VIDEO SHOCK: la preside trascina per i piedi i bimbi di un asilo

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Il video risale alla primavera del 2012 ma è stato reso noto solo nelle ultime ore e ha suscitato shock in tutto il Connecticut. Il video mostra infatti come la preside della  Tisdale School, Carmen Perez Dickson, abbia trascinato, nei corridoi della scuola, prendendoli per i piedi, due bambini dell’asilo. Questo atteggiamento ha portato al licenziamento della preside anche se la difesa ha sostenuto che la preside stava usando la forza ma sempre nell’ambito di un percorso formativo. I membri del Consiglio che dovevano decidere sul licenziamento hanno espresso diversi pareri, ma alla fine è prevalsa la volontà di sospendere la Dickson seguendo la linea proposta da uno dei componenti:
“I bambini vanno a scuola per imparare e devono essere rispettati, noi dobbiamo dare un esempio. Se quello che diamo è un esempio da bulli, allora non possiamo aspettarci molto da questi bambini . Impareranno a prevaricare sugli altri”.

La preside tornerà dalla sua sospensione tra un mese dopo aver scontato i suoi 6 mesi di sospensione, ma non avrà più l’incarico precedente.

Il video agghiacciante è stato messo a disposizione della NBC del Connecticut dalle madri dei bimbi coinvolti.

 

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Mani sulla testa: la paura delle persone a bordo dell’aereo dirottato

aereo-dirottato-tuttacronacaE’ stato l’operatore umanitario di Perigeo Ong Gianluca Frinchillucci a scattare le immagini dell’odissea vissuta dai passeggeri, tra i quali si trovava anche lui, a bordo del volo dell’Ethiopian Airlines proveniente da Addis Abbeba e dirottato su Ginevra. Le foto, scattate a bordo e nello scalo elvetico, mostrano i passeggeri che, come da prassi, tengono le mani bene in vista quando finalmente la disavventura sta per finire.

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L’aereo dirottato: a bordo 138 passeggeri italiani

aereo-dirottato-ethiopian-tuttacronacaFonti aeroportuali dello scalo di Fiumicino hanno reso noto che, a bordo dell’aereo della Ethiopian Airlines dirottato stamattina, si trovavano 138 passeggeri italiani su un totale di 193, tra i quali un bambino. L’aereo era decollato da Addis Abeba e due caccia dell’Aeronautica militare italiana lo hanno intercettato sullo spazio aereo della Sicilia: qui si sono avute le prime evidenze che si trattasse di un dirottamento. A quel punto l’aereo è stato scortato dai Caccia fino in Francia, dove il velivolo è stato preso in consegna da aerei militari francesi. Durante il sorvolo dello spazio aereo nazionale, sempre secondo quanto è stato possibile apprendere, il dirottatore non ha manifestato alcuna intenzione ostile. Tra i passeggeri c’era anche il 25enne Francesco Cuomo, che all’Ansa ha spiegato: “Pensavo che il copilota fosse impazzito, da quello che ho capito il pilota è stato chiuso fuori dalla cabina di pilotaggio mentre era andato in bagno. Il dirottamento è cominciato mentre eravamo ancora in Sudan. Poi mi sono reso conto di essere fuori dall’Italia riconoscendo le Alpi. Quando abbiamo iniziato a girare sopra Ginevra ci sono stati momenti di forte paura”. L’uomo, che proveniva da Nairobi e aveva fatto scalo ad Addis Abeba per cambiare aereo ha quindi aggiunto: “Abbiamo capito che era un dirottamento e che si chiedeva l’asilo politico”. Stando a quanto racconta, i passeggeri sono stati fatti scendere uno a uno dal velivolo e sono stati fatti sedere per terra, e non sui sedili, degli autobus per motivi di sicurezza. Poi sono stati soccorsi allo scalo di Ginevra. Qui è stata data la colazione ed i primi supporti psicologici. Quindi sono iniziati gli interrogatori per capire esattamente quello che era accaduto. Il volo partito da Addis Abeba era diretto in Italia con scalo a Roma e Malpensa, ricorda il ragazzo.

