Il bar Lime di via Zamboni, la strada universitaria all’ombra della torre degli Asinelli a Bologna, si trova il bar Lime. Proprio qui nella giornata di martedì 4 marzo è entrata una studentessa spagnola di 24 anni. La giovane, visto il quadro di una donna nuda, esposto per beneficenza, si è sentita offesa e, assieme a un amico, l’ha preso e l’ha portato via con sè, senza nemmeno pagare la consumazione. La ragazza è stata vista dal titolare del locale, che l’ha denunciata. Non è passato molto prima che la studentessa venisse rintracciata nelle vicinanze ancora in possesso dell’opera. La giovane si è giustificata dicendo che quella foto offendeva la dignità delle donne e, quindi, non doveva essere esposta in un locale pubblico. Non è chiaro se si sia trattato di una scusa, ma per per lei è scattata una denuncia per furto aggravato. Il quadro, recuperato e restituito al barista, era in vendita insieme ad altri nell’ambito di una iniziativa di beneficenza a favore di un’associazione che organizza raccolte fondi per la lotta al cancro femminile.
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Si sente offesa dal quadro di un nudo di donna: studentessa ruba l’opera
Pubblicato da tdy22 in marzo 4, 2014
https://tuttacronaca.wordpress.com/2014/03/04/si-sente-offesa-dal-quadro-di-un-nudo-di-donna-studentessa-ruba-lopera/
La 36enne segregata per 8 anni: la madre già ai domiciliari
Era tenuta segregata almeno da otto anni la 36enne Chiara, che la madre ha rinchiuso in un’abitazione del quartiere Vomero di Napoli. Una casa che nel tempo si era trasformata in una discarica. Sono stati i poliziotti di Napoli a liberarla da quel carcere dove a disposizione aveva solo la corrente elettrica: nè acqua nè gas. Chiara ha conseguito il diploma e risulta anche iscritta all’università ma è stata trovata narcotizzata. Nel frattempo la madre, l’insegnante 69enne in pensione Rosa S., ha ottenuto gli arresti domiciliari. A stabilirlo il gip al termine dell’interrogatorio di garanzia conclusosi poco fa nel carcere di Pozzuoli (Napoli) dove la donna era stata portata dalla polizia venerdì scorso quando gli agenti fecero irruzione nell’appartamento trovando Chiara in mezzo a cumuli di rifiuti. Gli agenti del commissariato Arenella, guidato dal vice questore Eugenio Marinelli, dopo averla liberata l’hanno affidata al 118 che l’ha prima condotta nell’ospedale Cardarelli e poi nel San Giovanni Bosco dove si trova tuttora in cura. Anche altre tre persone sono state denunciate per favoreggiamento: si tratta del portiere dello stabile, dell’amministratore, e della zia della giovane, sorella dell’ insegnante in pensione. Le due sorelle viveno assieme da circa 12 anni. Secondo quanto si è appreso, non aveva mai voluto accettare la figlia. I medici del San Giovanni Bosco dovranno ora accertare lo stato di salute, soprattutto psicologico di Chiara. Dagli atti non emergono forme di minorazione mentale che, però, potrebbero essere state nascoste. Ai sanitari è anche affidato il compito di accertare se le siano stati somministrati calmanti, per tenerla sotto controllo. Quello che non si comprende, infatti, è perchè la giovane non si sia mai ribellata a questa situazione. Gli investigatori del commissariato Arenella stanno ascoltando anche altre persone. Tra queste figura il fratello di Chiara, che vive fuori regione. Il padre, invece, è morto tempo fa. “È una vicenda che ha dell’incredibile: mi chiedo come abbiamo fatto, tutti noi, a non accorgerci di questa terribile vicenda. Mi sento in colpa”. A parlare è l’inquilina del secondo piano del palazzo di via Caldieri 141 dov’era rinchiusa la ragazza. “Le conosco da 13 anni – spiega la donna – sia la giovane sia la madre. Mi ricordo di averle incontrate entrambe in una riunione di condominio, molto tempo fa. Chiara mi sembrò un pò nervosetta, con dei problemi. Per discrezione non domandai nulla alla signora. Io e mio marito le sentivamo spesso litigare, talvolta furiosamente. Poi niente più, nessun segnale da quell’appartamento”. “Tempo fa, non avendo avuto più sue notizie e non sentendola più, – conclude la donna – chiesi di Chiara alla madre: mi disse che stava studiando, all’università, e che non dormiva più a casa. Ogni tanto, la incontravo nell’androne del palazzo, con le buste della spesa in mano, un cenno di saluto, buon giorno, buona sera, e null’altro”.
Pubblicato da tdy22 in marzo 2, 2014
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La polizia libera una donna: era tenuta segregata da otto anni dalla madre
Ha 36 anni ed è una disabile mentale la donna che è stata liberata oggi dalla polizia a Napoli. La giovane era tenuta segregata dalla madre nel loro appartamento in via Caldieri, nel quartiere Vomero. La sua condizione si protraeva da almeno otto anni. Stando a quanto si è appresto, la ragazza sarebbe stata imbottita di tranquillanti e psicofarmaci dalla genitrice. Un calvario iniziato quando l’anziana madre è rimasta vedova.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 28, 2014
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Prostituta a 14 per “aiutare mamma”
Ancora una storia di baby squillo, che questa volta arriva dall’entroterra di Genova e ha per protagonista una 14enne che ha scelto questa strada per aiutare la madre in difficoltà economiche. La ragazzina vendeva il proprio corpo a trentenni e quarantenni per cifre tra i 300 e i 500 euro. La situazione è venuta alla luce dopo che la minorenne si è confidata con un’amica che si è poi rivolta a un’insegnante. L’educatrice ha quindi contattato le assistenti sociali che dopo aver ascoltato la ragazzina hanno segnalato l’episodio alla procura distrettuale di Genova. Avrebbe raccontato la ragazzina: “Ho avuto rapporti con uomini in cambio di regali e di soldi. L’ho fatto perché mia mamma si trova in difficoltà economiche e non volevo gravare su di lei. Adesso però voglio cambiare vita. Non voglio più farlo”. I clienti li avrebbe ”agganciati” sulle chat o sui social network, mentre i rapporti sarebbero stati consumati in auto o in appartamenti messi a disposizione dai clienti. Ancora, la 14enne avrebbe anche raccontato che la madre aveva scoperto tutto, ma gli investigatori devono ancora appurare la veridicità del racconto. Al momento non ci sarebbero indagati, ma della vicenda è stata informata anche la procura dei minori.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 28, 2014
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Il sospetto: il parroco ha abusato di dieci ragazzine della sua parrocchia?
Il paese di Agordino, in provincia di Belluno, se ne parla da tempo: alcune ragazzine che frequentano la parrocchia sarebbero state vittime di presunti atti di violenza sessuale ad opera del parroco che da alcuni anni è a capo della chiesa locale. Il suo predecessore se ne andò, costretto dai continui dispetti da parte di ignoti che minarono profondamente la sua resistenza. Per questo motivo, un giorno fece le valige e non tornò più. Ora il sospetto si è di nuovo impossessato del paese, dopo l’audizione, da parte dei carabinieri, di ben dieci mamme di altrettante bimbe.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 28, 2014
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A 14 e 15 anni si prostituiscono per “arrotondare” la paghetta
Avevano appena 14 e 15 anni le tre studentesse che sono state scoperte e denunciate da un uomo a Ventimiglia, in provincia di Imperia, perchè si prostituivano perchè non soddisfatte della loro paghetta mensile. Il cliente, un 30enne, ha rifiutato il rapporto con una delle tre minorenni preferendo recarsi alla polizia. Ora sono cinque le persone indagate per sfruttamento della prostituzione minorile. Le ragazzine vendevano il loro corpo per una somma dalle 30 alle 50 euro dopo aver pubblicato annunci su siti di incontri. Spesso i loro clienti, che incontravano nelle loro auto, in luoghi pubblici come piazze o in zone isolate dell’entroterra, erano uomini che avevano figli loro coetanei. Le indagini, del commissariato di Ventimiglia, sono coordinate dalla procura dei Minori di Genova.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 27, 2014
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“Rapiscono” il promesso sposo per portarlo all’addio al celibato: rischiano denuncia!
