La “memoria offesa” di Sarah Scazzi: sotto accusa Nonciclopedia

sarah-scazzi-tuttacronacaLa famiglia di Sarah Scazzi, la giovane di Avetrana uccisa e il cui cadavere venne abbandonato in un pozzo il 26 agosto 2010, ha scritto una nota con la quale rende noto che chiederà, passando per via giudiziaria, la rimozione di una pagina web: “La nostra famiglia, ancora una volta, è costretta a subire ingiustificate offese alla memoria di Sarah da parte del sito web denominato ‘Nonciclopedia‘”. E prosegue: “Dobbiamo sopportare l’ennesimo attacco da parte di chi utilizza internet con la pretesa e l’arroganza di presentare come satira quel che è, e rimane, solo ed esclusivamente un insulto gratuito, fatto di espressioni ingiuriose ed immagini deplorevoli. Espressioni ed immagini che, si ripete, non possono certamente ritenersi manifestazione del diritto di satira”. Ancora nella nota si legge: “Episodi del genere, intollerabili, specie se ripetuti e continuati nel tempo non fanno che rinnovare un dolore mai sopito ed infangare ulteriormente il ricordo di Sarah”. E conclude: “Abbiamo deciso, a questo punto di intraprendere tutte le necessarie ed opportune iniziative giudiziarie interessando le competenti Autorità finalizzate a porre fine a questa ennesima e gratuita mortificazione del nostro dramma, anche attraverso la rimozione della pagina incriminata”.

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Inizia l’appello per l’omicidio Scazzi, l’avv della difesa polemico con la giustizia

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E’ tutto pronto per il processo del Tribunale d’appello per l’omicidio Scazzi che dovrà esaminare anche la richiesta di scarcerazione di Sabrina Misseri, condannata all’ergastolo in primo grado per l’omicidio della cugina Sarah «Sabrina è a pezzi. Credo che abbia deciso di venire in tribunale per assistere all’udienza esclusivamente per prendere aria, per uscire dalla cella, per vedere la strada che separa la casa circondariale da Palazzo di giustizia, per guardare due alberi, vedere qualcosa». Lo ha detto all’ANSA l’avv. di Sabrina, Nicola Marseglia.  «Il fatto che, a distanza di dieci mesi dalla sentenza, la Corte d’Assise non abbiamo ancora depositato le motivazioni – ha aggiunto Marseglia – è un motivo di sofferenza perchè tutto questo ritarda, congela, i tempi processuali, dilata nel tempo la celebrazione del processo di secondo grado. Però, non abbiamo rimedi dal punto di vista formale. Anche il fatto di aver presentato questo ricorso, in qualche modo è conseguente al ritardo nel deposito delle motivazioni della sentenza. Non si può – ha obiettato il legale – aspettare sempre tutto e tutti per esercitare a pieno il diritto di difesa». Polemica quindi da parte dell’avvocato della difesa contro la giustizia e i tempi biblici che davvero dilatano anche il dolore dei familiare delle vittime che attendono per anni giustizia e per gli stessi imputati che restano in attesa di giudizio, incerti sulla loro condanna.

 

Sabrina resta in carcere

SABRINA-MISSERI-tuttacronacaE’ stata rigettata dalla Corte di Assise di Taranto l’istanza di scarcerazione avanzata dai difensori di Sabrina Misseri, la ragazza condannata all’ergastolo per l’omicidio della cugina Sarah Scazzi, 15 anni, ad Avetrana. I legali lamentavano il mancato deposito delle motivazioni della sentenza e le precarie condizioni di salute di Sabrina, detenuta a Taranto. Per la procura ionica, che aveva espresso parere sfavorevole alla scarcerazione, alla luce della sentenza di condanna all’ergastolo il quadro cautelare della Misseri si è aggravato, ritenendo ancora concreto il pericolo di fuga e quello di inquinamento probatorio. Per i pm Sabrina ha già ampiamente dimostrato che in stato di libertà è capace di avvicinare testimoni e depistare il corso della giustizia. Nei prossimi giorni è atteso il deposito delle motivazioni della sentenza firmate dal presidente della corte d’assise Rina Trunfio.

Prima confessa e prima starà meglio, questo il pensiero della mamma di Sarah

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”Sabrina sta male solamente perché ha la coscienza sporca. Se decide di confessare non potrà che stare meglio”. Lo ha detto Concetta Serrano, la mamma di Sarah Scazzi, la quindicenne uccisa il 26 agosto 2010 ad Avetrana.

Le parole della donna sono riferite dai legali della famiglia Scazzi, Nicodemo Gentile e Antonio Cozza.Per il delitto la Corte d’assise di Taranto ha condannato nell’aprile scorso alla pena dell’ergastolo la cugina di Sarah, Sabrina Misseri, e la mamma di Sabrina,Cosima Serrano. Benché siano trascorsi nove mesi dalla lettura del dispositivo della sentenza, la Corte d’assise non ha ancora depositato le motivazioni della sentenza. Anche per questo motivo i difensori della giovane, Franco Coppi e Nicola Marseglia, hanno chiesto alla Corte di assise di scarcerare Sabrina. All’istanza la procura ha già dato parere negativo

Il parere della Procura: “Sabrina Misseri deve restare in carcere”

sabrina-misseri-tuttacronacaLa Procura di Taranto, a seguito dell’istanza di scarcerazione presentata alla Corte di Assise dagli avvocati Franco Coppi e Nicola Marseglia, difensori di Sabrina Misseri, ha espresso il parere che la giovane debba rimanere in carcere. Sabrina è stata condannata il 20 aprile 2013 all’ergastolo, così come la madre Cosima Serrano, per l’omicidio della cugina quindicenne Sarah Scazzi. Tale parere, che è obbligatorio ma non vincolante, è indirizzato alla cancelleria della Corte d’Assise la cui decisione è attesa nel giro di qualche giorno. Coppi e Marseglia sostengono che sono trascorsi circa nove mesi dalla sentenza senza che siano state depositate le motivazioni e che questo sarebbe contrario ad ogni principio giuridico. La Corte di Assise, nel dispositivo letto in aula il 20 aprile dello scorso anno, si era data 90 giorni di tempo per il deposito delle motivazioni, termine che però è solo ordinatorio ma non perentorio.

Zio Michele si è impiccato, lo scrive “Oggi”, ma poi arriva la smentita”

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La notizia è stata battuta dal sito online del settimanale “Oggi” che citando una fonte  ha scritto:

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Giallo di Avetrana, stando a una fonte di Oggi.it, Michele Misseri, il contadino che si era autoaccusato dell’omicidio di Sarah Scazzi, si sarebbe tolto la vita, impiccandosi. Per ora non si conoscono ulteriori dettagli, ma pare che l’uomo si sia suicidato in campagna.

Michele Misseri è stato condannato in primo grado a otto anni per l’occultamento di cadavere di Sarah Scazzi. Sua figlia Sabrina Misseri e la moglie Cosima Serrano furono giudicate colpevoli dell’omicidio di Sarah e per questo condannate all’ergastolo.

La fonte che cita Oggi è probabilmente il Corriere del Mattino che ha riportato, secondo il loro sito, alcune agenzie di stampa che parlavano del rinvenimento di zio Michele alle 16.30 di venerdì, impiccato ad un pino, paventando un’eventuale violenza precedente a causa delle ferite sul volto:

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E’ stato trovato morto oggi nelle campagne del salento in contrada Macchie alle ore 16,30 circa. L’anziano si è tolto la vita impiccandosi ad un albero di pino, nei pressi della masseria Montefiore non lontano dalla ferrovia. Sul posto sono intervenute tempestivamente le forze dell’ordine. Il medico legale ha subito constatato il decesso. L’anziano, più volte aveva minacciato il suicidio a causa dell’enorme depressione scaturita dalle vicende di cui è stato protagonista negli ultimi tempi. La scoperta è stata fatta da una coppia di fidanzati della zona che si era appartata nelle vicinanze. La sua auto presenta vistose ammaccature sulla fiancata destra e sul paraurti posteriore. Il RIS dei carabinieri della locale stazione sta indagando su possibili cause diverse dal suicidio, in quanto il cadavere presenta inoltre alcune ferite sul volto.

A smentire il tutto ci ha pensato il quotidiano locale La Voce di Manduria, che spiega:

Così la falsa notizia della morte di Michele Misseri per impiccagione ha intasato il centralino della caserma dei carabinieri di Avetrana e i contatti privati dei militari della caserma costretti anche loro a verificare la drammatica notizia. Ma il contadino, all’insaputa di tutto, si trovava beatamente nella sua villetta bunker di via Grazia Deledda.

Poi, dopo che tutte le principali testate hanno smentito la notizia, Oggi, ha provveduto a cancellare l’articolo dalla sua pagina online.

La memoria sfregiata: la foto della piccola Sarah in un sito d’incontri

sarah-scazzi-tuttacronacaLo sfregio alla memoria della piccola Sarah Scazzi arriva dal sito di amicizie on line: Badoo. Qui compare la foto della ragazzina di Avetrana uccisa il 26 agosto del 2010 e sulla cui morte ancora non tutto è stato chiarito. Ad appropriarsi dell’immagine, la 42enne Maria Rosa, residente a Erchie, un paesino in provincia di Brindisi sul cui confine con Avetrana si trova la tristemente famosa contrada Mosca dove la notte del 6 ottobre di tre anni fa venne trovato il corpo della quindicenne. La donna ha scelto il viso di Sarah per contattare e fare amicizia online. E se già non fosse grave scegliere l’immagine di una minorenne, è orribile che venga utilizzato il volto di una ragazzina innocente a cui è stata spezzata ogni possibilità di futuro. Nella nuvoletta accanto alla foto, si legge che “Maria Rosa vuole fare amicizia”. Badoo, piattaforma virtuale che ha permesso una simile appropriazione d’immagine e d’identità, conta più di 196 milioni di iscritti in 180 paesi ed è tra i siti più frequentati. La famiglia era all’oscuro di questo uso della foto della piccola per farsi notare in rete, quello stesso web dove le immagini di Sarah sono tra le più cliccate su Google e facilmente reperibili.

Michele Misseri e il suo desiderio d’incontrare la mamma di Sarah

sarah_scazzi-tuttacronacaIlaria Cavo, inviata di Videonews, ha intervistato Michele Misseri, lo zio della giovane Sarah Scazzi. Nel filmato, trasmesso questo sera nel corso della trasmissione Quarto Grado, l’uomo ha confidato: “Incontrerei Concetta, ma senza telecamere, privatamente. La vedo passare qualche volta vicino casa e mi dispiace. Faccio finta di non guardarla, perché ci rimango male. Non è giusto quello che è stato fatto. Quello che ho fatto. Le ridirei che sono colpevole, che non copro nessuno”. Continua a dichiararsi l’autore dell’omicidio zio Michele, condannato a otto anni di carcere per occultamento di cadavere, mentre volta le spalle alla telecamera: “Non voglio più essere ripreso dalla televisione, mi hanno sempre bastonato perché vado in tv, dicendomi che sono un pupazzo, un burattino. Per far emergere la verità, ho subìto tutte queste cose che fanno male”. E riguardo a un eventuale incontro con la cognata: “Per prima cosa chiederei perdono a Concetta. Mi scuserei per quello che è successo: non l’ho fatto apposta. Questa è la verità. Se lei mi guardasse negli occhi, si convincerebbe che sto dicendo veramente la verità. Non volevo uccidere Sarah. Non so nemmeno perché l’ho fatto. Non mi hanno mai creduto, perché non mi ricordo come ho fatto con la corda”. Misseri continua a raccontarsi e confessa: “Piango sempre quando ci penso. Dovevo stare benone adesso e, invece, ho distrutto la mia famiglia e quella degli altri. Ero un uomo conosciuto da tutti e ora sono tra i più miserabili che esistano. Anche che se Concetta mi perdonasse, quel che ho fatto mi rimarrà sempre sulla coscienza”. Ma ci tiene anche a difendersi dalle accuse della madre di Sarah: “Non sono un furbacchione. Non è detto che Concetta mi debba credere per forza, ma io dico la mia verità”. Michele, noto per aver cambiato infinite volte la sua versione dei fatti, ora continua a difendere la figlia: “Cosa deve perdonare Concetta a Sabrina, se mia figlia non ha commesso niente? Ha fatto tre anni da innocente”. All’invito della Cavo di recarsi a casa della cognata, dichiara: “Se Concetta me lo chiede, io ci vado, ma non spontaneamente perché mi vergogno”.

