Mennea e il giallo del testamento, dubbi sulla firma

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Il testamento di Pietro Mennea che lascerebbe tutta l’eredità alla moglie è stato impugnato dai fratelli secondo i quali la firma posta in calce da re della velocità scomparso il 21 marzo non sarebbe vera. Vincenzo, Giuseppe e Luigi si sono rivolti al tribunale civile di Roma per ottenere il sequestro giudiziario dell’intero patrimonio dell’ex primatista mondiale dei 200 metri. In attesa di una perizia sul documento, depositato da un notaio di Roma.

La cometa ci guiderà verso il nuovo anno? Aggiornamenti su Ison

ison-tuttacronacaE’ Meteoweb ad aggiornarci sul viaggio che sta compiendo la cometa ISON, che lo scorso 1 ottobre ha varcato l’orbita di Marte e ora si dirige verso il nostro pianeta, iniziando a fornire le prime indicazioni su come traccia il suo cammino. Il 28 novembre l’astro si troverà a trnasitare a 1.2 km dal Sole e gli astronomi attendono di sapere se ne uscirà indenne. Nel frattempo sono calate le aspettative: non sarà la cometa del secolo, non non brillerà come la Luna piena e non sarà visibile in pieno giorno. Ma gli esperti spiegano comunque che “Uno show spettacolare è certamente possibile, ma non sarà ciò che aspettavamo“. Aggiungono i ricercatori della campagna di monitoraggio CIOC: “E’ molto più probabile che ISON rappresenti una delle comete più brillanti degli ultimi anni, e grazie alla comunità astronomica mondiale, una delle più osservate nella storia. Per quel che riguarda le sue dimensioni, le ultime immagini suggeriscono un nucleo compreso tra 0,2 e 2 Km. La cometa rappresenterà comunque una grande opportunità per quel che riguarda la ricerca scientifica, visto che sarà possibile monitorarne l’evoluzione e conoscerne la composizione. Inoltre, ISON è al suo primo viaggio dalla nube di Oort, rappresentando una cometa radente dinamicamente nuova. Resta il fatto che potrebbe essere possibile osservare ISON già verso la fine di questo mese, servendosi di un binocolo. Non è però ancora possibile stabilire se sarà possibile vederla ad occhio nudo nel mese di Dicembre. In caso di risposta positiva, sarà visibile nel cielo occidentale subito dopo il tramonto. Gli osservatori dell’emisfero settentrionale avrebbero una visione nettamente migliore di quello australe.

Hunziker in travaglio…

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Dal gioco alla realtà! Appena ieri sera durante la trasmissione Michelle Hunziker aveva finto di essere in travaglio in diretta a Striscia la Notizia, oggi è entrata in clinica a La Madonnina di Milano. Secondo Vanity Fair la Hunziker sarebbe arrivata insieme al fidanzato Tomaso Trussardi e con la bodyguard.

Il tg satirico ideato da Antonio Ricci rimarrà dunque nelle mani della comica Virginia Raffaele – new entry di questa edizione – affiancata alla conduzione dal Gabibbo. Michelle seguirà la puntata dall’ospedale e, come annunciato dal pupazzo rosso nel promo, la showgirl si è collegata con lo studio via Skype per un saluto al pubblico.

Michelle abbandona Striscia a pochi giorni da un cambiamento annunciato nel programma: da lunedì prossimo, 14 ottobre, i Velini diranno addio alla trasmissione di Canale5 per lasciare nuovamente spazio alle colleghe di sesso femminile. Nel turnover è prevista anche una sostituzione di Virginia Raffaele con Piero Chiambretti alla guida dello show. La presenza di Michelle Hunziker, invece, dovrebbe essere garantita nonostante la maternità.

E’ ufficiale! Candreva ha rinnovato con la Lazio: biancoceleste per altri 5 anni

candreva-rinnovo-tuttacronaca“La S.S. Lazio comunica che è stato rinnovato il contratto economico del calciatore Antonio Candreva per ulteriori cinque anni.” E’ questa la nota ufficiale apparsa sul sito internet della società biancoceleste che ufficializza il rinnovo del contratto per il centrocampista, blindandolo nel club del presidente Lotito. Viene quindi confermato il buon rapporto che intercorre tra la società e il giocatore, che ha trovato la giusta dimensione negli schemi tattici del Mister Petkovic. Candreva indossa la maglia laziale dal gennaio 2012 e, attualmente, è in comproprietà con l’Udinese. Ad anticipare la notizia ci aveva pensato il responsabile della comunicazione De Martino, che ai microfoni di “Lazio Style Radio” aveva detto: “Questo è un segnale importante del giocatore e del suo entourage: lui ha sempre dimostrato di essere molto legato a questi colori e non avevo dubbi su questo accordo”.

Sbirciando oltre lo schermo: sul set de Il Padrino

ilpadrino-set-tuttacronacaE’ il fotografo Steve Shapiro il privilegiato che ha avuto la fortuna d’introdursi sul set del film Il padrino di Francis Ford Coppola e immortalare alcuni momenti delle riprese, permettendoci così di sbirciare oltre quello che si vede al cinema. Shapiro ha colto l’opportunità per ritrarre tanto momenti che sono vere e proprie icone della cinematografia che squarci di “vita reale” del cast, come una sessione di trucco di Marlon Brando o lo stesso che ringrazia i presenti che lo applaudono al termine di una scena. Vi presentiamo 10 delle immagini che il fotografo ha raccolto nel volume edito da Taschen The Godfather Family Album, e pubblicate dall’HuffPost Arts.

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Quel gran pasticcio intorno al comandante della municipale a Roma

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Ritira la sua disponibilità Oreste Liporace, colonnello dei Carabinieri e designato dall’amministrazione come nuovo comandante dei vigili urbani, dopo che è emerso che al colonnello mancava un requisito fondamentale previsto dal bando:

«È richiesto di essere in possesso di comprovata esperienza, almeno quinquennale, maturata in ruoli dirigenziali nell’ambito di organizzazioni complesse o enti pubblici».

E Liporace, che pure vanta un lungo curriculum nell’Arma, fino al primo gennaio 2013 era tenente colonnello (solo dopo quella data è stato promosso colonnello) grado che, nel decreto legislativo 66/2010, è equiparato a vicequestore aggiunto, al di sotto di un dirigente pubblico.

La nomina è diventata quindi una farsa a detta dei sindacati come  Cisl e Cgil e comunque molti media hanno fatto anche notare la poca trasparenza dell’operazione. Il Corriere della Sera scrive:

In realtà, in cima ad una selezione infinita, dopo oltre due mesi di curriculum, colloqui e indiscrezioni, la scelta del successore di Carlo Buttarelli («dimissionato» da Marino a luglio) si è trasformata in un «pasticcio» amministrativo. Anche per i suoi contorni di «opacità»: della selezione pubblica si è saputo poco e niente, i criteri (o i punteggi) non sono conosciuti, la graduatoria finale non è on line . Non è un granché per un sindaco che ha vinto le elezioni puntando sulla «trasparenza» e sul trasformare palazzo Senatorio «in una casa di vetro».

Con una dichiarazione all’Ansa il colonnello ha di fatto rinunciato all’incarico, ora resta da designare comunque un comandante, da dove lo si attingerà?

“Tolgo la mia disponibilità a ricoprire l’incarico di comandante della Polizia Locale di Roma per rispetto delle istituzioni, del corpo di polizia locale della Capitale e dei cittadini romani”.

I senegalesi a Genova prendono a calci l’auto dei finanzieri

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Attimi di tensione a Genova, mentre il Parlamento approvava la legge che cancellava il reato di clandestinità, ma forse i cittadini senegalesi erano distratti da un blitz dei militari all’interno di un appartamento nel centro del capoluogo ligure. A dare in escandescenze, prendendo a calci un’auto delle forze dell’ordine, sarebbe stato proprio un senegalese, ma quando il finanziere ha provato a inseguirlo si è trovato i suoi connazionali che hanno fatto da scudo al fuggitivo. Subito sono arrivati i colleghi del finanziere per cercare di dare supporto al collega, ma gli animi dei senegalesi si sarebbero rapidamente accesi che alla fine a desistere per non far scoppiare risse sarebbero stati proprio i finanzieri.

Sconcerto e stupore tra i residenti che hanno assistito alla scena dalle finestre dei loro appartamenti e della vicina residenza per studenti universitari.

Un episodio davvero spiacevole, che sottolinea il clima che si sta vivendo a Genova.

La foto è stata scattata da un residente e spedita al Secolo XIX.

La casa del ministro Franceschini visitata dai ladri

Dario-Franceschini-tuttacronacaL’abitazione del ministro per i Rapporti con il Parlamento, Dario Franceschini, è stata visitata nel pomeriggio di oggi dai ladri. All’interno della casa, sita in via Rasella, nel centro della Città Eterna, si sono introdotte alcune persone che hanno messo a soqquadro l’appartamento ma non avrebbero, secondo quanto si è appreso, sottratto oggetti di valore. Anche la cassaforte presente non presenterebbe segni di effrazione. La polizia indaga sulla vicenda.