Paura nei cieli: dirottato volo Addis Abeba – Roma

aereo-dirottato-tuttacronacaPaura per le oltre 200 persone, tra passeggeri ed equipaggio, a bordo di un aereo della Ethiopian Airlines dirottato, mentre sorvolava il Sudan, dopo il decollo da Addis Abeba e diretto a Roma. Il velivolo è stato fatto atterrare nell’aeroporto di Ginevra dopo che il dirottatore avrebbe contrattato la possibilità di richiedere asilo nel Paese elvetico. La compagnia etiope ha fatto sapere che stanno tutti bene. E’ stato fornito loro sostegno medico e psicologico all’aeroporto, mentre alcuni, stando a quanto riferisce un portavoce aeroportuale, sono stati perquisiti ed interrogati. Il dirottatore è stato arrestato poco dopo l’atterraggio a Ginevra.

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Ancora Datagate: la Nsa spiava le conversazioni di 35 leader mondiali!

datagate-tuttacronacaRivelazione shock quella fatta dal Guardian che ha pubblicato un memo riservato dall’archivio di Edward Snowden. Stando a quanto scritto dalla “talpa” e reso noto dal quotidiano, la Nsa ha spiato le conversazioni telefoniche di 35 leader politici e militari mondiali dopo aver “incoraggiato i funzionari di altre istituzioni Usa, come la Casa Bianca, il dipartimento di Stato e il Pentagono, a condividere i numeri delle utenze telefoniche” da intercettare. Resta la domanda di chi siano i 35 leader di cui si parla, visto che il documento non li cita.

La Nsa ascoltava le telefonate dei francesi: il nuovo capitolo del Datagate

intercettazioni-francia-tuttacronacaLe comunicazioni telefoniche dei cittadini francesi intercettate dalla Nsa, National Security Agency. La notizia arriva dal quotidiano d’Oltralpe Le Monde, in un articolo che presenta la doppia firma del francese Jacques Follorou e di Glenn Greenwald, l’ex columnist del Guardian che per primo ha pubblicato le rivelazioni di Edward Snowden. E proprio dell’ex consulente dell’intelligence Usa sono i documenti citati nel pezzo che spiega come in un periodo di 30 giorni, dal 10 dicembre 2012 all’8 gennaio 2013, sono stati effettuati 70,3 milioni di registrazioni di telefonate francesi. Non solo, rende anche noto che la Nsa dispone di differenti modi per raccogliere i dati. Ad esempio, quando alcuni numeri telefonici vengono utilizzati in Francia, attivano un segnale che fa scattare automaticamente la registrazione delle conversazioni. Questi controlli recuperano ugualmente gli sms e il loro contenuto in funzione di parole-chiave. Infine, sistematicamente, la Nsa conserva il tabulato storico delle connessioni di ciascun ‘bersaglio’ nel suo mirino. Si legge nell’articolo: “Il futuro spiegherà forse, un giorno, perché Parigi è rimasta così discreta, rispetto a Berlino o Rio, dopo le rivelazioni sui programmi di spionaggio elettronico americano nel mondo. Perché la Francia è stata altrettanto coinvolta e dispone oggi di prove tangibili del fatto che i suoi interessi sono quotidianamente presi di mira”. I documenti in possesso del quotidiano francese “forniscono sufficienti spiegazioni da far pensare che gli obiettivi della Nsa riguardano sia persone sospettate di legami con il terrorismo che individui presi di mira per la loro semplice appartenenza al mondo degli affari, della politica o dell’amministrazione francese”. Il ministro degli Interni francese, Manuel Valls, ha commentato a Europe 1 le rivelazioni spiegando che quello che si è appreso è “scioccante” e “richiederà delle spiegazioni”. E ha sottolineato: “Con le nuove tecnologie della comunicazione servono regole, questo riguarda tutti i paesi. Se un paese amico, un alleato, spia la Francia o spia altri paesi europei, è del tutto inaccettabile”.

Bimbo di 4 anni va a scuola con crack e denaro nello zainetto

bimbo-crack-tuttacronacaE’ Usa Today a riportare la notizia di quanto accaduto in una scuola elementare di Philadelphia, la Thomas Mifflin Elementary School. Qui la polizia, chiamata dall’istituto, ha interrogato un bambino di quattro anni che aveva con sè una decina di bustine di crack e soldi per un ammontare di 173 dollari. Era stato lo stesso alunno a mostrare le banconote a un compagno attirando così l’attenzione di un assistente del maestro, al quale ha in seguito mostrato anche la droga che aveva con sè. Il collaboratore didattico ha confiscato il denaro e le bustine mandando dal preside il piccolo che in seguito è stato portato in ospedale, per timore che avesse ingerito droga. Il portavoce del distretto scolastico, Fernando Gallard, ha spiegato che il bimbo non sarà sanzionato. Lo stesso portavoce ha quindi ammesso che non è il primo bambino, nella zona di sua competenza, ad aver avuto accesso alla sostanza. La polizia ha in programma di interrogare il padre del bambino.

