La lista è già pronta: Renzi al Colle già venerdì

matteo-renzi-premier-tuttacronacaSono fonti interne del Pd a rendere noto che Matteo Renzi, premier incaricato, ha anticipato i tempi: se ci si aspettava la lista dei ministri per la giornata di sabato, infatti, il segretario dem spiazza tutti salendo già oggi al Colle. Per quel che riguarda Angelino Alfano, leader dell’Ncd, si troverebbe di fronte a un bivio: o vicepremier o ministro dell’Interno. Alfano dovrebbe optare per il Viminale. L’alternativa sarebbe stata data ad Alfano nel corso della riunione notturna, alla quale hanno preso parte anche Graziano Delrio, Dario Franceschini, e Maurizio Lupi. “O resti vicepremier, o ministro dell’Interno”, gli avrebbe detto Matteo Renzi. E avrebbe tagliato corto: “Basta con il rilancio. Io vado al Colle, fatemi sapere la vostra scelta”.

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L’Isola dei conigli… ha la sua regina!

regina-conigli-tuttacronacaSull’isola giapponese di Okunoshima, durante la seconda guerra mondiale, vennero portati otto conigli utilizzati per dei test. Da allora, gli animali si sono moltiplicati e ora la stessa isola è nota anche come Isola dei conigli. E il video mostra cosa significa trovarsi in mezzo a un gruppo di animali affamati: “la regina dei conigli”, come viene chiamata nel filmato, ha del cibo con sè e per questo viene letteralmente assalita:

I tedeschi furiosi per i ministri che dormono in ufficio: “Si prendano una casa”

Angela-Merkel-tuttacronacaPotrebbe sembrare un’iniziativa lodevole quella di dormire in ufficio al solo scopo di essere più efficienti e sempre pronti al lavoro. Eppure in Germania i ministri della Merkel che lo fanno vengono duramente criticati mentre la popolazione s’indigna. Ad essere al centro delle polemiche sono i ministri della Difesa Ursula von der Leyen, già alla Famiglia nel precedente esecutivo Merkel; la nuova ministra alla Famiglia, la socialdemocratica Manuela Schwesig; la ministra al Lavoro, anche lei della Spd, Andrea Nahles; e Heiko Maas, ministro della Giustizia, sempre Spd. La prima ad avere l’idea fu la ministra conservatrice e madre di sette figli Leyen, che dal 2005 al 2009 utilizzò un piccolo appartamento all’interno del ministero della Famiglia per trascorrervi i giorni lavorativi, e poi, il venerdì, spostarsi per il week-end nella sua villa alla periferia di Hannover. Ora, al secondo incarico, si è fatta portare un letto nel un corridoio, imitata da Manuela Schwesig, che vive nello stesso appartamento del palazzo di Glinkastrasse, a Mitte. Ancora, Andrea Nahles ha scelto di dormire, dal lunedì al venerdì, in una camera di dodici metri quadrati a fianco del suo ufficio al dicastero del Lavoro. Heiko Maas ha una stanza con bagno privato di nemmeno 16 metri quadrati. Perchè il popolo tedesco s’indigna? I ministri non pagano per la loro sistemazione e dichiarano al fisco una somma di extra di soli 221 euro. Ma le case costano molto di più e i ministri, con il loro stipendio di 14.000 euro, può ben permettersi di pagarle a prezzo pieno.

Trema la Merkel per lo scandalo pedofilia di un deputato Spd

Angela-Merkel-tuttacronaca

Una brutta grana per Angela Merkel e la sua Grosse Koalition dopo che la procura di Hannover ha aperto un indagine sul deputato dimissionario dell’Spd Sebastian Edathy, finito in un‘inchiesta internazionale sulla pedofilia partita dal Canada. Da ieri il governo e soprattutto alcuni ministri del govverno Merkel sono sospettati di aver messo in guardia il deputato prima che la giustizia facesse il suo corso.  Secondo quanto si è appreso, già l’anno scorso, a ottobre, fu informato l’allora ministro degli Interni Hans-Peter Friedrich (Csu), il quale ritenne di dover avvertire esponenti dell’Spd tra cui Friedrich, oggi ministro dell’Agricoltura, Sigmar Gabriel presidente del partito e l’attuale ministro degli Esteri Frank-Walter Steinmeier. Il comportamento del ministro Friedrich ha provocato un’ondata di critiche e proteste, soprattutto da parte degli investigatori della Bassa Sassonia, secondo cui il materiale incriminato è quasi completamente sparito dai computer sequestrati e dai locali perquisiti che facevano capo a Edathy.Stando a diversi media, gli investigatori concordano sul fatto che gli hard-disk di Edathy siano stati manipolati o cancellati prima del sequestro. ”Si sente puzza fino in cielo: si è preparato perfettamente alle perquisizioni”, ha detto un investigatore al tabloid Bild.

