Miliardario in incognito? Libero e l’articolo su Fabio Fazio

fazio_sanremo_tuttacronacaGiacomo Amadori, su Libero, pubblica un lungo articolo che ha per soggetto il conduttore di Che Tempo Che Fa e del Festival di Sanremo, Fabio Fazio. Esordisce Amadori:

Si narra, in Liguria, che un giorno Fazio e Roberto Saviano, attovagliati in un rinomato e costoso ristorante della Riviera ligure, ordinarono per i nove uomini della scorta «un solo piatto». Le altre portate fu costretto a offrirle lo chef. Oculatezza a parte, Fazio di sinistra non ci è nato, lo è diventato, tanto che alle elezioni studentesche si candidò contro una lista «rossa».

Lo stesso Fazio, spiega ancora l’articolo, qualche anno fa dichiarò “Erano gli anni in cui i comunisti erano insopportabili”. Amadori ripercorre quindi la vita del conduttore. Di famiglia molto cattolica, frequentatore dell’oratorio, un diploma al liceo, gli anni alla facoltà di Giurisprudenza per poi laurearsi in Lettere

e inizia a fare l’intellettuale de sinistra. Nei primi anni ’80 il professore che gli dava ripetizioni di greco, Felice Rossello, gli presenta il concittadino Carlo Freccero, genio del tubo catodico e certamente di sinistra. Il quale gli domanda: «Vuoi fare un programma di Rete 4 (all’epoca della Mondadori ndr)?». La prima conduzione di Fazio, nel 1984, è in Sponsor city: «Fu un programma catastrofico » ricorda il presentatore. Insieme con lui c’erano, tra gli altri, Bombolo e Loris Del Santo. Nel 1993 arriva la consacrazione con Quelli che il calcio, su Raidue, ma non è ancora «impegnato ». Infatti nel 1994, mentre Silvio Berlusconi scende in campo, accetta di fare il testimonial per il Dash. Eppure la vena radical chic sta per prendere il sopravvento. Nel 1996, alla vigilia delle elezioni che decreteranno il trionfo di Romano Prodi, a Paderno Dugnano (Milano), promuove con trasporto i candidati Patrizia Toia e Nando Dalla Chiesa nell’evento «Quelli che l’ulivo». Nel 1997 il portavoce dei Verdi Luigi Manconi lo coopta nel comitato del movimento. A chi gli domanda chi preferisca tra Prodi e Veltroni, Fazio risponde sicuro: «Sto con Veltroni, non c’è dubbio. Ma da qui a pensare a chissà quali intrecci ce ne passa. E poi non ho mai avuto una tessera. Anzi, ne ho solo una, quella dell’ Anpi (Associazione nazionale partigiani, ndr)».

In tutto questo, fonda anche la Archimede, una società di consulenza e produzione che chiude nel 1998.

Intanto i suoi guadagni crescono: nel 1999 per Quelli che il calcio incassa circa 1,3 miliardi di lire e 500 milioni per Sanremo; quindici anni dopo i suoi compensi sono più che raddoppiati: 1,8 milioni per «Che tempo che fa» e circa 600 mila euro per la kermesse canora. Nel 2001, mentre conduce un comizio di Massimo D’Alema, irride la tv commerciale: «Tra la prima e la seconda parte della costituzione Berlusconi ci metterà la pubblicità?» domanda. Ma la politica non gli fa mai dimenticare la borsa e così proprio in quei giorni, accompagnato dal suo avvocato, mette a punto un contratto miliardario con la neonata 7 del dalemiano Roberto Colaninno. Dopo neanche tre mesi il suo Fab show viene annullato e lui se ne va con 28 miliardi tra buonuscita e penali. Ma che cosa ci ha fa con tutti questi soldi? Da uomo oculato sceglie investimenti sicuri. Come il mattone.

Per esempio ha comprato casa nell’amata Parigi. Nel 2002 ha fondato persino un’immo – biliare, la Apparvest srl, che nel 2008 è stata liquidata. Di quella avventura restano due lussuosi appartamenti a Milano, in zona Porta Romana, rispettivamente di 8,5 e 9,5 vani. Nel savonese bisogna aggiungere sei vani ad Albissola Marina e altre due grandi appartamenti a Varazze (8,5 e 9,5 vani), di cui sono usufruttuari i genitori. Oculata amministratrice è la moglie Gioia, 46 anni, laureata in lingue. I due si sono conosciuti nel 1986 durante un concorso di canzoni tra liceali savonesi (Fabio era in giuria e lei vinse) e sposati nel 1994. Oggi vivono sulle colline di Celle ligure in un vecchio cascinale riattato a supervilla (classe A8), una casa un po’ da cumenda che nel 1998 aveva suscitato diverse polemiche.

(…) La magione è salita a 13 vani e a questa si sono aggiunti due mini appartamenti di 2 e 3 stanze. Il tutto circondato da 7 mila metri di uliveti. Va detto, però che, per chi osserva dall’alto, la principale attrattiva risulta la piscina oversize, quasi un laghetto artificiale. Che, forse, ha ispirato il sermone sulla bellezza con cui Fazio ha aperto l’ultimo Sanremo.

