante è che il burattinaio fa cassa.” E in seguito: “Non c’è più rispetto di niente e nessuno”. “E noi piloti siamo i primi co….ni. A schiaffi vi prenderei uno per uno”. “Non c’è nessuna motivazione valida per continuare. Si tratta di rispetto per una persona morta”. Questa volta sono davvero schifata”.

In serata, altro cambio di decisione della FMI e ora la manifestazione è stata annullata. Nel frattempo, tanti i commenti sulla pagina del social blu della Polita: tra chi appoggia la decisione di continuare con il SIC Supermoto Day e chi avrebbe preferito venisse annullato subito.

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Non si ferma il Sic Day! Domani si correrà per la famiglia di Romboni

Doriano-Romboni-tuttacronacaThe show must go on, anche se uno dei suoi protagonisti è venuto tragicamente a mancare. Ma per chi è abituato a correre a folle velocità, il futuro è già adesso e così i colleghi di Doriano Romboni, che ha trovato la morte in pista a Latina in occasione del Sic Supermoto Day, pensano già alla sua famiglia e al domani. E’ Max Biaggi a rendere noto, via Twitter, quanto è stato deciso: “D’accordo con Paolo Simoncelli si è deciso di fare la manifestazione domani a Latina per sostenere la famiglia di Romboni che ha tre figli”

tweet-biaggi-tuttacronacaNel frattempo si è deciso che anche il calcio italiano osserverà un minuto di silenzio in questo weekend per la morte del pilota.

In seguito, sembra che la FMI sia tornata sui suoi passi e l’evento non avrà luogo. Nel frattempo, Alessia Polita, in Facebook, si è scagliata contro la decisione di continuare a correre.

Morto Romboni! Incidente fatale

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Finisce in tragedia la gara per commemorare Simoncelli, muore in un incidente il motociclista Romboni.Trasportato in ospedale le sue condizioni erano parse subito gravissime. Il 45enne motociclista che negli anni ’90 aveva partecipato ad oltre 100 Gran Premi nel mondiale in varie categorie e ne aveva vinte 11, non ce l’ha fatta. L’aggiornamento poi era arrivato con un tweet di Biaggi, un suo ex avversario insieme a Capirossi delle tante gare di cui erano stati protagonisti, “Ragazzi disastro alle prove della gara Latina Sic Supermoto day. Romboni caduto in pista è in coma. Ora in ospedale, io prego che si risolva” così Max aveva commentato l’incidente.

Romboni aveva perso il controllo all’uscita di una curva e mentre era ancora aggrappato alla moto, è stato accidentalmente investito da Gianluca Vizziello. “Non l’ho praticamente visto, ho sentito solo un colpo fortissimo”, le parole a caldo di Vizziello ancora sotto shock.

Tutte le attività sportive del weekend sono state sospese, almeno in un primo momento. In seguito, tuttavia, si è deciso che domani si correrà ugualmente, come comunicato da Max Biaggi.

Finisce con un grave incidente la corsa in memoria di Simoncelli

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Finisce con un grave incidente la corsa in memoria di Simoncelli. Al “Sic Supermoto Day 2013″, il campione Doriano Romboni, è rimasto ferito, poco dopo le 13, ed è in condizioni molto gravi: il concorrente è stato soccorso e trasportato in un centro specializzato da un elicottero del 118. Le gare sono state sospese.

al gara si stava svolgendo sul circuito “Il Sagittario” di Latina dove erano in corso le prime prove dell’evento benefico a favore della Fondazione intitolata al grande motociclista morto il 23 ottobre 2011 durante il Gran Premio della Malesia.

Qualche ora dopo l’incidente arriva la tragica notizia che il pilota è deceduto in ospedale a Latina. 

