In Brasile si continua a manifestare contro i Mondiali di calcio del 2014 e a San Paolo è andata in scena, sabato sera, una nuova protesta, alla quale hanno perso un migliaio di persone. Quello che si contesta sono le ingenti spese per i lavori relativi agli impianti sportivi e la scarsa qualità dei servizi pubblici di base. Gli scontri con le forze dell’ordine sono proseguiti per tutta la serata, con la polizia che ha cercato di disperdere la folla con lacrimogeni e bombe assordanti mentre le vetrine venivano infrante e i cassonetti dati alle fiamme. Un portavoce dei manifestanti ha accusato la polizia di essere intervenuta con durezza prima che la manifestazione degenerasse, mentre la stampa brasiliana ha protestato perchè tra i fermati figurano diversi giornalisti, anche se chiaramente identificabili. Alla testa del corteo, numerosi militanti anarchici radicali dei Black Bloc vestiti di nero e con il volto coperto. Il bilancio finale è stato di cinque agenti feriti, due arresti e 230 fermi.
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Continua la protesta in Brasile: si manifesta contro i Mondiali e finisce in scontro
Pubblicato da tdy22 in febbraio 23, 2014
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Vittima di due stupri aveva denunciato gli aggressori: muore data alle fiamme
Martedì una ragazza indiana, di appena 16 anni, è morta a causa delle ustioni riportate dopo che un gruppo di uomini le avevano dato fuoco. Si trattava delle stesse persone che l’avevano stuprata lo scorso 25 ottobre nel sobborgo Madhyamgram a Calcutta per poi abbandonarla in un campo vicino alla sua casa. La giovane aveva denunciato il fatto alla sede della polizia locale e mentre rientrava a casa lo stesso gruppo di uomini l’aveva prelevata con la forza, stuprandola nuovamente. Era stata trovata gravemente ferita e priva di coscienza vicino ai binari del treno, nella stessa zona. La famiglia, a quel punto, si è trasferita in una zona diversa e sei uomini erano stati arrestati, grazie anche agli abitanti della zona che hanno protestato vivacemente spingendo così le autorità ad agire. La famiglia ha poi denunciato che il 23 dicembre persone vicine al gruppo di uomini ha rivolto minacce se la denuncia non fosse stata ritirata e che lo stesso giorno la 16enne è stata data alle fiamme, riportando le gravi ustioni che le sono poi state fatali. Ora sono stati incriminati per omicidio due principali accusati del doppio stupro di gruppo. La giovane, hanno fatto sapere i medici secondo quanto riporta The Indian Express, al momento del decesso era incinta. Intanto, i familiari hanno denunciato di essere stati minacciati dalla polizia se non lasceranno la città.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 2, 2014
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I nostri 7 giorni… aspettando il Natale!
Nei prossimi giorni si attende la tempesta di Natale: freddo, ghiaccio e neve accompagneranno la Vigilia e il giorno di festa più atteso dell’anno. E viene spontaneo sperare che almeno quel manto bianco possa “coprire” almeno per qualche ora tutto quello che c’è di sbagliato in questa Italia. Come ogni settimana si è parlato molto di politica, a iniziare dagli auguri per le feste del Presidente Napolitano, passando per la soddisfazione di Letta per essere riuscito “a mangiare il panettone” anche quest’anno, fino al taglio delle province. Mentre fiumi d’inchiostro si spendono per aggiornare costantemente su quello che accade nelle Aule del potere, tra le polemiche alla Boldrini, le proteste del Movimento 5 Stelle e le vicessitudini di Berlusconi, tuttavia, la crisi che sembra essere sempre “quasi alla fine” pesa con tutta la sua tragicità sui cittadini. Ma gli italiani devono fare i conti anche con i terremoti, con quella speranza di un futuro migliore che spesso si trasforma in fuga all’estero (dal quale, capita anche questo nell’Unione Europea, si può essere cacciati). Non lo si vede più il futuro e per questo ci si concentra sulle tragedie quotidiane e su chi è migrante in Italia: non possono passare sottovoce le vicende dei Cei: da Lampedusa a Roma. E se protesta dev’essere, ormai coinvolge tutta la popolazione, con le manifestazioni dei Forconi, che siano a piazza del Popolo o a San Pietro, degli studenti e di chiunque s’indigna. In tutto questo, il Belpaese resta “macchiato” da fiumi d’odio e vede spuntare nuove campagne shock contro la violenza sulle donne. Allora ben venga anche quella tempesta natalizia tanto attesa: forse “ripulirà” se non gli animi almeno l’aria…
Per fortuna, tuttavia, sarà che il Natale si avvicina e i bimbi scrivono lettere a Babbo Natale, sarà che i nostri cieli sono solcati dalla cometa Lovejoy che ci indica il cammino, non smettiamo di sperare, di proseguire, di credere in qualcosa. Ci saranno dei cambiamenti nel 2014? E’ quello che tutti noi ci auguriamo, che siano per il meglio. Sicuramente lo sperano i tifosi di calcio, visto che sta per aprirsi la nuova sessione di mercato e già si fa il totonomi e si controlla chi potrebbe lasciare e chi giungere sulle panchine. Perchè quel pallone alla fin fine, lo si voglia o no, crea un legame, permettendo a tutti di estraniarsi per 90 minuti da tutto quello che accade e, nel migliore dei casi, rallegrarsi. Manca pochissimo ormai a Natale, lo sanno anche i giocatori dell’Atalanta che nella sfida contro la Juve hanno indossato una maglia creata appositamente per lanciare i loro auguri. Anche i bianconeri non hanno però scordato i tifosi: i loro auguri sono arrivati via video, con un cartone animato creato apposta per l’occasione. Non c’è nulla da fare: Natale è il tema di questa settimana, sia che si unisca alla cronaca presentando un Presepe in cui appaiono i due marò, ancora in India, sia che si programmi il pranzo (fosse anche a base di panini… però speciali!), sia che si tratti di un cagnolino che intona la famosa canzone “Tu scendi dalle stelle”. Anche noi vogliamo concentrarci sul Natale e su quell’anziano signore vestito di rosso che sfreccia nei cieli. Perchè alla fin fine, accada quel che accada, dev’essere innanzitutto un sentimento, un’emozione. Il mondo è illuminato da infinite luci e ci auguriamo che possano tingere le vite di tutti noi. A questo punto resta solo una domanda: chi sarà il regista del vostro Natale?
GOOD NIGHT, AND GOOD LUCK!
Pubblicato da tdy22 in dicembre 23, 2013
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Marino pedala sempre più solo
E’ Il Giornale a raccontare dell’attuale sindaco di Roma Ignazio Marino, che si trova a fare i conti con un Pd che sembra voltargli le spalle, stanco del suo atteggiamento, e trova invece appoggio presso Pdl e cinque Stelle. Sembra che neanche Goffredo Bettini, che fin qui l’ha sempre sostenuto, riuscirebbe più a parlargli neanche al telefono, tando da optare per candidare a segretario del Pd romano Lionello Cosentino, amministratore esperto ed ex assessore regionale alla Sanità, affinchè controlli da vicino il Primo Cittadino. “Dobbiamo tenere a bada quel matto”, avrebbe spiegato Bettini ai suoi. Ormai per il suo stesso partito Marino è diventato Forrest Gump e fa impazzire un po’ tutti. Dice la renziana Lorenza Bonaccorsi: “Prima Roma era governata malissimo da Alemanno. Ora però non è proprio governata, e non so cosa sia peggio”. Mentre un dirigente laziale dei democrat aggiunge: “Marino è ingestibile, irascibile, intrattabile, non ha rapporti con la sua maggioranza, diserta le riunioni con i consiglieri comunali, rifiuta quelle con i presidenti di Municipio”. E gli aneddoti non mancano: “Ha tutti i giornali romani contro, all’Atac succede di tutto e lui non ha ancora cambiato un solo dirigente, ha litigato con i Vigili urbani, con la Prefettura, con Caltagirone, con i commercianti, con diversi assessori, e pure con la donna delle pulizie che gli ha spostato una fioriera in ufficio”. Riporta Il Giornale:
Gli aneddoti al veleno, veri o falsi che siano, si sprecano. Quel che è certo è che le recriminazioni e le lamentele di Poteri forti offesi, associazioni di categoria scontente, lobby deluse, consiglieri esasperati si riversano tutte sul Nazareno. E i dirigenti Pd sono impotenti, perché il sindaco non risponde neppure al telefono, e disperati, perché temono che alla prossima occasione il tutto si tradurrà in una potente sberla elettorale. Il presidente del Consiglio comunale Mirko Coratti, Pd, a metà ottobre ha annullato la seduta. Per protesta contro il sindaco: “Ogni seduta costa 6-7mila euro e visto che la Giunta non produce atti e delibere da votare, è inutile buttare soldi”. Dall’insediamento di Marino, ha spiegato, “ce ne sono arrivate tre o quattro. Di grande rilievo, come la chiusura della discarica di Malagrotta e la pedonalizzazione dei Fori, ma non basta. È ora di affrontare i problemi della città”.
