Il 5 dicembre 2010 Grillo, accompagnando Perino e un gruppo di manifestanti contro la Tav, prese parte all’irruzione nella piccola baita costruita abusivamente come simbolo della protesta e poi sigillata, per ordine della procura. Il comandante dei carabinieri della compagnia di Susa lo aveva informato che se avesse varcato la soglia della casetta avrebbe commesso un reato. Dopo qualche minuto, tra flash di fotografi e telecamere, Grillo è entrato e poi è uscito trionfante mimando di avere i polsi ammanettati. Ora per Grillo è arrivata la condanna da parte del Tribunale di Torino a quattro mesi di carcere e cento euro di multa per la violazione dei sigilli della baita Clarea, in Valsusa. La reazione del leader del M5S è contenuta in un tweet apparso nel primo pomeriggio: “Oggi mi hanno condannato a 4 mesi in primo grado. Non mi arrendo. La vostra solidarietà è un grande aiuto. #Vinciamonoi”. Grillo pubblica sul suo blog un post di un sostenitore torinese: “C’è condanna e condanna: per me quei quattro mesi per la rottura ‘di quei sigilli violati dal vento’ sono una medaglia al valore civile. Perchè non sempre la ‘giustizia’ coincide con la ‘legalità’. Sarà dura!”
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Grillo condannato a 4 mesi: “Non mi arrendo”
Pubblicato da tdy22 in marzo 3, 2014
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Gli F35 possono essere abbatuti dai pirati informatici!
Gli F35 sono solo da rottamare? Certo oggi arriva il colpo di grazia per il velivolo da guerra più discusso della storia e forse quello che almeno in tempi moderni sembra essere il più inadeguato e il più costoso aereo da combattimento mai progettato. E’ una trasmissione televisiva americana “60 Minutes” a spiegare che:
La vulnerabilità del velivolo da guerra del Pentagono sta, secondo il racconto del giornalista David Martin, nell’elmetto da 500.000 dollari che il pilota è chiamato a indossare e che gli permette di vedere a 360 gradi il mondo attorno a lui. Esso è parte di un sistema computerizzato complesso chiamato “Alis” il cui server di riferimento occupa una stanza grande quanto un container. Alis può per esempio forzare un F-35 a restare a terra se individua un problema al cacciabombardiere stesso. E l’intervento umano non può cambiare le cose decise da Alis.L’idea è che gli hacker possono infiltrarsi nelle reti su cui dipende Alis e attaccare il software che di fatto determina la missione in corso. Insomma, stando a “60 Minutes”, gli F-35 possono essere abbattuti senza nemmeno un colpo di arma da fuoco.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 19, 2014
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Pizza per tutti: dura tre anni e non ha bisogno di frigo
Mangereste una pizza che dura tre anni e non ha bisogno di frigo o congelatore per essere conservata? Ebbene i militari americani ne vanno pazzi e sono felici che finalmente la pizza sia stata introdotta nelle cosiddette razioni K cioè nei Meals ready to eat, pasti pronti da mangiare, che vengono distribuiti nelle zone di guerra dove non è possibile attrezzare una cucina da campo. Prima dell’introduzione della pizza erano gli spaghetti la portata più richiesta nelle razioni K, ma al confronto con la pizza hanno dovuto cedere il passo: «La pizza è la pietanza più richiesta – ha detto Michelle Richardson, esperta di alimentazione presso la U.S. Army Natick Soldier Research, Development and Engineering Center – ma ci sono voluti anni prima di trovare la ricetta giusta, perchè nel tempo la mozzarella e il pomodoro penetrano nell’impasto facendolo ammuffire». Il problema è stato risolto usando ingredienti cosiddetti umettanti come zucchero, sale e sciroppi che si legano con l’acqua e non fanno arrivare i condimenti all’impasto. Buon appetito?
Pubblicato da tdy22 in febbraio 16, 2014
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Grillo e il processo No Tav: “Nove mesi? Passano in fretta…”
La Procura di Torino ha chiesto che Beppe Grillo venga condannato a nove mesi di reclusione con riferimento alla costruzione abusiva costruita nel 2010 e poi diventata uno dei simboli del movimento No Tav. Ora il leader del Movimento 5 Stelle ha deciso di prendere la parola e risponde spiegando che “9 mesi passano presto”. Grillo, inoltre, si dice tranquillo, pronto a scontare la pena. E rilancia con un appello di solidarietà per i NoTav.