Esplosione all’asilo di Teramo, salvi i bambini

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Una forte esplosione si è verificata intorno alle ore 18 nel vano caldaie della scuola materna di Piano d’Accio,  nella frazione di Nepezzano di Teramo. Sono crollate le pareti del vano caldaia e danneggiati i vetri delle finestre al piano superiore dove ci sono gli uffici del Csv, Centro Servizi per il Volontariato. Illesi i 5 impiegati che erano all’interno. Sul posto stanno hanno operato i Vigili del Fuoco. Il sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi, e alcuni assessori comunali si sono recati sul posto. Si cerca di capire se si sia trattato di un problema alla caldaia o dell’esplosione di un tubo del gas. La scuola ovviamente domani resterà chiusa.

 

Condannata suora per i metodi correttivi contro un bimbo con problemi di salute

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Piera Squenna, 71 anni, suora in servizio come maestra all’asilo di Vespolate, nel Novarese, è stata condannata, in primo grado, per gli atti correttivi sproporzionati al comportamento dei bambini. In particolare alla suora sono state contestate alcune frasi inquietanti che la religiosa avrebbe pronunciato nei confronti di alcuni bambini, tra cui un bimbo con problemi di salute.

Erano frequenti, seconda l’accusa, frasi tipo:

«Andate al cimitero perché, ricordate, non muoiono solo i vecchi ma anche i bambini»,

«Lo sapete che anche i bambini muoiono»,

«Non guardarmi, girati, altrimenti ti faccio cadere gli occhi».

E poi schiaffi e scapaccioni per riprendere i bimbi più agitati.

Il giudice d’Assise ha infatti riconosciuto che quelle frasi potevano compromettere  la salute psichica dei piccoli e soprattutto è stata ritenuta una condotta inadeguata per il bimbo con problemi di salute, per questo la suora è stata condannata, con rito abbreviato a un mese e 10 giorni di reclusione (pena sospesa).

Il suo legale, l’avvocato Claudio Bossi, ha annunciato appello. Nell’arringa difensiva ha detto che «tre episodi sono provati e un quarto per il quale c’è solo la parola di una mamma».

Infatti la vicenda era emersa a luglio scorso, quando una mamma aveva notato delle crisi di ansia notturne del figlio e il bambino, fragile caratterialmente e con problemi di salute, più volte aveva espresso la volontà di non andare all’asilo. La maestra, secondo l’accusa, avrebbe detto al bambino  «Ti faccio una puntura in testa». «I bambini piccoli non si trattano in questo modo», ha ricordato l’avvocato Gianni Correnti, legale di parte civile, nel chiedere un risarcimento del danno simbolico: 10 euro.

 

Le siringhe maledette: bimba si punge nel giardino dell’asilo

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Un bambina di 3 anni, si è punta con una siringa nei pressi della scuola d’infanzia di Via Carrafo a Castel di Lama, in provincia di Ascoli Piceno. I prelievi eseguiti alla bambina sono stati inviati a un laboratorio di analisi, ora si attendono i risultati. Già prima della fine dell’anno scolastico erano state rinvenute in quella zona alcune siringhe. L’asilo infatti è sito in una strada priva di illuminazione pubblica e la recinzione del giardino è bassa per cui qualsiasi persona può facilmente gettarvi dentro qualsiasi oggetto.

Il Tirreno riporta la notizia di una bimba di 5 anni che stava giocando nei pressi dell’asilo Sorgenti, in via Donnini, a Livorno. Qui la bambina ha trovato una siringa e incuriosita si è avvicinata, pungendosi il dito.  La bimba è stata subito portata in pronto soccorso, dove è stata sottoposta  a un prelievo per accertare che il test dell’Hiv fosse negativo. Il test è negativo come lo è l’altro esame a cui è stata sottoposta a Pisa, ma nel sangue della siringa è stato riscontrata l’epatite B, sono quindi ore di ansia e di apprensione per la famiglia che teme che la figlia possa contrarre la malattia.

 

Avviso shock in un asilo di Ischia, per il sindaco è una defaillance

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Il cartello è stato appeso in un piccolo asilo gestito da un ordine religioso nel comune di Casamicciola sull’isola di Ischia ed è stato immediatamente uno shock per tutti. Poi la foto del cartello è stata postata su Facebook  e ripresa dal sito di informazione Retenews24  e immediate sono state le reazioni e le polemiche.

