Era il novembre 2012 e Scarlett Johansson, fresca di divorzio da Ryan Reynolds, conosceva il giornalista francese Romain Dauriac. I due si dividono tra Parigi e New York ma al momento non si parla di matrimonio. Anzi. Negli ultimi mesi l’attrice, a chi le chiedeva quando avrebbe sposato il compagno, replicava sempre di essere innamoratissima ma ancora libera come l’aria. Ma ora, dopo l’assenza “ingiustificata” nella notte degli Oscar, la rivelazione: Scarlett è in attesa del primo figlio. Nei mesi scorsi alla comparsa dell’anello di fidanzamento tutti si aspettavano l’annuncio delle nozze ma Scarlett ha sempre dichiarato di non avere fretta. Continuerà a pensarla così?
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Il lieto annuncio di Scarlett Johansson: presto mamma
Pubblicato da tdy22 in marzo 4, 2014
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La gaffe dell’Academy: confonde Penèlope Cruz con Salma Hayek!
Tutto stava scorrendo liscio al gala degli Oscar 2014. Forse anche troppo. Una gaffe doveva prima o poi occorrere. Nell’era 2.0, se non avviene in diretta probabilmente arriva via Twitter, e anche la notte delle star non ha fatto eccezione. Quando la serata stava per terminare, senza essere incappata in alcun inghippo, l’Academy ha fatto il suo scivolone, via Istagram. Pubblicando una foto dal backstage, nella quale appare De Niro che si prepara ad assegnare i due premi per la sceneggiatura (non originale a “12 anni schiavo” e originale a “Her”), l’Academy si confonde e scrive: “Hayek e De Niro si preparano nel backstage #oscars”. Peccato solo che non si trattasse della messica Salma, ma della spagnolissima Penèlope Cruz!
Pubblicato da tdy22 in marzo 3, 2014
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La notte degli Oscar… riassunta in gif animate!
In Italia ogni Tg e, in generale, ogni media, sta parlando della vittoria del film di Sorrentino “La grande bellezza”, ma molti sono stati i momenti che verranno ricordati dell’86esima edizione degli Oscar e l’Huffington Post ha pensato di ricapitolarla tramite gif animate. Tre ore di cerimonia riassunte in poche immagini particolarmente significative: pronti al ripasso?
Iniziamo allora con la sensazione di vincere un Oscar come miglior film: viene immediatamente voglia di saltare!
E che dire delle attrici che si godono la serata… improvvisando un ballo? Tra di loro l’intramontabile Meryl Streep:
e non è da meno l’attrice Lupita Nyong’o…
… nè Amy Adams.
Jennifer Lawrence ci ricasca, letteralmente. Se riesce a inciampare anche l’anno prossimo possiamo dire per certo che è nata una nuova tradizione!
Emma Watson y Joseph Gordon-Levitt: lezione di eleganza dai due giovani attori.
Ellen De Generes, la conduttrice della serata, ha avuto un’idea geniale: riempire la pancia a tutti! Come? Solo una parola: pizza!
Brad Pitt, da bravo padre di famiglia, si è incaricato di distribuire i piatti…
Ma era scontato che qualcuno dovesse “sganciare”: è stato il produttore Harvey Weinstein a scucire 200 dollari di mancia al fattorino:
Jared Leto ha sovvertito i ruoli: è lui che si occupa di “sfamare” la madre:
Lupita Nyong’o ha vinto l’Oscar e Liza Minnelli ha voluto festeggiare con lei:
Ma uno dei momenti clou della serata è stato indubbiamente il selfie che Ellen DeGeneres ha voluto scattare con alcuni attori: è subito diventata la foto più retwittata!
Già che c’era, ha provato anche a spaventare Leonardo DiCaprio e Sandra Bullock…
… ma non c’è serata degli Oscar se non c’è anche moda… e sicuramente ha dato una lezione di stile… fatato!
Cate Blanchett, favoritissima, ha fatto finta di sorprendersi per il suo Oscar
Il momento più romantico della sarata? Sicuramente il bacio tra Matthew McConaughey y Camila Alves
Non resta che darsi appuntamento all’anno prossimo!
Buon cinema a tutti!
Pubblicato da tdy22 in marzo 3, 2014
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Steve McQueen sbaraglia tutti: l’Oscar è per il suo “12 anni schiavo”

Ma il vero asso pigliatutto della serata è stato “Gravity”, arrivato con ben dieci nominations. Il thriller fantascientifico di Alfonso Cuaron ha portato a casa sette statuette: molte ‘tecniche’ (effetti speciali, sonoro e montaggio sonoro, fotografia, montaggio, colonna sonora) e una fondamentale, la miglior regia per il cineasta messicano al suo primo Oscar, che ha definito gli anni di lavoro sulla pellicola della “un’esperienza di trasformazione”. Cuaron ha quindi ringraziato le persone coinvolte nel progetto, in particolare il figlio Jonas, co-sceneggiatore, la sua protagonista Sandra Bullock – “Sandy, sei tu Gravity, sei tu l’anima e il cuore, la persona migliore con cui potevo collaborare e una delle persone più belle con cui ho lavorato” – e ancora George Clooney “per la tua fiducia”. Ha infine dedicato il premio alla madre: “Se sono qui è per te e questo è per te”.
Pluripremiato anche “12 anni schiavo”, che ha vinto l’Oscar anche per la migliore sceneggiatura non originale e quello per la migliore attrice non protagonista assegnato a Lupita Nyong’o. L’attrice messicana naturalizzata keniota, che appena sabato ha spento 31 candeline, ha commentato: “Non ho pensato neppure per un momento che tutta questa gioia potesse essere legata al dolore di qualcun altro per cui voglio rendere omaggio allo spirito di Patsey (la schiava che interpreta nella pellicola di Steve McQueen, ndr) e voglio ringraziare Solomon per aver raccontato la storia di lei e di lui e Steve McQueen. Tu carichi tutto quello che fai con un soffio del tuo spirito. Grazie di avermi fatto arrivare qui, questa è la gioia della mia vita. Sono certa che tutti quei morti sono lì che ti guardano e ti sono grati, così come lo sono io”.
Anche “Dallas Buyers Club” di Jean-Marc Vallée ha conquistato tre statuette: trucco e parrucco ma, soprattutto, miglior attore protagonista (Matthew McConaughey) e non protagonista (Jared Leto). “Ci sono tre cose di cui ho bisogno – ha detto – qualcosa a cui guardare, qualcuno a cui tendere e qualcuno da inseguire”. Poi l’attore ha ringraziato il padre scomparso, la madre in sala, la moglie Camila e i loro figli, “Le quattro persone che voglio siano sempre fiere di me”.
Miglior attrice protagonista è invece risultata Cate Blanchett, grazie alla sua interpretazione in “Blue Jasmine”, unico riconoscimento per il film di Woody Allen. “Questo premio è casuale e soggettivo, ma per me significa tanto in anni di interpretazioni straordinarie da parte di donne” ha detto l’attrice australiana, che si è poi complimentata con le altre attrici candidate nella categoria: Amy Adams, Sandra Bullock, Julia Roberts e Judy Dench. “Sono qui a ritirare il premio grazie alla sceneggiatura straordinaria di Woody Allen” ha detto. “Grazie agli spettatori che sono andati a vederlo – ha aggiunto – e grazie a quelli che in questo settore scioccamente ancora credono che i film con le donne al loro centro siano dei film di nicchia. Non lo sono, gli spettatori vanno a vederli e fanno guadagnare. Il mondo è rotondo, gente”.
La miglior sceneggiatura originale si è rivelata “Her”, scritta dal regista e sceneggiatore Spike Jonze: “Sono qui con tutta la mia famiglia che mi ha sostenuto – ha detto dal palco del Dolby Theatre – tutte le persone che amo e che mi hanno aiutato a scrivere questa sceneggiatura sull’amicizia e su questa esperienza unica”. “Frozen”, lungometraggio animato della Disney, ha superato tutti i contendenti della categoria ottenendo inoltre il riconoscimento per la migliore canzone, “Let it go”. Ancora, “Il grande Gatsby” di Baz Lurhmann ha ottenuto due premi per i migliori costumi e la migliore scenografia. Delusione invece per “American Hustle – L’apparenza inganna” di David O. Russell: dieci nominations ma nessuna statuetta per lui.
Pubblicato da tdy22 in marzo 3, 2014
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Aspettando gli Oscar… premiato il peggio del cinema: Razzie Awards
Tra qualche ora prenderà il via la magica notte degli Oscar ma a fare da apripista, come da tradizione, c’è già stata un’assegnazione, non tra quelle più amate da chi lavora nel mondo del cinema. A Los Angeles, infatti, sono stati premiati i film peggiori della passata stagione. A vincere il Razzie Award (la ‘pernacchia’) come peggior film è stato Comic Movie, il film composto da 16 cortometraggi che annoverano nel cast attori del calibro di Halle Berry, Gerard Butler, Anna Faris, Richard Gere, Hugh Jackman, Liev Schreiber, Emma Stone, Naomi Watts e Kate Winslet, e diretto da 13 registi. A fronte di una spesa di 6 milioni di dollari, la pellicola ne ha incassati poco meno di 30 milioni assicurandosi però le peggiori critiche possibile da parte degli esperti del settore. Jaden Smith ha conquistato invece il premio per peggior attore per la sua performance in After Heart mentre peggiore attrice è risultata Tyler Perry per A Madea Christmas. Peggior regista, ovviamente, tutti quelli di Comic Movie. La celebre ‘pernacchia’, che viene consegnata dalla Raspberry Foundation, consiste in un lampone appoggiato su un nastro Super8 dipinto in oro del valore di poco meno di 5 dollari.
Pubblicato da tdy22 in marzo 2, 2014
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Aspettando l’Oscar: una dritta per gli attori per aver maggiori possibilità…
Poco più di 24 ore e prenderà il via la notte degli Oscar. Candidati alla statuetta come miglior attore protagonista quest’anno troviamo Bruce Dern, Chiwetel Ejiofor, Matthew McConaughey, Leonardo Dicaprio o Christian Bale. Non è mai facile indovinare i sentimenti dell’Accademy e avere la certezza assoluta del vincitore ma, mentre in Italia si tengono le dita incrociate sperando che l’Oscar al migliore film stranero venga assegnato a La grande bellezza, è possibile provare ad azzardare delle previsioni per quel che riguarda proprio la categoria del miglior attore. A fare “l’esperimento” è stato l’Huffington Post Usa, che ha proposto un’infografica che tiene conto degli ultimi 85 anni di Oscar, distinguendo i tipi di ruoli a cui è andato di volta in volta il premio. Stando al risultato, ad avere le maggiori chance sarebbero Ejiofor, McConaughey e DiCaprio, i tre candidati per interpretazioni storiche. I dati, infatti, indicano che i ruoli storici sono quelli premiati più spesso, con una percentuale che supera il 25%.
Ovviamente un ragionamento simile è possibile farlo anche le cinque candidate femminili, Cate Blanchett, Sandra Bullock, Judi Dench, Meryl Streep e Amy Adams. A giudicare dal risultato, come si nota nell’infografica, le probabilità più alte sono quelle della Blanchett e della Adam, che farebbero bene a iniziare a preparare i loro discorsi. Di seguito tutte le vincitrici delle edizioni passate raggruppate per ruolo. Nella maggior parte dei casi – il 30,2% – le vincitrici interpretavano ruoli di mogli, madri, sorelle, figlie o fidanzate. Alto anche il dato delle eroine storiche (20,9%); meno numerose le “cattive” (3,5%) e le vincitrici di premi per la carriera.
