Drammatico crollo in Corea del Sud: perdono la vita tre studenti

crollo-corea-tuttacronacaLa neve, caduta copiosamente anche in Corea del Sud, continua a mietere vittime: il Korea Herald riporta infatti che a Gyeongju, sotto il peso della coltre bianca, è crollato un edificio. All’interno della struttura a due piani, utilizzata come auditorium, sono rimaste bloccate 50 persone mentre tre studenti hanno perso la vita. Al momento del crollo si trovavano all’interno dell’edificio circa 700 studenti, in sala per assitere a un concerto, la maggior parte dei quali è riuscita a fuggire. Tanti i feriti, alcuni in gravi condizioni. La neve sta rallentando i soccorsi: la strada per accedere al resort che ospita l’auditorium era infatti bloccata.

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La lettera aperta della Prof!

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Ecco la lettera di una professoressa, Giuseppina Tobaldi, pubblicata tre giorni fa dal sito viverefabriano.it:

“Ho sempre creduto nel motto di don Lorenzo Milani secondo cui ‘non c’è niente di più ingiusto che fare parti uguali tra disuguali’. La scuola costruisce la democrazia se riesce a colmare la disuguaglianza, a eliminare lo svantaggio, a far crescere tutti, ma soprattutto chi ha meno mezzi (sociali, economici, culturali). Non può adempiere al suo ruolo di educatore chi viene continuamente mortificato; non si può combattere contro questa cinica guerra alla cultura, all’istruzione, ai giovani, al futuro, alla democrazia, con l’individualismo, il menefreghismo e la rassegnazione di chi lavora nella scuola, di chi la frequenta e di chi ci manda i propri figli.

Sento un senso di nausea insopportabile ogni volta che all’improvviso qualcuno scopre che ‘bisogna rimettere al centro dello sviluppo del paese la scuola (quella pubblica, ca va sans dire), la ricerca e la cultura’: sono solo slogan, cari ragazzi e cari genitori, solo prese per il culo, di solito immediatamente smentite da votazioni in commissione contro il ripristino delle ore di storia dell’arte, da tagli del ministero alle risorse per il miglioramento dell’offerta formativa, dai soliti contributi alle scuole paritarie o dal mortificante trattamento ricevuto dai nostri ricercatori, veri talenti che appena possono ci abbandonano.

Io ho da poco saputo che quest’anno scolastico nè io nè i miei colleghi riceveremo un centesimo per i lavori già pianificati, programmati e soprattutto necessari, per più della metà già svolti, visto che siamo a metà anno scolastico (perché le istituzioni quelle che dovremmo insegnare a rispettare, sono talmente corrette e rispettose dei cittadini e dei lavoratori, che ce lo comunicano a fine gennaio). Mi riferisco alle attività dell’alternanza scuola lavoro, dell’orientamento professionale, delle attività pomeridiane di recupero e sostegno, di approfondimento disciplinare o di laboratorio.

Perché? Perché quei soldi servirebbero a coprire gli scatti di anzianità (peraltro dovuti) anche per il 2013. Hanno passato davvero il segno: ci chiedono di lavorare gratis, ce lo chiedono ad anno scolastico iniziato, senza il minimo rispetto per la nostra dignità umana e professionale. Così ho deciso di aderire alla protesta indetta dal sindacato Flc CGIL di astenermi dal 21 febbraio al 22 marzo da qualsiasi attività aggiuntiva.

E se alla data del 22 marzo niente sarà cambiato (come purtroppo credo) presenterò le dimissioni dai miei incarichi e rifiuterò di svolgere anche una sola ora di recupero pomeridiano o altre attività extra. Dovremmo farlo tutti in massa e mettere l’opinione pubblica e le famiglie in condizione di capire che il male lo stanno facendo a voi e al vostro futuro, senza contare che lo schiavismo è stato abolito da più di due secoli! Recentemente alcuni di voi, miei cari studenti, hanno svolto un saggio breve dal titolo “il lavoro: diritto, dovere, dignita’” o in alternativa un tema su libertà uguaglianza e fratellanza. Mi chiedo perché continuo a raccontarvi certe balle, ostinandomi a credere in certi principi e a pretendere di trasmetterli, costringendovi a riflettere sulla vostra vita. Presuntuosa vero?

A volte quando affermo queste cose con convinzione, mi sorge il dubbio se sto recitando, se le parole che dico corrispondono ancora alla mia convinzione di poter incidere sulla vostra formazione umana e civile o se sono solo un mero quanto inutile atto di volontà. Comincio a sentirmi inadeguata.

Amavo tanto questo lavoro, lo svolgevo con entusiasmo e creatività, con passione e la giusta dose di caparbietà. Ora no, lo svolgo solo per senso del dovere, quello che i miei genitori mi hanno trasmesso con il dna. E meno male che il sangue non è acqua. Così qualcosa, sebbene poco, posso ancora darvi. E scusate, davvero, se è poco”.

Panico a Napoli: la romena con un coltello che minaccia i passanti

donna-coltello-tuttacronacaAttimi di panico a Fuorigrotta, a Napoli, dove una donna romena minacciava i passanti con un coltello da cucina. Attorno alle 9 di mattina, uno studente dell’Istituto Professionale A. Righi ha fermato alcuni poliziotti che stavano percorrendo via Barbagallo spiegando loro, impaurito e in stato di forte agitazione, che mentre si trovava con dei compagni di scuola una donna si era avvicinata inveendo nei loro confronti e passando poi a minacciarli con un coltello appuntito da cucina. Gli agenti hanno raccolto le prime testimonianze scoprendo che la donna sembrava essersi diretta verso Piazzale Tecchio. Mentre si dirigevano verso il posto indicato, sono stati però fermati da una 55enne della zona. La donna ha riferito di essere stata avvicinata anche lei dalla rom che l’aveva prima minacciata con un coltello di lunghe dimensione e successivamente le aveva sferrato contro numerosi fendenti da cui si era salvata rifugiandosi all’interno della propria autovettura. La vittima si è salvata perchè le sue urla hanno attratto diverse persone che hanno messo in fuga la romena, poi rintracciata  vicino la fermata Edenlandia della Cumana. A quel punto la donna si è scagliata contro di loro cercando di colpirli con il coltello e solo dopo alcuni minuti quattro agenti sono riusciti ad immobilizzarla senza riportare ferite. Al momento dell’arresto la donna ha dichiarato di essere in stato di gravidanza, ma dopo un’apposita visita medica, i sanitari hanno accertato il suo buon stato di salute fisica e mentale ed il fatto che non era in stato di gravidanza. Dopo l’arresto la donna è stata condotta alla Casa Circondariale Femminile di Pozzuoli in attesa del giudizio penale. La donna, una 39enne, è una senza fissa dimora che ora è accusata di resistenza ed aggressione a pubblico ufficiale.

Se questa è un’educatrice… la maestra che picchia gli alunni

scuola-tuttacronacaCosa potranno imparare a scuola dei bambini che vengono picchiati anche in viso, messi in punizione inginocchiati in un angolo, rinchiusi in uno stanzino o sul balcone. Tutto perchè gli alunni della scuola elementare di Palazzo Adriano, nel Palermitano, sarebbero stati “indisciplinati”. La denuncia per maltrattamenti è arrivata da una mamma preoccupata e il gip del tribunale di Termini Imerese ha sospeso la maestra dopo l’inchiesta della polizia. I riscontri dei poliziotti, verificati anche con il personale dello stesso istituto scolastico, hanno messo in luce come la mancata trascrizione di avvisi sul diario o banali monellerie scatenavano le furie dell’insegnante. Stando a quanto riportano gli inquirenti, gli alunni venivano percossi, sottoposti a castighi ingiustificati e sproporzionati, spesso collocati in castigo in uno stanzino della scuola o sul balcone con l’anta chiusa dall’interno con pericolo per la loro stessa incolumità. In una circostanza sarebbe emerso che l’insegnante avrebbe dato uno schiaffo a un bambino lasciandogli sul viso il segno dell’anello e gli avrebbe poi consigliato di alleviare il dolore con un panno bagnato.

“Abitare precario”: il fotoprogetto che racconta uno spaccato italiano

abitare-precario-tuttacronacaE’ stata la sociologa Carla Sedini, ricercatrice al Politecnico di Milano (design) ad avere l’idea di un fotoprogetto intitolato “Abitare precerio”, che mostra la vita di chi vive in affitto a Milano. “Una città attrattiva per molte persone provenienti dall’estero e da varie parti d’Italia, ma, come si sa, piuttosto costosa”, spiega. “La mancanza di una discreta disponibilità economica o di una posizione lavorativa stabile è un limite all’accesso al mutuo e spinge molti cittadini milanesi (d’origine o d’acquisizione) a vivere in affitto”, prosegue Sedini. “La motivazione economica non è l’unica, però, in grado di spiegare questa scelta. Precario non significa soltanto insicuro, instabile e problematico, ma anche momentaneo, provvisorio, transitorio. Abitare in affitto può significare dover affrontare diversi problemi, come quelli di convivenza, di relazione col padrone di casa o di costi mensili molto (troppo) elevati. Ma il ‘vivere temporaneo’ ha anche i suoi pregi. Per i protagonisti di questa ricerca foto-sociologica (condotta nel 2010-2011), vivere in affitto è possibilità di conoscere gente nuova e di avere la libertà di decidere del proprio futuro. Affitto e coabitazione sono quindi croce e delizia per chi si trova in questa condizione abitativa. Attraverso diversi ritratti fotografici entriamo non solo in casa, ma anche nel mondo di questa variegata popolazione urbana”.