Ok all’emendamento dei 5 Stelle per abolire il reato d’immigrazione clandestina

reato-immigrazione-tuttacronacaIl sottosegretario Ferri ha reso noto che i senatori pentastellati Maurizio Buccarella e Andrea Cioffi hanno presentato un emendamento, approvato dalla commissione giustizia del Senato, che elimina il reato di immigrazione clandestina. Tale emendamento riguarda la delega sulla messa alla prova. Restano comunque validi i procedimenti per l’espulsione e altre fattispecie di reati collegati. Il sottosegretario ha detto: “La sanzione penale appare sproporzionata e ingiustificata. E la sanzione penale pecuniaria è di fatto ineseguibile considerato che i migranti sono privi di qualsiasi bene”. Oltretutto “il numero delle persone che potrebbero essere potenzialmente incriminate sarebbe tale da intasare completamente la macchina della giustizia penale, soprattutto nei luoghi di sbarco”. Ferri ha quindi aggiunto: “Lo Stato deve regolare i flussi migratori in modo compatibile con le concrete possibilità di accogliere i migranti e questo non solo per ragioni di ordine pubblico ma anche per motivi umanitari. A persone che cercano di sfuggire da situazioni di estrema indigenza e spesso disumane dobbiamo garantire un’ospitalità dignitosa. Occorre invece continuare a punire con severità chi sfrutta e favorisce questi fenomeni migratori incontrollati che possono causare tragedie come quella di Lampedusa”. Non si sono fatte attendere le prime reazioni della Lega Nord, con il capogruppo della commissione giustizia a Palazzo Madama Erika Stefani che ha parlato di un tentativo di “smantellare la legge Bossi-Fini”. “È passato in commissione giustizia l’emendamento che abroga il reato di clandestinità previsto dalla legge Bossi-Fini e in generale la trasformazione in illeciti amministrativi per i quali oggi è prevista una multa o una ammenda. Ci siamo fermamente opposti a queste modifiche proposte dal Movimento 5 Stelle e passato con il parere favorevole del governo e i voti di Pd e Pdl”. Ha quindi proseguito: “A questo punto il ministro dell’Interno Alfano chiarisca la sua posizione visto che il governo sembra andare nella direzione opposta rispetto alle sue dichiarazioni. Questo irresponsabile buonismo alimenterà ancora il disastro umanitario al quale stiamo assistendo perché gli immigrati arrivano sulle nostre coste attratti da false speranze. Scelte politiche simili sono un vero e proprio richiamo per ingressi clandestini che, come Lampedusa insegna, possono trasformarsi in tragedia”. Da parte sua il ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri, ai microfoni del Tg3, interpellata riguardo un’eventuale modifica della legge Bossi-Fini aveva ricordato che “su leggi come la Bossi-Fini o la Fini-Giovanardi – temi di grandissimo dibattito politico – sarà il Parlamento a valutare se ci sono le condizioni per fare le modifiche”.

Il tema dell’immigrazione era tornato prepotentemente alla ribalta in seguito alla recente tragedia di Lampedusa.

La manovra va in porto, Alitalia vola, la Cig in sospeso, migranti ok!

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Bisognava salvare Alitalia e forse ora c’è una luce in fondo al tunnel, anche se dopo il salvataggio già effettuato da Berlusconi sembra davvero che gli italiani oltre a dover pagare il biglietto sull’Alitalia stiano diventando “soci”, ma purtroppo i proventi non andranno mai nelle loro tasche, costretti solo a pagare questa nuova operazione di salvataggio in extremis. Quanto costa a un italiano il biglietto Alitalia?  L’amministratore delegato della compagnia di bandiera, Gabriele Del Torchio, ha incontrato i sindacati e ha illustrato, per grandi linee, il piano di salvataggio che il governo sta mettendo a punto insieme ai soci e ai vertici del vettore aereo.

L’Huffinghton Post scrive:

Innanzitutto l’aumento di capitale passerà dai 100 milioni di euro deliberati dall’ultimo consiglio di amministrazione a 300 milioni di euro. Di questi 300 milioni la parte pubblica ne metterà la metà, 150 milioni. Gli altri 150 milioni dovranno essere divisi a metà tra i “patrioti italiani” e AirFrance. Se la compagnia francese non fosse disponibile a mettere sul piatto i suoi 75 milioni, allora interverrebbero le banche a coprire l’inoptato. Le stesse banche che, poi, dovrebbero finanziare Alitalia con nuove linee di credito per 200 milioni di euro. A conti fatti l’intervento complessivo per salvare la compagnia di bandiera salirebbe a 500 milioni.

Ma la domanda che resta ancora sospesa è: come interverrà lo Stato? Su questo punto i nodi non sono ancora stati sciolti. Dopo il consiglio dei ministri che dovrà discutere la manovra di correzione dei conti pubblici, i ministri dello Sviluppo, Flavio Zanonato, quello dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, quello delle infrastrutture, Maurizio Lupi, e il premier Enrico Letta, dovrebbero vedersi per un mini vertice necessario a trovare la quadra. Le posizioni nella stessa compagine governativa sono divergenti. C’è chi spinge per una ricapitalizzazione diretta attraverso un veicolo come Fintecna (che però sarebbe molto restia a partecipare). C’è la soluzione Ferrovie, e oggi è stato lo stesso amministratore delegato del gruppo di trasporto pubblico a riconfermare l’interesse. Ma c’è anche chi sarebbe propenso ad un intervento indiretto dello Stato, un po’ come fatto con il Monte dei Paschi. Insomma, un prestito tramite un’obbligazione convertibile, un Letta bond, per salvare nell’immediato la compagnia e solo in una fase successiva, eventualmente, procedere ad una nazionalizzazione.

Intanto però il Consiglio dei Ministri porta a casa il decreto sulla “manovrina” in modo di rientrare entro il deficit che costa 1,6 miliardi e sono già stati definite le coperture:

  • la vendita di immobili di proprietà del Demanio per 500 milioni
  • la riduzione delle spese dei ministeri e dei trasferimenti degli enti locali per 1,1 miliardi

Salva quindi la benzina, il cui possibile aumento era apparso come ipotesi nel pomeriggio.

I tagli alla spesa pubblica non riguarderanno i ministeri della Ricerca, dell’Istruzione e della Sanità e saranno “attuati in forma più o meno lineare”.

“Nella manovra però non ci sono fondi per il rinnovo della Cig”, ha spiegato Saccomanni aggiungendo che nell’appuntamento dell’approvazione della legge stabilità ”c’è la possibilità di fare un dl parallelo in cui possono essere affrontate questioni aperte”.

I nodi aperti, se pur delicati come quello della cassa integrazione, saranno affrontati a partire dalla prossima settimana. Confermati invece i 210 milioni per l’emergenza profughi, tra i 190 milioni del fondo immigrazione e i 20 mln da destinare specificatamente ai minori stranieri non accompagnati.

 

Arrivano le “scuse” di Giovannini: non mi riferivo ai giovani

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“Quando parlavo di inoccupabili non mi riferivo ai giovani. Come dimostrano i dati Ocse, l’Italia deve recuperare il gap sul fronte degli investimenti nel capitale umano, nella formazione, borse di studio. E questo governo sta lavorando in questa direzione. Con il ministro Carrozza abbiamo stanziato 500 milioni di euro per tirocini, borse di studio e formazione mentre con il presidente della conferenza delle Regioni Vasco Errani abbiamo deciso di istituire un gruppo di lavoro perchè la formazione è di competenza regionale”, così Enrico Giovannini prima di entrare a Palazzo Chigi per il Consiglio dei ministri. Se non si riferiva ai giovani, poteva forse aver fatto un riferimento ai disoccupati? E se per i giovani facciamo i tirocini e borse di studio, cosa possiamo fare per i disoccupati? In ogni caso gli italiani (chissà quali e dove sono), secondo le parole di Giovannini restano “poco occupabili”, ma non certo i giovani!

Disastro del Vajont, nel 50° anniversario della tragedia, il video inedito

vajont-video-inedito-tuttacronacaErano le 22.39 del 9 ottobre 1963 quando un’onda dell’altezza di 300 metri, provocata da una frana del monte Toc precipitata nel bacino idrico della diga del Vajont, spazzò via il paese di Longarone, nel Bellunese. In occasione del 50° anniversario di quella strage Massimo Da Vià ha postato in Facebook un filmato ancora inedito di quei giorni. A far le riprese il padre Zoilo, residente in un paese poco distante. Nel gilmato si possono osservare le prime ore del giorno successivo all’esondazione, il 10 ottobre, quando all’alba giunsero i soccorsi. Quello che appare è una landa desolata, una vallata ricoperta di fango su cui si aggirano le prime squadre di soccorso che scavano in cerca di sopravvissuti. Tra di loro, come fantasmi, scivolano i superstiti, spersi in quella terra che era la loro ma non riescono più a riconoscere, immersi nel dolore della perdita. Da Vià ha scritto il seguente commento al video: “La mattina presto di un 10 ottobre di 50 anni fa mio padre prese una cinepresa super8 dal negozio e, in lambretta con un suo amico, da Domegge, raggiunsero Longarone. Nella notte era successo qualcosa, c’era stato un grande tuono e rumore di sirene ed elicotteri… forse le prime immagini, o tra le prime o chissenefrega… Vorremmo fossero le ultime”.

Omicidio suicidio: uccide la compagna e si butta sotto un treno

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Ha ucciso la sua compagna di 29 anni e poi si è ucciso gettandosi sotto un treno. Il giovane, protagonista di questo omicidio suicidio avvenuto a Rovereto in trentino, è un colombiano di 28 anni. E’ stata la polizia allertata dalla polfer a ricostruire quanto avvenuto a posteriori, recandosi a casa del giovane per trovare elementi che potessero spiegare il tragico gesto. Qui è stato invece ritrovato il corpo accoltellato della fidanzata. 

 

Tragico incidente nel Napoletano: anziana travolta e trascinata da un furgone

Bacoli-donnamorta-tuttacronacaTragico incidente a Bacoli, nel Napoletano, dove in tarda mattinata una 78enne è stata investita da un furgone in retromarcia. L’incidente è avvenuto in una traversa della centrale via Roma. Il veicolo ha trascinato per alcuni metri la donna, Maria Libera Scotto Di Vetta, che è morta sul colpo rendendo inutili i soccorsi. Sul luogo, assieme ai sanitari del 118, sono intervenuti anche i carabinieri e i vigili urbani, impegnati nei rilievi del caso e nella ricostruzione della dinamica dell’incidente. Presso il Secondo Policlinico del capoluogo campano verrà eseguita l’autopsia disposta dal magistrato di turno. Il conducente del veicolo, un 57enne originario dell’avellinese, è indagato per omicidio colposo. Sotto sequestro il furgone utilizzato per il trasporto merci.