Questo è un appello di solidarietà alla Val di Susa. Sono più di 500 inquisiti, tutti sotto processo per delle cose che io non riesco assolutamente a capire. Comunque io confido nella Giustizia. Sono calmo, sono sereno. Sono molto sereno. Non ho grossi problemi. Il PM ha chiesto nove mesi di reclusione perché io avrei rotto un sigillo “già portato via dal vento”, come scritto nella notifica. Era un sigillo che non c’era, un sigillo “inconsapevole”. Mi hanno invitato in una baita dove mangiavano della polenta e io sono andato a mangiare la polentina. Però io sono tranquillo: nove mesi passano presto. Voglio dare la mia solidarietà a Alberto Perino e a tutti i ragazzi della Val di Susa che devono risarcire un danno ipotetico di 215.000 euro, ne hanno già raccolto circa 100.000 e ne mancano altrettanti. C’è poco tempo e dobbiamo dargli una mano a risolvere questo problema. La TAV è un problema che non riguarda solo la Val di Susa, ma tutta l’Italia e forse tutta l’Europa, ma noi siamo tranquilli! La Giustizia farà il suo corso e io sono calmo, perfetto e non mi agito assolutamente. Aiuta la Valle a resistere! I contributi devono essere versati esclusivamente sul Conto Corrente postale per le spese legali NO TAV n.1004906838 IBAN: IT22L0760101000001004906838 intestato a Pietro Davy e Maria Chiara Cebrari.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 8, 2014
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No Tav: la Procura di Torino chiede 9 mesi per Beppe Grillo
Al termine di un processo legato a una delle dimostrazioni dei No Tav in Valle di Susa, la Procura di Torino ha chiesto che Beppe Grillo venga condatto a nove mesi di reclusione. Il riferimento è alla costruzione abusiva di una baita, nel dicembre 2010, diventata simbolo del movimento. Come spiega TgCom: i fatti risalgono al 5 dicembre di quattro anni fa quando, durante una manifestazione dei No Tav, Beppe Grillo salì in Val di Susa. Si fermò davanti alla baita, allora ancora in costruzione, per improvvisare un comizio e farsi poi accompagnare all’interno. Il comandante dei carabinieri della compagnia di Susa in precedenza lo aveva avvertito: se avesse varcato la soglia di quella casetta, avrebbe commesso un reato. Grillo entrò e uscì pochi minuti dopo per mimare, davanti alle telecamere, i polsi ammanettati. Nel processo sono coinvolte 21 persone, tutte accusate di violazione di sigilli. Solo per quattro degli interessati è stata chiesta l’assoluzione, per gli altri condanne tra i sei e i 18 mesi. Non è invece chiaro se il leader del M5s sia o no indagato in merito alla lettera aperta da lui inviati ai capi delle forze di polizia. “Al riguardo sono arrivati numerosi atti da divere Procure dove risulta già indagato” per istigazione ai militari a disubbidire alle leggi, dice il procuratore capo di Genova Michele Di Lecce. Ancora il TgCom scrive: La Procura di Genova sta in merito vagliando la sussistenza della competenza territoriale per la decina di denunce per i contenuti del blog dello stesso Grillo e inviate a Genova. Le denunce sono tutte convogliate nel capoluogo ligure perché ritenuto quello con la Procura competente, dal momento che il comico risiede a Sant’Ilario (Genova). Ma proprio la competenza territoriale sarebbe uno degli aspetti al vaglio dei magistrati che si occupano del caso. Tra le denunce arrivate ce n’è anche una che viene da Teramo. La Procura comunque non conferma l’iscrizione nel registro degli indagati del comico genovese anche se, secondo quanto appreso, l’apertura del fascicolo come “atto dovuto” potrebbe portare nei prossimi giorni, una volta risolto il problema della competenza, a un ulteriore sviluppo. L’attività della Procura di Genova sarebbe incentrata non solo sulla lettera aperta alle forze dell’ordine, postata sul blog del 10 dicembre 2013, ma anche su una serie più ampia di affermazioni che, secondo quanto appreso, non sarebbero esclusivamente state riportate nel blog. I pm confermano che, una volta ricevuto il fascicolo da Roma, il reato ipotizzato, ancora contro ignoti, è il 266 del codice di procedura penale, ovvero l’istigazione dei militari a disobbedire alle leggi, che prevede una reclusione da due a cinque anni se il fatto viene commesso pubblicamente. I documenti arrivati sono stati accorpati in un unico fascicolo, su cui stanno lavorando i magistrati Nicola Piacente, Federico Manotti e Silvio Franz. Da parte sua Enrico Grillo, nipote e avvocato del comico, a proposito dell’iscrizione nel registro degli indagati del leader del M5S dice: “A noi non è arrivato nessun avviso di garanzia. Non sappiamo nulla”.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 7, 2014
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Beppe Grillo indagato per istigazione dei militari alla disobbedienza
La Procura di Genova ha aperto un fascicolo e ora Beppe Grillo sarebbe indagato per istigazione alla disobbedienza. Stando a quanto si apprende da fonti giudiziarie, infatti, il leader del Movimento 5 Stelle è indagato per istigazione ai militari a disobbedire alle leggi. L’inchiesta è stata avvita dai pm genovesi hanno avviato in seguito a un procedimento inviato da Roma dove era stato presentato un esposto da parte di alcuni deputati del Pd, dopo l’esortazione del leader del Movimento Cinque Stelle a non difendere più la classe politica e l’invito ai militari a unirsi alla protesta dei forconi.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 7, 2014
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Inseguimento a 200km orari, carabinieri speronati
Un lungo, lunghissimo inseguimento di oltre 90 km, da San Rocco a Pilli, nel Senese a Castiglion del Lago, a circa 200 km orari conclusosi con una fuga a piedi da parte dei malviventi che hanno fatto perdere le loro tracce dopo aver speronato l’auto dei carabinieri ed essere riusciti a schivare i proiettili sparati dai militari. La vettura, su cui viaggiavano i criminali, una Volvo, è risultata rubata nei giorni scorsi a Perugia. All’interno dell’auto sono stati rinvenuti mazze da baseball, attrezzi da scasso, computer e numerosi oggetti rubati nei giorni scorsi a Siena.