L’avviso shock recita:

«Si comunica che domani la scuola è chiusa per tutti perché c’è la giornata dei disabili…sono molto malati quindi i bambini si impressionano». Firmato «La direzione».

Tutti hanno pensato a uno scherzo di cattivo gusto di qualche burlone perditempo, invece è stato poi il sindaco, Arnaldo Ferrandino, a confermare la veridicità di quell’avviso e che è stata proprio una delle religiose che gestiscono l’asilo ad apporlo. Poi la suora pentita e resasi conto della frase infelice ha provveduto a rimuoverlo. Sapere che il gesto poi era stato compiuto da una religiosa ha aggiunto shock a shock.

Il sindaco però precisa: «Va detto che le suore svolgono da decenni a Casamicciola la loro attività con liberalità. Nel loro asilo non si paga retta. Un lavoro assolutamente encomiabile. Il grave contenuto del cartello è in perfetta antitesi con quanto fanno ogni giorno. È stata una defaillance».

 

 

Dopo la condanna Manning vuole diventare donna!

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Si farà chiamare Chelsea e diventerà donna questo è il desiderio di Bradley Manning, condannato a 35 anni di carcere per aver passato documenti segreti a Wikileaks. Lo ha scritto in una dichiarazione inviata al programma Today della Nbc. “Sono Chelsea Manning. Sono una donna. Considerando come mi sento, e come mi sono sentita sin dall’infanzia, voglio iniziare al più presto la terapia ormonale. Spero che mi appoggerete in questo passaggio. Chiedo che a partire da oggi mi chiamiate con il mio nome femminile, Chelsea”.

 Il suo avvocato, David Coombs, ha detto anche che il suo assistito si aspetta la grazia dal presidente Barak Obama.

Durante il processo la difesa di Manning ha messo in evidenza le forti pressioni psicologiche sul ragazzo durante l’era del “don’t ask don’t tell”, la politica in base alla quale nelle forze armate Usa non si chiedeva e non si diceva nulla riguardo agli orientamenti sessuali dei militari.

Manning condannato a 35 anni. Uscirà a 60 anni.

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Bradley Manning, il soldato americano di 25 anni reo confesso di essere la ‘talpa’ di Wikileaks, è stato condannato a 35 anni di carcere. La sentenza è stata emessa dalla Corte Marziale di Fort Meade, che ha ridotto la richiesta del Procuratore di 60 anni. Questo significa che Manning uscirà dal carcere quando avrà ormai 60 anni.

 

Suora annega mentre fa il bagno in Puglia

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Francesca Carone, 74 anni, suora di Altamura (Bari), è annegata oggi, come riporta l’Ansa, mentre faceva il bagno lungo la costa vibonese, in località Le Grazie, tra Tropea e Parghelia. La religiosa durante l’anno gestiva un asilo privato a Tropea insieme ad alcune consorelle. Quando i medici del 118 sono arrivati non hanno potuto fare altro che constatare la morte della donna. Gli accertamenti sulle cause dell’annegamento sono condotti dalla guardia costiera.

Manning e Snowden i destini incrociati di due eroi o di due delatori?

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Come da sempre ci insegna la storia occorrono anni prima che si possa poi, quando ormai il tempo fa prendere la giusta distanza dagli eventi e gli interessi economici e politici vanno via via scemando, fare un’analisi oggettiva. Ci sono argomenti, invece, sui quali nonostante passano decenni  un oggettività non si raggiunge mai e gli schieramenti tra sostenitori e contrari restano a dividere l’opinione pubblica. Sarà forse il caso di Snowden e Manning? Probabilmente lo sarà… Nessun europeo riuscirà, nel profondo a capire perchè un crimine di guerra denunciato possa diventare invece un atto di spionaggio. Per assurdo,  nel caso del militare americano, le vittime che hanno subito soprusi sembra quasi che siano diventati i carnefici che hanno costretto Manning al carcere. Eppure c’è chi è pronto a sostenere che Manning non avrebbe mai dovuto rivelare alcune informazioni, neppure se si trattava di 12 civili disarmati uccisi da due Apache americani. Perché? Perché è un problema di fedeltà alla patria, di rispetto per il proprio paese, di lealtà… ma quale paese civile, democratico e leale ucciderebbe su un territorio straniero martoriato da una guerra 12 civili indifesi?  Improvvisamente però, scoppia il caso Snowden, un nuovo delatore che stanco dei soprusi questa volta perpetrati dagli americani, anche contro i propri stessi cittadini, si ribella e fa scoppiare il datagate… dopo mesi di incertezza passati all’aeroporto Sheremetevo di Mosca ottiene finalmente un asilo temporaneo in Russia. Ora Snowden sarebbe diretto «in un luogo sicuro», ma «segreto», che non sarà rivelato.