“Non l’ho mai detto”, così la mamma di Sarah su alcune dichiarazioni dei media

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Tante le indiscrezioni, le frasi e le verità secondo i media che però sono seccamente smentite da Cocetta Serrano Spagnolo, la madre di Sarah Scazzi, la 15enne di Avetrana uccisa il 26 agosto del 2010. Proprio per sgomberare il campo da possibili fraintendimenti la donna ha dichiarato:

”Non ho mai detto che ‘mia figlia Sarah aveva scoperto che qui ad Avetrana si celebrano terribili riti satanici, nei quali è coinvolta anche Sabrina’, né tantomeno di essere ‘sicura’ che lì ‘avveniva qualcosa di losco che mia figlia sapeva e non doveva raccontare a nessuno’. E ciò semplicemente – ma fondamentalmente – perché non sono a conoscenza di tali fatti e circostanze”. Concetta Serrano sottolinea che ”in caso contrario, trattandosi di mia figlia e del processo che riguarda la sua tragica fine, non avrei esitato nemmeno un istante nel riferire tali dati ai miei avvocati, alla Procura e alla Corte di assise, quando sono stata sentita, ed in ogni udienza a cui ho partecipato; avvocati, Procura e Corte di assise del cui lavoro, professionalità e serietà non ho mai dubitato”.

La mamma di Sarah e la lettera a Sabrina

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Ieri sera, a Quarto Grado, Concetta Serrano madre di Sarah Scazzi ha lanciato il suo appello pubblico tramite una mail.

“Vorrei incontrare Sabrina: mi piacerebbe aiutarla ad iniziare un cammino giusto agli occhi di Dio”. Nella missiva indirizzata a uno dei legali della famiglia, Antonio Cozza, Concetta non parla di perdono ma invita Sabrina a intraprendere un cammino di fede.

“Vorrei incontrarla, – aggiunge Concetta – non per chiederle se ha ucciso Sarah, anzi… sarà un discorso che non farò mai, se lei non lo vorrà”. Per me sarebbe davvero bello rivedere le due cugine nel Nuovo Mondo’, governato da Cristo Gesù, – conclude la donna – che si abbracciano, dimenticando il male che ha portato a questa tragica situazione”.

I nostri 7 giorni: un saluto alla settimana, pronti ad accogliere la prossima!

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E’ stata una settimana dove ci hanno colpiti gli addi. Sette giorni di saluti e ricordi e la certezza che alcune persone, in realtà, non se ne andranno mai. Ne è esempio Don Gallo, il prete di strada che ci ha insegnato così tanto, anche a cantare O Bella Ciao in chiesa, perchè in fin dei conti non è vero che “tutto è uno”? Ecco allora che vengono annullate le distanze e le differenze, non c’è alto o basso, c’è, forse, solo la bellezza e la sincerità di quegli ultimi che lui tanto amava e che la società non è in grado di vedere con gli stessi suoi occhi. L’abbiamo salutato, pur sapendo che non è un addio: non c’è un “per sempre” quando ti separi da una persona che ha dato e insegnato tanto. Ma prima di lui se n’è andato anche il surfer Andrea La Cava, tra le onde che amava tanto da trasferirsi per poterle solcare ogni volta avessero fatto capolino sul lungomare toscano. Perchè quando hai una passione, un amore vero, fai di tutto per viverlo appieno. Se ci si ascolta, e lo si sa ascoltare, c’è sempre un sogno da seguire e inseguire, un desiderio che ti dà la forza di compiere grandi imprese e superare ogni avversario, ogni difficoltà, la natura stessa con tue sole forze. Ce l’ha dimostrato Vincenzo Nibali con la sua spettacolare conquistta delle Tre Cime di Lavaredo, impresa che resterà impressa a lungo.

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Chi al suo sogno è stato strappato troppo presto, invece, è stato il regista Nicola Rondolino, che oltre ai suoi lavori ci ha regalato anche uno sguardo nuovo sul cinema giapponese, grazie alla sua partecipazione al Torino Film Festival, di cui curava la sezione. Purtroppo le giornate hanno anche la pennellata di nero, con quella cronaca che parla di vite spezzate, di violenza, di mistero. Quello che ci ha colpiti è stata la morte, crudele e barbara, della giovane Fabiana Luzzi, che il suo fidanzato ha bruciato mentre era ancora in vita, con un gesto che denota l’incapacità non solo di amare ma anche di vivere: nessuna gelosia può nè potrà mai giustificare una simile atrocità. Ma altre ferite sono ancora aperte, come la morte di Roberta Ragusa: nuovi testimoni, ma ancora nessuna certezza nè giustizia per lei. Ma tante domande ci sono ancora anche riguardo la morte della piccola Sarah Scazzi, mentre nuovi dettagli del processo che ha portato alla condanna all’ergastolo per Cosima e Sabrina vengono resi noti. Ma la violenza non è un’esclusiva italiana: anche Londra piange i suoi morti, come il soldato Lee Rigby, barbaramente massacrato da Michael Adebolajo. A cosa ci possiamo ancora aggrappare? Alla speranza in un futuro migliore sembra difficile, considerata la riforma delle pensioni che sta arrivando. Ci si distrae un po’ con le vite dei vip, anche quando compiono un gesto di coraggio come quello di Angelina Jolie, alla cui mastectomia è stato dedicato anche un quadro. Oppure ci regaliamo un po’ di gossip, curiosando nelle vite private altrui, come quella di Emma, che ha festeggiato il compleanno con un nuovo amore. A volte è per prendere esempio, altre per imparare a non mollare mai, a continuare a credere e sperare, a capire che quel buio in cui a volte ci sentiamo immersi non è altro che la terra in cui il seme di un magnifico fiore si sta riposando prima di sbocciare per regalarci nuova gioia. Perchè noi alla speranza, nonostante tutto, ci teniamo aggrappati, la teniamo per mano così come fanno i due dolcissimi gemellini neonati.

GOOD NIGHT, AND GOOD LUCK!

Caso Scazzi: Sabrina e i suoi due uomini

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Alla trasmissione Quarto Grado si mostrano alcuni frammenti del processo Scazzi, tutti incentrati sulla figura di Sabrina. Ed emerge un nuovo aspetto di Michele Misseri. La ragazza, che ammette di non conoscere bene il padre in quanto fino al 2001 aveva vissuto, per lavoro, in Germania. Ma se inizialmente ha negato che potesse aver avuto degli approcci particolari con la cugina Sarah, poi il sospetto le è venuto. Tutto deriva da una confessione che le era stata fatta da una zia che ricorda un fatto avvenuto ancora all’epoca del fidanzamento di Michele con Cosima. L’uomo avrebbe tentato un approccio con quella che sarebbe diventata la cognata, che però è riuscita a svincolare e fuggire. Nel frattempo a Misseri è stato confermato l’obbligo di dimora: non potrà quindi allontanarsi dall’abitazione neanche per recarsi ai terreni di famiglia, quegli stessi appezzamenti dove si trova il pozzo in cui era stata gettata Sarah.

Ivano Russo, in aula, parla invece di comportamenti ambigui nei suoi confronti da parte della ragazza che arrivava a chiamarlo “dio Ivano”. L’avvocato in aula legge anche dei messaggi che i due si erano scambiati e il ragazzo spiega, raccontato che, dopo essersi denudati, hanno avuto un contatto fisico ma si sono fermati subito. All’insistenza dell’avvocato, al limite del voyeurismo come lo definisce Meluzzi in studio, Ivano spiega che c’è stata penetrazione ma il rapporto non è proseguito, non è quindi giunto a compimento. Anche lui parla di Sarah come di una “sorellina minore”.

Dopo il processo: le impressioni di Concetta, madre di Sarah Scazzi

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Durante la trasmissione Quarto Grado, Concetta Serrano, la madre di Sarah, è invitata a ripercorrere il processo che ha portato alla condanna di Sabrina Misseri e di Cosima Serrano. La donna le ritiene entrambe colpevoli stando al materiale presentato dal pm, nel quale ha riposto la sua fiducia. Nonostante la condanna, l’amarezza rimane, acuita anche dal fatto che la nipote Valentina Misseri, convinta dell’innocenza della sorella e della madre, non ha intenzione di parlarle. Secondo la ragazza, infatti, Concetta così come tutti gli altri non vuole conoscere la verità ma quell’idea di verità che si sono creati: ossia Michele innocente e le donne colpevoli. Per quel che riguarda Cosima, secondo Concetta è una donna molta più propensa a difendere la figlia che non la giustizia. La madre della vittima, che crede all’innocenza di Michele, afferma di farlo solo perché l’uomo ha sempre dimostrato di non essere in grado di superare certi suoi limiti, può arrivare ad occultare un cadavere, ma non ad uccidere, e questo l’ha dimostrato nel corso di questi anni. Concetta si è fatta un’opinione della nipote, una ragazza di 24 anni: odiava la cugina, oppure non sarebbe arrivata a compiere un delitto.

Michele Misseri, a sua volta condannato a 8 anni, non è ancora in carcere perchè al momento non ci sono misure cautelari che prevedano l’ingresso in prigione finchè non ci sia una sentenza di terzo grado. Continua allora a parlare alle televisione e ripetere che “io non le posso abbandonare”, ammette però che, qualora la figlia fosse colpevole, lui non l’avrebbe protetta, quindi è sbagliato pensare che si assuma una colpa che non ha.

Michele torna al pozzo maledetto… pellegrinaggio alla “tomba” di Sarah

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Michele Misseri è un uomo dilaniato dal rimorso di non aver retto di fronte alle domande puntuali e precise che esigevano una risposta… Lui ha dato tante risposte, spesso contrastanti. Versioni su versioni in cui i frammenti di verità poi sono emersi poco a poco e hanno segnato la via dell’ergastolo, in primo grado, per Cosima Serrano e sua figlia Sabrina. Ma Michele ha fatto condannare anche il fratello Carmine e al nipote Cosimo. Famiglie distrutte per un crimine orrendo. Ora Michele cerca “il perdono della famiglia” con una “condanna esemplare”, ma per il momento non è arrivata. Michele Misseri ora si sente doppiamente colpevole e fa quello che da sempre lo fa stare meglio, che gli allevia temporaneamente il dolore: diventare un protagonista-vittima-colpevole davanti ai mezzi di informazione. Un protagonismo patologico, dettato da quel suo sentirsi inadatto, emarginato dalla sua stessa famiglia, innocente e ancor più colpevole.

Così percorre di nuovo la strada verso il pozzo del ritrovamento, un gesto da vero colpevole, come in un film. Purtroppo Misseri dovrà rassegnarsi a fare i conti con la realtà diversa… con quella realtà che ancora una volta gli leva anche il “protagonismo dell’assassino” perhè da uomo fragile quale è, non l’ha uccisa lui Sarah.        