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Dagospia: “Ma quale Dudù? Gli ematomi di Berlusconi sono opera della Pascale”

silvio_berlusconi_francesca_pascale_tuttacronacaIl 5 febbraio era circlata la notizia che Silvio Berlusconi si era infortunato mentre giocava a palla con Dudù, il barboncino di Francesca Pascale. Secondo le ricostruzioni, l’ex premier sarebbe scivolato cadendo a terra e battendo una spalla. Ora Dagospia dà una versione diversa del livido riportato dal leader di Fi: “Vi ricordate quel Berlusconi con livido causato, dice lui, dall’inciampo con una pallina di Dudù?” chiede. Ebbene, altro che Dudù, l’ematoma, scrive il sito di Roberto D’Agostino, “è stato causato dalle “pal..” di Francesca Pascale. Due tosti schiaffoni per averlo beccato a chiamare la mitologica olgettina Barbara Guerra. Ah, richiamo del Bunga”.

I nostri 7 giorni… in maschera!

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Quella appena trascorsa è stata la settimana del “ballo in maschera” della politica italiana. Chi poteva pensare che Letta venisse sfiduciato da suo partito che non si è fatto scrupoli a rottamare il suo Governo? Renzi, più abile del Conte Riccardo, nell’opera verdiana, è riuscito a sfilare non una donna, ma un “regno” al suo compagno di partito al quale aveva sempre giurato fedeltà e non appagato della vittoria ha anche brindato a spriz e noccioline, mentre Letta si avviava a dare le dimissioni. Neppure Shakespeare in uno dei suoi drammi sarebbe stato capace di ordire una tela così complessa e dai mille risvolti psicologici, forse davvero l’unica similitudine possibile è che Letta sia stato sacrificato proprio come Marius, la giraffa dello zoo di Copenaghen e poi sbranato dai leoni. Ma non si doveva  smacchiare il giaguaro? Come si è arrivati ad anticipare le idi di marzo a febbraio? Forse si è risaliti all’antico simbolismo del Carnevale e la carne che si è levata è stata quella di Letta? In ogni caso se Renzi pensa di poter manovrare lo scettro di Re del Carnevale si sbaglia… i giochi di Palazzo sono complicati a Roma da gestire, tanto che la sua nomina è slittata, e c’è chi ha trovato il tempo per lanciare i suoi ultimatum e alzare il tiro! Ma se Alfano ruggisce, Berlusconi indossa le vesti dell’Invincibile e sulla rete scoppia la lite attraverso i tweet al veleno! Ma se la rete divide Viareggio unisce ed ecco la sfilata alla quale non manca davvero nessuno dal sindaco di Firenze alla Merkel, da Obama a Putin! Può forse essere un simbolo che le grandi alleanze si possono ancora allargare? Dopo il no di Baricco a diventare ministro della cultura e di Farinetti che rimane saldo a Eataly, Renzi può cercare all’estero l’elenco dei Ministri?

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A carnevale ogni scherzo vale… ma i tifosi giallorossi non hanno certo gradito che il murales di Totti sia stato imbrattato, come i giovani non hanno gradito la frase di John Elkann, per fortuna che poi sia intervenuto Della Valle a prendere le difese di tutti quei disoccupati che da anni si sentono dare dei mammoni e dei nullafacenti. Sembra proprio che chi dovrebbe dare lavoro preferisce invece concedere la Cassa Integrazione, forse si pensa che davvero nessuno si accorga che in Italia vige la regola che la colpa è sempre degli altri? Perfino Seedorf arrivato in Italia ha preso il “vizietto” e ha incolpato Allegri! Davvero servirebbero i “bagni d’umiltà per tutti” a iniziare dai nostri politici. Naturalmente le eccezioni ci sono e lo ha dimostrato Letta nella sua passeggiata di sabato, il primo giorno in cui è “tornato cittadino” e, insieme al figlio, ha fatto il giro di tutto il quartiere… tanto che poi il circolo di Testaccio ha deciso di ringraziarlo con un lenzuolo! Forse a volte è necessario davvero stendere un lenzuolo per non vedere gli orrori, la sofferenza e l’incertezza… ma quel lenzuolo alla fine non sarà mai abbastanza grande a coprire i mali del mondo che invece è necessario guardare in faccia e magari cercare di sconfiggerle con degli esempi di eccellenza di cui il nostro Paese, nonostante la crisi finanziaria e di valori, è sempre un protagonista indiscusso sulla scena internazionale a iniziare dalle medaglie di Innerhofer e della Fontana a Sochi per terminare con la conquista del Bafta della Grande Bellezza di Sorrentino a Londra. E proprio grazie a questi riconoscimenti che questa sera possiamo gridarvi con entusiasmo:

GOOD NIGHT, AND GOOD LUCK!

Forconi vicino a Montecitorio a Roma: cori contro il Governo e il Parlamento

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I Forconi sono arrivati nei pressi di Montecitorio, sventolando bandiere tricolori e si sono elevati cori contro il governo e il Parlamento. Il leader del  coordinamento 9 dicembre, Danilo Calvani, si è dissociato dal blitz, spiegando che quegli attivisti non fanno parte del suo coordinamento. “Ci dissociamo assolutamente da quel sit-in – dice al telefono – non ci rappresentano”. Probabilmente, secondo quanto sin apprende, si tratta di un’altra ala dei Forconi, più vicina ai movimenti di estrema destra. A questo punto una manifestante si è messa da sola a fronteggiare la polizia. La donna ha cominciato ad urlare agli agenti “voi da che parte state?”

 

Lo sgambetto a Berlusconi lo fa… Dudù!