E’ stata una coppia a lanciare l’allarme: in centro a Schio, in provincia di Vicenza, alcuni uomini incappucciati sono scesi da due autovetture e hanno aggredito, picchiato e fatto salire in un’auto un giovane che camminava sul marciapiede. Subito i carabinieri hanno messo in piedi un’azione per scongiurare il peggio, pensando a un rapimento. Ecco allora che sono stati disposti posti di blocco sulle strade, le pattuglie sul territorio sono state allertate e gli specialisti in sequestri del nucleo investigativo sono scesi in campo. Non c’è voluto molto prima che una delle due auto ricercate venisse intercettata al casello di Thiene della A31 Valdastico. I presunti rapitori si sono bloccati di fronte all’alt dei carabinieri, che avevano le armi in pugno. In breve i componenti del presunto commando ed il “rapito” sono stati portati in caserma a Vicenza. I giovani, spaventati, hanno confessato: il giovane rapito era un loro amico prossimo alle nozze e loro avevano inscenato il tutto per portarlo all’addio al celibato. Rischiano una denuncia per procurato allarme.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 23, 2014
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Simona Riso si suicidò. Ora s’indaga sugli abusi subiti dallo zio in Calabria
Era la fine dell’ottobre scorso quando la 28enne Simona Riso veniva trovata, agonizzante, nel cortile della sua abitazione, nel quartiere Appio, a Roma. La giovane era arrivata in fin di vita in ospedale e, prima di spirare, è stata in grado di dire solo una cosa: “Sono stata violentata”. Su tali parole si è indagato per mesi, nel tentativo di ricostruire quello che poteva essere accaduto quella drammatica notte. Il dubbio: Simona aveva scelto di gettarsi dalla terrazza condominiale o qualcuno l’ha spinta, macchiandosi di omicidio? Nel frattempo, però, si sono scoperti anche errori medici, con i dottori che, colpiti da quella frase, al pronto soccorso del San Giovanni non si accorsero che la giovane aveva il bacino fratturato e due costole rotte e la portarono nel box ginecologico. Il medico legale che ha eseguito l’autopsia, Giorgio Bolino, parla di un errore “grave e penalmente rilevante”. E spiega: “se fosse stata soccorsa tempestivamente, la ragazza, forse, si sarebbe salvata”. Sul corpo di Simona, tuttavia, non sono stati riscontrati segni di aggressione, di abusi sessuali recenti. Ma un abuso c’è stato e arriva dal suo passato, come emerso nell’inchiesta. Ora, in un’informativa dei carabinieri, viene reso noto il colpevole: si tratterebbe di uno zio che abusò di lei in Calabria. Ora le indagini proseguono prendendo visione dei diari degli psicologi che negli anni hanno parlato con la giovane. Si cercano le tracce di quella violenza che tanto ha segnato quella giovane vita.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 20, 2014
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Grana per la Gran Bretagna: i discendenti degli schiavi chiedono il risarcimento
E’ il Sunday Telegraph e riportare la notizia che una coalizione di Stati dei Caraibi, che annovera anche la Giamaica, sta iniziando una campagna e una battaglia legale contro la Gran Bretagna allo scopo di chiedere indennizzi per la tratta degli schiavi condotta fino al 1833 nell’Oceano Atlantico. La coalizione è pronta ad andare in tribunale e si è affidata allo studio legale di Londra Leigh Day. Il giornale spiega che lo studio, che ha già ottenuto dal governo del Regno Unito 20 milioni di sterline per i kenyani torturati dai britannici nella ribellione Mau Mau degli anni ’50, stilerà nel mese di febbraio una prima lista di richieste, fra cui risarcimenti miliardari e una dichiarazione di scuse ufficiali, non solo al Regno Unito, ma anche a Francia e Olanda, altri due Paesi europei coinvolti nella tratta. Verene Shepherd, a capo del comitato giamaicano per le riparazioni, ha riferito: “I colonizzatori britannici hanno deturpato i Caraibi”. E ha aggiunto: “I loro discendenti devono ora pagare per quei danni”.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 19, 2014
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Riceve uno schiaffo per non esser andato a scuola: vuole denunciare la madre!
Lunedì mattina la centrale operativa della Compagnia dei carabinieri di Novafeltria ha ricevuto la chiamata di un bimbo di 9 anni che denunciava il fatto di essere stato picchiato dalla madre. Subito una pattuglia è intervenuta e i militari hanno appurato che, in realtà, il piccolo voleva solo evitarsi una strigliata. Assieme alla madre hanno infatti ricostruito quanto accaduto: il bambino, con giustificazioni poco plausibili, da due giorni non si presentava a scuola e la donna, dopo aver discusso per cercare di farlo tornare tra i banchi, gli aveva dato uno schiaffo. I militari, accertato che in concreto non c’era stato nulla di grave, hanno tranquillizzato la madre, mentre il ragazzino è stato invitato a frequentare in maniera regolare la scuola. Della vicenda sono stati informati i servizi sociali della zona.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 18, 2014
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“Vaffa a Moretti e Fs”: il pendolare si sfoga su Fb e finisce in tribunale
Ha 41 anni un pendolare, architetto di Bergamo, che aveva creato su Facebook la pagina: “Un caro vaffa… a Mauro Moretti, amministratore di Fs: in centomila per mandarlo a casa a calci in c…”. l’idea era di offrire agli utenti delle ferrovie un luogo dove sfogare le frustrazioni dei continui disservizi di Trenitalia. Ma se Beppe Grillo a furia di “vaffa” ha portato i suoi al Parlamento, un normale cittadino che non sopporta più di pagre costosi biglietti per servizi che lasciano a desiderare è finito direttamente in tribunale. Ferrovie dello Stato infatti ha denunciato la pagina Facebook alla polizia postale e ora il pendolare e un altro utente sono stati denunciati per diffamazione aggravata e istigazione a delinquere. E’ L’Eco di Bergamo che racconta l’accaduto:
“Indubbiamente volgare (e purtroppo in linea col lessico da blog), qualcosa che poteva essere confinato nella sfera della maleducazione generata dalla perdita di pazienza (sacrosanta, quest’ultima, visti i disagi a cui vengono sottoposti i viaggiatori di certe tratte). Invece, secondo l’ad delle Ferrovie, quel titolo-incitamento conterrebbe due reati: diffamazione aggravata e istigazione a delinquere. Per questo motivo Moretti nell’aprile 2010 aveva denunciato alla polizia postale di Roma l’autore della pagina – un architetto di 41 anni, residente a Bergamo – che aveva raccolto centinaia di adesioni e di commenti”.
La pagina ha portato in tribunale a Roma il fondatore architetto e un uomo di Genova di 30:
“Ora, a distanza di quasi cinque anni, il professionista bergamasco è finito a processo nella capitale, insieme a un trentenne genovese (quest’ultimo per un’altra frase ritenuta diffamatoria). Per il difensore «si tratta di espressioni forti, ma non di accusa gratuite: sono critiche strutturate, non a casaccio»”.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 11, 2014
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Le foto shock: il pastore tedesco segregato in terrazza con il muso bloccato
Stanno rapidamente facendo il giro del web le immagini postate dal gruppo animalista Enpa di Crotone, che le accompagna con un commento: “Solo tutto il giorno e la notte fuori al freddo”. Gli scatti sono stati fatti a Crotone, in via Ugo Foscolo, davanti alla scuola magistrale, e ritraggono un pastore tedesco con il muso bloccato per non farlo abbaiare. L’Enpa spiega che il cagnolone è segregato giorno e notte sul terrazzo, senza acqua nè cibo e impossibilitato a far sentire la sua voce. Nonostante questo, c’è chi l’ha notato e ha preso a cuore il suo destino. I primi aggiornamenti dei volontari spiegano che lo scatto ha messo in moto la macchina della denuncia alle forze dell’ordine. Ora si aspettano gli sviluppi della vicenda e ci s’interroga su come sia possibile prendere un animale per trattarlo in un modo così assurdamente e spietatamente crudele.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 2, 2014
https://tuttacronaca.wordpress.com/2014/02/02/le-foto-shock-il-pastore-tedesco-segregato-in-terrazza-con-il-muso-bloccato/
Di Cataldo fuori dal tunnel: la consulenza lo scagiona
Tutto era iniziato da alcune foto pubblicate su Facebook da parte di Anna Laura Millacci, la compagna con cui Di Cataldo ha avuto una relazione per 13 anni. Oggi dopo tante accuse la consulenza disposta dalla Procura scagiona il cantante dall’accusa di lesioni e procurato aborto. E’ stato il legale del cantante, Daniele Bocciolini,a rendere pubblico il verdetto. A scagionare Di Cataldo sono state “l’assenza della denuncia (da parte della Millacci) e del referto del pronto soccorso”, mentre l’aborto sembra sia avvenuto “in maniera spontanea”, quindi non causato dalla lite che effettivamente si svolse nel primo pomeriggio di quel 18 luglio scorso nell’abitazione del cantante. L’avvocato Bocciolini avrebbe anche chiesto l’archiviazione del caso al pm Eugenio Albamonte.
Secondo quanto si è appreso nell’indagine,ma sono dati sicuramente da approfondire, il motivo che avrebbe spinto la Millacci ad avanzare le infamanti accuse attraverso il proprio profilo Facebook (anche secondo quanto riportato da Roma Today) fu l’atteggiamento da parte di amici e parenti che stentavano a credere al racconto della donna. L’ultimo episodio, la lite con uno di loro subito dopo quella con Di Cataldo, che spinse la donna a rendere nota la vicenda con la pubblicazione delle immagini.