Multa di 160 euro a uomo sorpreso a urinare a Palazzo Vecchio

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Un 63enne italiano, residente a Castelfranco di Sotto, in stato di ebbrezza è stato sorpreso a urinare nel cortile di Palazzo Vecchio a Firenze, di fronte a passanti e turisti stupefatti. I vigili urbani, già sul posto, lo hanno immediatamente bloccato e multato per violazione dell’igiene e del decoro: 160 euro.

“I vigili di guardia nell’area lo hanno visto soffermarsi in posizione sospetta intorno a un vaso di piante nel cortile e si sono avvicinati per verificare cosa stesse facendo – ha spiegato Silvia Bencini, coordinatore dell’area centro storico della polizia municipale di Firenze – e quando hanno capito ciò che stava avvenendo gli hanno imposto di ricomporsi. Lui, dal canto suo, si è pure risentito e ha sostenuto che gli agenti non capivano le sue necessità”.

BBC SHOCK! Le immagini dei documentari sono “finte”

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Dopo lo scandalo sessuale arriva ora un altro scivolone per la BBC che mina nel profondo l’emittente britannica. Proprio una delle maggiori autorità in materia di documentari ha dovuto ammettere che alcune immagini che compaiono nei suoi documentari sono “finte” cioè ricreate in ambienti protetti come gli zoo dove è possibile scrutare “comodamente” gli animali e coglierne dettagli che appassionano gli spettatori. Naturalmente nei documentari però si parla spesso di vita selvaggia e libera negli habitat naturali.

 A riaccendere la polemica, che aveva già avuto un primo atto nel 2011 con un filmato finito sotto accusa, sono state le dichiarazioni di Doug Allan, uno dei cameraman più famosi in questo settore, che ha lavorato col ‘Piero Angela’ britannico, Sir David Attenborough, in programmi di grande successo come ‘Blue Planet’ e ‘Frozen Planet’, considerati come i migliori al mondo per i loro straordinari documentari. Resi così straordinari però anche dalle scene ricostruite. Allan ha rivelato come lui segua una precisa regola all’interno dell’emittente, secondo cui le scene che riguardano piccoli animali – il limite è rappresentato dai conigli – devono essere per forza preparate. «Gli animali devono sentirsi in un ambiente sicuro e questo può avvenire solo con una struttura pensata per questo tipo di riprese», ha affermato il cameraman.

In particolare la polemica ritorna a un famoso documentario del 2011 dove si vedeva una femmina di orso allo stato brado scavarsi una fossa nella neve e subito dopo la telecamera si spostava in quella che sembrava essere proprio la sua buca, in realtà però era un habitat ricreato per gli orsi in uno zoo olandese. Attenborough, ha sempre difeso la sua scelta, dicendo che non l’avrebbe mai voluto rivelare ai suoi spettatori per non far perdere “l’atmosfera”.

In Inghilterra il pubblico si è scandalizzato per l’atteggiamento del conduttore che ha “tratto in inganno” i propri spettatori… c’è ancora un’etica televisiva!

I nuovi scavi a Cuma… Le testimonianze greche della vita quotidiana

cuma-scavi-tuttacronacaA Cuma, sito archeologico della provincia di Napoli, nei pressi dei territori di Bacoli e Pozzuoli e localizzato nell’area vulcanica dei Campi Flegrei, è stato portato alla luce un mondo che riposava sotto la terra da  più di 2700 anni. Più precisamente, gli scavi si stanno effettuando nella zona compresa tra il Foro e le mura settentrionali della città antica. A scoprire i resti di quella che fu la prima colonia greca d’Occidente, e che si trovavano sotto i resti romani noti a tutti gli appassionati di archeologia, il gruppo di archeologi dell’Università l’Orientale di Napoli. La scoperta comprende anche dei resti di una cucina. Come spiega Matteo d’Acunto, alla guida del gruppo: “Sotto una stratificazione di centinaia di anni di storia, in appena 3,50 metri di profondità, al di sotto delle case romane, si conservano intatte le abitazioni di quel gruppo di greci che, avventurandosi in Italia meridionale  alla metà  dell’VIII secolo a.C., ha segnato la storia dell’Occidente, tra l’altro trasmettendo ai Latini l’alfabeto che sarebbe divenuto di gran lunga il più adoperato di tutto il continente. Proprio in questi giorni stiamo scavando un’abitazione risalente alla seconda metà dell’VIII – VII sec. a.C, con ben conservati i focolari e i vasi domestici un tempo adoperati per cucinare, mangiare e bere”. Tra i focolari che sono stati restituiti alla superficie, il più antico presenta un piano refrattario realizzato con frammenti ceramici in stile geometrico. Lo si stima risalire agli ultimi 25 anni del VIII secolo a.C.  Agli scavi a Cuma partecipano oltre 100 studenti dell’ateneo napoletano e di altre università italiane e straniere. I giovani non solo prendono parte agli scavi, ma anche a laboratori di conservazione di beni culturali. Lo stesso d’Acunto ha spiegato: “Stiamo lavorando con il pieno coinvolgimento di una ventina di collaboratori, tra assegnisti, specialisti, laureati e laureandi – al monumentale progetto di pubblicazione scientifica del complesso, che, per primo nella storia della ricerca a Cuma, offrirà un panorama diacronico di tutta la sua vita”. C’è solo una piccola rettifica da fare alle parole, per il resto bellissime ed entusiasmanti di d’Acunto… I Greci arrivarono un po’ prima  della metà dell’8° secolo A.C. in Italia… Infatti Pitecusa, la nostra Ischia, considerata la 1° colonia,  si fa risalire al 770 circa  A. C…  Cuma viene un po’ dopo, attorno al 725… come del resto testimonia il focolare degli ultimi 25 anni dell’8° secolo.

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Rai, tangenti per far lavorare? Le accuse di Di Lorenzo

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Pietro Di Lorenzo accusa la Rai e parla di presunte tangenti che gli sarebbero state richieste cinque anni fa. Ora la questione è arrivata al Parlamento europeo dove l’imprenditore e presidente della società di produzione televisiva ‘LDM Comunicazione’ ha tenuto una conferenza stampa.

Di Lorenzo ha riferito di aver denunciato un anno fa alla Procura di Roma «un gruppetto di dirigenti Rai che avevano chiesto tangenti per far lavorare» la sua casa di produzione. In particolare ha affermato che anni prima «un signore aveva valutato un progetto 278.000 euro a puntata» ma che poi, dopo il rifiuto di pagare una tangente, tale valutazione è «scesa a 204.000 euro a puntata» per dieci puntate.

«Fate i conti: se pagavo una tangente da centomila euro, me ne sarei portati a casa 640.000» ha precisato Di Lorenzo. Secondo l’imprenditore, il rifiuto di pagare le tangenti e la sua denuncia ha provocato «la reazione pazzesca dei direttori Rai» di «cancellare praticamente la società dal panel dei fornitori e di lasciare a casa un centinaio di persone che oggi giustamente contestano la decisione del sottoscritto di rifiutare il pagamento delle tangenti». Ricordando che «in un anno» di denunce «non sono mai stato querelato» ed augurandosi di esserlo, Di Lorenzo ha anche parlato di «telefonate fatte da Gubitosi al vicepresidente della Commissione europea e al vicepresidente del Parlamento europeo per non farmi parlare qui».

Annunciando di avere «fiducia nella Procura di Roma», di avere «paura delle conseguenze», ma anche di non avere «alcuna intenzione di fermarsi», ha lanciato «un appello al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, perché faccia chiarezza». «Il risultato di tutto questo – ha inoltre affermato – è che quei delinquenti che hanno chiesto tangenti si sentono più forti, perchè nessun’altro avrà il coraggio di denunciare tangenti. Ma mi chiedo perchè se ci si ribella al ‘pizzo’ in Sicilia arriva il plauso, mentre a un imprenditore che denuncia la Rai gli si distrugge l’azienda».

Ladri di Nutella! Tentativo di furto ai danni di un camionista

ladri-nutella-tuttacronacaUn camionista 40enne, della provincia di Roma, stava riposando a bordo del suo mezzo parcheggiato in una piazzola di sosta dell’area di servizio Tevere, nei pressi di Attigliano (Terni) in direzione sud sulla A1, quando tre persone, probabilmente armate di pistola, l’hanno immobilizzato. I malviventi, secondo quanto l’uomo ha riferito alla polizia, l’avrebbero minacciato e malmenato prima di mettersi alla guida del camion. E’ stato un altro camionista, che aveva notato i movimenti anomali attorno alla vettura, ad allertare la stradale. Una pattuglia della polizia di Orvieto che si trovava a pochi chilometri dalla piazzola ha quindi riconosciuto il mezzo da un finestrino frantumato. I poliziotti hanno intimato l’alt e i tre, fermato il camion, si sono dati alla fuga a piedi nelle campagne circostanti e ora sono in corso indagini per individuare i malviventi. La vittima, che ha riportato una microfrattura al naso, è stata trasportata in ospedale. La prognosi è di 10 giorni. Il camion trasportava barattoli di Nutella per un valore di oltre 200mila euro.

L’indulto può salvare Berlusconi?

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L’amnistia non può salvare Berlusconi, ma l’indulto? L’indulto che condona la pena potrebbe dare una grande mano al Cavaliere. Ci sono già tre disegni di legge: uno alla Camera e due al Senato che salverebbero Berlusconi e cancellerebbero le pene accessorie

Lo spiega Antonella Mascali sul Fatto Quotidiano:

«Un progetto è stato presentato dai senatori democratici Luigi Manconi, Paolo Corsini e Mario Tronti nonché da Luigi Compagna, senatore del gruppo misto. Già nella precedente legislatura, Compagna, come senatore del Pdl, provò a inserire un emendamento “salva Silvio” alla controversa modifica del reato di concussione contenuta nella legge Severino. Il disegno di legge su amnistia e indulto, presentato al Senato il 15 marzo scorso, prevede l’amnistia per tutti “i reati commessi entro il 14 marzo 2013 per i quali è stabilita una pena detentiva non superiore nel massimo a quattro anni”. Per quanto riguarda l’indulto “è concesso nella misura di tre anni in linea generale e di cinque per i soli detenuti in gravi condizioni di salute”. Ed ecco la postilla fatta a misura di Berlusconi, per la condanna Mediaset: “È concesso indulto, per intero, per le pene accessorie temporanee, conseguenti a condanne per le quali è applicato anche solo in parte l’indulto”.