In tutto questo, come reagisce Marino? Prosegue pedalando, con il caschetto in testa come a non voler sentire quello che può venir detto attorno a lui mentre qualcuno tra i democratici ancora tenta di spezzare frecce, spuntate, a suo favore: “A Roma il Pd non esiste più, c’è solo un coacervo di piccoli ras ansiosi di nomine e potere: fa bene a ignorarli”.
Pubblicato da tdy22 in novembre 9, 2013
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La doppia faccia di Alfano: vuole l’aiuto dell’Europa… ma anche no!
“Noi abbiamo un sistema che si chiama Frontex, che è un sistema di protezione delle frontiere. Noi vogliamo vedere gli aerei e le navi che proteggono quella frontiera e lo vogliamo fare perché pensiamo che questo sia il modo migliore per evitare i morti, altrimenti noi faremo sempre degli inutili pianti sulle bare senza riuscire a fare nulla di concreto”. A dirlo era stato il ministro dell’Interno Angelino Alfano, solo alcuni giorni fa. Una frase che dovrebbe gettare un raggio d’ottimismo nella battaglia. Peccato che, a quanto pare, restano solo parole. Come quella rappresentazione di un’Italia che fa la voce grossa contro l’Europa invocando che ci si prenda carico della gestione dell’emergenza immigrazione nel Mediterraneo. Ma cosa ne pensa la Ue al riguardo? Ha ascoltato gli appelli lanciati dal governo Letta e, nel corso dell’ultimo gruppo di lavoro del Consiglio Ue sulle frontiere, l’Esecutivo di Bruxelles ha presentato una serie di proposte per riformare Frontex, l’agenzia Ue di sorveglianza alle frontiere. Una delle indicazioni era di conferire a quest’agenzia la competenza esclusiva per il coordinamento delle operazioni di ‘search and rescue’ (localizzazione e salvataggio) dei barconi dei migranti. La proposta è stata rigettata dall’Italia, nonchè da Grecia, Malta, Francia, Spagna. Ossia tutte le nazioni più interessate dagli sbarchi. Il motivo lo spiega l’Huffington Post: “A Bruxelles in pochi hanno dubbi: sulle politiche di lotta all’immigrazione clandestina ogni Stato vuole avere le mani libere e non essere soggetto a normative europee. Finora, infatti, i paesi europei hanno potuto scegliere le proprie strategie con la massima libertà, con l’unico faro di riferimento internazionale che è dato da convenzioni come quella di Ginevra. Convenzioni che è difficile fare rispettare. Diverso il discorso se da domani dovesse intervenire l’Europa, con il doppio controllo di Commissione e Corte Ue. Basti ricordare quanto successe col governo Berlusconi con i respingimenti in mare: la commissaria Malmstrom ne chiese pubblicamente lo stop, ma non poté far nulla per mancanza di poteri in merito da parte dell’Esecutivo. Poteri che ora proprio la Malmstrom rivendica, facendo seguito (ironia del caso) alla richiesta dell’Italia di un maggiore impegno Ue sul fronte immigrazione”. E se la delegazione del Pd nel Parlamento Europeo aveva chiesto che il governo appoggiasse la proposta della Commissione, da Bruxelles fanno sapere che proprio il ministro dell’Interno Alfano è stato chiaro con l’Ue nel dire che i poteri in materia di controllo delle frontiere devono restare di competenza esclusiva del nostro Paese. Salvo poi, rivolgendosi a tutti i cittadini, dire che “abbiamo un sistema che si chiama Frontex”.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 21, 2013
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Gasparri e i cialtroni che contestano Alfano
Si sono svolti i funerali per le vittime dei naufragi di Lampedusa, oggi, ad Agrigento. E nell’occasione alcuni dei presenti hanno intonato slogan e contestato il ministro degli Interni Angelino Alfano, obbligato ad allontanarsi scortato dalla sicurezza. Al riguardo, Maurizio Gasparri, suo collega di partito e Vicepresidente del Senato, ha detto: “Alfano ha dimostrato capacità ed equilibrio insieme a tutto il Viminale e alle forze dell’ordine sia in occasione delle tragedie di Lampedusa che della manifestazione di Roma. Chi lo ha contestato è un cialtrone e un farabutto”.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 21, 2013
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“Per gli spazi verdi è sempre bella stagione”… per le pubblicità no!
E’ la senatrice Monica Cirinnà a puntare il dito contro un nuovo manifesto pubblicitario apparso recentemente su via Cassia, a Roma. Quello che appare è una ragazza coperta esclusivamente da un manto erboso, vicino, la scritta “Per i tuoi spazi verdi è sempre bella stagione”. La democrat ha sottolineato all’Adnkronos: “Qual’è il messaggio di questa pubblicità? La facciamo a pezzi con la motosega questa donna? In tempo di femminicidio trovo veramente fuori luogo questo cartellone. Il pubblicitario dovrebbe vergognarsi”. I manifesti, affissi “per ora, per fortuna” solo tra via Cassia e via Trionfale, sono visti dalla senatrice come un esempio di strumentalizzazione del corpo femminile: “C’è una proposta di legge, ‘Misure in materia di contrasto alla discriminazione della donna nelle pubblicità e nei media’, presentata da un gruppo di senatrici del Pd, prima firmataria la vice presidente del Senato Valeria Fedeli, che propone di «vietare l’utilizzo del corpo femminile nelle pubblicità che trasmettono, anche in maniera allusiva, messaggi che suggeriscono, incitano o non combattono il ricorso alla violenza esplicita o velata, alla discriminazione, alla sottovalutazione, alla ridicolizzazione, all’offesa delle donne”. Sempre la Cirinnà spiega: “A Roma inoltre con Alemanno fu approvata all’unanimità una delibera bipartisan che vieta l’affissione di cartelloni pubblicitari che strumentalizzano il corpo della donna. E poi dovrebbe intervenire il Gran giurì della pubblicità. Basterebbe fare uno sforzo di natura etica. Che vuol dire quel corpo donna da segare?”. Ma la dem ne ha anche per Sallusti, il direttore de Il Giornale: “Quando le quattro senatrici del Pd presentarono la proposta di legge ‘Misure in materia di contrasto alla discriminazione della donna nelle pubblicità e nei media’, Sallusti fece uscire sul suo giornale un primo piano con le foto delle quattro senatrici con il solito prototipo: ‘Le brutte e vecchie parlamentari del Pd vogliono censurare Belen'”. E conclude: “Io lo sfido. Sono alta un metro e ottantacinque e ho fatto la modella, al prototipo della parlamentare del Pd brutta non ci sto. Il tema è capire quale messaggio si sta mandando attraverso una pubblicità e chi si vuole educare. Che cosa può pensare un ragazzino che passa per strada e vede questo tipo di manifesti?”.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 21, 2013
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I funerali delle vittime dei naufragi scorrono via tra le proteste
