“La Tymoshenko è il nuovo pupazzo di Putin”: le Femen sbarcano a Parigi

femen-parigi-tymosh-tuttacronacaTre attiviste Femen hanno protestato oggi, a poca distanza dalla Tour Eiffel, per la situazione in Ucraina. Le giovani, fermate dalla polizia parigina, hanno contestato anche contro l’eroina dell’opposizione appena uscita dal carcere scrivendosi sul seno nudo “Tymoshenko = Yanukovich” in carattere nero. E ancora: “La Tymoshenko è il nuovo pupazzo di Putin”. Sasha, Oksana e Yana sono state fermate dopo pochi minuti sul piazzale del Trocadero. Le giovani mostravano lunghe trecce bionde, ad imitazione della Tymoshenko, con le quali hanno finto di impiccarsi.

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Vietato mostrare le forme: blitz anti jeans in Indonesia

jeans-stretti-indonesia-tuttacronacaNella provincia indonesiana di Banda Aceh, l’unica del Paese ad aver adottato la Sharia, legge islamica che richiede che le donne utilizzino il velo e proibisce di indossare jeans troppo stretti che rivelino le forme, la polizia religiosa ha compiuto un’azione proprio contro questo capo di abbigliamento. Le ragazze sono infatti state fermate in strada mentre gli agenti controllavano la misura dei loro pantaloni.

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Putin Killer of Democracy: la protesta di due Femen

femen-putin-tuttacronacaIl presidente russo Valdimir Putin è in visita alla sede del Consiglio d’Europa a Bruxelles e due attiviste femen non si sono lasciate sfuggire l’occasione per protestare animatamente davanti alla stessa sede. Nella capitale belga è in programma un summit con i vertici della Ue.

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Schumi: condizioni stabili ma il futuro resta incerto

schumi-aggiornamenti-tuttacronacaIn occasione di un incontro con i giornalisti Sabine Kehm, portavoce dell’ex pilota Michael Schumacher, rimasto gravemente ferito a seguito di un incidente sugli sc,i ha spiegato che le condizioni del sette volte campione del mondo di F1 continuano ad essere stabili. Il campione è ancora ricoverato in coma farmacologico nell’ospedale di Grenoble.” Ha passato una notte tranquilla – si è limitata a dire – non ci sono stati peggioramenti”. Per Schumacher quello di oggi è il terzo giorno in ospedale. Il sette volte campione del mondo è stato ricoverato domenica nel Centro ospedaliero Universitario di Grenoble, trasportato in elicottero da una struttura di Moutiers, in Savoia, dopo il terribile incidente sulle nevi di Maribel, dove si trovava con il figlio quattordicenne. Nella caduta, Schumacher ha battuto la testa contro una roccia, riportando più ematomi al cervello, nonostante indossasse il casco. Schumi è già stato sottoposto a due interventi durante i quali sono stati tolti alcuni ematomi mentre altri sono controllati in quanto non accessibili. “Schumacher è stato monitorato tutta la notte e il fatto che la pressione intracranica non sia aumentata è positivo. Le sue condizioni restano però critiche e sul futuro non ci si può ancora sbilanciare”.

Tenta di entrare nella camera di Schumi vestito da prete

schumi-tuttacronacaHa dell’incredibile la notizia riferita dal quotidiano tedesco Die Welt e che arriva dall’ospedale di Grenoble, dove un uomo ha tentato di introdursi nella camera in cui è ricoverato da domenica Michael Schumacher. L’intruso, forse un giornalista, ha tentato il blitz vestito da sacerdote. L’uomo sarebbe stato subito intercettato e scortato fuori dalla stanza. Il manager di Schumacher, Sabine Kehm, ha commentato sgomenta: “Non avrei mai immaginato che sarebbe potuto accadere qualcosa del genere”.

Nas all’opera in tutta Italia: i sequestri dell’operazione “Pulizie di Natale”

NAS-CARABINIERI-tuttacronacaSi avvicina Natale e i carabinieri del Nas hanno intensificato i controlli ponendo, nelle ultime due settimane, sotto la lente di ingrandimento attività di produzione, commercializzazione, consumazione dei prodotti tipici delle festività natalizie. Tra questi: dolci, pesce, salumi, formaggi, carne, luminarie, giocattoli. “pulizie di Natale”, è questo il nome dell’operazione che ha visto impegnati oltre 400 Carabinieri dei 38 Nuclei dislocati sul territorio nazionale, che hanno eseguito circa 2.000 ispezioni rilevando violazioni di natura igienico sanitaria, strutturale e/o commerciale. Nel corso delle attività, i militari hanno sottoposto a sequestro circa 250 tonnellate di alimenti, accertato oltre 600 irregolarità, segnalato alle autorità giudiziarie, amministrative e sanitarie 691 persone, contestato violazioni amministrative per oltre 700.000 euro, chiuso o sequestrato 43 strutture. Come spiega il Messaggero:

Il NAS di Milano, presso diversi esercizi commerciali cinesi, ha sequestrato oltre 1.000 confezioni di «uova cent’anni» (specialità della cucina cinese dove le uova subiscono un particolare processo di fermentazione in quanto vengono lasciate per circa 3 mesi in un composto di acqua, sale, carbone ed ossido di calcio), la cui importazione è vietata in Europa, e 8 tonnellate di anatre eviscerate (per un valore di circa 90.000 euro) importate dall’Ungheria, in cattivo stato di conservazione perchè congelate e stoccate a temperatura ambiente a causa dello spazio insufficiente nelle celle frigorifere. I prodotti erano destinati alla vendita al dettaglio di supermercati e macellerie.

I Nas di Bologna, Firenze, Salerno e Bari hanno sequestrato centinaia di panettoni natalizi sprovvisti di etichettatura e fraudolentemente venduti come «artigianali», ma di fatto prodotti da altre aziende, nonché oltre 5 tonnellate di zucchero, cioccolato in scaglie, semifreddi, gelati, frutta congelata, sciroppi, mandorle, marmellate, cannoli, creme per ripieni scaduti anche da oltre 6 anni e rietichettati mediante la progressiva sovrapposizione di etichette e in cattivo stato di conservazione.

I Nas di Pescara e hanno sequestrato oltre 25 tonnellate di anelli di totano che rappresentano uno dei prodotti tipici natalizi: alcuni scongelati in assenza delle procedure di autocontrollo e privi di documentazione sulla tracciabilità ed altri di provenienza argentina ed immessi sul territorio nazionale tramite la Spagna senza la prenotifica all’Ufficio Veterinario per gli adempimenti comunitari di Napoli.