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Lo sgambetto a Berlusconi lo fa… Dudù! Secondo l’agenzia parlamentare di Pasquale Laurito, il leader di Forza Italia stava giocando a palla con il cane, quando è scivolato e ha battuto una spalla sul pavimento. Ora Berlusconi sarebbe «al letto, indisposto» . Commento sarcastico di Laurito: «Dudù insomma è stato capace di fare quello che non è riuscito ad Alfano». Nelle prossime ore sicuramente si capirà l’entità dell’incidente domestico occorso al leader di Forza Italia! 

 

Si dimette il sindaco di Anagni, la frattura del centro-destra portala bufera nei comuni

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Carlo Noto, sindaco di Anagni si è dimesso dall’incarico e la decisione è stato ufficializzata nel pomeriggio di oggi, dopo che il Consiglio comunale, che si era svolto sabato 30 novembre, non aveva approvato il bilancio di previsione: 10 erano stati i voti contrari contro i 9 favorevoli. La maggioranza di centrodestra, che dal 2009 governava la città dei Papi, si è sfaldata nelle ultime settimane e ora a Palazzo d’Iseo è crisi politica. La frattura avvenuta a Roma tra Berlusconi e Alfano ha ripercussioni anche nei comuni dove il centro-destra non è più compatto.

 

E’ iniziata la guerra a Renzi? Letta sceglierà il Governo o il partito?

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Se Renzi è diretto, Alfano accelera e risponde a chiare note alla provocazione dei tre punti del candidato favorito alle primarie. il leader del Nuovo centrodestra ha infatti ribattuto al sindaco di Firenze affermando:

“Se Renzi ha l’obiettivo, dopo essersi seduto nella sedia di segretario del Pd, di prendere la sedia di Enrico Letta, è sufficiente che lo dica con chiarezza senza bisogno di fare come la vecchia politica, di girarci attorno” e poi ha sottolineato, “Renzi sa che ad una settimana dalle primarie deve spararla grossa per arrivare primo per quantità di voti e di votanti. Per fortuna le primarie si stanno concludendo, visto che se ne parla da sei mesi. Finalmente dopo si potrà parlare dei problemi dell’Italia”.

Non ci sono gli estremi per la grazia a Berlusconi

berlusconi-grazia-tuttacronacaE’ l’ufficio stampa del Quirinale a precisare che non ci sono le condizioni per un intervento di grazia per Silvio Berlusconi. E definisce inoltre di “estrema gravità i giudizi e i propositi” espressi ieri dal leader di Forza Italia. Il Colle prosegue quindi sottolinando come le parole di Berlusconi siano “prive di ogni misura nei contenuti e nei toni”.

Il paragone di Sallusti: Berlusconi come Kennedy

berlusconi-kennedy-tuttacronacaAlessandro Sallusti, direttore de Il Giornale, in occasione del cinquantenario della morte di JFK ha redatto un editoriale nel quale paragona il mitico presidente americano a Silvio Berlusconi, che arriva il giorno dopo la pubblicazione delle motivazioni della sentenza Ruby.

La coincidenza mediatica Kennedy-Berlusconi cade a proposito. Perché i due hanno più di un punto in comune. Entrambi ricchi, molto ricchi, hanno usato la loro ricchezza per farsi largo in politica. Entrambi , alla loro discesa in campo, si sono imposti a sorpresa su rivali favoriti. Entrambi hanno regalato un sogno al loro Paese senza riuscire a realizzarlo (nel caso di Kennedy per sopravvenuto omicidio, in quello di Berlusconi perché siamo in Italia). Tutti e due hanno cambiato profondamente e in modo irreversibile il costume della politica. E, non ultimo, entrambi avevano una passione irrefrenabile per le belle donne.

Il compagno della Santanchè, quindi, passa a citare un racconto pubblicato dal “Corriere della sera” sul presidente americano:

Dicono che la sua vita sia stata costellata da una sequenza ininterrotta di incontri occasionali con giovani donne di ogni ceto sociale. Tutte bellissime, tutte innamorate. Erano stagiste della Casa Bianca, attrici, cantanti, prostitute, signore del jet set, giornaliste, segretarie, amanti di boss della mafia… Arrivavano di notte alla Casa Bianca nascoste dentro il bagagliaio di un’auto e il presidente le intratteneva nel suo ufficio. Queste consegne a domicilio venivano rispedite al mittente nel giro di pochi minuti…”.

E trae la sua conclusione:

L’ipocrisia è che tanta benevolenza è solo per chi è di sinistra, zona dove puttane e puttanieri non mancano, ma lì, e solo lì, fanno tanto chic.

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‘Estremisti’ vs ‘diversamente berlusconiani’: scontri in centrodestra

decadenza-scontri-tuttacronacaScambio di accuse tra gli ex compagni di partito Angelino Alfano e Daniela Santanchè oggi, con il vicepremier che rivolge un “Violentate Berlsuconi” agli ‘estremisti’ di Forza Italia ricevendo in risposta dalla Pitonessa un “Sei come i terroristi, spari alle spalle”.Più sarcastico Raffaele Fitto:

“Nell’elevato e nobile discorso di oggi dell’onorevole Alfano, c’è solo una parte pleonastica e davvero non necessaria: quella in cui l’onorevole Alfano ribadisce il suo affetto e la sua vicinanza verso il presidente Berlusconi. Che bisogno c’era di ripeterlo? Ormai tutta l’Italia ha potuto conoscere e apprezzare la lealtà, la correttezza e soprattutto la grande riconoscenza dell’onorevole Alfano verso il suo benefattore”