Valentino saluta? Il dottore: “sei gare prima di decidere se smettere”

Valentino-Rossi-tuttacronacaAndrà in onda questa notte, a mezzanotte, “The New Age – Un anno di MotoGP”, speciale di Italia 1 sulla stagione appena terminata con la vittoria di Marc Marquez e che ripercorrerà i temi principali del Motomondiale 2013. A fare da filo conduttore, le interviste al Il dottore. Valentino Rossi parla anche del suo futuro e racconta l’ultimatum che si è dato: “Se sono qui e voglio continuare a correre, nel 2014 dovrò stare davanti, più vicino ai primi tre. Da febbraio a giugno i test e le prime sei gare saranno cruciali per decidere se continuare o smettere di correre in MotoGP a fine stagione. A me piacerebbe continuare ancora un paio d’anni, ma solo se sono competitivo”. Il pilota della Yamaha lascia anche capire che il rapporto con l’ex capotecnico Jeremy Burgess era professionalmente sfibrato dadiverso tempo: “Spiegare troppi particolari di ciò che non andava potrebbe essere un problema, allora è meglio che si pensi che è stata una bizza del pilota”.

Alessia Polita e l’incidente alla sua ultima gara: “Avevo scelto di terminare”

polita-lamarra-tuttacronacaAlessia Polita e Eddi La Marra. Due piloti, un’unica passione. Quelle due ruote lanciate a folle velocità che li fanno incontrare, conoscere, innamorare e condividere tutto, anche quel circuito di Misano dove entrambi finiscono disarcionati dalle loro moto. Il 15 giugno Alessia cade e da là inizia la lotta all’ospedale Bufalini di Cesena. Lui le sta sempre accanto e combatte con lei. Il 27 agosto è Eddi a cadere. I ruoli d’invertono. Alessia gli sta vicino e gli infonde coraggio e speranza. Perchè quel loro legame non si spezza, è molto più forte di ogni avversità. “C’è che la pioggia ci mette un po’ del suo, che la realtà si presenta ogni mattino anche senza mettere la sveglia, sì, perché l’ultima sveglia che ho messo è stata quella del 15 giugno, alle ore 7.47 precisamente. Mi piaceva mettere il 47 dappertutto (anche sul mio casco la sera prima, avevo messo il suo adesivo Eddi 47), si viveva in simbiosi, 47 di qua 51 di lá…”. ​ Racconta lei, la 27enne che in un istante ha visto la sua vita cambiare per sempre e che ora è tornata a casa, mentre Eddi si trova nella clinica Santa Lucia di Roma. “Certe volte ci si guardava negli occhi e nemmeno ci si parlava, perché ci capivamo al volo – scrive Alessia nel profilo Facebook Lady Polita – fatto sta che spesso mi viene in mente quel maledetto giorno…. Quel 15 che messo al contrario sarebbe un 51; ma sì che poi questi sono piccoli dettagli che vuoi guardare per trovare il calcolo matematico del tuo incidente e dire che era tutto scritto e non si poteva evitare. Quelle piccole e maledette coincidenze che ti danno un perché a quanto successo”. Ricordare fa male, ma ora deve farlo perchè si è fatta spiegare l’accaduto da chi ha visto i fotogrammi dell’incidente. “Io ricordo fino al momento che la moto mi si è impennata davanti e mi ha disarcionato, poi più nulla…. Solo dopo essere entrata nella clinica dell’autodromo che mi hanno rianimato mi ricordo poi tutto… 9 spaccate entro in pit lane, lo trovo lì – scrive riferendosi a Eddi – davanti al suo box che mi guarda passare, mi saluta con uno dei suoi unici meravigliosi sorrisi e con senso di ‘mi raccomando’ mi lascia scorrere davanti ai suoi occhi… Il ‘mi raccomando’ aveva il suo significato, perché avevamo parlato ore la sera prima di addormentarci, sui piccoli problemi di assetto che non avevo risolto, e che finalmente era la mia ultima gara. Ero stanca di fare conti con soldi che non c’erano più, se si cadeva, avevo problemi anche per cambiare i pezzi, era diventato pesante, amavo le moto, ma avevo scelto di terminare. La mia ultima gara e poi lo avrei seguito ovunque”. Ma la corsa non l’ha vista tagliare il traguardo. La curva era la 16. Le ore le 9.07. Altri numeri che non potrà dimenticare. “Quel terribile volo che mi ha rovinato la vita davanti ai suoi occhi – conclude Alessia – pagherei per non avergli fatto vedere il mio incidente in diretta, tutto, pur di sentire di nuovo quell’adrenalina che ti toglie il fiato dietro quella griglia di partenza; altrettanti soldi pur di vedere quel semaforo spegnersi e ammucchiarsi in 40 dentro una curva… Pagherei l’oro del mondo anche per una semplice passeggiata tra il paddock… Ormai completi io e lui… Un pilota deve essere pronto a tutto… Ma questo scusatemi è surrealismo! E sapete perché”.