Il Nas di Torino, a seguito di lamentele di cittadini per i cattivi odori provenienti dal banco refrigerato di un supermercato della provincia, hanno sequestrato oltre una tonnellata di insaccati, formaggi e preparazioni gastronomiche (porchetta) in pessime condizioni ed alterati, alcuni scaduti e con data di scadenza cancellata con dei solventi. I formaggi erano invasi da muffe perché non correttamente conservati, tagliati da tempo, coperti da cellophane ed ingialliti. I salumi contenevano colonie di larve vive ed insetti – esposti per la vendita e collocati su basi sporche, insudiciate da capelli, escrementi di roditori e sporcizia varia.

Il Nas di Roma presso un esercizio commerciale cinese ha sequestrato 10.000 giocattoli privi di marcatura CE e presumibilmente pericolosi per la salute, mentre i Nas di Palermo, di Perugia, di Ancona hanno sequestrato alcune centinaia di prodotti – custodie per cellulari e smartphone, radio fm, binocoli, attrezzi ginnici, decorazioni natalizie, giocattoli di produzione cinese – privi delle indicazioni in lingua italiana o dell’indicazione dell’importatore/distributore o della marchiatura CE.

Nell’ambito delle ispezioni relative ai prodotti ittici, i Nuclei hanno sequestrato su tutto il territorio nazionale oltre 2000 litri di sostanze tra cui BAL1000, ALTESA, ALTESA AM3, DOSIPLUS, NOMELAN, tutte riconducibili alla famiglia del CAFODOS, contenenti perossido di idrogeno ed utilizzati al fine di ottenere nel pesce fresco un effetto conservante e sbiancante, mascherando il reale stato 2 delle carni, che potrebbero essere deteriorate e produrre istamina, molecola che può causare allergie e reazioni anafilattiche. Ulteriori controlli sono stati attivati per verificare la regolarità di giocattoli, luminarie e prodotti tipici natalizi.

Tre mesi di reclusione per il vicepresidente di Casapound

di-stefano-casapound-tuttacronacaSabato, a Roma, Simone Di Stefano, era stato arrestato dalla Digos con l’accusa di furto pluriaggravato per aver tentato di rimuovere la bandiera dell’Unione europea davanti alla sede Ue. Il vicepresidente di Casapound è stato ora condannato a tre mesi di reclusione e al pagamento di una multa di cento euro. Il giudice ha convalidato l’arresto disponendo la sua scarcerazione e stabilendo l’obbligo di firma bisettimanale. Dopo la condanna, mentre lasciava piazzale Clodio, Di Stefano ha commentato che la bandiera dell’Unione Europea “non ha assolutamente alcun valore spirituale perché rappresenta una costruzione tecnico-finanziaria che si basa sullo schiavismo dei popoli europei”. Domenico Di Tullio, il suo legale, ha detto: “Quello di Simone Di Stefano è un atto dimostrativo legato al movimento 9 dicembre dei Forconi”. Ha quindi spiegato: “Il giudice ha riconosciuto nella sua sentenza alcune attenuanti compresa quella del risarcimento in quanto la bandiera della Ue è stata restituita circa venti minuti dopo il blitz”.

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I No Tav vs il Partito Democratico: ferito un iscritto, danneggiata la sede

no-tav-tuttacronacaIl Pd è messo sotto accusa dai No Tav perchè favorevole alla grande opera in Valsusa e per questo motivo sono prese di mira le sue sedi. Come riporta l’Huffington Post, “nel pomeriggio, un centinaio di No Tav e movimenti contro le politiche di austerity ha preso di mira la sede del Partito Democratico a San Lorenzo, storico quartiere di sinistra nella capitale. L’azione è durata pochi minuti ma ha lasciato i segni: colpito con una bottiglia alla fronte Maurizio Correnti, che con altri 4-5 iscritti si trovava nella sede Dem ed è accorso fuori quando ha sentito le urla dal piccolo corteo. ‘Mi hanno lanciato una bottiglia, quando io sono uscito con tutta l’intenzione di parlare’, racconta Correnti: sulla fronte un po’ di sangue per la ‘bottigliata’, su un lato della giacca a vento vernice bianca. Quella che i dimostranti hanno lanciato contro le vetrine della sede Pd, luogo denso di storia politica nella capitale: era sede del Pci, divisa in due locali dalla svolta della Bolognina, Pds e Rifondazione. Ora che è casa Pd, su una vetrina resiste ancora languida una scritta ‘Ds San Lorenzo’. Rovesciati anche dei cassonetti dei rifiuti posizionati davanti alla sede Dem. Al momento del blitz, sul posto non c’erano forze dell’ordine. Ma dopo, la celere è arrivata in quartiere. Il corteo si è disperso subito dopo la contestazione.”

In manette Simone Di Stefano, il vicepresidente di Casapound

casapound-forconi-tuttacronacaLa Digos ha arrestato, con l’accusa di furto pluriaggravato, Simone Di Stefano. Il vicepresidente di Casapound, durante un blitz a Roma davanti alla sede Ue in occasione della rivolta dei Forconi, ha tentato di rimuovere la bandiera dell’Unione europea. Il vicepresidente ha infatti preso parte a un blitz davanti alla sede Ue di via IV Novembre nella Capitale e, armato di una scala, ha tentato di sostituire al bandiera dell’Ue con un Tricolore. Sia la scala che l’auto utilizzata per trasportarla sono state sequestrate dalla polizia. Per lo stesso blitz, a cui hanno preso parte un centinaio di manifestanti, sono stati denunciati dalla Digos dieci appartenenti a Casapound per concorso nel furto aggravato della bandiera dell’Unione Europea, resistenza a pubblico ufficiale e manifestazione non autorizzata.

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Maxiblitz antimafia: duro colpo ai Messina Denaro