E mentre berlusconiani doc e diversamente berlusconiani si attaccano, Berlusconi fa inviare una mail ai forzisti: il giorno del voto sulla decadenza, il 27 novembre, dovranno tutti scendere in piazza davanti a palazzo Grazioli, a via del Plebiscito. Il ‘format’ della manifestazione non è ancora stato stabilito e l’orario potrebbe slittare: dipende infatti dalla decisione di scendere in piazza in contemporanea con il voto di Palazzo Madama sulla decadenza. Soltanto lunedì, dunque, quando la capigruppo calendarizzerà il voto, si saprà qualcosa di più. Al momento, l’orario indicativo è tra le 14 e le 17 di mercoledì. Non è da escludere che parte dei manifestanti si sposti da via del Plebiscito a Palazzo Madama: dipende se Berlusconi si recherà o meno in Aula per il voto. Lo scopo, infatti, è far sentire la loro vicinanza al leader ma non solo: anche contrapporsi a eventuali manifestanti anti-Cav che si presentino davanti al Senato. Ma c’è chi non approva l’iniziativa e chiede di vietare manifestazioni. Lo fa il Pd, ufficialmente perché “zona inadatta” che finirebbe per paralizzare il traffico nella capitale. Il tutto si configura come un nuovo problema per Ignazio Marino.

Qualcuno era comunista…. poi qualcuno era di sinistra… e ora?

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Qualcuno era comunista, forse più di qualcuno. Sicuramente ci sono stati sempre troppi motivi per essere di sinistra, talmente tanti che a volte la sinistra ha ritenuto di sinistra anche quelli che non lo erano. Dove è la sinistra? “Avevamo due sinistre. Non ne abbiamo più nessuna. Ricostruiamone una”, diceva Bertinotti.Lo ha detto, ma nessuno l’ha fatto!

Ma c’era anche chi credeva talmente nella sinistra da dichiarare come Massimo D’Alema: “La sinistra di per sé è un male. Soltanto l’esistenza della destra rende questo male sopportabile”. Ma allora chi è di sinistra, se chi è nel partito lo chiama male sopportabile? E’ di sinistra Walter Veltroni? L’ex sindaco di Roma sosteneva: “Sinistra è una bellissima parola, sta dentro di noi, è un insieme di valori, di passioni. […] Sono di sinistra se, di fronte alla solitudine di un’anziana malata, mi accorgo che anche la mia vita perde qualcosa; sono di sinistra se le rinunce di una famiglia di quattro persone rendono la mia più povera; sono di sinistra se vedo un bambino che muore di fame, e in quel momento è mio figlio, mio fratello piccolo. […] [essere di sinistra] non è appartenere ad un partito di quell’area, ma quello per cui mi batto. Ciò per cui mi batto mi descrive più di ogni altra cosa.” Forse è di sinistra Enrico Letta con lo zio Gianni Letta a destra? E’ di sinistra Nichi Vendola che indicava “Sinistra significa la casa dei diritti, che significa accendere le luci sugli angoli del dolore sociale, che significa parlare degli invisibili, di tanta gente smarrita e perduta!” Forse la gente smarrita e perduta è proprio quella di sinistra! La base del partito si guarda intorno e s’interroga: è di sinistra la legge di Stabilità? E’ di sinistra la vendita degli immobili dello Stato? E’ di sinistra la mobilità dei dipendenti pubblici? E’ di sinistra colpire i pensionati e ledere dei diritti acquisiti?

Forse da “Qualcuno era comunista” ora siamo arrivati a “Che confusione”!

Almeno prima i “Ricchi e poveri” cantavano insieme, ora si odiano e basta!

Forse qualcuno di destra sarà di sinistra?

In quanti amano Berlusconi?

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«A Berlusconi dico che che qui c’è gente che gli vuole bene ma si era stancata dell’idea che il nostro movimento finisse in mano a radicali ed estremisti e che non accettava che la capacità di sintesi e grande equilibrio del nostro presidente venisse violentata ogni giorno», queste le parole del vicepresidente Angelino Alfano che ha poi aggiunto:

«Non ci siamo staccati dal centrodestra, ma non aderiamo a Forza Italia che non è più quella che abbiamo conosciuto nel ’94», ha insistito Alfano, che ha poi aggiunto: «Il Nuovo Centrodestra sarà il valore aggiunto che farà vincere la coalizione alternativa alla sinistra» e poi ha precisato «Ogni giorno ci attaccano» da Forza Italia. «Ma a loro dico: state sereni, perché in tanti stanno aderendo al nuovo centrodestra, anche dal partito del non voto», Alfano ha continuato  «Partiamo con l’abbrivio di sondaggi entusiasmanti: non abbiamo ancora una sede e un simbolo ma milioni di italiani hanno già detto di essere pronti a votare per noi» per poi sottolineare  «Confesso la mia grande emozione, gioia e ammirazione di essere il socio fondatore del più grande partito del centrodestra in Italia», e concludere parlando della «ambizione grande di far tornare a vincer e il centrodestra con i nostri principi, valori e programmi».

Nei grandi programmi di Alfano vi sarebbe anche la volontà di aprire, prima di Natale, almeno un circolo in ciascuno degli 8100 Comuni italiani.

La svolta a destra della Francia… Marine Le Pen è in vetta!

