Sparatoria a Velletri davanti a un supermarket

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Terrore nelle strade di Velletri, vicino Roma, dove un 69enne proprietario dell’immobile ha sparato diversi colpi d’arma da fuoco contro il gestore 51enne del supermarket, appartenente alla catena Maury’s,  e contro una commessa 34enne rumena. Entrambi sono stati trasportati in ospedale in gravi condizioni. Il proprietario dell’immobile si è poi costituito ai carabinieri. Ancora sconosciuti i motivi che hanno indotto il 69enne a sparare.

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Ucciso ristoratore italiano in Belgio, è giallo!

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Si chiamava Depalmo Rossi, 60 anni, romagnolo e  proprietario di un ristorante italiano in Belgio, il ‘Le Noir Bonnet’ a Sirault. Depalmo è stato ucciso due giorni fa con i colpi di di arma da fuoco che lo hanno raggiunto alla testa nella notte tra lunedì e martedì. Rossi  è stato ritrovato dalla donna delle pulizie martedì mattina alle 7.15, in un lago di sangue, sulle scale dell’entrata di servizio del ristorante. La sera precedente, non essendoci un grande flusso di clienti, Rossi aveva chiesto al cuoco di chiudere prima e poi si era avviato alla sua abitazione proprio accanto al locale. Aveva usato le scale di servizio, che partono dalla terrazza del locale e danno sul lato della sua abitazione. Il cadavere al momento del rinvenimento aveva ancora indosso gli abiti da lavoro, questo particolare sarebbe stato determinante per gli inquirenti che riterrebbero più plausibile che la sparatoria fosse avvenuta di notte e non la mattina presto. Rossi aveva lasciato l’Italia una trentina d’anni fa e si era trasferito in Belgio, dove si era sposato e aveva avuto due figli. Il suo locale, Le Noir Bonnet, era diventato uno dei più quotati della zona. Rossi tornava ogni estate in Romagna, dove vivono la sorella Sandra, il cognato Augusto Scala, ex calciatore del Cesena e del Bologna, e la nipote Veronica. «Eri un emblema dei sampierani che rappresentano con bravura, serietà e dignità la nostra collettività all’estero», ha scritto su Facebook il sindaco Lorenzo Spignoli.

Gli inquilini che chiedono il pizzo al proprietario…

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Hanno affittato tre abitazioni al Vomero, a Napoli,  e poi hanno minacciato il proprietario di consegnare loro 50 mila euro se non voleva aver distrutti (e quindi inservibili) gli appartamenti. Così tre persone dello stesso nucleo famigliare sono finite ai domiciliari. La polizia ha dovuto recuperare il denaro e ha posto ai domiciliari: F. M., 56 anni, R.P. di 46 e N. M., di 24 anni.

“La dignità non è in vendita”, ristoratore di Capri rifiuta 45mila euro

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Poteva aver guadagnato 45mila euro con una sola serata affittando il locale a un magnate russo, ma lui,  Gianfranco D’Ambra, proprietario del ristorante “Il Gabbiano” sulla spiaggia di Citara a Forio d’Ischia ha rifiutato.

“Avevo già le prenotazioni di alcuni clienti – ha spiegato il ristoratore – e non si può deludere i clienti. Per questo gli ho rifiutato l’affitto in esclusiva del ristorante e gli ho fatto capire che, anche se sono ricchi, non possono pensare di poter comprare sempre tutto”.

D’ambra ha raccontato nei dettagli ciò che è accaduto la scorsa  settimana quando alcune persone al servizio di un magnate russo, che stazionava a largo di Ischia con il suo yacht di lusso lo hanno contattato:

“Mi hanno chiamato venerdì per sabato, giornata in cui avevo quasi tutto il locale prenotato – ha detto D’Ambra – Gliel’ho spiegato che la mia è una clientela prestigiosa e non potevo chiudere le porte ai nostri clienti. Gli ho offerto una metà del ristorante ma a questo punto hanno cominciato ad alzare la posta fino a offrire 45.000 euro. Una cifra che fa gola certamente, ma la loro richiesta era irricevibile: volevano l’uso esclusivo del locale. Per la verità avevano un modo di fare che non mi è piaciuto, volevano imporsi con un diktat: compro e basta! Ma la dignità non è in vendita”.

