Sballo prima delle lezioni: scoperto giro di spaccio nel Reggiano

canna-tuttacronacaE’ stato necessario che una studentessa minorenne si sentisse male a scuola, dopo aver assunto stupefacenti, perchè venisse alla luce quanto accadeva ormai da alcuni mesi a Castelnovo Monti, in provincia di Reggio Emilia. Degli adolescenti avevano dato il via a un riturale, che aveva luogo circa due volte alla settimana, che prevedeva di sballarsi prima delle lezioni. Alla procura reggiana e a quella dei minorenni di Bologna sono stati denunciati, dai Carabinieri, accusati di spaccio di sostanze stupefacenti un 18enne e due minorenni, uno dei quali è anche accusato di lesioni come conseguenza di altro reato: sarebbe stato lui a procurare la “canna” fumata dalla studentessa che si è poi sentita male a scuola. Secondo i carabinieri, da alcuni mesi un gruppo di ragazze, tutte minorenni, prima di entrare a scuola faceva uso di stupefacenti forniti (a volte gratuitamente e in altri casi a pagamento) dai tre denunciati.

La Roma degli scandali: a Piazza Vittorio droga e alimenti sequestrati

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Il mercato di Piazza Vittorio era un vero e proprio fiore all’occhiello della Capitale. Prima con una vocazione di prodotti provenienti dai Castelli Romani, poi, trasferitosi e diventato il Nuovo Mercato Esquilino era diventato multietnico e abbandonato a se stesso, tanto da diventare una zona degradata. Alimenti di bassa qualità, spaccio e spesso condizioni igieniche molto scarse. Così nei blitz delle forze dell’ordine sono state identificate 307 persone, 22 denunciate e tre arresti per detenzione di droga finalizzata allo spaccio. Inoltre ci son state 4 denunce e 350 kg di alimenti sequestrati, fra cui prodotti ittici sotto misura, ma anche profumi,trucchi e piccoli elettrodomestici. Sempre all’interno dello stesso parco sono state rinvenute e sequestrate circa 20 biciclette rubate. Nella stessa zona i controlli ad affittacamere e ad alcuni appartamenti ha riguardato 13 attività, da cui cinque appartamenti risultavano affittati abusivamente, tutti gestiti da cittadini cingalesi che ospitavano circa 18 stranieri a prezzi particolarmente esosi e in locali in pessime condizioni igieniche e sanitarie. Nei confronti dei responsabili sono state elevate sanzioni per un importo totale di oltre 144mila euro. Chi li pagherà?

Pitone mangia un uomo ubriaco… sarà vero?

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Sarà vero? Su Twitter è apparsa una foto molto strana con un post altrettanto assurdo. Ad Attapady, nel Kerala, Stato a sud-ovest dell’India, un uomo ubriaco si sarebbe addormentato sul marciapiede accanto a uno spaccio di liquori e un pitone lo avrebbe mangiato…

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Spacciatori fermati e quartiere in rivolta “questa è zona nostra”

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Caivano, nel Napoletano, è da sempre considerato uno dei fortini della camorra. Dopo il ritrovamento dei fusti tossici, ora però il problema si è spostato sullo spaccio. Gli agenti infatti hanno fermato due uomini e un intero quartiere è sceso a “difendere” gli spacciatori. Più di un centinaio di persone hanno gridato  “ Jatevenne, questa è zona nostra” e hanno minacciato di morte e aggredito i due agenti in borghese. Uno dei due spacciatori si è dato alla fuga a bordo di uno scooter, mentre il complice, dopo aver gettato via alcune dosi, ha guidato la folla alla rissa con uno dei due poliziotti. In breve anche il secondo spacciatore è riuscito a dileguarsi.

Gli agenti del commissariato di Afragola però non hanno digerito bene l’incidente così che la risposta è avvenuta nella notte. L’intero commissariato al comando del vice questore Sergio Di Mauro ha assediato il quartiere e dopo un’attenta caccia all’uomo i due spacciatori sono stati rintracciati. Uno è Antonio Natale, 41enne e l’altro Terenzio Del Gaudio, 34enne. Entrambi sono stati denunciati a piede libero per spaccio, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Il fratello del boss Francesco Farraiuolo, detto “‘o niro niro”, Antonio, è stato identificato come conducente dello scooter e denunciato per favoreggiamento.

Il boss di 16 anni, tunisino spietato con i connazionali

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Boss a 16 anni. Esperto nella fuga, coperta dalla rete di connivenze, in grado di prendere a bottigliate i suoi connazionali e a ridurli in obbedienza. Due tunisini molto più grandi del “piccolo grande” boss e con alle spalle una fedina penale tutt’altro che immacolata, ma il 16enne ha saputo metterli alle sue dipendenze e conquistare lo spaccio in una delle zone più appetibili della città di Perugia.

