L’idea geniale di una ragazzina di 15 anni: vende biscotti sfruttando la “fame chimica”

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Si chiama “fame chimica” e sono le grandi abbuffate che seguono dopo aver assunto cannabis. In realtà il fenomeno è ben noto ed è dovuto all’azione  del Thc, cioè il principio attivo contenuto nella marijuana, che si lega al cervello con alcuni recettori chiamati Cb1, o recettori cannabinoidi, tale reazione chimica provoca la sensazione di fame. Gli ultimi studi effettuati dall’agenzia francese Inserm e pubblicati sulle pagine della rivista Nature Neuroscience, dimostrano che un ruolo fondamentale in questo fenomeno è giocato dal senso dell’olfatto, il quale viene potenziato sotto effetto del Thc, aumentando in questo modo la sua capacità di risvegliare l’appetito. Se i risultati, ottenuti per ora su topi, verranno confermati, potrebbero aiutare a sviluppare farmaci in grado di trattare diversi tipi di disturbi alimentari, come l’obesità o la perdita di appetito. Ma nel frattempo c’è chi sfrutta questa caratteristica. Lei, si chiama Danielle, è una scout di quindici anni di San Francisco, in California che come molte sue coetanee si è lanciata nella vendita dei biscotti. A differenza delle sue amiche che li vendevano nei parchi, davanti ai luoghi simbolo della città e in occasione di eventi, Danielle, ha scelto invece di vendere davandi a un dispensario di marijuana medica, in modo da approfittare della cosiddetta ‘fame chimica’. Nel giro di poche ore la ragazzina ha venduto 117 scatole di Dulce de Leches e biscotti Tagalong al cioccolato, tanto che la sua impresa poi è arrivata anche sui principali media nazionali e internazionali

 

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Puliscono la spiaggia, trovano 50 kg di marijuana

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Erano due addetti di “Bibione Mare” che mentre erano impegnati a ripulire la spiaggia dopo l’ultima mareggiata hanno trovato alcuni sacchetti contenenti marijuana. Così hanno deciso di contattare i carabinieri, che arrivati sul posto hanno rintracciato circa cinquanta sacchetti  per un totale di quasi 50 kg  di marijuana. Ora si è aperta un’indagine per capire se qualcuno li ha gettati in mare a causa di un controllo o se ci sia stato un naufragio in mare a causa del maltempo.

Arrivano le sigarette elettroniche alla marijuana!

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Si potranno acquistare sigarette elettroniche alla marijuana su internet, a lanciare l’allarme è stato l’Istituto superiore della sanità che ha poi ha precisato anche che in rete si possono acquistare ricariche per la e-cig il cui 5% contenuto non è correttamente indicato e quindi il consumatore non ha idea di cosa stia svapando. A 15 anni dalla messa in commercio della sigaretta elettronica negli Stati Uniti e a quattro dalla diffusione in Italia, “continuano ad esserci dubbi sull’efficacia a lungo termine per smettere di fumare e sulla sua efficacia rispetto ad altri analoghi sistemi utilizzati allo stesso fine, come cerotti e spray”, sottolinea  Walter Ricciardi, membro del Consiglio Superiore di Sanità, e sono “pochi gli studi su pericolosità e rischi”. Per questo monitoraggio continuo, ricerca e maggiore informazione per consumatori e venditori sono “le aree da implementare per fare chiarezza sul tema”.

 

La 18enne che spaccia droga davanti al liceo: gliela procurava il padre

spaccio-marijuana-tuttacronacaSono finiti in manette un padre e una figlia, di 41 e 18 anni, dopo che la ragazza era stata sorpresa davanti a un liceo bolognese mentre cedeva una dose di marijuana. Nell’abitazione dei due, i militari hanno trovato 40 grammi di hasisc già confezionati. Il padre ha spiegato loro che era lui stesso che procurava droga alla figlia, così la giovane non doveva entrare in contatto con i pusher, ma ha anche aggiunto d’ignorare che lei, a sua volta, la vendesse nella scuola che frequenta. La giovane era stata notata da un militare, in borghese e con un cane anti-droga al seguito, che ha allertato la pattuglia in divisa, poco distante. La ragazza, viste le divise, ha tentato di liberarsi di una piccola dose di marijuana gettandola in un cassonetto. In seguito sono stati identificati anche due minori acquirenti che hanno confermato di aver acquistato da lei alcuni ‘spinelli’.Ora, in attesa della convalida, il pm Antonello Gustapane ha disposto il carcere per l’uomo, barista salutario, e i domiciliari per la 18enne. Valter Giovannini, procuratore aggiunto e portavoce della Procura, ha spiegato che il servizio davanti alla scuola rientra in un’attività che da un pò di tempo la compagnia Bologna Centroporta avanti all’esterno di istituti cittadini. “Questi servizi, sia in borghese che in divisa, proseguiranno, al fine di impedire che gli studenti possano acquistare marijuana addirittura prima dell’inizio delle lezioni”.

Bieber e l’aggressione all’autista di limousine

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Bieber e i suoi guai legali che non finiscono mai. Arrivata la conferma dell’esito positivo a marijuana e Xanax assunti prima di mettersi alla guida di un’auto sportiva, ora si profila l’ennesimo processo. Il 10 marzo un giudice canadese dovrà pronunciarsi circa un’aggressione che il cantante 19enne avrebbe fatto nei confronti di un autista di limousine di Toronto. Intanto in America aumentano le adesioni per la petizione che chiede di espellere Bieber dagli Usa.  Persecuzione o carattere ribelle?

 

Il deputato di Sel che si fuma una canna a Montecitorio

farina-canna-montecitorio-tuttacronacaDaniele Farina, deputato di Sel, in occasione di un’intervista rilasciata a La zanzara, ha fumato uno spinello all’interno dei locali della Camera dei Deputati come gesto dimostrativo per dar forza alla proposta della legalizzazione della cannabis: “Dalla legalizzazione della cannabis possono arrivare otto miliardi di euro per lo Stato. Ma l’assegno è in carta da canapa e il governo non lo vuole”. Il parlamentare poi si difende con ironia sostenendo di aver acceso lo spinello nella zona fumatori, “nel rispetto della legge”.

La mamma malata di sclerosi multipla e la petizione pro-liberalizzazione

marijuana-tuttacronacaMaddalena Migani ha 36 anni, due bimbe e una malattia: la sclerosi multipla. La donna riesce a sopportare dolori e malesseri affrontandoli con maggiore serenità quando ha la possibilità di procurarsi della cannabis e per questo  ha lanciato una petizione on line per liberalizzare la marijuana sul sito change.org. “Non sopporto il cortisone e per me l’unica alternativa è la cannabis. Quando la prendo sto meglio, sono più serena, riesco a dormire e i dolori sono più leggeri. Tutto diventa più facile”. Una battaglia, quella per la liberalizzazione della cannabis, portata avanti prima di lei da altri malati. La donna ha scoperto che la marijuana poteva aiutarla quasi per caso. Spiega: “Ho sentito dire che la marijuana sta dando risultati positivi nell’ambito di una sperimentazione in Puglia. Una mia amica mi ha girato via email delle notizie. A quel punto ho chiesto un parere al mio medico e al mio neurologo, ma mi hanno risposto con sorrisi di comprensione, cambiando argomento. Ero sola con le mie domande e mi restava solo la possibilità di provare. Ma non riesco a fumare cannabis, mai fumato canne. Mi girava la testa. Allora l’ho mangiata, l’ho messa sotto la lingua, come un prodotto omeopatico e i risultati sono arrivati. Riesco a superare anche uno dei tanti disagi che affronto con la malattia, il problema di minzione. Faccio pipì in continuazione, ora non succede più. Per un paio di settimane mi sono quasi sentita un essere normale”. Lei, disabile al 75%, ha dovuto lasciare il suo lavoro e non le è facile seguire le due piccole di 6 e 3 anni. Nonostante questo, la maternità è stato il suo primo pensiero dopo la diagnosi. “E’ la prima cosa che ho chiesto al mio fidanzato: ‘Facciamo un figlio’. Quasi un istinto di sopravvivenza. Ma le gravidanze hanno peggiorato le mie condizioni di salute. Ho anche gravi problemi all’occhio sinistro”, dice. Da quando ha scoperto di essere malata, otto anni fa, Maddalena cerca di convivere con fastidi e dolori. Esistono altre esperienze simili alla sua: pazienti nelle sue stesse condizioni che raccontano di sentirsi meglio consumando cannabis. Al momento, tuttavia, non ci sono abbastanza ricerche scientifiche a sostegno dell’efficacia dell’uso terapeutico della marijuana. “L’unico farmaco a base di cannabis indicato per i pazienti sclerosi multipla è il Sativex – spiega Diego Centonze, ricercatore Aism- Associazione italiana sclerosi multipla – E’ uno spray che si è dimostrato utile per curare i pazienti e che è fornito dal Sistema sanitario nazionale. E’ stato oggetto di numerose sperimentazioni cliniche. Se parliamo invece di cannabis, va detto che non esistono evidenze scientifiche che possa aiutare i pazienti a stare meglio”. Un farmaco, il Sativex, immesso per la prima volta sul mercato in Canada nel 2005, che però Maddalena non può assumere. “Il neurologo mi ha spiegato che non posso prenderlo perché si usa nei casi di ipertono, quando c’è una rigidità del fisico maggiore della mia. Per me non va bene. Riesco a provare sollievo solo con la cannabis e il mio sogno sarebbe quello di poterla comprare in farmacia”. Scrive Repubblica:
La richiesta affidata da Maddalena al web segue di qualche giorno un ddl presentato dal Pd sull’uso terapeutico della cannabis che dovrebbe semplificare e rendere accessibile ai pazienti il ricorso dei farmaci a base cannabinoide. Accanto al Sativex esistono altri medicinali a base di marijuana. “Di solito l’uso dei farmaci con cannabis nella sclerosi multipla  – spiega Roberta Pacifici responsabile Farmacodipendenze, tossicodipendenze e doping dell’Istituto superiore di Sanità – si è rivelata utile per attenuare il tremore. Medicinali cannabiodi sono usati anche in presenza di glaucoma, nei casi di Aids e per attenuare la nausea durante la chemioterapia. Ma esistono altri farmaci più conosciuti da un punto di vista farmacologico, quelli che definiamo ‘di prima scelta’. Sono stati sottoposti a più studi, mentre non si conoscono ancora bene gli effetti collaterali di quelli a base di marijuana”. Quando usare allora i farmaci a base di cannabis? “Nelle sacche di popolazione che non rispondono ai trattamenti farmacologici ‘di prima scelta. In questi casi possono essere utili”, aggiunge Pacifici.