Nel frattempo, sempre come si legge su Roma Today, sono arrivate anche le dichiarazioni del cantante che spiega “Questo risultato conferma la buona fede con cui sostengo da sei mesi la mia innocenza. In un momento in cui si è parlato tanto di soprusi sulle donne faceva comodo un capro espiatorio. E quale mostro migliore di un uomo che da sempre canta canzoni d’amore avrebbe fatto più scalpore? Ho passato un periodo buio nel quale ho combattuto per non sprofondare nella depressione”.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 14, 2014
https://tuttacronaca.wordpress.com/2014/01/14/di-cataldo-fuori-dal-tunnel-la-consulenza-lo-scagiona/
Bimbo di 7 anni muore d’infarto: era appena stato dimesso dall’ospedale
Il piccolo Giordano Coppa, di appena 7 anni, lo scorso sabato era stato accompagnato dai genitori all’ospedale Grassi di Ostia a cauda di forti dolori alla pancia. Il piccolo è stato poi rimandato a casa con una diagnosi di colica addominale ma il bimbo è tornato in pronto soccorso già la sera del giorno successivo. Viste le sue condizioni, che erano apparse subito gravissime, è stato trasferito all’ospedale Bambin Gesù, dove arriva ormai incosciente. Giordano è morto poco dopo, per arresto cardiaco. Tania Mortella, la madre, ha presentato denuncia contro l’ospedale Grassi: si vuole accertare se ci siano state negligenze da parte dei medici che la sera di sabato avevano visitato il bambino e lo avevano dimesso.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 14, 2014
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2 medici denunciati per la morte di Simona Riso: poteva essere salvata
Sono stati denunciati con l’accusa di omicidio colposo due medici, uno del Pronto soccorso e uno del reparto di ginecologia, dell’ospedale San Giovanni di Roma a seguito della morte di Simona Riso. Gli investigatori, infatti, sostengono che la 28enne poteva sopravvivere a quel volo dal terrazzo condominiale del palazzo in cui viveva a San Giovanni, forse buttata da qualcuno, più probabilmente lanciandosi lei stessa. A finire sotto indagine sono le procedure adottate appena la ragazza è arrivata in ambulanza in ospedale presentando graffi, lividi e ossa rotte. L’autopsia lo dirà poi: bacino fratturato e costole incrinate. Sono state queste ultime a perforere i polmoni alla giovane, morta poco dopo. Simona ai medici aveva detto solo una cosa: “Sono stata violentata”. Quella violenza, tuttavia, non c’era sta e forse quella confessione si riferiva a uno stupro subito da bambina e che la tormentava ancora. Fatto sta che venne subito indirizzata al reparto di ginecologia, visitata come una vittima di stupro. Ma, è quello che sostengono i carabinieri che hanno sporto denuncia, nè il medico del pronto soccorso nè il ginecologo si sono accorti dell’entità delle ferite e delle fratture di Simona.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 9, 2014
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Delio Rossi e il pugno a Ljajic: la storia continua…
Era il maggio 2012 e Delio Rossi, durante il match tra Fiorentina e Novara, aveva un diverbio con il suo attaccante Ljajic, ora alla Roma. Il giocatore non prese bene la sostituzione e disse qualche parola di troppo al mister che reagì aggredendolo ecolpendolo con un un pugno. Dopo qualche ora la Fiorentina licenziò il tecnico per giusta causa e ora lo stesso Delio Rossi chiede ai Della Valle 1 milione e 300 mila euro come risarcimento per danni d’immagine e lavorativi. La risposta del club viola è chiedere all’allenatore i danni d’immagine causati alla società. E’ ripresa così la querelle tra l’allenatore, che qualche settimana fa è stato esonerato dalla Sampdoria, e l’ex squadra. E’ stato il Tgr Toscana a diffondere la notizia spiegando che Delio Rossi sostiene che, nonostante il brutto gesto ai danni di Ljajic, non ci fossero gli estremi per il licenziamento per giusta causa. Il tecnico quindi chiede, oltre al milione e 100 mila euro per l’anno di contratto non rispettato, altri 200 mila euro per il danno di immagine per “la perdita di chance lavorative”. Ma si è risolta con un nulla di fatto la prima udienza in tribunale perchè i viola hanno risposto, tramite i loro legali, che l’allontanamento era ben motivato dallo scontro fisico con un tesserato andato in onda in mondovisione. Gesto che costò al tecnico una squalifica di tre mesi. La contro richiesta della società viola nei confronti del tecnico è di 1 milione di euro.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 8, 2014
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Il peggior veglione di sempre: la festa abusiva alla Reggia
100 euro per partecipare a quello che sarebbe dovuto essere un veglione indimenticabile. E che probabilmente lo è stato ma in senso negativo. Sono state circa 2mila le persone che hanno terminato l’anno stipate in una tensostruttura abusiva, e che poteva ospitare poche centinaia di persone, allestita nella zona della Palazzina di caccia di Stupinigi, uno dei gioielli delle residenze sabaude, nei pressi di Torino. E senza neanche la possibilità di mangiare dopo che la somma era stata versata in anticipo. I carabinieri, chiamati dai partecipanti a quella che è diventata una festa da incubo, sono intervenuti ed hanno riscontrato irregolarità amministrative e sanitarie nonché la violazione di leggi sul lavoro. Il titolare della società organizzatrice della festa, la INF, è un giovane torinese di 18 anni che è stato denunciato perchè la festa non era stata autorizzata.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 1, 2014
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La Russa paladino di Laura boldrini: “questione sessista”
Se il premier Letta aveva indirizzato una lettera a Vittorio Feltri spiegando che il ‘caso Boldrini’ e del suo viaggio in Sudafrica con il suo compagno non sussisteva in quanto non erano stati spesi soldi pubblici, anche Ignazio La Russa ora ha preso le parti della Presidente della Camera. Il leader di Fratelli d’Italia scrive sulle colonne de Il Giornale la sua opinione, ossia che la Boldrini ha usato per recarsi ai funerali di Mandela, non è stato gravato di un solo euro in più per la presenza del “fidanzato” di quest’ultima. A sua volta, sottolinea il fatto che è prassi comune che le mogli delle più alte cariche dello Stato, accompagnino i mariti in occasioni di eventi importanti, nessuno scandalo quindi se la Presidente della Camera ha fatto lo stesso. Anche La Russa, quindi, appoggia la tesi della “questione sessista”, ritenendo che se si fosse trattato di una convivente rispetto a un convivente, non vi sarebbe stata questa discriminazione.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 18, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/12/18/la-russa-paladino-di-laura-boldrini-questione-sessista/
Enrico Letta e la lettera a Feltri sul ‘caso Boldrini’: “pregiudizio sessista”
Si continua a parlare del fatto che Laura Boldrini abbia preso parte alla commemorazione di Nelson Mandela in compagnia del compagno, ospite come lei di un volo di Stato. Anche il premier ha preso la parola al riguardo, inviando una lettera al Giornale diretto da Vittorio Feltri con la quale spiega che la presenza della presidente della Camera fosse “pienamente” legitti. Feltri aveva criticato la boldrini per aver “sperperato denaro pubblico” e non aver ricevuto lo stesso trattamento di Clemente Mastella, che nel 2007 approfittò di un volo di Stato con il figlio per andare al gran premio di Formula 1 di Monza. La presidente aveva allora risposto:
“Al di là di inesistenti ragioni economiche, credo proprio che il problema sia un altro, nelle polemiche di queste ore. A fare “scandalo” è il fatto che una donna delle istituzioni sia accompagnata da suo marito o dal suo compagno. Nessuno si sogna di contestare la presenza di una moglie o di una compagna al fianco dei vertici istituzionali di genere maschile (…) Non ho voluto ignorare le polemiche: perché penso che non riguardino solo me, ma lo spazio che a noi donne viene “concesso” nell’Italia di oggi. C’è ancora molta strada da fare”.
Enrico Letta riprende gli stessi argomenti e parla di pregiudizio sessista:
Caro Feltri,
solo poche righe a commento del suo articolo di ieri sull’utilizzo del volo di Stato da parte del presidente della Camera, Laura Boldrini, e del suo compagno, Vittorio Longhi. Com’è ampiamente noto, entrambi hanno volato con l’aereo della Presidenza del Consiglio per partecipare a Johannesburg alla cerimonia in memoria del presidente della Repubblica Sudafricana, Nelson Mandela.
Come forse è meno noto, il viaggio non ha comportato alcun alloggio in albergo, visto che entrambi i pernottamenti sono avvenuti in volo, né spese aggiuntive a carico del bilancio pubblico. Laura Boldrini è la terza carica della Repubblica. Come lei, alla cerimonia erano presenti altri presidenti di Parlamenti di Stati sovrani. La sua partecipazione era, dunque, pienamente legittima. Resta il pregiudizio sessista, indizio di un doppiopesismo palese, qualunque sia la matrice politico-culturale.