Attraverso intercettazioni telefoniche, appostamenti e sequestri ai clienti, gli investigatori hanno ricostruito un «impressionante volume d’affari» che si estrinseca in decine di dosi di eroina e cocaina ogni giorno cedute ai clienti in fila, tanto perugini che di fuori città. Un appartamento in via Jacopone da Todi condiviso con gli altri due connazionali ridotti, con violenza e scaltrezza, a subalterni e anche tanti affari in proprio.

Perchè quando si rende conto che i poliziotti gli stanno addosso, il sedicenne decine di cambiare aria per far calmare le acque e si rifugia dalle parti di Mugnano nascondendosi in un casolare messo a disposizione dal cliente-schiavo della droga di turno. Lì lo hanno arrestato i poliziotti.

Carabinieri travestiti da giardinieri arrestano due tunisini per spaccio

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Sono stati arrestati due tunisini, a Verona, per concorso continuato nella vendita, offerta, commercializzazione e illecita detenzione di eroina.  Dopo mesi di attività di osservazione, controllo e pedinamento, i carabinieri hanno ricostruito il florido mercato che avevano creato in un parco. I militari si sono travestiti da giardinieri per meglio poterli osservare durante le loro attività che avvenivano a pochi metri da dove mamme e bambini utilizzavano il parco per passeggiare e giocare. Il primo arrestato, Salami Anis di 34 anni, ha chiesto più volte al comandante di San Michele Extra cosa fosse accusato.

Il secondo, Bouhjar Fethi di 30 anni, invece, messo di fronte alle proprie responsabilità, dopo aver capito che i carabinieri avevano osservato per mesi la sua attività, annotandosi tutti i particolari della sua azione, si è trincerato dietro un silenzio durato fino alla casa circondariale di Montorio dove è stato accompagnato con il suo complice.

Jay-Z, un passato da pusher

jayz-pusher-tuttacronacaLa star dell’hip hop Jay-Z si racconta a Vanity Fair e parla di come abbia imparato a gestire il denaro grazie al suo passato da pusher a Brooklyn, dov’è cresciuto. Quando aveva 13 anni, infatti, nel tenativo di emulare i capi delle bande spacciava droga, esperienza che ora gli permette di amministrare abilmente il suo multimilionario patrimonio. Lui stesso ha dichiarato: “So bene come si fanno i soldi. Ero uno spacciatore!. Se sei nel commercio della droga devi sapere quanto puoi spendere e come giocare al rilancio”. Il rapper però, già allora, sapeva che non sarebbe rimasta a lungo quella la sua vita, anche se non immaginava che nel suo futuro ci sarebbe stato il successo internazionale. “A quell’epoca avevo pensato di metter su una mia attività come barbiere o benzinaio, allora erano i lavori più remunerativi”. All’età di 43 anni, rimpiange però quella scelta adolescenziale: “Non c’avevo mai pensato fino a quando non ho considerato l’impatto del mio lavoro sulla comunità. Ma a quell’epoca pensavo solo a sopravvivere, volevo migliorare la mia posizione sociale e comprarmi dei bei vestiti”.

“La dieta dello spinello”, un etto e 70 grammi di marijuana al mese

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La dieta dello spinello che ha scagionato un operaio ferrarese di 36 anni, incensurato, che era stato fermato nell’agosto 2012 dai carabinieri di Copparo per un controllo mentre era in bici: addosso aveva uno spinello e i militari avevano così eseguito una perquisizione domiciliare. A casa l’operaio aveva consegnato spontaneamente due barattoli con la marijuana che teneva in cucina, convinto peraltro che rientrassero nel limite del consumo personale. In realtà da quella quantità si sarebbero potute ricavare, appunto, ben 1.380 dosi. Le accuse però sono cadute quando l’operaio, assistito adl suo legale, ha potuto dimostrare che si trattava di una dieta trovata sul web. Nella dieta era prevista una tisana di marja alla sera e 8 canne al giorno. Per questo motivo il 36enne aveva necessità di fare scorte di marijuana. Per rifornirsi l’uomo era un assiduo frequentatore di  Baluardi, zona di spaccio a Ferrara, ottenendo anche sconti dai pusher. L’imputato non faceva assolutamente spaccio della marijuana e nonostante detenesse dosi massicce, l’uso era esclusivamente terapeutico e personale.

Ice. Genova capitale italiana della nuova, potentissima droga

ice-droga-tuttacronacaArriva dalle Filippine la nuova droga Ice (ghiaccio), che prende il nome dal suo aspetto di piccoli cristalli bianchi. Nel Paese d’origine viene utilizzata per superare le lunghe cerimonie funebri, ma questa sostanza è anche molto diffusa sia in Giappone che in Corea. Inodore, non viene riconosciuta dai cani dell’antidroga e sta prendendo piede a Genova, dove una dose costa attorno alle 20/30 euro. Gli effetti che produce sono devastanti: si va dalle allucinazioni agli istinti omicidi e una sola assunzione può portare alla dipendenza. L’Ice è 8/9 volte più potente della cocaina.