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Marine Le Pen: il sondaggio la vede vincete e Lei si dichiara pronta per l’Eliseo. Questa è la dura realtà con cui dovrà fare i conti la Francia socialista che andrà alle elezioni europee il 2014.  Il Front National, secondo il sondaggio esclusivo per Le Nouvel Observateur, arriverebbe in testa alle elezioni europee con due punti di vantaggio sull’Ump (destra) e cinque sui socialisti. Il partito, che la Le Pen non vuole più che venga definito di estrema destra e minaccia querele, diventerebbe, secondo queste intenzioni di voto, il primo partito di Francia proprio come la sua leader sta ripetendo nelle ultime settimane. Favorito, soprattutto alle europee, dalla violenta campagna contro Bruxelles e l’euro e dal sistema proporzionale in vigore per quella elezione.

«Non sopporto chi dice che non abbiamo le competenze adeguate» per guidare un Paese come la Francia, ha detto la Le Pen, spiegando di «non essere sorpresa» dall’ultimo sondaggio pubblicato oggi dal Nouvel Observateur, secondo cui il Front National è il primo partito di Francia, con il 24% delle preferenze. «Oggi siamo il primo partito. Ormai Partito socialista e l’Ump possono vincere solo se si uniscono insieme e formano un’unione repubblicana».

Per la Le Pen, oggi «i francesi sono lucidi. Molta gente sta prendendo coscienza» della situazione in cui versa la Francia. E questo spiega anche il sostegno di personalità come Alain Delon. Nell’intervista telefonica, Le Pen è anche tornata a dire che il Front National «non è un partito di estrema destra», ma un partito «estremamente democratico», che ha una «visione gollista», a favore della sovranità e dell’indipendenza della nazione.

«Bisogna rialzare la testa di fronte agli estremismi». Così il presidente francese Francois Hollande, parlando al Nouvel Observateur, reagisce all’avanzata del Front National in vista delle elezioni europee. «Di fronte agli estremismi, bisogna rialzare la testa. Chi può immaginare che il ritorno alle frontiere nazionali proteggerà dall’immigrazione? Il ruolo di Schengen è fissare delle regole che sono la condizioni della libera circolazione. Se si dovranno rafforzare, sono pronto. Ma, ancora una volta, la soluzione è europea», afferma Hollande, che insiste sulla necessità di restare nell’euro. «Come pretendere che gli europei vivrebbero meglio senza moneta unica? Si farebbero concorrenza con svalutazioni selvagge, e sarebbe la fine del grande mercato. Senza parlare delle speculazioni sui debiti sovrani. Dobbiamo uscirne dalla porta principale: lo statu quo, è la certezza del fallimento». Alla domanda se il successo dei movimenti più estremisti, sia dovuto alla crisi economica, il capo dell’Eliseo, il cui indice di popolarità ha raggiunto il minimi storico, risponde: «Sarebbe troppo facile. Il nazionalismo è una tendenza nata già da due decenni. È da attribuire all’assenza di prospettiva e di dinamica collettiva. A questo si aggiunge la paura del declino».

Ma con la Le Pen  c’è anche un testimonial d’eccezione: Alain Delon che  si è schierato apertamente per il Fronte Nazionale. L’attore ha dichiarato che il sorpasso nei sondaggi «è assolutamente edificante. Edificante perchè la gente non ne può più che gli si parli come fanno oggi. Vogliono l’azione, vogliono un’altra cosa». La gente, prosegue Delon, «ha conosciuto una Francia diversa sotto De Gaulle o anche Mitterrand. Ecco perchè il Fronte Nazionale, come il MCG a Ginevra, prendono un posto molto importante, e questo lo approvo, lo spingo e lo capisco benissimo». Alla domanda se il Fronte Nazionale sarà capace di passare dalle parole agli atti, Delon risponde: «Ne saranno capaci se riusciranno ad avere dietro di loro un elettorato solido. Non possiamo farlo senza l’appoggio del popolo e senza l’appoggio di coloro che sono il loro sostegno. Da anni, Le Pen padre e Le Pen figlia si battono, ma si battono un pò da soli. Adesso, per la prima volta, non sono più soli». «Hanno i francesi con loro. E questo è importante», conclude Delon.

Cantante neo-nazi canta al parco della Resistenza a Bologna.

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Sono dovuti passare quasi 15 giorni, ma poi il caso è scoppiato. Il concerto della cantante Dionna Dal Monte, avvenuto il 1 agosto scorso ha creato un vero e proprio caso. La cantante infatti, in occasione della Fiera di San Lazzaro (quella descritta da Guccini), è salita sul palco e si è esibita al Summer Rockin 2013, un evento collaterale della kermesse che si tiene proprio nel parco dedicato alla Resistenza. Dionna dal Monte è nota per le sue performance di ultra destra e già la polemica era scoppiata a Senigallia qualche giorno fa quando uno spettatore si era lamentato della scelta dell’organizzazione:

«La cantante faceva impunemente sfoggio di diversi simboli nazisti tatuati sul corpo: il simbolo delle SS sul viso e una sgargiante svastica sul seno sinistro. Non soddisfatta, Dionna Dal Monte ha concluso l’esibizione salutando il pubblico con un braccio teso in stile hitleriano; agghiacciante. Dopo un paio di domande nel backstage ho saputo che la ragazza si è presentata al festival scortata dal cantante di un gruppo nazi-rock di Bologna, ‘I legittima offesa’. Viene da chiedersi se gli organizzatori del festival fossero a conoscenza delle simpatie neo naziste della cantante; in caso contrario, con che criterio scelgono gli artisti da invitare? In un momento in cui si cerca di combattere con tutti i mezzi il razzismo negli stadi e di promulgare leggi contro omofobia e violenza sulle donne, questi plateali richiami agli eventi più bui del ventesimo secolo lasciano di stucco. Veramente un pessimo spettacolo».