Nessuna polemica, mai, sulle mogli accompagnatrici di uomini delle istituzioni. Levata di scudi, invece, se l’accompagnatore è uomo, a maggior ragione se non ufficialmente coniugato. Non c’è bisogno delle «quote azzurre». Basterebbe un minimo di buonsenso, purtroppo merce rara di questi tempi. Con i migliori saluti.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 17, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/12/17/enrico-letta-e-la-lettera-a-feltri-sul-caso-boldrini-pregiudizio-sessista/
Shock in Facebook: spiega come uccidere un poliziotto con una penna!
L’11 dicembre, sul sito Senigallianotizie, si leggeva che un ventenne di Ripe, in provincia di Ancona, era stato fermato dai Carabinieri per gravissimi reati come la violenza fisica, l’aggressione, le minacce e il tentato omicidio nei confronti di una minorenne e di un altro giovane. Tutto accaduto in una notte, in cui, oltre a un po’ di alcol, era stato assunto in forti dosi un farmaco simile alla morfina, con effetti psicoattivi. Nell’articolo di Carlo Leone si legge:
Il risultato di quel mix è emerso con le indagini dei Carabinieri partite l’1 e il 2 dicembre dopo il ricovero in ospedale a Senigallia di una 16enne, in forte stato di agitazione, che presentava segni evidenti di violenza e lesioni. Dalle prime dichiarazioni che i militari sono riusciti a racimolare dalla giovane, è infatti venuto fuori che da due settimane circa assumeva – assieme a (e su consiglio di) un suo amico, Giuseppe Florio, classe ’93, residente a Ripe – grandi quantità di un farmaco contro la tosse contenente “destrometorfano”: la sostanza, blandamente sedativa e strutturalmente simile alla morfina, ad alte dosi, presenta effetti psicoattivi e può comportare l’insorgenza di una sindrome serotoninergica (o avvelenamento da serotonina) con sintomi (potenzialmente anche fatali) che interessano la sfera cognitiva, del sistema nervoso autonomo, ed anche somatici.
Nel pezzo si spiega poi che i due, il 29 novembre, avevano trascorso del tempo ai giardini Anna Frank dove il giovane ha picchiato selvaggiamente la ragazza per insegnarle a “fortificarsi”. Il giorno dopo, ancora il farmaco miscelato con una bevanda stimolante. A seguire, un cocktail di alcolici che aveva prodotto “forti stati di agitazione e delirio in cui prima il 20enne ha minacciato di morte un altro ragazzo, poi lei ha chiesto di essere uccisa, dopodiché il ragazzo ha tentato di colpirsi con un cacciavite sul petto e infine, mentre erano in giro a Torrette di Fano, la 16enne ha chiesto nuovamente di essere uccisa. Un delirio che solo l’istinto di sopravvivenza ha impedito si tramutasse in tragedia: più volte si è divincolata infatti dal giovane che tentata di strangolarla, fino a quando non è svenuta. Una volta ripresi i sensi, ha chiesto di essere accompagnata all’ospedale dove i medici hanno chiamato i Carabinieri e son partite le indagini.” In seguito, Giuseppe Florio è stato avvistato in ospedale e dopo dieci giorni di cure e una volta dimesso i Carabinieri hanno dato esecuzione a un provvedimento di fermo di indiziato di delitto. Il giovane è stato sottoposto ad indagini per i delitti di lesioni personali, tentato omicidio aggravato e tentato omicidio aggravato e continuato del consenziente. Ora si è saputo che il giovane, il 12 dicembre, dopo essere stato al pronto soccorso sorvegliato da due agenti, ha scritto in Facebook: “Stato seduto lì, con una gamba che donava sangue al pavimento e pensavo a 32 modi per uccidere il poliziotto di fianco a me, senza armi”. Un suo conoscente gli ha risposto: “Avevi una penna a portata di mano? Potevi accecarlo e poi fargli un buco in gola”. Ora il 21enne che ha consigliato come uccidere un poliziotto è stato denunciato per istigazione a delinquere, l’aggredire e ferire un poliziotto.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 17, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/12/17/shock-in-facebook-spiega-come-uccidere-un-poliziotto-con-una-penna/
Il Codacons denuncia Laura Boldrini: il suo compagno era sul volo di Stato
Laura Boldrini ancora nel centro delle polemiche per il viaggio in Sudafrica, in occasione della commemorazione di Nelson Mandela, nel quale l’ha accompagnata il suo compagno. Nonostante Montecitorio abbia smentito che sia stato effettuato a spese dello Stato, questa mattina il Codacons ha inviato un esposto alla Procura della Repubblica di Roma e alla Corte dei Conti contro il Presidente della Camera. L’associazione dei consumatori non è nuova a questo tipo di denunce, che in passato avevano colpito anche Mastella e Berlsuconi e ora ritiene che
non si comprende a che titolo la Boldrini abbia usufruito con il proprio compagno di un volo pagato dai cittadini e diretto ad un evento riservato a leader mondiali e capi di Stato.
Per il Codacons,
è necessario accertare se vi siano stati sperperi di risorse pubbliche a danno della collettività. Certo non si comprende – sostiene il Codacons nella denuncia – cosa ci facesse il compagno della Boldrini su un volo di Stato per una cerimonia cui erano stati invitati esclusivamente capi di Stato e di Governo. Ma soprattutto a spese di chi.
Il Codacons ha dunque chiesto alla Procura e alla Corte dei Conti di accertare se
possano configurarsi sprechi di denaro pubblico a danno della collettività e conseguentemente sanzionare le eventuali scelte dannose per la collettività stessa ivi comprese le ipotesi di illeciti fonte di danno erariale, e di predisporre tutti i controlli necessari per accertare e verificare se nei fatti esposti possano celarsi fattispecie penalmente rilevanti, ivi compreso quello di utilizzo illegittimo di fondi e/o risorse pubbliche.
Le risposte sul presunto sessismo fornite dal Presidente della Camera a chi in queste ore l’ha criticata, appaiono obiettivamente inaccettabili, soprattutto se si considera che in passato altri esponenti istituzionali di sesso maschile furono denunciati per situazioni assolutamente identiche – spiega il Presidente Carlo Rienzi – Ora si dovrà verificare se vi siano stati costi a carico della collettività legati alla presenza su un volo di Stato del compagno della Boldrini e, in tal caso, il Presidente della Camera e il suo fidanzato saranno chiamati a risarcire personalmente i cittadini.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 16, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/12/16/il-codacons-denuncia-laura-boldrini-il-suo-compagno-era-sul-volo-di-stato/
Fermato per droga! I nuovi guai di Justin Bieber
Marijuana in un quantitativo illegale nel bagaglio di un suo collaboratore e Justin Bieber torna alla ribalta. La popstar più chiacchierata del momento ha infatti trascroso due ore all’aeroporto di Brisbane in compagnia del suo entourage dopo che sono stati fermati per possesso di droga. Liberati, sono stati denunciati e dovranno affrontare un processo. Ma non solo il fermo, Bieber è stato protagonista anche di una reazione isterica durante la quale ha pesantemente insultato l’agente di polizia donna che ha effettuato i controlli. “Sei solo una femmina”, avrebbe detto il cantante prossimo a diverse date in calendario valide per il suo tour. Solo la minaccia di un arresto immediato ha fermato la sua ira.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 7, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/12/07/fermato-per-droga-i-nuovi-guai-di-justin-bieber/
L’usciere diede del ladro a Renzi, il sindaco lo denuncia
Alessandro Maiorano, 52enne usciere comunale accusò a mezzo stampa Matteo Renzi di essere un ladro e così il sindaco di Firenze ha deciso di denunciarlo per averlo diffamato su alcuni organi di informazione on line con “esternazioni peraltro non inusuali’” che costituiscono “offesa al prestigio e all’onore” dello stesso esponente del Pd.
La procura ha completato l’inchiesta e inviato l’avviso di conclusione delle indagini. Oggi lo stesso Maiorano, che è assistito dall’avvocato Daniele Bocciolini dello studio Marazzita di Roma, ha reso nota la vicenda. Due gli episodi specifici cui Renzi si è riferito nella denuncia: sono un’intervista a un quotidiano on line del 20 giugno scorso in cui Maiorano disse
“Renzi ha dilapidato i nostri soldi, quelli delle nostre tasse… lui risponde solo ai grandi, è uno che ambisce a diventare il padrone dell’Italia”, e una pubblicazione del primo agosto scorso, sempre sul web, in cui compare una foto di Maiorano con una maglietta recante la frase “Matteo Renzi ha speso 20 milioni di euro da Presidente della Provincia pagati dal contribuente”.
Inoltre, era riportata la seguente dichiarazione di Maiorano: “Sono dipendente del Comune dal 1979; 15 mesi fa ho deciso di far emergere situazioni che non mi tornavano relative a Renzi… nella mia ricerca sono emersi 20 milioni di euro che Renzi, ai tempi della Provincia, ha dilapidato”.
“Negli anni – scrive Renzi nella querela – il sig. Maiorano ha ripetutamente utilizzato questo linguaggio nei miei confronti diffondendo in maniera metodica esternazioni ingiuriose ed offensive, altamente lesive della mia dignità personale”.