 

Sopravvissuti (un po’ ammaccati) agli ultimi 7 giorni… la nostra top!

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A tutt’ora, i politici del Pd, il partito allo sfascio, commentano quello che sta accadendo con una lettura che, una volta in più, dimostrano quanto lontani siano dagli elettori: le sedi provinciali sono occupate, i giovani del partito hanno acclamato Rodotà manifestando lungo tutto lo stivale, i militanti hanno urlato “Vergogna” ai loro rappresentanti… e il commento che arriva suona simile a: gli elettori sono delusi a causa dei franchi tiratori. Dei franchi tiratori??? Forse è deluso da chi il voto l’ha dato inciuciando con l’acerrimo nemico Berlusconi che, una volta di più, ha compattato il suo partito. Del resto questa è stata la settimana delle elezioni del Presidente, che hanno portato alla ri-nomina di quello stesso Napolitano che fino al giorno prima negava con tutto se stesso la possibilità di tornare sui suoi passi. Come si suol dire… non c’è due senza tre: Berlusconi aveva fatto marcia indietro per poi tornare in campo, Monti aveva assicurato di non essere un politico e che avrebbe fatto rientro alla sua Bocconi… se è vero che il quarto vien da sè, aspettiamo a vedere che inventerà Bersani per riaffacciarsi dalla finestra… Ma veniamo a noi, e a voi! In questa settimana quello che più vi ha incuriosito è stata la lettura che Travaglio ha dato di Marini, il nome condiviso sia da Pd che da Pdl il primo giorno di votazioni. Nome bruciato dallo stesso partito che l’aveva proposto, che ora non risparmia attacchi a chi “l’ha silurato” in sede di voto. Giustamente, conosciamo un po’ chi potrebbe governarci.

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Al secondo posto però ecco il suicidio di Fermo Santarossa, un imprenditore che, messo alle strette, ha preferito il suicidio al dover scegliere chi, tra i suoi dipendenti, licenziare. In uno Stato che strangola, in mezzo a litigi nelle alte sfere interessate solo ai propri interessi, c’è ancora chi conosce il significato del termine DIGNITA’, vissuta sulla propria pelle, non professata solo a parole. Dopo questa notizia, che è l’ennesima immagine di uno Stato malato, questa settimana siamo stati sconvolti dalle tante, troppe, manifestazioni di odio ma non solo. Viene da pensare a debolezza, incapacità di affrontare la vita e le sue situazioni, ad un essere “viziati” nell’anima. Sembra che le persone si aspettino di poter avere sempre e comunque quello che vogliono e, se non l’ottengono, l’unica via d’uscita è la violenza. In particolare, questa settimana, c’è stata l’aggressione a Lucia Annibali, un’avvocatessa sfregiata al volto con l’acido per ordine del suo ex che, creatosi l’alibi, ha ingaggiato due persone perchè facessero il lavoro sporco al posto suo. E sempre in tema di violenze ingiustificate ed ingiustificabili, una telefonata anonima ha permesso ai carabinieri di ritrovare i resti di una donna in un sacco nero, Denise Morello ha perso la vita per mano del suo ex, che “l’amava tanto”, troppo, in maniera così assoluta da aver preferito ucciderla che permetterle di vivere senza di lui e, ancora, Michela Fioretti ha perso la vita per mano dell’ex marito, incapace di sopportare la separazione tanto da preferire uccidere la donna e tentare il suicidio, e poco importa dei due figli piccoli. Ma questa settimana è stata anche la sentenza del caso Scazzi: per l’omicidio della giovane Sarah, Sabrina e Cosima sono state condannate all’ergastolo. Altre due notizie hanno attratto la nostra/vostra attenzione: una coppia sorpresa a far sesso sul cofano dell’auto ha picchiato il proprietario della vettura mentre si è scoperto che la società che produce il musical Shrek non paga gli artisti.  Passando dall’Italia all’estero, per tutta la settimana abbiamo seguito prima l’attentato alla maratona di Boston, in seguito le varie teorie offerte dagli inquirenti per poi osservare la caccia ai due ragazzi sospettati dall’Fbi. Con tutta questa violenza, questa crudeltà gratuita, c’è ancora chi vorrebbe riempire di fiori i cannoni e pensa che, alla fin fine, meglio fare l’amore che la guerra, se poi lo si fa “con perizia”, allora la vita potrebbe tingersi di tinte diverse: vogliamo leggerlo così l’interesse per il Kama Xcitra, che svela il Kamasutra in 3D.

Ci auguriamo che la settimana prossima ci regali qualche sorriso, ci porti un po’ di leggerezza, ne abbiamo bisogno. Per questo vi salutiamo con questo video, per ricordare che abbiamo un bimbo in noi, che ha bisogno di divertirsi e stare bene, cerca armonia e un po’ di leggerezza. Sperando che tutto quello che sta accadendo possa essere presto bilanciato!

Good night, and good luck!

Valentina Misseri: mia madre e mia sorella sono innocenti

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Valentina Misseri, la sorella di Sabrina, a quarto Grado parla dando le spalle alla telecamera: vorrebbe che la gente dimenticasse la sua faccia. Lei si vergogna, di essere figlia di quel Michele che ha ucciso una ragazzina di 15 anni, la sua stessa nipote. Quello di cui assolutamente non si vergogna sono la madre e la sorella, della cui innocenza è certa. Quello che l’ha fatta più soffrire è stato l’applauso in aula alla parola “ergastolo”, lo stesso che aveva accompagnato l’arresto delle due donne. Quello che non accetta è che tutte le persone che dichiarano di volere la verità e la giustizia per Sarah, altro non desiderano che conoscere la “loro” verità, non quella effettiva. E’ assolutamente certe dell’innocenza delle due donne e crede ad ogni parola pronunciata dal padre quando ha affermato la sua colpevolezza. E si chiede dove siano le prove contro Cosima, sicura che la sorella non abbia fatto nulla per sviare le indagini. Da sorella, da figlia, non riesce a trovare nessuna prova, nessuna affermazione che le riesca ad instillare il dubbio circa la loro innocenza. Non dubita però della colpevolezza del padre. Lo stesso Michele si autoaccusa ormai da anni, inascoltato: troppe versioni ha offerto dell’accaduto, inizialmente accusando la figlia per poi ripiegare sulla sua stessa persona.

Sarah, Sabrina… e un uomo, tra loro

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Sabrina, in alcuni sms, aveva confidato ad un’amica di non piacersi, che avrebbe desiderato “cambiarsi dalla testa ai piedi”,.Giocava a fare la femme fatale con Ivano per conquistarlo, lo provocava con un atteggiamento disinibito, reale o recitato che fosse. Il gioco si fa poi più spinto, con uno scambio di messaggi espliciti tra i due e atteggiamenti equivoci anche davanti agli occhi di Sarah che, invece di essere allontanata, veniva tenuta vicina durante “i giochi” per scattare foto. Ivano si sarebbe poi tirato indietro e questo avrebbe reso Sarah una persona scomoda, di troppo e, soprattutto, a conoscenza di troppi particolari. Tutto questo, la gelosia per un ragazzo, la vergogna del rifiuto, la paura di essere “smascherata” come una poco di buono, se anche non fossero state le cause scatenanti potevano rappresentare, per la pubblica accusa, delle concause in presenza di dissapori, come testimoniato da una lite avvenuta tra le due ragazze la sera prima dell’omicidio che però, secondo l’avvocato difensore, non sarebbe stato che un semplice rimprovero da parte della maggiore.

Da madre a madre: l’amarezza di Concetta

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Concetta, intervistata, racconta come sta vivendo questo periodo, in una casa troppo silenziosa che rende l’assenza di Sarah quasi un urlo e a confronto con una sorella che non le ha mai dichiarato, direttamente il proprio pentimento. Concetta non si è mai recata a trovare né Cosima né la nipote, convinta che sarebbero state loro ad attaccarla, dandole addosso perché non crede alla loro innocenza a causa di tutto il materiale presentato. “Devi credere alla nostra innocenza”, così le avrebbero detto. Per la madre di Sarah, Sabrina è solo una ragazza psicologicamente debole, succube di una Cosima che ha le sue certezze ma con il suo atteggiamento è solo riuscita a nuovere alla figlia che, probabilmente, senza di lei avrebbe avuto una pena più breve. Secondo Concetta, Cosima avrebbe quindi fatto di tutto per proteggere la figlia, senza riuscirci: la donna termina così il suo intervento: “Se invece di proteggere tua figlia la distruggi… ammazza che mamma!”

Caso Scazzi: una sentenza destinata a ribaltarsi?

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L’avvocato Coppi, difensore di Sabrina, continua ad essere sicuro di sé: troppi dubbi in questo dibattimento, lasciano un’ autostrada enorme aperta per il ribaltamento della sentenza. E infatti il processo è stato giostrato con perizia dagli avvocati, che si sono consegnati alla verità degli uomoni e degli atti processuali molto più che non a prove mai rinvenute. Decisione della Corte che è stata appresa in diversi modi: se Michele si è nascosto, per piangere in pace, Anna Pisanò, amica di Sabrina e testimone a suo carico, afferma che non si aspettava altro di diverso ma nega di averla mai accusata: “ho solo riferito i fatti”. Intanto la madre Concetta è ben consapevole che, nonostante l’ergastolo sia la giusta pena per un assassinio tanto efferato, ciò non colmerà il vuoto lasciato da Sarah. Anche gli abitanti di Avetrana, che da tempo ormai avevano deciso la colpevolezza delle due donne, si schierano a favore dei giudici anche se questo non cambierà la situazione: “La Sarah, ormai non c’è più”. E proprio su chi vive in questo piccolo paese ci si interroga: davvero nessuno ha visto nulla, a parte il fioraio che ha ritrattato la prima versione parlando di un sogno? A solo sentire il termine omertà, tutti negano: “Omertà, omertà… ci facciamo solo i fatti nostri.”

Intanto sono stati trasmessi i dati che riguardano Ivano Russo, Alessio Pisello, Giuseppe Serrano e tre testimoni legati al fioraio ed a ciò che ha visto/sognato che saranno probabilmente processati per falsa testimonianza.

Cosima a Sabrina: “Perché piangi? Lo sapevamo che finiva così!”

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A Quarto grado si parla del caso Scazzi, ora che si è appena concluso il primo grado di giudizio con una condanna all’ergastolo per Sabrina e Cosima. Arriva quel fotogramma catturato per sbaglio, con una Sabrina, che ha vietato alle telecamere di riprenderla da quando è entrata in carcere, che cammina a testa bassa e si passa la mano sul volto per coprire le lacrime. Un’emozione catturata della ragazza, mentre sua madre, la sfinge di Avetrana, non ha estraniato nulla: impassibile Cosima, così come l’abbiamo sempre vista in questi anni. La corazza si spezza per un attimo solo quando è in auto con la figlia: ora che è tutto terminato l’abbraccia, la prima manifestazione di affetto in tutto questo tempo. Ed implacabile arriva la sua domanda: “Perché piangi? Lo sapevamo che finiva così!”.

 

Le impressioni a caldo dopo la sentenza Scazzi… Concetta e Giacomo.

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E’ stata ospite a Domenica Live Concetta Scazzi insieme al marito Giacomo. Ieri vi è stata la sentenza che ha condannato all’ergastolo Sabrina e Cosima Misseri e

«Al momento della sentenza, Sabrina è scoppiata a piangere, mentre mia sorella come al solito ha una sola espressione. Il capofamiglia in casa Misseri era Cosima. Michele si è sottomesso alla volontà della moglie. E il giudice ha capito perfettamente come sono andate le cose e la psicologia di queste persone», così Concetta approva la sentenza della Corte d’Assise e poi prosegue affermando: «Michele era un buon zio. Non era in grado di fare tutto da solo. Doveva esserci qualcuno con lui ad occultare il corpo. Per Michele provo compassione anche se ha fatto qualcosa di gravissimo».