Pubblicato da tdy22 in novembre 24, 2013
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Corda: “Non ho elogiato il kamikaze di Nassiriya, ma mi scuso”
Ieri, alla Camera, la deputata del Movimento 5 Stelle Emanuela Corda aveva parlato della strage di Nassiriya mettendo in risalto il fatto che anche uno dei Kamikaze fu “una vittima”. La Corda ne aveva parlato anche come di un marocchino, confondendolo con il suo reclutatore arrestato in Spagna nel 2006. Ora la grillina è tornata sul suo intervento e ha spiegato: “Non ho fatto l’elogio del kamikaze ma, al contrario, ho denunciato l’orribile ideologia che, sfruttando la disperazione e l’ignoranza, lo ha portato a trasformarsi in una bomba umana”. Ha quindi aggiunto: “Se le mie parole hanno soltanto minimamente offeso i familiari delle vittime di Nassiriya chiedo scusa a loro perché questo non era in modo alcuno mia intenzione”. La deputata dell’M5S ha infatti precisato che “insieme agli altri miei colleghi in commissione Difesa, sappiamo distinguere molto bene chi, come i nostri militari, ha assolto fino al supremo sacrificio al proprio dovere e chi, invece, dal governo e dal Parlamento ha la responsabilità di aver portato l’Italia in Iraq in una guerra illegittima e crudele che ha amplificato le sofferenze di quel popolo”.
Pubblicato da tdy22 in novembre 13, 2013
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La strage di Nassiriya: la grillina che “commemora” il kamikaze
Ricorre il 10° anniversario della strage di Nassiriya oggi e in Aula ha preso la parola la grillina Emanuela Corda che ha voluto ricordare che “a nostro parere, non fu uno scontro tra buoni e cattivi, non fu un attacco di militari che fecero strage di civili inermi. Da una parte e dall’altra, infatti, vi erano delle vittime, e i responsabili politici e morali, i mandanti di quella strage non sono mai stati puniti.” Secondo la deputata, anche il kamikaze che causò la morte di 27 persone dovrebbe venir ricordato: “Tutti noi ricordiamo commossi i 19 italiani deceduti in quell’attacco kamikaze, e oggi siamo vicini ai loro familiari; a volte ricordiamo anche i 9 iracheni che lavoravano nella base italiana, ma non troppo spesso. Nessuno ricorda però il giovane marocchino che si suicidò per portare a compimento quella strage: quando si parla di lui, se ne parla solo come di un assassino, e non anche come di una vittima, perché anch’egli fu vittima oltre che carnefice! Un’ideologia criminale lo aveva convinto che quella strage fosse un gesto eroico, e lo aveva mandato a morire, e non è escluso che quel giovane, come tanti kamikaze islamici, fosse spinto dalla fame e dalla speranza che quel suo sacrificio sarebbe servito per far vivere meglio i suoi familiari, che spesso vengono risarciti per il sacrificio del loro caro.” Nonostante le proteste in aula, la deputata prosegue: “E se i nostri militari furono vittime, non furono solo vittime dell’ideologia terroristica, ma anche della politica occidentale: la politica dei nostri Governi, che spedirono e continuano a spedire i nostri ragazzi sui fronti di guerra, raccontando loro che è eroico occupare i territori di altri popoli col pretesto che si sta portando la pace, quando invece si fomentano talvolta le ideologie terroristiche, e tutti i drammi che ne conseguono.” Corda decide quindi di fare un esempio, portando alla memoria quando accaduto con Colin Powell: “Vorremmo ricordare la provetta agitata da Colin Powell al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che avrebbe dimostrato al mondo la presenza di armi di sterminio di massa, che in verità non vennero mai trovate. Lo stesso Colin Powell solo Pag. 122recentemente, purtroppo, ha detto di essere stato lui stesso raggirato da quella colossale truffa, che portò all’occupazione dell’Iraq.L’esistenza di quella truffa, di quella menzogna che ha portato al massacro di decine di migliaia di persone, sembra non sia servita di lezione ai Governi europei, che hanno continuato a credere alle balle organizzate a tavolino per scatenare nuovi ed atroci conflitti. La Libia – lo ha dichiarato ieri il Ministro Bonino è completamente fuori controllo, per esempio; l’Afghanistan ogni giorno è un calvario per gli afgani e per le truppe di occupazione.” Il kamikaze che la deputata 5 Stelle ha voluto ricordare era Abul Qasem Abu al-Leil, che guidò l’autocisterna forzando, ad alta velocità, l’entrata della base Maestrale, presidiata dai carabinieri italiani del MSU (Unità specializzata multinazionale), nella città di Nassiriya (Iraq). Con lui, a bordo, c’era un altro terrorista. I due fecero esplodere una bomba il cui peso fu stimato tra i 150 e i 300 chilogrammi.
