Berlusconi ha chiesto la ricusazione dei componenti della Giunta presentando la memoria difensiva al Senato. Si ripete quindi la richiesta già ampiamente espressa alla Corte Europea per i diritti dell’uomo di Strasburgo. Come riportato nel dossier pubblicato da La Stampa si ribadiva come la Giunta non avesse ritenuto necessario mandare gli atti alla Consulta né aspettare il giudizio della Corte d’Appello sull’interdizione di Berlusconi: la giunta delle immunità «sospenda il giudizio in attesa della decisione della Corte Europea» presso la quale è stato presentato un ricorso contro la legge Severino e che dovrebbe decidere «in tempi assai ravvicinati, ovvero nell’ordine di pochi mesi».
Intanto il presidente della giunta Dario Stefàno, dando l’annuncio della memoria difensiva depositata oggi ha dichiarato: «Spero che questa scelta del senatore Berlusconi possa servire a svelenire il clima», afferma. «Presentare una memoria difensiva, nel rispetto dei termini regolamentari, mi auguro che indichi la scelta, nel solco della strada sinora tracciata e seguita nei lavori della Giunta delle elezioni e delle immunità, di tutelare le proprie ragioni nella sede istituzionale propria e nell’ambito delle prescritte procedure», si legge nella nota di Stefàno. «Ho chiesto e ottenuto dal Presidente Grasso – spiega – l’autorizzazione alla diretta audio-video della seduta pubblica del 4 ottobre, anche perché le ragioni della difesa possano essere conosciute direttamente da tutti, dai cittadini e dalla stessa comunità dei giuristi». «Il mio auspicio – conclude il senatore di Sel – è che si possa proseguire a lavorare con serenità e con l’impegno responsabile di tutti, a partire da me quale Presidente della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari».
Nel testo, in possesso dell’ANSA, si legge: «Nessuna utilità vi potrebbe essere nel partecipare a un giudizio del quale si sia già previamente conosciuta la sua conclusione. La presenza delle parti, dell’interessato o di un avvocato non sarebbe che una mera sceneggiata in un copione già ampiamente scritto». Così Silvio Berlusconi, nel chiedere la ricusazione della giunta.