dia-tuttacronacaImponente operazione congiunta di polizia di stato, carabinieri, guardia di finanza e della Dia nella provincia di Trapani, per l’esecuzione di una trentina di ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip di Palermo che riguardano esponenti di spicco del clan di Matteo Messina Denaro, considerato numero uno di Cosa nostra. Le manette sono scattate  per associazione di tipo mafioso, scambio elettorale politico-mafioso, intestazione fittizia di beni ed estorsione. In carcere, tra gli altri, sono finiti la sorella del boss, Patrizia, il cugino Francesco ‘Ciccio’ Guttadauro e il nipote Mario Matteo. Il provvedimento colpisce, in particolare, le famiglie mafiose di Castelvetrano e di Campobello di Mazara, che da anni esercitavano un controllo tipicamente mafioso sulle attività economiche ed imprenditoriali del trapanese, con ingenti interessi nel settore dell’edilizia. Erano in particolare Francesco Guttadauro, nipote del boss, e la sorella Anna Patrizia Messina Denaro, a controllare, precisa una nota diffusa, “un articolato circuito imprenditoriale, che assicurava di fatto il controllo quasi monopolistico nel settore dell’edilizia e relativo indotto”, oltre a un vasto giro di estorsioni, come ha precisato la polizia. Tra i familiari arrestati, anche i cugini del boss Giovanni Filardo, Cimarosa Lorenzo e Mario Messina Denaro. “Le indagini hanno confermato il ruolo dirigenziale tuttora rivestito dal latitante Matteo Messina Denaro all’interno del mandamento e nella provincia mafiosa, accertandone la funzione di direzione tra le varie articolazioni dell’organizzazione e di collegamento con le altre strutture provinciali di Cosa Nostra”. Gli affari, però, venivano gestiti in gran parte direttamente dai parenti e, in particolare, “con riferimento all’attività di sostegno economico al circuito familiare del latitante, sono emersi la contiguità e il ruolo di responsabilità decisionale raggiunto in seno al sodalizio mafioso da Patrizia Messina Denaro e da Francesco Guttadauro”. Ancora nella nota, si legge che gli affari dell’edilizia venivano gestiti “mediante la realizzazione di importanti commesse, tra cui opere di completamento di aree industriali, parchi eolici, strade pubbliche e ristoranti. L’organizzazione era, infatti, in grado di monitorare costantemente le opere di maggiore rilevanza del territorio, intervenendo nella loro esecuzione con una fitta rete di società controllate in modo diretto o indiretto da imprenditori mafiosi ed elementi di spicco del sodalizio”. A fianco di queste attività “è stata inoltre accertata la diffusa pressione estorsiva esercitata sul territorio anche ai danni di imprese concorrenti e perfino di privati cittadini che avevano ereditato una rilevante somma di denaro”. Tra le persone arrestate anche alcuni “insospettabili”, con due ingegneri del Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria finiti in manette a Palermo. Uno di loro è figlio di un giudice. Secondo le indagini, avrebbero intascato mazzette per favorire una ditta legata alle cosche. Non solo, si è anche scoperto che, temendo di essere pedinato, un mafioso di Campobello di Mazara ogni tanto chiedeva aiuto ad una vigilessa di Paderno Dugnano, nel Milanese. L’agente della polizia locale controllava le targhe che le venivano segnalate come “sospette”. Nel quadro delle complessive attività, la Guardia di Finanza sta procedendo al sequestro preventivo di complessi aziendali riconducibili al latitante intestati a prestanome, costituiti da società operanti nel settore dell’edilizia, per un valore complessivo di circa 5 milioni di euro.

Shock ad Avellino, bimbo di due anni vive sotto il ponte, mamma incinta

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Un’intera famiglia è stata scoperta dalla polizia municipale di Salerno che aveva il compito di sgomberare il ponte del fiume Irno, nei pressi del parco Pinocchio, a due passi dal centro di Avellino. Un bimbo di due anni, con il fratello di 17, la madre incinta e il padre vivevano tra escrementi e sporcizia. La famiglia romena ritrovata sotto il ponte ha fatto immediatamente scattare  i servizi sociali che ora dovranno prendersi cura del bambino. Il blitz si era reso necessario per l’ingrossamento del fiume Irno. Se non ci fosse stato pericolo di alluvione forse il bambino sarebbe rimasto a vivere in condizioni igieniche precarie e al freddo e al gelo.

Ancora “pane tossico”: sequestrati 9 forni a Napoli e provincia

pane-tossico-tuttacronacaAncora “pane tossico” in Campania, tra Napoli e provincia. Dopo il blitz dello scorso ottobre durante il quale i carabinieri del comando provinciale di Napoli hanno sequestrato 17 forni e depositi di prodotti, oltre a 3,2 tonnellate di pane “illegale”, ora sono stati sequestrati altri 9 forni e diversi quintali di pane. Ancora una volta, si trattava di forni abusivi con condizioni igieniche precarie e scarti di rifiuti. “E noi li ringraziamo – commenta il presidente dei panificatori campani dell’Unipan, Mimmo Filosa -. Il pane tossico della camorra avvelena più del cibo contaminato della Terra dei fuochi”. Il leader degli ecorottamatori campani Verdi, Francesco Emilio Borrelli, aggiunge: “Questo pane avvelena di più perché lo mangiamo tutti e tutti i giorni e rischia di generare tumori. Ed è prodotto in condizioni igieniche allucinanti”. Filosa e Borrelli sottolineano ancora: “Infatti viene cotto in forni con scarti di rifiuti legnosi, legno verniciato e pieno di chiodi, addirittura in alcuni casi anche con quello delle bare. Come per tutti i legnami trattati, compresi i gusci di nocciola, le sostanze tossiche delle tinture presenti sul legno, con il calore si sciolgono e si trasformano in resine che si depositano sulle pareti del forno. Poi con le altissime temperature di cottura, la resina velenosa e cancerogena si scioglie nuovamente e viene assorbita da pane, pizze e dolci e finisce nelle nostre tavole per poi essere mangiata generando in diversi casi gravi malattie anche di carattere tumorale”. “Mentre le coltivazioni tossiche nell’area della Terra dei fuochi – concludono – per fortuna rappresentano una minima parte del mercato ortofrutticolo regionale, la criminalità gestisce la produzione e la vendita di circa il 50 per cento del pane in provincia di Napoli con una posizione di quasi monopolio il sabato e la domenica. Attualmente sono circa 1500 i forni abusivi presenti sul napoletano che i carabinieri gradualmente stanno smantellando”.

Il sito neonazi Stormfront: perquisizioni in tutta Italia

stromfront-blitz-tuttacronacaNel corso di un’indagine al cui centro c’è un video “dal contenuto evidentemente antisemita”, denominato “Il nemico occulto – un documentario sulla questione ebraica”, realizzato da utenti della sezione italiana di Stormfront e che riproduce immagini finalizzate ad accusare gli ‘ebrei’ della crisi economica mondiale, indicando alcuni di loro come titolari di ruoli apicali all’interno di banche ed altre istituzioni”, gli agenti della polizia di Roma hanno eseguito, all’alba 35 perquisizioni nei confronti di altrettante persone in tutta Italia. Lo scopo era identificare nuovi componenti e autori di un nuovo forum nazista sulla scia di “Stormfront”, sito già in passato oscurato. Le persone finite nel mirino sono residenti in 22 diverse province italiane, tra cui la Capitale e Milano, accusate di odio razziale ed etnico. L’accusa per le persone identificate è di incitamento a commettere atti di discriminazione e di violenza per motivi razziali ed etnici. Sul fortum italiano venivano pubblicati post che istigavano all’odio e alla violenza per motivi razziali, etnici nazionali. Tali post, inoltre, diffondevano contenuti fortemente diffamatori nei confronti di alcuni personaggi pubblici, quali il sindaco di Lampedusa, Giuseppina Maria Nicolini, Carla Di Veroli, già assessore alla politiche culturali, giovanili e pari opportunità di un Municipio di Roma, e lo scrittore Roberto Saviano.