Anche nel ricordo di quella maledetta giornata c’è forse già il presentimento di una tragedia che si era già consumata, ma che ancora era celata ai genitori:  «Eravamo insieme ad Avetrana quando Sarah è scomparsa. L’abbiamo cercata ovunque. Quando Sabrina è arrivata la seconda volta, dicendo che di Sarah non c’era traccia, abbiamo avuto come un presentimento. Abbiamo detto: “Andiamo in caserma”».

E il fratello di Sarah come ha reagito alla sentenza? «Claudio come ragazzo è molto pessimista: Non arrendiamoci perché tutto potrebbe succedere, c’è il secondo grado».

Poi, a Domenica Live va in onda la video-intervista a Michele Misseri: «Ho un rimorso dentro che prima o poi esploderà: perché non c’è nessuna prova che confermi che sono stata io. Devo liberarmi dalla mia coscienza, quell’angelo biondo deve sapere perché è morto. Quando ho sentito la parola ergastolo mi sono sentito morire. Con questa sentenza, Sarah ancora piange. Solo dio può dimostrare che io dica la verità». Poi, qualche timore: «Già mi hanno dato un calcio. Io non posso uscire di casa: non ho nessuno, sono solo».
E Concetta commenta: «Michele è un povero comico drammatico». E quando la D’Urso chiede: «Perché minaccia di togliersi la vita?», la mamma di Sarah risponde: «Chiedetelo a lui. E poi, uno che vuole uccidersi non lo dice».

Una sentenza giusta, ma non ha vinto nessuno… Sarah non c’è più

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«Ci speravo, ma rimane una sentenza amara. Chi uccide merita l’ergastolo». Con queste parole Concetta Serrano, la madre di Sarah Scazzi, ha commentato la condanna all’ergastolo di Cosima Serrano e Sabrina Misseri, dopo aver ringraziato la procura per il lavoro fatto.
«Non ha vinto nessuno, perché Concetta, Giacomo e Claudio hanno perso una figlia e una sorella». Così l’avvocato Walter Biscotti, legale di parte civile della famiglia di Sarah Scazzi, ha commentato la sentenza di condanna all’ergastolo per Cosima Serrano e Sabrina Misseri. «È una sentenza severa ma era attesa – ha aggiunto – perchè gli uffici del pm hanno fatto un lavoro esemplare che ha fatto emergere in modo inconfutabile le responsabilità».

Suona la campana… Processo Scazzi… ERGASTOLI!

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Serrano Cosimo e Misseri Sabrina condanna all’ergastolo.  GIUSTIZIA E’ FATTA!

Misseri Michele pena anni 8, Cosimo Cosma e Carmine Misseri  6 anni.

Una sentenza esemplare che non lascia nulla di impunito e che rende giustizia a una ragazzina di 12 anni barbaramente uccisa. La corte non ha fatto sconti nelle pene sia carcerarie che nei risarcimenti alla famiglia. Si chiude così il primo gradi di giudizio su una sentenza che tutta l’Italia attendeva da tempo. Non ci sarà mai un giusto risarcimento il delitto di Sarah, ma la giustizia ha fatto tutto quello che era in suo potere.

Giustizia per Sarah: oggi la sentenza

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26 agosto 2010 – 20 aprile 2013: dall’uccisione della 15enne Sarah Scazzi alla sentenza del processo che ha portato alla sbarra Sabrina Misseri e Cosima Serrano. Arriva nel pomeriggio la decisione dei giudici della Corte d’Assise di Taranto dopo che la Procura ha chiesto, per le due imputate, la condanna all’ergastolo. 15 mesi e 52 udienze, tanto è durato il processo che portato in aula nove imputati. Tra questi, oltre alle due donne, accusate di omicidio volontario, sequestro di persona, soppressione di cadavere e furto aggravato, Michele Misseri, che deve risponde di soppressione di cadavere e furto aggravato e rischia nove anni di carcere mentre ne sono stati richiesti otto per il fratello e il nipote, Carmine Misseri e Cosimo Cosma, per concorso in soppressione.

Caso Scazzi: la ricostruzione della Pubblica Accusa

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La pubblica accusa di Cosima e Sabrina continua a muoversi su una stessa linea: Michele non era in casa nel momento in cui le due donne privavano della vita Sarah, non in modo premeditato ma per un accumulo di rabbia. Per il Pubblico Ministero si tratta di uno strangolamento che è durato dai 3 ai 5 minuti, un impeto d’ira che una delle due donne avrebbe potuto interrompere se non fossero state entrambe coinvolte. La ricostruzione propone le 14.24 come orario dell’omicidio, dopo di che, alle 15:08, Michele era già nella zona del pozzo. Per il PM, quindi, nessuna delle due donne, Sabrina e Cosima, ha una maggiore o minore responsabilità. Si conoscerà mai la verità? In un caso in cui il “testimone chiave” continua a fornire, fino all’ultimo, versioni differenti e che non riesce neanche ad indicare l’arma del delitto? Del resto anche il medico legale che ha contestato si potesse trattare di una corda, affermando invece che fosse una cintura, è stato messo in discussione sia dall’accusa che dalla difesa e di certo non è credibile Michele che è passato da corda a cintura per poi tornare sui suoi passi. Cosa c’è di certo in questo processo? Che è stato commesso un omicidio efferato, che si è spezzata una giovane vita, che un sorriso si è spento per sempre!

Caso Scazzi: Sabrina continua ad affermare la sua innocenza!

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Dalla ricostruzione delle parole della più giovane delle due imputate, proposta da Quarto Grado, risulta che Sabrina continua ad affermare di non aver mai visto Sarah quel fatidico giorno, eccettuata la mattina, quando in casa si trovava anche Anna Pisanò, una presenza che inibiva la ragazzina dal parlare. Questo dipendeva dal fatto che la Pisanò, con la quale l’imputata nega di avere avuto uno stretto rapporto di amicizia, due anni prima, aveva raccontato a Sarah che suo padre era uno che allungava le mani. Conferma di non amare Ivano e che la cugina era all’oscuro del loro rapporto sessuale oltre a ribadire di non aver mai notato che Michele avesse particolari inclinazioni sessuali per la nipote. E’ da notare il netto cambiamento della ragazza: se nei primi tempi, dopo la scomparsa ed il ritrovamento del cadavere, era sempre pronta ad apparire in video, ora si rifiuta di farsi riprendere. Stando all’accusa, però, motivi di colpevolezza cospirano contro la ragazza: la lite tra le due cugine intercorsa la sera precedente al delitto, il movente nonchè varie testimonianze e i movimenti delle celle telefoniche.

Sarah continua ad aspettare… e Michele dà una nuova versione!

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E’ da lunedì 15 che la Corte, dopo le ultime arringhe, è chiusa in Camera di Consiglio dove si trovano anche i giudici popolari: tre insegnanti, due casalinghe ed un pensionato. La decisione non è semplice e, come ricordato dall’avvocato di Sabrina, Franco Coppi, si condanna solo ogni oltre ragionevole dubbio. Insomma, ci deve essere la certezza della colpevolezza e in un processo in cui su ogni fatto esistono più versioni e diverse letture è sicuramente difficile andare ogni oltre ragionevole dubbio. E mentre anche i colpevolisti della prima ora iniziano a tentennare, giunto alla resa dei conti, Michele Misseri ha già pronta la valigia: lui in carcere ci vuole andare e ridonare la libertà alla moglie ed alla figlia. Ai giornalisti di Quarto Grado insiste anche per mostrare cosa contiene: tra le altre cose, delle scarpe senza lacci, perchè in prigione non si possono usare. Nel frattempo, a sentire i legali di Sabrina, la ragazza piange, soffre di attacchi di panico e non riesce a dormire, le guardie carcerarie però dipingono un quadro diverso: la ragazza vivrebbe relativamente tranquilla, salvo poi lasciarsi andare in presenza degli avvocati. Intanto Zio Michele, che si autoaccusa dal novembre 2010 e continua a scrivere alla figlia senza ricevere risposte, mostra la sua stanza e il citofono proprio accanto alla testiera del letto matrimoniale, dove, quel fatidico giorno, Cosima stava riposando. Michele non voleva la moglie venisse disturbata durante la siesta e questo la nipote lo sapeva, quindi “presume” che Sarah, per non suonare, sia scesa nel luogo dove poi sarebbe stata uccisa. Sapeva che là avrebbe trovato Michele che, nervoso, l’ha cacciata. La giovane però non si è allontanata e l’uomo l’avrebbe sollevata da dietro, posandole le mani sul seno senza volerlo. La reazione scomposta di Sarah, che ha risposto con un calcio, gli avrebbe fatto perdere il lume della ragione. Arriva così la nuova versione di Misseri che giustifica tutte le sue contraddizioni con il fatto che, sotto effetto dei calmanti, non si rendeva bene conto delle sue affermazioni.

Processo Scazzi: la Corte conferma proscioglimento per Russo e Scredo

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Sono stati prosciolti! L’avv.  Vito junior Russo e Anna Scredo, congnata del  fioraio di Avetrana Giovanni Buccolieri, indagati per favoreggiamento nell’ambito dell’inchiesta sull’omicidio di Sarah Scazzi, sono stati ritenuti non colpevoli.

Russo, inizialmente avvocato di Sabrina Misseri, era stato indagato per tentato favoreggiamento, poiché, secondo l’accusa, si era attivato per ottenere in favore di un collega la nomina a difensore di fiducia di Michele Misseri, padre della sua assistita, nonostante le accuse che l’uomo aveva formulato nei confronti della figlia Sabrina in merito all’omicidio di Sarah.

Inoltre, il legale era finito sotto inchiesta con l’accusa di aver soppresso un verbale di indagine. Anna Scredo, invece, aveva rilasciato dichiarazioni in merito ad affermazioni fatte dal cognato Giovanni Buccolieri sulla “percezione di una scena su accadimenti connessi all’omicidio”, che era stata poi definita come “frutto della ricostruzione di un sogno”. La Suprema Corte ha condiviso le conclusioni del gip, che ha ritenuto insussistenti le ipotesi di reato, anche per la “mancanza di prova”.

Tra i poster di Sarah e gli incubi di Sabrina

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Sono apparsi i manifesti sul cancello del palazzo di Giustizia di taranto. Fra poche ore ci dovrebbe essere la sentenza per l’omicifio di Sarah Scazzi e la popolazione attraverso i manifesti chiede che venga fatta giustizia. Il monito viene dal gruppo “Verità e giustizia per Sarah Scazzi” nato su Facebook. Intanto da dietro le sbarre Sabrina, che vede avvicinarsi la condanna, richiama ancora una volta l’attenzione su di se e attraverso il suo avvocato fa sapere «Non ho ucciso Sarah, le volevo bene. Mi fa impazzire pensare che la gente mi creda un’assassina». La Misseri ha dichiarato anche che sta vivendo una vigilia piena di incubi notturni… una vera condanna in attesa della sentenza!

Il top della settimana: italiani pronti alla guerra… o alla dieta?