Renzi si è riservato di costituirsi parte civile in un eventuale processo futuro. Maiorano dice di aver collezionato fatture e altri documenti che proverebbero il presunto spreco da 20 milioni di euro alla Provincia di Firenze, atti che ha detto di aver consegnato alla Guardia di Finanza.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 5, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/12/05/lusciere-diede-del-ladro-a-renzi-il-sindaco-lo-denuncia/
La zia abusa del nipote, la madre la denuncia
La madre di un 15enne ha denunciato la sorella, in quanto avrebbe costretto il minore ad avere rapporti sessuali con lei. La donna, una 36enne di San Pietro Vernotico, in provincia di Brindisi, sarebbe stata accusata dal ragazzo che avrebbe dichiarato di essere stato costretto a far sesso con la zia. Sulla vicenda la procura di Brindisi ha aperto una inchiesta ed è stato disposto anche un incidente probatorio per verificare l’attendibilità del racconto fatto dal ragazzino.
Pubblicato da tdy22 in novembre 28, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/11/28/la-zia-abusa-del-nipote-la-madre-la-denuncia/
Giornalista querelata per diffamazione: ha postato un commento in Fb
Se qualche giorno fa si era scoperto che un’utente di TripAdvisor dovrà rispondere di diffamazione per aver parlato di “vino avariato” con riferimento a una nota osteria di Bologna, ora si viene a sapere che una giornalista in pensione, Marina Morpurgo, è stata querelata a causa di un post pubblicato in Facebook nel quale criticava la pubblicità di un salone di Bellezza di Foggia. Il manifesto in questione raffigurata una bambina di circa 6 anni che si mette il rossetto. La giornalista, sul suo profilo, aveva citato i fumetti di Paperino, commentando in modo ironico la foto. Poche parole che le sono valse un avviso di garanzia per diffamazione alla quale non riusciva a credere: “Non mi era mai successo nel corso della mia lunga carriera – ha raccontato – e mi chiedo perché sono stata scelta proprio io tra tanti che hanno commentato anche in modo ben più duro”. “Io avevo solo detto che l’ideatore del manifesto andava impeciato e impiumato, come nelle strisce di Paperino – ha continuato la Morpurgo – e avevo citato la frase, una citazione dai Caroselli mi pare dell’amarena Fabbri, ‘Lo possiamo torturare?’, ma scambiare queste battute e citazioni fumettistiche per non so cosa è davvero assurdo.” Quello che la Morpurgo invoca ora è l’articolo 21 della Costituzione, che garantisce la libertà d’espressione, mentre nega un intento diffamatorio: “Spero si vada verso l’archiviazione perché altrimenti sarebbe veramente grottesco. Oltretutto mi chiederei se un magistrato di un territorio difficile come Foggia, che non è certo un paesino sperduto della Svizzera, non ha altro da fare che perseguire me a Milano per un post su Fb”.
Pubblicato da tdy22 in novembre 26, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/11/26/giornalista-querelata-per-diffamazione-ha-postato-un-commento-in-fb/
Recensione online negativa: l’osteria denuncia un utente di TripAdvisor
E’ il Corriere di Bologna a raccontare come una rinomata osteria del capoluogo emiliano ha citato in giudizio un utente di TripAdvisor che, parlando del locale, in un post datato 12 giugno ha scritto: “non è ammissibile essere serviti dopo ore, e male, solo perché il locale è molto famoso e la gente fa la fila per entrare. E, soprattutto, non è ammissibile presentarsi per tre volte di fila e ricevere vino imbevibile. Non parlo di vino cattivo, no, parlo di vino avariato, roba da creare problemi di salute”. Il contenuto espresso nel giudizio, ritenuto evidentemente non veritiero e quindi offensivo, ha fatto scattare un’accusa per diffamazione. L’autrice del post, da poco ricevuto l’invito a comparire, si difenderà da quella che definisce “una pagliacciata”. I titolari del ristorante hanno spiegato di non avercela con Tripadvisor o con il sistema delle social-recensioni ma di voler solo difendere il buon nome della loro attività.
Pubblicato da tdy22 in novembre 23, 2013
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Bieber denunciato per disturbo della quiete pubblica
Ancora problemi per Justin Bieber e ancora feste che disturbano i vicini, ma questa volta è scattata la denuncia. Gli agenti sono intervenuti tre volte venerdì sera quando nella residenza del cantante canadese 19enne a Calabasas a Los Angeles i vicini si sono lamentati per i forti rumori che provenivano dall’interno dell’abitazione.
La festa è cominciata dopo le undici, e già all’una è arrivata la prima protesta di un vicino, e con essa la prima visita di una pattuglia della polizia, con un primo ammonimento perché gli invitati abbassassero un po’ il volume. Passano due ore e di nuovo i vicini protestano.
Sono oramai le tre delmattino e molti vorrebbero dormire. Torna la pattuglia e ripete l’ammonimento. Infine alle cinque e mezzo, esasperati, i vicini richiamano la polizia e presentano denuncia per disturbo della quiete pubblica. Uno dei vicini più inferociti ha sostenuto che Justin gli ha sputato addosso: certo non un gesto con cui ingraziarsi il vicinato. Justin non è nuovo a simili bravate, e anche gli amici che tiene nel suo entourage, come i due giovani rappisti di colore Lil Za e Lil Twist, spesso attirano polemiche e proteste dalla gente di Calabasas. Dopotutto chi decide di ritirarsi su queste colline, lo fa per uscire dalla folla e il caos di Los Angeles. Qui vivono attori come Tommy Lee Jones, Jennifer Lopez, Gary Sinise, Beau Bridges, oltre ad almeno una decina di noti attori tv. Per questo quando Justin comprò la villa con sette camere da letto, sette bagni, una residence separata, piscina e parco, tutti furono abbastanza stupiti: sembrava un po’ troppo isolata e tranquilla per il giovane sempre più ribelle e rumoroso. Ma gli esperti di pettegolezzi hanno spiegato la ragione di questo “ritiro”: quassù, Justin può esercitare un ottimo controllo su chi si avvicina a casa sua. E con gli accordi di privacy per gli ospiti, riesce a proteggere quel che avviene all’interno.
Infatti Justin si è sempre premunito contro possibili appuntamenti in tribunale: tutti gli invitati delle sue feste devono firmare un accordo di privacy, con il quale si impegnano a non trasmettete messaggi Tweet, non mandare sms, non fare foto, non mettere commenti su Facebook, non registrare immagini o sonoro delle feste. Fino a sei mesi fa, la multa per chi avesse violato l’accordo era di cinque milioni di dollari. Ma Justin è diventato più tollerante: per la festa di venerdì scorso la multa sarebbe stata “solo” di tre milioni di dollari. Venerdì, comunque, sappiamo che l’ospite d’onore era Snoop Lion, il rappista già noto come Snoop Doggy Dogg, poi abbreviato in Snoop Dogg, e infine cambiato in Snoop Lion (all’anagrafe il suo vero nome è Calvin Cordozar Broadus).
Pubblicato da tdy22 in novembre 18, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/11/18/bieber-denunciato-per-disturbo-della-quiete-pubblica/
Trenitalia si schianta contro il freddo: 1000 euro di risarcimento al passeggero
E’ una nota del Cosacons che parla di “Una nuova importantissima sentenza bastona Trenitalia per i disagi provocati ai viaggiatori. La IX sezione del Tribunale di Roma, infatti, ha accolto le tesi del Codacons, condannando la società a risarcire un passeggero costretto ad affrontare un viaggio in treno in una carrozza gelida a causa del malfunzionamento del sistema di riscaldamento”. Spiega la nota che era il 18 marzo 2006 e su un treno partito da Roma e diretto a Latina era salito il presidente del Codacons Carlo Rienzi. A causa di un guasto al sistema di riscaldamento, però, il viaggio non è stato certo dei migliori: la temperatura a bordo è particolarmente fredda e le proteste dei passeggeri al capotreno cadono nel vuoto. Rienzi decide quindi di rivolgersi al Giudice di pace di Roma e vince una prima causa: Trenitalia devrebbe risarcire i danni da carrozza fredda ma presenta appello. Il Tribunale civile di Roma. purtroppo per l’azienda, “conferma quanto sostenuto dal giudice di pace e ribadisce il diritto del passeggero al risarcimento del danno subito”. Il comunicato spiega: “Scrive il giudice dottoressa Marzia Cruciani nella sentenza: ‘Considerato che la sentenza impugnata argomenta in modo esaustivo le ragioni per le quali è stata riconosciuta la sussistenza del disservizio – quantomeno al mancato funzionamento dell’impianto di riscaldamento -; che parimenti è stata riferita una situazione di profondo disagio fisico, anche presumibile, data l’età del Rienzi e la collocazione temporale dei fatti; che non vi è ragione per non dare credito alle affermazioni dei testi che hanno riferito del disservizio e delle condizioni di accentuato malessere del Rienzi; […] Ritenuto che il danno lamentato sia suscettibile di risarcimento… conferma per il resto la sentenza impugnata’. Ora Trenitalia dovrà pagare non solo i 350 euro di risarcimento come previsto dal Giudice di pace – spiega il Codacons – ma anche 700 euro di spese legali all’associazione, per l’inutile ricorso presentato in appello. L’associazione invita tutti i viaggiatori che dovessero trovarsi in analoghe situazioni, a rivolgersi al Codacons per ottenere, sulla base di tale decisione, un indennizzo per i disagi subiti”.