Panico e caos a Castel Sant’Angelo e l’abusivo si butta nel Tevere

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Attimi concitati questa mattina a Castal Sant’Angelo, dove oggi la polizia ha fatto un blitz per arrestare i venditori abusivi che ogni mercoledì affollano i dintorni di Piazza San Pietro e in particolare il ponte che conduce a Sant’Angelo. Gli extracomunitari, molti di loro senza permesso di soggiorno, hanno travolto turisti e passanti per sfuggire alla polizia e nella confusione generale uno di loro si è lanciato nel Tevere. Immediati i soccorsi della polizia fluviale che lo hanno recuperato dalle acque. Un attacco che ha dato i suoi frutti: numerosi i fermati, una cinquantina circa. Sembravano invasati tutti gli abusivi che cercavano di sfuggire alle grinfie degli agenti: spintoni, merce buttata ovunque. Chi tentava di gettarsi nel fiume e veniva fermato. Chi, per non essere preso con le mani nel sacco, lanciava la sua “roba” nel Tevere.

Blitz dei vigili a Napoli: chiusi 134 negozi cinesi

negozio_cinese-tuttacronacaIn seguito a un esposto, il capitano Gaetano Frattini ha eseguito un blitz per effettuare verifiche in uno dei centri commerciali della Chinatown napoletana, quello di via Argine 268. Risultato: 134 negozi chiusi per norme violate e pericoli. Ad entrare in azione per il blitz sono stati quindici agenti con quattro auto di servizio. All’interno del megastore gestito da cinesi, dove si trovano 134 negozi che danno lavoro a circa 300 persone tutte di origine asiatica, i vigili hanno riscontrato, come spiega il Mattino, sistematiche evasioni delle più elementari norme sulla sicurezza del lavoro: bocche antincendio ostruite, impianti elettrici fatiscenti, estintori scaduti, segnaletica per la sicurezza inesistente.

Il Congresso discute la legge antiabortista… ma anche le Femen dicono la loro!

femen-madrid-tuttacronacaTre attiviste Femen, tra cui la lider del movimento in Spagna, Lara Alcàzar, hanno interrotto l’intervento del Ministro della Giustizia Alberto Ruiz Gallardon al Parlamento spagnolo, dove si sta discutendo la legge antiabortista. Le giovani si sono presentate nella tribuna ospiti a seno nudo e con la scritta “l’aborto è sacro” sulla pelle e hanno gridato per alcuni secondi prima che le guardie di sicurezza le portassero via. Secondo fonti parlamentarie, le attiviste non erano state invitate da nessuno per assistere come pubblico alla seduta, ma hanno potuto fare il loro ingresso in quello che viene definito “turno libero”, durante il quale ogni cittadino può assistere al Congresso.

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Settimana della moda parigina… in tolpess! Il blitz delle Femen

femen-parigi-tuttacronacaSi sta svolgendo a Parigi la settimana della moda e all’appuntamento si sono presentate anche tre attiviste Femen che, come da loro tradizione, in topless e con scritte sulla pelle, hanno fatto irruzione in passerella durante la sfilata di Nina Ricci. La protesta era contro la moda “dittatrice” a suon di slogan come “modella non andare al bordello”.  La sicurezza ha subito provveduto ad allontanare le tre attiviste mentre le modelle hanno continuato a sfilare come se nulla fosse accaduto.

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L’attacco al Westgate: restano le macerie. E cadaveri intrappolati?

westgate-macerie-tuttacronacaDel Westgate Mall di Nairobi, lo shopping center che un gruppo di terroristi islamici ha assaltato lo scorso sabato mattina, restano le macerie. Il bilancio, ancora provvisorio, delle vittime è stato aggiornato a 72 dopo l’intervento delle forze speciali e l’uccisione dei membri del commando. Ma il Guardian riporta che sarebbero centinaia i cadaveri sepolti sotto quello che resta del mall. “Un obitorio si sta preparando per ricevere 160 cadaveri”, scrive il quotidiano. Una fonte degli 007 kenioti ha affermato: “Nel centro commerciale c’erano 200 lavoratori e 800 persone che facevano shopping. Le mura del supermercato sono crollate, ci sono molti cadaveri”.

Scuola a rischio chiusura per “saccheggio continuato”

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Avevano lottato per avere attrezzature informatiche e strumentali, ma è bastato un blitz notturno per portare via ogni strumento a disposizione di professori e alunni. Così l’istituto comprensivo Virgilio IV di via Labriola, a Scampia, Napoli, rischia la chiusura. I ladri portando via i computer e gli strumenti musicali, e sottraendo anche gli accessori indispensabili quali tastiere e mouse, hanno messo in crisi l’intero Istituto già vittima a inizio dell’anno di un altro atto vandalico.

Hanno rubato tutto quello che la scuola aveva faticosamente conquistato con progetti e sacrifici. L’istituto comprensivo Virgilio IV di via Labriola, a Scampia, è stato letteralmente spogliato di ogni bene a disposizione di professori e alunni con un blitz notturno che ha fatto saprire dall’edificio tutte le attrezzature informatiche e strumentali.  La scuola che serve una platea di 800 alunni è, per il momento, chiusa e non sono state diffuse comunicazioni ufficiali sulla ripresa delle attività scolastiche.

«A Napoli nord ora si rischia di chiudere pure le scuole per saccheggio continuato», dichiara Angelo Pisani, presidente della Municipalità. «Chi ci va di mezzo sono sempre e soltanto i nostri figli che, dopo essere stati avvelenati dalla criminalità, adesso qualcuno sta cercando di rubargli il futuro vandalizzando le scuole, il vero e ultimo baluardo di legalità».

L’attacco al Westgate: i terroristi parlano di 137 vittime

nairobi-westgate-tuttacronacaTre giornate di lutto, a partire da oggi, in memoria delle 67 vittime dell’attacco al centro commerciale Westgate Mall di Nairobi. A comunicarlo, ieri, il presidente Uhuru Kenyatta. Altri 11 sospetti assalitori sono stati arrestati. Come riferisce la Bbc online, il presidente inoltre spiegato che secondo notizie di intelligence “una donna britannica e due o tre cittadini americani potrebbero essere coinvolti nell’attacco”. Quanto alla nazionalità degli assalitori, le informazioni sono ancora in corso di verifica. “Non possiamo confermare i dettagli al momento. Gli esperti sono al lavoro per accertare la nazionalità dei terroristi”, ha detto il presidente. The Daily Mail ha inoltre riportato che la polizia kenyota ha arrestato un cittadino di nazionalità britannica presso l’aereoporto della capitale del Kenya. L’uomo, 35 anni, è stato fermato lunedì pomeriggio al controllo dei passaporti mentre si preparava a salire su un volo della Turkish Airlines. Un portavoce del Foreign Office del Regno Unito ha dichiarato di essere a conoscenza dell’arresto, riporta il Daily Mail. Ma se le autorità hanno parlato di 67 vittime, il gruppo estremista islamico al-Shebab ha fornito il bilancio delle vittime tramite il suo account Twitter, spiegando che sono morti 137 ostaggi.  Nel messaggio anche un’accusa alle forze kenyane: avrebbero utilizzato “gas chimici” per mettere fine all’assedio e “provocato il crollo dell’edificio, seppellendo le prove e tutti gli ostaggi sotto le macerie”.