Sul caso la procura di Berlino ha aperto una pre-inchiesta per violazione del segreto d’ufficio nei confronti di Friedrich. E il ministro degli Interni del Land dello Schleswig-Holstein, Andreas Breitner, ha invocato le dimissioni del collega.

Scomoda anche la posizione del vicecancelliere e ministro dell’Economia Sigmar Gabriel, che è sospettato di aver fatto arrivare l’informazione riservata al diretto interessato. Secondo quanto riferito da un portavoce, la cancelliera Angela Merkel avrebbe invece appreso della vicenda solo martedì, dopo che il caso era diventato pubblico per le rivelazioni della stampa.

Intanto il diretto interessato, Edathy, che dopo 15 anni da deputato per la Spd si era dimesso lo scorso fine settimana, finora continua a dichiararsi innocente, almeno dal punto di vista penale. Secondo il politico non ci sarebbero elementi che possano portare a una sua incriminazione.

E’ arrivata l’ora del rimpasto? Saccomanni resta, saltano 4 ministri

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La direzione nazionale del Pd di domani sarà incandescente. Queste sono le previsioni per il duro faccia a faccia che domani ci sarà al Nazareno tra Enrico Letta e Matteo Renzi. Ora il Premier dovrà far attenzione al fuoco amico, il più pericoloso. Secondo alcune indiscrezioni raccontate ad Affaritaliani.it da un parlamentare democratico molto vicino al premier, dovrebbe annunciare il suo “rimpasto”.

“Il presidente del Consiglio è pronto. Molto probabilmente nel suo intervento di domani alla Direzione Nazionale del Pd annuncerà il rimpasto di governo”, afferma il dem. Il piano di Letta prevede un accordo con Renzi sulle riforme mentre l’esecutivo proseguirà la sua strada con l’agenda politico-economica.  Il cerchio verrà chiuso con il programma per il 2014, che includerà un’accelerazione sui temi economici, del lavoro e del Welfare. Ma per ripartire con l’azione di governo il premier ha intenzione di rinnovare la squadra dei ministri. Secondo quanto racconta un parlamentare democratico a stretto contatto con Letta, le teste pronte a saltare sarebbero 3 o 4. Certamente c’è da trovare un nuovo responsabile delle Politiche Agricole, dopo le dimissioni di Nunzia De Girolamo. E in pole rimane il renziano ex prodiano Ernesto Carbone. A rischio sarebbero anche Flavio Zanonato e Cecile Kyenge.

Promozione possibile per Graziano Delrio, stimatissimo dal sindaco di Firenze. Il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni dovrebbe restare invece al suo posto. “Con l’Europa dobbiamo essere credibili in termini di riduzione del deficit e del debito e per il contenimento della spesa pubblica. Per questo motivo – spiega la fonte lettiana – e per cercare di ottenere l’uscita della spesa per gli investimenti dal patto di stabilità Ue, serve continuità”. Quindi in Via XX Settembre non dovrebbero esserci novità, se non il rimpiazzo del viceministro Stefano Fassina.

L’omicidio dell’attrice Monica Spears: i ministri venezuelani si dimettono

Thomas-Henry-Berry-Monica-Spear-tuttacronacaDue giorni fa l’ex Miss Venezuela Monica Spear Mootz e il marito Thomas Henry Berry, sono stati uccisi da dei ragazzini che volevano compiere una rapina ai danni della coppia approfittando di un guasto dell’auto sulla quale stavano viaggiando. Nel Paese sudamericano si sta vivendo un periodo di grande commozione e tutti i ministri hanno presentato le dimissioni al presidente Nicolas Maduro “per facilitare il rinnovo del governo in questo nuovo anno appena iniziato”. Lo ha reso noto lo stesso Maduro su Twitter.