Dipingendo i fatti della settimana: i nostri 7 giorni

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Domenica invernale, con una settimana di notizie che si sono rincorse tra smentite, conferme e fuori programma. Volendo dipingere i fatti della settimana, quelli che hanno lasciato il segno, sicuramente troviamo l’atroce storia del bimbo Cocò: nato dietro le sbarre e morto bruciato in un’auto. Oggi, all’Angelus, anche il Pontefice si è occupato del caso e ha invitato a pregare per il piccolo, proprio mentre le colombe, liberate in piazza, sono state preda di un gabbiano e di un corvo. Un’altra notizia che ci ha toccato nel profondo è stato anche il video del terrificante incidente di Matteo Malucelli a Daytona. Paura per lui, mentre si resta ancora in ansia per le condizioni di Schumacher, anche questa settimana le notizie sono poche e ancora immerse in un clima di preoccupazione. A portare gelo è tempesta sono anche stati gli atti antisemiti che si sono succeduti nelle ultime ore nella Capitale, uno su tutti la scandalosa scritta “Hanna Frank bugiardona” con tanto di errore grammaticale. Tristezza anche per il tragico epilogo della sparizione di Provvidenza, la 27enne di Messina scomparsa a luglio e ritrovata morta sotto un cavalcavia.

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Cercando di cambiare tonalità e dal nero passando al rosa, questa settimana sono stati tanti gli avvenimenti di gossip che hanno sicuramente avuto un forte richiamo mediatico. Da Buffon a Hollande fino ad arrivare a Pirlo e all’immancabile nuovo capito di Icardi e Wanda Nara. Novità però anche sul fronte del calciomercato: con le proteste dei tifosi che in un primo momento avevano bloccato lo scambio Vucinic-Guarin, per poi arrivare a Thohir che ha stoppato la trattativa anche se resta ancora aperto uno spiraglio. Per sapere come finirà, bisognerà quindi attendere i prossimi giorni. Grande interesse anche quel gol di Peluso di cui la Rai non ha mostrato l’altro filmato, a cui sono seguite polemiche e bufere che sembrano non aver fine. Incertezza quindi anche dopo che il campionato vede la Roma recuperare sulla Juve due punti e avvicinarsi alla Vecchia Signora. A suscitare interesse però non è certamente solo il calcio, ci sono tanti lavoratori che si chiedono quando arriverà per loro l’ora della pensione, di proposta in proposta sembra svanire ogni sicurezza e per gli italiani resta solo la speranza che prima o poi si faccia chiarezza e si riveda la legge Fornero che ha davvero rivoluzionato la vita di molti lavoratori consegnandogli un futuro dipinto di grigio fumo. Ma non ci va di finire la settimana nel grigio fumo, al limite, meglio finire nel fumo delle Marlboro alla Marijuana!

GOOD NIGHT, AND GOOD LUCK!

La clamorosa notizia: arrivano le Marlboro M, le sigarette con la marijuana

marlboro-m-cannabis-tuttacronacaLa clamorosa notizia arriva dagli Stati Uniti e segue di poco quella sulla legalizzazione della marijuana in Colorato: la Philip Morris, il più grande produttore di sigarette al mondo, ha annunciato che produrrà sigarette alla cannabis. Come si legge su ArticoloTre: verrà  commercializzato  il marchio ” Marlboro M” , nei punti vendita di marijuana con licenza nello stato del Colorado, e nello stato di Washington. Serafin Norcik , Sr. Vice President Phillip Morris ‘ per il Marketing ha dichiarato in un’intervista che il marketing cannabis è ritenuto strategico dall’azienda. Dal momento che solo i prodotti derivati dal tabacco sono attualmente vietati in pubblicità e promozioni negli Stati Uniti , Phillip Morris avrebbe stanziato un enorme budget pubblicitario proprio per promuovere il nuovo ” Marlboro M”. Le azioni Phillip Morris hanno raggiunto il massimo storico a seguito delle notizie sulla  marijuana, con il sito americano “Abril Uno” che ha diffuso la notizia.

Le “Marlboro M”, secondo il sito americano “Abril Uno” – che ha un motto significativo: “Vi teniamo aggiornati” – verranno vendute nei punti di vendita autorizzati, inizialmente in Colorado e lo Stato di Washington, nella costa East. Da un punto di vista legale, si dovrà aspettare il “via libera” delle autorità federali e di quelle statali. Insomma, una notizia eclatante. Poi però cercando maggiori informazioni s’incappa sul sito The Horsemoon Post che spiega:

 La pubblicità delle sigarette è vietata negli Stati Uniti, ma sulla marijuana si aprirebbero scenari interessanti di marketing, visto il campo ampiamente inesplorato. La legalizzazione della marijuana starebbe peraltro sortendo effetti sul recupero sociale dei trafficanti, se verranno confermate le notizie anticipate da dirigenti del gruppo statunitense, secondo i quali sono stati già contattati ex produttori internazionali di droga in Messico e Paraguay, per allacciare interessanti partnership, utili a fare uscire dalla clandestinità economica questi ex criminali, reinserendoli nella società civile attraverso l’organizzazione di una rete di distribuzione legale in tutto il continente americano, da Nord a Sud.

L’avvio della commercializzazione è prevista dal 2015, inizialmente dal Colorado e dallo Stato di Washington, poi in tutti gli Stati Uniti. La notizia – come è immaginabile – ha destato profondo interesse nei consumatori europei, che ora rivendicano il diritto di seguire gli americani in questo processo di legalizzazione.

In effetti, la notizia è scioccante. Tanto scioccante da essere infondata, perché il sito Abril Uno è un sito satirico, che ha voluto ironizzare sul processo di liberalizzazione della marijuana in corso negli Stati Uniti. Non ci sarà alcun pacchetto di “Marlboro M” in commercio e la Phillip Morris non avrà alcun contatto con ex trafficanti di droga messicani e paraguaiani. È una fandonia, ma una fandonia visibile, riscontrabile, verificabile: chi non lo fa scambia l’informazione per un recinto di maiali, in cui ogni grugnito è considerato degno di nota e meritevole di un editoriale. Non è così.

Una  notizia che rimbalza (c’a rimbalza, direbbero a Roma…) dagli Stati Uniti sta mettendo in subbuglio il mondo della finanza, per le enormi ricadute che avrà la decisione della Philip Morris, il più grande produttore di sigarette al mondo, che ha annunciato qualche giorno fa la decisione di sfruttare il nuovo orientamento impresso dalla legalizzazione della marijuana. Con il brand “Marlboro M” sarà prodotta una sigaretta con base la nota “erba” con cui molti usano trastullarsi e tal’altri si curano, sfruttando le note proprietà della marijuana in serissimi procedimenti medici soprattutto in oncologia.

Le “Marlboro M”, secondo il sito americano “Abril Uno” – che ha un motto significativo: “Vi teniamo aggiornati” – verranno vendute nei punti di vendita autorizzati, inizialmente in Colorado e lo Stato di Washington, nella costa East. Da un punto di vista legale, si dovrà aspettare il “via libera” delle autorità federali e di quelle statali.

La pubblicità delle sigarette è vietata negli Stati Uniti, ma sulla marijuana si aprirebbero scenari interessanti di marketing, visto il campo ampiamente inesplorato. La legalizzazione della marijuana starebbe peraltro sortendo effetti sul recupero sociale dei trafficanti, se verranno confermate le notizie anticipate da dirigenti del gruppo statunitense, secondo i quali sono stati già contattati ex produttori internazionali di droga in Messico e Paraguay, per allacciare interessanti partnership, utili a fare uscire dalla clandestinità economica questi ex criminali, reinserendoli nella società civile attraverso l’organizzazione di una rete di distribuzione legale in tutto il continente americano, da Nord a Sud.

L’avvio della commercializzazione è prevista dal 2015, inizialmente dal Colorado e dallo Stato di Washington, poi in tutti gli Stati Uniti. La notizia – come è immaginabile – ha destato profondo interesse nei consumatori europei, che ora rivendicano il diritto di seguire gli americani in questo processo di legalizzazione.

In effetti, la notizia è scioccante. Tanto scioccante da essere infondata, perché il sito Abril Uno è un sito satirico, che ha voluto ironizzare sul processo di liberalizzazione della marijuana in corso negli Stati Uniti. Non ci sarà alcun pacchetto di “Marlboro M” in commercio e la Phillip Morris non avrà alcun contatto con ex trafficanti di droga messicani e paraguaiani. È una fandonia, ma una fandonia visibile, riscontrabile, verificabile: chi non lo fa scambia l’informazione per un recinto di maiali, in cui ogni grugnito è considerato degno di nota e meritevole di un editoriale. Non è così.