Pubblicato da tdy22 in marzo 1, 2014
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La morte di Philip Seymour Hoffman: l’autopsia conferma l’overdose
Lo scorso 2 febbraio moriva l’attore premio Oscar Philip Seymour Hoffman, il cui cadavere fu trovato nel suo appartamento newyorkese, a Manhattan. Ora l’autopsia ha confermato la morte per overdose: Hoffman aveva assunto eroina, cocaina, benzodiazepine e anfetamine. Gli esami hanno evidenziato la presenza di droghe e sonniferi e secondo i medici si sarebbe trattato di una overdose accidentale.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 28, 2014
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Gli Oscar giganti che vegliano su Los Angeles e le sue star
Conto alla rovescia per la notte più cosparsa di “polvere di star” dell’anno: domenica a Los Angeles verranno consegnati gli Oscar e già a Hollywood Boulevard si lavora sodo: delle gigantesche statue che rappresentano l’ambita statuetta sono infatti state issate: saranno i guardiani del red carpet, che verrà steso solo poche ore prima della cerimonia. Del frattempo le originali, quelle placcate d’oro 24 carati, 34 centimetri per 3,85 chili, riposano nel caveau di qualche banca.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 28, 2014
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Russell Crowe lancia appelli a Papa Francesco!
L’ultima fatica di Darren Aronofsky, il colossal Noah, sta per uscire al cinema e il protagonista della pellicola, Russell Crowe, che interpreta proprio il biblico Noè, sta cercando di convincere Papa Francesco a guardare il film. Come? Via Twitter!
https://www.youtube.com/watch?v=vD3Vj1ZX6Rk#t=17
Cinematografo.it parla al riguardo di una “campagna di persuasione” che ha preso il via il 22 febbraio, con un tweet diretto all’account ufficiale del Pontefice, @Pontifex: “Caro Santo Padre le farebbe piacere vedere il film di Darren Aronofsky, Noah? Sono certo che lo troverà suggestivo.” L’attore ha anche ritwittato al Papa una foto di via della Conciliazione, dove sulla facciata di una chiesa in via di restauro campeggia il poster del film. E nonostante una risposta dal Papa non sia ancora arrivata, la star hollywoodiana non demorde: “Caro Santo Padre, il film ‘Noah’, lo proiettiamo? Il suo messaggio è forte, affascinante, ricco di risonanze.”
Pubblicato da tdy22 in febbraio 27, 2014
https://tuttacronaca.wordpress.com/2014/02/27/russel-crowe-lancia-appelli-a-papa-francesco/
Lutto in famiglia per Julia Roberts: muore Nancy. Probabile overdose
Aveva 37 anni Nancy Motes, la cui morte per probabile overdose ha i contorni di un giallo, dopo che per tutta la vita ha combattuto con la depressione indotta dall’obesità: era arrivata a pesare anche 136 kg. Lo scorso agosto, dopo che nel 2010 aveva subito un intervento di bypass gastrico per riuscire a dimagrire, aveva descritto come fosse difficile vivere “all’ombra” della star di Pretty Woman. Perchè Nancy era la sorellastra minore di Julia Robers da parte di madre, l’attrice Betty Lou. La famiglia si è limitata a poche righe di commento: ”E’ con profonda tristezza che apprendiamo questa tragica notizia. Siamo tutti scioccati e devastati”.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 10, 2014
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La gaffe di Valentino: la borsa di Amy Adams e i funerali di Hoffman
L’attrice Amy Adams con una borsa da 2.500 dollari creata dalla maison Valentino. E’ quello che appare in due foto promozionali che la casa di alta moda ha allegato a una mail inviata alla stampa. Peccato solo che le foto in questione siano state scattata al funerale dell’attore Philip Seymour Hoffman, che con la Adams aveva recitato in “The Master”. Grande lo sdegno dei tabloid americani e non solo, che hanno dedicato al fatto titoli cubitali. La maison Valentino si è affrettata a scusarsi dicendo di non sapere dove fossero state scattate le foto.”Siamo profondamente dispiaciuti per aver diffuso le foto ai media segnalando la borsa Valentino. Non sapevamo che erano state scattate alla veglia e il nostro è stato un errore innocente”. Il New York Post aveva pubblicato la foto della Adams sulla sua prima pagina di oggi con la didascalia a caratteri cubitali “Dead Carpet”.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 9, 2014
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Addio Philip: i funerali dell’attore di Capote
Si sono celebrati ieri, in forma privata, come richiesto dalla famiglia, i funerali dell’attore premio oscar Philip Seymour Hoffman, morto la scorsa domenica a causa di un’overdose fatale. L’ultimo saluto è stato dato, da parenti e amici, nella Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola. Tra i presenti anche diversi protagonisti dello star system: da Meryl Streep a Cate Blanchett, da Ethan Hawke a Spike Lee, a Joaquin Phoenix. A congedarsi da Hoffman anche il drammaturgo David Bar Katz, che trovò il corpo dell’attore il giorno della sua morte.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 8, 2014
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Il vaccino uccise un alpino di cancro! SENTENZA STORICA IN ITALIA
Dieci anni. Un decennio per arrivare alla sentenza definitiva che collega la morte di Francesco Finessi – alpino di 22 anni di Codigoro nel Ferrarese, morto nel 2002 per un linfoma non Hodgkin – a un vaccino e quindi per la prima volta in Italia la responsabilità della morte viene attribuita al ministero della Salute.
Il giudice Alessandra De Curtis del tribunale di Ferrara ha riconosciuto un nesso di causalità tra il tumore e i vaccini fatti nel tempo durante il servizio militare di leva, somministrati ‘macroscopicamente’ in modo sbagliato dai medici. Il ministero della Salute è stato infatti condannato stamane a indennizzare la famiglia. «Ora questa sentenza storica – spiega l’avv.Francesco Ferruli di Martinafranca che ha assistito la famiglia assieme al collega di Ferrara Antonio Boldrini – potrà essere applicata a tanti altri casi analoghi. È un segnale di giustizia e sancisce un principio: non a caso ho appena parlato con altri militari che forti di questo pronunciamento, inoltreranno le proprie richieste». Raggiante la mamma, Santa Passaniti: «Tutti i nostri sforzi sono stati ripagati da questa sentenza che ha riconosciuto i danni da vaccino, come abbiamo sempre sostenuto: ora la nostra causa potrà aiutare tanti altri, visto che sono stati più di 3000 i militari morti e malati che non hanno mai messo un piede all’estero in missioni militari (dunque non soggetti a radiazioni di armamenti con uranio impoverito, ndr). I soldi? A noi, me, mio marito e mio figlio, non interessa il lato economico, in 10 anni abbiamo speso molto di più per cause, perizie, viaggi e ricerche di ciò che verrà risarcito».
A novembre il processo penale per il caso Finessi si era concluso davanti al tribunale di Belluno con la condanna a tre anni di Nicola Marchetti, ufficiale medico del 16/o reggimento Alpini di stanza alla caserma Salsa, per falso ideologico e falso materiale commessi da pubblico ufficiale in atti pubblici, per alcune visite mai effettuate sui soldati a lui affidati. In particolare, l’indagine metteva in relazione le mancate visite e un vaccino anti-tifo somministrato due volte a Finessi. Erano stati il quotidiano Repubblica e poi il sito Repubblica.It per primi ad occuparsi di questi casi. Dall’inchiesta giornalistica scaturirono diverse interrogazioni parlamentari, il cambiamento dei protocolli vaccinali di parte delle forze armate e anche la costituzione di diverse commissioni parlamentari.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 27, 2014
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La terza età alla conquista del set!
Hanno dai 76 ai 98 anni gli anziani che si sono trasformati in modelli e grazie al lavoro di stilisti e fotografi professionisti sono diventati veri e propri divi di Hollywood. La terza età alla conquista del set! Gli anziani sono tutti ospiti di una casa di riposo a Essen in Germania e ognuno di loro ha potuto cimentarsi con il proprio film preferito. Il progetto realizzato è un calendario, 12 mesi, 12 foto e tanta voglia di continuare a pensare al futuro nonostante qualche acciacco d’età. Sono state 5000 le copie già richieste ed è stato un vero e proprio successo.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 25, 2014
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Scelto il film d’apertura di Cannes 2014: Grace of Monaco
E’ stato scelto il film d’apertura per il Festival di Cannes che inizierà il prossimo 14 maggio. Si tratta di Grace of Monaco, la pellicola del francese Olivier Dahan, che si è già misurato con la biografia di Edith Piaf in La vie en Rose, valso un Oscar a Marion Cotillard, e con Nicole Kidman nei panni della principessa-attrice. Della pellicola si è molto discusso in passato, a causa delle critiche dei figli di Grace Kelly e la scelta della Weinstein Company di posticipare l’uscita per, versione ufficiale, permettere al regista un montaggio più occurato o, come dicevano i rumors di Hollywood, perché nella campagna degli Oscar lo studio puntava su altre valide contendenti rispetto alla Kidman, tutte sotto contratto con la compagnia, come la Judi Dench di Philomena o la coppia Meryl Streep e Julia Roberts, protagoniste di August: Osage County. Il film è ambientato nel 1962 e mostra la doppia vita di Grace: da una parte, come principessa, deve affrontare una crisi con la Francia in materia di tasse, come attrice riceve la proposta di Alfred Hitchcock di tornare a girare un film. Dahan, dopo la presa di posizione della famiglia Ranieri, aveva dichiarato:
“Non sono né giornalista né storico e non ho fatto un film biografico, genere che odio. Il mio è il ritratto di una donna moderna che tenta di conciliare la famiglia, il marito e la carriera ma che finisce per rinunciare al cinema e inventarsi un altro ruolo e nel farlo soffre. Capisco il punto di vista dei figli, d’altronde è la loro madre e io non avevo nessuna intenzione di provocare. Tutto ciò che posso dire è che questo è il cinema”. Per quel che riguarda la Kidman, parlando di Grace come del ruolo più importante della sua carriera: “Ho letto moltissime biografie e mi sono resa conto che spesso dicevano cose contrastanti. Questo mi ha liberata e mi ha permesso di farla mia. Ho voluto raccontare le sue paure e la sua vulnerabilità. La mia intenzione non è stato imitarla ma cercare di restituire la sua personalità, le difficile scelte che ha preso e che, secondo me, sono da ricercare nel rapporto con suo padre”. Per ammirare la pellicola in sala, in Italia si dovrà attendere i giorni successivi la première a Cannes.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 24, 2014
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Fuga di notizie: Tarantino dice stop al film!