7 giorni - tuttacronaca

Che gli italiani siano stanchi della politica ci è apparso abbastanza evidente questa settimana: stanno arrivando i primi nomi dei possibili candidati al Colle ma, dopo i numerosi suicidi a causa della crisi, la fiducia residua sembra essere sfumata del tutto. Come aspettarsi qualche reazione diversa? Del resto l’unica proposta che abbia un senso è arrivata oggi da Crimi, che ha proposto la realizzazione di un microfondo: i suoi colleghi recepiranno il messaggio? Forse no, se consideriamo che, nell’arco di poche ore, Monti ha accusato sindacati e industrie di essere tra le cause principali della crisi che ci attanaglia. Quello che un po’ ci “preoccupa” è il fatto che l’articolo più visionato di questa settimana sia stato un pezzo riferito alla gogna mediatica che ha colpito Nicolas Vaporidis dopo una sua dichiarazione in facebook sulle scie chimiche. Quello che abbiamo riscontrato, lungi dall’entrare nel dibattito pro/contro, è che in molti si comportano esattamente come i politici che tanto disprezzano: attacchi gratuiti, offese e derisioni. Anche se solo a parole (ma forse che a volte le parole non feriscono più di una lama affilata?) in molti “danno contro”, con termini più o meno ironici, nascosti dietro uno schermo e magari protetti da un nome di fantasia, forti delle loro verità. Non vogliamo mettere in discussione teorie scientifiche, però ci crea perplessità questo modo di esprimersi sterile, in totale assenza di ricerca di dialogo: non è quello che chiediamo a chi ci governa? Ok che l’esempio dovrebbe arrivare dall’alto, però, e se provassimo a ribaltare la situazione? Il sospetto è: vero che probabilmente la disoccupazione crea anche molto tempo libero, ma se c’è una considerazione sotto zero di una persona, chi ce lo fa fare di trascorrere anche solo 1 minuto per visionare la sua pagina in Facebbok? Fortunatamente, nella classifica degli articoli più visionati, al secondo posto si piazza un articolo “gioioso”, che forse indica che c’è ancora voglia di positività e che l’arrivo di Papa Francesco ci permette di guardare con occhi diversi la Chiesa, o, per meglio dire, alcuini suoi esponenti. Ecco allora che in molti sono stati contagiati dall’entusiasmo della versione nostrana di Sister Act: il flash mob organizzato da frati e suore a Cagliari. Nel caso ve lo siate perso… riecco a voi il video!

Al terzo posto, forse non troppo a sorpresa vista l’attenzione generata dalla notizia che il giocatore del Napoli Cavani aveva un’amante, ecco che arriva la notizia della separazione dell’uruguayano dalla moglie Soledad. Restando in tema “frequentazioni”, quasi uguale curiosità ha destato la rivelazione dell’agente di Noemy e Ruby, che ha affermato che le ragazze hanno avuto dei rapporti sessuali con Berlusconi quando erano ancora minorenni: qualcuno potrebbe pensare ad un pessimo tempismo, considerato che il Cavaliere sarà in tribunale il 20 ed il 22 aprile. Altre due notizie hanno destato parecchia attenzione: la morte di Alberto Boi, il ristoratore romano il cui cadavere è stato rinvenuto impiccato ad un albero all’interno della sua proprietà e una dieta prettamente maschile che arriva dal Giappone, la “onanic-bics”.

Domani si riparte con una nuova settimana e probabilmente uno degli eventi più attesi è la sentenza che arriverà nell’aula di tribunale dove si è dibattuto il caso della morte della giovane Sarah Scazzi: in questi giorni hanno tenuto banco gli avvocati difensori della cugina Sabrina, con un’arringa volta a smontare le teorie dell’accusa, basate più sulle parole che non su prove effettive. Aspettando quello che il futuro ha in serbo per noi.. abbiamo deciso che il modo migliore per salutare questi sette giorni è un video che vuole essere “catartico”: facciamoci quattro risate per una volta, invece che roderci il fegato o sbottare con il malcapitato di turno! Ecco a voi un video in cui Zach Prewitt ha raccolto i migliori temper tantrum (ossia gli scatti d’ira, violenza e pianto che caratterizzano in genere i bambini sotto i cinque anni) del cinema!

GOOD NIGHT, AND GOOD LUCK!

Aspettando il verdetto del caso Scazzi: la difesa di Sabrina

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Tra 4 giorni ci sarà un verdetto, ma questa è stata la settimana dell’avvocato difensore di Sabrina Misseri, che ha accusato di essere “illegali” i metodi usati per condurre le indagini, ossia il fornire delle prove che suggerissero le risposte a Misseri che, per la difesa, è costantemente “a due velocità”. Il difensore allora incita Michele a parlare, una volta per tutte, senza essere imboccato o “tirato per la giacchetta”. L’avvocato si scaglia inoltre contro il metodo interrogatorio, in quanto tutti i testimoni sono subito stati interrogati come tali senza mai essere considerati possibili indiziati. Per il legale le due cugine non sono mai state rivali in amore e men che meno bisogna parlare di Ivano come colui che dispensa coccole: Sabrina non è una mangiauomini che aveva bisogno di far sparire una ragazzina possibile concorrente, è innocente e dev’essere restituita alla libertà. Ecco dunque che sembrano crollare le due colonne portanti del processo alla ragazza: la gelosia e le accuse mosse dal padre Michele. Il processo, fin qui, in mancanza di tangibili prove certe, continua ad essere giocato sulle parole.

E zio Michele? Nel frattempo afferma che la moglie Cosima l’ha già perdonato quando si è recata a parlargli in carcere e lui “ha spiegato”. Eccolo quindi ancora pronto ad immolarsi per le sue due donne assumendosi tutta la responsabilità dell’accaduto. Si è commosso seguendo la difesa della figlia, affermando di ascoltare un racconto che gli ha fatto ripercorrere il reale svolgimento dei fatti, con una figlia vittima innocente che rischia di essere accusata per un atto da lui commesso. Conferma ancora una volta la sua ultima versione, quella in cui si autoaccusa dell’omicidio.

E la madre di Sarah? Concetta attende ancora giustizia per la figlia e si dichiara certa della colpevolezza delle due donne, non per idea sua, ma perché questo dimostrano le prove e le testimonianze raccolte.

Sabrina, al banco degli imputati, ripete la sua innocenza e afferma che la frase “si vende per due coccole” era un’espressione comunemente usata parlando di Sarah, in tono affettuoso, per tutelare la cugina evitando le voci che animano la vita di un piccolo paese. Riguardo al suo rapporto con Ivano, con il quale ha avuto un rapporto sessuale del quale la più piccola era all’oscuro, ribadisce inoltre che c’era un’attrazione fisica ma che non ha mai pronunciato la parola “amore” parlando del ragazzo. Sara per lei era una sorella e non sarebbe stata in grado di sopportare il peso di un simile delitto.

Il “delitto di tinello”, citando Meluzzi, non ha ancora fatto luce sul reale svolgimento dei fatti ed il processo per ora mostra solo debolezze e nessuna certezza, motivo per il quale non è da escludere che un’eventuale sentenza di condanna possa essere completamente ribaltata in seguito. L’unica certezza è che Sarah è uscita di casa per andare a casa della cugina e non ne è più uscita.

Quello che non ci siamo persi questa settimana…

riassunto settimanale - tuttacronaca

Nonostante l’immobilità politica che contraddistingue l’Italia del post-elezioni, il tempo continua a scorrere inesorabile e noi cerchiarmo di tenervi sempre aggiornati su tutto quello che sta accadendo nella frenesia di un’epoca che sembra muoversi sempre più rapidamente… verso dove? Le notizie questa settimana non sono state confortanti, tra natura che si ribella e la Terza Guerra Mondiale che sembra avvicinarsi inesorabilmente. Ci sono stati terremoti e, anche se in Italia non hanno provocato danni, la mente ritorna agli ultimi due sismi che hanno messo in ginocchio la nostra penisola: il terremoto in Emilia e quello dell’Aquila, di cui, questa settimana, c’è stato l’anniversario. Ma non è solo la terra a ribellarsi, anche gli animali a volte attaccano e l’articolo che più è stato letto negli ultimi sette giorni è la tragica storia di una ragazza di Oristano dilaniata dai suoi stessi cani. Forse saremo stanchi di tutte le parole vuote dei politici e troppo amareggiati per tutte le atrocità che accadono nel mondo, forse, più semplicemente, siamo degli italiani nostalgici del vecchio calcio quando i giocatori facevano parlare di sè più per le partite che non fuori dal campo, fatto sta che al secondo posto degli articoli più letti c’è la storia dell’ex interista Taribo , con i suoi 12 anni in più rispetto quelli che dichiarava di avere. Restando in tema calcio, ancora nerazzurro, ci ha commossi la storia di un tifoso blucerchiato che è morto durante il recupero di Samp-Inter. Ovviamente non poteva mancare la Champions, anche se la Juventus è stata costretta a piegare la testa di fronte al campione di Germania Bayern: la prossima settimana la gara di ritorno si terrà allo Juventus Stadium e potete scommeterci che noi ci saremo, per tenervi aggiornati! La cronaca nera si aggiudica il terzo gradino della vostra attenzione, con un uomo che spuntò dal bosco la stessa notte in cui sparì Roberta Ragusa. Restando sullo stesso tema, questa settimana è apparso in tv, per la prima volta, Loris Gozi, il supertestimone che vide Logli lungo la strada in quelle stesse ore: non poteva non catalizzare l’attenzione una persona che i giudici ritengono affidabile e potrebbe portare nuove svolte nell’indagine. La verità su quello che accadde Roberta non è l’unica che vorremmo finalmente venisse a galla: la piccola Sarah ancora attende giustizia e questa settimana il legale di Sabrina Misseri ha concluso il suo intervento, chiudendo con un affresco di vita paesana che rende tutte le persone coinvolte personaggi quasi farseschi: quello che mette in dubbio è la credibilità di tutti… anche della sua stessa cliente. Altro tema caldo è il destino dei due marò e non poco scalpore ha destato la notizia che, stando agli esami balistici, i proiettili che uccisero i due indiani non provenivano dalle armi di Girone e Latorre: perchè allora lasciare alla giustizia indiana i due militari? Fatto sta che le voci non si placano ed ora anche Repubblica lancia accuse. Restando in tema di “bombe”, sono giorni che monitoriamo la situazione, calda, in Corea del Nord, con le minacce che giungono da Pyongyang circa l’imminente attacco nucleare: sembra il 10 aprile possa esssere il giorno in cui si darà il via libera all’azione. Sembra incredibile che tutto il passato, tutta la Storia, possa essere passato inosservato in modo così palese: non possono non tornare in mente le parole di Einstein “L’uomo ha scoperto la bomba atomica, però nessun topo al mondo costruirebbe una trappola per topi“. Viene voglia di mettere seriamente in discussione l’intelligenza umana… Anche noi però, nel nostro piccolo, abbiamo avuto delle detonazioni. Una su tutte? Le dichiarazioni di Onida circa l’inutilità dei saggi. Plauso alla sincerità che ha reso palese a livello ufficiale quello che noi pensavamo fin dall’annuncio di Napolitano! Crisi, guerre, violenza, immobilità, suicidi… Lo sappiamo, viene voglia di ibernarsi e risvegliarsi quando la razza umana sarà scomparsa. Però c’è qualcosa che ancora ci fa sperare, se non nei “potenti”, in noi stessi, nella voglia di tornare a sognare e di avvicinarsi alle stelle. Lo vogliamo interpretare così il fatto che abbiate apprezzato l’idea di The Pin: la torre dell’Arizona. In questo periodo di discesa libera c’è ancora chi ama pensare in grande ed ha voglia, letteralmente, di toccare il cielo con un dito: noi ripartiamo da qui!

Non sappiamo cosa ci aspetterà nei prossimi 7 giorni, ci auguriamo risposte e soluzioni a livello italiano e mondiale. Non scordate però, per quanto possa apparire senza uscita una situazione, a volte riderci su è la cosa migliore!