Un altro ddl fotocopia è a sola firma Manconi-Compagna. Anche alla Camera c’è un progetto di legge che prevede le pene accessorie temporanee indultabili, l’ha firmato il deputato del Pd, Sandro Gozi».

Berlusconi conosce bene le parole indulto e amnistia, avendo già beneficiato nel 2006 dell’indulto e nel 1990 dell’amnistia:

«Dunque, se dovesse esserci l’indulto, così come previsto da questi testi, per Berlusconi la pena per frode fiscale sfumerebbe. Non solo quella principale, già ridotta all’osso dall’indulto del 2006 (dei 4 anni inflitti ne dovrà scontare solo 9 mesi) ma anche la pena accessoria dell’interdizione ai pubblici uffici, inizialmente stabilita a 5 anni, ma che, dopo la sentenza della Cassazione, dovrà essere ricalcolata dalla Corte d’Appello di Milano il prossimo 19 ottobre: potrà infliggere da un minimo di un anno a un massimo di tre anni, sulla base della normativa tributaria. L’interdizione sarà definitiva probabilmente entro l’anno, amnistia e indulto permettendo. Berlusconi, già nel 1990 ha beneficiato di un’amnistia che ha azzerato un procedimento per falsa testimonianza sulla sua iscrizione alla P2 di Licio Gelli».

 

La Consulta si sostituirà al Legislatore?

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Potrebbe davvero succedere che la Consulta si sostituisca al Legislatore se quest’ultimo sarà inerte e non adotterà l’indulto o l’amnistia? Lo dicono i giudici della Corte Costituzionale condannando il sovraffollamento e le condizioni disumane delle carceri: o il Legislatore pone immediato rimedio o la suprema corte sarà costretta a sospendere l’esecuzione della pena.

Sexy doccia per due hostess della British Airways: il video diventa virale

hostess-british-tuttacronacaE’ il Daily Mail a riportare la notizia secondo la quale la British Airways avrebbe avviato un’inchiesta per verificare se tra i loro dipendenti ci siano anche due assistenti di volo che stanno rapidamente diventando famose in rete. Le due hostess, che indossano la divisa della compagnia di bandiera britannica, appaiono infatti in un video che le riprende mentre fanno una doccia e s’insaponano. Il filmato è diventato virale in brevissimo tempo facendo il giro del mondo.

Cultura, voce dimenticata dal Governo Letta

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La riforma Gelmini ha gettato la cultura nel vespaio delle polemiche e in provvedimenti davvero difficili da poter giustificare come la decurtazione della Storia dell’Arte dai programmi del ministero operata proprio dall’ultimo governo Berlusconi. Gli italiani sono ultimi nei paesi  industrializzati secondo i dati dell’Ocse e sono inoccupabili secondo Giovannini, ma se i precedenti amministratori hanno operato riforme “originali”, il nuovo Governo sembra non porre alcun rimedio per correggere il tiro.

Ora sta circolando in rete un appello con il quale si sta cercando di sensibilizzare il ministro Carrozza al problema dell’insegnamento della Storia dell’Arte. L’appello è firmato anche da Adriano La Regina, Salvatore Settis, Cesare de Seta e Rosi Fontana:

APPELLO AL MIN. CARROZZA  PER IL RIPRISTINO DELLA STORIA DELL’ARTE

Che l’Italia sia il Paese al mondo con la maggiore quantità di beni artistici e culturali è cosa nota.

Possiamo vantare circa 6.000 siti archeologici, 4.700 musei , 46.000 beni architettonici vincolati, 44 i siti italiani patrimonio mondiale UNESCO, per non parlare della bellezza delle nostre città e dei nostri borghi, della miriade di opere d’arte sparse in chiese, palazzi, piazze.

Ma forse ci siamo talmente abituati e assuefatti a tale abbondanza d’arte che pervade ogni angolo del nostro Bel Paese, che neanche percepiamo la gravità insita nelle carenze delle nostre politiche dei beni culturali, troppo poco incentrate su una seria promozione alla valorizzazione e tutela del patrimonio e dunque sulla sua conoscenza  attraverso una “Politica della Formazione ai Beni Culturali”.

A proposito di quest’ultimo aspetto, è ormai tempo di cambiare rotta. Con una tale preziosissima eredità, è pensabile che i nostri ragazzi non studino adeguatamente il mondo in cui vivono e, soprattutto, in cui dovranno muoversi da adulti?

In un Paese come  il nostro ci si aspetterebbe che uno dei pilastri della formazione scolastica sia lo studio della Storia dell’arte, cioè della storia della principale risorsa che abbiamo la fortuna di aver ereditato. Invece forse non è stato sufficientemente evidenziato come proprio tale disciplina sia stata pesantemente decurtata dall’offerta formativa in diversi indirizzi delle scuole superiori dalla Riforma dell’ex Ministro Gelmini.

E’ fondamentale, soprattutto in una fase così complessa ed economicamente fragile come quella che l’Italia sta attraversando, attuare tempestivamente scelte che si muovano nella direzione opposta a quanto fatto negli ultimi anni. Intervenire con una Riforma dell’Istruzione che potenzi questo ambito di studio produrrebbe degli enormi benefici, a più livelli: civico-formativo ed economico-occupazionale (che corrispondono poi ai punti critici della nostra società).

Nel Paese dei Beni Culturali per eccellenza, continuare ad impedire ai ragazzi di maturare una adeguata conoscenza del proprio patrimonio artistico, significa infatti ostacolare non solo una formazione culturale degna di questo nome, ma anche lo sviluppo di quel senso civico che tutti noi auspichiamo e che si sviluppa a partire dalla conoscenza e dal conseguente rispetto per quell’insieme di valori territoriali, ambientali, storici e artistici che chiamiamo Cultura. Se non si apprende la storia dei luoghi e dei monumenti che ci circondano, come si potrà  maturare il valore del rispetto per gli spazi comuni?

Si pensi poi all’innegabile potere che ha, a livello formativo, la sensibilizzazione alla bellezza e al valore dei nostri beni artistici: un adolescente che cresca educato in questa direzione, sarà un individuo meno soggetto al degrado che sempre più dilaga nelle nostre città.

Incredibilmente importanti, poi, sono le potenzialità che una approfondita formazione al nostro patrimonio artistico e archeologico avrebbe a livello occupazionale.

In Italia dovremmo poter vivere e lavorare principalmente di questo, mentre siamo al paradosso che i milioni di turisti che ogni anno vengono a visitare le nostre città e i nostri musei tornano a casa con un bagaglio di conoscenze relative alle nostre bellezze artistiche in proporzione molto maggiore rispetto alla cognizione che ne ha mediamente un italiano, il quale vive una intera esistenza in quel contesto senza aver avuto la possibilità di studiarne adeguatamente la storia e comprendere appieno valore. Se si continua a trascurare questo ambito per noi così vitale, come si finirà? Bisogna forse aspettare di veder deteriorati altri antichi beni, la cui precaria tutela in tempi recenti ha fatto tremare molti italiani al crollo di strutture millenarie come quelle di Pompei, per arrivare a comprendere finalmente che la più grande potenzialità economica e la più “pulita” industria italiana è proprio quella legata ai beni culturali?

Sono le domande che si pongono gli insegnanti di Storia dell’arte delle scuole superiori, firmatari di un appello rivolto al Ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza, e sottoscritto da grandi nomi del mondo della cultura e dell’arte, in cui si chiede di potenziare lo studio di questa meravigliosa e per noi vitale materia scolastica. Sarebbe un primo, fondamentale, mattone nella costruzione dell’Italia di domani.

Il governo Letta risponderà alla voglia di cultura che si innalza nel Paese o saremo per sempre condannati a essere inoccupabili e ignoranti?

Bimbo di 4 anni va a scuola con crack e denaro nello zainetto

bimbo-crack-tuttacronacaE’ Usa Today a riportare la notizia di quanto accaduto in una scuola elementare di Philadelphia, la Thomas Mifflin Elementary School. Qui la polizia, chiamata dall’istituto, ha interrogato un bambino di quattro anni che aveva con sè una decina di bustine di crack e soldi per un ammontare di 173 dollari. Era stato lo stesso alunno a mostrare le banconote a un compagno attirando così l’attenzione di un assistente del maestro, al quale ha in seguito mostrato anche la droga che aveva con sè. Il collaboratore didattico ha confiscato il denaro e le bustine mandando dal preside il piccolo che in seguito è stato portato in ospedale, per timore che avesse ingerito droga. Il portavoce del distretto scolastico, Fernando Gallard, ha spiegato che il bimbo non sarà sanzionato. Lo stesso portavoce ha quindi ammesso che non è il primo bambino, nella zona di sua competenza, ad aver avuto accesso alla sostanza. La polizia ha in programma di interrogare il padre del bambino.

Quando l’animale diventa social… Snoopy!

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Ha solo 2 anni ma ha più di 275mila seguaci, Snoopy, il simpatico gatto che spopola su Weibo, la versione cinese di Twitter.

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Il gatto è famoso anche nel resto del mondo avendo 190mila fan su Instagram e centinaia di utenti che ogni giorno vogliono vedere le foto su Facebook. Ma quale è la specialità di Snoopy? Farsi fotografare!

Telefonata fake! Denuncia la morte della compagna, ma lei sta bene

falsa-denuncia-tuttacronacaSono proseguite per parecchie ore, la scorsa notte, le ricerche di una donna ad Adria, in provincia di Rovigo, dopo che il compagno ne aveva denunciato la morte. Il giovane, che non si è identificato, con voce sofferente ha contattato il 112 della Centrale operativa dei carabinieri, spiegando che il corpo si trovava in una zona periferica del paese. Dopo di che ha interrotto la comunicazione, lasciando il telefono acceso ma rendendosi irrintracciabile, rendendo così vani i tentativi di ricontattarlo da parte dell’Arma. Subito diverse pattuglie si sono recate nella zona indicata dando il via alle ricerche del cadavere, proseguite fino alla mattina di oggi, senza esito. Intanto, i militari avevano dato l’avvio anche alle indagini tecniche, che hanno portato al 25enne. Una volta rintracciato, il ragazzo si è giustificato racocntando che aveva litigato con la propria compagna e, dopo aver vagato per la città, aveva deciso di fare la chiamata allarmistica. La donna, in ottima salute, ha confermato la versione del compagno.