Lo arrestano per spaccio di marijuana: spiega che è per motivi culturali

marijuana-rasta-tuttacronacaUn giardiniere rastafari di 49 anni con una laurea in giurisprudenza che da anni vive nel Bolognese, a Osteria Grande, ma originario del Belize è stato arrestato per spaccio di marijuana. L’uomo ha alcuni precedenti ed è stato bloccato da alcuni carabinieri in borghese che si erano appostati per un servizio antispaccio e che l’hanno visto cofabulare con un altro uomo. Quando questi è stato bloccato, ha consegnato 5 grammi confezionati in un involucro di cellophane. Il giardiniere, che si è avvalso della facoltà di non rispondere, ha comunque dichiarato al giudice di usare la marijuana per questioni culturali e religiose. Ha inoltre negato di averla mai spacciata o coltivata e sostenuto che la banconota gli era stata data da una familiare.

Ucciso a Torino un 27enne nigeriano

accoltellato-torino-tuttacronacaPaul Oyomonzele, un nigeriano pregiudicato di 27 anni, è stato trovato, morto, nell’androne di un condominio a Torino, in via Chatillon. Il giovane è stato raggiunto da alcune coltellate all’addome, una delle quali mortale. Sul volto altre ferite lievi, sempre di arma da taglio. La strada in cui sorge il palazzo fa angolo con via Cigna, un quartiere zona di spaccio, e la vittima era pregiudicata per reati inerenti il traffico di droga. Per la polizia resta preponderante l’ipotesi di un delitto legato allo spaccio di sostanze stupefacenti. L’aggressione è avvenuta all’alba: testimoni hanno riferito di aver udito voci provenire dall’androne della palazzina. Poi di aver visto un uomo bianco fuggire in bicicletta, ora ricercato. La polizia è riuscita a identificare Oyomonzele grazie alle impronte digitali.

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L’oratorio chiude: minacciato dalla droga

 

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Non è stata una scelta facile quella di don Leone Nuzzolese, parroco di San Carlo alla Ca’ Granda a Niguarda, in provincia di Milano: si è sentito costretto a chiudere l’oratorio a causa di un gruppo di spacciatori di quartiere che minaccia la tranquillità della chiesa. Il traffico di droga ha luogo nei giardinetti antistanti la chiesa, il prete ha tentato di dissuadere il gruppo di giovanissimi spacciatori e ha provato mandarli via, ricevendo in cambio avvertimenti al prevosto. A questo punto, per evitare inutili rischi nel periodo estivo, quando c’è una maggior presenza di bambini all’oratorio, si sceglie di chiuderlo. E con esso il centro estivo. Ora si ha intenzione di studiare il da farsi insieme alla Curia e di predisporre, per settembre, interventi anche educativi mirati. La zona conosce bene i problemi dello spaccio di droga ma anche quello del racket degli alloggi popolari. Dopo 7 anni Don Leone lascerà la parrocchia e a settembre al suo posto arriverà un’equipe di quattro sacerdoti.

La marijuana arriva… via sms!

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Lo spaccio di hashish e marijuana si adegua ai tempi ed ecco che i pusher trovano nuovi modi per sbaragliare la concorrenza e limare i tempi di consegna: ordinazioni via sms, mail e whatsapp! Da un anno il monopolio della vendita di queste droghe, a Torino e alcuni centri della provincia, passava infatti per i mezzi di comunicazione tipici degli adolescenti 2.0. Ora sono arrivati 15 arresti da parte dei carabinieri, mentre sono più di 100 i ragazzi che utilizzavano la tecnologia per rifornirsi!

RAPITA LA FIGLIA DEL RE DELLA COCA IN BULGARIA!

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E’ stata rapita a Sofia la figlia di 10 anni del presunto ‘re della cocaina’ bulgaro, Evelin Banev, detto ‘Brendo’. La ragazzina, in viaggio verso la scuola sull’auto del padre, e’ stata prelevata da tre uomini, che hanno sparato all’autista, ora ricoverato. Banev e’ stato condannato a febbraio a 7 anni e mezzo di carcere per riciclaggio. E’ sospettato anche di aver messo in piedi un’organizzazione criminale specializzata nel traffico di cocaina verso l’Italia, con la ‘ndrangheta calabrese.

Rettili a guardia della dose!

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Nessuno poteva pensare che un indagine partita da alcuni esposti di residenti al centro storico di Lucca portasse a un boa e un pitone. Eppure è quello che hanno trovato i poliziotti quando si sono trovati i due animali a guardia della ‘coca’. Gli accertamenti hanno portato all’arresto di tre persone, il bidello di una scuola e due marocchini, per spaccio. In una perquisizione la polizia ha anche ritrovato in una teca protetta dai rettili, mezzo etto di cocaina, marijuana e cartucce.

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