Sta lavorando alla preparazione del nuovo spettacolo “Non c’è più il futuro di una volta 2.0”, che andrà in scena al teatro Leonardo di Milano per tre settimane a partire dal 15 ottobre, Andrea Brambilla, in arte Zuzzurro, che però trova il tempo di raccontare uno spaccato della sua vita e fare una confidenza shock: “Lo scorso febbraio ero in tournée e tossivo sempre. Ho fatto un controllo. Presto, la diagnosi: tumore al polmone. Molto aggressivo. Con linfonodi”. E continua: “Una brutta botta. Poi ho pensato che si può guarire, son guariti in tanti. Certo ti distrugge fisicamente. Ho cominciato la chemioterapia che alterno alla radioterapia. E ho capito che sto meglio se lavoro. Sono debilitato, ma bisogna reagire. Penso sia doveroso provarci. Vorrei dirlo a tutti, specie ai malati giovani: occorrono volontà e ottimismo”. Quello che si è chiesto è stato: “Perché dovrei smettere di far ridere la gente?” Come riporta il Gazzettino, non ci sono molte certezze sulla via di guarigione: “Sono molto vaghi. Sulla guarigione, tacciono. Io faccio lo gnorri e loro cambiano discorso. Ma sono meravigliosi all’Istituto dei Tumori di Milano. Competenti e molto attenti all’aspetto psicologico. Ho invitato il mio oncologo alla prima teatrale del 15 ottobre e gli ho detto: ‘Guardi che se non faccio più ridere, la colpa è sua’”. L’attore, celebre per il duo Gaspare e Zuzzurro, spiega della sua malattia: “Ci sono giorni in cui mi sento bene e giorni in cui sono stanchissimo. Capisco che il fisico non mi segue e questo dà un senso di frustrazione. Ma bisogna reagire. È una questione anche psicologica. Io spero di farcela a recitare tutte le sere, anche il giorno dopo la chemio. Ho sempre cercato di far ridere la gente e continuerò a farlo. Ma se proprio dovessi saltare una recita, so che la gente e gli addetti ai lavori mi capirebbero. Per questo voglio raccontare pubblicamente la mia malattia: per rispetto al pubblico e alle persone che lavorano con me. Perché sappiano che se mi fermo non è per un capriccio. Ho anche avuto paura che qualcuno pensasse che parlo del mio tumore per farmi pubblicità, per attrarre spettatori. Ma alla fine ho deciso di fregarmene. Per me l’importante è continuare a far ridere. E non sbagliare le battute sul palco: questo mi preoccupa. Tutt’al più reciterò seduto”. Perchè la forza per guarire lui la cerca nell’ottimismo e nel lavoro e non importa se lui e Nino Formicola, in arte Gaspare, sono considerati “vecchi, superati, teatranti.Ma a noi la tv di oggi non piace. Quindi sì, siamo un po’ dispiaciuti, ma più di noi, il nostro direttore di banca. Non ci piace questa equazione per cui se non sei in televisione non sei nessuno. Noi per fortuna continuiamo a riempire i teatri. Zelig? È stato bello tornare come ospiti per qualche puntata e non ci aspettavamo una accoglienza così calorosa da parte del pubblico. Si vede che qualcosa di bello abbiamo fatto negli anni”.
Shock a teatro: Zuzzurro e il tumore “molto aggressivo” al polmone
Pubblicato da tdy22 in settembre 28, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/09/28/shock-a-teatro-zuzzurro-e-il-tumore-molto-aggressivo-al-polmone/
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