Westgate Mall: il presidente dichiara il lutto nazionale

westgate-mall-tuttacronacaIl presidente del Kenya Uhuru Kenyatta ha confermato oggi che il bilancio delle vittime dell’assalto terroristico al Westgate Mall, centro commerciale di Nairobi, è salito a 67. Ha quindi agginto: “Nel blitz delle forze dell’ordine 5 fondamentalisti sono stati uccisi mentre 11 sono sotto custodia cautelare”. Il presidente ha inoltre dichiarato il lutto nazionale a partire da mercoledì: “Saranno tre giorni di preghiera dopo l’attacco dei terroristi che il Kenya ha sconfitto”.

Paura in Kenya: si minacciano nuovi attacchi

Shabaab-kenya-tuttacronacaPaura in Kenya dove ancora non ha avuto fine l’orrore dell’attacco al centro commerciale Westgate di Nairobi da parte degli integralisti islamici somali Shabaab. Ora un loro portavoce ha minacciato nuovi blitz nello stato africano. “Noi lanciamo un avvertimento al governo keniano e a tutti coloro che lo sostengono, se vogliono la pace che lascino il nostro territorio”, ha detto in un messaggio web.

Elliot: a soli 4 anni, affronta un terrorista al Westgate

Elliot-Prior-tuttacronacaSi nascondeva in una cella frigorifera di un supermarket al Westgate Mall, a Nairobi, il piccolo Elliot Prior, di soli 4 anni. Con lui la madre Amber, la sorellina di 6 anni Amelia e un altro ragazzo. Speravano si sfuggire all’orrore ma uno dei fondamentalisti li ha trovati e ha sparato un colpo contro la donna, che stava tentando la fuga. Il piccolo, coraggioso Elliot, ha affrontato a quel punto chi aveva ferito la madre alla gamba dicendogli: “Sei un uomo cattivo”. Nel frattempo Amber lo supplicava di lasciarli andare. A quel punto il terrorista, come la madre di Elliot ha raccontato al Daily Mail, ha notato l’accento francese e le ha chiesto di convertirsi all’Islam. “Io ho cercato di essere gentile e disponibile e io gli ho risposto che lo avrei fatto”. Così il musulmano ha regalato due barrette di Mars ai due bimbi e li ha lasciati andare, concludendo: “Per favore dimenticatemi, noi non siamo dei mostri”.

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Westgate Mall: l’incubo non è finito!

westgate-nairobi-tuttacronacaDura ormai da sabato mattina l’incubo del Westgate, il centro commerciale di Nairobi assalito da parte del gruppo somalo al Shabaab. Il Ministero dell’Interno del Kenya aveva detto che tutti gli ostaggi di Westgate erano stati liberati e che il centro commerciale era stato “ripulito” dalle forze speciali, senza incontrare “resistenza”. Risale a ieri sera la ricognizione delle forze speciali per accertarsi non ci fossero altri ostaggi e l’assedio fosse terminato. Tuttavia, secondo alcune fonti della sicurezza nel centro commerciale ci sarebbero ancora “uno o due” uomini armati, sfuggiti al blitz di lunedì sera. Sono stati invece alcuni testimoni a raccontare di aver udito sporadici colpi d’arma da fuoco e un’esplosione provenienti dall’interno del Mall. I terroristi sarebbero stati localizzati vicino a un casinò in uno dei piani alti del Westgate. Amina Mohamed, ministro degli Esteri, a margine dell’Assemblea generale dell’Onu a New York, ha dichiarato che nel commando c’erano “due o tre americani e una cittadina britannica”, mentre il gruppo degli Shabaab, che ha rivendicato l’attacco, ha postato su Twitter una lista con nome e provenienza di 17 terroristi, molti dei quali residenti in Occidente, in particolare in Usa, Gran Bretagna e Svezia.

E’ finito l’incubo del Westgate? Forze speciali in ricognizione

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Secondo il portavoce del governo kenyota Manoah Esipisu il centro commerciale Westgate di Nairobi è stato “ripulito”, dalle forze speciali, senza incontrare “resistenza”.  Ovvero, non ci sono più ostaggi dei terroristi islamici.

“Penso che tutti gli ostaggi siano stati liberati, ma non vogliamo correre alcun rischio”,con queste parole Esipisu ha confermato la notizie e poi ha aggiunto  “Le nostre forze speciali  sono all’interno del palazzo e ne stando controllando ogni parte. Per il momento non incontrano resistenze”. Secondo Episu quindi la fine dell’assedio dovrebbe essere vicina. E’ davvero finito l’incubo?

Il ministro, in una conferenza stampa in diretta tv, ha dichiarato che “due terroristi sono stati uccisi nel blitz in cui quasi tutti gli ostaggi sono stati liberati, forse ne rimane solo qualcuno”. Il ministro ha precisato che i “terroristi hanno appiccato le fiamme all’edificio per tentare una manovra diversiva”.  Il governo ha anche fatto sapere di aver “arrestato alcune persone all’aeroporto per interrogarle”. Questi atti avrebbero portato alla  colonna di fumo che si è vista fuoriuscire dal centro commerciale. Anche 10 esplosioni sono state udite nell’area, riferiscono le tv locali, precisando che dopo le deflagrazioni è iniziata una sparatoria e le forze di sicurezza hanno tirato numerosi lacrimogeni.

Il bilancio delle vittime è di 69 morti e oltre 175 feriti. Tra le vittime, riferisce il Foreign Office, anche quattro cittadini britannici. Nel bilancio provvisorio delle vittime almeno 13 sono stranieri: tra questi figurano almeno due francesi, tre britannici e una olandese – tra i quali l’architetto Ross Langdon, con doppia nazionalità australiana, e la moglie incinta di otto mesi, Elif Yavuz – un sudafricano, una donna sudcoreana e una cinese, un peruviano e due indiani, oltre al celebre poeta ghanese Kofi Awoonor.

Gli Shabaab hanno attaccato il centro commerciale Westgate di Nairobi perché è un luogo “di incontro dei dirigenti kenioti, e perché ci sono negozi ebrei e americani”: così Abulaziz Abu Muscab portavoce militare degli integralisti islamici in una intervista con al Jazira. “Prima di imputarci le vittime civili, il Kenya dovrebbe interrogarsi sulle ragioni che lo portano a bombardare i somali nei campi profughi”, ha aggiunto, sottolineando che le vittime musulmane “non sono nostra responsabilità: i militari ci hanno sparato, noi abbiamo risposto al fuoco”.