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Schiacciato dall’autobus mentre andava a scuola, morto 14enne

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Si sarebbe dovuto sedere su un banco di scuola il 14enne,residente a Rubiera, in provincia di Reggio Emilia, che questa mattina invece è stato investito da un autobus intorno alle 7.30 del mattino. L’impatto  è avvenuto sui viali di circonvallazione all’altezza di porta Santa Croce, nei pressi della fermata del bus che conduce al polo scolastico Makallè. Da una prima ricostruzione sembrerebbe che l’autista del mezzo snodato non si sarebbe immediatamente accorto dell’incidente a causa dell’alto volume delle voci  e del caos che  gli studenti presenti sul pullman stavano facendo, come ogni mattina. Ma questo ed altri dati sono ora al vaglio degli inquirenti che dovranno anche ricostruire l’esatta dinamica nella quale ha perso la vita il ragazzo.

Petardi e uova contro le vetrine: a Napoli in corteo

 

corteo-napoli-tuttacronacaCorteo non autorizzato oggi a Napoli, partito da piazza Medaglie d’Oro nel quartiere Vomero e composto da precari, studenti, ex lavoratori licenziati e “senza casa” contro i “privilegi della casta”. In testa, uno striscione con la scritta: “Natale per tutti o per nessuno”. I manifestanti, una sessantina circa, hanno attraversato piazza Amedeo prima d’imboccare via dei Mille, facendo registrare problemi al traffico cittadino. Alcuni partecipanti, una volta raggiunta piazza dei Martiri, ha lanciato un petardo davanti il palazzo Partanna, che ospita la sede dell’Unione Industriali di Napoli. I manifestanti hanno anche lanciato uova contro le vetrine di dei negozi di note griffe di moda che si affacciano sulla piazza.

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Meno compiti per le vacanze, più lettura. L’appello del ministro Carrozza

leggere-scuola-tuttacronacaL’appello arriva dal ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza che, durante una manifestazione a Pisa, ha invitato gli studenti  “a convincere gli insegnanti a non farsi dare troppi compitiper le vacanze estive per trovare il tempo di dedicarsi alla lettura”. Il ministro ha partecipato insiema a duemila studenti alla catena umana che ha composto la scritta “L’alcool non fa miracoli”. Per l’occasione, ha aggiunto: “Leggere un libro significa avere consapevolezza verso la cultura e che può essere un gesto d’evasione importante per la crescita degli individui senza ricorrere a scorciatoie come lo sballo per sentirsi più grandi o stare meglio insieme agli altri”. Il ministro si era già schierata contro l’eccessiva mola di compiti per le vacanze che piomba addosso agli studenti. La scorsa estate aveva affermato al Messaggero: “Non serve a niente imporre tonnellate di versioni di latino o decine di problemi da risolvere. Vengono smaltiti meccanicamente, senza concentrazione. Meglio vacanze più brevi, ma vere vacanze. Con il piacere di leggere, questo sì. Un bravo insegnante è quello che stimola la curiosità e incoraggia la scelta. Sarebbe bello che ad ogni ragazzo fosse fornita una lista di libri perché selezioni le sue letture delle vacanze. Dobbiamo insegnare il valore della scelta”.

La fontana di Milano tinta di rosso sangue

fontana-colorata-milano-tuttacronacaGiornata calda oggi a Milano, dove ha avuto luogo la manifestazione degli studenti per il diritto allo studio. Ma se davanti al Pirellone si sono avuti scontri tra i manifestnati e le forze dell’ordine con tanto di lancio di vernice, i colori hanno fatto la loro apparizione anche a largo Cairoli. Qui, nella fontana, gli studenti hanno versato della vernice rossa contro “il dissanguamento della scuola pubblica”. I giovani sono scesi in piazza contro i tagli alla scuola pubblica.

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Scontri a Milano tra studenti e polizia

scontri-milano-tuttacronacaScontri tra studenti e polizia a Milano, dove il bilancio è di quattro agenti medicati in ospedale, come dice la questura, e sei ragazzi contusi, come rispondono i manifestanti. La tensione è esplosa davanti alla sede del Consiglio regionale,  dove gli studenti sono giunti dopo aver attraversato le vie del centro. Il culmine di un corteo di protesta per il diritto allo studio si è avuto davanti al Pirellone, in piazza Duca d’Aosta, protetto da un cordone di polizia. Qui è partito un lancio di uova e bottiglie piene di vernice, con i giovani che hanno provato a forzare il blocco delle forze dell’ordine protetti dai libri-scudo di gommapiuma e che sono ripartiti in corteo dopo due cariche delle forze dell’ordine. Dopo aver ripercorso  via Vittor Pisani ed essersi diretti verso Porta Venezia, hanno bloccato al loro passaggio le vie del centro. Qui, in circa 300, hanno gridato slogan (“né Maroni né forconi” e “Maroni e forconi tutti fuori dai c…”) e inscenato un sit in al centro della carreggiata, mandando in tilt il traffico già messo a dura prova in mattinata dallo sciopero dei mezzi pubblici. Ma anche il Pirellone è stato coinvolto nella protesta. Qui, come spiega Repubblica, quattro studenti dell’associazione ‘Non uno di meno’ e due insegnanti, che si trovavano all’interno del palazzo con regolare autorizzazione, hanno interrotto i lavori del Consiglio regionale urlando dalla tribuna del pubblico all’indirizzo dei consiglieri. Come all’esterno del palazzo, anche all’interno, la protesta era contro “i soldi alle scuole private e i tagli alla scuola pubblica”. La seduta è stata sospesa. I consiglieri del Movimento 5 Stelle hanno abbandonato i loro banchi in segno di solidarietà.

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Scontri a Torino: contusi tra manifestanti e polizia

manifestazione-torino-tuttacronacaEra terminata senza incidenti la manifestazione dei sindacati a Torino ma in seguito, a quella degli studenti per il diritto allo studio, non sono mancati attimi di tensione in piazza Castello. Qui, alcuni studenti hanno lanciato uova di vernice colorata contro il Palazzo della Regione, imbrattandolo mentre le forze dell’ordine intervenivano per allontanarli.  Quattro ragazzi, di cui due minori, sono stati portati in Questura a Torino. Verranno identificati e probabilmente denunciati. In piazza è poi rimasto un presidio di studenti ma la situazione è stata riportata alla normalità. Si contano tuttavia quattro contusi: due tra le forze dell’ordine e due tra i manifestanti. Nella carica di alleggerimento della polizia contro i manifestanti che lanciavano uova di vernice verso il palazzo della Regione, due studenti sono rimasti contusi e, come denunciato dal segretario provinciale di Rifondazione Comunista, Sergio Locatelli, sono andati al pronto soccorso a farsi medicare per la sospetta frattura di due dita. Nella carica anche due agenti della Celere sono rimasti leggermente contusi. Nessuno è rimasto ferito. Nel corso della manifestazione organizzata dai sindacati un’autoambulanza è intervenuta per portare soccorso ad una donna incinta che era stata colta da un leggero malore.