E’ notizia delle ultime ore che la talpa del Datagate si pronuncerà oggi sul caso del soldato Bradley Manning, giudicato «traditore» da un tribunale Usa per il caso Wikileaks. Lo riferisce il sito web di Julian Assange che pubblica cablogrammi diplomatici segreti.

Un suv sbanda e si schianta contro un asilo, alcuni bambini feriti

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Un suv si è schiantato, dopo aver sbandato, contro un asilo e ha fatto crollare parzialmente uno dei muri dell’edificio. Nel crollo sembra che sarebbero rimasti feriti alcuni bambini.

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Le prime fonti parlerebbero in particolare di tre bambini e un adulto feriti in modo grave, anche se nessuno di essi sarebbe in pericolo di vita, ma il bilancio a Kansas City è in continua evoluzione.

 

La storia si ripete, la Russia non si compromette! Snowden è scomodo.

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La storia di ripete e mai come nel caso di Usa e Russia i cicli sono così rapidi. Era l’aprile del 1961 quando si rischiò la guerra mondiale a causa della crisi dei missili di Cuba. Kennedy non indietreggiò neppure di un passo, ma  Chruščëv ebbe il buon senso di non scatenare una guerra che avrebbe avuto risultati devastanti. Dopo anni che non si parlava più di tensioni fra Russia e America ci ha pensato Snowden a riaccendere la miccia e a provocare un nuovo ciclo di guerra fredda. Il copione si ripete, il film è già visto e la teoria di Vico su cicli e ricicli trova conferme. Da una parte c’è Barack Obama, dall’altra Vladimir Putin. Al posto di Cuba questa volta c’è un uomo, Edward Snowden, una talpa dei servizi segreti americani, uno 007 che si è ribellato e che è divenuto una ‘mina vagante’ in cerca di asilo politico. La verità e la possibilità per un mondo migliore, più giusto e più “trasparente” è alla portata di tutti, ma non interessa a nessuno o almeno così sembrerebbe. Putin “scarica” Snowden e privilegia i rapporti bilaterali con gli Usa piuttosto che “beghe sulle attività dei servizi segreti”. Snowden si è immolato per nulla? La verità sembra proprio che nessuno la voglia ascoltare, è troppo scomoda da sentire, come è scomoda la talpa del Datagate. Quando ci sarà qualche politico interessato a un  mondo migliore? Forse quando gli uomini come Snowden non saranno più chiamati talpe, o spie o delatori, ma prenderanno il nome di eroi!
 

Edward Snowden e l’incontro con i difensori dei diritti umani

snowden-mosca-tuttacronacasnowden ha incontrato i difensori dei diritti umani all’aeroporto di Mosca ed ha chiesto di essere aiutato ad ottenere un asilo temporaneo in Russia. A riferirlo Tatiana Lokshina, dell’Ong Hrw, che ha spiegato che l’ex informatico dell’Nsa “per ora non può andare in America Latina”. La condizione posta dal Cremlino, però, è che cessi “le sue attività contro gli Stati Uniti”. Al riguardo, il deputato putiniano Viaceslav Nikonov ha assicurato che Snowden non intende più danneggiare gli Usa. “Ha detto di essere a conoscenza di questa condizione e ha dichiarato che può accettarla facilmente, dato che è un patriota del suo Paese”. Inoltre, secondo Nikonov, “ha detto di aver già raccontato tutto quello che sapeva. Nel frattempo la tv di Stato Russia 24 ha diffuso le foto della Talpa all’incontro con tredici attivisti, mostrando così la prima immagine di Snowden dopo settimane di fuga. L’avvocato Anatoli Kucerena, che ha spiegato che per completare l’iter della concessione dell’asilo occorreranno tra le e due e le tre settimane, ha annunciato l’intenzione dell’informatico di scrivere una lettera a Obama per raccontare delle violazioni dei diritti umani fondamentali. Il capo dell’ufficio moscovita di Amnesty International, Serghiei Nikitin, ha resi invece noti i progetti futuri della talpa: “Vuole ottenere asilo politico, almeno come protezione temporanea, in Russia. Ma le sue azioni successive non sono chiare. Snowden ha detto che potrebbe andare in un Paese dell’America Latina”.