Quando Twitter… nuoce al politico! La gaffe di Cameron

david-cameron-gaffe-tuttacronacaIl Primo Ministro inglese David Cameron ha aperto un account ufficiale nell’ottobre 2012 e in passato aveva messo in guardia sui pericoli di Twitter, dichiarando: “Too many tweets might make a twat” (“Troppi tweet possono fare un idiota”). Ora proprio Twitter è stato teatro di una nuova gaffe, che arriva a pochi giorni di distanza dalla foto pubblicata su Instagram da sua cognata dove lo si vede dormire. Sabato sera, dopo l’attacco terroristico al centro commerciale di Nairobi, Cameron ha utilizzato il social per fare le condoglianze al Presidente Kenyatta, annunciando anche un’imminente dichiarazione del Ministro degli Esteri, William Hague.

cameron-tweet-tuttacronacaTra le risposte ricevute via Tweet, una diceva: “David Cameron please call off William Hague. Hasn’t Kenya suffered enough today?”, ovvero: “David Cameron per favore richiami William Hague. Il Kenya non ha sofferto abbastanza per oggi?”.  Proprio questo messaggio è stato inserito tra i preferiti dell’account di Cameron: operazione che normalmente viene fatta in segno di approvazione per il contenuto. L’impressione era quindi che il Primo Ministro approvasse il sarcasmo e la critica contro Hague. Il Daily Mail ha ipotizato che possa essere stato un giovane membro dello staff di Cameron addetto al suo account a segnare tra i preferiti proprio il Tweet che attaccava il Ministro degli Esteri e che proveniva da un account satirico intitolato a Norman Tebbit, ex ministro del Lavoro del governo Thatcher. Il tweet è stato poco dopo rimosso dai preferiti di Cameron (e poi cancellato anche da Twitter) e un suo portavoce ha dichiarato: “È un account molto offensivo al quale il Primo Ministro non vorrebbe mai essere associato”.

Tra le vittime di Nairobi anche il poeta Kofi Awoonor

kofi_awoonor-nairobi-tuttacronacaTra le vittime dell’attacco terroristico al Westgate Mall di Nairobi c’è anche il poeta e diplomatico ghanese Kofi Awoonor, 78 anni, uno dei più famosi intellettuali del continente africano. Lo studioso si trovava in Kenya per partecipare allo Storymoja Hay Festival di Nairobi, una manifestazione letteraria molto popolare in programma in questi giorni. Awoonor, nato nel 1935, si è laureato nel 1960 alla University College of Ghana. Il suo primo libro di poesia, Rediscovery, scritto mentre si trovava all’università e pubblicato nel 1964, come la maggior parte della sua opera era basato sulla riscoperta della poesia orale africana. Il poeta conseguì poi il dottorato presso la Stony Brook University di New York nel 1972. Due delle sue opere più famose, This Earth, this Brother, e My Blood, furono scritte negli Stati Uniti. Era il 1975 quando fece ritorno in Gana per dirigere il dipartimento di Inglese presso l’Università di Cape Coast. Arrestato con l’accusa di complicità a un golpe contro la giunta militare, imprigionato senza processo, venne poi rilasciato: Awoonor racconterà l’esperienza in The house by the Sea. Uscito dal carcere, il letterato diventò politicamente attivo iniziando a dedicarsi maggiormente alla saggistica. Dal 1990 al 1994 Awoonor è stato Ambasciatore del Ghana alle Nazioni Unite, dove ha diretto il comitato contro l’Apartheid. Era anche uno stimato e amato professore di letteratura inglese e africana presso l’Università del Ghana. Il poeta Kwame Dawes, suo cugino, ha commentato: “Kofi Awoonor era uno dei maggiori poeti africani e lo era da molti anni. Tutti lo rispettavano e lo ammiravano. È stato un grande colpo e un’immensa perdita”.

La terrorista britannica, “vedova bianca” al servizio degli islamici

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Nel commando che ha assaltato il centro commerciale di Westgate, a Nairobi, ci sarebbe anche una donna di origini britanniche, originaria di Aylesbury, nella contea del Buckinghamshire, Samantha Lewthwaite, la “vedova bianca” del terrorismo internazionale. La 29enne  è la vedova di Germaine Lindsay, uno dei kamikaze dell’attentato alla metro di Londra del luglio 2005 in cui vennero uccise 52 persone. Madre di tre figli, ricercata per complicità negli episodi di Londra, è sospettata anche di aver partecipato in prima persona all’attentato del giugno 2012 in un locale di Mombasa, in Kenya, che ha provocato tre morti e 25 feriti. Della donna si sono perse le tracce nel marzo 2012 quando fu intercettata mentre attraversava  la frontiera dal Kenya alla Somalia. I sospesti si sono concentrati su di lei quando alcuni testimoni hanno affermato che nel commando vi era anche una donna.

Tuttavia gli Shabaab alla Bbc avrebbero negato:  “non ci sono americani o britannici” nel commando armato che ha attaccato il centro commerciale. L’uomo,  che si dice affiliato agli islamisti Shabaab e che si fa chiamare “Abu Omar”, smentisce anche la presenza della “vedova bianca” nel gruppo, Samantha Lewthwaite: “Si tratta solo di voci infondate”.

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Strage di auto durante Atalanta – Fiorentina: 80 multe

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Una vera e propria strage di auto si potrebbe definire quella che si è verificata a Bergamo dove i vigili urbani, durante la partita Atalanta – Fiorentina hanno notificato 80 multe e ritirato con il carroattrezzi due auto. La zona intorno allo stadio comunque sembra essere particolarmente soggetta a multe e non è certo una novità il blitz dei vigili. I residenti infatti affermano:

“La mia via è sempre presa d’assalto dai tifosi che cercano parcheggio in una zona dove, tra l’altro, ce n’è poco – dice uno dei residenti all’Eco di Bergamo-: certo, bisogna anche dire che lo stadio in questa zona non è l’ideale e che i vigili passano, fanno le multe, ma poi se ne vanno senza fare un vero e proprio servizio al quartiere».

«Ci troviamo a fare i conti – dice un altro abitante della zona – con moltissime macchine messe selvaggiamente sul marciapiede e, cosa ben peggiore, davanti al cancello delle nostre palazzine per cui non riusciamo neppure ad uscire con la nostra macchina».

SALTATI IN ARIA! Epilogo triste a Nairobi, finisce nel peggiore dei modi

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Forse è finita la battaglia tra le forze dell’ordine kenyote e gli islamisti armati, barricati da sabato nel centro commerciale di Westgate, a Nairobi. Secondo fonti locali, infatti, i miliziani si sarebbero fatti esplodere in aria causando una vera e propria carneficina. Sarebbe quindi finita nel modo peggiore e il bilancio delle vittime è di 69 morti (tra cui 4 britannici) e 175 feriti che era stato confermato ieri, ora è destinato a salire a seguito di queste nuove esplosioni.