La morte dell’attrice di Pasion Prohibida, telenovela mandata in onda in Italia dalla Rai, ha acuito l’emergenza nazionale su sicurezza ed economia.  “Ringrazio tutti i ministri per lo sforzo e per la lealtà dimostrate in questi tempi di Rivoluzione. Chavez vive! La Patria continua!”, ha aggiunto Maduro sul social network.

Il duplice omicidio, avvenuto davanti agli occhi della figlioletta di appena cinque anni, ha riacceso i riflettori sul tema della sicurezza, una delle maggiori sfide del Venezuela, tra i più violenti Paesi del mondo per tasso di omicidi. Esecutivo e opposizione hanno così deciso di unire le forze, aprendo un gabinetto di crisi per predisporre un piano di emergenza contro la criminalità dilagante. In nove mesi al potere, Maduro ha poi dovuto fare i conti con un’evidente crisi economica interna, culminata in un’inflazione che ha raggiunto il 56% nel 2013.Nel frattempo, cinque ragazzi sono stati fermati in relazione al delitto.

Reato di clandestinità: Grillo ha bacchettato i suoi… e Dario Fo bacchetta lui

Fo-Grillo-Clandestinità-tuttacronacaLa Stampa intervista Dario Fo e il Nobel non risparmia una critica a Beppe Grillo dopo che il semplice portavoce del M5S ha sconfessato i suoi parlamentari che hanno presentato l’emendamento sul reato di clandestinità: “Ci sono rimasto male, tutti quelli di sinistra ci sono rimasti male leggendo quel post”. E spiega: “Beppe ha sbagliato e, credo, ha anche capito ieri sera tardi (nella notte di giovedì, ndr) di avere esagerato. Da quello che so se ne è reso conto, e c’è chi gliel’ha detto in modo franco”. Fo aggiunge quindi: “Io sono sempre stato chiaro e non li ho mai adulati”, anzi, “mi sono scagliato duramente verso tutti e due (Grillo e Casaleggio)” sul tema dell’immigrazione perché non considerano “tra le altre cose, il grandissimo utile che viene all’Italia dall’arrivo di questi profughi. Non è solo una questione etica, ho detto. E’ un’opportunità per noi italiani”.

“Pensioni no, clandestini sì?” La Lega protesta al Senato

lega-protesta-tuttacronacaSe questa mattina è stata sospesa la seduta alla Camera durante l’esame della legge sul finanziamento pubblico ai partiti, non è andata meglio al Senato dove a protestare sono stati i senatori della Lega, presieduti da Massimo Bitonci. I leghisti si sono scagliati contro la cancellazione del reato di clandestinità avvenuta nel ddl sulla messa alla prova con un emendamento del M5S. Sui cartelli che hanno fatto la loro apparizione nell’Aula si leggeva ‘Pensioni no, clandestini sì’, ma anche ‘Sicurezza no, clandestini a casa loro’. Per tutta risposta gli esponenti del Pd sono scesi nell’emiciclo per contestare il Carroccio. La vicepresidente di turno, la democratica Valeria Fedeli, ha ripetutamente tentato di riportare l’ordine in aula invitando i commessi a togliere i cartelli, con i senatori leghisti che li tenevano ben saldi. A causa però anche della controprotesta del Partito Democratico il caos generatosi ha costretto la Fedeli a sospendere la seduta, riconvocata per le 16.

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Bagarre alla Camera. M5S contro tutti: “Continueremo a chiamarvi ladri”

bagarre-aula-tuttacronacaSi stava svolgendo l’esame della legge sul finanziamento pubblico ai partiti oggi nell’Aula della Camera quando la seduta è stata sospesa a causa di una bagarre scaturita tra i banchi. Riccardo Fraccaro, del Movimento 5 Stelle, presa la parola ha dichiarato “continueremo a chiamarvi ladri” scatenando la reazione del Pd, con molti deputati che hanno abbandonato l’Aula. Inutili i tentativi della vicepresidente Marina Sereni che ha tentato di riportare l’ordine richiamando Fraccaro a “non usare un linguaggio offensivo per il Parlamento ed i deputati”.  Ma il Pd ha continuato a rumoreggiare, chiedendo interventi della presidenza sul deputato e facendo partire un coro di “Fuori, Fuori”. La Sereni è quindi tornata a rivolgeris al pentastatellato: “Se pronuncia di nuovo quella parola….”. La frase non è mai terminata: i deputati 5 Stelle hanno infatti iniziato a urlare. A quel punto la vicepresidente ha sospeso la seduta sottolineando che “l’Aula aon è nè un ring nè uno stadio”. Nel frattempo decine di deputati del Pd avevano abbandonato  platealmente i loro posti.