– See more at: http://www.horsemoonpost.com/2014/01/25/clamorosa-notizia-dagli-usa-la-phillip-morris-produrra-sigarette-alla-marijuana/#sthash.4AuLhpcU.dpuf

Torino dice sì: è la prima tra le grandi città ad aprire alla cannabis libera

cannabis-torino-tuttacronacaTorino apre le porte alla cannabis, prima tra le grandi città d’Italia. Questo non significa che da oggi si possa consumare, produrre per il proprio uso e condividere tra amici la marijuana sul terrazzo di casa, ma questo è il senso “politico” della richiesta, partita dalla Sala Rossa dopo il voto di ieri della Sala Rossa e indirizzata al Parlamento: “Passare da un impianto proibizionistico a uno di tipo legale della produzione e della distribuzione delle droghe leggere”. A proporre l’ordine del giorno erano stati Marco Grimaldi di Sel e dai consiglieri Silvio Viale, Luca Cassiani e Lucia Centillo del Pd. Nello specifico, due gli ordini del giorno passati: in uno la città chiede alla Regione di seguire l’esempio di Toscana, Liguria e soprattutto Veneto. Qui oltre ad aver autorizzato i farmaci cannabinoidi per la terapia del dolore, è stata approvata all’unanimità una legge per sperimentare la distribuzione gratuita negli ospedali e nelle farmacie di preparati a base di cannabis, ma anche la produzione diretta di marijuana. Nel secondo provvedimento, invece, Torino chiede anche l’abolizione della legge Fini-Giovanardi (ritenuta da molti consiglieri restrittiva nonché una delle cause del sovraffollamento delle carceri) e il via libera alla produzione diretta di cannabis e al consumo da scopo ricreativo. Misura drastica, quest’ultima, passata per soli due voti di scarto del Movimento 5 stelle, che ha visto anche l’astensione del sindaco Fassino. Uno dei consiglieri, favorevole, ha commentato: “il Parlamento dovrà affrontare il passaggio da un impianto di tipo proibizionistico, a uno di tipo legale della produzione e della distribuzione delle cosiddette droghe leggere”. L’esito della votazione, tuttavia, è stata incerta fino all’ultimo, a causa dell’incognita del voto moderato e cattolico del Pd, mentre sembrava più possibile l’approvazione di una seconda mozione pro-cannabis che si limitava ad allargarne l’uso terapeutico. Il Pd si è spaccato tra proibizionisti, astensionisti (tra questi anche il sindaco Fassino) e antiproibizionisti, che si sono rivelati la maggioranza. A cantare vittoria è Grimaldi: “Torino è la prima grande città in Italia a pronunciarsi sull’abrogazione della legge Fini-Giovanardi e sulla legalizzazione delle cosiddette droghe leggere – dice – Vogliamo mettere fine alle politiche proibizionistiche che hanno solo regalato ai narcotrafficanti centinaia di miliardi di euro, e togliere dall’illegalità centinaia di migliaia di cittadini”. Il radicale Silvio Viale ricorda: “Già nel 1996 la Sala Rossa aveva votato un ordine del giorno: sono passati 17 anni ma la politica ha fatto l’opposto, ipocritamente”.

Marijuana, è euforia in borsa con rialzi anche 1700%, ma c’e’ chi dice che è solo fumo

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E’ stata pura euforia, quella prodotta dalla marijuana, questa volta in borsa. Negli Usa, si intende, dove gli investitori puntano sui titoli di questo settore, alla disperata ricerca di una nuova Silicon Valley che garantisca profitti da Eldorado, portando a rialzi che hanno raggiunto il 1700%.
Si tratta di aziende come Growlife Inc., Medical Marijuana Inc., Cannabis Science e Medbox Inc., che investono massicciamente nella ricerca per utilizzi medicali della famosa erba, e che quindi si stanno costruendo un solido futuro, o di  Hemp Inc., che usa la canapa per l’abbigliamento e gli articoli sportivi. Ma anche di altre come Tranzbyte Corp. o GreenGro Technologies Inc., che invece si occupano solo di commercializzazione. I loro titoli sono a buon mercato e quindi sono stati tra i piu’ comprati, ed hanno avuto le impennate maggiori. Ma, sottolineano gli analisti, sono proprio quelli che hanno le minori prospettive di crescita.
Per alcuni analisti, si tratta di una corsa insensata alla ricerca di folli guadagni da un settore che invece, sostengono, ha bisogno ancora di molta ricerca in ambito medico, e quindi di pesanti investimenti e di tempo, per poter dare i suoi frutti.
A contribuire all’impennata a cavallo del nuovo anno può essere stata anche la legalizzazione della marijuana in altri due stati Usa, tra cui il Colorado a inizi gennaio, sottolineano.
Dai picchi della settimana scorsa, comunque, i titoli del settore hanno subito qualche ridimensionamento – gli analisti di mercato parlano spesso di “ritracciamento”, quando un titolo è salito troppo e troppo in fretta, vede il suo prezzo ridimensionarsi un po’. Per alcuni invece, si tratta della fine del boom: i profitti messi a segno da questi titoli in borsa negli ultimi mesi  sono destinati a finire in fumo.
L’autorita’ di settore – FINRA – cioè l’organo Usa preposto a vigilare sul settore degli investimenti finanziari, è preoccupata: ha lanciato un allerta per mettere in guardia i piccoli investitori da chi propina facili guadagni acquistando titoli a poco prezzo di questo settore.  Ed ha anche messo in guardia, senza fare nomi, nei confronti di alti dirigenti d’azienda che hanno subito incarcerazioni – come e’ il caso appunto del numero uno di Hemp, che anni fa ha subito una condanna per contrabbando.
Ad alimentare le speranze degli speculatori è l’allentarsi dei divieti sull’utilizzo, medico e non, della marijuana. Ai 18 stati Usa, cui si aggiunge il distretto di Washington, che consentono l’uso medico della cannabis, oltre agli 11 che ne consentono la distribuzione attraverso i servizi sanitari, si e’ aggiunto ai inizi anno il Colorado, che l’ha liberalizzata del tutto per tutti coloro che hanno almeno 21 anni.  Se la legalizzazione della marijuana venisse estesa a tutto il territorio nazionale, gli esperti ritengono che verrebbe a crearsi un settore del valore di circa $40 miliardi annui, anche tenendo conto che il prezzo della “dose” verrebbe a dimezzarsi.

Video shock: a 9 anni, ubriaco, si vanta di fumare marijuana

i-bet-this-drunk-kid-from-new-zealand-has-some-great-parents-tuttacronacaHa solo 9 anni un babimno di origine Maori che, in un video shock diffuso in rete, appare completamente ubriaco e si vanta di fumare marijuana. Il bimbo, che si trova in un gruppo di ragazzini molto più grandi di lui che costringono l’intervistatore e produttore del video ad allontanarsi, afferma di  aver bevuto 18 lattine di whisky e cola comprategli dalla zia. La madre, con la quale il piccolo vive, si è detta sconvolta per le condizioni in cui si trovava quando la polizia l’ha riportato a casa e ha detto di ignorare il fatto che la zia gli fornisse alcolici. Sia il bambino che il fratello maggiore hanno pochi contatti con il padre. La donna si è detta scioccata per le immagini del video e denuncia: “Al posto di diffondere un video su YouTube avrei preferito mi avessero chiamato a casa e avvertito di quanto stava accadendo a mio figlio”.

Marijuana a scopo terapeutico: New York dice sì!

marijuana-uso-curativo-tuttacronacaIl governatore di New York, Andrew Cuomo, si appresta ad annunciare un uso limitato della droga per chi è seriamente malato. Il piano che, riporta il New York Times, il governatore annuncerà mercoledì, in occasione del suo discorso sullo stato dello Stato, sarà molto più restrittivo delle leggi che vigono in Colorado, dove l’uso ricreativo è autorizzato dal primo gennaio, e in California, dove la marijuana medica è disponibile anche per coloro che accusano condizioni di salute non gravi, come dei semplici mal di schiena. Cuomo consentirà a 20 ospedali nello Stato di New York di prescrivere la droga a pazienti con il cancro, il glaucoma e altre malattie che dovranno rispettare gli standard fissati dal New York Department of Health, il locale ministero della Sanità.Anche se la cannabis non verrà completamente legalizzata, si tratta comunque di un notevole passo avanti e rappresenta per il governatore democratico una svolta, con la quale potrebbe accrescere la propria popolarità, di recente offuscata dal nuovo sindaco di New York, il liberal Bill de Blasio. Cuomo torna così sui propri passi, e lo fa in un anno elettorale a fronte di sondaggi che indicano come l’82% degli abitanti di New York sia favorevole alla marijuana curativa.Ma secondo lo staff di Cuomo il governatore, da sempre contrario alla legalizzazione della marijuana anche medica, sarebbe invece tornato sui propri passi solo perchè convinto che il piano messo a punto possa aiutare coloro che ne hanno bisogno, limitando gli abusi.  Non è ancora chiaro quando le nuove norme di Cuomo entreranno in vigore: secondo indiscrezioni, il governatore punta ad avere l’infrastruttura necessaria per distribuire la marijuana medica entro l’anno, ma è ancora troppo presto per dire quando sarà realmente disponibile per i pazienti.  Negli ultimi tempi si sono intensificate le pressioni sulle autorità dello Stato per allentare le norme sulla marijuana, la cui applicazione si è tradotta fra il 2002 e il 2012 in 450.000 violazioni in un contesto in cui il resto degli Stati Uniti si apriva. Sono infatti già 20 gli Stati americani che consentono la marijuana medica, anche il vicino New Jersey, dove è stato dato il via libera alla droga leggere per motivi curativi dall’ex governatore democratico Jon Corzine, anche se la norma è entrata ufficialmente in vigore con Chris Christie.