Marquez vince dopo aver “abbattuto” Pedrosa: il catalano non ci sta!

dani-pedrosa-aragon-spagna-tuttacronacaSesta vittoria stagionale oggi per Marc Marquez sul circuito d’Aragon, in Spagna sulla quale pesa però l’ombra della brutta caduta di Dani Perosa al settimo giro. Ed è stato proprio il pilota spagnolo di Repsol Honda che ha parlato dell’incidente che l’ha fatto volare via dalla sua moto. E ha dato la colpa al compagno di squadra Marquez. Secondo Dani, “l’ha toccato” e “per colpa di questo” è finito a terra. Come dire: “non tutto vale” in pista. A Telecinco ha raccontato: “Quello che è successo può essere riassunto in poche parole. Marc sta sempre attaccato quando ha piloti che lo precedono. In questo caso, come del resto ha fatto per tutta la stagione, mi stava dietro e quando mi ha colpito mi ha rotto il sensore di controllo della trazione così quando ho dato gas sono volato via. E così è finita la mia corsa”. E ha continuato: “Non importa che io li dica ora: è successo, è passato, sono caduto per questo motivo e il fatto è che in questi giorni si ascolta sempre solo quello che vince”. Le polemiche del pilota della Repson si sono poi allargate alla direzione di gara, che ha accusato di continuare a chiudere gli occhi su quanto accade in pista, “ci sono stati negli ultimi anni dei fatti che hanno sempre preso tutti alla leggera”. Ha anche spiegato che lui e altri piloti, tra quelli con maggior esperienza, hanno cercato di “calmare” l’entusiasmo di chi ne ha meno, e che può risolversi in incidenti come quello di oggi. Il pilota catalano, al momento in terza posizione in classifica generale a 59 punti da Marquez, ha proseguito con il suo ragionamento spiegando che “non tutto è concesso”. Riguardo agli effetti della sua caduta, ha spiegato che gli duole molto il bacino a causa del forte colpo preso, “Vediamo come va domani”.

Marquez chiama Spagna: dal 2014 via tre italiani dal team, arriva la vecchia squadra

marquez-teamspagnolo-tuttacronacaMarc Marquez ha dimostrato di essere in grado di essere il dominatore assoluto in motoGp e se avanza richieste… la Honda risponde, anche in tempi brevi. Ora lo spagnolo ha deciso di cambiare in parte il suo staff. L’anno prossimo arriveranno il telemetrista Hugo Bucher, Javier Ortiz e Jordi Castilla, tecnici attualmente al lavoro con il fratello Alex ma che prima lavoravano con Marc in Moto2. Per tre che arrivano tre devono però lasciare i box ed ecco che a prepararsi ai saluti sono gli italiani. Se Roberto Clerici, Andrea Brunetti e Carlo Luzzi restano nel dream team del campione, la stessa sorte non tocca a Bruno Leoni,  il capomeccanico, Giulio Nava e Filippo Brunetti, che però non dovrebbero avere troppi problemi in futuro visto che Livio Suppo, team principal della Honda, ha assicurato che saranno dirottati verso altri ambiti “e non saranno lasciati a piedi”. Gpone.com ha riportato un’intervista in cui Marquez ha spiegato: “Non metto in dubbio la loro professionalità ma anche quelli che li sostituiranno lo sono altrettanto. Glielo avevo promesso che sarebbero tornati con me, è quello il mio ‘dream team’. Una sorta di famiglia. Non sono insoddisfatto del lavoro dei miei attuali tecnici, non c’è una motivazione particolare per questo cambio, è solo una questione di sensazioni”.