Il marito ha spiegato: «Mia moglie ha un tatuaggio con una svastica che rispecchia la sua ideologia politica, ma lei è statunitense e in America non c’è tutta questa contrapposizione intorno alla politica». Il problema infatti non si porrebbe se salisse su un palco qualsiasi americano, ma essendosi esibita nel Parco della Resistenza a Bologna in occasione della Fiera di San Lazzaro l’imbarazzo è d’obbligo. Gli americani farebbero cantare un cantante russo il 4 Luglio? Forse dopo il Datagate e il raffreddamento dei rapporti Usa-Russia è difficile che un cantante russo si possa anche esibire al Festival delle Fragole Vashon Island nello stato di Washington (e forse è meglio così dato che la musica è sempre di ottimo livello nei Festival americani)!

Il sindaco di San Lazzaro, Marco Macciantelli, informato dell’accaduto, ha diffuso una nota soltanto questa mattina. «È un fatto gravissimo, che non intendo far passare sotto silenzio, né come una svista, né come una distrazione. Su queste cose non si scherza». Quello che è accaduto, continua la nota «è un’offesa per la comunità e l’amministrazione di San Lazzaro. Sono portato a ritenere che quanti hanno coinvolto la persona in questione non ne conoscessero le caratteristiche. In ogni caso non deve più accadere. Non risultano al momento che siano stati effettuati pagamenti, verificheremo le cose con estremo rigore, anche da questo punto di vista».

 

Il Festival Boreal a Milano preoccupa Pisapia

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Non si sa se l’autunno sarà caldo, come sostengono in molti e come non ha escluso neppure il Premier Letta, ma quel che è certo, è che per Milano sarà nero. L’estrema destra europea è pronta a dar vita alla seconda edizione del “Festival Boreal” e a scelto proprio il capoluogo lombardo per riunirsi. Il luogo naturalmente è segreto(anche se sembra accertato che si svolgerà nella zona nord della città), ma le date sono state definite: dal 12 al 14 settembre.

Il sindaco Giuliano Pisapia non ha nascosto la sua preoccupazione per l’appuntamento, in una dichiarazione a margine della presentazione di un nuovo servizio di car sharing: “Vedremo se ci sarà un ripensamento. Altrimenti interverremo con tutte le possibilità che la legge ci dà per evitare che ci sia questo sfregio alla città” e poi ha aggiunto  “Preoccupa molto il fatto che molte iniziative si vogliano concentrare su Milano, città medaglia d’oro della resistenza e questo Milano non lo può accettare. Ci sono delle regole e devono essere rispettate. Chi fa apologia di fascismo o di nazismo non può avere la possibilità di circolare liberamente nella nostra città e nel nostro Paese. Lo dice la Costituzione e lo dicono le nostre leggi”.

Se telefonando… Veronica chiama Silvio, non gradisce Francesca

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Lo riporta Libero e altri quotidiani riprendono la notizia. Sembra quindi che Veronica Lario dopo la sentenza che ha condannato in via definitiva Silvio Berlusconi abbia deciso di alzare il telefono e fargli sentire la propria vicinanza in un momento così drammatico nella vita dell’ex premier.

“C’è in linea la signora Veronica.” Una telefonata breve racconta Libero. “E’ pur sempre il padre dei miei figli” avrebbe detto, secondo quanto riporta il Messaggero, Veronica Lario agli amici. Il gesto, come scrive Libero, è stato molto gradito, “forse un po’ meno dall’attuale fidanzata Francesca Pascale che, giorno dopo giorno, sta conquistando un posto di rilievo sempre più importante accanto al suo amato Silvio.”

Ieri sul palco di via del Plebiscito, è stata proprio Francesca Pascale, l’unica presenza ammessa accanto al protagonista assoluto della giornata. Se quindi Famiglia Cristiana abbandona il Cavaliere al suo destino, Veronica e Francesca si stringono intorno a Berlusconi…

“Io sono innocente”… anche per i cartelli!

-berlusconi-palco-tuttacronacaBerlusconi sale sul palco allestito a Roma, dove ci si interroga su chi abbia dato il permesso di montare il palco e dove sono stati segati i cartelli della segnaletica stradale, per rivolgersi ai suoi sostenitori. “Non siamo degli irresponsabili perché noi abbiamo detto che il governo deve andare avanti”, spiega. “Questa vostra vicinanza e questo vostro affetto mi ripagano di tante pene e di tanti dolori attraverso cui sono passato in questi giorni”. E ancora: “Io sono innocente, non c’è mai stata una falsa fatturazione in Mediaset”. Prosegue: “Se un mare di gente è venuto una domenica di agosto con l’asfalto rovente per dimostrarmi stima e affetto, sento il dovere di impegnarmi con ancora più entusiasmo e passione”. Lo dice chiaramente: non ha intenzione di mollare: “Sono consapevoli che la presenza di Berlusconi e Forza Italia è un argine contro un regime; è l’unico baluardo che abbiamo contro un regime illiberale e giustizialista”. “Quando è nata Forza Italia ci hanno lanciato subito contro una accusa di corruzione e hanno fatto cadere il governo eletto dagli italiani. E poi, via via, un calvario di accuse. Ho 41 processi alle spalle”. Alla conclusione : ‘Voglio farvi una promessa: io sono qui, resto qui e non mollo.” Prima di andarsene, lo ribadisce: “Negli anni che ancora mi restano continuerò a combattere la nostra battaglia per la democrazia e la libertà”.