E’ trascorso un mese da quando, al The Tonight Show, Quentin Tarantino annunciava: “Non posso dire molto, non mi va di fare troppa pubblicità su questo nuovo progetto, ma una cosa posso dirla. Sarà un western”. Dopo il successo del remake di Django di Sergio Corbucci, il regista ha spiegato: “Mi sono divertito così tanto a fare Django, e amo così tanto i western, che dopo aver imparato da solo come si fa a farne uno mi sono detto: bene, ora che so cosa fare perché non farne un altro?” Ma The Hateful Eight, questo il titolo di quello che sarebbe dovuto esssere il nuovo film, ha ricevuto lo stop. La causa, ha riferito il regista al sito americano Deadline, una fuga di notizie sulla sceneggiatura. Ha commentato Tarantino: “Sono molto depresso. Avevo completato la prima stesura del copione e avrei girato il film l’anno prossimo. Ho dato il copione a sei persone e, se non posso fidarmi di loro, allora non voglio fare il film. I tre attori che hanno letto la sceneggiatura sono stati: Michael Madsen, Bruce Dern e Tim Roth. Su Tim Roth posso mettere la mano sul fuoco. Uno degli altri l’ha fatta leggere al suo agente e adesso quell’agente lo ha passato a tutta Hollywood. Non so come lavorano questi maledetti agenti ma so che adesso come adesso non ho più voglia di fare questo film. Pubblicherò la sceneggiatura e mi dedicherò a un nuovo progetto”. Non è detto però che il western non venga rinviato e rivisitato nei prossimi 5 anni. Ma nessun timore di veder sparire Quentin così a lungo: “Ho almeno dieci progetti da portare sul grande schermo, mi dedicherò a uno di loro”.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 22, 2014
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Assurda idea!!! Fare i vaccini in casa con la stampante 3D
Vaccini fai da te? C’è chi pensa all’idea di poterli fare con la stampante 3D. Lo strano personaggio che propone l'”assurda idea” è J. Craig Venter. Lui è uno dei più discussi scienziati del nostro secolo che «vuole sostituirsi a Dio», sostengono alcuni suoi detrattori, perché vuole ricreare la vita; «è mosso solo da interessi commerciali e aspira al Nobel», rispondono altri. Quindi di nemici lo scienziato americano, nato a Salt Lake City nel 1946, ne ha molti. Certo nella sua biografia le anomalie non mancano a cominciare dal padre mormone scomunicato perché beveva e fumava troppo. Inoltre sempre Venter è lo scienziato che sta sperimentando la vita artificiale! Inoltre c’è chi teorizza su una prossima pandemia influenzale, una spagnola del XXI sec, che sembra però più un allarmismo per finanziare una corsa alle vaccinazioni piuttosto che un rischio reale. Prova ne è l’allarme poi rientrato sull’influenza suina da virus H1N1. Ma venendo alla fattibilità del “vaccino stampato in casa” .
Come dice il Corriere.it:
Il software potrebbe essere facilmente scaricato da Internet (e fornirebbe tutti i dettagli genetici del virus) e la stampante 3D potrebbe riprodurre i suoi antigeni, cioè proteine o addirittura frammenti di geni, che, una volta somministrati, stimolano il sistema immunitario a difendersi dall’infezione (le stampanti 3D, infatti, possono fabbricare qualsiasi cosa, attingendo a un serbatoio di materiale biologico precostituito e magari inserire il vaccino neoprodotto in una siringa già pronta per l’uso).
Sempre sul Corriere si legge:
Incontriamo Venter a New Orleans, all’apertura del meeting annuale dell’Ascb (American Society of Cell Biology ) dove presenta il suo secondo libro (il primo è la sua autobiografia) «Life at the speed of light. Sottotitolo: From Double Helix to the Dawn of Digital Life». «La vita, alla fine, è una macchina biologica guidata dal Dna – ci spiega Venter -. Tutte le cellule viventi funzionano grazie al software del Dna che comanda centinaia di migliaia di proteine-robot. Abbiamo imparato a leggere questo software grazie al sequenziamento del patrimonio genetico dell’uomo con il Progetto Genoma Umano. Adesso dobbiamo andare in un’altra direzione: dobbiamo digitalizzare questi codici e sfruttarli per disegnare nuove forme di vita artificiale. L’obiettivo è costruire un software con le informazioni genetiche di un essere vivente, di usarlo per sintetizzare chimicamente il suo Dna in modo da riprodurlo in un altro luogo. Siccome tutte queste informazioni sono digitali, possono essere rapidamente trasferite alla velocità della luce: così si può riprodurre una vita a distanza e in tempi brevi.
Ma l’idea alla base della possibilità di creare vaccini attraverso il metodo chiamato “reverse vaccinology” ovvero (vaccinologia inversa ) che consiste nell’analizzare il virus, trovare i suoi punti deboli e costruire il vaccino adatto. Proprio in questa branca Venter sta collaborando con Rino Rappuoli, un ricercatore italiano che lavora a Siena ed è a capo del Vaccines Research for Novartis Vaccines and Diagnostics.
Ma l’obiettivo finale è ben più complesso e mirabolante e come abbiamo detto si mira a una vita artificiale e nello specifico sempre sul Corriere.it si apprende che:
Venter ha già alle spalle alcuni successi nella programmazione della vita artificiale: nel 2008 ha annunciato di aver sintetizzato il cromosoma del Mycoplasma genitalium (un microrganismo, il più piccolo esistente in natura, che provoca infezioni genitali) e di averlo inserito in un Mycoplasma capricolum (un germe delle pecore), realizzando così la prima cellula sintetica. Nel 2012, poi, ha dimostrato che questo batterio artificiale poteva avere un suo ciclo vitale, cioè una sua vita autonoma.
Ma questo consentirebbe anche avere un’alternativa agli antibiotici e questa la risposta di Venter al Corriere.it:
Come è possibile allora riprodurre la vita? chiediamo. «Stiamo studiando un prototipo di convertitore digitale biologico (strumento assimilabile alla stampante 3D, ndr ) che potrebbe servire non solo a produrre vaccini in casa, ma anche a combattere una nuova sfida che è quella della resistenza agli antibiotici, grazie ai batteriofagi ».
Fin dal 2003, infatti, Venter si sta occupando di virus chiamati batteriofagi (ha identificato il codice genetico di uno di questi, il Phi-X174) capaci di entrare nei batteri, di inserirsi nel loro Dna e di distruggerli. «L’idea è quella di trovare una strada alternativa agli antibiotici – continua Venter – che in molti casi si stanno rivelando armi spuntate. Così si può pensare di analizzare il Dna di un batterio insensibile ai farmaci, trovare il suo punto debole e costruire un batteriofago, cioè un virus, capace di annientarlo. In tempi rapidissimi e caso per caso». Anche in questo frangente le informazioni, utili per la costruzione del virus-killer del batterio, potrebbero essere veicolate da un software e tradotte, con un convertitore o una stampante 3D, in un “farmaco antibatterico pronto per l’uso”. Oggi i laboratori di Venter possono di progettare e sintetizzare 300 batteriofagi al giorno.
Ma gli studi di Venter non si fermano nè al vaccino, nè alla vita artificiale, nè all’alternativa antibiotico. Viaggiano fino ad arrivare al “teletrasporto biologico”, ecco quello che potrebbe accadere secondo le eccentriche teorie di Venter che ha ancora spiegato al Corriere.it il funzionamento di una macchina a cui sta lavorando chiamata «unità digitale per l’invio della vita»:
Compito dell’unità di invio è trovare, tramite un robot, forme di vita (rappresentate soprattutto da batteri), analizzare il loro patrimonio genetico e generare un file digitale del Dna che possa essere inviato a un convertitore, il quale, a sua volta, può riprodurre la vita originaria di questi microrganismi in un altro luogo. Alcuni esperimenti sono cominciati nel deserto del Mojave in California (con l’obiettivo di cercare microbi e di leggere il loro Dna) ma l’idea più affascinante è portare queste apparecchiature su Marte, intercettare forme viventi e il loro Dna, trascriverlo su software, trasmetterlo, alla velocità della luce, sulla Terra e ricreare, da noi, i «marziani». Senza eventuali contaminazioni.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 17, 2014
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Irvine e Moratti: condanna a sei mesi dopo la rissa all’Hollywood
Nel dicembre 2008 l’ex pilota di Formula Uno Eddie Irvine era stato protagonista, con Gabriele Moratti, il figlio dell’ex sindaco di Milano, di una rissa nel privè di una nota discoteca milanese, l’Hollywood. I due si erano denunciati a vicenda con l’accusa di lesioni. Il loro scontro, ora, è finito in parità: entrambi sono stati condannati a sei mesi al termine di un processo durato quasi tre anni. Il giudice ha trasmesso gli atti alla Procura per una serie di false testimonianze.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 9, 2014
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I nostri 7 giorni… aspettando di scoprire i doni della Befana
E’ arrivata l’Epifania e questa mattina i bimbi si svegliaranno chiedendosi se la loro calza sarà ricolma di nero carbone o di saporiti dolciumi. Noi, ci chiediamo cosa ci troveremo, se notizie amare oppure più “zuccherose”. Dice la canzone che “con un poco di zucchero la pillola va giù” ma quello che è accaduto in questi ultimi giorni rende difficile “digerire” molte cose. Si sta ancora con il fiato sospeso per quel che riguarda le condizioni di salute di Michael Schumacher, di cui questa settimana si è anche festeggiato il 45° compleanno e si è molto parlato anche del casco e della telecamera che vi era fissata. E ora anche l’ex segretario del Pd Pier Luigi Bersani si trova in ospedale, operato d’urgenza per un’emorragia cerebrale e bisognerà attendere i prossimi giorni perchè i medici valutino eventuali danni. Se in molti si sono stretti attorno al politico e alla sua famiglia, c’è stata anche la nota, dolentemente stonata, di chi gli ha augurato la morte. Ma l’Epifania si è trasformata da festa a dramma anche per un vigile del fuoco che, mentre interpretava la Befana, è incappato in un terribile incidente e ora, a sua volta in ospedale, resta in prognosi riservata. Quello che ci auguriamo porti la signora che viaggia sulla scopa sono altri arcobaleni, come quelli che domenica hanno colorato i cieli italiani a Matera e Milano: la fine di quel maltempo che ha imperversato sulla nostra Penisola così come in Europa e in America, dove infiniti sono stati i disagi e numerosi i morti. Ci auguriamo quindi che il viaggio della simpatica vecchina segni un nuovo inizio. E se anche non credete alla Befana… ci sono sempre le stelle cadenti alle quali confidare un desiderio!
Ma così come in una calza possiamo trovare amare o dolci sorprese, è anche vero che lo stesso vale per la vita. Anche questa settimana abbiamo avuto motivi per cui rallegrarci e notizie che ci hanno fatto sorridere. Sicuramente hanno gioito i tifosi bianconeri per la splendida vittoria della Juve ma anche chi è soddisfatto dei nuovi acquisti della sua squadra del cuore. Forse chi attende buone novità per quel che riguarda la pensione verrà deluso, ma può sempre ritrovare un po’ di serenità pensando che, almeno, non ha dovuto trascorrere un Capodanno da incubo com’è accaduto a chi l’ha passato alla Palazzina di Caccia di Stupinigi. Ma possiamo anche sorridere per i record particolari ottenuti dal Bologna in Europa ed emozionarci al pensiero di quante scoperte potremo fare nel corso del 2014, com’è accaduto con un appartamento “dimenticato” a Parigi e rivelatosi una fonte di incredibili sorprese. Chissà, forse qualcuno nella calza troverà un post-it che indichi come riuscire a far conquistare quote rosa a Hollywood o come riuscire a schivare la nuova ondata nell’influenza. Se poi il desiderio per questo nuovo anno è di trasformare il proprio compagno da mammone a uomo indipendente… in quel caso le dritte ci sono già, così come già esiste la mappa delle emozioni! Noi ci auguriamo di poter finalmente dare buone notizie per quel che riguarda le adozioni in Congo e sui “colpi di fortuna” che possono capitare (che non guastano mai). Se poi siete degli inguaribili romantici… guardate bene, forse nel fondo della calza troverete anche storie di nuovi amori (come quella di Lapo Elkann) o di coppie che si ritrovano, come Justin e Selena. E per chi già è soddisfatto di come va la vita… beh, allora che ci siano dei biscotti da condividere con gli amici, per distribuire anche a loro un po’ della vostra serenità.