La Marra, fidanzato della Polita, cade dalla moto e finisce in ospedale

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Dopo il tragico incidente in cui è rimasta paralizzata la sua compagna, Alessia Polita, oggi è purtroppo accaduto a  Eddi La Marra – pilota del CIV e del team Barni Racing nel mondiale Superstock1000 essere protagonista di  una brutta caduta a Misano, lo stesso tracciato sul quale pochi mesi fa era caduta proprio la Polita. La Marra, pilota 24enne di Ferentino, è stato sbalzato dalla sua 1199 Panigale all”uscita della curva a sinistra che precede la Quercia, probabilmente a causa dei cordoli bagnati dalla pioggia caduta durante la notte, battendo violentemente la testa in seguito ad un high-side. Passata la paura iniziale, il pilota ha manifestato comunque lucidità senza mostrare problemi di memoria o di articolazione del linguaggio.

«All”ospedale Bufalini di Cesena, a Eddi è stato riscontrato un trauma cranico, ed i medici ripeteranno la TAC in serata – ha detto l”ingegnere Ernesto Marinelli, a capo del progetto SBK – Sembra che anche la clavicola abbia riportato qualche danno. In Germania sicuramente non ci sarà, ma parla e sta abbastanza bene. All’inizio si era spaventato ma si ricordava tutto, era cosciente».

Tony Cairoli: per la settima volta, il campione è lui!

tony-cairoli-campione-mondiale-tuttacronacaHa conquistato il suo settimo titolo mondiale Motocross MX1, il quinto consecutivo, il pilota 27enne Tony Cairoli. Sulla pista di Metterley Basin, in Inghilterra, al siciliano sarebbe bastato un undicesimo posto per aggiudicarsi il mondiale, ma non si è voluto accontentare: ha vito la gara, dimostrandosi campione incontrastato della categoria. Lui stesso ha dichiarato: “Sono felicissimo per il settimo mondiale. E’ stato bellissimo come sempre arrivare al traguardo ed essere festeggiato dal team e da amici e parenti. Ringrazio la KTM, il team De Carli e tutti quelli che mi supportano. Volevo vincere la manche e ci sono riuscito e mi sono divertito. La pista era difficile così prima ho studiato la pista, poi ho agganciato Desalle e l’ho passato…”

L’ultimo saluto ad Andrea Antonelli: per lui una folla commossa

antonelli-funerali-tuttacronacaSi sono svolti oggi, al campo sportivo di Sanfatucchio, a Castiglione del Lago, i funerali del pilota Andrea Antonelli, morto tragicamente domenica scorsa in un incidente a Mosca nel Mondiale Supersport. Sulla bara un cuscino e una maglietta con il suo nome e il suo numero, l’otto. Accanto all’altare la moto, il casco e una tuta. Quasi tutto il paese ha accompagnato il feretro, stringendosi attorno ai genitori, Arnaldo e Rossella, e al fretello Luca. Gremite le gradinate dello stadio, con tanti amici che hanno indossato magliette bianche con la scritta “sempre con noi”. E’ stato l’arcivescovo emerito di Perugia, monsignor Giuseppe Chiaretti, a celebrare la messa: “Un caro amico di tutti si è spento in maniera tragica e preghiamo quindi per lui. Lo abbiamo amato e lo amiamo perché era un bravo ragazzo”. Anche Lorenzo Zanetti, il pilota che accidentalmente l’ha investito, era presente ed ha abbracciato la famiglia del collega,  con il padre che gli ha detto: “Ora hai un tifoso in più, ti seguirò ora che mio figlio non c’è più, Andrea vorrebbe così”. Sempre Arnaldo ha aggiunto: “Andrea mi avrebbe detto:’ma che è tutta questa gente? E’ una gara come tutte le altre, vai tranquillo, gli avrei risposto. E’ lui dall’alto, che non mi fa più piangere. Ringrazio chi ci è stato vicino, ringrazio tutta questa gente che è qui per una festa. La tragedia sarà da domani”. Al termine del funerale il feretro è stato salutato da un nuovo lungo applauso. Poi i tanti presenti allo stadio sono usciti dall’impianto, tutti rivolgendo un gesto d’affetto al feretro e ai familiari del pilota.