Marijuana legalizzata in Colorado: tutti in fila per comprarla

colorado-marijuana-tuttacronacaDa ieri, 1° gennaio, in Colorado è stata legalizzata la vendita di marijuana e subito si sono formate lunghe file davanti ai rivenditori. Si tratta del primo esperimento statunitense di droghe leggere libere per uso ricreativo, ch e sarà osservato attentamente in tutto il mondo, per capire se la depenalizzazione, come molti pensano, porti più benefici del proibizionismo.  I negozi che hanno presentato la richiesta di autorizzazione per la vendita sono stati oltre cento ma solo 12, a Denver, sono riusciti ad aprire il primo giorno utile. Quello che non ha deluso le previsioni sono le lunghe file, con addirittura bus turistici giunti per celebrare il via libera alla vendita legale. La marijuana può essere acquistata solo in contanti.  Le autorità del Colorado cercano intanto di districarsi fra le carte per le autorizzazioni e nel frattempo adeguare la normativa: una delle ultime misure approvate è quella che prevede l’abolizione del divieto per gli adulti di fumare nelle proprie verande. Il consiglio comunale di Denver ha anche fissato il numero di piante di marijuana a uso ricreativo che ogni famiglia può coltivare: sono 12. Il consiglio comunale ha affermato: “In pochi giorni l’immagine della città e dello stato cambierà. Alcuni saranno contenti delle nostre decisioni, altri meno”. La legalizzazione è stata approvata dagli elettori nel novembre 2012 e negli ultimi sei mesi le autorità hanno cercato di definire le norme per il consumo e la pubblicità.  “È chiaro che si tratta di un territorio non ancora esplorato. Altri stati non sono dovuti passare attraverso questo processo. La marijuana a uso ricreativo – aveva detto allora il governatore del Colorado, John Hickenlooper – è un’entità del tutto nuova”.

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“I nostri figli non si drogano”: la polizia mostra loro le foto in Facebook…

festine-droga-tuttacronacaAlcuni ragazzi delle città a sud di Ancona ricevevano in regalo, da parte di amici in gita in Olanda, dosi di stupefacenti acquistate nei coffee shop. Il fatto è finito la centro dell’inchiesta dei regalini alla droga da Amsterdam, che presenta interessanti retroscena. Come racconta il Messaggero, tra questi, anche il fatto che i genitori non credano che i figli adolescenti facciano uso di droghe e si convincano solo quando la polizia mostra loro le immagini postate dai ragazzi su Facebook che li ritraggono in pieno sballo, mentre fumano hashish e marijuana. I giovani erano convinti, sostengono gli stessi, che essendo sostanze in libera vendita il loro comportamento non fosse reato. Spiega ancora il quotidiano:

L’inchiesta è destinata ad allargarsi e coinvolgere studenti di altre città a sud di Ancona. Ai cinque universitari di Osimo e Castelfidardo di 21 anni denunciati per spaccio, potrebbero affiancarsi nuovi indagati. La Polizia sta mettendo in controluce la ragnatela di rapporti che il quintetto aveva intessuto con i coetanei. Il gruppo è, infatti, composto da un trentina di studenti, residenti in varie città della Valmusone. I cinque raggiunti da avviso di garanzia sono tutti ragazzi benestanti, di buona famiglia. Ma nei mesi scorsi anche i loro altri amici erano partiti in mini comitive di 5 o 6, alla volta di Amsterdam.

Gli investigatori sospettano, pertanto, che non siano stati i soli ad aver escogitato il trucco di utilizzare la Posta per recapitare il “fumo” a casa degli amici. Il Commissariato di Osimo per ora ha intercettato alcuni plichi, sequestrando 6-7 dosi e risalendo ai mittenti della lettere olandesi grazie anche agli elementi di prova forniti dai social network. Certo la vicenda ha lasciato un retrogusto di amarezza ai genitori dei 21enni: disorientati ma scettici alle parole dei poliziotti, si sono dovuti ricredere davanti alle foto postate su facebook che ritraevano i loro ragazzi supini intenti a fumare un narghilè.

Nigella Lawson ancora nell’occhio del ciclone: cannabis ai figli adolescenti

nigella_tuttacronacaLa cuoca più nota del Regno Unito, Nigella Lawson, è stata travolta da nuove accuse. Elisabetta Grillo, l’ex assistente personale italiana imputata con la sorella Francesca per frode ai danni della cuoca e dell’ex marito Charles Saatchi, ha dichiarato sotto giuramento che la sua ex datrice di lavoro lasciava fumare cannabis ai suoi figli teenager. La donna ha fatto la dichiarazione oggi, mentre si trovava nel tribunale di Londra e rispondeva alle domande del pubblico ministero sulle spese effettuate con la carta di credito della ex coppia e che secondo l’accusa non sarebbero state autorizzate. In particolare si trattava di 70 sterline pagate in un duty free shop a New York nel giugno 2010. “Erano sigarette per i figli. Nigella mi autorizzava a prenderle per loro”, ha affermato la Grillo. Ha in seguito ammesso che Nigella “lasciava fumare erba ai figli”. Queste accuse arrivano dopo le affermazioni della stessa cuoca star che ha ammesso di aver tirato diverse volte cocaina in passato e di aver fumato cannabis. Grillo ha anche detto che Nigella e Saatchi hanno affermato il falso nelle loro deposizioni.

La rivoluzione in Uruguay, liberalizzata la marijuana

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Il proibizionismo ha fallito e ora si tenta con il liberismo. L’Uruguay sarà il primo Paese al mondo in cui sarà lo Stato   a farsi carico della produzione, distribuzione e vendita della marijuana, marcando un cambio di prospettiva di dimensioni storiche in materia di politiche sulla droga. La legge prevede dunque la creazione di un Istituto di regolamentazione della cannabis, che concederà licenze ai privati per la coltivazione delle piante da parte di singoli (massimo 6 piante a testa), associazioni di consumatori (massimo 45 soci e 99 piante) e produttori più importanti, che venderanno la marijuana attraverso una rete di farmacie autorizzate, per un massimo di 40 grammi mensili a persona. Per rendere possibile il controllo del mercato della marijuana sarà creato anche un registro di consumatori, la cui privacy sarà garantita dalle norme già esistenti in materia di protezione dei dati. Il presidente Josè Mujica ha ribadito oggi che l’obiettivo della riforma non è «diventare un paese del fumo libero» ma piuttosto tentare un «esperimento al di fuori del proibizionismo, che è fallito»per riuscire a «strappare un mercato importante ai trafficanti di droga». Lo stesso Mujica, però, ha ammesso che «forse l’Uruguay non è pronto per questa esperienza», come dimostrano i sondaggi, secondo i quali oltre il 60% dei cittadini si oppone alla riforma, e gli argomenti dell’opposizione, che denuncia il rischio di aumento del consumo di cannabis e la possibilità che il piccolo paese diventi una meta del «turismo della canna».  Un paese spaccato che tuttavia si sta avviando verso un cambiamento epocale!

Fermato per droga! I nuovi guai di Justin Bieber

bieber-marijuana-tuttacronacaMarijuana in un quantitativo illegale nel bagaglio di un suo collaboratore e Justin Bieber torna alla ribalta. La popstar più chiacchierata del momento ha infatti trascroso due ore all’aeroporto di Brisbane in compagnia del suo entourage dopo che sono stati fermati per possesso di droga. Liberati, sono stati denunciati e dovranno affrontare un processo. Ma non solo il fermo, Bieber è stato protagonista anche di una reazione isterica durante la quale ha pesantemente insultato l’agente di polizia donna che ha effettuato i controlli. “Sei solo una femmina”, avrebbe detto il cantante prossimo a diverse date in calendario valide per il suo tour. Solo la minaccia di un arresto immediato ha fermato la sua ira.

Berlino apre alla marijuana: arriva il primo coffee shop

coffee-shop-tuttacronacaBerlino è una città vitale, con stimoli culturali e una ricca cultura underground. Se proprio si vuol cercare una mancanza: non ci sono coffee shop. Ma presto verrà colmata anche questa lacuna. Giovedì 28 novembre, infatti,  il municipio locale ha infatti autorizzato a  larghissima maggioranza lo sviluppo del progetto di un modello di coffee shop da aprire nella zona di Görlitzer Park, nel quartiere Kreuzberg. Scelta non causale visto che il parco è  da anni punto di riferimento per lo spaccio illegale di droga. Nel primo coffe shop tedesco sarà possibile acquistare e consumare liberamente cannabis e i suoi derivati. Come spiega La Stampa, “La politica di divieto degli ultimi decenni è fallita, ha decretato la presidente del municipio, la Verde Monika Herrmann, che per prima aveva rilanciato l’idea nell’arena politica locale: «E’ tempo di pensare a soluzioni inconsuete». E infatti, in questo senso, «ora inizia il lavoro vero e proprio», ha aggiunto il portavoce locale dei Grünen, Jonas Schemmel, secondo quanto riporta il Berliner Zeitung. Un team di esperti, consulenti e abitanti della zona lavorerà alla produzione di una richiesta formale da inviare all’Istituto federale per i medicinali. Che potrebbe consentire la cessione controllata di cannabis. Il tutto, specificano ancora i Verdi, dovrà avere un chiaro carattere di ricerca, con un interesse scientifico. Una sorta di laboratorio per il Paese.”