Ma se il “mare di gente” viene conteggiato da qualcuno come 2mila persone, tra queste ci sono anche gli intrusi. In particolar modo, a un uomo, i fedeli di Berlusconi dicono: “Sei zozzo, vai via”.

Silvio abbandonato anche da “Famiglia Cristiana”

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“Dopo avergli espresso affettuosa solidarietà, fatta anche di piaggeria e sudditanza, e dopo aver elaborato il lutto, sarebbe bene che a chiedergli di fare un passo indietro, e questa volta per sempre, fossero proprio i parlamentari” di Silvio Berlusconi. Lo scrive Famiglia Cristiana attraverso un editoriale del direttore Antonio Sciortino.

E ora va in onda… la #guerracivile!

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Twitter si scatena in questa afosa giornata di agosto e la manifestazione di via del Plebiscito a Roma, in sostegno di Silvio berlusconi, si è trasformata bene presto in tormentone estivo che sta spopolando sul web sotto l’hashtag #guerracivile. Ecco alcuni screenshot dei tweet più divertenti:

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Chi ha autorizzato il palco in via del Plebiscito? Segata la segnaletica stradale

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“Il Campidoglio non ha mai autorizzato un palco per il comizio in via del Plebiscito di Silvio Berlusconi per il semplice motivo che non ha ricevuto una richiesta in proposito”. E’ quanto precisa una nota del Campidoglio. “Il Sindaco ne ha informato il Prefetto – prosegue il comunicato – Il Campidoglio è e sarà sempre disponibile a valutare ogni richiesta di occupazione di suolo pubblico, ma solo seguendo le procedure corrette e rimanendo nell’ambito della legalità, valore – conclude – a cui questa amministrazione tiene molto”.

Ma appaiono le immagini dei cartelli stradali segati in via del Plebiscito:

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Su queste immagini dura presa di posizione della presidente del I Municipo: “E’ un grave gesto di disprezzo del patrimonio pubblico – dice Sabrina Alfonsi – Abbiamo inviato una pattuglia di vigili urbani per verificare l’accaduto e ci stiamo impegnando per fare in modo che venga ripristinata la corretta segnaletica. Stiamo anche verificando se sono state fatte altre opere non autorizzate”

Libertà e legalità?

mentre ci si interrogata sulla segnaletica stradale sradicata si respira anche una tensione che attraversa i sostenitori del Pdl… Sarà davvero un successo o finirà per essere un flop? Il caldo torrido  la domenica di agosto, il luogo scelto non sembrano deporre a favore del Cavaliere… ma c’è chi rassicura “Nessun flop arriveranno 500 pullman da tutta Italia”…  non è quasi una deportazione? sic!

E’ tutto pronto… anche il Cav è tornato!

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Ieri la fuga in Sardegna oggi il rientro. Il Blitz del Cavaliere è durato poche ore nella sua residenza estiva.  Accompagnato dalla fidanzata Francesca Pascale, Berlusconi ha preso in tarda mattinata l’aero da Olbia, in Costa Smeralda, per fare rientro a Roma e non è escluso che possa prender la parola sul palco che i suoi stanno allestendo che appare un po’ sottotono nonostante gli annunci  trionfali. Anche Berlusconi in queste foto scattate al suo rientro al Roma appare un po’… sottotono!

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Alle 18 si parte da via del Plebiscito e nonostante il caldo torrido della capitale sembra proprio che anche alcuni membri dell’esecutivo abbiano deciso di farsi un bagno di folla per rinfrescarsi forse i bollenti spiriti. Nonostante l’annuncio di sabato di Maurizio Lupi che aveva escluso la partecipazione dei  ministri nelle proteste di piazza, sembra che nel partito ci sia invece chi proprio non ha voglia di mancare. Così l’affermazione del ministro dei trasporti è subito criticata dal vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri: «Posto che sarà una democratica e pacifica manifestazione di totale e convinta solidarietà a Berlusconi, trovo assolutamente sbagliata la non partecipazione di ministri e membri di Governo. Non è un buon segnale per il nostro popolo e per la pubblica opinione».

Il Financial Times senza mezze misure: “Cala il sipario sul buffone di Roma”

-1financialtimes-berlusconi-tuttacronacaNon ci va leggero il quotidiano finanziario inglese Financial Times, che nel commentare la conferma della condanna di Berlusconi nel processo Mediaset scrive: “Cala il sipario sul buffone di Roma. Dopo il verdetto, il Senato dovrebbe cacciare Berlusconi”. E ancora: “Se avesse un briciolo di onore, ora si dimetterebbe, risparmiando così ai suoi colleghi senatori l’imbarazzo di dover cacciare un ex primo ministro”.