Pubblicato da tdy22 in novembre 12, 2013
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La strage di Nassiriya, 10 anni dopo
12 novembre 2013: nell’Iraq meridionale, a Nassiriya, un camion bomba esplode alle 10.45 locali, le 8.45 in Italia, dentro il recinto di una delle basi del contingente italiano, provocando la morte di 27 persone: 17 militari e 2 civili italiani, 9 civili iracheni. Oggi, a distanza di 10 anni, il premier Enrico Letta ha scritto su Twitter: “Oggi la memoria tragica di Nassiriya. Il pensiero per le famiglie dei 19 italiani e 9 iracheni che perirono. La vicinanza alle forze armate”. Quel tragico giorno, un camion aveva forzato il posto di blocco all’entrata, proseguendo la sua corsa sino alla palazzina di tre piani che ospitava il dipartimento logistico italiano e provocando una sparatoria. Dietro il mezzo, un’auto imbottita di esplosivo e guidata da un kamikaze. Nell’esplosione, rimasero feriti altri venti italiani, tra militari e civili.
In un messaggio inviato al ministro della Difesa Mario Mauro, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano scrive: “Rivolgo il mio deferente omaggio a tutti coloro che hanno perso la vita adempiendo con onore al proprio dovere, al servizio dell’Italia e della comunità internazionale. Nel 10° anniversario della strage di Nassiriya, che oggi ricorre, un commosso pensiero va, in particolare, ai 19 italiani tragicamente caduti in quell’efferato, gravissimo attentato ed agli iracheni che con essi perirono, vittime di una stessa inaccettabile e vile barbarie”. E prosegue: “I militari ed i civili che, anche a rischio della vita, operano nelle aree di crisi, in tante travagliate regioni del mondo sono l’espressione di un paese che crede nella necessità di uno sforzo comune per la sicurezza e la stabilità”.
Il ministro della Difesa, intervenendo a una trasmissione radio ha poi affermato: “Quel 12 novembre 2003, capimmo nel modo tragico che sappiamo che le nostre coscienze dovevano fare i conti con una nuova stagione della storia, quella legata al terrorismo internazionale, al terrorismo fondamentalista. Ora, a dieci anni di distanza, abbiamo forse addirittura piu’ ragioni per riflettere e interrogarci; sul senso del sacrificio dei nostri militari e dei tanti civili coinvolti”. E aggiunto: “La giornata di oggi è dedicata a tutte le vittime cadute in operazioni di pace, e abbiamo istituito la medaglia della riconoscenza per non dimenticare i caduti ma anche per comprendere fino in fondo le ragioni e gli scopi di chi si è sacrificato”.
Pubblicato da tdy22 in novembre 12, 2013
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Uccisa di botte dal marito, così è morta una donna bulgara
Risolto il giallo a Vallo della Lucania, nel Salernitano dove il cadavere di una donna bulgara di 48 anni era stato rinvenuto questa mattina. All’inizio l’ipotesi era stata quella di un pirata della strada che avesse investito la donna e lasciata poi morire nella zona di campagna dove il corpo era stato rinvenuto. In realtà invece la donna è stata uccisa dal marito, un 50enne muratore, anch’egli bulgaro, che l’avrebbe ammazzata di botte.
Pubblicato da tdy22 in novembre 9, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/11/09/uccisa-di-botte-dal-marito-cosi-e-stata-uccisa-una-donna-bulgara/
Cadavere di una donna, ennesimo giallo nella campagna Salernitano
E’ giallo sul cadavere della donna ritrovato questa mattina n una zona di campagna a Vallo della Lucania, nel Salernitano. A dare l’allarme è stata una telefonata anonima ai militari. Ora si attende il medico legale per verificare se si sia trattato di un omicidio o di un suicidio.
Pubblicato da tdy22 in novembre 9, 2013
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Scivolo d’oro per i militari, molti di loro in pensione a 50 anni! La Fornero non vale
Lo scivolo d’oro dei militari, preparato da Monti e portato avanti dal Governo Letta, perché le forze armate in Italia, andranno in pensione con 10 anni di anticipo e retribuiti quasi a pieno all’ 85% dell’ultimo stipendio. Quindi chi avrà compiuto 50 anni avrà lo scivolo pensato dall’ex ministro e ammiraglio Di Paola.Chi andrà in pensione potrà fare anche altri lavori, senza alcuna penalizzazione, quindi senza essere assunti in nero, ma anzi tranquillamente, alla luce del sole. Usufruiranno della pensione e di un eventuale stipendio. Naturalmente sono anche pronte le consulenze nelle Forze Armate o in aziende collegate a esse.
Nessuno se ne sarebbe accorto se a un vecchio ufficiale ormai in pensione ma ancora addentro alle segrete cose non si fosse rivoltato lo stomaco e avesse rivelato tutto a un giornalista del Corriere della Sera, Goffredo Buccini.
“In un Paese di esodati e precari possiamo portare avanti uno scandalo del genere? è uno scivolo d’oro, come diavolo si fa a spiegarlo alla gente?”.