Sono stati celebrati oggi, ad Agrigento, i funerali delle 366 vittime accertate delle tragedie di Lampedusa, a 18 giorni dal primo naufragio e quando le bare sono già state tumulate. Alla cerimonia hanno preso parte anche il ministro dell’Interno Angelino Alfano, quello dell’Integrazione Cecile Kyenge e quello della Difesa Mario Mauro, oltre agli ambasciatori di alcuni stati di origine delle vittime. Presenti sul molo turistico del porto di San Leone presenti anche il vicesindaco di Palermo Cesare Lapiana e il presidente della regione Rosario Crocetta. A prendere la parola anche l’imam Pallavicini, vicepresidente della Coreis, la comunità religiosa islamica italiana, per un rito funebre misto, concelebrato fra islamici e cristiani. A pregare per le vittime anche decine di eritrei giunti non solo dall’Italia ma da diverse zone d’Europa. Ma non è stato solo un momento religioso, in molti hanno colto l’occasione per mettere in atto proteste e contestazioni, anche contro la presenza dell’ambasciatore eritreo, considerato alleato del loro governo, che li obbliga alla fuga, e per questo a sua volta colpevole. Su uno striscione si leggeva: “La presenza del regime eritreo offende i defunti e mette in pericolo i sopravvissuti”. Altri cartelli recitavano “Sangue nostrum” e “Dove sono i sopravvissuti”? Il ministro Alfano è invece stato fatto allontanare scortato dalla sicurezza dopo aver dichiarato ai giornalisti che ci sarebbero stati “aiuto ai sopravvissuti e lotta senza quartiere” alla tratta dei migranti. Le sue parole hanno provocato urla di “Bossi-Fini/ legge di assassini” e “la storia siciliana ce l’ha insegnato/emigrare non è reato”. A fare un tentativo per riportare la calma è stato il ministro Kyenge: “E’ un momento in cui unirsi tutti insieme per riconoscere l’importanza del fatto che per la prima volta si sono fatti i funerali di Stato e che sono state riconosciute in una cerimonia ufficiale persone nate altrove e che non hanno nazionalità italiana”. Ha quindi aggiunto: “Credo che il messaggio molto forte sia anche il fatto che molte confessioni religiose si sono unite insieme con calma senza violenza e che la pace e la non violenza superano ogni cosa”. Anche sull’Isola di Lampedusa ci sono state delle proteste, con i migranti eritrei presenti al centro di accoglienza che hanno organizzato un sit-in pacifico: chiedevano di poter partecipare alla cerimonia di commemorazione.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 21, 2013
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I nostri 7 giorni: a volte ci vorrebbe un po’ di zucchero…
La verità è che ogni tanto ci vorrebbe un po’ di zucchero. Come cantava Mary Poppins. Per mandare giù la pillola. Perchè di amare ce ne sono state molte questa settimana. Tra quelle che hanno più colpito, la deriva razzista in Facebook, con gli insulti alla Kyenge. Perchè se è vero (e giusto) che ognuno abbia una propria opinione e se gli italiani che si vedono ogni giorno più messi alle strette e strozzati da crisi, tasse e aumento dell’Iva hanno il giusto diritto di chiedere che i politici pensino a loro, è anche vero che a volte, semplicemente, rabbia e frustrazione fanno sbagliare la scelta dei vocaboli. E’ così sottile il confine tra ragione e torto… Del resto non tutti hanno la possibilità di fare come Crozza e mandare le risposte agli attacchi via Rai. Il fatto è che a volte le cose si possono dire anche pacatamente, come ha dimostrato Michelle Bonev ospite di Santoro: in fin dei conti quando cade una bomba non fa molto rumore, la detonazione arriva dopo. E infatti la reazione è stata quella di generare panico e attacchi. Sicuramente, ha fatto molto discutere. Anche se il più discusso della settimana, non c’è dubbio, è stato SuperMario. Non il suo periodo migliore, prima l’infortunio, poi l’influenza, quindi quel prendersela con i giornalisti e rispondere per le rime a chi lo chiama “simbolo anticamorra”. Non c’è uscito bene con la sua irruenza e forse non è neanche più possibile cercare una giustificazione nell’età: perchè a 23 anni non sei un bambino e la vita ti dovrebbe già aver insegnato tante cose. E quello che non si prova sulla propria pelle lo si conosce tramite i media. Ma la palla gira. E Balo resta sempre nel cuore dei tifosi. Che gli perdonano tutto. In cambio di un gol. Chi non trova perdono è Erich Priebke, il boia delle Fosse Ardeatine: ora sembra si sia trovato un posto per la sua salma, ma quante discussioni si sono succedute in questa settimana, con tanto di assalto al feretro. Perchè 335 vite sono molte, sono troppe. E tuttavia sono solo il culmine: perchè in fin dei conti se l’ex generale si era macchiato di un crimine che definire orribile è poco, in lui si vedeva anche il sistema in cui era immesso. E soprattutto questa settimana, con il 70° anniversario del rastrellamento degli ebrei di Roma, la memoria fa ancora urlare di dolore. Quelle ferite, quei numeri sulle braccia, non andranno via. C’è da sperare che non tornino. Che il domani sia un po’ più dolce, appunto. E che ci sia sempre un fiore per non dimenticare.
Fiori in vista però sembra non ce ne siano per il popolo italiano: arriva la nuova Legge di Stabilità e sono le spine quelle che saltano all’occhio, con troppe domande inevase. E ovviamente, nuovi scontri, recriminazioni, critiche. Potranno aver da poco votato la fiducia, ma quello che è sempre più palese è che ormai è il popolo a non averne più. Monti si è dimesso da presidente di Scelta Civica (e ha dato il via libera agli attacchi e ai giudizi negativi), Fassina ha minacciato a sua volta di lasciare la sua poltrona. Chi davvero si è alzato è stato sono stati gli italiani, scesi a Roma per manifestare contro quello che non va. Si è riusciti ad evitare il peggio, ma il livello di pericolo era alto. Del resto, quando basta connettersi in un social network per rendersi conto di quanta furia respiriamo ogni giorno, non ci si può attendere molto di diverso. Quello che è difficilmente comprensibile è perchè si voglia distruggere anche quello che resta di positivo: come lo skatepark di Ostia. Sembra quasi che non si voglia più nulla di bello. Meglio poter prendersela con qualcosa o qualcuno. Fosse anche una squadra di calcio che fallisce l’ennesimo obbiettivo: giocatori della Lazio a piedi e la testa di Petkovic che cade. Siamo davvero diventati così cinici? In fin dei conti no. Tant’è che ancora ci appassioniamo, ci preoccupiamo, abbiamo abbastanza buonumore per pensare anche ad Halloween e a far fotomontaggi che strappano sorrisi. Questa settimana ci siamo preoccupati per la salute di Battistuta (forse per nulla, ma significa che la memoria l’abbiamo anche per i nostri campioni) e abbiamo dato il bentornato a Maradona. Ma ci siamo concessi anche un po’ di svago con il gossip: perchè ogni tanto la nostra mente dev’essere come una casa in grado di prendere il volo. E portarci ovunque vogliamo. Magari in un luogo dove, tra le altre cose, ci sia anche un po’ di dolcezza…
GOOD NIGH, AND GOOD LUCK!
Pubblicato da tdy22 in ottobre 21, 2013
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Priebke ha rischiato di far la fine di Bin Laden?
Spara le ultime cartucce di quella che sembra una storia che ormai tutti vorrebbero vedere conclusa ma che l’avvocato dell’ex generale nazista Priebke tenta di mantenere alla ribalta ogni giorno. Appena ieri aveva detto che il luogo scelto per la sepoltura del boia delle Fosse Ardeatine sarebbe rimasto segreto, ma già ha fatto intendere che prima o poi il silenzio cadrà. “La Comunità ebraica voleva fargli fare la fine di Bin Laden, con le ceneri disperse in mare, per non creare un luogo di pellegrinaggio. Invece chi vorrà potrà rendere omaggio a una figura diventata simbolo di dignità, libertà e sopportazione umana”. Ha quindi aggiunto: “Non ci siamo fatti mettere i piedi in testa né dalle autorità, né dalla comunità ebraica. La famiglia di Priebke ha avuto quel che le spettava, il rispetto della salma che anche nei Paesi incivili è garantito, e il diritto alla pratica religiosa. Abbiamo ottenuto quel che volevamo. dopo una settimana di tentativi di prevaricazione”. E ancora: “Non dirò quando la salma lascerà Pratica di Mare né dove andrà perché sono vincolato dal segreto professionale. La famiglia e la prefettura mi hanno chiesto il massimo riserbo”. Da parte sua Riccardo Pacifici, presidente della Comunità ebraica romana, ad Aushwitz in occasione di un Viaggio della Memoria, commenta: “Non ci siamo mai opposti alla sepoltura di Erich Priebke, purché non avvenisse sul suolo italiano e non diventasse un luogo di pellegrinaggio. E non permetteremo che lo diventi”. E sottolineaz: “Giachini contraddice le sue dichiarazioni precedenti sul fatto di conservare il segreto a proposito del luogo della tomba”. Ma “Noi non staremo al suo gioco, lo sappia”. Per quel che riguarda il paragone con Bin Laden: “non esiste. Le ceneri le abbiamo viste oggi qui ad Auschwitz e sono quelle di milioni di ebrei, tra cui un milione e mezzo di bambini, mandati a morire dall’ideologia del signor Priebke”. Ma di questi continui scambi di battute sembrano ormai essersi stancati i figli di Priebke, che in una lettera al Prefetto di Roma, Pecoraro, scrivono: “C’è stato un accanimento anche da parte della gente contro nostro padre: ora cali il silenzio”.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 20, 2013