Follia a Napoli: nigeriano picchia un cane, bastona il padrone e morde gli agenti

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Ieri pomeriggio, in via Orsi, una strada centrale del Vomero, a Napoli, un nigeriano di 30 anni senza fissa dimora e che sopravvive vendendo fazzoletti, senza alcun motivo apparente ha iniziato a colpire un cagnolino che si trovava al guinzaglio del suo padrone. Quando il proprietario ha reagito, l’aggressore ha raccolto un bastone da terra e si è avventato sull’uomo colpendolo al volto. Una pattuglia della Polizia municipale è giunta sul posto proprio in quel momento ma il nigeriano non ha desistito, anzi, la sua furia si è scatenata quando, tra i curiosi che assistevano alla violenza, qualcuno lo ha apostrofato negativamente. Al colmo della follia, il 30enne si è scagliato contro gli agenti. Poco dopo è sopraggiunta anche una pattuglia della polizia di Stato: i due nuovi arrivati, che volevano aiutare i colleghi della municipale, sono stati presi a loro volta a morsi, riportando ferite al volto e al collo. Il nigeriano è stato arrestato solo grazie all’intervento di altri agenti. Per i due poliziotti feriti è stato invece necessario il ricovero all’ospedale Cardarelli.

Stalker insegue l’ex compagna… fino in caserma. Arrestato!

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Una donna aveva sporto denuncia contro il suo ex compagno per stalking e molestie e per questo era stata condotta in un luogo protetto a seguito dell’attuazione dei sistemi di tutela, mentre erano al vaglio dell’inquirente le misure cautelari da intraprendere nei confronti dell’uomo. Ma questo non ha fatto desistere lo stalker. Le telecamere dei Carabinieri di Lido di Camaiore, nel Livornese, hanno ripreso l’arrivo della donna, impaurita e trafelata, all’ingresso della caserma. L’ex convivente, un 53enne, l’aveva inseguita fino all’ingresso, in auto, dopo averla in precedenza speronata e costretta fermarsi frantumandole il finestrino con un’ascia che poi è rimasta all’interno della vettura. A quel punto la vittima è risucita a ripartire, destinazione la stazione dei Carabinieri raggiunta la quale ha lasciato il veivolo per rifugiarsi nell’edificio. A quel punto l’aggressore, sopraggiunto, ha cercato di recuperare l’arma dall’abitacolo ma i carabinieri sono intervenuti bloccandolo dopo che aveva tentato la fuga. La donna ora è in ospedale per i traumi riportati durante l’inseguimento mentre lui, in stato di arresto, verrà ricoverato in psichiatria.

Il cane assomiglia al padrone… per legge!

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Se si dice che i cani asomigliano ai loro “amici a due gambe”, ora in provincia di Bergamo, nel Comune di Rota Imagna, il detto diventa legge. Dal primo giugno, infatti, entrerà in vigore un’ordinanza che regolamenta “il rapporto tra la popolazione umana e le specie canine domestiche”, pena, multe dai 25 ai 150 euro. E’ L’Eco di Bergamo che rende nota l’iniziativa e spiega che nel testo si legge che è “fatto divieto assoluto di consentire la libera circolazione dei cani, senza la presenza di un conduttore di una corporatura e un peso proporzionato alla mole dell’animale”. Anche nel regolamento che stabilisce l’uso del guinzaglio e della museruola viene rimarcato il fatto che cani e padroni debbano assomigliarsi “per legge”, quindi  i padroni devono tener conto dei pesi reciproci: “Il conduttore deve avere una corporatura e un peso proporzionati”.

Ancora mistero sulla morte del ristoratore. Parla il fratello.