I pentastellati fanno disperare Grillo? “Stop a clandestinità, non è nel programma”

beppe-grillo-reatoimmigrazione-tuttacronacaIeri i senatori del Movimento 5 Stelle Buccarella e Cioffi hanno presentato un emendamento contro l’abolizione del reato d’immigrazione clandestina, che poi è stato approvato dalla commissione giustizia al Senato. Oggi i leader del movimento, Grillo e Casaleggio, hanno pubblicato un post a doppia firma sul blog, sconfessando i due pentastellati, ricordando che il “M5S non è nato per creare dei dottor Stranamore in parlamento senza controllo”. Scrivono il semplice portavoce e il guru: “Ieri è passato l’emendamento di due portavoce senatori del MoVimento 5 Stelle sull’abolizione del reato di clandestinità. La loro posizione espressa in Commissione Giustizia è del tutto personale. Non è stata discussa in assemblea con gli altri senatori del M5S, non faceva parte del Programma votato da otto milioni e mezzo di elettori, non è mai stata sottoposta ad alcuna verifica formale all’interno. Non siamo d’accordo sia nel metodo che nel merito. Nel metodo perché un portavoce non può arrogarsi una decisione così importante su un problema molto sentito a livello sociale senza consultarsi con nessuno. Il M5S non è nato per creare dei dottor Stranamore in Parlamento senza controllo. Se durante le elezioni politiche avessimo proposto l’abolizione del reato di clandestinità, presente in Paesi molto più civili del nostro, come la Francia, la Gran Bretagna e gli Stati Uniti, il M5S avrebbe ottenuto percentuali da prefisso telefonico. Sostituirsi all’opinione pubblica, alla volontà popolare è la pratica comune dei partiti che vogliono “educare” i cittadini, ma non è la nostra. Il M5S e i cittadini che ne fanno parte e che lo hanno votato sono un’unica entità. Nel merito questo emendamento è un invito agli emigranti dell’Africa e del Medio Oriente a imbarcarsi per l’Italia. Il messaggio che riceveranno sarà da loro interpretato nel modo più semplice “La clandestinità non è più un reato“. Lampedusa è al collasso e l’Italia non sta tanto bene. Quanti clandestini siamo in grado di accogliere se un italiano su otto non ha i soldi per mangiare?”. Non sono mancate le prime reazioni. A partire dal Pdl con Maurizio Gasparri, vicepresidente a Palazzo Madama, che ha commentato il post su Twitter:
gasparri-clandestinitiàAnche la Lega, attraverso il senatore Massimo Bitonci, è entrata nel merito. Riguardo alle parole di Grillo e Casaleggio, vengono bollate come una “dichiarazione molto in ritardo. In commissione è successo un fatto estremamente grave perché i proponenti dell’emendamento sono del M5S. Ora chiediamo a Grillo e a Casaleggio e agli esponenti del M5S di firmare loro il nostro emendamento che ripristina il reato di immigrazione clandestinà”.