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Il sindaco che si sente come Priebke: “sono un boia anch’io”
Ieri sera a Resana, in provincia di Treviso, don Floriano Abrahamowicz, ha tenuto una messa “per il riposo dell’anima” dell’ex ufficiale delle SS. Era stato lo stesso sacerdote lefebvriano ad annunciare la celebrazione, che si è tenuta nella cappelletta che il religioso ha ricavato nella taverna della sua abitazione di via Nenni, ribattezzandola domus Marcel Lefebvre. Presente, assieme a una trentina di fedeli, anche Loris Mazzorato, sindaco del paese veneto. E proprio il primo cittadino ha affermato: “Priebke è stato il boia delle Fosse Ardeatine. Io sono il boia dei miei cittadini”. Sfoggiando una t-shirt con la scritta “Crimini di stato” e le immagini di Letta e Monti, Mazzorato ha spiegato: “Sono qui perché anch’io, come Priebke, sono costretto a obbedire a degli ordini, alle leggi sbagliate che lo Stato mi impone, pena denunce penali. In cassa ho 4 milioni congelati dal Patto di stabilità. Ma sono obbligato ad aumentare le tasse. Obbedendo a questi ordini anch’io mi macchierò di crimini, alla stregua di altri”. E riguardo il fatto che alle Fosse Ardeatine si sono contati 335 morti: “E io forse non finisco per favorire i suicidi? Aumentando le tasse lascio famiglie nella disperazione e giovani senza speranza”. La storia di Priebke, in tutto questo serve unicamente come pietra di paragone: “Io sono qui a rappresentare il mio Comune per difendere i miei cittadini, non per rendere onore a Priebke”, ha concluso il sindaco.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 20, 2013
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Fine della telenovela? Trovata una collocazione per la tomba di Priebke
Paolo Giachini, legale dell’ex SS Erich Priebke ha spiegato che “La storia si è risolta”. Come per dire che si è “trovato un accordo con le autorità” sul destino della salma dell’ex capitano nazista, anche se non ha intenzione di rendere noto il luogo prescelto. L’avvocato ha poi ricordato che due erano le ipotesi, in Italia o in Germania, e tra queste “si è trovata una soluzione”, che lui definisce “soddisfacente”. Voci diverse giungono però dalla Germania, dove l’ambiasciata ha fatto sapere: “Per quanto ci riguarda finora, nella giornata di oggi, non abbiamo avuto nessuna telefonata da parte del legale della famiglia di Priebke e non è arrivata nessuna richiesta”. Giachini ha spiegato: “Noi volevamo una soluzione che riuscisse a risolvere le problematiche spirituali-religiose e che non fosse degradante per il ricordo di amici e parenti di Priebke”. E ancora: “Avevamo escluso la cremazione senza un rito religioso e dunque volevamo una sepoltura dignitosa”. Il boia delle Fosse Ardeatine “verrà sepolto in un posto che non rivelo perchè questo è un paese dove circolano non solo personaggi che vilipendono le salme con il pensiero e le parole, ma addirittura delinquenti che aggrediscono le salme”. Infine conclude: “La buona novella è che siamo soddisfatti perché abbiamo ottenuto il rispetto della salma e dei sentimenti dei parenti e degli amici”.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 19, 2013
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Berlino su Priebke: “speriamo che i suoi resti trovino pace”
Si continua a parlare della salma di Erich Priebke e mentre ci si interroga su dove verrà portata il portavoce del ministero degli Esteri, Martin Schaefer, dichiara che Berlino “non è a conoscenza” di presunte richieste di un trasferimento. Il portavoce del cancelliere Angela Merkel, Steffen Seibert, da parte sua ha fatto notare che “il suo nome è legato a orrendi crimini, ma ora è morto e speriamo che i suoi resti trovino pace”.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 18, 2013
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Rebelo saluta: il ministro dello sport brasiliano si dimette
I calciatori attendono i sorteggi per i Mondiali di Brasile 2014 e proprio dallo stato sudamericano arriva la notizia che il ministro dello sport, Aldo Rebelo, si dimette. E’ stato lui stesso ad annunciare che il prossimo dicembre lascerà la guida del dicastero, che aveva assunto nel 2011, a seguito delle dimissioni di Silva, accusato di corruzione. Rebelo ha infatti intenzione di candidarsi a governatore dello Stato di Rio nelle elezioni che avranno luogo l’anno prossimo, ad ottobre. “Mi dimetterò. Penso che sarà a dicembre, quando sarà completata la consegna degli stadi” alla Fifa. Core ricorda Repubblica, un anno fa il ministro era stato al centro di un incidente diplomatico: si era rifiutato di incontrare il segretario generale della Fifa, Jerome Valcke, che aveva definito troppo lenti i preparativi per i mondiali brasiliani. Nonostante questo, l’organo di governo del calcio mondiale ritiene che tutti e 12 gli stadi dei mondiali saranno pronti per fine anno.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 17, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/10/17/rebelo-saluta-il-ministro-dello-sport-brasiliano-si-dimette/
Diffuso il videotestamento di Erich Priebke
Nonostante Giachini, legale di Priebke, dichiari che “Non è vero che Erich Priebke non si è pentito”, e aggiunga: “Priebke ha incontrato, in forma privata, i familiari di alcuni caduti delle Fosse Ardeatine”, nell’intervista-testamento dell’ex gerarca nazista, condannato all’ergastolo per l’eccidio del 1944, non lo si sente rinnegare il passato. Nel filmato, ora reso pubblico, l’SS giustifica la strage delle Fosse Ardeatine, quando vennero uccise 335 persone, spiegando che “Il Gap, i comunisti italiani, fecero l’attentato contro una compagnia della polizia tedesca, erano uomini dell’Alto Adige, dunque italiani. Sapevano che dopo l’attentato viene la rappresaglia”. Il fatto a cui si riferisce è l’attentato di via Rasella del 23 marzo 1944, quando a Roma i partigiani attaccarono un reparto delle truppe tedesche, provocando la morte di 33 soldati nazisti. Secondo quanto dice Priebke, gli artefici dell’aggressione sapevano perfettamente quali sarebbero state le conseguenze della loro azione. Precisa l’ex ufficiale: “Kesserling (un generale tedesco) aveva messo l’avviso che la rappresaglia seguiva gli attentati. Loro fecero ciò a proposito perché pensavano che la rappresaglia poteva provocare una rivoluzione della popolazione”. E ancora continua: “L’esecuzione fu terribile ma impossibile dire no”. E prosegue: “Schutz, l’organizzatore della rappresaglia, disse: ‘E’ un ordine di Hitler, chi non lo vuole fare è meglio si metta dalla parte delle vittime e verrà fucilato'”.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 17, 2013
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E’ giallo sulla salma di Priebke: ancora a Pratica di Mare?