Spiega Goffredo Buccini:
“La riforma delle riforme, lanciata con lo slogan ”meno generali, più tecnologia”, con l’obiettivo di ridurre gli organici di 35 mila uomini in 12 anni, sta tutta qui, atti del governo 32 e 33, decreti attuativi della legge 244 del 2012 voluta da Giampaolo Di Paola, allora ministro del governo Monti dopo una carriera da ammiraglio approdata sullo scranno di capo di Stato maggiore della Difesa. I provvedimenti del governo Letta recepiscono il lavoro dell’esecutivo precedente, Mario Mauro assorbe la visione del predecessore con le stellette”.
Spiega ancora Goffredo Buccini:
“Quest’anno in un bilancio di circa 14 miliardi per la “funzione difesa” (la “funzione sicurezza” con i carabinieri è a parte) i costi del personale gravano per il 67 per cento, il 10 per cento va all’addestramento (pericolosamente scarso) e il 23 agli investimenti; il mantra di Di Paola è 50, 25 e 25. Ovvero meno uomini, armi migliori e usate meglio”.
Ma, avverte Buccini, il trucco c’è
“e s’intravede. Molto resta a carico della spesa pubblica e quindi delle nostre tasche, tramite tre canali: il passaggio del personale ad altro ministero, il prepensionamento e, soprattutto, l’«esenzione dal servizio», comma sesto dell’articolo 2209, il punto più controverso nella disciplina del periodo transitorio: dai 50 anni in poi (dieci anni prima del congedo) si può entrare in un magico limbo, lo «scivolo d’oro» appunto, grazie al quale si conserva l’ottantacinque per cento dello stipendio senza lavorare più nemmeno un solo giorno, con tanto di pensione piena; non è esclusa neppure la facoltà di fare altri lavori (il reddito non si cumula). Questo bonus decennale per le forze armate in (libera) uscita verrà inserito nel codice dell’ordinamento militare a meno che Camera e Senato non si mettano di traverso in modo plateale (è solo previsto un loro parere) spingendo il governo a ripensarci”.
La norma scandalo era già passata all’esame del Senato e stava per superare, nell’ignoranza, nel silenzio o nella complicità dei parlamentari, anche lo scoglio della Camera.
Quando si parla di sprechi dei militari:
“si pensa ai circoli (storica la querelle su quello degli ufficiali a palazzo Barberini, a Roma) o agli stabilimenti balneari (tutta roba che ormai è affidata in buona parte a privati). E certo fa sorridere la battaglia a suon di finanziamenti di Fregene nord contro Fregene sud, scolpita nel rapporto Monti di due anni or sono, un milione di qua, duecentomila euro di là alle rispettive spiagge con cabine riservate alle stellette.
“Fanno mugugnare noialtri gli alberghi camuffati da centri di addestramento dove soggiornare da Dobbiaco ad Alghero per una trentina d’euro a persona; l’«ausiliaria» che ancora consente un 24 per cento in più di pensione garantita per un molto improbabile richiamo in servizio nei cinque anni successivi al congedo (dovesse scapparci una guerra…); già nel 2006 la senatrice Silvana Pisa, Sinistra democratica, rilevava persino le spese di «rifacimento letti» negli appartamenti di generali e ammiragli al top della carriera, parte di un esborso di tre milioni e mezzo l’anno per la pulizia dei loro 44 alloggi di servizio e rappresentanza”.
Pubblicato da tdy22 in novembre 3, 2013
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Mare Nostrum: un’imponente macchina per salvare i migranti!
Tutta la tecnologia al servizio dei migranti per salvargli la vita, prestare soccorso e impedire che tragedie come quelle di Lampedusa possano ripetersi. Un’operazione massiccia che vede impegnati droni e aerei senza pilota, oltre ad elicotteri con strumenti ottici ad infrarossi. Lo ribadisce il ministro della Difesa Mario Mauro, che sembra già in assetto di guerra e pronto a vedere in azione questi nuovi mezzi militari.
Mare Nostrum «sarà un’operazione militare ed umanitaria e prevede il rafforzamento del dispositivo di sorveglianza e soccorso in alto mare per incrementare il livello sicurezza delle vite umane» ha spiegato Mauro.
Il ministro della Difesa ha precisato anche che «Utilizzeremo per la prima volta una nave anfibia che ha la capacità di esercitare il comando e controllo, con elicotteri a lungo raggio, capacità ospedaliera, spazi ampi di ricovero per i naufraghi. Avremo poi 4 altre navi della Marina: due pattugliatori e due fregate» e altri velivoli.
Successivamente è intervenuto anche il ministro dell’Interno Angelino Alfano che ha cercato di rassicurare: «Ci sono le regole del diritto internazionale della navigazione, non è detto che se interviene una nave italiana porti i migranti in un porto italiano. Si valuterà in base al luogo dove avverrà l’operazione».