Pubblicato da tdy22 in novembre 17, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/11/17/trenitalia-si-schianta-contro-il-freddo-1000-euro-di-risarcimento-al-passeggero/
Multa da 7.600 euro: gli era squillato il cellulare in cabina elettorale
Durante la consultazione elettorale politica della primavera scorsa, un cittadino di Feltre, nel Bellunese, si era dimenticato di lasciare il cellulare prima di entrare nella cabina elettorale. Ma proprio mentre stava votando, il telefono ha iniziato a squillare e subito sono scattati i controlli. Anche se l’uomo ha tentato di spiegare che si trattava di una semplice dimenticanza, una specifica legge pone il divieto al fine di evitare il cosiddetto voto di scambio, ovvero “tu dai il voto a me, poi mi provi con una foto che l’hai fatto, e io ti pago” e così è stato denunciato. Ieri l’uomo ha scelto di patteggiare, ottenendo così uno sconto di pena: 1 mese e dieci giorni di reclusione, convertiti poi in pena pecuniaria pari a 7.600 euro. Il suo difensore ha ora invocato la sospensione della pena, disposta dal giudice per l’udienza preliminare.
Pubblicato da tdy22 in novembre 15, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/11/15/multa-da-7-600-euro-gli-era-squillato-il-cellulare-in-cabina-elettorale/
L’accusa di Crespi a Ballando con le stelle: tutto già scritto
L’attacco di Lorenzi Crespi arriva direttamente via Twitter: 140 caratteri per esprimere la sua idea riguardo alla caduta di Anna Oxa durante la sua esibizione, a una settimana di distanza dalle critiche della cantante nei confronti della giuria e il suo rifiuto di tornare ad esibirsi. E nonostante l’infortunio e l’uscita di scena con la barella, la trasmissione di Milly Carlucci non è riuscita a battere, a livello di ascolti, la finale di Italia’s got Talent. Fatto che Crespi ha così commentato:
Ma se il soprannome “Lady Flop” l’ha coniato domenica mattina, la sera precedente, durante la trasmissione, è tornato a rivangare nel passato: l’ex concorrente di Ballando con le stelle era uscito tra le polemiche e aveva accusato il programma di essere “combinato” e ora è tornato a parlare di uno spettacolo “già scritto”:
E se Codacons si era scagliato contro la scelta di mandare in onda tutte le fasi dei soccorsi alla Oxa invece che mandare la pubblicità, Crespi fa notare come l’incidente sembra arrivare quasi al momento giusto per permettere l’uscita di scena ad Anna Oxa.
Pubblicato da tdy22 in novembre 12, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/11/12/laccusa-di-crespi-a-ballando-con-le-stelle-tutto-gia-scritto/
Anna Oxa cade in diretta: il Codacons si scaglia contro la Carlucci
Era tornata ad esibirsi sul palco di Ballando con le stelle, nonostante le polemiche della settimana prcedente, Anna Oxa, infortunatasi durante l’esibizione. Caduta a terra, la cantante è stata seguita da vicino dalle telecamere con Milly Carlucci che, in nome delle trasparenza, dirigeva le operazioni d’intervento in diretta fino a quando l’artista non è stata trasportata fuori in barella. In molti hanno pensato che la scelta di conduzione fosse dettata da una necessità di veridicità, ma diverse persone hanno piuttosto riconosciuto in tutto questo una sorte di strategia pro-audience, anche considerando che la trasmissione era in contemporanea alla finale di Italia’s Got Talent. Chi non ha gradito il proseguimento della diretta è stato il Codacons, che ha diramato attraverso il sito ufficiale un breve comunicato stampa:
Come noto ai molti telespettatori che hanno seguito il programma, l’esibizione della concorrente Anna Oxa è stata caratterizzata da uno spiacevole infortunio per la cantante, che a seguito un movimento sbagliato si è accasciata a terra dolorante. Subito è stato chiesto l’intervento del personale medico in studio ma il programma, anziché mandare la pubblicità come generalmente avviene in simili situazioni, ha proseguito la diretta seguendo passo passo le fasi dei soccorsi.
Ha quindi aggiunto:
Così le telecamere hanno indugiato per lunghissimi minuti sulla Oxa a terra e sulle espressioni di dolore della cantante, mostrando ai telespettatori uno spettacolo poco gradevole e decisamente inopportuno. La conduttrice avrebbe dovuto subito interrompere la diretta chiedendo alla regia di mandare in onda la pubblicità, per rispetto della concorrente ma soprattutto degli utenti che da casa seguivano la trasmissione. Al contrario l’insistenza delle telecamere su Anna Oxa a terra e sul suo dolore potrebbe sembrare finalizzata ad aumentare l’audience del programma, sfruttando una situazione di emergenza e di sofferenza di cui la tv italiana avrebbe fatto volentieri a meno.
Pubblicato da tdy22 in novembre 10, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/11/10/anna-oxa-cade-in-diretta-il-codacons-si-scaglia-contro-la-carlucci/
Ostaggi dei rom in treno: “Se protesti ti insultano e sputano”
Sono molti i pendolari che ogni giorno salgono in treno per recarsi al lavoro, così come tanti sono gli studenti che utilizzano questo mezzo per raggiungere la loro scuola. Anche a costo di sacrifici perchè, in un periodo di crisi, per permettersi biglietti e abbonamenti spesso bisogna rinunciare ad altro. Ma ci si aspetta anche che tutti paghino per usufruire del servizio, che i controllori svolgano il proprio dovere e che chi si muove su rotaie conosca le regole basi del rispetto. Ma siamo in Italia e sembra a volte chiedere la normalità sia troppo. E’ Facio Miotti, assessore allo sport e alle politiche giovanili di San Giorgio in Bosco, nel Padovano, a sfogarsi in Facebook con un lungo post. “Prendere il treno a Padova, non trovare posto e quindi sapere di dover stare in piedi per 40 minuti fino a Venezia. Alla stazione di Ponte di Brenta veder salire una famiglia di zingari che entrando sul treno in ciabatte e senza biglietto usa il bagno per lavarsi lasciando disordine ovunque, vedere che il loro cane sporcare e loro che non puliscono, vedere che usano le prese carica cellulare facendo spostare persone che come me pagano più di 600 euro di abbonamento all’anno…fa davvero innervosire. Così sono sceso dal treno e ho preso il successivo”. E incalza: “Sui treni regionali non vengono fatti sufficienti controlli e molte persone approfittano di ciò per viaggiare senza biglietto”. Secondo quanto riferisce l’assessore, questa famiglia di zingari (padre, madre, due ragazzi e un cane al seguito) sale ogni mattina in treno senza biglietto, cerca posto a sedere nelle carrozze centrali e dispensa foglietti ai passeggeri chiedendo l’elemosina. “Tempo fa una ragazza ha chiesto al controllore di far scendere questi zingari senza biglietto, ricevendo però in cambio dai nomadi insulti e sputi. Sono stanco di vedere controllori che chiedono i biglietti agli italiani e non agli stranieri. Se accadrà di nuovo chiederò nome e numero di matricola al controllore e lo segnalerò ai superiori. Il mio non è razzismo verso gli stranieri, è l’atteggiamento dei controllori che denota razzismo nei confronti di noi italiani. Le autorità competenti sanno benissimo dov’è il problema, e quindi possono risolverlo perché gli zingari di cui sto parlando sono sempre gli stessi che salgono a Ponte di Brenta. Dimostratemi che sbaglio e iniziate a verificare anche il loro di biglietto, non solo il nostro!”
Pubblicato da tdy22 in novembre 9, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/11/09/ostaggi-dei-rom-in-treno-se-protesti-ti-insultano-e-sputano/
Quando il pusher denuncia i poliziotti
Sono finiti in manette tre agenti della Polfer di Lambrate con l’accusa di associazione per delinquere, peculato e detenzione e spaccio di stupefacenti: avrebbero effettuato una serie di blitz fuori dalle regole portando via soldi e droga ad alcuni immigrati. Già lo scorso 18 luglio i tre, assieme ad altri due colleghi, erano stati perquisiti per dei blitz ai danni di piccoli spacciatori e ora, dopo che il gip di Milano Manuela Scudieri ha accolto le le richieste di custodia cautelare del procuratore aggiunto di Milano Alfredo Robledo e del pm Paolo Filippini che hanno coordinato le indagini, sono finiti in carcere. Gli altri due agenti sono al momento indagati. Stando all’accusa, avrebbero effettuato diversi blitz nell’arco di un anno senza verbalizzare oppure scrivendo il falso negli atti. Durante le perquisizioni, gli investigatori avrebbero in seguito trovato altro denaro e altra droga. Grazie all’esito delle perquisizioni, lo scorso 25 ottobre la Corte di Appello del capoluogo lombardo ha assolto un marocchino “incastrato” da quegli stessi poliziotti e accusato di spaccio di quasi mezzo chilo di eroina. Il procedimento penale a carico dei poliziotti era nato a seguito proprio della denuncia del marocchino a cui se ne sono aggiunte molte altre da parte di altri immigrati.