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Non pietre, palloncini di vernice colorata: a Torino contro le spese pazze

manifestazioni-torino-cota-tuttacronaca“Da questa piazza vogliamo dire che condanniamo violenze, disordini e intimidazione, noi siamo una piazza civile e democratica”. E’ stato questo il messaggio lanciato a Torino, dove si è svolta una manifestazione di Cgil, Cisl e Uil. Il clima era quello del Primo Maggio alla quale hanno preso parte 10mila persone. “Dopo sei anni di crisi non c’è famiglia che non sia stata colpita, generando un dramma sociale, mentre il sistema industriale è in ginocchio. Sono 200 mila le persone che cercano lavoro, mentre i politici rimangono assenti e immobili. Basta con le spese ingiustificate, la credibilità della Regione è stata minata da spese che non c’entrano nulla con le spese pubbliche, mentre le famiglie hanno a che fare solo con rigore e austerità. A tutti non chiediamo più promesse, ma fatti”. Alberto Tomasso, segretario regionale del Pd, dice: “Siamo di fronte a tanti annunci, è ora di affrontare i problemi in ogni casa, in ogni famiglia, dove c’è malcontento e rabbia. Chiediamo un cambio di rotta, lavoro vero e buono, piani industriali, infrastrutture, rimettere in moto in Comune. Sulla Regione, io non credo che il problema siano le mutande verdi di Cota, o meglio, non solo questo. Certo, sarebbe l’ora di mettere in campo un briciolo di decoro, già solo per questo, per le mutande e per le gomme acquistate con i nostri soldi  bisognerebbe andare via. Ma non è solo per questo dire basta, bisogna dire basta perché le politiche della Regione non hanno portato a nulla”. E il segretario della Uil, Cortese, ha aggiunto: “Abbiamo sperimentato l’incapacità di governo della Regione. Non solo, chi ha preso soldi per cose personali dovrebbe essere sommerso dalla vergogna. Una raccomandazione a chi tornerà nelle province con i bus, se prendete un caffè all’autogrill non buttate lo scontrino per terra perché qualcuno potrebbe raccoglierlo e farselo rimborsare sempre con i nostri soldi”. Davanti al palazzo della Regione la polizia carica: i manifestanti lanciano palloncini pieni di vernice colorata.

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Contestazioni a Milano 44 anni dopo piazza Fontana. Maroni: “i fascisti sono loro”

familiarivittime-tuttacronacaEra il 12 dicembre 1969 una bomba posta dentro la Banca dell’Agricoltura fece 17 morti e 84 feriti e ieri, a Milano, si sono avute le celebrazioni per il 44esimo anniversario di quella strage. E non sono mancate le contestazioni al presidente della Regione Roberto Maroni e al sindaco Giuliano Pisapia, entrambi nel mirino degli antagonisti nel corso della deposizione delle corone alle 16.37 (ora dell’ esplosione) davanti l’ingresso della Banca. Per quel che riguarda il leghista, è stato ricoperto da cori di “Fascista, vergognati. Fuori dalla piazza”. Ribatte il governatore: “Li compatiscono. Sono loro i veri fascisti”. Al primo cittadino del capoluogo lombardo non è andata meglio, visto che è stato accolto al grido di “Fascista. Smettila di stare con loro”. Una breve tregua c’è stata in occasione del minuto di silenzio, mentre per il resto del tempo la polizia è stata impegnata nel respingere i centri sociali che volevano superare le transenne che li dividevano dalle autorità. Pisapia ha espresso il suo pensiero in Facebook: “Passano gli anni, ma non la determinazione nel trovare giustizia e verità, perché la ferita è ancora aperta”. Senza proteste, invece, il corteo che da piazza Scala alle 17.30 ha raggiunto piazza Fontana dov’è stata letta una lettera del presidente della Camera, Laura Boldrini: “Comprendo il senso di disaffezione e di delusione dei familiari delle vittime, perchè lo Stato non può non dare risposta dopo 44 anni”.

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Tafferugli a Milano mentre si ricorda la strage di piazza Fontana: due contusi

Piazza Fontana-cortei-tuttacronacaDa giorni è in corso la protesta dei forconi anche a Milano, dove si concentra in piazzale Loreto, ma oggi ha avuto luogo anche un altro corteo, organizzato dai collettivi studenteschi in memoria della strage di piazza Fontana. La manifestazione è stata però in parte rovinata da alcuni tafferugli, anche se il normale svolgimento è stato rapidamente ripristinato. Gli scontri si sono avuti quando i giovani sono entrati in contatto un gruppo di anarchici e No Tav da un lato e le forze dell’ordine dall’altro. Giunti in seguito in via Larga, come spiega MilanoToday, il gruppo di manifestanti si è staccato dal corteo principale e ha raggiunto la Statale, seguito dalle forze dell’ordine. Mentre il corteo principale arrivava davanti all’ex Banca nazionale dell’agricoltura, gli altri sono entrati in ateneo e hanno cercato di raggiungere il Rettorato, poi hanno provato ad uscire dal retro che dà su via Francesco Sforza ma sono stati bloccati dagli agenti. Al termine dei tafferugli si sono contati due contusi, medicati sul posto, tra i manifestanti.

Bombe carta a Roma: la manifestazione a La Sapienza raggiunge i tetti

la sapienza-manifestazione-tuttacronacaNon si placano le proteste in Italia e oggi gli studenti de La Sapienza sono scesi in piazza. L’occasione è la manifestazione contro la Conferenza Nazionale sulla Green Economy che si svolge nell’aula magna. I giovani hanno sfondato le transenne e lanciato bombe carta mentre le forze dell’ordine difendono l’ingresso. All’interno dell’Aula magna sono presenti i ministri Saccomanni, Orlando, Lorenzin, Giovannini, e altri sono attesi. I lavori della conferenza nel frattempo proseguono ed è stato trasmesso anche un video messaggio del premier Enrico Letta. Alcuni studenti tra quelli che protestano all’Università la Sapienza sono anche saliti sul tetto della facoltà di Fisica esponendo uno striscione. Tra gli studenti in protesta anche diversi specializzandi di Medicina che lamentano i tagli alle borse di studio. “Questa è l’ennesima passerella odiosa – spiegano – un incontro vergognoso, mentre la ricerca è asservita agli interessi dei privati”.  Ma durante la manifestazione sarebbero anche stati fermati due studenti mentre la polizia avrebbe effettuato delle cariche, stnado a quanto raccontano gli stessi giovani mentre, in corteo, accerchiano l’Aula Magna dell’ateneo dove l’incontro si svolge. La polizia sta presidiando la zona ed il corteo è stato momentaneamente bloccato. Gli studenti urlano “bella scena la celere che carica gli studenti all’università. Non ce ne andiamo finchè non ci restituite i nostri compagni”.

Scontri a Milano tra Forconi e tifosi Ajax

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I manifestanti del Movimento dei Forconi tornano a piazza Loreto e hanno bloccato l’area. Nella mattinata poi gli scontri sono avvenuti con un gruppo di tifosi dell’Ajax che, scesi dal pullman hanno insultato i manifestanti, infuriati per  per essere rimasti per diversi minuti bloccati nel traffico. I tifosi hanno anche lanciato contro i Forconi lattine di birra, così che la reazione da parte dei manifestanti non è tardata ad arrivare. Sono volati calci, pugni e spintoni. La rissa è stata interrotta dalla forze dell’ordine che hanno diviso i due gruppi. I tifosi dell’Ajax sono risaliti sul pullman che è ripartito tra le urla dei manifestanti. I tifosi olandesi sono a Milano per la partita di Champions League con il Milan.

Insieme ai Forconi ci sono anche molti giovani e studenti, lavoratori, disoccupati. In testa al corteo un cartello con la scritta “Il vostro tempo da onorevoli è finito”. Le forze di Polizia presidiano la zona.

Ecco il video degli scontri:

Open day all’Università di Firenze… ed è subito gaffe! “Grais Anatomy”

Greys-anatomy-tuttacronacaUna nuova serie tv? No, semplicemente una gaffe. In occasione dell’open day della facoltà di Medicina dell’Università di Firenze, gli studenti delle quarte e quinte superiori si sono trovati davanti a una slide proiettata sul maxischermo che mostrava l’attore Patrick Dempsey con sopra la scritta “Grais Anatomy”. Strafalcione subito notato dai giovani appassionati della serie tv Grey’s Anatomy. Se la facoltà voleva strizzare l’occhio ai futuri iscritti… forse non è riuscita bene nell’intento!

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Furbetti negli Atenei emiliani: 180 borse di studio ritirate

bologna-università-tuttacronacaNei giorni in cui si parla dei ricchi e furbi studenti degli Atenei romani, dove il 62% si finge bisognoso per ottenere agevolazioni economiche, Repubblica-Bologna getta uno sguardo a un altro polo universitario del nostro Paese, quello emiliano, e si scopre che, nei quattro Atenei di Bologna, Parma, Modena-Reggio Emilia e Ferrara, i furbetti della borsa di studio sono pochi. “Quasi un quinto degli universitari, l’anno scorso, è stato richiamato dall’azienda regionale per il diritto allo studio dell’Emilia Romagna (Ergo): sei più ricco, ti diamo meno agevolazioni. In 300 casi, circa, nel 2012 (appena l’1,7%), scesi a 180 nel 2013 (1%) invece la borsa di studio è stata revocata. Autocertificazioni sbagliate, ma non casi eclatanti. I controlli hanno fatto emergere soprattutto case di proprietà non dichiarate (“ma non ville con piscina”, precisa Ergo) oppure, nella situazione mobiliare, cifre intorno ai diecimila euro omesse.” Meno furbi, certo, ma anche molti, rigidi controlli, grazie alla collaborazione tra le università e l’azienda regionale per il diritto allo studio da un alto e la guardia di Finanza e l’agenzia delle Entrate dall’altro. Tutte le oltre 18mila domande per le borse di studio che giungono annualmente vengono controllate, con i dati autodichiarati di Isee e Ispe  che vengono incrociati con la banca dati dell’Inps e con le banche dati dell’agenzia delle Entrare (per i redditi complessivi dichiarati) e dell’agenzia del territorio (per i patrimoni catastali).In seguito, una domanda su due viene sottoposta a ulteriori controlli. “E il risultato è che nel 2012 è stata rideterminata la fascia di reddito nel 17% dei casi mentre è stata revocata la borsa di studio nell’1,7%, sceso all’1% quest’anno, sugli oltre 18mila universitari che accedono ai benefici.” Il prorettore agli studenti dell’Alma Mater, Roberto Nicoletti, assicura che “Lo studente in Ferrari o con la villa che chiede sussidi qui da noi non esiste”, a riprova che i controlli funzionano. Ed è difficile mentire sulla propria condizione economica. “I controlli sono capillari, le nuove tecnologie ci aiutano in questo. Il dato sulle borse revocate è fisiologico”, fa sapere l’azienda regionale per il diritto allo studio dell’Emilia Romagna. “In genere permettiamo agli studenti di sanare le irregolarità normalmente commesse in buona fede”.