La morte di Andrea Antonelli: il mondo delle due ruote piange per lui

andrea-antonelli-tuttacronacaDopo la tragica morte di Andrea Antonelli, vittima di un incidente durante la gara del Mondiale SuperSport a Mosca, Marco Melandri denuncia le condizioni della pista: “Non si doveva correre, il circuito era impraticabile, c’era un problema sicurezza perché non si vedeva nulla – afferma il ravennate, che poco prima aveva vinto la gara di Superbike -. Dovevamo fermarci”.Il pilota punta il dito contro la direzione di gara: “La Supersport non doveva partire. Io ho cominciato ad alzare la mano e a chiedere la sospensione della gara di Sbk a due giri dalla fine per segnalare che c’era troppa pioggia: percorrevamo il rettilineo a metà gas. Purtroppo il problema è annoso e parte dal fatto che i piloti non vengono ascoltati dalla direzione di gara. E’ da quando sono sbarcato in Motogp che chiedo l’attuazione di una safety commission che si riunisca in ogni gara – sottolinea Melandri -, come avviene in MotoGp, e discuta in maniera seria e costruttiva della sicurezza. Purtroppo però non si sono mai fatti passi in avanti in questo senso e anzi io che continuo a battere su questo tasto vengo definito il classico rompiscatole. Spero che ora questa orrenda tragedia faccia aprire gli occhi a tutti, i piloti devono essere maggiormente tutelati”. Anche Max Biaggi ha parlato della tragedia, tramite Twitter: “Povero Antonelli se ne è andato in una drammatica gara di SS. R.I.P. Amo questo sport, ma in giornate come queste sto iniziando a odiarlo!”. Sempre sul social Melandri ricorda un episodio del 2011, durante il quale si era lamentato duramente per le condizioni impraticabili: “Io sarò un rompic***o ma qualcuno si ricorda Nuerburgring 2011? Passai per il cattivo, ma forse non dico solo stron***e! Serve umiltà!”. Poco prima, il pilota della Superbike aveva scritto un pensiero per la scomparsa di Andrea Antonelli: “Non ho parole per oggi, mi sento cosi imporente e piccolo… Solo un abbraccio alla famiglia. R.I.P. Andrea Antonelli”.E se fin dal primo momento si è discusso sul grande muro d’acqua sollevato al passaggio delle moto, ora un video girato dagli spalti, subito finito in rete, sembrerebbe evidenziare che l’acqua sia stata solo una delle variabili che hanno contribuito al tragico incidente. La dinamica dell’incidente sembra inevitabile, dopo che Antonelli è scivolato in uno dei rettilinei veloci, in un punto percorso dai piloti a gas completamente aperto. Finendo a terra sull’asfalto e restando in pista, proprio mentre sopraggiungeva la moto di Zanetti, a sua volta in lotta con un altro pilota. Una dinamica imprevedibile e impossibile da evitare, probabilmente anche in condizioni atmosferiche meno critiche. Ciò non toglie nulla al fatto che le condizioni della pista, sotto la pioggia battente, fossero davvero al limite e si possano aprire le riflessioni.