GOOD NIGHT, AND GOOD LUCK!

Processo Sarah Scazzi. Il difensore di Sabrina fa il punto della situazione

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Nell’intervento conclusivo, l’avvocato di Sabrina punta il dito contro Michele avvalendosi delle stesse parole di una delle tante, contraddittorie, versioni dell’uomo. Ricorda di quando Misseri si è sentito rifiutato dalla ragazzina che, tutto d’un tratto, è cresciuta assumendo le fattezze di una donna o, per meglio dire, “della” donna. Perchè questa nipote assomigliava incredibilmente ad una giovane Cosima, la stessa donna che ha portato all’altare e che negli ultimi tempi lo costringeva a dormire lontano dal loro letto. Sarah sarebbe quindi morta a causa di un raptus sessuale dell’uomo che poi, di fronte alla figlia, avrebbe anche avuto l’ardire di accusarela nipote di averlo provocato. E per quel che riguarda Sabrina? L’avvocato si chiede perchè i numerosi messaggi intercorsi tra lei ed Ivano siano passati inosservati. Non potevano forse essere il segno di un amore che stava nascendo? E se così era, di certo non poteva essere la cugina più piccola ad interferire con questo sentimento quanto un’altra donna. Quindi il movente dov’è? Si è parlato di una lite tra le due ragazze, ma con toni sbagliati ed eccessivi, secondo l’avvocato, così come eccessivamente drammatico sarebbe stato il clima dell’intero processo.

Per il difensore Francesco Coppi, quindi, l’unico, vero e vile colpevole sarebbe Michele che, con tutte le sue svariate versioni, ha cercato di negare il fatto salvo poi assumersi l’intera responsabilità. Quello che non torna, tuttavia, è il fatto che Misseri ricordi nel dettaglio come ha fatto a nascondere il corpo ma non sia in grado di raccontare, con la stessa precisione, il delitto. C’è poi il fioraio, che racconta di una lite in strada tra Cosima e Sarah che termina con la ragazzina fatta salire sull’auto dove aspetta Sabrina. Scena che poi attribuisce ad un sogno diventando così da testimone ad indagato per falsa testimonianza.

L’arringa di Coppi, che parla anche dell’Alain Delon di Avetrana, Ivano lo sciupafemmine, un debole maschilista di paese, e attacca il metodo investigativo della procura, non aggiunge nulla al processo e non cerca punti deboli dell’accusa quanto piuttosto s’incentra su una descrizione pittoresca delle persone coinvolte, creando un affresco in cui tutti i testimoni sembrano poco credibili.

La procura non chiede nuovamente la parola e non resta che aspettare ancora per conoscere la verità e dare finalmente pace alla piccola Sarah. Quello che è certo, per ora, è che non c’è alcuna certezza.

Il diario di Sarah! Ultime pagine…

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Mancano pochi giorni all’8 aprile, la data in cui sarà emessa la sentenza di primo grado per l’omicidio di Sarah Scazzi e la madre della 15enne, Concetta Serrano, concede un’intervista alla rivista “Visto”. “E’ stato il processo delle mezongne (…) Spero solo che la corte chiarisca come e perché è stato ucciso il mio angelo, nonostante le tante menzogne dette in questi mesi da mia nipote Sabrina, da mia sorella, da mio cognato Michele Misseri e dagli amici di Sarah“. Queste le parole durissime della donna, che mostra anche l’ultima pagina del diario della figlia, cruciale nel processo. Ormai gli inquirenti iniziano a pensare che Sarah sia stata uccisa perché “avrebbe visto qualcosa delle abitudini sessuali della comitiva che frequentava e di cui faceva parte sua cugina Sabrina, abitudini che includevano spogliarelli o l’avvistamento di coppiette appartate”.

“Ciao, sono Sarah, in questo periodo sono molto legata a un ragazzo che ha 27 anni, io ne ho solo 15, ma lui è dolcissimo e mi coccola sempre, si chiama Ivano e lui piace anche a mia cugina Sabrina, ma io non capisco se mi piace o se gli voglio solo bene come un amico…”
Il giorno della scomparsa Sarah scrive: “Ieri sera sono uscita con Sabrina e la sua amica Mariangela. Poi siamo tornate a casa e Sabrina come al solito si è arrabbiata, perché dice che quando c’è Ivano sto sempre con lui…..”

Sarah! il presidente rigetta l’astensione. Si va avanti! Ecco il video.

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Il processo per l’omicidio di Sarah Scazzi prosegue con la stessa composizione di giudici togati. Il presidente del Tribunale di Taranto, Antonio Morelli, ha rigettato la richiesta di astensione del presidente e del giudice a latere della Corte di Assise.

Il giallo del video fa rinviare la sentenza al processo Scazzi!

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Ingenuità, mancanza di professionalità e sicuramente una buona dose di imprudenza. Il video ha fatto scalpore e ha dato un’arma micidiale in mano alla difesa. Un “fuori onda” in cui il presidente della Corte e il giudice a latere si scambiano impressioni che secondo la medesima difesa di Misseri costituiscono un’anticipazione di giudizio, dove si era mai visto?E’ una vergogna per la giustizia italiana, è una manna dal cielo per gli imputati, è una l’ennesima “decapitazione” che deve subire la famiglia Scazzi. Chi attende giustizia sembra attendere invano. Passano gli anni e si hanno solo udienze senza arrivare mai a condannare in tempi rapidi i colpevoli.

Scazzi e Meredith due esempi di come la giustizia abbia un male profondo, una piaga che deve essere curata per assicurare un giudizio certo  in tempi rapidi.

 

Agli sgoccioli del processo… ci sarà giustizia per la piccola Sarah?

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Battute finali al processo per Sarah Scazzi. Siamo giunti ormai alle ultime arringhe della difesa dove è in corso la ricostruzione di Nicola Marseglia, legale di Sabrina Misseri, mentre domani toccherà all’altro difensore, Franco Coppi, convincere i giudici della colpevolezza del padre e scagionare la cugina.

”E’ un processo particolare, abbastanza atipico. E’ il processo di Sabrina Misseri, a Sabrina Misseri. E’ stato cosi’ sin dal primo momento. Abbiamo assistito alla richiesta incredibile della procura di ottenere l’archiviazione per Michele Misseri e non si e’ arrivati a ciò che chiedeva tutta l’Italia: portiamo a giudizio Michele, Sabrina e Cosima”.

La linea dell’avvocato è quindi quella di tentare di annullare questo processo e ricominciare tutto da capo per portare in giudizio i tre principali indagati dell’omicidio. Prendere tempo, “mischiare” ancora di più le accuse, confondere i giudici e cercare pene lievi attraverso cavilli e attenuanti.

Ma al centro delle polemiche è un video  di un fuori onda. La difesa vuole chiarire se quelle frasi pronunciate dalla presidente e dal giudice a latere possono leggersi come un’anticipazione del giudizio o solo come commenti generici sulle strategie difensive.

Ecco le frasi ritenute “inopportune”:

Pres: certo vorrei sapere, là le due posizioni sono collegate, quindi bisogna vedere se si sono coordinati, coordinati fra di loro o se si daranno l’uno addosso all’altro.

Misserini: ah sicuramente.

Pres: bisogna un po’ vedere, no, come imposteranno…potrebbe essere “mors tua, vita mea”, eh…Non è che negheranno in radice…

E’ chiaro che se la difesa riuscirà a provare che queste frasi sono già un verdetto, allora ci può essere anche l’annullamento del procedimento. Un fatto gravissimo che sicuramente sarà un’arma in mano alla difesa che potrebbe pesare sull’intero impianto procedurale.

Intanto il Comune di Avetrana ha chiesto un risarcimento per danni di immagine per 300mila euro. Il comune infatti sarebbe stato per lungo tempo alla ribalta mediatica e ci sarebbe stato un danno all’immagine.

Ben più alta, invece, la richiesta avanzata dagli avvocati di parte civile della famiglia Scazzi: 33 milioni di euro con una provvisionale immediatamente esecutiva di 300mila euro. La maggior parte delle richieste (27 milioni) è a carico dei tre imputati principali: Sabrina Misseri, Cosima Serrano e Michele Misseri. Sei milioni di euro, invece, sono stati chiesti come risarcimento danni agli altri due imputati di concorso in soppressione di cadavere e cioè il fratello di Michele, Carmine Misseri, e il nipote Cosimo Cosma, per i quali l’accusa ha chiesto otto anni. Una richiesta di risarcimento l’ha avanzata pure la romena Maria Ecaterina Pantir, ex badante di casa Scazzi: è di 250mila euro alla sola Sabrina Misseri che risponde di calunnia.

I giudici respingono il ricorso dei difensori di Misseri! Conferma obbligo di dimora.

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Il Tribunale della liberta’ di Taranto ha confermato l’obbligo di dimora ad Avetrana per Michele Misseri, l’agricoltore accusato di aver sottratto il cadavere della nipote 15enne Sarah Scazzi il 26 agosto 2010 e che da due anni si accusa anche del delitto. I giudici hanno così respinto un ricorso presentato dal difensore di Misseri, l’avv. Luca Latanza. Secondo il Tribunale, ci sarebbe pericolo di reiterazione di condotta illecita della stessa specie da parte di Misseri.

“Violazione di domicilio della famiglia Scazzi”, Corona al processo!

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In carcere per l’estorsione a Trezeguet, ora la situazione di Fabrizio Corona si complica. Nei giorni successivi all’omicidio di Sarah Scazzi, il fotografo infatti, si sarebbe introdotto nella casa della famiglia, compiendo il reato di violazione di domicilio. Come molti ricordano, Corona si inserì di forza in quella tragedia, catalizzando l’attenzione dei media su di sè, al solo scopo di far soldi. Il fotografo dovrà comparire davanti al tribunale di Manduria il 3 luglio prossimo e rispondere anche di questo ulteriore reato denunciato da Concetta Serrano, madre di Sarah.

Già una volta Fabrizio corona aveva risposto in modo aggressivo ai giornalisti che chiedevano spiegazioni, nel febbraio del 2011, dichiarò:

«Non è possibile che ogni volta che faccio un lavoro pulito si debba scatenare l’inferno: non ho violato l’intimità di nessuno, ho fatto il mio lavoro e sono stato più che educato con la signora Concetta Serrano. Non ci posso credere, dicono che mi sono introdotto in casa di Concetta come un ladro e che l’ho spaventata a morte. Non ci voleva proprio, dopo il bel servizio che abbiamo fatto stamattina». Una lunga cronaca, raccontata con foto e riprese, dei luoghi di Sarah. Era quello lo scopo della sua venuta e questo sapevano i suoi autori di Milano ai quali raccontava, quasi in diretta, ogni mossa sul campo. La prima visita in via Deledda, davanti casa di Michele e Sabrina Misseri, davanti il portone marrone del garage dove è stata uccisa Sarah. Lì tentativo di farsi aprire da Cosima Serrano, mamma di Sabrina, che non ha nemmeno risposto al citofono. Poi un salto al «pozzo dell’orrore» , in contrada Mosca, uno sguardo al casolare dove si riteneva che la quindicenne era stata spogliata e, forse, stuprata già morta (accuse poi rivelatesi false) e una breve pausa nel podere della tomba-cisterna trasformata ora in un piccolo cratere pieno d’acqua e fango. Infine l’intervista a Ivano Russo e al sindaco di Avetrana, Mario De Marco.

Carmine non conosceva il pozzo dell’orrore?