Mentre si effettuano i tagli agli statali, il blocco degli straordinari, mentre vengono anche sottratti miliardi alla Sanità pubblica ed elargiti milioni a Crozza e Fazio nella tv di Stato, è davvero rassicurante sapere ci siano così tanti mezzi a disposizione dei migranti e che ci sia anche una “capacità ospedaliera” che invece sulla terra ferma sarà ulteriormente precaria e in bilico.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 14, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/10/14/mare-nostrum-unimponente-macchina-per-salvare-i-migranti/
Terribile incidente davanti la base militare di Camp Darby: morti due parà
Terribile incidente oggi lungo l’Aurelia, davanti alla base militare americana di Camp Darby, in provincia di Pisa, che ha visto coinvolti un furgone Fiat Ducato militare e un tir che viaggiava in direzione opposta. Lo scontro frontale è costato la vita a due parà della Folgore, Giuseppe Ricci, originario della Puglia, e Fabio Grandene, 18 anni, di Milano. Quattro invece i feriti, due dei quali in gravissime condizioni: tra questi anche una ventunenne di Foggia, Maria Jacovelli, versa in gravissime condizioni. Gli altri soldati coinvolti sono Luca Leone, 22 anni di Volla, e di Roberta Di Nuccio, 21 anni, residente a Pisa presso la caserma del Capar, il Centro di addestramento dei paracadutisti della Folgore, e Daniele Ambrosini, 42 anni di Massa. Praticamente illeso invece il conducente dell’autoarticolato.Il generale Claudio Graziano, capo di Stato maggiore dell’Esercito, appena appresa la notizia ha espresso “il più profondo cordoglio a nome suo personale e della forza armata alle famiglie delle vittime e l’augurio di pronta guarigione ai militari feriti”. Ancora da accertare la dinamica: forse un sorpasso che ha fatto sbandare il Ducato che procedeva da Livorno a Pisa. Due militari sono stati sbalzati fuori dal mezzo e sono morti sul colpo, gli altri sono rimasto incastrati nelle lamiere del Ducato e sono stati soccorso dai vigili del fuoco di Livorno e dalle ambulanza della Società volontaria di soccorso. Sotto shock due bambini che con i genitori a bordo di un’auto si trovavano dietro la camionetta dei paracadutisti al momento dell’incidente. I militari della Folgore stavano facendo rientro al Capar, il centro d’addestramento di Pisa, dopo aver effettuato un turno di vigilanza alla caserma Lustrissimi di Livorno. I feriti e il conducente del tir sono stati trasportati all’ospedale Cisanello di Pisa.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 12, 2013
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La crisi di governo… fa diventare illegali le missioni italiane in Afghanistan
Sono diversi gli effetti collaterali della crisi di governo, tra queste, il fatto che da oggi, 1 ottobre, la partecipazione dell’Italia alla guerra in Afghanistan è diventata illegale. Questo perchè il 30 settembre scadeva la proroga delle missioni militari internazionali. Lo spiega Enrico Piovesana su Il Fatto, che sottolinea anche come i nostri soldati ora non abbiano più una protezione giuridica. Sono infatti dei decreti, successivamente convertiti in legge dal Parlamento e che rinnovano le autorizzazioni ogni 3, 6, 9 o 12 mesi dando la necessaria copertura finanziaria, a legittimare la partecipazione delle forze armate italiane alla missione Isaf (International Security Assistance Force) dell’Onu. E’ stato così fin da sempre: il 27 febbraio 2002 il Parlamento approvò infatti la legge di conversione, con modificazioni, del decreto 451 del 28 dicembre 2001 “recante disposizioni urgenti per la proroga (fino al 31 marzo 2002) della partecipazione italiana ad operazioni militari internazionali”: la modificazione consisteva nell’inserimento nel testo del decreto di un riferimento alla missione Isaf “connessa a Enduring Freedom”. In seguito molti parlamentari hanno chiesto che fosse superato un simile meccanismo, ma senza esito. E ora che il governo è in crisi non è stato possibile prorogare la partecipazione italiana alle operazioni militari internazionali: così i soldati italiani si ritrovano senza tutela giuridica. Nonostante questo, l’Italia continua a spendere 1.6 mln di euro al giorno per la missione in Afghanistan, bombardando e uccidendo, con gli aerei sempre più spesso chiamati a fornire copertura alle truppe afgane che combattono al suolo. Da oggi, illegalmente.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 1, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/10/01/la-crisi-di-governo-fa-diventare-illegali-le-missioni-italiane-in-afghanistan/
Tornano dalla Festa della Polenta e trovano i militari in mimetica
Spavento, stupore e atmosfera surreale questo è il quadro descritto da alcuni residenti di Villa d’Adige, frazione di Badia. Fra l’altro ieri sera molte persone avevano partecipato alla Festa della Polenta e stavano rincasando verso casa intorno all’1 di notte quando si sono scontrati con i militari dell’esercito in mimetica e fucile d’assalto in mano che si aggiravano per la frazione. Alla fine alcuni residenti sono scesi in strada e preoccupati hanno formato un crocchio di persone per cercare di capire cosa fosse meglio fare. La decisione è stata quella di fare una telefonata collettiva alle forze dell’ordine, per spiegare la situazione ed esprimere anche il disagio dei residenti stessi, intimoriti da quelle figure in mimetica, armate sino ai denti. Sul posto sono state presto inviate due pattuglie dei carabinieri. I soldati, erano di stanza all’ottavo reggimento Genio guastatori di Legnago ed erano impegnati in una esercitazione, ma nessuno aveva avvisato la popolazione.