Instant Karma and Happy Birthday, John!

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Inutile ricordare che oggi John Lennon avrebbe compiuto 73 anni, inutile ricordare i fiumi di note e parole che ci ha lasciato scrivendo un pezzo memorabile della storia della musica, inutile anche voler cercare di spiegare a parole l’autore di Image. John Lennon a distanza di tempo è ancora oggi un faro per le generazioni che in lui cercano un rifugio nel quale poter immaginare quel mondo che sarebbe potuto essere e che invece non è stato per colpa di chi ha voluto seppellire l’uguaglianza, la libertà, la condivisione… Il social network era negli accordi di Instant Karma, in quell’armonia che rimbomba ancora oggi nelle teste di chi davvero vuole guardare oltre a quei numeri che ci indicano come un paese perdente, disoccupato, inoccupabile. Nelle orecchie di chi fugge all’estero a riconquistarsi il futuro, di chi crede in se stesso e lotta ogni giorno, di chi non ha perso quell’etica di giustizia che sembrano invece aver smarrito tante istituzioni sulla terra. Give Peace a Chance oggi è più vera che mai, un urlo dalla Siria che arriva fino agli Usa che rischiano il default, all’Eurozona che sogna una ripresa e la Cina che è in frenata economica.

E ancora per tanti Lennon è lì a rispondere alle tu domande, proprio come quando da adolescente ti ritrovi all’interno di quegli interrogativi che solo la musica sembra ascoltare… Come quando ti senti esplodere e arriva l’assolo di chitarra che va all’unisono con il tuo cuore in gola, come quando ti senti fuori posto e le note ti fanno da scudo… “allora John, giovanissimo 73enne, che si fa ora?” E lui la risposta ancora una volta ce la dà:

Happy Birthday, John!

Bullismo a scuola: 17enne con intestino perforato e lesioni ai genitali

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Aumenta la violenza generata dal bullismo che ormai dilaga in Italia e sembra essersi sovrapposto ai valori etici di una società civile. L’ultimo atto ha visto vittima uno studente di 17 anni che è stato ritrovato con l’intestino perforato e lesioni ai genitali e al fondoschiena dopo che un compagno di classe gli ha sparato contro un getto d’aria con un potente compressore. Il ragazzo è stato ricoverato nel reparto di chirurgia d’urgenza all’ospedale Parini di Aosta con una prognosi di 30 giorni. L’episodio sarebbe accaduto in un Istituto tecnico alla fine di settembre, ma si è appresa la notizia solo ora. All’interno dell’officina della scuola dove i ragazzi stavano effettuando un esercitazione, un compagno di classe del 17enne ha puntato il compressore addosso al ragazzo e sparato l’aria compressa. La scuola ha subito adottato un provvedimento disciplinare nei confronti dell’autore del gesto. Sull’accaduto la polizia ha aperto un’indagine.

 

Sindaco vs patto di stabilità: piuttosto che alzare le tasse ai cittadini si dimette

renato_modenese-tuttacronacaRenato Modenese, sindaco di Casale di Scodosia, in provincia di Padova, chiede che venga modificato il patto di stabilità, che gl’impone di aumentare le tasse impedendogli di attingere alle risorse comunali. Per non infierire sui suoi concittadini, nel frattempo ha preferito rinunciare all’incarico: si è infatti dimesso durante il Consiglio comunale. “Ora ho venti giorni di tempo per ritirare le mie dimissioni: lo farò solo se mi arriveranno altri trasferimenti dallo Stato o se sarà decisa una modifica del patto di stabilità. Ho 500 mila euro di avanzo di amministrazione 2012 e non ho intenzione di alzare le imposte ai miei cittadini solo perché una regola assurda mi impone di non toccarli”. 20 giorni quindi, ma tornerà sui suoi passi solo in caso a Roma cambino rotta: è il suo modo di protestare contro una tassazione che in Italia è decisamente eccessiva. Ha continuato il sindaco: “Nel mio territorio ho 400 aziende piccole e medie che già soffrono per la crisi economica. Con che coraggio aumento l’Imu, i rifiuti e l’addizionale Irpef sapendo che ho da parte dei soldi che non mi permettono di spendere? Io non ci sto e a queste condizioni preferisco non fare più il sindaco”.

Scossa di terremoto in Calabria: trema la provincia di Cosenza

terremoto-calabria-tuttacronacaL’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha registrato una scossa di terremoto di magnitudo 2.5 nel distretto sismico del Pollino, in Calabria. L’evento si è verificato a una profondità di 9.3 km mentre l’epicentro è stato localizzato in provincia di Cosenza, tra i comuni di Castrovillari, Civita, Frascineto, San Basile e San Lorenzo Bellizzi.

Jack, l’artista canino emergente: all’asta su eBay la sua prima opera!

arte-jack-scarpa-tuttacronacaIl concetto di arte è sicuramente molto personale. Talmente tanto che si può riconoscere il talento anche là dove nessun altro riesce a coglierlo. Come fa il padrone di Jack, un dalmata di due anni che vive in Virginia. Se il patentino di artista uno se lo assicura vendendo il primo pezzo… questo simpatico cagnolotto sicuramente se l’è meritato. Infatti su eBay è stata venduta una sua opera, a 150 dollari. Di tratta di una “Scarpa Cole Haan a coda di rondine mezzo masticata di artista canino emergente” (solo scarpa sinistra). L’offerta è arrivata da un collezionista, che a quanto pare, al padre dell’amico a due gambe di Jack, ha riconosciuto la genialità di Jack. Con l’opera, ha spiegato il venditore, sarà incluso anche un certificato di autenticità e la cessione dei diritti di immagine. Purtroppo al momento non è possibile ammirare un’intera collezione di opere di questo “artista canino emergente”: si trovano tutte nella sua abitazione, dov’è solito “lavorare” anche con cdispositivi elettronici, divani e fogli a brandelli!

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La Juve pensa al calciomercato: a gennaio via Isla. Chi arriva?

Isla-Juventus-tuttacronacaHanno già le idee chiare in casa bianconera per quel che riguarda le prossime mosse di calciomercato. E Marotta non si limita a guardare a gennaio, ma è già proiettato a giugno. Già a gennaio Isla, che era stato trattenuto da Conte in estate, lascerà la panchina: non ha più chance per convincere il ct. Possibile che non si allontani di molto comunque: si potrebbe infatti tornare a parlare con l’Inter, visto la stima che Mazzarri gli dimostra. Ma anche la Roma e il Wolfsburg hanno chiesto informazioni. Ma Conte vuole in cambio un esterno e, su tutti, due sono i nomi da tenere d’occhio: Menez (Psg, ex Roma) e Biabiany (Parma). Per quel che riguarda il primo, in scadenza nel 2014, c’è però il problema che ha già giocato in Champions e, ammesso la Juve passi il girone, Conte non lo avrebbe a sua disposizione. Per Biabiany c’è invece da prendere in considerazione il costo del cartellino:  Ghirardi lo valuta 10 milioni di euro. Ma Tuttosport parla di altri tre giocatori sotto studio: Griezmann (Real Sociedad), Muniain (Athletic Bilbao) e Zivkovic (Groningen). E se a gennaio potrebbero esserci delle sorprese, per quel che riguarda la sessione estiva Marotta ha chiaro il tabellino di marcia: puntare su giocatori d’esperienza e a costo zero, uno per reparto. Attualmente si lavora quindi per strappare i sì di Vidic, Xabi Alonso e Toivonen. Il difensore del Manchester United continua a non rinnovare ed è cercato da mezza Europa, anche Napoli e Milan sono alla finestra. Per il centrocampista del Real ci potrebbe essere una staffetta, a costo zero, con Pirlo (cercato da Ancelotti). Infine il trequartista svedese del Psv che potrebbe passare sotto lo procura di Raiola: questo faciliterebbe di molto il suo passaggio in bianconero.

Grillo e il duro attacco al Capo dello Stato

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«Le lacrime napulitane versate per coloro che sono detenuti sono sospette da parte di chi è parte fondante di questa classe politica». Grillo ricorda al Presidente della Repubblica il piano carceri che il Movimento aveva presentato a luglio e torna a sferrare un duro attacco a Napolitano:

«Nessuna risposta. C’erano le vacanze in Alto Adige, signor Presidente?» poi il Semplice Portavoce del M5S aggiunge «Ieri il presidente dei partiti (in quanto eletto dai loro nominati) Giorgio Napolitano ha detto che il M5S ha un chiodo fisso e se ne frega dei problemi della gente» ricorda Grillo che allora chiede al Capo dello Stato: «Cosa ha fatto su questi punti, signor Presidente? Con quale urgenza si è mosso in questi anni? Si è svegliato ora con una soluzione che non risolve nulla perché la maggior parte di chi verrà scarcerato in pochi mesi tornerà in galera, ruberà ancora, minaccerà ancora, si macchierà degli stessi reati». Per Grillo, in questo modo, «il richiamo per i delinquenti degli altri Paesi diventerà una sirena irresistibile». Oltre al piano carceri, ricorda Grillo, «il blog ha denunciato con filmati, inchieste, interviste le morti in carcere in questi anni. Lei dov’era, signor Presidente? Il blog ha prodotto un libro sugli orrori delle carceri italiane, lei lo ha letto, signor Presidente? Sa per caso chi è Niki Gatti, il ragazzo morto in carcere, signor Presidente? Il M5S ha chiesto più volte l’introduzione del reato di tortura non previsto nel codice penale, unico caso tra le nazioni occidentali, ne era a conoscenza, signor Presidente?». Insomma, «Lei sa meglio di chiunque che l’amnistia e l’indulto non risolvono il problema delle carceri e aggraveranno i conflitti sociali. Perchè lo fa allora, signor Presidente?».