La bandiera messicana con la foglia di marijuana che sventola al GP

bandiera-messico-marijuana-tuttacronacaGran premio ad Austin con incidente diplomatico. Ieri una bandiera del Messico con una foglia di marijuana ha infatti sventolato sopra lo stand promozionale della McLaren e il consolato ha subito richiesto delle spiegazioni. Il team di Woking non ha fatto attendere la replica: “Non c’è stata alcuna nostra autorizzazione, lo stand è gestito da un appaltatore e abbiamo fatto subito rimuovere la bandiera”. Ovviamente l’immagine ha fatto il giro del mondo in tempo record grazie al web fino a giungere alle autorità messicane che immediatamente si sono stizzite. Il consolato messicano ad Austin ha reso poi noto: “È stata inoltrata una protesta per questo inaccettabile episodio e sono stati chiesti immediati provvedimenti”. McLaren, dal canto suo, ha provveduto a far rimuovere la bandiera ed ha presentato le sue scuse tramite comunicato: “Siamo venuti a conoscenza del fatto che riproduzioni non corrette della bandiera messicana sono state esposte accanto ad uno stand commerciale, gestito da un soggetto appaltatore. Le bandiere non sono state realizzate o autorizzate dalla McLaren”. Del team Woking fa parte anche un pilota messicano: Sergio Perez.

New York si dà all’azzardo

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New York scommette sul gioco d’azzardo e cerca di far cassa con i casino. D’altra parte il Colorado sta finanziando la costruzione di scuole attraverso la tassa sulla marijuana, quindi la Grande Mela ha scelto di puntare su sette nuovi casino.

La scommessa dei newyorkesi sui nuovi casino’ e’ una vittoria per il governatore Andrew Cuomo, che ha spinto l’approvazione dell’emendamento alla costituzione per casino’ stile Las Vegas non-indiani per finanziare programmi sociali. La misura e’ stata approvata con il 57% dei voti a favore e il 43% dei voti contrari. ”Da quando ho assunto l’incarico, la mia amministrazione si e’ concentrata sul rilancio dell’economia dello stato e il voto” sui casino’ ”apre la strada alla creazione di nuovi posti di lavoro e a un aumento del turismo” afferma Cuomo.

E l’agenzia di rating Moody’s è d’accordo: i casino avranno un effetto positivo sull’economia dello stato, potenzialmente migliorandone il rating. Fra gli altri referendum c’è anche l’addio allo stadio Astrodome di Houston, gioiello tecnologico quando ha aperto nel 1965 e che ora verra’ probabilmente demolito, con gli elettori che hanno bocciato la sua trasformazione, tramite l’emissione di bond, in un grande spazio convention.

Vendesi casa. Con serra per marijuana inclusa!

vendesi-piantagione-marijuana-tuttacronacaGaffe in Inghilterra! Rightmove.co.uk è un sito dedicato alla vendita e all’affitto di proprietà in Gran Bretagna. E proprio qui era possibile acquistare una casa a Bristol per 130mila sterline, circa 154mila euro. Due stanze con terrazzo e giardino. Ma, soprattutto, con i resti di una coltivazione di marijuana. Almeno stando a quanto appariva da una delle foto pubblicate. L’immagine è poi stata rimossa ma quello scatto che riprende una serra per cannabis smantellata, oltre ad essere comparsa in Facebook e Twitter, era stata ripresa anche dal Telegraph.

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Tassa sulla marijuana: in Colorado servirà per finanziare la scuola

marijuana-tuttacronacaSi sono tenuti dei referendum a livello statale negli Stati Uniti e i cittadini del Colorado che si sono recati al voto hanno approvato un’imposta del 25% sulla marijuana a uso ricreativo per finanziare la costruzione di scuole. Nonostante la tassa sull’ “erba” porterà, secondo le stime degli amministratori dello Stato, 33,5 milioni di dollari nel primo anno di gettito e 67 milioni nel secondo alle casse pubbliche, non sono mancate le polemiche per la decisione di sottoporre la norma al giudizio dei cittadini. Diversi tra legali ed esponenti delle forze dell’ordine ritengono infatti che i gabelli sulla droga leggera re-incoraggeranno il mercato nero. Tra gli altri referendum indetti, anche uno che, in New Jersey, ha portato all’aumento del salario minimo a 8,25 dollari all’ora dai 7,25 dollari attuali.

La droga “sexy”… marijuana nelle calze da donna

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Non sapendo dove nascondere la marijuana alcuni trafficanti di droga hanno pensato bene di imbottire di “erba” le calze da donna. Il carico però è stato bloccato dalla guardia di Finanza di Ancona, in collaborazione don l’Agenzia delle Dogane che ha fermato un’auto appena sbarcata da una motonave proveniente dalla Grecia. Il giovane alla guida di nazionalità albanese, in compagnia di un anziano amico, ha dichiarato di essere in viaggio per Milano. I cani antidroga però hanno fiutato che qualcosa non andava. La Marijuana era stata riposta dentro 11 calze da donna e nascosta all’interno di un’intercapedine ricavata lungo il pianale del mezzo. Sono stati rinvenuti 81 panetti, per un totale di circa 42 chilogrammi di marijuana.  La marijuana, destinata verosimilmente al mercato polacco, avrebbe fruttato al minuto spaccio circa 400.000 euro.

La nuova droga della follia si chiama Ya-Ba, mega operazione a Roma

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L’operazione è stata portata avanti tra venerdì e sabato nei quartieri più a rischio della città: Pigneto, San Lorenzo, Trastevere, Trionfale, Termini e Casilino. E’ in queste zone che si concentra il traffico di stupefacenti e in particolare marijuana, hashish, eroina e cocaina. Il bilancio dell’operazione è di 19 persone arrestate, molti dei quali stranieri, di età compresa tra i 18 e i 54 anni. In particolare è stato però fermato un cittadino del Bangladesh, di 30 anni, nei pressi dell’acquedotto Alessandrino, in zona Tor Pignattara. Il giovane era in possesso di 120 pasticche di “Ya-Ba”.

Lo Ya-Ba è una sostanza simile all’ecstasy, ma l’abuso della sostanza produce comportamenti molto violenti, autolesionisti e a stati allucinatori. Questa metanfetamina porta a gravi e irreparabili disturbi psichici, tanto da guadagnarsi l’appellativo di “droga della pazzia”. Lo Ya-Ba è molto popolare in Cina.

Curarsi con le erbe… o con la cannabis? Il nuovo studio per la Sclerosi Multipla

cannabis-sclerosi-multipla-tuttacronacaMentre seguita la ricerca sulla Sclerosi Multipla, dal fronte delle cure alternative giungono notizie di un nuovo progresso. Per saperne di più bisogna guardare alla TAU, la Tel Aviv University, dove i ricercatori hanno scoperto che alcuni composti, presenti naturalmente nella pianta di cannabis, potrebbero combattere e impedire l’infiammazione cerebrale e nel midollo spinale, collegata a questa patologia. Lo scopo del team di studiosi era quello di capire se le proprietà antinfiammatorie di CBD e THC potressero essere applicate anche al trattamento dell’infiammazione associata con la SM. I risultati ottenuti sono stati incoraggianti. Al momento, per quel che riguarda questa malattia, non si è ancora scoperto quali siano i fattori scatenanti nè come trattarla. Quello che è noto è che si tratta di una malattia infiammatoria in cui il sistema immunitario attacca il sistema nervoso, provocando una debilitazione a livello motorio, fisico e, in alcuni casi, problemi cognitivi. Tra i ricercatori anche la dottoressa Kozela, che ha spiegato che “l’infiammazione è parte della risposta immunitaria naturale dell’organismo, ma in casi come la Sclerosi Multipla, sfugge di mano. Il nostro studio esamina come i composti isolati dalla marijuana possono essere utilizzati per regolare l’infiammazione e proteggere il sistema nervoso e le sue funzioni.” Il team non è nuovo a questo genere di studi e già in passato aveva dimostrato che il cannabidiolo (CBD), un metabolita presente nella cannabis, è in grado di trattare i sintomi di malattie simili alla sclerosi multipla, visto che impedisce alle cellule immunitarie di trasformarsi e attaccare le cellule nervose nel midollo spinale. I ricercatori sono partiti da questi primi risultati per capire, con il nuovo studio, se le proprietà antinfiammatorie di CBD e THC (tetraidrocannabinolo), un altro composto abbondantemente presente nella cannabis,  potessero essere applicate anche alle infiammazioni associate alla malattia della Sclerosi Multipla. E’ stato il Journal of Pharmacology Neuroimmune a pubblicare i nuovi risultati, che mostrano come le cellule immunitarie implicate nel danneggiamento specifico del cervello e del midollo spinale, sia che venissero trattate con il cannabidiolo che con il tetraidrocannabinolo, producano meno molecole infiammatorie, in particolare una chiamata interleuchina 17 (o IL-17), in grado di raggiungere e danneggiare il cervello e il midollo spinale. Al momento sono necessarie ulteriori ricerche, ma i ricercatori ritengono che ci siano motivi di speranza per il trattamento della Sclerosi Multipla. “Quando viene utilizzata con saggezza, la cannabis ha un potenziale enorme. Stiamo solo cominciando a capire come funziona” ha affermato Kozela.

Quelle rigogliose piante di marijuana alte tre metri lungo il Bacchiglione

piante-marijuana-tuttacronacaLa polizia locale di Vicenza, ieri, era impegnata in un sopralluogo golenale del fiume Bacchiglione a nord della città veneta quando si è imbattutta in quindici piante di marijuana alte fino a oltre tre metri. L’individuazione delle piante, che erano occulate tra la vegetazione spontanea, è stata possibile grazie alle attività di indagine svolte dal personale sul territorio. Gli agenti hanno estirpato e sequestrato la coltivazione in vista della successiva distruzione. Non sono ancora stati individuati gli “agricoltori”.