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La maestra finisce ai domiciliari!

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Ancora una storia di violenza sui minori, ancora una maestra che maltratta i suoi allievi. Le videocamere installate dalla Procura in un asilo di  San Costantino Calabro, nel Vibonese, non lasciano dubbi. Ines Romano, insegnante nella scuola di infanzia era solita dare schiaffi, calci e spinte ai bambini che le venivano affidati.  Gli investigatori hanno avuto conferma proprio dal materiale audio-video e il gip di Vibo Valentia nell’ordinanza di custodia cautelare ha scritto che il filmato ”restituisce un quadro oltremodo eloquente della rigidità, autoritarismo ed aggressività connotanti la quotidiana relazione dell’indagata”. La 62enne ora agli arresti domiciliari è l’ultima insegnante di una triste serie a essere coinvolta in atti di violenza su minori. Leggendo ancora l’ordinanza del gip si evince che:

”L’insegnante non brilla certo per garbo e delicatezza, prediligendo sistematicamente maniere risolute, sbrigative, fisicamente aggressive, sfuriate verbali che, se in alcuni casi possono apparire giustificate dalle lievi intemperanze e fisiologiche disobbedienze dei piccoli, in numerose occasioni tuttavia, sia per l’eccessività sia per la gratuità della reazione, debordano in veri e propri ingiustificati ed inammissibili maltrattamenti vieppiu’ gravi a fronte della tenerissima eta’ e della delicata fase evolutiva dei fanciulli a lei affidati”. Sempre secondo il gip ”sia che si trovi a gestire situazioni di obiettivo disturbo alle attività didattiche, sia che espleti la normale mansione di controllo, è solita fronteggiarle ricorrendo sistematicamente, quotidianamente e reiteratamente sempre alla reazione violenta fisica o verbale e che va dalle leggere spinte, agli schiaffetti, alla minaccia di schiaffi, agli inseguimenti intorno ai banchi, al riposizionamento violento sulla sedia”.
Ines Romano era un’insegnante anche d’esperienza, da molti anni svolgeva questo lavoro, ma i suoi metodi, secondo quanto si legge nell’ordinanza, hanno messo in evidenza la “brutalità” e la “gratuità” di alcuni gesti che non hanno nulla di educativo, ma solo uno sfogo che sembrerebbe una rivendicazione personale nei confronti dei bimbi. Una frustrazione, quasi, che si ripercuoteva quasi quotidianamente su i piccoli che le venivano affidati.

Disposta la perizia psichiatrica per Kabobo

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Andrea Ghinetti, gip di Milano, ha disposto la perizia psichiatrica su Adam ‘Mada’ Kabobo, il ghanese di 31 anni che l’11 maggio scorso ha aggredito a colpi di piccone, in zona Niguarda, alcuni passanti uccidendone tre. Il giudice ha accolto la richiesta della Procura e ha fissato un’udienza per il 6 giugno per conferire l’incarico peritale con la formula dell’incidente probatorio, per ‘cristallizzare’ la prova in vista del processo. In precedenza, il pm Isidoro Palma aveva chiesto al gip di ”procedere con incidente probatorio” a una perizia ”finalizzata” all’accertamento ”della capacita’ dell’indagato di partecipare coscientemente al procedimento”, ”all’accertamento della capacita’ dell’indagato di intendere e di volere al momento del fatto” e alla sua ”pericolosita’ sociale”. Tale richiesta era stata avanzata dopo aver tenuto conto del fatto che ”dalle dichiarazioni rese dall’indagato in sede di interrogatorio di convalida dell’arresto, nonche’ dalla documentazione medica trasmessa dalla Casa Circondariale di Milano” – Kabobo e’ detenuto nel carcere di San Vittore – ”emergono segni inequivocabili di una situazione di infermita’ mentale riguardante l’indagato, tale da minarne la sua cosciente partecipazione al processo e la sua capacita’ di comprendere il disvalore degli atti compiuti”. Oltre al perito scelto la gip, a seguire i lavori ci sarà un consulente nominato dalla difesa di Kabobo. L’accertamento psichiatrico è cruciale per il destino giudiziario del killer: se, al termine del processo, venisse risconosciuto incapace di intendere e di volere al momento del fatto verrebbe assolto e non finirebbe in carcere, ma in un ospedale psichiatrico giudiziario.