Sulla proposta di Napolitano per l’amnistia e l’indulto «il sospetto che l’appello avvenga per salvare Berlusconi e una miriade di colletti bianchi è lecito», scrive Beppe Grillo sul suo blog dove accusa anche il capo dello Stato di non essere super partes. «Lei dovrebbe esserlo e non lo è quando attacca il M5S, che rappresenta otto milioni e mezzo di italiani». Noi, continua, «abbiamo un chiodo fisso, l’onestà, e non lo baratteremo con nessuno. Noi non molleremo, si metta l’animo in pace. Ccà nisciuno è fesso».

Dopo la marea di commenti degli attivisti sul suo blog, Beppe Grillo torna a chiedere al ‘popolò Cinque Stelle di esprimersi sul ‘caso Napolitano’. E rinnova l’invito alla cautela. «Esprimete il vostro pensiero in maniera corretta. Evitate il vilipendio al capo dello Stato» avverte in un post scriptum al suo post.

L’amica non ricambia il suo amore… le brucia l’auto!

incendia-auto-amica-tuttacronacaLui la credeva la sua fidanzata, per lei era solo un amico. A seguito di un chiarimento in tal senso, con la donna che ha spiegato di non essere innamorata all’uomo, un 40enne di Anversa degli Abruzzi, in provincia di L’Aquila, avrebbe raggiunto l’abitazione della sua presunta fidanzata e, forzata la porta del garage, le ha incendiato l’auto dopo averla annaffiata di benzina. I due si frequentavano da sette anni. Sono stati i carabinieri della compagna di Sulmona ad arrestarlo per incendio doloso: all’improvvisato piromane sono stati concessi i domiciliari.

Oliver Stone e lo spot per i Mondiali di Brasile 2014

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Oliver Stone ha girato lo spot per Brasile 2014 e nello spot compaiono Radamel Falcao, Sergio Aguero e David Luiz. Lo spot realizzato per i Mondiali non ha badato a spese: interpretato dai più grandi campioni di calcio, che hanno fatto la storia di questo sport, e diretto da un premio Oscar.

La svolta a destra della Francia… Marine Le Pen è in vetta!

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Marine Le Pen: il sondaggio la vede vincete e Lei si dichiara pronta per l’Eliseo. Questa è la dura realtà con cui dovrà fare i conti la Francia socialista che andrà alle elezioni europee il 2014.  Il Front National, secondo il sondaggio esclusivo per Le Nouvel Observateur, arriverebbe in testa alle elezioni europee con due punti di vantaggio sull’Ump (destra) e cinque sui socialisti. Il partito, che la Le Pen non vuole più che venga definito di estrema destra e minaccia querele, diventerebbe, secondo queste intenzioni di voto, il primo partito di Francia proprio come la sua leader sta ripetendo nelle ultime settimane. Favorito, soprattutto alle europee, dalla violenta campagna contro Bruxelles e l’euro e dal sistema proporzionale in vigore per quella elezione.

«Non sopporto chi dice che non abbiamo le competenze adeguate» per guidare un Paese come la Francia, ha detto la Le Pen, spiegando di «non essere sorpresa» dall’ultimo sondaggio pubblicato oggi dal Nouvel Observateur, secondo cui il Front National è il primo partito di Francia, con il 24% delle preferenze. «Oggi siamo il primo partito. Ormai Partito socialista e l’Ump possono vincere solo se si uniscono insieme e formano un’unione repubblicana».

Per la Le Pen, oggi «i francesi sono lucidi. Molta gente sta prendendo coscienza» della situazione in cui versa la Francia. E questo spiega anche il sostegno di personalità come Alain Delon. Nell’intervista telefonica, Le Pen è anche tornata a dire che il Front National «non è un partito di estrema destra», ma un partito «estremamente democratico», che ha una «visione gollista», a favore della sovranità e dell’indipendenza della nazione.

«Bisogna rialzare la testa di fronte agli estremismi». Così il presidente francese Francois Hollande, parlando al Nouvel Observateur, reagisce all’avanzata del Front National in vista delle elezioni europee. «Di fronte agli estremismi, bisogna rialzare la testa. Chi può immaginare che il ritorno alle frontiere nazionali proteggerà dall’immigrazione? Il ruolo di Schengen è fissare delle regole che sono la condizioni della libera circolazione. Se si dovranno rafforzare, sono pronto. Ma, ancora una volta, la soluzione è europea», afferma Hollande, che insiste sulla necessità di restare nell’euro. «Come pretendere che gli europei vivrebbero meglio senza moneta unica? Si farebbero concorrenza con svalutazioni selvagge, e sarebbe la fine del grande mercato. Senza parlare delle speculazioni sui debiti sovrani. Dobbiamo uscirne dalla porta principale: lo statu quo, è la certezza del fallimento». Alla domanda se il successo dei movimenti più estremisti, sia dovuto alla crisi economica, il capo dell’Eliseo, il cui indice di popolarità ha raggiunto il minimi storico, risponde: «Sarebbe troppo facile. Il nazionalismo è una tendenza nata già da due decenni. È da attribuire all’assenza di prospettiva e di dinamica collettiva. A questo si aggiunge la paura del declino».

Ma con la Le Pen  c’è anche un testimonial d’eccezione: Alain Delon che  si è schierato apertamente per il Fronte Nazionale. L’attore ha dichiarato che il sorpasso nei sondaggi «è assolutamente edificante. Edificante perchè la gente non ne può più che gli si parli come fanno oggi. Vogliono l’azione, vogliono un’altra cosa». La gente, prosegue Delon, «ha conosciuto una Francia diversa sotto De Gaulle o anche Mitterrand. Ecco perchè il Fronte Nazionale, come il MCG a Ginevra, prendono un posto molto importante, e questo lo approvo, lo spingo e lo capisco benissimo». Alla domanda se il Fronte Nazionale sarà capace di passare dalle parole agli atti, Delon risponde: «Ne saranno capaci se riusciranno ad avere dietro di loro un elettorato solido. Non possiamo farlo senza l’appoggio del popolo e senza l’appoggio di coloro che sono il loro sostegno. Da anni, Le Pen padre e Le Pen figlia si battono, ma si battono un pò da soli. Adesso, per la prima volta, non sono più soli». «Hanno i francesi con loro. E questo è importante», conclude Delon.

Pilota colto da malore e passeggero fa atterrare aereo

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Sui cieli inglesi ci sono stati attimi di panico quando su un aereo da turismo, il pilota è stato colto da malore e l’uomo che stava trasportando si è trovato costretto, senza nessuna esperienza alle spalle a prendere i comandi. Da terra due piloti lo hanno aiutato via radio, dopo che il passeggero terrorizzato aveva chiesto soccorso. L’uomo è riuscito a far atterrare il velivolo nell’aeroporto di Humberside, Inghilterra orientale.

«L’atterraggio è stato brusco ma è rientrato nella norma – ha detto l’istruttore Roy Murray – il passeggero ha avuto un grande sangue freddo e sono molto felice di averlo aiutato a salvarsi». Il pilota, invece, non è sopravvissuto al malore che lo aveva colpito in aria ed è morto al vicino ospedale.

Il Congresso discute la legge antiabortista… ma anche le Femen dicono la loro!

femen-madrid-tuttacronacaTre attiviste Femen, tra cui la lider del movimento in Spagna, Lara Alcàzar, hanno interrotto l’intervento del Ministro della Giustizia Alberto Ruiz Gallardon al Parlamento spagnolo, dove si sta discutendo la legge antiabortista. Le giovani si sono presentate nella tribuna ospiti a seno nudo e con la scritta “l’aborto è sacro” sulla pelle e hanno gridato per alcuni secondi prima che le guardie di sicurezza le portassero via. Secondo fonti parlamentarie, le attiviste non erano state invitate da nessuno per assistere come pubblico alla seduta, ma hanno potuto fare il loro ingresso in quello che viene definito “turno libero”, durante il quale ogni cittadino può assistere al Congresso.

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Da “choosy” a “inoccupabili” ecco come si giustifica la politica italiana

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“L’Italia esce con le ossa rotte dai dati dell’Ocse diffusi ieri: dati che ci mostrano come gli italiani siano poco ‘occupabili’, perché molti di loro non hanno le conoscenze minime per vivere nel mondo in cui viviamo e non costituiscono capitale umano su cui investire per il futuro”.

Così, il ministro del Lavoro Enrico Giovannini ha gettato nel fango gli italiani e ha affermato che lo Stivale è una terra di “inoccupabili” intervenendo a un convengo sul Senato sui 10 anni della legge Biagi.

“Quelle cifre – ha aggiunto – ci mostrano quanto siamo indietro in termini di capitale umano e di occupabilità. La responsabilità di questa situazione – ha concluso – è di tutti”.

Di tutti? O della classe politica che ha per un ventennio governato l’Italia?

Quando verrà un politico che valorizzerà i propri elettori? Che saprà “accarezzare” il popolo e non gettargli in faccia i fallimenti che invece sono attribuibili solo a una classe politica corrotta e incapace che per troppi anni ha governato l’Italia facendola regredire e creando tensioni sociali? Chi avrà il coraggio di guardare gli italiani in faccia e dire “ho sbagliato”, invece di addossare fantomatiche colpe ai cittadini vessati da tasse e accise?

Scontro bus e auto: contusi 60 studenti nel Foggiano

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E’ pesante il bilancio di uno scontro tra bus e auto avvenuto ad Arpinova, nei pressi dell’istituto alberghiero Einaudi di Tor di Lama, ad una quindicina di chilometri da Foggia: una sessantina di studenti contusi e due automobilisti feriti.  Sull’autobus viaggiava un centinaio di studenti dell’istituto, mentre sulla vettura, una Lancia Dedra, c’erano un uomo di 45 anni (che ha riportato lievi lesioni, e una donna di 70, ricoverata per varie fratture. La dinamica dell’incidente ancora non è nota.