GOOD NIGHT, AND GOOD LUCK! (e buona Epifania!)
Pubblicato da tdy22 in gennaio 6, 2014
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Il duro di Hollywood e la politica: Steven Seagal vuole diventare governatore
Ronald Reagan aveva aperto la strada, passando dai set hollywoodiani a governare la California per poi venir eletto 40° presidente degli Stati Uniti. Dopo di che c’è stato Arnold Schwarzenegger, attore e 38° Governatore della California. Ora un altro “duro” del cinema sembra intenzionato a darsi alla politica. Si tratta del 61enne campione di arti marziali Steven Seagal, che stapensando di candidarsi a governatore dell’Arizona. L’attore l’ha confermato all’emittente locale KNXV-tv, alla quale ha spiegato di aver parlato della sua candidatura con il controverso Joe Arpajo, che ama definirsi “lo sceriffo più tosto d’America”. L’annuncio è giunto durante la presentazione del reality televisivo “Steven Seagal: tutore della legge nella contea di Maricopa”, nella quale l’attore fa squadra con Arpajo, sceriffo di questa contea. Seagal fa parte di una squadra di 3mila volontari civili che affiancano l’azione di Arpajo e ha dichiarato che intende impegnarsi per la sicurezza del confine con il Messico, attraversata da migranti clandestini.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 5, 2014
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Point Break: il remake sarà senza Keanu Reeves
Era il 1991 quando sugli schermi appariva per la prima volta il film Point Break, diretto dalla regista premio Oscar Kathryn Bigelow. Ora si è intenzionati a fare il remake ma la star di “Matrix”, Keanu Reeves non vi prenderà parte: “Assolutamente no. Non è il mio posto. Se trovano il modo di farlo funzionare, allora buona fortuna”. L’attore, nella pellicola originale, indossava i panni dell’agente della Fbi Johnny Utah, che si infiltra in una comunità di surfisti per smascherare una banda di criminali. Tmnews.it racconta: nel film anche il grande Patrick Swayze e Gary Busey. Dopo anni di voci su un possibile remake la morte di Swayze nel 2009 aveva affossato il progetto. Due anni fa, tuttavia, la compagnia produttrice Alcon Entertainment ha annunciato che lo realizzerà: “Non è un remake in senso stretto come è stato per Footloose”, ha dichiarato il produttore Andrew Kosove a Indiewire all’inizio dell’anno, aggiungendo tuttavia che ci saranno “elementi del film originale, ma non solo il surf, anche altri sport estremi, anche se il surf rimarrà molto importante nella storia”.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 4, 2014
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Niente quote rosa per il cinema: Hollywood è “maschio”
Di storie con protagoniste femminili che assicurano incassi, ce ne sono. Basta pensare a Hunger Games con Jennifer Lawrence, Gravity con Sandra Bullock e The Heat con Melissa McCarthy e ancora la Bullock. Il problema, però, è che le donne non sembrano riuscire a conquistare ruoli di prestigio a Hollywood come registe. Tranne rare eccezioni, che sembrano rimanere tali. Come Kathryn Bigelow che vinse l’Oscar come miglior regista per The Hurt Locker. Nella lista dei primi cento film del botteghino americano del 2013 compaiono infatti appena due pellicole dirette da donne: Frozen di Jennifer Lee, codiretto con Chris Buck, e Carrie di Kimberly Peirce. Per gli altri otto titoli, compreso Bling Ring della figlia d’arte Sofia Coppola, gli incassi sono lontani da quello che per Hollywood vuol dire successo. Tuttavia Jennifer Lee, che con il suo film ha ottenuto 263 milioni di dollari solo negli Stati Uniti, è fiduciosa: “Ormai molte donne sono entrate nel mondo dell’animazione – ha raccontato ad Arianna Finos su la Repubblica – quando ho cominciato il progetto di Ralph spaccatutto metà della squadra era costituita da colleghe e non ho avuto percezione di un ambiente maschile, anche se in passato credo ci sia stato qualche problema. Oggi nella Disney c’è un equilibrio numerico tra uomini e donne, con il risultato che vengono creati personaggi più bilanciati. In questo l’animazione è avanti rispetto al cinema in carne e ossa”. Tuttavia la situazione appare più complata e basta scorrere Variety per trovare cifre preoccupanti: solo il 5% dei 250 film di maggiore incasso sono diretti da donne e ciò che allarma maggiormente è che il trend invece di essere in salita è in discesa. Nel 2012 era il 9% stando agli studi del Centro di San Diego dedicato a “Donne nel cinema e nella televisione”. Per gli Oscar 2014 si fanno già tanti nomi come potenziali candidati alla statuetta come miglior regista: Alfonso Cuaron, Steven McQueen, David O. Russell, Paul Greengrass, Martin Scorsese, Woody Allen, Spike Jonze. Nessuna donna, quindi.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 4, 2014
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Brad Pitt nell’occhio del ciclone: marciscono le case che ha donato
E’ finito nell’occhio del ciclone Brad Pitt a causa della fondazione no profit Make it Right da lui creata per aiutare la popolazione colpita nel 2005 dall’uragano Katrina, a New Orleans. La stampa locale riporta infatti che buona parte delle case di legno realizzate con i fondi raccolti, infatti, starebbe gia’ marcendo – o quasi – a causa dell’umidità. Si tratterebbe di almeno 30 delle 100 abitazioni costruite e che ora hanno bisogno di lavori di ristrutturazione all’esterno e all’interno, per una spesa pari ad almeno 150.000 dollari. I responsabili dell’associazione avrebbero così deciso di far chiarezza sull’accaduto e si punta il dito contro la società che ha fornito il particolare legno voluto dagli architetti assoldati da Pitt. L’obiettivo della star hollywoodiana non era solo di costruire case confortevoli, ma anche ecologiche. Il caso sembra quindi destinato ad avere degli sviluppi legali.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 4, 2014
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Addio a Joan Fontaine, la star premio Oscar di Hitchcock
E’ morta all’età di 96 anni la star di Hollywood degli anni 40 Joan Fontaine. L’attrice Oscar nel 1942 per il film “Il sospetto” di Alfred Hitchcock si è spenta per cause naturali nella sua casa di Carmel, in California.
Nata il 22 ottobre 1917 a Tokyo, cittadina britannica naturalizzata americana nel 1943, era la sorella minore di Olivia de Havilland, con cui visse una grande rivalità artistica. Dopo un’infanzia segnata da problemi di salute e dalla separazione dei genitori, si trasferì negli Stati Uniti con la madre, della quale adottò il cognome d’arte, e la sorella Olivia. Il suo debutto sul grande schermo risale al 1935 e nel 1941 fu voluta da Alfred Hitchcock accanto a Laurence Olivier per il suo film d’esordio americano, ‘Rebecca, la prima moglie’ che le valse la prima nomination all’Oscar.
Molti furono i grandi registi con i quali lavorò, tra questi: Billy Wilder (“Il valzer dell’imperatore”), Fritz Lang (“L’alibi era perfetto”), George Cukor (“Donne”) e Nicholas Ray (“La seduttrice”). Sposata quattro volte, ha avuto due figlie. Il suo nome è iscritto nella Hollywood Walk of Fame di Los Angeles. L’Oscar vinto per “Il sospetto”, film nel quale recitava accanto a Cary Grant, la rese l’unico interprete di un’opera del regista inglese, donna o uomo, a ottenere l’ambita statuetta. Nello stesso anno, riuscì a battere la sorella, a sua volta candidata con “La porta d’oro” di Mitchell Leisen. Olivia De Havilland si sarebbe poi rifatta nel 1946, imponendosi con “A ciascuno il suo destino”, sempre per la regia di Leisen, e doppiando il successo tre anni dopo con “L’ereditiera” di William Wyler.
Una terza candidatura per la Fontaine risale al 1943, per “Il fiore che non colsi” diretto da Edmund Goulding. Dai suoi quattro matrimoni, si sono sempre conclusi con un divorzio, Fontaine ebbe una figlia, Deborah Leslie, e nel 1952 ne adottò una seconda, Martina, di origini peruviane, che però se ne andò di casa già nel 1963. Una delle vicende più dolorose per l’artista, come lei stessa raccontò nell’autobiografia data alle stampe nel 1978: “No Bed of Roses”, nessun letto di rose per lei.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 16, 2013
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Il fratello di Paul Walker in Fast & Furious 7? Rumors da Hollywood
Cody Walker, fratello minore dello scomparso Paul e con un’esperienza come controfigura sui set cinematografici, sarebbe candidato per girare le scene finali di Fast & Furious 7. Subito dopo la tragica morte dell’attore si era parlato del fatto che le riprese del nuovo capitolo della saga cinematografica erano state sospese a tempo indeterminato. Ora arriva però questo rumor, riportato dal DailyMail e dalle riviste hollywodiane dopo essere arrivato, così sembra, da una fonte vicina alla Universal. Di certo c’è che la casa di produzione lavorerà vicino alla famiglia Walker sul personaggio di Brian O’Connor, che l’attore scomparso interpretava.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 15, 2013
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Inclementi paparazzi: Leonardo Di Caprio pizzicato a Los Angeles
Ex-piccoli attori crescono… e cambiano aspetto! E’ quello che è successo anche a Leonardo Di Caprio che è stato pizzicato dai fotografi mentre si concedeva una passeggiata in centro a Los Angeles. L’attore non è apparso al massimo della forma, con i capelli lunghi nascosti da un berretto, giacca in pelle e un fisico apparso leggermene ingrassato. Son passati i tempi di Titanic…
Pubblicato da tdy22 in dicembre 14, 2013
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Kim Basinger, pronta a spegnere le 60 candeline
Kimila Ann Kim Basinger è nata l’8 dicembre 1953 ad Athens, in Gorgia, negli Stati Uniti e vinse il premio Oscar come Miglio Attrice Non Protagonista in L.A. Confidential. “Nel suo discorso di ringraziamento, disse: “Se qualcuno ha un sogno, che sappia che questa è la prova che è possibile realizzarlo”. Con Alec Baldwin, secondo marito dopo Ron Snyder, ha avuto una figlia, Ireland, una 18enne che le assomiglia molto e lavora come modella.