Provocazione dopo provocazione la Cyrus tenta di reinventarsi l’immagine

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Provocazione dopo provocazione Miley Cyrus tenta di reinventarsi l’immagine e se in passato non ha mai fatto mistero di coltivare una passione per la marijuana ora, l’ex viso pulito di Disney Channel, ha rilasciato un’intervista al Rolling stone dove ha ammesso di non disdegnare anche alcune droghe pesanti, ad esempio l’Mdma, cioè il principio attivo contenuto nell’ecstasy.

«Una volta mi sono fumata una canna con del Peyote dentro e ho visto un lupo che ululava alla luna… E anche l’Mdma non è male: sono droghe felici, droghe “social”. Ti portano a fare amicizia», ha raccontato l’ex star di Hannah Montana, che ha anche aggiunto:  «La cocaina, invece, non mi piace proprio. È così anni Novanta».

Forse è l’ennesima provocazione ma tutti ricorderanno chiaramente il verso incriminato nel testo della canzone “We can’t stop” nel quale diceva “dancing with molly” dove “molly” nello slang americano significa Mdma.

“La dieta dello spinello”, un etto e 70 grammi di marijuana al mese

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La dieta dello spinello che ha scagionato un operaio ferrarese di 36 anni, incensurato, che era stato fermato nell’agosto 2012 dai carabinieri di Copparo per un controllo mentre era in bici: addosso aveva uno spinello e i militari avevano così eseguito una perquisizione domiciliare. A casa l’operaio aveva consegnato spontaneamente due barattoli con la marijuana che teneva in cucina, convinto peraltro che rientrassero nel limite del consumo personale. In realtà da quella quantità si sarebbero potute ricavare, appunto, ben 1.380 dosi. Le accuse però sono cadute quando l’operaio, assistito adl suo legale, ha potuto dimostrare che si trattava di una dieta trovata sul web. Nella dieta era prevista una tisana di marja alla sera e 8 canne al giorno. Per questo motivo il 36enne aveva necessità di fare scorte di marijuana. Per rifornirsi l’uomo era un assiduo frequentatore di  Baluardi, zona di spaccio a Ferrara, ottenendo anche sconti dai pusher. L’imputato non faceva assolutamente spaccio della marijuana e nonostante detenesse dosi massicce, l’uso era esclusivamente terapeutico e personale.

Benzina drogata: scoperto ad Ancona il nuovo sistema dei trafficanti

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Immersa nel gasolio del serbatoio così i trafficanti trasportavano la droga in Italia. Ha scoprirlo sono stati gli agenti della Guardia di Finanza, in collaborazione con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Martedì scorso è stata individuata un’auto proveniente dalla Grecia con a bordo un albanese di 21 anni e un suo amico che avevano dichiarato di essere diretti a Perugia da alcuni parenti.

Le Fiamme Gialle hanno però deciso di smontare l’auto, scoprendo così un ingegnosissimo sistema di occultamento di 11 chilogrammi di marijuana, di non facile individuazione. La sostanza stupefacente infatti, pressata dentro 19 bottiglie in plastica, era stata lasciata galleggiare nel serbatoio del mezzo, una Peugeot 307.

Una volta immesso sul mercato, il carico avrebbe permesso di guadagnare oltre 100.000 euro. L’albanese, che aveva tentato di eludere i controlli delle unità cinofile impregnando le bottiglie di gasolio, è stato arrestato e condotto in carcere con l’accusa di traffico internazionale di sostanze stupefacenti. L’amico è stato ritenuto estraneo alla vicenda.

Le pecore che brucano la marijuana… e inseguono gli agenti!

pecora-marijuana-tuttacronacaSi erano abituate a cibarsi di marijuana delle pecore che pascolavano all’interno di un orto a Coppito, frazione dell’Aquila. Il loro padrone, W.C., aveva infatti messo su una piantagione illecita che gli agenti della Sezione narcotici della Squadra mobile della Questura dell’Aquila, hanno scoperto. L’uomo, accusato di produzione di sostanze stupefacenti, è stato denunciato in stato di libertà. Gli investigatori hanno rinvenuto nel terreno sette piante di marijuana di cui quattro alte circa 2 metri e altre tre di piccole dimensioni. L’uomo ha ammesso di essere il proprietario delle piantine di canapa che ora, sequestrate, verranno messe a disposizione del competente Ufficio dell’Arta (Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente) per i successivi esami tecnici (Verifica di quantita’ di T.H.C.) Ma nessuno si sarebbe aspettato che le pecore, abituate a quella pianta dal sapore un po’ particolare, si sarebbero innervosite e avrebbero tentato di mangiare fino all’ultimo le foglie quando gli agenti hanno estirpato gli arbusti!

Maxi coltivazione di marijuana a Roma, mascherata da mais!

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Due ettari di terreno coltivato a granturco, peccato che era solo apparenza, sotto ogni pianta di mais ce ne era una di marijuana che cresceva tranquilla e indisturbata. E’ stato però il forte odore che proveniva da un casale su via Lunano, zona Casilino, a insospettire gli uomini di una Volante in servizio per l’ordinario pattugliamento della zona. Quando sono entrati nel casale hanno scoperto una serie di fili dove erano appese le piante di marijuana per l’essicazione, a terra, invece, le cassette di legno accatastate in cui veniva conservata l’erba già pronta. Su ogni cassetta era indicata la diversa tipologia della medesima pianta, su alcune era apposta l’etichetta «Relax» e sulle altre il tipo indicato era «Big Devil». I poliziotti hanno trovato i 4 responsabili della piantagione intenti a stendere decine di altri fili all’interno di un secondo capannone, segno evidente che l’attività aveva dimensioni quasi industriali. I quattro uomini sono stati arrestati con l’accusa di produzione e traffico di sostanze stupefacenti, sono tutti originari della provincia di Vibo Valentia B.G. e L.P., di 23 anni, F.L., di anni 21, e B.D., 46enne unico senza precedenti di polizia. Da una prima stima effettuata sarebbero oltre 50.000 le piante di marijuana, per un peso di oltre 25 tonnellate scoperte e sequestrate.

Lo arrestano per spaccio di marijuana: spiega che è per motivi culturali

marijuana-rasta-tuttacronacaUn giardiniere rastafari di 49 anni con una laurea in giurisprudenza che da anni vive nel Bolognese, a Osteria Grande, ma originario del Belize è stato arrestato per spaccio di marijuana. L’uomo ha alcuni precedenti ed è stato bloccato da alcuni carabinieri in borghese che si erano appostati per un servizio antispaccio e che l’hanno visto cofabulare con un altro uomo. Quando questi è stato bloccato, ha consegnato 5 grammi confezionati in un involucro di cellophane. Il giardiniere, che si è avvalso della facoltà di non rispondere, ha comunque dichiarato al giudice di usare la marijuana per questioni culturali e religiose. Ha inoltre negato di averla mai spacciata o coltivata e sostenuto che la banconota gli era stata data da una familiare.

Da dove arriva l’erba che si fuma in Italia?

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Sarebbero circa 500 piantagioni di marijuana con un raccolto da mille tonnellate che finisce in Italia e vale sul mercato al dettaglio 4,5 miliardi di euro. La Guardia di Finanza esplorando dall’alto l’Albania,  con un aereo P166DP1 del Comando Operativo Aeronavale, ha evidenziato il caso della città Lazarat, nella zona montana a sud del Paese, che da sola presenta 319 ettari di terreno coltivati a cannabis, il 90% del totale censito.

Droga nascosta fra le dune sul litorale romano.

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Le dune di Capocotta erano diventate un nascondiglio sicuro per i sacchetti di droga che venivano celati tra la vegetazione o sotto la sabbia. Sono stati i Carabinieri della Compagnia di Pomezia a coordinare l’operazione antidroga che ha portato all’insolita scoperta che ha poi portato a 26 misure cautelari e più di 50 perquisizioni.

I pusher venivano riforniti più volte al giorno da persone che conservavano nella macchia mediterranea gli stupefacenti. Tra la vegetazione “crescevano” pacchetti di diverse tipologie di droghe: dall’hashish alla marijuana, dalla cocaina all’eroina. Tra i ritrovamenti anche una pistola con la matricola abrasa e denaro proveniente dall’attività di spaccio.

Il traffico contava oltre centocinquanta clienti che sono stati identificati e segnalati come assuntori.

Nicola Bellinato: morire a 29 anni per un malore

 

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Non hanno potuto far altro che constatare il decesso del giovane che si era accasciato a terra davanti il corpo degli amici, i medici del 118 che erano arrivati per soccorrere il 29enne Nicola Bellinato, di Salzano. Il ragazzo, nel pomeriggio di venerdì, si trovava in compagnia di alcuni coetanei a casa di un amico in via XXV Aprile a Robegano, dove si è consumata la tragedia. Per conoscere le cause della morte, bisognerà attendere i risultati dell’autopsia, che il magistrato di turno, Stefano Ancilotto, disporrà dopo aver valutato le “carte”, ovvero la relazione del medico del Suem intervenuto e quella dei carabinieri. I militari, infatti, avrebbero trovato nell’abitazione oltre un chilo di marijuana, ora posta sotto sequestro e ora si sta indagando sulla circostanza alla quale non può essere comunque ricondotta la morte di Bellinato che, al primo esame eseguito dal medico legale, sarebbe morto per cause naturali. Nicola aveva avvisato un malore attorno alle 19.30 ed i suoi amici hanno subito lanciato l’allarme, che ha raggiunto anche la compagna di Bellinato, che in quel momento si trovava nel loro appartamento, al primo piano di un condominio di via Roma, nel pieno centro di Salzano, di fronte alla chiesa.

Bieber padre? La bimba ha 3 anni? Speculazione o verità?