Maestra d’asilo maltrattava i bambini, può tornare a lavoro tra 2 anni

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Alcuni bambini di due o tre anni venivano legati al seggiolone e messi a tacere con il nastro adesivo sulla bocca. Una vera e propria tortura perpetrata tra le mura di una scuola. Così una 47enne maestra d’asilo di Madrid educava i bambini. Nulla sarebbe emerso se i bambini a casa non avessero confessato cosa subivano quotidianamente. Ma se la storia è agghiacciante, la sentenza è allucinante. Pur ritenendo la maestra,  Aránzazu G.A., colpevole, il tribunale ha condannato la donna solo a 15 mesi di carcere e tra appena due anni potrà tornare a insegnare. Una sentenza del genere a lasciato la Spagna e l’intera comunità europea senza parole, anche perchè al processo non erano mancate neppure le testimonianze che non lasciavano ombra di dubbio sulle violenze che subivano i bambini. Anche una cuoca della struttura aveva dichiarato di aver visto l’insegnante spingere e insultare i bambini, arrivando anche a dirgli “sei stupido come tuo padre”.

Dove è la giustizia e a chi vengono affidati i bambini?  

Quando a scuola incontri il mostro!

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Quello che è emerso nella scuola romana San Romano è un incubo che non trova spiegazione se non nella frustrazione personale degli adulti incapaci di svolgere il proprio lavoro. Un disagio psicologico profondo di insegnanti che usano la scuola come sfogo delle loro repressioni e questo meccanismo è un aggravante poiché produce danni irreparabile nello sviluppo psico-fisico di bambini che si trovano di fronte “un mostro”. In fondo l’adulto disturbato è quell’orco narrato in tante favole che vogliono proteggere i bambini dall’orrore raccontando proprio di quelle “deviazioni”. Il lupo di Cappuccetto Rosso, la matrigna di Cenerentola, la strega di Biancaneve… il male viene da chi è più grande e più forte di noi. Non a caso la bruttezza e la vecchiaia ricorrono sempre nei “cattivi”.

La maestra Franca Mattei maltrattava i propri alunni e «con condotte pressoché quotidiane li offendeva proferendo insulti quali ”zozzo, scemo, sudicione, schifoso, bastardo”, li percuoteva con schiaffi al volto, tirandogli i capelli, strattonandoli violentemente, costringendo alcuni di loro a picchiarne altri».

Un meccanismo quindi in cui la maestra era il “mostro”, ma a sua volta i bambini erano i suoi “incubi” quotidiani. Una persona che commette reati deliberatamente perché incapace di relazionarsi con i suoi allievi.

«La maestra Mattei – riassume l’ordinanza – apostrofava il piccolo E. come ”una cosa inutile, un bambino che non capiva niente, un testone”, mettendo il bambino in una tale condizione di disagio e difficoltà che reagiva mordendo e fingendo degli svenimenti».

Mostri contro mostri in una mente criminale…

Bimbi di un asilo vittime di violenza e denigrazione: arrestate due maestre

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Una serie di indagini coordinate dalla Procura di Roma hanno portato agli arresti domiciliari per due donne, arrestate per maltrattamenti e percosse a bambini di quattro anni. A segnalare le violenze perpetrate da una maestra 63enne e dalla coordinatrice 57enne della scuola pubblica materna San Romano, di Roma erano stati alcuni loro colleghi e alcuni genitori dei bimbi. Le due “educatrici” hanno perpetrato comportamenti violenti e denigratori nei confronti dei piccoli alunni, umiliando verbalmente anche alcuni bambini con disagi e difficoltà psicoinfantili. Ma l’uso di epiteti come “scemo”, “zozzo” o “bastardo” erano accompagnati anche da episodi di violenza volta a ottenere obbedienza e non solo, la maestra avrebbe a sua volta incitato alcuni alunni ad essere violenti e a denigrare i compagni. Tra le varie azioni segnalate, anche il fatto di aver punito un bimbo, che si era fatto la pipì nei pantaloni, obbligandolo a inginocchiarsi e ad asciugare il pavimento con un fazzoletto di carta, in caso contrario, l’avrebbe costretto a pulirla con la faccia.