Come attrice, è stata una dei miti dell’erotismo cinematografico. In un’intervista del 1997, parlando del film che le fece guadagnare l’Oscar, nel quale interpreta una prostituta di lusso, la protagonista di 9 settimana e 1/2 confidò: “Essere un sex symbol in America è più difficile che non esserlo in Europa”. Il suo ultimo lavoro cinematografico è Grudge Match, una commedia con Sylvester Stallone e Robert De Niro. Uno dei suoi segreti di bellezza? Si dice sia non prendere il sole. Ecco una carrellata di foto per vedere i suoi cambiamenti nelle ultime decadi, ora che si appresta, domenica, a compiere 60 anni:
Pubblicato da tdy22 in dicembre 6, 2013
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Le riprese di Fast & Furious 7 sospese a tempo indeterminato
Ieri la drammatica notizia della morte dell’attore Paul Walker a causa di un incidente automobilistico: la Porche Carrera guidata da un amico su cui si trovava si è infatti schiatata contro un albero e un palo della luce. Subito dopo, le fiamme non hanno lasciato scampo ai due uomini. E mentre la notizia ha fatto il giro del mondo, a Hollywood si è deciso d’interrompere le riprese del nuovo capitolo della serie Fast & Furious. Proprio questa settimana, infatti, si sarebbero dovute girare le scene principali con Walker. Oltre alle prime riprese da effettuare ad Atlanta, la produzione si sarebbe dovuta spostare ad Abu Dhabi per ulteriori scene incentrate sul protagoinista Brian O’Conner. Come riporta Exite, “Annunciato ufficialmente ad aprile di quest’anno, il settimo capitolo della saga muoveva dal ritorno alla quotidianità dei protagonisti. Dominic, Brian e la loro squadra, dopo aver fermato la banda di mercenari e ucciso il loro capo Owen Swan a Tokyo, erano volati nuovamente negli Stati Uniti. Tuttavia, i guai non tardano ad arrivare, dal momento che il fratello maggiore di Swan, Ian è in cerca di vendetta. Così la squadra riparte all’assalto nel tentativo di raggiungere Ian e metterlo fuori gioco prima che lui abbia la meglio su di loro.” Stando a qunto racconta The Wrap, i membri della troupe sarebbero troppo sconvolti per lavorare e la casa di produzione, la Universal, in accordo con James Wan, il regista, ha deciso di sospendere temporaneamente tutto. Non sono stati dati ulteriori aggiornamenti riguardo alla ripresa del girato o alle modifiche strettamente necessarie da dover apportare, relative sia al copione che al giorno fissato per la release. Secondo alcune dichiarazioni riportate ieri fatte da Nikki Finke pare che la maggior parte delle riprese che vedevano Walker impegnato erano praticamente già concluse, così dicasi per altri membri del cast, il problema però rimane sul come gestire il finale della saga con questo tragico avvenimento. Durante la conference call si è inoltre parlato della sempre più probabile riscrittura della sceneggiatura atta a gestire questa situazione che definire surreale sembra davvero poco, a rischio infatti non c’è semplicemente il finale di questo capitolo, ma soprattutto gli altri due capitoli già annunciati per i prossimi anni, difficile infatti pensare ad un Fast and Furious 8 o 9 senza uno dei pilastri della saga come Walker.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 2, 2013
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L’addio su Instagram di Diesel e il video dello scoppio dell’auto. RIP WALKER
Hollywood sotto shock, “Fast and Furious” a lutto e le prime reazioni delle star, dei colleghi e amici che ancora increduli, addolorati e sconvolti devono dare il loro saluto a Paul Walker, morto in un’incidente stradale a Los Angeles nella notte tra il 30 novembre ed il 1° dicembre. Muore uno dei tre protagonisti, colui che era sempre stato il più presente nella saga e gli altri due Dwayne Johnson “The Rock” e Vin Diesel rompono il silenzio.
L’ex wrestler twitta per primo “Ti amo, Fratello” e poi, sempre su Twitter, indirizza un cordoglio alla famiglia dell’attore, in particolare alla moglie e alla figlia 15enne. L’altro, Vin Diesel, affida le sue parole a Instagram “Fratello, mi mancherai tantissimo. Sono senza parole. Nel cielo c’è un nuovo angelo. Riposa in pace”.
Ludacris, una delle co-star del franchise “Fast and Furious”, ha lasciato a twitter le sue parole: “Il tuo umile spirito si è sentito fin dall’inizio, sia benedetta la tua presenza ovunque tu vada, perché qui hai lasciato un segno”.
Questo il video dello scoppio dell’auto in cui ha perso la vita Walker:
Pubblicato da tdy22 in dicembre 1, 2013
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Hugh Jackman shock: la rivelazione dell’attore
E’ lo stesso attore, via Instagram, a dare la notizia inaspettata: è stato sottoposto a un trattamento per cancro alla pelle. Accanto a una sua foto dove appare con un vistoso cerotto sul naso, l’attore che ha sfiorato l’Oscar per il ruolo di Jean Valjean nel musical Les Miserables, ha lanciato un appello ai followers raccomandando loro di farsi controllare segni sospetti sulla pelle e di usare crema solare. “Deb mi ha imposto di farmi controllare il segno sul naso”, scrive sul suo conto Twitter riferendosi alla moglie Deborra-Lee Furness. E aggiunge: “E aveva davvero ragione! Avevo un carcinoma basocellulare non siate incoscienti come me”. L’attore che ha prestato i suoi tratti al Wolverine di X.Men, non ha precisato quando ha avuto la diagnosi, quando ha ricevuto il trattamento, né in quale fase di trattamento si trova.
Pubblicato da tdy22 in novembre 22, 2013
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“La Grande menzogna” americana: cerimonie solenni finte
Cerimonie di arrivo dei resti di valorosi soldati a cui l’America rendeva grazie per aver dato la vita in difesa della propria nazione… ma quei corpi e quei resti erano già stati riportati in altre occasioni! Proprio come in un film di Hollywood la cerimonia si svolgeva con la Guardia d’Onore, un picchetto di veterani di guerra e familiari di soldati caduti in guerra davanti alla stiva degli aerei cargo.
Ma in realtà erano cerimonie truccate: quelle bare sbarcate da aerei che non erano neppure in grado di volare, avvolte nella Bandiera a Stelle e Strisce Tra il personale civile e militare della base, cerimonie del genere erano conosciute come ‘La Grande Menzogna’, riferisce la Nbc News, che ha scoperto la messinscena e ne ha chiesto conto al Pentagono.
Nel comunicato si legge:
Queste cerimonie pre-programmate sono di natura simbolica, e hanno lo scopo di onorare quegli americani che hanno compiuto il massimo sacrificio per sostenere la nostra Nazione”. Nella nota si afferma inoltre che i resti dei soldati rimpatriati ”vengono trattati con la massima cura, attenzione, integrità, e soprattutto rispetto”.
Ma perché allora parlare di cerimonie d’arrivo? Mistero! Però da ora in poi si chiameranno ”cerimonie d’onore”.
”Il nome e’ stato cambiato perché ‘tecnicamente’ sono già arrivati”, ha spiegato un portavoce del Jpac.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 13, 2013
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Vita dura per i paparazzi: la California dice basta ai flash
Un anno fa le attrici Halle Berry e Jennifer Garner iniziarono una crociata affinchè venisse limitata l’invedenza dei fotografi nella vita dei figli delle star californiane, per lo più hollywoodiane, ma anche appartenenti al mondo della politica e dell’economia. Ora Jerry Brown, governatore della California, ha promulgato il “Bill 606”, una nuova legge che eleva a un anno di prigione la pena per i fotografi che “molestano un minore a causa della professione di uno dei genitori”. Oltre a questo, arrivano le sanzioni finanziarie in cresita: 10 mila dollari alla prima violazione, 20 mila alla seconda, 30 mila alla terza. Inoltre i “genitori famosi” potranno chiedere al “paparazzo molestatore” risarcimenti civili per i danni causati con i suoi scatti. A seguito della promulgazione della legge, Halle Berry ha dichiarato: “Ho incominciato a battermi in difesa della piaga inflitta ai bambini a causa della celebrità dei genitori ma ora mi rendo conto che questo è l’inizio della fine dell’aggressività dei paparazzi”. Infatti ora i fotografi si troveranno ad aver a che fare con una ridotta capacità d’inseguire i vip non potendosi più avvicinarsi ai loro figli e, essendo la definizione di “intrusione” alquanto ambigua, possono rientrare nel novero anche le stesse foto scattate. Proprio per questo motivo le organizzazioni che rappresentano i fotografi americani, i network della California e i produttori cinematografici si sono opposte alla nuova legge. Secondo tali organizzazioni, infatti, si tratterebbe di una “limitazione della libertà di espressione” tutelata dal Primo Emendamento Costituzione. La legge, che è passata perchè “alla fine ha prevalso la necessità di tutelare i bambini da comportamenti estremi da parte di estranei” come ha spiegato il senatore Kevin de Leon, entrerà in vigore il primo gennaio 2014 e per molte star rappresena una prima vittoria in vista della riconquista della loro privacy.
Pubblicato da tdy22 in settembre 28, 2013
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I nostri 7 giorni: chi sarà il nostro prossimo passeggero?
Questa settimana abbiamo fatto un viaggio alla ricerca di chiarimenti. Siamo quindi saliti “in carrozza” e, addentrandoci nell’annoso problema dei vaccini, ci siamo posti domande davanti a quelle dichiarazioni che rilasciò il Dr Hilleman nella sua storica intervista. Da una branca della medicina all’altra abbiamo riportato anche il caso del presunto autismo di Lionel Messi e, per stemperare un po’ l’atmosfera, ci siamo interessati anche dello strano caso delle infermiere cinesi un po’ “sui generis”, per poi svelare che era solo l’ennesimo fake. Cavalcando l’onda dell’ironia è tornato anche Crozza a ironizzare sul Cavaliere, così che si sono stemperate anche le 50 sfumature di… Silvio! E mentre il nostro treno attraversava la settimana c’era Maxi Rodrìguez che metteva a segno tre tunnel in 40 secondi, mentre Balotelli dormiva sogni d’oro e Gilardino si tatuava Peppa Pig. Sono molti i “passeggeri” che sono saliti in vettura con noi, che ci hanno seguito in questo viaggio, che ci hanno raccontato i loro punti di vista, che ci hanno ricordato che un’intera montagna di ricordi non uguaglierà mai una piccola speranza e poi la speranza è diventata certezza grazie a un tweet e abbiamo festeggiato il ritorno di Quirico in Italia. C’è invece ancora un tunnel di dubbi davanti a quanti si domandano cosa accadrebbe ai pensionati, agli esodati o ai cassaintegrati se cadesse il governo e c’è chi la sicurezza ormai l’ha avuta e ha detto Bella Ciao alla pensione.
Il nostro treno ha poi incrociato il set di una commedia all’italiana con Letta in “una notte da sconosciuto”, mentre un giallo è in preparazione: Lavitola ha già scritto la sceneggiatura “I fondi neri del Cavaliere”. D’altra parte anche per i politici sono tempi duri, sempre a combattere la concorrenza di Uomini e Donne, chiamati a movimentare un talk show, ma in ansia per la poltrona. Ma c’è anche chi ha vuoti di memoria e corteggia una donna che poi scopre di aver sposato! C’è anche chi invece un prete non lo trova e alimenta il gossip. Il nostro treno corre veloce fino alla fine del mondo, ma un attimo prima che accada torna indietro… c’è ancora tempo per stupirsi dell’Ufo sui cieli di Vancouver, per danzare sulle scale infinite di Londra, per il Lego che diventa Thriller! Noi siamo ancora in viaggio e cammino… e siamo curiosi di scoprire chi diventerà il nostro prossimo compagno di viaggio!
GOOD NIGHT, AND GOOD LUCK!