Pubblicato da tdy22 in settembre 26, 2013
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Piromane 71enne arrestato in provincia di Grosseto
Da due giorni i carabinieri pedinavano un anziano di 71 anni che era stato ripreso dalle telecamere di sorveglianza mentre appiccava le fiamme in una pineta ad Albinia, in provincia di Grosseto. Oggi, mentre l’uomo tentava nuovamente di dar vita a un incendio, i militari l’hanno arrestato. L’uomo, ex dipendente pubblico, avrebbe spiegato che si era trattato di un raptus. Attualmente si trova agli arresti domiciliari.
Pubblicato da tdy22 in settembre 23, 2013
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I militari americani contro l’attacco in Siria: una foto shock su Reddit
Nuovi guai per il presidente Obama, ora il “no” all’attacco contro la Siria viene dai militari americani che hanno postato una foto shock su Reddit, il popolare sito di social news. I soldati americani dal giorno dell’annuncio di Obama di una possibile azione militare «limitata» nel Paese, hanno iniziato a postare autoscatti in divisa con i volti coperti da un cartello:
«Non mi sono arruolato per servire Al Qaeda nella guerra civile siriana»,
con riferimento al sostegno economico e politico che il governo americano ha fornito fino a oggi ai cosiddetti «ribelli» siriani: una compagine variegata al suo interno, in cui è tuttavia molto presente un fronte islamico che vuole l’«islamizzazione» della Siria. Il social network è così diventato un luogo di scontro e confronto – più simbolico che di reale dibattito – di due visioni militari dell’America nel XXI secolo.
Pubblicato da tdy22 in settembre 8, 2013
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L’Egitto tutela i siti archeologici, arrivano i militari
Sono in arrivo i blindati e militari in alcuni dei siti archeologici più importanti d’Egitto. Lo ha deciso il ministro delle Antichità Mohamed Ibrahim, disponendo l’utilizzo dei soldati per proteggere i i templi di Luxor e Karnak, i musei di Nuba, ad Assuan e anche il Malawi National Museum, a Minya, saccheggiato e derubato da vandali. Si teme quindi che i sostenitori pro-morsi o altri gruppi terroristici possano invadere, distruggere e derubare i luoghi più amati dai turisti che ogni anno portano risorse economiche al Paese.
Pubblicato da tdy22 in agosto 20, 2013
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Scandalo hot tra i soldati australiani
Scandalo a base di sesso e internet tra le fila delle forze armate australiane. Almeno in 17, tra soldati e ufficiali, hanno messo in rete dei video che ritraggono militari in momenti intimi e con un commento audio che umilia le donne. Sono le fonti della polizia a rivelare che i soldati si facevano chiamare “The Jedi Council” e si scambiavano filmati di atti sessuali all’insaputa delle donne coinvolte. Il generale maggiore David Morrison, comandante dell’esercito e che ha annunciato la sospensione immediata di tre capibanda, ha descritto il materiale come “umiliante, esplicito e profano”. Sarebbero inoltre 14 gli altri militari “strettamente collegati” con la distribuzione delle immagini, mentre in 90 sarebbero coinvolti più marginalmente nella vicenda. Le vittime, donne riprese a loro insaputa durante incontri di natura sessuale, sarebbero almeno cinque, e tra queste ci sarebbero soldatesse e impiegate pubbliche. Già nel 2011 le forze armate australiane erano state colpite da uno scandalo di natura sessuale, quando un cadetto dell’Accademia militare aveva trasmesso su Skype il suo rapporto con una cadetta, ignara del collegamento, mentre dei suoi amici osservavano quanto accadeva da una stanza vicina. Morrison ha ora spiegato che quanto recentemente accaduto “è peggiore della questione Skype”. In un rapporto del governo lo scorso anno, in cui erano stati dettagliati numerosi incidenti di abusi fra i militari, ci si era basati su oltre mille denunce che comprendevano abusi non solo sessuali ma anche fisici e mentali, risalenti anche agli anni ’50. Da questo, il successivo annuncio del ministro della Difesa Stephen Smith sull’attuazione di una politica di tolleranza zero.
Pubblicato da tdy22 in giugno 14, 2013
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Nell’anno della crisi, l’Italia è decima tra i paesi con le spese militari più alte al mondo
2012 anno della crisi. Anno in cui la spending review della legge di stabilità del governo Monti toglie anche l’aria ai cittadini per respirare tanto che i suicidi, legati a problemi finanziari, aumentano così come aumentano le spese militari! Sì, in un paese che all’art 11 della Costituzione dichiara che “ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”, innalza poi le spese per le forze armate, le armi e le missioni militari all’estero. Lo documenta il Sipri, l’autorevole istituto internazionale con sede a Stoccolma, che ha pubblicato ieri gli ultimi dati sulla spesa militare mondiale. Quella italiana ammonta su base annua a circa 34 miliardi di dollari, pari a 26 miliardi di euro. Il che equivale a 70 milioni di euro al giorno. Magari i soldi per gli esodati che non si trovano potevano essere presi dalle spese militari… con 70 milioni di euro al giorno forse qualcosa ci si fa! Ennesimo missile scagliato sul popolo italiano.
Pubblicato da tdy22 in aprile 17, 2013
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Tutti salvi i militari dell’elicottero caduto in Corea del Nord durante un’esercitazione
Sono tutti salvi i militari che erano a bordo dell’elicottero statunitense schiantatosi nella contea di Cheolwon, vicino al confine con la Corea del Nord, durante l’atterraggio. Nessuno, tra i tre membri dell’equipaggio e i 13 soldati a bordo, è rimasto ferito. Il mezzo, un CH-53 Sikorsky da trasporto, è caduto al poligono di tiro militare a Chelwon dopo tre ore di esercitazione.