Google investirebbe in Italia, ma manca la banda larga

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Google sarebbe pronto a investire in Italia, lo ha reso noto il  presidente esecutivo ex amministratore delegato Eric Schmidt presente alla giornata conclusiva di “Big Tent Made in Italy: la sfida digitale” tenutasi a Roma, ovvero l’evento organizzato da Mountain View in collaborazione con Unioncamere: Schmidt ha dichiarato:

«Google investirà in Italia per sostenere le eccellenze del Paese. Ma il Governo dovrà garantire la banda larga veloce ovunque, nulla può accadere senza questo».

Il governo ha appena levato 20 milioni che l’Agenda Digitale stanziava (con il decreto Crescita 2.0) per eliminare il digital divide nel Centro-Nord entro il 2014.

Dopo qualche giorno  il viceministro allo Sviluppo Economico, Antonio Catricalà, assicurava  che questi fondi sarebbero stati ripristinati in altro modo perché affermava: «non possiamo tornare indietro sulle promesse fatte», e  concludeva, « troveremo una copertura nella Legge di Stabilità»

Vedremo quindi cosa verrà incluso nella Legge di Stabilità.

Funerali di Stato per le vittime di Lampedusa e Bossi Fini

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Funerale di Stato per le vittime della strage di Lampedusa, così ha deciso il premier Letta che in conferenza stampa dall’isola insieme al  ministro Alfano, il presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso e il commissario Ue agli Affari interni Cecilia Malmstrom ha dichiarato anche che è necessaria “un’integrazione più civile soprattutto in tema di asilo”. “Attorno a queste tragedie – ha aggiunto – è bene che si conosca il grande cambiamento che c’F stato in questi anni: oggi l’esodo dall’Africa non F pi· legato solo a ragioni economiche, oggi bisogna dare delle risposte che siano all’altezza di questa nuova sfida”.  Il premier ha rivolto parole di “scuse per le inadempienze del nostro Paese, rispetto a una tragedia come questa”.

Rispondendo ai giornalisti il premier ha detto che l’eventuale depenalizzazione del reato di clandestinità “sarà uno dei tempi da discutere. Ancora non c’e’ stata discussione”. Commentando l’iscrizione nel registro degli indagati dei superstiti del naufragio, il premier ha detto: “Come presidente del Consiglio” ha “provato vergogna di fronte a tanto zelo: è una vicenda di grandissimo dramma umano”.

Parole forti anche dal presidente dell’Ue Barroso che ha detto che “l’Europa sta con la gente di Lampedusa” e che il problema di uno dei nostri Paesi, come l’Italia, deve essere percepito come un problema di tutta l’Europa. Insieme possiamo agire in modo più adeguato. L’Europa non può girarsi dall’ altra parte”. “L’immagine delle centinaia di bare non andrà mai via dalla mia mente, ha poi aggiunto Barroso, è un’immagine che non si può dimenticare, c’erano bare di bambini, madri e figli: è qualcosa che mi ha scioccato e rattristato”.

Si apre il dialogo anche sulla Bossi-Fini:

Angelino Alfano afferma che: “se servisse a evitare tragedie come quella della settimana scorsa, se servisse a evitare il dramma delle carrette del mare procederemmo subito, ma temo non sia la soluzione del problema”.

Immediata la risposta di Letta: “noi affronteremo il tema e lo affronteremo da posizione diverse . Lo dico da capo di un governo di grande coalizione. Ci sono posizioni diverse, troveremo un’intesa”.

Intanto arriveranno anche 30 milioni dall’Europa per fronteggiare l’emergenza.

Finalmente l’Europa si fa carico del dramma umanitario e stanzia un contributo addizionale (mentre arriva in consiglio dei ministri la bozza con l’aumento delle accise e delle tasse) e questo per gli italiani può essere sicuramente una buona notizia, considerato il fatto che se mai saranno gli italiani a imbarcarsi per il viaggio della speranza l’Europa già conoscerà le problematiche legate al soccorso e all’accoglimento dei migranti.

 

Il rumore causa malattie cardiovascolari?

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Uno studio del British Medical Journal mostra come chi vive bombardato dal rumore dei jet, mentre atterrano e decollano, è più soggetto alle malattie cardiovascolari. I ricercatori si sono concentrati sulle persone che vivono vicino all’aeroporto di Heathrow e il risultato ha evidenziato che quella fascia di popolazione ha tra il 10 e il 20 per cento in più di possibilità di ammalarsi di malattie cardiocircolatorie. E la mortalità in caso di malattie è anche maggiore. D’altra parte altri studi confermano questa realtà. Un’indagine sulla salute di oltre sei milioni di americani oltre i 65 anni che vivono attorno 89 aeroporti del paese, ha concluso che il rischio di malattie saliva del 3,5 per cento per ogni aumento di 10 decibel di rumore.

Lo studio inglese ha trovato un “legame” tra il rumore degli aerei e l’accresciuta possibilità di malattie cardiocircolatorie. Questo a rigore non vuol ancora dire che sia stato dimostrato che gli aerei sono la “causa” della tendenza osservata, anche se ci sono buone possibilità. Giustamente i ricercatori ci vanno con i piedi di piombo.

Dice Anna Hansell dell’Imperial College di Londra: “Il ruolo esatto del rumore nel peggiorare la salute non è ancora stato ben chiarito. Tuttavia è plausibile che possa contribuire, per esempio, innalzando la pressione del sangue o disturbando il sonno”.

Colpi di mazza sulla vetrina e minaccia alla commessa, terrore a Roma

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Una rapina a colpi di mazza sulla vetrina e minacce a una commessa è avvenuta questa mattina all’interno del centro commerciale Primavera nel quartiere Centocelle a Roma. Due persone armate e con i volti coperti dai caschi hanno fatto irruzione nel negozio e si sono impossessati dei gioielli. I due sono poi fuggiti a bordo di uno scooter. Sul posto gli agenti della polizia e della scientifica per i rilievi.

Giovannini e il provvedimento incostituzionale sulle pensioni

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“Sopra i 3 mila euro restano congelate”, lo ha dichiarato il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali del governo.

La frase di Enrico Giovannini ha fatto discutere e ha aperto un problema costituzionale infatti la Corte Costituzionale aveva già condannato questo provvedimento con la sentenza 316/2010:

Ma la Corte costituzionale ha già condannato queste scelte con la sentenza 316/2010:

”La frequente reiterazione di misure intese a paralizzare il meccanismo perequativo esporrebbe il sistema ad evidenti tensioni con gli invalicabili principi di ragionevolezza e proporzionalità (su cui, nella materia dei trattamenti di quiescenza, v. sentenze n. 372 del 1998 e n. 349 del 1985), perché le pensioni, sia pure di maggiore consistenza, potrebbero non essere sufficientemente difese in relazione ai mutamenti del potere d’acquisto della moneta”.

E’ opportuno ricordare in proposito quanto, riportato sopra, è stato testualmente affermato dalla Corte Costituzionale al punto 4 della motivazione della sentenza n. 316 del 3-11 novembre 2010 (Presidente Francesco Amirante, Redattore Luigi Mazzella).

In tema di meccanismo automatico di rivalutazione delle pensioni va, infine, ricordato anche quanto affermato nel punto 3 della precedente sentenza n. 30 del 13-23 gennaio 2004 della Corte Costituzionale (Presidente Riccardo Chieppa, Redattore Ugo De Siervo):

“Annualmente, con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, adottato di concerto con il Ministro del lavoro, viene determinata la percentuale di variazione sulla cui base devono essere calcolati gli aumenti di perequazione automatica delle pensioni. Se questa recente evoluzione legislativa è chiaramente orientata nel senso di salvaguardare nel tempo il potere d’acquisto e l’adeguatezza dei trattamenti pensionistici unicamente attraverso il meccanismo della perequazione automatica dell’importo alle variazioni del costo della vita, essa risulta sostanzialmente anche coerente sia con il prevalente carattere contributivo assunto dal sistema pensionistico a seguito della riforma introdotta dalla legge 8 agosto 1995, n. 335 (Riforma del sistema pensionistico obbligatorio e complementare), sia anche con la profonda riforma che ha interessato il pubblico impiego ed in particolare la dirigenza pubblica, il cui trattamento economico è, per la parte accessoria, correlato alle funzioni attribuite, alle connesse responsabilità ed ai risultati conseguiti (art. 24 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, recante “Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche”)”.

Inoltre è palese dalle parole che seguono il giudizio della Corte Costituzionale:

“Tutto ciò rende sempre più difficile riferirsi allo scostamento tra le pensioni e le successive modificazioni dei diversi trattamenti stipendiali, il perdurante necessario rispetto dei principi di sufficienza ed adeguatezza delle pensioni impone al legislatore, pur nell’esercizio del suo potere discrezionale di bilanciamento tra le varie esigenze di politica economica e le disponibilità finanziarie, di individuare un meccanismo in grado di assicurare un reale ed effettivo adeguamento dei trattamenti di quiescenza alle variazioni del costo della vita (ordinanza n. 241 del 2002; ordinanza n. 439 del 2001; ordinanza n. 254 del 2001). Con la conseguenza che il verificarsi di irragionevoli scostamenti dell’entità delle pensioni rispetto alle effettive variazioni del potere d’acquisto della moneta, sarebbe indicativo della inidoneità del meccanismo in concreto prescelto ad assicurare al lavoratore e alla sua famiglia mezzi adeguati ad una esistenza libera e dignitosa nel rispetto dei principi e dei diritti sanciti dagli artt. 36 e 38 della Costituzione”.