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Dopo l’intervista rilasciata dal fratello di Alberto Boi, il ristoratore sardo trovato impiccato ad un albero nel giardino della sua villa, il mistero sulla morte dell’uomo s’infittisce. Una famiglia unita, senza segreti, dove si parlava e i problemi si risolvevano insieme. Sembra proprio che non ci fosse motivo, a parte la separazione dalla moglie, per cui Alberto Boi si potesse levare la vita. Nessuno poteva immaginare un gesto del genere e Olivio, il secondo dei quattro fratelli Boi e proprietario dello storico ristorante Mamutones non riesce proprio a farsi una ragione di questo gesto.

Alberto non aveva dato alcun segno di cedimento? Vi sembrava sereno?

“Prima di tutto, voglio scacciare ogni dubbio. Non si tratta di salute o di depressione. Negli ultimi giorni mio fratello era lo stesso di sempre, il solito gran lavoratore. Non si fermava mai. Anche questa mattina era uscito di casa per tagliare l’erba, controllare l’orto, i due cavalli e le due pecore che aveva in questo piccolo terreno. Per lui quest’aia rappresentava una fuga dalla quotidianità”. Dice Olivio.

Non c’era neanche un’ombra nella vita di Alberto? Il suo gesto non può essere collegato alla chiusura del ristorante di via Metastasio?

“No. Quell’episodio è il classico ago nel pagliaio. Gli affari andavano benissimo. Però, in effetti, c’era qualcosa che non stava andando per il verso giusto. Era nell’aria una separazione con la moglie. L’unico problema, al momento, era questo”.

 Suo fratello era una persona molto legata alla famiglia?

“Tanto. Era lui il primo a organizzare le riunioni con tutti i fratelli durante le festività ed era legatissimo ai suoi due figli. Hanno solo 8 e 10 anni. L’ultimo Natale lo abbiamo passato tutti insieme nel suo ristorante, il Gallura ai Parioli”.

I rapporti tra voi fratelli sono buoni.

I rapporti tra noi non erano buoni, ma ottimi. Siamo arrivati dalla Sardegna 41 anni fa e abbiamo cominciato come lavapiatti. Poi, piano piano, con la massima umiltà e senza mai un litigio, ognuno di noi è riuscito ad aprire il proprio ristorante. Non saremo gente di cultura, ma siamo dei gran lavoratori”.

Non si era mai confessato con qualcuno di voi?

“No, ripeto: il suo gesto è stato tanto tremendo quanto improvviso e imprevedibile. Tra noi non ci sono mai stati segreti. Se mi avesse detto come si sentiva, ci saremmo stretti intorno a lui. Siamo stati sempre una famiglia molto unita”.

Una separazione che forse non riusciva ad accettare o forse qualcosa di cui non aveva messo al corrente la famiglia, la morte di Boi è comunque un suicidio che lascia aperti molti interrogativi.

Ombre sul suicidio del ristoratore romano. Si è impiccato?

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Alberto Boi, 52 anni, a Roma era conosciuto in quanto proprietario di diversi ristoranti sardi tra cui anche il famoso “Gallura” si Parioli e “I due otri” di Corso Francia. Oggi il suo corpo è stato ritrovato appeso ad un albero e inizialmente si è pensato che potesse trattarsi di un suicidio anche perché l’uomo stava per separarsi dalla moglie. Poi i famigliari, sentiti dalla polizia del commissariato di Flaminio, hanno dichiarato che non avrebbe mai manifestato segnali di depressione e sono iniziati i primi dubbi sull’ipotesi del suicidio. Il corpo è stato rinvenuto da un suo amico all’interno del giardino della sua villa in via Bomarzo. Ora la polizia farà altre indagini prima di  archiviare il caso come suicidio, anche perchè la vittima non aveva problemi economici e non ha lasciato nessun biglietto per spiegare il suo gesto.

Notissimo proprietario romano di ristoranti a Roma, s’impicca.

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Un noto ristoratore romano, proprietario di numerosi ristoranti tra cui il «Gallura» ai Parioli, «I due otri» in zona Corso Francia e il «Costa Rei» in centro storico, è stato trovato morto impiccato a un albero nella sua proprietà in zona Due Ponti-Flaminia Nuova.

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