Se prima era giunta la notizia che la bara dell’ex ufficiale nazista Priebke era stata trasferita in un luogo segreto dall’aeroporto di Pratica di Mare, dove era stata trasportata dopo i tumulti in occasione dei funerali annullati ad Albano Laziale, ora arriva la smentita e il feretro si troverebbe ancora in un hangar. Paolo Giacchini, legale del boia delle Fosse Ardeatine, non ha mancato di lanciare un nuovo attacco, affermando che la salma “è stata sequestrata: i familiari intendono denunciare questo fatto, ma soprattutto vogliono sapere dove è e che venga loro restituita”. L’avvocato ha anche spiegato che il figlio di Priebke gli ha rinnovato il mandato chiedendogli di rivolgersi alle autorità per avere certezze sul feretro.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 17, 2013
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Destinazione ignota per la salma di Priebke: e i figli negano la cremazione
Era stata trasportata dalla polizia all’aeroporto militare di Pratica di Mare, la salma dell’ex generale nazista Erich Priebke dopo che i funerali ad Albano Laziale erano stati sospesi. Il furgone, all’uscita dall’istituto religioso dei lefbreviani, è stato fatto oggetto di una fitta sassaiola e preso a calci riportando danni al parabrezza. Al passaggio, secondo quanto si apprende, sarebbe anche stata lanciata una bomba carta. Ieri sera, però, il feretro è stato portato via per una destinazione ignota. Sulla vicenda della sepoltura dell’ex SS, fonti di governo riferiscono che “si sta lavorando a 360 gradi per dare soluzione al problema, in un contesto tecnico-giuridico estremamente complesso”. Nel frattempo la situazione sembra destinata a complicarsi, dopo che anche la Germania ha detto no alla sepoltura: ci sarebbero infatti anche i figli del boia delle Fosse Ardeatine a rallentare la soluzione. Dall’Argentina e da New York dove vivono, Jorge e Ingo sembra siano categorici su alcune condizioni dettate per il funerale e la sepoltura del loro genitore. La conferma arriva da Palazzo Chigi, da dove fanno sapere: “Sono scarsamente collaborativi”. Attraverso i canali diplomatici, fanno infatti sapere che escludono la cremazione. A spiegare meglio il loro punto di vista è Giachini, l’avvocato che continua ad assisterli nonostante la remissione del mandato avvenuta due giorni fa, “Quello che non accettano è di fare cremare il corpo del loro parente senza che venga celebrato prima il funerale. Perché il funerale non è mai stato fatto, l’ho bloccato io, in quanto quello che si voleva fare non era conforme con le disposizioni che mi erano state date”. Del resto lo stesso legale aveva rigettato la soluzione offertagli dal prefetto Pecoraro: cerimonia protetta e riservata, magari una benedizione della bara nella cappella del policlinico Gemelli dove il corpo era stato portato per la constatazione della morte. Ma “La famiglia mi ha chiesto che si faccia un regolare funerale”, aveva chiosato il legale. Insomma, continuano ad arrivare paletti con i figli che, pur avendo lasciato intendere di non voler farsi carico delle spese, non facilitano una soluzione.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 17, 2013
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Non lo vuole nessuno: la Germania dice no a Priebke
Si trova a Pratica di Mare la salma di Priebke e ci s’inizia seriamente a interrogare su quanto a lungo continuerà tutta questa vicenda. Se questa mattina il sindaco di Roma Ignazio Marino, ad Agorà, aveva detto che “Il Governo che ha seguito con molta attenzione questa vicenda ha in corso colloqui con il prefetto e non escludo contatti con l’ambasciatore di Germania in Italia”, ora questa pista sembra chiusa. Il primo cittadino aveva aggiunto: “Avevo detto sin dal primo momento no alle esequie solenni. Sono solidale con il sindaco di Albano che si è opposto. Esequie pubbliche o solenni in una Chiesa erano da evitare e mi sembra che la Chiesa stessa abbia sostenuto questa opinione”. Poi ha spiegato: “Oggi è la giornata delle memoria di quanto avvenne 70 anni fa, una ferita nella storia della nostra città, il ricordo di quando la comunità ebraica fu colpita con una violenza inaudita. Più di mille persone avviate ai campi di sterminio. Qusta città deve ricordare quanto la violenza e l’odio dividono e quanto devono essere vietati questi temi in questi tempi”. E ancora: “da sindaco, posso dire che Roma non poteva accettare il funerale e la sepoltura di un uomo che partecipò all’eccidio delle Ardeatine sparando alla nuca alle persone. Roma non poteva accogliere un boia così”. L’ambasciata tedesca, però, ha smentito Marino e il ministero degli Esteri a Berlino conferma che non ci sono stati contatti ufficiali con Roma. In compenso, il portavoce del ministero degli Esteri Martin Schaefer ha dichiarato: “La cura dei morti tocca allo Stato dove una persona è morta”, “non c’è una responsabilità o un ruolo del governo federale tedesco in questa vicenda, contatti informali sì ma non dipende da noi trovare una soluzione”. Quindi la stessa patria che aveva dato non solo i natali ma anche una divisa al boia delle Fosse Ardeatine chiude le porte al suo cittadino. Nel frattempo il presidente della Comunità ebraica di Roma, Riccardo Pacifici, assegna tutta la responsabilità di quanto accaduto ieri ad Albano al legale dell’ex generale SS, Paolo Giachini. “Quando sapremo tutto capiremo che qualcuno è stato ingannato da un millantatore che non ha garantito la tranquillità che aveva promesso”. Ha quindi sottolineato: “Ha gestito la salma come fosse cosa sua, era solo un tutore legale di Priebke il cui mandato è scaduto automaticamente con la morte”. Quanto al luogo di sepoltura del nazista Pacifici specifica: ”Dobbiamo smettere di nominare quel nome. Lui è il boia delle fosse Ardeatine e basta. Non ci interessa dove porteranno la salma, l’importante è che non ci sia alcun mausoleo o luogo di pellegrinaggio”.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 16, 2013
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La salma di Priebke trasportata in aeroporto: si riflette sul da farsi
La salma di Erich Priebke, dopo che i funerali erano stati annullati, ha lasciato la chiesa di San Pio X ad Albano Laziale (Roma), dove si sarebbero dovute svolgere le esequie, a bordo di un furgone blu giunto sul posto poco dopo la mezzanotte ed entrato da un accesso secondario. Ora, mentre la salma si trova all’aeroporto militare di Pratica di Mare, spiega Marino: “So che si sta riflettendo sulle decisioni da prendere e non escludo che ci siano contatti tra il nostro governo e quello tedesco”. Il Prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro ha confermato di essere “in contatto con Berlino” e di contare di “risolvere la situazione in giornata”. Il primo cittadino della Capitale, riferendosi alla possibilità di concedere la sepoltura a Roma, ha spiegato:”Non potevamo accettare. Priebke partecipò attivamente all’eccidio di 335 persone sparandogli alla nuca. La Capitale non poteva accettare di accogliere con delle esequie un boia così violento”. “Io non ho la patente per attribuire la responsabilità di quanto accaduto ieri ad Albano Laziale – ha poi aggiunto -, ma penso che il governo abbia fatto bene a decidere di trasportare la salma in un’area militare”. Nel frattempo, sono in corso accertamenti per verificare gli autori degli incidenti scoppiati davanti alla chiesa e dei momenti di tensione seguiti all’uscita del feretro.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 16, 2013
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Rissa ai funerali di Priebke: calci e sputi contro il feretro
Il sindaco di Albano Laziale, Marini, aveva tentato di vietare i funerali dell’ex ufficiale SS Priebke, impedendo l’accesso al feretro nella cittadina con con un’ordinanza immediatamente esecutiva che ha schierato i vigili al confine comunale. E’ stato il prefetto di Roma a imporre che venissero fatti. E l’ira dei cittadini si è scatenata. I manifestanti hanno preso d’assalto il feretro e la polizia ha tentato di mantenere la situazione sotto controllo, non riuscendo ad evitare però che la vettura venisse colpita da calci e sputi.
Ma ad Albano sono arrivati anche i neonazi, che hanno accusato i primi di aver preso a calci il carro funebre con la bara. Ancora una volta le forze dell’ordine sono dovute intervenire tra i due gruppi che si sono fronteggiati davanti alla chiesa. Gli agenti in tenuta anti-sommossa, li hanno divisi. Sono volati insulti. I gruppi di destra facendo il saluto fascista hanno gridato “boia chi molla”. Polemiche sul prefetto: c’è chi chiede le sue dimissioni. Ancora alle 19.30 circa secondo alcune agenzie la cerimonia non sarebbe iniziata.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 15, 2013
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Reato di clandestinità: Grillo ha bacchettato i suoi… e Dario Fo bacchetta lui
La Stampa intervista Dario Fo e il Nobel non risparmia una critica a Beppe Grillo dopo che il semplice portavoce del M5S ha sconfessato i suoi parlamentari che hanno presentato l’emendamento sul reato di clandestinità: “Ci sono rimasto male, tutti quelli di sinistra ci sono rimasti male leggendo quel post”. E spiega: “Beppe ha sbagliato e, credo, ha anche capito ieri sera tardi (nella notte di giovedì, ndr) di avere esagerato. Da quello che so se ne è reso conto, e c’è chi gliel’ha detto in modo franco”. Fo aggiunge quindi: “Io sono sempre stato chiaro e non li ho mai adulati”, anzi, “mi sono scagliato duramente verso tutti e due (Grillo e Casaleggio)” sul tema dell’immigrazione perché non considerano “tra le altre cose, il grandissimo utile che viene all’Italia dall’arrivo di questi profughi. Non è solo una questione etica, ho detto. E’ un’opportunità per noi italiani”.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 12, 2013
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E’ morto il boia, Erich Priebke
È morto a Roma Erich Priebke. L’ex capitano delle SS aveva compiuto 100 anni lo scorso 29 luglio e da tempo viveva nella capitale italiana, tra mille polemiche.
Priebke aderì al Partito Nazionalsocialista dei Lavoratori Tedeschi nel 1993. Fu Heinrich Himmler a farlo entrare nelle SS, dove raggiunse il grado di capitano (SS-Hauptsturmführer). Dopo l’armistizio e fino al maggio 1944 operò a Roma, sotto il comdando di Herbert Kappler, che il 23 maggio 1944 ordinò le esecuzioni di 335 ostaggi, da fucilare per rappresaglia alle Fosse Ardeatine. Il 14 giugno Priebke 1944 divenne ufficiale di collegamento con lo stato maggiore della GNR, con sede a Brescia e diede un forte impulso alle perquisizioni ed alle azioni di rastrellamento, allo scopo di individuare le cellule cittadine di supporto ai partigiani che presidiavano le montagne bresciane. In seguito alla sconfitta della Germania, l’SS fuggì da un campo di prigionia presso Rimini e, munito di documenti falsi, si rifugiò in Argentina, a San Carlos de Bariloche, sfuggendo alla cattura per i processi per crimini di guerra e non fu mai scoperto. Nel 1991 la sua partecipazione al massacro delle Fosse Ardeatine fu denunciato nel libro di Esteban Buch El pintor de la Suiza Argentina (Il pittore della Svizzera Argentina). A seguito dell’uscita del libro, tre anni più tardi, il giornalista Sam Donaldson lo intervistò, nella sua abitazione argentina, per conto dell’emittente ABC. Fu allora che le autorità italiane inoltrarono la richiesta di estradizione a quelle argentine.
