Il presidente dal carcere di Poggioreale propone l’amnistia:
“Pongo al parlamento anche l’interrogativo se esso non ritenga di prendere in considerazione la necessità di un provvedimento di clemenza, di indulto e di amnistia” e poi ha aggiunto: “Questo è un provvedimento che non può prendere d’autorità il Presidente della Repubblica che non ne ha i poteri, che non può prendere il governo da solo e che ha bisogno di un consenso molto ampio del Parlamento, forse troppo ampio secondo quanto stabilito”. Serve “una maggioranza di due-terzi, ma questo non può essere un freno a esaminare fino in fondo la necessità e la possibilità di questo provvedimento se si è convinti”, ha insistito.
“Non serve che il Parlamento ogni tanto si scioglia. Non abbiamo bisogno di campagne elettorali a getto continuo, ma di continuità”. Il Capo dello stato aggiunge: “Abbiamo un obbligo giuridico come ci impone la corte di Strasburgo per dare una risposta soddisfacente all’affollamento delle carceri”.
E poi ha ribadito il concetto: “Mi auguro che il clima politico sia sufficientemente svelenito perché il mio messaggio alle Camere possa avere un’accoglienza serena e garantire che il Parlamento lavorerà nei prossimi mesi”.
Al Presidente della Repubblica fa eco il Guardasigilli che nell’intervento che ha inviato al Congresso straordinario dell’Unione delle camere penali ha dichiarato che il sovraffollamento nelle carceri “è una vera e propria emergenza civile, oltre che etica e morale, che ci allontana sempre più inesorabilmente dalla funzione di rieducazione che il costituente ha assegnato alla pena”, “un prioritario terreno di intervento” segnalando “l’eccesso di carcerazione che ancora connota la nostra legislazione” e concludendo che bisogna fare “sempre più far leva sulle misure alternative alla detenzione carceraria, ovviamente senza trascurare le altrettanto forti esigenze di sicurezza”, Così si è espresso il Guardasigilli, che pone tra priorità anche la questione della “durata irragionevole dei processi”.
Sulla stessa riga anche Valerio Spigarelli, presidente dell’Unione delle camere penali “Fa piacere che il presidente della Repubblica chieda finalmente il coraggio al Parlamento per una cosa straordinaria, l’amnistia e l’indulto”. Spigarelli ha anche sottolineato la “felice consonanza” con la posizione dei penalisti: “Anche l’avvocatura penale chiede l’amnistia, assieme a riforme strutturali”.
L’Italia potrà cadere nelle mani di un pregiudicato? E AMNISTIA SIA!
Aggiornamento: Nonostante questa mattina lo spiraglio Napolitano lo aveva aperto, ora invece si è aperta la crisi con le dimissioni dei ministri Pdl.
3 commenti