Pubblicato da tdy22 in novembre 7, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/11/07/quando-il-pusher-denuncia-i-poliziotti/
Giallo a Roma, 28enne muore in ospedale. Forse violentata e vittima della malasanità?
Una ragazza di 28 anni, Simona Riso, è stata trovata agonizzante vicino alla sua abitazione nel quartiere Appio di Roma. E’ stata portata all’ospedale San Giovanni dove è deceduta dopo un’ora. La Regione Lazio è intervenuta chiedendo al Direttore Generale della struttura ospedaliera della Capitale una relazione dettagliata.
«Ci segnalano un caso che se confermato andrebbe inserito nel lungo elenco di disservizi della sanità, con risvolti tragici, dovuti spesso a problemi organizzativi e scarsità di risorse umane, ma che altrettanto spesso trovano quale unico capro espiatorio un medico che si trova a lavorare in condizioni insostenibili – dice Agostini – Pare che una donna, giunta in codice rosso al pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni di Roma con segni di percosse sul corpo e sospetta violenza sessuale sia stata trasferita presso il pronto soccorso ginecologico, così come prevedrebbe una discutibile metodologia dell’ospedale, trascurando così le lesioni dovute alle percosse, lesioni che poi avrebbero portato al decesso della paziente». Al momento, da ulteriori verifiche effettuate all’ospedale non risulterebbero segni di violenza carnale. «Una drammatica storia tutta da verificare ma che, se confermata, solleverebbe interrogativi inquietanti – insiste Agostini – perché spostare la paziente per essere visitata al pronto soccorso ginecologico, e non invece chiamare il ginecologo presso il pronto soccorso generale? Forse perchè ce n’era solo uno in servizio, a fronteggiare decine di emergenze? – dice ancora – E, anche in questo caso, perché un rianimatore non ha seguito la paziente, che era già entrata in codice rosso? Forse perchè anche il rianimatore era da solo a fronteggiare altre emergenze e non poteva muoversi? Interrogativi che certamente, se il caso fosse confermato, saranno oggetto di accurate indagini da parte della magistratura e da parte della Regione Lazio». «Il problema degli ospedali sottorganico, dei pronto soccorso ingolfati, con pochi eroici medici e infermieri a dover fronteggiare carichi di lavoro oltre l’umano – aggiunge il consigliere Pd – si conferma in tutta la sua drammaticità. Spero che stavolta non cominci la solita spasmodica ricerca del capro espiatorio singolo e che il Governo metta finalmente in discussione un Piano di rientro fatto solo di numeri, che mortifica e rende impossibile il lavoro di tanti bravissimi medici che si dannano l’anima per superare tutte le difficoltà e, soprattutto, espone i pazienti a rischi gravissimi».
Pubblicato da tdy22 in ottobre 31, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/10/31/giallo-a-roma-28enne-muore-in-ospedale-forse-violentata-e-vittima-della-malasanita/
Telefonata fake! Denuncia la morte della compagna, ma lei sta bene
Sono proseguite per parecchie ore, la scorsa notte, le ricerche di una donna ad Adria, in provincia di Rovigo, dopo che il compagno ne aveva denunciato la morte. Il giovane, che non si è identificato, con voce sofferente ha contattato il 112 della Centrale operativa dei carabinieri, spiegando che il corpo si trovava in una zona periferica del paese. Dopo di che ha interrotto la comunicazione, lasciando il telefono acceso ma rendendosi irrintracciabile, rendendo così vani i tentativi di ricontattarlo da parte dell’Arma. Subito diverse pattuglie si sono recate nella zona indicata dando il via alle ricerche del cadavere, proseguite fino alla mattina di oggi, senza esito. Intanto, i militari avevano dato l’avvio anche alle indagini tecniche, che hanno portato al 25enne. Una volta rintracciato, il ragazzo si è giustificato racocntando che aveva litigato con la propria compagna e, dopo aver vagato per la città, aveva deciso di fare la chiamata allarmistica. La donna, in ottima salute, ha confermato la versione del compagno.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 9, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/10/09/telefonata-fake-denuncia-la-morte-della-compagna-ma-lei-sta-bene/
Madre denuncia il figlio di 13 anni per atti vandalici a scuola
Quando ha scoperto che suo figlio insieme a due suoi compagni era stato uno degli autori di un atto vandalico alla scuola elementare «Girgenti» di via Grotte a Bagheria, in provincia di Palermo, la madre ha preso il ragazzo e lo ha condotto in commissariato a costituirsi. Durante il loro raid teppistico i tre compagni avevano rovesciato banchi, danneggiato i distributori automatici di bibite e caffè, divelto l’impianto telefonico ed elettrico e rubato materiale didattico. La donna così ha denunciato suo figlio (che non è comunque punibile perché a solo 13 anni) e gli agenti stanno cercando di rintracciare i suoi compagni.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 5, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/10/05/madre-denuncia-il-figlio-di-13-anni-per-atti-vandalici-a-scuola/
La “Cittadina” Sandra Nulli denuncia Letta e Fazio
Sul profilo Facebook del M5S viene pubblicata la denuncia della “cittadina” Sandra Nulli. Questo il post che accompagna la scannerizzazione della denuncia:
«Una cittadina ha denunciato Letta e Fazio ai Carabinieri per la trasmissione vergognosa di ieri su Rai Tre. E tu che vuoi fare?»
Ma perché è scattata la denuncia?
Enrico Letta il 29 settembre partecipa a “Che tempo che fa” il programma su Rai3 condotto da Fabio Fazio. In tale occasione parla della decisione di Grillo, che appena aperta la crisi di governo, aveva espresso l’auspicio di tornare alle urne:
“Chi vuole il voto con il Porcellum vuole di nuovo le larghe intese”.
Poi nel corso della trasmissione aveva specificato:
“Il mio partito è stato sempre favorevole al Mattarellum, Grillo vuole il proporzionale o il Porcellum, il PdL non vuole il Mattarellum: ci vuole consenso riguardo la legge elettorale”, continua Letta spiegando che oggi ci sarebbero i voti per cambiarla.
Stamattina il blog di Grillo aveva pubblicato un post che invece ricordava come il Pd avesse votato contro la riproposizione del Mattarellum proposta dal suo deputato Roberto Giachetti:
Adesso arriva la replica di Letta via Facebook in un post dal titolo Grillo bugiardo, è lui il primo fan del Porcellum:
Ieri a “Che Tempo che fa” ho ribadito di voler cambiare la legge elettorale, di preferire un ritorno al mattarellum, ma di essere consapevole che in Parlamento non ci sono i numeri per abolire il porcellum. Ad oggi, tanto il PDL quanto il MoVimento 5 Stelle non vogliono quella legge elettorale che, com’è noto, restituirebbe il diritto di scelta ai cittadini.
In Rete mi accusano di essere bugiardo, usando come argomentazione il fatto che la mozione Giachetti – volta ad abolire il porcellum per tornare al mattarellum – è stata votata dal MoVimento 5 stelle, con il no di PD e PDL.
Per quanto mi riguarda la questione è molto chiara. Nel discorso con cui ho chiesto il voto di fiducia alle Camere ho utilizzato parole non equivoche: “Permettetemi di esprimere a livello personale che certamente migliore della legge attuale sarebbe almeno il ripristino della legge elettorale precedente”.
La mozione Giachetti è stata contestata – nel metodo, non nel merito – dal PD perché focalizzava l’attenzione (e precipitava il confronto) solo sulla legge elettorale, mentre il dibattito urgente e necessario doveva riguardare l’intera materia delle riforme istituzionali per il cambiamento dell’articolo 138 della Costituzione. Dunque, in prospettiva, non solo il sistema di voto, ma anche, tra l’altro, la riduzione del numero dei parlamentari e il superamento delle storture causate dal bicameralismo paritario.
Grillo ancora una volta mente. Soprattutto dimostra di volere, lui per primo, il porcellum. Non mi stupisce: è l’unico sistema che può consentirgli di avere voce in capitolo, di vincere o di essere comunque l’ago della bilancia.
Anche ieri, guarda caso, ha chiesto di tornare a votare con il porcellum. Del resto già il 22 agosto, sul suo blog, scriveva : “Con il porcellum vinciamo noi. Pdl e Pd sanno che con il Porcellum il rischio che il M5S vinca le elezioni e vada al governo è altissimo. Solo qualche ”anima bella” pensa di poter correggere ora il Porcellum. E’ necessario tornare immediatamente alle elezioni. Per la casta, ora, è fondamentale una legge elettorale contro il M5S”.