L’anno successivo Priebke venne rinchiuso nel carcere militare Forte Boccea di Roma. La Procura militare chiese ed ottenne il rinvio a giudizio di Priebke per crimini di guerra. Venne imputato di “concorso in violenza con omicidio continuato in danno di cittadini italiani” per quanto avvenuto a Roma ma il primo agosto del 1996 il Tribunale militare dichiarò di “non doversi procedere, essendo il reato estinto per intervenuta prescrizione” e ordinò l’immediata scarcerazione dell’imputato. I membri della comunità ebraica organizzarono un tumulto nell’aula giudiziaria che non permise alla sentenza di essere eseguita. La situazione si placò quando arrivarono da parte del governo italiano precise rassicurazioni sul fatto che l’ex SS non sarebbe stato liberato nonostante la sentenza del Tribunale Militare. La sentenza venne in seguito annullata dalla Corte di Cassazione e Priebke fu prima condannato a 15 anni, poi ridotti a 10 per motivi di età e di salute; poi, nel marzo 1998, la Corte d’appello militare lo condannò all’ergastolo. La sentenza è stata confermata nel novembre dello stesso anno dalla Corte di Cassazione. A Priebke fu concessa la detenzione domiciliare a causa della sua età avanzata. Il 12 giugno 2007 il giudice militare concede a Priebke, 93enne, il permesso per uscire di casa “per recarsi al lavoro” presso lo studio del suo avvocato, permesso poi revocato perchè Priebke aveva omesso di comunicare alle autorità gli orari e le modalità dei suoi spostamenti per recarsi a lavorare nello studio del suo avvocato. Due anni dopo, mentre ancora godeva di ottima salute, ottenne però il permesso di uscire di casa “per fare la spesa, andare a messa, in farmacia” ed affrontare “indispensabili esigenze di vita”. Nel luglio di quest’anno, varie scritte comparirono in occasione del suo centesimo compleanno, tra le proteste della comunità ebraica.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 11, 2013
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I pentastellati fanno disperare Grillo? “Stop a clandestinità, non è nel programma”
Ieri i senatori del Movimento 5 Stelle Buccarella e Cioffi hanno presentato un emendamento contro l’abolizione del reato d’immigrazione clandestina, che poi è stato approvato dalla commissione giustizia al Senato. Oggi i leader del movimento, Grillo e Casaleggio, hanno pubblicato un post a doppia firma sul blog, sconfessando i due pentastellati, ricordando che il “M5S non è nato per creare dei dottor Stranamore in parlamento senza controllo”. Scrivono il semplice portavoce e il guru: “Ieri è passato l’emendamento di due portavoce senatori del MoVimento 5 Stelle sull’abolizione del reato di clandestinità. La loro posizione espressa in Commissione Giustizia è del tutto personale. Non è stata discussa in assemblea con gli altri senatori del M5S, non faceva parte del Programma votato da otto milioni e mezzo di elettori, non è mai stata sottoposta ad alcuna verifica formale all’interno. Non siamo d’accordo sia nel metodo che nel merito. Nel metodo perché un portavoce non può arrogarsi una decisione così importante su un problema molto sentito a livello sociale senza consultarsi con nessuno. Il M5S non è nato per creare dei dottor Stranamore in Parlamento senza controllo. Se durante le elezioni politiche avessimo proposto l’abolizione del reato di clandestinità, presente in Paesi molto più civili del nostro, come la Francia, la Gran Bretagna e gli Stati Uniti, il M5S avrebbe ottenuto percentuali da prefisso telefonico. Sostituirsi all’opinione pubblica, alla volontà popolare è la pratica comune dei partiti che vogliono “educare” i cittadini, ma non è la nostra. Il M5S e i cittadini che ne fanno parte e che lo hanno votato sono un’unica entità. Nel merito questo emendamento è un invito agli emigranti dell’Africa e del Medio Oriente a imbarcarsi per l’Italia. Il messaggio che riceveranno sarà da loro interpretato nel modo più semplice “La clandestinità non è più un reato“. Lampedusa è al collasso e l’Italia non sta tanto bene. Quanti clandestini siamo in grado di accogliere se un italiano su otto non ha i soldi per mangiare?”. Non sono mancate le prime reazioni. A partire dal Pdl con Maurizio Gasparri, vicepresidente a Palazzo Madama, che ha commentato il post su Twitter:
Anche la Lega, attraverso il senatore Massimo Bitonci, è entrata nel merito. Riguardo alle parole di Grillo e Casaleggio, vengono bollate come una “dichiarazione molto in ritardo. In commissione è successo un fatto estremamente grave perché i proponenti dell’emendamento sono del M5S. Ora chiediamo a Grillo e a Casaleggio e agli esponenti del M5S di firmare loro il nostro emendamento che ripristina il reato di immigrazione clandestinà”.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 10, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/10/10/i-pentastellati-fanno-disperare-grillo-stop-a-clandestinita-non-e-nel-programma/
Ok all’emendamento dei 5 Stelle per abolire il reato d’immigrazione clandestina
Il sottosegretario Ferri ha reso noto che i senatori pentastellati Maurizio Buccarella e Andrea Cioffi hanno presentato un emendamento, approvato dalla commissione giustizia del Senato, che elimina il reato di immigrazione clandestina. Tale emendamento riguarda la delega sulla messa alla prova. Restano comunque validi i procedimenti per l’espulsione e altre fattispecie di reati collegati. Il sottosegretario ha detto: “La sanzione penale appare sproporzionata e ingiustificata. E la sanzione penale pecuniaria è di fatto ineseguibile considerato che i migranti sono privi di qualsiasi bene”. Oltretutto “il numero delle persone che potrebbero essere potenzialmente incriminate sarebbe tale da intasare completamente la macchina della giustizia penale, soprattutto nei luoghi di sbarco”. Ferri ha quindi aggiunto: “Lo Stato deve regolare i flussi migratori in modo compatibile con le concrete possibilità di accogliere i migranti e questo non solo per ragioni di ordine pubblico ma anche per motivi umanitari. A persone che cercano di sfuggire da situazioni di estrema indigenza e spesso disumane dobbiamo garantire un’ospitalità dignitosa. Occorre invece continuare a punire con severità chi sfrutta e favorisce questi fenomeni migratori incontrollati che possono causare tragedie come quella di Lampedusa”. Non si sono fatte attendere le prime reazioni della Lega Nord, con il capogruppo della commissione giustizia a Palazzo Madama Erika Stefani che ha parlato di un tentativo di “smantellare la legge Bossi-Fini”. “È passato in commissione giustizia l’emendamento che abroga il reato di clandestinità previsto dalla legge Bossi-Fini e in generale la trasformazione in illeciti amministrativi per i quali oggi è prevista una multa o una ammenda. Ci siamo fermamente opposti a queste modifiche proposte dal Movimento 5 Stelle e passato con il parere favorevole del governo e i voti di Pd e Pdl”. Ha quindi proseguito: “A questo punto il ministro dell’Interno Alfano chiarisca la sua posizione visto che il governo sembra andare nella direzione opposta rispetto alle sue dichiarazioni. Questo irresponsabile buonismo alimenterà ancora il disastro umanitario al quale stiamo assistendo perché gli immigrati arrivano sulle nostre coste attratti da false speranze. Scelte politiche simili sono un vero e proprio richiamo per ingressi clandestini che, come Lampedusa insegna, possono trasformarsi in tragedia”. Da parte sua il ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri, ai microfoni del Tg3, interpellata riguardo un’eventuale modifica della legge Bossi-Fini aveva ricordato che “su leggi come la Bossi-Fini o la Fini-Giovanardi – temi di grandissimo dibattito politico – sarà il Parlamento a valutare se ci sono le condizioni per fare le modifiche”.