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Sarà l’ennesima speculazione ai danni di una star oppure la pura e semplice realtà? L’idolo di milioni di ragazzine potrebbe essere padre di una bimba di quasi 3 anni. A incastrare la star ci sarebbe una ragazza statunitense di 25 anni, che ha preferito rimanere anonima, che sostiene di aver incontrato Justin nel febbraio del 2010 in un ristorante a Miami in Florida. Dopo una notte di passione, la ragazza avrebbe scoperto di essere rimasta incinta. Ora afferma di essere sicura che Bieber sia il padre  “Secondo me – ha aggiunto la donna riferendosi a sua figlia – assomiglia moltissimo a come era Justin alla stessa età”. Il portavoce del cantante 19enne afferma che quanto dichiarato dalla ragazza è “completamente falso ed è triste che qualcuno possa perdere tempo con queste s*******e”. E’ la seconda volta che il cantante viene colpito dalle dichiarazioni di presunte paternità da parte di una fan. la prima fu Mariah Yeater che aveva affermato che Justin era il padre del figlio di 4 mesi. Solite speculazioni da star?

 

La crisi non guarda in faccia nessuno, neanche il mercato della coca

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La crisi ha colpito anche il mercato della cocaina e, nel 2011, si è registrato un calo di consumo nei cinque Paesi europei a maggior prevalenza di utilizzo: Danimarca, Irlanda, Spagna, Italia e Regno Unito. E’ questo che emerge dalla relazione europea 2013 sulla droga dell’Osservatorio di Lisbona, che rileva anche come siano in drastico calo i sequestri di cocaina nell’Ue e come sia dimezzata la quantità sequestrata. Il testo parla poi del consumo di cannabis, facendo emergere che gli europei tra i 15 e i 64 anni che ne fanno uso ogni giorno o quasi sono tre milioni, cioè circa l’1% degli adulti. L’aumento riguarda anche chi ha iniziato a curarsi per la prima volta per dipendenza da cannabis, passati dai 45mila casi del 2006 ai 60mila del 2011. Sul fronte italiano, Roma è la capitale dei consumi di coca, come ha spiegato il capo del Dipartimento nazionale politiche antidroga, Giovanni Serpelloni, rendendo noti alcuni dati della Relazione al Parlamento 2013 che sarà presentata nelle prossime settimane. Nonostante questi dati, nel 2011 sono stati 85 milioni gli adulti che hanno fatto uso di droghe illegali e il vice capo vicario della polizia, Alessandro Marangoni, ha sottolineato l’importanza del ruolo dell’Unione europea nel contrasto al traffico di droga e indicando nella “sovraintenzionalità” e nella collaborazione internazionale tra forze di polizia il percorso da seguire, cosa che in Italia è già stata fatta superando i localismi: “Il nostro modello di collaborazione interna – ha sottolineato – è già un modello vincente, come dimostrano i risultati e la credibilità della nostra struttura a livello internazionale”.

Marijuana in pasto ai maiali… la carne è più saporita!

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Un macellatio americano William von Schneidau, ha approfittato della legalizzazione della marijuana nello stato di Washington per farne una “carne più” simile a quel “latte più” di Arancia Meccanica.  Così ha iniziato a nutrire i suoi maiali con le piante di marijuana, compresi gambi e semi. La nuova dieta aggiunge fibre che poi rendono la carne deliziosa senza nessun effetto su chi la consuma. Ma i maiali riescono a elaborare il THC (il maggior principio della cannabis) ? Sì, perchè come noi hanno i recettori cannabinoidi!  Da mucca pazza al maiale drogato?

 

Justin tra Selena e… Maria!

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Se c’erano ancora dubbi sul ritorno di fiamma tra Justin e Selena, il cantante canadese li ha definitivamente rimossi: ha postato infatti una sua foto che lo ritrae al computer, a torso nudo, mentre Selena alle sue spalle lo abbraccia. Subito il web si è infiammato: prima le bielebers si sono divise in due schieramenti, chi dichiarandosi felice per il cantante, chi dando contro al ritorno di Selena “rea” di averlo ridotto in lacrime quando aveva interrotto la loro relazione. Poi nel dibattito si sono intromesse anche le directioner accusando le fan del canadese di egoismo e invitandole ad essere felici per lui, eventualmente continuando a godere della sua musica evitando d’intromettersi nella vita privata del ragazzo. Bieber però appare sereno, tanto da sfoggiare un tattoo che ritrae un angelo che assomiglia molto a Selena. Lei nel frattempo, impegnata nella promozione del suo nuovo album, ai microfoni di “Elvis Duran and the Morning Show” ha spiegato: “Sono nei miei vent’anni. Voglio divertirmi. Voglio essere felice nella mia vita e non dovermi preoccupare di ogni singola cosa” non entrando molto nel merito del suo rapporto con Justin. Se la Gomez la prende “alla leggera”, Bieber non smette di far parlare di sè anche in negativo. Il portavoce della polizia di Stoccolma, Lars Bystrom, ha riferito che degli agenti hanno perquisito l’autobus di Bieber per un forte odore di marjuana che ne proveniva. All’interno del veicolo è stato trovata trovata non solo una modica quantità di marijuana, ma anche un taser senza licenza.

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Sparatoria alla festa della marijuana a Denver

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Era il 420. Era la festa della marijuana. Denver, in Colorado, si preparava a un grande raduno, ma in pochi attimi si è trasformato in dramma quello che invece doveva essere una giornata dedicata all’hashish. La sparatoria è avvenuta mentre migliaia di persone stavano entrando al Civic Center Park e dopo l’esplosione dei colpi la folla si è dispersa in modo caotico nelle strade limitrofe e si è temuto che nella ressa ci potessero essere delle vittime. Alla fine i feriti sono stati tre un uomo e una donna entrambi feriti alle gambe e un ragazzo appena sfiorato da un proiettile. Nessuno dei feriti è in pericolo di vita.  Ora è caccia all’uomo che ha sparato seminando il panico.

420: la storia.

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420 ovvero la marijuana. Ma da dove nasce la storia?

Da un gruppo di adolescenti di San Rafael, California, che si diedero un giorno appuntamento alla statua di Louis Pasteur nei giardini della scuola per le 4 e 20 del pomeriggio. Quel giorno però alle 4.20 nessuno di loro arrivò con la mariajuana… non riuscirono a trovarla, così decisero di vedersi il giorno seguente: alle 4.20. Iniziò così il 4.20 che in americano diventa anche il 20 aprile.  Quindi oggi è ufficialmente la festa della marijuana!

Quella di oggi poi per molti stati americani sarà una festa doppia, infatti sono diversi dove quest’anno è stata legalizzata l’erba e quindi non ci si dovrà più nascondere.

Al Ganja Gourmet di South Broadway a Denver, Colorado, dove ormai la legalizzazione è avvenuta, l’erba più pregiata costa 280 dollari l’oncia   (28,3495231 grammi) ovvero dieci dollari scarsi al grammo tasse comprese e Steve Horowitz, il proprietario, per oggi ha in menù una torta a tre strati fatta con olio di hashish,  hashish e burro di marijuana per la Cannabis Cup, ormai una tradizione per il 420.

La marijuana arriva… via sms!

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Lo spaccio di hashish e marijuana si adegua ai tempi ed ecco che i pusher trovano nuovi modi per sbaragliare la concorrenza e limare i tempi di consegna: ordinazioni via sms, mail e whatsapp! Da un anno il monopolio della vendita di queste droghe, a Torino e alcuni centri della provincia, passava infatti per i mezzi di comunicazione tipici degli adolescenti 2.0. Ora sono arrivati 15 arresti da parte dei carabinieri, mentre sono più di 100 i ragazzi che utilizzavano la tecnologia per rifornirsi!

#italianbelieberslovenewjustinscut! Nuovo taglio, parliamone!

Justin Bieber - nuovo taglio - tuttacronaca

Le fan di Justin ce l’hanno fatta di nuovo: il loro idolo ha cambiato look e subito si è creato un nuovo trend in twitter. Non solo un taglio grazie al quale è ancora più bello… OMG! Ieri indossava anche la felpa grigia! Insomma, è iniziato un nuovo week-end e in twitter già impazza il dibattito: meglio prima o dopo? Per le beliebers non c’è dubbio: bellissimo, amano il taglio alla follia e offendono chi non condivide l’opinione. Qualcuno, nel mezzo, si ricorda di dire che ama anche la sua musica…

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Come avranno reagito le fan che hanno potuto ammirare il look del loro idolo in anteprima alla nuova tappa del tour? Di certo non sono mancati i telefonini per “immortalare il momento”!

Ed ecco il momento più atteso di ogni concerto: la ragazza che incarna il sogno di tutte: la OLLG!

Bieber lancia la maglietta… è il delirio a Francoforte! VIDEO!

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E’ accaduto al concerto di Francoforte, dove il Believe Tour di Justin Bieber ha fatto tappa mercoledì sera. Come ormai in ogni concerto del tour, Justin si è ripresentato sul palco per i bis, cantando Boyfriend e Baby. Proprio nel corso della canzone che gli ha regalato il successo, Justin si è tolto la maglietta e l’ha lanciata sul pubblico.
Nel video qui sotto puoi vedere chiaramente,  il delirio che si è creato nel punto dove è atterrato l’indumento. Tra spinte e sgomitate per poter afferrare un lembo della canottiera sudata di Justin, diverse fan si sono ritrovate a contendersi l’oggetto del desiderio. Si è sfiorata la tragedia?

 

Bieber e il suo amore…

Justin+Bieber+selvaggia-lucarelli

E’ di pochi minuti fa l’ultimo twitter di Justin Bieber

Does she love me?