Io, a differenza sua, voglio una legge elettorale che restituisca agli italiani il potere di scegliere i propri rappresentanti in Parlamento. E deve essere proprio il Parlamento ad approvarla. Naturalmente continuerò a lavorare in questa direzione, come ho sempre fatto, senza certo temere le accuse e le mistificazioni di Grillo.
Pubblicato da tdy22 in settembre 30, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/09/30/la-cittadina-sandra-nulli-denuncia-letta-e-fazio/
Antonio e Daniela: tornati assieme dopo che lui l’ha picchiata e minacciata
Hanno raccontato al Gazzettino la loro storia, i rodigini Antonio Brancalion, pugile 40enne e la sua compagna Daniela, 49 anni. L’uomo era finito in carcere a seguito di una denuncia presentata alle forze dell’ordine proprio dalla compagna che, quando lui è uscito dal carcere, è voluta tornare con Antonio, anche se al momento vive ancora assieme all’anziana madre. Il noto pugile, che era stato accusato di stalking, violenza privata, minacce, percosse, danneggiamento e sequestro, ora racconta: “Mi sento un altro uomo. Quando sono uscito dal carcere è come se per me fosse iniziata una nuova vita. Sono quindi rinato. Su di me sono state dette e scritte tante cose, ma chi mi conosce veramente sa chi è Antonio. Dopo tutto il can can mediatico sono diventato ancora più popolare. A livello giuridico non voglio esprimermi, perchè tutto è in mano agli avvocati. Rovigo si è dimostrata una città bigotta, dove gran parte della gente vive solo per sparlare e farsi gli affari altrui. Personalmente quando torno a casa sono felice di vedere la mia compagna sorridere, anche se mi ha fatto tanto soffrire”. Spiega da parte sua Daniela: “Ho deciso di tornare assieme a lui perchè ho capito che non riuscivo a vivere senza Antonio. Abbiamo sbagliato entrambi e alla fine abbiamo pagato tutti e due le nostre colpe”.
Pubblicato da tdy22 in settembre 30, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/09/30/antonio-e-daniela-tornati-assieme-dopo-che-lui-lha-picchiata-e-minacciata/
Cipro shock: 13enne violentata per 3 mesi dal branco
Non era mai avvenuto, o almeno non era mai stato reso noto, nessun caso di violenza sessuale di gruppo a Cipro nella storia moderna e ora l’isola è sotto shock per quanto accaduto a una ragazzina di soli 13anni. La giovane è stata violentata più volte per quasi tre mesi da quattro adolescenti poco più grandi di lei che riprendevano le violenze con i propri cellulari. Sono i media locale a riferire che i quattro, tutti di un’età compresa tra i 14 e i 17 anni, sono stati arrestati e oggi sono comparsi davanti a un giudice del tribunale distrettuale di Limassol, sulla costa meridionale dell’isola, per essere formalmente incriminati di stupro in un’udienza che si è svolta a porte chiuse. E’ stato invece rilasciato un quinto ragazzino, un 13enne, dopo esser stato interrogato. Gli accusati hanno sostenuto che la giovaner era consenziente. Vista la delicatezza del caso, la polizia ha reso noti pochi particolari. Quello che si è appreso è che dopo aver subito per tre mesi abusi, violenza e minacce, la giovane vittima ha trovato il coraggio di confidarsi con un’insegnante che l’ha convinta a denunciare alla polizia i propri aguzzini.
Pubblicato da tdy22 in settembre 26, 2013
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Si aggrava la posizione di Di Cataldo: le testimonianze degli amici della coppia
Era il 19 luglio quando Anna Laura Millacci aveva pubblicato in Facebook le foto che avrebbero, secondo quanto lei stessa aveva scritto, testimoniato le percosse subite dal compagno Massimo Di Cataldo. La donna si diceva sconvolta anche perchè le percosse le avrebbero causato un aborto. Il cantante ha sempre negato il fatto mentre sul quotidiano oggi erano apparse delle foto risalenti a una festa tenutasi il 18 luglio, lo stesso giorno in cui la donna raccontava di essere stata picchiata. Nelle immagini, non comparivano però segni esteriori della presunta violenza subita. Le indagini nel frattempo continuano e nuove testimonianze potrebbero inchiodare l’autore di brani come “Se adesso te ne vai” e “Amo te”, indagato dalla procura di Roma per maltrattamenti e procurato aborto ai danni dell’ex compagna. Gli amici della coppia avrebbero infatti confermato che la sera del 18 luglio Anna Laura aveva il volto tumefatto ed era sconvolta e aveva fatto ricorso a trucco e cerone per nascondere i segni sul volto. La posizione del cantante sembra aggravarsi.
Pubblicato da tdy22 in settembre 24, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/09/24/si-aggrava-la-posizione-di-di-cataldo-le-testimonianze-degli-amici-della-coppia/
Cristiano Doni denunciato: ha aggredito un paparazzo
Stava passeggiando in centro a Bergamo con la sua famiglia Cristiano Doni, ex capitano dell’Atalanta, quando ha notato che un paparazzo lo stava immortalando. L’ex centrocampista, tornato in città dopo mesi di lontananza, non è riuscito a trattenersi e ha dato il via alla lite che ha coinvolto un fotografo dell’agenzia Fotogramma, al servizio del Corriere. Il paparazzo è stato strattonato e minacciato da Doni che voleva farsi consegnare la scheda di memoria con le immagini. L’ex bomber è poi stato denunciato ai Carabinieri.
Pubblicato da tdy22 in settembre 22, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/09/22/cristiano-doni-denunciato-ha-aggredito-un-paparazzo/
Brunetta denuncia una giornalista di La7: violazione di domicilio
Il capogruppo del Pdl alla Camera Renato Brunetta ha denunciato una giornalista di La7 per violazione della proprietà privata. L’inviata era entrata nel compensorio, dal quale è stata cacciata, per porre alcune domande all’ex ministro che ricostruisce così i fatti. “Nel secondo pomeriggio odierno, intorno alle 17.15, ho subito una violazione di domicilio da parte di una sedicente giornalista, presentatasi come inviata de La7, e da parte del suo operatore tv. Entrambi si sono intrufolati nel comprensorio dove si trova la mia abitazione, in una proprietà privata, senza alcun permesso e senza aver preventivamente chiesto a me alcun appuntamento”. Brunetta continua: “Quando mi sono accorto della loro presenza essendo stato chiamato, ho chiesto quale fosse il motivo della ‘visita a sorpresa’. La giovane giornalista mi ha risposto chiedendo la mia disponibilità a rilasciarle un’intervista. Al mio rifiuto la stessa continuava ad incalzarmi con affermazioni e domande provocatorie, invadendo la mia privacy e come già detto la proprietà privata. Ho manifestato loro l’intenzione di chiamare i carabinieri e sono rientrato in casa. Uscito dopo pochi minuti li ho visti scappare su un motorino”. Il politico ha quindi concluso: “Ho già provveduto ad informare del grave accaduto Paolo Ruffini, direttore de La7, Urbano Cairo, editore della stessa tivù, ed Enrico Mentana, direttore del Tg La7. Tutti mi hanno espresso la loro solidarietà e hanno condannato con decisione l’episodio. Allo stesso tempo ho dato mandato ai miei avvocati per le conseguenti azioni legali. Nel raccontare la mia amarezza per la violenza subita, desidero condannare un modo di fare giornalismo e informazione, se così possiamo ancora chiamarla. Lo scoop da buco della serratura, la ricerca perversa della notizia, l’origliare e lo spiare l’altrui vita come fosse un dettame professionale è assolutamente inaccettabile. Non mi stancherò mai di dirlo. E spero che gli amici Ruffini, Cairo e Mentana non debbano mai subire altrettante simili violenze”.
Pubblicato da tdy22 in settembre 13, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/09/13/brunetta-denuncia-una-giornalista-di-la7-violazione-di-domicilio/
La dura vita sotto i flash: Belen denuncia paparazzo, che denuncia lei!
Non è certo facile vivere sempre sotto i riflettori, men che meno se sono i flash dei paparazzi sempre in cerca di nuovi scatti. Ne sa qualcosa Belen Rodriguez che, mentre si trovava in compagnia del figlioletto Santiago sembra sia stata raggiunta da 10 fotografi e avrebbe rischato di farsi male ieri pomeriggio. E’ quanto riporta con un cinguettio il giornalista Gabriele Parpiglia in Twitter:
Belen ha denunciato un fotografo mentre un fotografo ha denunciato lei. La notizia resa nota da Parpiglia ha scatenato i commenti in rete, con molti che hanno sottolineato che la showgirl argentina non fa nulla per “schivare” i paparazzi. Pronta la risposta di Prpiglia, in difesa della showgirl, che ha sottolineato che lei non stava cercando alcun fotografo. Come lui stesso ha sottolineato, “con i bimbi non si gioca”.
Pubblicato da tdy22 in settembre 9, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/09/09/la-dura-vita-sotto-i-flash-belen-denuncia-paparazzo-che-denuncia-lei/
Poesie e racconti: i colori della fantasia
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