A Roma, il 62% degli studenti universitari bara sul reddito

università-reddito-tuttacronacaUn’indagine della Guardia di Finanza di Roma, che ha effettuato migliaia di controlli sugli studenti iscritti ai tre atenei della Città Eterna nell’anno in corso, ha scoperto che il 62% di essi si finge bisognoso. Ricchi e furbi quindi, con l’obiettivo di scroccare borse di studio,assegni, affitti calmierati e sconti sui trasporti. Tra i casi più eclatanti la ragazza con padre in Ferrari che dichiarava un reddito di 19mila euro l’anno e un’altra che ne dichiarava 14.313, ma in realtà possedeva un bel ‘gruzzoletto’ da 600mila. “Chi inganna la Regione su una borsa di studio ruba un diritto a chi ne ha titolo – ha detto il presidente della Regione Nicola Zingaretti -, lo nega a chi invece ce l’ha. Si parla di borse di studio che non dovevano essere percepite o addirittura alloggi che vengono sottratti a chi quel diritto ce l’ha. Questo è un fatto gravissimo”.  E il generale Ivano Maccani, comandante provinciale della Guardia di Finanza di Roma, ha sottolineato: “In questo periodo di crisi si moltiplicano i tentativi di godere illecitamente di sovvenzioni. Da qui, questo Patto anti-furbetti che ha come obiettivo quello di snidare i falsi poveri che cercano di scavalcare i veri poveri”.  Nelle università della capitale arriveranno a breve i camper della legalità, dove gli studenti potranno denunciare agli ispettori Gdf gli affitti in nero e, con l’aiuto di funzionari dell’Agenzia delle Entrate, stipulare contratti regolari. Il contratto ex lege, ha spiegato Maccani, può essere anche del 60% più basso di quello in nero.

Medici al lavoro: la misteriosa allergia da scuola

allergia-scuola-tuttacronacaE’ giallo per la misteriosa allergia con macchie rosse, prurito, gonfiori e difficoltà respiratorie che ha colpito 5 studenti di 2 classi del liceo linguistico Falcone di Bergamo. Stando a quanto si apprende da fonti ospedaliere, i primi test condotti sui ragazzi, effettuati all’Ao Papa Giovanni XXIII, hanno dato esito negativo. I test per le allergie cosiddette da contatto, effettuati da dermatologi, hanno dato esito negativo, tanto che ora è scesa in campo anche la medicina del lavoro. Sono stati quindi condotti test specifici per capire se i ragazzi fossero allergici a materiali o detergenti utilizzati in ambiente scolastico: ancora una volta, negativo. Gli esami proseguiranno nei prossimi giorni.

Sparatoria a Pittsburg, 3 feriti davanti a un liceo

tuttacronaca- Brashear High School

Tre persone sono rimaste ferite durante una sparatoria davanti al Brashear High School, un liceo di Pittsburg,  Pennsylvania.

I feriti sarebbero tutti studenti, uno dei quali, un 17enne, colpito alla testa. La polizia avrebbe subito scatenato una caccia all’uomo per prendere il killer ma, al momento, senza risultati.

Da professore normale ad accusato di maltrattamenti agli alunni!

Pinocchio

Fiore Eusani, 64 anni, di  Prata d’Ansidonia, era un professore normale, poi come raccontano i suoi allievi è avvenuta la trasformazione “…con il passare del tempo è peggiorato. Ci diceva “sei stupido, deficiente, str***o”. Un giorno ha chiamato in cattedra un mio compagno, ed è poi ritornato nel banco con la scritta asino in fronte». Così ieri in aula uno degli studenti, oggi ex allievo dell’Istituto statale d’arte «Fulvio Muzi», a L’Aquila, ha definito quell’insegnate che oggi è accusato di maltrattamenti ai danni dei suoi allievi.  Le contestazioni sono molteplici: si va dagli appellativi piuttosto pesanti sia verso i maschi che alle ragazze per arrivare a gesti estremi come strappare dinanzi a tutta la classe i compiti svolti dagli alunni ritenuti errati fino a colpire con l’asticella in legno gli stessi studenti, procurando a una ragazza lividi sulla schiena. L’ex insegnante è accusato anche di aver tirato i capelli a un’alunna «con violenza fino a farla alzare dalla sedia». «Non c’erano motivazioni precise – ha raccontato la teste, invece di rimproverarci usava questi metodi. Ne avevamo parlato con altri insegnanti e infatti Eusani venne sostituito con un altro insegnante».

I fatti si riferiscono all’anno scolastico 2009-2010 e sono stati denunciati dai genitori degli alunni tramite gli avvocati Fabio Alessandroni, Mauro Ceci e Luca Meogrossi che hanno presentato anche delle costituzioni di parte civile. Episodi ieri raccontati in aula dalla studentessa. Durante l’udienza non sono mancate schermaglie tra la difesa dell’insegnate (assistito dagli avvocati Antonello Carbonara e Danilo Iannarelli) alcune parti civili e lo stesso giudice quando i primi hanno tentato di far vacillare l’attendibilità della testimone chiedendo il perché della sua sospensione dall’attività scolastica. L’udienza è stata aggiornata a marzo.

Allarme rientrato alla Connecticut Central State University

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La polizia ha arrestato tre sospetti, tre ragazzi residenti in zona e sembrerebbe che si sia trattato di una “bravata” di cattivo gusto, visto che secondo alcuni testimoni i ragazzi indossavano anche costumi di Halloween. L’allarme quindi, scattato nel campus circa alle 12.00 ora locale sarebbe rientrato. Secondo le prime indiscrezioni i tratterebbe di ragazzi dell’università. Altre fonti però postano la foto di un ragazzo di colore, che indossa una maglia arancione e pantaloni di una tuta mimetica e secondo alcuni questo sarebbe stato il ragazzo sospetto. Al moemnto però non ci sono conferme. Sempre su twitter, sull’account del “The Recorder”, il giornalino universitario dell’ateneo del Connecticut si è saputo più tardi che un uomo era stato arrestato. Gli agenti delle squadre speciali della Swat avrebbero trattato con il presunto uomo armato, barricato nel James Hall, un dormitorio femminile dell’Università del Connecticut, secondo le prime ricostruzioni. Non è chiaro se l’uomo avesse preso con se alcuni ostaggi.

Bravata o sventata tragedia?

Uomo barricato in dormitorio all’Università del Connecticut

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«Non state all’aperto. Cercate riparo, state al sicuro. C’è un’emergenza. Questa non è un’esercitazione. La polizia è già in azione»

Questo è stato il tweet inviato dalla Central Connecticut University, dopo che alcuni testimoni hanno riferito la presenza di un uomo armato.
Squadre speciali di pronto intervento, le famose teste di cuoio americane sono arrivate all’interno del Campus. Gli agenti delle squadre speciali della Swat starebbero parlando con il presunto uomo armato, che sarebbe barricato nel James Hall, un dormitorio femminile dell’Università del Connecticut.

La Central Connecticut University si trova a New Britain, un piccolo centro a meno di 40 miglia, circa 40 minuti di macchina da Newtown.

Con un tweet delle 2.49 p.m. ora locale ( in Italia 20,49) l’università ha sospeso tutte le lezioni per la giornata odierna.

Uomo armato all’università del Connecticut

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Le autorità della Central Connecticut State University a New Britain hanno diramato un allarme ordinando a tutti gli studenti di chiudersi nella aule o nelle stanze del campus e di stare lontani dalle finestre, avvertendo che la polizia è in loco. Il sito dell’ateneo non specifica quale sia la minaccia ma fonti di stampa locale – non confermate – parlano di un uomo armato che si aggira per il campus.