Morte cerebrale per il 21enne aggredito a picconate a Milano

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All’ospedale di Niguarda, poco dopo le 11, è stata dichiarata le morte cerebrale per Daniele Carella, si attenderanno sei ore prima di dichiararne il decesso. Il 21enne era stato aggredito a picconate ieri mattina  da Mada Kabobo. Il ghanese irregolare ha anche ucciso un altro uomo e ferito tre persone. Sempre a Milano, questa mattina, sono state trovate quattro bottiglie incendiarie in via Fortunato Stella, davanti a un centro di assistenza per rifugiati politici sito nel quartiere Greco, adiacente a quello di Niguarda, dove ieri si era svolta la tragedia. Non sembra siano state lasciate rivendicazioni, ma l’Arma sta svolgendo gli accertamenti anche per cercare evenutali collegamenti con la vicenda dell’omicida ghanese, un richiedente asilo.

L’asilo a forma di gatto!

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Trovarsi un gatto accovacciato il primo giorno di scuola non è da tutti! Il Kindergarten Wolfartsweier, a Karlsruhe in Germania è il luogo ideale dove poter trascorrere l’infanzia. La bocca del gatto è l’entrata all’edificio, mentre all’interno si trovano un enorme guardaroba, aule, mensa, spazi per giocare e all’ultimo piano una sala in cui dar vita alla propria creatività, ma anche dove poter guardare l’esterno attraverso gli occhi del gatto. L’opera è stata disegnata da Tomi Ungerer and Ayla Suzan Yöndel con l’intento di poter regalare davvero un’esperienza particolare ai bambini.

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Violentato nel bagno dell’asilo a 5 anni dal maestro!

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E’ stato violentato a soli 5 anni nel bagno dal maestro. E’ accaduto in un asilo di New Delhi. Il bimbo ora ricoverato in condizioni “serie, ma stabili” in un ospedale della città avrebbe raccontato che l’insegnante lo avrebbe attratto nel bagno dell’asilo promettendogli del cibo e poi avrebbe abusato di lui minacciandolo di morte se avesse rivelato l’accaduto. Il bimbo quindi avrebbe taciuto con i genitori, ma la madre ha rinvenuto delle macchie di sangue sulla divisa scolastica del figlio che l’hanno preoccupata. Così il bambino ha risposto alle domande dei genitori. Il 32enne autore del gesto è stato arrestato dalla polizia del commissariato di Jagatpuri.

Sparatoria in asilo in Quebec… 2 morti!

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Due uomini sono rimasti uccisi in una sparatoria in un asilo Montessori in Quebec, a Gatineau, dove, tra varie classi, c’erano circa 50 bimbi, nessuno dei quali è rimasto coinvolto. Secondo il capo della polizia locale il personale dell’asilo ha avvertito la polizia della presenza di un uomo armato che minacciava delle persone. Al loro arrivo gli agenti hanno trovato il corpo di un uomo senza vita con accanto un fucile da caccia e un altro, in un’altra ala, gravemente ferito e poi morto durante il trasporto in ospedale.  Nessuno dei bimbi, e nessun’altra persona è rimasta ferita ha detto il capo della polizia locale Hamel, aggiungendo che uno dei due uomini rimasti uccisi «è il responsabile della sparatoria, e l’altro un dipendente dell’asilo». «Al momento, stiamo investigando sulla possibilità che quest’evento sia collegato alla separazione di una coppia», ha detto ancora il capo della polizia, aggiungendo di non poter dire nulla sulla possibilità che la separazione riguardi anche uno dei bambini o dei dipendenti dell’asilo.

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Nonna killer… regala la morte al nipote nel giorno del compleanno!

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Dramma familiare negli Stati Uniti, dove una nonna 47enne ha ucciso i suoi due nipotini e poi si è tolta la vita. I cadaveri sono stati ritrovati all’interno di una macchina a Preston, nel Connecticut. La donna, Debra Denison, soffriva di psicosi maniaco-depressiva. I piccoli, uno di due anni e l’altro di sei mesi, erano stati dati per scomparsi dopo che la nonna li aveva presi dall’asilo nido e non aveva fatto ritorno a casa.
I cadaveri dei due bambini sono stati scoperti dopo una chiamata anonima giunta al 911  in cui si segnalava una automobile sospetta nei pressi del lago di Isles con tre persone ferite dentro, due dei quali sembravano bambini.

E’ stata proprio la madre delle piccole vittime a chiedere alla nonna assassina di prendere i bambini da scuola. Secondo la ricostruzione della polizia, la donna è uscita da casa già armata, ma non ha tradito alcuna agitazione quando è arrivata a scuola e ha fatto salire i nipoti in macchina.

La proprietaria dell’asilo nido ha raccontato: “Tutto è sembrato normale e Debra era sulla lista delle persone autorizzate a prendere i bambini”.

Il piccolo di due anni quella sera avrebbe dovuto festeggiare il compleanno.

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