“Si tenga fuori il Quirinale”. Letta dice stop ai ricatti

1enrico-letta-tuttacronacaAnche il premier, dopo le dichiarazioni di Berlusconi e degli esponenti del Pdl, prende la parola per chiedere che si “tenga fuori il Quirinale” dalle tensioni politiche e “si smetta di tirarlo in ballo in modo improprio e ricattatorio”. Solo fonti vicine a Enrico Letta a riferirlo, aggiungendo che intende “ascoltare con attenzione i contenuti e i toni dei discorsi di domani alla manifestazione del Pdl”. Sono invece fonti di palazzo Chigi a confermare che al momento non sono provisti incontri al Quirinale con il capo dello Stato Giorgio Napolitano, nonostate il premier abbia avuto contatti telefonici con il presidente della Repubblica, con il segretario del Pd Guglielmo Epifani e con il segretario del Pdl Angelino Alfano. Emerge inoltre che il presidente del Consiglio, nonostante l’attuale delicata situazione politica, non intende cambiare l’agenda della prossima settimana che prevede, per lunedì, un incontro con il governatore di Bankitalia Ignazio Visco e il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni al fine di fare il punto sulla situazione economica e finanziaria del Paese. Nella stessa giornata, Letta è atteso a Bolzano per un incontro istituzionale con il presidente della Provincia Autonoma di Bolzano, Luis Durwalder.

Ma siamo sicuri che tutta la destra sia con Berlusconi?

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C’è destra e destra, come da sempre ci sono spaccature insanabili a sinistra! Siamo sicuri, quindi, che tutta la destra sia solidale a Berlusconi? Che tutti gli industriali, che per anni hanno cercato di far quadrare il bilancio pagando le tasse, credendo nel marchio e considerando i dipendenti come la prima risorsa della fabbrica, si possano identificare con ciò che stanno vedendo in queste ultime ore?

Oggi assistiamo a leoni di sinistra che sbranano, senza smacchiare, i giaguari di destra, mentre nel Pdl le colombe e i falchi devono coalizzarsi e far scudo all’ex premier… ma quanti sono pronti a rimetterci le penne per il Cavaliere?

Da sempre il berlusconismo è, oltre che un’idea politica, uno stile di vita. Non condanniamo certo i vestiti alla moda, i ritocchi chirurgici, come sarebbe ingiusto schierarsi contro quei luoghi comuni che da sempre assimilano la destra di Berlusconi a feste (eleganti o non lo accerterà la magistratura)  e presunti affari collaterali alla vita politica. Ma chi può identificarsi con il gesto di Schifani ai manifestanti che protestavano per l’elezione del Presidente della Repubblica? Chi può tollerare che la politica diventi un ring? Chi può auspicarsi che una sentenza passata in giudicato venga poi ridiscussa politicamente? Quanti del Popolo delle Libertà possono o vogliono davvero identificarsi con un uomo privato della sua libertà personale?

Se poi davvero si è convinti e si vuole lottare per quello che, secondo alcuni è un “prigioniero politico”, allora questa “battaglia” la si faccia senza offesa per le istituzioni, a viso aperto, in un confronto sereno che coinvolga anche il popolo.

Quanto ci odiano i cugini svizzeri? Odio razziale contro gli italiani!

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Elezioni in vista a Lugano  e i partiti affilano le armi per strappare qualche voto in più. Naturalmeente cosa c’è di meglio di una bella battaglia tra i poveri italiani e gli svizzeri più emarginati? Una provocazione che vuole innalzare il grado di intolleranza, una discriminazione razziale a uso e consumo del potere politico. Ma se davvero temono per la disoccupazione degli svizzeri, loro che da anni hanno amministrato Lugano perchè non hanno fatto nulla per arginare il fenomeno? Solo durante le elezioni torna di moda l’italiano transfrontaliero? L’Eldorado elvetico tira le cuoia e vuole attribuire la crisi dell’occupazione al lavoratore straniero costretto a farsi chilometri per andare a lavorare oltre il confine?

“Siamo in mutande”. Dalla Svizzera parte la nuova campagna anti italiana, che fa il paio con quelle già promosse in passato dalla Lega dei Ticinesi e dall’Udc, il partito elvetico di ultradestra. Ed è proprio l’Udc ad aver firmato i nuovi manifesti che ritraggono lavoratori svizzeri di ieri e di oggi, mettendo in luce il peggioramento delle condizioni di vita, dalla sicurezza al futuro per i giovani, passando per il lavoro. Proprio su questo punto l’Udc attacca gli “oltre 8000 lavoratori frontalieri impiegati nel terziario”, quasi a sottolineare che il lavoro nel settore dei servizi dovrebbe essere una prerogativa degli svizzeri, lasciando ai frontalieri italiani le mansioni meno gratificanti.

Dopo la morte del controverso e carismatico leader della Lega dei ticinesi Giuliano Bignasca è facile pensare che l’Udc voglia approfittarne per riprendersi una fetta di quel largo consenso che i leghisti elvetici avevano costruito alle ultime elezioni proprio sugli attacchi ai lavoratori frontalieri italiani, fino a diventare il primo partito del cantone.

“I nostri lavoratori – recita lo slogan pubblicato sotto la foto dello svizzero in mutande – sono messi sotto pressione dagli accordi bilaterali, soprattutto nel settore terziario. Sempre più sostituiti da lavoratori frontalieri, i nostri disoccupati tendono inesorabilmente ad aumentare.  È necessario mettere un freno a questa tendenza. L’iniziativa Udc contro l’immigrazione di massa è la soluzione”.

L’invettiva xenofoba dell’Udc non si ferma sul piano del lavoro, ma continua su quello della sicurezza, attaccando l’accordo di Schengen, colpevole di aver “permesso la libera circolazione dei criminali” e di aver portato quindi una situazione di insicurezza all’interno della confederazione, sottolineando che: “I criminali stranieri devono immediatamente lasciare il nostro Paese”.

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