Anche Valentino Rossi, ieri in pista a Laguna Seca, appena venuto a conoscenza del tragico evento ha commentato il fatto in Twitter: “Da Mosca è arrivata la notizia che fa venire a tutti la voglia di tornare a casa. Ciao Andrea”. Ma in molti piloti hanno inviato un pensiero, come Danilo Petrucci: “Un ragazzo come me, umbro come me, che inseguiva un sogno come me, non è possibile, che brutta sveglia a Laguna Seca”. Ha scelto invece Facebook Andrea Dovizioso:”Abbiamo appena appreso dell’incidente del pilota Italiano Andrea Antonelli, ci uniamo al dolore della famiglia e degli amici”.

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Non ce l’ha fatta! Andrea Antonelli è morto a causa dell’incidente in gara

antonelli-morto-tuttacronacaNon ce l’ha fatta Andrea Antonelli. Il pilota perugino è deceduto nel centro medico del Moscow Raceway in seguito a un grave trauma cranico riportato in un terribile incidente in pista durante una gara di SuperSport. Antonelli è scivolato in seguito a un contatto sull’asfalto bagnato a causa di una poggia torrenziale caduta sul circuito. A causa di un muro creato dall’acqua, Zanetti non è riuscito a evitare l’impatto con il pilota che era rimasto a terra. Pare che il 25enne sia stato colpito alla testa dalla pedana della Honda di Zanetti. Il pilota, soccorso immediatamente in pista, sembra fosse già in arresto cardiaco e non è stato possibile rianimarlo. Antonelli, nato il 17 gennaio 1988, aveva cominciato a correre con le minimoto passando poi alle gare in pista nel 2002. Nell’Europeo Superstock 600 e nella Superstock 1000 era salito per 14 volte sul podio: aveva debuttato nel Mondiale SuperSport nel 2012 e nelle qualifiche di Mosca aveva conquistato il suo miglior risultato di sempre, un quarto tempo che gli aveva permesso di partire in seconda fila nello schieramento. Sia la gara di SuperSport che la gara-2 di Superbike sono state definitivamente annullate. Le esatte dinamiche verranno presentate a breve in conferenza stampa.

Drammatico incidente in pista: in condizioni gravi Andrea Antonelli

antonelli-supersport-tuttacronaca-incidentePaura a Mosca: Andrea Antonelli, il perugino in pista con una Kawasaki del team Go Eleven, è caduto al primo giro della gara di Supersport. Il pilota, classe 1998, è rimasto in pista venendo investito da Lorenzo Zanetti, che non è riuscito ad evitarlo anche a causa della grande nube d’acqua sollevata dal gruppo dei piloti. Sono apparse fin da subito preoccupanti le condizioni di Antonelli, subito soccorso.  Il pilota ha subito un trauma cranico e si è presentato ai medici in stato in incoscienza. E’ stato quindi intubato. Giunto anche l’elicottero, che fa pensare le condizioni si siano stabilizzate e il giovane possa essere trasportato. Interrotta la gara, che è stata rimandata dopo la seconda manche della Superbike. Intanto sono iniziate le polemiche per le condizioni limiti in cui si è corso.

Alessia Polita: il sostegno corre sul web

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L’incidente occorsole sabato scorso, a Misano, le ha stravolto la vita e Alessia Polita resterà paralizzata dal petto in giù a causa di una frattura da scoppio della dodicesima vertebra, ma supporto, affetto e grinta le arriva dalla rete. Sulla sua pagina Facebook in molti cercano d’incitarla e di manifestare la loro vicinanza in queste giornate difficili. Ecco allora che si leggono frasi come: “Forza Alessia, ho il cuore in lacrime”. “Dai gas, Alessia”. “Continua a lottare”. “I centauri sono con te”.