Pubblicato da tdy22 in settembre 15, 2013
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Da Hollywood alla scienza: il primo polimero in grado di rigenerarsi
Terminator era capace di autorigenerarsi e così un team di scienziati spagnoli dell‘IK4-CIDETEC Research Centre, prendendo spunto da Hollywood, ha messo a punto un polimero capace di operare lo stesso processo. Il polimero, che si chiamerà proprio Terminator, è in grado di effettuare – nel 97% dei casi in sole 2 ore – una reazione di metatesi (cioè doppio scambio) di disolfuri aromatici attivati naturalmente a temperatura ambiente e quindi rigenerarsi. Il nuovo materiale potrebbe quindi essere utilizzato in futuro per migliorare alcune componenti delle auto, dei componenti elettrici e di ogni tipo di plastica soggetta a usura o a rottura.
Pubblicato da tdy22 in settembre 15, 2013
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Catherine salverà il matrimonio? La Zeta Jones distrutta dalla separazione
Riuscirà Catherine a riconquistare Michael? Non è un nuovo copione per quella che sembrava l’inossidabile coppia formata da Michael Douglas e Catherine Zeta Jones, ma la realtà. Perchè nonostante una furiosa lite durante la quale l’attrice avrebbe invitato il marito a lasciare la loro abitazione, ora sembra non trovar pace e, soprattutto, a riportare l’armonia nel nido domestico. Al momento, da quanto trapela, la star hollywoodiana non mangia, trascorre il tempo fumando e perde peso. Nel frattempo, lui si è conquistato una seconda gioventù e gira il mondo per presentare Behind the Candelabra, il suo ultimo film. Proprio la pellicola lo porterà la settimana prossima a Los Angeles, con la speranza di aggiudicarsi un Emmy per la sua interpretazione. Ma prima di arrivare in California, è prevista una sosta a New York. E proprio qui Catherine, che nel frattempo, senza ottenere risposta, gli invia sms e tenta di chiamarlo, cercherà di convincerlo a porre fine alla separazione che, spiegano gli amici, era stata lei a volere. L’attrice, che da anni soffre di depressione, era stata vicina al marito durante la lotta contro il cancro, ma quando lui, una volta guarito, si è rituffato nel lavoro, lei si è sentita tradita. Da qui la lite. E quell’uscita di scena di Michael che sembra avergli giovato. Stando agli amici che hanno parlato con i tabloid, l’attore si è reso conto di essere “stato prigioniero dei violenti cambiamenti d’umore” della moglie, e ora non ha nessuna fretta di correre al suo fianco di nuovo. Non si sa se ci sia una reale possibilità che i due superino la crisi, quello che è certo è che entrambi indossano ancora la fede. Intanto la madre della Zeta Jones si è trasferita a casa della figlia nel tentativo di risollevarla da questa parentesi autodistruttiva e dare una mano con i due bambini. Riuscirà Catherine a ritrovare la serenità… e riprendersi il marito?
Pubblicato da tdy22 in settembre 15, 2013
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La vera storia dell’ SV40, il virus nascosto nei vaccini
Dall’articolo di naturalnews del 29 giugno 2011: The true story of SV40, the cancer-causing virus hidden in polio vaccines
Poliomielite, o polio in breve, è una malattia che è esistita fin dai tempi antichi, e nonostante i progressi della medicina che abbiamo fatto negli Stati Uniti in termini di salute normale e naturale, non vi è ancora alcuna cura per questa temuta malattia invalidante.
La poliomielite, un’afflizione virale contagiosa che attacca le cellule nervose e, a volte, il sistema nervoso centrale del corpo, causa un fenomeno conosciuto come atrofia muscolare (una diminuzione della massa muscolare), e, (nei casi più gravi, ndt), può anche causare la paralisi e la morte.
In un report della rivista “A Science Odyssey” si legge “Dal 1900 ci sono stati cicli di epidemie, e ognuno di essi sembrava diventare più forte e più disastroso. La malattia, i cui primi sintomi somigliano all’influenza, ha colpito soprattutto i bambini, ma anche gli adulti, tra cui Franklin Roosevelt”.
Nel 1952 tutto è cambiato, quando il dottor Jonas Salk, uno studente di medicina e ricercatore del virus, ha sviluppato un vaccino contro la polio che, due anni più tardi, è stato accettato per la sperimentazione a livello nazionale. Il principio alla base del vaccino era semplice e familiare: come il vaccino che era stato sviluppato per combattere il vaiolo, anche il vaccino antipolio introduceva una piccola quantità di virus nel corpo, che poi sviluppava anticorpi e la capacità di combattere i ceppi più potenti del malattia.
Sicuramente il vaccino di Salk registrò un successo iniziale, poiché il 60-70 per cento delle persone vaccinate non svilupparono la malattia. Poi iniziarono anche i primi problemi. Circa 200 persone che erano state vaccinate contrassero la malattia, e 11 di loro morirono, costringendo a fermare tutta la sperimentazione. Una volta che si stabilì che c’era un difetto, un lotto mal fabbricato del vaccino che causò questi casi, gli standard di produzione furono resi più restrittivi e le vaccinazioni su vasta scala a livello nazionale ripresero. Quattro milioni di vaccini sono stati usati dal 1955 al 1959, 90 paesi li hanno usati.
Detto questo, quei primi casi non furono la prima e ultima volta in cui il vaccino uccise. In realtà, il vaccino antipolio di Salk in tutta la sua storia di utilizzo, ha lasciato un cammino di morte sulla sua scia.
Una scoperta mortale.
La produzione e la distribuzione a livello nazionale del vaccino contro la poliomielite entrò in vigore prima della fine del 1950, ma tra il 1959 e il 1960 il Dr. Bernice Eddy, un ricercatore dell’Istituto Nazionale della Salute (NIH), fece una scoperta sorprendente.
Secondo un rapporto da Michael E. Horwin, MA, JD, pubblicato il 3 Novembre 2003, e rilasciato dalla Albany Law Journal of Science & Technology: esaminando le cellule renali macinate di scimmie rhesus – da cui i vaccini antipolio derivarono - scoprì “che le cellule sarebbero morte senza alcuna causa apparente.”
Horwin scrisse:
La Dottoressa Eddy scoprì che le cellule sarebbero morte senza alcuna causa apparente. Lei prese le sospensioni del materiale cellulare da queste colture di cellule renali e lo iniettò nei criceti. I tumori crebbero nei criceti. Poco dopo, gli scienziati della società farmaceutica Merck & Co. scoprirono quello che in seguito sarebbe stato individuato come lo stesso virus identificato da Eddy. Questo virus è stato chiamato Simian Virus 40 o SV40 perché era il 40° virus che si trovava nelle cellule del rene di scimmia.
Pochi mesi dopo, nel 1960, il Dr. Benjamin Sweet e Dr. Maurice Hillman, entrambi scienziati della Merck, pubblicarono i loro risultati. Scrissero che tali virus erano comuni in quella particolare razza di scimmie, in particolare nei loro reni:
La scoperta di questo nuovo virus, l’agente vacuolizzante, rappresenta il riconoscimento di un virus fino a quel momento “non rilevabile”, un virus di culture renali di scimmia e sollevò l’importante questione dell’esistenza di altri virus… Come illustrato nella presente relazione, tutti e 3 i tipi di vaccino antipolio con virus vivo di Sabin, somministrati a milioni di persone di tutte le età, erano stati contaminati dal virus vacuolizzante…
Il termine “virus vacuolizzante” è l’altro nome per SV40. Horwin disse, che più tardi, nel 1962, la dottoressa Eddy pubblicò ulteriori risultati per quanto riguardava il legame tra cancro e SV40.
Il virus (SV40) fu iniettato in una sola volta in 13 criceti e 10 topi neonati. Le neoplasie per via sottocutanea si svilupparono in 11 dei 13 criceti tra i 156 e 380 giorni…
Il Coro dei “negazionisti”
Poco dopo che la scoperta della Dottoressa Eddy fu resa pubblica, una serie di ricercatori e scienziati di grande rilievo, tra cui lo stesso dottor Salk, si fece avanti per difendere il vaccino antipolio.
Una storia pubblicata il 7 aprile 1963 dall’Associated Press (“New Data Ties Cancer, Virus”), riportò le citazioni di un certo numero di scienziati che sottolinearono che, ad oggi (all’epoca dell’articolo quindi nel 1963, ndt), non era stato scoperto nessun collegamento tra SV40 e cancro negli esseri umani.
L’Associated Press, citando il dottor Michael B. Shimkin del National Cancer Institute, scriveva “Mi sembra che se ci fosse un pericolo associato al SV-40, orami l’avremmo riconosciuto”. Dr. Shimkin continuò a sostenere che “il pubblico può essere rassicurato” perché attenti studi “non hanno prodotto nessuna prova che nel corso degli ultimi sette anni si è registrato un aumento di leucemia o di cancro che può essere attribuito all’SV-40.”
Il Dr. Joseph L. Melnick della Baylor University in Texas concordò, dicendo che non era stato scoperto alcun legame, facendo eco all’affermazione del dottor Salk, e approvando la storia AP e affermando che anche il dottor Eddy “ha detto che questo virus non è noto per indurre tumori nell’uomo o scimmie”.
Prove di supporto.
Nel 1960, Horwin nota: il vaccino antipolio iniettabile Salk era stato dato a circa 98 milioni di bambini e di adulti americani, mentre la versione orale di Sabin era stata somministrata a circa 10.000 americani e decine di milioni di cittadini sovietici, dove erano stati condotti gli studi. “E’ stato stimato che il 10% e il 30% dei vaccini conteneva SV40 vivo”. Horwin sottolineò che, nonostante il legame scoperto dalla Dottoressa Eddy, nessuna agenzia federale e nessuna nuova regola federale regolò la fabbricazione, la vendita e la distribuzione di vaccini obbligando i produttori del vaccino antipolio a “scartare i loro semi del poliovirus SV40 contaminati che sono stati la fonte di tutti i vaccini antipolio successivi.”
Successivi test federali dei vaccini, avvenuti a metà degli anni 1960, erano anch’essi inadeguati, come nota Horwin, perché “i test sull’ SV40 di quattordici giorni non erano abbastanza lunghi per rilevare il virus.” Eppure, negli anni dopo, l’incidenza del cancro pediatrico aumentò.
“Infatti, – egli scrisse – il tasso di cancro pediatrico ha continuato a salire attraverso nel 1960, ’70, ’80 e ’90,”.
Questa affermazione è supportata anche da altre ricerche.
“Che il cancro infantile sta diventando sempre più comune è una questione controversa tra gli scienziati”, scrive Amy D. Kyle, per EnviroHealthPolicy.net e aggiunge – notando un grafico che ha seguito l’aumento dei tassi di cancro pediatrico nella seconda parte del 20 ° secolo – “I dati provenienti dai sistemi di monitoraggio del cancro negli Stati Uniti suggeriscono che il cancro infantile è in aumento”.
L’ American Childhood Cancer Association fa un passo avanti, affermando che secondo le statistiche, il cancro è il killer numero uno dei bambini negli Stati Uniti.
Nel 2005 il National Network for Immunization Information pubblicò un rapporto in qualche modo in conflitto per quel che riguarda un legame tra SV40 e tassi di cancro in aumento.