La crisi avanza? “Nonni adottano studenti”

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La ripresa ci sarà? Forse, può darsi e si vedrà anche alla luce dei nuovi dati Istat che non fanno presagire nulla di così ottimistico come invece era stato annunciato da Guglielmo Epifani in un’intervista a La Stampa con una ripresa che avrebbe portato il Pil intorno all’1,1% e quindi a Bologna ci si organizza e i nonni adottano studenti. L’associazione proprietari immobiliari Confabitare propone un’iniziativa che può davvero alleviare le sofferenze per molte famiglie che si vedono costrette a prendere in affitto una casa per i propri figli impegnati nelle grandi città a conseguire una laurea. Gli anziani soli o le coppie che hanno la possibilità di ospitare un giovane infatti offriranno allo studente una camera  in cambio di compagnia e assistenza (fare la spesa, piccole commissioni quotidiane e lavoretti in casa). In questo modo si spera di contrastare anche il fenomeno degli affitti in nero. Una bella iniziativa senza dubbio, ma forse non in linea con gli standard internazionali che invece prevedono di dare credito ai giovani proprio per le esigenze universitarie.

 

Crolla una ringhiera durante una celebrazione , tre ragazzi feriti!

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Cede una ringhiera in piazza Muglia a Joppolo Giancaxio nell’Agrigentino e tre ragazzi che stavano assistendo insieme ad altri compagni alle celebrazioni del  4 novembre, giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, sono rimasti feriti. Da una prima ricostruzione i ragazzi si sarebbero appoggiati alla ringhiera che cedendo ha provocato il ferimento. Le ambulanze li hanno portati all’ospedale «San Giovanni di Dio» di Agrigento.

Treno fermo per un’ora: manca il macchinista!

treno-macchinista-tuttacronacaUn treno fermo per un’ora… per assenza del macchinista. E’ accaduto ieri pomeriggio sul treno interregionale 11134, che percorre la tratta Padova-Belluno-Calalzo e a bordo del quale si trovavano oltre 200 passeggeri tra studenti universitari e pendolari. Il treno è rimasto fermo alla stazione di Castelfranco, al binario 4, per un’ora, dalle 16.10 alle 17.10 mentre una voce dall’altoparlante annunciava il ritardo per “problemi con il personale”. Le proteste dei viaggiatori sono scattate immediate, con un’ottantina di universitari che si sono riversati sul binario. E’ uno dei presenti a spiegare: “Dopo oltre mezz’ora di attesa un controllore mi ha detto che mancava il macchinista. Ma come si fa, è una cosa vergognosa”. Solo dopo una lunga attesa è giunto un macchinista che ha sostituito l’assente, si vocifera di un’improvvisa malattia, e le carrozze si sono rimesse in marcia.

Mala-università: assemblea permanente allo Iuav

assemblea-iuav-tuttacronacaCirca 200 studenti entrati in assemblea permanente. E’ successo ieri allo Iuav, l’Istituto Universitario di Architettura di Venezia, dove i giovani si sono riuniti davanti alla sede dell’ex cotonificio, a Santa Marta, preoccupati per l’impossibilità di seguire le lezioni e di non riuscire a fare gli esami del proprio piano di studi a causa della nuova offerta formativa dell’ateneo. Gli universitari non gradiscono la riorganizzazione dei dipartimenti, trovandosi ad affrontare problemi logistici e organizzativi. “Aule strapiene e un’offerta didattica che peggiorerà”, dichiara chi protesta. Gli studenti, durante l’assemblea, hanno redatto delle proposte comuni, consegnate nel pomeriggio al rettore Amerigo Restucci nel pomeriggio. Nel frattempo, il collettivo Lisc ha indetto per l’11 ottobre una manifestazione in difesa del diritto allo studio. “Tra vecchi ordinamenti e nuovi ordinamenti, i direttori di dipartimento attraverso l’area della didattica hanno creato delle tabelle di equivalenza che costringono 1200 studenti a seguire corsi che prima non dovevano frequentare – dichiarano i manifestanti così siamo costretti a ragionare in continua emergenza”. Chi protesta guarda anche alla conferenza di Ateneo del 31 ottobre prossimo che, dicono, “dovrebbe servire a trovare delle soluzioni.” La riorganizzazione, entrata in vigore quest’anno, secondo gli studenti ha portato a una totale disorganizzazione e un’offerta didattica palesemente impoverita. Intanto il rettore prende tempo: “Ascolterò le proposte e le segnalazioni che arriveranno dagli studenti e dopo l’assemblea cercheremo di dare le dovute risposte” dichiara Americo Restucci. Ma non sarà affatto facile: gli studenti hanno già bocciato i nuovi ordinamenti dei corsi dei laurea nati dai dipartimenti, dopo l’abolizione delle facoltà. Ma nel frattempo ben 160 studenti del biennio della laurea magistrale si sentono in un limbo perché senza una collocazione nei tre dipartimenti che hanno preso il posto dei tradizionali corsi di laurea; inoltre nel passaggio dal vecchio al nuovo ordinamento alcuni esami non vengono riconosciuti o sono da ripetere. Oppure si rischia di laurearsi saltando alcuni esami fondamentali.

I nuovi scavi a Cuma… Le testimonianze greche della vita quotidiana

cuma-scavi-tuttacronacaA Cuma, sito archeologico della provincia di Napoli, nei pressi dei territori di Bacoli e Pozzuoli e localizzato nell’area vulcanica dei Campi Flegrei, è stato portato alla luce un mondo che riposava sotto la terra da  più di 2700 anni. Più precisamente, gli scavi si stanno effettuando nella zona compresa tra il Foro e le mura settentrionali della città antica. A scoprire i resti di quella che fu la prima colonia greca d’Occidente, e che si trovavano sotto i resti romani noti a tutti gli appassionati di archeologia, il gruppo di archeologi dell’Università l’Orientale di Napoli. La scoperta comprende anche dei resti di una cucina. Come spiega Matteo d’Acunto, alla guida del gruppo: “Sotto una stratificazione di centinaia di anni di storia, in appena 3,50 metri di profondità, al di sotto delle case romane, si conservano intatte le abitazioni di quel gruppo di greci che, avventurandosi in Italia meridionale  alla metà  dell’VIII secolo a.C., ha segnato la storia dell’Occidente, tra l’altro trasmettendo ai Latini l’alfabeto che sarebbe divenuto di gran lunga il più adoperato di tutto il continente. Proprio in questi giorni stiamo scavando un’abitazione risalente alla seconda metà dell’VIII – VII sec. a.C, con ben conservati i focolari e i vasi domestici un tempo adoperati per cucinare, mangiare e bere”. Tra i focolari che sono stati restituiti alla superficie, il più antico presenta un piano refrattario realizzato con frammenti ceramici in stile geometrico. Lo si stima risalire agli ultimi 25 anni del VIII secolo a.C.  Agli scavi a Cuma partecipano oltre 100 studenti dell’ateneo napoletano e di altre università italiane e straniere. I giovani non solo prendono parte agli scavi, ma anche a laboratori di conservazione di beni culturali. Lo stesso d’Acunto ha spiegato: “Stiamo lavorando con il pieno coinvolgimento di una ventina di collaboratori, tra assegnisti, specialisti, laureati e laureandi – al monumentale progetto di pubblicazione scientifica del complesso, che, per primo nella storia della ricerca a Cuma, offrirà un panorama diacronico di tutta la sua vita”. C’è solo una piccola rettifica da fare alle parole, per il resto bellissime ed entusiasmanti di d’Acunto… I Greci arrivarono un po’ prima  della metà dell’8° secolo A.C. in Italia… Infatti Pitecusa, la nostra Ischia, considerata la 1° colonia,  si fa risalire al 770 circa  A. C…  Cuma viene un po’ dopo, attorno al 725… come del resto testimonia il focolare degli ultimi 25 anni dell’8° secolo.

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Cultura, voce dimenticata dal Governo Letta

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La riforma Gelmini ha gettato la cultura nel vespaio delle polemiche e in provvedimenti davvero difficili da poter giustificare come la decurtazione della Storia dell’Arte dai programmi del ministero operata proprio dall’ultimo governo Berlusconi. Gli italiani sono ultimi nei paesi  industrializzati secondo i dati dell’Ocse e sono inoccupabili secondo Giovannini, ma se i precedenti amministratori hanno operato riforme “originali”, il nuovo Governo sembra non porre alcun rimedio per correggere il tiro.

Ora sta circolando in rete un appello con il quale si sta cercando di sensibilizzare il ministro Carrozza al problema dell’insegnamento della Storia dell’Arte. L’appello è firmato anche da Adriano La Regina, Salvatore Settis, Cesare de Seta e Rosi Fontana:

APPELLO AL MIN. CARROZZA  PER IL RIPRISTINO DELLA STORIA DELL’ARTE

Che l’Italia sia il Paese al mondo con la maggiore quantità di beni artistici e culturali è cosa nota.