Ok all’emendamento dei 5 Stelle per abolire il reato d’immigrazione clandestina

reato-immigrazione-tuttacronacaIl sottosegretario Ferri ha reso noto che i senatori pentastellati Maurizio Buccarella e Andrea Cioffi hanno presentato un emendamento, approvato dalla commissione giustizia del Senato, che elimina il reato di immigrazione clandestina. Tale emendamento riguarda la delega sulla messa alla prova. Restano comunque validi i procedimenti per l’espulsione e altre fattispecie di reati collegati. Il sottosegretario ha detto: “La sanzione penale appare sproporzionata e ingiustificata. E la sanzione penale pecuniaria è di fatto ineseguibile considerato che i migranti sono privi di qualsiasi bene”. Oltretutto “il numero delle persone che potrebbero essere potenzialmente incriminate sarebbe tale da intasare completamente la macchina della giustizia penale, soprattutto nei luoghi di sbarco”. Ferri ha quindi aggiunto: “Lo Stato deve regolare i flussi migratori in modo compatibile con le concrete possibilità di accogliere i migranti e questo non solo per ragioni di ordine pubblico ma anche per motivi umanitari. A persone che cercano di sfuggire da situazioni di estrema indigenza e spesso disumane dobbiamo garantire un’ospitalità dignitosa. Occorre invece continuare a punire con severità chi sfrutta e favorisce questi fenomeni migratori incontrollati che possono causare tragedie come quella di Lampedusa”. Non si sono fatte attendere le prime reazioni della Lega Nord, con il capogruppo della commissione giustizia a Palazzo Madama Erika Stefani che ha parlato di un tentativo di “smantellare la legge Bossi-Fini”. “È passato in commissione giustizia l’emendamento che abroga il reato di clandestinità previsto dalla legge Bossi-Fini e in generale la trasformazione in illeciti amministrativi per i quali oggi è prevista una multa o una ammenda. Ci siamo fermamente opposti a queste modifiche proposte dal Movimento 5 Stelle e passato con il parere favorevole del governo e i voti di Pd e Pdl”. Ha quindi proseguito: “A questo punto il ministro dell’Interno Alfano chiarisca la sua posizione visto che il governo sembra andare nella direzione opposta rispetto alle sue dichiarazioni. Questo irresponsabile buonismo alimenterà ancora il disastro umanitario al quale stiamo assistendo perché gli immigrati arrivano sulle nostre coste attratti da false speranze. Scelte politiche simili sono un vero e proprio richiamo per ingressi clandestini che, come Lampedusa insegna, possono trasformarsi in tragedia”. Da parte sua il ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri, ai microfoni del Tg3, interpellata riguardo un’eventuale modifica della legge Bossi-Fini aveva ricordato che “su leggi come la Bossi-Fini o la Fini-Giovanardi – temi di grandissimo dibattito politico – sarà il Parlamento a valutare se ci sono le condizioni per fare le modifiche”.

Il tema dell’immigrazione era tornato prepotentemente alla ribalta in seguito alla recente tragedia di Lampedusa.

Cercasi ministri disperatamente… addio gioventù!

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Cercasi ministri disperatamente! Bersani deve trovare un esecutivo inattaccabili così dovrà rinunciare, ammesso che ci abbia mai pensato, a mettere nuove leve nei punti cardini del governo. Perdono quota i nomi di Alessia Mosca, Paola De Micheli, Francesco Boccia, MIguel Gotor, Andrea Orlando che potrebbero solo ricoprire posti da viceministro o sottosegretario.

Stando alle prime indiscrezioni, si parla di Anna Maria Cancellieri confermata agli Interni, Bombassei allo Sviluppo, Padoan o Saccomanni all’Economia e la giornalista Gabanelli con un ruolo da definire. E si punta anche su Mario Monti agli Esteri.

La squadra prenderà la forma di quello che nel Pd chiamano il “governo civico”. Oltre ai nomi già citati potrebbero farne parte l’imprenditore Oscar Farinetti, inventore di Eataly, l’ex direttore di Confindustria Giampaolo Galli e il giurista Stefano Rodotà. A contendersi il ministero degli Esteri potrebbero invece esserci il direttore di Bankitalia Fabrizio Saccomanni e il patron di Brembo Alberto Bombassei.

Tra i nomi che circolano sui quotidiani c’è anche quello di Valerio Onida, presidente emerito della Corte costituzionale, a lui Bersani vorrebbe affidare la Giustizia. Nella stessa ricostruzione si parla anche della Cancellieri, riconfermata agli Interni.

Ci sono altri nomi cari ai centristi che a largo del Nazzareno stanno valutando. Tra questi, per la Cultura, i montiani avrebbero infatti avanzato la candidatura di Ilaria Borletti Buitoni, ex presidente del Fai. Si parla delle Pari opportunità per la filosofa Michela Marzano e dell’Istruzione per la democratica Maria Chiara Carrozza, ex direttore della Scuola di Sant’Anna di Pisa.

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