“Anche se SV40 ha proprietà biologiche coerenti con un virus che causa il cancro, non è stato definitivamente stabilito se ha causato il cancro negli esseri umani”, diceva il rapporto. “Studi epidemiologici di gruppi di persone che hanno ricevuto il vaccino antipolio durante 1955-1963 non mostrano un aumentato rischio di cancro.”
Ma più tardi, lo stesso rapporto sembrava contraddire se stesso:
“Tuttavia, un certo numero di studi hanno trovato SV40 in alcune forme di cancro negli esseri umani, come mesoteliomi – tumori rari che si trovano nei polmoni – tumori al cervello e delle ossa; il virus è stato anche trovato in associazione con alcuni tipi di linfoma non-Hodgkin”.
Nel 2002, il comitato di revisione di sicurezza della IOM (Institute of Medicine) concluse che i dati disponibili erano insufficienti per definire se il vaccino antipolio contaminato poteva aver causato il cancro. Poiché non vi era prova biologica, il Comitato ha raccomandato la costante attenzione della sanità pubblica sotto forma di analisi politica, di comunicazione, e di ricerca biologica mirata.
Ci fu anche uno studio da parte della National Academy of Sciences, condotto su richiesta del Centers for Disease Control and Prevention, e non dette risultati “definitivi”. Un gruppo di esperti medici e scientifici incaricato di esaminare ogni possibile legame tra SV40 e aumento del rischio di cancro concluse:
Gli elementi disponibili sono “inadeguati per accettare o rifiutare una relazione causale tra vaccini antipolio contenenti l’SV40 e il cancro”
“E’ forte la prova biologica che SV40 è un virus trasformante,” uno che è in grado di “indurre trasformazione maligna delle cellule animali in coltura”
“E’ limitata la prova biologica che l’esposizione all’SV40 potrebbe causare il cancro negli esseri umani in condizioni naturali”
“E’ limitata la prova biologica che l’esposizione all’SV40 derivante dal vaccino antipolio è legata all’infezione da SV40 negli esseri umani.”
Nella parte delle sue conclusioni nella “valutazione di rilevanza”, la relazione del quadro finale dichiarò, “Il comitato ha concluso che le preoccupazioni circa l’esposizione al virus SV40 attraverso la contaminazione accidentale di vaccini antipolio sono significativi a causa della gravità dei tumori che hanno esiti negativi per la salute e perché potrebbero far venir meno la fiducia del pubblico nel programma di immunizzazione della nazione”.
Inoltre il rapporto finale non raccomandò “una revisione della politica del vaccino antipolio da uno qualsiasi organo consultivo nazionale o federale del vaccino”, perché il vaccino antipolio attuale era libero dall’SV40, ma raccomandò “lo sviluppo di test sierologici sensibili e specifici” per il virus, così come “lo sviluppo e l’uso di … tecniche standardizzate per il rilevamento del virus SV40.
Casi reali – Reali conclusioni.
In un rapporto del 15 luglio 2001, il San Francisco Chronicle pubblicò un racconto dettagliato della crescente preoccupazione tra i ricercatori che il virus SV40 trovato inizialmente in quei vaccini antipolio era infatti responsabile di elevati tassi di cancro.
“Per quattro decadi, i funzionari del governo hanno insistito sul fatto che non ci sono prove che il virus delle scimmie chiamato SV40 è dannoso per gli esseri umani. Tuttavia, negli ultimi anni, decine di studi scientifici hanno scoperto il virus in un numero sempre crescente di rari tumori correlati del cervello, delle ossa e dei polmoni, lo stesso tumore maligno che SV40 provoca negli animali da laboratorio”. Il rapporto aggiunge “Ancora più preoccupante, il virus è stato rilevato nei tumori rimossi da persone mai inoculati con il vaccino contaminato, portando alcuni a preoccuparsi che quelli infettati dal vaccino potrebbe aver diffuso l’SV40.”
Il Dr. Michele Carbone di Loyola University Medical Center a Maywood, Illinois, disse al giornale che riteneva che il virus fosse cancerogeno per l’uomo. “Dobbiamo creare terapie per le persone che hanno questi tipi di cancro, e adesso possiamo essere capaci di farlo perché abbiamo un obiettivo – SV40,” disse.
Altri dicevano che i pochi studi del governo per quanto riguarda il nesso potenziale erano stati viziati.
Il Dott. Adi Gazdar, un ricercatore dell’Università del Texas Southwestern Medical Center cancer disse”Il governo non ha promosso una vera ricerca. Ecco cosa forse affligge milioni di americani, e sono indifferenti,” e aggiunse “Forse non vogliono sapere.”
Barbara Loe Fisher, presidente e co-fondatore del National Vaccine Information Center, un’organizzazione non-profit che promuove la sicurezza del vaccino, ha testimoniato davanti al sottocomitato di riforma del Comitato Governo alla Camera per i diritti umani e benessere nel settembre 2003 che:
[O]ggi, le agenzie sanitarie federali statunitensi ammettono i seguenti due fatti: il vaccino antipolio Salk rilasciato per uso pubblico tra il 1955 e il 1963 è stato contaminato con SV40 e che l’SV40 ha dimostrato di provocare il cancro negli animali.
Proseguendo, la Fisher ha detto che in una conferenza 1997 sull’SV40 e i tumori umani tenutasi al National Institutes of Health, a cui aveva partecipato, “non vi era disaccordo fra gli scienziati governativi e quelli non governativi su questi due fatti”.
“L’unico disaccordo era se l’SV40 è stato effettivamente individuato nei tumori di bambini e adulti che vivono oggi e, se lo fosse, se il virus della scimmia era infatti il responsabile del loro cancro. Scienziati non governativi che lavorano in laboratori indipendenti di tutto il mondo hanno detto, ‘Sì’. Ma gli scienziati legati al governo degli Stati Uniti ha detto ‘No’.” ha aggiunto la Fisher.
La Fisher ha continuato dicendo che “gli scienziati non governativi accreditati in diversi laboratori di tutto il mondo continuano a identificare SV40 nel cervello umano e nei tumori di bambini e adulti ai polmoni e stanno scoprendo che l’SV40 è anche associato a tumori ossei e dei linfomi non-Hodgkin.”
Nonostante le smentite in corso, un numero crescente di ricercatori continuano a sostenere che non solo c’è un legame autentico tra vaccini di Salk contaminati con SV40 e il cancro, ma che i funzionari del governo federale e le agenzie responsabili di garantire la sicurezza di tali vaccini – allora e di oggi – odiano ammetterlo, forse perché temono le ricadute in termini di cause legali e perso credibilità.
Ma alla fine è probabile che vi sia una prova sufficiente per forzare un cambiamento, perché in base a ciò che è ancora in fase di scoperta del legame, il problema non andrà via comunque via molto presto.
Questa è la traduzione del testo, quindi prima di esprimere pareri definitivi che negano il rapporto Sv-40 con le patologie cancerogene è meglio documentarsi. Questo lo diciamo in particolare all’autore di questo testo:
Pubblicato da tdy22 in settembre 13, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/09/13/la-vera-storia-dell-sv40-il-virus-nascosto-nei-vaccini/
Vaccini sottocutanei vs il tumore della pelle.
La ricerca – del gruppo multicentrico diretto da David Mooney della prestigiosa Harvard University di Boston – per combattere il tumore della pelle, il temibile melanoma, sembra aver trovato un vaccino da applicare sotto cute attraverso dischetti di materiale spugnoso “imbevuti” di un cocktail di principi attivi (fattori di crescita e molecole tumorali del singolo paziente – antigeni personalizzati). Siamo appena alla prima sperimentazione (che durerà fino al 2015), ma il vaccino che in pratica avrebbe il compito di riprogrammare il sistema immunitario del paziente rendendolo capace di attaccare il tumore, sembra che abbia avuto già successo su animali. Lo studio è stato anche pubblicato sulla rivista Science Translational Medicine. Questo tipo di vaccino rientra tra quelli denominati “vaccini terapeutici” cioè in grado di istruire il sistema immunitario del paziente a riconoscere e attaccare selettivamente le cellule tumorali.
Quali sono i passi per arrivare a tale riconoscimento?
Nella maggior parte dei casi vengono prelevate cellule immunitarie del malato che si modificano in provetta facendo loro “incontrare” molecole tumorali (antigeni) che gli servono per imparare a riconosce il tumore. Infine le cellule così modificate si reiniettano nel paziente e dovrebbero essere in grado di operare il riconoscimento.
Quante persone vengono colpite in Italia da questo tumore?
Il melanoma, cancro legato anche all’abbronzatura non protetta e ai lettini solari, colpisce in Italia qualcosa come 7000 persone ogni anno (dati resi noti nel maggio scorso in occasione di dell’Euromelanoma Day 2013).
Questo sicuramente non è il primo vaccino personalizzato in quanto già vi è quello contro le recidive del glioblastoma, micidiale tumore del cervello: il vaccino, ideato su misura del singolo paziente, è stato testato con successo su 40 malati il cui tumore era ricomparso dopo la terapia standard con chirurgia e chemio.
In Italia, precisamente a Siena, al policlinico Santa Maria alle Scotte si sta conducendo invece uno studio su un vaccino per il cancro al colon e al polmone.
Pubblicato da tdy22 in settembre 12, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/09/12/vaccini-sottocutanei-vs-il-tumore-della-pelle/
Trascrizione dell’intervista di Dr. Maurice Hilleman sui vaccini
Uno dei più grandi scienziati della Merck, il Dr Maurice Hilleman che lavorava proprio nel settore dei vaccini, ha rilasciato un’intervista registrata nella quale egli ammetteva apertamente che i vaccini somministrati agli americani erano contaminati con la leucemia e virus tumorali. Naturalmente i suoi colleghi, registrati anch’essi, dopo tali rivelazioni sono scoppiati a ridere e hanno smentito il professore affermando che si potesse trattare solo di un’ipotesi divertente. Ma restano comunque le parole di un medico, di uno scienziato che ha lavorato nel settore e non di un cospiratore dell’ultima ora che si è alzato una mattina e ha inventato una storia apocalittica.
Ecco la trascrizione tradotta dal sito http://naturalnews.com/.
Dr. Len Horowitz: Oggi ascoltate la voce di uno degli esperti più importanti nel campo dei vaccini il Dr. Maurice Hilleman, Capo della Merck Pharmaceutical Company, della divisione dei vaccini. Lui ci vuole informare sul problema che ha (quindi lui stesso, non riferisce di altri) riscontrato con le scimmie importate. Il Dottore spiega soprattutto l’origine dell’AIDS, ma quello che state per ascoltare (leggere, ndt) è stato tagliato (nel senso di eliminato) da eventuali divulgazioni pubbliche. (in realtà quello che leggo altrove e’ che l’intervista video da cui e’ tratta questa stesura era stata censurata)
Pubblicato da tdy22 in settembre 11, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/09/11/trascrizione-dellintervista-di-dr-maurice-hilleman-sui-vaccini/
Disney apre i suoi archivi, viaggio fantastico tra disegni, fondali e schizzi
Un viaggio nel fantastico mondo dell’animazione di ieri. In occasione dell’uscita in Dvd e Blu Ray di due capolavori dell’animazione – La Sirenetta che uscirà l’11 settembre e il Libro della Giungla che invece uscirà il 25 settembre – la Disney ha deciso di aprire La Morgue (l’obitorio), ovvero quel luogo, alle spalle di Hollywood, dove sono archiviati, restaurati e conservati 40 milioni di pezzi fra disegni, schizzi, fondali, modellini.