Il tema dell’immigrazione era tornato prepotentemente alla ribalta in seguito alla recente tragedia di Lampedusa.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 9, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/10/09/approvato-lemendamento-dei-5-stelle-per-abolire-il-reato-dimmigrazione/
“Si vede tutto!” Quell’albergo dalle pareti di vetro nel Veneziano
Si fa subito notare l’Antony Palace Hotel, a Marcon, nel Veneziano. Spicca per le sue pareti di vetro. Le stesse che fanno sorgere le lamente dei residenti dei piani alti di due palazzine residenziali di Via Mattei. Il motivo? Gli ospiti dell’albergo non sempre si ricordano di chiudere le tende e così, la sera, con le luci delle stanze accese, le camere diventano dei grandi schermi attraverso i quali si può osservare ogni loro gesto. Anche quelli più personali. Con i residenti obbligati, loro malgrado, ad assistere quotidianamente a quanto avviene all’interno delle camere del quattro stelle: inconsce esibizioni i cui protagonisti sono gli ospiti distratti della struttura impegnati a sfilarsi i vestiti, stendersi nel letto, passeggiare, spesso con poche cose addosso, lungo la stanza, senza contare i momenti più intimi di coppia.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 9, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/10/09/si-vede-tutto-quellalbergo-dalle-pareti-di-vetro-nel-veneziano/
La guerra della terza età? I pensionati pronti alla piazza
I pensionati sono pronti all’attacco? E’ possibile che se non arrivino segnali forti dalla legge di stabilità, i pensionati invaderanno le piazze nei primi di novembre. La decisione definitiva sarà presa dai direttivi unitari di Spi-Cgil, Fnp -Cisl e Uilp convocati il 21 ottobre. Già in una lettera inviata al presidente del Consiglio a fine settembre si denunciavano «le difficili condizioni di vita della popolazione anziana del nostro Paese», a nome dei «circa 6 milioni di pensionati che rappresentiamo unitariamente» i tre sindacati sollecitavano una «decisa inversione di tendenza nelle politiche fin qui attuate», chiedendo che «venga garantita l’indicizzazione delle pensioni all’inflazione» e che si «utilizzi la leva fiscale per restituire ai pensionati parte del potere d’acquisto perso negli ultimi anni».
«I pensionati sono gli unici ad aver pagato una patrimoniale – ha detto Carla Cantone -. Spero non rinnovino il blocco delle rivalutazioni. Se il governo pensa di colpire ancora i pensionati altro che mobilitazione. Chiederemo alle altre categorie, gli attivi, di scendere in piazza con noi».
Come ricorda il Sole 24 ore:
…Il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, intervenendo recentemente ad un convegno della Fiom, aveva annunciato l’intenzione di non confermare dal 2014 il blocco delle indicizzazioni per le pensioni fino a sei volte il minimo (2.886 euro lordi), introdotto per il biennio 2012-2013 dal governo Monti. Sopra questo livello , quindi, il blocco rimarrebbe. Evidentemente le parole del ministro non hanno rassicurato i sindacati che chiedono al Governo di fare di più.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 4, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/10/04/la-guerra-della-terza-eta-i-pensionati-pronti-alla-piazza/
Stadio chiuso a San Siro? Dopo la manifestazione di ieri… è possibile
Non è stata sufficiente la chiusura di una parte della Curva Sud per cori di stampo razzista in occasione della partita del Milan contro la Sampdoria. Ieri i tifosi rossoneri sono tornati a farsi sentire con slogan ancori più pesanti all’esterno dello stadio. Cè infatti stata una contestazione contro la decisione di chiudere il secondo anello verde del Meazza e durante la quale sono stati anche appesi striscioni contro il Napoli e i suoi tifosi. Anche il Vesuvio è stato tirato in ballo: stando ai cori degli ultrà rossoneri dovrebbe bruciare tutti gli abitanti della città campana. E ancora: “La chiusura del settore non cancella l’odore. Napoli m…”. All’interno dello stadio, anche lo speaker si è appellato ai tifosi chiedendo fossero evitati cori discriminatori, ma per tutta risposta è stato fischiato. Ora però chi rischia di andarci di mezzo è la società: San Siro potrebbe chiudere per una giornata: tutto è in mano al giudice sportivo e la possibilità non appare certo remota.
Pubblicato da tdy22 in settembre 29, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/09/29/stadio-chiuso-a-san-siro-dopo-la-manifestazione-di-ieri-e-possibile/
Curva Sud chiusa? I tifosi manifestano in segno di protesta!
Il giudice sportivo ha deciso di chiudere per una giornata il secondo anello blu di San Siro a seguito dei cori razzisti contro i napoletani e i tifosi della Curva Sud, dopo che il ricorso è stato respinto, fanno sentire le loro voci di protesta. Nella notta San Siro è stato tappezzato con 3mila manifesti con stampato il coro anti-Napoli alla base della squalifica e hanno già avvisato che oggi, prima dell’avvio dell’incontro con la Samp, terranno una manifestazione all’ingresso 14 dello stadio. Si legge nel comunicato: “In tanti si chiedono come reagiremo di fronte alla chiusura della nostra amata Curva. Il ritrovo per la Curva Sud è alle 19.00 davanti al cancello 14, porteremo colore, cori e tutta la nostra rabbia davanti allo stadio nel momento in cui più sarà importante farci sentire, quando la gente starà affluendo agli ingressi. Distribuiremo un volantino con un comunicato che riguarderà tutta la tifoseria, perché quello che sta accadendo è assurdo. Chiunque abbia a cuore la Curva Sud, chiunque abbia a cuore il Milan, chiunque pensa che questa decisione sia folle, è invitato ad esserci per far sentire la sua voce: facciamo sentire tutti insieme quanto tutto questo ci faccia schifo! Resteremo davanti ai cancelli fino al fischio d’inizio, dopodiché lasceremo lo stadio nella tristezza e la desolazione ovvia e unica conseguenza di queste decisioni che calpestano ogni diritto. Un’ora e mezza per NOI un’ora e mezza per la NOSTRA LIBERTA’!!! C’erano una volta, megafoni tamburi e colore… C’era un tifo fatto di passione e non di televisione… Quello che ci avete tolto… Quello che ci riprenderemo!!! USURPATORI BAST***I!!!!”
Pubblicato da tdy22 in settembre 28, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/09/28/curva-sud-chiusa-i-tifosi-manifestano-in-segno-di-protesta/
Sudan violento, 29 morti: il racconto nelle foto shock!
Sono morte almeno 29 persone in tre giorni nelle proteste-antigovernative scoppiate per l’aumento del prezzo del carburanti. Tra le vittime anche i giovanissimi.
Gli ospedali dicono: “Abbiamo ricevuto i corpi di 21 persone”, da quando sono cominciate le proteste.
Altre otto persone sono state uccise in altre località del paese, secondo testimoni e famiglie. Intanto, gli attivisti hanno indetto nuove proteste a Khartoum, dove le forze anti-sommossa sono già state dispiegate in mattinata presso i punti nevralgici della città.
+++ IMMAGINI ADATTE A UN PUBBLICO ADULTO E CONSAPEVOLE +++
Pubblicato da tdy22 in settembre 26, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/09/26/sudan-violento-29-morti-il-racconto-nelle-foto-shock/
Disoccupati Val di Susa contro i No Tav: strumentalizzazione?
Un volantino contro gli attivisti del movimento No Tav “Agiremo nella stessa maniera in cui agite voi: da vigliacchi. Vi daremo filo da torcere. Colpiremo le menti di questa organizzazione terroristica”, firmato da sedicenti “Disoccupati Val di Susa“. Il messaggio è arrivato proprio nel giorno in cui sono cominciati gli scavi per il tunnel della linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione. I sindaci della Valle di Susa sono accusati di essere complici di quelli definiti come “deliquenti” e poi ancora accuse verso il movimento di protesta:
“Siamo stufi e incazzati come bestie per le continue proteste contro il cantiere Tav e i continui attentati alle forze dell’ordine”.
Il biglietto prosegue accusando: le proteste “stanno distruggendo la valle”, molte aziende ormai hanno chiuso i battenti e il turismo è entrato in crisi.
Criticato anche Erri de Luca, poi il messaggio i conclude ”Appoggeremo le forze dell’ordine. Il popolo della Valle è con voi e siamo pronti a combattere al vostro fianco. Faremo di tutto per difendere la nostra libertà, la nostra famiglia, la nostra valle e il nostro lavoro. Il lavoro è la vita e quindi ben vengano le grandi e le piccole opere”.
Più che un opinione sembra una strumentalizzazione per portare avanti determinati interessi economici di pochi in un clima di tensione sociale. Si cerca quindi di far leva sulla popolazione ormai contesa da troppo tempo da un’opera monumentale che procede a rilento e una protesta dilagante che incalza.