Pubblicato da tdy22 in aprile 16, 2013
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GUANTANAMO IN RIVOLTA!!!
Diversi disordini si sono registrati nel carcere speciale americano di Guantanamo a Cuba. Alcuni detenuti hanno aggredito con armi improvvisate le guardie, dopo la decisione del comandante del carcere di spostare in un’altra sezione i prigionieri in sciopero della fame. Gli agenti hanno sparato alcuni colpi di arma da fuoco. “Non ci sono stati feriti”, hanno precisato i militari americani.
Pubblicato da tdy22 in aprile 13, 2013
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Le grandi manovre di Putin
Con una decisione annunciata senza alcun preavviso, il presidente russo, Vladimir Putin, ha ordinato l’avvio per questa notte di manovre militari in grande stile nel Mar Nero. Una mossa che rischia di riaccendere la latente tensione con i vicini Ucraina e Georgia. Parteciperanno alle esercitazioni militari 36 navi stanziate a Sebastopoli, in Crimea (Ucraina) e a Novorossisk (Russia meridionale), e fino a 7mila uomini.
Pubblicato da tdy22 in marzo 28, 2013
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Spari alla base di Quantico… Follia di un militare! 2 MORTI.
Sparatoria nella base marine di Quantico, in Virginia, dove un militare si e’ barricato in un edificio e ha fatto fuoco su altri due militari, uccidendoli prima di suicidarsi. Il fatto, ha spiegato il portavoce della base, e’ accaduto ieri sera intorno alle 23 locali. Non è ancora chiaro il movente della sparatoria. David Maxwell, comandante della Base, ha detto che le identità dei tre ”non verranno rese note per le prossime 24 ore”.
Pubblicato da tdy22 in marzo 22, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/03/22/quantico-virginia/
LA FOTO DELLA TRAGEDIA!
Una foto drammatica, quella di un padre, Jihad Misharawi che stringe disperato il corpo senza vita del suo figlioletto Omar, morto a soli 11 mesi. Jihad lavora nella Striscia di Gaza per la Bbc: questa foto è diventata presto il simbolo della crudeltà dell’esercito israeliano, considerato come responsabile del bombardamento a tappeto sul quartiere dove viveva Jihad con suo figlio.
Ma ora si scopre che la verità potrebbe essere un’altra, e il suo sapore è più che amaro.
Ad uccidere il piccolo Omar non sarebbe stata una bomba israeliana, bensì un razzo palestinese che mancò Israele.
”La maggior parte dei razzi sparati non sembrano essere stati indirizzati verso bersagli militari – si legge nella relazione dell’ONU – L’aggravante è che questi lanci avvengono da zone popolate e mettono gli abitanti di Gaza in pericolo”. Come è infatti accaduto al piccolo Omar.
Pubblicato da tdy22 in marzo 12, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/03/12/la-foto-della-tragedia/
Motovedetta militare in avaria finisce sugli scogli!
Un’unità di stanza a Teulada, nella tarda mattinata, è finita sugli scogli a causa di un avaria, 2 militari sono finiti in mare. Uno è ricoverato, in condizioni non gravi, all’ospedale di Carbonia per ipotermia. La motovedetta, con a bordo quattro militari, stava raggiungendo il porto di Sant’Antioco.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 20, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/02/20/motovedetta-militare-in-avaria-finisce-sugli-scogli/
Al passo di Lady Gaga!
L’esercito russo è impegnato in un’esercitazione: si marcia, ma cantando. Invece di una marcia militare, però, i soldati preferiscono un successo pop. Intonano “Bad Romance” di Lady Gaga”. I tempi cambiano e le marce militari si adeguano… la prossima marcia sarà una canzone di Rihanna, Bieber o Taylor Swift?
Pubblicato da tdy22 in febbraio 19, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/02/19/lady-gaga-esercito-russo/
“Campana del dovere” realizzata per la Nunziatella di Napoli
La campana ricorda il generale Enrico Cosenz, eroe che difese Venezia con Guglielmo Pepe e accanto a Daniele Manin. Cosenz è stato il primo capo di Stato Maggiore dell’Esercito. Sulle facciate sono raffigurate la difesa di Venezia e i loghi della Provincia di Latina, della Nunziatella e il suo motto.
IN TEMPO DI CRISI E’ NECESSARIO USARE I SOLDI PUBBLICI PER REALIZZARE UNA CAMPANA COMMEMORATIVA?
Pubblicato da tdy22 in dicembre 13, 2012
https://tuttacronaca.wordpress.com/2012/12/13/campana-del-dovere-realizzata-per-la-nunziatella-di-napoli/
Un militare ed un civile israeliano sono stati uccisi dal fuoco palestinese
Pubblicato da tdy22 in novembre 20, 2012
https://tuttacronaca.wordpress.com/2012/11/20/un-militare-ed-un-civile-israeliano-sono-stati-uccisi-dal-fuoco-palestinese/
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