Possiamo vantare circa 6.000 siti archeologici, 4.700 musei , 46.000 beni architettonici vincolati, 44 i siti italiani patrimonio mondiale UNESCO, per non parlare della bellezza delle nostre città e dei nostri borghi, della miriade di opere d’arte sparse in chiese, palazzi, piazze.

Ma forse ci siamo talmente abituati e assuefatti a tale abbondanza d’arte che pervade ogni angolo del nostro Bel Paese, che neanche percepiamo la gravità insita nelle carenze delle nostre politiche dei beni culturali, troppo poco incentrate su una seria promozione alla valorizzazione e tutela del patrimonio e dunque sulla sua conoscenza  attraverso una “Politica della Formazione ai Beni Culturali”.

A proposito di quest’ultimo aspetto, è ormai tempo di cambiare rotta. Con una tale preziosissima eredità, è pensabile che i nostri ragazzi non studino adeguatamente il mondo in cui vivono e, soprattutto, in cui dovranno muoversi da adulti?

In un Paese come  il nostro ci si aspetterebbe che uno dei pilastri della formazione scolastica sia lo studio della Storia dell’arte, cioè della storia della principale risorsa che abbiamo la fortuna di aver ereditato. Invece forse non è stato sufficientemente evidenziato come proprio tale disciplina sia stata pesantemente decurtata dall’offerta formativa in diversi indirizzi delle scuole superiori dalla Riforma dell’ex Ministro Gelmini.

E’ fondamentale, soprattutto in una fase così complessa ed economicamente fragile come quella che l’Italia sta attraversando, attuare tempestivamente scelte che si muovano nella direzione opposta a quanto fatto negli ultimi anni. Intervenire con una Riforma dell’Istruzione che potenzi questo ambito di studio produrrebbe degli enormi benefici, a più livelli: civico-formativo ed economico-occupazionale (che corrispondono poi ai punti critici della nostra società).

Nel Paese dei Beni Culturali per eccellenza, continuare ad impedire ai ragazzi di maturare una adeguata conoscenza del proprio patrimonio artistico, significa infatti ostacolare non solo una formazione culturale degna di questo nome, ma anche lo sviluppo di quel senso civico che tutti noi auspichiamo e che si sviluppa a partire dalla conoscenza e dal conseguente rispetto per quell’insieme di valori territoriali, ambientali, storici e artistici che chiamiamo Cultura. Se non si apprende la storia dei luoghi e dei monumenti che ci circondano, come si potrà  maturare il valore del rispetto per gli spazi comuni?

Si pensi poi all’innegabile potere che ha, a livello formativo, la sensibilizzazione alla bellezza e al valore dei nostri beni artistici: un adolescente che cresca educato in questa direzione, sarà un individuo meno soggetto al degrado che sempre più dilaga nelle nostre città.

Incredibilmente importanti, poi, sono le potenzialità che una approfondita formazione al nostro patrimonio artistico e archeologico avrebbe a livello occupazionale.

In Italia dovremmo poter vivere e lavorare principalmente di questo, mentre siamo al paradosso che i milioni di turisti che ogni anno vengono a visitare le nostre città e i nostri musei tornano a casa con un bagaglio di conoscenze relative alle nostre bellezze artistiche in proporzione molto maggiore rispetto alla cognizione che ne ha mediamente un italiano, il quale vive una intera esistenza in quel contesto senza aver avuto la possibilità di studiarne adeguatamente la storia e comprendere appieno valore. Se si continua a trascurare questo ambito per noi così vitale, come si finirà? Bisogna forse aspettare di veder deteriorati altri antichi beni, la cui precaria tutela in tempi recenti ha fatto tremare molti italiani al crollo di strutture millenarie come quelle di Pompei, per arrivare a comprendere finalmente che la più grande potenzialità economica e la più “pulita” industria italiana è proprio quella legata ai beni culturali?

Sono le domande che si pongono gli insegnanti di Storia dell’arte delle scuole superiori, firmatari di un appello rivolto al Ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza, e sottoscritto da grandi nomi del mondo della cultura e dell’arte, in cui si chiede di potenziare lo studio di questa meravigliosa e per noi vitale materia scolastica. Sarebbe un primo, fondamentale, mattone nella costruzione dell’Italia di domani.

Il governo Letta risponderà alla voglia di cultura che si innalza nel Paese o saremo per sempre condannati a essere inoccupabili e ignoranti?

Scontro bus e auto: contusi 60 studenti nel Foggiano

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E’ pesante il bilancio di uno scontro tra bus e auto avvenuto ad Arpinova, nei pressi dell’istituto alberghiero Einaudi di Tor di Lama, ad una quindicina di chilometri da Foggia: una sessantina di studenti contusi e due automobilisti feriti.  Sull’autobus viaggiava un centinaio di studenti dell’istituto, mentre sulla vettura, una Lancia Dedra, c’erano un uomo di 45 anni (che ha riportato lievi lesioni, e una donna di 70, ricoverata per varie fratture. La dinamica dell’incidente ancora non è nota.

Italia bocciata dall’Ocse: l’istruzione nostrana si guadagna la maglia nera

studenti-ignoranti-tuttacronacaL’Ocse ha promosso un’indagine in 24 Paesi, realizzata in Italia dall’Isfol, sul livello dell’istruzione. Maglia nera? Agli italiani, ultimi per competenze alfabetiche, cioè le capacità linguistiche ed espressive fondamentali per vivere e lavorare ai giorni nostri, e penultimi in matematica. Il lato “positivo” è che si è ridotto il gap con gli altri Paesi tra quelli più industrializzati, ma sempre preoccupante resta la situazione. La scala di valutazione va da zero a 500. Per quello che riguarda le competenze alfabetiche, il punteggio medio degli adulti italiani è pari a 250, contro una media Ocse di 273. Controllando invece le competenze matematiche la media italiana è pari a 247 rispetto a 269 di quella Ocse. I punteggi sono riconducibili a sei diversi livelli di competenze con il terzo che viene considerato il minimo indispensabile per “vivere e lavorare nel XXI secolo”. E guardando alle competenze alfabetiche, ben il 27,9% non supera il primo livello, mentre solo il 29,8% degli adulti italiani si colloca dal terzo in poi (il 42,3% è al secondo). Spostandoci sul piano delle competenze matematiche la situazione migliora un po’, ma non molto: il 31,9% è al primo livello o al di sotto e appena il 28,9% è almeno pari al terzo (il 39% è al secondo). Sempre stando alle cifre diffuse dall’Isfol, “una delle situazioni più preoccupanti rimane quella dei Neet, cioè i giovani di età compresa tra i 16 e i 29 anni che non studiano e non lavorano. In termini di competenze alfabetiche il punteggio medio è pari a 242, cioè 8 punti sotto la media nazionale”. Il segnale di speranza però sembra esserci: “Si contrae lo scarto con la media Ocse relativamente alle competenze alfabetiche e si riscontra un miglioramento complessivo rispetto alle altre indagini svolte negli ultimi anni, mentre gran parte degli altri paesi rimane stabile”. Inoltre, aggiunge, “i dati mostrano anche una significativa riduzione del divario tra maschi e femmine”.

Mezzo metro tra maschi e femmine, i giovani e l’amore in Cina

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C’è mezzo metro tra maschi e femmine per evitare qualsiasi tipo di contatto che possa poi “togliere l’attenzione dai libri” e trasformarsi in amore giovanile. Nelle scuole delle città di Hangzhoue Wenzhou ragazzi e ragazze dovranno mantenere la distanza di “sicurezza” per sfuggire a possibili contatti. In queste scuole, come racconta la Bbc si fa anche educazione sessuale, ma dalla teoria alla pratica ci sarà “mezzo metro”. Ma la vicinanza non è vietata solo fra uomini e donne, ma anche tra appartenenti dello stesso sesso. . La misura del “mezzo metro” è stata sommersa di critiche. In molti l’hanno definita ”barbarica e oppressiva”. E c’è chi ha fatto notare che sarà difficile misurare il mezzo metro di distanza… diventeranno tutti ottimi geometri?