Pubblicato da tdy22 in settembre 9, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/09/09/disney-apre-i-suoi-archivi-viaggio-fantastico-tra-disegni-fondali-e-schizzi/
SHOCK MONDIALE, cancro trasmesso nei vaccini? Lo ammette l’azienda
L’azienda farmaceutica MERCK ha confessato, la tragedia mondiale che sembrava frutto di una mente squilibrata purtroppo invece è una realtà con cui bisognerà confrontarsi. L’azienda ha ammesso di aver inoculato il virus del cancro per mezzo dei vaccini.
La scioccante intervista ovviamente censurata, condotta dallo studioso di storia medica Edward Shorter per la televisione pubblica di Boston WGBH e la Blackell Science, è stata tagliata dal libro “The Health Century” proprio a causa del suoi contenuti, l’ammissione che la Merck ha tradizionalmente iniettato il virus micidiale (SV40 ed altri) capace di provocare il cancro, nella popolazione di tutto il mondo.
Si spiegherebbe infatti l’aumento dell’insorgenza dei tumori negli ultimi 50 anni.
Questo filmato, contenuto nel documentario “In Lies we trust: the CIA, Hollywood and Bioterrorism”, prodotto e creato liberamente dalle associazioni di tutela dei consumatori e dall’esperto di salute pubblica, Dott. Leonard Horowitz, caratterizza l’intervista al maggior esperto di vaccini al mondo, il Dott. Maurice Hilleman, che spiega perché la Merck ha diffuso l’Aids, la leucemia ed altre terribili malattie.
Nei vaccini venduti al terzo mondo si è scoperto che questi contenevano l’ormone B-hCG, un anti fertile se immesso in un vaccino.
La Corte Suprema delle Filippine ha scoperto che oltre 3 milioni e mezzo di donne e ragazze hanno assunto questi vaccini contaminati, così come in Nigeria, Thailandia.
Fonte losai.eu
La trascrizione dell’intervista è possibile leggerla al seguente link: Trascrizione dell’intervista di Dr. Maurice Hilleman sui vaccini.
Per approfondire l’argomento è possibile trovare al seguente link la traduzione di un articolo del 29 giugno 2011 apparso su naturalnews dal titolo “The true story of SV40, the cancer-causing virus hidden in polio vaccines”: La vera storia dell’ SV40, il virus nascosto nei vaccini.
Un sito che si può consultare per approfondire l’argomento sui vaccini è: http://www.comilva.org/
AVVISO PER I LETTORI: stiamo cercando di rispondere ai numerosi commenti pervenuti tentando di essere il possibile esaustivi in base alle notizie che possiamo rilevare da fonti attendibili. Risponderemo a tutti e cercheremo di farlo nel minor tempo possibile. Ci scusiamo per l’attesa e vi chiediamo una cortesia: molte persone pongono gli stessi quesiti o fanno le stesse affermazioni. Per evitare di ripetere innumerevoli volte le stesse risposte e per arricchire il dialogo, vi chiediamo di leggere prima i commenti già pubblicati. Grazie per l’attenzione.
Il blog del “giornalista informatico e cacciatore di bufale” Il Disinformatico (http://attivissimo.blogspot.it/) ha riportato la nostra notizia, senza però sottolineare che si tratta di una notiza derivata: una svista capita a tutti, anche ai più scaltri cacciatori di bufale! Abbiamo letto con attenzione tale articolo (http://attivissimo.blogspot.it/2013/09/antibufala-la-merck-inocula-il-cancro.html?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+Disinformatico+%28Il+Disinformatico%29) e, considerata la premessa “Prima di pubblicare, basterebbe informarsi almeno un pochino”, speravamo di trovare nel link una smentita alle affermazioni rilasciate dal dr Hilleman, ma purtroppo l’articolo cita una “ Ricerca Wired” del 2007 che afferma “Infatti è indubbio che la Merck abbia “inoculato il virus del cancro per mezzo dei vaccini”: ma lo ha fatto per errore, non per un piano diabolico; e lo ha fatto non “tradizionalmente”, ma ha smesso cinquant’anni fa.” Noi ci siamo limitati a riprendere un’intervista che già aveva aveva fatto il giro del mondo senza esprimere nessun giudizio personale, considerato anche che non c’erano elementi per farlo. Le informazioni le avevamo ricavate da “Lo sai.eu” come doverosamente avevamo scritto nel nostro articolo. Quanto alla parola “micidiale” che ha sollevato le obiezioni del bloggista Disinformatico del Link, anche quel termine lo avevamo ripreso dall’articolo citato come nostra fonte.
Per avere un maggiore approfondimento sul tema delle vaccinazioni, un articolo dal titolo “Vaccini: quello che nessuno vuole o può dire” è consultabile sul sito de Il Fatto:
Per un ulteriore approfondimento, è possibile anche leggere l’articolo “Vaccini: un database segreto del governo americano di bambini rovinati o uccisi” pubblicato su Terra Real Time, che a sua volta riporta le sue fonti.
Il 27 gennaio 2014 è inoltre uscita la notizia correlata: Il vaccino uccise un alpino di cancro! SENTENZA STORICA IN ITALIA
Sempre a proposito di Merck, potrebbe interessarvi anche: Vetro nei vaccini, la Merck ritira 743.360 fiale (notizia del 12 gennaio 2014)
Nel frattempo c’è chi pensa anche al “vaccino fai da te” da produrre direttamente in casa. L’articolo si trova qui.
Pubblicato da tdy22 in settembre 9, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/09/09/shock-mondiale-cancro-trasmesso-nei-vaccini-lo-ammette-lazienda/
Hollywood innamorata del cibo tricolore.
Il nostro cibo piace e questo lo sappiamo da sempre. Dal cappuccino, agli spaghetti fino alla pizza il nostro è davvero un marchio che non conosce confini nel mondo. Oggi però oltre al made in Italy più classico, quello celebrato in film e libri, va di moda ad Hollywood le ricercatezze dei nostri piatti tipici. Così i vip avendo per il momento accantonato il sushi o la cucina cinese sono sempre più interessati alle pietanze mediterranee. Da Lady Gaga a Sting, da Francis Ford Coppola a Robert De Niro sono sempre a caccia del cibo tricolore. Ma su quali prodotti si posa la loro attenzione? Il parmigiano reggiano è in testa al 44%, seguito a ruota dalla mozzarella di bufala (40%), si piazza bene il il prosciutto crudo, Parma (38%) e il San Daniele (34%) e per finire non va male neppure all’Amarone.
La passione poi si trasforma in business ed ecco che è in crescita tra le celebrità l’abitudine sempre più consolidata di trovare una tenuta agricola o un’azienda di prodotti locali da rilevare. Lo sa bene Sting, proprietario di un agriturismo in Toscana. Nel suo appezzamento da 300 ettari vicino a Figline Valdarno, 30 km a Sud di Firenze, si producono olio extravergine di oliva, miele d’acacia e di castagno, marmellate, frutta e verdura.
Stregato dall’Italia anche il comico Danny De Vito, celebre negli Stati Uniti per essere produttore del Limoncello Premium, il liquore realizzato esclusivamente con limoni di Sorrento, lavorati in una distilleria nella Penisola Sorrentina per ottenere il miglior Limoncello del mondo. Ma quali sono le Regioni sulle quali i vip hanno messo gli occhi? Al primo posto troviamo laToscana (31%), seguita da Veneto (23%), Piemonte (19%), Emilia-Romagna (16%), Campania (11%) e Sicilia (9%). Per le star di Hollywood, mangiare italiano è soprattutto sinonimo di buon gusto (32%), credibilità (27%) e positività (21%). Tanto che anche in patria, i divi ripropongono menù che tengono alto il sapore tricolore.
Si chiama Joanne la trattoria gestita dai genitori di Lady Gaga. All’interno del locale di New York, nella zona dell’Upper West Side, su Columbus avenue, vengono serviti piatti tipici italiani, in un ambiente che cerca di ricreare l’atmosfera della Toscana, con paesaggi campestri alle pareti.
La passione ha contagiato anche Francis Ford Coppola: il regista italo-americano, all’interno del suo ristorante Café Zoetrope di San Francisco, è orgoglioso di offrire ai suoi ospiti specialità tipicamente italiane.
Sylvester Stallone, assieme a De Vito e Charlie Sheen, invece, ha di recente comprato il Buca di Beppo Restaurant, situato in California presso l’Universal City Location. Il menù del ristorante è zeppo di pizze di ogni tipo, tra cui quella con olive e peperoni. Parla italiano anche Ago. Il locale losangelino di Robert De Niro e Ridley Scott. Diretto dallo chef Agostino Sciendri, le specialità della casa sono il risotto ai funghi e pollo alla toscana, preparati nella cucina con forno a legna, che si apre direttamente sulla sala.
Pubblicato da tdy22 in agosto 31, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/08/31/hollywood-innamorata-del-cibo-tricolore/
Christina Aguilera: una sera fuori con caduta!
Sembrano esserer sempre presenti i paparazzi nella vita di Christina Aguilera. Immortalata con un nuovo amore e con un evidente aumento di peso prima, ora, pronta per la nuova edizione di The Voice, in perfetta forma. Ma questa volta sono stati i tacchi alti a tradirla. La cantante è stata infatti sorpresa durante una caduta all’esterno di un locale di Hollywood dove si era recata con un amico. Subito gli scatti hanno immortalato la sua perdita di equilibrio e l’aiuto prestato da alcuni “soccorritori”.
Pubblicato da tdy22 in luglio 20, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/07/20/christina-aguilera-una-sera-fuori-con-caduta/
Terremoto a Hollywood, presidente Miramax insieme a porno star
Richard Nanula, presidente della società cinematografica hollywoodiana Miramax, ha deciso di rassegnare le sue dimissioni dopo che è stato trovato in atteggiamenti intimi con l’attrice hard Samantha Santo in una stanza d’hotel. Il terremoto a Hollywood è scoppiato quando foto e video di Nanula sono stati pubblicati sul sito “The Dirty”. Il “vizio” del presidente della Miramax era evidente da tempo, da quando aveva divorziato dalla moglie nel 2005, dopo essere stato accusato di aver speso diecimila dollari in prostitute e ricoverato in una clinica per fare riabilitazione.
Pubblicato da tdy22 in luglio 15, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/07/15/terremoto-a-hollywood-presidente-miramax-insieme-a-porno-star/
Hollywood e lo studio nello spazio
Nei prossimi anni si attende il boom del turismo nello spazio e allora perché non aprire uno studio che potrebbe richiamare milioni di turisti oltre che avere la possibilità di girare film “spaziali”? Hollywood è al lavoro per creare lo studio in orbita e avere così in mano una carta vincente in anticipo su altre industrie cinematografiche che altrimenti potrebbero battere sul tempo gli americani. D’altra parte nei prossimi anni il calo di prezzi per volare nello spazio darà la possibilità a tanti di accedere agli hotel in orbita. Ma se Hollywood è pronta a investire in questa avventura, sicuramente ci saranno altre aziende e industrie pronte a seguirla… Buon viaggio a tutti!
Pubblicato da tdy22 in giugno 27, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/06/27/hollywood-e-lo-studio-nello-spazio/
Poesie e racconti: i colori della fantasia
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