Riina: “La Juve è una bomba”. I magistrati si allarmano

toto_riina-juve-bomba-tuttacronacaIl figlio di Totò Riina fa visita al genitore al carcere di Opera e il capo dei capi della mafia corleonese dice: “La Juve è una bomba”. E’ bastata questa frase a far scattare l’allarme per i magistrati della Procura di Caltanisetta. Il timore, infatti, è che possa trattarsi di un messaggio in codice con il quale il boss darebbe il via a una nuova stagione stragista. Come ricorda Libero, il 26 marzo era giunta al Palazzo di Giustizia di Palermo una lettera anonima il cui mittente sosteneva che il boss latitante Matteo Messina Denaro avrebbe raggiunto un accordo con “amici romani” per fare fuori i magistrati antimafia. Proprio in questo quadro, arriva la frase del boss. A seguito della missiva gli inquirenti hanno intensificato i controlli su Riina, ascoltando le conversazioni del recluso con i familiari, ai quali dice anche “State attenti” e “Difendetevi”. Nel frattempo, si è anche registrato un avvicinamento della famiglia Riina alla Sacra Corona Unita pugliese. Spiega ancora il quotidiano, “Il boss Totò è stato inserito dal 2003 in progetti di socialità in carcere con condannati provenienti dalle fila della Sacra Corona Unita. Mentre moglie e figlia (Ninetta Bagarella e Maria Concetta) stanno spostando la residenza in provincia di Brindisi. Il timore degli inquirenti è che potrebbe essere in corso una saldatura tra corleonesi e mala pugliese (alla quale lo scorso luglio sono stati sequestrate armi ed esplosivo provenienti dai Balcani) in nome di una nuova stagione stragista.”

Arriva la manovra: tasse, aumenti e accise!

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La manovra serve eccome!

Arriva il salasso per i cittadini che ora si vedranno addebitare i costi per riportare il rapporto deficit/pil sotto il 3% e rinfinanziare la cassa integrazione in deroga. Non tagliando le spese militari come gli F35, rifinanziando anche le missioni all’estero e il rimborso ai partiti, che sicuramente non sono l’unico male italiano, ma che in momenti di crisi pesano sul bilancio dello stato è ora necessario rimodulare quelle risorse che sarebbero forse potute venire dall’Imu e che invece ora crolleranno a pioggia indistintamente sui possessori o meno di case, su ricchi e poveri, su grandi città e piccole località. nella bozza  di decreto per la correzione dei conti che dovrebbe arrivare oggi in consiglio dei ministri sono previsti aumenti per le accise sulla benzina e sugli acconti Ires e Irap, oltre ai tagli spesa già annunciati.

L’effetto già si conosce: disoccupazione e rincaro dei prezzi. La benzina andrà a gravare i trasporti così da appesantire ulteriormente ogni settore dall’ alimentare al manifatturiero, per poi ricadere a pioggia su imprenditori e famiglie.

Si tratta a tutti gli effetti delle stesse coperture individuate per il decreto che avrebbe dovuto bloccare l’aumento dell’Iva. Decreto poi dimenticato dopo l’accelerazione della crisi di governo che ha quindi fatto scattare l’aumento dell’imposta. Nonostante l’Iva adesso si aumenta anche il resto…

Come spiega l’Huffington Post:

Nel dettaglio l’acconto Ires sale dal 101 al al 103%, con effetti anche sull’anticipo Irap a cui la stessa imposta è collegata. In pratica, per le imprese, che per legge sono tenute a pagare l’imposta, si tradurrà nell’ennesimo onere aggiuntivo: più tasse. Trattandosi dell’acconto che si paga a novembre, relativo alle imposte dell’anno successivo, la beffa è doppia. Perché non solo significa pagare a novembre la totalità di quanto si presume si debba versare l’anno successivo (tasso a novembre quello che lo Stato stima possa guadagnare l’anno successivo), ma essendo superiore al 100% il versamento si traduce a tutti gli effetti in un prestito allo Stato. Con il conto pagato dalle imprese.

 

Giorgio Napolitano: il disastro del Vajont “conseguenza di precise colpe umane”

Longarone_vajont-tuttacronaca50 anni fa un’enorme frana sul monte Toc, sopra Longarone, nel Bellunese, precipitata nell’invaso artificiale della diga del Vajont fece fuoriuscire un’ondata d’acqua che, riversandosi a valle, spazzò via case e spezzò la vita a 1910 persone. Alcuni giorni fa Francesca Chiarelli, figlia di un noto notaio del paese distrutto quella tragica notte, ricordava la battaglia del padre per far conoscere la verità che lui conosceva: sarebbe stata la stessa SADE, all’epoca proprietaria della diga, a provocare la frana, non avendo previsto quello che sarebbe accaduto. Oggi, nel giorno dell’anniversario della tragedia che già all’epoca era stata prevista dai geologi perchè la zona era ritenuta inadatta alla costruzione, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha diffuso un messaggio per ricordare come il disastro non fu una fatalità, ma un errore umano. Tra chi parlava di questo rischio, anche la giornalista Tina Merlin.

“La memoria – scrive Napolitano – del disastro che il 9 ottobre 1963 sconvolse l’area del Vajont suscita sempre una profonda emozione per l’immane tragedia che segnò le popolazioni con inconsolabili lutti e dure sofferenze. Il ricordo delle quasi duemila vittime e della devastazione di un territorio stravolto nel suo assetto naturale e sociale induce, a cinquant’anni di distanza, a ribadire che quell’evento non fu una tragica, inevitabile fatalità, ma drammatica conseguenza di precise colpe umane, che vanno denunciate e di cui non possono sottacersi le responsabilità”. E riprende: “È con questo spirito che il Parlamento italiano ha scelto la data del 9 ottobre quale ‘Giornata nazionale in memoria delle vittime dei disastri ambientali e industriali causati dall’incuria dell’uomo, riaffermando così che è dovere fondamentale delle istituzioni pubbliche operare, con l’attivo coinvolgimento della comunità scientifica e degli operatori privati, per la tutela, la cura e la valorizzazione del territorio, cui va affiancata una costante e puntuale azione di vigilanza e di controllo”. E ancora: “Nella ricorrenza del cinquantesimo anniversario del disastro, desidero rendere omaggio alla memoria di quanti hanno perso la vita, alla tenacia di coloro che ne hanno mantenuto fermo il ricordo e che si sono impegnati nella ricostruzione delle comunità così terribilmente ferite e rinnovare, a nome dell’intera nazione, sentimenti di partecipe vicinanza a chi ancora soffre”, scrive ancora il capo dello Stato. “Desidero, inoltre, esprimere – conclude – profonda riconoscenza a quanti, in condizioni di grave rischio personale, si sono prodigati, con abnegazione, nell’assicurare tempestivi soccorsi ed assistenza, valido esempio per coloro che, nelle circostanze più dolorose, rappresentano tuttora un’insostituibile risorsa di solidarietà per il paese”.

Alemanno indagato!

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Indagini sull’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno per far luce nell’ambito dell’inchiesta su una presunta mazzetta versata da  Menarini Bus per la fornitura di 45 bus alla società Roma Metropolitane. Il reato ipotizzato dal pm Paolo Ielo sarebbe di finanziamento illecito. Da quanto i è appreso molti di coloro che sono oggetto degli accertamenti della Procura di Roma,  nell’ambito del fascicolo numero 25296/2012, erano già presenti in altri filoni d’inchiesta dei magistrati della Capitale in merito ad appalti e commesse. 

E’ stata anche concessa una proroga di altri sei mesi di indagine per svolgere altri accertamenti. Tra i soggetti d’indagine figurano anche  l’ex presidente di Finmeccanica, Pierfrancesco Guargliaglini, il commercialista Marco Iannilli, l’ex amministratore delegato dell’Ente Eur, Riccardo Mancini, gli imprenditori Roberto Angelo Ceraudo ed Edoardo D’Inca Levis e i manager Francesco Subbioni e Fabrizio Franco Testa. 

Tra gli altri soggetti, cui e’ stata notificata la proroga di altri sei mesi di indagine, ci sono anche l’ex presidente di Finmeccanica, Pierfrancesco Guargliaglini, il commercialista Marco Iannilli, l’ex amministratore delegato dell’Ente Eur e braccio destro dell’ex sindaco Alemanno, Riccardo Mancini, gli imprenditori Roberto Angelo Ceraudo ed Edoardo D’Inca Levis e i manager Francesco Subbioni e Fabrizio Franco Testa. A seconda delle posizioni, i reati ipotizzati dalla procura vanno dall’estorsione all’emissione di fatture per operazioni inesistenti, dalla corruzione al favoreggiamento, al finanziamento illecito.

Il Fatto quotidiano si era già occupato del caso:  

Riccardo Mancini, l’ex ad di Eur Spa, è stato arrestato questa mattina a Roma dal Ros dei carabinieri. L’operazione si è conclusa oggi dopo un lungo lavoro condotto dei militari dell’Arma insieme al Nucleo polizia tributaria della guardia di finanza di Roma. Mancini è accusato di concussione e corruzione nell’ambito dell’inchiesta del pm Paolo Ielo su una presunta mazzetta da 800mila euro versata da Breda Menarini per l’appalto relativo alla fornitura di 45 autobus al Comune di Roma.

Parte il piano per eliminare i procioni nel Parco dell’Adda: 30mila euro

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Eliminare i procioni, ovvero gli orsetti lavatori a Fara sull’Adda e sui paesi dirimpettai sulla sponda milanese del fiume come Cassano e Vaprio costerà circa 30 mila euro. Il Parco dell’Adda Nord ha previsto un piano di “eradicazione totale degli orsetti lavatori” che ormai sono diventati una vera e propria minaccia per antenne e tubature. Gli orsetti lavatori non sono una specie autoctona del Parco, ma sono originari degli Usa e del Canada, ma sembrano essersi inseriti perfettamente nell’ambiente.  Qui hanno trovato un habitat che gli consente di riprodursi e di non avere nemici predatori.

Gli animali saranno catturati vivi e trasferiti in centri specializzati, dove non è ancora accertato anche perché in Lombardia di strutture attrezzate non ce sono e sul territorio nazionale i pochi posti disponibili sembrerebbero non bastare. Difficoltà sono state poste anche dalla Forestale che ha affermato: “Abbiamo molte altre cose da fare, non possiamo metterci a fare gli autisti per i procioni”.

Che fine faranno i procioni?

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