Quegli atenei italiani dove si “ammucchiano” gli studenti

atenei-sovraffollati-tuttacronacaE’ L’Espresso online che denuncia la situazione degli atenei italiani, prendendo ad esempio l’Università Statale di Milano e postando un paio di foto scattate durante la prima lezione di Diritto civile dell’anno, tra le più importanti per gli iscritti di Giurisprudenza. Ma come fare a seguirlo se, come racconta Mattia, un iscritto del quinto anno, “Eravamo forse 500, 600 persone, ammassate in un’aula che anche se è la più grande dell’Università non è sufficiente ad ospitarci tutti”. Lo studente prosegue: “Così è finita che in molti sono rimasti dietro le scale, sotto le finestre, in piedi, in corridoio, fuori dalle porte”.  La situazione “vergognosa” è stata denunciata su Facebook, con foto che non solo rendono l’idea “delle condizioni disastrose dell’Università pubblica italiana, ma rappresenta anche un grave problema di sicurezza”. Il problema è che i tagli stanno affliggendo tutta la nostra Penisola, con investimenti che, al contrario delle altre nazioni europee, calano: dal 2008, del 12%. Stefano Paleari, segretario generale della Conferenza dei rettori, solo a giugno ricordava: “Addirittura anche gli spagnoli investono più di noi: 157 euro a cittadino contro i nostri 109. Con questi numeri sarà presto impossibile per le Università garantire il supporto essenziale per il rilancio dell’economia e dello sviluppo. Ovvero ciò che sia il Ministro che Bankitalia si augurano per l’uscita dalla crisi”. Si risparmia dove si può in Italia, ma anche dove non si dovrebbe proprio. Su educazione, cultura, anche salute se si pensa che, come racconta uno studente del Politecnico di Bari, a luglio in concomitanza di un esame “Non c’era l’aria condizionata e una ragazza si è pure sentita male durante l’appello”. E dire che l’università dovrebbe essere il trampolino per il futuro… sempre se non si spezza prima del salto!
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Ripartono le scuole anche in Emilia: ancora molti alunni nei container

scuolacontainer-emilia-tuttacronacaRiaprono le scuole e si torna tra i banchi. Ma forse parlare di “aule” per i 12mila studenti della aree dell’Emilia colpite dal sisma sedici mesi fa non è il termine più adatto. Molti sono infatti gli studenti che dovranno seguire le lezioni nei container. Si parla di circa un terzo dei ragazzi. Rispetto una nno fa lo scenario è migliorato e molte scuole, una volta terminate le operazioni di messa in sicurezza, hanno potuto tornare ad accogliere i propri iscritti. La situazione più critica nella provincia di Modena mentre va meglio nel Ferrarese, dove i moduli provvisori, che si trovano concentrati in due frazioni di Cento,  sono poco più di un centinaio. I sindacati si sono rivolti al Ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, per segnalare la mancanza di risorse e insegnanti.

Andare a scuola costa caro!

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Andare a scuola su un mezzo pubblico sta diventando un lusso. Oltre al caro libri e alle tasse universitarie sugli studenti e sulle spalle delle loro famiglie iniziano a pesare anche i costi degli spostamenti. Gli abbonamenti infatti possono arrivare a prezzi proibitivi e sono solo le fasce di reddito più basse (cioè quelli con redditi Isee inferiori a 20.000 euro annui) a poter usufruire di riduzioni. Gli abbonamenti più cari si sono fatti registrare a Perugia con quasi 300 euro, e a seguire Genova, Verona e Bologna con 200 euro. Questi dati sono stati forniti dalla ricerca del sito Skuola.net che ha messo a confronto le diverse tariffe delle grandi città. Ma a essere bersagliati non sono solo i grandi capoluoghi di provincia di solito sede di prestigiose università, ma anche le regioni più popolose che hanno quindi bisogno di far spostare i ragazzi soprattutto negli anni della scuola superiore. Per gli studenti pendolari le tariffe regionali della  rete ferroviaria basate sul chilometraggio possono arrivare a più di 2.000 euro per un abbonamento annuale di ultima fascia in Piemonte, in Sicilia o in Puglia, ed alcune regioni non prevedono tariffe ridotte under 26. Le regioni hanno creato perciò delle tariffe integrate, a zone o a tratte, che possono prevedere agevolazioni e rendono più agevole il passaggio tra la rete di bus urbani e i treni e il collegamento tra due città all’interno della stessa regione, ma che oscillano comunque tra i 500 e oltre i 900 euro per l’annuale di ultima fascia.

La tabella indica come andare a scuola costi caro nelle grandi città:

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E anche il trasporto regionale ferroviario è un costo difficile da sostenere per le famiglie italiane:

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Papa Francesco e l’atterraggio in Brasile: bagno di folla per lui

papa-francesco-brasile-tuttacronacaAutorità civili e religiose, come la presidente del Brasile Dilma Rousseff e l’arcivescono di Rio monsignor Orani Tempesta hanno accolto Papa Francesco appena sceso dall’aereo che l’ha riportato in America Latina per la prima volta dalla sua elezione. Due ragazzi hanno consegnato quindi al Pontefice un bouquet di fiori. Dopo la calorosa stretta di mano con Rousseff, il Papa ha salutato personalmente, sorridendo, le autorità presenti nell’ aeroporto, tra cui il governatore di Rio Sergio Cabral e il sindaco della città, Eduardo Paes.

Papa Francesco è stato quindi trasferito dall’ aeroporto di Rio alla residenza presidenziale a bordo di un’auto coperta grigia e con i finestrini abbassati, di modo da poter salutare i presenti. Durante il percorso, l’auto è stata bloccata più volte dalla folla che le si assiepava intorno, senza alcuna delimitazione con transenne. I gendarmi hanno avuto problemi a tenere a freno l’assalto dei fedeli. Molti dei fedeli sono riusciti a toccare il Pontefice, che salutava i presenti.

Giornata Mondiale della Gioventù: Rio de Janeiro già in fibrillazione

papa-giornat-gioventù-tuttacronacaPapa Francesco, in viaggio per il Brasile, rinnova l’appello affinchè i giovani non siano esclusi dal tessuto sociale: “Quando li isoliamo  facciamo un’ingiustizia, togliendo loro l’appartenenza a una patria, una cultura, una famiglia”. E pensa anche al loro futuro: “Per la crisi, corriamo il rischio di avere un’intera generazione senza lavoro”. Ma mentre il Pontefice è in volo, in Brasile già è palpabile l’emozione: sono circa due milioni i visitatori attesi a Rio che seguiranno per sei giorni la visita di Papa Bergoglio e i giovani fedeli hanno già invaso la spiaggia di Ipanema con canti, preghiere e bandiere.

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Giornata Mondiale della gioventù: Papa Francesco cambia il programma

papa-francesco-brasile-tuttacronacaPapa Francesco è coerente con se stesso. In Brasile hanno parlato di “colpo di scena”, in Vaticano di “fuori programma”: il Pontefice ha infatti apportato un cambiamento nell’itinerario del viaggio per la Giornata Mondiale della Gioventù e ha deciso che, appena arrivato all’aeroporto Internazionale di Rio de Janeiro, non incontrerà le autorità come previsto ma il suo primo saluto sarà per la folla dei fedeli lungo le strade. Solo in seguito, nel Palazzo Guanabara, incontrerà Dilma Roussef, Presidente del Brasile e il Governatore di Rio Sérgio Cabral. In questi giorni era già noto, inoltre, che in Brasile non sarebbe apparsa la Papamobile: per lui la jeep scoperta, in modo da poter salutare meglio le persone che si assieperanno per salutarlo: a lui, che ha sempre trascorso la vita in mezzo ai poveri, non si addicono le barriere di un’auto blindata. Le polemiche sono state per la sua sicurezza ma nel frattempo, in Brasile, si studiano misure di sicurezza per garantirne l’incolumità, soprattutto nella spiaggia di Copacabana in cui si terranno diversi eventi. Qui sono stati dispiegati circa ventimila agenti delle forze dell’ordine e sono all’erta gli elicotteri militari come anche diversi tiratori scelti sono appostati lungo il percorso del Papa per poter intervenire se necessario. La situazione è resa ancor più difficile perché secondo le stime i pellegrini presenti a Rio de Janeiro in questa settimana sono oltre due milioni e poi anche perché il Pontefice ha intenzione di muoversi liberamente per portare il Vangelo in mezzo alla gente.

Papa Francesco: a Santa Maria Maggiore per chiedere protezione alla Madonna

papa-santamariamaggiore-tuttacronacaPer la seconda volta, Papa Francesco si è recato, a sorpresa, a pregare nella basilica di Santa Maria Maggiore, a Roma. In precedenza, Bergoglio vi si era recato subito dopo la sua elezione. La visita è durata poco più di un’ora e il Pontefice l’ha compiuta per chiedere la protezione della Madonna sulla prossima Giornata Mondiale della Gioventù. E’ la stessa sala stampa vaticana a renderlo noto.

Gli studenti graziati nonostante il video hot

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Nessuno è stato bocciato. Nessuno ha avuto 5 in condotta. Tutti promossi o rimandati a causa dei voti di profitto, per i ragazzi che a febbraio si erano resi protagonisti di un episodio veramente squallido a danno delle compagne di classe. Alcuni allievi dell’Itas Galileo Galilei di Jesi avevano infatti realizzato un video dalla serratura della palestra che riprendeva le studentesse mentre si stavano cambiando, poi il video era stato postato su Facebook.