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L’avvocato Lorenzo Bullo, difensore del fratello di Michele Misseri, Carmine, di fronte alla Corte d’Assise di Taranto afferma che il suo assistito non sapeva nemmeno dove fosse il pozzo in cui è stato nascosto il corpo di Sarah Scazzi, ma pare che nel complesso gli elementi a carico di Carmine Misseri e delle dichiarazioni da questi rese, non nascondano contraddizioni abbastanza macroscopiche.
Carmine Misseri è accusato di aver aiutato Michele a gettare nel pozzo il cadavere della ragazzina. Dello stesso reato risponde Cosimo Cosma, nipote di zio Michele.
L’avvocato Lorenzo Bullo ha esposto una sua rucostruzione dei tempi necessari per raggiungere il pozzo di contrada Mosca e ha commentato l’intercettazione ambientale nel corso della quale Carmine Misseri dice che non conosceva questa la zona di campagna. Il legale ha quindi richiesto alla Corte una sentenza di assoluzione: “Merita di essere assolto, di tornare alla propria vita: campagna, sacrifici e duro lavoro“.
Stessa richiesta per Cosimo Cosma da parte dell’avvocato Serena Missere, riguarda all’accusa di accusato di soppressione di cadavere. I pubblici ministeri hanno invece chiesto la condanna a otto anni per entrambi.

Inizia l’arringa della difesa al processo Sarah! Guerra di testi

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”In questo processo chiunque ha detto cose in contrasto con la tesi accusatoria e’ stato tacciato di falso, mentre ben altri testi non hanno detto la verita’ e sono passati per supertestimoni”. Lo ha detto Franco De Jaco, uno dei difensori di Cosima Serrano, iniziando la sua arringa al processo per l’omicidio di Sarah Scazzi. Cosima Serrano e’ accusata, insieme alla figlia Sabrina, di omicidio, sequestro di persona e soppressione di cadavere. Per entrambe e’ stato chiesto l’ergastolo.

Chiesti 33 milioni di euro per Sarah!

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Gli avvocati Nicodemo Gentile, Walter Biscotti e Antonio Cozza si sono associati alle richieste di condanna dei pubblici ministeri per gli imputati al processo per l’omicidio di Sarah Scazzi e confermato la richiesta di risarcimento danni per 33 milioni di euro. Ogni componente della famiglia Scazzi, infatti, ha chiesto tre milioni di euro ciascuno a Michele, Cosima e Sabrina Misseri e due milioni ciascuno a Carmine Misseri e Cosimo Cosma, fratello e nipote di Michele accusati di averlo aiutato a nascondere il cadavere della ragazza di Avetrana, nel pozzo di contrada Mosca.

L’avvocato Nicodemo Gentile ha chiesto alla Corte d’Assise pene giuste, non esemplari, così come chieste dalla pubblica accusa. “Chiediamo una giustizia fredda, senza sentimenti, proporzionata al reato commesso e ai comportamenti dopo il delitto”, parlando di modalità mafiose usate nell’azione di soppressione del corpo, “Sarah doveva scomparire” ha aggiunto il legale invitando le imputate Cosima e Sabrina a dire la verità prima della sentenza di aprile. Palesemente falsa, etero-indotta, per i legali della famiglia Scazzi la confessione in aula di Michele Misseri.

A lui si è rivolto l’avvocato Biscotti guardandolo negli occhi: “Provi a pensare cosa ha pensato Sarah mentre la stavano uccidendo, faccia una vera preghiera, lei è l’unico che può salvare dall’ergastolo sua figlia”. Al processo è intervenuto anche l’avvocato Luigi Palmieri, parte civile per Maria Pantir, la badante romena di casa Scazzi (assisteva il nonno di Sarah deceduto a settembre 2010) accusata ingiustamente da Sabrina Misseri di essere coinvolta nella scomparsa della cugina. Domani nuova udienza al processo, interverranno i difensori dei tre imputati accusati di favoreggiamento e l’avvocato Luca Latanza, difensore d’ufficio di Michele Misseri.

Sesso in auto ed sms hot dietro l’omicidio Scazzi!

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Altri sms e altre foto che dettagliano il rapporto tra Ivano e Sabrina. Nel processo per la morte di Sarah Scazzi sono stati depositati dalla Procura della Repubblica di Taranto i testi dei messaggi che la giovane Misseri scambiò con il pizzaiolo nei primi sei mesi del 2010. Oltre 4000 sms che, secondo l’accusa, dimostrerebbero la gelosia di Sabrina verso la cuginetta, movente del delitto. In particolare ce n’è uno che fa riferimento ad attività sessuale femminile, anche se Ivano ha detto:  ”Non lo ricordo. E neanche a chi mi riferivo”.

Tra Ivano Russo e Sabrina Misseri ci fu il 21 giugno 2010 un rapporto sessuale, ma non completo, in auto. “Siamo passati dallo sfotterci a parole – ha detto Ivano – all’atto pratico. Una sera ci siamo appartati, lei si è spogliata, c’è stato contatto fisico ma non rapporto sessuale”. Al pm che aveva chiesto se ci fosse stata penetrazione Ivano ha risposto: “Sì ma non rapporto completo. Io mi bloccai perché volevo che restasse solo amicizia, e lei si rivestì”. “Se vuoi del sesso – aveva detto Ivano a Sabrina – va bene, ma io non mi innamoro”. Sabrina, che definiva il ragazzo “un dio”, va in crisi e, per i pm, questo scatena la sua gelosia.

Dagli sms emerge anche un quadro disperato della situazione in casa Misseri. Genitori che si “scannano a tavola” e si disinteressano del bene delle figlie, tanto da farla pensare al suicidio. “Più i giorni passano e più mi sento peggio – scrive Sabrina – ho resistito fino adesso, però basta, sono arrivata al limite, adesso sono sola a lottare, mi sono stancata. Con mia sorella è inutile par lare, lei non sta qua e quindi non sa, non riesco a sopportare di vedere i miei morire lentamente”. Ivano è per Sabrina il punto di riferimento, l’oggetto di ossessive fantasie sentimentali. Da lui cerca continuamente attenzioni e complimenti e cerca di screditare la cuginetta più giovane, più carina. Come quando dice  in un sms a Ivano: “Sarah è così magra che mi fa più male. Giuro mi sto esaurendo ad averla ventiquattro ore su ventiquattro”.

Sarah! Poche verità e troppe bugie… doveva essere squagliata?

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E’ entrata anche la parola mafia nel processo a Sarah Scazzi. Il legale della famiglia, Nicodemo Gentile, non usa eufemismi: «Questo è il processo di un massacro, il peggiore dei massacri, gestito con metodo mafioso perché le condotte successive post delictum sono da 416 bis. Sarah non è stata solo massacrata, doveva essere ‘squagliata’, doveva sparire. Non è stata solo uccisa, non doveva esistere, doveva diventare uno di quei volti che fanno parte dell’esercito degli scomparsi».

Ma c’è anche chi, come il secondo difensore di parte civile afferma «questa è anche la storia di un omicidio domestico. Sarah è stata dipinta come la terza figlia dei Misseri e la seconda sorella di Sabrina, ma non è vero. Sarah è stata massacrata in casa, nel posto dove si sentiva più sicura, dove Concetta la mandava perchè si fidava».

Gentile non ha risparmiato critiche nei confronti di Michele Misseri, definito «il becchino di Avetrana che ha abbandonato Sarah come un qualsiasi rifiuto» e ha detto ancora che questo è «il processo dell’umiliazione gratuita. Concetta è stata umiliata quando addirittura si voleva additare al suo comportamento la causa della morte di Sarah perchè la faceva uscire troppo e la mandava a casa della zia. Concetta non ha avuto la possibilità di dare nemmeno l’ultimo bacio alla figlia. La seconda confessione extragiudiziaria di Michele Misseri, quella della ritrattazione, è stata etero-indotta. È falsa. Ed emerge anche dalle successive indagini. Il contadino non sa nulla dell’evento omicidiario». Gentile ha ricordato alcune intercettazioni ambientali e poi ha censurato il comportamento di «alcuni personaggi, con smania patologica di mettersi in evidenza, che hanno invaso i mezzi di informazione in ogni momento e anche di recente andando a vomitare pareri e sentenze. Ma qui si sta oltraggiando la memoria di una bambina di 15 anni a cui è stato spento il sorriso».

Entrando in una nuova settimana… il Top di quella appena finita!

giorni

Una settimana di sismi quella italiana, non solo letterali (lo Stivale è stato afflitto da diversi terremoti di lieve entità) ma soprattutto politici e scandalistici. Mentre si aspetta l’insediamento delle Camere e l’inizio del Conclave, con politici afflitti da ansia di prestazione parlamentare e cittadini eletti che si apprestano ad entrare là dove si decidono le sorti del nostro Paese, ecco un ripasso veloce di quello che è accaduto negli ultimi giorni e ci/vi ha coinvolti di più.

Il caso Sarah Scazzi. Dopo la requisitoria del PM che ha richiesto la condanna all’ergastolo per Sabina e Cosima e 9 anni di reclusione per zio Michele, ecco che altre domande sorgono. Sarah ha scritto nel suo cellulare un sms mai inviato che sembrava un presagio di quello che sarebbe successo (L’ultimo sms di Sarah, ma mai inviato!). La ragazza temeva per la sua vita? E questa paura era collegata a ciò che sapeva? A quanto pare voleva raccontare dei festini a cui Sabrina prendeva parte. Serate con amici che diventano mortali per chi vuole denunciarle? Sarah tra festini e strip, bugie o verità nascoste?

Passando da un’aula ad un’altra, a più di una in effetti, Berlusconi e la sua guerra dichiarata alle toghe è stato uno degli argomenti che più ha scaldato gli animi. Pro o contro, nessuno è rimasto indifferente. Dalla condanna per il caso Unipol all’uveite del Cav che gli è costata un ricovero ospedaliero al fatto che non ci sia stato nessun impedimento secondo la Corte e quindi il processo per il caso Ruby possa continuare dopo che era slittata l’udienza per Mediaset. Nel frattempo il Pdl ha organizzato una manifestazione per il 23 marzo contro le toghe e gli esponenti hanno proposto un’altra manifestazione già domani, ricevendo però un secco no da parte del Cavaliere.

Mentre Bersani prosegue la sua corsa al ruolo di Premier, ingaggiando una guerra mediatica con Grillo e non ascoltando i ripetuti appelli di Renzi, i vertici del Monte Paschi tremano. David Rossi, capo della comunicazione, si è suicidato lasciandosi dietro solo un biglietto con scritto “ho fatto una cavolata” e molti interrogativi. Le indagini nel frattempo si sono intensificate e nuove, scottanti realtà, sono venute alla luce.

Se il caso Tremonti ancora non è arrivato a ricevere quello che noi riteniamo essere il giusto grado d’indignazione (del resto è “il colpo di scena” più recente), il caso del tesoretto della Cisl, ben custodito da Bonanni, ha richiamato l’attenzione di molti: il sindacalismo è altra cosa!

Forse quello che maggiormente è passato sottovoce è il capitolo Vatileaks, messo un po’ in ombra dall’attesa che venisse decisa la data del Conclave. Presto avremo un nuovo Papa, un uomo in cui speriamo di poter riporre la nostra fiducia, non obbligatoriamente come guida spirituale, ma come persona in grado di essere al passo con i tempi e con gli stessi insegnamenti che la Chiesa predica: accettazione, tolleranza, amore, rispetto. Vogliamo una società giusta, equa, dove non ci sia il costante pensiero che qualcosa d’importante ci venga celato e, soprattutto, chiediamo ci sia coerenza.

Il rispetto per il prossimo e la sua libertà di essere se stesso è il primo passo.. Questo dovrebbero ricordarlo anche i politici quando si riuniranno: di certo non hanno dato buona prova di sé e ancora ci domandiamo: “Che sarà di noi?”