Questa mattina il centro è stato scosso da tre forti esplosioni, che hanno fatto levare dal complesso una fitta colonna di fumo nerastro. Secondo alcune fonti di sicurezza, le esplosioni sono state provocate dal tentativo delle unità speciali keniote di penetrare nell’edificio passando dal tetto. “Siamo noi che abbiamo causato le esplosioni, stiamo cercando di entrare nel centro commerciale attraverso il tetto”, hanno dichiarato le fonti. La televisione nazionale ha trasmesso immagini dal sito dell’assedio, mostrando soldati in tuta mimetica correre intorno all’edificio per prendere posizione in punti diversi dai precedenti. Anche un blindato per il trasporto truppe è stato visto spostarsi. Giornalisti e operatori erano già stati fatti allontanare in precedenza, soltanto al personale sanitario è stato consentito rimanere vicino al Westgate.

Polizia e soldati kenioti avevano dato il via a un blitz ieri sera, promettendo una “soluzione rapida” e affermando che la maggior parte degli ostaggi sarebbe stata evacuata di lì a poco. Ma così non è stato. E, secondo la Croce Rossa, durante il blitz sarebbero stati trovati altri nove corpi. Più di mille persone sarebbero state soccorse. Secondo una fonte di polizia, una decina di assalitori sarebbe ancora all’interno del centro commerciale. Vi sarebbero ancora ostaggi, ma non si sa quanti e in quali condizioni.

Stamane, dopo una violenta sparatoria udita all’interno del centro commerciale, gli stessi jihadisti hanno avvertito che giustizieranno gli ostaggi che ancora detengono (più di una decina) se le forze di sicurezza del Kenya tenteranno di sopraffarli. Abbiamo autorizzato i mujahedeen all’interno del centro commerciale ad agire contro i prigionieri” se continuerà l’operazione delle forze di sicurezza keniote contro di loro. Lo ha detto, in una dichiarazione pubblicata online, il portavoce del al Shabaab, Mohamud Rage. Sempre online, il gruppo terroristico somalo, denuncia come “un tentativo di intimidazione delle forze israeliane e altri governi cristiani” con la loro presunta partecipazione a sostegno delle forze keniote nel blitz in corso al Mall di Nairobi Westgate.

Rissa sfiorata allo Zoomarine durante un blitz di animalisti

zoomarine-protesta-tuttacronacaSi è sfiorata la rissa oggi al parco acquatico Zoomarine a Torvajanica, vicino a Roma, dove alcuni attivisti dell’associazione “Animalisti Italiani” ha organizzato un blitz. Sono state una quarantina le persone che si sono incatenate ai tornelli d’ingresso per protestare contro l’utilizzo dei delfini.  Ma la manifestazione, supportata da striscioni e cori, non è stata gradita dai visitatori che avevano già pagato il biglietto. I carabinieri sono così stati costretti a intervenire per evitare che la situazione di tensione tra le due fazioni degenerasse. Solo dopo un’ora di polemiche e battibecchi la situazione è tornata alla normalità e gli animalisti hanno lasciato liberi i varchi d’ingresso. I gestori del Parco Acquatico in una nota parlano di “un comportamento violento” da parte dei manifestanti che hanno anche “spaventato le famiglie e i bambini presenti”. “Gli addetti alla sicurezza nonchè alcuni dei visitatori, bambini compresi – si legge nel comunicato -, hanno subito aggressioni da parte dei manifestanti, che si sono dispersi all’arrivo delle forze dell’ordine, le quali comunque sono riusciti a identificarne alcuni”.  E proprio per rispondere alle polemiche innescate dagli animalisti, Zoomarine precisa che “tutti gli animali ospiti presso il Parco sono tenuti in piena osservanza delle leggi disciplinanti la materia”.

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Orrore a Nairobi: sale a 68 il numero delle vittime dell’attacco al Mall

kenya-westgatemall-tuttacronacaStando alla stampa locale a Nairobi, in Kenya, sarebbe in corso l’attacco delle teste di cuoio kenyane, aiutate da esperti Usa, israeliani e britannici, per liberare gli ostaggi all’interno del centro commerciale Westgate. Nel frattempo, una forte esplosione è stata sentita nei pressi dell’edificio. Gli ultimi aggiornamenti vedono salire il bilancio delle vittime: sarebbero almeno 68, come annuncia la Croce Rossa locale che ha rinvenuto altri 9 corpi. Gli autori dell’assalto, che ancora trattengono un numero imprecisato di ostaggi, sono mujaheddin legati ai ribelli somali al Shabaab. Il gruppo Shabaab, che ha legami con al Qaeda, ha rivendicato l’attacco e in passato aveva più volte minacciato attentati sul territorio se Nairobi non avesse ritirato le proprie truppe dal Corno d’Africa. L’ex premier Raila Odiga ha intanto reso noto che il governo sta comunicando con i militante ancora asserragliati all’interno dello shopping center: “Esiste una comunicazione tra loro e i leader politici del paese”, ha detto ai giornalisti. “È un’operazione difficile. Ogni sforzo verrà fatto per trarre in salvo gli ostaggi”. Quando l’attacco è partito, all’interno del Mall si trovavano oltre mille persone, molte famiglie con bambini e fin da ieri si era a conoscenza della morte di vari stranieri, tra i quali due francesi e due canadesi, incluso un diplomatico. Ma tra le vittime ci sono anche almeno due bambini e alcuni componenti della famiglia dello stesso presidente del Paese, Uhuru Kenyatta. La Farnesina ha confermato la morte di un somalo sposato con un’italiana, mentre tutti gli italiani sono in salvo. Il viceministro degli Esteri, Marta Dassù ha riferito che “sono stati 13 i cittadini italiani coinvolti direttamente nell’attacco al centro commerciale di Nairobi, ora tutti in salvo”. Ha quindi precisato: “Naturalmente la nostra Unità di crisi riesce a seguire le persone che si sono registrate e le informazioni vanno prese con beneficio di inventario. In queste ore il lavoro dell’Unità di crisi è stato molto importante in raccordo con l’ambasciata in Kenya. Ci siamo tenuti costantemente in contatto con le persone che erano nel centro commerciale attraverso il telefono e così via. Gli italiani sono salvi ma purtroppo sono morte molte altre persone o locali o di altri paesi come Francia e Canada”.

No Tav la contestazione è ora assimilata ad attentato terroristico

attacco-terroristico-val-di-susa-no-tav-tuttacronacaPugno duro contro gli attivisti No Tav. Ai manifestanti ora viene contestata l’accusa di attentato per finalità terroristiche o di eversione e per questa ragione i pm hanno disposto nella mattina di oggi, 29 luglio, una serie di perquisizioni nelle abitazioni di alcuni dimostranti. L’accusa fa riferimento all’assalto al cantiere dello scorso 10 luglio, quando gli appartenenti alle forze dell’ordine furono costretti a uscire dalle reti del cantiere per poi essere presi di mira con bombe carta, petardi e pietre lanciati ad altezza d’uomo. In quell’occasione fuorno fermati 9 attivisti, si registrarono 15 agenti contusi e l’autostrada A32 Torino-Bardonecchia bloccata per ore a causa di un violento incendio. Durante le perquisizioni sono stati sequestrati pc e telefoni cellulari.