 Floriano Tittarelli, dirigente scolastico dell’Itas Galileo Galilei, spiega così le motivazioni:

«Abbiamo tenuto conto dell’episodio nella valutazione finale ma per nessuno dei ragazzi coinvolti ha inciso nell’esito dello scrutinio. Il voto in condotta e il profitto viaggiano su binari diversi  solo con il 5 in condotta si viene bocciati ma a nessuno dei ragazzi coinvolti è stato assegnato questo voto per quell’episodio. Alcuni sono stati promossi, altri rimandati a settembre perché hanno debiti in alcune materie. Nel corso dell’anno abbiamo valutato la responsabilità di ognuno, alcuni studenti sono stati sospesi ma la pena commutata in lavori utili alla scuola come la pulizia delle aule, mentre per altri si è optato sia per l’una che l’altra punizione».
E’ davvero sufficiente come punizione? Non serviva un esempio per punire un atto di bullismo? La pulizia di un’aula può davvero essere un deterrente per il futuro?

Insulti ai prof in rete? Chi ci rimette è il voto in condotta

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La lezione più importante appresa dagli studenti dell’istituto Agnesi di Milano quest’anno? Non s’insultano i professori sul web. I ragazzi erano stati avvisati già in autunno, quando avevano iniziato a proliferare i siti “spotted”, delle pagine di social network dove si trattava il gossip scolastico ma che presto sono state invase da insulti e offese ai docenti, volgarità che ora influenzeranno le valutazioni dei ragazzi: almeno trenta vedranno abbassarsi il voto in condotta. Ad essere puniti saranno tutti quelli che hanno postato frasi contro i prof o che, attraverso i like, ne hanno condiviso i contenuti. Un docente ha comunque sottolineato che “Non parliamo però di un cinque in condotta”, che porterebbe automaticamente alla bocciatura, ma di un altro passo nel percorso intrapreso dal preside dell’istituto, Giovanni Gaglio, che aveva sottolineato fin da subito la “gravità dei fatti”. Già nel corso dell’anno scolastico, dopo l’intervento della polizia postale, allertata dal direttore scolastico, una studentessa si era autodenunciata venendo sospesa.

Studenti fanno irruzione in aula: “Fermi tutti, questa è una rapina!”

 

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Due studenti hanno fatto irruzione, con una capriola, in aula brandendo una pistola giocattolo e intimando “Fermi tutti, questa è una rapina!”, spaventando a morte l’insegnante. E’ accaduto in aula, in un istituto superiore di Ancona, durante l’orario di lezione e i giovani hanno anche pensato bene di filmare l’impresa caricando il video su Facebook. Il filmato ha fatto il giro della rete raggiungendo anche i carabinieri di Collemarino, che hanno denunciato i due 17enni per concorso in interruzione di un ufficio o servizio pubblico.

Polizia e studenti è caos a Bologna

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Su Twitter un utente “Infoaut” pubblica questa foto.

Gli studenti del Cua (collettivo universitario autonomo) avevano organizzato un assemblea a Bologna per le 19. Il collettivo con questa iniziativa voleva essere solidale con i lavoratori della Sodexo. Improvvisamente sarebbero scoppiati i tafferugli in piazza Verdi dove i giovani stavano preparando l’inizio dell’assemblea davanti al n. 38 di via Zamboni. In un primo momento i ragazzi avevano levato su consiglio della polizia le casse per l’amplificazione della manifestazione, poi li hanno riportate in strada  e hanno dato vita all’assemblea.

E’ stato allora che le forze dell’ordine hanno caricato i giovani e una ventina di agenti in tenuta antisommossa ha iniziato ad avanzare. I ragazzi hanno lanciato bottiglie e altri oggetti sulla polizia. Alla fine  gli studenti riparano di nuovo verso via Zamboni, dove c’è anche la sede di Lettere.

In via Zamboni ora le Forze dell’ordine sono schierate sotto al portico e i ragazzi aspettano in mezzo alla strada cantando in coro “Fuori gli sbirri da via Zamboni”; si sentono anche insulti contro la Polizia. Via Zamboni all’altezza di piazza Verdi si presenta come in tappeto di cocci di bottiglia.

Alessandro D’Avenia si fa in tre!

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E’ nei cinema in questi giorni il film “Bianca come il latte, rossa come il sangue”, storia tratta dall’omonimo libro del 36enne Alessandro D’avenia, che narra una storia di formazione che affronta la crescita attraverso la morte. E’ stato lo stesso autore ad adattare la sua opera per il grande schermo, dopo che il formato cartaceo è diventato un bestseller da un milione di copie ed è stato venduto in 20 Paesi stranieri. D’Avenia, classe 77, ha frequentato il liceo classico Vittorio Emanuele II di Palermo prima di trasferirsi a Roma per studiare Lettere Classiche all’Università La Sapienza. Mentre era impegnato in un dottorato di ricerca in letteratura greca, Alessandro ha insegnato per tre anni nelle scuole medie, scoprendo così la sua passione per il lavoro di docente. Bianca Come il latte, rossa come il sangue, pubblicato nel 2010, è il suo primo libro a cui segue, l’anno successivo, Cose che nessuno sa. D’Avenia, oltre a seguire il passaggio della sua creatura dalla carta allo schermo, al momento è impegnato con il suo terzo romanzo, ambientato nella Sicilia del 1992, quella di Falcone, Borsellino e padre Puglisi. Non solo, si sta anche dedicando ad un saggio per il quale ha tratto ispirazione dalle lettere ricevute dai ragazzi e che trattano i più importanti temi della vita vista dai grandi del passato, da Dante a Baudelaire.

Numero chiuso all’università non viola il diritto allo studio!

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Il numero chiuso per l’accesso a determinate facoltà? Non viola il diritto allo studio. Lo ha stabilito la Corte europea dei diritti umani nella sentenza emessa oggi nei confronti dell’Italia. Bocciando, di fatto, il ricorso presentato da otto studenti italiani.

Secondo i giudici, che per la prima volta si sono trovati a dover stabilire se il numero chiuso è compatibile con il rispetto al diritto allo studio sancito dalla Convenzione europea dei diritti umani, la soluzione trovata dal legislatore italiano per regolare l’accesso all’università è ragionevole. E hanno rilevato che tale soluzione non eccede l’ampio margine di discrezione che gli Stati hanno in questo ambito.

Bufera su Nuoro… escono le liste degli studenti gay!

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Bufera sul liceo classico “Giorgio Asproni” di Nuoro dopo che, lunedì sera, sulla pagina Facebook gestita dagli studenti, è apparso un post con nomi, cognomi e frequentazioni degli alunni omosessuali. Nonostante l’indignazione e i messaggi di solidarietà per gli studenti menzionati, la “lista nera” nel corso della nottata si è arricchita di nuove segnalazioni. Fino a quando la pagina sul social network è scompasa definitivamente.

Come racconta “La Nuova Sardegna”, il martedì mattina gli studenti dell’Asproni si sono svegliati più agguerriti che mai. Il preside del liceo, Antonio Fadda, convocati docenti e rappresentanti di istituto, ha quindi sposato l’idea della maggior parte degli studenti e organizzare quindi una manifestazione per condannare la “lista nera” e per solidarizzare con i coinvolti.

“Di fronte a un episodio del genere non potevamo rimanere indifferenti – ha spiegato Fadda al quotidiano sardo – è stata una pubblica umiliazione e non potevamo lasciare soli coloro che hanno subito questi affronti. La scuola non farà mai finta di niente”.

Corsi universitari per… guidare i droni!

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Agli studenti americani che non hanno ancora deciso cosa fare del loro futuro, si aprono nuove possibilita’: per esempio, imparare a far volare i droni. Un numero crescente di scuole americane offre infatti corsi e programmi per imparare a costruire e far volare i velivoli senza pilota. Secondo i media Usa, si tratta di un’esperienza piuttosto redditizia che permette di guadagnare dai 50 mila ai 120 mila dollari in un anno. Per gli esperti e’ un settore che sta crescendo molto rapidamente.

Terrore in una scuola russa!

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Un uomo è entrato questa mattina, impugnando una pistola e prendendo in ostaggio, un insegnante e due studentesse, in un istituto professionale per l’ittica di Astrakan, capoluogo regionale sul Volga.
Immediato l’intervento delle  forze di polizia che hanno circondato l’edificio della scuola ed hanno evacuato docenti e studenti. Nessuna conferma ufficiale, ma, secondo indiscrezioni, gli ostaggi sarebbero un professore e due allieve, presumibilmente di età fra i 14 e i 16 anni.

Il sequestratore finora non ha avanzato alcuna richiesta se non quella di bere e mangiare. Tra gli ostaggi, secondo il comitato investigativo, c’è anche un guardiano, per un totale di quattro persone, anche se stando ad altre fonti i sequestrati potrebbero essere sino a cinque. Intanto sul posto sono arrivate le forze speciali.

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