Con l’augurio che questa domanda possa trovare presto una risposta… ecco il video più visto questa settimana in Italia (e per chi ancora si domandasse cosa sia l’Harlem Shake… qui saranno fugati i vostri dubbi!)

E la prossima settimana? Saremo in prima linea, per continuare a tenervi aggiornati!

Aspettando quello che verrà… e con un ultimo saluto al Presidente Chavez

Good night, and good luck!

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Ecco la verità raccontata in diretta dalla mamma di Sarah!

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Concetta Scazzi in esclusiva a Domenica Live: «L’ergastolo per Cosima e Sabrina? È il minimo per loro che hanno ucciso una bambina».
All’indomani della richiesta di pena del pm, nel corso del processo Scazzi, la madre di Sarah, la piccola vittima di Avetrana, non ha dubbi in merito alle responsabili di quel delitto orrendo.
«Tutto ruota intorno a loro, dai testimoni agli indizi, tutto conferma che sono state loro. Abbiamo tutti gli accertamenti e il pm ha fatto un ottimo lavoro. Cosa possiamo chiedere di più? Mi chiedo solamente, queste persone in quale famiglia sono vissute? In una famiglia di criminali? Non hanno avuto un briciolo di pietà per Sarah».

Barbara D’Urso rivolge le sue domande ad una mamma attonita, chiusa nel suo dolore e quasi raggelata nella consapevolezza che chi ha ucciso sua figlia forse pagherà con il carcere a vita la propria colpa.
«Dopo la richiesta di pena del Pm, ho visto Cosima impassibile e non ho visto piangere Sabrina, anche se i giornalisti dicono che sia scoppiata a piangere».
E i 9 anni chiesti per Michele Misseri?
«Se la legge prevede questo, è bene che li faccia: sarà anche innocente per l’omicidio, ma ha pur sempre seppellito una bambina. La legge umana prevede questo. È inutile chiedere di più o di meno».
Ma Concetta non si è fermata all’evidenza o ai risultati delle indagini. Ha voluto rendersi conto da sola di cosa fosse successo quel giorno maledetto: «Sono stata dove Michele ha seppellito Sara. E sono ricordi che fanno molto male. Ma ho voluto rendermi conto, vedendo i luoghi e le distanze, che non ha potuto fare tutto da solo. Ho visto l’albero di fico. Ha fatto troppe manovre, l’ha vestita l’ha spogliata. Sarebbe trascorso troppo tempo. Non poteva essere da solo. Il pm dice che fosse lì con il nipote ed il fratello».
E le affermazioni di Michele Misseri?
«Michele si sta ingarbugliando da solo. Il pm ha tutti gli orari e non può dire una cosa che non è vera. Vuole girare la frittata. E se dice che si suiciderà, non ci credo affatto. Lo fa solo per impietosire gli altri».

E poi si parla dei famigerati festini!


Perché Sarah era un pericolo?
«Si parla di sms che svelavano festini e spogliarelli segreti a pagamento. Ma non sappiamo se dietro quegli sms c’era altro di più losco e nascosto. Da quegli sms di Sarah è emerso quello che di immorale facevano.
Sembra che le persone coinvolte abbiano una coperta troppo piccola per scaldarsi, si copre uno e scopre l’altro e vorrebbero coprirsi a vicenda. Ma è impossibile».
Sarah avrebbe raccontato qualcosa se non fosse morta?
Sarah conosceva quasi tutti i segreti di Sabrina: magari l’hanno portata a qualche festino e ha visto qualcosa che l’ha sconvolta. C’è gente che sa e se non parlano non possiamo sapere tutta la verità fino in fondo. Gli amici, Ivano, Alessio, Mariangela, forse sanno e non dicono nulla.
Sogno ancora Sarah. E la sogno viva, nei suoi gesti di sempre. Tra un mese, mi auguro che il presidente condanni coloro che meritano la pena».

Sarah tra festini e strip, bugie o verità nascoste?

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Un nuovo inquietante particolare emerge nel processo Scazzi che se confermato aprirebbe la strada a un nuovo filone d’indagine. Sembrerebbe che Sarah qualche giorno prima della sua morte, sia stata portata dalla cugina, Sabrina Misseri, a una festa in una località chiamata il Villino. Qui le due ragazze avrebbero preso parte a una festa a base di droga e alcol. Alcune indiscrezioni parlano anche di possibili striptease. Qui Sarah, ancora minorenne, avrebbe visto Sabrina in alcuni atteggiamenti provocanti. Si suppone che nella lite avuta nel giorno della morte di Sarah, la quindicenne possa aver minacciato al cugina di raccontare a tutti quello che era successo pochi giorni prima. Questo avrebbe innescato la follia omicida di Sabrina, che improvvisamente avrebbe perso la sua aurea da “brava ragazza” con l’intero paese.

In merito a queste indiscrezioni Ivano Russo, che si ritiene fosse presente anche a questi festini, è intervenuto nella trasmissione a “Quarto Grado” smentendo ogni tipo di party a luci rosse. “Il mio gruppo… quello che facevamo è andare in birreria, scherzare… ma non abbiamo mai frequentato festini scabrosi, non è mai accaduto…”, così si è difeso il ragazzo.

Ma c’è invece chi conferma la prima ipotesi: gelosia! Quel sentimento così ancestrale che era divampato dopo che la cugina era diventata un’adolescente e non più una bambina. Sarah che si era innamorata di Ivano, quel ragazzo che per Sabrina era “l’universo intorno al quale ruotare”.  Sarah aveva rivelato a suo fratello, Claudio di un rapporto sessuale infelice tra Sabrina e Ivano e quel pettegolezzo era dilagato tra gli amici, «e aveva determinato la rottura dei rapporti». Da quel punto in poi Sabrina era impazzita di rabbia e di dolore, quando Ivano aveva messo la parola fine al loro già fallimentare rapporto di coppia.

Quello che resta sono gli sms tra Sabrina e Ivano, sms che mostrano come quella relazione andasse oltre al sesso. Che quel sentimento, sicuramente non ricambiato da Ivano, fosse una vera e propria ossessione per quella “fragile e insicura Sabrina” tanto da trasformarla in carnefice senza pietà.

Una ricostruzione, quella della Procura, dunque basata su alcuni sms spinti scambiati proprio tra Sabrina e Ivano… Ma lui non è d’accordo con l’iterpretazione che ne è stata data. “Se queste cose sono nate dai messaggi letti in tribunale stiamo tornando l’assurdo… Ritorno a dire, Claudio Scazzi ha frequentato qulla compagnia, sennò se c’era qualcosa di strano non l’avrebbe fatto… Coppiette? non sapevano cosa fare scherzavano in questa maniera”. Oggi Ivano chi è? “Sono un papà che cerca di sistemarsi e vivere vita tranquillamente”.

ERGASTOLO PER SABRINA E COSIMA, 9 ANNI A ZIO MICHELE

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Il Pm ha chiuso la requisitoria chiedendo l’ergastolo per Sabrina e Cosima misseri, che secondo l’accusa sarebbero le vere esecutrici dell’omicidio, mentre sarebbero stati chiesti 9 anni per Michele Misseri, per soppressione di cadavere. Il pm si sta occupando di Carmine Misseri e Cosimo Cosma, fratello e cugino di Michele Misseri, accusati di aver aiutato Michele a far sparire il corpo della nipote dopo il delitto, spartendosi compiti ben precisi.

Quest’ultimo, secondo il pm, non può aver agito da solo: in venti minuti avrebbe spogliato il corpo senza vita della nipote, ripulito la zona del pozzo, aperto l’ingresso che era coperto da un masso, calato il cadavere dopo due tentativi andati a vuoto e dato fuoco allo zaino ed ai vestiti della nipote. Per sostenere la complicità di Cosma e Carmine Misseri, il pm ha portato in aula intercettazioni telefoniche ed ambientali, dichiarazioni di Cosima Serrano, tabulati telefonici ed alcune frasi di Michele Misseri: “quel giorno abbiamo parcheggiato”.

Secondo il pm, gli imputati hanno fatto di tutto per nascondere i loro contatti telefonici. In una intercettazione ambientale, la moglie di Carmine Misseri gli dice: “Ti ho salvato le chiappe, meno male che ho detto che tu eri con me”. Entrambe le mogli degli imputati avrebbero offerto falsi alibi ai mariti. Da una intercettazione fra Carmine Misseri e la moglie emerge perfino la possibilità di procurarsi un falso testimone. E’ proprio Carmine Misseri, intercettato, a dire chiaramente che Cosimo Cosma ha aiutato lo zio Michele “a buttare la bambina nella cisterna, Sarah Scazzi”.

COLPO DI SCENA AL PROCESSO SCAZZI: IL NIPOTE AIUTO’ MISSERI!

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«Ho sempre detto che il movente della gelosia di Ivano non mi convinceva, che c’era qualcosa di losco e quello che è emerso ieri lo conferma». Lo ha detto Concetta Serrano, madre di Sarah Scazzi, entrando in aula prima dell’udienza odierna del processo per l’uccisione della figlia. Concetta ha fatto riferimento, con quel ‘losco’, alle abitudini a sfondo sessuale che aveva la comitiva di cui faceva parte Sabrina Misseri, come fare spogliarelli o andare a vedere le coppiette, coinvolgendo presumibilmente anche Sarah. Concetta ha aggiunto che «è possibile» che Cosima abbia inseguito Sarah e abbia partecipato al delitto, secondo la tesi dell’accusa, perchè «lei è di altra tradizione, di altra generazione e non accettava questo stile di vita di Sabrina». «Non è vero, come hanno detto – ha aggiunto – che io odio Sabrina e Cosima. Mi fa rabbia che loro ce l’abbiano ancora con Sarah e continuino a dire che sono innocenti nonostante l’evidenza».

In una intercettazione ambientale Carmine Misseri, parlando con la moglie, indica esplicitamente il coinvolgimento anche del nipote Cosimo Cosma nella soppressione del cadavere di Sarah Scazzi nel pozzo in contrada Mosca, operazione che sarebbe stata eseguita da Michele Misseri insieme al fratello e al nipote. Lo ha riferito il pm Mariano Buccoliero nella requisitoria al processo in Corte di Assise per il delitto della quindicenne di Avetrana. Cosma, ha sostenuto il pm, ha dato due versioni su cosa fece nel pomeriggio del 26 agosto 2010, giorno dell’uccisione di Sarah. Nella prima disse di essere stato a lavorare in campagna dalle 15.30 alle 21; nella seconda disse di essersi trattenuto a casa sino alle 18.30, ma perchè a quell’ora Cosma risponde ad una telefonata di Michele sul cellulare della moglie, che è nell’ abitazione. In realtà, ha affermato il pm, dalle 13.42 alle 16.26 Cosma non è in casa e dice il falso. «Quel giorno – ha aggiunto – Michele in auto, col cadavere di Sarah nel cofano, passò a prendere dalla sua abitazione il nipote Cosimo e, facendo una piccola deviazione, andò al pozzo per nascondere il corpo. Quel giorno lì erano in tre, non conosciamo però i ruoli che ebbero nella soppressione del cadavere».

L’ultimo sms di Sarah, ma mai inviato!

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Un sms che sembra un presagio macabro rimasto nelle bozze e mai inviato perché il cellulare era senza credito. Sarah Scazzi, alle 10.45 del 26 agosto 2010, ovvero poche ore prima di morire, scrisse sul suo telefono: “Uccidere per professione è un lavoro senza tempo”. La frase è una citazione dello scrittore e docente universitario Andrea Giaime Alonge.

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