Pubblicato da tdy22 in settembre 23, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/09/23/disoccupati-val-di-susa-contro-i-no-tav-strumentalizzazione/
Pedonalizzazione 2.0: proteste alla pineta di Castelfusano
La tradizione era la domenica ora invece si ripristina e si raddoppia dalle 8 del mattino di sabato ininterrottamente fino alla domenica a mezzanotte la pineta di Castelfusano, ad Ostia, nel litorale romano viene pedonalizzata. Fu la giunta di destra cinque anni fa a cancellare la tradizionale pedalata o passeggiata domenicale, ma ora le buone abitudini sembrano dimenticate. Tante le proteste e le polemiche, ma soprattutto molte le lacune per la carenza di informazioni date ai cittadini e in particolare agli automobilisti che d’improvviso si sono visti bloccare dai vigili urbani. Tanti gli ingorghi, immenso il caos e la piazza di Castelfusano è diventata un groviglio di auto che forse hanno inquinato maggiormente di quando invece la pedonalizzazione non era prevista.
Pubblicato da tdy22 in settembre 21, 2013
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Salta il primo giorno di scuola: ci sono i topi nell’edificio
Marco Giudici, consigliere e presidente della commissione trasparenza del Municipio XII, ha “ricevuto numerosi reclami da partedi genitori costretti a cambiare i loro programmi”. Perchè? Il ritorno sui banchi, per i bambini della scuola elementare ‘Raffaello Sanzio’ a Roma, è stato posticipato a causa della presenza di alcuni topi avvistati all’interno del plesso in via del Casaletto. La dirigente della scuola ha quindi annunciato alle famiglie, via mail, l’apertura tardiva. Nella nota di Giudici si legge ancora: “Il fatto assume una gravità senza precedenti se si considera che l’assessore municipale alla scuola Tiziana Capriotti era stata convocata per giovedì scorso in commissione trasparenza per riferire sullo stato delle scuole, ma ha declinato l’invito e non si è presentata”. I roditori sono stati avvistati mercoledì. Quando il fatto è venuto alla luce, è stata immediata la protesta dei genitori che hanno annunciato azioni a tutela dei ragazzi, minacciando di no farli entrare neppure in aula la prossima settimana se non sarà garantita la completa deratizzazione. Non è la prima volta che un edificio scolastico viene chiuso a causa della presenza dei topi. Nel corso del precedente anno scolastico, a novembre, il nido comunale al Trullo, sempre nella capitale, era stato chiuso l’istituto comunale “La bussola d’oro”, dove escrementi dei roditori erano stati trovati nelle aule e in cucina. Il problema dell’invasiva popolazione di topi a Roma era stato sollevato, tempo fa, anche nel popolare quartiere di Trastevere, dove l’assessore all’ambiente del I Municipio aveva denunciato “topi, sacchetti aperti, rifiuti sparsi, odore nauseabondo” dietro alla scuola Regina Margherita.
Pubblicato da tdy22 in settembre 11, 2013
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I santi vincono il derby: vietate le partite in tv!
A Sperlonga, nota località balneare in provincia di Latina, questo weekend l’ha avuta vinta Don Gaetano: calcio bandito per due giorni! Era stato infatti il parroco a supplicare i fedeli che venissero vietate le dirette tv dei due anticipi di oggi, Chievo-Napoli e Juve-Lazio, nei locali pubblici: era in programma proprio per oggi, alle 19, la processione in onore dei santi Rocco e Leone e il sacerdote temeva che in molti avrebbero preferito un altro tipo di santuari: i luoghi muniti di parabola satellitare. Non si voleva svuotare del suo significato religioso la festa patronale, ma non sono stati fatti i conti con i turisti che sono stati pronti a protestare: “Non è giusto vietare solo la visone di Napoli, Juve e Lazio”. Ed ecco come sono state “parate” le polemiche: maxi schermi spenti per tutta la seconda giornata di campionato.
Pubblicato da tdy22 in agosto 31, 2013
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S’infuoca l’Egitto: tra massacro e instabilità politica la notte al Cairo
Sono ancora i Fratelli musulmani a denunciare il massacro, che secondo loro, sta compiendo la polizia egiziana, che questa mattina avrebbe massacrato almeno 200 persone (e ferendone 8000) sparando sulla folla dei manifestanti Pro-Morsi. Dall’altra parte il ministero dell’Interno ha annunciato che due membri delle forze di sicurezza sono stati uccisi durante lo sgombero delle piazze pro-Morsi, aggiungendo che sono stati i manifestanti ad aprire il fuoco contro la polizia. Per il ministero della Salute egiziano, poi, per il momento non si conterebbe alcuna vittima, ma solo 26 feriti, nello schieramento pro-Morsi durante il rastrellamento da parte della polizia. Il clima è infuocato e minuto dopo minuto la situazione al Cairo è in evoluzione.
La notizia dei morti durante lo sgombero dei presidi pro-Morsi da parte della polizia in Egitto è «estremamente preoccupante» per la Ue. «Ribadiamo che la violenza non condurrà ad alcuna soluzione e facciamo appello alle autorità egiziane a procedere col massimo autocontrollo» ha detto il portavoce di Catherine Ashton.
L’Ambasciata d’Italia a Il Cairo invita i connazionali in Egitto a “tenersi lontani dagli assembramenti”. “Siamo sempre raggiungibili allo 0227943194/5”, si legge su Twitter.
Pubblicato da tdy22 in agosto 14, 2013
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Arriva il Tap… ed è già polemica!
Vola in Azerbaigian Enrico Letta, dove domani incontrerà a Baku il presidente del Paese ex sovietico Ilham Aliyev. Il presidente del Consiglio, come aveva annunciato in occasione del bilaterale con di Atene con l’omologo greco Antonis Samaras a fine luglio, con l’occasione ringrazierà personalmente Aliyev per la decisione presa di convogliare il gas estratto dall’immenso giacimento di Shah Deniz nelle condotte della Trans-Adriatic pipeline (Tap), progetto italo-greco-albanese con cui “l’oro blu” azero, dopo essere transitato attraverso la Turchia, raggiungerà l’Europa. Stando a quanto detto da Letta, il Tap ha un’importanza strategica sia in chiave europea che italiana e la realizzazione del gasdotto “avrà effetti per i prossimi 20 anni […] spostando il cuore degli hub energetici europei e rendendo l’area adriatico-jonica al centro della futura politica energetica europea”. Del resto già la Ue aveva reso noto l’intento della diversificazione dell’approvvigionamento energetico per tagliare la dipendenza dalla Russia e creare solidi legami energetici con l’Asia Centrale, ricca di materie prime. Shah Deniz, le cui riserve sarebbero pari a un triliardo di metri cubi, è al momento il più importante bacino da cui l’Europa intende abbeverarsi. Il Tap dovrebbe venir realizzato a partire dal 2015 e dovrebbe essere realizzato nel 2019 e, sempre da come riferito da Letta, dovrebbe avere ricadute positive anche sull’Italia, aiutando a tenere giù i prezzi dell’energia e a favorire dunque la competitività del paese. Ma il Tap creerà anche posti di lavoro. Dovrebbe trattarsi di 2mila, secondo quanto spiegato dal country manager della Tap, Giampaolo Russo, in una recente audizione al Senato. Nel frattempo, però, monta la protesta nel Salento, a opera del moviemtno No Tap, là dove i tubi del gasdotto dovrebbero raggiungere il territorio italiano. Come spiega l’Huffington Post: “È una rete di municipi e associazioni che denuncia i possibili danni ambientali, paesaggistici e turistici che la pipeline potrebbe causare. I No Tap, recentemente, hanno conquistato alla loro battaglia lo scrittore Erri De Luca, secondo il quale il progetto del gasdotto va contrastato facendo leva sul diritto alla bellezza paesaggistica. Se in Italia il gasdotto incontra l’opposizione dei No Tap, a livello internazionale – viene da pensare – potrebbe alimentare polemiche da parte russa. Del resto la pipeline italo-greco-albanese e la relativa strategia europea che ne ispira la realizzazione cozzano teoricamente contro un altro programma di politica energetica che vede l’Italia impegnata: il South Stream, il maxi gasdotto promosso da Gazprom che, risalendo la dorsale balcanica e terminando al Tarvisio, porterà in Europa il metano russo. Eni fa parte del consorzio internazionale che gestisce il segmento offshore della pipeline, nel Mar Nero. In altri termini l’Italia si ritrova coinvolta in due distinti schemi. Da una parte appoggia Gazprom e dall’altra promuove lo sforzo europeo orientato a diminuire la dipendenza dall’energia russa.”
Pubblicato da tdy22 in agosto 10, 2013
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Poesie e racconti: i colori della fantasia
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