Maxi operazione antimafia sul litorale romano

polizia-mafia-arresti-tuttacronacaE’ stata una tra le operazioni antimafia più vaste mai condotte dalla polizia a Roma il blitz che ha visto impegnati circa 500 agenti che ha portato all’arresto di 51 persone. L’operazione è scattata nei confronti di un’associazione di stampo mafioso che da anni aveva il controllo delle attività illecite sul litorale della Capitale e ha portato all’individuazione di esponenti considerati dagli investigatori “i sancta sanctorum” del crimine romano e siciliano”. Colpiti i clan Fasciani, Triassi e D’Agati, che da anni si sono spartiti il malaffare soprattutto sul litorale. Due gruppi criminali, appartenenti ai clan Fasciani e Triassi, hanno intrattenuto per quasi un ventennio affari a Roma e si sono spartiti il territorio in una sorta di “pax mafiosa”, in base alle quale tutti potevano tranquillamente gestire i loro illeciti traffici. Durante l’operazione sono scattate le manette per i vertici dei due clan. Per i Fasciani arrestati il capo indiscusso Carmine e i fratelli Giuseppe e Terenzio Nazzareno, tra i Triassi, Vito e Vincenzo, appartenenti alla nota famiglia mafiosa dei Cuntrera-Caruana, che da anni si erano trasferiti ad Ostia mantenendo un legame inscindibile con Cosa Nostra siciliana. Della cupola mafiosa faceva parte anche un altro appartenente a Cosa Nostra, da anni stanziatosi ad Ostia, considerato il terzo anello del gruppo di comando dell’organizzazione. La lunga indagine condotta dalla Squadra Mobile di Roma ha consentito di fornire elementi alla Procura della Repubblica, per contestare ed individuare l’esistenza dell’associazione di stampo mafioso nella Capitale. Sono inoltre stati seguiti tutti i passaggi criminali dei vari affari delle organizzazioni: dall’ingresso di un nuovo appartenente agli accordi tra i capi per la spartizione del territorio, alle riunioni per dirimere le controversie sorte nella gestione del territorio. Ma anche la pianificazione di omicidi o tentati omicidi necessari per garantire e ripristinare la supremazia su qualsiasi attività.

Blitz degli attivisti Greenpeace alla centrale atomica di Tricastin

tricastin-greenpeace-tuttacronacaSono riusici a penetrare all’interno della centrale atomica di Tricastin e sono quindi saliti sulle infrastrutture che circondano i reattori 1 e 3, questa mattina alle 5 , decine di attivisti di Greenpeace, 21 dei quali sono stati fermati. La portavoce del movimento Isabelle Philippe ha spiegato che gli attivisti hanno srotolato delle bandiere allo scopo di denunciare la “fragilità” degli impianti nucleari. Su una bandiera, che è stata proiettata sul muro della centrale, c’era l’immagine del presidente francese François Hollandeaccompagnato dalla scritta “Presidente della catastrofe?”. “Tricastin: incidente nuclare” era invece il testo di una seconda. Il ministero dell’Interno Manuel Valls, che ha chiesto un rapporto completo sull’irruzione, ha precisato che gli ambientalisti non sono entrati nelle “zone sensibili” della centrale. Ciò non toglie che il blitz pone diversi interrogativi sulla sicurezza di questi siti nucleari nonostante l’Autorità di sicurezza nucleare abbia sottolineato che “non c’è stato alcun impatto sulla sicurezza dell’installazione”. Il ministero dell’Interno ha reso noto che tra gli arrestati ci sono anche italiani, oltre a francesi, romeni e spagnoli. Il ministero ha reso noto che nessuno di loro “ha potuto accedere alle zone sensibili della centrale e alla sala comandi”.

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Greenpeace Vs Fashion: attacco al Castello di Milano!

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Un blitz di Greenpeace è in atto, stamani, in centro a Milano dove oggi comincia la settimana della moda. Un numero imprecisato di attivisti, secondo le prime informazioni, si è introdotto all’interno del Castello Sforzesco, una delle sedi delle sfilate della fashion week.

Secondo quanto riferito dai vigili del fuoco, presenti sul posto in ausilio ai carabinieri, alcuni degli attivisti sono saliti su una torre dalla sommità della quale stanno calando degli striscioni. Nella notte tra il 18 e il 19 sostenitori di Greenpeace avevano messo in atto una singolare manifestazione nel Quadrilatero della Moda, componendo a terra dei graffiti con l’ inusuale tecnica della pulizia dei marciapiedi (fatta in modo tale da comporre delle figure) nell’ambito di una campagna denominata ‘TheFashionduel’ nei confronti del mondo della Moda.

Usate armi libanesi per l’attacco terroristico in algeria! Così la Clinton

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Tra i terroristi in Algeria, anche l’ex autista del sito licenziato nel 2012

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Nuovo bilancio provvisorio in Algeria: il numero degli ostaggi morti sale a 48

32 sarebbero invece i sequestratori uccisi.

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12! I corpi dei giapponesi, morti nell’attacco di In Amenas, portati all’obitorio.

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Per la Francia la crisi degli ostaggi in Algeria è atto di guerra.

Mentre l’intervento in Mali non lo è???

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Delude ancora l’esercito in Algeria, arrestano 5 terroristi, 3 scappano

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Ostaggio liberato britannico racconta la sua prigionia. Agghiacciante!

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In Amenas! La sicurezza non era armata, ritrovati 25 corpi

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Il Giappone comunica che sono stati giustiziati 9 connazionali.

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E’ più alto il numero delle vittime di In Amenas! Cameron parla di 3 morti inglesi

Mentre da Londra Cameron conferma la morte di tre cittadini britannici nell’attacco al sito petrolifero in Algeria, il ministro algerino della comunicazione parla di rivedere il bilancio delle vittime che sicuramente è molto più elevato dei 23 ostaggi uccisi e dei 32 sequestratori.

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Sequestratori del sito petrolifero in Algeria venivano anche da Olanda e Canada

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Sferrato attacco finale in Algeria: 7 ostaggi uccisi e 11 sequestratori.

L’esercito algerino non ha interesse a tutelare la vita degli ostaggi.

VERGOGNA!

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LIBERATI! 16 ostaggi di In Amenas

Sono 16 di cui 2 americani, 2 tedeschi e 1 portoghese.

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15 corpi trovati bruciati nel “sito della morte” in Algeria.

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ATROCE! L’Onu condanna l’attacco in Algeria.

Morto un ostaggio americano, liberati 3 rumeni. Ancora grande attenzione sul sito petrolifero in Algeria.

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