Alessia Polita: “Non muovo le gambe ma voglio correre”

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Alessia Polita, reduce da un’intervento chirurgico di allineamento della spina dorsale dopo il gravissimo incidente di sabato scorso a Misano, si è svegliata dalla terapia intensiva, dimostrando una volta di più la sua grinta. Purtroppo i medici non hanno lasciato speranze e la paralisi delle gambe sembra certa. La campionessa, molto probabilmente, dovrà sottoporsi a ulteriori operazioni. Il fratello Alessandro, al risveglio della pilota, ha subito voluto rassicurare tutti coloro che sono preoccupati per le sue condizioni di salute e in Twitter si può leggere: “Alessia si è già svegliata! È un toro! Parla ed è cosciente. Mi ha fatto promettere una cosa che dovrò fare. Siamo ‘pronti’ anche per questa sfida!”. La ragazza, appena sveglia, non ha mancato di far sapere ai familiari che “Non muovo le gambe ma voglio correre”. Nel frattempo, il padre Giancarlo, 53 anni, meccanico di professione, ha chiarito le cause dell’incidente, provocato dalla rottura del potenziamento di un sistema elettronico che controlla l’accelerazione.

Parla il padre di Alessia Polita: “ha già capito tutto”

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Ha tagliato dritto una curva del circuito di Misano a causa di un guasto meccanico Alessia Polita, trasportata poi all’Ospedale Bufalini di Cesena. La ragazza, per la quale i medici hanno diagnosticato la frattura da scoppio della dodicesima vertebra dorsale, ora resterà paralizzata a causa di un versamento di midollo. Le ultime notizie dall’ospedale arrivano dal padre Giancarlo, che ha parlato a La Gazzetta dello Sport: “I medici non ci hanno dato speranze e lei ha già capito tutto, anche se scoprirà la verità nei prossimi giorni. È triste ma dovremo abituarci. Alessia rimarrà in ospedale una decina di giorni. Poi andrà in un centro di riabilitazione. Per lei correre in moto era tutto. Aveva grande talento e l’ambizione di mostrarsi alla pari con tanti uomini”. L’uomo ha anche raccontato i tragici momenti dell’incidente: “Ho visto Alessia tagliare dritto la curva 16, prima del rettilineo finale. Mi sono lanciato tra i soccorritori. Lei era vigile. Mi ha detto che stava bene ma non riusciva a muovere le gambe. Ha spiegato che la moto ha avuto un problema meccanico”.

Alessia Polita: la campionessa italiana rimarrà paralizzata

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Le fonti mediche l’hanno ufficializzato: è stata fatale la lesione al midollo spinale riportata dalla 27enne Alessia Polita ieri, a seguito della caduta durante le qualifiche del Campionato italiano di velocità. La campionessa italiana di motociclismo ha perso in modo permanente la mobilità del corpo dal seno in giù. La ragazza è ricoverata in terapia intensiva all’ospedale Bufalini di Cesena dov’è stata sottoposta a un intervento neurochirurgico al rachide “per frattura da scoppio della dodicesima vertebra dorsale, con lesione del midollo spinale”. Riguardo le cause dell’incidente, potrebbero derivare da un guasto meccanico che le avrebbe impedito di ridurre la velocità. La caduta è avvenuta nella stessa curva dove cadde, nel 1993, lo statunitense Wayne Rainey, durante il GP d’Italia della classe 500. Un incidente che costò l’uso delle gambe al motociclista.

Brutta caduta per Alessia Polita: la giovane pilota è in prognosi riservata

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E’ stata vittima di una caduta nella seconda sessione di prove ufficiali di Stock 600 la 28enne marchigiana Alessia Polita, caduta all’ultima curva prima del rettilineo di partenza. La giovane stava correndo a Misano, dove è in corso la seconda tappa del campionato italiano velocità di motociclismo ed è stata trasportata al centro medico per poi essere trasferita in elicottero a Cesena dove ora si trova in prognosi riservata al Trauma Center dell’Ospedale Bufalini. Si attende ora il bollettino medico che dia maggiori informazioni: ha subito diverse fratture, la più grave alla colonna vertebrale e si teme che possa rimanere paralizzata. La giovane pilota era stata protagonista

nella gara di Monza dell’Europeo Stock 600 ormai un mese fa.

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