Dopo le polemiche nate ieri in rete, scatenate da Selvaggia Lucarelli che insultava pesantemente le fan di Bieber,  oggi la blogger passa al secondo round querelando l’autore di un messaggio che l’apostrofava come “bagascia gossippara” che  “dice cose serie sulle bagasce minorenni”. Secca la risposta della conduttrice:

A scanso di equivoci, vorrei informare che io ho cominciato a querelare, quindi rammento a quelli come il signorino qui sotto, che a dare della bagascia a me estendendo il complimento a minorenni, poi si paga. In senso pecuniario e facendo una gran figura di merda pubblicamente. Sono molto paziente, ma deve essere chiaro che il web non è la cloaca massima e non è luogo in cui tutto è lecito. Se non mi dai della bagascia sulla metro perché non si fa, non si fa manco qui, bello mio. E fossi la fidanzatina ritratta in foto con te, poverina, ti prenderei per un orecchio e proverei a spiegarti cosa sia il rispetto per le donne, volpe.

Intanto cinque scuole norvegesi hanno deciso di spostare gli esami di metà corso per colpa di Justin Bieber. Temendo infatti che la maggioranza dei 500 alunni delle scuole secondarie impegnati nei test del 16 e 17 aprile prossimi non si presentasse alle prove, vista la loro concomitanza con due dei tre concerti che il cantante canadese terrà alla Telenor Arena di Oslo cinque istituti di Aalesund hanno preferito variare le date degli esami, così da non dare scuse agli studenti colpiti dalla «Bieber Fever».

Forse meglio continuarsi a vedere il filmato di Bieber?

 

 

Bieber e il tattoo!

Justin-Bieber-Tattoo-tuttacronaca

Le Beliebers lo sanno che il loro idolo non sta attraversando un periodo facile. Litiga con i paparazzi, rompe con Selena e un tour in Europa non proprio al top. Forse troppa stanchezza o la voglia di staccare la spina per un po’ da una vita di grandi successi, ma troppe rinunce.  Così chiede aiuto a colei che solo qualche giorno fa, affettuosamente (ma forse neppure così tanto), lo prendeva in giro in tv al David Letterman Show. Così Justin prende l’auto e va dalla sua ex a Casablancas…

La sua auto è stata notata di fronte all’ingresso dell’abitazione dell’attrice, casa in cui Justin sarebbe rimasto per oltre un’ora. Non ci è dato sapere se si sia trattato di un chiarimento, di un semplice incontro tra amici o di qualcosa di più, fatto sta che Justin ha cercato sollievo proprio nella sua ex e non nell’attuale fidanzata, o presunta tale, Ella Paige Robert Clarke. E questo è un segnale che il loro legame, a dispetto di ciò che avrebbero provato a far credere, non è ancora del tutto spezzato. Se così fosse, Justin avrebbe rivolto altrove la sua attenzione e invece, nei momenti di sconforto, continua a cercare ancora Selena.

Il web impazzisce tra le ipotesi di un ritorno di fiamma, le frasi “cattivelle” per Selena, la voglia di vederli ancora insieme e una soap che sembra continuare all’infinito. Migliaia di Twitter e tanta voglia di parlare della pop star più amata dalle teenagers!

Intanto l’ultima dichiarazione di Bieber è stata “Sto pensando al mio prossimo album e al mio prossimo tour, o forse prenderò una pausa. Sto cercando di capire. Ed è quello che deve fare un 19enne no?”.

Intanto spunta un altro gossip sul cantante. Un tatuatore Guy Sahar, afferma di essere stato contattato per fare il tatuaggio sul braccio di Justin, ma dopo vari ripensamenti da parte della star e una notte passata ad attendere di essere chiamato, sembra che il tatuatore si sia recato nella stanza di Bieber alle 7 del mattino e che per 4 ore abbia inciso il tattoo sul braccio della star. Alla fine del lavoro ha chiesto 1000 sterline e lì sono arrivate le contestazioni. La guardia del corpo di Bieber, dopo una lunga discussione avrebbe pagato solo la metà al tatuatore. Sicuramente Guy non è tra i fans della pop star tanto che sembra aver dichiarato anche che mentre era a lavoro Justin si sarebbe comportato con un “bambino viziato” e avrebbe lanciato anche un attacco al suo assistente personale. Queste le parole di Guy, ma l’agente di Bieber preferisce mantenere il massimo riserbo sulla questione. Ma è la madre di Bieber ad affermare che suo figlio, con il quale si sente attraverso messaggi e al telefono, non è più un bambino, ma un 19enne che sta cercando la sua identità, che compie azioni istintive come qualsiasi altro adolescente.

BASTA BIEBER… MA STUDIO APERTO NON SI FERMA!

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Ieri era il ragazzaccio, quello che si droga, beve, è esaltato e sputa addosso ai vicini di casa. Oggi è Romeo 2.0. La redazione di Studio Aperto forse è un po’ confusa, o quantomeno poco aggiornata… forse pensa che Justin sia una cosa e Biber un’altra. Accende fiammiferi, scaglia giudizi ed entra nel privatissimo mondo delle teenagers con teorie bizzarre e assolutamente superficiali. Studio Aperto che vuole la notizia anche quando lo scoop non c’è… telegiornali e giornalisti che non si preoccupano di essere schizzofrenici, di assegnare maschere da badboy o da angelo… l’importante è lo share! Così Romeo 2.0 approda in twitter e ci si chiede… ma cosa inventerà domani Studio Aperto?

Basta polemiche, che scenda il sipario e si lasci il mito alle Beliebers… si lasci il sogno senza infrangerlo a chi ha ancora un modello da seguire, a chi sa far aprire le ali a milioni di adolescenti… non roviniamo sempre tutto con il notro cinismo da adulti delusi dal nostro presente, non rovesciamo invidie e non accendiamo bombe su chi negli ideali ha il diritto di credere e di lottare per realizzarli!

BASTA BIEBER SULLA BOCCA DI TUTTI E BASTA STUDIO APERTO!

L’estintore, i 50 minuti di ritardo…il concerto a rischio!

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Ora che tutto è andato bene possiamo anche tirare un sospiro di sollievo ma in realtà la voce che si era propagata nelle ore successive al concerto di Bieber a Bologna sembra essere confermata da più fonti. Anche se le versioni sono contrastanti, sembra che il ritardo di 50 minuti sia stato dovuto a un estintore che secondo alcuni si sarebbe attivato nel backstage e che avrebbe costretto al ritardo l’ingresso del cantante sul palco. Secondo altre fonti Bieber stava giocherellando con l’estintore quando improvvisamente si è azionato e questo avrebbe creato molto disordine nel backstage. C’è anche chi sostiene che per alcuni minuti si è anche pensato di annullare il concerto, ma poi si è deciso di mandarlo avanti… chi avrebbe contenuto le fans impazzite? chi avrebbe frenato migliaia di giovanissime e le avrebbe convinte (anche se per il loro bene) ad abbandonare l’arena? Con un estintore di meno, che non risulta per altro essere stato sostituito si è proceduto al concerto, che fra l’altro prevede anche effetti che potrebbero generare un incendio se qualcosa andasse storto… ma di questo nessuno se ne è occupato… lo spettacolo doveva andare avanti. Ora dall’organizzazione arriva la conferma del danno all’estintore, ma si assicura che ciò non comprometteva la sicurezza al concerto… credibile? Un estintore esploso nel dietro le quinte non compromette la sicurezza? Non si sostituisce con migliaia di adolescenti accalcate le une sugli altre?

Restano i dubbi!

Bieber aggredisce il vicino di casa!

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Altri guai per Justin Bieber. La star sarebbe stata denunciata di aggressione nei confronti del vicino di casa in California. Bieber appena tornato ieri nella sua casa di Calabasas, nei pressi di Los Angeles, per una breve pausa del suo tour in Europa che lunedì scorso lo aveva visto esibirsi a Lodz, in Polonia, avrebbe aggredito il suo vicino.

La questione mossa dal vicino era che durante l’assenza del cantante la sua villa si sarebbe trasformata nella sede di rumorose feste dei suoi amici. A questo punto l’atmosfera si è subito surriscaldata e si è sfiorato lo scontro fisico, con le guardie del corpo di Justin che hanno dovuto scortare l’uomo infuriato fuori della proprietà della popstar. Il vicino di casa ha quindi denunciato alla polizia Bieber per aggressione, sostenendo di essere stato minacciato verbalmente e assalito anche fisicamente.

Una nuova rogna per l’artista, atteso per un’altra tappa del suo Believe Tour domani a Monaco di Baviera, che nei giorni scorsi era stato molto discusso sia per alcuni atteggiamenti e dichiarazioni decisamente sopra le righe, sia per qualche defaillance durante le sue esibizioni, in particolare quella della O2 Arena di Londra lo scorso 7 marzo, dove la star aveva accusato un malore sul palco che lo aveva costretto a sospendere momentaneamente il concerto.

Altra versione viene invece riportata sull’incidente del vicino di casa. I giornali americani infatti dichiarano che il vicino non fosse infastidito dagli amici ma piuttosto dalla guida pericolosa del ragazzo.

“Sono veramente arrabbiato. Ogni volta che passa Justin Bieber, si sente puzza di gomma bruciata. Con la primavera, adesso, ci sono moltissimi bambini in strada, mia moglie era a spasso con il cane. Così facendo, Justin Bieber mette a rischio l’intera zona. E’ un grosso problema, così sono andato a parlargli, ma lui mi ha spinto, ha cercato la rissa. Mi ha detto che dovevo andare via dalla sua proprietà, la polizia faccia qualcosa”. Queste sarebbero state le accuse mosse alla star, dall’uomo che vive nello stesso quartiere di Biber.

Ora è scattato l’ennesimo caso sul 19enne canadese capace di scaldare gli animi di migliaia di teenagers, ma anche di seminare il panico nel suo quartiere. E’ solo speculazione o c’è un fondo di verità?

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